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Servo di Dia

e dei poveri

p. Cesare M. Barzaghi
b a r n s bite

Andrea M. Erba

Ai popolo !odigiano
perche sia sempre degno
del suo apostolc.

PRESENTAZIONE

II 4 maggie 1966 ricorre il 25 anniversario della


morte del Servo di Dio P. Cesare M . BARZAGHI ,
barnabita , il moderno apostolo della chiesa lodigiana ,
di

cui

recentemente

Be at ificazione

in

stata introdotta

Vaticano

con

Ia

causa

l'approvaxione

Santo Padre Paolo VI.


I suoi confratelli e i suoi discepoli

di
de l

ne rievocano

Ia figura e l'opera molteplice con manifestazioni cele


brative di particolare rilievo e con if potenziamento
delle iniziative di carita e di cultura che sono sea
turite dal eucre dell'indimenticato Padre.
Queste

pagine

brevissime si

inseriscono

in

tal e

quadro commemorative con l'unico scopo di far conoscere,

soprattutto

aile

nuove

generazioni ,

una

v ita

feconda di meriti e ricca di virtu, spesa per Ia gloria


di Dio e per il servizio del prossimo.
Nelle spirito del Concilio

Ecumenico, che chiama

con vigore all'apostolato tutti i laici veramente cri


stiani , vogliamo anche

presentare in Padre Barzaghi

un modello da imitare nel vastissimo campo del bene .


Sulle orme di Lui , servo dei poveri 1 tutti siamo

chiamati a combattere sui fronte della

carita , come

buoni soldati di Cristo .


II se rvo di Dio P. Ce sare M. Ba rzaghi, b a rna bita,
aposto lo di Lodi ( 1863-194 1 )

IL SUO RITRATTO
Una figura nobile e. austera di sacerdote, con
una sua dignita aristocratica nel portamento e un
volto irradiante bonta: ecco l'aspetto esteriore, Ia
fotografia istantanea di Padre Barzaghi.
Chi l'ha conosciuto non dimentica i suoi occhi
vivaci e profondi che penetravano nell'intimo del
cuore, i suoi modi cortesi .e, affabili con tutti,
l'espressione quasi di perenne giovinezza.

II suo ritratto

lncontri provvidenziali

12

Verso il sacerdozio

14

Maestro dei giovani

17

Oratore appassionato

20

Nella vita religiosa

23

Dolce famiglia

26

Sentinella di Dio

29

L'ora della carita

31

Servo dei poveri

35

Un cuore di padre

Sotto Ia candida capigliatura e Ia larga fronte,


traluceva Ia serenita della sua anima, Ia pace interiore che lo possedeva, Ia limpide!Zza del suo pensiero.
Dotato di una voce melodiosa, che fin da ragazzo impressionava i compagni per il suo timbre
musicale, di una presenza slanciata che incuteva
rispetto e venerazione,, egli si servl dei doni naturali per lodare Dio e per edificare le anime, spendendoli senza risparmio e con grande amore.
Questo ritratto fisico ci aiuta a comprendere
e ad ammirare Ia radiografia spirituale di Padre
Barzaghi: veramente in lui il corpo era fratello
dell'anima .
Un giorno gli domandarono: Padre, perche
quando dice Ia Messa pare che Ia canti come nelle
feste grandi? . Perche ogni Messa deve essere
sempre Ia prima , rispose.
E intanto mentre depone.va i sacri paramenti
con ordine, scrutava l'interrogante quasi volesse ribadi re quell' affermazione cos! recisa e cos! vera.
Padre, perc he recitando l'ufficio spicca le si 1-5

labe a que l modo? II Signore non Ia sente ugua lm ente?


Sospirava un poco, ma poi spianando i l volto
rispondeva : Perche tutta Ia Chiesa prega nel prete che recita I'Ufficio, che compie cioe il quotid i ano
atto ufficiale del suo ministero .
Aveva un breviario grosso e logoro: glie.ne
offrirono uno nuovo di zecca. Fin! nelle man i d i
un sacerdote che era all'ospedale.
Padre, perche impiega tanto tempo a conf essare?
V ieni a confessarti e lo sapra i!

Confe.ssava soffrendo. Pareva che il male altrui


cadesse su di lui e lo scuotesse e turbasse .- Ma non
t urbava ne umiliava nessuno.
Padre, perche nel predicare ci mette t anto
ardore, fermezza e commozione?
Perc he i predicatori di sasso I asci a no di ...
sasso!
Questo colloquio e autentico e staglia netta Ia
immagine di un'anima profondamente sacerdotale,
d i un uomo sempre giovane ed entusiasta della sua
vocazione, quasi uscisse ogni giorno fresco dalla
Santa Ordinazione, con un fascino segre,to e pur
visibile che attirava i cuori a Dio.

Qualcuno gli osservo che egli aveva fermato


gli anni. Rispose che all'altare recitava quotidianamente il versetto che dava Ietizia alia sua 'giovinezza: Vuoi che Ia Santa Chie.sa mi faccia dire le
bugie al Signore?
Diceva anche che il sacerdozio - e qualche cosa
6-

r::

rg

c..

da farsi ogni giorno, una grazia e un seme da valorizzare e da coltivare.


Era un signore per temperamento, per educazione., per virtu. Diceva : Un prete sciatto dissacra
le anime . E lui, che sembrava essere in chiesa
anche quando camminava per le strade, nel ministero sacro non dimetteva mai Ia solennita che gli
era abituale.
Questo sacerdote. del Signore, Padre Cesare Barzaghi deii'Ordine dei Barnabiti, era nato il 28 Marzo 1863 a Como, a specchio di un lago ridente e
di uno splendido paesaggio, dai quali attinse quella
vena di poesia che lo accompagnera per tutta Ia
vita e gli fara contemplare e godere, come assorto,
le albe e i tramonti sulle acque deii'Adda e il
crescere dei frumenti nelle campagne di Lodi, l'altra
citta lombarda che per oltre mezzo secolo fu teatro
del suo instancabile e multiforme apostolato.

(!)

>

"'0

INCONTRI PROVVIDENZIALI
II piccolo Cesare trascorse Ia sua fanciul!.~zza
nella parrocchia di San Bartolomeo a Como, alia
scuola di un autentico apostolo e missionario, N1ons.
Giovanni Battista Scalabrini, il futuro vescovo di
Piacenza e fondatore di un lstituto beneme.rito per
l'assistenza religioso-morale degli italiani emigrati
all' estero.
Egli ricordo sempre con affetto e riconoscenza
Ia figura del suo insigne parroco, al quale attribul
Ia propria vocazione sace.rdotale.
8-

Fanciullo undicenne frequente, come alunno .esterno, i corsi ginnasiali al Collegio Gallic, diretto
dai Padri Somaschi, dove trove un metodo intelligente negli studi e ogni incoraggiamento. Per tutt.a
Ia vita ebbe de,vozione a S. Gerolamo Emilianir che
lo aveva guarito da una malattia nel per_iodo dell'infanzia.
Nel 1877 Mons. Scalabrini indirizzava il giovane Barzaghi all'lstituto Villores i di Monza, aperto dal
barnabita P. Luigi Villoresi per l'istruzione e Ia
formazione dei chierici poveri: da questa palestra
sacerdotale uscirono, in meno d i 40 ann i 1 circa 700
tra vescovi, religiosi, parroci 1 coadiutori, missionari
che onorarono Ia Chiesa di Dio.
Questo seminario fu il primo, forse, in ltalia
ad introdurre l' uso della Comunione quotidiana.
Vi era una disciplina severa, di stile spartano ma
con is pi razione evangel ica: nessuna distan:La fra
Superiori ed alunni, clima familiare, molteplicita d i
ini ziative apostoliche e di devozioni personali, di
piccole e grandi mortifkazioni. lnsomma un ambiente di fervido ascetismo e di francescana semplicita.
Cesare Barzaghi assorbl avidamente gli insegnamenti e lo spirito del venerando P. Villoresi. Un
condiscepolo ricorda Ia sua pieta angelica, Ia sua
conversazione edifkante, il suo amabile sorriso, Ia
sua prontezza quasi automatica all'osservanza delle
Regole.
lnsieme con altri chierici, forme un gruppo d i
guardia d'onore a Gesu Eucaristico, chiamata Ia
Compagnia bella .
L'ispirato Padre e. i!
10-

doci le

alunno si

trova-

rono concord i nella scelta della vita religiosa e dell'i deale barnabitico: il vicino Noviziato del Carrobi olo accolse il nuovo postu!ante nel !yglio del
1878. Ne tra a capo il marchese P. Gregorio Alrnerici, anima di patriota e di ecumenista, che era stato
alia corte di Svezia, propagatore del culto al S. Cuo:e. In occasione della vestizione religiosa, cos] defln l
II giovane Barzaghi: E' di molta vivacita, ma ingenu~ e pi~. Desidera fare penitenze.... D'ingeg no
s~ egl 1 ato, d 1 molto cuore, promette buona riusci t a,
s1 mostra sempre allegro e pieno di buona volonta .
Qualche mese dopo gli succedeva, ne,ll'uffic io
di Maestro dei Novizi, il P. Giovanni -Battista Preda
uo~o ?i. Dio e dalla tenerezza quasi materna, ch~
gu1dera II Nostro verso le vie della perfezione..
II ~2 O_tto?re 187? Do~ ,Cesare Barzagh i prof:ss a~a 1_votJ d1 poverta, cast1ta, obbedienza, davant ! all Arc1vescovo di Brindis i Mons. Luigi Aguilar
b arnabita .
'
Pochi giorn i dopo, lasciava Monza
p:r Ia prima volta al suo collegia
d1 Lodi per compiere, gli studi liceali
con Ia licenza, conseguita al Verri ,
ne estiva del 1883 .

ed arrivava
S. Francesco
che corone
nella sessio-

Sua guida spirituale fu il P. Priamo Arman i


un distinto barnabita in fama di scienziato santo :
I~ studente Barzaghi lo tenne in s] alta considera~
z1one che si adopere, in seguito, per una eventua le
glori~ca_zione ~ugli altari. La sua salma, trasportata
dal c1m 1tero d 1 Lodi nella chiesa di S. Francesco lo
stesso g_iorno di quell a di P. Barzaghi ( maggio
1944), r1 posa ancor ogg i nella cappella dell'lmmacol ata .
-1 1

Dopo Ia professione solenne dei voti, emessa


il 28 Ottobre 1883, Don Cesare partiva per Roma,
per lo studio della teologia in preparazione al sacerdozio.

VERSO IL SACERDOZIO

Nello studentato barnabitico, presso Ia chiesa


di San Carlo ai Catinari, conobbe e ammiro altri
Confratelli, tra cui i Cardinali Bilio e Granniello,
il P. Alessandro Piantoni, zelantissimo e piissimo
religioso che lascio traccia profonda nel suo spirito,
e tra i compagni il famoso P. Semeria/ che diventera un acclamato oratore sacro, Cappellano al Comando Supremo durante Ia guerra del '15-'18 e
iniziatore deii'Opera Nazionale per il Mezzogiorno
d'ltalia a favore degli orfani di guerra.
Un episodio singolare che riempl di commozione il nostro chierico fu l'incontro con il Ponteflee Leone XIII che aveva desiderata celebrare Ia
S. Messa per i giovani barnabiti e comunicarli di
propria mano.
ebbe
rola,
sarto
rigo.
dare,
peva

Nella successiva udienza privata, Don Cesare


l'ardire di rivolge.rgli confldenzialmente Ia pama lui che racconta feci come il
dei Promessi Sposi davanti al Cardinal FedeBalbettai qualche parola e mi ritrassi a guarcome intercedendo, il P. Semeria che Ia sapiu lunga di me ... .

Nella citta eterna, nella Roma delle catacombe


e delle basiliche, P. Barzaghi riceveva il 19 luglio
1886 I'Ordinazione sacerdotale e Ia investitura uffi12-

Lodi, Tempio di S. Francesco - Particolare della navata di destra


con l'ingresso alia cappella dove

sepolto il P. Barzaghi.

ciale dell'apostolato: a 23 anni era pre.sbitero ,


cioe un prete maturo, pronto a condurre le anime
a Cristo.
Non era ancora p~ssato I' autun no di quello
stesso anno, che gia aveva fatto Ia sua prim~ conquista: il ragazzo Lauro Comini, che diventera ba_rnabita e di cui non e spenta Ia venerata memona
a Lodi, dove. esplico il suo intenso e vario ministero a fianco di P. Barzaghi per circa un trentennio .

MAESTRO DEl GIOVANI


II novello sacerdote torno quasi subito al suo
bel San Francesco per l'insegnamento delle let-

tere e della rei igione ne,l ginnasio. Contemporaneamente si iscrisse alia facolta di Lettere della R.
Universita di Torino (come e noto, non esisteva
ancora I'Universita Cattolica del S. Cuore di Milano) dove, nel luglio del 1890, conseguira Ia Ia urea con una brillante tesi su Le epistole di San
Gregorio Magno .
Furono, quelli, anni di duro sacrifkio e di metodica applicazione agli studi, che lo formarono a
un severo abito di ricerca scientifka, specialmente
nel campo storico nel quale avra poi occasione di
esercitare il suo acume.
Da allora inizio il suo iter di insegnante, riscuotendo ammirazione e venerazione da centinaia
di allievi, che a lui rimasero grati per tutta Ia vita.
In essi seppe trasfondere I' amore alia vera scienza
che edifica, il culto della verita che Iibera, l' entu14-

siasmo per Ia dottrina e l'ideale cristiano, Ia fedelta


tenace alia Chiesa e al Papato..
Nella sua larga intelligenza vagheggio, fin dagli inizi del secolo, l'intesa fra Ia Santa Sede e
l'ltalia, salutando con un'esplosione di gioia l'alba
della Conciliazione nel 1929.
Dinanzi alia schiera dei suoi giovani affermava
d i non voler imbottire dei cervelli, ma di plasmare
delle anime. Per questo, forse, non creo molti dotti,
ma certamente forgio dei credenti consapevol i della
loro fede., dei praticanti senza timori e senza rispetti umani, degli uomini di carattere.
Per circa cinquant'anni P. Barzaghi fu prof essore di italiano e di storia ai liceisti del collegio
S. Francesco e di Religione nelle scuole pubbliche:
un campo vastissimo e ricco di inse.gnamenti, dove
Ia sua mente poteva liberamente spaziare e il suo
cuore infiammarsi e infiammare.
In scuola e fuori, dovette difendere anche troppo vivacemente., in quegli anni giovanili, i diritti
temporali della Chiesa, se e vero l'aneddoto riguardante un professore lodigiano il quale, sui letto
di morte, chiese di confessarsi ma non dal Padre
Barzaghi, perche mette il pote,re temporale del Papa
anche nel caffelatte !
Egli concepiva Ia storia civile alia maniera manzoniana, cioe come un incontro e una presenza del
divino nelle vicende umane, sempre1 attento a scoprire, a rivelar.e,, a far toccare con mano gli interventi della Provvidenza nel mondo.
Uomo di pensiero e di battaglie, volle combattere. I' anticlerical ismo pseudo-scientifico dei positivi sti e quello volgare dei socialisti. Ebbe il merito
-15

soprattutto di stimolare e di vincere il complesso


di inferiorita che paralizzava, in certo senso, l'azione
dei buoni. I giovani trovarono in lui un geniale e
dinamico organizzatore di iniziative culturali e sociali, che pullularono intorno all'albero del Circolo
studentesco Carlo Pallavicino : Ia scuola superiore
di Religione per le famiglie dei Soci e per i professionisti; corsi straordinari di conferenze, organicamente proseguiti dalla Pro Cultura lodigiana; Ia
Croce Bianca sorta come un fiore nel clima arroventato dell'inizio della prima guerra mondiale; le
Conferenze di S. Vincenzo e I'Associazione di Azione
Cattolica; le attivita ricreative, e sportive, ecc. Di
tutto questo riparleremo in altra sede.
Ebbe una predilezione per i giovani diventandone il padre affettuoso, il maestro dell'anima e
dell'intellige,nza, il consigliere esperto nei periodi di
crisi, l'animatore ai piu nobili ideali. In mezzo ad
essi esplico un apostolato silenzioso ma molto attivo, accostando anima ad anima in conversazioni
private ricche di provvidi incitamenti per Ia pieta,
gli studi, Ia condotta, l'avvenire.
Non si trovo invece a suo agio nella difficile e ingrata posizione di Vicerettore di collegio:
vigilanza, energia, disciplina non erano in armenia col suo temperamento ardente e con Ia sua
fantasia vivace. Era soprattutto tagliato per formare le anime e spingerle al bene con Ia parola convinta e convincente.
Dopo Ia breve parentesi di Vice-rettore dei
convittori ( 1903-4) che risulto un'esperienza poco
felice, perche devette esercitare per obbedienza
16-

un ufficio per il quale non possedeva le qualita


adatte, Padre Barzaghi si lancio nel campo della
predicazione.

ORATORE APPASSIONATO

Aveva il dono di una eloquenza calda e versatile, convinta e convincente. La sua parola ardente,
anc~e se . non s~mpre ordinata se,condo le regole
dell orator1a class1ca, prorompeva dalla pienezza del
cuore come atto di offerta. Aile volte il suo discorso
assumeva i I to no di un canto ...
Percio scese volentieri dalla cattedra bramoso
di diffondere Ia parola di Dio ad una cer~hia ancor
piu vasta di anime. Lo si udl predicare tanto nelle
cattedrali della citta come nelle modeste chiese della _camp~gna lodigiana. Sail spesso sui palcoscenici
de1 teatn per tenere discorsi accademici e comme:nor~zioni ufficiali. Seese nel/e piazze e nelle vie a
~stru1re folie ,di popolo senza alcuna demagogia. Per
~ p~1m1 t~ent anni del_ secolo furono sua prerogativa
1 d1scors1 aile solenn1 premiazioni degli alunni del
San Francesco.
L'amore de~l~ an_ime. e della verita gli suggerirono talvolta or1g1nal1 espedienti, piu efficaci di un
dotto sermone.
.
Sl

Una domenica, a Brembio, prima che in chiesa

~e.lebra~sero le sacre funzioni, un propagandista

pol1t1co d1 estrema sinistra inizio un comizio sui


sagrato stesso della chiesa. Accorse un prete volon-

17

teroso per confutare le tesi dell'oratore, ma il contradditorio rischiava di peggiorare Ia situazione.


P. Barzaghi, messo al corrente della cosa, esce
immediatamente dalla casa parrocchiale, si inginocchia in mezzo alia piazza, apre le braccia in forma
di croce, e intona il Miserere . La folia, dapprima
attonita poi conquistata, lo segue fino in chiesa,
rispondendo con fede al canto del salmo. Cos!, il
gesto ispirato dal buon Padre ottenne l'effetto desiderate piu di qualunque discussione.
Nota il Padre Brugola, suo Superiore e confratello a Lodi per 35 anni, che i risultati mirabili della sua
oratoria provenivano soprattutto dalla grande fede e
dalla spirituale paternita che toccava i cuori. In una
discussione pubblica nel teatro dell'lstituto Zaccaria
di Milano, il Padre si trove, una sera, a corto di
argomenti nella sua apologetica. Tacque improvvisamente, si fece il segno della croce, si raccolse in
preghiera a mani giunte, bello ve,ramente come se ,
in quel momento, lo investisse dall'alto una luce. Riprese poi a parlare e lo fece con tale profondita di
idee, nobilta di sent im enti ed immediatezza di eloquio, che trascino tutti in un clima di profonda persuasione.
Qualcuno ancora superstite da quella discussione, pianse con riconoscenza dinanzi a simile spettacolo.
Tenne corsi di apologe,tica e quaresimali, paneg iri ci di santi e rievocazioni patriottiche, ritiri spirituali e conferenze, mesi di maggio e di giugno ,
novene dei m orti , discorsi in Congressi Eucaristici,
ecc. Era spesso felice nelle improvvisazioni e quando non aveva il tempo d i limare il suo dire.
18-

. I Parroci lo chiamavono volentieri per l'inaugurazione e Ia benedizione di monumenti e in occasione di particolare impegno e delicatezza. Cosl
talora stigmatizzo dal pulpito episodi notori e scandalasi, esortando i f.e1deli alia preghiera e alia riparazione. Se qualche giornale propugnava idee contrarie alia dottrina della Chiesa, P. Barzaghi non
mancava di alzare Ia voce per illuminare e premunire. Quando il preside del liceo Parini di Milano, nel discorso funebre in morte di un coll.e,ga,
tornato a Dio per lo zelo di P. Barzaghi, tento di
storcere i fatti affermando che l'ombra tetra della
morte fece oscillare Ia sua mente di fronte aile porte
del mistero , il Servo di Dio ribatte immediatamente, davanti a tutti, che il defunto era spirato nella
piena e Iucida e perfetta serenita della sua mente
ragionatrice !
Nella parrocchia della Maddalena, a Lodi, un
ministro protestante dovette ad un certo punto andarsene, perche Ia sua propaganda veniva puntualm ente controbattuta ...
La voce squillante del Padre, e Ia sua vivace
fan tasia avevano indubbiamente una presa sull'anima popolare, come Ia fam a brillante e signorile del
porgere appagava il gusto degli intell.ettuali: i n
ogni caso l'eloquenza f1uiva spontanea dal suo labbro e obbediva agli impulsi di un cuore innamorato
di Dio e della verita.
Scrive il prof. Agostino Stocchetti, affezionato ed egreg io discepolo di P. Barzaghi: Se
predi care significa trascinare nell'onda e nel sol.della ~ropria spiritualita, suscitare degni penslerr, sent1menti profondi e concreti propositi,

e?

-19

questo ottenne sempre l'indimenticato Padre . Ma


forse nessuno sapeva con certezza il segreto di tanta
grandezza e fecondita di opere; soltanto pochi intimi sospettavano che quell'uomo avesse sulle carni
il cilicio e che dopo i trionfi oratori ricorresse aile
mortificazioni piu dure e ripugnanti. I suoi Superiori lo sapevano e tacevano. E ammiravano.

NELLA VITA RELIGIOSA


P. Barzaghi era un vero religiose, osservante
delle sue regole fino allo scrupolo. Gia nel 1898
era stato eletto pro-maestro dei Chierici studenti barnabiti: ufficio nascosto, di sacrificio, di responsabilita
e dei piu importanti per una Congregazione. Venne
confermato a piu riprese, fino al dopo guerra, in
questa carica che gli permise di trasfondere nelle
giovani reclute tutto il suo amore. Egli concepiva Ia
vita religiosa in modo austero, secondo il precetto
del Vangelo e Ia praticava sui serio: preghiera e
unione con Dio, sodezza di virtu umane e sacerdotal i.
Soprattutto insegnava con gli esempi e trascinava al bene. Come educatore della gioventu barnabitica, non si attardava in lunghi ragionamenti sull'ascetica e Ia mistica, ma esortava e spronava verbo et opere . Tutti martedl della settimana, dopo
cena, conduceva i Chierici processionalmente nella
chiesa di S. Francesco e Ia, nella oscurita silente rotta
soltanto da quanche rossa fiammella, levava dalla
bussola di S. Antonio di Padova le offerte per il
Pane dei poveri . Poi, ancora in processione. e re20-

citando il Te Deum, le offerte erano portate sui tavolo della sala di ricreazione, dove ve.nivano contate, impacchettate e preparate pe,r Ia consegna
dell'indomani. Nei venerdl di quar.e.sima, alia stessa
ora e con lo stesso rito, faceva compiere una breve
ma fervorosa Via Crucis. Una volta alia settimana,
tutti gli Studenti avevano, a turno, una conversazione
spirituale con lui: il cosidetto ascolto , specie di
resoconto di coscienza circa i difetti da correggere,
le difficolta da superare, i progressi compiuti, ecc.
Questo colloquio non era il forte di P. Barzaghi,
il qL):de dinanzi a tanti particolari, apprensioni e
in genuita giovanili flniva per distrarsi, dimenticando l'interlocutore. Poi alll'improvviso interveniva con
una conclusione incoraggiante che toglieva ogni dubbio al bravo flgliolo, il quale se ne andava consolato.
I discepoli, si puo dire, gareggiavano con il
Maestro nella potenza della fede e nello spirito di
pieta, come
dimostrato da questo episod io, accad uto nello Studentato di Lodi.

La stagione asc i utta continua inesqrabilmente:


mai vista una simile sicc ita da tanti anni. E anche
quella domenica il cielo non prometteva nulla di
b uono per Ia riarsa Campagna. II Padre Barzaghi e
vivame,nte preoccupato per le continue invocazio ni
che a lui arrivano dalla povera gente. Dopo il pranzo, con piglio improvviso, si rivolge a uno dei piu
ardenti dei suoi Chierici e gli dice: Andate a pren-
dere Ia croce ! Quello, prontissimo, obbedisce senza chiedere altre spiegazioni, e. di II a poco compare
in ricreazione inalberando una croce di legno. Spontaneamente si forma Ia processione: il crocifero
22 -

avanza, seguito dal gruppo degli Studenti e da l P.


Maestro che intona il Miserere e poi le litanie della
Madonna . I salmodianti percorrono lentamente i viali e. lo spalto del Pallone, elevando al cielo le
loro voci di preghiera. Ma in cielo non si vedono
che le solite nubi lusinghiere e traditrici .. .
Presto pero Ia fede ha il sopravv~nto e le nubi
si sciolgono.
Difatti, prima ancora che Ia proce.ssione rientri
nello Studentato, com inciano a cad ere goccioloni di
acqua che a poco a poco si inflttiscono, trasformandosi nella pioggia beneflca tanto invocata.

DOLCE FAMIGLIA
Anche nella Co m unita barnabitica del Co llegio
S. Francesco P. Barzaghi porto il suo fervore ecliflcante e fraterno. Ma non fece mai pace, con Ia
radio, posta nella sala di ricreazione dei Padri .
Secondo lui era un lusso inutile e fonte di distrazioni. Accond iscendente al ia tr asm i ss ione di notiziari, comunicati, resoconti di conferenze,, diveniva
intollerante quando faceva capolino Ia mondan i ta.
Quell'arnese gracchia_nte con voci false. spegneva l'uso antico del conversare pacato e portava
in convento il mondo profa no.
Un giorno, per far smettere quel chiasso c:he
offendev a il suo spirito e le sue ore,cch ie, P. Barzaghi intone il Veni Creato r , dicendo che anc:he
lu i voleva cantare. Com'era piu ricreante e barnabitico il lepideggiare onesto di P. Sacconaghi e del
-

23

buon P. Panigada e il vedere certi Fratelli giovani


che servivano il caffe lungo con le mani tremanti e
il volto di flamma! Come piu cari i racconti ingenui
delle predicazioni apostoliche o le impressioni dei
Pad ri nove IIi appena entrati nel Ioro ufficio. E P. Brugola in giro col suo rape fino e profumato, e
P. Magni che distribuiva il bicchierino speciale da
una bottiglia venuta in dono ...
Quanto piu bello nelle feste mettersi vicino a
attorno ai cari preti lodigianl, 1 quali sapevano bene che un piatto di minestra l'avevano sempre, Ia nel refettorio dei Fratres Minestra! .

c?~fra_te~li di altre citta, 0

Questa era l'intimita cordiale che gli piaceva e


voleva; queste le ricreazioni che non violavano
Ia benedetta austerita; questa Ia dolcezza commovente dell'abitare come fratelli sotto il medesimo
tetto, nella stessa famiglia. E quelle ricreazioni valevano una meditazione.
P. Barzaghi conosceva quasi a memoria il testo
delle Costituzioni barnabitiche e spesso lo citava
nell'elegante Iatino del Bascape. Era solito dire che
q~elle regole avevano fatto dei santi e percio non
b1sognava toccarle: non era segno di vero spirito
religioso il desiderio di riformarle, magari per voglia di novita.
Nel suo amore quasi geloso, ma non ostinato
n_e gretto, rivelava un'ansia consapevole di perfeZione, secondo l'austerita di vita professata.
Amava Ia sua Congregazione con passione di
flglio devoto. Ne studio e ne divulge Ia storia in
articoli e conferenze, ne custodl le nobili tradizioni
vi ricoprl cariche di' flducia e di responsabilita; no~
24-

disdegno di sobbarcarsi ad improbe fatiche per aiutarla nel reclutamento delle vocazioni religiose e
sace rdota I i.
Nei mesi della calda .e,state fu visto per le strade della bassa lodigiana, impolverato e carico, ma
lieto in cuore. Era !'ora del tramonto ed egli tornava da un giro di propaganda, alia rice rca di. cose
e di anime da consacrare a Dio. Ormai vecchio e
malandato, eppure. sempre attivo e generoso, diceva
sorridente: I flori non vengono mai da soli, bisogna andare a prenderli dove sono: nei campi.
E intanto si assestava sotto il
sembrava diventato piu leggero.

peso, che gli

Nel 1906 era nominato Postulatore della causa


di beatiflcazione, del Servo di Dio Mons. Carlo Bascape barnabita, vescovo di Novara. Dieci anni dopo, partecipava al Capitolo Generale deii'Ordine e
tornava a Lodi col titolo di Visitatore della Provincia Lombarda.
Camminava un giorno lungo Ia via di S. Barnaba a Mi Ia no: era cos] assorto che sembrava non
dovesse veder nulla. Diceva che Ia strada e.ra piena
di gente perche Ia vedeva popolata di barnabiti:
da quattro secoli passano tutti di qui.
Andava in convento a mettersi in ginocchio davanti a P. Radice, come un novizio.
Tornava a Lodi piu giovane: perche nella casa
Madre ave.va fatto un bagno nelle acque della giovinezza.
Mentre aspettava che gli aprissero, fu visto
mettersi in ginocchio e baciare Ia soglia con le !acrime agli occhi.
-

25

Altra volta nella cripta d i S. Antonio M . Zaccaria, seduto sui gradino dell'altare, appoggiava Ia
testa aureolata d'argento all'urna del S. Fondatore.
Disse con un brillio negli occhi: Aspetto Ia grazia
che non merito, ma che verra! .
Ripartl a sera . Lungo Ia strada resto a guardare
le acque del Naviglio e si perdette ne1l suo contemplante pregare.
Quando si r i prese, raccolse i lembi del mantello, come per rendere piu spedito il passo, ed aggiunse: Ho Ia grazia da portare : Ia aspettano in
molti !

SENTINELLA Dl 010
Durante Ia prima guerra mondiale il Collegio
S. Francesco d i Lodi fu trasformato in ospedale militare e il P. Barzaghi ne divenne, anche senza nomina ufficiale, il vero Cappellano. Nell'agosto de l
1915 arrivarono i primi feriti e lo zelo del Servo di
Dio, da quel momento, non conobbe piu limiti , ne
ostacoli, ne stanchezza.
L'ospedal.e divenne una palestra di sacrificio,
di virtu, di spirituali conquiste. Egli era sempre pronto, a qualunque ora, come una sentinella d i Dio .
Sui suo volto austero e nei suoi occhi profondi, si
leggeva Ia sete inestinguibile del bene che. era il
programma della sua vita . Accanto a un cuore da
consolare, ad un corpo da curare , ad una anima da
illuminare c'era Ia parola dolce, forte e penetrante
de.l sacerdote del Signore .
26-

La Casa dello Studente


sede del

Circolo

<<

<<

Padre Cesare Barzaghi

Pallavicino di

Lodi.

Come non conosceva soste, cos! non conosceva


pericoli. Presso il letto dei cancrenosi che avrebbe
allontanato chiunque non fosse sostenuto dalla carita di Cristo; presso i colpiti dal tetano e coloro che
soffrivano per una amputazione e, deliravano in
maniera pietosa, stava paterno e trepido, in preghiera e in opera, attendendo un Iampo di lucidita per
confortare e riconciliare con Dio.
E' attestato che nessuno di quei feriti morl senza ricevere i Sacramenti.
Nei momenti tragici del pericolo, accanto aile
vilta florirono spesso gli eroismi e le nascoste immolazioni.
P. Barzaghi fu ministro del perdono, testimone
della grazia, angelo di conforto.
Quante ostilita egli seppe vincere con Ia dolcezza della preghiera e Ia forza delle lacrime!
Avvertito dal pericolo che, presentavano alcuni
soldati, sospetti di colera, rispose: L'anima non
ha il colera . E dopo un'ora aveva guadagnato
un'anima.
Gli indifferenti e i riottosi venivano conquistati
con le flnezze piu squisite, con l'offerta di piccoli
doni, col chiamarli i piu bravi ecc.
Alia fine li disarmava con Ia pazienza e con Ia
bonta irresistibile. Sapeva insinuare nelle anime i
ricordi del passato, come a quell'ufficiale che ritrovo Ia via del ritorno a Dio al pensiero della pia
madre e dell'infanzia innocente.
Un altro ufficiale, che era un valdese, non
tollerava neppure Ia vista del Crocefisso; si convert!
28-

al cattolicesimo dopo aver conversato per un'ora e


mezza col Padre. E ancora un soldato, impenitente
bestemmiatore, colpito da paralisi alia bocca, riacquistava Ia pace dello spirito dopo trent'anni di
peccato, grazie ai colloqui col Servo di Dio, protrattesi per quattro sere.

l'ORA DELLA CARITA'


Finita Ia guerra e chiuso l'ospedale militare,
P. Barzaghi continuo a prodigarsi per il bene di
tutti, anzi si vide spalancare dinanzi le molteplici
vie della carita umana e cristiana. La carita e una
virtu contagiosa, anche se questo aggettivo non flgura nella lista che S. Paolo traccia nella prima lettera ai Corinti. P. Barzaghi l'attaccava a tutti.
Di solito si introduceva dimessamente, senza
parere; si rattristava per certi rifiuti che, in verita,
scomparvero quando tutti si accorsero che il Signore
aveva suscitato un nuovo apostolo per il suo popolo.
Non sempre mieteva frutti di riconoscenza: per
conto suo si allie,tava e insieme si schermiva con
quelli che venivano a ringraziarlo.
Pur potendo annotare episodi edificanti, non
voile mai che fossero raccolti e divulgati, ne tanto
meno pensava lui a farlo.
Si sa tuttavia di un condannato a morte, il ouale
voile nella sua bara un libro donatogli dal P. Bar-

29

zaghi, che lo aveva ricondotto a Dio. E si sa di una


floraia che, un giorno d'inverno, gli presento de i
flori di carta dicendo che, certamente, nelle sue man i
sacerdotali sarebbero divenuti flori ver i e profumati.

In questo luogo d i pe,na


P. CESARE M. BARZAGH I
BARNABITA
venne assiduo apostolo
della redenzione cristiana
per illuminare di luce divina
l'espiazione umana

Nonostante le oppoSIZioni, che non mancano


mai, a Lodi egli godeva stima e simpatia anche negl i
ambienti meno religiosi e fra persone non praticanti .
Proprio costoro teneva d'occhio con particolare interesse e quando crede,v a di scorgere un indizio di
ravvedimento, specialmente negl i estremi di vita ,
accorreva a offrire i l suo servizio di carita e d i
perdono.

Non c'erano ore di liberta o di riposo per lui,


specialmente nel primo pomeriggio , quando 1.3 portineria del collegio S. Francesco si trasformava in
una specie d i ambulatorio di nuovo genere , frequ en tato da quanti erano spinti dalle piu v arie necessita.

Ma su i suo chiaro viso si leggeva Ia pena che


dovevano costargli certe conqu i ste spiritua li.

SERVO DEl POVERI

Un giorno, che era andato a visitare un malato grave, lo buttarono giu dalle scale . Senza essere
vi sto,. risall e busso di nuovo alia porta. Gli venne
aperto, forse, anche per riparare l'affronto recatog li
poco prima: cos! il buon Padre pote parlare ed
essere ascoltato. Compiuto il suo ministero, ripartl
con mille benedizioni e ringraziamenti .
In un certo periodo le carcer i cittadine divennero il campo speciflco di un apostolato quant~ mai
prezioso e meritorio. P. Barzagh i vi si recava spesso
ad insegnare il catechismo, a dire una parola di co nforte, a restituire una dignita perduta.
Dopo Ia sua morte, si voile giustamente ricerdare quest'opera sacerdotale con semplic i e toccanti
espressioni :

Cera chi sollec itava i l. pane della g iorn ata ; chi


si trov ava in pericolo di pe!fdere il posto di lavoro
o nell'urgenza di trovarlo; ch i voleva o doveva siste ma re una situazione diventata insostenibilile; chi
dom andava un sussidio immed iate ...
Per soddisfare a tante richieste , il Padre prendeva appunti, scriveva biglietti d i presentazione, donava generosamente quanto aveva tra mano, sp il lava quattrini ai benefattori .
Un medico vicino di casa e proprietario di una
automobile, si trasformava in messaggero della Provv idenza presso direttori di azienda e imprenditori,
i qu a li ' erano felici se potevano sistemare i rac:com andati di P. Barzaghi .
Negli ultimi anni della sua vita, bastava fare il
suo nome per ottenere non soltanto dei soccorsi, ma

30- 3 1

anche pe.ntimenti e condoni. Nella sua bonta non si


accorgeva dei soliti proflttatori, che non mancano
di ingannare le anime candide.
Gli interessava di beneflcare largamente i poveri, convinto che il Signore non ha sabati: tutti i
giorni sono suoi.
Durante questa specie. di udienze collettive, distribul un giorno dodici paia di scarpe ch'era riuscito a racimolare qua e Ia, e tutte sembravano fatte
su misura per i nuovi proprietari.
Tornava una sera da Milano dove si era recato
per una predicazione mariana: Ia sera era ormai
alta. Affannato per l'arsura, incontra alia stazione
una donna in pianto, che era stata cacciata di casa
dal marito dopo un litigio.
P. Barzaghi Ia rasserena e Ia riconcilia col
marito. II mattino seguente pero, dopo Ia celebrazione della Messa, ritorna in quella casa per assicurarsi che Ia pace. duri ancora ...
Se nei suoi giri di questuante non trovava Ia
persona cercata, lasciava detto che il P. Barzaghi
era passato di 11: si poteva stare certi che Ia Provvidenza non sarebbe mancata in que.lle case.
Egli poi non si spaventava se qualche volta gli
erano riservate accoglienze ostili o fredde, perche
i I suo a rdimento era sereno e pieno di fed e. Pas so
facendo del bene a tutti con preferenza ai piu derelitti, alleviando miserie materiali e morali in un
clima di francescana semplicita.
L'amore sincero e fervido lo metteva in corsa
di giorno e di notte, verso ogni direzione alia ricerca
della pecorella smarrita.
32-

Padre Barzaghi nel cortiletto deii'Ospedale Maggiore di

Lodi.

Dava tutto a larga mano : viveri e medicinai i ,


denaro e lavoro, sorriso e speranza. Fu visto, una
volta, sftlarsi le scarpe nuove e lasciarle ad un povero, e prendere per se un paio gia usate e rattoppate. Un inverno ritorno al col legio scalzo, a stento,
quasi accusasse un malore.
Una sera, al buio, lo incontro un sacerdote
un involto sotto i I braccio: era no lenzuola per
ammalata priva di tutto. Altre volte il servo di
giunse al punto di togiiersi Ia camicia di dosso
donarla ad un infermo.

con
una
Dio
per

Era cos! grande Ia g_ioia che lo inondava quando poteva aiutare i poveri, che il suo cuore si
apriva al canto: lo ricorda chi lo udl pe;r strada
cantare allegramente, dopo che un signore gli aveva consegnato il necessaria per poter sfamare una
famiglia indigente.
Quattro o cinque volte al giorno si recava aiI'Ospedale Maggiore, di Lodi, fermandosi di prefe-
renza nel reparto dei tubercolotici, aiutandoli a offrire le loro pene a Dio.
Da uomo pratico qual'era, portava i suo i giovani del PALLAVICINO nelle case del dolore per
esercitarvi le opere di misericordia.
Migliaia di lire passarono nelle sue mani che
erano sempre piene e sempre vuote .

In collegio aveva una specie di ripostiglio in


cui teneva depositate le offerte in natura e d i cui
lui solo, col permesso del Superiore, teneva Ia
chi ave.
Va ricordato, a questo proposito, che il P. Barzaghi ave.va tutti i permessi per le sue opere d i ca34 -

rita : dipendeva dai Superiori come.. un nov1Z1o, anche nelie piccole cose. Ogni volta che usciva dal
collegio, chiedeva i l benedicite dicendo dove
andava.
'
Le sue iniziative sociali ebbero un riconoscimento ufficiale nel 1921 con Ia nomina a Cavaliere
del regno e, nel 1936, a Commendatore.
In questo stesso anno venne solennemente festeggiato il suo giubileo sacerdotale, con grandiosa
partecipazione di autorita e popolo.

UN CUORE Dl PADRE
II popolo lodigiano, dagli umili ai grandi, aveva compreso e seguito il suo nuovo apostolo, che
aveva offerto !'anima entusiasticamente alia sua
citta di elezione e l'aveva amata profondamente
nelle sue tradizioni religiose, nella sua storia civile, nelle sue genti e nei suoi monumenti.
Un giorno, parlando del patrono San Bassiano, ne aveva illustrate Ia presenza in Lodi dalle
origini ftno ai suoi giorni: lo fece con tale efficacia che se ne commosse anche lui, benche fosse
ancora lontano dal commuoversi facilmente.
Un'altra volta, commentando sui ponte deii'Adda un libro uscito di fresco, racconto Ia famosa
battaglia napoleonica con tale vivezza, come se ne
rivivesse le fasi e i I dol ore.
Non fu certo insensibile alia poesia del paese color della nebbia e ai canti della coetanea
poetessa lodigiana Ada Negri, che venne nell' an-- 35

tico tempio maestoso e nero dove sorridean


le Madonne del T recento e qualche. prete sbucava a passo Iento, come una larva, dagli sfondi
oscuri ... .
P. Barzaghi amo Lodi con carita di patria e
nel momento forse piu buio della divisione civile,
si erse come testimonio un sindaco della citta
faro di luce. che addita Ia via del porto, in
un mare di tempesta .
Nel gennaio del 1937 fu colpito da grave polmonite, ma si riebbe, grazie anche alia forte fibra
e alia volonta indomita.
Ma il giorno in cui si lascio convincere a entrare in ospedale come degente, e non piu come
consolatore, era troppo tardi! L'eta, Ia stanchezza,
i primi bagliori della guerra lo avevano prostrato.
Celebre Ia sua ultima Messa il 19 marzo 1941,
festa di S. Giuseppe. Non si alzo piu dal letto.
Accolse con riconoscenza le visite di Vescovi, Superiori, confratelli, amici, conoscenti: erano tanti. A
tutti espresse il desiderio di portare a termine nuovi
e arditi progetti, come Ia costruzione di case popolari, per le quali si e.ra gia assicurato il terreno.
Qualche tempo prima, in Comunita, il P. Pioltelli aveva detto al P. Molteni: Se mi ammalo e
c'e pericolo, ditemelo subito . E il P. Barzaghi, a
sua volta: A me invece non dite niente. Sono pratico e me ne accorgero io .
Non aveva fatto i conti con le bugie dei medici,
che andavano numerosi a trovarlo. P. Molteni, ricordando l'episodio, non osava parlare. Un giorno
perc gli disse: Padre, io credo che se lei avesse
36-

preso !'Olio Santo appena tomato dall'ospedale, a


quest'ora sarebbe guarito .
P. Barzaghi non rispose, ma cap!. Pochi minuti
dopo, fece chiamare P. Molteni e gl i disse: Ho
pensato tre cose. Primo: questa sera, quando torna
il P. Rettore, gli dico che mi porti il Viatico in modo
solenne ( egli si comunicava tutti i giorni). Secondo: mi amministri I'Estrema Unzione. Terzo: mi
metto nelle vostre mani (era il suo confessore abituale).
Si accorse in tempo di entrare in agonia e voile
presso di se il quadro del P. Armani. Salute i chierici studenti, raccomandando !oro Ia carita e. l'obbedienza. Poi mando a chiamare il P. Molteni ed
aspetto Ia morte con grande tranquillita.
Nella notte fra il 3 e il 4 maggio 1941, dopo
una crisi, rendeva serenamente Ia sua anima al
Signore.
La salma fu visitata da non meno di ventimila
persone in due giorni. l funerali, a spese del Comune, mobilitarono tutta Ia citta e furono un vero
trionfo fino al cimitero.
II ricordo di P. Barzaghi a Lodi e vivissimo ancora, dopo 25 anni, nel cuore di chi lo avvicino.
A lui sono dedicate Ia Pro Cultura e Ia Casa
dello Studente , una piazza e una scuola elementare, una lapide all'ospedale maggiore, aile carceri
e, ora, all'lstituto tecnico Agostino Bassi .
Nella restaurata cappella della chiesa di San
Francesco il suo corpo attende Ia finale resurrezione
e, se Ia Chiesa vorra, l'onore degli altari.

37

FONT
Diario manoscritto del P. Cesa re Barzag hi ( da l 1907
al 1939).
Epistolario manoscritto .
Taccuini manoscritti autografl con registrazione del
ministero sacerdotale. del S.d .D. dal 1927 al
1941 .
Archivio Provincializio di S. Barnaba , Casa Madre
dei Padri Barnabiti, Milano .
Processo lnformativo sulla fa rna di santita del S.d .0 .
Cesare M. Barzaghi, istruito nella Curia Vescov ile di Lodi nel 1950.

N ulla

P. TIBERIO M. ABBIATI , L'Apostolo di Lodi , Milano 1948.

M i la no, 25 apri le 196 6

AGOSTINO STOCCHETTI, II Servo di Dio P. Cesare


M . Barzaghi Barnabita, Mi Ia no 1951 .

osta

alia stampa

P. EDOARDO M. GARLASCH I
Su p er io re Provin ciale d ei

Barna bi t i

Nihil obstat
Ro mae,

In ossequio ai decreti di Urbano VIII ,


l'autore dichiara di voler dare un signiflcato
puramente umano alia parole e ai fatti
contenuti in questa pubblicazione e di non
vo ler prevenire il giud izio della Chiesa.

18 - IV - 66

Am atu s Petrus Frutaz, Sub secretar iu s S.R.C. pro Causis Sa ncto r um

Scuola Graflca Padre L. Monti


e Pontiflcia

Arcivescovile S. Giuseppe

V ia S. Giacomo , 7 - SAR ONNO ( Varese)

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