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I 50-370-C-10

Diversi tipi di laser, fonti di luce


disponibili
S. Mordon
Differenti fonti laser, luci pulsate ad alta intensit e diodi a elettroluminescenza sono oggi
utilizzati in dermatologia. La scelta della lunghezza donda di queste dettata dal
cromoforo bersaglio (acqua, sangue, melanina). Le irradianze e le dosi applicate
dipendono dagli effetti clinici ricercati.
2007 Elsevier Masson SAS. Tutti i diritti riservati.

Parole chiave: Laser; Fibra; Raffreddamento; Lampade intense pulsate; Lunghezza donda;
LED

Struttura dellarticolo
Laser
Principio di funzionamento
Potenza e durata di emissione
Dimensioni del fascio laser
Trasmissione del fascio laser
Accessori
Dispositivi di raffreddamento
Principali laser utilizzati in dermatologia e cosmetica
Funzionamento in modalit Q-Switched

1
1
2
2
2
3
3
4
7

Luci pulsate ad alta intensit


Principi di funzionamento

8
8

Diodi a elettroluminescenza (light emitting device: LED) 9


Principio
9
Sistemi medicali
10

Laser
Principio di funzionamento
La parola laser costituita dalle iniziali di Light
Amplification by Stimulated Emission of Radiation, cio
luce amplificata dallemissione stimolata di radiazione.
Un laser deve comportare almeno tre elementi fondamentali: un mezzo attivo (solido, gas, colorante, semiconduttore), un dispositivo di eccitazione (detto anche
di pompaggio) degli atomi o molecole del mezzo attivo,
e infine una cavit di risonanza, il cui obiettivo
aumentare la densit di luce, grazie al principio di
emissione stimolata (o indotta). Le caratteristiche
geometriche di questo insieme determinano la geometria del fascio emesso, sempre molto diretto (poco
divergente) e coerente spazialmente e temporalmente.

Mezzo attivo
Nel campo medico, i laser a cristalli solidi pi comunemente usati sono il rubino (693 nm), lalessandrite
(755 nm) e molti laser la cui matrice costituita da una
lente o una rete di alluminio-ittrio (YAG) esso stesso
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pompato con un terra rara (serie chimica degli lantanidi). Il vantaggio del pompaggio con ioni di terre rare
consiste nel fatto che i laser derivati da queste si situano
generalmente nel visibile o vicino allinfrarosso, consentendo cos anche il pompaggio con lampade flash, o
con laser diodo. Il neodimio: YAG (1,06 m), lerbium:
lente (1,54 m), lolmio: YAG (2,1 m), lerbio: YAG
(2,9 m) ne sono alcuni esempi. Questo mezzo attivo
pu anche essere un gas come i laser a eccimeri ArF
(193 nm) o XeCl (308 nm). Pu trattarsi di azoto
(337 nm), argo (488-514 nm), di krypton (568 nm), elio
(632 nm) o CO2 (10 600 nm). Si pu trattare di un
vapore come nei laser a vapore di rame (510-578 nm) o
vapore di oro (630-650 nm). Il mezzo attivo pu essere
anche un liquido come il laser a colorante. Numerosi
coloranti sono disponibili. Tra questi, il pi comunemente utilizzato la rodamina 6G che fornisce una
disponibilit di lunghezze donda del laser da 560 a
630 nm con unemissione massima a 595 nm. Infine,
bisogna citare i laser a semiconduttori che coprono
attualmente unampia gamma di spettri: diversi semiconduttori come leghe di arseniuro dindio, arseniuro di
gallio e di fosfuro dindio consentono di ottenere
numerosissime lunghezze donda, offrendo dei rendimenti estremamente importanti, dellordine del 60%.
Queste leghe sono, ad esempio: InGaAsP: 650-990 nm e
InGaAs/InP: 1,8-2 m. Infine, molto recentemente
comparso in campo medico il primo laser il cui mezzo
attivo una fibra ottica pompata con erbio.

Dispositivo di pompaggio
Il dispositivo di pompaggio pu essere una lampada
flash (pompaggio ottico di un mezzo solido), una scarica
elettrica (laser a gas), a volte un altro laser (per esempio.
laser a semiconduttori per i laser cristallini).

Cavit di risonanza
Questa cavit generalmente costituita da due specchi posti a ogni estremit del mezzo attivo, uno dei
quali semitrasparente e permette cos la fuoriuscita del
fascio laser (Fig. 1). Il suo scopo aumentare la densit
di luce, grazie al principio di emissione stimolata (o
indotta).

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Figura 3. Fluenze ottenute per


2,5 e 5 mm. La potenza del laser,
10 W, e il tempo di scarica di 0,1 s
sono identici.

Specchio
semitrasparente

Specchio

5 mm, 5 J/cm2, T = + 15C

2,5 mm, 20 J/cm2, T = + 60C

Particella
eccitabile
Fonte di eccitazione

Ecco perch, oltre alla lunghezza donda, la potenza


e la durata di emissione, bisogna prendere in considerazione la superficie illuminata (spot) dal laser. Sono cos
definiti:
il diametro dello spot laser (D):
la superficie dello spot: (p D2)/4;
lirradianza I (W/cm2) = potenza (W)/superficie (cm2);
la fluenza F (J/cm2) = potenza durata di emissione/
superficie (cm2);
potenza tempo di scarica = energia.

Figura 1. Schema del principio di un laser (qui mezzo solido


con pompaggio ottico).

Bisogna soprattutto ricordare che la luce laser


estremamente direzionale. Inoltre, il raggio emesso di
grande purezza poich contiene solo una lunghezza
donda precisa, imposta dallmezzo amplificatore. A
seconda del mezzo attivo e della modalit di funzionamento esistono diversi tipi di laser con radiazioni la cui
lunghezza donda e intensit condizionano leffetto
tissutale ottenuto e, conseguentemente, le indicazioni
mediche. Dal primo laser a rubini del 1960, sono stati
concepiti in laboratorio numerosissimi laser. Solo alcuni
sono oggetto di uno sviluppo medico, poich i criteri di
costo, efficacia, affidabilit sono essenziali in questo
settore.
A livello medico, possibile distinguere quattro
caratteristiche principali: lunghezza donda di emissione
del laser, potenza (o intensit), durata di emissione,
dimensioni del fascio laser.

Punto importante

molto importante conoscere le dimensioni dello


spot. Se, per esempio, con uno spot di 5 mm un
laser che emette 10 W per 0,1 s ottiene una
fluenza di 5 J/cm 2 e un aumento della
temperatura del bersaglio di 15 C, la riduzione
dello spot di met, o 2,5 mm, riduce la superficie
di un fattore 4, e la fluenza cos di 20 J/cm2,
portando allora a un aumento della temperatura
di 60 C. Il rischio di sovradosaggio, e
conseguentemente il rischio cicatriziale, diviene
qui evidente (Fig. 3).

Potenza e durata di emissione

Un laser eroga un fascio perfettamente diretto


(collimato) . Durante un trattamento, occorre dunque
orientare il fascio sul tessuto biologico. Esiste sia la
possibilit di orientare la cavit laser in direzione del
tessuto, sia quella di ricorrere a un sistema di trasmissione ottica.

Dimensioni del fascio laser

Fascio diretto

I fasci di luce laser sono dei veri fasci paralleli, la cui


divergenza estremamente bassa. La luce vi rimane
molto concentrata. Questa propriet permette di erogare
delle potenze luminose considerevoli su superfici molto
piccole.

Grazie al loro eccellente rendimento, solo i diodi laser


sono sufficientemente compatti da essere integrati nello
strumento manuale manipolato dalloperatore del laser.
I laser diodi utilizzati per lepilazione ne sono un buon
esempio.

Trasmissione del fascio laser

Tempo

Tempo

Potenza

Potenza

Potenza

Un laser permette di produrre una grande quantit di


fotoni. Questi fotoni possono essere emessi in modalit
continua (secondo [s]), in modalit ad impulsi (millisecondi [ms] o microsecondo [s]). oppure in modalit
attivata (nanosecondo [s]) (Fig. 2). La potenza (intensit)
inversamente proporzionale al tempo di emissione del
laser. In modalit continua, i laser hanno una potenza
bassa (1-10 W) portando, dopo lassorbimento dei fotoni
da parte del cromoforo, a un effetto termico, oppure.
per assorbimento da parte di un fotosensibilizzante, a
un effetto fotochimico. In modalit a impulsi, la
potenza dellordine dei kW e porta a un effetto
termomeccanico . Infine, in modalit attivata la potenza
dellordine del MW, e conduce a unazione elettromeccanica (detta anche azione distruttiva, poich si
ha esplosione del bersaglio).

Tempo

Figura 2. Differenti modalit di emissione dei laser.


A. Modalit continua: un otturatore al di fuori della cavit che determina il tempo di scarica. Potenza: 1-10 W.
B. Modalit ad impulsi: il sistema di pompaggio del laser che determina il tempo dellimpulso. Potenza: 100 W-1 kW.
C. Modalit attivata: un Q-Switched posto nella cavit del laser che controlla lemissione del laser. Potenza: 1-10 MW.

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3 mm - Zona test
di intensit

Dimensione dello spot 0,8 mm


1 1/2 mm

Dimensione dello spot 0,4 mm


3/4 mm

Dimensione dello spot 0,25 mm

Figura 4. Fibra ottica. Si vede bene la divergenza del fascio in


uscita.

Dimensione dello spot 1,4 mm

Figura 5. In funzione del sistema ottico utilizzato, possibile


modificare le dimensioni del fascio laser.

Fibra ottica
Le fibre ottiche sono un mezzo di trasmissione molto
pratico per la loro flessibilit e il loro piccolo diametro.
Sono anche un mezzo di trasmissione molto efficace nel
campo del visibile e vicino allinfrarosso, poich le
perdite sono dellordine di 0,1 db / km. Vengono cos
utilizzate in moltissimi laser (Fig. 4). Tuttavia, per le
lunghezze donda inferiori a 0,3 m o superiori a
2,5 m e per impulsi molto intensi erogati dai laser
Q-Switched, non risultano convenienti.

Braccio articolato

Nel caso dei laser CO2 e erbio, e dei laser Q-Switched


utilizzati per la rimozione dei tatuaggi, il braccio
articolato a specchi resta ancora il mezzo di trasmissione
pi comunemente utilizzato. Il braccio articolato
generalmente formato da due tubi rigidi e leggeri, con
sei-sette articolazioni, su cui pu essere connesso un
manipolo o uno scanner. Ogni articolazione composta
da due pezzi che sostengono ciascuno uno specchio
piano inclinato di 45 rispetto allasse di rotazione del
pezzo. Il fascio ottico che si propaga parallelamente a
questo asse subisce una rotazione di 90 nel piano di
incidenza dello specchio. Lassociazione di due articolazioni, o anche tre nel caso dello strumento manuale,
permette di orientare il fascio laser in tutte le direzioni.
Se il braccio articolato a specchio era, fino ad un
recente passato, considerato un dispositivo meccanico e
ottico fragile, il ricorso a materiali compositi permette di
ottenere attualmente delle braccia di ottima qualit
ottica. Il mantenimento dellallineamento dei fasci
visibili e infrarossi non rappresenta pi un problema
particolare.

manipoli sono generalmente equipaggiati con un


distanziatore posto al suo apice libero che determina
molto precisamente la distanza ideale tra strumento e
tessuto (Fig. 5).

Scanner
Scanner un anglicismo che indica un apparato che
assicura lo spostamento automatico e programmabile di
un fascio laser. Sviluppati in origine per il trattamento
di angiodisplasie cutanee, gli strumenti manuali automatizzati sono proposti oggi sulla maggior parte dei
laser utilizzati per lo spianamento delle rughe e da poco
su quelli utilizzati per lepilazione (Fig. 6A, B).
Uno scanner deve assicurare parecchie funzioni: in
primo luogo, lo spostamento deve essere riproducibile
perch la copertura della zona da trattare sia omogenea
(Fig. 7A, B); in secondo luogo, quando lo spot laser
fisso (fascio laser collimato o distanza mantenuta
costante) e di conseguenza lirradianza (W/cm2) nota,
possibile applicare una dose di luce (fluenza in J/cm2)
costante e riproducibile controllando il tempo di
esposizione.
Queste due funzioni consentono allora un trattamento pi rapido e pi attendibile di superfici elementari varie a seconda del tipo della forma geometrica
riproducibile da parte dello scanner: quadrato, esagono,
rettangolo, linea, triangolo ecc. (Fig. 8A). Gli spot
possono essere sequenziali o sovrapposti, e la distanza
dei singoli spot tra loro allinterno di un motivo geometrico determina la densit di copertura (Fig. 8B).

Accessori
Strumenti manuali
Gli strumenti manuali permettono di focalizzare il
fascio e sono concepiti per facilitare il gesto del medico.
Essi devono essere adattati a ogni laser e a ogni tipo di
trasmissione. Questi strumenti manuali differiscono
essenzialmente per la distanza focale F della loro lente,
che permette di determinare langolo di focalizzazione e
il diametro dellimpatto nel punto focale: = F tg
h = F h, dove h la divergenza del fascio laser in
radianti (dellordine di 2 10-3 radianti per un laser a
CO2 monomodo).
Cos, per una focale di 100 mm il diametro minimo
a questa distanza focale di = 0,2 mm. Di conseguenza, la scelta di uno strumento manuale di focale
pi breve permetter di ottenere un impatto di diametro
pi piccolo. Al fine di lavorare alla distanza focale, i
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Dispositivi di raffreddamento
Su molti laser a uso dermatologico sono proposti dei
dispositivi di raffreddamento. Il raffreddamento dellepidermide e del derma superficiale, prima o durante
il trattamento laser, utilizzato per rinforzare lazione
del laser. In primo luogo, il raffreddamento riduce la
temperatura ottenuta a livello della melanina contenuta
nel derma, riducendo i rischi di discromia. In secondo
luogo, questo raffreddamento permette di ricorrere a
unenergia pi elevata, potendo di conseguenza essere
pi efficace a livello di un vaso o di un pelo. Infine, il
raffreddamento contribuisce a ridurre il dolore e fornisce
dunque un comfort al paziente e alloperatore. Alcuni di
questi sistemi possono anche migliorare laccoppiamento ottico e quindi contribuire a una migliore
efficacia del laser.

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Quadrato

Losanga

Linea

Triangolo

Rettangolo

Esagono

Figura 6.
A. Scanner SmartScan utilizzato con un laser 532 nm per il
trattamento di angiodisplasie cutanee.
B. Scanner CPG sviluppato da Coherent Medical per il laser CO2
Ultrapulse.

Spot contigui

Spot con copertura

B
Figura 8.
A. Esempi di figura di copertura.
B. Diversi tipi di copertura.

A
B
Figura 7.
A. Copertura manuale.
B. Copertura con uno scanner.

Il principio pi semplice consiste nel porre per alcuni


secondi un cubetto di ghiaccio sulla cute prima del
trattamento. Pu anche essere utilizzato un gel raffreddato. I sistemi pi sofisticati fanno spesso ricorso a un
dispositivo ottico nel quale circola un liquido di raffreddamento. Questi sistemi sono mantenuti a contatto con
il tessuto durante il trattamento laser. In questo caso, il
fascio attraversa la finestra ottica. La temperatura del
liquido generalmente dellordine di 3-4 C.
Unaltra tecnologia consiste nellinviare uno spray di
gas criogenico. Questo gas il pi delle volte clorodifluorometano o tetrafluoroetano. La durata dello spray
(dellordine di 30-50 ms) e il tempo tra lemissione di
spray e linizio dellerogazione laser sono parametri
importanti, perch la temperatura di questi spray
molto bassa (da 40 C a 26 C). Con una scelta
oculata possibile ottenere in maniera molto riproducibile una temperatura alla superficie cutanea dellordine
di 2 C.

Alcune societ fanno ricorso a un dispositivo termoelettrico che genera del freddo attraverso lapplicazione di
una corrente elettrica.
Infine, anche possibile soffiare dellaria raffreddata
direttamente sulla cute, per mezzo di un climatizzatore modificato.

Principali laser utilizzati


in dermatologia e cosmetica
La Tabella 1 sintetizza le principali indicazioni dei
laser in dermatologia e cosmetica. Ogni laser descritto
pi in dettaglio qui sotto. possibile proporre una
classificazione di questi laser in cinque categorie:
laser ad emissione nellinfrarosso remoto (2-15 m)
che sono assorbiti assai fortemente dallacqua;
laser a emissione nellinfrarosso medio (1,3-2 m) che
sono mediamente assorbiti dallacqua e cos utilizzati
principalmente per il rimodellamento (riscaldamento
del derma superficiale);
laser a emissione vicino allinfrarosso e al rosso (0,61,3 m) che sono scarsamente assorbiti dai tessuti
biologici e sono quindi principalmente utilizzati per
lepilazione e il trattamento dei bersagli vascolari
profondi;
laser a emissione nel visibile eccetto il rosso (0,40,6 m), utilizzati preferibilmente per i bersagli
vascolari superficiali e la depigmentazione;
laser a emissione nel violetto o lultravioletto.
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Diversi tipi di laser, fonti di luce disponibili I 50-370-C-10

Tabella 1.
Principali indicazioni dei laser in dermatologia e cosmetica.
Laser

Lunghezza donda

Uso

CO2

10,6 m

Spianamento

Erbium:YAG

2,94 m

Spianamento

Er:Glass

1,54 m

Spianamento frazionato (resurfacing frazionale) - Rimodellamento

Diodo InGaAs/InP

1,45 m

Rimodellamento

Nd: YAG millisecondo

1,32 m

Rimodellamento

Nd: YAG Q-Switched

1,06 m

Depigmentazione - Rimozione di tatuaggi

Nd: YAG millisecondo

1,06 m

Epilazione - Vascolare

Diodo InGaAsP

800 - 810 nm

Epilazione

Alessandrite Q-Switched

755 nm

Depigmentazione - Rimozione di tatuaggi

Alessandrite millisecondo

755 nm

Epilazione

Rubino Q-Switched

694 nm

Depigmentazione - Rimozione di tatuaggi

Rubino millisecondo

694 nm

Epilazione

Colorante pompato con flash

585 - 595 nm

Vascolare - Rimodellamento

Krypton

568 nm - 521 nm

Vascolare- Depigmentazione

Vapore di rame

578 nm - 510 nm

Vascolare- Depigmentazione

Nd: YAG doubl Q-Switched

532 nm

Depigmentazione - Rimozione di tatuaggi

Nd: YAG raddoppiato millisecondo

532 nm

Vascolare - Depigmentazione

Argon

514 nm - 488 nm

Vascolare - Depigmentazione

Eccimeri

308 nm

Psoriasi

Laser CO2 (10,6 m)


Il laser al biossido di carbonio CO2 un laser a gas,
vale a dire che il mezzo amplificatore allo stato
gassoso. I laser a gas atomico, dove utilizzata una
transizione elettronica tra due livelli di un atomo neutro
(come lHeNe), si distinguono dai laser a gas ionico,
dove sono utilizzate delle transizioni tra due livelli di un
atomo ionizzato (come largon) e dai laser a gas molecolare (nel caso del CO2). Nei laser a gas molecolare,
sono utilizzate delle transizioni tra livelli vibrazionali e
rotazionali delle molecole attive. il caso del laser CO2,
che in realt costituito da una miscela di molecole di
CO2, di azoto N2 e di elio He: ognuna di queste tre
costituenti riveste un ruolo cruciale. Lemissione dei
laser CO 2 avviene con un rendimento eccezionale
(dellordine del 10%, o anche fino al 30%).

Laser erbium: YAG (2,94 m) ed Er: Glass


(1,54 m)
Il laser Er: YAG un laser solido, che funziona con gli
stessi principi del laser Nd: YAG. Il mezzo attivo di
questo laser costituito dagli ioni trivalenti di terre rare
(Nd3+, Ho3+, Tm3+, Er3+), che entrano in sostituzione
nella rete di una matrice cristallina. Nel caso del Er:
YAG, il laser utilizza gli ioni trivalenti Er3+ di una terra
rara (erbio) presenti allo stato di eccitanti in una rete di
alluminio a ittrio (yttrium aluminium garnet). Questa rete
un cristallo isotropo, resistente e dalle eccellenti
qualit ottiche. Linteresse del drogaggio con gli ioni di
terre rare consiste nel fatto che le loro transizioni laser
si situano generalmente nel visibile o vicino allinfrarosso vicino, autorizzando cos il pompaggio con lampade flash. Il laser Er: YAG pompato con flash pu
funzionare a una cadenza da 10 a 50 Hz ( barre e
lampade con raffreddamento a circolazione dacqua),
poich lo YAG presenta una buona conduttivit termica.
Pu erogare degli impulsi di 200 s con unenergia di
1 J. Bench il rendimento di questo laser sia solo
dell1%, linteresse principale di questo un assorbimento da parte dellacqua che 10 volte superiore a
quello del laser CO2. Il laser Er: YSCG (yttrium scandium
gallium garnet) funziona anchesso secondo un principio
simile. Solo la matrice cristallina diversa, e conseguentemente la lunghezza donda nominale di 2,79 m.
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Il laser Er: Glass fa ricorso ad una matrice cristallina


in vetro e non pi YAG. Il risultato una modificazione
dei livelli di energia e conseguentemente della lunghezza donda di emissione, che si situa a 1,54 m. A
eccezione di questo aspetto, il suo funzionamento
simile a quello dellEr: YAG. La sua lunghezza donda lo
destina alle applicazioni di riscaldamento del derma.

Laser a fibra ottica -1,54 m


Il principio del laser a fibra simile al principio dei
laser descritti in precedenza, ma, anzich ricorrere a una
barra, viene utilizzata una fibra drogata allerbio come
mezzo attivo. Il pompaggio eseguito a unestremit
della fibra per mezzo di un diodo laser. In questo tipo
di laser, gli specchi sono sostituiti da reti di Bragg. Il
diametro estremamente ridotto del nucleo della fibra
permette di ottenere un laser con notevoli qualit
ottiche. La potenza proporzionale alla lunghezza della
fibra. Con questo tipo di laser possibile usare parecchie decine, perfino un centinaio di watt (Fig. 9).

Laser diodo (1,45-0,98 m, 0,8 m)


In un laser diodo il mezzo attivo un cristallo
semiconduttore costituito da atomi neutri disposti in
una rete cristallina. Il materiale pi utilizzato nel campo
dei laser a semiconduttori larseniuro di gallio (GaAS).
Lassociazione di questo materiale ad altre leghe, come
larseniuro di indio o il fosfuro di indio, permette di
ottenere delle bande di emissione che si estendono da
750 a 2 100 nm (Fig. 10). Il rendimento dei laser a
semiconduttori molto elevato, poich alcuni possono
raggiungere il 60%. Possono cos essere ottenute delle
potenze considerevoli con questo tipo di laser, e i laser
diodi sono attualmente proposti per molte applicazioni
mediche. Il laser diodo pu essere integrato direttamente nello strumento manuale, oppure integrato in
modo pi convenzionale nella scatola di alimentazione.
In questo caso la trasmissione avviene attraverso fibra
ottica.

Laser Nd: YAG (1,32 m, 1,06 m, 532 nm)


Il laser Nd: YAG utilizzato da molto tempo in
medicina. un laser solido il cui mezzo attivo costituito dagli ioni trivalenti di un terra rara, il neodimio
(Nd3+), che entra in sostituzione nella rete di un granato
di alluminio a ittrio (yttrium aluminium garnet). Per
questo laser possibile realizzare il pompaggio per

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330 m

Cladding
interna

Cladding
esterna

170 m

8 m

Cuore eccitato
all'erbium

Diodo laser
di pompaggio

Figura 9.

Ottica di
focalizzazione

Principio del laser a fibra (illustrazione dellautore).

Tabella 2.
Transizioni laser in un cristallo di Nd: YAG

[1].

Lunghezze donda
(m, aria)

Transizione

Prestazione
relativa

1,05205

R2Y1

46

1,06152

R1Y1

92

1,06414

R2Y3

100

1,0646

R1Y2

~ 50

1,0738

R1Y3

65

1,0780

R1Y4

34

1,1054

R2Y5

1,1121

R2Y6

49

1,1159

R1Y5

46

1,12267

R1Y6

40

1,3188

R2X1

34

1,3200

R2X2

1,3338

R1X1

13

1,3350

R1X2

15

1,3382

R2X3

24

1,3410

R2X4

1,3564

R1X4

14

1,4140

R2X6

1,4440

R1X7

0,2

(Al, Ga) InP/GalnP


GalnNAs

Pompaggio con diodi


Ottica di accoppiamento

InGaAs/GaAIAs

InGaAsP

InGaAs QD

700

800

Ga(Al,In)SbA,s

900 1000 1100 1200 1300 1400 1500 1600 1700 1800 1900 2000 2100
Lunghezza d'onda (nm)

Figura 10.

Specchio
riflettente

Bande di emissione di diodi laser.

mezzo di lampade flash o con uno o pi diodi laser.


Questo laser a quattro livelli possiede molte transizioni
di lunghezza donda in emissione. La principale ha una
lunghezza donda corrispondente a 1 064 nm (R2Y3).
Alcune societ hanno sviluppato dei laser Nd: YAG che
emettono a 1,32 m (transizione R2X1). Ne esistono
una ventina daltri, il cui principale inconveniente
quello di avere un rendimento pi modesto
(Tabella 2). [1]
Il laser Nd: YAG pu avere una frequenza doppia
(duplicato in frequenza). Nel suo principio, il raddoppio
in frequenza (divisione per due della lunghezza donda)
basato sullottica non lineare. Per fare ci, si utilizza
un cristallo raddoppiatore. Si tratta molto spesso da
un cristallo KTP (potassio titanil fosfato). Grazie a
questo cristallo KTP, possibile ottenere una lunghezza
donda 532 nm a partire dalla sua lunghezza donda
fondamentale di 1 064 nm. Fino a 30% dellintensit a
1 064 nm sono trasformati in intensit a 532 nm
(Fig. 11). Lassociazione di diodi laser per il pompaggio
alla tecnica del raddoppio con cristalli permette ora di
ottenere dei laser molto compatti che erogano parecchi
watt in continuo. Questo laser sostituisce vantaggiosamente il laser argon (laser a gas) utilizzato, ancora fino
a pochi anni fa, per il trattamento delle angiodisplasie
cutanee.
Con il principio del raddoppio descritto precedentemente possibile ottenere a partire da un laser Nd: YAG
a 1 320 nm, un laser che emetta nel rosso a 660 nm.
Allo stesso modo, il ricorso alla transizione a 1 123 nm
(R1-Y6) permette per raddoppio di ottenere 562 nm.
Stanno attualmente comparendo dei laser a tre lunghezze donda. Le potenze attualmente disponibili sono

Nd : YAG

Cristallo KTP

Specchio HR 1064 nm
HT 532 nm

Figura 11. Schema del principio di un laser Nd:YAG pompato


con diodo e raddoppiato in frequenza con un cristallo di potassio
titanilfosfato (KTP). Illustrazione dellautore.

tuttavia ancora leggermente troppo deboli per la dermatologia. In effetti, se questo tipo di laser eroga da 1,5 W
a 532 nm, limitato a 600 mW a 562 nm e a 660 nm.

Laser alessandrite (755 nm)


Il laser ad alessandrite un laser solido pompato con
lampada flash regolabile in continuo su una larga banda
tra 720 e 860 nm. Il suo rendimento massimo a
755 nm. Il mezzo laser un cristallo, il crisoberillio
drogato al cromo (Cr3+: BeAl2O4). Il nome alessandrite
venne dato a questo cristallo quando nel 1830, allepoca
dello Zar Alessandro II, fu scoperto allo stato naturale
negli Urali. Questo cristallo ottenuto per sintesi
dallinizio degli anni Settanta. La tecnologia di questo
laser simile a quella dei laser Nd: YAG. Il suo rendimento simile, dellordine del 2%. A differenza della
maggior parte dei laser a matrice solida, i laser ad
alessandrite, la cui accordabilit daltra parte ottenuta
facendo variare la temperatura del cristallo, diventano
pi efficaci quanto pi questa aumenta, il che riduce i
vincoli di raffreddamento.
Cosmetologia Medica e Medicina degli Inestetismi Cutanei

Diversi tipi di laser, fonti di luce disponibili I 50-370-C-10

Laser rubino (694 nm)


Noto dagli anni Sessanta per il suo impiego in oftalmologia e in dermatologia, il laser rubino un laser a
cristalli. Il mezzo ospite un cristallo di ossido di
alluminio (Al2O3) e il mezzo attivo costituito da un
drogaggio con ioni di cromo (Cr3+) del peso di circa
0,04% . Il laser rubino emette a 694 nm.

Laser a colorante (585-595 nm)


Il laser a colorante (dye lasers) utilizza come mezzo
attivo delle molecole di un colorante organico fluorescente in soluzione in un liquido ospite. Grazie al
numero elevato di livelli di vibrazione e di rotazione
delle molecole di colorante, lemissione di un laser a
coloranti non monocromatica, ma estremamente
ampia (da 10 nm a 100 nm). Ne deriva la possibilit di
variare la lunghezza donda dellemissione in campi
importanti di colore. Esistono numerosissimi coloranti
che ricoprono tutto lo spettro visibile e anche vicino
allinfrarosso. Il pi utilizzato la rodamina 6G, con la
quale si ottiene una luce che va dal giallo allarancio
(570 nm-610 nm) con il miglior rendimento ottenuto a
590 nm. Le transizioni del livello fondamentale a uno
stato vibrazionale e rotazionale sono ottenute per
pompaggio ottico. Con processi molto rapidi viene
dissipata lenergia di vibrazione e di rotazione. Lemissione di luce per fluorescenza uno dei risultati della
transizione dal livello superiore al livello fondamentale,
dato che esiste anche una forma di transizione non
radiante dal livello superiore a un livello detto triplet.
Questo stato triplet presenta diversi inconvenienti:
assorbe la luce di pompaggio e possiede una durata di
vita molto lunga, che rappresenta una trappola per le
molecole eccitate che si ritengono partecipare alla
transizione laser. Questo il motivo per cui si usa un
pompaggio con lampada flash a impulsi che permette
cos di abbreviare la durata di vita dallo stato triplet.
Queste lampade flash consentono infine di ottenere
degli impulsi relativamente intensi e la cui durata pu
variare da alcuni microsecondi a 1 ms. Leccitazione
realizzata per mezzo di una lampada flash allo xenon
coassiale il cui plasma circonda il colorante entro un
tubo cilindrico. possibile ottenere con questo genere
di laser delle potenze di picco dellordine di kW.
Il prolungamento della durata dellemissione del laser
a colorante pulsato da 0,45 ms a 1,5 ms, o addirittura a
4 ms, luso di lunghezze donda spostate nel rosso,
595 nm, 600 nm, hanno permesso di proporre il suo
utilizzo per il trattamento delle varicosit degli arti
inferiori. Sono stati recentemente introdotti sul mercato
dei laser a colorante che emettono dei treni di impulsi
di 40 ms: gli studi clinici sono attualmente in corso.

Laser krypton (521-568 nm)


La tecnologia di questo laser in tutto simile a quella
dellargon. Si giunge anche a mescolare questi due gas
in modo di generare dei raggi alle lunghezze donda
delle due componenti. Questo laser copre pressappoco
linsieme dello spettro da 337 nm a 793 nm. Presenta
delle lunghezze donda particolarmente interessanti per
il trattamento di angiodisplasie cutanee che si situano
rispettivamente a 568 nm (giallo) e 521 nm (verde).
Linconveniente di questo laser , come per largon,
un rendimento molto basso che richiede di disporre di
unalimentazione elettrica importante (trifasica 380 V,
da 20 a 60 A per fase) e di unalimentazione ad acqua
per il raffreddamento. I dispositivi pi recenti impiegano tuttavia dei circuiti interni per il raffreddamento.

Laser a vapore di rame (510-578 nm)


Anche il laser a vapore di rame un laser a gas. Pi
precisamente, il mezzo attivo costituito da un vapore
metallico entro un gas raro a riposo (elio oppure neon).
Cosmetologia Medica e Medicina degli Inestetismi Cutanei

Un metallo (qui il rame a 1 500 C) riscaldato ad alta


temperatura. Esistono diversi laser a vapori metallici. Il
laser a vapore di rame presenta il vantaggio fondamentale di emettere due lunghezze donda particolarmente
interessanti per la dermatologia: 510 nm (70%) e
578 nm (30%) e di avere anche un migliore rendimento
rispetto al laser krypton (dellordine dell1%). Inoltre,
con questo laser non necessario rinnovare o raffreddare il gas attivo. Al contrario, il riscaldamento del gas
raro durante la scarica utilizzato per elevare la temperatura del tubo di ceramica fino a circa 1 500 C. Questa
temperatura elevata per anche un inconveniente
importante di questo laser, in particolare se utilizzato a
scopo medico, poich il tubo in realt un forno e per
giungere a temperatura richiede molto tempo.
Recentemente, il rame stato sostituito dal bromuro
di rame. Il vantaggio del laser al bromuro di rame
quello di funzionare ad una temperatura inferiore
(dellordine di 900 C), il che accresce il suo rendimento
e gli conferisce quindi molti vantaggi. Questo laser
funziona solamente nella modalit a impulsi, con delle
cadenze dellordine di 5 kHz e degli impulsi dellordine
di 10-40 ns. Questo tipo di funzionamento permette di
assimilarlo a un laser a emissione quasi continua.

Laser a eccimeri 308 nm Xe-Cl


La luce del laser a eccimeri prodotta da una miscela
di un gas raro e di un alogeno. In caso del laser a
eccimeri che emette a 308 nm, si tratta di xenon e
cloro. La parola eccimero significa dimero eccitato:
si tratta cio di coppie eccitate di due atomi (dimeri) di
gas. Con rendimenti del 2%, questo laser emette impulsi
di alcuni nanosecondi ad alcune decine di nanosecondi
con una frequenza di ripetizione che va da qualche
hertz ad alcune centinaia di hertz. Lenergia di ogni
impulso pu essere molto variabile, da alcuni millijoules
in medicina a qualche joule nellindustria, dove sono
utilizzati dei laser a eccimeri di diversi metri di lunghezze e del peso di diverse tonnellate.

Funzionamento in modalit
Q-Switched
La maggior parte dei laser ricordati precedentemente
utilizzata in modalit continua o in modalit a rilascio. In questa modalit a rilascio, lemissione del laser
segue quella della lampada flash o della scarica elettrica
che produce leccitazione del laser.
Per alcune applicazioni (per esempio la rimozione dei
tatuaggi), possibile far funzionare alcuni laser (rubino,
alessandrite, Nd: YAG) in modalit Q-Switched. Quando
un laser funziona in questa modalit, pu produrre
degli impulsi molto brevi (dellordine del nanosecondo,
10-9 s) e con una potenza istantanea molto alta (101 000 MW).
Una tale funzionamento ottenuto con una riduzione del coefficiente di qualit o di sovratensione della
camera di risonanza ottica (cavit ottica), di modo che
il guadagno, cio linversione di popolazione atomica,
possa crescere fino a un valore molto elevato. Quando
linversione prossima a 1 (tutti gli atomi allo stato
eccitato, con conseguente accumulo di unenergia
notevole), il coefficiente di qualit improvvisamente
riportato al suo valore nominale. Questo processo
converte la quasi totalit dellenergia immagazzinata
negli atomi in fotoni che ora circolano entro la camera
di risonanza. Tali modalit di funzione possono essere
ripetute solo periodicamente (1 a 10 Hz), poich ogni
volta deve essere dissipata una quantit di calore molto
elevata. stata concepita una grande variet di tecniche
per realizzare il Q-Switched: le principali sono lo specchio o il prisma ruotante, la cellula di Kerr, la cellula di
Pockels e i liquidi ad assorbimento saturabile.

I 50-370-C-10 Diversi tipi di laser, fonti di luce disponibili

Il laser rubino, che emette a 694 nm, utilizzato in


modalit Q-Switched con durate di impulso dellordine
di 25-40 ns. Per quanto riguarda il laser Nd: YAG
Q-Switched, oltre alla lunghezza donda fondamentale a
1 064 nm e quella ottenuta con raddoppio a 532 nm,
possibile ottenere lunghezze donda supplementari
collegando allestremit del braccio ottico un laser
solido a colorante. Questo laser in realt una barra di
polimero impregnato di un colorante. cos possibile
ottenere delle emissioni a 585 nm e a 650 nm. Lenergia
erogata allora pi debole. In linea generale, il laser Nd:
YAG Q-Switched molto interessante, poich relativamente compatto e di estrema affidabilit.

100
90
80
70
60
50
40
30
20
10
0
550 600

700

800

900

1000

1100

1200

Lunghezza d'onda (nm)

Luci pulsate ad alta intensit


Dal 1995 sono proposti degli apparecchi a lampade
flash pulsate (intense pulsed light - IPL - nella letteratura
anglosassone) come alternativa alle sorgenti laser [2].
Diversi costruttori commercializzano questi sistemi
praticamente per tutte le applicazioni dermatologiche in
origine trattate con il laser: angiodisplasie cutanee,
varicosit degli arti inferiori, epilazione e pi recentemente fotoringiovanimento (neologismo che significa
ringiovanimento della pelle).

Questi apparecchi sono composti di due elementi:


un involucro contenente lalimentazione elettrica e il
controllo elettronico;
un illuminatore che integra la lampada flash (Fig. 12).
La lampada flash integrata nellilluminatore identica
a quelle utilizzate per il pompaggio ottico di un laser
Nd: YAG. Questa lampada emette su di un ampio
spettro (300-1 200 nm), dal visibile fino vicino allinfrarosso. Queste lampade hanno tuttavia uno spettro
molto variabile e le macchine proposte dai differenti
costruttori non sono assolutamente confrontabili. Le
Figure 13 e 14 esemplificano gli spettri di emissione di

Punto importante

La scelta della lunghezza donda del laser dipende


dal cromoforo bersaglio (acqua, sangue,
melanina). La scelta della modalit di emissione
dipende dalleffetto desiderato: termico,
elettromeccanico.

Riflettore ellittico
Lampada flash

Filtro

Figura 12. Schema del principio dellilluminatore.

100
90
80
70
60
50
40

Principi di funzionamento

Figura 13. Spettro di emissione della lampada (documentazione Spectrapulse).

30
20
10
0
200

300

400

500

600

700

800

900

1000

Lunghezza d'onda (nm)

Figura 14. Spettro di emissione della lampada (documentazione Lumina).

due sistemi attualmente commercializzati. Gli spettri di


emissione di queste lampade sono estremamente differenti. Inoltre, questi spettri varieranno in funzione
dellintensit applicata alla lampada e in funzione
dellinvecchiamento di questultima.
A differenza di un laser, che emette un raggio di luce
di diametro molto ridotto e di conseguenza estremamente energetico, la luce emessa da una lampada flash
si disperde in tutte le direzioni. Un riflettore integrato
nellilluminatore permette tuttavia di recuperare una
parte dei fotoni, che vengono reindirizzati verso la zona
di trattamento. Questo illuminatore associato a unottica posta a contatto con la cute.
La luce emessa non dunque monocromatica come
nel caso di un laser. Bisogna dunque ricorrere a un filtro
per selezionare una parte dello spettro. Se il bersaglio
vascolare, il filtro scelto avr una banda passante che si
estende da 540 a 1 000 nm (perfino, per alcuni costruttori, 950 o 1 200 nm). In effetti, un tale filtro elimina
le componenti blu-verde fortemente assorbite dalla
melanina; Al contrario, la luce gialla ben assorbita
dallemoglobina mantenuta (Fig. 15 e 16). Nel caso
dellepilazione, si cerca di ridurre al minimo lazione
sullemoglobina e la scelta si rivolger dunque ad un
filtro che escluda le componenti blu-verde, ma anche
giallo-arancio. Il filtro avr quindi una banda passante
meno larga, che si estende da 650 a 1 000 nm (rossoinfrarosso). Alcune societ propongono dei filtri la cui
emissione pi complessa permette di mirare meglio a un
cromoforo specifico.
Con tali illuminatori, la zona di trattamento pu
essere solo relativamente ampia. La maggior parte dei
Cosmetologia Medica e Medicina degli Inestetismi Cutanei

Diversi tipi di laser, fonti di luce disponibili I 50-370-C-10

100
90
80
70
60
50
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30
20
10
0
200

300

400

500

600

700

800

900

1000

Lunghezza d'onda (nm)

Figura 15. Trattamento di una lesione vascolare. Il filtro lascia


passare solo le lunghezze donda comprese tra 540 e 1 000 nm.
Documento dellautore.

Figura 17. Lapplicazione di gel necessaria prima di porre


lilluminatore sulla cute (fotografia dellautore).

100
90
80
70
60
50
40
30
20

Figura 18. Diversi illuminatori proposti dalla societ Palomar


(documentazione Palomar).

10
0
200

300

400

500

600

700

800

900

1000

Lunghezza d'onda (nm)

Figura 16. Epilazione. Il filtro lascia passare solo le lunghezze


donda comprese tra 650 e 1 000 nm. Documento dellautore.

Diodi a elettroluminescenza
(light emitting device: LED)
(Tabella 3)

produttori propone degli illuminatori con unottica che


ha una superficie rettangolare di 8 35 mm o di 10
45 mm. Al fine di migliorare il contatto con la cute, e
di conseguenza laccoppiamento ottico, si utilizza un gel
trasparente, tipo ecografia. Inoltre, se questo gel viene
raffreddato preventivamente, pu ridurre il riscaldamento a livello della zona di contatto (Fig. 17). La
Figura 18 presenta alcuni illuminatori.
Alcuni costruttori offrono la possibilit di sostituire i
sistemi ottici connessi allilluminatore. allora possibile
cambiare le dimensioni dellottica a contatto con la cute
e selezionare la finestra di lunghezze donda emesse
(Fig. 19 e 20). Queste lampade possono essere associate
a dei sistemi di raffreddamento come quelli descritti in
precedenza per i laser.

Punto importante

Le luci pulsate ad alta intensit non sono dei laser:


lemissione di queste fonti non unidirezionale. I
fasci non sono collimati e di conseguenza
possibile trattare solo superfici importanti.
Cosmetologia Medica e Medicina degli Inestetismi Cutanei

Principio
Il diodo a elettroluminescenza uninvenzione
piuttosto recente. In effetti, nel 1962 che il primo
diodo a elettroluminescenza a spettro visibile stato
creato da Nick Holonyak. I LED (DEL: diodo a elettroluminescenza) a emissione nellinfrarosso sono i
pi antichi (vengono spesso utilizzati nei
telecomandi).
Una diodo a elettroluminescenza una componente optoelettronica che trasforma un segnale di
natura elettrica in un segnale di natura luminosa o
viceversa. La tensione elettrica applicata a un materiale semiconduttore induce unemissione di luce
(Fig. 21 e 22).
La lunghezza donda dellirraggiamento emesso
dipende dal materiale semiconduttore utilizzato. Tutti i
valori dello spettro luminoso possono essere raggiunti
con i materiali attuali (Fig. 23). Per ottenere dellinfrarosso, il materiale adatto larseniuro di gallio (GaAs)
con Si o Zn come drogante. I fabbricanti propongono
numerosi tipi di diodi con specificit diverse. Si pu
citare il tipo pi diffuso, i diodi a GaAs, che sono i pi
economici e hanno un uso generale. Bench richiedano
una tensione diretta pi elevata, i diodi a GaAlAs

I 50-370-C-10 Diversi tipi di laser, fonti di luce disponibili

Lente (scatola colorata)


Permette di proteggere il LED.
Coppetta riflettente
Permette di correggere
i raggi luminosi
in una direzione precisa.
Chip semiconduttore
Emette la luce e
misura circa 1 mm2.

Anode

Figura 19. Illuminatore della societ Lumenis (fotografia


dellautore).

Figura 21.
(LED).

Cathode

Schema del principio di una light emitting device

1
2
CM

3
4

Figura 22. Light emitting device (LED) di colori diversi.

Figura 20. Filtri utilizzabili sullilluminatore della figura 19


(fotografia dellautore).

Tabella 3.
Tipi differenti di light emitting device (LED).
Colore

IR

Rosso

Lunghezza
donda

Materiale semiconduttore

k > 760

arseniuro di gallio-alluminio
(AlGaAs)

610 < k < 760

arseniuro di gallio-alluminio
(AlGaAs)

Arancio 590 < k < 610

arseniuro/fosfuro di gallio (GaAsP)

Giallo

570 < k < 590

arseniuro / fosfuro di gallio (GaAsP)

Verde

500 < k < 570

nitruro di gallio (GaN)


fosfuro di gallio (GaP)

450 < k < 500

seleniuro di zinco (ZnSe)


nitruro di gallio / indio (InGaN)
carburo di silicio (SiC)

presentano una potenza duscita pi alta, hanno una


lunghezza donda pi breve.

10

80
60
40

arseniuro/fosfuro di gallio (GaAsP)

Blu

Distribuzione relativa
di potenza (%)
100

20
0
400

450

500
550
600
Lunghezza d'onda (nm)

650

700

Figura 23. Spettri di emissione dei light emitting device (LED) in


funzione del materiale semiconduttore utilizzato.

Sistemi medicali
Oggi, diversi costruttori propongono dei sistemi
medici a base di LED. Questi sono costituiti da pannelli di diverse decine di diodi. Le applicazioni di
questi sistemi dipendono dalle lunghezze di onde
utilizzate.
Cos, la societ Phototherapeutics propone un sistema
(LED 415 +/ 5 nm) per trattare lacne, un sistema (LED
633 +/ 3 nm) per la PDT e un sistema (LED 830
+/ 5 nm) per la cicatrizzazione (Fig. 24). La societ
Gentlewaves propone un sistema (LED: 580 +/ 5 nm)
per il fotoringiovanimento. Le irradianze emesse da
questi apparecchi sono dellordine di 40-100 mW/cm2
(Fig. 25).
Cosmetologia Medica e Medicina degli Inestetismi Cutanei

Diversi tipi di laser, fonti di luce disponibili I 50-370-C-10

Figure 25. Sistema light emitting device (LED) per il fotoringiovanimento (documentazione Gentlewaves).
Figura 24. Sistema light emitting device (LED) per la PDT (documentazione Phototherapeutics).
.

Riferimenti bibliografici
[1]

[2]

Koechner W. Solid-state laser engineering. New York:


Springer-Verlag; 1996.

Ross EV. Laser versus intense pulsed light: competing


technologies in dermatology. Lasers Surg Med
2006;38:261-72.

S. Mordon, Directeur de recherche Inserm (mordon@lille.inserm.fr).


Pavillon Vancostenobel, Centre hospitalier universitaire de Lille, 59037 Lille cedex, France.
Ogni riferimento a questo articolo deve portare la menzione: Mordon S. Diversi tipi di laser, fonti di luce disponibili. EMC (Elsevier Masson
SAS, Paris), Cosmetologia Medica e Medicina degli Inestetismi Cutanei, 50-370-C-10, 2007.

Disponibile su www.emc-consulte.com/it
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