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La forza residua dei partiti sieme le comunità, nella condivi- note le quali, semplicemente, non sa-
di Gianfranco Pasquino sione, anche emotiva, di destini. In rebbero state possibili senza l’attività
verità, chi legge i saggi di Pombeni di uomini che si organizzavano in
non può esimersi dal riscontrare strutture non soltanto per ottenere i
Paolo Pombeni
anche una forte passione dell’autore voti di un elettorato a lungo numeri-
La ragione e la passione
che non lesina giudizi critici, severi, camente non molto esteso, ma anche
non sempre condivisibili, ma utili e per svolgere opera pedagogica.
Il Mulino, 2010, pagg. 715, euro 42
apprezzabili. Mi spingerei fino a sostenere che
Non so se la mia interpretazione del- anche una pessima pedagogia parti-
Le Costituzioni le studiano i giuristi.
l’uso della storia, in special modo di tica sembra, anche nelle pagine di
I partiti li analizzano i politologi. La
quella comparata, sia accettabile per Pombeni, preferibile all’adegua-
leadership politica attrae l’interesse
Pombeni, ma suggerirei, in partenza, mento dei partiti alle loro società.
degli studiosi di comunicazione po-
che conoscere quanto è avvenuto, Questo non significa affatto che au-
litica (al limite, anche di qualche so-
nelle sue probabili cause e nelle sue tomaticamente i partiti pedagogica-
ciologo serio). Quanto agli storici,
visibili conseguenze dovrebbe anche mente più impegnati vincessero le
anche se di recente sono numerosi servire a evitare di ripetere gli even- elezioni. Significa, però, che hanno
quelli che si esibiscono in interpre- tuali errori, non solo dei protagoni- dato un contributo sistemico inesti-
tazioni monumentali, molti di loro sti, ma anche di coloro che hanno mabile alla partecipazione e alla rap-
vanno troppo spesso alla ricerca del- poi studiato quegli avvenimenti. presentanza dei loro elettorati e, in
l’ultimo documento nel più oscuro Molto spesso è lo stesso autore a sot- definitiva, alla democrazia nei loro
degli archivi e si vantano di queste tolineare come, ad esempio, i politici rispettivi sistemi politici. In questo
loro «scoperte». Alla fine, nessuno inglesi guardassero agli Stati Uniti filone di discorso, l’autore procede a
riesce a offrire ai lettori la big picture, d’America e a quanto avveniva là per inserire il partito fascista (detesto
il quadro complessivo nel quale si è trarne pur improbabili insegna- l’espressione hegeliana, infatti, è in-
sviluppata e continua a manifestarsi menti, essendo il sistema politico traducibile in inglese, «forma-par-
la politica contemporanea. Ho l’im- Usa il più lontano dal modello We- tito») e a sostenere una probabile
pressione che, giustamente insoddi- stminster tanto brillantemente ana- continuità con il sistema partitico
sfatto di questa situazione, Paolo lizzato da Walter Bagehot in pagine dell’Italia repubblicana. Dissento vi-
Pombeni abbia opportunamente de- esemplari, frequentemente citate da bratamente: il contesto, politico e
ciso tempo fa di orientarsi in una di- Pombeni. costituzionale, dall’autoritarismo
rezione diversa che (gli) consentisse Ho trovato molto interessante e frut- (mai totalitarismo) alla democrazia,
di formulare una pluralità di spiega- tuoso il tentativo di Pombeni di col- seppure senza praticabilità di alter-
zioni basate su approfondimenti spe- locare l’evoluzione della politica nanza, rende il paragone e le accuse
cifici, su esplorazioni mirate, su europea sub specie partiti e leader- di continuismo fuori misura.
indagini anche comparate. Oltre a ship nell’ambito di un quadro costi- Ancora per épater les bourgeois, ma
numerosi volumi su argomenti di tuzionale che accomodava entrambi forse, soltanto per sfidare i colleghi
storia italiana ed europea, l’esito del e, al tempo stesso, si ridefiniva in più cauti e paludati, Pombeni pro-
suo intenso lavoro scientifico è con- maniera elastica, ovviamente ancora cede a una rivalutazione del trasfor-
sistito in saggi di grande spessore più elasticamente che altrove in mismo italiano di Depretis.
oggi raccolti nel volume La ragione e Gran Bretagna, a causa dell’assenza Sospendo il mio, peraltro non deci-
la passione. Le forme politiche nel- di una Costituzione scritta. Tutti co- sivo, giudizio, e mi limito a rilevare
l’Europa contemporanea, Bologna, Il loro che, spesso con molte buone, che, senza quel trasformismo l’Italia
Mulino, 2010. La ragione viene ap- ma anche con alcune cattive ragioni, avrebbe gettato semi duraturi di un
plicata al mettere ordine, a cercare, criticano i partiti possono imparare confronto, se non compiutamente
se c’è stata, una qualche razionalità dalle molte riflessioni di Pombeni al- bipartitico, almeno apprezzabil-
nelle trasformazioni politiche degli meno due cose. In primo luogo che mente bipolare. Aggiungo, in ma-
ultimi duecento anni. Dal canto suo, i partiti europei, ma anche ameri- niera problematica che, oggi, i partiti
la passione, secondo l’autore, consi- cani, sono all’origine di tutte le de- che hanno abbandonato la pedago-
ste nelle motivazioni che legano in- mocrazie, vecchie e nuove, a noi gia politica sono esposti all’accetta-
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zione delle richieste di società ripie- tere carismatico è tutt’altro che spa- risma: in un partito, in una Costitu-
gate su se stesse e che, senza una pe- rita dal dibattito contemporaneo. zione, affinché si perpetui.
dagogia, il trasformismo diventa più Naturalmente, Pombeni ha ragione Per me, il più carismatico dei leader
facile e incide negativamente sulla nello scagliarsi contro coloro che ve- contemporanei è stato il generale
qualità dei governi e delle loro poli- dono il carisma un po’ dappertutto Charles de Gaulle il cui partito è an-
tiche. Non sarà affatto un caso se il e, quindi, ne deprezzano la grande cora con noi e la cui Costituzione
sistema politico par excellence non rilevanza teorica. Tuttavia, a mio pa- dura con successo da più di cin-
trasformista, anche perché le regole rere, ha torto quando considera ca- quant’anni. Ma, perché dovremmo
del gioco non lo consentirebbero, rismatico soltanto il potere «buono» escludere Hitler dal novero dei lea-
ovvero la Gran Bretagna, offre una (il termine da lui utilizzato è lo sci- der carismatici: emerso in una situa-
politica che è universalmente ammi- volosissimo «legittimo») e, dunque, zione di enorme ansietà collettiva,
rata e che ha, come dimostra Pom- esclude Hitler (e neppure menziona organizzatore di un partito diventato
beni, radici molto profonde, Stalin). potentissimo, fondatore di un re-
abbondantemente innaffiate da un Incidentalmente, anche i detentori gime millenario, il Terzo Reich (che,
pensiero politico pluralista e compe- del potere tradizionale possono ope- comunque, riesce a durare dodici,
titivo. rare in maniera riprovevole, ma ide- lunghi, ancorché tempestosi, anni),
È interessante rilevare come l’autore, altipicamente, se ricorrono determi- Hitler soggioga con il suo carisma la
che, pure, non mi sembra sia un nate condizioni, rimangono a pieno società più moderna e più colta del
grande ammiratore senza riserve del titolo dentro la categoria che ha mondo dei suoi tempi. Questa sul
ruolo degli uomini della storia, sia come basi dell’obbedienza le tradi- carisma non è una discussione oziosa
costretto a ricostruire parti significa- zioni. Stesso discorso per i detentori poiché, come suggerisce anche Pom-
tive della storia inglese e tedesca, e del potere legale-razionale che pos- beni, le modalità con le quali si pre-
in subordine di quella francese, fa- sono farne buono oppure cattivo sentano le leadership politiche nei
cendo riferimento a leader il cui im- uso. Possono averlo acquisito in ma- sistemi politici contemporanei con-
patto è stato rilevante sia sui partiti niera non legittima, ma ottenere le- tinuano a essere decisive. Al propo-
sia sui governi. In un certo senso, gittimità quoad exercitium grazie al sito, l’esplorazione del populismo
tocchiamo qui con mano che il feno- modo con il quale lo esercitano. appare, nonostante qualche digres-
meno della personalizzazione della Comunque, in quella categoria con- sione di troppo, altamente sugge-
politica non è né recente né affatto tinueranno a risiedere. stiva.
esclusivamente legato ai mass media, Quanto al potere carismatico, sto Peccato che, introdotta criticamente
ma è insito nella politica democra- con (la mia lettura di) Weber. L’oc- la distinzione fra populismo e dema-
tica (tanto quanto insite sono le stri- casione alla comparsa del carisma è gogia, Pombeni non la approfondi-
sce populiste). offerta da una situazione di ansietà sca. Con ragione e con passione,
È nell’analisi della leadership che in- collettiva prodotta da una pluralità questo è il compito ancora da svol-
dividuo la distanza maggiore fra di avvenimenti: gravi crisi economi- gere, nella consapevolezza che tanto
quello che Pombeni scrive e quello che, guerre, incertezze e divisioni il populismo quanto la demagogia
che ritengo sia corretto tanto nella profonde sulla (ri)costruzione del si- trovano un terreno fertile nelle de-
teoria quanto nella pratica. In parti- stema politico. Colui che ritiene di mocrazie di massa. In alcune di loro
colare, Pombeni ricostruisce punti- avere il dono del carisma, che è ov- hanno anche trovato degli anticorpi
gliosamente la genesi intellettuale viamente relazionale, dovendo es- che ci piaccia o no, come dimostra
dei tre tipi ideali di potere politico sere riconosciuto dagli altri, viene questa importante raccolta di saggi.
formulati da Max Weber. Li ricol- chiamato a darne visibile dimostra- Riferendomi al sottotitolo di questo
lega correttamente alla sociologia zione attraverso prestazioni miraco- denso volume, ne concludo che «le
delle religioni. Li inserisce opportu- lose: risolvere la crisi economica, forme della politica nell’Europa con-
namente in un quadro sistemico, vincere una guerra, dare identifica- temporanea» vedono ancora la pre-
però, vi aggiunge qualcosa che non zione ai suoi concittadini. Infine, il minenza dei partiti. Le poche altre
soltanto non mi pare riscontrabile in detentore del potere carismatico riu- modalità di fare politica appaiono,
Weber, ma che ritengo semplice- scirà a pervenire a compimento del qualche volta pericolose, per lo più
mente sbagliato. La tematica del po- suo tragitto istituzionalizzando il ca- deboli e sparse.
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Quante inesattezze mettere in secondo piano invece al- Urfi è strettamente collegato a
sull’islam in Italia cuni preziosi capitoli del volume ric- un’usanza diffusa in Egitto e non ha
chi di note e di fonti importanti, nulla a che fare con la realtà italiana.
di Khalid Chaouki
dove l’autrice mostra esempi inte- I matrimoni contratti nella stragran-
ressanti e autorevoli di studiosi e at- de maggioranza dei centri islamici
Souad Sbai
tivisti musulmani impegnati nella d’Italia sono matrimoni islamica-
L’inganno lotta per la libertà dell’individuo nei mente leciti in quanto contratti in
Vittime del multiculturalismo contesti musulmani. presenza di testimoni e registrati su
Tra le righe de L’inganno emergono documenti riconosciuti dalle autori-
Cantagalli, 2010, pagg. 248, euro 15 quelli che sono i caratteri salienti tà diplomatiche dei paesi musulma-
dell’impegno di Souad Sbai, una ni presenti in Italia.
L’immagine della donna musulmana donna intraprendente che ha fatto Il problema semmai è l’assenza di
con il niqab (velo integrale) rigoro- della lotta per i diritti delle donne un’intesa che rettifichi la validità di
samente nero, due bellissimi occhi musulmane il suo cavallo di batta- queste unioni anche in sede civile
circondati da altrettante folte so- glia, anche se talvolta è prevalsa nella come avviene per i cattolici e per le
pracciglia, sguardo triste e rasse- sua azione più un’amplificazione dei altre minoranze religiose ricono-
gnato che guarda il mondo mali innegabili quali la violenza sulle sciute, e l’assenza di un controllo
attraverso una gabbia di metallo. donne invece di una proposta di so- sullo stato familiare dell’uomo, al
Una donna musulmana quindi sot- luzioni per prevenire e curare questo fine di evitare di convalidare un ma-
tomessa, vittima dell’uomo musul- male. trimonio poligamico in Italia. Per
mano di turno e vittima del È così che, nell’intento di far cono- ovviare a questi rischi, Sbai però di-
multiculturalismo relativista portato scere il dramma di tante donne mu- mentica di ricordare che, a partire
avanti dalla sinistra «terzomondi- sulmane al grande pubblico e dalla Grande moschea di Roma, oggi
sta». È questa la copertina del libro all’élite politica, l’azione della Sbai a numerosi centri islamici pretendono
L’inganno. Vittime del multicultura- volte ha peccato di eccessivo allar- in primis un certificato di matrimo-
lismo di Souad Sbai. mismo, analisi poco accurata delle nio civile contratto in Comune o
Lo scenario tratteggiato dalla prima cause e soprattutto assente valoriz- presso un’ambasciata, per poi con-
onorevole musulmana della Repub- zazione delle esperienze e degli trarre il matrimonio religioso, e que-
blica italiana, Souad Sbai, di origine esempi positivi. Storie di donne mu- sto è un bel passo in avanti.
marocchina e fondatrice dell’asso- sulmane che ce l’hanno fatta coeren- Non vogliamo sminuire i rischi e i
ciazione delle donne marocchine in temente con una parte delle loro problemi che vivono oggi tante
Italia, non ammette dubbi ma solo culture e tradizioni d’origine. E ma- donne, tra cui anche quelle di reli-
certezze, a rafforzare una serie di ste- gari portando anche un velo in testa gione islamica, ma evitare di guar-
reotipi e luoghi comuni. Afferma- liberamente scelto come testimo- dare fino in fondo la realtà, tentati
zioni generiche e decontestualizzate nianza di fede e di esperienza spiri- da facili strumentalizzazioni di storie
che non aiutano a comprendere in- tuale oggi incomprensibile per molti. drammatiche che coinvolgono fami-
nanzitutto l’entità dei fenomeni illu- Musulmani cosiddetti «liberali» e glie intere, credo sia grave e perico-
strati dall’autrice, ma consolidano «moderati» in primis. loso perché innanzitutto ci allontana
una visione di un islam intrinseca- Nel libro ricorrono anche alcune dalla ricerca di soluzioni per supe-
mente violento e maschilista. inesattezze per quanto concerne rare i problemi.
Si parla nelle pagine del volume di l’entità del matrimonio Urfi. Si Infine c’è un nodo chiave che Souad
una donna musulmana in Italia che legge: «la donna musulmana in Sbai giustamente sottolinea nel suo
«è spesso drammaticamente co- Italia è spesso drammaticamente co- volume. Il problema della incompa-
stretta alla poligamia» ma non si il- stretta alla poligamia: si parla, a que- tibilità tra le leggi nazionali e alcune
lustrano né numeri né statistiche. sto proposito, della piaga dei cosid- tradizioni legate agli immigrati.
Un approccio superficiale relativo al- detti matrimoni Urfi, unioni cele- «Vengono però tante volte mal in-
l’analisi della presenza islamica in brate in capannoni o garage adibiti a terpretate le situazioni concrete di
Occidente e del ruolo e condizioni moschee da sedicenti imam auto- conflitto tra la legislazione dello
delle donne in Italia che rischia di proclamatosi tali». Il matrimonio Stato di residenza e le tradizioni del
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paese di appartenenza del mi- È lo stesso Strauss a delineare retro- di Strauss in Italia (suo, tra gli altri, il
grante». Problemi di interpretazione spettivamente questo percorso di ri- volume Introduzione a Leo Strauss,
che sono il prodotto della difficile e cerca, scrivendone all’amico Roma-Bari, Laterza, 2009) e la tra-
complicata convivenza frutto di Gershom Scholem in una lettera del duzione dall’inglese a Irene La Scala.
un’immigrazione necessaria, che 1972 (G. Scholem, L. Strauss, Let- La città e l’uomo si compone di tre
però vanno risolti alla luce del faro tere dall’esilio. Carteggio 1933-1973, capitoli, rispettivamente dedicati alla
della Costituzione e delle leggi na- a cura di C. Altini, Firenze, Giun- Politica di Aristotele, alla Repubblica
zionali. Senza eccezioni, senza di- tina, 2008, p. 234) e in maniera estre- di Platone e alla Guerra del Pelopon-
scriminazioni e soprattutto lontano mamente chiara e pubblica nella neso di Tucidide, cui Strauss pre-
da ideologie islamofobe figlie del re- Prefazione alla settima edizione di mette un’introduzione, di grande
cente passato. Natural Right and History del 1971 potenza evocativa, con la quale, fin
(Leo Strauss, Diritto naturale e sto- dall’incipit, chiarisce le motivazioni
ria, Genova, Il melangolo, 2009, p. del suo insistito studio degli autori
31), in cui afferma di essersi concen- antichi: «Non è una forma di estra-
Un pensiero impudico trato nell’ultimo decennio sullo stu- niamento e di infatuazione antiqua-
dio del diritto naturale classico, con ria, né un disinteressato e inebriante
di Alberto Ghibellini particolare riguardo alla figura di So- (self-forgetting and intoxicating) ro-
crate a partire dalla triplice fonte ari- manticismo che ci induce a tornare,
Leo Strauss stofanea, senofontea e platonica. con un appassionato interesse e con
La città e l’uomo Le opere in cui si cristallizza tale una profonda volontà di appren-
sforzo interpretativo sono libri come dere, al pensiero politico dell’anti-
Marietti, 2010, pagg. 288, euro 28 Socrates and Aristophanes (1966), chità classica. Siamo costretti a farlo
Xenophon’s Socratic Discourse dalla crisi del nostro tempo, dalla
Uno dei temi di maggiore rilevanza (1970), Xenophon’s Socrates (1972), crisi dell’Occidente» (p. 39).
nella riflessione di Leo Strauss è ma la prima testimonianza di questo Come si vede, riecheggiano in que-
senza dubbio quello della giustizia, ulteriore approfondimento del tema ste parole le note pessimistiche di
o, per essere più precisi e aderenti al del natural right classico – motivato, un’altra celeberrima introduzione
lessico di questo filosofo della poli- come emerge chiaramente nell’in- straussiana, ossia quella al già citato
tica del Novecento nato in Germa- troduzione, dalla crisi che secondo Natural Right and History, in cui
nia da una famiglia di ebrei ortodossi Strauss pervade la modernità a li- l’autore evidenzia l’impatto politica-
e poi approdato negli Stati Uniti, del vello filosofico e politico – è The City mente dirompente, da lui esperito
natural right. Il testo di riferimento and Man. personalmente in occasione della
per affrontare questo tema, come si Si tratta di un testo di grande im- crisi della Repubblica di Weimar,
evince già dal titolo, è Natural Right portanza per comprendere il pen- delle correnti storicistiche radicali
and History, uno dei libri più noti di siero del nostro autore (e non solo (Heidegger in particolare) e positivi-
Strauss, pubblicato nell’originale in- con riferimento al tema qui eviden- stiche (Weber e Kelsen i suoi princi-
glese nel 1953 e poi in traduzione ziato) che venne pubblicato negli pali bersagli polemici) sulla cultura
italiana a partire dal 1957 (ultima Stati Uniti nel 1964 e che, nono- del tempo; impatto che nel secondo
edizione quella dello scorso anno de stante le versioni da tempo disponi- dopoguerra Strauss non vede più
Il melangolo, a riprova di un’atten- bili, ad esempio, in francese e circoscritto all’area di cultura tede-
zione che resta costante). Tale testo spagnolo, non era stato finora pro- sca, ma, suo malgrado, ormai carat-
tuttavia non è il solo a cui si debba posto in traduzione al pubblico ita- terizzare tutta l’area anglo-ameri-
fare riferimento, poiché Strauss pro- liano. Ha posto meritoriamente fine cana, ultimo baluardo della tradi-
seguì anche in seguito lo studio di a questa lacuna l’editore Marietti, zione del diritto naturale (seppur
questo tema fondamentale, dedican- che ha recentemente reso disponi- nella versione moderna di tipo indi-
dosi con particolare attenzione ad bile l’opera con il titolo La città e vidualistico-liberale, che per Strauss
approfondire l’interpretazione degli l’uomo. Saggi su Aristotele, Platone, costituisce di fatto il germe da cui
autori antichi, in particolare Platone, Tucidide, affidandone la cura a Carlo scaturisce la crisi filosofico-politica
Senofonte, Tucidide e Aristotele. Altini, uno dei più prolifici studiosi dell’Occidente).
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Non sono ovviamente pochi i temi consolidate e che rimanda in via guardia contro il desiderio di esse-
e i riferimenti che si possono privilegiata, come ben coglie Carlo re edificante – la filosofia può esse-
riscontrare in La città e l’uomo, Altini nella sua introduzione, al re solo intrinsecamente edificante»
testo ricco e densissimo (soprat- rapporto, quanto mai complesso (Leo Strauss, Liberalism ancient
tutto di rimandi costanti e insisti- nella riflessione di Strauss, tra filo- and modern, 1968, Chicago, The
ti, ma sempre pregnanti, ai testi sofia e politica; un domandare che University of Chicago Press, 1995,
originali di volta in volta presi in ricorre già, in modo ben articola- p. 8), ossia, a quanto pare, piace-
considerazione) che consta di to, in Natural Right and History, vole e fonte di felicità solo per
quasi 250 pagine in originale e soprattutto nei capitoli III e IV, coloro che vi si possano dedicare.
poco meno di 350 in traduzione (la dove si assiste a un confronto,
quale presenta anche, in apertura, tutto interno alla riflessione degli
un testo introduttivo del curatore antichi e almeno in parte irrisolto,
intitolato Il futuro degli antichi. tra «convenzionalismo volgare e Il paradosso della cooperativa
Filosofia e politica in Leo Strauss). filosofico» da un lato, e «dottrina di Massimiliano Panarari
Tuttavia, come già evidenziato classica del giusto per natura» dal-
facendo riferimento alle successive l’altro, con i primi due caratteriz- Ivano Barberini e Miriam Accardo
testimonianze dell’autore, è su zati, nonostante i differenti fini
quello della giustizia, del natural ultimi (potere nella città e mero
Come vola il calabrone.
right, che a mio avviso vale qui la esercizio della filosofia) da un Cooperazione, etica e sviluppo
pena di concentrarsi. Dalla lettura, atteggiamento puramente strumen-
purché sufficientemente attenta e tale – potremmo dire «privatisti- Baldini Castoldi Dalai, 2009,
paziente per seguire la trama, spes- co» – nei confronti della città, e la pagg. 280, euro 20
so intricata, che Strauss costruisce seconda che presenta un volto
nel commentare i testi presi in maggiormente edificante, seppur Come riesce al calabrone di volare?
esame, emerge infatti una doman- sostanzialmente autoritario, di ser- Si tratta, come noto, di uno dei «mi-
da, o, come preferisce dire Strauss, vizio, almeno implicito, alla comu- steri della natura» meglio conserva-
un problema filosofico fondamen- nità politica. ti, dal momento che i postulati e le
tale: che cos’è la giustizia? Ha Leggendo La città e l’uomo, possi- previsioni della fisica negherebbero
senza ombra di dubbio a che fare, bilmente in continuità con le altre all’insetto il «diritto» di librarsi in
come noi «moderni» siamo soliti opere di Strauss qui richiamate, ci aria. Ed è divenuta, quindi, una
ritenere per ormai lunga e sedi- si trova dunque innanzi a un chia- bella metafora presa in prestito dalle
mentata tradizione, con l’ugua- ro esempio dello stile filosofico e scienze sociali per designare feno-
glianza? argomentativo di questo comples- meni il cui svolgimento o le cui logi-
E poi, ancora più radicalmente: è so e controverso autore, ben rias- che di funzionamento vanno in dire-
la giustizia, intesa in termini emi- sunto da quanto affermato lapida- zione contraria a ortodossie e opi-
nentemente politici come ottempe- riamente dallo stesso Strauss in nioni prevalenti.
ranza alle regole della comunità e What is political philosophy?: il Anche Ivano Barberini, un grande (e
rispetto degli interessi comuni, un pensiero filosofico, per essere dav- compianto) dirigente del movimento
bene in sé anche per l’individuo vero tale, «deve essere impavido,
cooperativo italiano e internazionale
(considerato singolarmente), in per non dire impudico»; la mode-
(e un amico di «Reset»), era affasci-
particolar modo per l’individuo di razione non è una specifica virtù
nato da questa «bizzarria» e decise
natura ed educazione eccellente del filosofo, ma soltanto del suo
che per Strauss culmina nella figu- di farne l’immagine, assai efficace,
discorso pubblico (Leo Strauss,
ra del filosofo che, in quanto filo- What is political philosophy? And con la quale indicare la quasi inusi-
sofo, non fa neppure parte della Other Studies, 1959, Chicago, The tata permanenza, dalla leggendaria
città? University of Chicago Press, 1988, giornata del 28 ottobre 1844
Si tratta, come si vede, di un p. 32). «La filosofia», prosegue (quando si riunì per la prima volta in
domandare radicale, a volte crudo, altrove Strauss in modo altrettan- Inghilterra la Società dei Probi Pio-
che mette in gioco le opinioni più to significativo, «deve stare in nieri di Rochdale) fino a oggi, del

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modello economico di cui era espo- nità cooperative. Un Adam Smith, nere che la cooperazione di con-
nente di spicco all’interno del dunque, decisamente differente sumo nelle nazioni avanzate dovesse
«regno animale» (e popolato di sem- dalla vulgata che il neoliberismo, tra- andare oltre la (pur significativa)
pre più feroci animal spirits) del ca- visandolo strumentalmente e (assai) qualità e convenienza dei prodotti
pitalismo. E, infatti, come afferma in consapevolmente, ha diffuso a piene offerta a soci e clienti. E che dovesse,
questo libro-intervista (realizzato in- mani nel mondo a partire dalla metà quindi, mostrare una robusta capa-
sieme alla giornalista Miriam Ac- degli anni Settanta. cità progettuale, in grado di ampliare
cardo, e prefato da una grande Barberini è un fautore convinto e l’offerta di servizi e beni, di esten-
figura della scienza contemporanea, coerente dei comportamenti etici da dere le proprie attività a settori pre-
Rita Levi-Montalcini), «la coopera- parte delle imprese, un alfiere del- cedentemente non battuti e di
tiva è un “calabrone” che nella sua l’etica della responsabilità applicata generare cooperative capaci di ri-
lunga storia ha dimostrato di saper al mondo economico in maniera spondere a bisogni innovativi e sco-
volare, nonostante le leggi della fi- vasta ed estesa. Rispondere in ma- nosciuti, inserendosi laddove la
sica. niera responsabile ai lavoratori, al- riforma del welfare e dei sistemi di
Per continuare a volare e raggiun- l’ambiente e agli ecosistemi, ai protezione sociale e la privatizza-
gere la sua meta che, come tutti gli consumatori significa darsi concre- zione di ambiti che si prestavano alla
obiettivi sociali, è sempre all’oriz- tamente da fare per costruire un fu- gestione diretta da parte degli utenti
zonte, deve però misurarsi con le turo migliore e, al tempo stesso, aprivano spazi inediti.
sfide imposte dalla realtà». E che garantire un funzionamento al me- Una visione decisamente lungimi-
sfide, a partire da quella di dover glio delle sue possibilità per il mer- rante, che apparteneva a un uomo
mantenere l’equilibrio tra due ten- cato. secondo il quale «la cooperazione
denze essenziali della natura umana, Contrariamente a certi «puristi», rappresenta oggi il più diffuso e
quella alla cooperazione e quella terrorizzati dall’idea della contami- vasto movimento non politico e non
(più marcata) alla competizione. nazione (e del conseguente smarri- religioso del mondo, e questo solle-
L’impresa cooperativa, nasce, ci- mento) dei valori cooperativi a con- cita una continua ricerca sui modi e
tiamo ancora Barberini, «dalla ri- tatto con la finanza, il presidente le condizioni per renderlo in grado
cerca di un modo migliore di della Lega nazionale cooperative e di concorrere alla soluzione dei più
determinare relazioni economiche e mutue e dell’Alleanza cooperativa grandi problemi dell’umanità». Un
commerciali più eque, rispettose di internazionale riteneva possibile (e patrimonio e un bagaglio importanti
principi etici e ispirate al bene co- da perseguire) una forma di intesa per un compito rilevantissimo.
mune. «armonica» tra capitale umano, so-
In sostanza, nel momento stesso in ciale e finanziario.
cui nasceva il mercato e la finalità del Uno dei pensieri ben saldi e più ri-
profitto, in un certo senso la coope- correnti del dirigente (e intellettuale) L’Italia a uso dei forestieri
razione riscopriva i principi e le fi- cooperativo, difatti, coincideva con
nalità essenziali dell’economia il garantire le condizioni per un mo- di Gigliola Sulis
primitiva, incentrata […] sul miglio- vimento al passo con i tempi, non
ramento degli esseri umani e delle spaventato dalle novità, ma in grado a cura di Andrea Mammone e
loro condizioni di vita» (p. 21). La di farsi largo nei cambiamenti e di Giuseppe Veltri
visione autentica di Adam Smith, il apportarvi tutto il valore aggiunto e Italy Today.
fondatore dell’economia politica (e le specificità che rendono la coope- The Sick Man of Europe
tra i maggiori rappresentanti dell’Il- razione un unicuum all’interno del
luminismo scozzese), le cui idee, non mercato capitalistico. Di qui, in- Routledge, 2010, pp. 257, euro 99,85
a caso, influenzarono profonda- sieme alle riflessioni e alle conside-
mente l’industriale Robert Owen razioni storiche, lo sguardo Attribuita allo zar Nicola I di Russia
che, nel 1799, diede vita con i suoi precisamente puntato sul presente e in riferimento alla crisi dell’impero
operai ad alcune delle prime comu- sull’avvenire, che lo induceva a rite- ottomano, la definizione «the sick

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man of Europe» è stata assegnata nel diano e lavorano all’estero, si do- La xenofobia e il razzismo, lungi dal-
tempo a vari Stati nazionali: la Gran mandavano come fosse possibile che l’essere condannati, sono stati addi-
Bretagna negli anni Sessanta e Set- l’«anomalia italiana», al centro del- rittura istituzionalizzati, sia nei
tanta, l’Irlanda e il Portogallo negli l’attenzione dei media di tutto il partiti di governo (e talvolta d’oppo-
anni Ottanta, poi la Grecia nei primi mondo, non trovasse spazi di di- sizione, come dimostra il caso dei
anni Novanta, insieme alla Russia e scussione e analisi proprio in Italia. campi rom) sia in importanti settori
a molti paesi dell’Europa dell’Est, Italy Today è aperto da una prefa- delle gerarchie ecclesiastiche, che
inclusa la Germania riunificata dopo zione di Paul Corner, che individua propongono una «solidarietà selet-
la caduta del muro di Berlino. Nel il valore della raccolta specialmente tiva» nei confronti degli stranieri. I
2005, «The Economist» ha ricono- nell’invito ai lettori ad andare oltre il mass media, infine, sono da sempre
sciuto il poco lusinghiero primato di fenomeno del berlusconismo, o me- al servizio della politica, e oggi più
«malato d’Europa» all’Italia, con glio a vederlo più come il risultato che mai, con le conseguenti limita-
l’articolo The real sick man of Eu- che non la causa di problemi e de- zioni della libertà d’informazione.
rope, sottotitolo: Italy’s economy is bolezze strutturali della società, della Secondo la migliore tradizione sag-
stagnant, its businesses depressed – politica, e dell’economia italiane. Se- gistica anglosassone, la raccolta,
and its reforms moribund. guono una densa introduzione di ricca di dati e solidamente ancorata
Nonostante la competizione per l’at- Mammone e Veltri, che sintetizzano all’analisi, si segnala inoltre per l’agi-
tribuzione del titolo sembri alquanto il contesto e le linee guida del pro- lità della struttura e dei singoli con-
forte negli ultimi anni, appare fuori getto, e una serie di affondi su tributi, che pur senza rinunciare al
discussione che l’Italia sia ancora aspetti e problemi specifici, divisi in rigore scientifico sono fruibili anche
oggi un paziente bisognoso di cure. cinque sezioni: Politica e società, Sto- da parte dei non addetti ai lavori.
Il volume collettivo Italy Today. The ria, memoria e politica, Esclusione Nel complesso, è un’ottima base di
Sick Man of Europe, curato da An- istituzionale/istituzionalizzata, Mez- partenza per un dibattito, sia scien-
drea Mammone e Giuseppe Veltri zogiorno: un problema infinito, Eco- tifico sia militante, sull’Italia con-
per le prestigiose edizioni Routledge, nomia ed economia politica. temporanea, in prospettiva interdi-
si propone come un invito alla dia- Emerge il quadro allarmante di una sciplinare e internazionale.
gnosi dei mali d’Italia. democrazia fragile, incline al popu- Pur essendo stato pubblicato da ap-
In base all’assunto generale per il lismo e sempre più apertamente le- pena qualche mese, infatti, Italy
quale «il declino italiano può essere gata al passato fascista. Una nazione Today ha già suscitato notevole inte-
compreso solo attraverso un’analisi in cui i partiti maggiori, nonostante resse, come dimostrano le presenta-
sistematica di alcuni problemi con- le proclamante differenze ideologi- zioni in corso in Italia e all’estero
creti» (p. 10), i curatori hanno rac- che, propongono in realtà gli stessi (per aggiornamenti sugli eventi lega-
colto 18 saggi scritti da studiosi di programmi di governo, mentre le ti al libro, si veda il blog <http://ita-
diverse discipline, dalla sociologia al- minoranze tendono a non avere lytodaybook.blogspot.com/>.)
l’economia, alle scienze politiche, voce. Infine, a chi si domandasse il perché
alla storia moderna e contempora- Un paese bloccato, con un bassis- di tanta attenzione alla «malattia»
nea, operanti in Gran Bretagna, Ita- simo tasso di ricambio sociale, dove italiana fuori dai confini nazionali,
lia, Stati Uniti, Portogallo, Belgio, l’assenza di meritocrazia e il sistema Mammone e Veltri ricordano come
Spagna, Francia, Svizzera. endemico delle raccomandazioni si l’Italia appaia un interessante labo-
Per la maggior parte si tratta di ac- pagano in termini di mancata pro- ratorio sulla democrazia (p. 12), dal
cademici italiani «dispatriati» – duttività e innovazione. Fortissimi momento che le difficoltà e sfide so-
molti i meridionali – a dimostrazione gli squilibri interni (geografici, so- ciopolitiche che ora sembrano tipi-
della rilevanza del problema della ciali, anagrafici) e bassissima la ca- camente italiane in futuro potrebbe-
fuga dei cervelli per la crescita so- pacità amministrativa (un solo ro essere esportate in altri luoghi. La
cioeconomica del nostro paese. Gli esempio: l’Italia è al secondo posto preoccupazione delle democrazie
stessi curatori ricordano l’origine del nella classifica degli Stati che rice- internazionali è evidente: se il mala-
progetto nelle appassionate discus- vono fondi strutturali dall’Unione to non guarisce, il pericolo è che fi-
sioni intrattenute in Calabria, Europea, ma spicca pure per l’inca- nisca prima o poi per contagiare gli
quando, come molti italiani che stu- pacità di spendere i fondi allocati). Stati vicini.
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