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Introduzione
In un gruppo di macchine con funzionamento a velocit media costante, se almeno una delle
macchine che lo costituisce presenta una coppia motrice o resistente variabile con legge periodica
o un momento d'inerzia ridotto alla variabile di riferimento dipendente dalla posizione angolare, la velocit angolare del gruppo varia con legge periodica intorno al valore medio e il regime
viene detto per questo motivo periodico. Le variazioni periodiche causano un momento torcente
periodico agente sugli alberi di collegamento i quali subiscono una deformazione torsionale variabile con lo stesso periodo. Il sistema quindi sottoposto a oscillazioni torsionali forzate. Se
una delle componenti armoniche del momento periodico eguaglia una delle pulsazioni torsionali
naturali del sistema, si verica un fenomeno di risonanza e le ampiezze delle oscillazioni torsionali
possono raggiungere valori cos elevati da portare alla rottura dell'albero. Le velocit angolari,
in corrispondenza delle quali si verica il fenomeno di risonanza descritto, prendono il nome di
velocit critiche torsionali.
C' un aspetto che deve essere preso in considerazione poich contribuisce alla pericolosit
delle velocit critiche torsionali. Le deformazioni prodotte avvengono secondo un grado di libert
non vincolato del sistema, cio secondo la rotazione dell'albero stesso, e perci le vibrazioni
torsionali del rotore non provocano la reazione dei vincoli e non sono avvertibili dall'esterno.
Quindi pu accadere di avere rotture improvvise senza che malfunzionamenti siano stati rilevati.
Trattazione elementare
Le vibrazioni torsionali libere e forzate di un gruppo a regime periodico sono studiate sosti-
tuendo ai sistemi continui reali, sistemi discreti, costituiti da dischi rigidi collegati da tronchi
d'albero supposti di massa trascurabile. Questi modelli a parametri concentrati consentono di
prevedere con buona approssimazione il comportamento dei sistemi reali nei riguardi del fenomeno
delle vibrazioni torsionali.
2.1
Per analizzare il fenomeno delle velocit critiche torsionali consideriamo le vibrazioni torsionali libere di un albero con tre dischi solidali con esso (gura 1). Nella trattazione si fanno alcune
ipotesi esemplicative, le principali delle quali sono riportate qui di seguito:
trascurabile
dischi siano rigidi ed equilibrati, ossia abbiano un'asse principale d'inerzia coincidente con
si
trascura
l'azione della
gravit
e quella degli
attriti,
J1 , J2 , J3
i momenti d'inerzia di massa dei dischi rispetto a tale asse, possibile scrivere le
J1 1 + Kt1 1 Kt1 2 = 0
J K + K = 0
3 3
dove
Kt1
Kt2
t2 2
rappresentano le
(1)
t2 3
rigidezze torsionali 1 ,
preso tra il primo disco e il secondo e di quello compreso tra il secondo e il terzo.
Le (1)
1 , 2 , 3 .
i (t) = i cos(t + i )
i = 1, ..3
(2)
J1 2 Kt1 1 + Kt1 2 = 0
Kt1 1 + J2 2 Kt1 Kt2 2 + Kt2 3 = 0
K + J 2 K = 0
t2
t2
(3)
GJpi
Li
nella quale G il modulo di elasticit tangenziale dell'albero, Jpi il momento polare d'inerzia di gura della
sezione del tronco i-esimo e Li e la lunghezza del medesimo tronco.
2
Alternativamente si
osserva che le (3) costituiscono un sistema omogeneo, algebrico, di tre equazioni nelle incognite
1 , 2 , 3 2 .
Anch il sistema ammetta soluzioni diverse dalla banale deve risultare nullo il
Kt1
0
J1 2 Kt1
=0
Kt1
J2 2 Kt1 Kt2
Kt2
2
0
Kt2
J3 Kt2
(4)
Sviluppando il determinante si ottiene l'equazione delle frequenze delle piccole oscillazioni torsionali:
A 6 + B 4 + C 2 = 0
(5)
2 A 4 + B 2 + C = 0
(6)
A = J1 J2 J3
C = K K (J + J + J )
(7)
che si pu scrivere:
essendo:
t1
t2
n1 = 0
s
n3
in cui
n2
n3
B 2 4AC
2A
s
B + B 2 4AC
=
2A
n2 =
(8)
< n3 ).
n1
n1
ni
1 , 2 , 3
denite
pu essere
(9)
K (1) + K (1) = 0
t2 2
t2 3
Questa soluzione individua un modo rigido in quanto, risultando
intermedi non subiscono alcuna deformazione torsionale.
(1)
(1)
= 2
(1)
= 3
i tronchi
sistemi a estremi liberi, indipendentemente dal numero di gradi di libert che li contraddistingue.
Per le altre due radici possibile procedere al calcolo di
Il sistema (3) costituisce un problema agli autovalori. Il parametro 2 rappresenta l'autovalore e le incognite
1 , 2 , 3 rappresentano le componenti dell'autovettore associato ad esso.
Kt1 (2 1 ) = 2 J1 1
(10)
K ( ) = 2 (J + J )
t2
3
2
1 1
2 2
Kt1 , la seconda per Kt2 e sommando membro
1
2
2 = 1 J1 1 K
t1
1
1
1
3 = 1 J1 1
+
+ J2 2
Kt1 Kt2
Kt2
a membro si ha:
(11)
Attribuendo
uno dei valori possibili, il sistema (11) ammette soluzioni individuate a meno di un fattore
moltiplicativo arbitrario, ovvero i modi principali di vibrazione torsionale. Dalle (11) sostituendo
la pulsazione
n2
(autovalore
2 )
n2
(2)
1 ,
(2)
2 ,
(2)
(3)
1 ,
3
(3)
2 ,
n3 ,
le ampiezze relative:
(3)
1
1
1
1
i = 1 2 J1 1
+ ... +
+ J2 2
+ ... +
+ ...
Kt1
Kt(i1)
Kt2
Kt(i1)
1
+J( i 1)( i 1)
Kt(i1)
(12)
valori delle ampiezze in corrispondenza dei centri dei dischi; si ricava cos, per ciascuna pulsazione
la relativa forma modale, cio il diagramma della
quale si pu dedurre la rotazione subita da una sezione qualsiasi dei due tronchi. La linea elastica
relativa al modo corrispondente alla pulsazione
n2 ,
taglia l'asse delle ascisse una sola volta individuando un punto che non subisce deformazione,
vale a dire ha un solo
nodo.
n3
2.2
J1
Mf = M cos(t).
J1 1 Kt1 (1 2 ) = M cos(t)
J2 2 Kt1 (2 1 ) Kt2 (2 3 ) = 0
(13)
J3 3 Kt2 (3 2 ) = 0
pi (t) = pi cos(t)
i = 1, ..3
(14)
dove
pi 4
luzione particolare se sommata alla soluzione dell'omogenea associata (2) d la soluzione generale
del sistema di equazioni dierenziali (13).
Esaminiamo il comportamento in risonanza. Al tendere di
caratteristica (6), quella nulla e quindi con momento
essere uguali (vedi espressioni di
p1 , p2
costante,
p3
tendono ad
Se
tende ai
con le forme modali in gura (2) o in gura (3); in entrambi i casi almeno due volani oscillano in
verso opposto con ampiezza innita e di conseguenza l'albero subisce una deformazione innita
ovvero si rompe.
2.3
Quando il momento applicato periodico e una delle armoniche si avvicina a una delle pulsazioni proprie del sistema si stabilisce una condizione pericolosa che porta il sistema a rottura.
Nei motori a combustione interna, per esempio, il momento motore di ciascun cilindro ha un
andamento periodico nel tempo con valor medio diverso da zero (momento utile), il cui periodo
pari al tempo impiegato dall'albero a compiere un giro, nel motore a due tempi, o al tempo
impiegato dall'albero per due giri, nel motore a quattro tempi. Per quest'ultimo cio il momento
motore ha una frequenza met di quella dell'albero motore. In altre parole si ha che la frequenza fondamentale del momento proporzionale alla velocit dell'albero. Le velocit angolari in
corrispondenza delle quali la pulsazione di una delle armoniche del momento uguaglia una delle
pulsazioni proprie del sistema sono perci dette
mento periodico
Mf ,
In dettaglio, il mo-
che agisce su una delle macchine del gruppo, pu essere sviluppato in serie
di Fourier:
Mf = M 0 +
m
X
Mn cos(nt + n )
(15)
n=1
Si avr risonanza ogni volta che una pulsazione del momento
3 . . .
uguaglia una
3
(r) (r)
X
1 1
=
M =M
2
2
r=1 nr
p2 =
p3
3
(r) (r)
X
1 2
M =M
2
2
r=1 nr
3
(r) (r)
X
1 3
M =M
=
2
2
r=1 nr
(2)
(2)
(3)
(3)
(2)
(2)
(3)
(3)
(2)
(2)
(3)
(3)
+ 21 1 2 + 21 1 2
(J1 + J2 + J3 ) 2
n2
n3
1
+ 21 2 2 + 21 2 2
(J1 + J2 + J3 ) 2
n2
n3
+ 21 3 2 + 21 3 2
(J1 + J2 + J3 ) 2
n2
n3
in cui le i sono date dalle equazioni (11) e sono state normalizzate a massa modale unitaria, ovvero, per eliminare
l'arbitrariet del fattore moltiplicativo, soddisfano le relazioni:
2
(2)
(2)
(2)
J1 1
+ J2 2
+ J 3 3
=1
2
(3)
(3)
(3)
J1 1
+ J2 2
+ J 3 3
=1
2.4
Criteri di intervento
Allo scopo di limitare le ampiezze delle oscillazioni torsionali, nel caso che sia possibile
eliminare un andamento critico e comunque pericoloso, i criteri da seguire sono:
dispositivi smorzatori
variazione della
rigidit (elasticit non lineare); b) il dispositivo provochi sconnessione e riconnessione
automatica (per esempio una frizione) di opportune masse quando il sistema giunge
stiche elastiche facendo in modo che : a) la deformazione causi una
a oscillazioni pericolose;
organi dissipativi
limitare le oscillazioni;
giunti elettromagnetici
idraulici
collegare al sistema vibrante un altro sistema vibrante che reagisca con il primo
limitando l'ampiezza delle vibrazioni,
ammortizzatore dinamico.