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Come affrontare, quindi rompere sovversivamente, la fissazione dei saperi nella rete di senso

capitalista, lutilizzo, da parte nemica, dei quanti di conoscenza partigiana che nelle universit
si producono ma spesso, loro malgrado, finiscono o neutralizzati nelle celle insonorizzate
delledificio del potere, o recuperati alla produzione e riproduzione (in senso soprattutto
autodifensivo) di discorso conservatore, contro-rivoluzionario? A colpi di machete, ci faremo
largo in una foresta di idoli e feticci.

Insomma, come impedire la valorizzazione capitalista, come tirar su gli argini, le barricate,
dellauto-valorizzazione onde non tanto chiamare le cose col proprio nome (che comunque
oltre che analiticamente, politicamente nevralgico), quanto piuttosto avviare ad alludere, a
dar corpo, a dar spazio agli embrioni di conoscenza critica dello stato di cose (presente o
passato) che, spesso al di fuori dei gruppi stessi, germogliano e appaiono?

Cominciamo a fendere aria e idoli a colpi di machete: non si tratta crediamo di raccogliere una
serie di studi, recuperare in cartolerie una grande etichetta, disporla accuratamente e scriverci
sopra contro-saperi. Sarebbe pi che velleitario, proprio demenziale. Vogliamo piuttosto, e
semplicemente, aprire uno spazio cui tanti studenti e studentesse possano far riferimento per
mettere propriamente in discussione, a dibattito, un lavoro che, costruito in forza di un
meccanismo accademico, conserva potenzialmente in nuce un valore altro, un valore di segno
+, da raccogliere nellinsieme fluttuante delle finestre che si aprono, dal basso a sinistra, sul
mondo contemporaneo.

Chiediamoci: quanto i nostri soggetti sociali di riferimento assumono e metabolizzano linguaggi


ed immaginari che le lotte diffondono, onde desumerne lessici, punti di vista, metodologie che
vengono ri-applicate allanalisi di contesti, situazioni, esperienze passate o presenti? Abbiamo
di fronte dispiegato il ventaglio trasversale di tutte le discipline. Come le quantit di critica (in
senso complessivo: nel binomio osmotico prassi-teoresi) che iniettiamo nel reale, nel corpo
sociale, nella composizione di classe, si traducono, rigenerano, mutano e ri-collocano per
bocca, mano ed energie che sfuggono alle soggettivit politiche organizzate, che si esprimono
al di fuori dei contesti che noi stessi definiamo?

Possiamo tatticamente chiamare corpus quel magma? E questione di metodo e merito. E


questione di nome, s, ma prima di tutto posizionamento politico. Quelle energie espresse per
la valorizzazione accademica o vengono recuperate al discorso nemico, in una forma quale che
sia non per forza la stigmate - o spetta a noi captarle, mutar loro segno, immaginare
collettivamente un significato, un referente altro in senso forte.

Il Premio Lorusso dunque intanto semplicemente questo: unoccasione per mutare registro
alla discussione attorno alle tesi, per chiamare a raccolta una serie, un ventaglio di studi che
crediamo importanti per noi e soprattutto per la costruzione e larricchimento di una
prospettiva critica sullo stato di cose.

Due indispensabili accorgimenti (onde parare un colpo e insieme una deriva): non pensiamo
alla biblioteca per lautoerotismo dei compagni, che possano autocompiacersi dei propri lavori,
n allopportunit di giustapporre dieci comunicati, articolarli sotto legida di un philosophe e
aspettarsi di essere proclamati novell* Luxembourg o Lenin dal consiglio dei commissari del
popolo. Questo ovviamente, iperboli a parte, non ci esclude dal partecipare (anzi! Tuttaltro!),
lo specifichiamo perch allinterno della nostra discussione bolognese si posto il problema
della definizione della forma premio, e non possiamo ignorare i rischi, le difficolt e le giuste
critiche che questa iniziativa potrebbe portare con s.

Presentazioni Premio Lo Russo, CUA Bologna

Questo tipo di ragionamento e' un grande must della nostra epoca. Si chiama soluzionismo
tecnologico e affonda le sue radici nella credenza secondo cui la tecnica, in questo caso una
tecnologia di sorveglianza e gestione di accesso ad un luogo pubblico, possa rappresentare
una soluzione semplice a dei problemi sociali complessi. A volte basta un click, altre unapp,
altre ancora un tornello. Poco conta che i problemi da affrontare siano profondamente diversi
luno dallaltro. Che si tratti di tossicodipendenza, violenze sessuali o un presunto uso
improprio della biblioteca, la risposta e' una sola. Ovvero un dispositivo che placa la paranoia
securitaria e rafforza lidea che chi si comporta bene e non ha nulla da nascondere, non avra'
alcun problema ad accettare restrizioni alla propria liberta' in nome della propria sicurezza
contro i comportamenti devianti in generale. Secondo questo ragionamento, in presenza dei
tornelli persino uno stupro si sarebbe potuto evitare, come se il possessore di badge, cio lo
studente pagante, fosse un soggetto naturalmente buono. Tutti gli altri, quelli che non
pagano, sono immediatamente identificati come motivo di degrado.

Tornelli Have Politics, Infoaut, 26 Febbraio 2017

chiaro che tale potenziale neutralizzante solo presunto: Il processo di progressiva


neutralizzazione dei diversi ambiti della vita culturale giunto al suo termine poich arrivato
alla tecnica. La tecnica non pi terreno neutrale nella linea di quel processo di
neutralizzazione e ogni politica della potenza pu servirsene; il carattere mistificante di una
tecnica di volta in volta asservita agli scopi di chi detiene il potere politico presto svelato.
Daltronde tale tesi sarebbe stata confermata solo qualche anno pi tardi quando, con lo
scoppio della seconda guerra mondiale, il mondo avrebbe conosciuto lesempio del pi
necrogeno uso politico della tecnica, ovvero i campi di sterminio associati allimmensa potenza
di fuoco della Germania nazista, provocato dallincontro fra lo Stato autoritario hitleriano e la
teoria keynesiana della pianificazione economica.

Ab integro nascitur ordo: il regno della tecnica e l'universit neoliberale del rettore
Ubertini, Infoaut, 24 Febbraio 2017

1. Uscire dal Militantese per Uscire DallAutorefenzialit


2. Autocritica
3. Riuscire a veicolare i concetti con un linguaggio alla portata di tutti
4. Adeguare le categorie allorizzonte storico in cui ci si trova
5. Socializzare anche gli strumenti teorici
6. Produrre Soggettivit partendo da zero: la patente di militanza
7. Non aver paura dei massimi sistemi: il collante della prassi.
8. Con-ricerca: tavoli di lavori interni
9. Archiviare
10.Identit collettiva

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