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IL BILANCIO DI ESERCIZIO 1

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Ciao,

innanzi tutto ti ringraziamo per aver scelto Business Plan Vincente e

per aver acquistato questo e-book!

Sappiamo anche noi che in giro, nelle librerie


specializzate e non, ci sono centinaia di
pubblicazioni che parlano del bilancio di
esercizio, ma nessuna di queste pubblicazioni
ti rivela quello che stiamo per rivelarti noi

Al suo interno NON troverai un corso di Contabilit Generale (CO.

GE.), perch TU non devi diventare un commercialista, ma sei, o

vuoi diventare, un imprenditore, o unimprenditrice. E noi pensiamo

che ognuno deve fare il suo mestiere.

Per, poi, siamo anche convinti di una cosa: ogni mestiere

caratterizzato da quelli che sono conosciuti come i segreti del

mestiere che ognuno custodisce gelosamente per offrire prodotti e

servizi di qualit ai propri clienti. E siamo anche convinti del fatto

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che ogni mestiere pu essere svolto con maggiore rigore, certezza e

professionalit se viene supportato con alcune basi tecniche.

Per essere percepito dai clienti in modo ancora pi professionale.

Al giorno doggi per essere un imprenditore efficiente ed operare

con successo sul mercato, non pi sufficiente il vecchio schema

che poteva andare bene fino a qualche anno fa: So fare bene una

cosa, apro la mia azienda, inizio a produrre e a vendere il mio

prodotto e ho risolto!.

NO. Al giorno doggi i mercati sono sempre pi competitivi e

richiedono allimprenditore sempre maggiori competenze oltre

che nellambito produttivo, soprattutto in quello gestionale.

Ed ecco il motivo per cui noi pensiamo che qualsiasi imprenditore

(e anche aspirante tale) debba conoscere lABC della contabilit: non

per diventare un commercialista, ma per diventare un manager

capace di gestire tutte le criticit che si presentano nella vita

gestionale della sua azienda.

E il punto di partenza per diventare un manager indubbiamente

la conoscenza dei meccanismi del bilancio: cosa dicono certi numeri,

cosa significano alcune espressioni, come gestire alcune cose

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apparentemente complesse. Non ultimo, il fatto che il bilancio

innanzi tutto uno strumento di informazione a disposizione

dellimprenditore per prendere decisioni.

Oltre a questi, che possono sembrare aspetti poco interessanti

oppure da delegare a qualche collaboratore (come il ragioniere o il

commercialista) ce ne sono altri che invece sono estremamente

importanti e che sono di esclusivo interesse dellimprenditore.

LABC della contabilit serve per conoscere e gestire

meccanismi di finanza aziendale molto pi complessi, sui quali si

poggia lintera attivit aziendale.

Se i dati di un bilancio vengono interpretati in modo sbagliato a

causa di scarse conoscenze, allora anche le decisioni che vengono

prese sono sbagliate, poich basate su dati interpretati in modo

sbagliato.

Per esempio, tutta la finanza aziendale basata sulla conoscenza

di alcuni segreti della contabilit che nessun manuale o testo ti

rivela, e le decisioni di finanza aziendale spettano allimprenditore il

quale deve avere delle basi solide su cui basare le sue scelte,

piuttosto che andare a naso.

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Infatti, ci sono alcuni concetti come lammortamento che hanno

delle ripercussioni a livello economico, a livello finanziario e sulla

struttura dei costi in generale. E quindi, diventa importantissimo

sapere quali sono i principi su cui si basa lammortamento, per poi

prendere decisioni che coinvolgono la finanza aziendale e anche altri

aspetti della gestione, come il controllo. Come si fa a controllare

qualcosa se non se ne conosce lessenza? Come si fa a dire che i

costi diretti di produzione sono troppo alti, oppure che il margine

lordo industriale troppo basso, se non si conoscono le basi su cui

si fondano certe considerazioni?

Molto spesso ci sono capitate situazioni in cui un imprenditore ci ha

mostrato orgogliosamente i suoi bilanci, evidenziando un unico

risultato derivante dal conto economico: IL FATTURATO! Ma il

fatturato non la cosa pi importante della gestione di unimpresa

anche se a prima vista sembrerebbe cos

Infatti, se osserviamo il conto economico con lindicazione del

fatturato da altri punti di vista, possiamo immediatamente

accorgerci che il fatturato, come dato generale, perde un po

dellimportanza che molti gli danno. Anche a noi, come a te,

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interessa la quantit di fatturato che in grado di generare

uniniziativa economica: infatti, sicuramente meglio fatturare di pi

piuttosto che di meno!!!

Ma oltre a sapere QUANTO fattura unazienda, a noi interessa

anche la QUALITA del fatturato, perch di solito facciamo una

domanda agli imprenditori:Tu preferisci fatturare 3 milioni di euro e

guadagnarne 100.000 euro, oppure preferisci fatturare 1 milione di

euro e guadagnarne 150.000 euro?. Ovviamente la domanda

provocatoria, poich la risposta sempre la stessa: Behpreferisco

fatturare 1 milione e guadagnare 150.000 euro!! .

Uhm e allora perch ti affanni a fatturare 3 milioni per

guadagnare 100.000 euro?. Di solito, di fronte a questa

considerazione la maggior parte degli imprenditori rimane senza una

risposta bene precisa, e poi aggiunge che :Behalla banca meglio

portare un fatturato alto!!, per salvarsi in calcio dangolo

Sappiamo anche noi che nei confronti di una banca (o di qualsiasi

altro finanziatore) meglio presentarsi con un fatturato da tre

milioni di euro piuttosto che con un fatturato da un milione, ma poi

sono le stesse banche che di fronte ad alcuni indicatori di carattere

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economico e finanziario dicono che la redditivit troppo bassa!,

oppure che le rimanenze finali sono troppo alte rispetto al

fatturato o ancora:La situazione finanziaria un po squilibrata e

cose del genere. Per poi usare queste considerazioni contro

limprenditore e la sua azienda al momento opportuno: cio quando

limprenditore chiede dei finanziamenti che gli servono per finanziare

investimenti o capitale circolante.

Questo quello che accade abbastanza spesso soprattutto perch

molti imprenditori non conoscono lABC di alcune materie

fondamentali come contabilit, finanza e controllo di gestione.

Materie con le quali possono controllare meglio landamento delle

loro attivit e avere dati pi certi a cui riferirsi per poi potere

prendere decisioni ed elaborare strategie operative migliori, e

migliorare di conseguenza, anche la qualit del loro fatturato e della

performance complessiva della loro azienda.

Diciamo questo perch crediamo che un imprenditore deve

dedicarsi soprattutto a fare quello che sa fare meglio: cio produrre

o erogare un prodotto/servizio di qualit per il quale ha deciso di

aprire la sua azienda. Ma non pu fare a meno di capire ed

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interpretare i fondamentali della redazione di un bilancio!! Sarebbe

come dire:So guidare la macchina e non ho bisogno di sapere che

c un motore, un volante che serve a dare la direzione alle ruote,

un acceleratore per dare la spinta alle ruote e tutto il resto.

Noi abbiamo fatto di tutto per rendere la comprensione di certi

argomenti quanto pi semplice possibile per metterti nelle condizioni

di comprendere a fondo cosa c sotto e dietro certi numeri.

Saremo sintetici e chiari, promesso. E se continui ad avere delle

perplessit, puoi contattarci quando vuoi agli indirizzi che trovi nel

sito.

Grazie ancora e ciao.

Business Plan Vincente

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INDICE

GLOSSARIO ........................................................................................................................................ 10
INTRODUZIONE ................................................................................................................................ 14
IL SISTEMA DELLA CONTABILITA GENERALE ...................................................................... 15
IL BILANCIO DI ESERCIZIO ......................................................................................................... 19
LO STATO PATRIMONIALE ............................................................................................................ 22
IL CONTO ECONOMICO .................................................................................................................. 27
- il conto economico a costo del venduto ....................................................................... 33
- il conto economico a valore aggiunto ........................................................................... 34
- il conto economico a margine lordo di contribuzione ............................................. 36
LA NOTA INTEGRATIVA.................................................................................................................. 39
LA PARTITA DOPPIA E LA CONTABILITA ................................................................................ 43
- La partita doppia ....................................................................................................................... 46
- Le entrate e le uscite finanziarie ........................................................................................ 49
LAMMORTAMENTO .......................................................................................................................... 54
- I costi pluriennali ...................................................................................................................... 54
- Il principio della competenza economica ........................................................................ 55
- Lammortamento: un semplice esempio ......................................................................... 61
- Lammortamento: capacit commerciale e capacit produttiva ............................ 68
- Lammortamento: un caso reale ........................................................................................ 76
LE OPERAZIONI DI CHIUSURA DEL BILANCIO: ................................................................... 79
- Le rettifiche e le integrazioni ............................................................................................... 80
- I risconti attivi............................................................................................................................ 85
- I ratei attivi ................................................................................................................................. 94
- I risconti passivi ...................................................................................................................... 102
- I ratei passivi............................................................................................................................ 106
- Un altro esempio pi complesso ....................................................................................... 117
LE RIMANENZE FINALI ................................................................................................................. 122
- Le rimanenze finali: considerazioni di carattere finanziario .................................. 133
- Le rimanenze finali: un altro esempio pi complesso .............................................. 141
- Considerazioni finali ............................................................................................................... 145
- Un esempio per concludere ................................................................................................ 145

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GLOSSARIO

Ciao, di seguito mettiamo un elenco dei termini tecnici

maggiormente utilizzati in questo e-book di modo che tu possa

leggere con maggiore semplicit le pagine seguenti per rendere

lapplicazione di alcuni principi pi semplice ed efficace.

Come puoi ben vedere nel proseguimento delle-book, fin dove

abbiamo potuto abbiamo evitato di dare definizioni accademiche,

molto tecniche e quindi anche poco comprensibili, ma abbiamo usato

un linguaggio quanto pi semplice e comprensibile possibile.

Questa una precisa linea editoriale (se la vogliamo chiamare

cos) che ha come unico obiettivo quello di rendere semplici e

comprensibili a tutti concetti che, al contrario, sono un po

complessi.

I termini non li mettiamo in ordine alfabetico, ma seguendo lordine

in cui compaiono nel corso delle-book.

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Bilancio di Documento che fornisce le
esercizio informazioni sullandamento
dellazienda. Composto da:
Stato Patrimoniale, Conto
Economico e Nota Integrativa.

Stato Prospetto che contiene il


patrimoniale patrimonio sia attivo che
passivo dellazienda.

Conto Prospetto che contiene i costi e


economico i ricavi dellazienda.

Investimento Somma di denaro a cui si


rinuncia oggi, per ottenere
delle somme di denaro in
futuro.

Finanziamento Somma di denaro necessaria


per acquistare un
investimento.

Conto Diversa presentazione del


economico in conto economico che mette in
forma scalare luce alcuni risultati darea.

Nota Parte del bilancio che serve per


integrativa dare maggiori informazioni a
proposito delle variazioni che
sono intervenute nelle poste
del bilancio.

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Partita doppia Sistema di tenuta della
contabilit che rileva un fatto di
gestione in un duplice aspetto:
quello economico e quello
finanziario (o monetario).

Ammortamento Procedimento tecnico-contabile


che serve per dividere un costo
pluriennale su pi esercizi.

Operazioni di Operazioni che si fanno alla


chiusura fine dellanno (31/12) per
bilanciare il conto economico.

Rettifiche Operazioni che tolgono dal


conto economico costi o ricavi
che sono di troppo.

Integrazioni Operazioni di fine anno


(31/12) che aggiungono al
conto economico costi o
ricavi.

Risconti attivi Operazioni di rettifica di


costi eccessivi in C/E.

Risconti passivi Operazioni di rettifica di


ricavi eccessivi in C/E.

Ratei attivi Operazioni di integrazione


di ricavi.

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Ratei passivi Operazioni di integrazione
di costi.

Rimanenze Sono le merci e altre cose


finali che restano in magazzino
alla fine dellanno. Sono
operazioni di rettifica di
costi eccessivi.

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INTRODUZIONE

Per capire bene il funzionamento della partita doppia, e quindi della

finanza aziendale e del controllo di gestione, occorre

necessariamente fare riferimento alla contabilit e ad alcune cose

che sono di carattere contabile che hanno una profonda incidenza

sul sistema decisionale dellimprenditore, o dellaspirante

imprenditore.

Infatti, una serie abbastanza ampia di decisioni manageriali

vengono prese dopo avere letto i dati del bilancio. Come ti

abbiamo detto poco fa, troppe volte gli imprenditori non capiscono

bene il significato di certi numeri e quindi, quando si trovano a

dovere prendere delle decisioni, le prendono senza avere una base

solida su cui poggiarsi.

Alcune di queste decisioni, come vedremo tra poco, dipendono dal

tipo di relazione che esiste tra i due documenti principali del bilancio,

e cio tra lo Stato Patrimoniale e il Conto Economico.

Per esempio: alcune decisioni di investimento devono essere prese

con una certa cognizione di causa, poich poi hanno delle

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ripercussioni sullandamento economico della gestione. Cos come

alcune decisioni di finanziamento devono essere prese nel rispetto di

alcuni principi fondamentali della finanza aziendale. Ma prima di

analizzare tutto nel particolare, opportuno fare una breve

panoramica sugli aspetti generali della contabilit generale

IL SISTEMA DELLA CONTABILITA


GENERALE

Le aziende usano dei sistemi per rilevare i fatti che accadono

durante la gestione per produrre informazioni che possono servire

sia a chi gestisce lazienda stessa, sia a persone che sono al di fuori

dellazienda, ma che vogliono sapere in che condizioni sta. Queste

categorie di persone esterne sono i finanziatori, i fornitori, i clienti, i

dipendenti, lo Stato (per le tasse) e altri ancora; mentre le persone

interne allazienda interessate a sapere cosa succede e in che

condizioni versa lazienda possono essere limprenditore stesso, i

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manager oppure gli stessi dipendenti. In pratica, sono tutti coloro

che ruotano intorno allazienda.

Tutte queste categorie di persone che ti abbiamo appena citato,

sono i cosiddetti stakeholders, cio dei portatori di interessi verso

lazienda. Va da se, quindi, che ogni rappresentante delle categorie

suddette ha qualche interesse a conoscere in che condizioni sta

lazienda e come procede lattivit imprenditoriale. Chi per un

motivo, chi per un altro, hanno tutti un interesse.

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Ora: gli stakeholders possono avere informazioni sullazienda in

vari modi. Possono parlare direttamente con limprenditore ( il caso

di un direttore di banca che deve concedere un finanziamento);

oppure possono chiedere informazioni ai dipendenti (potrebbe essere

il caso dei clienti che parlano con la forza di vendita); o ancora

possono leggere i dati del bilancio per capire come vanno alcune

cose (potrebbe essere il caso di investitori in borsa che non possono

parlare direttamente con limprenditore o con i manager

dellimpresa).

Ogni categoria di stakeholder ha i suoi sistemi per capire alcuni

fondamentali dellazienda. In linea di massima, i sistemi principali

usati nelle aziende per rilevare quello che accade durante la gestione

sono chiamati sistemi contabili e sono chiamati generali nel caso

in cui riguardano lazienda nel suo complesso.

Il sistema della contabilit generale dimpresa una

procedura che si preoccupa di conoscere il reddito di esercizio e il

capitale di funzionamento dellimpresa tramite la redazione del

bilancio di esercizio.

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Fatta questa dovuta premessa, che in verit in questa sede ci

interessa poco, noi ti diciamo che tu non devi diventare un

commercialista, ma sicuramente devi comprendere alcuni

meccanismi che sono sottostanti ad alcune decisioni manageriali che

devi prendere nel tuo ruolo di imprenditore o di imprenditrice.

Le rilevazioni di cui stiamo parlando sono contenute allinterno del

bilancio di esercizio di cui parliamo tra pochissimo. Supponiamo, per

esempio, che devi effettuare un investimento: sulla base di quale

dato decidi come finanziarlo? Oppure: ti rendi conto di fatturare pi

dello scorso anno, ma la liquidit aziendale non gira (il che

significa che ci sono pochi soldi in banca). Come fai a capire cosa

sta succedendo, e quindi cosa devi fare?

Possiamo fare altri esempi, ma crediamo che il concetto sia

chiaro. Per prendere qualsiasi decisione, assolutamente

necessario avere dei dati oggettivi, inconfutabili e rigorosi su

cui basarsi.

Altrimenti, come decidere di andare da Roma a Milano senza

sapere che c unautostrada che ci va direttamente: rischi di

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prendere la strada sbagliata, di perderti e di non arrivare (nel

migliore dei casi, arrivi in ritardo!).

IL BILANCIO DI ESERCIZIO

Il bilancio di esercizio il documento allinterno del quale

sono racchiuse tutte (o quasi e poi vediamo perch) le informazioni

utili che servono allimprenditore, o al management, per prendere

decisioni di qualsiasi tipo. Le informazioni contenute nel bilancio,

possono servire anche ad altre categorie di persone come: banche e

finanziatori in generale;fornitori;clienti; lavoratori; lo Stato eccetera.

In pratica, a tutti gli stakeholders.

Ognuna di queste categorie di persone ha i suoi buoni motivi per

volere avere informazioni sullazienda, e lunico strumento da cui

possono ottenerle proprio il bilancio. E questo uno dei motivi per

cui il bilancio disciplinato dalla legge.

Ma da dove arrivano le informazioni contenute nel bilancio? Tutte

le informazioni derivano dalla contabilit aziendale la quale ha

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lonere di rappresentare il risultato economico, la situazione

patrimoniale e quella finanziaria dellazienda alla fine dellesercizio

amministrativo (che corrisponde alla fine dellanno, cio al 31

Dicembre).

Senza soffermarci troppo sulle norme del Codice Civile che

disciplinano tutta la materia (in quanto sono molte, un po

complesse e per alcuni casi anche noiose), ci limitiamo a dire che il

bilancio composto da tre documenti che forniscono (tutti insieme)

proprio queste informazioni che servono alle varie categorie di

persone. I tre documenti sono:

lo STATO PATRIMONIALE

il CONTO ECONOMICO

la NOTA INTEGRATIVA

Vediamoli singolarmente, senza per entrare troppo nei dettagli

perch, ripetiamo, non devi diventare un commercialista. A noi

interessa che ti siano chiari i concetti che sono alla base del bilancio,

per comprendere come alcune cose condizionano altre. Si

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tratta di alcuni meccanismi che solitamente non vengono svelati

nei libri di testo, nei manuali o in altre pubblicazioni che si occupano

del bilancio, ma che sono fondamentali per capire bene cosa accade

in un bilancio veramente.

Prima di entrare nella specificit dei documenti del bilancio,

dobbiamo necessariamente evidenziare e specificare una differenza

che, nellambito della contabilit, fondamentale: quella tra due tipi

di costo che solitamente vengono confusi da molti, imprenditori

compresi. Si tratta di due definizioni che ti chiediamo di ricordare:

Ci raccomandiamo: tieni a mente queste due definizioni poich da

ora in poi le consideriamo come date.

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Andiamo a conoscere il bilancio, iniziando dai documenti che lo

compongono.

LO STATO PATRIMONIALE

Lo STATO PATRIMONIALE, lo dice la parola stessa, la

situazione in cui si trova il patrimonio dellazienda in un certo

momento. E una specie di fotografia fatta in un preciso istante (di

solito il 31 Dicembre di ogni anno) per sapere a quanto ammonta il

patrimonio dellazienda, sia dal punto di vista attivo che dal punto di

vista passivo.

Dire il patrimonio dal punto di vista attivo e dal punto di vista

passivo una specificazione di carattere giuridico, poich la legge

che definisce il patrimonio come linsieme dei beni attivi e passivi

facenti capo ad un soggetto.

Scattare questa fotografia dellazienda in un preciso istante (il

31/12 di ogni anno) un po come entrare nella casa di qualcuno e

fare delle fotografie per vedere cosa c dentro: scattiamo le

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fotografie e vediamo i mobili del salotto, il divano, la cucina, i letti,

lo specchio del bagno, larredamento e tutto il resto che c, di

solito, in una casa.

Successivamente questa fotografia si pu scattare anche al

patrimonio passivo (dal punto di vista giuridico) e quindi

potremmo chiedere al padrone di casa come ha pagato tutto

larredamento, cio dove ha trovato i soldi per acquistare tutto

larredamento, tutto quello che c nella casa e anche la casa stessa.

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In pratica, come chiedere al padrone di casa come ha finanziato

lacquisto di tutta la casa, arredi compresi.

Il proprietario di casa ci dice che i soldi li ha trovati un po da una

parte, un po dallaltra: infatti, dice che un po di soldi ce li ha messi

lui, poi deve dare 2.000 euro alla finanziaria per lacquisto del

divano, poi ne deve dare 500 euro ad un suo amico che glieli ha

prestati per comprare il frigorifero, e poi ne deve altri 100.000 euro

alla banca per lacquisto della casa eccetera.

In pratica, il padrone di casa ci sta dicendo che per

comprare tutti i beni presenti nella sua casa, e la casa

stessa, un po di soldi ce li ha messi lui, un po se li fatti

prestare. Quindi, ci sta raccontando COME ha finanziato lacquisto

della casa e di quello che contiene.

Ovviamente, ognuno dei beni che sono presenti nella casa ha un

valore che pu essere misurato dal punto di vista finanziario,

chiedendosi Quanto costato il divano?, oppure: Quanto

costata la cucina?. Quando il padrone di casa ci dice quanto gli

sono costati i vari arredi, allora abbiamo stabilito il valore

complessivo di quello che ha messo nella casa per arredarla.

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Se chiedessimo al padrone di casa quanto ha speso per acquistare

la casa e tutto il resto che c dentro, ci direbbe una certa cifra, che

la somma di quello che ha speso. Semplice, vero?

In azienda la stessa identica cosa: solo che al posto

dellarredamento, della cucina, del bagno, della camera da letto, ci

sono gli impianti, i macchinari, le attrezzature, i computer, i mobili e

gli arredi, i software, i crediti, il magazzino e tante altre cose, che

sono tutti i beni di propriet aziendale, che servono per mandare

avanti lattivit e per produrre (o erogare) il prodotto/servizio.

E per comprare tutti questi beni, limprenditore ci ha messo un po

dei suoi soldi e un po li ha chiesti in prestito alla banca, alla

finanziaria,ai soci, ai dipendenti o a qualcun altro (che poi vedremo).

Tutti questi beni, che fanno parte del patrimonio dellimpresa,

si chiamano INVESTIMENTI, mentre i soldi che limprenditore trova

in giro per comprare gli investimenti si chiamano

FINANZIAMENTI.

Gli investimenti e i finanziamenti sono scritti, rispettivamente,

nelle attivit e nelle passivit dello stato patrimoniale, in questo

modo:

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Come puoi osservare, lo Stato Patrimoniale la sintesi di tutti gli

investimenti (o costi pluriennali, ricordi la definizione che ti

abbiamo dato prima?) fatti dallimprenditore, e di tutti i

finanziamenti che limprenditore ha attinto da varie fonti finanziarie

per acquistare gli investimenti, compresi i soldi che ci ha messo di

tasca sua per avviare o rifinanziare lattivit (poi vedremo di cosa

stiamo parlando).

Lo stato patrimoniale composto da due sezioni: una di destra,

detta PASSIVITA (o FINANZIAMENTI) e una di sinistra, detta

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ATTIVITA (o INVESTIMENTI). Investimenti e finanziamenti

rappresentano il PATRIMONIO dellazienda dal punto di vista

giuridico, ossia patrimonio passivo e patrimonio attivo.

STATO PATRIMONIALE significa proprio STATO DEL PATRIMONIO,

ossia come composto il patrimonio dellazienda, dal lato attivo e da

quello passivo.

IL CONTO ECONOMICO

Il CONTO ECONOMICO, invece, quella parte del bilancio in cui

sono riepilogati i COSTI e i RICAVI dellattivit. I Costi derivano

dallacquisto dei fattori produttivi, cio tutti quei beni o servizi che

servono per produrre il prodotto o erogare il servizio (cio: materie

prime, lavoro dipendente, energia, consumi, assicurazioni,

pubblicit, ammortamenti etc) e sono i c.d. Costi di esercizio

di cui abbiamo fatto cenno poco fa, da non confondere

assolutamente con i costi pluriennali (che sono gli investimenti).

I ricavi derivano dallattivit di vendita di prodotti/servizi e sono

(forse) conosciuti meglio con il termine Fatturato (si chiamano

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fatturato poich derivano dalle vendite dei prodotti/servizi, che

sono fatturati).

Il conto economico fondamentale nella gestione dimpresa poich

la differenza tra i ricavi e i costi d come risultato il reddito

di esercizio, cio quello che resta allimprenditore dopo avere

pagato tutti i costi, pluriennali e di esercizio.

Anche in questo caso, fai attenzione: in molti usano

indistintamente il termine utile netto e reddito netto come se

fossero la stessa identica cosa. Non lo sono. Infatti il reddito pu

assumere due forme:

Questa differenza fondamentale per comprendere i

meccanismi della gestione: infatti, quando unimpresa consegue

degli utili, allora si dice che lattivit funziona bene e quindi tutto

ok! Se invece c una perdita, allora c qualcosa che non funziona

nella gestione e occorre rivedere qualcosa.

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Prima del 1991 il conto economico si presentava in una forma

come la seguente:

Questo schema di conto economico si chiama a sezioni

contrapposte perch da una parte (a sinistra) c la sezione dei

costi, mentre a destra c la sezione dei ricavi. La sezione di sinistra

(costi) detta sezione del dare, mentre la sezione di destra

(ricavi) detta sezione dellavere.

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Dopo il 1991 (anno in cui stata recepita la IV Direttiva CEE in

materia di bilancio) il conto economico ha subito delle variazioni nel

suo aspetto estetico, nel senso che non si presenta pi a sezioni

contrapposte, ma si presenta in un altro modo, detto a scalare.

Questa stata una decisione che ha riguardato tutti i paesi

dellUnione Europea per uniformare le informazioni contenute nel

bilancio: non era infatti possibile che il bilancio di unazienda italiana

diceva una cosa, chiamandola con un nome, e il bilancio di

unazienda francese, spagnola o tedesca diceva la stessa cosa, ma in

modo diverso. Si creava confusione a livello interpretativo. E quindi

lo schema di conto economico in forma scalare lo steso che trovi in

Francia, in Spagna o in Germania e in tutti gli altri paesi dellUE.

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Il conto economico in forma scalare disciplinato dal nostro

Codice Civile allart. 2425 e assume la seguente forma,

estremamente sintetizzata:

Il conto economico in forma scalare presentato nellimmagine sopra

estremamente sintetizzato ed esposto per macro-aree, senza

entrare nel dettaglio della composizione delle singole voci. Questo

lavoro lo fa il tuo commercialista e quindi riteniamo che per te sia

poco interessante.

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Ci limitiamo a dire che la forma scalare del conto economico

fornisce maggiori informazioni poich suddivide la gestione in varie

aree, a differenza di quanto accadeva (prima del 1991) con il conto

economico a sezioni contrapposte, che appariva come un insieme

pi o meno ordinato di voci di bilancio le quali, per, non davano

alcuna indicazione di sintesi generale, e nemmeno particolare.

Aggiungiamo, inoltre, che ai fini dellanalisi del bilancio, il conto

economico pu essere riclassificato per ottenere maggiori

informazioni: riclassificare il conto economico significa riaggregare le

voci in esso contenute secondo dei criteri che di volta in volta

forniscono informazioni aggiuntive. Solitamente, la riclassificazione

viene effettuata per fare lanalisi del bilancio e conoscere lo stato di

salute complessivo dellazienda.

In questa sede ci limitiamo a dirti che il conto economico si pu

riclassificare in vari modi poich, a seconda di come viene

presentato, fornisce indicazioni differenti a chi lo legge e serve per

scopi diversi.

Esistono tre configurazioni del conto economico in forma scalare

che sono:

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1) a costo del venduto e ricavi

2) a valore aggiunto

3) a margine di contribuzione

Come abbiamo appena scritto, ognuna di queste configurazioni

fornisce indicazioni e informazioni differenti. Infatti:

- Il Conto Economico a costo del venduto

Questa configurazione del conto economico mette in evidenza una

serie di parametri rilevanti, il pi importante dei quali lutile lordo che

si realizza sulle vendite. Infatti, il costo del venduto quello che

costato produrre quello che si venduto. Pi semplicemente, se ho

venduto 100.000 euro di prodotti, avr sicuramente sostenuto dei

costi per produrre questi prodotti, supponiamo 70.000 euro. La

differenza tra 100.000 euro e 70.000 euro, cio 30.000 euro, proprio

il margine lordo (o utile lordo) che ho realizzato. E un margine lordo

e non netto, poich devono essere ancora sottratti alcuni costi per

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determinare lutile netto. Lo schema del conto economico a costo del

venduto il seguente:

- Il Conto Economico a valore aggiunto

Questa, invece, una configurazione del conto economico molto

utile per mettere in evidenza la creazione di ricchezza da parte

dellimpresa; in tal senso si intende il valore che stato aggiunto

dallattivit dellimpresa alle materie prime. Infatti, proprio grazie

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allattivit di trasformazione, lattivit dellimpresa aggiunge valore

alle materie prime. Supponiamo che ho unazienda che produce

vestiti e quindi acquisto la stoffa per ottenere il vestito. Se il costo di

acquisto della stoffa 40 euro, lattivit di trasformazione porta ad

ottenere il vestito che vendo a 100 euro, ci significa che lattivit

aziendale ha aggiunto 60 euro di valore al valore iniziale delle

materie prime che ho acquistato. Lo schema del conto economico a

valore aggiunto il seguente:

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- Il Conto Economico a margine lordo di contribuzione

Infine, questa una configurazione abbastanza complessa del

conto economico poich presuppone un iniziale suddivisione dei

costi in costi fissi e costi variabili per poi arrivare a evidenziare il

contributo che la gestione ha apportato alla copertura dei costi fissi e

alla formazione del risultato complessivo di esercizio. Il tutto avviene

dopo avere dedotto i costi variabili dal calcolo. Questa

rielaborazione del conto economico legata alla tecnica di analisi del

Break Even Point ed basata sul concetto di leva operativa. Lo

schema del conto economico a margine lordo di contribuzione il

seguente:

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Ti abbiamo presentato le tre forme principali in cui viene redatto il

conto economico in forma scalare e lo abbiamo fatto pi che altro

per completezza informativa, poich non ci pare corretto parlare di

un documento senza presentarne i prospetti relativi. Inoltre, le tre

forme in cui si pu presentare il conto economico hanno ognuno uno

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scopo informativo diverso: a seconda di quello che vuole sapere

limprenditore, si usa luna o laltra forma.

Come ti abbiamo detto, tutto quello che ti abbiamo appena scritto

non significa che tu devi conoscere le tecniche di composizione n di

analisi dei tre prospetti presentati. Ripetiamo: il tuo lavoro fare

limprenditore (o limprenditrice) e non diventare un tecnico (o

tecnica) analista! A redigere il bilancio ci pensa il tuo commercialista,

ad analizzarlo anche.

Il conto economico in forma scalare previsto dal Codice Civile

quello che il tuo commercialista deposita presso il registro delle

imprese e quindi puoi tirare un sospiro di sollievo poich non devi

essere tu a redigerlo.

Lo scalare (termine confidenziale con cui si indica il conto

economico in forma scalare) una semplice riaggregazione dei costi

e dei ricavi che vengono riaggregati per dare delle informazioni in

pi rispetto a quelle che non d il conto economico a sezioni

contrapposte.

Solitamente, prima di riaggregare i dati nel conto a scalare, i

conti della tua azienda sono presentati nel conto economico a sezioni

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contrapposte. E, analizzando proprio il conto economico a

sezioni contrapposte, puoi capire alcuni numeri, interpretarli

e prendere le opportune decisioni.

In merito allo scalare, tu devi solo sapere cosa indica il conto

economico e quali informazioni ti pu dare per prendere decisioni.

Ma di questo ci occupiamo pi avanti.

LA NOTA INTEGRATIVA

Infine c la NOTA INTEGRATIVA, che quella parte del bilancio

che ti fornisce informazioni sui movimenti che si sono verificati

nelle voci dello stato patrimoniale e in quelle del conto economico.

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Questa funzione della nota integrativa fondamentale per un

motivo molto semplice. A tale proposito ricorda che il bilancio serve

per dare informazioni.

Bene: se da un anno allaltro alcuni valori delle poste di bilancio

variano, chi legge il bilancio potrebbe non sapere a cosa sono dovute

alcune variazioni, giusto? E quindi, cosa fa? Va dal commercialista o

dallimprenditore e gli chiede informazioni? Oppure va allassemblea

dei soci e chiede informazioni? No. Lunica cosa che pu fare

prendere il bilancio, leggere la nota integrativa e capire cosa

successo in una voce del bilancio (o in tutte) da un anno allaltro. La

nota integrativa, lo dice la parola stessa, integra le informazioni

contenute nei prospetti dello stato patrimoniale e del conto

economico.

Se osserviamo il seguente stato patrimoniale, possiamo notare

che da un anno allaltro sono cambiati i valori dei beni iscritti in

bilancio:

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Consideriamo la voce IMPIANTI: nel 2009 il valore degli impianti

era di 100.000 euro e nel 2010 passato a 80.000 euro. A questo

punto uno stakeholder potrebbe essere interessato a sapere perch

il valore degli impianti passato dai 100.000 euro del 2009 agli

80.000 del 2010 e potrebbe porre delle giuste domande: A cosa

dovuta questa variazione? Ad un ammortamento? Ad un

deperimento del bene? Ad un deprezzamento?, sono alcune delle

risposte possibili. A questo punto, basta leggere la nota integrativa e

si ottiene la risposta.

La stessa identica cosa si pu fare per tutte le altre voci dello stato

patrimoniale e del conto economico per sapere cosa accade nella

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gestione dellazienda. La nota integrativa integra le informazioni

del bilancio.

Questo accade perch, devi sapere, lo stato patrimoniale e il conto

economico sono un po come marito e moglie: sono legati

indissolubilmente per una serie di aspetti che influiscono sulla

gestione.

E quello che accade in uno, ha sempre effetti su quello che accade

nellaltro. E se qualcuno ci capisce poco, allora deve esserci un

documento che spiega bene cosa successo, ai fini di fornire proprio

quelle informazioni corrette e complete di cui parlavamo in

precedenza.

Ci significa che ci sono una serie di voci dello stato patrimoniale

che hanno un riflesso nel conto economico, e che alcune voci del

conto economico hanno un riflesso nello stato patrimoniale.

E quindi, bene tenere sottocchio sia quello che accade nello

stato patrimoniale che quello che accade nel conto economico,

poich entrambi possono dare dei riflessi anche allaspetto

monetario della gestione. E anche di questo parleremo pi avanti.

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LA PARTITA DOPPIA E LA CONTABILITA

Una delle cose che crea maggiori difficolt a tanti imprenditori la

comprensione della PARTITA DOPPIA e alcune sue implicazioni.

Beninteso: limprenditore non deve conoscere nel profondo certi

numeri, perch ci sono i commercialisti per fare certi calcoli! E

tantomeno deve sapere come si redige un bilancio, poich ci pensa

sempre il commercialista.

Ma limprenditore ha il dovere di sapere cosa c scritto

veramente in un bilancio, e deve conoscere il livello di

informazioni che pu ottenere dal documento: questa conoscenza gli

serve per prendere le decisioni pi corrette per gestire la sua

azienda.

Non raro il caso in cui imprenditori non sanno nemmeno cosa

accade nelle loro aziende dal punto di vista economico, da quello

patrimoniale e finanziario.

Pi di una volta gli imprenditori ci hanno detto di conoscere un

unico dato del loro bilancio (del conto economico, pi precisamente):

lammontare degli oneri finanziari da pagare sullindebitamento.

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Cosa sono gli oneri finanziari e lindebitamento? Gli oneri finanziari

sono gli interessi che limprenditore paga alla banca per i soldi che

ha preso in prestito (che sarebbero lindebitamento).

E noi crediamo che una cosa del genere limita fortemente il

business dellimprenditore il quale, invece, dovrebbe conoscere bene

alcuni aspetti della gestione della sua azienda. Dovrebbe sapere,

innanzi tutto, perch gli oneri finanziari sono cos alti, e perch

anche lindebitamento alto, visto che gli oneri finanziari ne sono la

diretta conseguenza!!

Questo uno dei tanti rapporti stretti che ci sono tra lo stato

patrimoniale e il conto economico: infatti lammontare

dellindebitamento riportato nella colonna di destra (colonna del

dare) dello stato patrimoniale, cio tra i finanziamenti; mentre

gli oneri finanziari si trovano allinterno del conto economico tra i

costi di gestione. Ed chiaro che, maggiore lammontare

dellindebitamento, maggiori sono gli oneri finanziari da pagare alla

banca (o chi per lei). Ed altrettanto chiaro che, se gli oneri

finanziari sono troppo alti, diminuisce il margine di profitto netto

dellimprenditore (che dato dalla differenza tra ricavi e costi),

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proprio perch a parit di ricavi e di tutte le altre condizioni,

maggiori sono i costi e minore il profitto.

Dobbiamo specificare che, spesso, alcuni scelte di indebitamento

dipendono solo dal tasso di interesse che la banca (o un altro

finanziatore) fa pagare allimprenditore; e anche questo un errore,

perch il costo dellindebitamento (cio gli interessi che devi pagare

alla banca) sicuramente una cosa da tenere in considerazione, ma

non certamente n lunica n la pi rilevante.

Solo che moltissimi imprenditori queste cose non le sanno. Se vuoi

approfondire largomento sulla finanza aziendale, nel catalogo dei

nostri prodotti puoi trovare Le regole dOro della Finanza

Aziendale che ti svela passo passo quali sono gli errori pi comuni

commessi dagli imprenditori, e come evitarli.

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- La partita doppia

Dunque: cos questa partita doppia? E il sistema che utilizza la

pratica contabile per registrare le operazioni di gestione.

Unoperazione di gestione un acquisto o una vendita o altre cose,

che vengono registrate in contabilit 2 volte: la prima volta sotto

laspetto economico, la seconda sotto laspetto finanziario. Ed per

questo che si chiama doppia.

In alcuni casi, la registrazione doppia riguarda una voce finanziaria

che poi diventa monetaria. Ma queste sono complicazioni da

commercialista.

Loperazione rimane una sola, ma ogni operazione d luogo a due

registrazioni contabili che sono antitetiche. Infatti, quando acquisti

qualcosa, hai un costo che viene registrato nella sezione del dare

del conto economico, e unuscita finanziaria che viene registrata

nella sezione dellavere dello stato patrimoniale. La partita doppia

utilizza dei conti allinterno dei quali sono riportate le voci (e i

rispettivi valori) delle varie operazioni di gestione. Pi

semplicemente, avviene questo:

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Come vedi, la stessa operazione stata registrata due volte in due

conti differenti ma per lo stesso importo: il primo conto economico

(poich un costo si trova nel conto economico) e laltro conto

finanziario (poich le uscite finanziarie sono conti finanziari).

Allo stesso modo, quando vendi qualche prodotto, c la doppia

registrazione:la prima relativa al ricavo (che sta in avere), la

seconda relativa allentrata finanziaria (che sta in dare). In pratica,

accade questo:

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Senza che scendiamo nei meandri della contabilit (perch

dovremmo scrivere un e-book di 500 pagine, e riservato a chi vuole

fare il commercialista), quello che dovresti assolutamente capire lo

schema, il meccanismo di base, intorno al quale ruota tutta la

contabilit. Una volta compreso questo, se vuoi potrai studiare la

contabilit e tutte le sue particolarit.

A noi interessa che tu sia padrone/a del meccanismo di base,

poich compreso questo ti sar facilissimo comprendere quegli

aspetti fondamentali che mettono in relazione lo stato patrimoniale e

il conto economico e che si rivelano preziosi per comprendere i

meccanismo sottostanti la finanza aziendale e il controllo di

gestione.

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Ma, soprattutto, puoi appropriarti del meccanismo di base

necessario per capire quello che ti abbiamo detto allinizio: e cio

che i dati del conto economico, se visti da altri punti di vista,

nascondono alcune verit. E su queste verit tu ci devi

prendere le decisioni per gestire al meglio la tua azienda.

- Le entrate e le uscite finanziarie

Il meccanismo di base della contabilit questo semplice schema

(ti consigliamo di stamparlo e di tenerlo bene in mente):

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Se nei libri di testo che trattano di contabilit e di finanza

aziendale si limitassero a presentare questo schema e a spiegarlo,

piuttosto che scrivere centinaia di pagine in alcuni casi

incomprensibili, risparmierebbero una marea di difficolt ad un gran

numero di persone e in pi si divulgherebbe una maggiore

consapevolezza della cultura finanziaria ed economica delle

aziende!!!

Questo schema evidenzia una cosa molto semplice che la

seguente: ogni volta che si sostengono costi, a questi corrispondono

uscite finanziarie (perch quando compro qualcosa, di solito pago, e

mi escono soldi); e ogni volta che si conseguono ricavi, a questi

corrispondono entrate finanziarie (perch quando vendo, di solito mi

pagano, e quindi mi entrano soldi).

Ancora pi semplicemente:

Messa cos, la cosa abbastanza semplice, e di fatto lo !

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Proviamo a fare un semplice esempio. Vai dal fornaio e compri 1 Kg

di pane che costa 3,70 euro al Kg. Quindi il pane ti costa 3,70

euro, giusto? E quindi che fai? Dici al panettiere: ecco i soldi, e

quindi paghi in contanti e hai unuscita finanziaria. Oppure, dato che

ti conosce, gli puoi dire Ehi! Ti pago domani che oggi non ho soldi

spicci con me! e lui accetta perch ti conosce e sa che paghi. Quindi

hai avuto lo stesso un costo di 3,70 euro che per questa volta hai

pagato con un debito, che una uscita finanziaria anchesso. di

forma diversa (e tra poco la vediamo) ma rimane unuscita

finanziaria.

Lo stesso discorso lo puoi fare ogni volta che compri qualsiasi cosa,

perch ogni volta che compri qualcosa sostieni un costo, che devi

pagare con una uscita finanziaria.

Le aziende sostengono costi di esercizio per comprare materie

prime, lavoro, servizi, energia, pubblicit, assicurazioni etc, e

pagano tutto con uscite finanziarie.

Allo stesso modo, quando acquistano dei beni pluriennali come

impianti, macchinari, mobili e arredi, computer, capannoni,

automezzi etc, pagano questi investimenti con uscite finanziarie.

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Tiene sempre in mente la differenza tra costi pluriennali e costi di

esercizio di cui abbiamo parlato in precedenza.

Allo stesso identico modo funziona quando vendi qualcosa a

qualcuno: se vendi la tua bicicletta al vicino di casa tu consegui un

ricavo e puoi essere pagato in vari modi: o il tuo vicino ti da i soldi in

mano e quindi per te c unentrata finanziaria di cassa (e per lui

unuscita, sempre finanziaria), oppure il tuo vicino ti pu dire:

Passo domani a darti i soldi che oggi non ce li ho con me!, e quindi

ti paga la bicicletta con un credito, che anchessa unentrata

finanziaria per te, mentre per lui rimane unuscita finanziaria.

Le aziende fanno la stessa cosa: vendono i loro beni/servizi e

ottengono entrate finanziarie.

Le entrate finanziarie sono i modi con cui puoi ricevere un

pagamento e sono solo 3. Le uscite finanziarie sono i modi con cui

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puoi pagare, e anche in questo caso sono solo tre. Pi

semplicemente, osservando lo stato patrimoniale dal punto di vista

finanziario:

Questo schema la base per comprendere i meccanismi sottostanti

certe decisioni aziendali, poich la base su cui ruota, oltre che la

contabilit, anche la finanza aziendale e il controllo di gestione.

Come vedi, non vogliamo trasformarti in un contabile o in un

commercialista, ma vogliamo solamente darti delle informazioni

fondamentali per leggere con maggiore consapevolezza il bilancio

della tua azienda! E tra poco capirai perch stiamo facendo tutto

questo preambolo

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LAMMORTAMENTO

Questo il primo aspetto che devi conoscere per gestire per la tua

attivit poich ogni volta che fai degli investimenti in beni pluriennali

(cio i costi pluriennali cui abbiamo fatto riferimento qualche pagina

indietro), c un riflesso nel conto economico.

Allora, partiamo dallinizio: la definizione dice

che:lammortamento un procedimento tecnico-contabile di

ripartizione di un costo pluriennale in pi esercizi.

Uhmsarebbe a dire? Andiamo per gradi e iniziamo dallinizio.

- I costi pluriennali

Primo: cos un costo pluriennale? Un costo pluriennale un

investimento di lungo termine, meglio conosciuto con il termine

immobilizzazione e sta nellattivo dello stato patrimoniale ( uno di

quei famosi beni che stanno nel patrimonio dellazienda nel

momento in cui fai la fotografia). Perch si chiama pluriennale? Lo

dice la parola stessa; pluri-ennale, pi anni! Ci significa che un

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bene pluriennale a disposizione dellazienda per pi anni, cio

utile allo svolgimento dellattivit per pi di un anno.

Ancora pi semplicemente, significa che un bene che usi nel

processo produttivo per pi anni. Ad esempio, un macchinario un

bene pluriennale perch una volta che lo compri lo usi per vari anni,

fino a che non lo cambi (o per altri motivi che ora non ci intessano).

Secondo: perch questo costo pluriennale deve essere ripartito in

pi esercizi? Per il semplice fatto che lo usi per produrre ricavi, sia

nellesercizio in cui lhai comprato (esempio:nel 2009) sia negli

esercizi successivi. Infatti, un macchinario serve per produrre il tuo

prodotto. Quando vendi il prodotto, incassi i soldi della vendita (hai,

cio, unentrata finanziaria): ecco perch il macchinario serve per

produrre ricavi.

- Il principio della competenza economica

Devi sapere che c un principio fondamentale della partita doppia

e della contabilit che si chiama principio della competenza

economica, il quale dice che:

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Questo significa semplicemente che allinterno del conto

economico, ricavi e costi devono trovare i loro corrispettivi nello

stesso esercizio (cio nello stesso anno di competenza economica).

Facciamo piena luce su questa cosa della competenza

economica perch fondamentale per comprendere tutti i

meccanismi pi importanti della gestione aziendale.

Se nel 2009 io acquisto un macchinario che mi serve per produrre

il mio prodotto X, e questo macchinario lo uso per 5 anni, ci

significa che per 5 anni posso produrre il prodotto X proprio grazie a

questo macchinario.

Ma chiaro che se produco il prodotto X, vuol dire che lo vendo; e

se lo vendo vuol dire che conseguo dei ricavi, per 5 anni.

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Quindi ogni anno (per 5 anni) nel conto economico mi trovo dei

ricavi che derivano dalla vendita del prodotto X, che ho potuto

produrre grazie al macchinario che ho comprato. Ok? Ma il

macchinario lho comprato nel 2009, e grazie a lui faccio ricavi non

solo per il 2009, ma anche per il 2010, il 2011, il 2012 e il 2013.

Cio per 5 anni.

Ipotizzando, per semplicit, lassenza di altri costi e di altri ricavi,

nonch ipotizzando lassenza di altre voci allinterno del conto

economico, in contabilit la situazione sarebbe questa, per i cinque

esercizi previsti:

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Come vedi nei conti economici dei vari anni, ogni anno, nella

sezione dei ricavi, ci sono i rispettivi valori derivanti dalla vendita del

prodotto X. E stato possibile conseguire i ricavi indicati proprio

grazie alla vendita dei prodotti che sono stati realizzati con il

macchinario che stato acquistato nel 2009.

Ma se la situazione fosse quella riportata nellimmagine

precedente, ci sarebbe un piccolo problema: dove sono i rispettivi

costi dei ricavi che ho conseguito (per via del principio di

competenza economica)?

Cio: dove sono i costi connessi a questi ricavi, almeno per quanto

riguarda il famoso macchinario? Non ci sono. E quindi questa

situazione sarebbe contabilmente sbagliata.

Per mettere a posto la situazione, la contabilit ha creato questo

procedimento tecnico-contabile per ripartire il costo del

macchinario ..su pi esercizi di modo che sia rispettato il principio

di competenza economica, imputando in ogni esercizio il costo del

macchinario. Questo il processo di ammortamento.

In pratica, si tratta di dividere il costo storico del bene pluriennale

(cio quanto hai pagato il bene quando lhai comprato, pi eventuali

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oneri accessori come il trasporto, il montaggio, il collaudo etc) in pi

esercizi amministrativi, che di solito sono 5.

Poi, ad ogni esercizio amministrativo occorre addebitare, nel conto

economico, una parte di quel costo pluriennale. Il risultato di questa

divisione si chiama quota di ammortamento, ed il costo di

esercizio del bene pluriennale che va inserito tra i costi del conto

economico di ogni anno, di modo che quei ricavi indicati nei conti

economici sopra, trovano i rispettivi costi relativi al macchinario.

Ecco svelato perch, qualche pagina indietro, ti abbiamo detto di

memorizzare la differenza tra COSTO di ESERCIZIO e COSTO

PLURIENNALE.

Nel caso delle immobilizzazioni, infatti, abbiamo un costo

pluriennale (che limpianto, il macchinario o altro che hai

acquistato), e poi abbiamo un costo di esercizio, dato dalla quota

di ammortamento del bene pluriennale.

Praticamente per calcolare la quota di ammortamento (cio il costo

di esercizio), devi fare questo calcolo semplicissimo:

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40.000 euro la quota di ammortamento che deve essere inserita

nel conto economico tra i costi, perch la quota di ammortamento

un costo di esercizio. Semplice

Tutta questa cosa che ti abbiamo detto sullammortamento non

stata scritta per allungare le-book, ma perch conoscere il

concetto di ammortamento serve per prendere decisioni sugli

investimenti da effettuare.

Infatti, sono fin troppi gli imprenditori che acquistano delle

immobilizzazioni che risultano essere sovradimensionate rispetto alle

necessit; operando in questo modo, questi imprenditori non si

rendono conto che gli investimenti che effettuano hanno dei riflessi

nel conto economico del bilancio proprio in termini di

ammortamento. E ci pare chiaro che, se un bene pluriennale pi

costoso in termini di costo storico (cio come immobilizzazione),

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diventa pi costoso anche il suo riflesso in conto economico in

termini di quota di ammortamento.

E dato che il reddito dato dalla differenza tra ricavi e costi,

evidente che maggiori sono i costi di esercizio, minore sar lutile

netto (a parit di tutte le altre condizioni). Facciamo un esempio che

molto pi semplice capire.

- Lammortamento: un semplice esempio

Supponiamo che nel 2009 ho acquistato un macchinario che mi

costato 100.000 euro (costo storico). Supponiamo che la durata

dellammortamento di 5 anni, e supponiamo che il conto

economico del 2009 e i conti economici dei successivi 4 esercizi

abbiano i seguenti flussi di ricavi per:

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Inoltre, per semplicit di esposizione, supponiamo che nei

conti economici (dal 2009 al 2013) non ci sono altre voci di

costo e di ricavo, perch dobbiamo concentrarci unicamente a

vedere cosa accade con la variazione della quota di ammortamento.

Quindi: la prima cosa da fare dividere il costo storico per la

durata dellammortamento per trovare la quota di ammortamento.

Ripetendo loperazione fatta poco fa otteniamo la quota di

ammortamento:

Questi 20.000 euro sono la quota di ammortamento e

rappresentano il costo di esercizio che sostengo ogni anno per avere

acquistato il macchinario e quindi la devo inserire tra i costi di tutti i

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conti economici, per i prossimi 5 anni dato che lammortamento dura

5 anni.

Ricordiamo che nei conti economici ci sono anche i ricavi (e che

quindi li dobbiamo inserire in tutti i conti economici); per semplicit

di esposizione utilizziamo gli stessi ricavi che sono stati inseriti

nellesempio fatto poco fa. La situazione diventa cos:

Quelle evidenziate in colore arancio sono le quote di

ammortamento per il 2009 e tutti gli esercizi seguenti, fino al quinto

che il 2013. Le quote di ammortamento sono ovviamente identiche

per tutti gli anni considerati (sempre pari a 20.000 euro, poich

stata fatta lipotesi di ammortamento a quote costanti).

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Come vedi, lavere inserito la quota di ammortamento tra i costi ci

fa rispettare il principio di competenza economica; pertanto il

commercialista a posto e la tua contabilit anche! Quindi, se

facciamo finta che questi conti economici qui sopra hanno solo

questi due dati (la quota di ammortamento e i ricavi), e ricordiamo

che il reddito desercizio (cio quanto ti rende la tua attivit

economica) dato dalla differenza tra ricavi e costi, il reddito che si

ottiene da questo bilancio per i vari anni quello evidenziato in

rosso:

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A parit di condizioni, ci sono utili per ogni esercizio: ci significa

che ogni anno i tuoi sforzi ti hanno fatto guadagnare dei soldi, via

via crescenti. Infatti, il primo anno (esercizio 2009), c stato un

utile netto di 10.000 euro; il secondo anno (2010) lutile netto

passato a 13.000 euro; il terzo anno (2011) stato di 16.000 euro;

il quarto anno (2012) stato di 18.000 euro e il quinto anno

(lultimo, il 2013) stato di 21.000 euro. Quindi, come vedi, utili

netti crescenti nel tempo, il che rappresenta una buona situazione.

Una cosa molto importante che non ti devi confondere tra il costo

storico dacquisto e il costo di esercizio! Infatti, il costo storico va

scritto nello stato patrimoniale tra gli investimenti, in quanto

rappresenta uno dei beni che fanno parte del patrimonio in un certo

periodo di tempo, e lo sostieni una volta sola, non tutti gli anni.

Il costo storico unimmobilizzazione. Al contrario, il costo di

esercizio (cio la quota di ammortamento) va inserito nel conto

economico ogni anno, poich un costo di gestione.

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Serve, e anche parecchio. Questa una delle varie relazioni che ci

sono tra marito e moglie, cio tra lo stato patrimoniale e il conto

economico, ricordi? E chiaro che, pi ti costa il bene pluriennale in

termini di costo storico, e pi la quota di ammortamento incide sul

conto economico, poich la quota di ammortamento sempre data

dal costo storico diviso il numero di anni di ammortamento (che di

solito sono 5).

Quindi, supponiamo che se invece di pagare il bene pluriennale

100.000 euro come ipotizzato poco fa, lo paghi 150.000 euro

(magari perch ne hai comprato uno con maggiore capacit

produttiva), devi calcolare la quota dammortamento non pi su

100.000 euro, ma su 150.000.

La situazione nei bilanci, a parit di tutte le altre condizioni che

abbiamo posto prima, diventa la seguente:

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Come vedi, la quota di ammortamento adesso di 30.000 e

quindi, sempre a parit di tutte le altre condizioni, se la quota di

ammortamento aumenta, la situazione nei conti economici diventa la

seguente:

Come ti facile notare, laumento della quota di

ammortamento nei conti economici ha fatto diminuire

lammontare dellutile netto per ogni anno. Questa situazione

un pochino diversa dalla situazione precedente! Infatti i tuoi redditi

diminuiscono di 10.000 euro allanno, giusto? Giusto

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E tu dirai ancora una volta: E va bene, ma a che mi serve tutto

questo discorso sullammortamento ?. Te labbiamo detto prima:

sapere certe cose serve a prendere decisioni

- Lammortamento: capacit commerciale e capacit produttiva

Infatti, nel momento in cui decidi di avviare una nuova iniziativa

economica, oppure devi fare dei nuovi investimenti per la tua

attivit, devi conoscere una serie di parametri relativi al tuo

business: primo tra tutti, quale la tua capacit commerciale,

poich da questa dipende la quantit di ricavi che puoi ottenere. La

capacit commerciale la capacit che ha la tua azienda di vendere

i prodotti sul mercato.

Facendo un semplicissimo esempio, supponiamo che la capacit

commerciale di unazienda che produce componenti elettronici per

computer di 1.000 unit al giorno: ci significa che lazienda

vende 1.000 pezzi di prodotto al giorno.

Allo stesso modo, la capacit commerciale di una gelateria di

600 gelati al giorno: ci significa che la gelateria riesce a vendere

fino a 600 gelati al giorno. Semplice.

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Un ristorante con 50 coperti al giorno, che chiuso a pranzo, ha

una capacit commerciale di 100 pasti al giorno, supponendo che la

sera riesca a fare il turn-over dei tavoli 2 volte.

La capacit commerciale dipende da una serie di fattori come il

settore in cui operi; il mercato che vuoi servire (quindi la zona

geografica); il reddito dei potenziali clienti a cui ti vuoi rivolgere; le

abitudini di acquisto e i gusti dei tuoi potenziali clienti etc.. Nonch,

ovviamente, dalla qualit del tuo prodotto/servizio e un altro po di

cose. Tutte queste informazioni le puoi ottenere con delle ricerche

di mercato.

La conoscenza della tua capacit commerciale fondamentale

poich direttamente connessa alla capacit produttiva, la quale

direttamente connessa con la capacit di generare ricavi grazie

allattivit di vendita.

Lattivit di vendita ti serve per generare i ricavi che ti servono per

coprire i costi, tra i quali compresa la quota di ammortamento.

Conoscere la capacit commerciale dellazienda serve

anche per sapere che tipologia di investimenti meglio

effettuare: infatti, un conto una gelateria che vende 600 gelati al

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giorno, un conto una gelateria che ne vende 5.000. E chiaro che,

per soddisfare le esigenze di 5.000 clienti al giorno, occorrer

acquistare dei macchinari capaci di produrre gelato per 5.000

persone al giorno. Ed altrettanto chiaro, che un macchinario per

produrre 5.000 gelati al giorno, costa pi di un macchinario che ne

deve produrre 600.

E quindi, il costo di ammortamento (da inserire in conto

economico, tra i costi di esercizio) sar diverso.

Questo concetto legato alla capacit commerciale e quindi a

quella produttiva spiega perch, quando scrivi il business

plan della tua idea, ti chiedono di inserire i dati derivanti

dalle ricerche di mercato!

I dati di mercato servono per conoscere la domanda potenziale del

tuo prodotto o servizio. Ed importante che i dati siano quanto pi

reali possibile, piuttosto che essere inventati. Fare previsioni su

dati sbagliati fa sbagliare tutta una serie di calcoli che sono collegati

alla possibilit di vendere i prodotti.

E, devi sapere, la combinazione tra produzione di ricavi e

capacit di coprire i costi, quella dalla quale dipende il tuo

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successo come imprenditore. Poich, se un imprenditore non in

grado di coprire i costi del suo business in modo conveniente, va

dritto verso la crisi economica: cio verso il fallimento.

Quindi, fa una bella differenza sapere se meglio comprare un

macchinario da 100.000 euro che produce 5.000 pezzi che vendi

tutti, oppure comprare un macchinario che costa 150.000 euro, che

produce 9.000 pezzi, ma ne vendi solo 5.000 (cio gli stessi di

prima). Cosa lo compri a fare un macchinario che ha la capacit

produttiva sovradimensionata rispetto alla capacit commerciale?

In termini tecnici accade che il macchinario non si ammortizza

bene.

I ricavi che consegui vendendo il tuo prodotto servono proprio a

coprire i costi che hai sostenuto per produrre quello che hai venduto.

Ecco perch ci deve essere una coerenza tra la capacit produttiva e

quella commerciale:

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Quando nel conto economico la quota di
ammortamento incide molto (o troppo)
sullammontare dei costi, allora erode i tuoi
margini di profitto.

Osserviamo cosa succede nel tuo conto economico se sbagli

lacquisto di un impianto. Supponiamo che:

vendi 5.000 unit del tuo prodotto

il prezzo di vendita di ogni prodotto 10 euro

quindi i tuoi ricavi delle vendite (il fatturato) sono 50.000 euro

hai acquistato un impianto da 100.000 euro (costo storico)

lammortamento calcolato su 5 anni

la quota di ammortamento di 20.000 euro (dato da 100.000

euro /5 anni)

hai altri costi di gestione/produzione pari a 28.000 euro

Praticamente, nel conto economico hai questa situazione:

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Come vedi, in questa situazione la tua attivit produce un reddito

di esercizio positivo di 2.000 euro (cio un UTILE di esercizio,

evidenziato in azzurro). Vedremo poi se 2.000 tanto o poco

Adesso vediamo cosa accade se acquisti un macchinario da

150.000 euro piuttosto che da 100.000 euro, che devi sempre

ammortizzare in 5 anni e lasciamo invariate tutte le ipotesi che

abbiamo fatto sopra, tranne la quota di ammortamento, che

ovviamente adesso diventa 30.000 euro (dato da 150.000 euro di

costo storico / 5 anni). Il nuovo conto economico si presenta cos:

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Come vedi, allaumentare della quota di ammortamento

diminuisce la capacit dellazienda di generare un reddito positivo

(cio lutile), che quindi diventa una perdita (di 8.000 euro,

evidenziata in azzurro).

Questo semplice esempio svela uno dei segreti pi

importanti della gestione aziendale.

Infatti, tutto questo discorso te labbiamo fatto perch lacquisto di

un impianto, di un macchinario o di qualche altro investimento che

deve essere ammortizzato, deve essere considerato nellottica della

capacit commerciale che hai stimato prima.

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Per questo motivo devi sapere bene cosa accade nel bilancio della

tua azienda: devi sapere cosa acquistare, perch quello che acquisti

(e inserisci nello stato patrimoniale come bene pluriennale) ha dei

riflessi nel conto economico, come costo di esercizio (cio la quota di

ammortamento)! E questo il motivo per il quale ci siamo un po

dilungati in spiegazioni di carattere contabile.

Quello che ti abbiamo appena detto una cosa che si verifica

molto pi spesso di quanto noi stessi possiamo pensare.

Sono, infatti, moltissimi gli imprenditori che procedono allacquisto

di impianti, macchinari o altro, senza tenere presenti i riflessi

economici delle decisioni di investimento. E la conseguenza, di

solito, un appesantimento del conto economico in termini di costi

di esercizio, che riduce i margini di profitto.

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- Lammortamento: un caso reale

Qualche anno fa, avevamo un cliente che si occupava di

distribuzione di prodotti come piatti di plastica, bicchieri, alimenti

per cani, carta igienica e altri prodotti. Il suo sistema di distribuzione

avveniva tramite la consegna dei prodotti ai negozianti che poi li

smerciavano al dettaglio.

Il cliente svolgeva questa attivit utilizzando dei furgoni che

faceva viaggiare nei paesi vicino alla sede della sua azienda. Un bel

giorno ci comunica che aveva acquistato un furgone da tenere come

furgone di scorta in garage nel caso in cui se ne fosse rotto uno di

quelli ufficiali.

Nulla di strano, come strategia andava bene. Peccato che il

furgone lo compr nuovo e lo pag 35.000 euro. Ora: al di l del

fatto (non trascurabile) che un furgone nuovo costa di pi di uno

usato (perch per fare il furgone di scorta, va benissimo anche

acquistarne uno usato!), limmediato riflesso in conto economico di

questa scelta finanziaria fu lincremento delle quote di

ammortamento nel conto economico.

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Infatti, lammortamento di un furgone da 35.000 euro in 5 anni,

prevedeva una quota di ammortamento di 7.000 euro allanno (cio

35.000 / 5 anni = 7.000 euro allanno), che andava inserita nei costi

del conto economico dellanno in cui stato acquistato e degli anni

successivi (come abbiamo visto poco fa).

Mentre, se avesse acquistato un furgone usato e lo avesse pagato

20.000 euro (o anche meno), la quota di ammortamento si

sarebbe ridotta a 4.000 euro allanno (cio : 20.000 euro / 5 anni =

4.000 euro allanno), facendo registrare nel conto economico un

risparmio netto di 3.000 euro.

Ora, tu potrai anche dire che 3.000 euro su un fatturato di circa 3

milioni di euro non poi cos tanto. E possiamo anche essere

daccordo con te.

Ma poi aggiungiamo una domanda: perch caricare nel conto

economico alcuni costi (di ammortamento), quando invece possono

essere risparmiati? Questo ragionamento non da

commercialista che conosce la contabilit, ma da

imprenditore che sta attento a come investe il suo denaro!! E

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un ragionamento che devi fare TU, non il tuo commercialista, perch

i soldi della tua azienda sono TUOI, e non del commercialista

In tutto ci, non facciamo considerazioni di carattere finanziario,

poich chiaro che acquistare con lindebitamento un furgone che

costa 35.000 euro (come fece il cliente di cui parliamo), comporta

maggiori costi in termini di oneri finanziari (cio gli interessi passivi)

che si devono pagare alla banca, rispetto ad un furgone usato che di

euro ne costa 20.000 (o anche meno). E gli oneri finanziari vanno

inseriti tra i costi del conto economico, anche loro. Quindi, una sola

operazione sbagliata ha fatto perdere al nostro cliente svariati euro

allanno, per cinque anni.

Quando spiegammo al nostro cliente lerrore economico e

finanziario che aveva commesso, ormai era tardi, ma gli serv per

evitare di commetterne altri simili in futuro.

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LE OPERAZIONI DI CHIUSURA DEL
BILANCIO:

Per proseguire con i segreti del bilancio, devi sapere che alla fine

dellesercizio, al 31 Dicembre di ogni anno, si chiudono i conti, sia

quelli economici che quelli finanziari e patrimoniali. E qui iniziano i

rapporti davvero stretti tra lo stato patrimoniale e il conto

economico. Infatti, al 31/12 si rilevano alcune voci che vanno

inserite prima nel conto economico e poi nello stato patrimoniale.

Si tratta delle c.d operazioni di rettifica e integrazione.

Anche in questo caso, non vogliamo fare un corso di contabilit per

commercialisti, ma vogliamo dare attenzione al fatto che

limprenditore deve prendere delle decisioni, e queste decisioni

vengono prese in base ai dati di bilancio. I quali, se non si sa cosa

sono, possono essere interpretati in modo del tutto sbagliato,

facendo passare fischi per fiaschi!

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- Le rettifiche e le integrazioni

Dunque: le operazioni di chiusura che ci interessano sono le

RETTIFICHE e le INTEGRAZIONI. Ti facciamo una breve

premessa: quello che segue una delle cose pi ostiche dellintera

contabilit e della finanza aziendale sulle quali studenti,

amministratori contabili, imprenditori e altri perdono completamente

le staffe.

Ma noi proviamo a svelartele con la massima semplicit.

Partiamo dallinizio: in modo molto semplice, quando si usa il

verbo rettificare si intende togliere qualcosa da qualche parte,

poich di troppo. Mentre quando si usa il verbo integrare,

significa aggiungere qualcosa da qualche parte, poich ce n di

meno.

E come andare dal fruttivendolo e chiedergli un Kg di mele: se

nella busta ne mette 1,3 Kg, gli diciamo di togliere una mela per

rettificare il peso. Se, al contrario, ne mette 850 grammi, gli

diciamo di mettere nella busta una mela in pi per integrare il peso

fino a che non quello che vogliamo noi. Semplice, no?

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Se chiaro questo concetto, allora il resto di facile

comprensione

Le operazioni di rettifica e integrazione vengono fatte perch

allinterno del conto economico (al 31/12) c qualcosa di troppo

che va tolta, e qualcosa in meno che va aggiunta. Stiamo parlando

ovviamente di costi e ricavi, non certo di mele e pere! Questa

necessit di rettificare e di integrare nasce, ancora una volta, a

causa del principio della competenza economica di cui

abbiamo gi detto sopra e che ora ti sar sicuramente pi chiaro.

Infatti, ci sono alcuni costi e alcuni ricavi che non sono di

competenza economica dellesercizio in cui si sono verificati, o in cui

si devono verificare. Cosa significa che alcuni costi e ricavi non sono

di competenza economica dellesercizio? Significa che dal conto

economico devono essere tolti alcuni costi e ricavi perch non hanno

trovato la rispettiva contropartita (in base al principio di competenza

economica); oppure che alcuni altri, di questi costi e ricavi, devono

essere aggiunti.

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Le operazioni di RETTIFICA danno luogo ai c.d. RISCONTI, mentre

le operazioni di INTEGRAZIONE danno luogo ai c.d. RATEI. Se hai

gi sentito queste due parolacce in passato e ti hanno creato

problemi, tranquillizzati! Se, al contrario, non le hai mai sentite

nominare, allora tanto meglio.

Sia i ratei che i risconti possono essere attivi e passivi. Quindi,

riepilogando:

Questo quanto! Senza che ci mettiamo a fare tutti i passaggi

contabili per capire come si calcolano i risconti (attivi e passivi) e

come si calcolano i ratei (attivi e passivi), perch non stiamo

facendo un corso di contabilit tradizionale, ti facciamo vedere DOVE

vanno inseriti al 31/12 i risconti e i ratei, attivi e passivi, sia nel

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conto economico che nello stato patrimoniale, cos vediamo insieme

perch stiamo dando tutta questa attenzione ai risconti e ai ratei.

Questa necessit di inserire ratei e risconti sia nel conto

economico che nello stato patrimoniale ci serve per mostrarti,

ancora una volta, come il conto economico risente di alcuni

movimenti contabili e per mostrarti come il reddito di esercizio

condizionato da questi passaggi contabili.

Al 31/12, quando si rilevano costi e ricavi e si sta per chiudere il

bilancio di esercizio, si calcolano risconti e ratei attivi e passivi, cio

si calcolano le rettifiche e le integrazioni che devono essere fatte sia

ai costi che ai ricavi.

Queste rettifiche e integrazioni, poi, devono essere inserite nello

stato patrimoniale, e tra poco vediamo il perch.

Iniziamo dal conto economico, poich qui che si iniziano a fare

questi calcoli.

Usiamo il conto economico a sezioni contrapposte per semplicit

espositiva e soprattutto per fare apparire meglio cosa accade

davvero in mezzo ai conti. Cosa che sarebbe arduo fare con il conto

economico in forma scalare.

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Inventiamo alcuni dati da inserire nel conto economico per

semplicit di esposizione. Supponiamo, quindi, che al 31/12/200X, il

conto economico a sezioni contrapposte appare cos:

Osserviamo le parti evidenziate in azzurro. Mettiamo il

termine finali ai ratei e ai risconti, poich si calcolano alla fine

dellanno.

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- I risconti attivi

Come vedi, i risconti attivi vanno inseriti nella sezione di destra del

conto economico (sezione dellavere), tra i ricavi. MA NON SONO

DEI RICAVI che hai conseguito realmente grazie allattivit di

vendita, ma sono RETTIFICHE di COSTI, il che totalmente

differente.

Cosa significa che un Risconto Attivo una rettifica di costo?

Significa che nel corso dellesercizio 2009 hai sostenuto un costo

che troppo per il 2009 (per via della competenza economica), e

quindi lo devi togliere dai costi del 2009 per inserirlo nei costi del

2010. Cosa significa? Ricorda lesempio delle mele dal fruttivendolo.

Supponiamo che il 30 Settembre del 2009 hai sottoscritto un

contratto di affitto (per il tuo ufficio) per 12.000 euro, della durata

di un anno e lo hai pagato interamente anticipato. Ci significa che

il 30 Settembre 2009, dal punto di vista contabile, loperazione di

gestione vede un costo di 12.000 euro da una parte, e luscita

finanziaria (sempre per 12.000 euro) dallaltra. La partita doppia a

posto.

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Quando alla fine dellanno si chiudono i conti, il valore del costo

che deve essere registrato in conto economico di 12.000 euro,

poich loperazione di gestione stata di 12.000 euro. Quindi, nel

conto economico si verifica questa situazione (ipotizziamo, come al

solito, assenza di altri costi e ricavi, poich ci serve per comprendere

la dinamica delle rettifiche e delle integrazioni):

Come vedi, il costo stato registrato per intero (12.000 euro) tra i

costi del conto economico 2009. Cosa succede a questo punto?

Accade che il 30/09/2009 hai sostenuto un costo anticipato di

12.000 euro per un affitto che vale fino al prossimo anno, cio fino

al 30 Settembre del 2010.

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Ma cos facendo, tutto il costo di 12.000 euro lo sosterrebbe il

2009 anche per quella parte che invece dovrebbe pagare il 2010.

Infatti, se dovessimo calcolare la competenza economica del costo

dellaffitto per il 2009, questa sarebbe di 3.000 euro (1.000 euro al

mese per i mesi di: Ottobre, Novembre e Dicembre 2009): i

rimanenti 9.000 euro sono di competenza del 2010, poich sono il

costo di affitto per i mesi di Gennaio, Febbraio, Marzo.. fino a

Settembre del 2010.

Quindi cosa bisogna fare? Occorre rettificare questi 12.000 euro del

2009 che sono stati inseriti totalmente nel conto economico del

2009; cio occorre togliere dai costi del 2009 quella parte dei costi

che invece sono di competenza del 2010.

Il valore da rettificare 9.000 euro, ma i passaggi contabili sul

come si arriva a questo valore te li risparmiamo, perch li fa sempre

il tuo commercialista. Tu devi solamente sapere quali effetti si

verificano nel conto economico a seguito delle rettifiche delle

integrazioni. Gli effetti che si verificano in conto economico, sono i

seguenti:

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La parte evidenziata in giallo, come vedi, proprio il valore del

risconto attivo finale effettuato sul fitto passivo. Ed esattamente la

rettifica di 9.000 euro che deve essere effettuata sui 12.000 euro di

costo, perch erano troppi.

Osserviamo con attenzione il conto economico (che, come al

solito, non riporta altri valori di costo o di ricavo per semplicit di

esposizione): come vedi, lavere inserito la rettifica del costo tra i

ricavi ha fatto diminuire il valore della perdita di esercizio

(evidenziata in azzurro) la quale era di 12.000 euro senza la

rettifica, e diventa di 3.000 euro con la rettifica.

Questo significa che linserimento della rettifica ha fatto diminuire

il valore della perdita.

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Quello che stato fatto (inserire la rettifica di 9.000 euro)

assolutamente corretto dal punto di vista contabile, fiscale e

soprattutto legale.

Quello che vogliamo mettere in evidenza il fatto che un

imprenditore poco accorto e che non conosce il significato di

alcune voci contabili, potrebbe pensare di avere una perdita

finanziario-monetaria inferiore a quella reale. Infatti, 3.000

euro di perdita inferiore ai 12.000 del caso precedente, ma i soldi

che sono stati tirati fuori per pagare il fitto anticipato sono stati

12.000 euro, e non solo 3.000!!

Un imprenditore che deve prendere


decisioni e non conosce queta differenza
fondamentale, rischia di commettere un
gravissimo ERRORE di tipo finanziario!

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La stessa cosa si pu dire nel caso di un risultato di fine anno che

mette in evidenza un utile di esercizio. Supponiamo che, al

31/12/200X, chiudiamo il conto economico con questi costi e con

questi ricavi:

Il conto economico evidenzia 12.000 euro di costi di esercizio e

12.001 euro di ricavi. Non un errore avere scritto 12.001 euro di

ricavi, lo abbiamo scritto appositamente per evidenziare quello che

vogliamo mostrarti. Se i ricavi sono 12.001 euro, e i costi 12.000

euro, il reddito di esercizio in questo caso di 1 euro (evidenziato in

verde), dato come sempre dalla differenza tra ricavi (12.001) e

costi ( 12.000).

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Bene: limprenditore osserva il conto economico e pensa

(giustamente) che questanno le cose sono andate male, poich un

solo euro di reddito netto poco! Poi arriva il commercialista che

effettua le rettifiche e le integrazioni di fine anno. Supponiamo di

effettuare la stessa rettifica di costo che abbiamo visto poco fa:

9.000 euro di rettifica, e inseriamola nel conto economico, e poi

osserviamo cosa accade:

Osserva la rettifica evidenziata in giallo: la stessa che abbiamo

effettuato in precedenza. E osserva il totale ricavi: 21.001 euro al

posto dei 12.001 del conto economico senza rettifica.

IL BILANCIO DI ESERCIZIO 91
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Ma, cosa molto pi importante, osserva il valore dellutile netto

(evidenziato in verde): non pi di 1 euro, come nel conto

economico precedente, ma diventato di 9.001 poich la differenza

tra ricavi ( 21.001) e costi ( 12.000) proprio 9.001 euro.

Ripetiamo che tutto perfettamente corretto dal punto di vista

contabile, fiscale e legale.

Ma un imprenditore che non conosce cosa si nasconde veramente

dietro ai numeri del suo bilancio, potrebbe pensare:Ottimo!!

Questanno il reddito netto stato di 9.001 euro!. Che sono molti di

pi dellunico euro di utile netto che abbiamo visto in precedenza.

Solo che c un piccolo per: il reddito di 9.001 euro

dato interamente dalla rettifica di 9.000 euro che stata

effettuata nel conto economico!!!

La domanda che ti facciamo : Se limprenditore dovesse

prendere una decisione (per esempio di carattere finanziario),

farebbe bene o male a contare sulla presenza di un utile netto di

9.001 euro?.

IL BILANCIO DI ESERCIZIO 92
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Se hai risposto che farebbe male, ti facciamo i complimenti. Hai

capito benissimo linfluenza che hanno certi numeri sul conto

economico.

Se hai risposto che farebbe bene, allora ti invitiamo a rivedere

lintero ragionamento dallinizio, perch questa cosa ti deve essere

estremamente chiara.

I risconti attivi NON SONO dei RICAVI, ma sono delle rettifiche

di costo, il che completamente differente.

Quello che vogliamo dirti che devi stare attento (o attenta) a

certi numeri del bilancio perch nascondono delle informazioni giuste

da vari punti di vista, ma sbagliate da altri.

Ti abbiamo specificato il fatto che tutti questi movimenti sono

corretti dal punto di vista contabile, legale e fiscale perch quello

che ci interessa farti notare un fatto molto importante: la rettifica

di 9.000 euro fa vedere correttamente quello che accaduto nel

bilancio. Solo che non evidenzia alcun tipo di movimento dal punto

di vista finanziario, cio di soldi.

Infatti, quando hai pagato laffitto anticipato di 12.000 euro, hai

aperto il portafogli e hai avuto unuscita monetaria di denaro: i soldi,

IL BILANCIO DI ESERCIZIO 93
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cio, li hai tirati fuori tutti nel momento del pagamento. Giusto?

Giusto.

Ma se hai fatto una rettifica di costo nel conto economico, tu non

hai fatto un effettivo movimento di denaro, ma hai effettuato un

artificio contabile per rispettare questioni di carattere contabile,

legale e fiscale. Ecco quindi che la gestione fa vedere una rettifica

di costo (che, ripetiamo, corretta dal punto di vista contabile,

fiscale e legale), ma dal punto di vista finanziario nasconde

qualcosa. E cio, i soldi che sembrano esserci nel conto economico

ma che invece non ci sono.

- I ratei attivi

Una cosa simile avviene per i RATEI ATTIVI finali che vanno

inseriti anchessi nella sezione dellavere del conto economico, ma

NON SONO DEI RICAVI che hai conseguito grazie alle vendite,

bens sono delle INTEGRAZIONI di RICAVI. Ci significa che nel

conto economico occorre inserire dei ricavi che si manifesteranno

in futuro, ma che al momento non hanno avuto ancora la

IL BILANCIO DI ESERCIZIO 94
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manifestazione finanziaria: detta in altri termini, significa che il

conto economico ti fa vedere i ricavi, ma i soldi di quel ricavo in

tasca non ce li hai perch li avrai disponibili solo nel momento in cui

ci sar loperazione di gestione (cio nel futuro).

Infatti, quando si parla di ratei attivi, siamo nella situazione

opposta a quella dei risconti attivi: sai che nel 2010 incasserai un

ricavo, una parte del quale di competenza economica del 2009.

Quindi, dato che gi oggi (2009) sai quanto sar quella somma

che dovrai incassare nel 2010 e che ha competenza economica del

2009, occorre integrare questa somma nel conto economico del

2009.

Facciamo un esempio, che pi semplice.

Supponiamo che hai un locale e il 30 ottobre del 2009 lo hai

affittato a qualcuno per 24.000 euro annuali e supponiamo che

questo qualcuno ti pagher laffitto per intero il 30 ottobre del 2010

(cio dopo un anno).

Quindi solo nel 2010 (il 30 ottobre) ci sar unoperazione di

gestione che registrer da una parte il ricavo (derivante dallaffitto)

IL BILANCIO DI ESERCIZIO 95
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e dallaltra la manifestazione finanziaria (i soldi che ti entrano

dallaffitto). Partita doppia, ancora una volta rispettata.

Ma vediamo cosa accade al principio di competenza

economica.

Quando il 30 Ottobre 2010 incasserai i 24.000 euro, una parte di

questi soldi sono relativi allaffitto dei mesi di Novembre e Dicembre

del 2009, visto che il contratto lo hai stipulato il 30 Ottobre 2009. E

quindi per questi due mesi, hai un ricavo (dellaffitto) per 4.000

euro.

Solo che loperazione di gestione avverr il 30 Ottobre 2010, e

quindi nel conto economico del 2009 tu non puoi scrivere che hai

avuto un ricavo, perch questo ricavo ci sar il 30 Ottobre 2010.

Allora la contabilit si inventata questo sistema per il quale devi

inserire nel conto economico del 2009 quella parte di ricavo che si

manifester nel 2010, cio proprio i 4.000 euro di cui abbiamo

parlato poco fa. Quindi, devi effettuare unintegrazione di ricavo nel

conto economico del 2009, inserendo un RATEO ATTIVO.

Vediamo cosa accade prima e dopo lintegrazione.

IL BILANCIO DI ESERCIZIO 96
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Supponiamo che prima dellintegrazione il conto economico si

presenta cos:

Come al solito, abbiamo esagerato con i numeri al solo scopo di

rendere lesposizione pi semplice. Come vedi, ci sono costi di

gestione per 25.000 euro e ricavi di gestione per 25.001 euro. Lutile

netto dellesercizio (evidenziato in verde) sempre 1 euro.

Limprenditore potrebbe pensare che poco, come lo ha pensato

prima.

Dopo di che, inseriamo lintegrazione di 4.000 euro, cio il rateo

attivo finale e osserviamo cosa accade:

IL BILANCIO DI ESERCIZIO 97
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Come vedi, lammontare dei ricavi totali 29.001 euro, di cui

4.000 euro sono dati dallintegrazione di 4.000 euro (evidenziata in

giallo).

Ma osserviamo lutile netto (evidenziato in verde), ancora una

volta: passato da 1 euro del conto economico senza lintegrazione,

a 4.001 euro con lintegrazione. Ancora una volta, tutto corretto

dal punto di vista contabile, fiscale e legale. Solo che 4.000 euro di

integrazione non derivano da unoperazione di gestione che ti ha

anche fatto incassare questi 4.000 euro, ma derivano da

unintegrazione, che un passaggio contabile che si effettua per

rispettare il principio della competenza economica.

IL BILANCIO DI ESERCIZIO 98
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Un imprenditore che non conosce alcuni meccanismi, potrebbe

pensare di avere a disposizione (in banca) 4.001 euro, mentre

invece ne ha solo 1, poich gli altri 4.000 euro non corrispondono ad

unentrata finanziaria la quale ci sar il 30 Ottobre 2010.

Se tu dovessi prendere una decisione (soprattutto di tipo

finanziario) sulla base dellutile netto, faresti bene o male a

considerare 4.001 euro?

Se anche a questa domanda hai risposto NO, rinnoviamo ancora

i nostri complimenti poich hai capito benissimo il meccanismo. Se

invece a questa domanda hai risposto SI, ti invitiamo a rileggere

tutto il discorso delle rettifiche e delle integrazioni dallinizio.

E ora ipotizziamo un conto economico allinterno del quale

inseriamo sia il risconto attivi (sul fitto passivo) che il rateo attivo

(sul fitto attivo che incasserai il 30 Ottobre 2010). Per semplicit di

esposizione inseriamo i valori di altri costi e ricavi di gestione che ci

servono per farti una domanda tra pochissimo:

IL BILANCIO DI ESERCIZIO 99
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Osserva con attenzione questo conto economico, soprattutto le

parti evidenziate in giallo: sono la rettifica del costo (il risconto

attivo finale di 9.000 euro) e lintegrazione del ricavo (di 4.000

euro).

Inoltre osserva lutile netto (evidenziato in verde): quello

risultante dalla contabilit (quindi corretto dal punto di vista

contabile, fiscale e legale).

La domanda che ti vogliamo porre : limprenditore ha in banca

questi 12.000 euro di utile netto oppure no? Se limprenditore

dovesse prendere qualche decisione di carattere finanziario (un

investimento o altro) farebbe bene a considerare 12.000 euro di

IL BILANCIO DI ESERCIZIO 100


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utile netto oppure (pi prudenzialmente) farebbe bene a non

considerarli?

Come hai potuto notare, e come avrai sicuramente capito, le

rettifiche e le integrazioni ingrassano un pochino il conto

economico e, per chi non sa leggere bene i dati in esso contenuti,

pu comportare degli errori di valutazione in qualche caso anche

molto gravi.

Molto spesso, anzi troppo spesso, gli imprenditori non conoscono il

reale significato di questi dati e quindi prendono decisioni sbagliate

per la loro azienda.

Se ragioniamo allo stesso modo, ma al contrario, si possono

spiegare anche i RISCONTI PASSIVI FINALI, che sono delle

RETTIFICHE di RICAVO (e non sono, quindi, ricavi), e i RATEI

PASSIVI FINALI, che non sono dei costi ma INTEGRAZIONI di

costo.

IL BILANCIO DI ESERCIZIO 101


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- I risconti passivi

Partiamo dai RISCONTI PASSIVI FINALI: il ragionamento da

fare lo stesso che stato fatto per i risconti attivi, con lunica

differenza che la rettifica deve essere fatta ad un ricavo (e non ad

un costo, come nei risconti attivi), e quindi la rettifica deve essere

inserita tra i costi.

In pratica, nel corso dellanno (ad esempio il 2009) stato

conseguito un ricavo la cui competenza non tutta del 2009, ma

una parte del 2010.

Anche in questo caso, c unoperazione di gestione che si

verificata in una certa data e deve essere rilevata per il suo intero

importo (aspetto economico e finanziario, cos la partita doppia

rispettata); alla fine dellanno occorre inserire tutto il ricavo

delloperazione di gestione tra i ricavi del conto economico, e poi

occorre rettificare il ricavo in eccesso.

Facciamo il solito esempio, che pi semplice. E, come al

solito, supponiamo assenza di altri costi e di altri ricavi nel conto

IL BILANCIO DI ESERCIZIO 102


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economico chiuso al 31/12 per non confondere le idee e per

maggiore semplicit.

Supponiamo, quindi, che il 31 Agosto del 2009 stato dato in

affitto un capannone di propriet ad unazienda, la quale ha pagato

36.000 euro anticipati per un anno. Il fitto un ricavo, e dura fino

al 31 Agosto del 2010.

Al 31/12/2009 il commercialista inserisce lintero ricavo di

36.000 euro allinterno del conto economico in questo modo:

Ancora una volta: dato che loperazione di gestione si verificata

il 31 Agosto del 2009, il commercialista deve inserire tutto il ricavo

IL BILANCIO DI ESERCIZIO 103


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nel conto economico del 2009; deve, cio, inserire tutti i 36.000

euro di ricavo. E infatti, li troviamo riepilogati nel conto economico

del 2009.

Come vedi, supponendo assenza di altri costi e ricavi, risulterebbe

un utile di esercizio di 36.000 euro (pari allintero ammontare del

ricavo, evidenziato in giallo).

Solo che, abbiamo detto in precedenza, una parte di questi 36.000

euro di competenza del 2009, mentre la rimanente parte di

competenza del 2010. Nello specifico, dato che si tratta di un fitto di

3.000 euro al mese (infatti 36.000 euro diviso 12 mesi dellanno fa

proprio 3.000 euro al mese), 12.000 euro sono di competenza

dellanno 2009 (3.000 euro al mese per Settembre, Ottobre,

Novembre e Dicembre 2009), mentre i rimanenti 24.000 euro sono

di competenza del 2010 (da Gennaio ad Agosto compresi).

Quindi, sono proprio questi 24.000 euro che devono rettificare il

ricavo complessivo di 36.000 euro nel conto economico del 2009, in

questo modo:

IL BILANCIO DI ESERCIZIO 104


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Osserva con attenzione la parte evidenziata in giallo: proprio la

rettifica che occorre effettuare e, sempre supponendo assenza di

altri costi e/o ricavi, lutile netto (evidenziato in verde) passato dai

36.000 euro del conto economico senza rettifica, ai 12.000 euro del

conto economico con rettifica.

La rettifica del ricavo (cio il risconto passivo) inserita nella

colonna del dare, cio tra i costi: MA NON E UN COSTO!! Le

rettifiche di ricavi sono inserite tra i costi, ma non sono costi.

Nel caso dei risconti passivi (rettifiche di ricavo) c un vantaggio:

si hanno a disposizione i soldi dellintero ricavo realizzato. Ci

significa che, quando il 31 Agosto 2009 il cliente ha pagato 36.000 di

affitto anticipato, ha versato nelle tasche dellazienda esattamente

IL BILANCIO DI ESERCIZIO 105


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36.000 euro. Ci significa che in quel momento (il 31/08/2009)

lazienda ha avuto entrate di cassa per 36.000 euro.

La domanda che ti facciamo : secondo te, se limprenditore

dovesse effettuare un investimento (o qualsiasi altra cosa), avrebbe

disponibili 36.000 euro, 24.000 o solo i 12.000 dellutile netto?

Se hai risposto 36.000, ti facciamo i complimenti; se hai risposto

24.000 euro oppure 12.000 allora torna allinizio del capitolo che

parla di rettifiche e integrazioni e rileggi con attenzione tutto.

- I ratei passivi

Per quanto riguarda i RATEI PASSIVI si tratta (molto

semplicemente) di inserire allinterno del conto economico delle voci

di costo che ci saranno in futuro.

Supponiamo che il 31 Maggio 2009 hai stipulato un contratto di

locazione e che devi versare 48.000 euro per laffitto di un locale.

Questi 48.000 euro, per, li pagherai un anno dopo, il 31 Maggio

del 2010. In questo caso c un costo che avr manifestazione

finanziaria futura (cio il giorno in cui incasserai effettivamente i

IL BILANCIO DI ESERCIZIO 106


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soldi, il 31 Maggio del 2010). Questo costo diviso in due

competenze: quella relativa al 2009 per i mesi che vanno dal 31

Maggio 2009 al 31 Dicembre 2009 e poi la competenza del 2010 che

va dal 1 Gennaio 2010 al 31 Maggio 2010. In pratica le competenze

sono divise in 7 mesi per il 2009 e 5 mesi per il 2010. In termini

economici, significa che 28.000 euro sono di competenza del 2009

(cio 4.000 euro al mese per 7 mesi) e 20.000 euro sono di

competenza del 2010 (cio 4.000 euro al mese per 5 mesi).

Quindi, visto che loperazione di gestione verr contabilizzata nel

momento in cui avverr (e cio il 31 Maggio 2010), ma ha una

competenza anche per il 2009, occorre INTEGRARE il conto

economico del 2009 con la parte di costo di sua competenza tramite

un RATEO PASSIVO, cio proprio per 28.000 euro, facendo in

questo modo:

IL BILANCIO DI ESERCIZIO 107


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Osservando la parte evidenziata in giallo, puoi notare che i costi

sono stati INTEGRATI per 28.000 euro, che proprio la parte di

competenza del 2009. Abbiamo lasciato quellunica voce nel conto

economico per farti la solita domanda: al 31/12/2009 limprenditore

ha pagato o no, finanziariamente, questi 28.00 euro?

Se hai risposto NO, complimenti. Trattandosi di un costo che avr

manifestazione finanziaria in futuro (cio il 31 Maggio del 2010), al

31/12/2009 quei 28.000 euro non sono dei costi sostenuti

finanziariamente, cio non sono soldi effettivamente usciti dal conto

corrente dellazienda, poich usciranno, tutti insieme, il 31 Maggio

del 2010. Ma, per il rispetto del principio della competenza

IL BILANCIO DI ESERCIZIO 108


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economica, il conto economico deve essere integrato di 28.000

euro.

Anche in questo caso, nessuno vuole che tu diventi un

commercialista; solo che conoscere questi aspetti del conto

economico ti serve per sapere che, sebbene ci sia unintegrazione di

costo inserita in conto economico, questa integrazione di costo non

ha dato luogo ad effettive uscite di denaro. Per cui come se tu

comunque avessi quei 28.000 euro (finanziariamente), dato che non

hai sborsato nemmeno un euro (fino al 31/12/2009).

E quindi, ancora una volta: prendere decisioni sulla base di soldi

che nel conto economico sono stati inseriti per un artificio contabile

(il rateo attivo di 28.000 euro) ma che non sono usciti

finanziariamente, potrebbe indurti a commettere qualche errore di

valutazione in fase decisionale.

Successivamente allinserimento dei ratei e dei risconti, attivi e

passivi, nel conto economico, tramite alcuni passaggi contabili le

stesse voci del bilancio vano inserite allinterno dello stato

patrimoniale. Anche in questo caso, ti risparmiamo i passaggi

IL BILANCIO DI ESERCIZIO 109


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contabili perch li fa il tuo commercialista. La situazione si presenta

in questo modo:

Questo accade perch i ratei (attivi e passivi) e i risconti (attivi e

passivi) fanno parte del patrimonio dellazienda.

Quello che ci preme specificarti che sia il conto economico che lo

stato patrimoniale aumentano di valore proprio per la presenza dei

ratei e dei risconti, attivi e passivi. Il che potrebbe portare ad

interpretare male i reali valori del bilancio, da parte di chi non

conosce questi movimenti contabili.

Facciamo un esempio cos pi semplice verificare che, sia il

conto economico che lo stato patrimoniale, subiscono delle variazioni

IL BILANCIO DI ESERCIZIO 110


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per effetto dellinserimento di risconti (attivi e passivi) e ratei (attivi

e passivi).

Supponiamo che il conto economico alla fine dellanno (cio al

31/12) sia questo che segue, prima delle scritture di rettifica e

integrazione:

Come si pu facilmente osservare dalla linea evidenziata in

azzurro, lutile di fine anno 10.000 euro. Ma non sono ancora state

inserite le rettifiche e le integrazioni.

A tale proposito, supponiamo che:

i risconti attivi (rettifica di costo, da inserire tra i ricavi) sono 3.500

euro

IL BILANCIO DI ESERCIZIO 111


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i risconti passivi (rettifica di ricavo, da inserire tra i costi) sono 2.000

euro

i ratei attivi (integrazione di ricavo, da inserire tra i ricavi) sono

3.000 euro

i ratei passivi (integrazione di costo, da inserire tra i costi) sono

1.500 euro

La situazione diventa cos:

Come puoi ben notare, lammontare dei ricavi (TOTALE RICAVI)

passato da 113.000 euro a 119.500 euro, lammontare dei costi

IL BILANCIO DI ESERCIZIO 112


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(TOTALE COSTI) passato da 103.000 euro a 106.500 euro, e lutile

netto passato da 10.000 euro a 13.000 euro! E allora?

Allora, un imprenditore che non conosce questi passaggi contabili,

potrebbe dire che il suo fatturato di 119.500 euro poich

(solitamente) osserva solo il valore finale, cio i RICAVI

TOTALI; questa cosa sicuramente vera da un certo punto di vista,

ma una parte di quei ricavi data dalle rettifiche e integrazioni.

Non vogliamo assolutamente dire che un errore perch non lo ,

n contabilmente, n concettualmente. Ma uninterpretazione del

genere, potrebbe dar qualche luogo a qualche confusione.

Quello che vogliamo evidenziare il fatto che lo stesso reddito di

esercizio che nellesempio senza rettifiche e integrazioni era di

10.000 euro, adesso passato a 13.000 euro per via delle rettifiche

e delle integrazioni.

Ma se le rettifiche e le integrazioni sono dei passaggi contabili, cio

non derivano da attivit di acquisto e/o di vendita, allora questo

incremento di 3.000 euro dellutile netto un incremento vero

oppure il semplice risultato di passaggi contabili?

IL BILANCIO DI ESERCIZIO 113


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Un imprenditore poco accorto, che non sa cosa accade allinterno

del suo bilancio e che non conosce questi segreti di cui ti stiamo

parlando, potrebbe essere portato a pensare che il suo reddito reale

di 13.000 euro, piuttosto che di 10.000!!

E c una bella differenza a livello di interpretazione, poich 3.000

euro su 10.000 di utile netto il 30% di errore di valutazione!

Significa che limprenditore si sbagliato del 30% in merito alle

sue stime di guadagno.

Se poi osserviamo tutto quello che ti abbiamo scritto anche dal

punto di vista strettamente finanziario, la cosa diventa ancora pi

fuorviante.

A noi un errore cos ampio (del 30%) sembra davvero eccessivo.

Tu che cosa ne pensi? la stessa cosa pensare di avere guadagnato

13.000 euro, piuttosto che 10.000? No, non la stessa cosa sia a

livello finanziario, che a livello economico. Basare qualche scelta

imprenditoriale su 13.000 euro di utile potrebbe portare a

commettere degli errori davvero irreparabili sulla gestione generale

della tua impresa.

IL BILANCIO DI ESERCIZIO 114


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Non ci fermiamo a considerare solo una situazione da 13.000 euro.

Lo stesso identico discorso si pu fare per fatturati maggiori e per

valori del reddito netto maggiori.

Infatti, chiaro che finch parliamo di bilanci molto semplici che

usiamo come esempi e che hanno valori molto bassi, un incremento

di 3.000 euro dellutile netto, o un incremento di 6.500 euro del

fatturato, non sono cifre colossali, per carit. E se il conto economico

fosse una cosa del genere?

Prima delle rettifiche e delle integrazioni:

E dopo le rettifiche e le integrazioni:

IL BILANCIO DI ESERCIZIO 115


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Abbiamo solo moltiplicato per 10 tutti i valori del precedente

bilancio per farti vedere che in questo caso la differenza di utile

netto di 30.000 euro, non pi solo di 3.000 euro, e che il

fatturato complessivo che si legge alla fine del TOTALE RICAVI

risulta pi pesante per 65.000 euro, dati dai risconti attivi e dai

ratei attivi che sono stati inseriti.

Un imprenditore poco accorto, ancora una volta, potrebbe essere

ingannato da certi valori e potrebbe, conseguentemente, prendere

delle decisioni sbagliate. Come abbiamo detto poco sopra:

IL BILANCIO DI ESERCIZIO 116


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- Un altro esempio pi complesso

Immagina unimpresa con questo conto economico, senza

rettifiche e integrazioni:

IL BILANCIO DI ESERCIZIO 117


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In questo conto economico, il reddito (evidenziato in rosso e che

un UTILE di ESERCIZIO) di 370.000 euro.

Adesso inseriamo qualche rettifica e qualche integrazione e

vediamo cosa succede:

IL BILANCIO DI ESERCIZIO 118


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Quelle evidenziate in verde sono le rettifiche e le integrazioni che

abbiamo inventato al solo scopo di mostrarti come varia il reddito di

esercizio, che dai precedenti 370.000 euro adesso passato a

706.000 euro, quasi il doppio.

IL BILANCIO DI ESERCIZIO 119


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Questo il vero punto da tenere presente: non si pu dire di avere

(quasi) raddoppiato lutile di esercizio, n tantomeno indicativo

lincremento del totale ricavi che passa dai 4.295.000 euro del

bilancio senza rettifiche e integrazioni, ai 4.631.000 euro del bilancio

con le rettifiche ed integrazioni, poich il nuovo utile di esercizio e il

totale dei ricavi sono aumentati esclusivamente per questioni di

carattere contabile, cio per rispettare il principio della competenza

economica.

Ripetiamo: queste sono tutte operazioni corrette e perfettamente

legali. Ma possono ingenerare qualche errore in quellimprenditore

che non conosce limpatto che hanno le operazioni di rettifica e

integrazione sul conto economico.

Limprenditore che si limitasse ad osservare il totale dei ricavi

commetterebbe un errore davvero grossolano nel dire che il suo

fatturato di 4.631.000 euro, nel caso di bilancio con rettifiche e

integrazioni. E ne commetterebbe un altro ancora pi grossolano (e

IL BILANCIO DI ESERCIZIO 120


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pericoloso) se pensasse di avere disponibili (cio in banca) 706.000

euro piuttosto che 370.000!! O meglio: questi due valori sono

entrambi corretti sia dal punto di vista legale che da quello fiscale:

ma una differenza di quasi 300.000 euro dovuta a rettifiche e

integrazioni pu fare perdere la bussola della reale situazione

finanziario-monetaria, cio delleffettiva quantit di soldi presenti nel

conto corrente della banca.

Inoltre consideriamo un aspetto fondamentale: se un imprenditore

dovesse fare degli investimenti, o dovesse prendere delle decisioni

strategiche per la sua azienda basandosi su un utile di 706.000 euro,

cosa accadrebbe?

Molto probabilmente (anzi: quasi sicuramente) commetterebbe

degli errori di carattere finanziario molto gravi, poich non ha

disposizione 706.000 euro, ma solo 370.000 (anzi: per essere pi

precisi, occorrerebbe fare lanalisi dei flussi finanziari e decurtare

tutte le componenti non monetarie dal calcolo effettivo. Ma non ci

dilunghiamo troppo, altrimenti perdiamo la bussola).

Come vedi, importantissimo sapere bene interpretare i risultati di

bilancio perch da certi numeri escono fuori le reali possibilit

IL BILANCIO DI ESERCIZIO 121


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dellazienda. E la gestione aziendale non solo data dallandamento

dei costi e dei ricavi, ma occorre tenere ben presenti anche le

implicazioni di carattere finanziario che derivano dalle operazioni di

gestione stesse.

LE RIMANENZE FINALI

Un particolare tipo di rettifica che deve essere effettuata sempre

alla fine dellesercizio (cio al 31/12) rappresentato

dallammontare delle RIMANENZE FINALI e si effettuano sempre

alla fine dellanno, in fase di chiusura del bilancio. Cosa sono le

rimanenze finali? Iniziamo con il dire che le rimanenze finali sono un

fenomeno tipico delle aziende che producono prodotti, e non delle

aziende che erogano servizi.

Detto ci, ipotizziamo, per semplicit, che la tua attivit consiste

nel vendere prodotti finiti acquistati in precedenza da qualche

azienda fornitrice (ad esempio: sei un commerciante di computer).

Nel corso dellesercizio 2009 hai acquistato 500 prodotti modello

X e li hai pagati 120 euro luno, per un totale di 60.000 euro. Quindi

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hai sostenuto un costo che hai pagato tramite unuscita finanziaria.

Contabilmente la situazione di partita doppia questa:

Al costo di acquisto corrisponde unuscita finanziaria tramite banca.

Alla fine dellesercizio (al 31/12), vai nel magazzino a fare

linventario e ti accorgi che ti sono rimasti 29 pezzi che non hai

venduto. Sempre per la solita questione del principio di competenza

economica, si verifica una cosa particolare: questi 29 pezzi che hai

acquistato e pagato nel 2009, ma che non sei riuscito a vendere,

si presume che li venderai nel 2010, giusto? E allora cosa accade?

Accade che nel 2010, quando presumibilmente venderai questi 29

computer, avrai dei ricavi per dei prodotti che hai venduto nel 2010,

ma che hai acquistato nel 2009.

IL BILANCIO DI ESERCIZIO 123


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E il principio di competenza economica cosa dice in proposito? Dice

che Un costo di competenza quando trova nello stesso esercizio

il rispettivo ricavo, e un ricavo di competenza quando trova

nellesercizio il rispettivo costo.

Ecco: questo un classico caso in cui nel 2010, quando venderai i

prodotti che ti sono avanzati nel 2009, ti troveresti un ricavo senza

avere sostenuto il rispettivo costo (poich lo hai sostenuto nel

2009), e nel 2009 ti trovi un costo (60.000 euro) che in effetti non

effettivamente cos alto, poich non ha trovato il rispettivo ricavo

(dato che 29 pezzi non li hai venduti, ma li venderai nel 2010).

Supponiamo che il prezzo di vendita del prodotto X sia di 200

euro.

Quindi: nel 2009 tu hai acquistato 500 unit del prodotto X a 120

euro luno, per un totale di 60.000 euro di costi, e (sempre nel

2009) ne hai venduti 471 a 200 euro luno (gli altri 29 non li hai

venduti perch ti sono rimasti in magazzino). Per semplicit, come

sempre supponiamo che non ci siano altri costi e ricavi, la mancanza

delle tasse e supponiamo la parit di altre condizioni. Nel conto

IL BILANCIO DI ESERCIZIO 124


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economico la situazione sarebbe la seguente (se non ci fosse il

principio di competenza economica):

Questo conto economico dice che hai comprato 500 unit del

prodotto X e hai speso 60.000 euro, e di queste 500 unit, ne hai

vendute 471 ad un prezzo di 200 euro luna, ottenendo cos ricavi

totali per 94.200 euro. Lutile netto che ne deriva di 34.200 euro

(evidenziato in arancione).

Un conto economico impostato in questo modo palesemente

contrario al principio di competenza economica, poich tra i costi

sono compresi quelli di acquisto del prodotto X, per il loro totale

ammontare, cio 60.000 euro.

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Ma questo non corretto, perch occorre fare una rettifica

proprio a quei 60.000 euro; infatti il costo di acquisto di 60.000 euro

per acquistare 500 unit del prodotto ha trovato il corrispettivo

ricavo solo per 94.200 euro, derivanti dalla vendita di 471 pezzi a

200 euro luno. Gli altri 29 pezzi sono in magazzino in attesa di

essere venduti il prossimo anno (ipotizziamo sempre a 200 euro).

Questa particolare rettifica che si deve fare si chiama, per

lappunto, RIMANENZE FINALI e va a rettificare proprio quei

60.000 euro di acquisti che, non avendo trovato il corrispettivo

ricavo, sono troppi nel conto economico 2009. Detta in termini pi

semplici non giusto che quei 60.000 euro di costi di acquisto siano

tutti a carico del 2009, dato che una parte di quei soldi spesi,

troveranno il rispettivo ricavo nel 2010!

Anche in questo caso, ti risparmiamo i passaggi contabili, perch

quelli li fa sempre il tuo commercialista

IL BILANCIO DI ESERCIZIO 126


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Contabilmente, lunico modo che c per rettificare quei 60.000

euro mettere una rettifica di costo (in quanto stiamo togliendo una

parte dei costi, perch sono troppi) nella sezione dei ricavi, perch

cos quel valore messo nei ricavi va a controbilanciare leccessivo

costo.

Contabilmente e legalmente non si pu cancellare il valore di

60.000 e scriverci un valore inferiore (cio 56.250 dato dalla

differenza tra 60.000 euro e 3.480), perch altrimenti sarebbe un

falso di bilancio, poich loperazione di gestione registrata della

contabilit quando hai effettuato lacquisto dei 500 pezzi era

acquisto prodotto X, pagati 60.000 euro! e tale deve rimanere.

Ok, ma qual questo valore che devo rettificare? Per semplicit (e

senza dilungarci sui sistemi LIFO, FIFO, HIFO e CMP per la

valutazione delle rimanenze, perch ci pensa sempre il tuo

commercialista!!), valutiamo le rimanenze al costo di acquisto.

Quindi, quelle 29 unit che ti sono avanzate in magazzino, al

31/12/2009 valgono 3.480 euro (29 unit x 120 euro luna).

E quindi, la situazione nel conto economico al 31/12/2009 che

abbiamo visto prima, diventa la seguente:

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Questo conto economico corretto dal punto di vista del rispetto

del principio di competenza economica e da tutti gli altri punti di

vista.

MA CE UN PERO.

Per osserva bene i numeri che contiene! A parit di tutte le

altre condizioni, la riga gialla TOTALE RICAVI ora ci d un totale di

97.680 euro, mentre prima della rettifica dava un totale di 94.200.

I costi sono sempre 60.000, ma quello che cambia, alla fine

dei giochi, lUTILE NETTO che passa da 34.200 euro

dellesempio senza rettifica delle rimanenze, ai 37.680 del

conto economico con la rettifica.

IL BILANCIO DI ESERCIZIO 128


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Quello che ha fatto aumentare utile netto e ricavi il valore delle

rimanenze, ma in realt i ricavi di vendita erano 94.200 euro prima

della rettifica, e sono rimasti gli stessi anche dopo. Solo che il conto

economico appare un po pi grasso

Ci capitato tante volte di incontrare imprenditori che ci hanno

messo sotto il naso i loro bilanci e ci hanno detto, tutti soddisfatti :

Guarda! Questanno i ricavi sono TOT, e sono aumentati del 9%

rispetto allo scorso anno! E anche lutile netto, guarda. cresciuto

anche lui!!, senza considerare che laumento sia del fatturato (cio i

ricavi) che dellutile netto, erano interamente dovuti ad un

incremento delle rimanenze che, a dirla proprio tutta intera, tanto un

buon segnale non !!!

E sai perch? Perch lesistenza stessa delle rimanenze un

indicatore del fatto che non vendi tutto quello che compri, al di l del

fatto che le rimanenze sono un fenomeno fisiologico nella gestione

delle imprese!

IL BILANCIO DI ESERCIZIO 129


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Devi sapere che quello di cui ti abbiamo parlato uno dei trucchi

con cui molti commercialisti aggiustano i bilanci dei clienti a

seconda delle esigenze di bilancio.

Infatti, molti commercialisti giocano un po con le rimanenze allo

scopo di mostrare un conto economico e uno stato patrimoniale pi

sostanziosi. Come tutte le rettifiche, anche le rimanenze vanno

inserite allinterno dello stato patrimoniale, nellattivo circolante, e

precisamente nelle c.d. disponibilit (o magazzino), oltre che nel

conto economico. Cio, fanno parte anchesse del patrimonio

dellazienda. Vediamo come.

Supponiamo che prima dellinserimento delle rimanenze lo stato

patrimoniale si presenta cos:

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In questo stato patrimoniale, come vedi, il capitale circolante

calcolato senza limpatto delle rimanenze (non ci sono rimanenze).

Supponiamo che questo stesso stato patrimoniale, al contrario,

preveda linserimento delle rimanenze che abbiamo visto poco fa,

per 3.480 euro. Quindi comparirebbe cos:

Come vedi, sono state calcolate (ed inserite) le rimanenze finali,

evidenziate in viola e sommate, quindi, al capitale circolante. Anche

in questo caso tutto perfettamente legale dal punto di vista

contabile e fiscale: le rimanenze indicate in colore viola sono le

stesse che sono state calcolate nel conto economico e che erano

indicate in azzurro.

IL BILANCIO DI ESERCIZIO 131


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Lunica cosa che pu lasciare qualche perplessit che ora lo stato

patrimoniale ha un totale degli investimenti pari 205.480 euro,

mentre prima era 202.000. In questo caso il peso delle rimanenze

in bilancio abbastanza basso, sia in conto economico che nello

stato patrimoniale: stiamo parlando di soli 3.480 euro.

Ma chiaro che, nel caso in cui i numeri fossero diversi e ben

maggiori di quelli appena indicati (cio 3.480 euro) evidente che ci

si troverebbe innanzi ad un patrimonio maggiorato, e questa

maggiorazione sarebbe da imputare proprio al valore delle

rimanenze.

Il che, lo ripetiamo per lennesima volta, perfettamente corretto

sia dal punto di vista contabile-fiscale che da quello legale. Solo che

una simile informazione potrebbe fuorviare un imprenditore poco

attento e che conosce poco i movimenti che accadono allinterno

del bilancio.

Senza considerare, ancora una volta, gli effetti finanziari delle

rimanenze: infatti, quanto pi alto il valore delle rimanenze,

tanto pi tempo occorrer per venderle. Ed in attesa di vendere

quello che rimasto nel magazzino, ci sono soldi che non vengono

IL BILANCIO DI ESERCIZIO 132


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reintegrati nel circuito finanziario dellazienda (dato che se hai

acquistato 500 PC e te ne sono rimasti in magazzino 29, devi

recuperare finanziariamente il costo di questi 29 computer non

ancora venduti).

- Le rimanenze finali: considerazioni di carattere finanziario

Facciamo unipotesi e cambiamo il valore delle rimanenze e dei

debiti a breve termine, mantenendo invariati gli altri valori del

bilancio che abbiamo usato poco fa.

Ipotizziamo per semplicit, che le rimanenze alla fine dellanno

sono state 27.000 euro (tralasciamo le considerazioni sui debiti di

breve termine poich la loro variazione ci serve solo per pareggiare il

bilancio).

Aumentando le rimanenze a 27.000 euro nello stato patrimoniale

accade questa cosa:

IL BILANCIO DI ESERCIZIO 133


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Come puoi osservare, adesso il totale degli investimenti (e dei

finanziamenti) di 229.000 euro, contro i 202.000 euro iniziali.

Questi 27.000 euro di differenza rispetto alla situazione di partenza,

sono circa il 14% in pi rispetto al precedente totale di 202.000.

Questa linformazione che potrebbe fuorviare limprenditore: lui

(o lei) pensa che il suo patrimonio aumentato del 14% e potrebbe

fare delle scelte sbagliate.

In effetti, vero che il patrimonio aumentato del 14% circa (cio

27.000 euro) poich le rimanenze sono patrimonio dellazienda

(visto che sono in magazzino e che saranno vendute in un momento

successivo al 31/12). Solo che bene che limprenditore conosca, e

sappia quindi valutare, la composizione del suo patrimonio.

IL BILANCIO DI ESERCIZIO 134


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Perch, se vero che le rimanenze sono patrimonio dellazienda

(ed vero!), anche vero che sono operazioni di rettifica. E

potrebbe capitare che un imprenditore che non conosce bene gli

effettivi movimenti di bilancio, si lasci facilmente ingannare dai

numeri!

E chiaro che, a parit di tutte le altre condizioni (e cio lasciando

invariato qualsiasi altro dato) maggiore lammontare delle

rimanenze, maggiore il valore che cambia nel totale delle attivit,

e nelle passivit (per questioni legate al pareggio di bilancio).

Gli occhi di una persona poco esperta che osservano questo stato

patrimoniale, fanno vedere una cosa al posto dellaltra: perch, se

vero che lattivo patrimoniale la somma dei beni attivi di propriet

dellazienda, anche vero che un maggior valore delle rimanenze

aumenta il valore finale dello stato patrimoniale che, in questultimo

caso, passa dagli iniziali 202.000 euro a 229.000 euro. Il che,

ancora una volta, non un falso di bilancio, ma potrebbe essere

fuorviante per chi deve prendere decisioni.

Infatti, quello che varia laspetto finanziario della gestione:

avere in bilancio le rimanenze significa una cosa molto semplice: che

IL BILANCIO DI ESERCIZIO 135


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tu hai acquistato TOT unit del prodotto, e di queste TOT unit te ne

sono avanzate un altro TOT unit.

Ma tu hai pagato tutte le 500 unit acquistate, e in attesa che di

venderle, hai bloccato dei soldi, cio li hai investiti, in attesa di

rivendere i prodotti e di riprenderti, quindi, i soldi che hai investito.

E questo spiega perch le rimanenze vanno inserite anche nel

capitale circolante. Sono soldi disponibili: non subito, ma nel breve

termine (entro 12 mesi, il tempo di vendere quello che rimasto in

magazzino al 31/12).

E un po come avere di fronte una donna alta 173 cm che ci parla:

la vediamo in tutta la sua altezza e magari anche nella sua bellezza.

Poi, dopo si toglie le scarpe con il tacco da 9 cm. e diventa alta

164 cm. Il che non vuol dire che sia bassa o brutta: significa solo

che prima avevamo visto una cosa al posto dellaltra!

La stessa cosa accade con il bilancio, e questo il motivo per cui

esso deve essere il quadro fedele della situazione

patrimoniale, economica e finanziaria dellazienda, oppure,

come recita lart. 2423, comma 2, Cod. Civ. :Il bilancio deve

essere redatto con chiarezza e deve rappresentare in modo

IL BILANCIO DI ESERCIZIO 136


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veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria

della societ e il risultato economico dellesercizio.

Conclusioni?

Abbiamo pi volte specificato che tutti i passaggi contabili

(ammortamenti, risconti, ratei e rimanenze) sono tutte operazioni

perfettamente legali, fiscalmente e contabilmente corrette, che

hanno proprio lo scopo di fornire il quadro fedele di cui abbiamo

parlato sopra.

Solo che poi, nella prassi lavorativa, pi di una volta abbiamo

parlato con imprenditori i quali, davanti ad alti valori del bilancio,

hanno esclamato: Guarda un po che bel conto economico! Il valore

dei ricavi cresciuto dell X percento!, senza rendersi conto che

quellincremento era dovuto prevalentemente al gioco delle

rimanenze o ad altre cose, anchesse perfettamente legali e

contabilmente corrette, che per gonfiavano i valori del conto

economico.

IL BILANCIO DI ESERCIZIO 137


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Oppure, imprenditori che di fronte allincremento del capitale

circolante (dovuto prevalentemente allinserimento delle rimanenze,

come abbiamo visto sopra), hanno anchessi esclamato: Guarda:

molto buono. Il valore del capitale circolante aumentato e quindi il

valore del Capitale Circolante Netto diventato positivo!. Il che ,

ancora una volta, perfettamente corretto dal punto di vista

concettuale, legale e contabile, ma potrebbe (e sottolineiamo

potrebbe) nascondere qualche difficolt finanziario-monetaria!

Infatti, chi fa considerazioni come quelle appena viste non

capisce e non considera che laumento delle rimanenze finali

significa diminuzione delle vendite e degli incassi, a parit di

tutte le altre condizioni.

Infatti, oltre agli aspetti di cui abbiamo appena parlato, c un'altra

cosa molto importante che devi considerare quando acquisti, vendi e

fai i calcoli delle rimanenze, e cio la questione legata alla finanza

aziendale: se tu compri 500 unit del prodotto X per un totale di

60.000 euro, e 29 unit non le hai vendute ma le venderai il

prossimo anno, tu devi aspettare il prossimo anno per riprendere i

soldi che hai investito per comprare anche quelle 29 unit, giusto?

IL BILANCIO DI ESERCIZIO 138


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Ci significa che, sebbene le 29 unit fanno parte del tuo

patrimonio (perch sono nellattivo dello stato patrimoniale, come

abbiamo appena visto), sono soldi fermi in attesa che te li riprendi

grazie alle operazioni di vendita. E quindi: possiamo affermare che

maggiore il valore delle rimanenze, maggiore la quantit di

prodotti X che devono aspettare di essere venduti per essere

trasformati in denaro per effetto della vendita? Si

Possiamo affermare che pi rimanenze hai, e pi soldi devi

recuperare nellanno successivo? Si

E possiamo anche dire che pi tempo ti serve per vendere tutte le

rimanenze, e pi tempo devi aspettare per riprenderti i soldi che hai

investito? Si, lo possiamo dire queste sono tutte considerazioni

di carattere finanziario, e non contabile.

E tutte le considerazioni di carattere finanziario che si fanno a

proposito della gestione aziendale, non riguardano il commercialista,

ma solo e soltanto limprenditore.

IL BILANCIO DI ESERCIZIO 139


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In molti casi le aziende decidono di acquistare grossi quantitativi di

merce perch il fornitore gli fa lo sconto del 5% (o poco pi, ma

pi probabile un po di meno); in questi casi limprenditore non si

rende conto che per un 5% di sconto che ottiene dal fornitore,

spesso deve pagare poi il 9% (e anche di pi) di tasso di interesse

alla banca, alla quale ha chiesto i soldi per comprare quel grosso

quantitativo di merce.

Oltre a dovere pagare linteresse alla banca (per avere ottenuto i

soldi per la fornitura), lazienda spesso si tiene sul groppone anche

una parte di quei prodotti che ha comprato, ma che non ha venduto.

E sorvoliamo su altri costi che devono essere sostenuti per

stoccare in magazzino tutta quella roba!!

La conseguenza di certe scelte, che spesso lazienda deve

aspettare ancora pi tempo per vendere tutti quei prodotti e quindi

deve aspettare pi tempo per riprendersi i soldi che ha investito! E

perch? Questi sono ragionamenti finanziariamente poco corretti:

sembrano perfetti dal punto di vista commerciale (Ho ottenuto lo

sconto del 5% sulla mega-fornitura!), ma non lo sono dal punto di

IL BILANCIO DI ESERCIZIO 140


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vista finanziario. E, ripetiamo, la gestione si mantiene in equilibrio

solo se c equilibrio finanziario tra incassi e pagamenti.

- Le rimanenze finali: un altro esempio pi complesso

Io so che la mia azienda ogni anno vende 470 unit del prodotto X

(quello di prima) ad un prezzo di 200 euro. Alcuni anni ne vende

450, altri anni ne vende 480-490. Nel 2009, ad esempio, abbiamo

detto che avevamo venduto 471 unit del prodotto X al prezzo di

200 euro.

Nel 2010, al contrario, decido di che invece di comprare 500 unit

del prodotto X a 120 euro luna, ne compro 700, perch il fornitore

mi fa lo sconto del 5%. Quindi, ogni unit la pago 114 (dato da 120

il 5% di 120, che fa 6 euro).

Quindi compro queste 700 unit del prodotto X e le pago

complessivamente 79.800 euro (700 unit x 114 euro luna).

Ovviamente supponiamo anche che, invece di vendere le 471

unit che abbiamo venduto prima, nel 2010 ne vendiamo 600! (per

comodit di ragionamento dellesempio, abbiamo aumentato a

IL BILANCIO DI ESERCIZIO 141


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dismisura le quantit vendute, tanto per esporre meglio il concetto.

Ma in realt poco probabile che, se le vendite medie sono 470

unit, di punto in bianco schizzano a 600 aumentando cos tanto da

un anno allaltro!! Ma facciamo finta che sia cos).

Lasciamo lo stesso prezzo di vendita di prima, e cio 200 euro. Le

rimanenze finali, sono ovviamente 100 unit (dato da 700 unit

acquistate meno le 600 vendute) e le valorizziamo al loro costo di

acquisto, che 114 e non pi 120 (come accadeva prima).

Ipotizziamo lassenza di altri costi e altri ricavi per semplicit.

Vediamo cosa accade in conto economico:

IL BILANCIO DI ESERCIZIO 142


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Ci significa che, molto semplicemente, ho speso 79.800 euro per

acquistare 700 unit del prodotto e che di queste 700 unit ne devo

vendere ancora 100, che nel frattempo valorizzo a 11.400 euro

come rimanenze. E fin qui, va benissimo. Ovviamente, le rimanenze

vanno inserite anche nello stato patrimoniale, come abbiamo fatto

prima, nel capitale circolante. E va bene anche questo.

Quello che va meno bene, il calcolo del tempo che mi occorre

per vendere quelle 100 unit avanzate: il quale tempo, per ben che

vada, il triplo di quello che mi ci voleva per vendere le 29 unit

dellesempio precedente, dato che rimanenze di 100 unit sono circa

il triplo di rimanenze di 29 unit.

E se facciamo un altro calcolo (sempre per semplicit e anche

approssimativo, ma serve per rendere lidea!), possiamo verificare

che mediamente abbiamo venduto 39 unit al mese del prodotto X,

e quindi per vendere le 100 unit avanzate mi ci vogliono quasi tre

mesi (un po di meno). E cosa succede in questi circa tre mesi? Che

pago gli interessi alla banca alla quale, magari, ho chiesto di

prestarmi i soldi per fare laffare delle 700 unit

IL BILANCIO DI ESERCIZIO 143


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Senza fare i conti delleffettivo interesse che dovrei pagare alla

banca sui soldi presi in prestito, (non perch non li sappiamo fare,

ma solo perch potrebbe complicare troppo il concetto), e senza

mettere nel conto altri costi relativi allo stoccaggio delle 700 unit

del prodotto in magazzino, appare abbastanza chiaro che lacquisto

di quelle 700 unit in effetti non stato laffare del secolo. Almeno

per chi ha comprato queste 700 unit Lunico che ha fatto un buon

affare il fornitore delle 700 unit, poich invece di venderne 500,

riuscito a venderne 200 in pi. Ci ha guadagnato un po meno, ma

crediamo che per lui va bene cos!

Insomma, tutto questo per dire che quando hai davanti i dati

del tuo bilancio, devi osservarli con un po di consapevolezza

in pi.

IL BILANCIO DI ESERCIZIO 144


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- Considerazioni finali

Come ti sicuramente chiaro, in tutti questi ragionamenti

unimportanza fondamentale ce lha anche laspetto finanziario-

monetario della gestione: infatti proprio la finanza aziendale il

punto da cui corretto osservare certi fenomeni gestionali.

Ma in questo e-book, non vogliamo sovraccaricarti la testa e se

vuoi sapere di pi sulla finanza ti rimandiamo al nostro e-book Le

Regole doro della finanza aziendale che trovi nella pagina dei

prodotti.

- Un esempio per concludere

Vogliamo concludere questa analisi con un esempio ancora pi

completo, allinterno del quale inseriamo tutte le voci di bilancio di

cui abbiamo parlato fino ad ora. Osserva con attenzione quello che

accade:

IL BILANCIO DI ESERCIZIO 145


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Senza inserire altre voci di costo e altre di ricavo, abbiamo inserito

solamente le rettifiche, le integrazioni e le rimanenze di fine anno,

cio tutte le operazioni contabili che si devono fare (se ci sono) per

rispettare il principio di competenza economica.

Osserva come sono variati, ancora una volta, i valori della riga

gialla (TOTALE RICAVI) che passata dai 94.200 euro del primo

caso, ai 97.680 del caso successivo, ai 103.180 di adesso!! E il

IL BILANCIO DI ESERCIZIO 146


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valore dellutile netto? Allinizio era 34.200 euro, poi passato a

37.680 e adesso arrivato a 40.580!

Quindi, come puoi facilmente notare, lammontare dei ricavi e

dellutile netto risentono delle rettifiche e delle integrazioni che

vengono fatte al 31/12 di ogni anno e possono mettere in confusione

quellimprenditore che, dovendo prendere delle decisioni per gestire

al meglio la sua attivit, rischia di trovarsi di fronte a dati che lo

possono fuorviare, se non conosce bene cosa c dietro e dentro a

certi numeri!

Le voci che abbiamo inserito nellultimo schema di conto

economico, hanno poi dei riflessi molto importanti anche sulla

finanza aziendale.

IL BILANCIO DI ESERCIZIO 147


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Infatti, la finanza aziendale quella particolare materia che

governa un po tutto quello che accade nella tua azienda dal punto

di vista finanziario, ossia delle entrate e delle uscite finanziario-

monetarie.

Questo un argomento molto complesso della gestione aziendale

ma assolutamente fondamentale da padroneggiare per evitare di

commettere errori.

Le entrate finanziarie, ormai lo sai benissimo, sono i modi con cui i

clienti pagano i tuoi prodotti/servizi; mentre le uscite finanziarie

sono i modi con cui paghi i tuoi fornitori di beni e servizi. Entrambe

hanno delle implicazioni molto importanti a livello gestionale, poich

chiaro che la seguente semplice equazione:

ti fornisce delle informazioni fondamentali su quello che ti rimane a

livello finanziario-monetario dopo avere svolto le varie operazioni di

IL BILANCIO DI ESERCIZIO 148


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acquisto/vendita. Stiamo parlando di soldi sonanti, e non di soldi

ipotetici! Il cash flow fornisce esattamente la dimensione dei soldi

che hai in tasca. Ecco perch la rettifica di un costo non deve

essere considerata un ricavo. Ecco perch unintegrazione di

ricavo non deve essere considerata un ricavo.

Diciamolo chiaramente, con massima onest e con un esempio: tu

vendi 1.000 unit del tuo prodotto a 700 euro luna. Quindi i tuoi

ricavi sono 700.000 euro. Nella colonna di destra dei ricavi del tuo

conto economico hai questa situazione:

Ipotizziamo che per produrre queste 1.000 unit che hai venduto,

hai sostenuto costi per 400.000 euro. E quindi mettiamo i costi nella

colonna di sinistra, cos:

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Per semplicit supponiamo che non hai rimanenze, rettifiche e

integrazioni e niente altro e quindi lasciamo questo conto economico

cos. Calcoliamo il reddito di esercizio come sempre, cio facendo la

differenza tra ricavi e costi, e quindi viene cos:

IL BILANCIO DI ESERCIZIO 150


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Questo conto economico evidenzia che hai avuto un reddito

(positivo) di 300.000 euro. Tutto bene, vero? Uhmda alcuni punti

di vista si.

Ma facciamo una sola, banale ipotesi (che nella realt invece

capita abbastanza spesso): di quei 700.000 euro di prodotti che hai

venduto, 450.000 te li devono ancora pagare, e magari vai anche in

contenzioso e quindi (molto probabilmente e anche realisticamente)

i soldi non li vedi pi. Mentre invece i costi li hai pagati tutti (cio hai

gi pagato i 400.000 euro).

Cosa succede a livello finanziario?

Succede che hai pagato tutti i 400.000 euro per produrre e

vendere i tuoi prodotti (cio hai pagato tutti i costi); hai venduto

700.000 euro di prodotti, ma di questi ne devi ancora incassare

450.000. Significa che hai incassato solo 250.000 euro.

A livello finanziario/monetario successa questa cosa qui:

IL BILANCIO DI ESERCIZIO 151


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In pratica, se hai pagato tutti i costi per produrre quello che hai

prodotto, e tutto quello che hai prodotto lo hai venduto (a

700.000) ma hai incassato solo 250.000 euro, ecco che nella tue

tasche non ci sono 700.000 euro come potrebbe sembrare dal

conto economico, ma hai un buco finanziario-monetario di

150.000 euro, dato dalla differenza tra quello che ti uscito dalle

tasche e quello che ti rientrato.

In questi casi si parla di finanza aziendale, e se hai intenzione di

saperne di pi, ti invitiamo ad acquistare il nostro prodotto LE

REGOLE DORO DELLA FINANZA AZIENDALE, poich al suo

interno ci sono alcune delle dritte pi interessanti di finanza

aziendale che nessun manuale di finanza, e nessun consulente, ti

dice a proposito di come devi considerare la gestione dei soldi della

tua azienda.

IL BILANCIO DI ESERCIZIO 152


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Quello che volevamo dirti in questo e-book invece di prestare

molta attenzione a quello che vedi scritto nei bilanci della tua

azienda. E tutto quello che ti abbiamo svelato fin qui, sono i trucchi

principali che la maggior parte degli imprenditori non

conosce...

Il nostro essere stati un po fissati con gli aspetti finanziari della

gestione, oltre che su quelli economici, trova giustificazione da una

considerazione abbastanza semplice, o forse banale: possibile

gestire con successo unazienda solo quando la finanza sotto

controllo, quando i conti sono a posto e quando incassi tutto quello

che devi incassare.

E, come hai potuto capire dalla lettura di questo e-book, nel conto

economico si nascondono alcuni numeri che molto spesso fanno

interpretare male le cose allimprenditore.

Noi vogliamo che tu sia tra quei pochi imprenditori (o

imprenditrici) che, al contrario, fanno navigare la loro azienda verso

il successo, con la competenza manageriale necessaria.

IL BILANCIO DI ESERCIZIO 153


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Se hai trovato delle difficolt per comprendere fino in fondo

qualche concetto, contattataci via mail e ti daremo ulteriori

chiarimenti.

Non ci resta che ringraziarti ancora una volta per avere scelto un

prodotto di Business Plan Vincente e augurarti di gestire nel modo

pi razionale possibile tutti i processi della tua attivit.

IL BILANCIO DI ESERCIZIO 154


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