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Per L. occorre distinguere tra lesperance e lespoir. Infatti la speranza un atto


dellesistenza personale. Un atto costitutivo dellesistenza personale. La speranza
atto dellesistenza personale. Luomo lessere della speranza. Le speranze centrano
il futuro su obbiettivi mondani. Es: spero che lesame mi vada bene!
Tuttaltra cosa la speranza, lo sperare sempre uno sperare incerto. La speranza
possiede un proprio contenuto costitutivo. Il solo sperare si rivolge al futuro del
mondo. Agli eventi che si compione e si realizzano nel mondo. La speranza tende alla
verit. V. pag 50.
Lo sperare generico sempre impaziente e illusionistico. Indubbiamente sia lo sperare
sia la speranza sembrano andare verso il futuro, ma abbiamo a che fare con 2 diverse
tipologie di futuro: il futuro delle generiche speranze futuro del mondo nel mondo.
Del quale attendiamo che si compiano differenti eventi. Il futuro invece della speranza
il futuro della mia persona. il futuro che non ha limiti e pu oltrepassare la barriera
della morte. Le speranze e il generico sperare invece radicato nellimpaziente. La
speranza tende alla veirt, lo sperare tende allillusione ( v. pag 50, 51). Quindi
speranza tende allessere. Come abbiamo letto il contrario della speranza la
disperazione. Mentre il contrario delle singole speranze disinganno generale indotto
dalla somma delle illusioni.
La disperazione nega la persona in quanto tale. Questa delusione anche divenuta
totale pu essere una tappa catarchica che trascende lorizzonte mondano. Le
disillusioni possono esere forma di catarsi.
Luomo in quanto persona spirituale non pu esistere un solo istante senza la
speranza. Non si tratta della speranza in questa o quella cosa, bens della speranza
creatrice che non ci lascer perire. Quindi anche questa delusione divenuta totale, non
ancora disperazione. Ma pu essere una tappa che trascende lorizzonte mondano.
Siamo certi che luomo come persona spirituale non pu esistere un solo istante senza
la speranza.
In landsberg distinguiamo 2 tipi di speranza: la speranza e le speranze.
Per quanto riguarda la speranza ce ne sono 3 tipi: 1) speranza come virt
soprannaturale, la speranza della rivelazione cristiana di cui parla Paolo in Romani 5.5
(vedi nota pag 53). Questa speranza da piena certezza della nostra eternit, ma
parlare di questa speranza non compito del filosofo.
2) Poi c speranza naturale che non appartiene alluomo. Se lalbero non avesse un
impulso alla speranza non vivrebbe pi e non produrrebbe frutti. Questa speranza per
non garantisce eternit a nessun essere vivente.
3) poi c la speranza specificatamente umana che di tutti, perch appartiene a
struttura ontologica della persona. Questa speranza specificatamente umana
connessa alluomo poich in quanto persona non si appaga di una mera sopravvivenza
dellambito della specie ma esisge una sopravvivenza personale. Quindi nellessere
persona contenuta una pretesa di eternit, un apriori dellaldil, gicacc la morte
ontologicamente estranea. Tale speranza per sempre esposta alla disperazione e
non garantisce eternit delluomo. La speranza contineen certezza e non dubbio. la
speranza specificatamente umana non la v irt della speranza. La speranza di

quersto tipo di tutti. Nessuno infatti crede veramente al proprio annientamento.


Tuttti abbiamo infondo una speranza di sopravvivenza. Tutti abbiamo speranza di
ritrovare i nostri cari dopo la morte. Nessuno crede veramente al proprio definitivo
annientamento.
Abbiamo visto che L. ha pubblicato le lettere di L. a un amico in cui spiega questa sua
tesi sulla speranza. V. pag 103 I lettera.

PUNTO 15
Atteggiamenti sbagliati nei confronti della morte.
Landsberg riordina la tanatologia filosofica intorno a 3 atteggiamenti filosofici
idealtipici.
Il paradigma epicureo non altro che il sofisma dellirrilleanza delluomo. Per L.
sofistico perch in realt quando ci siamo la morte c perch c lesperienza della
morte dellaltro. Epicuro invece diceva che quando noi ci siamo non c la morte. V.
pag 70 o giu di l.

25/11/15
L. dice che noi non potremmo sapere nulla dellaltro senza il nostro corpo. Infatti
vediamo e comunichiamo e sentiamo grazie al corpo. Il corpo la parte sensibile
dellanima.
v. pag 63
il limite per L. della concezione platonica sta nel fatto che la partecipazione al mondo
delle idee non in grado di assicurare alluomo una sopravvivenza personale e
individuale come invece la sua speranza lo spinge a cercare. In questo senso pi
vicino a L. Aristotele.
A pag 68 vengono indicati limiti della prospettiva platonica.
v. pag 69 quarta riga. V. anche opinione di landsberg sullatteggiamento stoico.
SANTITA MISTICA E MORTE
L. dopo aver studiato la vita di molti santi cristinao in particolare agostino e santi
spagnoli, cerca di individuare rapporto tra mistica e morte.
Per L. che analizza i mistici ci troviamo dinnanzi a fenomeno particolare. Il santo o
misitco non hanno personalit stoico, ma la dimensione paradossale che nel santo
vediamo nascere un vero amore per la morte. Per i santi mondo della vita terrestre si
trasforma in velo. San giovanni della croce diceva: muoio perch non muoio. Nel
santo la trasformazione e la personalizzazione delluomo si trasformata in modo
profondo. E perch si realizzata questa trasformazione? Questo grazie a deposizione
radicale dellio. Per questo il mistico e il santo ha volto molto diverso rispetto agli altri
uomini.
Lamore per la morte. un qualcosa che caratterizza i santi in particolare L. si occupa
di teresa davile e san giovanni della croce. La morte per loro compimento

dellestasi. E loscurit della vit diventa una luce incomparabile. La morte vista
come vittorioso.
v. pag 98.
Lesperienza mistica sorta di anticipazione della morte nei rapimenti estatici.
Potrtemmo azzardare lipotesi che rapporto mistico della morte sia poi divenuto il
rapporto di L. che ha vissuto quando andato nel campo di sterminio.

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