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e dei poveri
p. Cesare M. Barzaghi
b a r n s bite
Andrea M. Erba
Ai popolo !odigiano
perche sia sempre degno
del suo apostolc.
PRESENTAZIONE
cui
recentemente
Be at ificazione
in
stata introdotta
Vaticano
con
Ia
causa
l'approvaxione
di
de l
ne rievocano
pagine
brevissime si
inseriscono
in
tal e
soprattutto
aile
nuove
generazioni ,
una
v ita
carita , come
IL SUO RITRATTO
Una figura nobile e. austera di sacerdote, con
una sua dignita aristocratica nel portamento e un
volto irradiante bonta: ecco l'aspetto esteriore, Ia
fotografia istantanea di Padre Barzaghi.
Chi l'ha conosciuto non dimentica i suoi occhi
vivaci e profondi che penetravano nell'intimo del
cuore, i suoi modi cortesi .e, affabili con tutti,
l'espressione quasi di perenne giovinezza.
II suo ritratto
lncontri provvidenziali
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Verso il sacerdozio
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Oratore appassionato
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Dolce famiglia
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Sentinella di Dio
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Un cuore di padre
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INCONTRI PROVVIDENZIALI
II piccolo Cesare trascorse Ia sua fanciul!.~zza
nella parrocchia di San Bartolomeo a Como, alia
scuola di un autentico apostolo e missionario, N1ons.
Giovanni Battista Scalabrini, il futuro vescovo di
Piacenza e fondatore di un lstituto beneme.rito per
l'assistenza religioso-morale degli italiani emigrati
all' estero.
Egli ricordo sempre con affetto e riconoscenza
Ia figura del suo insigne parroco, al quale attribul
Ia propria vocazione sace.rdotale.
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Fanciullo undicenne frequente, come alunno .esterno, i corsi ginnasiali al Collegio Gallic, diretto
dai Padri Somaschi, dove trove un metodo intelligente negli studi e ogni incoraggiamento. Per tutt.a
Ia vita ebbe de,vozione a S. Gerolamo Emilianir che
lo aveva guarito da una malattia nel per_iodo dell'infanzia.
Nel 1877 Mons. Scalabrini indirizzava il giovane Barzaghi all'lstituto Villores i di Monza, aperto dal
barnabita P. Luigi Villoresi per l'istruzione e Ia
formazione dei chierici poveri: da questa palestra
sacerdotale uscirono, in meno d i 40 ann i 1 circa 700
tra vescovi, religiosi, parroci 1 coadiutori, missionari
che onorarono Ia Chiesa di Dio.
Questo seminario fu il primo, forse, in ltalia
ad introdurre l' uso della Comunione quotidiana.
Vi era una disciplina severa, di stile spartano ma
con is pi razione evangel ica: nessuna distan:La fra
Superiori ed alunni, clima familiare, molteplicita d i
ini ziative apostoliche e di devozioni personali, di
piccole e grandi mortifkazioni. lnsomma un ambiente di fervido ascetismo e di francescana semplicita.
Cesare Barzaghi assorbl avidamente gli insegnamenti e lo spirito del venerando P. Villoresi. Un
condiscepolo ricorda Ia sua pieta angelica, Ia sua
conversazione edifkante, il suo amabile sorriso, Ia
sua prontezza quasi automatica all'osservanza delle
Regole.
lnsieme con altri chierici, forme un gruppo d i
guardia d'onore a Gesu Eucaristico, chiamata Ia
Compagnia bella .
L'ispirato Padre e. i!
10-
doci le
alunno si
trova-
rono concord i nella scelta della vita religiosa e dell'i deale barnabitico: il vicino Noviziato del Carrobi olo accolse il nuovo postu!ante nel !yglio del
1878. Ne tra a capo il marchese P. Gregorio Alrnerici, anima di patriota e di ecumenista, che era stato
alia corte di Svezia, propagatore del culto al S. Cuo:e. In occasione della vestizione religiosa, cos] defln l
II giovane Barzaghi: E' di molta vivacita, ma ingenu~ e pi~. Desidera fare penitenze.... D'ingeg no
s~ egl 1 ato, d 1 molto cuore, promette buona riusci t a,
s1 mostra sempre allegro e pieno di buona volonta .
Qualche mese dopo gli succedeva, ne,ll'uffic io
di Maestro dei Novizi, il P. Giovanni -Battista Preda
uo~o ?i. Dio e dalla tenerezza quasi materna, ch~
gu1dera II Nostro verso le vie della perfezione..
II ~2 O_tto?re 187? Do~ ,Cesare Barzagh i prof:ss a~a 1_votJ d1 poverta, cast1ta, obbedienza, davant ! all Arc1vescovo di Brindis i Mons. Luigi Aguilar
b arnabita .
'
Pochi giorn i dopo, lasciava Monza
p:r Ia prima volta al suo collegia
d1 Lodi per compiere, gli studi liceali
con Ia licenza, conseguita al Verri ,
ne estiva del 1883 .
ed arrivava
S. Francesco
che corone
nella sessio-
VERSO IL SACERDOZIO
sepolto il P. Barzaghi.
tere e della rei igione ne,l ginnasio. Contemporaneamente si iscrisse alia facolta di Lettere della R.
Universita di Torino (come e noto, non esisteva
ancora I'Universita Cattolica del S. Cuore di Milano) dove, nel luglio del 1890, conseguira Ia Ia urea con una brillante tesi su Le epistole di San
Gregorio Magno .
Furono, quelli, anni di duro sacrifkio e di metodica applicazione agli studi, che lo formarono a
un severo abito di ricerca scientifka, specialmente
nel campo storico nel quale avra poi occasione di
esercitare il suo acume.
Da allora inizio il suo iter di insegnante, riscuotendo ammirazione e venerazione da centinaia
di allievi, che a lui rimasero grati per tutta Ia vita.
In essi seppe trasfondere I' amore alia vera scienza
che edifica, il culto della verita che Iibera, l' entu14-
ORATORE APPASSIONATO
Aveva il dono di una eloquenza calda e versatile, convinta e convincente. La sua parola ardente,
anc~e se . non s~mpre ordinata se,condo le regole
dell orator1a class1ca, prorompeva dalla pienezza del
cuore come atto di offerta. Aile volte il suo discorso
assumeva i I to no di un canto ...
Percio scese volentieri dalla cattedra bramoso
di diffondere Ia parola di Dio ad una cer~hia ancor
piu vasta di anime. Lo si udl predicare tanto nelle
cattedrali della citta come nelle modeste chiese della _camp~gna lodigiana. Sail spesso sui palcoscenici
de1 teatn per tenere discorsi accademici e comme:nor~zioni ufficiali. Seese nel/e piazze e nelle vie a
~stru1re folie ,di popolo senza alcuna demagogia. Per
~ p~1m1 t~ent anni del_ secolo furono sua prerogativa
1 d1scors1 aile solenn1 premiazioni degli alunni del
San Francesco.
L'amore de~l~ an_ime. e della verita gli suggerirono talvolta or1g1nal1 espedienti, piu efficaci di un
dotto sermone.
.
Sl
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. I Parroci lo chiamavono volentieri per l'inaugurazione e Ia benedizione di monumenti e in occasione di particolare impegno e delicatezza. Cosl
talora stigmatizzo dal pulpito episodi notori e scandalasi, esortando i f.e1deli alia preghiera e alia riparazione. Se qualche giornale propugnava idee contrarie alia dottrina della Chiesa, P. Barzaghi non
mancava di alzare Ia voce per illuminare e premunire. Quando il preside del liceo Parini di Milano, nel discorso funebre in morte di un coll.e,ga,
tornato a Dio per lo zelo di P. Barzaghi, tento di
storcere i fatti affermando che l'ombra tetra della
morte fece oscillare Ia sua mente di fronte aile porte
del mistero , il Servo di Dio ribatte immediatamente, davanti a tutti, che il defunto era spirato nella
piena e Iucida e perfetta serenita della sua mente
ragionatrice !
Nella parrocchia della Maddalena, a Lodi, un
ministro protestante dovette ad un certo punto andarsene, perche Ia sua propaganda veniva puntualm ente controbattuta ...
La voce squillante del Padre, e Ia sua vivace
fan tasia avevano indubbiamente una presa sull'anima popolare, come Ia fam a brillante e signorile del
porgere appagava il gusto degli intell.ettuali: i n
ogni caso l'eloquenza f1uiva spontanea dal suo labbro e obbediva agli impulsi di un cuore innamorato
di Dio e della verita.
Scrive il prof. Agostino Stocchetti, affezionato ed egreg io discepolo di P. Barzaghi: Se
predi care significa trascinare nell'onda e nel sol.della ~ropria spiritualita, suscitare degni penslerr, sent1menti profondi e concreti propositi,
e?
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citando il Te Deum, le offerte erano portate sui tavolo della sala di ricreazione, dove ve.nivano contate, impacchettate e preparate pe,r Ia consegna
dell'indomani. Nei venerdl di quar.e.sima, alia stessa
ora e con lo stesso rito, faceva compiere una breve
ma fervorosa Via Crucis. Una volta alia settimana,
tutti gli Studenti avevano, a turno, una conversazione
spirituale con lui: il cosidetto ascolto , specie di
resoconto di coscienza circa i difetti da correggere,
le difficolta da superare, i progressi compiuti, ecc.
Questo colloquio non era il forte di P. Barzaghi,
il qL):de dinanzi a tanti particolari, apprensioni e
in genuita giovanili flniva per distrarsi, dimenticando l'interlocutore. Poi alll'improvviso interveniva con
una conclusione incoraggiante che toglieva ogni dubbio al bravo flgliolo, il quale se ne andava consolato.
I discepoli, si puo dire, gareggiavano con il
Maestro nella potenza della fede e nello spirito di
pieta, come
dimostrato da questo episod io, accad uto nello Studentato di Lodi.
DOLCE FAMIGLIA
Anche nella Co m unita barnabitica del Co llegio
S. Francesco P. Barzaghi porto il suo fervore ecliflcante e fraterno. Ma non fece mai pace, con Ia
radio, posta nella sala di ricreazione dei Padri .
Secondo lui era un lusso inutile e fonte di distrazioni. Accond iscendente al ia tr asm i ss ione di notiziari, comunicati, resoconti di conferenze,, diveniva
intollerante quando faceva capolino Ia mondan i ta.
Quell'arnese gracchia_nte con voci false. spegneva l'uso antico del conversare pacato e portava
in convento il mondo profa no.
Un giorno, per far smettere quel chiasso c:he
offendev a il suo spirito e le sue ore,cch ie, P. Barzaghi intone il Veni Creato r , dicendo che anc:he
lu i voleva cantare. Com'era piu ricreante e barnabitico il lepideggiare onesto di P. Sacconaghi e del
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disdegno di sobbarcarsi ad improbe fatiche per aiutarla nel reclutamento delle vocazioni religiose e
sace rdota I i.
Nei mesi della calda .e,state fu visto per le strade della bassa lodigiana, impolverato e carico, ma
lieto in cuore. Era !'ora del tramonto ed egli tornava da un giro di propaganda, alia rice rca di. cose
e di anime da consacrare a Dio. Ormai vecchio e
malandato, eppure. sempre attivo e generoso, diceva
sorridente: I flori non vengono mai da soli, bisogna andare a prenderli dove sono: nei campi.
E intanto si assestava sotto il
sembrava diventato piu leggero.
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Altra volta nella cripta d i S. Antonio M . Zaccaria, seduto sui gradino dell'altare, appoggiava Ia
testa aureolata d'argento all'urna del S. Fondatore.
Disse con un brillio negli occhi: Aspetto Ia grazia
che non merito, ma che verra! .
Ripartl a sera . Lungo Ia strada resto a guardare
le acque del Naviglio e si perdette ne1l suo contemplante pregare.
Quando si r i prese, raccolse i lembi del mantello, come per rendere piu spedito il passo, ed aggiunse: Ho Ia grazia da portare : Ia aspettano in
molti !
SENTINELLA Dl 010
Durante Ia prima guerra mondiale il Collegio
S. Francesco d i Lodi fu trasformato in ospedale militare e il P. Barzaghi ne divenne, anche senza nomina ufficiale, il vero Cappellano. Nell'agosto de l
1915 arrivarono i primi feriti e lo zelo del Servo di
Dio, da quel momento, non conobbe piu limiti , ne
ostacoli, ne stanchezza.
L'ospedal.e divenne una palestra di sacrificio,
di virtu, di spirituali conquiste. Egli era sempre pronto, a qualunque ora, come una sentinella d i Dio .
Sui suo volto austero e nei suoi occhi profondi, si
leggeva Ia sete inestinguibile del bene che. era il
programma della sua vita . Accanto a un cuore da
consolare, ad un corpo da curare , ad una anima da
illuminare c'era Ia parola dolce, forte e penetrante
de.l sacerdote del Signore .
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Circolo
<<
<<
Pallavicino di
Lodi.
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Un giorno, che era andato a visitare un malato grave, lo buttarono giu dalle scale . Senza essere
vi sto,. risall e busso di nuovo alia porta. Gli venne
aperto, forse, anche per riparare l'affronto recatog li
poco prima: cos! il buon Padre pote parlare ed
essere ascoltato. Compiuto il suo ministero, ripartl
con mille benedizioni e ringraziamenti .
In un certo periodo le carcer i cittadine divennero il campo speciflco di un apostolato quant~ mai
prezioso e meritorio. P. Barzagh i vi si recava spesso
ad insegnare il catechismo, a dire una parola di co nforte, a restituire una dignita perduta.
Dopo Ia sua morte, si voile giustamente ricerdare quest'opera sacerdotale con semplic i e toccanti
espressioni :
30- 3 1
Lodi.
con
una
Dio
per
Era cos! grande Ia g_ioia che lo inondava quando poteva aiutare i poveri, che il suo cuore si
apriva al canto: lo ricorda chi lo udl pe;r strada
cantare allegramente, dopo che un signore gli aveva consegnato il necessaria per poter sfamare una
famiglia indigente.
Quattro o cinque volte al giorno si recava aiI'Ospedale Maggiore, di Lodi, fermandosi di prefe-
renza nel reparto dei tubercolotici, aiutandoli a offrire le loro pene a Dio.
Da uomo pratico qual'era, portava i suo i giovani del PALLAVICINO nelle case del dolore per
esercitarvi le opere di misericordia.
Migliaia di lire passarono nelle sue mani che
erano sempre piene e sempre vuote .
rita : dipendeva dai Superiori come.. un nov1Z1o, anche nelie piccole cose. Ogni volta che usciva dal
collegio, chiedeva i l benedicite dicendo dove
andava.
'
Le sue iniziative sociali ebbero un riconoscimento ufficiale nel 1921 con Ia nomina a Cavaliere
del regno e, nel 1936, a Commendatore.
In questo stesso anno venne solennemente festeggiato il suo giubileo sacerdotale, con grandiosa
partecipazione di autorita e popolo.
UN CUORE Dl PADRE
II popolo lodigiano, dagli umili ai grandi, aveva compreso e seguito il suo nuovo apostolo, che
aveva offerto !'anima entusiasticamente alia sua
citta di elezione e l'aveva amata profondamente
nelle sue tradizioni religiose, nella sua storia civile, nelle sue genti e nei suoi monumenti.
Un giorno, parlando del patrono San Bassiano, ne aveva illustrate Ia presenza in Lodi dalle
origini ftno ai suoi giorni: lo fece con tale efficacia che se ne commosse anche lui, benche fosse
ancora lontano dal commuoversi facilmente.
Un'altra volta, commentando sui ponte deii'Adda un libro uscito di fresco, racconto Ia famosa
battaglia napoleonica con tale vivezza, come se ne
rivivesse le fasi e i I dol ore.
Non fu certo insensibile alia poesia del paese color della nebbia e ai canti della coetanea
poetessa lodigiana Ada Negri, che venne nell' an-- 35
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FONT
Diario manoscritto del P. Cesa re Barzag hi ( da l 1907
al 1939).
Epistolario manoscritto .
Taccuini manoscritti autografl con registrazione del
ministero sacerdotale. del S.d .D. dal 1927 al
1941 .
Archivio Provincializio di S. Barnaba , Casa Madre
dei Padri Barnabiti, Milano .
Processo lnformativo sulla fa rna di santita del S.d .0 .
Cesare M. Barzaghi, istruito nella Curia Vescov ile di Lodi nel 1950.
N ulla
osta
alia stampa
P. EDOARDO M. GARLASCH I
Su p er io re Provin ciale d ei
Barna bi t i
Nihil obstat
Ro mae,
18 - IV - 66
Arcivescovile S. Giuseppe