You are on page 1of 96

pp.

78

Introduzione

pp. 924

Castiglione Street View

Da cosa delimitato un territorio? Quali sono i segni


che indicano la nostra presenza in un qui, diverso da
un altrove? I confini non sono delle linee dritte, ma
dei gradienti che i sensi percepiscono e analizzano.
Dallabitato del paese, fortemente connotato, alla
dimensione della campagna, si snoda un percorso fatto
di esplorazioni e derive lungo i bordi.
p. 10
p. 22
pp. 2532

Del concetto di confine


Manifesto del terzo paesaggio

Walkscapes

La flneurie come pratica artistica. Lo strumento in


grado di modificare il nostro sguardo, e di conseguenza
il nostro pensiero e le nostre azioni, sul territorio nel
quale scegliamo di perderci. Ma anche lo sforzo fisico del
camminamento, che rimanda ad un passato rurale in cui
lunghi erano i percorsi quotidiani da compiere.

pp. 3344

Un dialogo con (parte I)

p. 33
p. 40

pp. 81100

Sara Alberani Giovanna Fersini


Sara Alberani Augusto Caloro
Crocefissa Colluto

p. 81
p. 92
pp. 101124

pp. 4564

Mauro Bubbico Gigi Schiavano


Sara Alberani Donato (detto Donatuccio)

Diversi fatti di vita contadina

Appunti per unestetica del vernacolare

Uninversione di tendenza rispetto al sistema di


mercificazione delle nostre esistenze non pu non avvenire
sotto gli auspici di una tradizione opponente, costellata
da episodi di lotta e ribaltamento degli schemi sociali
consolidati.

Il contesto in cui si sviluppa il Parco Comune dei Frutti


Minori fonte di riflessioni e critiche allattuale modello
abitativo, che accostano al come vogliamo vivere
un ulteriore quesito: dove vogliamo vivere?
p. 46
p. 47

Ezio Sanapo
Elogio al bianco della calce

p. 102
pp. 125156

pp. 6580

Un dialogo con (parte II)

Piccola cronologia del Novecento

Due diari sul Parco Comune dei Frutti Minori

La casa rurale in Puglia

Le origini di un popolo sono testimoniate dai luoghi che ha


abitato e le tracce lasciate in un habitat ne rappresentano
il genius loci, profondamente radicato. Esse devono trovare
la giusta connessione con lo strato pi acerbo di un
territorio, costituito dalla sua contemporaneit.

Un confronto diretto tra due visioni dellesperienza


castiglionese, annotazioni didascaliche che diventano
flussi di pensiero, interferiscono e si arrichiscono
in maniera vicendevole.

pp. 157172

Frutti dimenticati

Il Parco Comune dei Frutti Minori nasce anche con


lobiettivo di recuperare la bellezza, le tradizioni e
il valore della terra. I frutti minori, raccontati come
persone di un mondo dimenticato, sono frutti locali, che
nascono spontaneamente e che hanno svariate peculiarit,
custodite allinterno della cultura popolare.
pp. 173188

Begin forwarded message

Il parco comune dei frutti minori un progetto di rigenerazione di terreni


pubblici nelle aree rurali di Castiglione dOtranto, attivato dalla comunit
locale in collaborazione con artisti, pensatori e agricoltori radicali, al fine
di ridare dignit ad aree pubbliche abbandonate e meta di discariche di
rifiuti e materiali inerti, spesso dannosi alla salute, per convertirle in bene
comune. Il parco nasce su terreni bonificati da cui sono stati rimossi i
rifiuti, per lasciare spazio al patrimonio frutticolo salentino: le molteplici
variet di fichi, il giuggiolo, la cornula, il sorbo, i gelsi e tanti altre specie
autoctone da proteggere e gustare.
Oltre ad essere giardino didattico in continua espansione, dove
ospitare laboratori e seminari sulle questioni agricole e ambientali,
il parco anche viviterium, luogo della memoria e dello spirito.
Chi partecipa alla sua costruzione, adotta simbolicamente un albero
dedicandolo ad una persona cara, viva o morta, o ad una figura distintasi
nella lotta ambientale, culturale e per i diritti del lavoro.
Le aree rurali sono luoghi di relazione fra le persone e con la natura,
occasioni di scambio di conoscenze tra generazioni e saperi diversi; non
piu zone marginali e abbandonate, ma territori centrali in cui esercitare
e rafforzare i vincoli di comunit, lo sviluppo sociale e forme di economia
sostenibili. Il Parco Comune dei Frutti Minori un percorso insieme di
recupero della tradizione e rinascita futura che si innesta sulle pratiche
da tempo attivate nellarea di Castiglione per lutilizzo delle terre incolte,
pubbliche o private, oggi coltivate in modo naturale, con variet antiche
di cereali e in via sperimentale con la canapa come coltura di rotazione.
***

Inizio messaggio inoltrato:


>>
Da:
Oggetto:
Data: :
A:

Casa delle Agriculture Tullia e Gino


Comitato Notte Verde AgriCultura & Sviluppo Sostenibile
Associazione nata a Castiglione per ridare vita ai terreni abbandonati,
ripopolare le campagne, generare economia sostenibile e rafforzare
i vincoli di comunit. Progetti attivati in questa direzione: La Notte
Verde, appuntamento divenuto imprescindibile per tutti coloro che si
interessano alle pratiche di agricoltura naturale; Chi semina utopia
raccoglie realt: semina collettiva di antiche variet di cereali, La
Primavera della Canapa, Lo spirito del Grano.
Free Home University
Progetto artistico e pedagogico che nasce in Salento nel 2013, che
intende generare nuove modalit di creazione e circolazione dei saperi.
supportato dalla fondazione canadese Musagetes e dallassociazione
culturale Loop House (Lecce) nel quadro di un protocollo di intesa con
Regione Puglia, Provincia di Lecce e Comune di Lecce.
A cura di Alessandra Pomarico, Luigi Negro e Alissa Firth Eagland,
con la collaborazione degli artisti Ren Gabri e Ayreen Anastas,
Lu Cafausu, Adrian Paci.

GILLES CLMENT

Manifesto del terzo paesaggio

24
Pi che risposte, questo libro si propone di fornire ulteriori
e particolari considerazioni. In che paesaggio viviamo?
Con quale memoria collettiva ci confrontiamo,
nella quotidianit dei nostri gesti?
Pu esistere una connessione tra arte e lavoro,
tra lastrazione della bellezza e la pragmaticit
della nostra esistenza?

Riflessioni che ruotano intorno ad un perno comune,


costituito dal quesito che ha animato il progetto
di Free Home University:
COME VOGLIAMO VIVERE?

Castiglione
Street View

La nostra volont non quella di restituire una fotografia


oggettiva degli avvenimenti, ma piuttosto raccogliere in
ununica pubblicazione riflessioni diverse, generate dagli
stimoli ricevuti nelle giornate castiglionesi.

PIERO ZANINI

Il parco un progetto di collaborazione tra


Casa delle Agriculture Tullia e Gino
e Free Home University,
su unidea dellartista Luigi Coppola.

Del concetto di confine

Questo libro nasce dallesperienza vissuta insieme con altri


volontari a Castiglione dOtranto (Le), durante i lavori di
creazione e apertura del Parco Comune dei Frutti Minori.

10
11

ca con la sua spesso assurda cartografia,


lio con la pluralit dei suoi frammenti e
le loro faticose ricomposizioni, la societ
con le sue divisioni, leconomia con le sue
invasioni e le sue ritirate, il pensiero con
le sue mappe dellordine. (a)
Luomo tende a vivere allinterno di uno
spazio chiuso, limitato. Ha bisogno di avere
attorno a s una barriera che delimiti lo spazio che ha occupato, lo separi e lo protegga
da un qualcosa che nel momento stesso in
cui viene tracciato il confine diventa altro,
diverso. Quanto oggi sta accadendo nel
mondo dimostra ampiamente che essere alloggiati significa cominciare ad essere. (b)
[...] Sul terreno il confine individua di frequente uno spazio a s, un luogo con i suoi
abitanti (le genti di confine) che in qualche
modo lo usano, e da cui spesso partono segnali di cambiamento in processi socio-politici rilevanti per molte persone al di l del
loro contesto locale e addirittura del loro
stato. (c) [...] Una delle possibili strade da
percorrere allora quella che prova a riattivare, forse a ricomporre, quegli spazi che

fino a oggi sono stati usati prevalentemente


come ostacoli tra le culture. Il confine, quindi, come spazio dove tutte le identit che si
incontrano sono allo stesso modo costitutive
e rappresentative, e dove ogni identit esiste proprio in quanto confermata dalle altre.
(d) Creando altri spazi, necessariamente di
confine, che permettano di avere rapporti al
di l della propria identit e della propria
diversit; o almeno senza generare necessariamente ostilit verso laltro. (e) Sempre
pi, infatti, la nostra sembra essere lepoca
dello spazio. Siamo nellet del simultaneo,
della giustapposizione, del vicino e del lontano, del fianco a fianco e del disperso. (f)
E il limite, il confine, proprio il luogo dove
queste giustapposizioni, queste antinomie,
si manifestano concretamente e si rivelano
completamente. Per questo, qui cercheremo

Ma che cos un confine? Come funziona?


Perch a un certo punto qualcuno decide di
stabilire un confine? Come viene vissuto un
confine?
Quello che vorremmo provare a fare con
questo lavoro descrivere un percorso attraverso il confine, luogo misterioso e non
abbastanza frequentato. Luogo che incontriamo molte volte nei nostri spostamenti,
luogo dove facile imbattersi nellimprevisto e muoversi, spesso a tentoni, nella scomodit. Vorremmo cio cominciare a osservare
quello strano spazio che si trova tra le cose,
quello che mettendo in contatto separa, o,
forse, separando mette in contatto, persone,
cose, culture, identit, spazi tra loro differenti. Lo spazio di confine quindi, ma anche
(almeno questa una delle ipotesi) il confine
come spazio. Spazio che pu avere un margine esterno, quello dove luomo abita, ama,
lavora, si muove e si diverte, quello dalle architetture pi concrete ed evidenti, ma anche un margine interno, interiore, intimo,
legalo ai nostri stati danimo, alle speranze
e alle utopie che li accompagnano. Margini

che difficilmente riusciamo a osservare chiaramente, anche se spesso ne affermiamo con


certezza lesistenza.
In forme e modi differenti, confini e frontiere hanno entrambi a che vedere con la
modificazione del nostro paesaggio reale,
trasformando il territorio che fisicamente
occupiamo e abitiamo. Allo stesso tempo, influiscono in maniera profonda con i luoghi e
gli spazi che segnano e danno forma ai nostri
orizzonti mentali, alle nostre identit, pi o
meno autentiche. E infatti, come scrive Claudio Magris,
i confini muoiono e risorgono, si spostano, si cancellano e riappaiono inaspettati. Segnano lesperienza, il linguaggio, lo
spazio dellabitare, il corpo con Ia sua salute e le sue malattie, la psiche con le sue
scissioni e i suoi riassestamenti, la politi-

PIERO ZANINI

noi la disponibilit e la volont di compiere


unesperienza di apprendimento (h) oltre
le abitudini, al di l delle convenzioni e dei
preconcetti che ciascuno di noi pu avere.
Proprio per il suo approssimarsi a un limite, anche morale, questa esperienza potr
rivelarsi allo stesso tempo estremamente violenta, paradossale, emozionante. Provare il
confine e le sue contraddizioni, ma anche la
sua sconfinata vivacit, vuol dire esercitarsi
nella pratica della tolleranza, della convivenza, dello stare fianco a fianco malgrado le
rispettive particolarit. Vuol dire anche cercare di avere uno sguardo pi allargato sulle
cose, in grado di comprendere aspetti diversi
(anche se molto lontani tra loro) di una stessa realt come parti di una sola complessit.

di guardare al confine come a uno spazio, e


non solo alla linea che lo istituisce. Il confine come un luogo dotato di una sua misura,
di una sua dimensione, con le sue storie e i
suoi abitanti. Uno spazio, quello del confine,
che ha la curiosa propriet di essere in rapporto con tutti gli altri, ma in modo tale da
sospendere, neutralizzare, o invertire linsieme dei rapporti da loro stessi designati, riflessi, o rispecchiati, (g) diventando il luogo
dellobiettivit. Trasformare un confine che
separa spazi differenti, che li caratterizza attraverso ci che include o ci che esclude, ci
che afferma o ci che nega, in un altro spazio pu allora permetterci, forse, di ridurre
la sua rigidit e il suo potere. Questo spazio
si avviciner cos alla frontiera, a qualcosa
cio che accetta pi facilmente la possibilit
di essere modificato, a qualcosa che mantiene dentro di s due o pi idee diverse, luna
che non esclude laltra. Cercando di annullarne per, allo stesso tempo, il suo tratto pi
ostile e aggressivo, quello di fronte.
Andare verso il margine, vivere la liminarit, stare sul confine, richiede a ciascuno di

Del concetto di confine *

* Il testo tratto dallintroduzione


al libro di Piero Zanini,
SIGNIFICATI DEL CONFINE.
I LIMITI NATURALI, STORICI,
MENTALI, Bruno Mondadori,
Milano 1997.

***

(a) C. Magris, COME I PESCI IL


MARE in Aa.Vv., FRONTIERE,
supplemento a Nuovi Argomenti,
1991, n. 38, p. 12
(b) F. Braudel, LIDENTIT
DELLA FRANCIA. SPAZIO E
STORIA, il Saggiatore, Milano
1988, p. 301
(c) H. Donnan, T. M. Wilson,
IDENTIT E CULTURA SULLE
FRONTIERE INTERNAZIONALI,
in Ossimori, 1995, n. 6, p. 50
(d) D. Karahasan, ELOGIO
DELLA FRONTIERA, in
Micromega, 1995, n. 5, pp.
149158
(e) Un tentativo in questo senso
sembra essere, per esempio, quello
compiuto negli stati baltici con un
esperimentopilota di psicologia
etnica; con la costituzione di
gruppi di incontro tra etnie
diverse si cerca di superare
la conflittualit tra le diverse
identit in campo. Cfr. A. Oliverio,
LA MEMORIA COLLETTIVA
ALIMENTA LE GUERRE
ETNICHE, in Il Corriere della
Sera, 14 maggio 1995
(f) M. Foucault, SPAZI ALTRI.
I PRINCIPI DELLETEROTOPIA,
in Lotus International, 198586,
n. 4849, pp. 917
(g) Ivi, p. 11. Questi spazi si
dividono secondo la classificazione
di Foucault in utopie, irreali,
e eterotopie che al contrario,
pur essendo luoghi fuori da
lutti i luoghi, sono comunque
localizzabili
(h) V. Turner, IL PROCESSO
RITUALE. STRUTTURA E
ANTISTRUTTURA, Morcelliana,
Brescia 1972

a
12

13

14

15

c
16

17

18

19

e
20

21

22

CARATTERE
1. Considerare la mescolanza planetaria,
meccanica inerente al Tp, come un motore
dellevoluzione.
2. Insegnare i motori dellevoluzione come
si insegnano le lingue, le scienze, le arti.
3. Fornire a chi usa un ambiente le precauzioni necessarie alla manipolazione e allo
sfruttamento degli esseri da cui dipende. La
fragilit del sistema legata alla natura delle
pratiche e al numero.

grande dimensione cos da poter coprire lestensione delle specie capaci di vivervi e di
riprodurvisi.

ESTENSIONE
1. Condiderare la crescita degli spazi di
Tp derivanti dallorganizzazione del territorio come un necessario contrappunto di
questultima.
2. Prevedere un accostamento tra i residui e riserve per costruire territori di continuit biologica.
3. Facilitare la creazione di spazi di Tp di

Ognuna delle frasi che seguono pu essere


volta in forma interrogativa:
1. Istruire lo spirito del non fare come si
istruisce lo spirito del fare.
2. Elevare lindecisione fino a conferirle
dignit politica. Porla in equilibrio col potere.
3. Immaginare il progetto come uno spazio che comprende riserve, domande da porre.
4. Considerare la non organizzazione
come un principio vitale grazie al quale ogni
organizzazione si lascia attraversare dai lampi della vita.
5. Avvicinarsi alla diversit con stupore.

SCALA
1. Rendere disponibili gli strumenti necessari per losservazione del Tp.
2. Rendere accessibili le immagini ottenute con i satelliti, con i microscopi.
3. Facilitare il riconoscimento del Tp alla
scala abituale dello sguardo. Imparare a nominare gli esseri.

ri, del riutilizzo dei suoli e dei dispositivi di


collegamento tra i poli di attivit. Disegnare
unorganizzazione del territorio per maglie
larghe e permeabili.
3. Creare tante porte quante ne servono
alla comunicazione tra frammenti.

EVOLUZIONE
1. Facilitare le dinamiche di scambio tra
gli ambienti antropizzati e il Tp.
2. Orientare il gioco degli scambi fondia-

SFIDE
1. Conservare o far crescere la diversit
attraverso pratiche consentite di non organizzazione.
2. Avviare un processo di riqualificazione
dei substrati fondamentali per la vita, modificando le pratiche periferiche agli spazi del
Tp, per rendere possibile una sua influenza.
4. Fissare una politica territoriale che
punti a non diminuire le porzioni di Tp esistenti, se non ad aumentarle.

STATUTO
1. Considerare la dimensione planetaria.
2. Difendere lassenza di regolamentazione morale, sociale e politica del Tp.
3. Presentare il Tp, frammento indeciso
del Giardino planetario, non come un bene
patrimoniale, ma come uno spazio comune
del futuro.

GILLES CLMENT

CULTURA
1. Rovesciare lo sguardo rivolto al paesaggio in Occidente.
2. Conferire al Tp il ruolo di matrice di un
paesaggio globale in divenire.
3. Dichiarare il territorio del Tp luogo
privilegiato dellintelligenza biologica: predisposizione a reinventarsi costantemente.

3. Proteggere i siti toccati da credenze


come un territorio indispensabile per lerrare dello spirito.

SOCIET
1. Elevare limproduttivit fino a conferirle dignit politica.
2. Valorizzare la crescita e lo sviluppo
biologici, in opposizione alla crescita e lo
sviluppo economici.

TEMPO
1. Ignorare le scadenze amministrative,
politiche, di gestione del territorio.
2. Non aspettare: osservare ogni giorno.
3. Offrire al Tp la possibilit di dispiegarsi secondo un processo evolutivo incostante,
attraverso una reinterpretazione quotidiana
delle mutevoli condizioni dellambiente.

LIMITI
1. Pensare il limiti come uno spessore e
non come un tratto.
2. Pensare al margine come a un territorio di ricerca sulle ricchezze che nascono
dallincontro di ambienti.
3. Sperimentare limprecisione e la profondit come modi di rappresentazione del
Tp.

Manifesto del terzo paesaggio *

IXRappresentazione e limiti

23

1. La rappresentazione del Tp dipende


dalla possibilit di stabilirne i limiti
geografici.
2. I limiti diventano visibili alle frontiere
tra i residui e i territori sottoposti a
sfruttamento.
3. I limiti situati tra i residui recenti e
quelli pi antichi restano indistinti. Dal punto
di vista del Tp essi non esistono.
4. Un residuo evolve verso la foresta. I
suoi limiti possono essere confusi con quelli
di una foresta gestita dall'uomo. Dal punto di
vista del Tp, questi non esistono.
5. Una foresta cresciuta su un residuo
presenta sempre una diversit superiore
rispetto a una foresta gestita dall'uomo.
6. Una foresta cresciuta su un residuo
appartiene al Tp.
7. La foresta con vegetazione climax, gli
insiemi primari, i residui che evolvono verso
la foresta e i residui giovani possono essere
cartografati e rappresentati allo stesso modo,
in quanto territori rifugio per la diversit.
8. La contiguit tra insiemi primari e
residui offre alla diversit una continuit
territoriale.
9. La continuit territoriale appare
in modo cospicuo nel caso di riserve ben
costituite o nel caso di una continuit tra i
residui e riserve o insiemi primari. Altrove,
appare sotto forma di linee: siepi, bordi delle
strade, foreste fluviali
o sottoforma di isole.
10. La dimensione di un territorio in grado
di accogliere la diversit un fattore che
contribuisce a limitare il numero delle specie.
11. I limiti costituiscono in s spessori
biologici. La loro ricchezza spesso superiore
a quella degli ambienti che separano.
12. La rappresentazione dei limiti del
Tp non pu tradurre oggettivamente il loro
spessore biologico, ma pu evocarlo.

* Il testo tratto da Gilles Clment, LE TIERS


PAYSAGE, 2004. Traduzione resa disponibile
da Luca Napoli. Copyright 2004, Gilles
Clment. Copyleft : lopera libera e pu
essere redistribuita e/o modificata secondo
i termini della Licenza Art Libre (http://
artlibre.org)

25

un territorio
un sentiero
un luogo
vocazioni
valori estetici
valori simbolici
una geografia
i toponimi
un burrone
una montagna
una forma
un punto
una linea
un cerchio
una pietra
una citt
una mappa
i suoni
gli odori
le spine
le buche
i pericoli
un deserto
una foresta
un continente
un arcipelago
unavventura
una discarica
altrove
sensazioni
relazioni
oggetti
frasi
corpi
persone
animali
un buco
un grigliato
un muro
un recinto
un istinto
un binario
tracce

S
C
A

a. muro di abitazione privata


b. muro di abitazione privata
c. sottopasso ferroviario (larco)
d. muro a secco, privato
e. terreno privato
f. terreno privato

24

W
A

attraversare
aprire
riconoscere
scoprire
attribuire
comprendere
inventare
assegnare
scendere
salire
tracciare
disegnare
calpestare
abitare
visitare
raccontare
percorrere
percepire
guidare
osservare
ascoltare
celebrare
navigare
annusare
accedere
incontrare
ospitare
misurare
captare
popolare
costruire
trovare
prendere
non prendere
pedinare
inseguire
entrare
interagire
scavalcare
investigare
seguire
lasciare
non lasciare

32
camminare

L
K

orientarsi

perdersi

errare

immergersi

P
E
S

vagare

inoltrarsi

andare avanti

26

27

28

29

30

31

A
W

K
L

Un dialogo
con
Giovanna Fersini
(detta Giovanna a Rosanunna)
Sara Alberani

Quelle elencate a pag. 25 sono una serie di azioni

S
E
P

che si possono leggere e agire intrecciando a piacere


le parole delle tre colonne verticali. Azioni che solo recentemente sono entrate a far parte della storia dellar-

te e che possono rivelarsi un utile strumento estetico


con cui esplorare e trasformare gli spazi nomadi della

citt contemporanea. Prima di innalzare il menhir in

egiziano benben, la prima pietra che emerse dal

caos luomo possedeva una forma simbolica con


cui trasformare il paesaggio. Questa forma era il camminare, unazione imparata con fatica nei primi mesi

della vita per poi diventare unazione non pi cosciente


ma naturale, automatica. camminando che luomo
ha cominciato a costruire il paesaggio naturale che lo
circondava. camminando che nellultimo secolo si
sono formate alcune categorie con cui interpretare i

A
C
S

paesaggi urbani che ci circondano.

[...] Comunque tu Donato N. lo conosci, no?


S, lho conosciuto in questi giorni
Eh, pure mio cugino, figlio di mia cugina, e quindi noi
abbiamo dato tre ettari di terra a lui e hanno seminato un po
di tutto, il farro, lorzo, il grano, il grano cappello e quindi
abbiamo dato a lui, proprio per questo, perch le terre sono
incolte e non c nessuno... Mia madre con sette figli, perch
mio padre riusciva a mantenere una famiglia di nove persone,
e quindi cera questa questa possibilit di tirare avanti anche
se servivano pure i soldi, per i soldi non si raccoglievano
nello stesso tempo, giornalmente, come fanno adesso magari,
perch uno va alla giornata, lavora sei ore, otto ore e poi
magari si guadagna 50 euro per esempio no? Invece allora
si lavorava, quando finivano tutti i frutti, per esempio la
coltivazione del tabacco, alla conclusione della consegna di
questo tabacco, riuscivi ad avere tre milioni, per esempio.
Allora con tre milioni, si faceva veramente tante cose. Io per
esempio questa casa con tre milioni lho costruita
Lavete costruita voi la casa? Cio uno
la casa se la poteva costruire da solo?

Eh s, cio con tre milioni voglio dire... Anche se mio marito


aveva lo stipendio, per con cento euro, cento venti al mese,
riusciva a mettersi 50 euro, 50.000 Lire da parte per costruire
questa casa, invece adesso...
Senza andare neanche in banca a chiedere
un prestito, un mutuo... con i risparmi
Ma non penso che si faceva neanche il prestito, non cera
neanche lidea di andare a chiedere dei soldi in prestito
Quindi anche della sua famiglia,
tutti andavano a lavorare la terra?
Dato che mia madre aveva sette figli, allora normale che per
poterli mantenere dovevamo coltivarla insieme, lavoravamo
insieme, quindi io mi ricordo, perch mia madre faceva il
tabacco, io da piccolina e mia sorella era neonata, che stava
in campagna insieme a noi, poi specialmente destate, in una
cesta lei dormiva e noi lavoravamo, alle quattro di mattina.
Cera questa, questa...
Questusanza che si tramandava...
S infatti, si faceva questo, per giustamente lavorando
tutti i figli, eh... Non cera bisogno neanche di manodopera
perch tutti si lavorava, eh io mi ricordo che ero pure veloce a
raccogliere il tabacco, o a infilarlo...
La famiglia numerosa, che oggi un
problema, allora era utile perch diventava
una specie di impresa e poteva portare avanti
un lavoro con la forza lavoro dei figli
S, poi magari cera anche la possibilit di crescere degli
animali, e quindi sovvenzionare la famiglia anche con...
chess, se avevi la mucca cera del latte disponibile, se avevi
conigli cera la carne disponibile, se avevi le galline facevano
le uova... Quindi si mangiava di tutto, e roba genuina, perch
galline, conigli stavano nei giardini. Mia madre per esempio
aveva un giardino e aveva una casa proprio per... O magari
se cera la possibilit proprio di far crescere, chess, un
maiale allora era la ricchezza di quella famiglia perch la
sovvenzionava in tutte le...
34

Poi iniziato ad esserci il problema


dellabbandono di queste terre, perch
a un certo punto forse alcune generazioni...
Ess poi da quando hanno incominciato a evolversi i tempi,
magari una persona non gli andava pi di lavorare la terra e la
lira ha incominciato a scarseggiare nel senso che cerano delle
leggi che non si poteva fare pi il tabacco, perch era nocivo
alla salute, quindi niente tabacco, non si poteva fare. E cerano
tante famiglie [che lavoravano il tabacco, ndr]! Le famiglie
partivano di qua per sei mesi allanno, per andare a lavorare a
Ginosa, Taranto, Brindisi, Foggia, tutte le parti... Io son stata
pure l, verso Metaponto, in Basilicata, in Puglia
In che anni pi o meno successo?
Io sono del... diciamo... ero fidanzata, mi sono fidanzata un
po prima quindi... sessanta... cinque, 70. Poi ho continuato
fino al 76. Al 76 mi sono sposata, e quindi poi quando mi son
sposata mia madre ha continuato per un po per i figli hanno
incominciato ad avere problemi nel senso che non gli piaceva la
campagna, perch bisognava lavorare veramente...
faticoso!
faticoso per chi non lo sa... Per a quei tempi, perch poi
c anche il problema dellirrigazione qua! Quindi non che
tu facevi, chess, una coltivazione e ti andava bene... Magari
verso Ginosa, verso Taranto, cera lirrigazione. Fiumi,
compagnia bella... Invece qua non essendo niente, allora una
persona doveva farsi il pozzo, doveva avere i soldi per farsi
il pozzo, se non avevi la possibilit di farti il pozzo... Che
faceva? Doveva trovare qualche altra soluzione per poter
innaffiare le piante che coltivava. Magari anche pomodori per
esempio. Noi per esempio quando me ne sono venuta da Bari
abbiamo coltivato dei pomodori che veramente... la terra ti
dava dei pomodori grandi cos, buonissimi! Che poi il primo
anno per dispetto la gente andata e li ha spiantati
Perch?
Vandali, no? Vandalismo... Anche a quellepoca. Dovevi stare
sul chi va l. Poi le persone hanno iniziato a non voler lavorare,
hanno cominciato ad avere problemi e hanno cercato di avere
uno stipendio. Allora che cosa si pu fare per avere uno
stipendio? Specialmente chi non ha studiato? Che allepoca,
non cera neanche tanta scuola perch se andavi a scuola, i
genitori vero che ti ci mandavano, ma vero pure che certi
ragazzi andavano a passeggio, non gli andava neanche di
studiare. Chi era andato a scuola ma magari non rendeva,
faceva domanda di bidello, faceva domanda di infermiere, nei
militari, per avere lo stipendio. Tu metti a lavorare la terra, a
zappare, e metti ad avere uno stipendio... Mio padre, anche
con tanti sacrifici, le coltivava lui... [...] Perch poi mi ricordo
35

una volta in un campo cerano delle olive, cera del grano,


un incendio ha divampato tutto... E allora, da ragazzini noi,
con mio padre, portavamo lacqua con le... noi le chiamiamo
capase, erano dei contenitori con un orecchio, che si
prendeva lacqua e si trasportava, no? E quindi mio padre ha
ripiantato tutti gli alberi di olivo, che m sono pure grandi per
non proprio secolari diciamo no... Lui voleva che questa terra
doveva esserci, in una famiglia, eppure dato che aveva sette
figli, da noi cera questa usanza che si doveva dare ai figli pure,
come propriet, un pezzettino di terra. Allora dato che uno
cha sette figli, che fa... almeno sette pezzi, possibilmente il
pi grande possibile, per poi ricostruirsi una famiglia anche
loro... Pure mio marito si dedicato alla campagna. Si
comprato il trattore, la fresa, il tagliaerba, la motosega, cio
tutte le cose che servono. Lui dedicava molto tempo, dopo
il lavoro il pomeriggio fino a questora stava in campagna,
piantava la cipolla, il pomodoro, la zucchina, la patata, con pi
amici, due tre famiglie, ci siamo uniti... Perch non puoi tu da
solo lavorare in campagna! Ci vuole un aiuto, ci vuole forza...
Lunione fa la forza...
Eh lunione fa la forza! Questa forza lavevamo trovata
con alcuni amici disponibili quindi erano tre famiglie che
collaboravamo insieme, allora chi metteva una cosa chi metteva
il lavoro, anche se mio marito la spesa laveva fatta con i suoi
mezzi, per coltivare sta terra. Eh per, dopo tutto questo,
certe annate andavano bene, certe annate andavano un po
male, per il mangiare non ci mancava... Quando ti sedevi
a tavola cera la roba tua, la roba coltivata, anche se un po
di meno, un po discreta... Perch noi non che siamo nati
contadini, i genitori nostri sono nati contadini, noi avevamo
avuto questa possibilit di adattarci subito dopo di loro, quindi
adesso io posso insegnare ai miei figli no? Per i miei figli non
ci sono...
Non ci sono, perch non hanno voluto
continuare a coltivare la terra?
A questo figlio mio, che sta a Bologna, lui fa lautista di
pullmann, gli piacerebbe... Mi dice: mamma, se avessi
un pezzettino di terra, io me lo coltiverei, e mi pianterei
tutto quello che... [...] Prima i miei genitori facevano con i
semi, seminavano e facevano dei quadrati che noi chiamamo
ruddhre, li concimavano, mettevano il letame, quelle cose l
naturali, quindi gli animali li tenevano anche per questo
In questo modo si rimetteva tutto in circolo...
Roba organica diciamo no? E allora il seme veniva bene,
cerano i pomodori, il tabacco, quello che sia... E allora questi
pomodori venivano trapiantati alla terra gi coltivata, magari
si arava un paio di volte per poi ripiantare queste piantine, e
36

quindi si coltivava, cera una soddisfazione enorme, perch tu


vedevi crescere queste piante dal seme, no?
una cosa bellissima vedere, come si dice,
il frutto del lavoro
Perch io ho seminato questo seme, e lho messo in questa
terra. Specialmente se vedi che la pianta viene su rigogliosa,
che vuol dire? Vuol dire che il seme ha trovato il terreno giusto.
E quindi sono tutte cose che uno deve conoscere per fare,
anche lesperienza si fa mano mano [...]
Adesso poi abbiamo lasciato, ch mio marito venuto a
mancare e quindi ho lasciato tutto, perch io spendevo dei
soldi solo a pulire la terra, e non facevo niente pi, perch non
cera nessuno, i miei figli se ne sono andati...
Quindi li avete venduti i terreni?
No, no, no ce li abbiamo ancora. Spendevamo soldi solo per
pulirle, ma non per coltivarle, fruttificare queste terre. I miei
figli, ognuno ha preso la sua strada, per... se avessi la forza
adesso, dico ai miei figli... forse dobbiamo stare attenti perch
arriveranno dei tempi che non sono come questi, chiss se
un giorno, anche se mio figlio insegnante di musica, si deve
mettere un po a zappare la terra forse, e allora io non la
vender mai questa terra... Perch una cosa che mi rimane
E adesso lha data in uso...
Allora adesso s, infatti ce lha Donato, e hanno piantato.
Questanno ancora non hanno piantato niente, non so dopo
se faranno anche dei pomodori, non so. Perch poi il tempo
pure incerto, questo tempo qua. Quindi ci vuole il tempo per
arare, ci vuole il tempo per coltivarla. Se ci permette il tempo
di fare qualcosa, non lo so, altrimenti si pulisce e basta.
Si ricollega un po al lavoro che stiamo
facendo noi con loro, sicuramente prima una
pulizia. Perch purtroppo le terre sono anche
inquinate, e non soltanto dai rifiuti che si

37

vedono, ma sono quelli che non si vedono


anche molto pericolosi, e anche chi continua
a fare un tipo di agricoltura intensiva con
forti elementi chimici, perch... i costi sono
alti, bisogna fare in fretta, bisogna fare una
super produzione! E adesso si arrivati a quel
limite, quella soglia che non tiene pi perch
la roba una schifezza, piena di componenti
chimiche e ci rendiamo conto che ci sono
le malattie, bisogna avere riguardo, perch
altrimenti che siamo qua a fare
Beh quando una terra ammalata, ce ne vorr del tempo prima
che si disintossica, per non ci saremo neanche noi forse, tutto
questo tempo, nellarco di questi anni, da quando coltivava mio
padre... quello era un periodo diverso, perch lui arava la terra
e quindi la metteva in funzione, con la falce, che non cerano
tagliaerbe, con la falce si tagliava lerba! Non cerano pesticidi,
non cera niente
Era tutto manuale, ci voleva tanto tempo,
tanta forza fisica, manodopera
Quando invece sono tornata io, quindi negli anni novanta,
fino ad oggi adesso stanno un pochettino cambiando per
dal novanta, quasi trentanni, che le persone erano contente
perch vedevano il terreno pulito, ma quando vedevano il
terreno pulito vuol dire che avevano buttato i pesticidi, seccava
lerba, uuh! che bello pulito!, anche io lho fatto, anche noi
labbiamo fatto, perch era pulito. Non conoscendo per dove
andavo incontro, perch pensavo che cos facevano tutti, e lo
faccio pure io, ma da ignorante per... Magari adesso che le so
le cose, dico forse mio padre faceva meglio di me. E allora non
posso dire adesso che cosa devo fare? Che cosa manca? Per
38

intanto forse troppo tardi


La terra si ammalata, prima che torni
pulita ce ne vuole...
Ci lamentiamo dei prodotti che fanno male, ci lamentiamo
delle olive che si ammalano, forse la natura, forse
levoluzione naturale?
La natura comunque una risposta prima
o poi la da sempre
La risposta del male che abbiamo fatto noi!
La natura ce lo restituisce indietro...
Magari lo espelle da sola, per anche quello
un nostro problema perch ovviamente tutti
facciamo parte di questo sistema
Io dico questo anche perch ho notato [un cambiamento, ndr],
quando abitavo a Bari nel giardino ogni anno puntuale vedevo
lalbero fiorire, vedevo la vite che germogliava, e quindi era
una puntualit che io mi rallegravo a vederla, perch poi la
primavera porta proprio gioia, allegria... Invece, da quando sto
qui, anche se ho un bel giardino qui dietro con alberi di arance,
mandarini, prugne... Io ho visto lalbero di prugne fiorire a
gennaio!
Che strano...
Che strano! Ma come mai, dico io, fiorisce a gennaio, quando
dovrebbe fiorire a febbraio, marzo? la natura che mette la
sua parte, levoluzione naturale terrestre, non lo so... Mi spiego
fino a un certo punto, per poi non so darmi una risposta. Per
esempio certi alberi di aranci che adesso stanno fiorendo, tra
aprile e maggio, a maggio fiori darancio... Io ho visto i fiori
darancio fiorire a gennaio, a febbraio, che faceva un caldo da
morire... La natura ha risentito. Per quei fiori non servono
a niente, perch frutti non ne escono mai! Allora osserva la
natura e impara [ride]
[...] Voi questo lavoro fate?
S, un po di archivio, di storie, anche per
quello che stiamo facendo qui, perch noi
siamo venuti qui in terre degli altri, cio in
una comunit, un paese... Cercando di capire
anche quali sono i problemi, i punti di vista,
e di prenderli come esempio per cercare
di trasmetterli fuori, di farli anche in altri
ambiti... Davvero per, con persone concrete,
stare con i piedi per terra e sapere cosa c da
fare. Non tanti fronzoli, ecco
Non lo so se stato utile quello che ho detto [ride]
Per noi tutto di utilit, unesperienza
comunque preziosa
Le esperienze mie non sono quelle di unaltra... Pi o meno!
39

Sara Alberani
Augusto Caloro
Crocefissa Colluto

Comera la vita nella campagna?


Come si lavorava?
Ventanni fa sono andato a fare le barbabietole
Ah, quindi fuori?
Faccio la mossa come facevano l [fa un gesto per far capire come avveniva
la raccolta], con un oggetto come un bastone e una tinella tanto larga che
insomma 50 gr in tutto non andavano. E tu dovevi fare cos tutto il giorno,
camminare e lasciare una bietola ogni trenta centimetri e lavoravi diciassette,
diciotto ore al giorno perch lavoravamo per conto nostro da contratto. Avevi
setto, otto, nove ettari e dovevi finirli quanto pi presto finivi, pi presto te ne
andavi. Ci pensavano da soli.
Ora invece la vita cambiata, io ricordo la vita di prima
Io tengo 82 anni, allora ecco la vita di cinquantanni fa, allora la vita era molto
diversa, le persone erano pure diverse, forse pi unite, mo invece chi va di qua,
chi va dill, da una parte allaltra, tutti abbiamo molto da fare, pi di prima.
Perch prima era la campagna e basta, mo vuoi che si esce a tutto.
Adesso il problema anche a livello di tutto questo inquinamento che c, tutti
i soldi che non ci sono e per comprare da mangiare delle cose non sane, invece
prima sicuramente non cerano soldi
Non cerano tante esigenze anche
Per si mangiava bene
Certo non eravamo a digiuno
Per si mangiava solo un piatto
40

Si mangiavano molto i legumi e la pasta pure si mangiava, per


non mangiavamo la pasta con la carne. La carne la mangiavano
i meglio
Noi la mangiavamo due tre volte allanno. Pasqua, Natale e Capodanno Poi
alle fiere allora si andava a fare la visita al santo e allora compravi qualcosa
cos: mezzo chilo, un chilo di carne.
Si era unaltra cosa, era un po meno allora mo invece la
carne, durante la settimana due volte, oppure di domenica,
diverso il modo di mangiare e di vivere, le esigenze pure di
tante cose, che per esempio allora non cerano.
Allevavano un maiale e poi arrivava il momento che lo si ammazzava, no? Ma
quando hanno iniziato a cambiare i tempi
Quando stato il cambiamento? Perch lei ha
iniziato a lavorare per qualcuno
Beh s, cambiato il tempo quando andato allestero
Allestero ci siamo andati nel 1957, stata proprio uninfornata perch da
questo paese nel 1956 sono andate via quattro persone: lo zio di Marta che
morto il giorno che morto Moro e poi altri tre e quando sono tornati da
li avevano fatto i soldi, allora nel 1957 tutti sono partiti, a Castiglione erano
rimasti pochi giovani, tutti via sono andati.
Insomma cambiato poi, non c stato pi il soldo da
mangiare..
Infatti poi ci sono andato anche io.
Il soldo prima era poco poi
Nel 57 sono andato anche io, con contratto da tre mesi poi stando li, dato che
nel 58 ci dovevamo sposare e dovevamo aggiustare la casa, servivano i soldi
ho rinnovato il contratto e ci sono stato sette mesi, e quando sono venuto ho
portato un po di soldi
In francia si guadagnava di quei tempi
Portai 450.000 lire, e in quei tempi chi li conosceva prima di quei tempi
E da allora poi il soldo ti ha fatto cambiare la vita, potevi
andare a comprare, avevi, ti potevi fare la casa.
Allora la gente spariva da qui per guadagnare, e poi ognuno s fatto la casa,
bella pure.
Quindi questa casa lavete costruita voi?
S s, suo pap insieme con te no?
Mio padre aveva queste due stanze (indica la camera da letto e la cucina)
quando si sposato nel 1925. Poi nel 34 cera spazio ancora, del terreno, e
allora ha costruito unaltra casa, io avevo 3, 4 anni, io sono del 30. Dopo poi
qui cera unaltro giardino che mio padre ha venduto perch non voleva pi
costruire, allora noi abbiamo costruito questa nel 1949.
E comunque continuava a lavorare in
campagna?
S s, sempre sempre, nei vigneti. Loro avevano dei vigneti in
affitto
A met, cerano i grossisti, i capitalisti con tante terre. Allora davano un fondo e
tu ci piantavi la vigna e si faceva tutto a met quando era il momento.
41

E loro pagavano in soldi?


S s, loro poi facevano a met.
No noi che si menava il grano? ( si piantava il grano per esempio) facevi la
raccolt a met. prima si raccoglieva la semina che faceva circa mezzo quintale,
un quintale... si tirava quella prima e poi laltro si faceva met. Il proprietario
non voleva perdere niente.
Quanto ha continuato a lavorare nella
campagna?
Io? Ho finito la quinta elementare a 10 anni e mio padre mi ha portato al
monte degli ulivi in campagna, e di la una cosa dopo laltra e ho lavorato
continuamente e ancora adesso lavoro
Ancora adesso ci piace piantare i pomodori, delle zucchine,
i fagioli, tutta questa roba. Io prima, quindici anni fa, facevo
la sarta, adesso vedo poco e ho lasciato e vado in campagna
con loro, mi piace andare in campagna, s molto bello
La campagna bella, a me piace tanto e delle volta chiedo io
stessa a mio marito andiamo a piantare i pomodori? Andiamo
a piantare i fagioli? un lavoro bello, che ti rilassa, certo ti
stanchi anche...
I vostri figli non hanno continuato a lavorare
la campagna come voi?!
No, perch abbiamo quattro figli: tre femmine e un maschioIl maschio si trova
a Milano, si spostato e vive l. La grande delle tre ragazza andata a Tricase e
insegna alle scuole medie, s, la seconda e la terza media. Unaltra delle nostre
figlie sta a Padova, sta in segreteria in Veneto e il maschio lavora con la moglie
in provincia di Cremona in un supermercato. Laltra poi vive a Spongano e fa
linfermiera a Tricase...
Quindi dopo di voi chi lavorer la terra?
Eh, si arrangiano da soli poi
Tutti adesso se ne vanno e i fondi restano cos, intatti.
Noi i fondi li abbiamo dati ai nostri figli, e per sono tutti
lontani e qualcosa la facciamo noi, per poi...
Poi loro fanno quello che vogliono, se trovano da vendere, ma non c da
vendere.
Non comprano perch non ci sono i soldi
Ma oltre i soldi, i giovani non vogliono lavorare, e quelli che sono pi grandi
non hanno pi la possibilit di coltivare la terra e allora resta tutto cos Non
appena muore qualcuno i fondi diventano abbandonati.
E vi dispiace naturalmente?
Beh certo, a me dispiace...
E quelli comprati non che funzionino veramente...
E adesso bello vivere e lavorare.
Beh direi che abbiamo finito..
Finito?
Abbiamo parlato alla maniera nostra.
A noi interessa solo la vostra storia niente
di pensato o programmato.
42

Ma dove state lavorando adesso, siete arrivati proprio alla fine del comune di
Andrano o pensate di proseguire ancora per molto?
Per ora ci siamo fermati, perch solo lungo
la strada, poi stiamo piantando degli alberi di
fico perch cos tutti possono andarci.
E dove li state piantando?
Lungo la strada...
State attenti, quanti ne abbiamo avuti di fichi, che poi li vendevano a quintali,
quelli pi marci. Passava uno che li comprava, poi gli altri, quelli scelti
li portavano al forno dove si faceva il pane e le facevano friggere e poi le
conservavano dentro i contenitori di creta. Poi quando ero pi piccolo io, ti
lavavano i piedi, ti davano un paio di calzettini entravi in questi contenitori e
pestavi i fichi. Quando si zappava la terra per coltivare i piselli, il grano, un
po di tutto, destate verso le due e mezza, tre di notte, i pap ci chiamavano e
andavamo in campagna, al buio. Se cera la luna vedevi qualcosa, altrimenti non
vedevi niente e si zappava fino alle nove e mezza, dieci, tutti quanti.
I figli dovevano andare ad aiutare
a lavorare quindi?
S ma adesso non ci vanno pi, perch le scuole continuano
dopo le elementari, le medie, le superiori e poi non c il lavoro
per loro, perch si prendono il diploma, si prendono la laurea e
stanno cos
A quei tempi poi non che ognuno aveva la propria propriet in campagna,
erano pochi quelli che avevano una propriet, tutti la affittavano e facevano a
met.
Noi, per esempio facciamo lolio con le campagne nostre,
abbiamo parecchi alberi di ulivo.
Un anno abbiamo fatto diciassette quintali di olio, era un carico molto
abbondante insomma

43

pp.
45
64

Appunti per
unestetica del
vernacolare

45

S A N A P O

ELOGIO AL BIANCO DELLA CALCE


Riflessioni di E. S.

I. SULLARMONIA DEL PAESAGGIO VISIVO


Ezio Sanapo fa limbian-

case moderne, dai colori

[...] Ho trovato uno scarto di libri di una biblioteca e cera un libro che parlava di arte e

Andrea

chino da quando ha circa

accesi, vivaci e pacchia-

lavoro nella provincia di Lecce, che era la provincia tra Otranto e Leuca, una provincia

Mantovano,

otto anni. Ha imparato a

ni. Si infervora definendo

di circa cento comuni, quei comuni stabilivano delle regole riguardo la lavorazione

Arte e lavoro.

distinguere un pennello

questo tipo di atteggia-

delledilizia delle case, dellaspetto architettonico e coloristico. Cerano tutte le regole

Teoria e pratica

fatto con la coda di un

mento

alle quali attenersi. [] Sono tante singole case che formano un paesaggio, ma ognuna

nelledilizia di

cavallo di razza da quel-

varicante e prepotente.

per conto suo, ognuna a modo suo, senza regole, perch accanto alla tua casa, io formo

Terra dOtranto

lo fatto con la coda di un

Ricorda con nostalgia la

un paesaggio, o io guasto la tua visione della casa o tu guasti la mia, se ci mettiamo

fra Otto e

cavallo meno pregiato o

bellezza del paese quan-

daccordo io e te insieme possiamo formare una veduta paesaggistica accettabile,

Novecento,

di un asinello. Lha impa-

do le case erano per lo

armonica. Ci mettiamo daccordo, cerchiamo di contrastare il colore della mia casa ma

Congedo Editore

pi tutte bianche e si po-

senza offendere nessuno, tu fai un celestino, io uso un rosa ma non acceso, non vivace,

2003

rato andando a comprare

offensivo,

pre-

le code dei cavalli in macelleria, come facevano tutti

tevano dipingere i colori della natura senza mescolarli

lo spegnamo un po, usiamo un colore che sembra un celestino, un beige che sembra

gli imbianchini. Ha imparato a dipingere le pareti del-

a quelli delluomo, che con molta umilt si asteneva dal

rosa. Come si faceva una volta, sui palazzi i rosa erano appena accennati. Il celeste non

le case con la calce e a distinguere quella buona che

prendere una posizione cromatica, attraverso luso del

era proprio un celeste, cerano colori caldi e freddi.

non sfarina da quella di cattiva qualit, troppo cotta o

bianco.

fatta con le pietre sbagliate.

[...] Singole facciate che io fotografavo e pubblicavo su Facebook senza

Sanapo un convinto comunista, ammiratore del-

dichiarare il luogo o il proprietario. Alla fine non mi interessava chi lha fatto, tanto io

Ha imparato da solo il suo mestiere, e lha nobilita-

la classe operaia e contadina, delle quali esalta i va-

sto rappresentando quello che un paese, una comunit che non unita, il paesaggio

to trasformandosi in pittore. Ha passione per larte del

lori e la solidit. Negli anni ottanta inizia a dipingere

lespressione di una comunit individualistica. Siamo in una fase di individualismo

colore, un cultore della bellezza, a cui ha dedicato la

quadri naive, nei quali ritrae paesaggi bucolici dai toni

esagerato, cos come sono i colori. un comportamento che va da se, senza magari

vita, insieme con il recupero nelle terre desolate del

delicatissimi, leggeri. I ritratti sono fiabeschi, le donne

essere spiegato, o senza che ce ne rendiamo conto. Noi stiamo solo rappresentando il

sud, perch la bellezza pu riportare valore e ricchezza

sempre scalze e vestite in maniera povera; le abitazio-

nostro io nella sua solitudine. E dico solitudine perch una forma di malessere anche

nei luoghi in cui ha vissuto.

ni bianche, come quelle di un tempo sono immerse in

quella no? Tu fai qualcosa di molto appariscente e vistoso perch vuoi mettere in rilievo

Ezio Sanapo parla di linguaggio, di codice visivo.

sfondi sfumati e indefiniti. Il bianco predomina nelle

quello che tu presumi che non si veda bene. Perch non sei pi niente, culturalmente

Parla di quando le case dei contadini erano tutte bian-

sue opere e si mescola delicatamente a tonalit pa-

parlando, e allora inventi qualcosa per emergere un po rispetto al resto che ti circonda.

che, splendenti e uniformi. Il colore testimoniava la

stello. I suoi quadri sono puri, genuini, come la classe

Ti consideri senza pi identit e hai bisogno di essere visto, allora magari ladulto lo fa

purezza di questo ceto sociale, la sua umilt e il suo

contadina degli anni quaranta, ma portano con loro la

con la facciata, il giovane lo fa scrivendo una frase dolce su di un muro, rivolta ad una

rispetto per gli occhi, ma soprattutto il rispetto per il

problematica della terra, del lavoro nei campi, della vita

ragazza. Faccio un po di ironia.

ceto sociale aristocratico, che poteva permettersi di

nel Mezzogiorno.

dipingere la facciata della propria abitazione con colori


II. SULLIRONIA COME STRUMENTO DI IDENTIT

diversi, sempre delicati, ma non di bianco. Quello era


il colore dei poveri. Era una forma di comunicazione e
di rispetto reciproco, un modo per intendersi pacifica-

E a proposito di ironia, dicevo prima a Mauro, quando la gente molto consapevole

mente e convivere nello stesso luogo avendone rispet-

della propria identit, lironia una forma di reazione e di difesa contro qualcosa di

to. Larmonia tra le colorazioni delle case non solo

oppressivo. Quando c qualcosa di opprimente e quello che ti opprime molto superiore

una manifestazione di buon gusto e cura per larchitet-

a te e non puoi affrontarlo ad armi pari, tu usi lironia che una forma pacifica, non

tura ma una dimostrazione di coesione culturale tra le

fa male per dissacra, e la gente, i salentini, la usavano questa forma di ironia per

classi sociali che le abitano. Una sorta di dichiarazione

difendersi dalloppressione dal Cinquecento in poi.


Io penso che tutta la storia del Salento sia una storia di emarginazione, dalla

di forza e unione.

fine del Cinquecento in poi. Dopo il concilio di Trento, c stata una forma dura di

Porta con s una serie di fotografie che ha fatto nel

governo della societ dovuta alla condizione clericale e spagnola, qui da noi almeno. Il

paese in cui nato e vive da tutta la vita. Sono foto di


46

47

Mezzogiorno dItalia, il Portogallo e la Spagna erano proprio il triangolo duro, quello

regole in un paese ma anche nella societ. Non ci sono pi regole, c un distacco tra una

dominato dalla chiesa e dalla gente benestante, dal clero, che era oppressivo. E poi

generazione e laltra, dovuta ad una mancanza di lascito tra una generazione e laltra,

nata questa forma di letteratura che era raccontare le vicende della storia comune, che

un consegnare qualcosa, che erano le regole, i valori, i principii di una comunit, di una

non si era mai fatto prima, da cui emergeva la verit della gente. Questo discorso si

famiglia. Non c pi un collante tra una generazione e laltra, gi questo un problema

Walter Mazzotta

fatto in molti paesi, nel Salento si utilizzava la figura di Papa Galeazzo, che raccontava

di fondo.

(a cura di),

le vicende della gente comune attraverso il personaggio di un prete: una figura nata

I racconti di

dopo il Concilio di Trento, una forma di difesa dalloppressione della Chiesa, che era

appoggio, alla tua famiglia, ai tuoi amici. Come faccio quindi a proibirti di colorare la tua

Papa Galeazzo,

oppressiva anche dal punto di vista sessuale, ed per questo che la tendenza alla

cosa in maniera cos vistosa? Io non vedo, non so niente, non mi hai chiesto niente, non

Ediprogram

sessualit nel gergo salentino una regola oggi.

me ne sono accorto: questo discorso di complicit andato avanti per troppo tempo.

Parlare degli organi sessuali nel parlare comune normale, lo fanno anche

[...] Allora nato il voto di scambio. Io sono diventato sindaco grazie al tuo

Non c pi memoria dei luoghi, dei principii e delle regole che conservavano la societ

le donne anziane che vanno in chiesa, un linguaggio che venuto fuori per protesta

nei decenni e tutto ci stato un danno procurato dal consumismo. Comprando tutto ci

e poi diventato consuetudine, come la bestemmia. La bestemmia stata oggetto di

che ci hanno proposto di comprare, abbiamo venduto lanima.

studio sul come fare per fronteggiarla o impedirla. Tempo fa trovai un manifesto piegato

[...] La Sovrintendenza alle Belle Arti, in quanto portata a tutelare i beni

in quattro in un libro del Cinquecento allinterno della Biblioteca Provinciale di Lecce,

architettonici, si interessata solo di quelli classici, palazzi e chiese, non dei centri

era un manifesto da mettere in pubblico ed elencava le penalit per chi bestemmiava. Si

storici abitati dal ceto popolare; infatti il mio andato distrutto. Si sparpagliato

parlava di un tappo in bocca, la cosiddetta mordicchia.

quel ceto, andato frantumato e disperso allestero, le loro dimore erano il patrimonio

[] Quindi parlavamo della produzione di oggetti di terracotta, tipo i

storico, centenario, della loro presenza. stato abbandonato e distrutto con i colori che

carabinieri che stanno sempre in coppia. un souvenir del salento la statuetta del

vediamo oggi. Anche dalla Sovrintendenza alle Belle Arti. Io ho denunciato al ministro

carabiniere con il pennacchio, comerano nellOttocento, quando sono arrivati gi, calati

questa mancanza di competenze, ho denunciato il fatto di non essersi occupati della

dallalto. Sapete benissimo che quando una cosa calata dallalto e non richiesta, c

tutela dei centri storici. Purtroppo nessuno mi ha risposto.

sempre il rigetto, allora ecco che subentra lironia, ecco che nasce il fischietto sul sedere
del carabiniere. Una forma di dissacrazione della figura del carabiniere, come il Papa
Galeazzo. Questo succede quando la gente molto consapevole della propria identit

IV. SULLA GIUSTA RESPONSABILIT

culturale, quando questa si perde diventa molto indifesa e ha bisogno di apparire in tutti
i modi possibili.

Una volta si imbiancava per disinfettare la casa, per rinfrescarla ogni anno a primavera.
La si usava nellagricoltura in molti modi, la calce veniva venduta dagli ambulanti ai
privati. Nel garage, nel sottoscala, tutti avevano il Caucinaru, usato per farci bollire la
III. SULLARMONIA DEL PAESAGGIO VISIVO (2)

calce in acqua, che sciogliendosi diventa pasta omogenea e compatta. Limbianchino


andava a casa della gente, labitante gli mostrava la sua calce, limbianchino la scioglieva

La facciata una forma di apparizione esagerata. Combattere questa cosa qua non

nellacqua, la setacciava e imbiancava, con lo stesso materiale del proprietario della

facile. Io pensavo che modificare il paesaggio fosse facile. Basterebbe imbiancare come

casa. Se la calce non era buona era colpa del proprietario, non dellimbianchino quindi

dice il regolamento del 1889. Elogio al bianco della calce il nome della mostra che

mia , se spolverava non era colpa mia, voleva dire che era bruciata. Quando un sasso

faccio. In una lettera al ministro Bray dico che hanno distrutto molte case con la volta

di calce duro viene messo nellacqua a bollire deve essere coperto di acqua, se durante

a stella, per motivi tecnici, per ingrandire la casa in verticale. Motivi tecnici a danno di

la cottura la pietra si gonfia ed emerge dallacqua si spappola a secco e diventa debole.

quelli culturali. Io parlo del salentino di oggi, del meridionale di oggi come individuo, il

Lacqua la rinforza, cos invece diventa granulosa e si spolvera. E non molto aderente al

suo stato di conservazione dopo questo sfacelo di realt consumistica, che ha cambiato

muro, ecco.

la vita a tutti. Io sto denunciando il fatto che c stato un eccessivo ricorso alla pietra a

Mi ricordo il gesto, di pi di una signora quando ero ragazzino, mi ricordo

vista, perch intesa come lelemento delledilizia derivato dalle cornici dei palazzi in

che mi chiedevano: puoi darmi una mano a spostare larmadio?. Una volta cerano

stile classico, ora lo fanno anche le case dei contadini ma le trasformano in tanti modi,

questi armadi pesanti con i piedi deboli, a furia di spostarli ogni anno si indebolivano,

le usano in tanti modi senza tenere conto della necessit di usarla. Ho visto uninsegna

rischiavano di spezzarsi e poi magari cadevano. La signora era accanto a me e

di un negozio di abbigliamento intimo e sulla lastra di pietra leccese era scolpita una

nascondeva dietro di s la scopa e, non appena spostavo larmadio, con un gesto rapido

donna con un tanga a pois. C questa esagerazione, questo bisogno spasmodico di

puliva il muro, il fondale dellarmadio e per terra, che ne so... gomitoli, scarafaggi, tutto

apparire perch abbiamo perso identit. Se lavessimo conservata non ce ne sarebbe

veniva raccolto in un baleno e tu non vedevi niente, se lo portava via e tu non vedevi

stato bisogno.

nulla. Tutto pulito. Lo faceva perch si vergognava a far vedere che magari cerano

[...] Io sto cercando di suscitare un po dinteresse in qualcuno che possa

ragnatele o sporcizia.

aiutarmi a fare qualcosa per salvare il paesaggio, stavo dicendo prima, sembrava una
cosa da niente ma non lo , ho capito che il motivo principale che non ci sono pi
48

49

V. SULLA PRATICA ARTISTICA COME IMPEGNO


Io sto portando avanti questa lotta da quando ho cominciato a prendere coscienze della
realt della mia terra, del Salento. Quando tornai dalla Svizzera negli anni Settanta e
andava di moda fare politica, impegnarsi nei sindacati. Poi cera anche un ritorno alla
cultura popolare negli anni Settanta, un ritorno molto sentito, anche nel nord. Nei film,
ad esempio con Novecento di Bertolucci, e nella letteratura con Fontamara di Silone,
che parlavano di un ritorno del ceto contadino, che stato perso e ripreso verso la fine
degli anni Ottanta, ma pi come una moda ed un peccato tutto ci. Negli anni Settanta
era pi sentito, era un prendere coscienza della propria identit. E io cominciavo
a dipingere, ad usare il linguaggio della pittura, partecipavo a delle mostre e questo
suscitava molto interesse, dipingevo anche se era problematico.
Nei primi Novanta c stato un ritorno al proprio habitat, al proprio privato,
c stato il tentativo di persuadere la gente a tornare nel privato attraverso la strategia
della tensione, le stragi, gli attentati, facendo credere che tutto ci che fuori non
pi sicuro. Tu passeggi ma non ti senti sicuro, tutto ad un tratto ti scoppia una bomba
accanto, oppure in stazione. Insomma, una strategia per far tornare la gente nelle
proprie case, fino a disinteressarsi dei problemi sociali, non far pi delle manifestazioni,

Il Mediterraneo il centro della nostra


civilt. Nei Paesi che vi si affacciano si
sviluppata unidentit artistica che merita
analisi e valutazioni approfondite, proprio
per soddisfare il desiderio di consolidarne
i caratteri, di renderli distinti dallinternazionalismo che tutto uniforma e appiattisce. Finora, lattenzione a questo argomento quasi sempre stata rivolta velocemente,
con superficialit, e si rivelata incapace di
evidenziare in modo sostanziale al di l
dei sensi e delle forme di un certo folclorismo aspetti, funzioni, tecnologie, immagini in grado di valorizzare il Mediterraneo
e, addirittura, proiettarne limmagine in
ogni parte del mondo.

modelli abitativi, poich essa conforma


il territorio secondo semplici percorsi di
razionalit e geometria. [...] Si adatta alle
accidentalit del terreno; si ripete linearmente negli insediamenti a schiera lungo le
coste marine, o lungo le direttrici stradali
di regioni interne; si esprime in costruzioni
isolate che identificano punti di osservazione ed emergenze paesaggistiche. Si configura in tipologie volumetriche elementari
che si compongono di parti distinguibili
funzionalmente: il tetto a terrazza o a falda semplice; il patio, il fronte di affaccio;
lintonacatura a colori tenui, per favorire
la riflessione del calore o lidentificazione
della superficie.

In tale contesto, anche larchitettura mediterranea non da ritenersi solo un segno


stilistico, appartenente a epoche o, per lo
meno, ad anni del passato. certamente
riduttivo cercare di definirla attraverso la
monumentalit, la grandiosit, lo sviluppo
di materiali e sistemi di avanzata tecnologia; essa rappresenta, nella sostanza, uno
specifico modo di porsi di fronte al problema costruttivo, una tendenza, un
atteggiamento, sicuramente una
soluzione. cos simbolo di uno
stile alternativo, semplice e affidabile, al dilagare di progetti che sono
frutto di una fantasia sfrenata, che
propongono le forme pi strane, le
tecnologie pi esasperate, gli stridori pi spinti e dimostrano indifferenza totale verso il paesaggio, la
storia, la tradizione, la consuetudine.

[...] Le costruzioni nellarea mediterranea


dimostrano in questo modo che larchitettura soprattutto unarte collettiva, poich accetta e affronta, con il contributo di
diverse componenti tecniche, gli aspetti,
le ideologie, le problematiche della realt
e dello sviluppo sociale. Di sicuro, larchitettura del Mediterraneo offre interessanti
e alternativi punti di analisi e valutazione
della tecnologia costruttiva e pone a confronto i criteri di semplicit con quelli di
pi avanzata tecnologia, quelli basati sulla
tradizione con quelli rivolti alla sperimentazione; rende validi i principi dellisolamento e dellinerzia termica, offrendo al
progettista una variet di soluzioni razionali, affidabili ed efficaci nel lungo periodo. [...]

erano temi caldi del periodo. Facendo frantumare tutto, si frantuma la comunit e si
ha una societ di singoli individui che non comunicano tra loro e che non rivendicano
niente singolarmente. Io me ne accorgevo perch, quando esponevo negli anni Novanta
e qualcuno si fermava in galleria, si teneva ad una certa distanza dai quadri. Allora
gli si diceva che poteva avvicinarsi, ma cera qualcosa che indisponeva gli spettatori e
fondamentalmente era la vista di una problematica, quella che io esponevo attraverso i
quadri. Un invito ad impegnarsi un po, ma nessuno si voleva davvero impegnare.
[...] Lartista non un titolo, uno stato danimo, larte un modo di leggere
le cose e le persone, e capirle meglio, capirle e rispettarle. La realt non piatta come la
vediamo ad occhio nudo. Tutte le cose hanno unanima, io sono credente ma in termini
religiosi si dice hanno unanima e io dico c poesia nelle persone, la poesia lanima
delle cose. Larte una forma di comunicazione, non una forma di mercato, non serve
ad altro. Ormai si confuso tutto ultimamente, tutto mercato quindi anche larte.
Insegnare ai ragazzi cos larte un buon inizio, perch gli adulti sono gi indisposti.
Si presume che in quanto adulto, si rechi ad una mostra solo per comprare, ma non
vero, larte serve per comunicare, per trasmettere dei valori. Gli adulti hanno bisogno
dei ragazzi. C bisogno di unire le generazioni e creare un collante con il quale legarle:
le regole, i valori. Larte una provocazione, deve essere anche quello, non solo una
forma poetica, deve essere ironica. Quando uno ci mette buona volont tutti possiamo
essere artisti, io sono un autodidatta. Ho la quinta elementare perci ho imparato da
solo a leggere e a scrivere correttamente.
[] Cera un rapporto di complicit con tutto quello che ci circonda. Tutti i
mestieri che ho fatto, limbianchino, il decoratore... sono una reazione del mio carattere,
un modo che ho sviluppato per amare il prossimo e tutto ci che mi circonda, la realt la
societ, la mia terra. Sono pi sensibile e ne soffro di pi e sento di dover fare qualcosa

Roberto Gamba, Architettura del Mediterraneo, editoriale


di Costruire in laterizio 133, gennaio/febbraio 2010

o andare a combattere per le riforme per le leggi, come laborto, la reversibilit, che

[...] Quali definizioni per larchitettura mediterranea? Quali caratteri


la distinguono? Pochi sono i suoi

per richiamare lattenzione verso coloro che non se ne accorgono. Occorre essere un po
sensibili, un po emotivi per leggere le cose.

50

51

La storia
dellarchitettura,
com scritta e insegnata nel mondo occidentale,
si occupa solo di poche culture selezionate.
Considera solo una piccola parte del globo
lEuropa e segmenti dellEgitto e dellAnatolia.

Inoltre levoluzione dellarchitettura
studiata solo nelle sue ultime fasi. Sorvolando
i primi cinquanta secoli, i cronisti ci presentano
un apparato di architettura formale, un modo
arbitrario di introdurci allarte del costruire,
come sarebbe quello di datare la nascita della
musica con lavvento dellorchestra sinfonica.
Questo approccio discriminativo degli storici
dovuto al loro parrocchialismo.

Ci sono poi i pregiudizi sociali. la storia
dellarchitettura che ci viene propinata ammonta
a poco pi di un chi ? di architetti che
celebrano il potere e la ricchezza, unantologia
di edifici di, da e per privilegiati.
Bernard Rudofsky, Architecture without architects.
A Short Introduction to Non-Pedigreed Architecture,
The Museum of Modern Art, New York, 1965

52

53

54

55

56

57

58

59

60

61

62

63

Consiglio Nazionale Delle Ricerche

RICERCHE SULLE DIMORE


RURALI IN ITALIA
Vol. 28

CARMELO COLAMONICO

La casa rurale
nella Puglia
con contributi di
Osvaldo Baldacci, Andrea A. Bissanti,
Luigi Ranieri E Benito Spano

FIRENZE
LEO S. OLSCHKI EDITORE
MCMLXX

6580

Capitolo IX
LA PENISOLA SALENTINA
Benito Spano

grafiche diverse. Da qui, le sue peculiari caratteristi-

rentemente, nelle linee gi note di un gran vano uni-

che etniche e dialettali, geneticamente riconducibili

tario internamente suddiviso, mediante separatori

alla stessa posizione geografica della penisola e alla

orizzontali e verticali, nel quadruplice spartito della

sua anzidetta protensione nel mare verso altri cen-

sala-cucina (corrispondente al semivano anteriore),

tri dirradiazione culturale. Le dibattute influenze

dellalcova, della camerina e del magazzino sotto

che le vicende immigratorie e i conseguenti apporti

volta. Non comunque in questordine di struttu-

di cultura esogena di provenienza orientale avreb-

re e dimensioni che ledilizia salentina pu ancora

bero esercitato anche nella sua tradizione edilizia

prospettarci, rispetto alle subregioni vicine, una sua

non sono chiaramente determinate. un fatto per

propria tipologia. Motivi nuovi e originali non com-

1. Premessa. La depressione occupata dal

orografici propri al territorio salentino. Sul fondo di

inoppugnabile che il Salento rappresenta, con la vi-

paiono che al livello delle abitazioni maggiori con

Mar Piccolo e il lungo solco dimpluvio del Canale

tale caratterizzazione fisica, insorgono pure mode-

cina Murgia dei Trulli, il paese in cui larchitettura

ambienti disposti lun dietro laltro, secondo lo sche-

Reale, svolgentesi alla base della terrazzata zolla

rati mutamenti, rispetto alle attigue subregioni dal-

a strobilo ha la massima diffusione e le pi variate

ma della cosiddetta casa a correduru. Lespressione

murgiana, segnano sul terreno il passaggio dalla Pu-

topiano e di anfiteatro marginale, in ordine ai fatti di

applicazioni, e incontrovertibile altres la circostan-

definisce propriamente una dimora composta di al-

glia continentale alla sua estrema propaggine penin-

geografia umana.

za chiaramente rilevata dalla presente indagine

meno tre vani, uno anteriore, pi ampio (camera de

sulare, storicamente individuata come stanza delle

Nel determinare il trapasso a un paese di

che non va oltre il confine meridionale della pia-

nanzi o de nanti, con funzione di soggiorno e locale

genti salentine.

bassure appena sollevate nelle ondulazioni serra-

na messapica lareale del caseggiato a corti, affatto

per ricevere), e gli altri due, aventi un lato in comune

Nellunit geografica della regione pugliese

ne, la soglia messapica segna anche la scomparsa

sconosciuto nella forma agglomerata agli altri centri

ma senza comunicazione diretta fra loro, entrambi

affermata fondamentalmente dalla natura comu-

quasi perentoria dellinsediamento umano disperso

pugliesi, quanto comune a diverse altre province

addossati alla parete di fondo del primo. Il correduru

ne della roccia madre e da una monotona tematica

(caratteristico delle Murge Basse e dei loro piatti

culturali del mondo mediterraneo.

o correturu, ricavato in quello dei due vani minori in

morfologica a larghissima predominanza di superfi-

scaglioni premessapici), mentre rimpicciolisce il

ci tabulari questa ultima contrada del paese, am-

modulo di quello accentrato. Si esprime cio altri-

2. Forme e caratteri della casa di paese. La

dito di attraversamento della met posteriore della-

pia da sola circa il doppio delle due subregioni prima

menti, in forma pi attenuata, in questultimo lembo

scarsa rilevanza dellinsediamento rurale disperso

bitazione (della sua parte centrale, nel caso di una

esaminate, si inscrive con una propria interpretazio-

di terra pugliese, il fenomeno comune a quasi tut-

attribuisce anche qui un interesse preminente alle-

struttura pi complessa). Allungato lateralmente al

ne delle strutture comuni e con motivi, da fisici a

ta la Puglia continentale dellagglomeramento delle

same delle caratteristiche della dimora paesana e

divisorio interno e compreso fra le due porte per le

umani e culturali, di pi o meno chiara originalit.

popolazioni contadine in grossi centri di dimensioni

delle forme dei ripari campestri che ne rappresen-

quali si accede dalla stanza anteriore allortale (op-

Ha importanza anzitutto la sua stessa posizione

urbane. Pi precisamente, grossi agglomerati com-

tano il necessario complemento. Anche calcolando

pure al vano pi interno di successiva edificazione),

allestremo sud della regione, gi notevolmente al-

patti caratterizzano ancora il popolamento della

il nuovo apporto al decentramento agricolo determi-

il corridoio risulta delimitato superiormente da un

lungata nel senso della latitudine, e anche di pi, in

pianura messapica, ma nel Salento tarantino e poi,

nato di recente dallattuazione della riforma agro

assito di tavole (ntaulatu) o nei tipi modificati da

quanto primo fattore dindividuazione geografica, la

a sud della strozzatura mediana della penisola, in

fondiaria, in nessun Comune della regione il numero

una soletta di cemento (soglia) che serve come ripo-

sua configurazione a penisola slanciata a ponte fra

quasi tutto il Salento leccese linsediamento uma-

degli abitanti permanentemente stanziati in campa-

stiglio e dispensa (maazzenu, malanzenu, tramenza-

due mari in direzione delloriente mediterraneo. Nel-

no si distribuisce in centri di minore entit della

gna raggiunge laliquota del 10% della popolazione

nu, ma anche paiaru e paiera quando ha laccesso

la struttura del rilievo, codesta entit peninsulare, in

media regionale e piuttosto ravvicinati fra loro. Se

totale. Dei nove e pi abitanti su dieci, accentrati nel

dalla stalla attigua o viene comunque utlizzato pre-

parte, riprende il tipo morfologico della Puglia piana

perci laccentramento agricolo raggiunge local-

villaggio, quelli appartenenti al ceto rurale devono,

cipuamente per contenervi una partita di foraggi).

settentrionale; in parte, svolge ampiamente il nuovo

mente valori anche pi elevati che in altre contrade

al solito, dividere la loro vita tra il domicilio in pa-

La casa a correduru, gi frequente nei pae-

motivo plastico delle lunghe dorsali a statura colli-

pugliesi, le conseguenze del fenomeno, nei riguardi

ese e il casolare o il ricovero di campagna, sottopo-

si dellAlbania salentina dove pure si arricchisce

nare, disposte secondo lasse della penisola o margi-

delleconomia agraria, vi sono temperate da codesto

nendosi a spostamenti giornalieri anche su distanze

della cantina vinaria (lu ciddharu) localmente il pi

nalmente alle sue fronti litorali e infine convergenti

frazionamento della coperta umana. Alla maggiore

notevoli. La sistemazione in paese raramente oggi

comune accessorio della dimora accentrata , pi

con queste alla cuspide spartiacque del Capo di Leu-

densit di sedi accentrate corrisponde in effetti un

nei limiti di una dimora elementare, formata di un

tipica e diffusa nei centri della piana messapica,

ca. Se, pertanto, la pianura messapica rappresenta

pi compatto rivestimento agricolo costituito dalla

solo ambiente duso indifferenziato e promiscuo.

dentro unarea che abbraccia quasi tutto lentroterra

semplicemente una replica, al di qua dellaltopiano

normale trilogia di vite, olivo e tabacco.

Ci vale specialmente per i centri della parte istmide

brindisino, fra le Murge di Taranto, i primi gradoni

centrale, del Tavoliere di Foggia (una replica peral-

Infine, scendendo dallaltopiano si avverte

della penisola, dove non esiste, o vi presente ecce-

dellaltopiano continentale e la strozzatura media-

tro minore e idrograficamente impoverita, ma pure

anche un sensibile cambiamento in ordine ai fatti

zionalmente, il caseggiato a corte che caratterizza

na della penisola. Su questa terza fronte rivolta al

fasciata da tuttaltro rivestimento agrario), la ner-

culturali. La parte peninsulare della vecchia Terra

invece quelli del Salento leccese. Nelle dimore pa-

Salento leccese, il tipo della casa con disimpegno a

vatura delle serre, gi nettamente profilata nella

dOtranto, essa sola costituente lautentico paese

esane del Salento tarantino e brindisino il massimo

corridoio e mezzanino sovrastante dirada assai ra-

sezione istmide del paese (con quel primo fascio di

dei salentini, ha espletato realmente nel corso dei

grado di elementarit strutturale consiste gi nello

pidamente per cedere posto e importanza ad altre

corrugamenti che prende il nome di Serre della Ma-

tempi, da quelli preclassici al periodo attuale, attive

schema di unabitazione monocellulare sovrapposta

forme pi specifiche della subregione delle Serre.

rina o di Murge Tarantine), conferisce lineamenti

funzioni di tramite nei rapporti umani tra aree geo-

a un seminterrato di varia utilit, oppure, pi cor-

Differiscono sensibilmente al di qua del collo di tor-

66

cui per solito allogata la cucina, in sostanza lan-

67

fig. 124 Una casa


a correturu nel centro
di Roccaforzata.

corridoio

accesso cantina

soggiorno

cisterna
camera

cucina

orto

sostituzione. Fanno le spese di questa volont pia-

grande della ssuta) onde riservare la rimessa a locale

nificatrice soprattutto le grandi corti, per lo spazio

di essiccazione del tabacco, a cellaio e alle funzioni

che ciascuna di esse racchiude. Si accentua perci

di magazzino agricolo (la rimessa si trasforma in an-

ogni anno di pi la preponderanza numerica delle

drone laterale, ma ha sempre uno spazio riservato al

piccole corti per poche famiglie e accanto ad esse la

carro). []

frequenza delle corti singole contenenti una sola


abitazione, ma abitate da rurali di condizione supe-

4. Le altre dimore di campagna e la variet

stalla

riore alla media.

dei ripari sparsi sui fondi. Entro un certo raggio

fienile

Nel passaggio dallarea delle corti sostan-

allinterno di ogni centro abitato, l dove pi si com-

zialmente corrispondente ai vecchi ambiti murati

plica e infittisce il mosaico particellare del suolo

alle zone di espansione fuori borgo, il caseggiato di

produttivo e pi intenso il rigoglio delle coltiva-

paese si distende in schiere longitudinali, ogni abi-

zioni, lantico insediamento a masserie ha ceduto

tazione disponendosi con affaccio diretto sulla via.

il predominio ad altre forme di abitazioni rurali. Le

4m

sione della penisola anche limpianto del vecchio

iti uno dietro laltro (eccezionalmente sopra quelli a

Rispetto alle case occupate da famiglie di altra con-

tracce residue e raramente vitali del vecchio modo di

caseggiato paesano, al vicinato del vicolo sostituen-

terreno) e accresciuti eventualmente con dipenden-

dizione, rivelano in ogni schiera la loro caratterizza-

abitato quasi scompaiono, attraverso codesti spazi

dosi quello della corte comune a pi abitazioni.

ze tecniche appartate nellortale che ne completi la

zione rurale quelle che affiancano nel prospetto una

irregolarmente circolari, in mezzo a una pi o meno

Per tale nuova disposizione, comune a tutti

pianta sul fondo. Ogni unit di abitazione impegna

porta e un portone: la porta mette nella camera prin-

fitta disseminazione di costruzioni minori e pi mo-

i centri dellarea peninsulare leccese, le abitazioni

dunque del circuito della corte, o della lunghezza

cipale che fa pure da disimpegno per tutti i vani suc-

derne, le quali, assieme allaccresciuta intensit e

paesane non prospettano direttamente sulle strade

complessiva dei lati abitati, quel breve tratto che

cessivi fino alla cucina; il portone introduce invece

variet delle colture agrarie, avvertono della perma-

del borgo. Ne sono separate da un cortile di varia

necessario per collocarvi lentrata ed eventualmente

nella rimessa (sampuertu o simportu), abbastanza

nenza del lavoro contadino sui fondi.

forma e grandezza, che limita sulla via o con un sem-

una finestra, ricavata come apertura sussidiaria del-

capace per contenere la stalluccia della giumenta

plice muro tirato fino allaltezza media di una casa

lo stesso vano anteriore.

(appartata sul fondo mediante un divisorio di muro o

media normalit da poche parcelle tenute a colture

a terreno o con la stessa parete di fondo delle abita-

Vario il numero di abitazioni contenute nel-

di tavole tirato sino a met altezza del vano), il carro

ortive (irrigate con acqua di pozzi), a tabacco, a viti

zioni che, volgendo le spalle alla strada, definiscono

la corte salentina. Vi sono cortili occupati da due

agricolo e laratro nella parte anteriore; il fienile e

e a fruttiferi, corrisponde un nucleo edile composto

il lato esterno del perimetro.

tre famiglie e cortili con diecidodici abitazioni, i

i telai del tabacco nellammezzato di tavole sopra-

di abitazione (o abitazioni) e di annessi rustici, che

A ciascuna unit fondiaria, costituita nella

Nel suo aspetto originario ogni scorcio stra-

pi grandi con un numero anche maggiore. Lesem-

stante. Pareti e volta del vano, che sempre il mag-

i locali definiscono con nomi diversi, tratti dalla lin-

dale si caratterizza pertanto dal riscontro di due

plare in pianta, rilevato nel vecchio abitato a corte

giore della casa, si presentano al solito variamente

gua e dal dialetto: giardino, casa, casina, tor-

cortine murali parallele, a tratti in fabbricato grezzo

di Martano, un tipico cortile collettivo di medie

tappezzate di filze di prodotti agricoli da conservare

re, casino, villino e villa. Tale nomenclatura,

o bianche dintonaco, che espongono, come uniche

dimensioni, con pozzo centrale e tre grandi botole

o in essiccazione. questo il tipo normale della casa

ben pi differenziata di quanto non richieda la reale

aperture, sguiti irregolari di portoni e di ingres-

granarie un tempo adoperate dalla piccola comunit

con rimessa, che altri amplia costruendo la stalla

variet dei tipi edilizi e delle strutture agrarie, com-

si comuni ai cortili interni. Le case di ogni gruppo,

per conservare provvigioni e scorte agricole. Com-

nella superficie dellortale (sciardinu, perch pi

prende peraltro definizioni equivalenti. Labitazione

raramente disposte in altro modo che su fronti ret-

prende sette abitazioni, tutte occupate da rurali (del

tilinee convergenti ad angolo retto, non sempre oc-

ceto contadino) e formate, eccetto le due pi piccole,

cupano e determinano coi loro allineamenti tutti e

da almeno un paio di ambienti (cucinasoggiorno e

quattro i lati del cortile. Sono anzi frequentissime

lettoripostiglio). Una dimora della schiera laterale

le schiere semplici o articolate a squadra (su due lati

fornita di cantina seminterrata; le tre costituenti

contigui), soprattutto comuni nei cortili di forma

lasse di prospetto, danno sul retro in piccoli ortali

stretta e allungata, il cui rettangolo sia perpendi-

tenuti a verziere e giardino. Riflettono una comune

colare alla strada. Cortili stretti e allungati in senso

normalit le dimensioni, la disposizione ambientale

parallelo alla via contengono pi spesso due schiere

e le strutture delle abitazioni (ancora del tipo con

di abitazioni, quella di fondo alquanto pi lungo del-

copertura a pioventi), ed normale altres lassen-

la dirimpettaia, essendo questa interrotta dal por-

za di piani superiori al terraneo o al rilevato, cos

tico dellingresso. Una schiera pi lunga di unaltra

comuni viceversa nelle corti plurifamiliari della re-

comprende anche un maggior numero di abitazioni.

gione partenopea e della pianura lombarda. La fre-

La regola infatti che tutte le case si affaccino sul

quenza delle piccole e delle grandi corti appare oggi

cortile con un prospetto non maggiore di un lato del

nel Salento fortemente alterata in ogni centro abita-

vano dingresso e che gli altri ambienti siano costru-

to dallo sviluppo preso dappertutto dalla edilizia di


68

camera

cuc.

camera

camera

cuc.

camera
rno
soggio

.
cuc. mag

iazzo
camera

fig. 126 Martano.


Una corte plurifamiliare

dep.
granaglie
dep. granaglie

cisterna

dep.
granaglie

8m
69

orto

porc.
mag.

camera

camera
0

stalla

orto

cuc.

cucina

orto

rinnovandosi nel fasciame pagliaceo; altre invece,

versa dalla comune casa di una qualsiasi altra pro-

pi piccole e di fattura meno curata, destinate a vita

priet contadina. Entrambe consistono normalmen-

pi effimera. Tali sono, in ogni caso, i ripari vegetali

te in costruzioni del tipo unitario e a piano terra,

formati da due pioventi direttamente poggianti sul

internamente suddivise in due o pi ambienti abi-

terreno (umbracchiu) che costruiscono i tabacchicol-

tabili ed eventualmente affiancate da un accessorio

tori del Capo su terreni presi in fitto per una coltiva-

destinato a ricovero per lanimale da lavoro, oppure

zione, e che essi stessi solitamente distruggono alla

a ripostiglio di attrezzi e magazzino provvisorio (ar-

fine della campagna.

ca, rimessa, suppuertu a seconda delle zone). [...]

Anche nel corredo rustico delle case sparse

cuc.

fig. 133 Dimora contadina


permanente nellarea dei casini
intorno a Lecce

del giardino (lu sciardinu) non sostanzialmente di-

soggiorno

camera

deposito

camera

stalla

Mi pare, in definitiva, di poter fissare per

vi sono normalmente tettoie e capanne di assai varia

queste forme di abitato le normali dissomiglianze

dimensione e funzionalit, che ne esaltano lambien-

accennate dalla nomenclatura nelle seguenti co-

tamento in un quadro di terre basse e relativamente

stanti: la casa di fondo a colture intensive e quella

povere di pietrame. Di tali complementi, interamen-

del giardino, sono per lo pi labitazione stessa a

te o in massima parte formati con frasche, ramaglie

carattere permanente del proprietario direttocol-

di ulivi, canne palustri e paglia di cereali, sono spes-

tivatore; la casina pu anche essere soltanto la-

so dotate anche le nuove costruzioni insorte nelle

bitazione a carattere stagionale del proprietario

aree di riforma, per ogni altro carattere tuttaffatto

secco. I passaggi allarchitettura tutta di pietra sono

non ritroveremo prima di giungere a sud di Gallipoli.

coltivatore il quale vi si trasferisce dal paese con la

estranee alla tradizione edilizia indigena. Le forme

peraltro mediati da fasce o zone particolari a preva-

In genere, diradano nelle piaghe olivetano, dove si

famiglia nei mesi in cui si fa lorto o si raccoglie

di codesto abitato colonico, distribuite peraltro in

lenza di forme miste, di pietre e vegetali. I pagliai

vedono pure gli esemplari pi arcaici (e fra questi

e lavora il tabacco; il casino e la torre di villeg-

contrade particolari lungo le due facciate costiere

(pagghiari, ancora, e pagghiaruni, i pi grandi) del-

parecchi gi decrepiti e in rovina); mentre si affit-

giatura o il villino sono determinati dallunione di

della penisola gi dominate dallincolto e vuote o

le contrade periferiche alla pianura messapica sono

tiscono sui terreni a vigneto. connesso comunque

due abitazioni, quella temporanea del padrone del

quasi vuote di insediamenti fissi, ripropongono con

sempre dei ripari di questo tipo. Risalendo la gra-

alla espansione della viticoltura il continuo molti-

fondo e quella permanente del colono; la villa agri-

maggior insistenza il modulo di una abitazione a

dinata murgiana, tra Francavilla e Carovigno, essi

plicarsi dei trulli: se ne costruiscono tuttora, con

cola, infine, denota una condizione come quella del

piano terra, composta di tre o quattro vani princi-

arrivano a mescolarsi superiormente con le forme

preferenza per le forme a pi terrazze, associando

casino ma spesso, nei paraggi immediati dei centri

pali (compresi il magazzino delle scorte e la cucina)

tipiche della Murgia dei Trulli o, localmente, con

a ciascuna costruzione i truogoli per le soluzioni an-

abitati, risulta dallunione di due abitazioni perma-

un portico a due archi o una tettoia e corredata di un

quelle secondarie della casedda ostunese; verso le

ticrittogamiche, nonch uno o due ripuesti, capaci

nenti, quando anche la famiglia del proprietario ha

gruppo di dipendenze rustiche imperniato sulla stal-

Murge Tarantine e le Serre mandano incastri nelle

vasche seminterrate costruite in sito, con fette di

stabile domicilio nella casa di campagna.

la e sul forno; oppure localmente e come espres-

aree specifiche dei ripari troncoconici gi di forme

tufo e piano di cemento inclinato verso un pezzetto

Appena fuori da queste aree particolari di

sione di una fase costruttiva pi recente il tipo del-

tipicamente meridionali.

dangolo, per depositarvi provvisoriamente il raccol-

abitazioni sparse e di coltivazioni intensive riappa-

la casa unitaria disposta su due piani, con in pi e di

to del vigneto durante le operazioni di vendemmia.

re il dominio caratteristico dellabitato a carattere

diverso, rispetto allo schema precedente, una terza

le costruzioni tutte di pietre a secco sono nella gran-

temporaneo e dei ripari campestri. Tutti i contadini

stanza per dormire e i rustici incorporati (nei vani

de maggioranza di proporzioni rilevanti. Si tratta

ri in pietre a secco una forma tuttaffatto particolare

della piana messapica e delle depressioni fra le Serre

terranei). Per la prima forma, di gran lunga la pi

di grossi ripari gradonati, a due, tre e fino a cinque

di costruzione rustica (pure associata normalmente

sono abili costruttori di capanne vegetali. Ne costru-

diffusa, sia nella versione con tetto a pioventi, sia in

ordini di ripiani circolari, vale a dire formati da due,

alla coltura della vite) che fa a met tra il trullo gra-

iscono di forme e grandezze assai diverse, come an-

quella con copertura a terrazza, si potrebbe parlare

tre, cinque tronchi di cono sovrapposti, ciascuno af-

donato e la casetta in muratura. A Sava, che ne rap-

nessi alle case sparse (di tipo tradizionale e nuovo) e

di costruzioni tipo Arneo, rispettivamente, e tipo

fiancato da un segmento della scala elicoidale che

presenta il principale centro di dispersione, prende

come ripari e rustici isolati. Dove laratro e la vanga

Serranova, dal nome delle contrade che ne risultano

porta sulla spianata in sommit. Ed pure rimar-

il nome di casile: lo chiamer pertanto casile sa-

portano in superficie quantit di pietre sufficienti, si

massimamente impegnate; per laltra di un impianto

chevole che appare qui, per la prima volta, come

vese. Il suo aspetto appunto quello di una casupo-

d alla pagghiara un carattere di maggiore stabilit,

tipo Cerano certamente il pi evoluto, funzionale

autenticamente indigena la voce truddu (o troddulu)

la monovano, costruita senza fondazioni ma raffor-

componendo su basi di pietre a secco le strutture ve-

ed esteticamente curato fra quanti ne ha espresso

per designare queste espressioni dellarchitettura

zata su tre lati da un robusto contrafforte di pietre a

getali; altrimenti si procura di assicurare al manufat-

nellintera regione questa edilizia eterodossa legata

a tholos. Le popolazioni di Lizzano e di Maruggio

secco, dello spesso da uno a un metro e mezzo e alto

to pagliaceo una migliore tenuta con laccuratezza

alla recente riforma agricola.

pronunciano truddu; ad Avetrana si dice trddulu;

poco meno di due metri. Dalla formazione di questo

degli incastri e la solidit complessiva del telaio. Si

Come i territori piani definiscono nel loro

al plurale le flessioni corrispondenti sono truddi e

rincalzo prende inizio la sua costruzione, che solo

vedono grosse capanne isolate o a coppia (una per

complesso la grande area delle capanne vegetali, le

trdduri o trdduli. Con la loro disseminazione, i

nella seconda fase prevede linnalzamento dei muri

gli uomini e gli strumenti di lavoro, laltra per la giu-

plaghe rilevate (terrazzamento perimurgiano, Murge

trulli delle Murge Tarantine individuano dunque una

a calce dellabitacolo. Negli esemplari meglio rifini-

menta e il carro o usata come magazzino provvisorio

Tarantine e Serre) formano il dominio degli annes-

prima area di costruzioni a secco di tipo pi schiet-

ti, la volta del casile a botte, la copertura esterna,

del raccolto) costruite per durare molti anni, appena

si e dei ripari isolati costruiti solo con pietrame a

tamente peninsulare e di dimensioni giganti, quali

un lastricato di chianche, il piano di calpestio, una

70

Sui rilievi delle murge a sudest di Taranto,

71

3m

Appartiene a questa prima area di grossi ripa-

murge baresi

murge tarantine

strozzatura istmide

areale degli uliveti

areale dei vigneti

le serre

72

73

le trulliformi, dai contadini usate sia come rustici,

salentina (paiaru) i nomi di cali o calavaci o chipru,

attualmente le pi caratteristiche dimore staglionali

appena raccolta: in questo caso si conferisce al pavi-

sia come ricoveri giornalieri od occasionali. Sono

questultimo segnalato come pi propriamente ma-

sparse dellestremo Salento, soprattutto frequenti

mento una lieve inclinazione verso una conchetta

costruite con le pietre raccolte sul terreno, o tra le

gliese. Una diversit originaria di funzioni, fra gli

nel basso Ugentino, tra la serra e il mare; intorno al

dangolo, destinata a raccogliere il mosto. Ma anche

macerie di trulli in rovina, oppure, ancora, ricavate

elementi destinati precipuamente a pagliai e riposti-

Capo di Leuca e nei Comuni a sud di Otranto. []

nei tipi pi rudimentali (che intanto provano lanti-

dalla terra dissodata. Indifferentemente alla loro de-

gli e quelli adibiti pi segnatamente a ricoveri per

chit di questo modo di costruire il riparo sui fondi)

stinazione agricola, vi sono plaghe nelle quali ogni

luomo, riscaldabili col fuoco, od anche ad essiccatoi

costellata di edicole in pietre a secco. Nelle parti pia-

quasi sempre un manufatto fornito di focolare a

parcella di terreno possiede il suo trullo e perfino

per i fichi.

neggianti o depresse tra una serra e laltra, dove pure

muro, di infissi alluscio e di due o pi pisuli, menso-

i suoi trulli, tanto che in certi addensamenti zona-

Furni dei ficheti o paiari dei seminativi, le co-

diminuisce relativamente la disponibilit di materia-

le tufacee di varia utilit sporgenti sia allinterno el

li si raggiungono densit medie di 70-80 manufatti

struzioni a trullo forniscono comunque, attualmen-

li lapidei alla superficie del terreno, larchitettura di

vano, sia allesterno, ai due lati dellingresso. []

per kmq. Le forme sono fondamentalmente due: a

te, un confortevole rifugio al contadino sia per lam-

pietra non cementata cede il posto a una prevalenza

Forme ibride, di compromesso tra la comune

tronco cono, e, meno spesso, a tronco di piramide,

piezza dellabitacolo, sia per il relativo isolamento

di case monocellulari, fabbricate a calce e coperte

fabbrica muraria e il manufatto a secco, sono pure

ma la denominazione quasi sempre unica, in ogni

che la grossezza dei muri e della volta vi consente

di laterizi (casa te limbreci, casa a dettu, casipula,

variamente presenti in tutta la subregione delle Ser-

contrada, per entrambe. A base quadrata o circola-

dalle temperature esterne. Nelle giornate pi fredde

casiceddha ecc.). Costruite a coppia per ricavarne

re, senza per dar luogo a tipi chiaramente definiti

re, i ripari di pietra a secco sono sempre dei furni (o

lasciano la possibilit di accendervi dei fuochi, come

una unit bicellulare (un elemento per luomo, laltro

per strutture e funzioni, come avviene per il casile

furnieddhi) per le popolazioni di tutta unarea che

rivelano molte volte ceneri e sterpi ammucchiati en-

per la stalla o magazzino), oppure corredate di un

savese, n a prevalenze zonali od anche locali ben

va da Veglie a Ugento, lungo il litorale jonico, spin-

tro un circolo di sassi, come la parete attigua anne-

annesso laterale ad unico piovente (suppinna o vetto-

determinate. Esse appaiono piuttosto, nella loro di-

gendosi allinterno della penisola fino ad abbrac-

riti dalla fuliggine. Ve ne sono anche di dimensioni

glia), esse definiscono il tipo dellabitazione stagio-

spersione frammezzo alle versioni normali di unar-

ciare i Comuni centrali entro la linea definita dalle

assai rilevanti, paragonabili ai trulli plurigradonati

nale di tutta unarea centrale che va da San Cesario

chitettura rustica minore interamente realizzata in

posizioni di Collepasso e Cutrofiano; sono invece

delle Murge tarantine: gli esemplari pi grandi, a

a Ruffano. Spesso presentano pure una tettoia sopra

pietre a secco, come tante e dissimili interpretazioni

pagghiari (con le varianti fonetiche di paiari, paiare

tre, quattro, cinque gradoni si rinvengono pi par-

lingresso che ha la funzione di riparare dal sole (e

episodiche e aberranti del modo di ricavare il con-

e, per i maggiori, paiaruni) per le popolazioni delle-

ticolarmente dentro unarea che insiste sulla serra

detta perci mbracchiu), ma che, con qualche adat-

sueto riparo di campagna dallo spietramento del ter-

stremo sud della penisola e di tutta la sua sezione

di Ugento, ma che ha gi i suoi avamposti presso la

tamento, pu venire utilizzata per la cucina estiva.

reno. La vera caratteristica di questa parte della pe-

orientale, dove pure divengono pi frequenti le for-

costa gallipolina, da un lato (Torre del Pizzo), e ne-

Sorgono per lo pi su piccole propriet contadine,

nisola salentina rimane pertanto quella di costituire

me derivate, a base quadrilatera e alzato troncopi-

gli uliveti tra Morciano e Salve, dallaltro. In uno di

derivanti da vecchie lottizzazioni enfiteutiche di

unitariamente una compatta area di diffusione delle

ramidale. A queste due grandi sezioni territoriali,

questi esemplari situati pi a sud ho misurato (in una

grossi patrimoni fondiari, tenute a ortaggi, a tabac-

forme a trullo, le pi tipiche, evolute e rappresen-

allingrosso corrispondenti al dominio della vite e,

costruzione a tre tronchi di cono sovrapposti e alta

co e a colture permanenti di tipo legnoso (vigneto e

tative, accanto a quelle con tetto coneggiante delle

rispettivamente, dellolivo e delle colture seminati-

al culmine intorno ai 14 m) uno spessore murario alla

fruttiferi). La famiglia vi si trasferisce nei mesi da

basse murge, duna tradizione edile schiettamente

ve, si sovrappongono zone pi particolari in cui la

base di oltre quattro metri. Nellampio abitacolo era-

maggio a ottobre, per attendere alle operazioni col-

contadina che riguarda e investe, con la sua dupli-

costruzione riceve anche un secondo nome. La prin-

no custodite numerose scale di legno, di quelle che

turali del tabacco, alla coltivazione dellorto e infine

ce linea di sviluppo, tutta quanta la Puglia pietrosa.

cipale di esse coincide approssimativamente con

si adoperano localmente per la rimonda degli ulivi,

alla vendemmia. Per il resto dellanno le vettoglie o

Specialmente in corrispondenza delle Serre, le cam-

lestensione attuale dellisola dialettale neogreca,

altrove per cogliere le olive pendenti. Il vasto piano

case con suppinna ridivengono dei semplici ricoveri

pagne vi appaiono costellate di innumerevoli edico-

dove si adoperano come voci equivalenti alla forma

di terra battuta era altrimenti ingombro di cataste

diurni per il lavoratore, che vi ritorna quotidiana-

di ramaglie, ivi accumulate come scorta di legna da

mente dal paese, e dei depositi di attrezzi.

ardere per linverno.

Ma oltre ad essersi perfezionata sino ad

a questo momento, dalla lamia alla casa con suppin-

esprime edifici di queste dimensioni, larchitettura

na fino al casino, alla masseria e alla villa agricola,

della pietra ha segnato qui anche una evoluzione in-

raramente labitatore non ha a che fare con la col-

teressante verso forme le pi adatte ad essere tra-

tivazione dei tabacchi orientali. Una parte bench

sformate in dimore di campagna. Affiancando due o

modesta dello spazio messo al riparo di un tetto

pi trulli a base quadrata e sostituendo la copertura

vi sempre riservata ai bisogni di questa coltura

a tholos con la volta a lamia, il muratore lapici-

che, nonostante un recente declino (manifestatosi

da ha realizzato la forma rettangolare anche molto

come conseguenza dello sviluppo della emigrazione

allungata del vecchio riparo; una forma detta ap-

allestero), rappresenta sempre una delle pi adatte

punto dalla struttura del tetto lamia (da Otranto a

allambiente e delle pi redditizie. in funzione di

Tricase), liama nellUgentino, e lamione (quella pi

questa coltura la trasformazione avvenuta nellulti-

grande). Forniti di focolare, intonacati e provvisti di

mo mezzo secolo nelledilizia rurale dellestrema pe-

infissi alle aperture, lamie e lamioni costituiscono

nisola salentina. []

fig. 138 Ricovero campeste, con


recinto annesso per le bestie, del tipo
a pianta circolare e alzato troncoconico

stesa di cemento, utile anche per depositarvi luva

recinto

0
74

3m

75

Non tutta la provincia di Lecce ugualmente

In tutte le dimore di campagna ricordate sino

Pajaru, Wikipedia, Lenciclopedia


libera, //it.wikipedia.org/w/index.
php?title=Pajaru&oldid=65313530
(ultimo accesso 9 giugno 2014)

Il pajaru (o paia-

Nellalto Salento nella zona di Ma-

ru, o pagghiaru, o

ruggio il termine pajaru denota

dalla somiglianza con altre struttu-

furnieddhu, furnu,

tuttavia un altro tipo di costruzio-

re nellarea mediterranea, vogliono

truddu,

le specchie; altre teorie, avvalorate

chipuru,

ne, sempre a secco ma dal tetto

la costruzione importata dallester-

caseddhu a secon-

fatto in fasci di sparto che danno

no in epoche successive.

da del luogo) una

un aspetto molto simile al cottage

costruzione rurale

irlandese. Quelle costruzioni che

Esistono varie tipologie di pajare,

realizzata con la

nel leccese costituiscono i furnied-

sia per dimensioni che per moda-

tecnica del muro a

dhi o pajare, in questarea vengono

lit di costruzione. Le pajare pi

secco.

invece chiamate trdduri.

antiche sono di norma pi piccole

01
02

e presentano un perimetro in pieNormalmente si tratta di costru-

Non si conosce con esattezza le-

tra e una copertura realizzata con

zioni isolate nelle campagne, ma

poca di costruzione. Probabilmen-

tronchi e frasche; successivamen-

ve ne sono anche alcune che sono

te sono stati edificati in periodi suc-

te si utilizz esclusivamente la pie-

unite in gruppi di 2 o 3 a formare

cessivi a partire dal 1000 d.C. circa,

tra. Alcune costruzioni presentano

edifici pi complessi. Rappresen-

in epoca bizantina, con il materiale

un anello in pietra come rinforzo

tano oggi uno degli elementi ca-

di risulta dei lavori di dissodamento

alla struttura principale; quasi tutte

ratteristici del paesaggio salentino

dei terreni agricoli, materiale con

sono dotate di una scaletta esterna

tanto da essere tutelate e valoriz-

il quale sono costruiti anche i nu-

per agevolare laccesso al tetto per

zate dalle istituzioni locali. Si tratta

merosissimi muretti a secco che

eventuali manutenzioni.

di edifici simili ai pi famosi trulli, a

recintano quasi tutte le propriet

forma di tronco di cono, con pianta

agricole del territorio in cui si pos-

Le lamie, o lammie, rappresentano

circolare o quadrangolare e costru-

sono ritrovare. Ma non si esclude

una variante delle pajare, con una

iti con pietre ricavate dai terreni

neppure unorigine in epoca molto

struttura a base quadrangolare o

circostanti a secco, ovvero senza

pi antica, tra il 2000 a.C. e la fine

rettangolare ed una copertura fatta

laiuto di alcuna malta o sostegno.

dellEt del bronzo, come evoluzio-

di lastre di pietra o tegole in terra-

Le costruzioni presentano di nor-

ne di costruzioni megalitiche quali

cotta.

03

05
04

06

ma ununica camera senza finestre


verso lesterno. Hanno un notevole
spessore, che assicura un ambien-

01. calotta

te interno fresco anche nei mesi

02. terrazzo (utilizzato

pi caldi. I furnieddhi venivano uti-

per lessicazione di

lizzati come riparo momentaneo o

alimenti al sole)

deposito (il nome li fa ritenere ori-

03. piezzi di liccisa

08

ma di fatto sono stati utilizzati per


gli usi pi diversi, non ultimo come
abitazione dei contadini durante
il periodo estivo, allorch essi si
trasferivano dal centro abitato per
ottemperare ai lavori campestri
dallalba al tramonto. Non di rado
al loro interno trovano posto rustici
caminetti, cisterne e stipi incastonati nei possenti muri.

Sezione frontale e longitudinale


di un pajaru a pianta quadrangolare
e doppio sistema di gradoni

ginariamente depositi di paglia),

09

o carparo (conci di pietra


leccese o tufo duro)
04. muro esterno in

07

petra ija (pietra viva)


05. muro interno
06. nicchia
07. muraja (riempimento
di pietrame minuto
e terra)
08. scala
09. sittaturu (panca)

76

77

78

79

Un dialogo
con
Gigi Schiavano
Mauro Bubbico
Avremmo dovuto diffidare fin dallinizio di questi progetti,
perch se ti faccio vedere qua cosa hanno combinato gli
ingegneri dellAnas una cosa assurda, gi ventanni fa. Un
esempio per tutti nel territorio: a Tricase e Andrano hanno
fatto passare la strada sullaltare della basilica antica, la
Basilica del Mito. La strada passata sullaltare. Poi, sempre
l, per fare la strada Tricase-Marina di Tricase hanno fatto la
strada che andava a sbattere sul monumento di una quercia
plurisecolare, la quercia vallonea, la pi antica. La vallonea
per di pi, biotipo particolare di questo territorio; spostandola
fuori da questo territorio non cresce. Per dire di cosa sono
capaci questi dellAnas. E abbiamo gi degli esempi. Poi
nata negli anni ottanta lidea di fare una grande strada.
Questi hanno speso 800 milioni di euro, sai cosa ci puoi fare
con 800 milioni di euro? Tunnel, gallerie sopraelevate...
Quindi lopera pi che assurda, da qualunque punto di vista.
Arrivare a Leuca con quattro corsie. Chi deve arrivare a Leuca?
Ma chi deve partire, soprattutto, da Leuca? Poi la storia va
avanti, il progetto viene fuori. Certo, tutti i sindaci che sono
stati interpellati in quegli anni hanno dato il loro consenso.
Sviluppo del turismo, sviluppo industriale, lhanno raccontata
cos. Oggi siamo alla crisi di tutto. Tutto fermo. Non c pi
una fabbrica nel sud Salento. Viene fuori il progetto. Che fai?
Dove ci sono le strade c il progresso, dove ci sono le strade
si pu lottizzare. Quindi noi abbiamo difeso il territorio
proprio con questi interventi seminativi. La prima semina
labbiamo fatta in un campo dove passa la 275. Questo lanno
scorso. Ma arriviamo al dunque. C un piccolo comitato di
opposizione, per di pi anche nel giro elettorale di Vendola,
quelli di SEL, che inizia a rendersi conto della cosa. Facciamo
un po di opposizione. E Vendola ha contrattato. Quando
si fa politica si fanno queste cose qua. Quando venuto a
Tricase, lho sentito con le mie orecchie, ti sembrava di quelli
buoni; la Godelli preparata per le cose, non aveva fatto ancora
nessun disastro. La Godelli dice che lui lha chiamata di notte
dicendole che avrebbero dovuto trovare una soluzione. Verr
una strada-parco, non pi invasiva. Cos questa strada-parco
non s capito, ma non servita a niente, perch a giorni
dovrebbero iniziare i lavori. Quindici giorni fa hanno gi

fatto i sopralluoghi quelli dellAnas. Io sono andato in questo


paesino che si chiama Casa del Pellegrino, perch l c una
casa proprio sul tracciato dei pellegrini che andavano a Leuca.
Per questa strada-parco andata perduta perch era soltanto
una formula per far fantasticare gli altri. Con questa idea io
credo che noi abbiamo realizzato la strada-parco. Queste
sono le strade-parco. Tutte queste aree possono essere usate
diversamente, con i frutti, con le persone che ci vanno, col
benessere che creano, non soltanto con la costruzione dei
muretti a secco. Con la costruzione di tutte queste attivit
si pu creare una strada-parco lunga chilometri e chilometri,
visibile e abitabile. Lasciamo perdere i vecchi monumenti ma
creiamone di nuovi e con lo stesso spirito, creati da artigiani.
Uniamo questa idea di arte, artigiano e agricoltore, e creiamo
di nuovo un paesaggio vivibile.
Ma questo un dei motivi per cui nato
questo progetto? C un legame tra la 275
e il Parco Comune dei Frutti Minori?
No, questa una casualit. Perch noi eravamo qua, io stavo
setacciando il farro ed arrivato Luigi che aveva sentito
parlare di noi, di Casa dellAgricoltura. Gli ho parlato di quello
che stavamo facendo. Due mesi dopo tornato e ha parlato
con Donato e con gli altri, ha trovato le sinergie. proprio un
rapporto di amicizia che ha creato questa cosa qua. Poi lui ha
contattato tutti questi giovani. Il progetto quello. Ha fatto lui
il progetto. Ha preso spunto dallidea di Casa dellAgricoltura
sul territorio. Di territori cos, c solo questo. Ma noi saremo
una decina. venuto qua il senatore Acquaviva; forse ai
pi non dice niente questo nome. Il senatore Acquaviva era
socialista. Io ti posso dire che era pi potente di Craxi nel
partito. Hai visto quanto era potente Craxi nel partito? Lui era
pi potente di Craxi. Perch era il braccio destro di Craxi come
organizzazione; chi ha firmato i Patti Lateranensi Acquaviva,
quindi era la congiunzione tra il mondo cattolico e i socialisti.
Lui viene eletto nel collegio di Tricase, comunemente detto
il collegio del cane. Se ci metti un cane viene eletto.
stato eletto Vitalone, stato eletto Buttiglione, Bianco, gente
valdostana. I voti erano garantiti dal sistema clientelare.
Torniamo ad Acquaviva. Perch mi sono interessato a lui in
questi giorni? Ho letto il suo libro. Acquaviva nellintroduzione
al libro spiega come fallito il progetto. Lui era un uomo
potente. I politici quando tirano un linea, la linea non rimane
sulla carta. Lui va negli atti parlamentari, vede che senatore
di queste terre. Si interessa un po. Si documenta. Per lo stato
noi non esistiamo perch non c unuscita verso questa terra.
Di spese del Senato non risulta niente. Viene qua e trova una
civilt. E si chiede come facciano ad andare avanti. La risposta
82

semplice. Quello non lo ha capito lui e neanche tutti quelli


che gli stavano attorno. Qua leconomia si era autorganizzata
sullemigrazione. Tornavano i migranti con i soldi. Quindi
si era creato un minimo di economia. Era sostenuta dagli
emigranti. Ecco perch dobbiamo pensare di nuovo noi, da
soli, a come fare le cose.
Ed ancora sostenuta dagli emigranti?
No. I nuovi emigranti che sono partiti non ci vengono
nemmeno in ferie qua. Questo per dire quanto sono idioti
i nostri politici. Sono tutti pensionati in Svizzera. Bastava
organizzare la ricezione. Ma se tu vieni qua mica puoi vivere
di sole. Se ti ammali dove ti curi? Sono tutti anziani. Questi
sono problemi semplici e tu mi parli di turismo, ma tu non
sai neanche di che cazzo parli. Perch qua ci sono dieci
mesi di sole, di pace. Hai pensato solo ad organizzarti il tuo
turismo. Stamattina ho mandato a fanculo una che diceva
di avere problemi con la burocrazia di Lecce, perch voleva
costruirsi la piscina nel palazzo storico comprato ad Alessano
con il mare a due chilometri. Ma andate a fanculo voi e chi vi
manda qua! Dobbiamo fare a meno dei ricchi. Non vero che
portano economia e benessere. Per carit, recuperano locali,
ma con una testa che non ci interessa proprio. Si mangiano i
loro soldi. Lattualit questa. E come hanno fatto negli anni
sessanta, inconsapevolmente, i migranti ad organizzare la loro
economia dovremmo fare noi. Questa strada arriva a Lecce
e noi ci stiamo facendo un parco. Questa la dimostrazione
che le balle non possono pi essere raccontate. Anche dal
punto di vista politico ha rilevanza questa cosa. Ma venuto
mai Vendola da queste parti a vedere? Hanno la concezione
della politica retorica, di equilibri di palazzo ecc. Lui poi ha
rovinato tutto, e sai perch? Perch non era il suo mestiere.
Lui ha usurpato un luogo che non gli spettava. Se avesse fatto
il giornalista avrebbe fatto molto molto molto di pi perch
era un bravo giornalista. Ha voluto fare il rappresentante
politico senza capirci niente. Tu hai rovinato laria senza
accorgertene. Ha fatto la campagna su un tema solo, sulla
sanit. sparita la sanit. Con laggravante, perch qua stiamo
parlando di due mandati. Qua c un era. Mussolini ancora
ce lo ricordiamo e ventanni durato. Questa lera Vendola.
Basta con le chiecchere. Stamattina ho dovuto fare un discorso
lungo perch delle ragazze mi hanno chiesto cosa successo.
Perch anche laltro giorno ho detto a Coppola, il nostro
storico: scusa, e non trovi lo spazio in questa ricostruzione
delle lotte contadine, del movimento contadino e della legge
agraria per parlare della Coldiretti? Oggi che la televisione sta
riciclando la prima organizzazione mafiosa italiana? Nel 45
questi, quando tutta lItalia era contadina, che tutti i grandi
83

Paolo Bonomi, fondatore e presidente


della Coldiretti fino al 1980

Manlio Rossi-Doria, economista


e politico noto anche per la sua
lotta contro la Federconsorzi

e i dirigenti si stavano sforzando di creare un meccanismo


unitario per affrontare la problematica dei mezzadri, dei
coloni, dei braccianti, questo Bonomi,
consigliato dal suo Papa crea la prima lobby
mafiosa, perch escono fuori dalla Federterra
e creano la prima organizzazione mafiosa
nel Parlamento Italiano. La Coldiretti
finita sotto inchiesta milioni di volte. RossiDoria ha speso la vita a denunciare questo.
Paese Sera era un quotidiano che ogni giorno
pubblicava gli scambi della Coldiretti. Saltini,
un altro giornalista, per di pi cattolico,
pressava la Federconsorzi per capire cosa
era successo. Ma se vai a vedere oggi sono
ancora l. Geronzi, tutti questi nomi te li
ritrovi ancora oggi. La Coldiretti nel 45
con le sacrestie, che erano il loro potere,
organizzavano il concime, il solfato di rame,
il pane. Venivano distribuiti nelle sacrestie.
Queste sono le cose che possono venire fuori.
Ma alla fine non ci interessano perch noi
abbiamo a che fare con i giovani. Dobbiamo
creare autonomia. La biodinamica ci viene incontro, anche
lagricoltura biologica. Questa la nostra sfida. I terreni
possono essere fertilizzati con queste pratiche che stiamo
imparando. Giovanni Haussmann; questo il pi grande
agronomo italiano. Non solo sa scrivere bene, ma ha un
approccio veramente ad ampio raggio. Non morto da molto.
Lui lavora sulla struttura del terreno. Lui non parte dalle
piante, parte dal terreno. il terreno che noi dobbiamo curare.
Questi terreni che ci piacciono molto sono poveri di sostanze
organiche. Noi ieri sera eravamo in delle aule sociali dove cento
anni fa cera un bosco. L era tutto un bosco. Da l a Supersano.
Poi ci troviamo con i terreni rossi, quindi
degradati. Ed eravamo nelle aule sociali a
parlare di bosco. Il meccanismo strano. Noi
a parlare di bosco dove il bosco cera. Bosco,
terreni degradati, cemento e noi, a parlare di
bosco. Quindi noi abbiamo solo una strada:
quella di creare una societ giusta e la terra
la base naturale per creare una societ giusta,
perch il rapporto giusto con la terra pu
creare una societ giusta. disarmante la
semplicit. Ci siamo complicati le cose perch,
chiaro, ci sono degli interessi. Quando scopriranno tra
poco che noi facciamo biodinamica verranno qua i finanzieri
e arresteranno tutti. Perch siamo alternativi. Io glielho
84

detto allo storico e suscit alla fine un po di nervosismo ad


un certo punto parlando dei decreti Gullo (Fausto Gullo fece
dei decreti sulloccupazione delle terre, quindi legalizzava la
vecchia richiesta). Noi non abbiamo un Gullo oggi, no? Chi
il nostro referente? I politici sono quelli che sono, quindi,
noi dobbiamo fare da soli, e per di pi ci mettono fuori legge.
Non abbiamo nemmeno un Gullo che ci difenda. E lui disse:
Ma c la Bellanopa che una di senatrice di qua, che
sottosegretario al lavoro in questa legislatura e la chiam. Ha
risposto, mi ha detto che era disponibile per un incontro ma
mi ha dato un altro numero per. Ah bene! Gi tutto dire.
Ma comunque non ci importa, se vuole venire ci confrontiamo
con tutti, questa la prova che le cose si possono trasformare.
La semina collettiva per esempio. Un campo in fondo con la
catena. La mattina che abbiamo seminato l ci siamo trovati un
sacco di persone, gente che non aveva mai messo piede in quel
fondo, non era loro. Per bambini, anziani di quasi cento anni
a seminare in un campo non loro, con una catena. Si era persa
la propriet privata. Quella signora ce laveva dato perch
non sapeva che farci. Quattro ettari di una fertilit pazzesca.
Perch i fratelli sono emigrati a Milano, lei vedova e sta qua.
Anche queste. Noi le abbiamo in comodato queste; pensavamo
farci una sede ma costa un sacco di soldi per ristrutturarlo.
Perch ad un certo punto noi dobbiamo trovare un centro, una
dinamo che faccia girare le cose. Perch quando siamo andati a
Isola del Piano al Monastero di Montebello l insiste lazienda
Girolomoni. Noi siamo andati l, e l stato il pastificio
biologico ad organizzare tutta la collina. Ecco, noi dobbiamo
trovare una cosa simile. Io dico questo: ai cattolici non ho mai
sentito parlare della Coldiretti e di cosa fosse. Per quella
parte ci cattolici buoni che ci sono stati in Italia se hanno fatto
qualcosa di buono quella struttura l. Perch l chiaro che
non ha potuto fare tutto Gino da solo.
Ma tu lhai conosciuto personalmente?
Lho conosciuto una volta a Bologna in un dibattito. Io potevo
andare anche con lui, ma non sono andato con lui perch l
erano troppo cattolici. Figurati, nel 1978 del cattolicesimo
avevamo unaltra idea. Ma lui pi che un coltivatore biologico
era tipo un missionario dellottocento, una forza. Lui non
mandava i figli a scuola. Si pose il problema... perch disse
semplicemente ai suoi contadini l: Ma da Urbino mai
tornato nessuno indietro a parlare di terra e a coltivare la
terra? Che cazzo gli insegnano in quella cazzo di scuola?
Chiam i suoi amici cattolici, intellettuali di grande levatura,
Sergio Quinzio, Pietro Geronetti, e apr la scuola a Isola del
Piano per i suoi figli e per gli altri. Tu devi vedere i figli che
cosa sono. La vera eredit l, non il pastificio, la vera eredit
85

sono i figli. Lui era il sindaco di Isola del Piano, perch come
indipendente nelle liste del Partito Comunista usc lui. Ma da
sindaco si tolse la fascia, no? Era un paese che si spopolava,
non cera lavoro, non cera niente. Sindaco di cosa? Delle
pecore? E prese due hippie, la moglie incinta, una vacca
e andarono nel monastero. Il pallino suo era questo qua: il
monastero era del quattrocento e i monasteri erano leconomia;
basta pensare ai cistercensi. E il monastero il castello del
simbolo, il nuovo logo. Prima era Alce Nera ed erano due: lui e
lattuale proprietario di Alce Nera. Per Alce Nera prediligeva
da sempre la commercializzazione, invece lui era per la
produzione; si creata sempre di pi questa comunit, salvo
quando sono arrivati i colossi. Perch l chi ha disturbato
tutto? le Coop che volevano il marchio e la distribuzione.
Allora lultimo atto suo stato quello di vendere la sua parte di
Societ di Alce Nera. Lo hanno strapagato. E ha costruito un
moderno pastificio.
Poi in una mattina di Giugno un infarto lo ha... perch secondo
me andato a che fare con le banche. [ride] un bellissimo
posto. Ma tu devi vedere come hanno ristrutturato la chiesa
adiacente al monastero.
E tutte queste storie come hai fatto a saperle?
Tutte queste storie stanno su internet. Io ne so un po di pi
perch i Girolomoni li avevo seguiti e quasi incontrati. Ma
stiamo parlando del 78, quando lui era gi
sindaco e aveva gi mandato tutto affanculo.
Poi un libro era suo, si chiamava La civilt
contadina. Loro pubblicano una rivista
che si chiama Mediterraneo. una rivista
pazzesca per la ricchezza delle notizie. Lui
si rammarica solo di una cosa, che secondo
me qua possiamo pure riprendere se troviamo
le persone giuste. Senti che idea aveva
negli anni 80: da sindaco fece a tempo ad
organizzare nelle sale del palazzo l, una
mostra contadina. La sua idea era quella di
riprendere la tessitura. Aveva conosciuto un
poeta olandese, o comunque straniero che
gli aveva dato lidea. Su questa tessitura,
su questi panni scriviamo poesie. Tessiamo
le
poesie.
Tessiamo
poesie. Diventava un prodotto unico al
Gino Girolomoni, fondatore di Coop.
Alce Nero (oggi Gino Girolomoni Coop. mondo. E non se ne fece niente perch diede retta dice lui:
Lunica volta, un po per inesperienza ho dato retta a questo
Agricola) e della rivista Mediterraneo
imbecille di segretario comunale e ho lasciato perdere lidea.
E lui quasi quasi si rammarica di non averla portata avanti
perch sarebbe potuta diventare uneconomia per la cittadina.
Il prete una volta lo chiam, scrive, e lui disse al prete: ma

com che qua sullaltare non si parla mai di te? Ma che cazzo
fate? Ma che cosa pregate? Ma c riuscito. C riuscito. La
sua opera rimarr nei secoli. Loro producono una loro variet
che si chiama Graziella Ra, che anche questa una storia da
raccontare. Graziella Ra. Senti due minuti
questa storia qui. Questo un grano. Loro
avevano iniziato con il grano Cappelli che
il grano di riferimento, quello pi buono.
ottimo. Qualit ottima devi scrivere sulla
pagella. Gli altri buoni, sufficienti, mediocri
o pi che sufficienti ma questo ottimo. E
infatti lui andato su questo. Un archeologo
tornando dallEgitto e amico di questo capo
giardiniere polacco, di nome Ivo, gli consegna
questi semi, i cerca di riprodurre questo
grano qua e l, poi si perde, lo recuperano e vanno avanti.
Monastero di Montebello
Quando questo signore archeologo ha dato il grano allamico
Ivo gli ha detto: Eventualmente, lo riproducete e lo chiamate
Graziella. Chi questa Graziella? Un giorno vanno a fare una
conferenza in un paesino della Toscana sullAppennino e gli
dice una storia. Che una delle prime ragazze ammazzate dai
nazisti. Questa ragazzina la scambiarono per una staffetta
e mor. Si sapeva di un padre, che non era il padre, che era
partito per lEgitto e la storia si ricollega. E questa storia ha
probabilmente a che fare col grano ottimo che loro producono.
Loro producono la pasta loro con questo grano. Ra sta
per sole, la divinit egiziana, e Graziella il nome della
ragazza. Girolomoni tutto questo. Perch lui archeologo...
tante cose. Questi lavori non li conoscevo, ma non sapevo
nemmeno che erano cos avanti, quando un giorno, accendo la
radio, Rai 3, e cera una trasmissione sui profeti, e mi chiedo
di cosa stanno parlando. Gino Girolomoni. E quindi lo vedi
che giriamo nel piccolo che c? Perch la novit questa: se
cinque anni fa... io ho parlato sempre di terra, come ne sto
parlando adesso ne ho parlato sempre. Per era diverso. Oggi
se ti metti a parlare di terra ti arrivano tante persone. Giorni
fa a Lucugnano, un paesino qui vicino, non si potuta fare
nemmeno la conferenza che avevano ideato questi amici, sulle
erbe spontanee edule (che si possono mangiare) cerano pi di
mille persone. Cera la biblioteca piena, i corridoi, il cortile,
non si poteva fare. C unattenzione particolare. Anche qua a
Castiglione.
Ma questo dovuto alla crisi?
La crisi, ma come diceva bene quella ragazza, smarrimenti.
Abbiamo bisogno di verit. Guarda qua. Castiglione, un
paesino, cinquanta persone. Qua secca pure laria. Ma
vero che Castiglione ad un certo punto particolare perch

86

87

un paesino e c un gruppo di giovani che ha fatto la


differenza. Il gruppo ha fatto la differenza perch sono tutti
laureandi, biologi, che a un certo punto messi in un paese
pi grande sarebbe stato l1%, per su Castiglione, che
piccolo sono diventati il 10%. Quindi chiaro che si sente la
presenza, fanno gruppo, si conoscono. Per la comunicazione
abbiamo avuto un successo enorme ma poi se andiamo sul
campo abbiamo poco da... non siamo ancora costituiti di
niente. Dovremmo fare una cooperativa per esserlo almeno
fiscalmente. E come vendi? Lultima volta che abbiamo fatto
la Notte Verde, da noi sono venuti, che vendevamo la nostra
farina. La finanza. Abbiamo dovuto semplicemente togliere il
prezzo e mettere donazione. Con questo escamotage abbiamo
risolto. Senn prendevamo una multa ed eravamo sistemati
per le feste. Tiziana con Luca, che fa parte dellassociazione,
che una giornalista di Castiglione. tutta una cosa semplice.
E per di pi questa cosa qua ha mandato avanti i meccanismi
politici del paese. Anzi, io pure avevo il problema allinizio,
perch il gruppo o coeso allinizio oppure non funziona. E
invece, forse, questa settimana quella che pi ha... anche
quando abbiamo fatto la canapa. Io ho... per mio dovere; ho
88

dovuto difendere le mie idee. Io non la vedevo molto bene


perch la proposta che era stata fatta dallAsso Canapa era di
(perch loro abitano a Crispiano in uno stabilimento) importare
tutta la canapa; quindi stiamo parlando di fibre chiamate
tecniche che gli serve per ledilizia, per limbottitura di
macchine, insomma, una fibra che si usa nelleco... green. Io
invece sono dellidea che la terra debba produrre cibo. Siccome
della canapa abbiamo mangiato anche il pane. Con i semi si
fa unottima farina. Allora se andiamo in questa direzione,
facciamo la farina, lolio... Ha il 30% di olio questa cazzo di
canapa, per sul mercato non ci serve, questo il mercato
tedesco. Quando abbiamo fatto la manifestazione abbiamo
pranzato con tutto a base di canapa. La farina si mette in
piccole percentuali attorno al 10%. per ha dato un sapore
che quasi quasi il pane con la canapa anche superiore nel
gusto. Ma perch la canapa ci interessa anche? Perch in
rotazione. Perch una pianta che ha un ciclo primaverileestivo. Poteva essere interessante, per ho messo le mani
avanti, e le ho prese, perch lui un po il referente di questa
Asso Canapa. Per stiamo ancora a livello sperimentale tutti.
Sono pi interessato io a vedere i risultati della canapa. Per
quello che ci interessa creare unidea che sia il volano, che
non necessariamente si deve fossilizzare sul pastificio, che
non possiamo fare perch non abbiamo n il grano, n i soldi,
n lacqua. Perch l a Isola del Piano stata trovata lacqua
che ha indirizzato tutto. Perch, guarda caso, loro hanno
lacqua sorgiva. La prima cosa che ha fatto Girolomoni stata
comprare il bosco. Per preservare. A valle tutto inquinato.
Allora, per fare la pasta buona, ci vuole lacqua buona, ed
difficile da trovare in questo territorio. Mi sembra che lidea sia
proprio quella che abbiamo vissuto in questi giorni. Il fatto di
coltivare le terre, di far girare le persone come esempio, come
cose da fare, stare insieme. Noi abbiamo mangiato in tutti
questi dieci giorni le nostre cose. Cio noi abbiamo portato la
farina e quello ci ha fatto la pizza, abbiamo portato la farina
e ci hanno fatto la pasta, abbiamo portato la farina e ci hanno
fatto il pane, i pomodori sono quelli che abbiamo fatto noi.
Pu essere anche questa qua uneconomia. Qua mangiamo tutti
che forse a cento euro non ci arriviamo. Dovremmo chiedere
a Luigi. A mezzogiorno abbiamo sempre mangiato pane e
pomodoro, la sera c sempre il pasto caldo. Il ristorante di
Matera Panza a credenza, potremmo fare Pane a credenza,
perch qua si usava il pane a credenza. Pane a credenza perch
fino agli anni 60 il pane si prendeva davvero a credenza. Che
significa pane a credenza? Significa che il pane c sempre, da
mangiare c sempre. Vieni qua che una fetta di pane la trovi
sempre. No?
89

Variet di frumento duro

Adamello
Alemanno
Anco Marzio
Appio
Appulo
Arcangelo
Arnacoris
Artemide
Avispa

Variet di frumento tenero

Daunia
Dorato
Duilio
Flaminio
Flavio
Gargano
Giemme
Granizo

Bronte
Cannizzo
Capeiti 8
Cappelli
Ciccio
Claudio
Colosseo
Creso

Imhoter
Iride
Isildur
Italo
K26
Kiko Nick
Kronos

Latinur
Levante

Quadrato
Radioso

Meridiano
Messapia
Miradoux
Monastir
Neodur
Norba
Ocotillo
Ofanto
Orobel
Paprica
Parsifal
Pietrafitta
Plinio
Portorico
Preco

Saragolla
Severo
Simeto
Svevo
Torrebianca
Tresor
Valnova
Varano
Vetrodur
Vinci
Vitromax
Yelodur

Altamira
Andana
Antille
Aquilante
Arabia
Arrocco
Artico
Aubusson

Mieti

Bandera
Blasco
Bologna
Bramante

Tiepolo

Palesio
Pr22r58
Sagittario
Sirtaki
Solehio

Zanzibar

Epidoc
Exotic
Illico
Isengrain
Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali
Banca dati: variet di frumento coltivate in Basilicata Pz-Mt 1992-2011

90

91

Sara Alberani
Donato
(detto Donatuccio a Peppi)

Le persone pi anziane hanno sempre lavorato


la terra per, dopo di loro, che cosa succede?
una bella domanda, che cosa succede dopo?
Quindi lintervista non incentrata sulla tabacchicoltura.
No, ovvio che in queste zone stata
la coltura principale quindi molto
interessante come discorso.
Ho capito, largomento che hai illustrato. Lho capito
e cercher di centrare quellargomento.
In base alla sua esperienza.
Perfetto, casomai dovessi uscire fuori, mi freni. Allora
bisogna partire molto indietro, a quando cera il latifondismo.
Latifondismo sappiamo tutti cosa significa: che i terreni della
zona, soprattutto nel regno di Napoli, di cui noi facevamo
parte, erano concentrati ai signorotti, vale a dire ai baroni,
principi e marchesi che cerano nella zona. Siccome noi
parliamo di questo paese, a Castiglione cera il barone che
aveva tutti i possedimenti e quindi laltro resto erano vassalli,
cio gente che coltivava il terreno, contadini, artigiani che
lavoravano tutti per il signorotto, non proprietari terrieri.
Quindi negli anni Cinquanta, con levento della Repubblica,
successo che lallora Ministro dellAgricoltura, che poi stato
anche Presidente della Repubblica Segni, in quel governo
fece la riforma fondiaria perch tutta la gente che ha vissuto
92

nel meridione soprattutto, aveva la fame della terra. Ci fu lo


spezzettamento delle terre dei signorotti date al contadino
come proprietario a riscatto, quindi effettivamente stu
signore stu forese, aveva adempito il suo sogno di diventare
proprietario terriero. stu stozzu de terra meo.
In cambio di cosa?
Nono, lo dava lo Stato. Lo toglieva ai latifondisti e quindi lo
dava al contadino. Anche prima cerano forme di riscatto, cio
lo Stato o il Comune di appartenenza del terreno perch il
Comune anche aveva dei possedimenti lo dava al contadino
col riscatto. Per esempio il valore era di 1000 lire, in quel
tempo, negli anni Venti, tant vero che io ho una scrittura di
mio nonno che aveva preso a riscatto delle campagne e poi
queste mille lire le doveva pagare in tanti anni, che poi alla fine
le mille lire erano insignificanti.
Comunque, torniamo al latifondismo, il contadino ha avuto
in dotazione finalmente questo possedimento terriero e
allora se noi andiamo invece nella zona di Otranto e di Arneo,
effettivamente vedete case coloniche, in pi il pezzettino di
terra che veniva dato al contadino, per la coltivazione di quello
che voleva.
NellArneo invece era tutto terreno a pascolo, quindi, il
pascolo che in quegli anni facevano i bovini, gli ovini i caprini,
profumava proprio!
Questo pascolo poi fu distrutto perch fu dato ai contadini,
per fermo restando che le propriet del Mezzogiorno erano
in mano a pochi, ai signorotti, se noi parliamo di Castiglione
cera il barone, pi altre due tre famiglie nobiliari che avevano
tutti i possedimenti terrieri. Le coltivazioni che si facevano
allora, i terreni erano coltivati soprattutto a grano, perch
lalimento principale era grano, orzo e avena. Lavena per il
bestiame, lorzo e il grano per lalimentazione umana, sia per
fare la pasta fatta in casa sia per il pane, oppure il pane di
orzo che oggi diventato una cosa prelibata. In quel periodo
un poveretto, uno che aveva un quintale di grano e sei-sette
figli che cosa faceva? Vendeva un quintale di grano e se ne
comprava due di orzo.
Cera uno scambio merce con merce.
Certo, anche. Cera il baratto, perch i soldi chi ce li aveva?
Il signorotto.
Quando iniziata a cambiare la situazione,
per esempio il baratto?
Ecco io stavo per arrivare. Negli anni Sessanta ci fu unondata
di emigrazione, sia in Francia e dopo in Svizzera e quindi in
Francia si andava alla piantagione di barbabietola da zucchero
e quindi venivano chiamati i nostri bravi giovani contadini che
andavano sia alla sarchiatura che al diradamento della bietola,
93

perch veniva seminata e poi chiaro che doveva essere


diradata e poi nel mese di Settembre questi ritornavano
in Francia per estirpare la barbabietola con un arnese
a forma di forca.
Quando inizi lemigrazione loperaio, il contadino, il muratore
che purtroppo non aveva labitazione, non aveva terreno,
con quei soldi cominci a comprare terra per farsi la casa.
Incominci a comprarsi la campagna, venti-trentalberi dulivo,
cominci a comprarsi terra semenzabile per fare tabacco.
Che anni erano?
Gli anni Sessanta. Anni Sessanta-Settanta, per poi andare
a scemare, e oggi chi rimasto, rimasto in Svizzera e non
torner certamente pi in Italia. Adesso in questo periodo
siamo ritornati allo stesso livello del latifondismo: i terreni
vengono abbandonati perch non fruttano. Perch? Prima
cera la coltivazione del tabacco, negli anni Settanta e Ottanta,
rendeva dalle trecento alle seicento mila lire al quintale,
quindi la famiglia lavorava trentare, un ettaro a seconda
di come era composta la famiglia. A fine anno la famiglia
contadina riusciva a prendere cinque-dieci milioni sposava una
figlia, faceva la casa al figlio. Questa era lattivit principale
tant vero che a Castiglione cerano quattro manifatture di
tabacchi, che concessioni speciali prima (nel 64 si chiamavano
concessioni speciali), la concessione speciale per esempio
era di 100-130 quintali, non era un abisso, era limitata per
dava lavoro alla gente anche durante linverno per lavorare il
tabacco. Quindi si perduto, poi dopo il 64 sono subentrate
le cooperative, la forma cooperativa, ditte private difficilmente
ce nerano. Sia ai fini fiscali e sia perch la cooperativa doveva
partecipare, il contadino alla lavorazione e poi se cerano
degli utili allo spartimento di questi. Allatto teorico, allatto
pratico non stato cos. La cooperativa invece stata una
forma di aiuto per le giornate lavorative fatte dalle persone, ai
fini pensionistici, disoccupazione. Quindi, la coltivazione di
tabacco, oltre a portare il beneficio economico alla famiglia
portava tanto lavoro, sia nel campo che nellindustria, non di
trasformazione, di manipolazione perch la trasformazione
del tabacco significa portare il tabacco dallo stato in cui in
sigaretta. Quello poteva farlo solo lo Stato, mentre la ditta nel
momento in cui faceva una manipolazione, per manipolazione
sintendeva prendere una filza di tabacco da una cassa e
spostarla di l, mentre la lavorazione che poi veniva fatta in
gradi era A, B, C, e C2, era fatta in gradi poi cera il tecnico
che visionava e le maestre che erano addette al controllo delle
operaie e della produzione della qualit e quindi poi al di sopra
di loro cera il direttore tecnico.
E poi c stata la fine delle cooperative.
94

Forse nasce il problema, se cos vogliamo


chiamarlo, perch una riflessione che stiamo
facendo sulla salute dei terreni e su come
stata fatta una coltivazione di tipo intensivo
di sfruttamento e di tipo chimico di cui forse
non cera conoscenza di cosa succedeva.
Non che non cera conoscenza. Si dice del contadino: scarpe
grosse, cervello fino. Il contadino non fesso, che cosa ha
fatto: siccome la foglia del tabacco doveva rispettare certe
caratteristiche, per esempio la Erzegovina, e qua ci troviamo in
una zona di Erzegovina, non doveva superare i 15 centimetri,
la Perustitza stretta come una cinghia non doveva superare i 12
centimetri, lo Xanthi Yak non doveva superare i 10 centimetri.
Il contadino ha innaffiato, ha concimato e le foglie hanno
perduto la caratteristica, allora siccome cera una concorrenza
tale, perch il tabacco negli anni negli anni Settanta-Ottanta,
andava a seicento-settecento mila lire, purch avesse le
caratteristiche di foglia di tabacco, non la qualit, non si
puntava pi sulla qualit, ma sulla quantit. Mentre prima
un ettaro di terra dava per esempio dieci quintali lettaro, lo
stesso ettaro ora ne dava cento, perch cera la forzatura con
lirrigazione e la concimazione.
Ma forse stato sbagliato dallinizio nel
senso che di aderire ad una monocoltura,
come quella del tabacco, stato in funzione
di monetizzazione: cerano le multinazionali
che sovvenzionavano tutto questo e diciamo
che i contadini si sono trovati a congregarsi,
ad associarsi e un po a seguire la coltivazione
del tabacco ovunque. Perch? Non per
sussistenza ovviamente, ma per aderire ad un
sistema, esserne parte e monetizzare. Quindi
la differenza tra avere un campo, metterlo a
coltura di sussistenza (lorto, le piante, i frutti)
e invece adoperarlo per tabacco significa gi
essere dentro ad una filiera che non pi
quella...
S, ma questo avvenuto dopo il 64, perch prima la
coltivazione era controllata: ogni contadino per esempio,
in base alla concessione dello Stato che cera, davano per
esempio dieci are, poi cera un tecnico che misurava il terreno
ed estirpava le piantine. Questo avvenuto dopo il 64,
daccordo? E poi piano piano hanno cercato di rimediare con
le quote, cio io che potevo produrre cinquanta quintali di
tabacco ne potevo produrre dieci: hanno cercato di ritornare
allorigine ma non ci sono riusciti. In effetti nel mercato
Comune Europeo, n in Italia, n in altri luoghi, la coltura del
95

tabacco non esiste pi. E poi che cosa successo? Mentre


prima la concessione pagava il tabacco, il proprietario della
concessione tirava fuori i soldi, e una volta trasformato veniva
consegnato allo Stato e quindi cera una lavorazione tutta
speciale per lo Stato in Macedonia e nazionale, tutta manuale,
tant vero una concessione speciale di 100-150 quintali aveva
una lavorazione di 200-300 operaie perch la lavorazione
era tutta fatta a mano. Poggiavano la foglia di tabacco e la
dovevano stirare. Poi cerano le varie categorie: cerano i fici
che dovevano fare la selezione in grado per poi arrivare alla
balletta che veniva messo in nazionale o Macedonia e una
volta venduto allo Stato chiaramente si prendevano i soldini.
Dopo il 64 la Comunit Economica Europea ha sovvenzionato,
allora pi o meno 300mila Lire, servivano alla cooperativa per
comprare il tabacco. Quindi ha funzionato in un modo strano,
allora chiaro che c stato un invogliamento, nel momento in
cui c stata una grossa richiesta successo che la coltura non
stata pi controllata e poi ha fatto la fine che ha fatto. Perch
non ci sono stati dei controlli. Il contadino dice io ho fatto
500 quintali di tabacco a 500mila Lire al quintale e prendo
tanti milioni. Cinquanta milioni. Ecco, cos si perduta la
coltivazione di tabacco.
Poi c stata pure lolivicoltura qua, che stata messa a dimora
sia per la zona, perch noi di origine siamo greci, albanesi
ed egiziani, quindi limportazione dellulivo serviva sia per
cogliere il frutto e fare lolio, la zona infatti era piena di tappeti
o frantoi ipogei, sottoterra, si lavorava da Ottobre-Novembre
fino ad Agosto-Settembre. Anche perch allora la produzione
era una piccola produzione, perch non cerano i concimi
chimici. Allora un albero, per esempio, dava un tomolo, una
vascata, la vascata era fatta da nove tomoli, un tomolo sono 33
chili. Perch poi, in base ai paesi che vai, trovi usanze diverse,
qua cera un recipiente che si chiamava picciolo e si riempiva,
e poi cerano alcuni paesi che facevano i curmi, cio affinch
il frutto cadeva a terra e in altri paesi era raso, cio si passava
proprio un rasoio, cera un pezzo di legno che mandava tutto
a terra, quello che riusciva a prendere il recipiente. Ora,
chiaro, la fruttificazione non che era elevata, era limitata,
perch non cerano i concimi chimici.
E quando sono iniziati i concimi chimici?
I concimi chimici negli anni Sessanta, perch prima cera
solamente la concimazione naturale. Chi caveva il letame
concimava e chi non ce laveva, io mi ricordo da ragazzo
mio padre aveva una mucca e una pecora, per altri non ce
lavevano e destate i ragazzi di dietro al traino, la mucca
o il cavallo, che passava e faceva gli escrementi, loro li
raccoglievano nel secchio per poi portarlo a campagna.
96

Questa era la concimazione di allora.


Pensa che si possa tornare indietro?
No, secondo me no. Il progresso non porta stu grosso
cambiamento, anche perch tornare indietro, se un albero oggi
fruttifica cento quintali e non sono sufficienti a coprire le
spese, perch la coltivazione dulivo rimsta a terra, perch
basta pensare a un chilo dolio costa 3 euro, 3,50 allammasso.
Non si pu pensare di farlo solo per s stessi,
per mangiare?
Vabb ma tutti lo fanno per s stessi, per significa fare un
quintale o due, se uno ha famiglia numerosa, allanno, ma non
puoi fare cinquanta quintali di olio, allora chiaro, luliveto
resta abbandonato, perch non d reddito. Perch il Mercato
Comune Europeo, da una parte ha portato tanto benessere,
dallaltra tanto malessere perch chiaro, c la Grecia, c
la Spagna, con costi inferiori. C la concorrenza, ma non
solamente da questi paesi, poi chiaro ci sono i paesi africani
e i vari produttori di olio che poi scrivono olio pugliese o olio
lucano, gli olii vengono importati mettiamo tutti i giorni. Si
possono fermare 100 quintali, per quanti quintali passano
dalla dogana?
Conosce qualcosa di biodinamica?
Biodinamica... Io non lho avuta questa esperienza.
Oggi per esempio cera un signore che ha fatto
su s stesso esperienza di biodinamica, e noi
qua stiamo facendo coltura biodinamica, da
oggi stesso.
E che cosa avete fatto se lecito?
C un composto che chiamato Preparato
500 che letame di vacca, ovviamente
vacche che hanno mangiato bene, che non
hanno avuto erba chimica, messo dentro
corni di vacca, per macerare sotto il terreno.

97

Quando pronto diventa un colloide, humus,


dinamizzato e diluito in acqua e spruzzato nel
campo.
Cio qua non c stata la biodinamica, ma sai perch? Qua
sono mancate le grandi stalle.
Per il letame, per possibile farlo anche con
il sovescio.
Lo so, lo so. Per io mi riferisco ad appezzamenti, per fare
quel trattamento come li fanno per esempio nella Val Padana,
al mais, qua non si pu fare perch qua le stalle non ci sono,
lallevamento di bestiame non c. Vho fatto lesempio prima,
come veniva concimato il terreno.
Per ne basta talmente poco che con quello
possibile mettere in circolo un processo
virtuosistico che che poi la natura...
Io comunque questesperienza non lho avuta, come tecnico
questa esperienza non lho fatta. Nelle varie attivit che ho
svolto, nelle varie aziende in cui sono stato la biodinamica non
cera. Sarei un disonesto a dire s.
Castiglione allora sar un esempio.
Per esempio la concimazione non chimica, labbiamo fatta.
Biologica. Perch oltre al concime naturale, cera il concime
non chimico in natura, mi sono spiegato? Cera il concime
organico, io per esempio quel poco che ho lho concimato con
concime organico. CHe una via di mezzo, ed uscito negli
anni fine Settanta, inizio Ottanta. Perch prima era tutto
chimico. Quando uscito qua lo chiamavano u sale. MI d una
picca de sale.
Che poi era il solfato ammonico.
Ha visto la differenza tra una coltivazione
chimica e una a concime organico?
Ma quello certo che lho vista. Sicuramente perch tutti questi
prodotti sono a lento effetto, che danno un procedimento
piano piano alla piannta, chiaro che se uno vuole lo sviluppo
subitaneo deve ricorrere al concime chimico, ai nitrati.
chiaro che usato in piccole dosi non fa male, se prendo un
quintale di concime chimico a pronto effetto e lo irroro nel
terreno produco dei danni, sia alla coltivazione ma anche al
prodotto. chiaro se tutto va preso, per usato come bisogna
usarlo, si potrebbe anche. Se in un ettaro di terra al posto di
un quintale ce ne metto cinque ottengo il processo inverso: la
pianta non produce. Viene bruciata.
Lei ha laterra ancora?
Ma io ne ho un pochettino perch lho ereditata da mio padre
io ho sempre lavorato pressso varie ditte, soprattutto nel
campo del tabacco, un po di esperienza nellorto frutta, come
pelati, carciofi per la Findus, zucchine poi patate novelle,
98

quelle che si trovano surgelate. Ho avuto queste esperienze per


quattro-cinque anni, gli ultimi anni quando il tabacco ormai
non cera pi.
E come trattava la frutta?
Io periziavo tutta la produzione.
Era comunque coltivazione chimica...
No no, venivano controllate e addirittura venivano fatte le
analisi perch generalmente poi il pomodoro pelato veniva
dalla zona di Brindisi, quindi terreni profondi, che davano una
certa quantit e qualit. chiaro che poi una volta arrivati
in ditta venivano selezionati, fatta lanalisi e poi scaricato
il camion. Su questo punto puoi stare tranquilla che tutti i
prodotti usciti dalla ditta dove ho lavorato, prima venivano
analizzati, dal tecnico, poi cera la perizia per vedere la qualit
del prodotto, se erano malati, bacati o se cerano pomodori
verdi, quindi la perizia fatta nei cassoni. E poi veniva scaricato
il prodotto. Anche perch tutte le ditte erano super controllate
dai vari organi alimentaristi compreso il NAS.

99

101

Diversi fatti
di storia contadina

124

Cos Vittorio Bodini, poeta salentino e testimone ocu-

non sar pi vergogna, esso diventer nome di ri-

lare della vicenda dellArneo, descrive quellatmosfera:

spetto, e forse anche di onore.]

Siamo in una landa macchiosa che ci circonda a

[...]

perdita docchio, tutta groppe ispide come di una

La maggior parte di essi trascinano cos la vita

sterminata mandria di bufali. [] Da Nard a Taran-

come una pesante catena di piccoli debiti per sfa-

to non c nulla, c lArneo, unespressione vaga-

marsi e di fatiche estenuanti per pagarli. Quando il

mente favolosa, come nelle antiche carte geogra-

raccolto eccezionalmente buono e frutta guada-

fiche quei vuoti improvvisi che saprivano nel cuore

gni mprevisti, questi servono regolarmente per le

di terre raggiunte dalle civilt.{02}

liti. Perch bisogna sapere che a Fontamara non vi


sono due famiglie che non siano parenti; nei villag-

Piccola cronologia
del Novecento
910 aprile 1920 Repubblica Neretina

Ignazio Silone invece scrive nella prefazione del suo

gi di montagna, in genere, tutti finiscono con l'es-

romanzo Fontamara:

sere parenti; tutte le famiglie, anche le pi povere,

Fontamara somiglia dunque, per molti lati, a ogni

hanno interessi da spartire tra di loro, e in mancan-

villaggio meridionale il quale sia un po' fuori mano,

za di beni hanno da spartirsi la miseria; a Fontama-

tra il piano e la montagna, fuori delle vie del traffico,

ra perci non c' famiglia che non abbia qualche

quindi un po' pi arretrato e misero e abbandonato

lite pendente. La lite, si sa, sonnecchia negli anni

degli altri. Ma Fontamara ha pure aspetti partico-

magri, ma s'inasprisce di repente appena c' qual-

lari. Allo stesso modo, i contadini poveri, gli uomini

che soldo da dare all'avvocato. E sono sempre le

che fanno fruttificare la terra e soffrono la fame, i

stesse liti,

fellahin i coolies i peones i mugic i cafoni, si somi-

interminabili liti, che si tramandano di generazione

gliano in tutti i paesi del mondo; sono, sulla faccia

in generazione in processi interminabili, in spe-

In un memorabile intervento del 1969, Gianni Bosio po-

della terra, nazione a s, razza a s, chiesa a s;

se interminabili, in rancori sordi, inestinguibili, per

lemizzava con lideologia che dominava allora, ma an-

eppure non si sono ancora visti due poveri in tutto

stabilire a chi appartiene un cespuglio di spine. Il

cora oggi infesta, la ricerca e la riflessione sul folklore e

identici.

cespuglio brucia, ma si continua a litigare, con livo-

sulla cultura popolare:

[]

re pi acceso. Non vi sono mai state vie di uscita.

31 marzo7 aprile 1921 Giornate rosse allistine

Secondo questo tipo di ideologia luomo popolare

La scala sociale non conosce a Fontamara che

Mettere da parte, in quei tempi, venti soldi al mese,

15 giugno 1922 Omicidio di Cosimo Profico

portatore di un mondo (arcaico) che da recupe-

due piuoli: la condizione dei cafoni, raso terra, e,

trenta soldi al mese, d'estate magari cento soldi al

a Ugento

rare ma non si tratta delluomo storico cos come

un pochino pi su, quella dei piccoli proprietari. Su

mese, questo poteva fare, di risparmiato, una tren-

novembre 1926 Scioperi delle tabacchine

egli e si presenta, ma di unimmagine dimezzata;

questi due piuoli si spartiscono anche gli artigiani:

tina di lire in autunno. Esse se ne andavano subito:

di Neviano, Novoli, Trepuzzi, Poggiardo

si tratta del buon selvaggio, delluomo che buo-

un pochino pi su i meno poveri, quelli che hanno

per gl'interessi di qualche cambiale, oppure per

gennaiomarzo 1927 Scioperi a Soleto e Salve

no in quanto dimensione astorica: si tratta appunto

una botteguccia e qualche rudimentale utensi-

l'avvocato, oppure per il prete, oppure per il

21 novembre 1927 Sciopero delle tabacchine

delluomo folklorico. Ed questa e questa sola di-

le; per strada, gli altri. Durante varie generazioni i

farmacista. E si ricominciava da capo, nella prima-

a Marittima

mensione che conviene adoperare, usare, sfrutta-

cafoni, i braccianti, i manovali, gli artigiani poveri

vera seguente. Venti soldi, trenta soldi, cento soldi

15 maggio 1935 Rivolta di Tricase

re, culturalmente e politicamente.

si piegano a sforzi, a privazioni, a sacrifici inauditi

al mese.

19 ottobre 1944 Riforma Gullo (DLL Concessioni

Luomo folklorico la sola misura lecita per luomo

per salire quel gradino infimo della scala sociale;

[]

ai contadini delle terre incolte)

storico contemporaneo e subalterno per parteci-

ma raramente vi riescono. La consacrazione dei

Questo racconto apparir al lettore straniero, che

1 maggio 1947 Strage di Portella della Ginestra,

pare al festino della cultura politica della classe do-

fortunati il matrimonio con una figlia di piccoli

lo legger per primo, in stridente contrasto con la

in Sicilia

minante Luomo storico, luomo politico, luomo

proprietari. Ma se si tiene conto che vi sono terre

immagine pittoresca che dell'Italia meridionale egli

12 maggio 1950 Riforma Segni

della fabbrica e dei campi, viene semplicemente

attorno a Fontamara dove chi semina un quintale

trova frequentemente nella letteratura per turisti.

ignorato.

10 agosto 1950 Istituzione della Cassa per il

di grano, talvolta non ne raccoglie che un quintale,

In certi libri, com' noto, l'Italia meridionale una

Mezzogiorno (Casmez)

Il progetto che Gianni Bosio proponeva, che noi cer-

si capisce come non sia raro che dalla condizione

terra bellissima, in cui i contadini vanno al lavoro

28 dicembre 1950 Occupazione dellArneo

chiamo di condurre avanti,

25 gennaio 1961 Assedio di Tiggiano

102

di piccolo proprietario, penosamente raggiunta, si

cantando cori di gioia, cui rispondono cori di villa-

invece la ricerca delluomo storico il quale si pro-

ricada in quella del cafone. [Io so bene che il nome

nelle abbigliate nei tradizionali costumi, mentre nel

ietta nel futuro armato del vecchio e del nuovo; si

di cafone, nel linguaggio corrente del mio paese,

bosco vicino gorgheggiano gli usignoli. Purtroppo,

proietta in quel futuro anche per tagliare ogni con-

sia della campagna che della citt, ora termine

a Fontamara, queste meraviglie non sono mai suc-

cezione che lo considera uomo dimezzato.{01}

di offesa e dileggio: ma io l'adopero in questo libro

cesse. I Fontamaresi vestono come i poveracci di

nella certezza che quando nel mio paese il dolore

tutte le contrade del mondo.{03}


103

104

105

106

107

T
R
A

che i proprietari si recassero in Municipio per la firma:


se non lo avessero fatto spontaneamente, pretendevano che fossero tradotti anche coi ferri a mezzo dei
RR. CC.. Di fronte al tergiversare del sindaco, la ten-

I
L
1
9
1
9

A
N
A
R
D

sulla spinta

dei

movimenti

operai e contadi-

sione saliva e si giunse a minacciare mali estremi, quali


ad es. lincendio del municipio. Oggi Repubblica e
bisogna far sangue fu lo slogan pi emblematico fra
quelli urlati in piazza in quei giorni (si avverte leco della
Repubblica Neretina).
[] L'indomani i contadini bloccarono le vie d'ine il 1922 il Salento fu sconvolto da un'ondata di

gresso al paese e gli amministratori comunali decisero

scioperi, occupazioni di terre e altre forme di lotta che

di tener chiuso il municipio e, pur continuando i tentati-

solo in parte erano riconducibili negli schemi del riven-

vi di conciliazione, alla fine della giornata si era ancora

dicazionismo tradizionale, in quanto la massiccia pre-

in una situazione di stallo. Il 6 aprile, rimosse le barrica-

senza socialista nelle organizzazioni dei contadini cer-

te, fu riaperto il Municipio: a Racale e Melissano venne

cava di dare unit d'azione alle loro lotte, indirizzandole

in quel giorno siglato il patto tra contadini e agrari, ma

verso obiettivi politici oltrech economici.

ad Alliste la situazione continuava a rimaner difficile,

in questo clima, che vanno inserite le vicende

anche se era tenuta sotto controllo dal massiccio af-

ni, nacque la Lega di Resistenza dei Contadini, il cui

loro fedele. Alcuni baldi giovani salirono sulla loggia del

svoltesi ad Alliste ai primi di aprile del 1921, alle quali si

flusso dei regi carabinieri e di unautoblindata che vi-

animatore fu il neretino Eugenio Crisavola, il quale

Municipio per ammainare il tricolore e issare la ban-

dato il nome di

gilava per le vie del paese. Tuttavia, essendosi sfaldato

chiese ai proprietari terrieri solo migliori paghe e prezzi

diera rossa. Un consistente manipolo di dimostranti

pi bassi. I padroni prendevano tempo, e comunque

sfond il portone di palazzo Person e dai magazzini

non ne volevano sapere.{04}

furono trafugati grano, vino, olio, formaggi e salumi in


abbondanza.

L8 aprile 1920 si prepar lo sciopero generale, si

Verso le tre pomeridiane arrivarono in citt settanta

studi nei particolari il piano per isolare completamen-

soldati e trenta carabinieri, armati di moschetti, pistole

te la citt e per far cadere il governo municipale.

e bombe a mano. Lordine impartito dal Prefetto di Lec-

[] Tra gli scioperanti nacque lidea di proclamare,


a battaglia vinta, la

R
E
P
U
B
B
L
I
C
A

ce era stato perentorio: repressione! [] Fu una vera

N
E
R
E
T
I
N
A

strage: persero la vita cinque uomini, un sesto morir

retta dai proletari rivoluzionari.

G
I
O
R
N
A
T
E

R
O
S
S
E

e Melissano, anche il padronato allistino scese a patti


con i contadini. Il 7 aprile, pertanto, i proprietari terrieri
allistini apposero la firma sul concordato, che recepiva
in toto le richieste contadine.{06}

[] per la consapevolezza dei contadini di aver


dato vita ad unazione rivoluzionaria.

dopo alcune ore. I feriti furono ventisette, alcuni dei

Il 31 marzo 1921, in seguito al mancato accordo

quali in condizioni gravi, mentre tra le forze dellordine

tra la lega dei contadini ed i proprietari terrieri allistini,

si cont un solo morto. [] La repressione dei padroni

venne indetto lo sciopero per il giorno successivo. []

si scaten con ferocia inaudita sui contadini e mura-

Alle ore 10 del 4 aprile 1921, il capolega Cosimo Panico

tori rivoltosi tra linspiegabile indifferenza delle forze

si rec in municipio per consegnare al sindaco Vin-

dellordine.

cenzo Vergari il testo del "concordato" da sottoporre

La mattina del 10 aprile i ricchi proprietari organiz-

alla firma dei proprietari. Nel frattempo, la massa dei

zarono una contromanifestazione per le strade citta-

contadini stazionava minacciosa davanti al municipio

dine. I palazzi furono bardati col tricolore e ornati a fe-

impedendo a chiunque di uscirvi, se prima non si fosse

sta. Una folla di 1500 persone sfil per le vie pi impor-

firmato il patto: avvenne cos che il sindaco, l'assessore

[] Nella notte tra l8 e il 9 aprile furono tagliati i

tanti di Nard, con in testa gli agrari pi ricchi. Cinque

Pasquale Trianni ed il segretario comunale Giuseppe

fili del telefono e della luce, sinnalzarono barricate agli

giorni dopo, esattamente il 15 aprile, alcuni signori si

De Matteis rimasero sequestrati per l'intera giornata

ingressi principali della citt, fu bloccata la stazione

riunirono nel Palazzo Comunale e fondarono il Fascio

all'interno del Municipio.

ferroviaria, disarmati i carabinieri e il delegato di Pub-

dOrdine, i cui componenti si vantarono di aver repres-

Il sindaco Vergari, a nome dei proprietari, prometteva

blica Sicurezza, di modo che Nard fu totalmente iso-

so la sommossa e affossato la Repubblica Neritina:

che il lavoro non sarebbe mancato per nessuno in Alli-

lata. [] una folla di oltre cinquemila persone si rivers

unistituzione vissuta solo ventiquattro ore, ma che poi

ste e che i salari sarebbero stati equivalenti a quelli dei

nella Piazza del Comune, mentre i ricchi proprietari si

rinacque pi forte e pi bella ventanni dopo.{05}

Paesi vicini. I contadini volevano per fatti, non parole,

rinserrarono nei palazzi insieme alla servit, rimasta

il fronte degli agrari dopo gli accordi raggiunti a Racale

e perci chiedevano con sempre maggiore insistenza


108

109

T
R
A
I
L
1
9
2
6

L
A.
C.
A.
I.
T., una delle pri-

ed il 1927, le

operaie tabacchine diedero vita,


insieme a braccianti e coloni, ad una serie di manife-

i magazzini di molti paesi del Salento furono teatro di

me imprese coo-

stazioni contro lobbligatoriet del tesseramento sin-

manifestazioni e scioperi di protesta; i casi pi clamo-

perative del Mez-

dacale: nel novembre del 26 scesero in lotta le opera-

rosi per numero di partecipanti si verificarono a Soleto

zogiorno, venne costruita nel 1902 con la ragione so-

Tra le lavoratrici cera molta solidariet: se qualcu-

rie di Neviano, Novoli e Trepuzzi dove in centinaia ma-

e a Salve, dove vennero fermate e denunciate pi di

ciale Consorzio Agrario del Capo di Leuca. Nel 1906

na non stava bene o non aveva terminato il lavoro, le

nifestarono il proprio dissenso astenendosi dal lavoro:

50 tabacchine. Le autorit addette allordine pubblico

lAcait ottenne dal Monopolio la concessione speciale

altre la aiutavano. Ogni giorno le tabacchine, a turno,

a decine vennero arrestate per istigazione.

furono sollecitate dal ministro dellinterno ad adottare

per poter lavorare per le manifatture statali tabacco

venivano perquisite, perch non si poteva portar fuori

La stessa cosa accadde a Poggiardo, dove gli ar-

energiche misure di vigilanza per reprimere ogni mani-

levantino per una superficie di 70 ettari, poi portata a

il tabacco e il filo di cotone. Una volta lanno i dottori

resti tra le dimostranti ebbero come effetto collaterale

festazione di dissenso, dovuta, a loro avviso, alla man-

300 ettari e successivamente ridotta a 163. Nel 1909

andavano a controllare le condizioni fisiche delle lavo-

quello di espandere il movimento, al quale partecipa-

canza di uneducazione sindacalista dei lavoratori.

acquist dalla ditta Allatini lo stabilimento che tuttora

ratrici nelle apposite infermerie.

Nonostante la vigilanza e la repressione, le ope-

rono pi di 200 lavoratrici. Nei primi tre mesi del 1927,

raie tabacchine continuarono a manifestare il proprio

reca linsegna A.C.A.I.T. e nel 1925 ampli il magazzino


con la costruzione di un salone situato al primo piano.

dissenso anche nei mesi successivi. Alla riapertura dei

[...]

magazzini, nel novembre del 1927, le agitazioni conti-

LA.C.A.I.T. era formata da unala con uffici e a destra

nuarono, non solo per protesta contro i contributi sin-

uno spaccio che vendeva alimentari a basso prezzo.

dacali obbligatori, ma anche per chiedere un aumento

Ospitava anche un asilo nido per i bambini delle opera-

di salario giornaliero.

ie che venivano controllati da tre balie: una si chiamava

Lepisodio pi significativo si manifest a Maritti-

Giovannina. Le donne che avevano dei bambini pote-

ma, dove il 21 novembre scesero in sciopero pi di 150

vano allattarli. Cera lambulatorio per le operaie e gli

tabacchine per protestare contro la diminuzione della

impianti igienici; cerano inoltre celle frigorifere per la

mercede. Individuate come promotrici dellabbandono

conservazione degli orto frutticoli e una grande autori-

del lavoro, vennero tratte in arresto 21 operaie e, insie-

messa di macchine agricole.

me con loro, fu arrestato il locale fiduciario sindacale

NellA.C.A.I.T. in maggioranza i lavoratori erano

che, ritenuto responsabile di avere manifestato la pro-

donne. In tutto erano 1000 lavoratori: 900 donne e 100

pria solidariet alle lavoratrici, venne immediatamente

uomini. Si iniziava a lavorare allet di 12-13 anni. Lora-

sospeso dalla carica.{07}

rio di lavoro era: la mattina dalle 7 alle 12, poi una breve
pausa di unora e, finita la pausa, si ritornava a lavorare
fino alle 18. Ogni 15 giorni cera la paga: 50 lire, man
mano aumentava un po. Lidea di sciopero non era
nemmeno concepita.

110

111

Ba

2008

e
sil

1
5

o
ic

Pr
of

1922

1
5

G
I
U
G
N
O

G
I
U
G
N
O

1
9
2
2

2
0
0
8

In Piazza Colonna a Ugento, Co-

In via Nizza, Ugento, Peppino Ba-

simo Profico, bracciante agricolo

sile, consigliere comunale e pro-

impegnato nella lotta per la distri-

vinciale di IdV, strenuo difensore

buzione della terra del demanio ai

degli interessi del popolo e oppo-

contadini, viene barbaramente uc-

sitore dell'amministrazione comu-

ciso dal fascista Luigi Ancora con

nale di centro-destra, viene barba-

quattro colpi di pistola alla nuca.

ramente ucciso con 19 coltellate.

1922

2008
112

113

A PERENNE MEMORIA
DI

NESCA MARIA
PANARESE PIERINO
PANICO COSIMA
RIZZO POMPEO
SCOLOZZI DONATA
CHE

I
L
1
4

IL XV MAGGIO MCMXXXV

CADDERO

M
A
G
G
I
O
1
9
3
5

PER LA DIFESA DEI DIRITTI


DEL PROLETARIATO TRICASINO
I CONCITTADINI
AUSPICE LA SEZIONE SOCIALISTA
NEL DECENNALE DALLA MORTE
POSERO

il ministero delle Corporazioni

decret lo scioglimento del Consiglio


di Amministrazione dellA.C.A.I.T. I Tri-

I
L
2
5
G
E
N
N
A
I
O
1
9
6
1

casini quando appresero la notizia espressero imme-

Sotto il fuoco dei moschetti caddero tre operaie ta-

le tabacchine di Tiggiano assediarono la citt, in

diatamente un fortissimo dissenso perch vedevano in

bacchine e due contadini: cinque morti che sancirono

segno di protesta nei confronti dellamministratore dei

questo provvedimento una reale minaccia contro il loro

dolorosamente la nascita di quel particolare movimen-

beni della Baronessa di Caprarica, nella vicina Trica-

lavoro e soprattutto la fine della sicurezza economica

to sindacale salentino, contrassegnato da unacerba

se, che decise di escludere 250 tiggianesi (allepoca

rappresentata dallA.C.A.I.T.

caratterizzazione muliebre sul versante operaio e dal

un quarto della popolazione femminile), preferendo

La mattina del 15 maggio le operaie tabacchine vo-

retaggio ribellistico e disorganizzato su quello rurale,

una manodopera forestiera. Le donne intrappolarono

levano astenersi dal lavoro, ma i dirigenti dellA.C.A.I.T.

che rimase in ombra per tutta la durata del fascismo e

le concorrenti nel magazzino mentre il paese da una

le convinsero a tornare a lavorare.

sarebbe riesploso in forma virulenta tra il 1949 e il 1951

parte, e le forze militari dallaltra, si preparavano ad

durante la rivolta dellArneo.{09}

una vera e propria guerra. Dopo 27 giorni di sciopero

Nel pomeriggio si raccolsero le firme da inviare


al capo del governo. Nel frattempo venne appeso un

le richieste delle lavoratrici vennero accolte e ritorn

manifesto del podest di Tricase, Avv. Edgardo Aymo-

lordine pubblico tra la generale soddisfazione della

ne, che invitava i cittadini a tornare tranquilli a lavoro.

popolazione e delle istituzioni. Tutte le tabacchine ven-

Questo manifesto provoc una vera e propria protesta.

nero assunte. E ancora a Calimera, il 13 giugno 1960

Le persone cominciarono ad agitarsi e volevano abbat-

nel magazzino Villani e Pranzo, un incendio scoppiato

tere i cancelli del municipio. Visto che gli animi non si

durante dei lavori di disinfestazione, condotti senza al-

calmavano, vennero chiamati i carabinieri che furono

cuni rispetto delle norme di sicurezza, uccise quattro

incaricati di sparare.{08}

tabacchine e ne fer gravemente altre tre.{10}


114

115

T
R
A

I
L

I
L
1
9
4
4

T
R
A

1
2
M
A
G
G
I
O

e il 1950 ci

furono numerose
occupazioni delle
terre incolte, proteste e manifestazioni in quasi tutti i
Comuni del Salento, perch la riforma Gullo(chiamato

I
L
1
9
4
9

tutto l'economia del Sud Italia), ma non venne mai at-

1
9
5
0

tuata dai governi che si succedettero.

co proprietario terriero) realizz un'altrariforma agraria,

il Ministro dei Contadini) aveva garantito la redistribuzione delle terre (per far fronte ad una pesantissima
crisi economica che aveva messo in ginocchio soprat-

e il 1950 e tra

il 1950 e il 1951,
migliaia di contaquando l'allora Ministro dellAgricoltura Segni(ric-

dini si mossero per occupare le terre di un vasto lati-

tendere e, con lancio di lacrimogeni e azioni di blocco

fondo incolto tra le provincie di Lecce, Brindisi e Taran-

stradale i contadini furono scacciati. Il Ministero della

to, scatenando la

Difesa sped anche un aeroplano per controllare me-

che svuot di significato la riforma Gullo. Questa era


una riforma che aveva la formale intenzione di espropriare migliaia di ettari di terre da assegnare ai piccoli
proprietari terrieri: le espropriazioni dovevano riguardare 800.000 ettari, dei quali 650.000 nel Mezzogiorno. Ma nella realt fu espropriato poco pi di 1/10.In
Salento si espropriarono pochi ettari, che non bastavano alle migliaia di contadini senza terra.

Q
U
E
S
T
I
O
N
E

D
E
L
L
A
R
N
E
O

glio le azioni dei contadini. Il 7 gennaio furono arrestati


centinaia di contadini, che successivamente sarebbero stati processati.
Lo stesso giorno lArneo fu inserito nel progetto di
riforma della Legge Stralcio In questa occasione le biciclette e le coperte dei contadini furono distrutte dalle
forze dellordine come rappresaglia.
Il processo voluto dai vertici della forza pubblica,

Il senatore Tamborinoera proprietario di ben

Dai comuni di Copertino, Nard, Arnesano, Gua-

in capo al commissario Magrone ebbe come imputati

28.000 ettari di terre, cheusava solo per la caccia. Ec-

gnano, Leverano, Carmiano, Salice Salentina, Campi

sessanta fra contadini e capilega. Un collegio di av-

cettuate alcune masserie che provvedevano all'alleva-

Salentina, ma anche del brindisino, San Pancrazio,

vocati da tutta Italia, dellarea socialcomunista, difese

mento di animali, il resto di quella immensa distesa di

Manduria, Erchie, il punto di raccordo era il Pozzo dAr-

gratuitamente i contadini. Il processo si celebr fra il

Com' noto, il 1 maggio del 1947 ci fu la strage di

terra era totalmente incolta. Secondo alcune fonti il se-

neo, unica sorgente di acqua potabile per uomini e ani-

marzo e il maggio 1951, e alla fine laccusa fu smontata

Portella della Ginestra, dove furono uccisi 11 contadi-

natore Tamborino fece pressioni a Roma affinch dalla

mali.{12}

e i contadini condannati furono solo in dieci che subi-

ni e feriti 65. La responsabilit, secondo alcuni, fu dei

riforma agraria fosse estromessa la Provincia di Lecce,

ricchi proprietari terrieri. Per tale motivo De Gasperi si

onde evitare la redistribuzione delle sue terre.

rono pene simboliche.{13}


Il 28 dicembre 1950 fra i duemila e i tremila contadini,

dimise, poi torn, poco dopo, con un governo di soli

Ma Tamborino e tutti i grandi latifondisti salenti-

seguiti dai vertici delle Leghe contadine e della CGIL si

partiti di centro destra. Fu la famosa rottura dei governi

ni, messi alle strette, alla fine cedettero alle pressioni

mossero in direzione dellArneo dai paesi di Nard, Co-

di coalizione Antifascista.

del P.C. e della lega dei contadini epromisero in totale

pertino, Veglie. Per alcuni giorni i contadini occuparono

4500 ettari di terra. Se ne distribuirono solo 890, poi

le terre, dividendole e spietrandole. Da una occupazio-

tutto si blocc.

ne simbolica si era passati da una occupazione della

Nel frattempo il Parlamento approvava la legge

terra che aveva nella produzione un suo fine.

stralcio (n. 841/1950) per la redistribuzione delle terre

Quando il Ministro degli Interni Scelba seppe

ai contadini. Ma stranamente il Salento ne rimase fuo-

delloccupazione dette ordine alle forze di pubblica

ri. Alcuna zona del Salento era menzionata nella leg-

sicurezza, guidate dal commissario Stefano Magrone

ge.{11}

di reagire fermamente alle dimostrazioni. Fra il capodanno 1951 e il tre gennaio la reazione non si fece at-

116

117

L
A
Q
U
E
S
T
I
O
N
E
M
E
R
I
D
I
O
N
A
L
E,

inserita nel-

la agenda politica del tempo, fu


solo discussa ma mai trattata veramente. Lobiettivo

giorno fu solo un contenitore politico alle dipendenze

dice che a Berna costassero 75 franchi, al cambio 11

fu sempre quello di tenere il Sud alle dipendenze del

della Democrazia Cristiana e ottenne pochissimi risul-

mila lire dell'epoca (il guadagno per una settimana di

Nord. Esempio la

tati. Da una valutazione attenta della sua capacit di

lavoro), e spesso i capannoni erano messi a disposizio-

spesa, infatti, ne risulta che gli investimenti usati dalla

ne dalle ditte ove lavoravano.

C
A
S
S
A
D
E
L

M
E
Z
Z
O
G
I
O
R
N
O

Casmez per il Sud rappresentavano solo lo 0,5% del

Inoltre gli usi, i costumi e le usanze erano diverse e

PIL, a differenza degli investimenti ordinari per il Nord,

spesso i Meridionali non riuscivano ad integrarsi. I fa-

che rappresentavano il 35% del PIL.

mosi cartelli "non si affitta ai meridionali" si ritrovavano

In questo contesto furono tanti i salentini costretti

anche all'estero.

ad emigrare. I pi lasciarono il Salento alla volta della

A seguito dell'unit d'Italia furono molti i salentini

Germania, del Belgio, dellaSvizzera,mete ambite, per-

che, per tante ragioni, furono costretti ad abbandona-

no. Secondo i dati forniti da SVIMEZ, nel 2011 si sono

ch occorreva continua forza-lavoro ed i salari erano

re la loro terra percercare fortunao per non morire di

trasferiti al Centro-Nord ben19.900 pugliesi, di cui circa9.000salentini. {14}

alti. Ma anche in questi paesi isalentini trovarono con-

fame. Da allora ai giorni nostri l'emigrazione un feno-

dizioni di vita pessime. A partire dalle case. Le crona-

meno ormai strutturato. Un censimento del1951ripor-

un ente fondato nel 1950 (e chiuso nel 1984) che aveva

che raccontano di capannoni ovevivevano pi di 100

ta che circa22.800 salentinilasciarono la propria casa,

l'obiettivo di fare investimenti per il Sud e di creare le

persone, i cui letti erano cos tanti che dormendo ci si

di cui2100circa andarono allEstero. Per 10 anni pi

infrastrutture necessarie per appianare le divergenze

poteva trovare sulle lenzuola delmalcapitato vicino.

tardi, nel1961, si parlava di circa63.600espatriati, di

economiche con il Nord Italia. La Cassa del Mezzo-

Tutto era in comune: bagni, cucina, docce. Gli affitti si

cui43.700all'estero. Ancora oggi continua il fenome-

118

119

120

121

122

123

Testi
{01}

Immagini
p. 102

Alessandro Portelli, introduzione a Vincenzo Santoro

Occupazione delle terre a Montescaglioso (MT) in

e Sergio Torsello (a cura di), Tabacco e tabacchine

localit Tre confini, 29 settembre 1949. I contadini

nella memoria storica. Una ricerca di storia orale a

si dispongono a formare il simbolo di falce e martello

Tricase e nel Salento, Manni editore 2002, p. 16


{02}
Vittorio Bodini, Laeroplano fa la guerra ai contadini,
in Barocco del Sud, Besa Editrice, Nard, p. 120
{03}
Ignazio Silone, Fontamara, https://ilcorso3b.files.
wordpress.com/2013/12/fontamara.pdf
(ultimo accesso 21 giugno 2014)
{04}, {11}, {14}

p. 104105
Annuncio in difesa dei lavoratori agrari (anni 40)
p. 106107
Immagini della Mostra per il 20 anniversario della
Resistenza. Fonte: Albe Steiner, Il manifesto politico,
Editori Riuniti 1978
p. 110
Tabacchine (Archivio Storico Parabitano). Fonte: Anna
Trono, Fabiola Pesare, La donna nella realt produttiva

Storia del Salento. Le lotte per la terra ai primi del

salentina. Tabacchi e tabacchine nel Salento leccese;

900, http://www.laputea.com/it/cultura-salento/

pianta di Nicotiana Tabacum, da cui viene prodotto

scopri-salento/storia-salento (ultimo accesso 23

il tabacco. Fonte: Wikimedia Commons

giugno 2014)
{05}

p. 111
Lo stabilimento A.C.A.I.T. in una foto depoca; lo stesso

Emilio Rubino, La Repubblica Neretina, http://www.

stabilimento dopo la riconversione industriale

fondazioneterradotranto.it/2012/11/22/la-repubblica-

Fonte: http://pubzine.eu

neritina/ (ultimo accesso 23 giugno 2014)


{06}

p. 115
I canti delle tabacchine. Fonte: Anna Trono, Fabiola

Giornate Rosse allistine, Wikipedia,

Pesare, La donna nella realt produttiva salentina.

http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Giornate_

Tabacchi e tabacchine nel Salento leccese

Rosse_allistine&oldid=60758930 (ultimo accesso 22


giugno 2014)
{07}, {10}

p. 116
Fausto Gullo, il ministro dei contadini.
Fonte: Archivio fotografico de LUnit;

Marco Piccinni, Tabacco e Tabacchine nel Salento,

la strage di Piano della Ginestra in un giornale

http://www.salogentis.it/2013/06/17/tabacco-e-

depoca. Fonte: http://altocasertano.wordpress.com

tabacchine/ (ultimo accesso 21 giugno 2014)


{08}
1 C Scuola Secondaria di 1 grado Via Apulia Tricase,
LA.C.A.I.T., http://apuliascuola.gov.it (ultimo accesso
22 giugno 2014)
{09}
Gino L. Di Mitri, Gazzetta del Mezzogiorno,
21 marzo 2011
{12}
Presentazione del documentario LArneide. Lo stato
fa la guerra ai contadini di Luigi del Prete, http://www.

p. 117
Manifestazione a Montescaglioso (MT) nel corso dello
sciopero generale dei braccianti (giugno 1949)
p. 118
Cartina del Regno delle Due Sicilie, compilata ed
eseguita su pietra da Benedetto Marzolla (Napoli,
1841). Fonte: Real Litografia Militare
p. 119
Due immagini di Torino negli anni 70.
Fonte: sconosciuta
p. 120

archiviosonoro.org/puglia/archivio/archivio-sonoro-

Da Melissa a Modena, supplemento al n. 3 di

della-puglia/fondo-documentari-e-fiction/larneide-lo-

Lavoro a cura della Cgil, 15 gennaio 1950.

stato-fa-la-guerra-ai-contadini.html (ultimo accesso


23 giugno 2014)

pp. 121123
Cartoline celebrative edite dalla Cgil in occasione del
1 maggio in ricordo dei caduti nelle lotte contadine.

a pag. 156

da pag. 125

Due diari sul Parco Comune


dei Frutti Minori

Castiglione dOtranto,
1221 aprile 2014

126

127

128

129

SABATO 12 APRILE 2012

raggiungimento di una totale messa in comune

Alle 9:00 ci si trova presso le aule sociali,

del bene terra. Caroline invece riflette sullattivit

si preparano gli attrezzi, si aspettano i ritardatari

mattutina: non stata tanto colpita dalla quantit

e ci si avvia verso larea della curteddha.

e assurdit dei rifiuti trovata tra erbe e rovi, quanto

Passiamo la mattinata a ripulire dai rifiuti le fasce

dallestrema forza e capacit dellecosistema di

di terreno ai bordi della strada, via Vecchia Lecce.

digerire, riassorbire e ritrasformare in terreno i rifiuti

Differenziamo i rifiuti e li ammucchiamo su

prodotti dagli umani. Dice che sulla terra dovremmo

un telone. Dopo unattesa pausa pranzo a base

comportarci da ospiti delicati e non assumere

di pane, pomodori dinverno e peperoncino ci

anche in ambito agricolo un comportamento e una

riuniamo nellaia. Rene pone il problema del senso

filosofia antropocentrica.

delle nostre attivit: quando un gruppo di persone

DOMENICA 13 APRILE 2014

si riappropria di una cosa pubblica in disuso

Sveglia alle 9:00, piove, Mattia gi uscito.

o abbandonata tende spesso a riprodurre le stesse

Restiamo un po a casa incerti sul da farsi,

dinamiche di sistema dalle quali si vorrebbe

pensiamo che per la pioggia non si lavori. Alle 11:30,

distaccare. E allora, dice, bisognerebbe interrogarsi

finita la pioggia io e Gianluca decidiamo di uscire

per cercare innanzitutto il senso di determinate

per una visita a Castiglione, ci chiama Mattia e

azioni e poi per cercare di non riprodurre

ci dice che sono alla curteddha a lavorare, allora

gli stessi sistemi anche se lo si fa dal basso.

ci dirigiamo l e subito cominciamo a lavorare

Gigi dellassociazione percorre alcune tracce

allorto sinergico che gi a buon punto. Dopo la

storiche per analizzare lattuale status di uso

pausa pranzo, al riparo dalla pioggia che tornata,

della terra e la commercializzazione di massa dei

restiamo unoretta con Angelo Salento, un sociologo

prodotti, dinamiche di mercato, ecc. Rocco racconta

dellUniversit del Salento. Angelo ha preparato

lesperienza del loro gruppo e le attivit svolte negli

un talk sulle diverse forme di aziende agricole e su

ultimi 3 anni dichiarando lintenzione di costituire

diverse forme, motivI e senso di produzione. Nel

una cooperativa, ma riflettendo al contempo sul

frattempo smette di nuovo la pioggia e parte di noi

fatto che una cooperativa non comunque il

torna a lavorare allorto, si spera di finirlo domani.

130

131

LUNED 14 APRILE 2014

in Salento, come in gran parte del Sud molto

Andiamo alla curteddha di buonora, arrivato

radicata. Nel pomeriggio andiamo in un ex

anche Emilio. Alcuni anziani dellassociazione Auser

magazzino di tabacco ad assistere alla lavorazione

sono gi al lavoro per rimettere in sesto il muretto

della pasta che mangeremo stasera a cena.

a secco a ridosso dellorto sinergico, noi non

La comunit di Castiglione ci sorprende giorno

possiamo far altro che dare una mano da

dopo giorno per il suo spirito unitario e solidale,

manovali, sono loro che conoscono la tecnica

per la gentilezza e lapertura mentale, per lenergia

di costruzione e, nonostante let, mantengono

e lentusiasmo che mettono in qualunque iniziativa.

un vigore fisico invidiabile. Emilio fa il punto della

La sera si cena con lassociazione Auser, gli anziani

situazione e osserva, riguardo alla Festa dei Vivi,

del paese. Le donne sono un vulcano, dopo aver

che nelle passate edizioni la costante stata quella

lavorato tutto il giorno a preparare chili e chili

del percorso, del pellegrinaggio o processione,

di pasta fatta in casa sono comunque molto pi

dello spostamento in una dimensione sempre

energiche di noi e dopo cena ci trascinano in danze

molto intima; lanno scorso continua a Phoenix,

e balli sfrenati.

in Arizona, si verificato invece un coinvolgimento

MARTED 15 APRILE 2014

di molte pi persone, anche esterne al progetto, la

La mattina ci si sveglia presto e si va sui campi

cui partecipazione stata caratterizzata comunque

a preparare le attivit per le scolaresche del

da una forza emotiva e da un delicato intimismo.

circondario che cominciano ad arrivare dalle 9:00,

Dopo un giro di interventi ci lasciamo con il compito

piantumano le erbe aromatiche tuttintorno allorto

di pensare a diversi interventi per il prossimo due

sinergico (serviranno a tenere lontani gli insetti

novembre, da effettuarsi magari in pi posti diversi.

nocivi), costruiscono strumenti musicali da materiali

Giancarlo propone di utilizzare un vecchio cinema

riciclati e raccolgono i rifiuti residui a bordo strada.

abbandonato a San Cesario, Gianluca di prendere

Dopo pranzo si fa una riunione plenaria con Irene

spunto dalla simbologia funeraria del barocco

che svolge una matassa di lana rossa da passarsi

leccese, io propongo di indagare la dimensione

man mano che si interviene, ne risulter un reticolo

domestica e quotidiana del culto dei morti che

abbastanza intricato, anche perch la discussione

132

133

prende subito una piega socio-politica interessante,

MERCOLED 16 APRILE 2014

riflettendo sui fatti accaduti ieri a Roma (gli scontri

Quando ci si ritrova tutti gi abbastanza tardi,

tra le forze dellordine e i movimenti di lotta per

si comincia una discussione sul viviterium, tiro fuori

il diritto allabitare che chiedono casa e reddito)

il gomitolo di lana rossa che mi ha lasciato Irene

e si quello che accade qui a Castiglione, unutopia

e lo usiamo. Emilio descrive la sua idea originaria

che cerca la sua strada alla periferia dellimpero.

e la pone sul tavolo come un impulso, le riflessioni

Dopo qualche ora di lavoro sui campi ci riuniamo

sono molte, dalla dedicazione degli alberi alla forma

noi cafausici per continuare la discussione sulla

da dare allo spazio intorno. Rene tocca un punto

prossima Festa dei Vivi, si cerca di capire se

importante, chiede di interrogarsi bene sulla

spostarci o meno a San Cesario nei prossimi

sacralit di un luogo perch questo potrebbe

giorni. Si discute anche della mia proposta di micro

produrre una separazione ben definita tra sacro

interventi sulla celebrazione domestica dei defunti,

e profano. Io mi pongo la questione della

Francesca Marianna racconta la sua esperienza

costruzione di un monumento, del suo compito

legata al 2 novembre e delle sue mostre rivolte

di testimone e del come fare per destituire la

al pubblico dei morti. Nel tardo pomeriggio si svolge

monumentalit e la tensione al passato di una

un incontro col professor Salvatore Coppola, storico

tale funzione, ma non ne parlo in assemblea, un

locale, che ripercorre la storia delle lotte contadine

pensiero che voglio elaborare. Dopo pranzo si esce

nella provincia di lecce nel corso del Novecento e si

per una passeggiata tra Castiglione e Depressa

dibatte sullesperienza castiglionese, sottolineando

con lavvocato De Matteis, appassionato di storia

i diversi bisogn e modi di comunizzare le terre.

locale che descrive i luoghi simbolo del circondario.


Per cena si va al Bottegone, c anche un piccolo
spettacolo offerto da P40, mio amico e menestrello
salentino, il vino scorre a fiumi e la cena si trasforma
in unallegrissima festa tra canti da osteria e cori
da stadio. Si tira tardi, domattina sar dura.

134

135

GIOVED 17 APRILE 2014

Il 17 aprile arriviamo a Castiglione dOtranto,


Da Urbino sono giunti degli studenti che preparano
un tipico paesino leccese, con mura bianche
i pigmenti per dipingere ad affresco le eventuali
e inaspettate case dai colori accesi e stridenti.
segnaletiche del parco, io e Gianluca gli diamo
Un posto molto tranquillo, rende lidea che tutti
dei consigli e loro provano leffetto sulla calce
si conoscano. Una cosa che non ci aspettavamo
canapa di Rocco. Karen ci coinvolge in una sessione
invece il freddo.
di disegno sulla terra, chiede di rappresentare un

ormai terminata. Iniziamo a lavorare con quello


che c, il terreno. La cosa che notiamo subito
che nessuno fa esclusivamente una cosa, non
ci sono compiti veramente definiti, ma tutti
aiutano qualcun altro in quello che impegnato
a fare. Cerchiamo di capire a questo punto quali
La mattina arriviamo al parco e subito notiamo
rito intimo e personale. Con il piccone traccio un
come tutti collaborano tra loro, lavorano la terra
cerchio aperto in un punto, con i piedi calpesto il
e piantano alberi, discutono e riflettono, sono
terreno allinterno del cerchio procedendo a spirale
una piccola comunit. Non c la corrente
verso il centro, poi faccio proseguire il solco per un
elettrica, cos realizziamo che dobbiamo iniziare
breve tratto in linea retta per poi formare un altro
a lavorare in maniera concreta, fisica, la parte
cerchio aperto, ripeto loperazione precedente.
riflessiva e concettuale del nostro progetto
Con Luigi Coppola, Giancarlo e gli studenti di
136

possono essere effettivamente gli strumenti con


i quali lavorare. Gianluca ci aiuta a lavorare
la terra e la calce per ottenere il pigmento con
Urbino percorriamo il tratto di strada del parco per
la quale facciamo le prime prove della nostra
individuare dei punti dove porre le segnaletiche, ma
segnaletica. C anche Rocco, che vive
Giancarlo pone un dubbio, lui le segnaletiche non le
a Castiglione, un uomo molto simpatico,
vorrebbe per niente, opterebbe per unestetica pi
alla mano e sempre sorridente, che ci porta
naturale e selvaggia del parco.
137

Effettivamente sta venendo fuori un giardinetto


la calce, trucioli di canapa (che coltivano) e ci fa
pulito e aggraziato per signore cotonate, e mi viene
vedere come lavorare i materiali. Tutti sono molto
alla mente la riflessione di ieri di Rene, il sacro
disponibili e mostrano interesse in quello che
che produce separazione, quello curato il parco,
stiamo cercando di fare, ci forniscono punti
altrove potete continuare a scaricare i vostri rifiuti.
di vista e consigli.
***
Alle 18 c un incontro presso le aule sociali.
Arriva anche Elena Gigante e andiamo a casa
di Rene a registrare la sua voce per un altro lavoro,
la voce dovrebbe venire dal ventre di unanitra cotta,
siamo in una piccola tavernetta col camino acceso,
accanto al fuoco, la situazione ideale. La sera si
cena al Bottegone, si leggono alcune poesie, dopo
si tenta di andar via senza destare lattenzione,
ma Karen alluscita del locale ci coinvolge in una
Siamo impegnati nella realizzazione del colore
coreografia, alluna riusciamo ad essere a casa,
e nelle prove di affresco, quando si avvicinano
ci prepariamo ad andare a letto, ma ci riusciamo
a noi Giancarlo e Luigi. Giancarlo inizia ad
solo dopo unultima visita di Karen nelle vesti
esporci i suoi dubbi, lui preferirebbe una
di Ges.
segnaletica pi invisibile, poco percettibile.
Noi non siamo molto daccordo e cerchiamo
di spiegargli il nostro punto di vista. Rocco e altri
due abitanti di Castiglione invece apprezzano le
prime prove di landmark.

138

140

141

di grafica nelle aule sociali. Ci illustrano il lavoro gi


a lavorare. Alcuni iniziano a mettere in dubbio

Allora di pranzo capiamo come viene gestita

avviato per il Parco Comune dei Frutti Minori e il loro


la questione vitto. Tutti alle aule sociali: pane

letica di quello che vogliamo fare per il parco,

e pomodoro e vino rosso. Si prepara da mangiare

parlandoci di brand, non vogliono che il parco

metodo, che parte da uno studio storico e sociale


(in questo caso anche botanico) della realt
tutti assieme, noi allinizio ci sentiamo un po

venga brandizzato. Alcuni non sono daccordo

fuoriluogo topi di citt fin quando, dopo

sul fatto che si facciamo nette distinzioni di

da ridurre a segno intelligibile e riproducibile.


Tornano fuori i dubbi di ieri riguardo alla segnaletica
pranzo, laviamo i piatti con gli altri, in una sorta

genere tra le varie zone, o sostengono che non

di catena di montaggio. La sera invece ceniamo

ci sia bisogno di identificare, nominare,

e alleccessiva connotazione dellarea del parco,

tutti insieme al Bottegone, un localetto che


a quanto pare in genere non serve da mangiare
VENERD 18 APRILE 2014

come hanno fatto mentre eravamo l noi. Capiamo


Ci si sveglia a met mattinata, piove e fa freddo,
subito che il vino una costante invariabile
la temperatura si abbassata sensibilmente,
del soggiorno. Quella sera un bambino della
non possiamo lavorare. Ci si trascina fino
comunit dei frutti ha voluto deliziarci con
al pranzo presso le aule sociali. Dopo pranzo
canzoni rap. E poi c Karen, un artista armeno.
approfittiamo dellinterruzione della pioggia per
Si presenta spesso con turbanti colorati in testa,
andare sui campi e portare avanti un po di lavoro
sempre lanima della festa. La sera c sempre
che dovremo terminare domani. Con un piccolo
qualcuno che improvvisa uno show. Ci sono
gruppo svolgiamo degli esercizi di meditazione
diversi artisti che collaborano al progetto del
guidati da Karen e da Emilio che ci fanno lavorare
Parco Comune, tra cui Rene Gabri, che vive a New
sul respiro, sulla ricerca di unimmagine interiore e
York. il 18 aprile e il nostro docente, Bubbico,
sulla percezione ultrasensibile della presenza degli
tiene una presentazione nelle aule sociali,
altri nello spazio, sono esercizi semplici, ma che
impegnato a parlare dei suoi lavori cercando
riescono a farci connettere gli uni agli altri in una
di spiegare a tutti cosa abbiamo in mente di fare,
sfera che non quella corporea e neanche quella
e cosa in genere un grafico dovrebbe fare in un
prettamente mentale. Nel pomeriggio abbiamo
contesto simile, nel quale, almeno lui, abituato
un incontro con Mauro Bubbico e i suoi studenti
142

sulle prime il team grafico si pone sulla difensiva,


informare. Presupponendo che noi siamo venuti
poi il confronto dialettico diventa interessante.
qui per questo, parte un lungo dibattito. ovvio
Nel frattempo arrivano i due Luigi, ci incontriamo nel
che non ancora molto chiaro il processo che
bar vicino con il gruppo cafausico, non ci diciamo
abbiamo intrapreso e che ci prestiamo ad attuare,
un gran che, ma sentiamo lesigenza di deviare
il modo in cui vorremmo lavorare e il nostro
leggermente dal percorso iniziato a dicembre per
obiettivo. Probabilmente una questione di
connetterci anche allesperienza di Castiglione.
incomprensione, che sorge da un approccio
Prima di cena c un altro incontro con Leonardo
differente di riflessione e progettazione
Angelone che, come a dicembre, spiega i princpi
tra noi e gli artisti che operano in un determinato
dellagricoltura biodinamica steineriana che
contesto. Quello che emerge che c
metteremo in pratica domani. Lui sempre molto
del pregiudizio nei confronti della nostra
chiaro e riesce a infondere a tutti lentusiasmo
professione, che ad oggi non viene ancora
e linteresse per il suo lavoro. Rocco freme dalla
compresa appieno. Probabilmente molti
voglia di cominciare. Ceniamo al bottegone
ci ritengono parte di un sistema capitalista
e dopo con Karen, Federica e Andrea andiamo
e consumistico, parte del grande universo
a fare un giro a Marina di Andrano.
aziendale e strettamente legati al concetto
Ci accompagna Michele, un ragazzo del posto.
di brand. In realt, lavori di questo genere sono
Finalmente riusciamo ad avvicinarci al mare.
solo una piccola porzione di quello che il mondo

143

del graphic design oggi, e soprattutto noi che

pubblica, hanno sviluppato dei sistemi di

siamo l, ne siamo estranei. Non lavoriamo per

comunicazione rivolti al cittadino e coerenti con

un comittente privato che mira alla crescita del

la cultura visiva del luogo. Unaltra contestazione

proprio capitale. Il concetto di brand legato alla

che viene fatta riguarda il fatto che, andando noi

creazione dellimmagine di beni o servizi propri

ad identificare solo una porzione di territorio, che

di unazienda, di un ente privato che ha come

quella iniziale perch il Parco Comune dei

obiettivo quello di differenziare il proprio

Frutti Minori concepito come luogo in continua

prodotto da altri e avere un rientro economico.

via di sviluppo la gente potrebbe finire per

Noi non facciamo niente di tutto questo. Diamo

rispettare solo la zona curata e segnalata e

un nome e unimmagine ad un luogo che pu

continuare a gettare rifiuti poco pi avanti,

essere utilizzato da tutti, che non deve

dove non ci sono ancora coltivazioni n etichette.

concorrere con unaltra realt e che non deve

Ma non esattamente cos. Se gli abitanti di un

essere venduto. Si pu dire che, in un certo senso,

posto vengono sensibilizzati verso determinate

vendiamo limmagine del prodotto, perch deve

tematiche, attraverso unazione concreta sul

essere accettata dal committente in questo

territorio che probabilmente la cosa pi

caso la comunit e poi applicata. Ma la nostra

significativa pensata in questo contesto

posizione quella di progettisti che si prestano

sotteso che dovranno rispettare anche la terra

a produrre un bene funzionale al servizio del

che si trova poco pi avanti, sulla quale non

cittadino, informazione utile per il bene della

si ancora intervenuti ma che in futuro verr

comunit, senza la presenza di comissioni

anchessa riqualificata. Se non ci fosse alcuna

private. Lesempio che guardiamo quello

testimonianza di cura, alcuna attenzione,

di alcuni grafici italiani degli anni 70 e 80,

alcun segno che ti faccia capire che l, che in

i pionieri della Pubblica Utilit Dolcini per

quella zona dalla dimensione indefinita perch

Pesaro, Balan per la Valle dAosta, Cresci per

non ci sono barriere che ne delimitano il perimetro

Matera i quali, sulla base di una comissione

qualcuno intervenuto e ha messo in moto un

144

145

processo estendibile, allora probabilmente anche

appropriata alle attivit che vi si svolgono e alla

quellarea finirebbe per essere nel tempo

comunit alla quale sono rivolti. Il branding

abbandonata e sede di nuovi rifiuti. Inoltre la

unaltra cosa. Noi siamo l perch un pezzo di

segnaletica che abbiamo pensato non statica,

strada con ai fianchi delle strisce di terra deve

i blocchi di pietra sui quali abbiamo lavorato

essere trasformato in un parco comune con la

possono essere spostati in base alle necessit

piantumazione di piante da frutto minori.

del momento e alla crescita delle piante. Questo

La nostra intenzione quella di promuovere

sistema partecipativo e facile da realizzare, chi

questa iniziativa cosa fatta prima di arrivare

collabora al Parco Comune pu tranquillamente

l e di valorizzare quel luogo che altrimenti

creare altri segni in concomitanza alla crescita

rimarrebbe anonimo, non riconoscibile, come

del parco. La maggior parte dei nostri lavori

tutti gli altri pezzi di terra non curati da nessuno.

focalizzata su tematiche legate al territorio,

Sarebbe difficile, se non impossibile, riconoscere

alla cultura dei luoghi, ai concetti di comunit,

un parco o qualsiasi altro tipo di zona che

di tradizione, di saperi e di processi nella

si vuole arricchire e mettere in luce l dove

creazione di valore molto spesso partecipativi.

non c nulla che mi permetta di riconoscerlo,

Creiamo informazione, comunicazione,

di apprezzarlo, di identificarlo. Il nostro compito

arricchendo visivamente delle realt. Alcuni

quello di informare e valorizzare tramite delle

sostengono la necessit di una comunicazione

insegne realizzate utilizzando i materiali

invisibile, eterea, che sia cos tanto in

naturali, l presenti, che si possano armonizzare

armonia con la natura da essere percepita solo

con il territorio ma allo stesso tempo suscitare

se cercata. Ma noi abbiamo un altro modo di

attenzione e curiosit: la pietra come supporto,

pensare. La comunicazione se c si deve vedere,

colori ottenuti tramite il terreno e la calce.

altrimenti meglio non farla. Certo, non deve

E alla fine lo abbiamo fatto, con le modifiche

essere un pugno nellocchio, non deve essere

dipese dai tempi e dal materiale a disposizione.

stridente con lambiente circostante e deve essere

146

147

SABATO 19 APRILE 2014

***
Per fortuna c un bel sole pieno e siamo tutti
Un agricoltore locale ci parla dellagricoltura
alla curteddha. I ragazzi del paese terminano
biodinamica, ce ne spiega i principi base.
la seduta in pietra a secco e il mattonato intorno
Il 19 aprile, al parco, ci dimostra come utilizzare
allorto sinergico, noi continuiamo a spietrare il lato
il preparato 500, un concime naturale.
sinistro della strada e a piantumare i fichi, sul lato
destro Rene, Federica e Laura stanno realizzando
dei microinterventi al limite della visibilit volti
pi a instaurare un rapporto di cura dellesistente
che a trasformarlo in maniera invasiva seppur
sempre amorevole. Leonardo ha ossigenato

DOMENICA 20 APRILE 2014

La domenica gli altri decidono di mangiare tutti


Sveglia tardissimo, andiamo a Diso nella campagna
insieme a casa di Luigi, ma noi rimaniamo al
di Luigi Coppola per pranzare tutti insieme.
parco per proseguire il nostro lavoro. Abbiamo
Dopo pranzo abbiamo una riunione plenaria per
molto da fare. Alcuni di noi si dedicano alla
trarre delle considerazioni da questesperienza,
segnaletica, altri a colorare le pietre di azzurro
la maggior parte di noi molto assonnata, si
e a disporle negli interstizi dei muretti a secco,
parla dellesigenza di connettere lesperienza
per segnalare il percorso dal paese di Castiglione
castiglionese ad altre simili e si discute di come
fino al Parco Comune dei Frutti Minori. Lidea
uscire dai sistemi economici imperanti evitando
quella di suscitare curiosit e di accompagnare
di riprodurli, ma cercando di riprodurre esperienze
le persone al parco.
ed esperimenti alternativi. Si parla dei concetti

una trentina di litri dacqua per unora e abbiamo

di produzione e riproduzione. Dopo la cena ci

iniziato a dinamizzarla col preparato 500.

rechiamo alle aule sociali dove Donatella e le altre

Nel frattempo si pranza nel pagliaio e sullaia,

donne del paese stanno preparando quantit

al sole. Una volta pronta la soluzione ci rechiamo

industriali di cibo per la Pasquetta di domani.

con Leonardo sul campo di Rocco e lui, come

Si arriva l a frotte, i giovanissimi di Castiglione,

uno sciamano, comincia a percorrere il terreno

Elisabetta, Gabriele e il sempre presente Graziano

a grandi passi e ad aspergere la sua pozione con

portano gli strumenti per suonare e in breve si

un movimento ritmato e armonioso. Dopo anche

crea unallegra festicciola. Sul tardi arrivano Rene

noi, in maniera simbolica aspergiamo tutti i terreni

e Ayreen per salutare, partiranno domattina. Dopo

intorno. Con Laura benediciamo anche luliveto

i convenevoli Donatella ci fa stringere in cerchio, ci

dietro i campi, dove sogliamo svolgere gli esercizi

fa tenere per mano e chiudere gli occhi. Dallinterno

di meditazione. Proprio l ci rechiamo con Emilio

del cerchio canta una struggente canzone damore

e Karen, Mattia, Luca, Alessandra e Valeria

carezzandoci il volto uno per uno, ha una voce

a svolgere degli esercizi col suono e con la voce.

melodiosa e il momento molto forte, molti tra


noi si commuovono.

148

149

LUNED 21 APRILE 2014

Lultimo giorno a Castiglione ci impegnamo


Pasquetta, ultimo giorno, inaugurazione del Parco
a disporre i landmark nei pressi delle piante
Comune dei Frutti Minori. Luigi Coppola, Rocco e
segnalate e a fare interviste agli abitanti del
Donato sono emozionati e soddisfatti, tutti si danno
posto. La partecipazione degli abitanti di
da fare per organizzare la giornata, si allestiscono
Castiglione infatti molto forte, entusiaste
tavoli per la distribuzione del cibo e teli sui prati
dellevento hanno collaborato alla pulizia,
nelluliveto, i ragazzi preparano un dj-set allingresso
alla piantumazione, alla cucina, hanno voluto
della campagna. Luigi si commuove quando gli
condividere le loro esperienze, i loro sogni
tocca presentare ufficialmente lapertura del parco.
e le loro paure. un tema molto sentito, quello
Dopo comincia il valzer dei saluti infiniti, nessuno
dellagricoltura, della terra e della propria
vuole andar via finch gli altri sono l e cos si tira
cultura. Alcuni anziani ci raccontano la storia
tardi ancora una volta. Donatella al momento
della loro vita da contadini, a volte da schiavi
di andarsene scoppia in un pianto dirotto e ci fa
di padroni di terre durante la guerra, della fortuna
commuovere ancora una volta. Trovato il momento
trovata allestero e dellacquisto, con quei soldi,
adatto prendiamo la macchina, le valige e torniamo
di un terreno da coltivare nel loro paese di
a casa. Con un pezzo di Castiglione nel cuore
origine. un peccato che oggi le stesse terre
e la certezza di rivedere tutti.
vengono via via sempre pi abbandonate.

150

151

152

153

154

155

Frutti dimenticati
(157172)

Corbezzolo
Arbutus unedo
Famiglia Ericacee

Botanica
Cespuglio di 2 m d'altezza, coperto da foglie persistenti
e coriacee di 7-12 cm, con margine dentellato. Da settembre
in poi la pianta regala fiori e frutti: i primi sono riuniti in
pannocchie pendule di campanelline bianco-giallastre;
i secondi sono rotondi, granulosi e coloratissimi (da verdi
a gialli-arancio-rossi) con 20-25 semi, hanno polpa gialla e
sapore dolce con retrogusto acidulo.
Coltivazione
Va piantato in posizioni riparate dai venti e, nel Nord, in punti
esposti a sud. Preferisce un terreno acido, povero di sostanza
organica e ricco di scheletro. I frutti attirano numerosi uccelli,
tra cui merli, tordi, gazze, ghiandaie, colombi e tortore.
Cucina
I frutti, raccolti quando assumono il colore rosso,
si consumano freschi al naturale, in macedonia, oppure si
usano per marmellate, gelatine, sciroppi e canditi. Rendono
bene anche sotto spirito e, in Sardegna e Corsica, se ne ricava
un vino particolare o, per distillazione, una tipica acquavite.
Erboristeria
Usato per curare la cistite: infondere per 15 minuti 15 g di
frutti schiacciati in 1 litro dacqua bollente, filtrare e bere 3-4
tazze al giorno, dolcificando con miele di timo o di castagno.

158

159

Fico
Ficus carica
Famiglia Moraceae

Botanica
Lalbero del fico pu diventare anche di grandi dimensioni
(7-8 m daltezza e 10 m di diametro) e ha foglie grandi lobate
color verde scuro. I fiori sono monoici, non visibili allesterno,
piccoli. Quelli maschili hanno il compito di fecondare quelli
femminili dando luogo ai veri frutti (acheni), erratamente
definiti semi.
Coltivazione
Non sopporta gli inverni troppo rigidi, vegeta al meglio nella
zona mediterranea e nelle zone soleggiate, non dovrebbe mai
superare i 600 m daltitudine. Non ha bisogno di trattamenti
antiparassitari e non necessario concimarlo, perch resiste
bene e fruttifica anche su terreni molto poveri, e non ha
bisogno neppure di potature, se non per leliminazione dei
rami spezzati.
Cucina
Tra i frutti pi versatili, i fichi freschi si consumano tal quali,
o in macedonie, torte o per fare confetture. Si sposano anche
con cibi salati.
Erboristeria
Sono ottimi remineralizzanti, tonificanti ed energetici; inoltre,
in virt degli enzimi sono digestivi e combattono la gastrite.
Usato per curare il mal di gola: bollitene 100 g in 1 litro
dacqua per 20 minuti, fate gargarismi almeno 4 volte al giorno
e bevetene 2 tazze. Come lassativo: mettetene 6-7 interi a
bagno in acqua tiepida alla sera, mangiateli la mattina dopo
a digiuno.

160

161

Corniolo
Cornus mas
Famiglia Corniacee

Botanica
un arbusto dellaltezza massima di 8 m. Le foglie, caduche,
sono opposte, semplici, ovali, di colore verde; i fiori, piccoli
e gialli, appaiono tra febbraio e aprile. I frutti ovali sono
drupe carnose, lisce, rosso scarlatto lucente; contengono
un seme osseo durissimo e maturano in modo scalare tra
agosto e ottobre.
Coltivazione
Pianta spontanea che ben si adatta a quasi tutti i terreni
purch non aridi, preferisce comunque il suolo calcareo, anche
sassoso. Non soffre il freddo e non richiede potature, ama
il sole. In settembre-ottobre si tagliano con un paio di cesoie
i gambi dei frutti.
Cucina
Per la loro ricchezza in vitamina C, sali minerali e tannini,
le corniole hanno propriet astringenti, toniche e rinvigorenti.
I frutti hanno un sapore acidulo ma gradevole e si mangiano
al naturale. Si utilizzano anche per gelatine e sciroppi e per
spremerne il succo.
Erboristeria
Usate per curare la colite: bollire per 10 minuti 30 g di frutti
secchi in 1 litro dacqua, filtrare e bere 3-4 tazze al giorno.
Per la febbre: infondere per 10 minuti 15 g di frutti secchi in
una tazza di acqua bollente, filtrare, bere 3 tazze al giorno.

162

163

Gelso
Morus alba, M. nigra
Famiglia Moraceae

Botanica
Le due specie presenti in Italia sono Morus alba e Morus nigra,
rispettivamente gelso bianco e gelso nero, dal colore dei frutti.
Entrambi diventano alberi imponenti, alti fino a 10 m il primo
e 15 m il secondo, con chioma rotondeggiante ed espansa
e foglie da ovate a cordate (a volte trilobate), lunghe fino a 15
cm, di colore verde brillante. La fioritura passa inosservata,
mentre i frutti maturano da maggio a luglio per il gelso
bianco e da giugno ad agosto per quello nero: assomigliano
visivamente alle more, ma botanicamente si chiamano
sorosio, di colore bianco rosato o viola-nero a maturit.
Coltivazione
Originaria della Cina, la pianta fu introdotta in Europa verso
il XV secolo principalmente per la bachicoltura. Il gelso
si adatta a qualunque tipo di terreno, argilloso, sassoso,
marginale o collinare. La sua resistenza alle malattie fa
s che non richieda limpiego di fitofarmaci. Entrambe le specie
vivono bene sia al Nord sia al Sud. Lallevamento del baco da
seta si concentra tra la fine di aprile, quando il gelso schiude
le gemme, e linizio di giugno, per limpossibilit di ottenere
un secondo raccolto di foglie del gelso. In soli 40 giorni
dalluovo si ottiene il bozzolo di seta, passando attraverso le
quattro successive mute dellinsetto. Durante questo periodo,
lunico impegno consiste nel rifornire di fogliame gli insaziabili
bruchi e nel ripulire i resti di quanto avanzato.
Cucina
I frutti si possono consumare allo stato fresco, in macedonia,
in torte e crostate di frutta o per preparare marmellate
biologiche. Il gelso nero da preferirsi poich i frutti sono
pi saporiti.

164

165

Cotogno
Cydonia communis e C. lusitanica,
Famiglia Rosacee

Botanica
un piccolo albero deciduo, che raggiunge gli 8 m daltezza.
Le foglie alterne, semplici, sono lunghe 6- 11 cm. I fiori sono
bianchi o rosati, con cinque petali. I frutti possono essere
maliformi (a forma di mela) oppure piriformi (a forma di pera).
La buccia ricoperta di peluria bruna che scompare
a maturazione, ed di colore giallo oro intenso. La polpa
consistente, facilmente ossidabile e ricca di sclereidi. I semi
sono numerosi.
Coltivazione
una pianta robusta che cresce bene in ogni tipo di terreno.
Predilige lambiente mediterraneo perch le gelate tardive
possono danneggiare la produzione, ma resiste fino a 1.000 m
di quota, purch in posizione riparata e ben soleggiata. Teme
la siccit estiva. Non necessita di concimazione. La pianta pu
essere colpita dal colpo di fuoco batterico (Erwinia amilovora).
La raccolta si esegue a maturazione, in settembre-ottobre,
quando il colore vira dal verde al giallo chiaro e la peluria si
elimina facilmente.
Cucina
Le cotogne non si prestano al consumo allo stato fresco a
causa della polpa troppo dura e astringente; vengono cotte
per preparare confetture, gelatine e mostarde, o utilizzate per
aromatizzare distillati e liquori.
Erboristeria
Usata per curare la bronchite: macerare per 5 giorni in 1 litro
di vino rosso una mela cotogna affettata e 10 g di scorza di
cannella; bere una tazzina di vino caldo dopo cena.

166

167

Sorbo
Sorbus domestica, S. aria, S. aucuparia
Famiglia Rosacee

Botanica
Tutti i sorbi hanno crescita lenta, compensata dalla longevit
(fino a 120 anni di vita). Sono alberi di massimo 10 m
daltezza, con rami giovani pelosi. Fiorisce verso maggiogiugno, con fiori piccoli color crema riuniti in corimbi, dai
quali si sviluppa un numero limitato di frutti (4-6). Questi
hanno un diametro di 2-4 cm, e sono di colore giallo-rossastro.
Coltivazione
Il sorbo non teme il freddo, anche intenso, ma non sopporta
il caldo afoso estivo. Desidera un terreno fresco e ricco
dhumus, anche moderatamente umido ma senza eccessivo
ristagno; una posizione soleggiata ma ventilata soprattutto
destate; irrigazioni di soccorso in caso di temperature elevate
e prolungate nei primi anni dopo limpianto. Tutti i frutti
dei sorbi si raccolgono in settembre, recidendo il peduncolo
dellintero corimbo.
Cucina
Il sorbus domestica si pu consumare tal quali, previo
ammezzimento. I frutti degli altri due sorbi si impiegano
per confezionare liquori dal potere digestivo, marmellate
e gelatine, salse che accompagnano la cacciagione,o per
aromatizzare laceto o la grappa.
Erboristeria
Il sorbo viene usato per curare la diarrea: mangiare nellarco
della giornata 10 sorbole mature fino a scomparsa dei sintomi.
Per la tosse: schiacciare 10 g di frutti freschi di sorbo degli
uccellatori in modo da toglierne i semi, porre la polpa in una
tazza dacqua bollente e lasciarla per 15 minuti, filtrare e bere
2-3 tazze al giorno.

168

169

Giuggiolo
Zizyphus jujuba
Famiglia Ramnacee

Botanica
un arbusto o piccolo albero di 2-5 m daltezza, dal tronco
sinuoso, con numerosi rami spinosissimi e penduli. Le foglie,
caduche, sono piccole, alterne, lucide, ovali. I fiori, minuti e
gialloverdastri, appaiono in maggio-giugno. I frutti sono drupe
di colore prima rosso violaceo poi nocciola. La polpa bianca
dolce-acidula, prima croccante e poi farinosa, e racchiude un
seme allungato, duro e pungente.
Coltivazione
Pianta rustica, preferisce un clima temperato in zone prive
di geli persistenti; resiste a temperature sotto lo zero se
sporadiche. Predilige posizioni soleggiate e riparate dai
venti invernali. Si adatta a ogni terreno, dando il meglio su
suoli leggeri. Resiste a estati calde e siccitose. Le variet
si differenziano per le dimensioni dei frutti, grossi come
un dattero o un uovo di gallina, e per la forma pi o meno
allungata. Le migliori variet sono L, Lang, Sui Men, MuShing-Hong. Le giuggiole maturano gradualmente dalla met
di agosto fino a ottobre; si raccolgono recidendo il picciolo e si
conservano per circa un mese in cassette al buio e al fresco.
Cucina
Si consumano fresche tal quali, in marmellata, sciroppo,
gelatina o sotto spirito. Possono anche essere essiccate
e candite. In Cina sono un ingrediente del pane e di varie
salse e bevande.
Erboristeria
Ha propriet diuretiche: bollire per 15 minuti in 1 litro dacqua
60 g di frutti freschi snocciolati; filtrare; bere tiepido in dose
di 3-4 tazze al giorno.

170

171

173188

Forse la parola in se stessa pu essere


il legame pi forte alla tua spiritualit

La prima domanda era trovare


un posto sicuro per il mio rituale.

Ho raccolto delle pietre e del grano al centro,


mi sono concentrata sulla materialit.

BEGIN FORWARDED MESSAGE


Come vogliamo vivere

Lo vedo come un incipit, come un'esperienza


legata a questa contingenza.

L'idea di qualcosa che ho trovato


e poi ho nascosto.

Inizio messaggio inoltrato:


>>

Da: <ciracis@hotmail.com>
Oggetto: After Castiglione
Data: 22 Aprile 201416:15
A:
<luiginegro@gmail.com>,
<falanga.elisabetta@gmail.com>,
<fra@francescoquartacolosso.com>,
<ire.coppola@gmail.com>,
<pellegrinimattia@ymail.com>,
<grecomatteo@gmail.com>,
<mayakgw@gmail.com>, <renegabri@gmail.com>, <apacistudio@
gmail.com>, <fantinemilio@gmail.com>, <norese@gmail.com>,
<coppolalu@gmail.com>,
<luigipresicce@gmail.com>,
<zizza.
gianlu@libero.it>, <l_musacchio@hotmail.it>, <francesca.marianna.
consonni@gmail.com>, <dilettamia@yahoo.it>, <alberanisara@
gmail.com>, <robtenace@gmail.com>, <riccodavide@gmail.com>,
<alessandrapomarico@gmail.com>, <carolynchristov@hotmail.com>
Cari Tutti,
scrivo fresca dalla bellissima esperienza di Castiglione per condividere con voi alcune riflessioni e proposte per il futuro. Mi sembra
davvero importante creare una continuit con la comunit di Castiglione per non rendere questa sinergia solo un episodio.
Anche a Castiglione la Biodinamica ha suscitato entusiasmo e spero
questo interesse cresca e diventi una pratica. Anche perch, come
dice Emilio, la Biodinamica la porta attraverso la quale passare
anche sui temi che interessano i Cafausici, per arrivare cos ad un
terreno comune per tutta l'esperienza delle fhu.
Mi sembrata interessante la proposta di Angelone, figura straordinaria, di creare attorno all'orto un luogo sociale con sedute, tettoie e quant'altro sia utile ai fini di abitare il luogo, utilizzando come
materiali le pietre raccolte nel campo. Ci invitava ad usare le nostra
creativit per progettare appunto questo luogo che possa restare
per possibili nostri nuovi incontri o da lasciare alla Comunit. Una
sorta di meeting point in cui riflessioni e pratiche possano convivere, pensando anche di allestire una cucina per preparare pasti con
cibi direttamente raccolti nell'orto attiguo.
Anche l'idea di organizzare in autunno, si parlava delle prime
settimane di Ottobre, un vero seminario di Biodinamica mi sembra
una proposta da prendere in considerazione, affinch questa pratica possa essere pi incisiva in quella terra ed in quelle limitrofe.
Ho pensato che, se davvero riuscissimo a creare questo luogo sociale attorno all'orto, sarebbe bello organizzare anche un workshop di
autocostruzione di dispositivi che funzionano con le energie rinnovabili, fotovoltaico, eolico, biomasse, ecc
Durante i giorni a Castiglione ho cercato di far progredire anche il progetto sul dialogo con tre figure spirituali, provenienti da
tradizioni differenti, sul tema della morte. Sono stata, per questo
motivo, a San Pietro in Lama dove ho partecipato ad una sessione
di meditazione con un Monaco Zen. Venerd prover a rincontrare
il Maestro per capire se lui possa essere interessato ad una condivisione con noi.
Con Emilio abbiamo pensato che avrebbe senso che queste tre
(ma potrebbero essere anche due o anche quattro) figure portatrici
di saperi diversi, potessero condividere con il gruppo alcuni giorni
assieme, per dare continuit alla pratica essenziale che stiamo por174

tando avanti ovvero: stare assieme fisicamente, condividere intere


giornate assieme. In queste tre ipotetiche giornate avere poi degli
appuntamenti in cui gli ospiti possano impartirci degli insegnamenti sui temi di cui ci stiamo occupando. Questi incontri potrebbero
essere filmati o servire come base per raccogliere materiale utile a
costruire in seguito dei dialoghi da utilizzare in un progetto video.
E' tutto in progress!
Una cosa che mi preme chiarire questa: abbiamo stabilito che
ognuno si rende responsabile di portare a compimento i progetti di
cui si fatto promotore. Siccome qui si tratta di prendere delle responsabilit nei confronti del gruppo e nei confronti delle persone
che si vogliono invitare, vorrei chiedere se si potesse al pi presto
definire il luogo del prossimo incontro della FHU. Devo fare i conti
anche con il tempo e l'energia che posso dedicare a questo progetto
prima di coinvolgere persone e trovarmi poi nella spiacevole situazione di aver preso impegni che non riesco a gestire al meglio.
Ho sentito che qualcuno ipotizzava che il prossimo appuntamento avverr ancora a Castiglione. Se cos fosse, temo di non essere in grado di seguire la logistica di questi inviti. Cercher di invitare persone che vivono gi a Lecce perch il budget ipotizzato per
questi inviti davvero limitato. Vorrei iniziare ad incontrare possibili ospiti nei prossimi giorni ed per questo che scrivo fin da ora.
Proporrei dunque San Cesario come base per il prossimo appuntamento. Se questo non fosse possibile dovrei adattare il progetto alla
location che si sceglier.
Grazie a tutti!
Sarah
>>
Da: <norese@gmail.com>
Oggetto: Re: After Castiglione
Data: 22 Aprile 201417:30
A: <ciracis@hotmail.com>
Cc: <luiginegro@gmail.com>, <falanga.elisabetta@gmail.com>,
<fra@francescoquartacolosso.com>,
<ire.coppola@gmail.com>,
<pellegrinimattia@ymail.com>,
<grecomatteo@gmail.com>,
<mayakgw@gmail.com>, <renegabri@gmail.com>, <apacistudio@
gmail.com>,
<fantinemilio@gmail.com>,
<coppolalu@gmail.
com>,
<luigipresicce@gmail.com>,
<zizza.gianlu@libero.it>,
<l_musacchio@hotmail.it>,
<francesca.marianna.consonni@
gmail.com>,
<dilettamia@yahoo.it>,
<alberanisara@gmail.
com>,
<robtenace@gmail.com>,
<riccodavide@gmail.com>,
<alessandrapomarico@gmail.com>, <carolynchristov@hotmail.com>
rispondo con degli url.
a me tutto ci interessa, come pure i dogecoin, gli atm, in criptovalute, fare la birra, il sapone con gli ulivi, l'olivello spinoso, il self-publishing, le isole.
ricordiamoci per che dobbiamo pure lavorare alla Festa dei Vivi, ha
una data certa che il 2 Novembre.
g

175

http://interspire.e-flux.com/display.php?M=207709&C=73ee2fbdd98251e090a01c883ed16ba7&S=8727&L=5&N=8541
http://we-make-money-not-art.com/archives/bioart/
http://en.wikipedia.org/wiki/Dogecoin
http://www.coindesk.com/welcome-bitcoin-island/
http://www.coindesk.com/new-colorado-marijuana-vending-machines-accept-bitcoin/
http://freebeer.org/blog/
>>
Da: <carolynchristov@hotmail.com>
Oggetto: Re: After Castiglione
Data: 23 Aprile 2014 20:50
A: <norese@gmail.com>
Cc:
<luiginegro@gmail.com>, <falanga.elisabetta@gmail.com>,
<fra@francescoquartacolosso.com>,
<ire.coppola@gmail.com>,
<pellegrinimattia@ymail.com>,
<grecomatteo@gmail.com>,
<mayakgw@gmail.com>, <renegabri@gmail.com>, <apacistudio@
gmail.com>,
<fantinemilio@gmail.com>,
<coppolalu@gmail.
com>,
<luigipresicce@gmail.com>,
<zizza.gianlu@libero.it>,
<l_musacchio@hotmail.it>,
<francesca.marianna.consonni@
gmail.com>,
<dilettamia@yahoo.it>,
<alberanisara@gmail.
com>,
<robtenace@gmail.com>,
<riccodavide@gmail.com>,
<alessandrapomarico@gmail.com>, ciracis@hotmail.com
Ciao Giancarlo,
ho guardato i link e ci sono cose divertenti e belle. la mostra pubblicizzata da eflux sulla questione della morte mi sembra la meno
interessante a dire il vero.
Ho anche letto la email di Sarah. La mia breve esperienza a
Castiglione, con Rosa, e' stata bella, perch personalmente sono
interessata al superamento delle separazioni disciplinari tra arte e
altre ricerche, e poi politicamente sono interessata alla questione
del cibo e dei saperi agricoli da riscoprire o da scoprire, e questo mi
interessa a prescindere dalla questione dell'arte.
Se problema c', mi pare risieda (da quel poco che ho visto) nella
strana aggregazione tra fhu e {cafauso/Adrian Paci[che comunque non
ho visto]/Rene+Ayreen} e anche nell'identit stessa di fhu che non ho
ben capito. Il piccolo cafauso sperduto tra le automobili, e autogestito
senza fondi e senza doveri e obblighi, era leggero, e piuttosto libero
(senza eflux).
un caro saluto,
Carolyn
>>
Da: <luiginegro@gmail.com>
Oggetto: Re: After Castiglione
Data: 23 Aprile 2014 22:27

A: <ciracis@hotmail.com>, <falanga.elisabetta@gmail.com>,
<fra@francescoquartacolosso.com>,
<ire.coppola@gmail.
com>, <pellegrinimattia@ymail.com>, <grecomatteo@gmail.
com>,
<mayakgw@gmail.com>,
<renegabri@gmail.com>,
<apacistudio@gmail.com>, <fantinemilio@gmail.com>, <norese@
gmail.com>, <coppolalu@gmail.com>, <luigipresicce@gmail.
com>,
<zizza.gianlu@libero.it>,
<l_musacchio@hotmail.it>,
<francesca.marianna.consonni@gmail.com>,
<dilettamia@
yahoo.it>, <alberanisara@gmail.com>, <robtenace@gmail.com>,
<riccodavide@gmail.com>,
<alessandrapomarico@gmail.com>,
<carolynchristov@hotmail.com>
Dopo tanti tentativi inutili di migliorare lordine sociale, alla filosofia (dalla metafisica alla politica) non rimane che confusione
e scoraggiamento. [...] Il solo spettacolo dei miserabili che riempiono le citt non dimostra forse che i torrenti di lumi [...] non
sono che torrenti di tenebre? [...] La civilt abisso di miseria e
di assurdit.
C. Fourier
-[...]s'incontrarono dopo la morte. Camminavano nel deserto e
si riconobbero da lontano, perch erano ambedue molto alti. I
fratelli sedettero in terra, accesero un fuoco e mangiarono. Tacevano, come fa la gente stanca quando declina il giorno. Nel cielo spuntava qualche stella, che non aveva ancora ricevuto il suo
nome. Alla luce delle fiamme, Caino not sulla fronte di Abele il
segno della pietra e lasciando cadere il pane che stava per portare alla bocca chiese che gli fosse perdonato il suo delitto. Abele
rispose: "Tu hai ucciso me, o io ho ucciso te? Non ricordo pi:
stiamo qui insieme come prima". "Ora so che mi hai perdonato
davvero" disse Caino "perch dimenticare perdonare. Anch'io
cercher di scordare". Abele disse lentamente: " cos. Finch
dura il rimorso dura la colpa"
J. L. Borges
>>
Da: <pellegrinimattia@ymail.com>
Oggetto: Re: After Castiglione
Data: 24 aprile 2014 21:36
A:
<ciracis@hotmail.com>,
<falanga.elisabetta@gmail.
com>,
<fra@francescoquartacolosso.com>,
<ire.coppola@
gmail.com>, <luiginegro@gmail.com>, <grecomatteo@gmail.
com>,
<mayakgw@gmail.com>,
<renegabri@gmail.com>,
<apacistudio@gmail.com>, <fantinemilio@gmail.com>, <norese@
gmail.com>, <coppolalu@gmail.com>, <luigipresicce@gmail.
com>,
<zizza.gianlu@libero.it>,
<l_musacchio@hotmail.it>,
<francesca.marianna.consonni@gmail.com>,
<dilettamia@
yahoo.it>, <alberanisara@gmail.com>, <robtenace@gmail.com>,
<riccodavide@gmail.com>,
<alessandrapomarico@gmail.com>,
<carolynchristov@hotmail.com>
Ciao a tutti,
ho scritto di getto una riflessione mentre rientravo in treno.

176

177

Sono tre pagine che assomigliano a un naufragio, tante cose fatte


e apprese in cos poco tempo che volevo raccontarvi.
Un abbraccio a tutti
Mattia Pellegrini

C UN TEMPO PER PERDERE,


UN TEMPO PER CERCARE
Ore 14.00, Lecce
Sto rientrando in treno dal Salento
e anche se mi ero promesso di scrivere
su questa esperienza con un po di
distanza emotiva, e lucidit maggiore,
sento il bisogno di farlo e,
di conseguenza, lo voglio fare.
A marzo stavo raccogliendo pezzi
incandescenti della mia esistenza,
prima di arrivare non ero sicuro
che sarei riuscito a stare pi di una
settimana l, a tu per tu con i miei
demoni. Le cause per cui molti di noi
sono in eterna messa in discussone
di s sono molto pi profonde della
semplice, seppur distruttiva, totale
precariet economica e sociale. I
28 anni poi sono particolari, Emilio
mi raccontava del modificarsi della
coscienza ogni sette anni secondo le
riflessioni staineriane ma anche la
medicina ha constatato che le nostre
cellule si rigenerano completamente
ogni sette anni, e forse non un caso
che molte rock star (le tre J) non ci
siano arrivate al ventottesimo anno
o che Debord abbia scritto le sue
memorie a quellet e Matarrese attuato
il suo rifiuto. Questa per unaltra
storia. Torno al Salento.
Arrivato a San Cesario, invece,
successo qualcosa di meraviglioso:
ho incontrato Caino e Abele, sono
stato a raccogliere ortiche con una
donna dalla forza sciamanica, mi sono
perso nelle riflessioni sul fallimento
e il Don Chisciotte con Luigi Negro,
ho bevuto con un intero paese. Sono
stato con Luigi a incontrare Francesco
Matarrese a Bari, abbiamo parlato di
operaismo, Robert Morris, Giotto e la
complessit del rifiuto. Come sempre

stato un momento denso di senso


e amicizia. La speranza di poterlo
incontrare tutti insieme sempre
grande, ci sono cesure nella storia, e
anche nella storia dellarte, su cui credo
tutti noi dobbiamo confrontarci. Sono
convinto che il rifiuto di Matarrese
una di quella cesure, una delle pi
profonde. Nessun artista credo possa
non confrontarsi con quella presa di
posizione, con lestensione del rifiuto.
Vivendo la casa a San Cesario
in breve tempo ho cominciato
a ri-percepire il mio tempo. Roland
Barthes parla delleteroritmia come
una delle cause maggiori della
sofferenza umana, ecco, dopo aver
sperimentato lidioritmia non posso
che confermare la sua tesi.
Le letture e le discussioni nella casa
andavano avanti, tra Borges, Matarrese
e Sanguineti si rifletteva molto e in
maniere eterogenea lo proiettavamo
sui momenti che stavamo vivendo ma
il libro Walkscapes. Camminare come
pratica estetica di Francesco Careri,
ha segnato un sentiero e mi ha spinto
verso lidea di attraversamento e la
pastorizia. Ho pensato che si stava
riflettendo molto alle Free Home
sullagricoltura ma il mio spirito
in quel momento mi voleva portare
altrove: dallaltra parte delle prime
attivit umane (i non-lavori) dei primi
esseri umani.
Ho conosciuto un signore, un
pastore con un passato complicato,
in cui ho visto la forza ancestrale
che si scontrava nella sue esistenza,
nella quotidianit del suo pascolare.
Le migrazioni intercontinentali del
paleolitico si concretizzavano nel
mio immaginario proprio davanti a
me. Migliaia di anni caratterizzati dal
muoversi tra animali umani e non, li
potevo vedere nel viso di questuomo,

nella tenerezza verso sua madre e nella


cura degli animali; ma anche nella
malvagit potenzialmente immanente
e millenaria che si percepiva nei
suoi gesti. Ho pensato, una parte
dellanimale umano questo: amore
e malvagit che coesistono nel rapporto
con s e laltro. Lo so tutto pi
complesso, interconnesso, rizomatico;
la dialettica, dicono, morta. La
sensazione, per, stata quella.
Siamo Caino e Abele, mi ripete
Luigi in questi giorni. Questo mi fa
pensare al mio continuo riflettere
sulla molteplicit identitaria che mi
abita, sulla presenza di diversi noi in
me; rispetto a ci vorrei lasciarvi la
conclusione di questa splendida poesia,
cos a met del mio racconto, dal titolo
Vorrei di Evgenij A. Evtusenko:
E quando morir
sensazionale Villon siberiano
non deponetemi in terra inglese o italiana ma nella nostra terra russa,
su quella verde, serena collina,
dover per la prima volta
io mi sono sentito tutti.

Anche in questa poesia troviamo


legati assieme i temi della morte,
della terra, del divenire singolarit
e comunit altra. Con Luca ci siamo
spostati da San Cesario a Castiglione
ed cos cominciata una nuova
avventura, ancora pi carica di senso,
che riguarda una comunit totalmente
diversa da quella di San Cesario e la
riflessione sullagricoltura. Tanti nuovi
e vecchi amici da cercare. Di nuovo
il rapporto ancestrale tra Caino e
Abele. Caino lagricoltore, il sedentario
che crea la propriet; Abele lerrante, il
nomade, il senza casa. Per la genesi, il
colpevole e la vittima; ma noi, vi prego,
non diamolo per scontato.
I giorni successivi a un'avventura
come quella vissuta con le Free Home a
Castiglione sono una contaminazione
tra nostalgia, ricordi e comprensione di
ci che accaduto. Il primo elemento
che mi viene da trattare la questione
del tempo. Durante questi incontri il
tempo paradossalmente compatto
e dilatato. Se da un lato lesperienza

sembra passata in un attimo, dallaltro


le persone con cui abbiamo attuato
queste pratiche sembrano far gi parte
della nostra vita.
Certo, avendo gi vissuti in altre
occasioni tali sentimenti, sappiamo
che non tutto cos reale ma giusto
godersi questo momento e tentare di
abitarlo. in questi momenti di vita
in comune che dobbiamo cercare i
meccanismi per un possibile vivere bene.
Quando dei gruppi freddi si
trasformano in brevissimo tempo
in gruppi caldi le relazioni tra
singolarit esplodono in un caos
dionisiaco, quasi orgiastico,
potenzialmente riproduttivo di senso.
Le endorfine si sprigionano e si
collegano al senso di stare facendo
qualcosa per Credo sia grazie a tutto
questo che, mentre lavoravamo la terra,
ci siamo proiettati anche altrove.
In molti inizialmente volevamo
capire che cosa stavamo facendo l.
Sostituiamo chi dovrebbe pulire,
lo Stato? Diamo manovalanza a un
progetto creato dalla comunit di
Castiglione? Cosa pu fare chi si
occupa di arte in tutto questo?
Quello che accaduto ci che
forse solo Luigi Coppola sperava di
sapere, ovvero, la frantumazione delle
categorie e la volont di riflettere
assieme prendendosi cura della
Terra. Non in maniera moralista,
ambientalista e neanche civile, dal
mio punto di vista. Per me il nostro
stato un atto di resistenza, ovvero,
ci che per Deleuze ha unaffinit
fondamentale con quello che definiamo
arte. Riflettere sulla possibilit di
una comunit fuori dai meccanismi
distopici di devastazione del territorio
e di conseguenza delle nostre vite.
Ma stata anche loccasione per
guardare il nostro abisso, per cercare
quella patria dello spirito a cui
tutti tendiamo (anche questo figlio
della discussione con Matarrese e
poi percepito mentre le mie mani
sprofondavano nella Terra). da qui
che dobbiamo ripartire, sono questi,
per me, i luoghi in cui dobbiamo
essere in quanto persone che tentano
di pensare in maniera critica. Credo

che Carolyn ci ha mostrato questo


nostro limite arteagricoltura quando
guardando lorto sinergico ha detto:
Probabilmente cos che nata la
forma. Eravamo dentro.
Ritorno in maniera un po
schizofrenica a Caino (forma
sedentaria) e Abele il primo a creare
forma camminando (forma costruita
attraversando lo spazio, senza lasciare
traccia). Le tematiche della morte,
del come vogliamo vivere erano tutte
l nelle relazioni che in poco tempo si
facevano amore, nella trasformazione
di un luogo, nella terra. Tutto questo
credo sia accaduto anche nelle persone
che hanno preferito rimanere invisibili,
senza lasciare traccia.

sulla spiritualit mi hanno proiettato


verso un nuovo viaggio
da intraprendere e tutto questo legato
alle riflessioni di Rene e Ayreen
sul Comune, e la possibilit di un
vivere insieme in maniera diversa,
hanno creato una fusione, una forma
di equilibrio, un concatenamento
straordinario da cui credo tutti hanno
preso e dato molto. Non sono sciocco
e comprendo le problematiche che
possono nascere da interventi come
questi dove si utilizza, attraverso la
comunicazione mediatica, la carta
artisti internazionali e dove vi sono
sicuramente contraddizioni su cui
dobbiamo confrontarci seriamente
magari a Giugno. La comunicazione,
il non diventare possibilit di
sfruttamento culturale di un luogo,
come rapportarsi con lesterno,
lidea stessa di comunit, sono tutte
questioni aperte e complesse che
bisogna affrontare. Quello che resta,
per, la sensazione dellinizio di un
viaggio, di un naufragio come direbbe
qualcuno di noi, dove non c fine ma
solo mezzi da scoprire e un orizzonte
a cui tendere.

In quei giorni mi sono innamorato


del tutto: uomini, paesaggi, vino,
silenzi, donne, bambini e cani. Tutto
questo avviene tramite lamore per
la vita in s o la forza del comune
vivere per qualcosa daltro e il sentirsi
per un attimo contrapposti al
quotidiano, a quello che la societ
finanziaria impone? Forse entrambi,
probabilmente non cos importante
scoprirlo, quello che posso dire che
sono andato in profondit, dentro
il mio abisso, grazie a questa esperienza.
Le riflessioni di Emilio sullesoterismo,

Ore 21.23, Bologna


Mattia

>>
Da: <luiginegro@undo.net>
Oggetto: Re: After Castiglione
Data: 24 aprile 2014 22:02
A: <pellegrinimattia@ymail.com>
Cc:
<ciracis@hotmail.com>,
<falanga.elisabetta@gmail.com>,
<fra@francescoquartacolosso.com>,
<ire.coppola@gmail.com>,
<grecomatteo@gmail.com>, <mayakgw@gmail.com>, <renegabri@
gmail.com>, <apacistudio@gmail.com>, <fantinemilio@gmail.com>,
<norese@gmail.com>, <coppolalu@gmail.com>, <luigipresicce@
gmail.com>, <zizza.gianlu@libero.it>, <l_musacchio@hotmail.
it>, <francesca.marianna.consonni@gmail.com>, <dilettamia@
yahoo.it>, <alberanisara@gmail.com>, <robtenace@gmail.com>,
<riccodavide@gmail.com>,
<alessandrapomarico@gmail.com>,
<carolynchristov@hotmail.com>
E pensare che proprio ora con Luca scrivevamo di naufragi (lui mi
accusava di essere un suscitatore, un suscitatore di naufragi, gli
ho risposto io).
180

Grazie Mattia, prima stavo per cercare poche parole per ringraziare Carolyn, ma ora tu mi susciti di sovrapporre i miei abbracci, te
l'ho detto tante volte almeno quanto ti ho nominato Caino in Abele,
tu sei la cometa in questo momento (senza alcuna retorica, ma
letteralmente) e sai quanto possano essere importanti durante un
naufragio o durante una nascita
Ti abbraccio amico mio
Lu
>>
Da: <fra@francescoquartacolosso.com>
Oggetto: Re: After Castiglione
Data: 25 aprile 2014 11:06
A:
<pellegrinimattia@ymail.com>,
<ciracis@hotmail.com>,
<falanga.elisabetta@gmail.com>, <luiginegro@undo.net>, <ire.
coppola@gmail.com>, <grecomatteo@gmail.com>, <mayakgw@
gmail.com>, <renegabri@gmail.com>, <apacistudio@gmail.com>,
<fantinemilio@gmail.com>, <norese@gmail.com>, <coppolalu@
gmail.com>, <luigipresicce@gmail.com>, <zizza.gianlu@libero.
it>, <l_musacchio@hotmail.it>, <francesca.marianna.consonni@
gmail.com>,
<dilettamia@yahoo.it>,
<alberanisara@gmail.
com>,
<robtenace@gmail.com>,
<riccodavide@gmail.com>,
<alessandrapomarico@gmail.com>, <carolynchristov@hotmail.com>
Ciao a tutti
nella storia le comete erano viste come segni non positivi.
Nel simbolismo cristiano la cometa della nativit voleva indicare che
quella nascita sarebbe stata accompagnata da disavventure.
Nel vangelo secondo Matteo viene raccontata la strage degli
innocenti. I Re magi informarono Erode della nascita di Ges e lui
ordin di uccidere tutti i bambini al di sotto dei due anni nel tentativo di liberarsene.
Per i naufraghi non mi viene in mente nulla Nella navigazione
marittima notturna anticamente ma anche quotidianamente possono essere usate le stelle fisse non comete per orientarsi.
Forse le tue parole, Luigi, mi saranno pi chiare in futuro
Come sapete, io e Sara A. siamo stati in giro nel paese a intervistare gli abitanti. Senza una pianificazione (cafausico dna) siamo
entrati nelle case dei castiglionesi che ci hanno accolto con molto
interesse. Eccovi i link delle interviste (solo audio) per chi non avesse accesso a dropbox fhu:
https://www.dropbox.com/s/459e7s4m0ndx6s8/interviste%20
castiglione%202014%20solo%20audio.zip
Presto caricher anche i video.
Sono stato molto felice della esperienza a Castiglione, era da
tempo che avevo lesigenza di avvicinarmi ad un paese di provincia e
tutti i castiglionesi sono stati incredibili
Ora che i lavori della fhu si sono interrotti ho fatto le valige e mi
sono trasferito in paese anche io, a qualche km da Castiglione, magari domani sera vado al Bottegone a farmi una Bicicletta con gli altri.
Un abbraccio a tutti,
f
181

>>
Da: <luiginegro@gmail.com>
Oggetto: Re: After Castiglione
Data: 25 Aprile 2014 12:56
A: <fra@francescoquartacolosso.com>
Cc:
<ciracis@hotmail.com>,
<falanga.elisabetta@gmail.com>,
<pellegrinimattia@ymail.com>,
<ire.coppola@gmail.com>,
<grecomatteo@gmail.com>, <mayakgw@gmail.com>, <renegabri@
gmail.com>, <apacistudio@gmail.com>, <fantinemilio@gmail.com>,
<norese@gmail.com>, <coppolalu@gmail.com>, <luigipresicce@
gmail.com>, <zizza.gianlu@libero.it>, <l_musacchio@hotmail.
it>, <francesca.marianna.consonni@gmail.com>, <dilettamia@
yahoo.it>, <alberanisara@gmail.com>, <robtenace@gmail.com>,
<riccodavide@gmail.com>,
<alessandrapomarico@gmail.com>,
<carolynchristov@hotmail.com>
Riferito a Caino in Abele la cometa vettore, a me interessa in questo momento il suo aspetto precristiano, prefilosofico, in buone
parole arcaico (La navigazione era riferita a quella dei Re Magi
quindi all'era del dopo sangue).
Le comete anche solo sul piano astrofisico sono portartici di
elementi primordiali in forma ghiacciata, sono residui rimasti dalla
condensazione della nebulosa da cui probabilmente si form indirettamente l'universo, e sicuramente il Sistema Solare: le zone periferiche di tale nebulosa sarebbero state abbastanza fredde da permettere all'acqua di trovarsi in forma solida Sono fuochi fatui
In-consapevoli

Inizio messaggio inoltrato:


>>

Da: <alessandrapomarico@gmail.com>
Oggetto: Castiglione
Data: 12 Maggio 2014 19:51
A:
<lucia.sgrafetto@gmail.com>,
<val.nicoletti@gmail.com>,
<davidegiorgett@gmail.com>,
<dammacco.g@gmail.com>,
<ppaola.e@gmail.com>, <coppolalu@gmail.com>
ciao ragazzi,
vi mando un collage di testi preparato da Sara Alberani, e il mio Castglione afterthoughts che non so o se vi avevo mandato gi.

Free Home University


COME VOGLIAMO VIVERE

La classe 2013-2014
Durante il 2013-2014, la questione
proposta alla Prima Classe Come
vogliamo vivere. Il gruppo di studio
indagher questa nozione cruciale

attraverso il rapporto con la


spiritualit, il vivere in comune
e la rappresentazione.
La prima tappa della ricerca si
svolta dal 5 al 15 dicembre a San
Cesario (LE) e ha visto i partecipanti
impegnati in tre diversi moduli di
ricerca: Attraverso limmagine, oltre
limmagine con Adrian Paci, Un corso

(in) comune: tempi e citt in comune con


Ayreen Anastas e Rene Gabri,La festa
dei vivi (che riflettono sulla morte) con il
gruppo artistico Lu Cafauso.
Il secondo appuntamento si da
poco svolto a Castiglione dOtranto
dall'11 al 21 aprile 2014 e ha coinvolto
gli artisti Ayreen Anastas, Rene Gabri,
Adrian Paci e il collettivo Lu Cafauso
(Emilio Fantin, Luigi Negro, Giancarlo
Norese, Cesare Pietroiusti, Luigi
Presicce) insieme ai partecipanti che
sono locali, nazionali e internazionali
con esperienza di arte e altre
discipline, motivati a partecipare e a
contribuire alloggetto della ricerca.
Alcuni di loro si sono aggiunti al
gruppo di ricerca iniziale, attraverso un
effetto di condivisione, circolazione dei
contenuti e interessi di ricerca comuni.
Uno dei principi della FHU per questo
effetto, di aggregazione spontanea,
stato raggiunto.
Per il suo secondo appuntamento
Free Home ha scelto come territorio
di indagine sul Come vogliamo vivere
una piccola comunit come quella di
Castiglione dOtranto perch da diversi
anni si sta interrogando su questa
tematica, ed stato naturale avviare la
ricerca in questo luogo. In particolare,
a Castiglione, sta maturando un
cambiamento sostenuto da associazioni
come la Casa delle Agricolture,
coltivatori radicali e consapevoli delle
proprie pratiche che rivendicano suolo
pubblico, associazioni di giovani e
anziani che si sono uniti
per ridare dignit a un paese che vive
di agricoltura e che non voleva pi
pagare il prezzo dellabbandono delle
terre, la loro incuria, la disoccupazione,
lo sfruttamento da parte di un sistema
economico, politico e sociale che non
riconosce la terra come fonte vitale
e indipendente. La comunit di
Castiglione lavora su questi temi
con iniziative come quella della Notte
Verde, della semina collettiva
Chi semina utopia raccoglie realt
e lutilizzo di cereali antichi
e della canapa.
Questa lotta attraverso la pratica
stata affiancata da quella teorica
della comunit nomade della Free Home,

in una sinergia che ha visto entrambe


le realt mescolarsi, confondersi
e ragionare e fare insieme.
Il frutto di questa esperienza ha dato
vita il 21 aprile 2014 allinaugurazione
del Parco Comune dei Frutti Minori:
unarea che accompagna lingresso
alle campagne, meta di discariche
abusive e incuria. La zona stata
ripulita, bonificata e coltivata tramite
la creazione di un orto sinergico,
un campo biodinamico e linserimento
di alberi da frutto a disposizione
della collettivit.
Il suolo, la terra, sono stati intesi
come bene comune e responsabilit
collettiva; semplicemente era
impensabile riflettere sulla propria
dignit in mezzo a luoghi violentati,
andava fatto un lavoro di pulizia sulla
terra che partiva e ritornava alluomo.
La costruzione collettiva del Parco
Comune dei Frutti Minori stato un
esercizio di ascolto profondo, una
scoperta reciproca tra la piccola
comunit di Castiglione e il gruppo
di artisti della FHU, interessati a
sperimentare l'arte al di fuori del
sistema dell'arte, negli sconfinamenti
tra discipline, dentro le relazioni, la
vita (e la morte), i cicli della natura, che
interrogano la dimensione del tempo,
del corpo (e del corpo sociale)
e dellanima.
Limportanza della biodiversit,
il complesso funzionamento di un
suolo fertile, le relazioni di reciproco
soccorso attivate dalle piante nell'orto
sinergico o i principi della biodinamica
che ci riconnettono alle forze cosmiche,
questi concetti, osservati nella pratica
dellagricoltura, si sono rivelati
metafore potenti per la nostra indagine
su come vogliamo vivere, mostrandone
ancor di pi lurgenza, ma anche
delineando possibili percorsi. Abbiamo
sentito con chiarezza il nostro essere
organicamente parte di un sistema
di reciprocit, sia materiale che
immateriale, fisico quanto spirituale,
che richiede uno sforzo individuale
e collettivo. In questa continua
tensione si fatto il nostro apprendere.
Attraverso il contatto con la terra,
con forme e materie primordiali, in

questa natura resiliente e accogliente


al tempo stesso, che riesce a propagarsi
tra le pietre e mostra i segni
di una fatica antica. Cos, la nostra
riflessione su questioni come lavoro,
dignit, sostenibilit, bene comune,
responsabilit, memoria, rifiuto
come strumento di lotta e come pratica
di affermazione linguaggio,
e strategie di r-esistenza, si sono tinte
di una portata e un respiro diversi.
C' stato un ritmo, dettato dal lavoro
in questa striscia di terra a margine di
una strada pubblica di campagna, ieri
discarica a cielo aperto e oggi frutteto
comune in fieri. C stato un prendersi
cura che diventato modus operandi.
Ci sono stati i canti e le danze, e nuovi
rituali a partire da forme e bisogni
antichi. Ci sono stati i pranzi nel fienile
e le cene al centro del paese, e cucinare
e consumare insieme un cibo di cui
conoscevamo l'origine, che nel sapore
rivelava il valore della cura, dellamore
e del lavoro. Eravamo tutti sempre
insieme e tutti mischiati, locali con
stranieri, pensionati e bambini,
e il gruppo di ragazzi e adolescenti
che nessuno si aspettava si unissero
con tanta dedizione al progetto.
Abbiamo imparato lapprendere
insieme e da tutti, in un processo
poco ortodosso ma pieno di scoperte
e sorprese, in un graduale superamento
delle differenze e delle resistenze
iniziali, fino a un abbandono, euforico,
generoso, contagioso, rigenerante,
verso una traccia di possibili orizzonti
comuni. La fatica fisica, il lavoro
sulla terra, sono stati accompagnati
da momenti di riflessione di gruppo,
in cui i partecipanti di Free Home
hanno cercato di esternare le proprie
emozioni (anche attraverso la
meditazione, il silenzio, il respiro)
in merito al rapporto con la natura,
la terra, la propria individualit e le
dinamiche di gruppo, considerando
il proprio lavoro ancorato al contesto
e in relazione alla comunit circostante.
Tramite lapporto culturale,
filosofico, artistico, sono nati tavoli
di confronto su cosa significa bene

comune, come pu lavorare una


comunit tutelandosi, ma essendo
in relazione con un sistema esterno,
quali pratiche di resistenza,
sensibilizzazione e lotta possono
essere attuate contro un sistema che
tende a schiacciare e omogeneizzare
i pi piccoli, privandoli di identit
e dignit, come regolare i rapporti
quotidiani al di l dello scambio di
denaro e capire come attivare i processi
di sostenibilit delle proprie scelte
contro corrente.
Si parlato anche e soprattutto di
legame con la natura, di autenticit,
spiritualit, rapporto ciclico tra vita
e morte in una riflessione che ha
inaugurato un Viviterium allinterno
del Parco Comune dei Frutti Minori:
alberi piantati come simboli di vita
allinterno di unarea prima offesa
dai rifiuti.
Tutti i temi trattati sono presi
in carico dal collettivo di ricerca
della Free Home University che li
sta sviluppando sia in gruppo che a
livello personale, anche tramite una
casaresidenza a disposizione per le
proprie ricerche a San Cesario, come un
viaggio che dura tutta lestate, per poi
ritrovarsi in autunno con il terzo
e ultimo incontro.
I contributi prodotti dalle classi
saranno messi a disposizione su una
licenza Creative Commons per il
download gratuito dal sito della Free
Home University e condivisi attraverso
i social media.
N.B. Questo documento il frutto
delle chiacchierate, interviste, momenti
pubblici, condivisi con il gruppo di
ricerca della Free Home University.
Sono stati volutamente tolti i nomi
personali per la volont di trasmettere
un contributo collettivo. Allinterno
di Free Home le individualit si stanno
mescolando per un apporto spontaneo,
senza tempi, n guide, attivato
unicamente dalle responsabilit
personali che intendo creare un coro
di voci, pi che di interventi solisti.

CASTIGLIONE'S
AFTERTHOUGHTS
Lincontro primaverile che ci ha visto
impegnati nel progetto di costruzione
collettiva del Parco Comune dei
Frutti Minori stato un esercizio
di ascolto profondo, una scoperta
reciproca tra la piccola comunit di
Castiglione coltivatori radicali e
consapevoli delle proprie pratiche
che rivendicano suolo pubblico e il
nostro gruppo di artisti interessati
a sperimentare l'arte al di fuori del
sistema dell'arte, negli sconfinamenti
tra discipline, dentro le relazioni, la
vita (e la morte), i cicli della natura,
che interrogano la dimensione del
tempo, del corpo (e del corpo sociale)
e dellanima, in un rapporto come ci
ricordava suggestivamente Rene pi
di riproduzione che di produzione.
Limportanza della biodiversit,
il complesso funzionamento di un
suolo fertile, le relazioni di reciproco
soccorso attivate dalle piante nell'orto
sinergico o i principi della biodinamica
che ci riconnettono alle forze cosmiche.
Questi concetti, osservati nella
pratica dellagricoltura, si sono rivelati
metafore potenti per la nostra indagine
su come vogliamo vivere, mostrandone
ancor di pi lurgenza, ma anche
delineando possibili percorsi. Abbiamo
sentito con chiarezza il nostro essere
organicamente parte di un sistema
di reciprocit, sia materiale che
immateriale, fisico quanto spirituale,
che richiede uno sforzo individuale e
collettivo. In questa continua tensione
si fatto il nostro apprendere. Qui,
all'estremo sud di un'Italia stremata,
attraverso il contatto con la terra, con
forme e materie primordiali, in questa

natura resiliente e accogliente al tempo


stesso, che riesce a propagarsi tra le
pietre e mostra i segni di una fatica
antica...
Cos, la nostra riflessione su
questioni come lavoro, dignit, lotte,
passate e presenti, memoria, rifiuto
come strumento di lotta e come
pratica di affermazione linguaggio,
e strategie di r-esistenza, si sono tinte
di una portata e un respiro diversi.
C' stato un ritmo, dettato dal lavoro
in questa striscia di terra a margine
di una strada pubblica di campagna,
ieri discarica a cielo aperto e oggi
frutteto comune in fieri. C stato
un prendersi cura che diventato
modus operandi. Ci sono stati i canti
e le danze, e nuovi rituali a partire da
forme e bisogni eterni. Ci sono stati i
pranzi nel fienile e le cene al centro del
paese, e cucinare e consumare insieme
un cibo di cui conoscevamo l'origine,
che nel sapore rivelava il valore della
cura, dellamore e del lavoro ci ha reso
pi uniti e consapevoli; eravamo tutti
sempre insieme e tutti mischiati, locali
con stranieri, pensionati e bambini, e
il gruppo di ragazzi e adolescenti che
nessuno si aspettava si unissero con
tanta dedizione al progetto. Abbiamo
imparato lapprendere insieme e da
tutti, in un processo poco ortodosso
ma pieno di scoperte e sorprese,
in un graduale superamento delle
differenze e delle resistenze iniziali,
fino ad un abbandono, euforico,
generoso, contagioso, rigenerante,
verso una traccia di possibili orizzonti
comuni. Insomma stato un po come
risvegliarsi, a Castiglione, o come
innamorarsi, e sentire la forza, lenergia
la promessa di un nuovo amore.

>>
Da: <b.ctonia@gmail.com>
Oggetto: After Castiglione
Data: 22 Aprile 201416:15
A: <alessandrapomarico@gmail.com>

Cosa fare?
Inventiamo un nuovo verbo:
farenonfare.

Ciao Alessandra,

Diramazione
Sradicare una pianta cercando di
seguirne le diramazioni.

come va?
C' voluto un po' di tempo perch quello che volevamo scrivere
prendesse forma.
Quest'immagine legata con uno degli appunti che troverai nel testo.
Speriamo di essere ancora in tempo.

Orto biodinamico
Prima di fare un orto biodinamico
bisognerebbe saper guardare i rapporti
biodinamici. Per praticare basta rivolgere
lo sguardo in un terreno abbandonato.
La casa sembra piccola da fuori
Come le case di Wright inserite
nella natura non prevalgono sul resto
dell'ambiente, cos anche le persone
inserite in un paesaggio, quasi invisibili.
Il colore dei loro vestiti si comporta come
il colore dei papaveri: una leggera e ritmica
stimolazione cromatica.

Cibo
Il pane di canapa e i pomodorini
invernali con un po' di olio stanno molto
bene insieme nel piatto.
Culture del rifiuto
Aprire buche nella terra per raccogliere
i rifiuti sedimentati pu avere una ricaduta
positiva sull'immaginazione, questa associa
ogni rifiuto trovato con il galleggiare nella
coscienza di esperienze rimosse.
Viene il dubbio che il rimosso non riguardi
soltanto l'individuo singolo ma tutta intera
la sua specie.

Un abbraccio
Tonia
Enkli

Castiglione
Bastano pochi passi per vedere
dileguare la sua forma urbana in un
paesaggio campagnolo. Lo spostamento
obbedisce alla velocit del desiderio:
andiamo al bar - dice qualcuno - e siamo
gi l.
Comunanza dei sensi
I nostri corpi sono totalmente
abbandonati alla tensione del fare, bisogna
trovare un'occupazione! questo si rende
ancora pi evidente quando si posti, come
qui, di fronte all'eventualit di non fare,
il tempo viene vissuto come una lacuna,
come ci che manca alla chiamata,
ne conseguono tantissimi sbalzi in
cui per inerzia si pensa a colmare il
vuoto convogliando i sensi verso una
qualche occupazione specifica. Ma
ecco che sopraggiunge una distrazione
e all'improvviso ci si trova a parlare con
qualcuno, o a cercare un bicchiere d'acqua,
o a seguire il colore del cane che scappa.
Ci che prima veniva vissuto sotto l'ottica
del fare, in negativo, come una mancanza
d'essere, sotto l'ottica del non fare una
pienezza e co-appartenenza percettiva
a tutti gli esseri nella loro ritmica di
apparizione. Per fondare una nuova estetica
dell'essere, bisogna cambiare l'etica del
lavoro, che non altro che un modo di
articolare la temporalit e il modo di
sentire. La comunanza dei sensi l'avvento
di questa diversa temporalit.

Dinamizzatore
Qui la parola vorrebbe diventare gesto
senza altro aggiungere: per ossigenare
l'acqua bisogna girare la mano in senso
orario, e poi fare il caos girando in senso
anti-orario.

Parco Comune dei Frutti Minori Castiglione d'Otranto 11-22 aprile 2014

Di fronte al gi fatto
Una cosa costruire una forma
e altra cosa contemplarla gi fatta. Ci
che fatto (il mondo come pre-esistenza)
necessita di essere ri-fatto. Ogni cosa fatta
occulta il gesto che l'ha compiuta.
Poetica del Muro a secco
i

Immaginazione: indovinare degli


incastri, questo andr perfettamente qui!
E questo?
ii

Dipendenze libere: ogni sasso ha


una conformazione totalmente autistica
ma in contatto con un altro sasso mostra
all'improvviso dei punti di convergenza.

iii

Parte a s e parte del tutto. La domanda


che ci si pone : lo sa questo sasso che oltre
ad avere una propria forma nello stesso
tempo parte della forma di questo muro?
iv

Reggenza: quando la mano esperta


estrae il sasso dall'indistinto, all'improvviso,
pur rimanendo un quasi niente, il sasso
diviene indispensabile per occupare quella
posizione che subito gli si assegna nel
raggruppamento con altri sassi. Si dir che
esso fa sistema.
Innervazione
Un'azione che coinvolge il corpo,
qualsiasi essa sia costruire un muro,
raccogliere i rifiuti, piantare, annaffiare,
smuovere la terra ecc. estende il sistema
nervoso al di fuori del corpo. I nostri nervi
si radicano nella pelle delle cose. In seno
alle cose nasce la comunanza dei sensi.

Osteria
Fare un brindisi una pratica in
estinzione. Si tratta di costruire una frase
facendo ricorso alle rime ed altri giochi di
parole che prendono di mira il soggetto
interlocutore a cui il brindisi rivolto. Il
venir meno di questa forma espressiva
mette in evidenza che il terreno comune
del linguaggio non si pu mai dare come
presupposto ma sempre come un che da
costruire nel qui ed ora.
Cestini di canne
Dove avete imparato a fare i cestini
di canne? Guardando in internet.
Scuole elementari
Sarebbe ancor pi istruttivo andare
da adulti a seguire una lezione nella propria
scuola elementare, magari anche nella
stessa aula.

187

finito di stampare
giugno 2014

You might also like