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Autostrada A1 Lotti 1, 3 , 5, 6
Vari Ponti e Viadotti con luci da 60 m a oltre
100 m.
Acciaio patinabile testimonianze ed esperienze
Cattinara - L = 76 m + 2 x 94 m + 76 m - 2003
Autostrada A4
Ponte ad arco a via superiore.
Acciaio patinabile testimonianze ed esperienze
Salerno Reggio Calabria: Parisio L = 15 m + 80 m + 15 m 20082010
Costaviola L = 68 m + 80 m + 68 m 20082010
Acciaio patinabile testimonianze ed esperienze
Salerno Reggio Calabria Serra L = 115,5 m + 115,5 m - 2011
Le uniche ricerche significative sono state fatte, a partire dagli anni 80, allestero. In
particolare si possono citare gli esempi degli USA e della Gran Bretagna (Scozia in
particolare).
Facciamo un po di Storia.
Il primo utilizzo dellacciaio tipo COR-TEN avvenuto nel campo della meccanica, nel
1933, con dei vagoni che trasportavano carbone.
Successivamente, nel 1935, si cominci ad utilizzarlo, ma solo per poche lamiere,
nei ponti autostradali, nel 1937 nelle navi e nel 1939 negli edifici.
La ricerca negli USA
Nel 1964, sulla base delle esperienze precedenti ancorch limitate, fu progettato il primo
ponte interamente in COR-TEN (sulla New Jersey Turnpike (NJTP)).
Il numero dei ponti in acciaio COR-TEN divenne sempre pi elevato, sino a raggiungere,
nel 1980, il 12 % del totale. Nei 10 anni che seguirono si palesarono alcuni dubbi sulla
durabilit del COR-TEN e cominciarono le analisi dei ponti gi costruiti. Dubbi che
vedremo non trovarono molti riscontri nella pratica, ma che si basavano soprattutto sulla
mancanza di dati reali a favore.
La ricerca proseguita con altre due fasi, alla fine delle quali, nel 1995, sono stati
analizzati complessivamente 63 di ponti, aventi dai 18 ai 30 anni di servizio, concepiti
senza alcuna prescrizione particolare e distribuiti in 11 Stati.
La causa della corrosione fu individuata nella presenza di una percentuale troppo elevata
di clorati (la Federal Highway Administration, sulle proprie Linee Guida, sconsiglia
lutilizzo di COR-TEN con la presenza superiore a 0.5mg di clorati/100cm2/giorno di
media).
Dal punto di vista pi strettamente strutturale non stato riscontrato alcun problema
dovuto a fenomeni di fatica o nei punti di giunzione, sia che si trattasse di soluzione
saldata sia bullonata.
Per le giunzioni bullonate si semplicemente riscontrato che necessario che i piatti di
collegamento non siano troppo flessibili in quanto una loro eccessiva deformabilit
potrebbe causare infiltrazioni di acqua allinterno dei coprigiunti.
Tale concetto stato tradotto introducendo dei limiti massimi di interasse tra i bulloni
e di pinze, che per sono gi implicitamente garantiti se si rispettano le Norme NTC
2008.
Queste Raccomandazioni, comunque, spinte dalla positivit dei rilievi effettuati, sono in
continuo positivo mutamento e qualche restrizione comincia a cadere. Per esempio
nella prima versione era richiesto, per i sovrappassi, un franco minimo di 7.5 m, ora
tornato a 5.5 m ed un sovra spessore di 2 mm.
La ricerca negli USA - Conclusioni
In ogni caso tutte le ricerche hanno concluso che lutilizzo di acciaio COR-TEN non
verniciato si confermato come unottima alternativa allacciaio tradizionale verniciato.
Dal punto di vista economico il risparmio non trascurabile gi in fase iniziale; a fronte di
un maggior costo della materia prima (circa 6 %) si risparmia infatti la verniciatura iniziale
e il guadagno netto si aggira intorno al 9 %.
Ci sono peraltro teorie secondo le quali tra lacciaio COR-TEN e la vernice si potrebbe
creare una camera umido statica che consumerebbe la capacit di auto-ossidazione.
Pertanto, se a fine vita del trattamento superficiale, si volesse utilizzare la capacit auto-
passivante, ci potremmo trovare di fronte ad un materiale che non ha pi le capacit
auto-passivanti iniziali.