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Ja Bintio Tce D1 via SENATO MILANO ~ FrRMRAIO 2087 Sul Nolano «TITANO DELLA TUA PREZIOSA NOLA» Valens Acidalius, cantore di Giordano Bruno GUIDO DEL GIUDICE Cc 9 una sola persona che nel freddo inver- no del 1592 si preoe- cupa seriamente della sorte di Giordano Bruno. E lo fa con af- fetto sincero. Si trata di un suo giovane allievo, Valentin Havekental, la- tinizzato in Valens Acidalius. Figlio di un predicatore di Witt- stock, nel Brandeburgo, fu uno dei pit brillanti ingegni poetici del suo tempo. Dopo aver studiato a Ro- stock e Greifswald, a 21 anni giunge a Helmstedt, dove di- venta uno degli alunni pit affezionati del Nolano. Quando il filosofo lascia I’ Academia Julia, ai primi del 1590, Acidalius, in compagnia dell’amico fra- terno Daniel Rindfleish ‘Bucretius’, di Hyeroni- mus Besler, discepolo-segretario di Bruno, e dello zio di questi Wolfgang Zeyleisen, si trasferisce all’universita di Padova, dove risulta iscritto, alle calende di luglio, nel registro della “Nazione Germanica degli Artisti” Visi trattiene pochissimo, decidendo di ter- minare i suoi studi di filosofia e medicina a Bolo- gna. Proprio a Bologna riceve la notizia che Bru- no si trovaa Padova, e intuisce subito il pericolo. Eunico che sembra accorgersi dell’errore fatale che il filosofo ha commesso, tor nando in Italia, e ne chiede con- ferma a Mihaly Forgich, nobile rampollo dei baroni ungheresi di Ghymes e Giics. Suo compa- gno di studi nell’ateneo patavi- no, era anche hui un ammiratore del Nolano, di cui era stato allie- vo a Wittenberg nel 1588. La lettera di Acidalius, contenuta nella Epistolarum Centuria, pub- blicata postuma dal fratello Christian nel 1606, recita te- stualmente: «Ti chiedo di Gior- dano Bruno, colui che conosce- sti a Wittenberg, il Nolano. Si dice che ora viva e insegni presso di voi a Padova. E dawero cosi? Perché mai quest'uomosi trova in Tealia, da dove, come lui stesso una volta diceva, andd via esule? Sono stupito, sbalordito. A tal punto che non ho fede nella voce, anche se provie- ne da persona degna della massima fiducia. Sarai tua informarmie a renderla vera o falsa». Sembra quasi un disperato grido d’allarme rivolto al suo maestro, per indurloa scappare dalla trappola che egli, forse, presagiva, con l’empatia degli spiriti sensibili avvezzi alla sofferenza. Il suo fisico delicato era, infatti, tormentato dalle febbri, che aveva contratto in Italia e che lo avrebbero portato a una immatura fine, appena tre anni pitt Nella pagina accanto: Valens Acidalius, Epigrammata, Helmstede 1589. TARVL# ANATOMIC A! DANIEL BYCRETIVS Viatanens, Piel te 2% pug fg emi 3 FRANCOFVRTI ne del filosofo, ¢ alle sue osser- vazioni si devono i numerosi ri- Qui sopra da sinistra: presunto ritratto ferimenti a Bruno che il grande al casita ala | astronomo tedesco fece nei pro- Bibliotecheksaal, Helmsted; lui DSR 7 scritti c, in particolare, nel CONTRA gio con Galileo. Dowie tanita? asco Valentin, dopo es A destras Disputatio nova cont Pee cersilaureato in filosofia e medi- sse, 1. 1595 Bucretius, ma i loro interessi tardi. Di certo Acid; as trasmi- se subito la notizia al suo protet- tore, 'umanista Johannes Mat- J thaeus Wacker von Wackenfels, che era stato appena nominato Cancelliere del l’Alta Slesia. Questo influente diplomatico, che Conte Palatino, fa uno strenuo sostenitore del Nolano divenne pitt tardi Consigliere Imperiale ne difese le tesi nella sua corrispondenza con Vamico Keplero. Fu lui a informarlo della triste fi- presero direzioni diverse. Da- niel si consacrd alla medicina diventando un affermato chirur- BA vo. Anni dopo, curer’ la pubbli- t cazione di alcune stupende edi zioni delle tavole anatomiche dei grandi luminari Casserio e Spigelio, di cui era stato allievo. Il nostro Valens, invece, del tutto privo di vo- cazione per Parte di Esculapio, si dedicd anima e 30 st = fAEGIDALI EPISTOLARVM Cintyaia L © Cai apeefferume | + corpo agli amati autori classici, in particolare Seneca, Plauto ¢ Vel- leio Patercolo. Ja Busuiorec4 D1 via StNaTO MiLANo ~ FERBRAIO 2017 A sinistra, dal’ alto: Valentis Acidalii Epistolarum Centuria 1, Hanoviae 1606; Vepistola a Forgich, Isuoi studi destarono I'am- i con il riferimento a Bruno, i ad Chari Vrms ‘ ee mirazione del grande filologo iiceort Moxanine Pela ear a astra Giusto Lipsio, che in una lettera a nunca gn Vepigramma nell'originale latino; Jakob Monau, uno dei leader del- ae eee Giordano Bruno (1544-1600), in una la Riforma protestante, profetiz~ Curserianr Acroarl stampa del XVIII secolo z che Acidalius sarebbe diventa- oe to «una piccola gemma della Germania». Intanto, malato e Ja morte avvenuta il 25 maggio povero in canna, il nostro, dopo 1595, a soli 28 anni. II destino gli aver dimorato per un po’ a Bre- risparmid soltanto il dolore di slau da Bucretius, accettd linvito arn apprendere la tragica fine del suo di Wacker, che lo convinse a tra~ _|‘TypisWeshelanis amato Maestro. La devozione di sferirsi nella vicina Nyse, ea con- vertirsi, come aveva fatto lui, al cattolicesimo. Riusci, cosi, a far- gli ottenere l'incarico di rettore dello studio locale, che manterra vad Aare tal ‘eoRome hi Ponsie en mae. pacaran Gateganore onion Acidalius ci fa intuire con quanta forza Bruno awertis: ti diavere dei discepoli e quanto sofirisse degli ostacoli che glielo impedivano, Nei pochi posti do- ¢ la nec a fateh eb pecttoren per soli sei mesi. A dare il colpo Seem meesienwemts ve gli fu consentito ufficialmente fatale alla sua salute malferma fu un pamphlet satirico, la Disputa- tio nova contra muulieres qua proba- tur eas homines non esse, che 'avido editore Heinrich Osthausen tro- vo tra le sue carte e mise in com- mercio, in forma anonima, senza il suo consenso. In esso, la scher- zosa invettiva contra feminam, era accostata ironicamente alle affer- mavioni sociniane contro la divi- nith di Cristo. Quando scoppid lo scandalo, il briecone fu costretto a dichiararne la provenienza, In un‘accorata epistola apologetica fai ees restsvaleviatmner tier eet esserne l’autore, con accenti di autentica dispera~ zione per la tremenda offesa arrecata alla sua repu- tazione. Fu tutto inutile: divenne il bersaglio di vio- lente accuse di blasfemia da parte dei fanatici catto- lici, che oltraggiarono perfino il suo sepolcro, dopo Thiverar Scab be de bile ger pecenniasigeenent ria B24 arirets a di insegnare, nonostante le sue idee rivoluzionarie e il modo im- petuoso e per niente diplomatico di porsinei confronti dei colleghi accademici, il Nolano si guada- gnd subito una stimae un’ammi- razione _incondizionate, prattutto da parte dei giovani. Egli la ricambid sempre con fiducia: a Parigi affidd al giovane Jean Hennequin addi- ritura il compito di declamare Je sue tesis a Wittenberg trasmi- se a Gregor Schonfeld i segreti I dell’ars memoriae; a Helmstedt, € Pa leeet yer scarica lace per lui le opere magiche. Balza agli occhi la completa as- senza di allievi italiani, in quanto mai gli fu data la possibilita di insegnare in patria. Sgombriamo, percid, il campo dalle invenzioni romanzesche di presunti dialoghi tra Bruno e fantomatici adepti, cesar s0- xa Mienase Fenpraio 2017 ~ fa Biniorses pi via SeNaTo Mutaxo 144 Varewrrs ActpaLl ofp sumpem Meeniden clin civern adfripséve tot be Queg, fbi, ats, bodié lis etiam hac dubia e Te qu0g JF tamine Mafe Effefem pugnant Uarniad dé geminiilfed qvanto lis majer babies, Qi Diii,quinn populis qui mavet invidians | Fa Ap Forpanum Brunum ‘Nolanum Italum antusd, clit, fomulomnium utinte na profifa Detimn tibi Nature thefaureé di conffant aliis fingula, folus babese dit mirabile monfirim, [vn vitiaepere ipfi flupet + tue auree Titans, divite cuntia ‘Ov Oceli auguftum O10 N Floso Aufiniz, Outrinsg, de vid ego naftra “armine quem d Non ego. Tu fuperas Phabi ipfius os, chelyng, Nec de te Mufis hifcere pojfé datum eff. Quit miigitur de tefit dicere, fors m Unvern ilbed, de te dicere poffe nibil? ficka. at tibi fit fatie hoc, vir masime, laudis iadari nua carmine pofefatis cing, poll carmine dicere tentem»y end dicere ngno poteit ? om In che, addirittura, sarebbero andati a scambiare quattro chiacchiere con lui nelle segrete dell’In- quisizione! Lunico discepolo di cui ci resta un ge~ nuino attestato di riconoscenza, espressione della sua influenza sulla colta gioventi del tempo, @ Va- lentin Acidalius. Della setta di Giordanisti, che Bruno affermd di aver fondato in Germania, egli fu Vispirato aedo. La testimonianza pit esplicita che cisia giunta dell’eccezionale carisma del Nolano & contenuta, infatti, nella sua pi grammi in latino, dedicata, manco a dirlo, a Bucre~ tius. La stampd, nel 1589, Jacobus Lucius Transyl- vanus, tipografo dell’Ateneo di Helmstedt, lo stes- ima raccolta di epi- so editore della sontuosa Oratio consolatoria, con cui Bruno aveva esordito nell’Academia Julia, per ac- cattivarsi i favori del nuovo duca Heinrich Julius. Dai versi, che traduco di seguito, traspare una vera ¢ propria venerazione per il Maestro Italiano: A GIORDANO BRUNO. NOLANO ITALIANO Ta casi grande ¢illutre, come se, tutti usiente, i domi di tutti gli Dei siano stati profusi in te solo Tit, che del rico tesoro della natura, da solo possiedi tutti i beni che agli altri toccano uno ciascino. O eccellenza celeste e, per tutti, prodigiasa meravigha, al cui cospeto stupise la natura stessa, vinta dall opera suas O fiore d’Ausonia, Titano della tua prestosa Nola, o decoro e delizia dell'uno e dell altro cielo, Paso ardive, forse, di parlare com un mio cerme di te, nuesuno in un carme pri celebrare degnanente? Non certo io, Ti superi la bocea e la lira dello stesso Apollo, lore e neanche alle Muse @ comcesso saper cantare il tuo Che passo duunque dire io di te, se non questo so che di te non son capace di dir nulla? Ee cid che faré. Ma ti b che da nessun canto di lode puot venir elogiato abbastanca. sti questo, 0 uomo excels

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