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I metalli:

propriet, leghe, applicazioni


a cura di Paolo De Pasqual

Premessa

Questa breve trattazione vuole essere un aiuto per quanti volessero disporre di un compendio
di facile consultazione in cui reperire le informazioni essenziali sui metalli e le loro leghe.

Poich la metallurgia una scienza vastissima la trattazione dei vari metalli forzatamente
sintetica e si limiter a fornire le informazioni pi rilevanti di carattere generale.
Per approfondimenti si pu far riferimento ai seguenti testi di facile consultazione:

La Nuova Enciclopedia delle Scienze Garzanti;


D. Veschi, Lalluminio e le leghe leggere, Hoepli, Milano

Notizie di carattere generale possono essere ricavate inoltre dai manuali tecnici per Periti
Industriali, Geometri e Ingegneri:

Manuale dellIngegnere Meccanico, Hoepli, Milano


Manuale di Meccanica, Hoepli, Milano

In internet si possono reperire molte informazioni soprattutto attraverso il portale di Wikipedia


(it.wikipedia.org) tuttavia si raccomanda di confrontare le pagine in italiano con quelle in
inglese, molto pi complete e accurate.
Tutte le fonti di informazione in rete devono essere trattate con la dovuta cautela
confrontandole sempre tra di loro e con testi di provata seriet, per scartare le fonti non
attendibili ed evitare di incorrere in errori spesso grossolani.

Prima versione, novembre 2009

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Definizioni:
Atomo: particella base della materia composta da protoni, neutroni, elettroni;
Protone: particella subatomica dotata di massa e carica elettrica positiva;
Neutrone: particella subatomica di massa pari a quella del protone e priva di carica
elettrica (neutra);
Elettrone: particella subatomica di massa molto inferiore a quella del protone e carica
elettrica negativa;
Elemento chimico: specie atomica caratterizzata da un definito numero di protoni, neutroni
ed elettroni; ad esempio lossigeno composto da 12 protoni, 12 neutroni e 12 elettroni;
Metallo: elemento chimico con caratteristiche metalliche ovvero lucentezza, conducibilit
elettrica e termica, fusibilit, malleabilit.
Lega: metallo composto da pi elementi metallici e non metallici combinati tra loro secondo
opportune percentuali.
Lucentezza: tutti i metalli presentano, se puliti e non ossidati, una caratteristica lucentezza
(esempio: oro, argento, acciaio)
Conducibilit elettrica e termica: propriet di consentire il passaggio di corrente elettrica e
calore con facilit; lopposto di isolante.
Isolante: materiale che conduce molto male o per niente il calore e la corrente elettrica
(esempio: vetro, plastica)
Fusibilit: i metalli possono essere fusi e colati in stampi per ottenere le forme pi varie
(esempio: termosifoni, pentole, pistoni, blocchi motore, basamenti di macchine utensili)
Malleabilit: i metalli possono essere plasmati a caldo (a temperatura inferiore a quella di
fusione) o a temperatura ambiente per dare loro la forma pi opportuna;
Saldabilit: attitudine di un metallo o una lega ad essere unito mediante saldatura. Non tutti
i metalli o leghe sono saldabili, perch in molti casi il giunto che si ottiene, che pu
sembrare valido, non ha resistenza meccanica o agli urti;
Resistenza alla trazione: misurata mediante la prova di trazione, fornisce il valore del
carico (N/mm2 o MPa) che provoca lo snervamento e la successiva rottura di un provino a
norme UNI;
Resilienza: resistenza allurto, viene misurata con una macchina apposita (pendolo di
Charpy) su provini ricavati secondo le norme UNI.

Il legame metallico
Le propriet dei metalli sono dovute la particolare tipo di legame che tiene uniti tra loro gli
atomi.
I vari composti che si trovano in natura sono il risultato dellaggregazione di atomi di vari
elementi, uniti tra di loro da dei legami di tipo chimico.
Per esempio il calcare una roccia formata dallunione di atomi di calcio, ossigeno, carbonio: il
carbonato di calcio.
Questo composto un sale (come il sale da cucina) in cui gli atomi sono tenuti assieme in
proporzioni ben precise da delle forze che li mantengono nella posizione stabilita dalle leggi
della fisica atomica; il tipo di legame che si stabilisce non permette a nessun atomo o particella
di spostarsi allinterno della struttura della roccia.
In un metallo, come pu essere il rame, i vari atomi sono tenuti assieme da legami di tipo
differente, che possono essere immaginati come una specie di colla di elettroni che lega tutti
gli atomi.
Per fare un esempio si potrebbe immaginare una scatola piena di biglie di vetro impacchettate
in modo regolare e riempita con un liquido molto viscoso tipo uno sciroppo che impedisca alle
biglie di muoversi una rispetto allaltra.
Per lo sciroppo non solido e, sebbene molto lentamente, pu scorrere fra una biglia e laltra
e quindi si pu avere un passaggio di sostanza attraverso la scatola.
In un metallo la colla di elettroni mobile e ci spiega perch questi elementi chimici sono
dotati di una buona conducibilit elettrica e termica, ed allorigine della tipica lucentezza
detta appunto metallica.

2
Questa caratteristica spiega anche perch la maggior parte dei metalli facilmente ossidabile,
come avviene per il ferro a contatto dellossigeno atmosferico in presenza di umidit.

Elementi chimici metallici (in ordine alfabetico)


n.b.: questa tabella non ha pretese di completezza

Simbolo Punto di
Dens.
Nome fusione Settori di impiego
g/cm3
C

Alluminio Al 2.70 660 VEDI IN SEGUITO


Antimonio Sb 6.62 630.5 Caratteri per stampa
Argento Ag 10.50 960.8 Gioielleria, elettrotecnica, elettronica, fotografia
Bario Ba 3.75 714 Elettronica, industria cartaria, medicina
Bismuto Bi 9.80 271.3 Meccanica, vetreria
Cadmio Cd 8.65 320.9 Meccanica, energia nucleare
Calcio Ca 1.55 810 Metallurgia ferro e alluminio, pirotecnica
Cerio Ce 6.67 795 Chimica, vetreria, pietrine per accendini
Cesio Cs 1.90 28.5 Elettronica
Cobalto Co 8.90 1495 Acciai, superleghe, magneti permanenti
Cromo Cr 7.19 1875 Acciai speciali e inossidabili, rivestimenti superficiali
Ferro Fe 7.85 1536 VEDI IN SEGUITO
Gallio Ga 5.91 29.8 Termometri per alte temperature
Indio In 7.31 156.2 Elettronica
Iridio Ir 22.50 2454 Leghe con platino e osmio
Itterbio Yb 7.01 824 Nessuno (per ora)
Ittrio Y 4.47 1500 Ceramica
Lantanio La 6.17 920 Elettronica
Litio Li 0.53 108.5 Batterie, medicinali
Magnesio Mg 1.74 650 Leghe leggere, aeronautica, pirotecnica
Manganese Mn 7.43 1245 Acciai
Mercurio Hg 13.59 -38.4 Elettrotecnica, strumentazioni, esplosivi
Molibdeno Mo 10.20 2610 Elettronica, elemento di lega negli acciai
Nichel Ni 8.90 1455 Elemento di lega negli acciai, elettrotecnica, superleghe
Niobio Nb 8.40 2468 Elemento di lega negli acciai, superconduttori
Oro Au 19.33 1063 Gioielleria, elettronica
Osmio Os 22.60 2700 Chimica
Palladio Pd 12.00 1552 Catalizzatori, gioielleria,odontoiatria
Piombo Pb 11.40 327.4 Elettrotecnica, batterie, rivestimenti
Platino Pt 21.40 1769 Catalizzatori, elettrotecnica, elettronica, gioielleria
Potassio K 0.86 63.65 Chimica, fertilizzanti, detersivi
Rame Cu 8.96 1083 Elettrotecnica, elettronica, edilizia, meccanica, leghe
Renio Re 21.00 3180 Elettronica
Rodio Rh 12.42 1966 Strumenti di misura
Rubidio Rb 1.53 38.89 Elettronica
Rutenio Ru 12.20 2250 Leghe con platino e palladio, elettronica
Sodio Na 0.97 97.8 Chimica
Stagno Sn 7.30 231.9 Leghe per saldatura, bronzi, industria alimentare
Stronzio Sr 2.60 757 Chimica

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Simbolo
Punto di
Dens.
Nome fusione Settori di impiego
g/cm3
C

Tantalio Ta 16.60 2996 Strumenti chirurgici, elettronica


Tecnezio Tc 11.5 2200 ca Preparato artificialmente, radioattivo, non esiste in natura
Titanio Ti 4.51 1668 Leghe speciali, aeronautica, vernici
Torio Th 11.70 1750 Elettronica, energia nucleare
Tungsteno W 19.30 3410 Elettrotecnica, leghe speciali, elemento di lega negli acciai
Vanadio V 6.11 1890 Elemento di lega negli acciai, catalizzatore
Zinco Zn 7.14 419.5 Ottoni, rivestimenti, cosmetici
Zirconio Zr 6.49 1852 Energia nucleare

Come si pu dedurre dalla tabella, non tutti i metalli presenti in natura hanno delle applicazioni
e molti le hanno solo in campi molto specialistici.
Perci di seguito saranno trattati solo i metalli di interesse pratico, allo stato puro o come base
per leghe di comune applicazione.
Simbolo

Nome impieghi

Alluminio Al
Ferro Fe
Rame Cu
Magnesio Mg
Titanio Ti Metalli impiegati principalmente allo stato puro o in lega con altri elementi
Argento Ag
Oro Au
Platino Pt
Zinco Zn
Cromo Cr
Cobalto Co
Nichel Ni Metalli impiegati raramente allo stato puro, pi frequentemente come
Manganese Mn alliganti per leghe di acciaio
Molibdeno Mo
Tungsteno W
Stagno Sn
Piombo Pb Impiegato puro o in lega con lo stagno per saldature, il bismuto e
lantimonio per caratteri da stampa

Si pu notare che lelenco si ristretto notevolmente.

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Alluminio

Allo stato puro lalluminio presenta una ottima resistenza alla corrosione, ottima conducibilit
elettrica e termica, unite ad una bassa resistenza alla rottura e ad una elevata plasticit.
Gli impieghi dellalluminio puro sono i pi vari, ad esempio:
Edilizia: rivestimenti resistenti alla corrosione;
Alimentare: pentole, conservazioni dei cibi;
Elettrotecnica ed elettronica: ottimo conduttore di elettricit e calore;
Meccanica: rivestimenti protettivi contro la corrosione, parti decorative.

Per ottenere opportune caratteristiche di resistenza meccanica, alla corrosione o di saldabilit


viene impiegato in lega con altri metalli, come Magnesio, Zinco, Rame, Silicio, Titanio, ed altri
di minore importanza nelle applicazioni (per ora).
Questi elementi vengono aggiunti in opportune percentuali (0.5 20 %) per ottenere delle
leghe che trovano impiego nei settori:
Edilizia: serramenti, pannelli strutturali, coperture, strutture portanti;
Elettrotecnica ed elettronica: conduttori per alta tensione;
Meccanica: carrozzerie, motori, telai, ruote, ecc.;
Aerospaziale: fusoliere, strutture dei missili, motori, ecc.;
Navale: sovrastrutture, scafi, motori, ecc.;
Arredamento;
Usi vari: apparecchiature mediche, elettroniche,

In base allimpiego si hanno leghe alluminio-rame, alluminio-silicio, alluminio-magnesio,


alluminio-magnesio-silicio, alluminio-zinco-rame, alluminio-titanio.
Le varie leghe di alluminio sono formulate per essere lavorate per:
fusione in forma di sabbia
colata in conchiglia (stampo in acciaio)
pressocolata (stampo in acciaio)
lavorazione plastica (estrusione, laminazione, forgiatura a caldo e a freddo)
Le leghe pi usate in ciascun settore sono:
Edilizia e arredamento: alluminio-magnesio, alluminio-magnesio-silicio;
Elettrotecnica ed elettronica: alluminio-magnesio;
Meccanica: tutte.
Aerospaziale: alluminio-rame, alluminio-zinco-rame, alluminio-titanio;
Navale: alluminio-magnesio;

1. Designazione delle leghe di alluminio


Le norme UNI prevedono una designazione che tiene conto sia della composizione chimica
sia dellimpiego.
La sigla composta in questo modo:
un prefisso che indica limpiego:
o G per le leghe da fonderia;
o P per le leghe da lavorazione plastica;
o Eventualmente queste lettere sono precedute dalla lettera S per indicare le
leghe secondarie ottenute da alluminio riciclato;
La sigla Al
Gli elementi aggiunti caratteristici della lega, ciascuno seguito da un numero che ne
indica il contenuto in percentuale nella lega.
Esempi:
- P-AlSi1MgMn: lega da lavorazione plastica (P) con 1% di silicio e opportune quantit
di magnesio e manganese (detta commercialmente Anticorodal)
- P-AlCu4,5MgMn: lega da lavorazione plastica (P) con 4,5% di rame e opportune
quantit di magnesio e manganese (detta commercialmente Duralluminio o Avional)
5
- P-AlMg4,5: lega da lavorazione plastica (P) con il 4,5% di magnesio
- P-AlZn5,8MgCu: lega da lavorazione plastica (P) con il 5,8% di zinco e opportune
quantit di magnesio e rame (detta commercialmente Ergal)
- G-AlSi13: lega da fonderia (G) con il 13% di silicio
- SG-AlSi7MgMn: lega secondaria (S) da fonderia (G) con il 7% di silicio e opportune
quantit di magnesio e manganese
- G-AlSi21CuNiCo: lega da fonderia (G) con il 21% di silicio e opportune quantit di
rame, nichel, cobalto (lega speciale per pistoni di motori a combustione interna)

E opportuno citare la designazione secondo le norme della Aluminum Association (USA) in


quanto tale designazione spesso adoperata anche da noi per molte leghe commerciali per
lavorazione plastica.
La sigla data da un numero di 4 cifre, cos codificate:
Il primo numero indica la famiglia, i tre seguenti la lega, senza una particolare correlazione con
la composizione

1xxx alluminio commercialmente puro (Al 99% minimo) e il numero indica il grado di purezza;
2xxx leghe Al rame
3xxx leghe Al - manganese
4xxx leghe Al - silicio
5xxx leghe Al magnesio
6xxx leghe Al magnesio silicio
7xxx leghe Al zinco magnesio - rame

Esempi e corrispondenze:
Designazione tipo Corrispondenza UNI Nome commerciale
AA
1050 alluminio puro al 99,5%
2014 Al-Cu P-AlCu4,4SiMnMg Avional 14
2024 Al-Cu P-AlCu4,5MgMn Superduralluminio
3004 Al-Mn P-AlMn1,2Mg
4032 Al-Si P-AlSiMgCu
5083 Al-Mg P-AlMg4,5
6082 Al-Mg-Si P-AlSi1MgMn Anticorodal 11
7075 Al-Zn-Mg-Cu P-AlZn5,8MgCu Ergal 55
2. Trattamenti termici delle leghe di alluminio
Alcune leghe si prestano ad essere trattate termicamente per ottenere un grande incremento
delle caratteristiche meccaniche.
Le leghe adatte allo scopo sono:

2xxx leghe Al rame


6xxx leghe Al magnesio silicio
7xxx leghe Al zinco magnesio - rame

I trattamenti termici applicabili sono:


- bonifica
- invecchiamento
- ricottura

Ci sono delle differenze rispetto ai trattamenti effettuabili sugli acciai.


La bonifica in particolare linsieme di due trattamenti successivi:

6
- tempra di solubilizzazione: riscaldamento in forno a temperatura accuratamente
controllata e specifica per ciascuna lega (indicativamente tra i 500C e i 540C) e
raffreddamento rapidissimo in acqua fredda;
- invecchiamento: trattamento in forno a temperatura controllata (tra i 150C e i 180C)
per il tempo necessario a far avvenire la trasformazione strutturale, dovuto alla
formazione di composti che induriscono la struttura della lega.

Linvecchiamento pu anche avvenire a temperatura ambiente per alcuni tipi di leghe, in tal
caso si parla di invecchiamento naturale; richiede per tempi molto lunghi (settimane) per cui
solitamente si preferisce linvecchiamento artificiale (poche ore in forno).
Una lega trattata termicamente pu essere indicata con la sigla seguita dalla lettera T e da
unaltra lettera indicante le condizioni: A invecchiamento artificiale, N invecchiamento naturale.
Secondo la designazione AA una lega bonificata indicata dal suffisso T4 se linvecchiamento
naturale, T6 se linvecchiamento artificiale; il suffisso F indica la lega allo stato naturale
dopo la lavorazione plastica a caldo.
Esempio:
7075 T6 corrisponde a P-AlZn5,8MgCu-TA temprata e invecchiata artificialmente

La ricottura ha lo scopo di annullare eventuali trattamenti termici e favorire la lavorabilit per


deformazione plastica delle leghe da trattamento termico.
Va detto che un riscaldamento a temperature superiori ai 200C distrugge gli effetti della
bonifica.
Per una ricottura completa sufficiente un riscaldamento a temperature di 500-550C seguito
da raffreddamento lento.
La sigla seguita dalla lettera R se la lega fornita allo stato ricotto.
Inoltre va assolutamente evitato di surriscaldare queste leghe al di sopra dei 580C per evitare
la bruciatura ovvero il danneggiamento irreparabile della lega per la fusione parziale della
struttura.
Una lega bruciata del tutto inservibile, fragile e di scarsissima resistenza, utile solo come
rottame da riciclare in fonderia!

Alcune leghe e loro caratteristiche meccaniche

Design. Stato Rm Rp0,2 Nome


UNI A%
AA fisico (MPa) (MPa) commerciale
2014 P-AlCu4,4SiMnMg R 185 80 12 Avional 14
TN 345 240 12
TA 410 370 7
6082 P-AlSi1MgMn R 90 40 25 Anticorodal
TN 215 120 16 11
TA 295 245 6
7075 P-AlZn5,8MgCu R 185 90 9 Ergal 55
TA 540 480 6

3. Altre propriet e applicazioni


Resistenza alla corrosione
La resistenza alla corrosione delle leghe di alluminio molto varialbile, generalmente
peggiore di quella dellalluminio puro:
leghe Al-Si: cattiva pi elevato il contenuto di silicio, allaperto in presenza di acqua si
corrodono rapidamente producendo una efflorescenza biancastra;
leghe Al-Mg-Si: ottima, sono dette per lappunto anticorodal
leghe Al-Mg: eccellente anche in ambiente marino, dove migliore di quella dellalluminio
puro;

7
leghe Al-Cu e Al-Zn-Mg-Cu: cattiva o pessima, vanno protette dalla corrosione che pu avere
conseguenze disastrose, sotto forma di rotture fragili senza preavviso (corrosione a lama di
coltello, corrosione intergranulare) specie su particolari soggetti a sollecitazioni elevate o di
fatica.
Lavorabilit alla macchina utensile
Al contrario degli acciai, le leghe di alluminio dure (temprate e invecchiate) sono meglio
lavorabili alla macchina utensile perch il truciolo si spezza oppure fluisce senza aderire
allutensile.
Le leghe allo stato ricotto e lalluminio puro sono difficilmente truciolabili perch tendono ad
impastare lutensile. Sono necessari utensili opportuni, affilati con estrema cura e si devono
impiegare lubro-refrigeranti speciali.
La velocit di taglio pu superare senza problemi i 1000 m/min.
Le leghe contenenti silicio, come quelle per pistoni in cui il silicio supera il 20%, sono
difficilmente lavorabili perch il silicio forma dei cristalli molto duri che consumano rapidamente
gli utensili e la finitura superficiale che si ottiene spesso pessima.
In questo caso si ottengono eccellenti risultati con utensili aventi il tagliente in diamante
policristallino, dal costo elevatissimo ma in grado di resistere perfettamente allazione abrasiva
del silicio.
Servono macchine adatte, potenti e molto stabili per garantire le elevatissime velocit di taglio
richieste da questi utensili.
Saldabilit
La saldatura delle leghe di alluminio non sempre possibile e richiede procedimenti appositi.
Sono saldabili facilmente le leghe Al-Mg, Al-Mn, Al-Mg-Si, Al-Zn-Mg a patto che non
contengano rame se non in piccolissima quantit.
I procedimenti pi adatti sono TIG, saldatura con elettrodi in tungsteno sotto gas protettivo
inerte (argon) e MIG a filo con gas inerte (argon), mentre la saldatura con elettrodo rivestito
adatta solo per applicazioni di scarsa importanza.
Le leghe Al-Si e Al-Cu non sono saldabili perch si ottiene un giunto di resistenza meccanica
non soddisfacente e soprattutto con pessima resistenza alla corrosione che drastica e
deleteria nella zona saldata.
Anodizzazione
Lossidazione anodica della superficie dei manufatti in lega di aluminio una tecnica molto
adatta per creare un rivestimento resistente alla corrosione, allusura e decorativo.
Viene eseguita in apposite celle elettrolitiche, in bagni acidi mediante lazione della corrente
elettrica.
Se lo spessore limitato (pochi millesimi di millimetro) si parla di anodizzazione decorativa,
eventualmente colorabile mediante procedimenti particolari.
Spessori elevati (0,05 0,1 mm) sono adatti dove richiesta una grande resistenza allusura,
ad esempio per gli steli delle forcelle di biciclette e moto.
Le leghe pi adatte sono le Al-Mg-Si.
Tra le leghe dure, lErgal non d sempre buoni risultati estetici con lanodizzazione, lAvional
inadatto in quanto il rame lo rende facilmente corrodibile.

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Ferro

Non ha impieghi pratici allo stato puro.


Viene adoperato sempre in lega con il carbonio, da solo o abbinato ad altri elementi, e
denominato correntemente Acciaio o Ghisa

1. Struttura elementare del ferro e trasformazioni allotropiche


Il ferro allo stato puro si presenta come un solido grigio lucente, facilmente ossidabile.
La sua struttura cristallina, ossia la disposizione degli atomi o cella elementare,
rappresentabile con un cubo che ha a ciascun vertice un atomo di ferro e un ulteriore atomo al
centro (cella Cubica a Corpo Centrato o CCC).
Una particolarit del ferro quella di presentare, a ben precisi valori della temperatura, la
traformazione della struttura elementare (trasformazione allotropica).
La struttura CCC si trasforma in una nuova struttura, in cui la cella sempre cubica ma
presenta un atomo di ferro al centro di ciascuna faccia (Cubica a Facce Centrate o CFC).
A temperatura ambiente la struttura CCC, detta ferrite
Al di sopra di 911C e fino a 1390C la struttura CFC, detta austenite o ferro
Sopra i 1390C e fino a fusione, 1535C, la cella ri torna ad essere CCC, detta ferrite
Questa particolarit importante perch consente di modificare le caratteristiche della lega
ferro-carbonio, in quanto il carbonio ha la propriet di inserirsi tra gli atomi di ferro (si dice che
solubile nel ferro) ma la sua solubilit molto scarsa nella cella CCC ed elevata nella
cella CFC (massimo 2,06% a 1147C).
2. Leghe ferro-carbonio
Assieme al ferro sempre presente il carbonio, in percentuale variabile tra lo 0.02% e il
6,67%, massimo valore di esistenza delle leghe tra ferro e carbonio.
Al di sotto dello 0,02% praticamente molto difficile scendere, in quanto il carbonio presenta
una forte affinit con il ferro.
Il carbonio abbassa la temperatura di trasformazione della ferrite in austenite; al di sopra dello
0,02% di C la trasformazione inizia a 723C per term inare ad una temperatura compresa tra
911C e 723C al crescere del tenore di C.
Con lo 0,8% di C si ha un eutettoide, la trasformazione avviene alla temperatura di 723C.
Al di sopra dello 0,8% la temperatura di fine trasformazione si innalza nuovamente; con il
2,06% di C si ha linizio della fusione a 1147C.
La lega Fe-C con il 4,3% di C fonde a 1147C (eutett ico)
Per maggiori dettagli consultare i testi indicati alla voce Diagramma Ferro-Carbonio.
Solo alcune particolari leghe presentano tenori di carbonio bassissimi.
Acciaio
Se il carbonio contenuto in percentuale inferiore al 2,06% la lega denominata acciaio. Il
carbonio in piccola parte presente negli interstizi della cella CCC e per il resto forma un
composto con il ferro (detto cementite Fe3C) i cui cristalli sono interposti tra quelli di ferrite, tali
da determinare notevoli incrementi delle propriet di resistenza della lega.
Il tenore percentuale di carbonio determina le caratteristiche meccaniche e tecnologiche della
lega, quali ad esempio durezza, resistenza meccanica e attitudine al trattamento termico.

Ghisa
Se il carbonio contenuto in percentuale superiore al 2,06% e inferiore al 6.67% la lega
prende il nome di ghisa. Il carbonio in piccola parte disperso nella matrice degli atomi di
ferro e per la maggior parte presente sotto forma di piccolissime particelle di grafite, come una
sorta di conglomerato fra grani di ferro e particelle di grafite.
Ci rende da un lato la ghisa piuttosto fragile, dallaltro ne facilita la fusibilit: la ghisa con il 4%
di carbonio fonde a circa 1200C contro i 1536C del fe rro puro.
In alcune leghe si riesce ad ottenere la combinazione di ferro e carbonio nella cementite, Fe3C,
un composto durissimo: si ha la ghisa bianca.
Nella pratica il contenuto di carbonio nella ghisa non supera il 3,8%, massimo 4,5%.

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3. Leghe ferro-carbonio e altri elementi
Per ottenere caratteristiche particolari e ben definite vengono aggiunti molti altri elementi, in
percentuali variabili dallo 0.05% a oltre il 20%, quali: manganese, nichel, cromo, molibdeno,
vanadio, niobio, titanio, tungsteno, silicio, alluminio, rame, calcio, zolfo, ecc.
Questi conferiscono propriet specifiche quali ad esempio resistenza meccanica, resistenza
alla corrosione e al calore, resistenza alle basse temperature, lavorabilit alla macchina
utensile.
Si hanno cos gli acciai speciali e le ghise speciali.
Acciai speciali
In base agli elementi aggiunti si hanno varie famiglie di acciai, ad esempio:
Acciai ad alta resistenza meccanica: cromo, nichel, manganese, vanadio;
Acciai inossidabili: cromo (dal 13% al 30%) e nichel (8% - 25%);
Acciai per molle: Silicio;
Ghise speciali
Ghise sferoidali ad alta resistenza meccanica: silicio, tracce di cerio;
Ghise resistenti alla corrosione: nichel in alta percentuale;
Ghise dure resistenti allabrasione: cromo e nichel;

4. Designazione degli acciai


La designazione delle leghe ferrose regolata a livello mondiale dalle norme ISO, recepite in
Europa e in Italia dalle UNI-EN-ISO.
Senza entrare nel dettaglio della enorme gamma di acciai e ghise, appositamente formulati per
soddisfare ogni esigenza, si daranno le linee essenziali per comprendere la designazione dei
materiali pi comunemente usati.
Principali riferimenti normativi:
UNI-EN 10020: Definizione e classificazione dei tipi di acciaio;
UNI-EN 10027-1: Sistemi di designazione degli acciai: designazione alfanumerica;
UNI-EN 10025: Prodotti laminati a caldo di acciai non legati per impieghi strutturali;
UNI-EN 10083: Acciai da bonifica

La classificazione degli acciai prevede due gruppi:


1 gruppo acciai designati in base alle caratteristiche me ccaniche o allimpiego
2 gruppo acciai designati in base alla composizione

Il 1 gruppo comprende gli acciai di base, di qualit o speciali destinati alle costruzioni per i
quali sono fondamentali le caratteristiche di resistenza meccanica (carico di rottura e di
snervamento), resilienza, oppure particolari caratteristiche di lavorabilit.
Sono impiegati allo stato di fornitura dallacciaieria, con il quale si intende che non sono
previsti ulteriori trattamenti termici per modificarne le caratteristiche meccaniche.
Gli acciai del 2 gruppo invece sono appositamente formu lati per essere trattati termicamente
o avere particolari caratteristiche fisiche o fisico-chimiche.
Per questi la designazione prevede che la sigla riporti gli elementi chimici intenzionalmente
aggiunti allo scopo di ottenere le caratteristiche desiderate.

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Designazione e caratteristiche meccaniche acciai del 1 gruppo.
Si riporta la designazione dei tipi pi utilizzati e, per completezza, si indica per alcuni di essi la
corrispondenza tra la designazione secondo la UNI-EN-10027:1993 (aggiornata nel 2006) e la
precedente UNI-EU 27 ritirata nel 1993.

Designazione degli acciai di base secondo la UNI EN 10027


Caratteristiche da specificare dopo il
simbolo impiego
simbolo
S Acciai per impieghi strutturali
P Acciai per recipienti in pressione Carico di snervamento minimo garantito,
L Acciai per tubi di condutture N/mm2
E Acciai per costruzioni meccaniche
B Acciai per cemento armato Carico di snervamento, N/mm2
Acciai per cemento armato Carico di rottura minimo garantito,
Y
precompresso N/mm2
Carico di rottura minimo garantito,
R Acciai per rotaie
N/mm2

I seguenti tipi di acciaio sono duso corrente per carpenteria e costruzioni in genere.

Designazione secondo UNI EN 10027 Designazione secondo UNI EU 27


Lettera S seguita dal valore del carico di Fe seguito dal valore del carico di rottura in
snervamento in N/mm2 N/mm2
Dopo la sigla ulteriori lettere per indicare Dopo la sigla una o pi lettere per indicare la
resilienza e stato di fornitura resilienza

Tipi di acciai secondo la UNI EN 10025


Rm Rs Vecchia
All. % a
(minimo (minimo Resilienza Temperatura denominazione
tipo rottura
garantito) garantito) KV (joule) di prova (C) secondo
2 2 (minimo)
N/mm N/mm UNI EU 27
S185 320 185 - Fe320
S235JR 27 +20C Fe360B
S235J0 360 235 25 27 0C Fe360C
S235J2 27 -20C Fe360D
S275JR 27 +20C Fe430B
S275J0 430 275 21 27 0C Fe430C
S275J2 27 -20C Fe430D
S355JR 27 +20C Fe510B
S355J0 27 0C Fe510C
510 355 21
S355J2 27 -20C Fe510D
S355K2 40 -20C (Fe510DD)
E295 490 295 19 - - Fe490
E335 590 335 15 - - Fe590
E360 690 360 10 - - Fe690

Designazione degli acciai del 2 gruppo.


Gli acciai del 2 gruppo sono suddivisi in 4 sottogruppi .
La designazione strutturata secondo le seguenti regole:

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Sottogruppo Simboli di designazione Esempio
Lettera C
2.1: Non legati al C45
solo carbonio Numero pari a 100 volte la percentuale di carbonio
C100
prevista
2.2: Legati con Numero pari a 100 volte la percentuale di carbonio
16MnCr5
tenore di Simboli degli elementi aggiunti
18NiCrMo5
ciascun Numeri che indicano contenuto percentuale degli 39NiCrMo3
elemento elementi aggiunti, moltiplicato per un fattore
minore del 5% 55Si7
indicato nella tabella seguente
2.3: Legati con Lettera X
tenore di Numero pari a 100 volte la percentuale di carbonio
X8CrNi18-8
ciascun Simboli degli elementi aggiunti X55CrMoV 5-1-1
elemento Numeri che indicano contenuto percentuale degli X205Cr13
maggiore del elementi aggiunti, separati da un trattino se riferiti a
5% pi elementi
Lettere HS
Numeri che indicano il contenuto percentuale degli
elementi di lega, nel seguente ordine:
2.4: Acciai rapidi o Tungsteno (W) HS 12-8-5-5
o Molibdeno (Mo)
o Vanadio (V)
o Cobalto (Co)

Tabella dei fattori moltiplicatori per gli elementi aggiunti degli acciai legati del sottogruppo 2.2:

Elemento Moltiplicatore
Ni, Cr, Mn, Si, Co, W 4
Al, Be, Cu, Mo, Nb, Pb, Ta, Ti, V, Zr 10
Ce, N, P, S 100
B 1000

Le caratteristiche degli acciai del 2 gruppo dipendono sia dalla composizione chimica sia dal
trattamento termico che viene effettuato su di essi.
Questi acciai sono formulati appositamente per impieghi specifici, quindi si hanno (lelenco non
presenta tutti i tipi esistenti):
Acciai per cementazione
Acciai per bonifica
Acciai per nitrurazione
Acciai per la costruzione di molle
Acciai per bulloneria
Acciai per cuscinetti a rotolamento
Acciai a lavorabilit migliorata
Acciai inossidabili
Acciai per utensili a freddo
Acciai per utensili a caldo
5. Trattamenti termici e termochimici
Come detto al punto 2, la caratteristica pi importante delle leghe ferro-carbonio
rappresentata dalla possibilit di modificare quasi a piacimento le caratteristiche meccaniche
per ottenere i valori di resistenza meccanica, durezza, o le propriet tecnologiche richieste
dalle applicazioni.

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Ci dato dalla influenza che il carbonio e molti elementi di lega hanno sulla trasformazine
strutturale (CCC -> CFC) cio sulla temperatura alla quale avviene questo fenomeno, e sulla
velocit a cui avviene specialemente al raffreddamento.
Nel ferro puro la trasformazione perfettamente reversibile, ovvero a qualsiasi velocit si
faccia avvenire il raffreddamento la trasformazione inversa, cio da CFC a CCC sempre
completa.
Allaumentare del contenuto di carbonio ci non pi vero, e al raffreddamento rapido la
struttura non fa in tempo a ritornare CCC da CFC, inoltre il carbonio deve avere il tempo
materiale di uscire dal reticolo CCC che si sta formando.
Se la trasformazione rapida, il carbonio rimane intrappolato, il reticolo CCC viene deformato
e la struttura che si ottiene viene detta martensite ed tanto pi dura quanto maggiore la
percentuale di carbonio dellacciaio; la massima durezza si ha gi con lo 0,6% di carbonio.
In particolare mediante opportuni cicli di trattamento a temperature pi o meno elevate si
possono ottenere grande durezza, ottima resistenza allusura, massima lavorabilit alla
macchina utensile.
I cicli di trattamento che permettono questi risultati sono detti trattamenti termici e
trattamenti termochimici se abbinati a modificazioni chimiche alla superficie dei pezzi.
Affinch un trattamento termico sia efficace devono essere rispettate delle condizioni ben
definite che dipendono dalla lega e dallo scopo che si persegue:
Temperatura;
Tempo di permanenza;
Velocit di riscaldamentoe raffreddamento;
Composizione dellatmosfera in cui avviene il trattamento.

I trattamenti termici applicabili agli acciai sono cos denominati:


Tempra: riscaldamento ad una temperatura sufficiente ad ottenere la completa
trasformazione del reticolo da CCC a CFC, solitamente nellintervallo tra 850C e
1000C a seconda dellacciaio, seguita da raffreddamento rapido in acqua, olio
speciale o anche in aria (per alcuni acciai) per ottenere una trasformazione del reticolo
che conferisce grande durezza.
Rinvenimento: riscaldamento a temperatura inferiore a quella di trasformazione del
reticolo, ma sufficiente per ottenere delle modifiche nella microstruttura.
o Rinvenimento di distensione: rinvenimento a bassa temperatura (150C
200C) che attenua gli effetti della tempra, in part icolare riduce la fragilit della
struttura e consente di matenere elevata durezza;
o Rinvenimento di bonifica: la temperatura dellordine dei 600C e la
permanenza di alcune ore, sufficienti per ottenere la trasformazione della
struttura di tempra in unaltra struttura, meno dura ma molto tenace e resistente.
Bonifica: la unione di tempra e rinvenimento a 600C;
Ricottura: riscaldamento a temperatura superiore a quella di trasformazione CCC-
CFC e successivo raffreddamento molto lento in forno:
o Ricottura di lavorabilit: massima lavorabilit alla macchina utensile;
Normalizzazione: riscaldamento a temperatura superiore a quella di trasformazione
CCC-CFC e successivo raffreddamento in aria calma, si usa sugli acciai del 1 gruppo
per eliminare tensioni residue e zone termicamente alterate su strutture saldate o dopo
deformazioni plastiche.

I trattamenti termochimici applicabili agli acciai sono cos denominati:


Cementazione: riscaldamento ad una temperatura sufficiente ad ottenere la completa
trasformazione del reticolo da CCC a CFC, solitamente nellintervallo tra 900C e
1000C a seconda dellacciaio, in un forno in presenza di una atmosfera satura di
carbonio (il pezzo immerso in polvere di carbone o latmosfera del forno composta
da gas carboniosi).

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Il carbonio penetra nella superficie dei pezzi e per una profondit di alcuni decimi di
millimetro si ha un forte aumento della percentuale di carbonio (mediamente si
raggiunge l1%).
La successiva tempra permette di ottenere uno strato superficiale durissimo (60 HRc)
ideale per pezzi che devono resistere allusura (ingranaggi, cuscinetti).
Viene eseguito su acciai appositamente formulati, con tenore di carbonio tra lo 0,1% e
lo 0,2%.
Nitrurazione: molto simile al precedente, si esegue in forno a temperatura di circa
900C in atmosfera satura di azoto, su acciai con C= 0, 40% circa, per ottenere in
superficie uno strato molto sottile (alcuni centesimi di mm) ma eccezionalmente duro e
resistentissimo allabrasione. A seguire si esegue il trattamento di bonifica per avere la
massima resistenza abbinata ad una buona resilienza dellacciaio.
Si applica su utensili, trivelle (perforazione di terreni e rocce), stampi, ma non adatto
per sopportare carichi concentrati (cuscinetti) perch lo strato troppo sottile e
verrebbe sfondato con facilit.
Carbonitrurazione: la combinazione dei precedenti, unisce i vantaggi della
nitrurazione (elevatissima durezza superficiale) e della cementazione (spessore
adeguato dello strato indurito) e quindi adatto per cuscinetti, camme, punterie, che
devono resistere allabrasione e a forti carichi concentrati.

Difetti dei trattamenti termici


Un trattamento termico eseguito a temperatura errata, eccessiva o troppo bassa, non
rispettando i tempi indicati dal produttore dellacciaio, in forni inadatti e atmosfere non
controllate porta inevitabilmente a risultati scadenti.
La casistica molto ampia, ma alcuni casi vanno citati:
Bruciatura: una temperatura troppo elevata e/o una permanenza in forno per troppo
tempo provocano la alterazione irreversibile della struttura dellacciaio, con
lingrossamento dei grani e alterazioni dei bordi di grano o fusioni parziali, che da
buttare come rottame!
Decarburazione superficiale: pu avvenire se latmosfera del forno, causa la presenza
di umidit, contiene anche solo piccole quantit di idrogeno. La superficie del pezzo
perde carbonio, durante la tempra il pezzo si pu spaccare o comunque si ha una
superficie di scarsa durezza del tutto inadatta alluso.
Distorsioni e rotture in superficie: sono causate da un raffreddamento non adatto, di
solito perch troppo rapido non adatto al tipo di acciaio trattato;
Spaccature interne: sono molto rare ma pericolosissime, causate da un riscaldamento
troppo rapido di pezzi di grandi dimensioni; avvenuto che in fase di tornitura dei tondi
di grosso diametro si siano divisi a met nel senso della lunghezza e, schizzati via dal
tornio, abbiano ferito gravemente loperatore.

6. Le ghise
Le ghise sono classificate e designate in accordo con le norme UNI e UNI EN.
Si hanno tre famiglie fondamentali:
Ghisa grigia (carbonio grafitico)
Ghisa bianca (carbonio combinato con il ferro nella cementite)
Ghisa legata (aggiunta di elementi di lega come cromo, nichel)
Ghisa grigia
Si ottiene quando durante la solidificazione della colata il carbonio si separa dal ferro per
formare degli aggregati di grafite.
La grafitizzazione facilitata dallaggiunta di silicio (2%) e dal raffreddamento lento.
La temperatura di fusione di circa 1200 C e si prest a ad ottenere forme molto complesse
(elevata colabilit)
La sua durezza non elevata e si lavora facilmente alla macchina utensile.

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Ghisa grigia lamellare
Quando la grafite sotto forma di lamelle molto fini e disperse si parla di ghisa lamellare.
Presenta bassa resistenza meccanica.
La designazione secondo la UNI EN 1561 la seguente: il numero dopo la sigla indica il carico
di rottura.
sigla Rm (N/mm2) Durezza HBW
EN-GJL-200 200 150-200
EN-GJL-250 250 170-220
EN-GJL-300 300 190-240
Ghisa grigia sferoidale
Quando la grafite sotto forma di particelle globulari (sferoidi) si parla di ghisa sferoidale.
Presenta una resistenza meccanica da media a molto elevata abbinata ad una buona tenacit
ed facilmente lavorabile alla macchina utensile.
Si ottiene la formazione degli sferoidi durante la solidificazione aggiungendo piccole quantit di
metalli come il magnesio.
adatta per realizzare parti di macchine utensili, blocchi motore, alberi a camme e a gomiti.
Pu essere legata con cromo, nichel per ottenere elevata resistenza al calore o alla
corrosione.
La designazione segue la UNI EN 1563. Di seguito si riportano alcune sigle, in cui i numeri
dopo la sigla indicano carico di rottura e allungamento percentuale a rottura.
sigla Rm (N/mm2) Rp0,2 (N/mm2) A%
EN-GJS-400-18 400 240 18
EN-GJS-600-3 600 370 3
EN-GJS-900-2 900 600 2
Ghisa bianca e ghisa legata
Si ha ghisa bianca quando il carbonio combinato sotto forma di cementite, un composto
molto duro.
Presenta una grande durezza e quindi alta resistenza allusura, ma fragile.
Pu essere legata con cromo, nichel per ottenere elevata resistenza al calore o alla
corrosione.
La norma UNI 8845:1986 ne indica la designazione:

GB O UNI 8845: ghisa bianca non legata


GB L UNI 8845: ghisa bianca legata
GB CrNi 9 5 UNI 8845: ghisa bianca legata con il 9% di cromo e il 5% di nichel

7. Impieghi
Non esiste settore in cui non venga utilizzato il ferro nelle sue leghe.
Le applicazioni degli acciai e delle ghise sono cos vaste che impossibile fornire un elenco
esauriente; quelle citate sono solo alcune tra le pi significative,
Ghisa
Ghisa grigia
Viene usata per termosifoni, caldaie, tubazioni, pompe per acqua, parti di stufe e fornelli,
raccorderia per tubazioni, monoblocchi e cilindri di motori, dischi e tamburi per freni, ecc. ecc.
Si tratta di parti ottenute per fusione.
La ghisa una materiale generalmente fragile, resiste male o in misura limitata agli urti, resiste
molto bene alla corrosione (arrugginisce facilmente ma la corrosione procede molto
lentamente), resiste bene al calore e alla fiamma diretta anche a temperatura elevata (fino a
700C circa).
Ghise speciali:
Giranti e corpi per pompe e turbine, monoblocchi e alberi motore.

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Acciaio
Acciaio al carbonio: lamiere per autoveicoli, navi, tubi per acquedotti, gasdotti, oleodotti,
rotaie ferroviarie, profilati per ledilizia (travi e laminati detti comunemente putrelle),
scatolame, pentole, minuterie varie,

Acciai speciali:
Meccanica: autoveicoli, aeroplani, navi (tutte le parti in cui le condizioni di funzionamento sono
particolarmente gravose) ovvero: Molle, semiassi, bielle, alberi di trasmissione, cuscinetti, viti e
bulloni, funi, corazze.
Edilizia: tiranti, funi, bulloni, ancoraggi, utensili di perforazione, pannelli di rivestimento
(specialmente gli acciai inossidabili), ecc.
Alimentare: acciai inossidabili (di vario tipo) usati per stoviglie, pentole, cucine, ecc.
Sanitario: servizi igienici;
Medico: strumenti chirurgici e attrezzature ospedaliere.
8. La corrosione
Il ferro e la maggior parte delle sue leghe hanno una resistenza alla corrosione molto bassa e
producono, esposti alle intemperie, la caratteristica ruggine di colore marrone o rosso.
Pertanto nelle applicazioni deve essere protetto dagli agenti corrosivi mediante opportune
vernici e rivestimenti protettivi di altri metalli.
Il metallo pi usato lo Zinco (zincatura).

Rame
Il rame allo stato puro viene impiegato allo stato puro come materiale per conduttori elettrici in
ragione della sua ottima conducibilit elettrica e termica.
Trova impiego in edilizia per elementi di rivestimento perch possiede una eccellente
resistenza agli agenti atmosferici.
Con laggiunta di elementi quali Zinco, Stagno e Alluminio forma una famiglia di leghe tra le pi
importanti nelle numerose applicazioni pratiche:

1. Leghe rame-zinco
Sono denominate Ottoni e presentano un caratteristico colore giallo pi o meno intenso.
Lo zinco aggiunto in percentuali variabili tra il 10% e il 40%.
Sono caratterizzati da una elevata resistenza alla corrosione e meccanica, facilmente
lavorabili, possono diventare molto duri al crescere del tenore di zinco (oltre il 45% la lega
inutilizzabile perch troppo fragile).
Sono impiegati estesamente per serrature, maniglie, elementi decorativi, viterie e rubinetterie.
In elettrotecnica si usano per morsetti, viti, contatti, elementi di collegamento.
Gli ottoni resistono generalmente bene alla corrosione, ma presentano dei fenomeni negativi
dovuti a particolari condizioni ambientali e di trattamento termico:
- season cracking o fessurazione da stagionatura: un fenomeno corrosione sotto
tensione in presenza di sostanze ammoniacali aggravato dalla presenza di tensioni
residue dovute alle lavorazioni plastiche; una accurata ricottura a circa 240-270C per
1-3 ore dopo le lavorazioni previene il fenomeno, particolarmente pericoloso nei
componenti per idrosanitari. E oggetto di prove specifiche da normativa, le norme
francesi sono particolarmente severe in tal senso.
- Dezincificazione: la corrosione che determina la dissoluzione dello Zn negli strati
superficiali e lo sfaldamento progressivo dello strato poroso di rame. Pu essere
prevenuta con aggiunta di opportuni elementi in piccola quantit.

2. Leghe rame-stagno
Sono denominate Bronzi e come per gli ottoni sono di colore giallo o tendenti al rosso.
Lo stagno aggiunto in percentuale massima del 13% (oltre si avrebbe un metallo
estremamente duro ma fragilissimo).
Sono caratterizzati da una elevata resistenza alla corrosione e meccanica, facilmente lavorabili
ma resistenti allabrasione, con caratteristiche antiattrito, possono diventare molto duri.
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Trovano uso per cuscinetti a strisciamento, detti bronzine, e parti in cui la resistenza
allabrasione importante (madreviti di macchine utensili).
Il loro uso pi noto nella fabbricazione di campane e statue (oltre che, un tempo, di cannoni)
perch si prestano moto bene alla realizzazione di forme complicate mediante fusione.
In particolare per le campane apprezzata la caratteristica di produrre dei suoni molto puri e
persistenti, perch si tratta di metalli che smorzano molto poco le vibrazioni.

3. Leghe rame-alluminio
Laggiunta di alluminio determina i cosiddetti Bronzi allAlluminio o Cuprallumini, leghe
adatte sia alla lavorazione plastica sia alla fonderia; presentano elevata resistenza meccanica
e alla corrosione.

Magnesio
E un metallo interessante perch presenta una grande leggerezza (bassa densit) e una
buona resistenza.
Viene impiegato, puro o in lega con lalluminio, principalmente nel settore aerospaziale e negli
autoveicoli e motoveicoli da competizione.
Viene facilmente ossidato allaria formando un ossido di colore bianco e deve pertanto essere
protetto con opportuni rivestimenti.
Titanio
Questo metallo abbina una buona leggerezza (bassa densit) ad una resistenza pari o
superiore a quella di molti acciai speciali.
Trova impiego nel settore aerospaziale, negli autoveicoli e motoveicoli da competizione, per
strumenti chirurgici e protesi ossee, in oreficeria e ottica.
E stato impiegato anche in edilizia, ma il suo costo molto elevato e le difficolt di lavorazione
ne limitano di molto la diffusione.
E pressoch inalterabile dagli agenti atmosferici e biocompatibile con gli organismi viventi (da
ci luso per protesi e dispositivi chirurgici).
Argento Oro Platino
Sono i metalli nobili per eccellenza, specialmente oro e platino.
Sono impiegati sia in oreficeria sia in molti settori della tecnica.
Largento si presta molto bene alla realizzazione di contatti elettrici per interruttori e per fusibili
di precisione
Loro il miglior conduttore esistente e ha largo uso in elettronica
Il platino il pi resistente e inalterabile fra i metalli e viene usato per strumenti di laboratorio,
misure campione, elettrodi (per le candele dei motori ad esempio).
Zinco
E un metallo povero dalle grandi qualit.
Allo stato puro serve per proteggere il ferro dalla corrosione: zincatura.
Fra tutti i possibili rivestimenti quello che protegge nel modo migliore i materiali ferrosi dagli
agenti atmosferici.
Viene applicato per immersione in bagno fuso, zincatura a caldo, o per applicazione
galvanica, zincatura elettrolitica.
Applicazioni: carrozzerie di automobili, carpenterie di ponti, edifici, tralicci, funivie, recinzioni,
barriere stradali, viti e bulloni, fili, tubazioni per acqua, ..

NOTA IMPORTANTE 1: lo zinco reagisce chimicamente al contatto con metalli pi nobili quali
rame o acciaio inossidabile, corrodendosi molto rapidamente. Pertanto sono da evitare gli
abbinamenti di questi metalli in condizioni che possano favorire la corrosione, cio in presenza
di acqua,
Quindi mai mettere assieme lamiere zincate di copertura di tetti e grondaie in rame, o tubi in
acciaio zincato e tubi di rame a contatto tra di loro o giuntati, pena una rapida corrosione dello
zinco e del ferro sottostante con il risultato di avere infiltrazioni di acqua dai tetti o peggio la
casa allagata per rottura delle tubazioni.

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NOTA IMPORTANTE 2: lo zinco viene rapidamente dissolto da acqua alla temperatura di
circa 60 C. E inutile impiegare tubazioni zincate per gli impianti di riscaldamento, ed
eventualmente per il circuito dellacqua calda sanitaria.
Queste tubazioni comunque non si corrodono perch si forma al loro interno uno strato
protettivo di calcare che impedisce la corrosione (per una volta il calcare fa bene).
I sali di zinco non sono n tossici n hanno effetti sullorganismo umano.

Un impiego particolare dellossido di zinco nella fabbricazione delle creme solari e di alcuni
cosmetici.

Stagno
Il suo uso pi noto in elettrotecnica, elettronica e lattoneria per le saldature (puro o in lega
con il piombo).
Serve per proteggere lo scatolame e le pentole dalla corrosione dovuta al contatto con i cibi.
A differenza dello zinco non protegge il ferro, per cui se il rivestimento viene graffiato si ha
subito la comparsa di ruggine.
Non velenoso.
Piombo
E un metallo velenoso, provoca intossicazioni da accumulo.
Era usato un tempo per tubi e coperture.
Per la sua elevata densit e la facile fusibilit trova impiego come materiale per contrappesi e
per la sigillatura delle estremit delle funi di teleferiche e funivie (questa applicazione in via di
abbandono)

Cromo
E un metallo bianco lucente, molto duro e resistente.
E usato in lega negli acciai per ottenere acciai speciali ad alta resistenza e inossidabili.
Allo stato puro viene impiegato per rivestimenti protettivi (cromature) ad effetto decorativo se di
piccolo spessore (qualche millesimo di millimetro) e per dare maggiore resistenza alla
abrasione se di forte spessore (qualche decimo di millimetro).
I suoi composti sono fortemente velenosi e cancerogeni (cromo esavalente) e hanno trovato
impiego nellindustria conciaria e nellindustria galvanica per le cromature.
In lega con il nichel e il rame serve per ottenere i fili per le resistenze elettriche (nichelcromo)
impiegate in elettrodomestici, forni, stufe.

Nichel
E un metallo bianco lucente.
E usato in lega negli acciai per ottenere acciai speciali ad alta resistenza e inossidabili a
struttura austenitica.
La nichelatura era usata un tempo per rivestimenti decorativi, attualmente serve come base
per cromature ed altri trattamenti galvanici.
In lega con il rame d origine a leghe quali la costantana, usata per resistenze elettriche,
lalpacca (rame-nichel-zinco) usata per le montature di occhiali, posateria (ora in disuso).

Tungsteno
La temperatura di fusione elevatissima rende il tungsteno il metallo ideale per la realizzazione
dei filamenti delle lampade elettriche.
In lega negli acciai conferisce loro elevatissima durezza e resistenza allusura, propriet
necessarie per gli utensili (punte da trapano), spesso abbinato al cobalto.
Con il carbonio forma un carburo durissimo e tenace, il carburo di tungsteno detto anche
Widia, impiegato per la costruzione di utensili per la lavorazione dei metalli e delle pietre
(punte e fioretti per la perforazione del calcestruzzo e delle rocce)

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