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LEOPARDI

la sua vita come una opera buffa. il protaginsta dell'opera buffa non lui, ma il
padre Monaldo, rimasto orfano giovane a 18 un grosso capitale, che prova a diss
ipare molto velocamente. tenta un matrimonio colla marchesina di bologna, poi no
n gli piacque e se ne liber. in chiesa incontra adelaide antici e se ne innamora
di nuovo. c' il matrimonio e monaldo continua a amministrare il patrimonio. c' un
consulto, i debiti dei leopardi diminuiti e le sostanze amministrate da adelaide
, che le amministra con cautale e verso la fine con eccessiva avarizia. monaldo
sembra a prima vista solo un burattino, eccellente conversatore. prima di morire
dice "venite a vedere come muroe un gentiluomo in convesazione". ma ha una altr
a faccai: il suo amore per il figlio una passione grandiosa. rapporto di monaldo
con giacomo: non vuole farlo andare fuori recanati perch non solo teme che si pe
rda, anceh perch non pu farne a meno. e per questo ripete un pezzo del vangelo di
luca, quando ges dice ai genitori "perch mi chiamate, cosa volete da me, io sono i
n ci che di mio padre". vuole che giacomo resti in ci che di suo padre. il tempio d
i gerusalemme la biblioteca di palazzo leopardi e l padre e figlio stanno come du
e persone della trinit.
giacomo bambino ci sembra irriconosbile, vivacissimo pieno di spirito favoloso g
ran conduttore di giochi e prepotente. nulla in lui fino a 16 anni ricorda quell
o che diventa poi. il bimbo scompare del tutto nel 1818. le testimonianze sono i
ndubbie e si capisce: leo era diventato una specie di mostro, alto un metro e qu
arantuno, il torace pochissimo sviluppato e grosse gambe. in pi le due famose gob
be che i ragazzi di recanati deridevano. giacomo credeva di essere lui responsab
ile di quella bruttezza: da piccolo lavorava moltissimo anche la notte.crede di
essre colpevole del suo rachitismo. leo era innocente della suam alattia: aveva
una sola malattia, la tubercolosi ossea, o il morbo di pot. le decine di malatti
e di leo dipendono dalla tubercolosi ossea. anche una psicosi maniaco depressiva
. ci sono delle tesimonianze chiarissime nelle lettere a monaldo, dove parla del
ciclo della psicosi depressiva: sei mesi di assoluta tenebra, ora sto un po' me
glio, ma vedo gi venire la nuova ondata.
giacomo nasce nel 1798 a Recanati, in una famiglia della nobilt locale, il padre
di idee arretrate e reazionarie ma per il figlio una vastissima biblioteca nel q
uale il poeta anni della infanzia. istruzione religiosa, da adolescente vastissi
ma cultura da antiche lettere a scienze naturali e prime opere. vent anni omero
dante e virgilio. qualche idillio e scrivere lo zibaldone. per sfuggire la atmos
fera domestica tenta la fuga senza successo. si allontana dal padre che vorrebbe
per lui un futuro da ecclesisatico e abbandona la fede. dal 1819 a 1821 lo infi
nito e alla luna.
colla possibilit di recarsi a roma ne resta deluso e torna alla citt natale dove s
crive dialoghi e novelle che costituiscono le operette morali. grazie a un edito
re milanese ha indipendenza economica e va a milano bologna pisa. nel 1830 ritor
no a firenze dove vita sociale e antonio ranieri con cui va a napoli pochi anni
dopo. qui ultime opere, la Ginestra e Il Tramonto della Luna. le condizioni del
suo fisico si aggravano, nel 1837 muore, a 39 anni.
Il mistero la mente di leopardi. come era fatta quella mente? la vitlit della men
te di leopardo colpisce. aveva una immensa forza vitale, forza vitale non minore
di quella di tolstoj, di uno scrittore che scrive migliaia di pagine. immenso d
esiderio di vita. questo desiderio si capovolge in sofferenza. vitale anche quel
lo che soffre e forme della sua sofferenza furono per esempio la NOia. grande ma
lattia simbolica delal sua vita. poi il dolore si spegne, diventa una pietra, po
i lo troviamo diverso. la cosa fondamentale di leo la molteplicit delle sue figur
e. anche in letteratura diceva che quello ceh improta essereu n buon lettore, e
quando uno un buon lettore anche un buono scrittore. tentava tutte le possibili
strade che uno scrittore pu tentare. una votla prima di morire scrisse: io mai fe
ci una opera, ma solo dei tentativi, degli essais. Leo insegue la idea di una op
era infinitamente molteplice ceh non poteva rinchiudersi in nessun libro reale.

egli aveva Occhi Microscopici e un senso del dettaglio quasi ossessivo. lo spiri
to analitico pericoloso e lui lo sapeva! allora andava in una altra parte, costr
uiva immensi sistemi dove tutte le cose fossero in rapporto fra di loro. forse l
a cosa pi bella dal punto di vista razionale che disse fu: mentre gli antichi cos
truivano degli edifici di pensiero i moderni lo distruggevano, e lui voleva la d
istruzione di tutti gli edifici razionali, attraverso cui l uomo avrebbe recuper
ato la innocenza e la frescehzza delle sensazioni giovanili.
La figura determinatne nella giovinezza di leopardi fu quella di Giordani letter
ato famosisssimo dei tempi. lo scopr con grande genio: leo gli aveva mandato i pr
imi scritti, traduzioni e un poema mediocre e nulla faceva immaginare che sarebb
e nato un grande poeta lirico e uno dei pi grandi poeti lirici delmondo. bellezza
dell'epistolario. le sue lettere dovevano essere una confessione e una robusta
opera retorica. il rapporot intellettuale tra giordani e leopardi fu molto stret
to. leo lo adorava, vedeva il simbolo della cultura. lo amava! un vero amore anc
he se privo di cariceh erotiche. l'amore in quel periodo era un amore che andava
in tutti i sensi, lo stesso una donna e un uomo. amore senza eros, perch roussea
u aveva scoperto nell'eros il problema dell'amore.
alcuni temi: i Miti del Sole e della Luna, nel mondo greco cristinao c' una compa
tta cosmologia sul sole, principio maschile, e la luna, femminile. la luna legat
a alle acque alla fecondazione, crescite, a quello che si muove e cresce nell'un
iverso. la parte finale il coitus, sole e luna si abbracciano nel cielo. leo con
osceva questa mitolgoia ma la rifiuta. la luna non legata alle acqua, non fecond
it, la sua luna Vergine e Bianca.
Alla fine del
la educazione
ento verte in
taliane e nel
rsi su qeulla
olarizzazione
, soprattutto
borghesia. lo
casa e per la
ni ha una pi

700 in Francia si afferma una nuova concezione della scuola, dove


primaria gratuita e obbligatoria. la italia allo inizio dell'ottoc
uno stato di arretratezza culturale. nelle repubbliche giacobine i
regno di italia e di napoli napoleonici la scuola tenta di modella
francese. estensione della istruzione elementare che provca una sc
in tutti i ceti. con la restaurazione il processo viene rallentato
per le famiglei dei ceti pi poveri. solo fam aristrocatiche e alta
stesso leo come accade nelle fam nobili del tempo viene educato a
carriera ecclesiastica una educazione religiosa. con pietro giorda
vivace e moderna cultura.

Giacomo leopardi conobbe l'amore a 19 anni quando a reca Gertrude Cassi da Pesar
o una cugina. l'amore prorompe in una forma grandiosa. amore superiore alla real
t, nemico della realt. questa donna non la vide mai, voleva che se en andasse via.
negli anni successivi: Amore di Sogno, sogna una ragazza, sogna di baciarla...
un bacio di sogno molto preferibile a un bacio reale. temi amorosi fitti nei pri
mi anni. stupenda lettera del 1823 con rapporto tra amore e spavento. lo spavent
o nasce dal fatto ceh nell'amore desiderio di possedere e identificarsi colla na
tura amata e la cosceinza che questo impossibile. nei suoi scritti il tema della
natura presente molto presto. i rapporti di leo colla natura sono sempre oscill
anti, cambiano da giorno a giorno e se alla fine della natura la natura terribil
e come il vulcano che distrugge pompei, c' anche una incarnazione della natura co
me ginestra. "un profumo soavissimo che consola i cieli" questa umile natura ha
la forza di consolare i cieli.
Una grande scoperta di Leo fu che poesia e filosfia non erano come pensava nemic
he. egli voleva diventare un grande poeta filosofo. voleva costruire delle forme
in cui fossero presenti contemporaneamete la filosofia pi aguzzza e la poesia pi
lirica. c' una poesia particolare: lo infinito.
questa siepe esclude lo sguardo dall'ultimo orizzonte. per creare l'infinito leo
ha bisogno di murarsi, allontanare l'infinito visibile (posizione opposta di ro
usseau e del romanticismo) lui crea l'infinito "nel pensier mi fingo" crea nella
mente "interminati spazi e sovrumani spazi e profondissima quiete". ma questa c
onquista non possiblie e subito abbandonata "ove per poco il cor non si spaura".
allora la poesia muta ... come il vento, la realt che leo aveva cancellato per q
ualche tempo riemerge come suono (il vento che stormisce). la condizione di puro

infinito spezzata e lui paragona gli inifniti silenzi prima creati nella mente
colla voce del vento e da questo contrasto tra puro infinito e la realt attuale n
asce un abbandono al sogno, alle reveries e si ricorda della eternit e del passat
o e del presente. "vo comparando". nella sua mente si produce una immensit mare,
che altro non se no la ricchezza dei ricordi e delle sensazioni indefinite. l'in
finito sconfitto ma l'indefinito trionfa nella sua mente.
coi primi anni dell'ottocento ha inizio in italia un lungo processo di trasforma
zioni che investe il piano politico sociale e culturale. periodo napoleonico. co
ngresso di vienna e restaurazione. risorgimento sostenuto dalla emergente classe
borghese che mira a emancipare l'italia. sul piano culturale movimento romantic
o italiano, espresso dagli intellettuali lombardi. due nuovi istituzioni per la
rielaborazione e diffusione del sapre, editoria e giornalismo. a milano nel 1827
la prima edizione dei promessi sposi e operette morali leopardiane. parallelame
nte improtanti riviste come la Biblioteca Italiana e il Conciliatore. a irenze l
a Antologia, coi liberali italiani. Leo pur prendendo le distanze dalle posizion
i dominanti frequenta i circoli culturali e incontra anche manzoni.
il primo gruppo di poesie di leopardi che lo accompagnano fino al 1822 23 sono l
e Canzoni. Bellissime e difficilissime poesie, che non sono ancora state compres
e e valutate nel giusto modo. IL BRUTO MINORE; L ULTIMO CANTO DI SAFFO; ALLA PRI
MAVERA DELLE FAVOLE ANTICHe. poesie mirabili e stranissime. derivate dalla lettu
ra su un saggio della poesia, il SUBLIME, scritto in et ellenistica da uno sconos
ciuto, lo PSEUDOLONGINO. leo lo sapeva a memoria sin dai 15 anni. longino gli ns
egna molto: innanzitutto, la sublimit il tono alto il cercare di emualre i grandi
come se non fossero morti e gli insegn una quantit di tecniche stilistiche ,sopra
ttutto la inversione, che in leo ha un ruolo importantissimo. egli costruisce st
rofe di venti, venticinque versi in cui il soggetto viene in fondo. e poi un mod
o di usare il linguaggio che non era stato mai visto. queste poesie sono scirtte
p er cos dire in latino, ci sono molte parole nel vocabolario italiano che sono i
dentiche alle parole latine ma con un significato diverso. e lui intende le paro
le col sign latino. una lingua immaginata colla mente!! la violenza di queste di
storsioni straordinaria.
in seguito al deludente soggiorno romano ha inizio per leo un periodo di raccogl
imento in cui abbondanata la peosia tra 1824 e 32 compone le operette morali. da
l metafisico al farsesco, dal lirico al razionale. ironia. le operette morali so
no una svolta centrale nelal elaborazione di leo: infelicit umana, noia, dolore,
concezione materialista, critica a moderne ideologie liberali cattoliche e progr
esiste. nucleo del pensiero leopardiano. fa uso della forma del dialogo i cui in
terlocutori possono essere personificazioni, personaggi mitici (ercoel e atlante
), storici (cristoforo colombo e pietro gutierres) creature fantastiche.
aforismi e discorsi che si rifanno alla trattatistica classica anche.
un islandese perseguitato dalle disgrazie della natura fugge l'islanda e tutto i
l mondo abitato e si incontra nell'afirca meridionale un enorme mostro femminile
, la natura. c' un dialogo in cui la natura parla in una prosa epigrafica e marmo
rea e gli fa capire che a lei degli uomini non importa nulla, indifferente agli
uomini. la natura bada al circuito di produzione e distruzione della umanit e de
llo universo. leo probabile che derivasse questa idea da aristo e dalla filosfia
aristotelica. il pensiero era semrpe stato fondato sul principio di non contrad
dizione, mentre qui il principio di non contraddizione viene sconvolto. per natu
ra gli uomini sono felici ma nella realt gli uomini non sono felici mai. questo u
n paradosso che sconvolge leo. leo un materialista, ma un materialista che odia
la materia, odia quello che , sopporta solo le cose che non sono. tutto ciu che po
ssibile, le illusioni, le chimere, il vago e, l indefinito.
parola capitale: le illusioni. in questo periodo la natura diviene una cosa casu
ale, assurda e sciocca.
l' altra grande operetta, il dialogo di federico ruysch che riposa su una idea s

toica. gli stoici pensavano che ogni dato numero di anni secondo la posizione de
i pianeti nel cielo si generasse o una conflagrazione (tutto mondo fuoco) o gran
de diluvio per cui tutto fango. il ciclo continuava e si ripeteva fino a che non
si ripeteva identico. dopo questo grande disastro rinasceva il mondo di prima:
socrate, platone, aristofane, tucidide. idea ciclica dello universo. a leo quest
o rinascere non improtava: il punto: ogni grande anno, ogni data precisa, i mort
i si svegliavano cantavano dovunque fossero ,sepolti nel mare o nella terra, una
loro canzoncina e poi un breve periodo di tempo per parlare.
una parte una poesia canto delle mummie alla morte, e l'altra il dialogo di uno
scienziato colle mummie. la poesia probabilemten ispirata dal viaggio all'ade di
ulisse: ombre che odisseo trova nell'ade. c' una differenza capitale, mentre le
ombre di ulisse volevano tornare in terra, le ombre di leo a nessun costo voglio
no tornare in terra, preferiscono di gran lunga quella loro situa torbida senza
sofferenza e gioia che si ripeteva all'infinito. queste mummie sono nello studio
di ruysch e si mettono a cantare. ruysch nel 18esimo secolo un grande naturalis
ta che fabbricava mummie, molte invenzioni, ammiratissimo dai re ceh venivano a
trovare il suo studio. ma il ruysch di leo uno stolido e un buffone, in realt sub
lime, qui farsesco. lungo dialogo fra ruysch e le mummie, specialmente il capo d
elle mummie: il tema del discorso: il languore, il torpore. il languore dormendo
e il languore morendo. la morte non affatto dolora. sta per rivolgere una altra
domanda quando esse tacciono per sempre.
Leo va a bologna e ci passa due anni. diviene un intellettuale moderno. non vive
dei suoi redditi ma di quello che gli passava un editore di milano, stella, per
cui fece diversi lavori. fu un periodo molto contgraddittorio, in parte le sue
malattie aumentavano anceh per il freddo, in aprte trovava bologna gioiosissima
e affetuosissima con lui. i aprte conduceva all estremo il suo pensiero pessimis
tico: tutto ci che male sono male sonolo le cose che non sono. poi si innamora in
felicemente della contessa Malvezzi. da Bolo leo discese negli anni successivi a
firenze. a firenze il suo rapporto era col gabinetto Chiass coi liberali. scrive
vano una antologia. ebbero affetto per leo, ma leo non vi scrisse mai. vedeva in
loro delle persone che credevano nel progresso e nella utilit le cose che lui pi
detestava. leo conosce pochissimo la modernit non conosce le citt moderna. il mode
rno una mescolanza di morte e immobilit assoluta.
alcuni dei temi di leo, rapp uomo natura tensio verso infinito angoscia e dolore
sono anche aspetti del romanticismo. 1816 pubblicazione di un articolo di madam
e de stal sulla biblioteca italina dove sprona i lettori ad aprirsi alla moderni
t. calssicisti fedeli alla tradizione e romantici ricettivi al cambiamento. leo n
on manca di intervenire alla polemica e data formazione calssica si oppone ai ro
mantici. posizioni di leo sono originali rispetto ai calssicisti: i classici son
o modello di freschezza, letteratura soggettiva. si contrappone alla letteratura
oggettiva lombarda romantica, con scopi pedagogici e morali, che predilige real
t a fantasia.
nella primavera del 1830 colletta e viesseut due suoi amici ebbero la idea fortu
nata di mantenere leo per un anno. ogni anno 18 francesconi. leo va a firenze e
pubblica i Canti con una dedica disperata agli amici di toscana. firenze per leo
fu il luogo dell'amicizia, incontra antonio ranieri, giovane e bel napoletano,
che aveva molta forutna colle donne e molti interessi culturali. si innamora di
fanni robbivecchi tozzetti... era una donna estremamente meschina e invidiosa, d
elle donne pi ricche di lei. di questo amore possiamo sapere poco perch alla fine
la targioni tozzetti bruci molte lettere. leo rimase a firenze quando ranieri va
a napoli e gli scrive molte lettere tenerissime da bambino non cresciuto che com
muovono.
nel 1833 va con ranieri a napoli. bisogna parlare un poco delle opere capitali c
he leo scrive in questo periodo. a Pisa scirsse IL RISORGIMENTO E A SILVIA. il r
isorgimento non ha ancora una buona stampa, in realt una poesia bellissima. fa un
a cosa ceh far goethe nella seconda parte del faust: da un lato il contneuto estr

emamtne analitico e filosofico, ma la forma da opera buffa. differenza fra forma


e contenuto, anche nel secondo atto della klassische valpurges nacht di goethe
(?). infelicit totale in cui anche le lacrime sono negate. il mondo terribile com
e era sempre stato ma il cuore torna a battere e la natura a vivere con lui.
leo scrive a silvia pochi giorni dopo il risorgimento. a silvia singolare: la ra
gazza che canta e tesse la tela erede della grandi dee maghe del mondo greco; al
le sue spalle calipso e circe, nella eneide di virgilio, dea che canta e tesse.
una contadina della italia centrale. altro tema classico: i morti giovani immatu
ri di cui parlava l'iliade. omero li paragonava a dei fiori schiacciati, a dei p
apaveri colpiti e anche leo in uno scritto giovanile aveva parlato spesso della
infelicit dei morti giovani. la memoria paral ma la memoria che parla non solo di
leo nma anche di silvia. questa doppia memoria alla base delal poesia, rievoca
i discorsi diu na volta e paragona silvia morta alla speranza, alla sua speranza
ugualmetne morta. metnre nel risorgimento c era il trionfo del cuor ceh salvav
a il modno, in a silvia tutte le speranze sono impossibli. a distanza di pochi g
iorni il mondo di leo cambia del tutto aspetto.
scrive invece nella terribile atmosfera di recanti molte poesie tra cui LE RICOR
DANZE. tutto nasce dal ricordo. leo torna nella casa e torna come non credeva di
tornare e torna a contemplare le stetlle e parlare colle stelle e ricorda quand
o era bambino e ascoltava il canto delle rane e il fruscio degli alberi. la poes
ia una meravigliosa fluttuazione tra tempi diversi, comincia al tardo tramonto e
continua nella notte. nella secondap arte della poesia viene alla luce una figu
ra femminile che richiama in qualche modo silvia, si chiama Nerina. mentre il ri
cordo di silvia era radioso, il ricordo di nerina tenebroso. nerina morta. "pass
asti, passati". con un meraviglioso paradosso, verso la fine, ci sono alcuni ver
si che rievocano le danze di nerina e la poesia per un momento diventa felice int
ensissima gioiosa come pochi versi di leopardi. e la poesia finisce quando leo v
iene sopraffatto dal dolore.
in questo tempo leo aveva concluso lo zibaldone, una raccolta di pensieri, quatt
romila duecento novantadue pagine di pensieri di ogni qualit. si parla di tutto.
tutti gli argomenti di ogni pagina sono rinviati a argomenti di una pagina gi scr
itta o da scrivere. non un libro fermo ma mobile. lo stile insegue la lingua par
lata fluttuando. probabile che non avesse pi bisogno dello zibaldone, il pensiero
gli nasce poetando.
l'intera opera leopardiana pervasa da un motivo pessimistico che assume nel temp
o connotazioni diverse. l'uomo tende a un piacere infinito che gli sfugge. quest
o gli causa una insoddisfazione che lo rende infelice. la natura offre come rime
dio la immaginazione, dove nella realt il paicere infinito irraggiungibile, l'uom
o pu trovare sollievo nella speranza e nelle memorie. il progresso della civilt co
s come il processo di cresicta fisica ha spento le illusioni.
il pessimismo storico: natura come un meccanismo cieco e crudele che per la cons
ervazione della specie sacrifica il singolo. pessimismo cosmico. nell' ultima fa
se della sua vita consapevole della condizione di sofferenza comune matura l'aus
picio di un progresso civile basato sulla solidariet.
nell'autunno 1833 leo e ranieri vanno a napoli. sono singolari i rapporti tra le
o e napoli. da un lato disprezza i napoletani ne parla con ferocia, ma dall'altr
ama un sacco questa citt pittoresca, colorata, pasticcioa, che mangia in continu
azione. ama passeggiare, scende in riva al mare. mangia decine di gelati e i nap
oletani si raccolgono intorno a lui e chiedono al gobbo i numeri per la scommess
a. a napoli scrive la ginestra e il tramonto della luna.
la ginestra la poesia pi famosa, non la pi bella. leo un poeta copernicano che des
crive le galassie con parole in parte prese a pascal. leo assale l'orgoglio e la
vanit dell'uomo e propone come modello una forma della natura, una creatura infi
ma al di sotto del livello umano che vive nel deserto, come nel deserto vive leo
pardi e ogni vero poeta, ma non ha cercato lei questo deserto. la natura consola
gli uomini e persino gli dei. questa la pi sublime immagine di natura che leo ab

bia mai rappresentato. ma anche natura nemica che ha distrutto pompei.


leo propone una confederazione contro la natura.
l' altra poesia scritta a napoli il tramonto della luna, simbolo delle illusioni
, delle chimere e in questa poesia annuncia la fine del regno delle illusioni. i
l regno della luna e delle illusioni sono finiti. ma c' una strofa sublime sul so
le... che non aveva mai amato ... in questa strofa esalta la fiamma e la inondaz
ione del sole. difficile fare ipotesi ma possible che in questo unico inno al so
le si nascondesse il dolore di le odi non avere cantato abbastanza chi porta all
a terra tutta la luce.
la malattia lo assale. il senso di vicinanza della morte, e idea che tutte le ma
lattie fossero nervose. ultimi anni a napoli un colera le cui vittime bruciate i
n un grande cimitero comune. leo e ranieri lasciano napoli per andare a torre de
l greco. il giorno prima della partenza paolina sorella di ranieri regala a leo
dei dolci di cui lui ghiotto: in un giorno due chili e mezzo di dolci. pranza al
le cinque, mangia una minestra, poi una granita e in quel momento non si sent ben
e. si distese su un letto e chiese a ranieri di chiamare un medico, che arrivato
disse a ranieri che tutto era finito. passa qualche minuto, a un certo punto le
o disse le parole famosi "o non vedo pi luce, o totonno non ti vedo pi".

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