Professional Documents
Culture Documents
<2?
&
GAMPANELLIANA
Ricerche filosofiche e materiali storico-testuali
ANNO I
I995/1 ' 2
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:46:27 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
restituiti.
Two issues of the journal will be published each year. The first two numbers
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:46:27 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
BRUNIANA
<2?
GAMPANELLIANA
ANNO I
1995/1 2
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:46:27 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
Copyright 1996 by
Istituti Editoriali e Poligrafici Intemazionali, Pisa Roma
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:46:27 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
INDICE
E. Garin, Al Lettore
Studi Testi Documenti
to)
C.
309
Agrippa
Giovannozzi)
M.-P.
Lerner,
chi)
Tommaso
318
Schede
1995)
315
biblio
321
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:46:27 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:46:27 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:46:27 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:46:27 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:46:27 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:46:27 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:46:27 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:46:27 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:46:27 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:46:27 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:46:27 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
AL LETTORE
(non poche delle loro pagine non hanno ancora visto in modo degno la
per un altro verso ha spesso bloccato una serena esplorazione dei casi d
vita condotta attraverso l'analisi di tutti i documenti esistenti.
viaggio di scoperta.
gli uomini che le pensano, disposti a dare la vita per farle vivere.
Eugenio Garin
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:46:40 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
A Roma
II
A Spagna
Da levante a ponente caminando
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:46:47 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
12
Germana
Con
a
Ernst
quattro
popoli
sc
infiniti
Meraviglia
di
che
vai
ad
un
D
g
Dio
trova
i
mez
onde
ne'
gran
p
diede
armi
nov
Tu
de
la
calami
le
stampe
e
l'ar
onde
hai
per
tu
11.1.
Cfr.
segue):
...
11.2.
Cfr.
Discorso
de
quattro
sca
Joann.
10,
III
Ad Inghilterra
Se Pietro e Paolo, che fur gli architetti
di santa Chiesa, in terra oggi calasse,
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:46:47 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
111.2. Le campagne militari di Cesare ebbero inizio nel 55-54 a.C.; nel 595
inviato da papa Gregorio I il monaco Agostino, che diede inizio a una vasta o
cristianizzazione.
IV
Sonetto 2
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:46:47 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
14
Germana
Ernst
Contra
Turchia
l'Etiope,
il
Mos
Il
Giaponese
e
'
V,2. Pedro Tellez Giron y Guzmn, terzo duca d'Ossuna (1574-1624), governator
di Sicilia dal 1611 e vicer di Napoli dal 1616.
iranico.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:46:47 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
campanelliane1.
Discorsi ai Principi d'Italia, che per ben loro e del Cristianesimo non debbono contr
re alla Monarchia di Spagna, dal Discorso delle ragioni eh'a il Re Cattolico sopr
novo Hemisfero e altri regni d'infedeli e infine dalla Monarchia del Messia, n
stein, del Dipartimento dei mss. della Societ, che con grande gentilezza mi ha inv
l'autorizzazione per la stampa. Il ms., cartaceo, misura mm. 225 X 156 e secondo
una notazione nella documentazione della Biblioteca fu acquistato, nei primi decen
ni del secolo, dalla collezione di J. Pearson. La grafia con cui trascritto il corpus
politico campanelliano non sembra dei primi anni del sec. XVII, ma un po' pi
tarda.
2. Il titolo degli Aforismi politici qualifica la copia come appartenente al terzo grup
po della classificazion proposta da Firpo nella sua edizione critica, Torino 1941, p.
251. Per la Monarchia di Spagna (testo interpolato), cfr. Opere di T. C., scelte... ed
annotate da A. D'Ancona, Pomba, Torino 1854, vol. II, pp. 85-229. Chi scrive ha
pubblicato una versione breve giovanile del testo presso l'Istituto Italiano per gli
Studi Filosofici, Napoli 1989 e ha curato un'edizione bilingue (con traduzione fran
cese a fronte) del testo maturo non interpolato, di imminente pubblicazione presso
Puf, Parigi. Per i Discorsi ai principi d'Italia, cfr. l'edizione a cura di L. Firpo, Chianto
re, Torino 1945, pp. 91-164. Ho edito l'originale redazione italiana del Discorso delle
ragioni che ha il Re Cattolico sopra il nuovo Emisfero in Studi politici in onore di Luigi Firpo, a
cura di S. Rota Ghibaudi e F. Barcia, Angeli, Milano 1990, 4 voll., II, pp. 22-34.
Tradotto in latino, il Discorso fu poi annesso, come ultimo capitolo, alla Monarchia
Messiae, Aesii, ap. G. Arnazzinum, 1633, rist. anast. a cura di L. Firpo, Bottega
d'Erasmo, Torino 1973, pp. 84-91. Il testo italiano della Monarchia del Messia tutto
ra inedito: ne sta preparando un'edizione Vittorio Fraiese.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:46:47 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
16
Germana
Ernst
Nave/
Speranza
Cap.e
De
principi
la
servit
d'Ita
porto.
Si
tratta
di
un
spagnola
l'avidit,
bizzarra
descrizione
le
merci
pi
disparat
tempra,
gran
parte
d
mente
guarnite
d'un
tit
di
pensioni
e
bene
nati
adulatori,
senza
cassoni
di
bellicosi
c
agli
eserciti
spagnoli
trui,
alle
mille
casse
gli
occhi,
all'oncia
scritta
Non
perder
t
fantastici
50.000
ma
scante
e
listati
di
tr
Toledo.
Da
talune
ind
prima
guerra
del
Mo
di
scritture
politiche
Tassoni
furono
comp
successivo.
Non
so
se
circolazione4:
se
da
attribuire
a
Campan
and
manifestando
in
per
la
politica
spagn
suale,
che
sia
inserito
Ma
sono
le
ultime
ca
In
esse
infatti
trovi
seguente
Thomaso
Venetia;
ordine:
1,
A
R
Campanella
ne
8,
D'Italia.
3.
La
restituzione
dell'
pubblicazione
del
Tacito
don
Pedro
di
Toledo,
go
4.
L'opuscolo
non
mi
pa
testi
editi
e
inediti
ad
o
preponderanza
spagnuol
qui
mi
italiani
XVI
179-206.
limito
del
XVI
XVII
a
e
rinviare
XVII
secolo,
seco
5. La grafia con cui sono trascritte le poesie diversa e anteriore a quella delle
restanti opere. Inoltre, come sottolineano talune annotazioni anonime riguardanti il
codice, gentilmente comunicatemi, anche la carta delle pagine contenenti le poesie
di diversa qualit. da escludere per (contrariamente a quanto ipotizza l'estensore
delle note) qualsiasi autografia da parte dell'autore.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:46:47 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
cu
bio anteriore al luglio 1601, viene fatto risalire dallo studioso agli anni 1
Gli altri cinque sonetti sono inediti e del tutto sconosciuti. Ritenendo
il n. 6, intitolato Sonetto 2, sia il secondo dei due sonetti profetali annu
nel titolo del n. 3 [Sonetto gemino profetale...), li pubblico in questa succe
nn. 1, 2, 5, 3, 6.
da pi volte9 e cinque dei quali, come si visto, furono accolti nella Scel
motivi esposti sono molto caratteristici della sua riflessione giovanile: il
sempre intitolato A Roma, una sorta di variazione dell'altro omonimo,
a pp. 105-109.
7. Cfr. Antiveneti, a cura di L. Firpo, Olschki, Firenze 1944 pp. 32-33, 38-3
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:46:47 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
18
Germana
Ernst
l'autore
che
si
sent
(se
sorte
d'ogni
sor
alla
propria
condizi
In
quello
intitolato
re
Cattolico:
dopo
i
sordio
della
Monarc
narchia
universale.
insiste
sul
ruolo
pr
ovile
sotto
il
solo
p
questa
missione
e
le
invenzioni
che
Nel
sonetto
A
Ingh
resia
e
le
sue
delete
nazione,
con
la
neg
comporta,
per
Cam
l'associazione
politic
contro
Luterani,
Calv
domenicano
di
S.
Sa
Questi
tre
sonetti
riore
alla
congiura.
ca
come
addirittura
vale
a
dire
quelli
co
Rudolph
von
Bnau
missione
universali
monito
al
duca
di
S
posizioni
antispagno
essere
alle
ostilit
m
no
nessuna
possibil
con
quanto
l'autore
gnolo
viene
individu
della
monarchia
cri
tale
progetto:
il
fatt
siano
tornate
a
verif
Magno,
favorisce
la
al
cadere
di
quell'an
10.
Un
altro
sonetto
pp. 245-46.
11. Del Dialogo esiste un'edizione, alquanto scorretta, a cura di D. Ciampoli, Ca
rabba, Lanciano 1911, pp. 83-189. In un altro sonetto, Roma e Germania, in Scritti lett.,
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:46:47 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
fi
1624)14. Fin dai primi tempi del suo governo in Sicilia, dove era stato in
ufficiale nella citt, egli fece condurre il prigioniero, sotto buona scort
1618, Archivio Storico Italiano, CVII (1949), pp. 17-53; CVIII (1950), pp.
74. C. far allusione all'episodio nel suo trattato impropriamente noto come
e in Parigi, Napoli 1887, 2 voll., II, doc. 346, p. 338: ... il duca d'Ossuna mac
brugiar Venezia. Anche di questo testo imminente una nuova edizione cu
chi scrive (che uscir nel medesimo volume della Monarchia di Spagna: cfr. no
15. Proprio nei primi mesi del 1614 lo Schoppe si trovava a Madrid (dove
modo di incontrare anche Tobia Adami e il suo allievo) e, almeno a quanto a
r in seguito, si era dato da fare per perorare la causa della libert di C., sopr
presso Francisco de Quevedo, il famoso letterato che era segretario e amic
dell'Ossuna: cfr. Amabile, Castelli, II, doc. 168, 169, 177, pp. 50-53.
16. L. Firpo, Ricerche campanelliane, Sansoni, Firenze 1947, pp. 48 ss. L'arr
Duca aveva posto fine alle voci secondo le quali egli non avrebbe mai gov
Napoli, voci che, a quanto ci informa il nunzio papale Mns. Paolo Filonard
vevano autorit proprio da Campanella, che sin da principio ha sempre d
affermato che il Sig. Duca di Ossuni non saria mai venuto a questo governo, au
cando il suo pronostico con una sciocca credenza, che le vien prestata da molti
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:46:47 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
20
Germana
Ernst
innocente...
Mi
parl
servirsi
di
me...18.
il
Nel
sonetto
profetale,
imprese
navali
contro
con
decisione
quel
proc
e
i
due
tardi
sonetti
antispagnoli
che
propr
vivacit
e
di
cui
una
t
Un
elemento
sconcerta
to,
dove
si
afferma,
tu
il
bellicoso
duca
estend
africane,
ma
che
la
sua
all'impero
cristiano
ver
corrisponde
solo
in
pa
previsto
con
inquietant
suoi
ultimi
anni
sarann
Pochi
mesi
dopo
il
suo
(1621)
e
dell'Olivares,
s
disgrazia:
non
solo
non
verr
18.
rinchiuso
Lettere,
pp.
in
carcer
195-96.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:46:47 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
Giovanni Aquilecciiia
SUMMARY
light are for the first time gathered together and reproduced in th
land.
I. Documenti inglesi
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:46:52 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
22
Giovanni
Aquilecchia
cominciare
quindi
dall'ann
illustrativa.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:46:52 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
directed. I will further request to have his letters for helping Mr Unton to
liberty, as Mr. Henry Unton has demanded of me; which letters I doubt will
not so much 'prevail' Mr. Unton as I could wish. I suppose there will be no
remedy in those causes, unless her Majesty might [p. 213] think it conve
nient to measure the like measure to 'those such strangers' in England as
were 'esteemed as belonging to' the Pope, or to those of his sect and faction;
and withal to procure the Princes of Germany, for the unlawful dtentions of
the English, to do the like in their own territories to the Pope's subjects and
be made by the late apprhensions of Gower and Niois, and they, both or
one of them, driven before they could be set at liberty, to deal contrary to
their duty, as I have been given to undertsand. Besides, the English papists
are allowed to make sermons in Paris; I think heretofore this was not per
mitted.
being refused, he says that d'Aubigny will in religion and always run the
course of France, and adventure his life in Scotland well and strongly accom
panied; which forces he is promised shall be in readiness as soon as the lords
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:46:52 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
24
Giovanni
Aquilecchia
dishonourable meaning.
The party I certified 'of in my last should be sent from hence, will be here
Ireland.
land, come from Rome, dispatched with letters from that lady and Morgan.
II Signor Gabriel Strozzo has had his patent granted and passed by this
king, and desires to receive from you her Majesty's answer, whereon he
waits.
Florence.
enclosed.
I send you herewith the copy of Don Bernardino de Mendoza's letter sent
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:46:52 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
[p. 215]
A.D. 1583, Mar. 28.
198. Cobham to Walsingham.
Since the writing of these other letters, because this messenger could not
conveniently get horses, I would not 'leave' to advertise these other trifling
I hear the king is sending M. 'de' San Martin' to the King of Navarre,
upon the sundry bruits which are spread that those of the Religion were
preparing for their defence, being threatened with the Publishing of the
Council of Trent, and the Inquisition.
The Duke of pernors [rie] intends after Easter to repair to his govern
ments of Metz and Verdun. He has given the charge of the citadel of Metz to
the eider 'Monchasin' [Montcassin], his kinsman. The [king] has given to
'Sta Columba' (?), in recompence of parting from that charge, an abbey and
20,000 francs in money, and has given a regiment in Champagne to another
brother of Moncassin, and to the third brother a regiment in Picardy. The
Entrambi i dispacci (nn. 197 e 198) rivelano una situazione che var
rebbe di per s a spiegare il trasferimento di Bruno da Parigi a Lon
dra nella primavera del 1583, pur indipendentemente dai non altri
menti confermati tumulti che nacquero da lui allegati in sede pro
cessuale veneta (XI. Secondo costituto del Bruno [Venezia, 30 maggio
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:46:52 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
26
Giovanni
Aquilecchia
Catholicism5. A me sembra ch
n. 197 andrebbe altres accostat
indicanti, rispettivamente, una
cattolica
da
parte
di
Enrico
II
di Francia.
192].
modis tribus, unicus est hodie conflatus [in margine, a stampa: b auth.
5. Cfr. D. Massa, Giordano Bruno's Ideas in Seventeenth Century England, Journal of the
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:46:52 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
Orsini, apparsa nello stesso anno 1937 nel suo volume di Studii sul
Rinascimento italiano in Inghilterra, con alcuni testi inglesi inediti, Sansoni,
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:46:52 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
28
Giovanni
Aquilecchia
3. Prima testimonianza
cholas?] W[hithalk?]
[THE
Worthy
tract
of
de
Pau
forde.
[cc.
[c.
[fregio]
*iiir-viiizi]
*iiip]
marre
al
...
any pritie
Castilio be
his
is
you
At
To
There
that
London
good
another
haue
[c.
po
*iii
conceipt without b
more reuerenced fo
uesting him with so courtlie rob
dies, and Terence forgot who
Scaliger, and the most excellen
Tolet, shall they be less reueren
Philosophers for a shadowed in
quitie sit in their throne, and d
dore: no reason, the one deui
bound vnto you, both for abs
this famous Iland [sic], and we
to vs: wherein truely both arte
may chalge their fees. You ca
infinite titles among other phan
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:46:52 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
explains his initiais only appearing therein. He, like Daniel, was
"much respected by Mr Camden and Thomas Saville for his learn
ing" (Ath. Ox., by Bliss, i, 425).
Nell'ambito degli studi bruniani la prima segnalazione del brano
specificamente rilevante della lettera di N. W. fu fornita da Oliver
Elton in Modem Sudies, Edward Arnold, London 1907, p. 8, il quale a
sua volta rinvia (nota 9) a Lewis Einstein, The Italian Renaissance in
England, 1902, p. 326, who, however does not cite the allusion to the
Schools. Inoltre n l'Elton n l'Einstein sembrano aver notato l'i
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:46:52 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
30
Giovanni
Aquilecchia
Commonwealth
of
Arte
of
London
4.
1955,
Seconda
John Florio
(o
pi
esattamen
Cambridge,
p.
38
1584,
nota
testimonianza
And | now done into English [c. Air] By him that hath inviolably
vowed his labors to the AEternitie of their Honors, | whose names he
hath severally inscribed on these his consecrated Altares Iohn Flo
rio. | Printed at London by Val. Sims for Edward Blount dwelling |
in Paules churchyard. 1603].
[c. A5r]
To the curteous Reader
Shall I apologize translations? Why but some holde (as for their free hold)
that such conversion is the subversion of Universities. God holde with them,
and witholde them from impeach or empaire. It were an ili turne, the turn
ing of Bookes should be the overturning of Libraries. Yea but my olde fellow
Nolano1 tolde me, and taught publikely, that from translation all Science had
it's of-spring. Likely, since even Philosophie, Grammar, Rhethorike, Logike,
Arithmetike, Geometrie, Astronomy, Musike, and all the Mathematikes yet
holde their name of the Greekes: and the Greekes drew their baptizing water
from the conduit-pipes of the Egiptians, and they from the well-springs of
the Hebrews or Chaldees. And can the wel-springs be so sweete and deepe;
and will the well-drawne water be so sower and smeli? And were their Coun
must we proove ili that doe so? Why but Learning would not be made com
mon. Yea but Learning cannot be too common, and the commoner the
better...
7. Florio menziona my fellow Nolano anche in The second Booke degli Essays, a c.
R2, con riferimento al verso bruniano Et siete in terra quel ch'in ciel le stelle (v. 8
del sonetto preliminare degli Eroici furori: cfr. Dialoghi italiani, ediz. Gentile
Aquilecchia, Firenze 1958, p. 951), in un contesto, quello del Florio, dal quale si
ricava che i contatti di Bruno con il Sidney fossero tali da permettergli di essere al
corrente della vita privata di quest'ultimo (nella fattispecie della sua relazione con
Penelope Rich).
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:46:52 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
to a uno dei sei convitati a vn descinare, nome stesso di uno dei sei
convitati alla cena bruniana nonch avversario del Nolano nella
bottone: ediz. crit., Einaudi, Torino 1955, p. 189; cfr. Oeuvres compl
tes, vol. II, Les Belles Lettres, Paris 1994, p. 205, dove, alle rispettiv
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:46:52 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
32
[p.
Giovanni
333]
Aquilecchia
Epistola
Magnifico
S. P.
Viro
LXXXV
D.
Joanni
Hot
Tu vero siles Hotomanne? Quid ais de Libello meo? Sat scio non probari
opiniones, qui corm refutare solebas: Sed an infeliciter prorsus rem egi?
Hoc peto, illud non euro, & rideo, qui mihi dicunt, falsas esse sententias:
Nam, ut ita sit, & falsas magis, & absurdas, & fatuas assertiones maximo
rum Virorum audivimus, Coelum lapideum, Solem bipedalem, Lunam mul
tarum urbium atque montium orbem, Terram moveri, cetera Elementa sta
re, Nivem atram, cum sexcentis similibus. Rogo igitur, misso Substantiae
Praedicamento, tu meos Dialogos quales censes in reliquis? Ego san curavi,
ut exemplar me teneres, sed cm rescissem tibi alio ex loco fuisse, nihil
amplius laboravi, quam ut Pater ipse tibi aliquando Londinum eunti trade
ret. Sic est. Expecto igitur literas tuas: Nec enim vereor te mihi subinfensum
si immo ab istis controversiis abiimus Semper amiciores. Vale igitur & scri
be. Est autem nunc labor meus in concinnando Libro primo Lectionum
quae ad Jus Civile pertinent. Sic placuit inscribere. Cui Libellulo ad finem
stabit longissimum caput adversus primum & secundum Observationum
Cujacii. Vides studia mea. Obsecro noli in ullam malam partem aeeipere,
nam cane non magno etc. & in ipsos edam Aristoteles non desunt similes
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:46:52 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
concerning faith, from him which lived in the utmost partes of the
whosoever they be or in what place or Region soever they remaine in
worid, if they be Catholike or Papists, (if you wil cai them so) they a
ence, one Iudgement in ali, with other like point of Union and Unitie,
maketh a generali Uniformity also in the peace of mens mindes, and t
[p. 88] When that Italian Diadapper [rie], who intituled himselfe [in
had in the traine of Alasco the Polish Duke, seene our University i
yeare 1583 his hart was on fire, to make, himselfe by some worthy expl
to become famous in that celebrious place. Not long after returning again
when he had more boldly then wisely, got up into the highest place o
best and most renowned schoole, Stripping up his sleeves like some Iu
other matters to set on foote the opinion of Copernicus, that the earth
goe round, and the heavens did stand still; wheras in truth it was his
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:46:52 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
34
Giovanni
Aquilecchia
persevered
to
abuse
himselfe,
an
in
England,
when
had
would
soone
perceived,
discry,
that
you
had
or
some
other
Apologie
for
such
G.
successivi
Aquilecchia,
contributi:
Ancora
su
Gior
motives vnto the catholike faith..., Apud Iohannem Foulerum, Antuerpiae, 1574.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:46:52 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:46:52 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
36
Giovanni
Aquilecchia
del
Brahe,
potrebbe
venir
S. Your excuse is so reasonable that if the fait had bene found in earnest yeat y ou
thereof fullie clearedyour self I wishyour Physich may this yeere so cure you that the
next we maie see you heere which I should be glad of Mr Panie is retumed unto the
Citie this last night as I understand but as yeat I have not seen him and therefore what to
answereyou touching my self for the matter of lazines and Moses Maimonius I doe not
know. I have both. And trulie the one doth not suffer the other to doe me that pleasure
which otherwise it might. But concerning bookes which you saie you would often write of
but that Cajetan hath hindered, there is no cause it should if ali be considered which I my
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:46:52 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
self should waigh thoughyou doe not. Neverthelesse because I will not anie w
hindered by such meanes I am content to observe legem Cinciam. Persons Dir
I can procurey ou shall have. Mine own I lent unto Mr Sandes D. Chaloner
Otherwise thatyou should have to use tili I get one for y ou. In the mean wh
e. suitor] to the Stationers for their hall to read his Content in. The report
that he hath fullie satisfiedyou both by Speech and letters and thatyou have
unto him. What the question is I doe not know. But the report 1 accompt a
like conceming his confounding of the Iewes at Francford and their desyre
him read hebrue unto them, which notwithstanding I assure you he see
ies which he mentioneth I can assure you to be meere empty names. For except
are in the Venice bibles let anie man in Christendome show me so manie as h
upon the hook of Esther and I dare make meyself his bondman. And even
Bmberg, dition of the bible I know not whether Ezra and Solomo bejoygne
in anie of those ditions which are his. But thatyou shall quicklie see. I will
that Sepher Iuchasim is and when I have known I will send you word. I wou
had them which are more judicious and lesse vain then this man. But for thi
Rfichard] Hfooker]
nel 1648 fu scholar del Corpus Christi, e ne divenne fellow nel 1660. La
mia attenzione sulla lettera come ho gi specificato in Tre schede su
Bruno e Oxford, cit., p. 386 - fu richiamata dal fugace accenno di M.
Feingold in Occult and Scientific Mentalities of the Renaissance, ed. by B.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:46:52 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
38
Giovanni
Aquileccha
del mittente e del destinatario della lettera: su tutti e tre notizie abba
22, vol. II, pp. 1367-70, IX, pp. 1183-89, XVI, pp. 623-25). Basti qui
ricordare che il teologo Richard Hooker (1554?-1600), nativo di Hea
vitree (Exeter) fu ammesso al Corpus Christi College di Oxford nel
1568 in qualit di clerk; eletto scholar nel 1573 (probabile anno delle
lezioni paracopernicane del suo amico Henry Savile), l'anno seguente
consegu il grado di Bachelor of Arts e nel 1577 quello di Master of
Arts, ottenendo nello stesso anno il fellowship del Collegio. Per quanto
Nel 1581 circa prese gli ordini sacri. Avendo poco dopo contratto
matrimonio, dove rinunciare ai fellowship, e dalla fine del 1584 in poi
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:46:52 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:46:52 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
40
Giovanni
Aquilecchia
va:
motu
Opus
Solis
&
Terrae')
posthumum
di
del
Wil
1965,
p.
20).
Dopo
che
la
200)
'Alius
indicato
da
'Alius
modus
Saverio
moven
juxta
Ricci,
No
La
italiani. Essi sono ormai per lo pi ben noti, quando pure non facc
no parte di raccolte pi volte ristampate. Mi limito quindi a fornir
gli essenziali riferimenti bibliografici, citando le relative edizioni
recenti e accessibili, che a loro volta specificano le fonti originarie e/
le precedenti edizioni.
a) Testimonianze francesi
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:46:52 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
b) Documenti italiani
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:46:52 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
42
Giovanni
Aqulecchia
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:46:52 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
Eugenio Canone
SUMMARY
first time in facsimile the edict of the Master of the Sacred Pala
Guanzelli da Brisighella OP) dated 7 August 1603 concerning pro
books. The edict lists around forty authors and seventy titles pr
sospesi after the publication of the Clementine Index (1596). The
the Opera omnia of Giordano Bruno and Tommaso Campanella (
printed and manuscript forms). The second part of this article will p
an annotated transcription of this important document.
Roma, 7 agosto 1603: quella mattina, alle porte del palazzo della
Cancelleria Apostolica, il cursore Laerzio Cecchetti affiggeva un edit
* La seconda parte di questo articolo apparir in uno dei prossimi numeri dell
rivista.
(1557-1619) ricopriva la carica di Maestro del Sacro Palazzo dal 1598, nominato
da Clemente Vili in sostituzione di Giovan Battista Lanci; lasci l'alto ufficio che
resse sotto tre papi nel 1607, quando divenne vescovo di Polignano (cfr. I. Tauri
sano, Hierarchia Ordinis Praedicatorum, Unio Typographica Manuzio, Romae 1916, p.
55).
2. L'editto del Brisighella, gi nella prima frase, cita esplicitamente Vindice demen
tino apparso sette anni prima. Per il testo della Instructo, che tratta ampiamente De
correctione librorum, cfr. Index librorum prohibitorum... S.D.N. Clements PP. Vili, ius
su, recogntus, et publicatus..., Romae, apud Impressores Camerales, 1596, ristampato
in Die Indices librorum prohibitorum des sechzehnten Jahrhunderts, hrsg. von F.H. Reusch,
B. de Graaf, Nieuwkoop 1970 [rist. anast. dell'ed. Tbingen 1886], pp. 529-33. Su
questo Indice e sulle vicende della sua pubblicazione, cfr. F.H. Reusch, Der Index der
verbotenen Bcher..., Bd. 1, Scientia Verlag, Aalen 1967 [rist. anast. dell'ed. Bonn
1883], pp. 532-49. da segnalare che nel progetto Index des livres interdits (Droz,
Genve 1984 ss.), diretto da J.M. De Bujanda, sono state recentemente ristampate,
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:46:59 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
44
Eugenio
Canone
nella
prima
cla
nale3.
con apparato storico-critico, sia l'edizione del 1596 dell'Indice dementino sia la raris
sima prima impressione del 1593, la quale, come noto, fu soppressa (cfr. vol. IX:
Index de Rome: 1590, 1593, 1596..., Genve 1994). La procedura dell'expurgatio, che
offriva la possibilit una possibilit che spesso rimase a livello teorico di un'edi
zione emendata dell'opera proibita, era gi prevista dall'Indice tridentino (cfr. in
particolare la Regula Vili). La condanna donec corrigatur fu sospesa nel 1753
dalla costituzione Sollicita ac provida di Benedetto XIV.
3. Di Alberico Gentili (1552-1608), che, avendo abbracciato la religione protestan
te, fu come suo padre perseguitato dall'Inquisizione, ancora l'Index del 1948 l'ulti
mo pubblicato registra la condanna con la formula opera omnia (cfr. Index
librorum prohibitorum SS.mi D.N. PU PP. XII iussu editus..., typis polyglottis Vaticanis,
s.l. 1948, s.v.). Nel 1582 Gentili si rec ad Oxford, dove poi ebbe la cattedra di diritto
civile ad Oxford, l'anno seguente, conobbe Bruno che rivedr poi a Wittenberg nel
1586 (su Bruno e Gentili cfr. ora G. Aquilecchia, Tre schede su Bruno e Oxford [scheda
II], Giornale critico della filosofia italiana, LXXII (1993), pp. 382-85, e il doc. n.
5 nell'articolo dello stesso studioso pubblicato in questa rivista: supra, pp. 31-32). Di
Alberico Gentili nell'editto del 7 agosto 1603 sono registrate in particolare le seguenti
nius, 1598 (l'ed. fu ristampata nel 1612: Hanoviae, apud haeredes G. Antonii; da
segnalare che Gentili aveva precedentemente pubblicato: De jure belli commentatio pri
ma, Londini, J. Wolfius, 1588; De jure belli commentationes duae, Lugduni Batavorum,
apud J. de La Croy, 1589; De jure belli commentatio tertia, Londini, J. Wolfius, 1589); De
armis Romanis libri duo, nunc primum in lucem editi..., Hanoviae, apud G. Antonium, 1599
(rist.: Hanoviae, apud haeredes G. Antonii, 1612). Del fratello Scipione, nell'editto
del 1603 figurano con la formula donec corrigantur i De iurisdictione libri 111.,
Francofurti, typis Wechelianis, apud C. Marnium, 1601 [46]. (I numeri tra parente
si quadre si riferiscono ai titoli elencati nell'edittp del Brisighella, qui di seguito
riprodotto in facsimile; un esemplare del doc. si conserva nella raccolta Editti, Bre
vi, Bolle della Biblioteca Casanatense di Roma (segn.: Per. Est. 18). La trascrizio
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:46:59 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
ne, annotata, del documento sar pubblicata nella seconda parte di questo contri
buto).
Censure Ecclesiastiche nelle quali incorreranno, s'averr anco, che venghino a noti
tia nostra, si castigaranno severamente, conforme alle pene minacciate nei Sacri
Canoni, nelle regole dell'Indice e nei nostri Editti altre volte publicati in materia di
Libri etc.. Riguardo ai castighi minacciati, in altri editti si specifica che, oltre alla
perdita de libri e all'ammenda di trecento scudi d'oro, il Maestro del Sacro
Palazzo potr ordinare pene corporali ad arbitrio suo. Sulle varie funzioni del
Maestro del Sacro Palazzo sempre un padre dell'ordine domenicano , chiama
to anco dai cardinali col titolo di Reverendissimo, cfr. G. Moroni, Dizionario di
Venezia 1846, pp. 199-219; cfr. anche F.H. Reusch, op. cit., pp. 432-33 (entrambi
usano: G. Catalani, De Magistro Sacri Palati Apostolici libri duo, Romae 1751).
sono poi sottoposte ad expurgatio nell'Index expurgatorius). L'Index del quale usc solo
questo primo volume fu riedito a Bergamo, per i tipi di C. Ventura, l'anno succes
sivo (l'editto del 1603 vi figura a p. 600 ss.). L'opera fu inoltre ristampata in Germa
nia due volte durante il Settecento (Regensburg 1723, Altdorf 1745) e in Irlanda nel
secolo scorso, a cura di R. Gibbings (Dublin 1837). Sull'Index del Brisighella, cfr. F.
H. Reusch, op. cit., pp. 549-59. Da segnalare che 'Indices expurgatorii' erano gi
apparsi in Belgio (1571) e in Spagna (1584); per rimanere nell'ambito della expur
gatio librorum, va inoltre ricordato che nel 1591 era stata pubblicata a Roma la ben
nota Bibliotheca selecta del gesuita Antonio Possevino.
6. L. Firpo, Filosofia italiana e Controriforma. III: La proibizione delle opere di Campanel
la, Rivista di filosofia, XLI (190), pp. 390-401: 392. da notare che in questo
importante articolo (le varie puntate dell'articolo furono poi pubblicate come estrat
to congiunto con qualche integrazione: Comunit, Torino 1951) Firpo per la prima
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:46:59 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
46
Eugenio
Canone
Vi
erano
a
Roma
alcu
editti
del
Maestro
del
gregazioni
cardinalizi
obbligando
ciascuno
to.
Ma
tra
i
vari
loc
si
era
attenti
affinch
Campo
di
Fiori
che
pe
ne,
Regola
e
Ponte,
co
di
persone,
era
diven
foro
romano7,
il
cen
volta
citando
tuttavia
l
l'editto
del
1603
registrav
(pp.
391-92;
cfr.
anche
V.
S
a
cura
di
L.
Firpo,
Sanson
riferimento
alla
proibizion
Giordano
Bruno,
Ed.
scient
il
lavoro
era
gi
apparso
i
trova
immutata
nella
nuo
documenti
finora
rinvenut
dano
Bruno,
a
cura
di
D.
Q
stesso
volume
figura
c
dell'Index
del
1607
(di
seg
me,
indicato
come
Processo
romani
ecc.
e
il
numer
Documenti
della
vita
di
Gi
aveva
segnalato
la
presenz
di
Giordano
Bruno...,
2
vo
II,
p.
580,
nota
1
Spam
Ricci,
La
fortuna
del
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:46:59 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
pensier
della Vacca che agli inizi del secolo era stata di propriet di Van
nozza Catanei , le case di note cortigiane (pure la celebre Grechet
ta aveva abitato 'in Parione'), ma anche numerose botteghe di tipo
grafi e librai sulla piazza si affacciava tra l'altro l'officina degli
editori Biado, stampatori Camerali9. Oltre ad essere non di rado
animata da cortei di principi e ambasciatori diretti al Vaticano e ad
ospitare palii e le pi varie attivit di spasso et trastullo10, Campo
di Fiori era come il terribile Ponte Sant'Angelo11 di frequente
[1950], ora in Id., Schede bruniane (1950-1991), Vecchiarelli, Manziana 1993, p. 31, e,
per un'interpretazione di tale soppressione, Id., Le opere italiane di Giordano Bruno.
Critica testuale e oltre, Bibliopolis, Napoli 1991, pp. 39-40). Da notare che un altro
riferimento a Campo di Fiori si trova nel De monade, a proposito della tragica fine
dello 'sventurato mago' Cecco d'Ascoli: a quo [Floron, 'princeps spiritum'] tandem
male magus ille miser perditus fuit et deceptus: sed non deceptus, quia illius caput
deberi elevari super populum Romanum praedixerat in umbra ex speculo chalybeo,
sed cum minime omnium id formidaret, fuit in patibulum sublatus Romae, in campo
Florae (Opera latine conscripta, recensebat F. Fiorentino [poi: F. Tocco ed altri], I, ii,
U. Gnoli, Alberghi ed osterie di Roma nella Rinascenza, C. Moneta, Spoleto 1935, p. 143
ss. e passim. Sul luogo preciso in cui si trovava la tipografia dei Biado in Campo di
Fiori, cfr. G. Fumagalli, Antonio Biado, tipografo romano del secolo XVI, Hoepli, Milano
10. Attivit che come gli affollati cortei carnevaleschi che si svolgevano preva
lentemente in piazza Navona spesso vengono registrate nei diversi diari e nei
cosiddetti Avvisi di Roma che i vari menanti spedivano alle diverse corti italiane
ed europee. Per commodit de poveri et per trattenimento della plebe si legge ad
esempio in un "Avviso" del 1587 - si aperto in Campo di Fiore un certo spasso et
trastullo, che render alla Camera [Apostolica] 50 scudi al mese senza incommodo
di nissuno (cit. inj. A. F. Orbaan, La Roma di Sisto V negli Avvisi, Archivio della
luogo che attualmente corrisponde a piazza Ponte S. Angelo), poco lontano dal car
cere di Tor di Nona il carcere del governatore che era chiamato, sin dal Quattro
cento, la presone de lo papa , segnalato su alcune piante dell'epoca, come in
quella di Antonio Tempesta del 1593, con una torre da cui penzola una corda. Anco
ra durante il secolo scorso come si ricava anche dal noto libretto delle 'Annotazio
ni' di G. B. Bugatti (Mastro Titta), Ponte era, assieme a piazza del Popolo e poi a
via dei Cerchi, il principale 'luogo di giustizia'.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:46:59 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
48
Eugenio
Canone
teatro di esecuzioni ca
cura che divenissero m
stre e le lotterie12. In
ancora un prato ove
dini che portavano in
Cinquecento era diven
giustitia
per
roghi
14. Gli eretici impenitenti e i relapsi venivano per lo pi arsi vivi. Questa del resto
era la pena prevista secondo il procedimento penale del Sant'Uffizio, come si legge
ad es. nel Sacro Arsenale overo Prattica dell'Officio della S. Inquisizione del domenicano
Eliseo Masini (Ia ed.: Genova 1625): L'heretico pertinace cui non avr ufficio alcu
no di Christiana piet potuto indurre a convertirsi, dovr non solamente al braccio
secolare rilasciarsi, ma anche vivo abbruciarsi (cit. in D. Berti, Giordano Bruno da
Nola, sua vita e sua dottrina, G.B. Paravia, Torino 18892, p. 308). Le ceneri dell'eretico
impenitente di solito venivano abbandonate al vento. L'eretico formale, ma peniten
te, veniva invece decapitato se il condannato era nobile o impiccato, e il corpo
poi bruciato (cfr. L. Amabile, Il Santo Officio della Inquisizione in Napoli..., 2 voll., S.
Lapi, Citt di Castello 1892: II, pp. 16-7). Nel corso del Cinquecento di moltissimi
condannati alla pena capitale i corpi furono poi arsi in Ponte; va tuttavia precisato
che non tutti erano 'eretici' o 'liberi pensatori'. Luoghi di giustitia furono anche
piazza Navona fino alla met del XVI sec. (nel 1556 vi fu arso vivo in una caldaia
Giudea.
15. Da una lettera dell'agente toscano in Napoli del 14 settembre 1599, in L. Ama
bile, Fra Tommaso Campanella, la sua congiura, i suoi processi e la sua pazzia..., 3 voli., A.
Morano, Napoli 1882: III, doc. 161, p. 84. Delle diverse opere scritte alcune forse
solo progettate in difesa del Tilesio, Campanella era riuscito a pubblicare a
Napoli nel 1591 la Philosophia sensibus demonstrata, il testo composto nel 1589 in rispo
ricostruzione unitaria, Giornale critico della filosofia italiana, XX (1939), p. 13) e che
la Congregazione dell'Indice nell'esaminare nel luglio 1593 i manoscritti del filosofo,
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:46:59 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
di Telesio, Rivista di filosofia, XLII (1951), pp. 31-2, e, per la precisazione riguardo
alla data della condanna, E. Garin, La cultura filosofica del Rinascimento italiano. Ricerche
e documenti, Sansoni, Firenze 19792, pp. 444-45, nota 3; inoltre da segnalare che
proprio l'Index del 1593, poi soppresso, a registrare la condanna delle tre opere tele
siane, condanna confermata dall'Indice del 1596: cfr. Index librorumprohibitorum..., Ro
mae, apud P. Bladum, 1593, c. r (si consultato l'esemplare che si conserva presso
la Biblioteca Vaticana, segn.: Race. I. IV. 1649). Il raro Index ora ristampato nel
gi cit. vol. IX della raccolta Index des livres interdits diretta da De Bujanda: pp.
850-911; per le opere telesiane vd. p. 866, n. 112).
16. Nel gi citato articolo del 1950 (cfr. supra, nota 6), Firpo ricostruisce l'intricata
storia della proibizione delle opere campanelliane, pubblicando tra l'altro due im
portanti documenti tratti dai Diarii della Congregazione dell'Indice, un verbale del 3
luglio 1593 e un altro del 21 aprile 1632, che in qualche modo segnano rispettiva
mente l'inizio e la fine di una travagliata vicenda censoria, condizionata sin da prin
cipio dall'intervento del Sant'Uffizio, che del resto interferiva costantemente nelle
decisioni della Congregazione dell'Indice gi nel dicembre 1597, il Sant'Uffizio
aveva decretato una condanna parziale dei libri et scripta di Campanella; tuttavia
ben pi gravida di conseguenze sarebbe stata la sentenza pronunciata contro di lui a
termine del processo d'eresia seguito ai fatti di Calabria (la sentenza, del novembre
1602, gli fu letta in Castel Nuovo l'8 gennaio 1603, dunque pochi mesi prima dell'e
ditto del Brisighella). Tra le possibili occasioni di conoscenza diretta tra Campanella
e il Nolano, durante il periodo di detenzione dello Stilese nel palazzo romano del
Sant'Uffizio tra il 1594 e il 1597, un incontro tra i due filosofi stato ipotizzato nel
corso della seduta della Congregazione dell'Inquisizione del 14 marzo 1595, nella
quale dopo aver discusso una 'causa', la Congregazione fece 'visita' ai vari carcerati,
tra cui Francesco Pucci, Bruno e Campanella che, in questa occasione, probabilmen
te present al tribunale l'Apologia pro philosophis Magnae Graecae ad Sanctum Officium, in
difesa della filosofia telesiana: cfr. E. C[arusi], Nuovi documenti sui processi di Tommaso
Campanella, Giornale critico della filosofia italiana, Vili (1927), p. 333, doc. 5; L.
Firpo, I primi processi campanelliani, cit., pp. 334 e nota 1; Processo, p. 76 e doc. 43
[Doc. rom. IX; pubblicato per la prima volta da Carusi nel 1925], Riguardo tuttavia
all'ipotesi che i detenuti potessero 'dividere le celle' e 'discorrere' liberamente tra
loro nel palatio Inquisitionis apud Sanctum Petrum, va ricordato un brano di una
relazione del 1610 sul Sant'Uffizio (dunque risalente a un periodo successivo), ove si
legge che i carcerati erano separati l'un dall'altro in alcune picciole e anguste celle,
donde non possono veder altro che aria per finestrelle in modo alte, che non pi si
possa, come una volta solevano, parlarseli di lontano con invenzion mirabile di com
porre distinta e prestamente con le dita delle mano ogni raggionamento (L.
Firpo, Una relazione inedita su l'Inquisizione romana, IX (1958), p. 101). Sul carcere del
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:46:59 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
50
Eugenio
salir
Canone
sopra
un
banchet
Sant'Uffizio,
Come
cfr.
L.
si
Amabil
Ernst,
Nascosto
Dipartimento
in
di
ciclopea
Filosofia
della Misericordia della Nazione fiorentina in Roma (cfr. anche D. Orano, op. cit.,
p. 104). da notare che negli anni '60 del Cinquecento furono confortatori e
testimoni della Compagnia anche alcuni membri della famiglia Aldobrandini, tra
cui Ippolito, il futuro Clemente Vili. Nel 1570 Bernardo Aldobrandini fu anche
provveditore dell'Arciconfraternita (cfr. D. Orano, op. cit., p. 16 ss.).
18. Basandosi anche su testimonianze dell'epoca, L. von Pastor parla di un numero
complessivo di 1.200.000 pellegrini confluiti a Roma durante l'anno santo del 1600
cfr. L. von Pastor, Storia dei Papi..., XI: Clemente Vili (1592-1605), trad. it. di P. Cenci,
nuova rist., Descle, Roma 1958, pp. 520-21 ( da notare che la popolazione stabile
della citt era nel 1600 di circa 110.000 persone). Alcuni autori parlano addirittura
di tre milioni di forestieri (cfr. ad es. T. M. Alfani, Istoria degli anni santi, Napoli, G.
Muzio, 1725, p. 396). Per l'accurata celebrazione di quel 'giubileo universale', cfr. le
diverse testimonianze riportate da von Pastor, che rinvia tra l'altro ad alcuni Avvisi di
Roma proprio del mese di febbraio, in cui si dice che Clemente Vili il quale era
solito seguire a piedi nudi le processioni malgrado in quel periodo soffrisse di forti
attacchi di gotta, non si lasci trattenere dal lavare ripetutamente i piedi a poveri
pellegrini, e dal servirli a tavola assieme ad alcuni cardinali (op. cit., p. 514 ss.: 517);
cfr. inoltre Nemo [A. Ademollo], Gli aneddoti degli anni santi (1600), Gazzetta d'Ita
lia, X, nn. 172 e 214 (21 giugno e 2 agosto 1875).
19. Per il documento pubblicato integralmente solo nel 1891 (nel gi cit. lavoro
di Pognisi e nella premessa, firmata da F. Tocco e G. Vitelli, al vol. III degli Opera
latine conscripta di Bruno cfr. ora Processo, doc. 70 [Doc. rom. XXIX]. I verbali
venivano redatti da uno scrivano o dallo stesso provveditore dell'Arciconfraternita
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:46:59 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
con ogni probabilit nella prigione della vita, cio nella cella dei
condannati alla pena capitale21 si trovava rinchiuso da poco pi di
una settimana, dopo il decreto di condanna del Sant'Uffizio. Quello
stesso 8 febbraio, mentre nella casa del cardinal Ludovico Madruzzi,
durante quell'anno ricopr tale carica Francesco del Sodo. La mancata registrazio
ne della variazione di giorno per l'anno bisestile probabilmente la causa dell'indi
cazione della data di Gioved a d 16 nel verbale del Libro del Proveditore-, conside
rando l'anno bisestile, il 16 febbraio giorno in cui la Compagnia fu convocata
cadeva di mercoled (cfr. A. Cappelli, Cronologia, cronografia e calendario perpetuo...,
Hoepli, Torino 19886, p. 58). Sull'importante fondo archivistico dell'Arciconfraterni
ta di S. Giovanni Decollato, oltre ai gi citati lavori di Pognisi e Orano, cfr. in
particolare: L. Firpo, Esecuzioni capitali in Roma (1567-1671), in AA.VV., Eresia e rifor
ma nell'Italia del Cinquecento. Miscellanea I, Sansoni-The Newberry Library, Firenze
Chicago 1974, pp. 307-42; Ricerche per la storia religiosa di Roma, VI: Storiografia
e archivi delle confraternite romane, a cura di L. Fiorani (1985), pp. 292-96.
20. Della Compagnia facevano parte oltre al provveditore, alcuni confortatori (me
diamente quattro, ma anche fino a sette) spesso nel ruolo di testimoni cui il con
dannato affidava le sue ultime volont , un cappellano che celebrava la messa nella
cappella del carcere, due sagrestani e un 'fattore', nonch uno scrivano e un facchino
per portar le cenere o i corpi. Ad essi, si aggiungevano alcuni religiosi di diversi
ordini, in aiuto dei confortatori nell'opera di convincimento dei condannati.
21. Come noto, nella cella era stato rinchiuso nel 1539 anche Benvenuto Cellini
(cfr. Vita di B. Cellini, I, 115). Un singolare destino sarebbe stato riservato a questa
terribile prigione: dopo la costruzione delle Carceri Nuove in via Giulia, nella
seconda met del Seicento il carcere di Tor di Nona la torre medievale appartenu
ta agli Orsini e gli edifici circostanti fu adibito a teatro, il celebre teatro Apollo
(nel teatro furono tra l'altro eseguite le prime di II trovatore e Un ballo in maschera di
Verdi), che fu demolito alla fine degli anni '80 dell'Ottocento nel corso dei lavori di
ristrutturazione delle rive del Tevere; sul luogo dove sorgevano la torre e il teatro
Apollo fu posta nel 1925 una fontana con una targa in memoria (sul teatro di Tor
di Nona, cfr. in generale A. Ademollo, I teatri d Roma nel secolo decimosettmo..., Pasqua
lucci, Roma 1888, pp. 89-97). da notare che anche le altre celle (le 'segrete') del
carcere di Tor di Nona avevano nomi particolari: zoppetta, monachina (per le
donne), fiorentina, gloria, purgatorio, inferno ecc. (sul carcere di Tor di
Nona cfr.: A. Bertolotti, Le prigioni di Roma nei secoli XVI, XVII e XVIII, Rivista di
discipline carcerarie, XX (1890), pp. 533-49 e 645-66; A. Cametti, La torre di Nona e
la contrada circostante dal medio-evo al secolo XVII, Archivio della R. Societ Romana di
Storia Patria, XXXIX (1916), p. 422 ss.; V. Paglia, Lapiet dei carcerati. Confrater
nite e societ a Roma nei secoli XVI-XVIII, Edizioni di Storia e Letteratura, Roma 1980,
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:46:59 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
52
Eugenio
Canone
in piazza Navona al
congregazione e di alt
geva all'imputato con
poli,
in
una
sottoposto
dro,
cella
per
dopo
il
essere
coccodrillo23.
22.
porte
del
second
aperte,
in
st
una
referendario
delle
Segnatur
peo
L. A
Il San
primo
(L.
Firpo,
primi
pr
cato precedentemente da E
no, di cui si conservata so
Processo, doc. 66 [Doc. rom
naio 1600, il papa in perso
ziasse la sentenza e che di
doc. 65 [Doc. rom. XXV2],
la
causa,
quasi
pose
sotto
il
il
Campanel
mare,
oscuriss
flussi di sangue. E, cos in
sciar che andasse prima d
Campanella, antevidendo c
che
lo tormentasse a morte,
si rompevano tutte, e subi
che lo fecero spasmare e usc
giata
la
Roma
favola
1985,
della
pp.
ribellione
277-78).
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:46:59 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
ultimo costituto, aveva dichiarato quod non debet nec vult resipisce
re, et non habet quid resipiscat, nec habet materiam resipiscendi, et
nescit super quo debet resipisci25. Cos, quando prima della mezza
notte del 16 febbraio fu portato dai guardiani del carcere nella piccola
Domenico, due del Gies, due della Chiesa Nuova e uno di san Girolamo, i
quali con ogni affetto et con molta dottrina mostrandoli l'error suo, final
mente stette senpre nella sua maledetta ostinatione, aggirandosi il cervello e
l'intelletto con mille errori e vanit. E tanto persever nella sua ostinatione,
24. Avviso di Roma del 12 febbraio 1600, in Processo, doc. 69 [Doc. rom.
XXVIII],
25. L'ultimo interrogatorio avvenne il 21 dicembre 1599: Processo, doc. 64a [Doc.
rom. XXIV]; il doc. la minuta di un decreto del Sant'Uffizio, di cui si conservano
anche la 'bella copia rielaborata' e la 'bella copia sommaria': Processo, doc. 64b"c [Doc.
rom. XXIV2"3]. Nel testo della sentenza si legge: essendo stato visto et considerato il
processo contra di te formato et le confessioni delli tuoi errori et heresie con pertina
cia et ostinatione, bench tu neghi essere tali (Processo, doc. 66, pp. 341-42; cfr. in
proposito anche la testimonianza di Scioppio: Processo, doc. 71, p. 351).
28. Come si legge in altri verbali del Libro del Proveditore, a volte si 'disputava' tutta
la notte con i condannati che si mostravano ostinati, i quali venivano 'combattuti'
il termine ricorre in diversi verbali anche mostrando loro con insistenza tavo
lette con immagini suggestive (della Passione di Cristo o altro), fino al momento di
salire sul rogo.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:46:59 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
54
Eugenio
Canone
La lugubre procession
lato, vestiti con il sac
seguivano il condanna
del Pellegrino (la via
che non poteva parlar
volte avvicinata agli o
del Salvatore, era da
posa ai condannati a m
gesto
di
contrizione,
l'insistenza
come
si
con
legge
cui
nel
il
Journ
aspernatus
Giunto
30.
Le
reiecit
che
attuali
sar
vie
stato
del
Banc
31. Cio in una morsa di legno o di ferro (per il termine 'giova', A. Mercati ci
legge che il Nolano aveva la lingua in giova per le brutissime parole che dicev
{Processo, doc. 72 [Doc. rom. XXXI], pp. 355-56). Tuttavia l'uso della mordacchia e
previsto comunemente per gli eretici impenitenti; Prospero Farinacci, nel suo Tract
tus de haeresi, scrive infatti: quando isti pertinaces vivo igne cremantur, eorum lingua
alliganda est ne si libere loqui possint, astantes impiis blasphemiis offendant (cit.
D. Berti, op. cit., p. 308, che rinvia all'ed. del Tractatus del 1618; cfr. anche Vita,
pp. 577-78).
32. Durante il suo soggiorno a Roma, la mattina dell'I 1 gennaio 1581, Montaign
mentre si recava a cavallo in Banchi, poco lontano dal carcere di Tor di Nona
si imbatt nella Compagnia di S. Giovanni Decollato che accompagnava un conda
nato all'impiccaggione. La testimonianza registrata dal segretario di Montaign
Outre la forme de France, ils font marcher devant le criminel un grand crucif
couvert d'un rideau noir, et pied un grand nombre d'homes vestus et masqus
toile... Il y en a deus de ceus-l, ou moines, ainsi vestus et couverts, qui assistent
criminel sur la charrette et le preschent, et l'un d'eux lui presente continuelleme
sur le visage et lui fait baiser sans cesse un tableau o est l'image de Nostre Seigneu
cela faict que on ne puisse pas voir le visage du criminel par la rue. A la potence... o
lui tenoit tous-jours cette image contre le visage jusques ce qu'il fut lanc (Journ
de voyage en Italie..., d. par M. Rat, Garnier, Paris 1955, p. 101).
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:46:59 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
34. Ai centro della piazza, dove nel secolo scorso fu eretto il monumento al Nolano
di Ettore Ferrari, all'epoca si trovava la fontana della Terrina, poi trasportata
nella piazza della Chiesa Nuova. La fontana che si trova sul lato nord di Campo di
Fiori una riproduzione (un po' modificata) di quella.
35. Il palazzo, che dominava Campo di Fiori, era stato costruito sulle rovine del
Teatro di Pompeo dal cardinal Francesco Condulmer verso il 1450; pass successiva
mente agli Orsini, i quali lo affittavano a membri del Sacro Collegio spesso vi
prendevano alloggio ambasciatori stranieri. Il palazzo (che ebbe in seguito vari pro
prietari, tra cui la famiglia Pio) sub notevoli modifiche nel Seicento e durante il
secolo scorso.
36. Alessandro Ademollo, nel gi cit. articolo del 1875 sulla Gazzetta d'Italia (n
172), scrive che Enrico Narducci gli aveva detto di aver letto in un documento del
Vaticana l'indicazione del punto preciso ove il supplizio ebbe luogo. Fu sotto que
casa che fa cantonata in Campo di Fiore col vicolo dei Balestrari, sulla cui facciata s
vede una grande lapide con versi latini posta nel 1483 dai Curatori delle Strade G
Battista Archioni e Lodovico Margani come memoria per la Via Florea in lode d
Sisto IV (la notizia ripresa da altri autori; cfr. ad es.: D. Berti, Documenti intorno
Giordano Bruno da Nola, Salviucci, Roma 1880, p. 74, nota 2; Id., Giordano Bruno d
Nola, cit., p. 330, nota 2; Vita, II, p. 585). Ancora fino al Settecento, in Campo
Fiori era stabilmente collocato il palo per il Supplicio di malviventi e trasgresso
delle leggi (come appare in una nota incisione di G. Vasi del 1752).
37. Il documento un Avviso di Roma della collezione Urbinate della Bibliote
(cfr. Fra Tommaso Campanella, la sua congiura, cit., I, p. 69, nota a; Amabile cita anche
altri docc. in proposito da notare che, per un refuso, nel testo si legge 26 settem
bre; cfr. anche Id., Il Santo Officio della Inquisizione, cit., I, p. 346, nota 2). Amabile
5, nota 10); per la contestazione di tale identificazione, cfr. Vita, II, p. 584, nota 2 e,
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:46:59 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
56
Eugenio
Celestino
spogliato
Non
Canone
fu arso ig
nudo e lega
sappiamo
quand
libri e manoscritti di
Sant'Uffizio, fossero
di san Pietro, avanti l
va
comunque
l'imme
condanniamo, riprob
tuoi libri et scritti com
et errori... et come ta
e infatti, quello stesso
nei suoi Protocolli: 1
ni de Nola ordinis Pr
soprattutto, L. Firpo, Il pr
anche di diversi documenti
Cfr.
il
verbale
della
Co
39. Il gesto degradante del denudamento era ricorrente sia nella punizione di reati
minori sia nelle esecuzioni capitali, in cui i condannati, prima di essere scannati,
impiccati, arsi ecc., spesso venivano denudati nudo e tanagliato prima di essere
in Ponte accoppato e poi squartato fu nel 1599 anche Giacomo Cenci (cfr. l'Awi
so di Roma dell'I 1 settembre 1599, cit. in S. Bongi, Le prime gazzette in Italia, Nuova
Antologia, III (1869), p. 331). Come si legge in un verbale del 1583 della Compa
gnia di S. Giovanni Decollato, a volte l'eretico impenitente, dopo essere stato spo
gliato nudo fino a la centura, veniva coperto d'un habito di tela dipinto a fiamme
(D. Orano, op. cit., p. 70). Sul significato degradante del denudamento, si sofferma
41. Nella copia parziale della sentenza citato di sfuggita solo lo Spaccio de la bestia
trionfante, opera che tuttavia non pervenne agli inquisitori durante le varie fasi del
processo. Il sopradetti [scritti] da riferirsi in particolare ai memoriali le varie
scritture ricordate criticamente nel testo della sentenza redatti da Bruno nel
corso del processo anche come esplicita difesa della 'nolana filosofia' e inviati sia al
papa che al Sant'Uffizio.
42. Processo, doc. 68; quando fu registrata la condanna era segretario della Congre
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:46:59 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
gazione dell'Indice il domenicano Paolo Pichi (cfr. I. Taurisano, op. cit., p. 115).
Firpo in nota precisa: Il volume [Protocolli, vol. Z] comprende i "Decreta facta in
Congregationibus sanctae Romanae et universalis Inquisitionis occasione diverso
rum librorum". Il documento chiarisce che come del resto succedeva spesso la
Congregazione dell'Indice non fa che prendere atto della proibizione disposta dal
Sant'Uffizio.
43. Riguardo a questo punto, bisogna risalire ai fatti da cui prese avvio il processo
veneto. Giovanni Mocenigo come lui stesso afferma nella seconda lettera di de
nuncia (25 maggio 1592) , dopo l'arresto di Bruno, aveva tenuto presso di s carte
et libri suoi, tra cui anche un compromettente libretto di congiurationi, molto
probabilmente il De sigillis Hermetis, Ptolome et aliorum del quale, nel suo terzo costitu
to, Bruno negher recisamente di essere l'autore. Gi con la prima lettera di denun
cia (23 maggio), Mocenigo aveva inviato tre libri del medesimo a stampa (identifi
cabili con il De la causa, il De minimo e il De monade-De immenso) e un'opereta di sua
mano, per la dedution di certi suoi predicati universali (probabilmente il testo della
terza parte non pervenutaci dell'opera pubblicata da Raphael Egli con il titolo
Mocenigo alleg il Cantus Circaeus. Da segnalare poi che il libraio Giacomo Brictano
(Jacob van Brecht) nella sua deposizione si impegn a consegnare all'Inquisitore
veneto un policino de tutte le opere del detto lordano, ma questo fatto non trova
riscontro in documenti successivi (cfr. Processo, docc. 2, 3, 8, 10, 13, 14 [Doc. ven. I, II,
IV, VII, XI, XII]). Questi e pochi altri libri del filosofo forse il De l'infinito e la
Cena de le Ceneri dovettero poi probabilmente giungere nelle mani dell'Inquisizione
romana, che nel 1595 e di nuovo, con pi sollecitudine, l'anno successivo, ne dispose
l'esame per la censura delle proposizioni erronee oltre al Padre Commissario, tale
esame impegn alcuni consultori e tre teologi nominati come coadiuvatori (cfr. Pro
cesso, p. 74 ss., e docc. 41, 42, 44, 45, 46, 48, 49 [Doc. rom. Vili, X, XI, XII, XIII],
51 Sommario: [241]; per le Responsiones di Bruno ad censuras: [252]-[261]).
44. Biblioteca Apostolica Vaticana, ms. Barb. lat. 3131; le 56 carte dell 'Index sono
numerate, a macchina, solo sul recto (ringrazio l'amica Pina Totaro per avermi gen
tilmente segnalato il manoscritto). L'Index fu redatto tra la terza e la quarta decade
del Seicento.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:46:59 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
58
Eugenio
Canone
di quell'Archivio ass
sopha sensibus demons
47.
Pubblicata
Napoli,
da
pubblicata da Rodolfo De M
proibizione delle proprie o
in realt l'editto del Brisig
te, in qualche modo implic
si risoluto, che il Campa
ove perpetuamente sia rit
bile, Fra Tommaso Campan
datata: Napoli, 20 agosto 1
1629, l'infamia iniusta d
cor dura scrive il filosof
dell'Indice, ma dal padre B
per la dottrina, ma solo per
che non fe' bene, condanna
tribulazione, n del libro, p
volte, e poi in tutti l'Indic
rio XV non fur nominati li
non son posto con li proibit
(con tre lettere inedite), in
12-15 maggio 1968, Accade
inoltre da segnalare un fa
dunque ben otto anni p
Maddaleni Capiferro in cu
Filosofia italiana e Contror
decreti riediti come appen
scompare dall'editto del 7 ag
Impressores
hactenus
Cam.,
1596
libro
ex T
del 1603). Riguardo poi al
passo della Poetica ricorda
sce Giovanni Della Casa, l'A
suo (Poetica, a cura di L.
rinviare
edita,
anche
Romae,
al
brano
dei
alli libri
buoni, e
glion
li
proibiti, e occasio
scandalo alla fede
scrittori
moderni,
ch
T. Campanella, a cura di L.
italiana e Controriforma. II
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:46:59 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
48. Sulla prima carta del ms., prima dell'Index, una Explicatio notarum margina
lem chiarisce i segni che ricorrono nell'Index: + Libri qui nihil habent haereti
cum, et hoc tempore per omnes officinas librarias Romae impune venduntur. -H-SS.
Patrum scripta ab haereticis edita, quae praeter interpretis aut editoris nomen nihil
mali continent. // Auctores antiqui profani, vel scripta recentiorum auctorum de
rebus ac materijs nihil ad fdem pertinentibus. / Libri haeretici, vel suspensi, ob
historiam, vel eruditionem vel aliam noticiam tarnen utiles. Per lo pi i titoli elenca
ti nell'Index (da notare che alcune opere ritornano sia sotto il nome dell'autore sia
sotto il titolo) non sono preceduti da alcun segno, ritenuti quindi 'libri eretici e
sospesi' tra questi quasi tutti gli scritti di Lullo privi comunque di una qualche
utilit. Per fare qualche esempio: mentre i Dialoghi d'amore di Leone Ebreo sono
Campanella come la gran parte delle opere di Erasmo, come gli scritti di Pompo
nazzi e di tanti altri non sono preceduti da alcun segno (una curiosit: fino all
lettera B l'Index segnala anche il numero del pluteum). La presenza della Fisonomia
dell'huomo di Della Porta nella lista di grande interesse, in quanto fu proprio l
progettata traduzione italiana del De humana physiognomonia all'origine della vicend
inquisizionale di Della Porta (cfr. G. Aquilecchia, G.B. Della Porta e l'Inquisizione
[1968], in Id., Schede di italianistica, Einaudi, Torino 1976, pp. 219-54: 245-51).
Cattorum 1609 (il titolo si ripete a c. 35r; come noto, questa ed. conteneva anche i
testo della Praxis descensus seu applicatio entis che mancava nella prima ed. pubblicata
sempre da Raphael Egli nel 1595). La presenza di questo titolo nell'Index documenta
come il Sant'Uffizio si tenesse informato sulla stampa di opere di autori gi condan
nati; c. 34r: Jordanus Brunus de arte memorativa da identificarsi molto prob
bilmente pi che con il De umbris (cit. nei documenti processuali anche come De
memoria) con il Cantus Circaeus ad memoriae praxim ordinatus (Parisiis 1582); si
sar trattato dello stesso esemplare inviato nel 1592 da Mocenigo all'Inquisitore
veneto. L'opera sar stata forse utilizzata da Bruno come una sorta di 'manuale' pe
insegnare al patrizio veneto, a quanto pare senza ottenere grandi risultati, li secreti
della memoria (cfr. tra l'altro la testimonianza del Sommario, in Processo, doc. 51
[206]); c. 37r: Jordanus Brunus Nolanus de triplici minimo et mensura (Franco
furti 1591); anche in questo caso probabile che si trattasse dell'esemplare inviato
da Mocenigo all'Inquisitore veneto.
50. da segnalare che lo stesso Brisighella fu presente ad alcune sedute del San
51. Elenchus librorum omnium tum in Tridentino, Clementinoque Indice, tum in alijs omnibus
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:46:59 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
60
Eugenio
Canone
Alessandro
VII
del
16
168153
&\YIndex
di
B
XIII
del
1881,
ristamp
XIII
del
1900,
che
si
ciorum
ac
munerum
l'indicazione
dell'edit
Bruno,
Giordano.
Op
modo,
giusto
trecento
alla
originaria
dispos
che
aveva
fatto
anch
nella
proibizione
dell
{continua)
sacrae Indicis Congregationisparticularibus Decretis hactenusprohibitorum..., Romae, ex Ty
pographia Camerae Apostolicae, 1632, pp. 347-48: Iordani Bruni Nolani Libri, et
scripta omnino prohibentur in Edicto 7. Augusti 1603 (cos anche nelle ristampe di
24-6.
52. Index librorum prohibitorum Alexandri VII. Pontificis Maximi iussu editus, Romae, ex
libri, et scripta omnia * in edicto 7. Augusti 1603 (su questo Index, cfr. Reusch, op.
cit., pp. 29-33).
53. Index librorum prohibitorum Innocentii XI. P.M. iussu editus usque ad annum 1681. Ei
dem accedit in fine Appendix usque ad mensem Iunij 1704, Romae, typis Rev. Camerae
Apost., 1704, p. 159: Iordani Bruni Nolani libri, et scripta (su questo Index, cfr.
Reusch, op. cit., pp. 33-6).
54. Index librorum prohibitorum SS.mi D.N. Benedicti XIV. Pontificis Maximi jussu recogni
56. Il testo della costituzione riprodotto nell'Indice - cfr. Index librorum prohibitorum
SS.mi D.N. Leonis XIII iussu et auctoritate recognitus et editus, praemittuntur constitutiones
apostolicae De examine et prohibitione librorum, typis Vaticanis, Romae 1900, pp. 5-17.
57. Ivi, s.v. (la stessa indicazione figura nell'ultima ed. dell'Index librorum prohibito
rum, apparsa nel 1948).
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:46:59 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
)ERCHE doppo la publication fatta vltimamente C anno i j 96. dtUlndke de'ltbn prohibit i per or dine
nonfacci traboccare alcnno in qualche conutnientepregiudst'sale alia cofcuntia,e contrario a git ordsni deSssPeriori. Not F. Gto. Ma
' ria G mange Ui da Brtfigbella dclT Or dine dt Trtduatori Maeflro del Saero Palatjtp, Gsudtct Ordmarso , tic. al quale toccaptr ragtone
habbtamo Apromtdert con dihgcn\a, tpUccttndime, cht w quefT Alma Cittd dt %oma nonJ!(lamps, vends, o in qmalfimoglsa modo traits, t maneggt It
bro alciuto prohsbsto, opffifo, habbtamo gimdicato nectjfarto not peart a tutu ifmdetts libri, cht fono gl mfrafcritts, ctoi
Ada DucisNiuerff cu SfimoP6tificc.Francfurti imprefla oTno prohibit ur.
Antonij Perez Rclariones, Lutetix z jp8.
AlcxandriCarerijPatauini Liber de poteftatcRomani Pontificis aduerfus
impios Politico*. Patauij 1599. donee corrigatur.
Alberici
GcntilisdeNuptijs,Jibrifeptem. Hanouix ltfoi. apudGuglicl
mum Antonium_..
Item dc lure belli, libri trcj.
Item de Armis Romania, libri duo.
Candelabrum
aurcutn Dodoris Alfonli Martini Viualdi, donee prodeat
emendarus.
Gcorgij
tan
to
fe reponitur. >
Godelmai.i,
Vtr
omnino prohibetur,
Petri Anton:; uc Petra PlacentinI de lure quxftto per Principem non tol- |
Jciklo. Vcnetijs 1599. omnino prohibetur.
Petri StrallliiiJcfi. Po.ncrani &c.Qa*ftiones laris tarn Ciuilis , qaam
Saxonicicditx Cura Ludouici Parlon. Typxs Laurcncij Scubcrlnix
zdoz. omnino prohibetur.
Petri Frideri Mindanide proccflibus,mandatis, &monitorijs. Francfurti
idol, liber omnino prohibetur, 8c audor in prima hxreticonun claf
wr
Liber
11:
itxa..:,
de
prohibetur.
I
ftcommit
tc
Ai
Magis
Eft
Ve
cnim
efare
ncficis,
Audor
(lament
Editto del Maestro del Sacro Palazzo (F. M. Guanzelli da Brisighella) del 7
agosto 1603.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:46:59 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
8c
in
La
pr
Candida Carella
SUMMARY
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:07 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
64
Candida
Carella
allo
Studio
pubblico
Teofilo
da
Vairano
chiamava
il
Sarnese
padre
lesse
A
do
augustinian
la
metafisica
quali
che
altri
studi
precedette
l'e
a
vestire
l'abito
si
p
anni
d'et,
che
avev
si
era
rivolto
ad
un
probabilmente
anc
una
dimensione
'la
poi
rivelata
quella
Nel
giugno
del
156
gnato
sia
la
sua
for
Entrato
nel
conven
l'anno
successivo
p
di
studi
previsto
da
cennio
pi
tardi,
ne
dottore
in
teologia5
3.
Processo,
doc.
9.
La
t
suali,
potrebbe
a
ragion
piuti
prima
dell'entrat
re:
A.
Corsano,
Il
pensiero
ss.;
per
Teofilo
da
Vaira
che
offrono
un
accurat
documenti
provenienti
4.
Doc.
napoletani,
I,
p
5.
Doc.
napoletani,
I,
p.
no:
M.
Miele,
Bruno,
in
Documenti,
Carella,
Bruno,
L'organizza
Giordano
La
sezione
cit.,
Bruno
cura
pp.
di
De
64-6.
Bruno non cosa scontata: iniziando il corso accademico nello Studio di S. Domeni
stu
co Maggiore nel giugno del 1572 (al 21 maggio risale la designazione a studente
formale: Doc. napoletani, X, p. 610), Bruno avrebbe potuto sostenere l'esame finale
soltanto nel luglio del 1576, in quanto il corso di teologia durava, per gli studenti
formali, quattro anni. Se le risposte di Bruno di fronte agli inquisitori veneti furono
forse dettate dalla prudenza (e per questo egli mai si dichiar dottore in teologia)
da notare che neanche Domenico da Nocera, reggente dello Studio domenicano di
Napoli nel 1592 carica che aveva ricoperto anche nel 1572, anno in cui Bruno
aveva intrapreso gli studi formali -, fa riferimento, nella sua testimonianza (Processo,
doc. 12), agli studi di teologia: lo ricorda infatti come un frate nostro in la provinzia
del Regno, licterato. vero che erano passati molti anni, ma la memoria degli
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:07 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
cosa voleva legger quel libro, che era meglio che leggesse la Vita de'
santi Padri o altro libro6 potevano certo essere pregiudiziali, cos
come la successiva scoperta che egli faceva occultamente uso delle
opere di Erasmo poteva costituire un'aggravante; ma n i fatti antichi
rum {Doc. parigini, II). Se vero che Bruno come risulta dalla testimonianza di
Cotin si addottoro in teologia, si potrebbe pure ipotizzare che quella frattura
creatasi con i superiori si sia maggiormente accentuata dopo il conseguimento del
titolo accademico, anche perch come era consuetudine negli Studi domenicani e
soprattutto in S. Domenico ai giovani dottori in teologia veniva affidata la lettura
delle discipline filosofiche.
6. Processo, doc. 15; significativamente i due episodi hanno un denominatore comu
ne: da un lato Bruno rifiuta di venerare le immagini dei santi (contravvenendo ad
una precisa indicazione tridentina), dall'altro li recupera, sul piano etico, per la
paradigmaticit delle loro vite.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:07 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
66
Candida
Catella
di
procedere
con
'
dai
Padri
della
Chi
esempio
il
tem
muovendosi
su
un
risoluzioni
smo
si
stino,
concilia
con
non
che
proceda
come
soggiorno
breve:
doppo
la
partita
m
opere
di
san
Grisos
scancellati7;
spog
so
pu
cio
1576,
ricovero
dire
che
Bruno
pa
notturno
E
fu
proprio
dura
Napoli,
al
tempo
7.
Ibid.
qui
da
notare
nei
costituti
terzo
e
qu
[34],
[217]).
La
vicenda
riore
considerazione.
L
avvenuti
in
Napoli
e
po
riferito
del
procedime
addotti
per
la
causa
di
che
potevano
focalizza
Maggiore.
Anche
la
te
Bruno
veniva
convocat
12),
fa
riflettere.
Il
reg
perlomeno
una
paterna
non
conoscere
punto
la
de
la
sua
partenza
da
l
ne
fosse
stato
privato
che
si
diceva
e
pure
raccontategli
da
Bruno
care,
non
commenta,
facilmente
trovarsi
in
situazione
per
lettera.
un'accusa
di
eresia
cos
aveva
maturato
quest'
Nulla
sappiamo
se
non
nianza
reticente,
alla
i
processuali,
alla
sua
de
potrebbero
celarsi
la
p
L'eresia
napoletana
com
inquisitori,
rappresent
8.
Per
gli
cronologia
anni
in
dell'esi
Giordano
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:07 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:07 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
68
Candida
Catella
dell'ordine,
Cri
li12.
Giunto
a
N
presentazione
ch
nerale
al
loro
ar
me
gli
altri
can
gruis
coram
pri
testo
di
Ciceron
lo
studio
della
l
studente
curso
quattro
anni
port
la
sua
promozio
Dispositio
famil
tor
et
magister
gnamento
della
guendo
la
carrie
vato
in
Napoli
e
successive
sic
La
preparazione
diorum
agostinia
lettura
e
il
com
teologia,
che
gli
mani
vel
sancti
stiniani
era
stata
iniziata
proprio
stiniano
di
Napo
ta
per
lettera
an
ordiniamo
al
re
sar
firmata
anc
lui
quanto
dai
b
hanno
avuto,
su
hanno
occupato
delle
lettere,
di
ci16.
Un
12.
13.
se
co
Cfr.
ivi,
p.
98.
Per
l'organizzaz
protestantesimo
trum
S.
14.
Cit.
15.
Cit.
16.
Ivi,
alla
Augustini,
in
V.
Spam
in
D.
Gutie
pp.
44-59.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:07 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:07 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
70
Candida
Catella
Non
questione
mazione
filosofic
rienze,
quanto
d
pensiero.
Di
cert
ampio
segno
nei
Seripando
che,
tio (per una bibl. orientativa sugli agostiniani qui citati si rinvia a D. Gutierrez,
cit., pp. 163-67).
20. Cfr. in particolare H. Jedin, Ein Streit um den Augustinismus vor dem Tridentinu
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:07 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
Vale comunque la pena ricordare in poche battute che il corso degli studi di Bru
sembra seguire un andamento in parte anomalo; da un lato egli frequenta solo p
tre anni lo Studio generale in qualit di studente formale, dall'altro dal Capito
Generale del 1571 viene prescelto, su indicazione del Capitolo Provinciale, com
studente di teologia e destinato ad Andria; segno che nel '70-71 aveva gi completat
gli studi materiali, sotto la guida del maestro degli studenti. Ricordiamo che m
stro degli studenti fu, nell'anno accademico 1570-1571, Aurelio da Bagnoli (cfr.
Spampanato, op. cit., p. 160). L'anno di pausa tra gli studi materiali e quelli f
mali (giugno 1571-1572) pot forse essere causato da un qualche dissidio intrav
nuto tra le disposizioni capitolari e l'inizio dell'anno accademico, ma crediamo c
Bruno non lo trascorse ritornando agli studi materiali (cfr. M. Miele, L'organi
zione, cit., p. 49). Comunque Bruno venne accettato come studente di teologia, n
1572-73, sotto la reggenza di Domenico da Nocera e dovette laurearsi dottore so
gli auspici di Antonino da Camerata. Se possibile inoltre ricostruire in parte qu
maestri Bruno ebbe per lo studio della teologia, per la fisica, la logica e la metafisi
invece, che si affrontavano nel corso materiale, l'individuazione pi comples
avendo il maestro degli studenti una funzione pi direttiva e organizzativa che
insegnamento quotidiano. Le letture delle singole discipline filosofiche venivano
fettuate dai lettori ordinari (due di numero, pi uno straordinario) e, in contin
penuria di questi, dai dottori appena licenziati, che per poter affrontare la carri
accademica dai gradi minori fino al titolo di maestro in teologia si accingevan
come prima cosa alla lettura della filosofia, e che si atteggiavano forse come qu
pappagalli d'Aristotele, Platone, ed Averroe, dalla filosofia de' quali son promos
poi ad esser teologi, ricordati da Bruno nella Cena delle Ceneri (Dialoghi italiani
cura di G. Gentile, 3a ed. a cura di G. Aquilecchia, Sansoni, Firenze 1958, p. 126
22. Cfr. Doc. parigini, II; vd. in proposito la significativa testimonianza del Sigill
sigillorum (cfr. Giordano Bruno. Gli anni napoletani e la 'peregrinatio' europea, cit., p. 2
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:07 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
72
Candida
Cardia
menico,
non
avre
il
cui
merito
Bru
anteponendolo
ai
lunghi
anni
aveva
lana
filosofia23.
Quanto
poi
alle
l'entrata
in
conve
ne
mariana,
semb
opposta
all'autori
t
svilupparsi
an
tuale,
in
ultimo,
gioso,
di
ordine
p
Veritiera
potrebb
del
processo
rom
compagno
di
carc
tare
a
san
Domen
terra24.
Bruno
a
di
ascoltare
le
dis
versit
regia
eran
bene
nella
dottri
tomismo,
pure
n
tentazione
della
d
niche
apprese
da
raccontar
le
cose
t
con
que'
dotto
co
ed
altri
della
n
a
gli
argomenti;
qual
pulcino
entr
dell'Academia,
ne
modi
tempi
temperamento
d
vuole
imparar
di
proprii
principii,
quelli
dell'
argum
dispute,
consider
23.
24.
25.
De
la
causa,
prnr
Processo,
doc.
51
La
cena
de
le
Cene
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:07 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
29
romano .
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:07 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
74
Candida
Carello
solo
Perugia
ma
an
Passato
alla
lettura
intensific
via
via
tore',
annotando
l'i
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:07 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:07 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
76
Candida
Carella
Leon
che
proprio
n
versit
di
Salamanc
da
collegare
al
favo
nalmente
presso
M
litica
di
grande
imp
avere
presso
di
s
u
trina
quale
dovette
fermando
la
sua
de
chiesto
a
Taddeo
da
agostiniano;
infatti
di
aver
inviato
una
di
quest'ultimo41.
Ma
nello
stesso
me
tamente
conto
sup
gio,
cui
legato
un
il
cardinale
Antonio
quelle
attribuite
da
assolutamente
certa4
Il
manoscritto
del
D
servato
nel
Fondo
V
cana,
che
reca
l'ann
frontespizio.
Il
man
se
non
a
caso,
da
un
da
un
stica
gruppo
di
di
test
document
41.
Registri,
cit.,
anno
42.
Per
gli
antichi
reper
si
rinviato
a
Spampan
augustiniana,
III,
Firenz
oltre
al
lium,
in
De
grafia,
conservati
disaccordo
di
cui
manosc
con
la
de
della
biblioteca,
in
real
parte
in
volgare;
il
ms.
1
offre
alcuno
spunto
per
43.
Il
manoscritto
del
D
esso
figura
nel
Proemio
Testamenti,
Opus
in
capi
,
proviene
dal
vecchi
oggi
riordinato
in
Misc
218
e
210
e
i
nuovi
ind
capitoli
(tredici),
riport
phili
Arretini
Variano,
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:07 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
sabile.
D. Ant. C. Dai Regesti dell'ordine per, cos come dalle vecchie bibliografie agostinia
ne, non risulta alcun frate Teofilo Arretino da Variano, mentre attestata dalla tradi
zione e da pi testimonianze coeve la dizione Teofilo da Vairano. Il Perini, conside
rando valida l'informazione, scrive: De Variano Fr. Theophilus, non de Vairano, ut
habet Jos. Pamphilus, f. 131... (D. A. Perini, op. cit., III, p. 37).
44. Su Antonio Carafa si veda la voce redatta da M. G. Cruciani Troncarelli in
DBI, 19 (1976), pp. 482-85. Il Carafa fu responsabile della riedizione della Vulgata,
che progettata nel 1568, a causa della sua arditezza filologica e della soppressione di
alcuni passi cari alla tradizione cattolica, venne osteggiata da papa Sisto V e vide la
luce solo nel 1592, sotto il pontificato di Clemente Vili. La chiusa finale della dedica
di Teofilo lascia supporre che presso il Carafa avesse interceduto, o che comunque
tra i due si fosse posta come tratto d'unione l'amicizia di un terzo personaggio: ab
Antonio meo familiarissimo, filio maximi philosophi Simonis Portii, viri satis num
quam laudati, qui te unice colit.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:07 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
78
Candida
Car
ella
Tu
autem
Cardinalis
qui
verum
a
falso
dig
meum
iudicium
intr
tribuo,
quantum
enim
ab
Antonio
meo
fami
satis
numquam
laudat
L'opera
concepita
o
costituisce
la
'prima
dialogo,
come
pi
vo
tius
scripsi
in
dial
Tractatum
incepi
d
quarum
postrema
co
tiam
novi
testamen
nepharios
haereti
net46.
L'opera
in
r
si
segnalano
i
titoli:
Theophili
Arretini
menti
Prohemium
2-3v).
45. De gratia, Proemium, c. 3v. Tra parentesi quadre si segnalano gli omissis che indi
cano le parti corrotte o poco leggibili del testo. Si sono sciolte le abbreviazioni per
una maggiore intelligenza del testo.
46. Ivi, c. 3r.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:07 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
a
in
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:07 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
80
Candida
Carella
Padri
della
Chiesa,
sant'Agostino,
la
cu
verbum
temere
exc
Proprio
una
delle
d
zia,
chiarisce
la
pos
conciliari
e
gli
stes
Egidio
Romano
fur
Diu
patres
laborarun
suimus
disputationem
re,
gratiam
gratum
fa
Nobis
autem
visum
e
Augustini
doctrina
at
magis
et
magis
eluces
A
sostegno
della
dis
la
dottrina
agostin
conferma
esplicita
d
nica
sul
pensiero
d
delle
Sacre
Scrittur
che
si
rivela
prezioso
costituisce
il
fine
u
gat
mentem
meam
Vos
Thomisti
negatis
te,
et
tarnen
non
adv
dicitur
charitas.
Cha
charis,
latine
sine
gra
ac
ethimologiam,
non
Seguendo
la
struttu
Teofilo
introduce,
c
questo
caso
il
maest
di
orientamento
sc
gentina.
La
disparit
cerca
le
prove
nei
t
mi;
dall'altro
Tomm
scolastica,
mutuand
50. Ibid.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:07 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:07 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
82
Candida
Carella
operationes
potentia
proveniens
a
volunt
intentus
barbam
frica
veniens
a
voluntate
d
tale
est
propter
fine
oportet
et
quomodo
bonum
ex
officio
et
sum,
quod
oritur
a
Ad
tale
bonum
sanct
Sul
tema
della
graz
ti
protestanti
e
sco
opere'
la
prova
del
che
le
buone
verit
sta
lezione
di
oper
nell'impe
Dio,
che
l'uomo.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:07 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
Germana Ernst
NOTE CAMPANELLIANE
SUMMARY
sioned the work. The second note aims to shed light on a pamphlet b
panella which is no longer extant. It is a Disputatio against a young
had written on graphomantia, the art of making prdictions by me
Fin dai tempi del soggiorno a Roma, negli anni '30, dopo la libera
zione dalle prigioni napoletane, Campanella, grazie ai rapporti che
intrattiene con uomini di cultura francesi, da Gaffarel a Naud, e
1. Il ms. segnalato da P.O. Kristeller, Iter Italicum. Accedunt alia itinera, III, Brill,
Leiden-London 1983, p. 147b, come facente parte della collezione privata dell'insi
gne studioso galileiano Stillman Drake. La signora Florence Drake, alla quale mi
sono rivolta, mi ha informata, con squisita gentilezza, che la raccolta dei mss. appar
tenuti al marito si trova attualmente nella Biblioteca Universitaria di Toronto, invi
tandomi a rivolgermi al bibliotecario, Richard Landon, il quale mi ha inviato gentil
mente una fotocopia dell'opuscolo: ringrazio qui sentitamente entrambi. Il ms., un
apografo del sec. XVII, piuttosto chiaro e corretto, comprende otto pagine numerate
in alto, le dispari a destra, le pari a sinistra; all'inizio manca la figura promessa nel
testo e al suo posto lasciato uno spazio bianco. Dico non solo inedita, ma sconosciu
ta l'operetta, in quanto non citata esplicitamente dall'autore e non registrata in
modo specifico nell'ultimo Indice, in calce alla Philosophia rationalis stampata nel 1638
essa rientri tra gli opuscoli indicati genericamente, o che (e questa mi sembra l'ipote
si pi probabile) non fosse stata ancora composta nei primi mesi del 1636 e risalga
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:14 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
84
Germana
Ernst
ambienti
gravit
do
di
conoscere
l
dei
contatti
con
esita
a
manifest
celebrando
con
chiesa
di
S.
Lui
gnazione
della
f
Ma
il
frutto
pi
Francia
il
viva
un
veneziano,
sc
difesa
dell'opera
dalla
regina
mad
no
di
ambizioni
primavera
succe
cizia
per
la
Fran
sovrano
frances
paragonava
Lui
con
la
madre
e
i
corte,
contribue
incontro per il giorno dopo con il Cardinale e nel corso degli anni
successivi (e in particolare del biennio 1635-36) numerosi sono gli
indizi che testimoniano la cordialit e la continuit dei rapporti fra
2. YS Oratio pro Rupella recepta non ci pervenuta: per la sua datazione, cfr. R. De
Mattei, Note sul pensiero politico di T.C. (con tre lettere inedite) in Campanella e Vico, Acca
demia Nazionale dei Lincei, Roma 1969, pp. 100-101. Per i rapporti di C. con gli
ambienti francesi a Roma, cfr. L. Amabile, Fra T.C. ne'castelli di Napoli, in Roma e in
Parigi, Napoli 1887, 2 voll., I, pp. 422 ss., e ora M.-P. Lerner, T. C. en France au XVIle
3. Il Dialogo in Amabile, Castelli, II, doc. 244, pp. 185-214. Dopo questa edizione,
sono stati rinvenuti numerosi altri codici del testo, la cui datazione e attribuzione a
C. (ma a mio parere non vi sono fondate ragioni per dubitare della paternit campa
nelliana dello scritto) sono discussi da R. De Mattei, Intorno al Discorso (o Dialo
go) sui Rumori di Francia attribuito a T. C., Rend. Accad. Naz. dei Lincei, ci. di se.
mor, stor. e filol., s. Vili, vol. XXVI (1972), pp. 583-88.
4. Cfr. L. Firpo, Ricerche campanelliane, Sansoni, Firenze 1947, pp. 237-39.
5. Lettera dell' 11 dicembre '34 in T. C., Lettere, a cura di V. Spampanato, Laterza,
Bari 1927, p. 261.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:14 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
Note
campanelliane:
85
le
presenti
cardinale7:
il
necessit
quale,
di
da
Fra
part
d
c
6.
7.
op.
cit.,
pp.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:14 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
86
Germana
Ernst
bia
del
futuro
sov
degli
ultimi
anni10
A
quanto
l'autore
trattatello
chirosc
ardore
ardente
fuori
di
dubbio
dottrine
occulte.
N
all'affaire
astrolog
se
aspettative
dell
sti
transiti
astrali
l'elezione
di
un
nu
comprensibilment
gli
astrologi
grav
Morandi,
che
mor
contro
gli
astrolo
Inscrutabilis,
in
cu
zioni,
si
proibiva,
fare
oroscopi
del
p
L'interesse
di
Ric
numerosi
scritti
d
orientalista
Jacqu
per
rintracciare
i
modo
di
conoscer
sincero
estimatore
Venezia
1632,
e
la
ta
divinae
cabalae
palazzo
della
Chies
pendere
l'antico
qu
egli
ha
cercato
di
Lazare
Meysonnier
di
misticismo
e
d
10.
Cfr.
Delfino
M.-P.
sar
poi
Lerner
dedicat
11.
Cfr.
L.
Thorndike,
1958,
pp.
99-100.
Sul
M
barocca.
La
biblioteca
di
cura
di
E.
Canone,
Fir
Ameyden,
molto
vicin
contro
gli
astrologi,
do
del
pronostico
infausto
cit., p. 232).
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:14 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
Note
campanelliane:
doctrina
febrium
87
(Lione
1641)
regge
sulle
spalle
il
cielo
gal
pour
descou
ricorda,
con
gioco
di
parole,
diceva
12.
Du
che
Henry
corps
come
de
humain
Bray,
la
Atheismus
riforma
Boyvin
par
1635.
ou
du
l'on
trium
della
Vaurouy,
peut
quanto
chi
La
descouvrir
ci
informa
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:14 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
88
Germana
Ernst
astrali,
Campane
un
atteggiament
ni
e
precisazioni
un
margine,
sep
una
Defensio,
ch
tro
chi
andava
d
astrologi
che
con
interessi
quelli
i
limiti
dell'astr
turale'
e
quindi
che
derivano
da
soltanto
a
una
v
posti
dalla
natur
e
arbitrari,
con
pratiche
quali
l'
ce
salvata
la
chir
esprimere
opini
mere
di
pronunc
Gi
nella
Dialect
generi
di
segni
e
all'indubbio
sign
sottolineando
al
losit,
di
leggere
Quanto
alle
linee
c
ni
traggono
molte
ci
non
conviene
sono
cause
n
son
per
il
loro
signifi
che
non
sia
dotata
pochi
siano
in
gr
pericolo:
pertanto
Il
trattatello
14.
La
luce,
ap.
Disputatio
con
T.
altre
cam
cont
opere
Dubray,
1636
15.
Dialectica
in
Ph
lineis
quae
in
manu
nos
quoque
putamus
Cumque
non
sint
ca
tionem.
Si
enim
in
tarnen
a
paucis
libr
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:14 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
Note
si
campanelliane:
limita
cipali
ne,
riportare
della
che
mano,
aveva
89
alcune
conside
rifacendosi
preso
l'avvio
da
queW
italiana
quale
da
Pompeo
rinvio
allo
Sarnelli
nel
specifico
16
artic
passionali
Porta
aveva
pi
fragile
pregato
il
si
boia
era
che
va
le
disposizioni
di
studiarvi
delle
mani
de
piedi
notte
in
casa
di
confe
me
stesso17.
16.
17.
giudizio
citato,
tista
Della
Vili
(1932),
inediti,
Porta.
Rend,
riportato
Notizia
della
pp.
ampiamente
biobibliografica
R.
Acc.
253-54.
Naz.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:14 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
dei
in
de
Lin
90
Germana
Ernst
Nel
presentare
attento
a
non
co
risce
parlare
di
bandona
la
conv
CHIROSCOPIA
Eminentissime Princeps,
compendiosum meum De Chiroscopia, quem ardenter a me expo
sacro libellum. Faxit generositas tua ut, dum lineatae manus
Denique ipsam experientiam ex sacris literis, lob cap. 37, ubi habetur
Qui signt in manu omnium hominum, ut singuli noverint opera sua,
etiam si hoc ab antiquis et recentioribus theologis varie explicetur, praeser
tim a contemptoribus chiromantiae, tarnen si ad linguae sanctae originem
inspiciamus, quemadmodum hac de re doctissimos Hebraeos consului, ali
ter non quam de chiromantiae artis usu intelligi potest2.
alle linee che segnano il palmo e al loro significato rispetto alla durata della vita).
ne doctissimos Hebraeos.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:14 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
Note
campanelliane:
91
da est.
Denique est credendum firmiter quod praecepta quae hic traduntur non
sunt certa, sed fallibilia, et cuncta sunt subiicienda divinae voluntati, cum
omnia in Dei manibus sint posita et ab eius imperio imperscrutabili univer
sa dependeant.
Sed ut per nota procedamus, operae praetium est, antequam aphorisma
querantur, ut distinctam cognitionem linearum in manu hic tradam. Unde
ad hunc finem lineatam manum cum sui declaratione figurae antepono:
A vitalis B soror vitalis seu linea Martis
E epatica
Linea vitalis vitae brevis vel longae est inditium. Oritur sive imprimitur a
conditore in omnium animalium generatione primo in quanto omnis vitae
nostrae vis activa consistit, unde prae omnibus longior extensiorque videtur
ob virtutem activam et formativam corporis nostri, scilicet caliditatem cum
significat.
valetudines.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:14 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
92
Germana
Ernst
12.
Vitalis
a
naturali
delem,
avarum
et
ma
13.
Vitalis
grossa
bel
14.
Circulus
in
competentem,
15.
Vitalis
rigeratum
fine
in
vi
pri
versus
nat
significat
16.
Linea
grossa
unit
veneficatum,
intoxic
morderi
significat
e
lethale minatur.
19. Linea parva et tortuosa in fine vitalis circa rascettam magnam minatur
infirmitatem; pro principio vero vitalis versus radicem pollicis lineae interse
in senectute portendit.
annunciat.
25. Lineae a vitali circa angulum dextrum ad radicem medii per naturale
servis.
contra in fine.
De naturali
Sicut a corde vitales spiritus, sic a cerebro spiritus animales per totum cor
pus diffunduntur, et sicut in embrione cor est primo, secundo cerebrum,
quod etiam ab ipso corde proprincipium habet, sic etiam eo loco in quo
1. Requiritur in hac linea coniunctio cum vitali sub medio montis indicis e
anguli supremi ibidem terminatio et significat largitorem fidelem, ingeni
sum et bona operantem.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:14 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
Note
campanelliane:
93
et fidelem.
litatem.
laboriosum.
10. Crux e regione medii intra annum moriturum, vel brevi indicat, vel
vulnus lethale.
rubet.
indicium est.
brevem.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:14 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
94
Germana
23.
nam minatur.
Cum
Ernst
linea
thori
24. Orbiculi instar litterae O conspecti in linea quot fuerint tot homicidia
significantur: qui si pallidi apparent, iam commissa; rubei autem, commit
tenda arguunt; semicirculares vulnera.
De linea mensali seu linea thori
stium, et uteri.
stantiae.
tem indicant.
5. Cum naturali non circa principium unita casum ab alto, vulnera et afflic
modestum et hilarem.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:14 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
Note campanelliane: II 95
II. La perduta Disputatio contra graphomantum
Nella Dialectica, nel capitolo sui segni ricordato nella nota precedent
Campanella ci d notizia di un'altra operetta, finora non rintracc
propri:
pertanto la grafomanzia, quando pretende di divinare i futuri contingenti,
demonica. Ci che io ho provato in due fogli fitti inviati al novello grafoman
tem ostendi. Ipse vero et vera dieta mea tanquam sua accepit et falsa sua dogmata
addidit per me confutata. Potest tarnen ipse meliora invenisse et utinam.
3. Un Giovanni De Rosa figura come traduttore di opere di Della Porta (la Fisiono
mia, la Magia naturale), ma Gabrieli, art. cit., pp. 236-37 (nota 2), 244, sosteneva che si
trattava di uno pseudonimo dello stesso Porta. Qui, sotto questo nome, Campanella
allude a una persona precisa e distinta dal Porta. Segnalo che il catalogo Magliabe
chiano della Biblioteca Nazionale di Firenze registra un Discorso d'astrologia di Gio
van Battista Rosa, s. n. t.: segnato mise. 2568.8, l'opuscolo andato distrutto nell'al
luvione del 1969.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:14 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
96
Germana
panella
questa
che
Ernst
rivendic
dottrina,
fu
nel
1601,
una fervida e ignea, gli ottusi una blanda, e io per primo, esaminando la
Nuovo a Napoli nel 1601 alla presenza di altri confratelli: tuttavia da ci non
possibile sapere quali eventi accadranno a Pietro, come un certo giovane
pretende di sapere al giorno d'oggi: sia perch i casi futuri non coesistono
all'atto di chi scrive, sia perch neppure l'anima, le cui affezioni indica la
scrittura in parte, la causa dei casi futuri. Ma per decidere su un evento
fortuito inserito in una serie fatale si devono prendere in considerazione i
corpi celesti e la legge e la citt e i compagni e gli angeli e i costumi mutevoli
4. Dialectica, 1. II, p. 476: Unus effectus non indicat alterum effectum non
stentem, neque ex ilio nascentem, ut licet scripturae caractres indicent afec
scribentis, ut perplexi perplexum et clari clarum, acuti fervidum igneumque, ob
blandum, quemadmodum ego primus ex fratris Ptri Prester caractre perp
caepi philosophari anno 1601 Neapoli in Castronovo coram fratribus: non tam
hoc potest sciri quae fortuna Petro succedet vel quo tempore, sicuti quidam iu
moderno tempore scire profitetur: tum quia futura fortuna non coexistit actui
bentis, tum quia non est scriptio causa eius, tum quia neque anima est causa
nae, cuius indicat affectionem scriptura ex parte; sed coelestia corpora et lex et
et socii et Angeli et mores scriptoris mutabiles et occasiones succedentes et
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:14 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
Note campanelliane: II 97
ns nemo nosse potest. Idcirco non est scientia de futuris contingentibus, sed tantum
probabilitas, ubi causae universales notescunt, uti astrologo, suspitio vero sola e
uno tantum. Ergo vix suspicio haberi potest ex scriptura de fortuna, sicuti ex crocit
tione corvi de pluvia, quando vapor, quod est causa pluviae, corvum quoque afficit
qui coeffectum praesignat. Non sic scriptura.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:14 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
98
Germana
Ernst
presso
l'editore
Tar
phicus
nuntius,
intr
e
al
senato
di
Venezia
dedicato
al
cardinal
Gelotoscopia,
dedica
successivo7.
La
seconda
operetta
gici'
e
cio
su
tutt
come
vapori,
piogge
venti,
iride
propo
sa
da
quella
comune
nel
disgregare
le
pa
terzo
opuscolo,
la
G
vale
a
dire
i
vari
m
venir
alterata
a
piac
dalla
volont,
l'auto
7. Le operette sono molto rare: nella Biblioteca Nazionale di Napoli i tre opuscoli
sono rilegati insieme (segn.: XXII. 3. 21).
8. Sulla copia della Gelotoscopia conservata a Parigi, BN, Rs. V 1339, si pu leggere
una lunga nota manoscritta, che, dopo aver sottolineato la rarit dell'opera, ricorda
come essa sia stata apprezzata, per il contenuto originale e rigoroso, da Naud e altri
medici.
9. Intitolata Lettera nella quale si ragiona intorno alla nuova scienza detta l'Idengrafia,
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:14 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
Note
campanelliane:
Il
99
caratteristiche
orecchie
grandi,
fisiche
il
naso
(di
ch
picciolo;
in
grado
di
prevedere,
il
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:14 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
100
Germana
Ernst
adombrata
in
brev
essa
estratta
dalle
sta
al
lettore
con
u
recente,
e
gi
famo
L'operetta
non
pass
resse
e
curiosit:
ci
durata
di
tre
giorn
nuncio
della
disput
alla
copia
della
Gelo
gnata
1.
6.
470
Rest.)
informa
che
la
dis
rum
Apostolorum
34-36,
38,
51-55,
60,
L'episodio
intere
nalmente,
due
pers
to
al
primo,
il
9
ag
da
Roma
per
testim
chiarimento
sul
ca
marlo
della
disput
dibattuto
e
pregan
mando
alcune
conclus
napolitano;
et
perch
apportarle
gusto,
des
del
suo
raro
giuditio1
Di
l
a
un
paio
di
se
lettera:
dopo
averl
(che
non
ci
perve
momento
in
cui
ha
l'Aldorisio,
le
cui
ca
to
a
dare
un
saggio
esitato
a
farlo,
enu
conoscerlo
di
perso
rico)
che
l'Orsini
ac
Giudica
il
temperam
cavato
in
dentro,
la
f
12.
Galileo
Galilei,
Oper
1968,
vol.
XI,
pp.
550-5
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:14 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:14 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
Monica Fintoni
SUMMARY
shrewdness: the ambiguity of his figure enables both Guillaume Bud and
Giordano Bruno to make him embody prophecy and imposture at the same
time. According to Bud, he represents ancient learning - by which the
sacred oracles of rvlation can be decoded - but also depicts Christ and the
new ge he gives a beginning to. Bud points out ali the asymmetry the
Evangelical message bears in respect of the human law. So, though the
themes of Bruno's polemic against the Reformation movement are similars
to Bud's ones, their points of view are quite diffrent. The De imaginum
divinity. This survey aims to the identification and setting of the figures who
play a major role in Bruno's thought - the lawgiver, the magician, the fu
Firstly, I would like to tell you how I came to this subject, Images of
think that each project has an individuai history that sometimes has
to be told.
Last year I was here, in the Warburg Institute, dealing with the
image of Silenus during the Renaissance. As you certainly know, Sile
nus is the father of satyrs as seen in Giulio Romano, Mantegna,
Rubens, Van Dyck. But in the emblematic tradition he mostly re
minds us of the last passages of the Symposium, where Alcybiades com
pares Socrates to one of those little statues of Satyrs which bear inside
them images of gods. This metaphor passes through the centuries
and through the works of Erasmus, Giordano Bruno, Guillaume
1. This paper was read on May, lOth during a Director's Seminar in the Warburg
Institute of London where I had a Frances Yates Fellowship. I wish to thank ail
the staff of the Institute and in particular the Director, professor Mann, professor
Rubinstein, doctor Kraye and doctor Ligota for their quite helpful suggestions. I am
deeply grateful to professor Giovanni Aquilecchia for the interesting discussions we
have had during the last two years.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:22 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
104
Monica
Fiutoni
Bud,
Rabelais
an
and
soul,
lasting
a
depicts
concealme
is
not
ripe
or
bec
was
interested
in
sidering
the
many
image
of
the
prop
Bruno
uses
Mercu
scription
of
Silen
humanist
who
fo
tury,
Guillaume
B
ment
of
it.
I
also
particular,
could
tion from one kind of religion and civilisation to another is, as a mat
ter of fact, the focus of the 'historical' side of Bruno's Spaccio de la bestia
trionfante, that is, Expulsion of the Triumphant Beast. Moreover: Bruno
must conceal his flashing eyes, which could reveal the god of
darkness3. Embodying metamorphosis, he is the god of quicksilver,
fluidity, chemical transformations.
2. See Mercure la Renaissance, Actes des Journes d'Etude des 4-5 octobre 1984 de
la Socit franaise des seizimiste (Lille), edited by M. M. de La Garanderie, Paris
1988, which also offers a wide range of bibliographical references about this subject.
3. See M. Detienne - J. P. Vernant, Les ruses de l'intelligence: la mtis des Grecs, Paris
1974.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:22 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
are wrapped, caligo quae vitae nostrae incubt7. The dark silence
4. See, among the others, G. B. Delia Porta, Lafisonoma dell'huomo et la celeste and G.
Ingegneri, La fisonomia naturale, Venice 1668.
5. See Eusebius, Praeparatio Evangelica I, 9 and I, 10. As Jill Kraye kindly suggests,
the connection between the Greek name of Mercury and the word hermeneia (inter
pretation) has to be investigated.
6. See G. Bruno, De magia, in Iordani Bruni Nolani Opera latine conscripta, publicis
sumptibus edita, recensebat F. Fiorentino et alii, Neapoli 1879-1891, III, p. 412.
7. I quote from the last French edition of the De studio literarum recte et commode
instituendo, that is, L'tude des lettres: principes pour sa juste et bonne institution, texte origi
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:22 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
106
Monica
Fiutoni
(conticinium
tenebri
broken
by
a
still
fain
celebrate
the
various
variis
e
stirpibus
se
vestigia9.
He is struggling to assert the supremacy of Mercury as the master
lect and science, so that he can serve what belongs to eternity. The
Greeks, actually, thought the power of Hermes to be manifold and
universal: so they gave him so many names. But here, as Bud points
out, we are dealing with logios Mercury, who is related to eloquence
and sermo and stands in contrast to the god of trade and business13.
Mercurius logios has to support sacred philosophy - but the notion
ofphilotheoria comes here to separate it properly from the wordly one14
precisely because Christian revelation has shown itself only through
Ivi, f. 15.
Ivi, f. 2v.
Ivi, f. 5.
Ibid.
Ivi, f. 15.
Ivi, f. 8.
Ivi, f. 17.
Ivi, f. 32.
Ivi, f. 6.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:22 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
misologi18, are going on rushing against the pagan gods: they talk
about the Mercury of trade, but they are actually fighting Mercur
ius orator et disertus, who represents vis dicendi and Minerva
attica, that is, vis animo concipiendi19 - concepts and their ex
pression.
However, the age of light is coming, Minerva is winning her place
among the scholars. Now the doxosophi, those who flatter themselves
as wise, have to wear a mask, since everyone begin to recognize them.
But already in the De studio, Bud warns that the remedy can turn
itself into a poison and philosophy can become the way to ruin. This
was what happened when the poets began to shift towards polythe
ism, which soon lead to atheism. The lying cosmogony of the heath
ens (Hesiod being the worst example) went so far as to limit divine
omnipotence, settling it into the boundaries of the universe, placing it
in the sun. At the same time, however, Guillaume Bud shows how
the ancient myths, though they look impious, are integumenta veri
tatis, concealing truth ab oculis profanae multitudinis20.
Now: I agree with Marie Madeleine de La Garanderie on the point
of the continuity of Bud's thought. But we must take notice of the
movement which makes many minor remarks grow in size and depth,
while certain central themes recede so much into the background that
they become merely weak shadows in his major work. As has been
pointed out, the Placards' affair plays a central role in this shift, with
the offence it caused to the Catholic rite. As Bud says in the De
transitu, the growing brightness of learning has reached its highest
point and turned itself into a Stygian gloom: nempe quasi tersioris
doctrinae splendor iam nimius, in caliginem atram illico stygiamque
verterit21. High and low, heaven and hell are mixing one with the
other. The only way out we have lies in that passage which is proper
Ibid.
Ivi, f. 8v.
Ivi, f. 9.
Ivi, f. 20.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:22 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
108
Monica
Fiutoni
ly
the
transitus.
T
which
one
passes
f
philotheoria,
while
ference.
On
the
ot
turning
point,
th
possible:
the
revela
embodying
himse
Bud
compares
him
divine
nature,
interpres
peace.
which
sists
the
oracul
The
divine
w
links
heaven
of
the
act
of
gia.
But
the
heaven
itself,
since
the
M
The
promulgation
polytheism,
its
te
value
of
every
hum
any
reliance
upon
death
in
compariso
new
era
and
they
w
state
that
ius
genti
used
to
it
even
if
r
that
in
Bud's
De
con
the
ius
gentium.
Th
parallelism
betwee
the
passage.
Inst
titulo
ac
primore
atque
exacta,
antic
Now we have to see how this light could have begun to weaken.
Bud unequivocally dismisses the hypothesis of a historical decline of
Christianity, which is unthinkable. It is rather the world which is
decrepiturn ac delirum24, near to its end. Bud often indulges in
apocalyptic tones, as on describing divine punishment and eternal
judgement. Anyway: on searching for an explanation for the birth of
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:22 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
dispels laws and customs. This was not in the meanings of the early
Reformers but they should admit that this licentia rises from
their writings as they have reached even the common people. Every
body lives following his own law; poor and ignorant people state that,
since their souls are free, they cannot acknowledge any authority. It
is a critical turning-point even from a social point of view, the risk of
rebellion is alive. Bud sees in the Reformation movement a subver
sive feature. If seeds are to be known by the fruits, this revolution did
not bring anything but hate.
not properly born of the Reformation, but they take advantage from
the lack of unity that kills the Church. So it has been possible to hear
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:22 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
110
Monica
autem
who
or
si
Fiutoni
perrexero,
believe
in
trans
metempsymatiko
cerning
the
soul's
transitu.
But
he
co
chooses to treat them as unthinkable extremes.
Each wisdom is pure folly to the other one, and they exclude one
another. This was an erasmian topic as well, but Erasmus ended by
criticizing Luther because of his paradoxes, which were cutting off
every form of communication between earth and heaven. Bud is
nearer Luther. If the former wisdom is doxa and springs out a com
muni sensu gentium, the latter is not only a paradox, but even an
antidox, which stands far from the evidence of philosophy30. What
Bud means is that the need for proof itself shows the weakness of
secular speech, whereas his philotheoria relies upon persuasion itself.
27.
28.
29.
30.
Ivi,
Ivi,
Ivi,
Ivi,
II, p. 127.
III, p. 262; see also I, p. 11.
I, p. 12.
I, pp. 43-45.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:22 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
Ivi,
Ivi,
Ivi,
Ivi,
I, p. 62.
II, p. 192.
I, p. 16.
II, p. 134.
Ibid.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:22 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
112
Monica
Fiutoni
and
hedonism
are
o
Egypt
and
Babylon.
lis37
which
lives
on
We
by
still
have
Bud,
sorceress
to
who
who
deal
will
can
representation
tur
of
errorem
vulgivagum
scriptura
dicitur38
every
kind
of
anim
simulation
and
dissi
survive;
his
Christi
lon
with
no
curiosit
So,
Circe's
witchcra
tion;
but
sacred
phi
what
is
shown
in
the
restitutio
humanita
link
between
the
wo
Mercurius
interpres.
down in his Cantus Circaeus.
golden and silver vases the Jews stole from the Egyptian to embellish
their temples. They do not have to be given back after the transitus.
Bohatec's thesis is that the Institutio Christianae Religionis by Calvin
himself at least with the terms of this debate during the time he spent
in Geneva. There is no evidence of a direct knowledge of the book by
Bruno, but I think we can use the two texts as in a chemical
QQ
reaction .
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:22 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
Bruno.
In the De umbris idearum Hermes, who owns the book of the sha
dows, is afraid of bringing it to light. This is Philotimus' reply: if
everyone were frightened by the circumstances, nobody would ever
undertake any venture. But, as the Egyptian priests said, divine pro
vidence does not give up sending Mercuries to human beings at regu
lar intervals, even if they know they will be rejected or ill-treated. Nor
does the intellect cease to throw light on the world, as the sun does,
omnes animadvertimus40.
41. See F. A. Yates, Giordano Bruno and the Hermetic Tradition, London 1964, p. 193.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:22 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
114
Monica
Fntomi
On
the
other
side,
Ceneri,
that
is,
Ash
Erasmus's
notion
of
had
used,
without
m
what
this
idea
mean
Alcibiadis,
which
sh
times
people
presen
markable
men,
but,
inside
it,
a
pig,
a
lio
gave
beastlike
featu
people
conceal
a
mer
work,
we
find
Circe
h
This
kind
of
overlay
posture,
but
someti
celebrating
the
sun
had
revived
again,
Br
image
of
the
messeng
from
the
chimeras
and
caves
of
the
earth
coming
from
heaven,
folly,
beastliness,
an
have
extingueshed
t
heroic,
by
approvin
sophists
and
asses4
It
is
not
nature,
as
it
here:
the
enemies
of
the
identity
which
B
over
the
herdlike
cr
ing
ear
to
a
brutish
a
faith)45.
We
know
that
in
Br
Egyptian
wisdom
is
43.
See
Erasmus,
Adagioru
dam
1981,
p.
170:
Si
Sil
asinum
fortasse
inuenies.
poetarum
fabulis
est
prod
hominis,
isti
sub
human
44.
See
G.
Bruno,
The
As
Hague-Paris
1975,
p.
60.
45.
Ivi,
p.
58.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:22 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
the true god towards the others. That is why the natural pacts and
ties (foedera naturae) are languishing. The general law of love that rules
the world was given by the god, not by the evil demon of an indi
vidual nation, ab unius gentis cacodaemone46. This law, the source
of philanthropy as a duty, is vanishing too. And this happens - I
want to stress these lines - contra omnem rationem, statum atque
the Stygian Cacus who leads mankind to the Orcus of cupidity and
atheism.
46. See G. Bruno, Articuli centum et sexaginta adversus huius termpestatis Mathematicos
atque Philosophas, in Opera, I, in, p. 4.
47. Ibid.
48. Ibid.
49. Ibid.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:22 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
116
Monica
Fiutoni
Hellenismi
ad
Christi
senses
made
filthy
by
Muses.
Charon.
The irridescence of his clothes (which look like a dove's neck) and
of the magpie he brings in the last image, is probably linked with his
images, signs and ideas, translated by C. Doria, edited and annotated by D. Higgins,
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:22 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
Bersuire - who was perhaps the author of the other little book
well55 - accompanies this description with the scriptural quotat
omnia omnibus factus sum. He adds, however, that the change
Furies.
It would take too long to describe and to interpret all the figures
and meanings connected with Mercury in this passage. Moreover, in
many cases this attempt might be unsuccessful, considering the in
tricacy of such a texture of allusions and reminiscences.
Faith and Credulity, velorum Explicatio (unfolding of veils) are
however familiar and meaningful notions in Bruno's thought, as are
also the list of figures which have something to do with metamorph
osis, from Vertumnus to Proteus. Besides them we find Mutation,
Variation, Transmission and so on. Interpretation is mentioned, but
Mercurius opifex begins to show the darkest side of the god, which is
fully described in his skills as a hunter and a fisher. Among them are
are opposite to those of Mercury, but - and even the sense of this
passage is lightly ironic - since no contrary lives without its contrary,
since each contrary feeds on the contrary and is known through the
55. See B. L. Welch, Ronsard's Mercury. The Arcane Muse, New York-Berne-Frankfurt
am Main 1986.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:22 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
118
Monica
Fiutoni
contrary,
we
can
cury
by
turning
Humility,
Abject
Ingenium
circu
Credulitas57.
If
theme
of
the
circu
encounter
the
figu
blasphemous
and
lus
homines
sunt
talitatis
animae,
poetis
quondam
d
bellied,
breastless
munication
with
t
cum
Deo
commerc
et
spiritus
non
pe
As
Bruno
remind
tered
and
defeate
sapientes61,
that
rebellion
against
t
stars
to
the
asses.
all
Vileness,
come
defeat.
I
do
not
en
but
the
fundamen
could
suggest.
An
cury
lies
properly
message
of
rebelli
There
are
many
together
with
the
takes
action
in
th
beginner
peculiar
of
new
dialectic
hilaris,
in
hilaritat
most
closely
conn
Ivi, p. 239.
See G. Bud, De transitu, II, p. 176.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:22 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
furious lover as well, thanks to the role of the art of memory. These
figures do not interlock perfectly. Just as an example, both the ethical
man and the messenger have to deal with crowds, whereas the quest
of the furious lover is one for earthly immortality, but it lives in the
wildness and in loneliness, in a sort of folly (insania) which is removed
from civil honour.
through the full exploitation of the powers of the mind, the image of
the self in its full realization. Bruno writes about the vision of Miner
eloquence?
I think there is a turning point in Bruno's adventure. In his last
works and in the De vinculis in genere in particular, he turns his mind to
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:22 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
Michel-Pierre Lerner
LA SCIENCE GALILENNE
SELON TOMMASO CAMPANELLA
Summary
gia written five years later and the support the former provided in 1632
during the latter's battle over the Dialogo represent the better known details
of Campanella's relations with his famous contemporary. The present study
seeks, using less frequently studied texts by Campanella, to shed light on his
temology which underlay them. The conclusion is that the most fun
damental difference between them stemmed from the question of the nature
and the ends of knowledge derived from reading the book of nature.
Deux heures durant, j'ai cout avec une joie intense le Messager cleste nar
rant les secrets de Dieu que tu as vus rcemment dans le ciel, et qu'il n'est
pas permis l'homme de rapporter: c'est assurment une narration de plu
sieurs jours que j'aurais souhaite!1
vingt jours, compte tenu de la taille du livre, pour les dvorer tout entiers: voir
Articuli prophetales, d. G. Ernst, La Nuova Italia, Florence 1976, p. 300.
2. Voir aussi infra note 63. Quelque vingt ans plus tard, le 7 mai 1632, Campanella
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:28 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
122
Michel-Pierre
Lerner
A la diffrence de cert
cepte en effet d'emble
l'admirable instrument
mme3.
Lacte,
des
Montagnes
astres
donnes
lun
mdicen
incontesta
non
plus
aveuglment
dans
le
Side
Munich
l'dition
1937-1991
suivante:
(en
cours
Discussion
av
116-32.
avait lui aussi accord crdit Galile pour ses observations avant d'avoir pu les
contrler personnellement avec une lunette: cf. Discussion avec le messager cleste, cit.
5. Cf. Lettere, p. 163: Haud quidem Copernicus vel Tychon vel alius quispiam
tam praepropere huiusmodi Nuncium emisisset, nisi prius omnes adhuc latentes Stel
las adnotasset et distantias earum inter se et ad fixas patentes conscripsisset et mo
dum conversionum astrorum mediceorum et periodos metitus esset, et siqui alii cae
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:28 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
feu le plus actif, il fallait poser qu'il tourne ncessairement sur lui
mme10. Quant la terre, elle graviterait autour du soleil sous la
motion d'une me identique celle qu'Origne prtait aux astres11.
Mais notre auteur avait encore suggr, dans la Metaphysica, que
l'univers pourrait comprendre plus de systmes qui nous sont invi
sibles que de systmes visibles. Pourquoi donc, se demande-t-il ici,
7. Cf. Lettere, p. 167. Kepler avait lui aussi soutenu, avant 1610, une ide semblable
touchant la lumire rflchie par les mers lunaires; mais la lecture du Sidereus le
convaincra de se rallier l'argumentation galilenne: cf. Discussion avec le Messager
8. Sur les diffrentes versions de la Melaphysica, voir L. Firpo, Bibliografia degli scritti
di Tommaso Campanella, Tipografia Vincenzo Buona, Turin 1940, pp. 119-22, et l'in
troduction la rimpression de la Melaphysica, Bottega d'Erasmo, Turin 1961, pp.
III-VI.
9. Cf. Lettere, p. 168. Campanella avait galement critiqu Copernic, avec Pto
et d'autres astronomes, dans un De astronomia compos en 1604 (perdu): cf. L. F
Bibliografia, cit., pp. 184-6. Nous verrons plus bas quelles sont les erreurs co
ciennes que notre auteur demandait (et demandera en vain) Galile de corr
10. Cf. Lettere, p. 164; sur cette question, voir M.-P. Lerner, Sicut nodus in ta
De la rotation propre du soleil au XVIe sicle, Journal for the History of Astronom
nella dans cette lettre qui nous est parvenue dans une copie faite de sa propre m
si [Sol] potentissimus siet - origenica - et tamen funera huius [Aristotelis]...,
sans prendre la plume pour rpondre au dominicain: cf. Le Opere di Galileo G
toujours bien comprise; pour la rfrence Origne, cf. Trait des principes, I,
d H. Crouzel et M. Simonetti, t. I (livres I et II), Editions du Cerf, Paris 197
209-15.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:28 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
124
Michel-Pierre
Lerner
centre
du
monde?
quell
simplement
parce
qu'el
Voir
par
exemple
De
l'infinit
lation
de
quidam
Nolanus,
comm
14.
Cf.
15.
Galile
Lettere,
trazioni
est
pp.
trs
intorno
alle
163-4.
rserv
macchie
vis-
solar
novum
(1986),
et
terram
pp.
novam.
49-77.
prop
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:28 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
suivante:
17. Cf. Lettere, p. 169: Quod mones, lunares montes et eminentias maiores esse
terrenis, physica ratione probari etiam potest: quoniam nimirum fit soli propinquior
tellure in synodis et reriiotior in diametris; ergo actionem eius inaequaliorem valde
18. Ibid., p. 167: Cur autem centrum universale et peripheria stellata stent immo
biliter, undecim vero sidera choreas ducant circa centrum alia aliud, abs te non
require, nisi mathesin transcendas. Campanella a ajout aux sept plantes mobiles
les quatre astres mdicens qui tournent autour de Jupiter. Quelques mois aprs la
parution du Sidereus, Galile dcouvrira deux nouveaux corps clestes proximit
immdiate de Saturne.
19. Ibid., p. 164: Sed hoc negocium est metaphysicum, de quo ipse pluribus egi:
quae autem mathematicam tangunt negociationem, abs te expectabamus. Sur l'o
pinion de Bde relative au paradis terrestre, mentionne et critique par S. Thomas,
cf. Summa Theologiae, I, q. 102, a. 1: Dicit enim Beda [Glossa ord. super G en. II 8]
quod Paradisus pertingit usque ad lunarem circulum.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:28 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
126
Michel-Pierre
Lerner
oeuvre
tout
se
purement
passe
volont
sophe.
1612
expresse
Aussi
est-il
et
dans
le
bien
du
si
de
le
donn
Matematico
math
comme
Galil
Discor
comme
prince
mme
par
de
ordre,
20. Galile, pour justifier l'obtention du titre de Philosophe aussi bien que de Math
maticien, crivait avoir studiato pi anni in filosofia che mesi in matematica pura
(cf. lettre B. Vinta du 7 mai 1610, EN X, p. 353). Sur l'usage qu'il fit du titre de
Filosofo e Matematico que le Grand Duc de Florence lui reconnut formellement en
juillet 1610 pour le remercier du don des plantes mdicennes, voir les analyses
de M. Biagioli, Galileo Courtier. The Practice of Science in the Culture of Absolutism, Chic
go U. P., Chicago et Londres 1993, pp. 127 et 227-32. Nombreux furent les lecteur
du Discorso qui dnirent Galile le droit de traiter en tant que mathmaticien d'un
phnomne naturel comme la flottaison, et qui lui refusrent le titre de philosophe:
cf. ibid., pp. 203-7.
sur la conviction qu'il n'y a pas htrognit entre l'intelligibilit propre la mthode
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:28 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
ayez pris les corps flottants comme objet d'tude, et que vous ayez dco
que tout est atomes, et qu'il n'y a rien de plus que des relations; vo
dcouvert de nombreuses propositions dont vous ne pouvez pas tre
dire qu'elles sont vraies, et de nombreuses autres que l'on ne peut p
nir aussi facilement23.
avec autant de bonheur. Aussi je voudrais que vous prissiez cela comme
venant de Dieu, et que vous nous dvoiliez les thtres et les scnes sur
plus proche du texte primitif de 1613. Dans les trois articles (et non
quatre) qui composent la Quaestio 32 intitule De notabili et submergibi
24. Sur les critiques adresses au Discorso, voir M. Biagioli, Galileo Courtier, cit., pp.
170-209.
25. Cf. Lettere, p. 177: O Dio, qualche peccato fu questo, per umiliar la immensa
superbia in che Vostra Signoria potea sormontare scoprendo a' mortali tante gran
cose tanto felicemente. Per vorrei che pigli questo da Dio, e ci vada scoprendo li
teatri e scene nelle quali rappresenta il Senno eterno tanti gran giochi di rote sopra
ruote.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:28 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
128
Michel-Pierre
Lerner
vi
par
Galile),
figure
du
en
rfrence
un
mme
avec
acuit
une
innovatio
Ibid.,
Ibid.,
Cf.
libri
pp. 311-18.
p. 319-23.
Universalis
18,
Paris
philosophiae
1638,
pars
I,
sen
pp.
metap
214-
34-74.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:28 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
l'atomisme:
une plus grande capacit {moles) contiendra toujours plus d'atomes si son
33. Cf. Qu. phys., cit., p. 319: miror quomodo Galilaeus acutissimus Archimedem
simul sectetur et Democritum. Non enim potest assignari aliquid gravius specie se
cundum Democritum, nisi etiam absolute gravius. Quod enim est maioris molis sem
per plura continebit atoma, si et maioris est ponderis.
34. Ibid., 319-20: Trabes ergo mille librarum plura atoma habet quam aqua cen
tum librarum: tunc non est ratio cur ista illam sustineat, nisi recurras ad virtutes
incorporeas, et species ideatas et situm universi. Dans le Discorso (cf. EN IV, p. 79),
les donnes relatives la flottaison de la poutre sont encore plus spectaculaires,
puisque si Galile donne bien 1000 livres celle-ci, il soutient qu'elle pourrait tre
souleve da dieci libbre d'acqua, e meno. La formulation ne suggre pas qu'il s'agisse
d'une exprimentation effectivement ralise.
35. Cf. Discorso, EN IV, p. 79: Parmi d'aver... a bastanza dichiarata e aperta la
strada alla contemplazione della vera, intrinseca et propria cagione de' diversi movi
menti e della quiete de' diversi corpi solidi ne' diversi mezzi e in particolare nell'ac
qua, mostrando come in effetto il tutto depende dagli scambievoli eccessi della gravi
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:28 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
130
Michel-Pierre
Lerner
flottaison et de submers
son: elle est lie la stru
expose ds 1602 dans sa
primalits, ou proprinci
puissance,
la
sagesse
et
l'am
structure
fausse37.
trinitaire
36. Voir, par exemple, les objections de Vincenzo De Grazia dans ses Considerazioni
... sopra il Discorso di Galileo Galilei intorno alle cose..., Florence 1613 (reproduit dans EN
IV, pp. 373-440, en particulier p. 398), et les remarques de M. Torrini dans Galileo
copernicano, Giornale critico della filosofia italiana, LXXII (1993), pp. 28-30 et
38-9; voir aussi M. Biagioli, Galileo Courtier, cf. supra note 24, o l'on trouvera une
longue analyse de la raction des aristotliciens au Discorso de Galile.
37. Nous avons analys la doctrine campanellienne dans notre thse de doctorat
d'tat intitule Pansensisme et interprtation de la nature chez Tommaso Campanella, Paris
1986.
38. Cf. Qu. phys., p. 320: Itaque ad sensum et amorem suae entitatis et conserva
tionis recurras: nec dicas quod gravius est aquis submergi, cum trabes illa tanta in
tantilla aqua natet: sed cuius specialis ideatio requirit situm inferiorem in mundo...
Habent ergo res alium motum a gravitate, alium a cognatione, gravitatem habent a
corpulenta, corpulentiam a densitate, densitatem ab unione, unionem ab unitate et
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:28 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
de
potentiam et sensum naturalem; et qui ista non considrt vel perperam vel insuf
39. Cf. Met., pars I, p. 231, col. b: Physica ergo absque Metaphysica non
ad rerum notionem. Le titre de l'article qui s'achve sur cette conclusion
suivant: Vera et multiplex ratio qua natant solida contactu aeris, ex parte
aeris et solidi in nostro dogmate. On ne manquera pas de citer ici la rpo
recte de Galile de semblables discours touchant le problme des corps f
(mais la remarque a videmment une porte plus gnrale): voir EN IV, p. 7
2: Al p[adre] Campanella]. Io stimo pi il trovar un vero, bench di cosa l
che '1 disputar lungamente delle massime questioni senza conseguir verit ne
Irait dans le mme sens cette caractrisation de la mthode galilenne par
li, toujours propos des corps flottants: Galileo, il quale, essendo usato a
sul libro della natura, dove le cose sono scritte in un modo solo, non saprebb
sciuta prima per vera (cf. Errori di Giorgio Coresio nella sua operetta del gallegg
IV, p. 248).
40. Cf. lettre Galile du 19 juillet 1613, EN XI, p. 539. Dans le troisime livre de
sa Theologia compos en 1614, le dominicain parle des nubeculae circa Solem prae
volitantes: cf. Theologicorum liber 111 (Cosmologia), d. R. Amerio, Cedam, Rome
1964, introd. et p. 124; autres mentions des taches solaires ibid., pp. 46, 114 et 120.
41. Cf. Qu. phys., pp. 94-7. Il serait difficile de dire quelle date prcise cette ques
tion a t rdige.
42. Ibid., pp. 94-5. Campanella invoque en particulier, comme raison de douter, les
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:28 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
132
Michel-Pierre
des
tion
taches
Lerner
solaires
galilenne
pondant
des
reproche
qui
certains
Dans
la
de
cond
la
lum
carences
repose
passages
de
premire
tout
Isto
Lettre
taches solaires:
Je n'affirme pas que ces taches sont des nuages faits de la mme substance
que les ntres, qui sont faits de vapeurs d'eau s'levant au-dessus du sol et
attires par le soleil: je dis seulement que nous ne connaissons rien qui leur
ressemble plus; qu'il s'agisse maintenant de vapeurs, ou d'exhalaisons, ou
de nuages, ou de fumes produites par le corps du soleil, ou que celui-ci les
attire d'ailleurs, de cela je reste incertain, ces taches pouvant tre mille
autres choses qui ne nous sont pas perceptibles43.
mire,
arriv une conclusion du mme ordre touchant la rassemblance des taches solaires
avec les nuages et les vapeurs qui se dplacent prs de la surface de la terre (cf.
KGW, XVII, p. 64, texte cit par M. Bucciantini dans Dopo il Sidereus nuncius: il
copernicanesimo in Italia tra Galileo e Keplero, Nuncius, IX (1994), pp. 15-35: cf. pp. 23
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:28 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
44. Istoria, pp. 142-3 (EN V, pp. 230-1): Io le agguagliai [le macch
nugole, a fumi... E se alcuno pur volesse opinabilmente stimare, c
zione dell'immensa luce, che da si gran lampada continuamente si di
pansion del mondo facesse di mestiere, che continuamente fusse som
bulo, e nutrimento, ben'haverebbe non una sola ma 100 e tutte l'es
certe e resolute.
45. Cf. Qu. phys., p. 96. Il est vrai que la conclusion parut aussi s'imposer comme
une vidence d'autres lecteurs de Galile: voir par exemple ce que B. Castelli
crivait ce dernier le 8 mai 1612, EN XI, p. 295 (texte cit par M. Bucciantini,
46. Cf. Met., pars I, p. 167 col. 1-168 col. 1. Dans la Quaestio 10 (cf. Qu. phys., p. 96),
activus, et ipsa lux cum sit caloris facies et epiphania, qui tactui calor, oculo lux
dicitur, habet sui multiplicativam virtutem. Quapropter non indiget alimento ut
crescat et sufficiat, sed subjecto in quo crescat.
47. Qu. phys., p. 96: Ergo in hoc mirificus Galilaeus plus Mathematicae quam
Physicae ostendit.
48. Ibid., p. 97: Ad secundum, Galilaei responsionem mihi videri meliorem in
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:28 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
134
Michel-Pierre
Lerner
soleil49.
49. Ibid., p. 97: Credo ingentem Galilaeum his assensurum. Neque enim ipse tueri
sententiam illam profitetur, sed tantummodo adducere, ut examinetur. Campanel
la continuera d'affirmer que ce dernier nourrit le soleil avec les nuages qui tournent
autour de lui (voir par exemple Met., pars III, p. 54 col. 1). Galile avait pourtant
esquiss une rponse aux interrogations que Campanella se posera. Pour expliquer
la circulation des taches dans la bande centrale du soleil correspondant l'cliptique
que parcourent les plantes dans leur rvolution hliocentrique, il avait crit: Met
terei in considerazione agli specolativi come il cader che fanno tutte in quella striscia
del globo solare che soggiace alla parte del cielo per cui trascorrono e vagano i pianeti, e non
altrove, d qualche segno che essi pianeti ancora possin esser a parte di tale effetto. E
unciae quam ferream unius librae; et citius ferream unius librae quam librarum
quatuor ab alto proiectas, ergo argumentum ab aere tenetur non secari volente, pila
magna vero e desubter condensato aere multo: et Galilaeus et Aristoteles falluntur.
Cette exprience de Campanella sera cite et critique par Jean Chrysostome Ma
gnien dans son Democritus reviviscens, sive Vita et philosophia Democriti, Pavie 1646: cf.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:28 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
livre non cit dans cet article des Quaestiones52 lui parat critiquabl
Disp. I, cap. 3, prop. 13: Aer caret gravitate et levitate, pp. 151-2 de l'dition
parue Leyde en 1648.
51. Voir ce sujet la prface de la Philosophia sensibus demonstrata, Apud H. Salvia
num, Naples 1591, pp. 1-14 [= d. L. De Franco, Vivarium, Naples 1992, pp. 3-22],
o Campanella dveloppe les raisons de son aversion pour la science abstraite des
aristotliciens et son got pour la physique tlsienne, qui serait fonde sur l'usage
52. Voir II Saggiatore, 48, d. L. Sosio, Feltrinelli, Milan 1965, p. 266 (trad. fr. par
C. Chauvir, L'essayeur de Galile, Les Belles Lettres, Paris 1980, pp. 242-3 et not
179-80, ibid., pp. 297-8, o l'on trouvera un rsum des ides successives de Galil
sur la lumire). Sur l'atomisme de Galile, voir aussi les lettres de Campanella
Peiresc cites par E. Garin dans son tude Da Campanella a Vico, reprise dans Da
Rinascimento all'Illuminismo, Nistri-Lischi, Pise 1970, p. 82, et le texte que nous cito
la note suivante.
53. Dans Y Istoria e dimostrazioni (cf. EN V, p. 187), Galile explique que toute sp
culation sur Y essence des corps est impossible, et de surcrot inutile. Dans une impo
tante lettre Peiresc du 19 juin 1636, rcemment retrouve et publie par G. Ernst
E. Canone (cf. Una lettera ritrovata: Campanella a Peiresc, 19 giugno 1636, Rivista
storia della filosofia, XLIX (1994), pp. 353-66), le dominicain maintient son jug
ment sur l'atomisme galilen: Quanto alla sua dimanda, rispondo ch'io son certis
mo ch'il signor Galileo in molte cose, massime nei principii, con Democrito e d
discorrer c'ha fatto meco in Roma, e da quel che scrive nell'opuscolo De natantibus
nel Saggiatore. En marge de ce passage, on lit: el padre Castelli [e]t monsigno
[CJiampoli e condiscepoli [per] tal lo difendono (cf. art. cit., p. 363).
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:28 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
136
la
Michel-Pierre
Lerner
comptence
propre
sophes:
Tous les philosophes du monde sont suspendus votre plume, parce qu'on
ne peut pas en vrit philosopher sans un systme vritable et reconnu de la
construction des mondes, tel que celui que nous attendons de vous.
54. Cf. Lettere, p. 176-7: Tutti filosofi del mondo pendono hogge dalla penna di
Vostra Signoria, perch'in vero non si pu filosofare senza uno vero accertato sistema
della costruzione de' mondi, quale da lei aspettiamo.... Vostra Signoria armi lo stile
di perfetta matematica.
Galileo Galilei e lo Studio di Padova [1883], 2 vol., Antenore, Padoue 1966, vol. 1, pp.
110 ss.
56. Cf. Met., pars I, lib. V, cap. 1, art. 2, pp. 346-7. Le titre de l'article est: Principia
scentiarum in historia fundari, et trs esse primas scientias: et in quo deficiunl Mathematicae (cf.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:28 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
57. Cf. ibid., Prooemium, p. 2 col. b ss. (pp. 78 ss. Di Napoli). Une
bilingue latin-italien des dix-huit livres de 1'Universalis philosophia
publication par les soins de P. Ponzio: le livre premier est paru sous le
liber I, Levante, Bari 1994: on trouvera le passage cit du Prooemium
de cette dition.
58. Met., pars I, 347 col. 1 (p. 370 Di Napoli): Non habet [mathematica] aliquid
de quo per se consideret, quippe quae numros et magnitudines corprum phyico
rum solum metiatur. Si enim non sunt physica corpora, neque mathematica humana
ulli esset usui. De physicis autem physiologia tractat, ergo mathematica est physiolo
giae adiutrix et ancilla, vel eius fragmentum.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:28 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
138
Michel-Pierre
Lerner
loignes
de
auditeurs59.
la
comprhe
Le jugement de la Metap
pothses astronomiques, en
des
Del
que
campanellienne
Ptolme,
et
elle
des
math
n'pargne
59.
60.
Cf.
Cf.
ibid.,
Summa
p.
347
col.
theologiae,
1
I,
(pp.
q.
32,
dies
in
History
Between
Chicago
61.
Cf.
and
Copernicus
U.P.,
Del
Philosophy
and
Galileo.
Chicago
senso
delle
et
cose
Londre
e
della
168 ss.
62. Cf. Lettere, p. 177: questa... filosofia d'Italia, da Filolao e Timeo in parte, e...
Copernico la rubb da nostri predetti e da Francesco Ferrarese suo maestro. Sur
Domenico Maria Novara (1454-1504), voir B. Bilinski, Alcune considerazioni su Niccol
Copernico e Domenico Maria Novara (Accademia polacca delle scienze, Biblioteca e
centro di studi a Roma, fase. 67), Varsovie-Cracovie 1975.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:28 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
Chr
voqus dans la lettre de 1611. Aussi bien, lorsque, trois ans plus
tard, il crit Galile que les philosophes attendent (encore) de lui
uno vero accertato sistema della costruzione de'mondi, il pense probablement
63. Cf. Lettere, p. 169, o Campanella conclut sa premire lettre Galile en ces
termes: Vale, et Deus caeli, cuius effectus es Nuncius, coeptis faveat tuis etc.. Dans
le Messager cleste, cit., p. 3, Galile avait crit: le Crateur des astres semble m'avoir
lui-mme engag par des signes vidents nommer mdicens les nouveaux
astres. Ce passage, o l'astronome n'est pas loin de se dsigner lui-mme comme
choisi par Dieu, a certainement frapp Campanella.
64. Galile ne semble pas avoir daign rpondre aux deux premires lettres de
Campanella, et il refusera en particulier d'envoyer sa gniture au dominicain qui
souhaitait dresser son horoscope, ce que ce dernier dplorera, tout en le souponnant
de mauvaise foi en la matire: Per le sue infirmit io m'offersi a quel che posso: dissi
che mi scriva l'istoria di quelle e mi dia la sua nativit, e non l'ha fatto... dicendo che
non ci crede. Io stupisco: perch se Vostra Signoria non ci crede, perch nell'epistola
[i.e. la ddicace du Sidereus nuncius] dice al granduca che Giove in sua genitura li
diede etc? Dunque l'ha burlato. Bless par le refus de Galile, dont il souhaitait
peut-tre obtenir le patronage grce cette consultation astrologique, Campanella
refusera l'offre d'argent que le savant lui avait faite par le canal de T. Adami (cf.
Lettere, n. 33, pp. 177-8). Sur l'horoscope de Cosme II dress par Galile, et sur la
place qu'y tient Jupiter, justifiant en quelque sorte le dnomination des plantes
mdicennes, voir Le messager cleste, cit., p. 3 et note 22, pp. 53-4; voir aussi les pages
consacres Galile astrologue par G. Ernst dans Religione, ragione e natura. Ricerche
su Tommaso Campanella e il tardo Rinascimento, Angeli, Milan 1991, pp. 247-54.
65. Le titre du livre publi Francfort en 1622 est d T. Adami, l'ami allemand
et diteur de Campanella. Sur T. Adami ( 1581 -1643), voir l'introduction de L. Firpo
la rimpression d'oeuvres de T. Campanella parue sous le titre Opera latina Franco
furti impressa annis 1617-1630, 2 vol., Bottega d'Erasmo, Turin 1975.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:28 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
140
Michel-Pierre
Lerner
nicien
de
d'aprs
vembre
1616,
dfinit
de
la
sphre
les
il
faon
crit
demand
la
fois
contraire,
ou
du
moins
beauc
dans
ses
principes
et
da
chacun
puisse
lire
et
avons
mesur
la
certit
trad,
fr.,
italiano,
on
citera
Puf,
seulement
Paris
Sansoni,
1956,
pp.
Florence
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:28 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
E.
3
196
sur les sens et sur la raison72. On voit bien dans ces conditions ce
non sur une logique arbitraire ou sur des opinions ressasses73. C'est
pourquoi Galile ne peut pas tre tax d'erreur:
On ne peut pas trouver de fausset chez Galile, parce qu'il ne s'en tient pas
l'opinion, mais procde par observations sensibles faites dans le livre du
monde,
70. Cf. Met., pars I, Prooemium, p. 3 col. 1 (p. 84 Di Napoli; p. 28 Ponzio): Nos
enim est rei entitas, sicuti est, non autem sicut imaginamur nos: sensus autem testa
tur de rebus uti sunt, imaginatio vero uti nos putamus esse.
71. Cf. Met., ibid., et p. 61 col. 1 (p. 196 Di Napoli; p. 374 Ponzio).
72. Cf. supra note 51.
73. Cf. Apologia, p. 50. L'expression sensata experientia (ou esperienza sensata) frquente
sous la plume de Galile, est plus complexe que l'usage qu'en fait ici Campanella,
pour qui elle dsigne simplement le fait dment constat par opposition aux dcrets a
priori des aristotlciens touchant la nature; voir sur ce point l'tude de G. Baroncini,
Sulla galileiana esperienza sensata, Studi secenteschi, XXV (1984), pp. 147-72.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:28 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
142
Michel-Pierre
Lerner
ou encore:
Galile74.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:28 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
collectio, n.elle d., Paris 1902, t. 32, col. 842-45. Dans sa lettre Chr
raine, Galile avait lui aussi invoqu ce principe que les thologien
79. Cf. Theol. liber III, cit., p. 142. Ce principe est conforme ce qu'
dans ses Quaestiones quodlibetales, Quodlibet 4, art. 3: sic ergo secun
dicebat D. Thomas.
82. Sur ce point, Campanella dfendait une thse proche de celle que P. A. Fosc
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:28 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
144
Michel-Pierre
J'ignore
Lerner
pourquoi
mathmatiques
ni
nos
expri
l'ordre des sciences, et, par la rfutation des erreurs des paens,
pages 205 214 de son tude intitule Annotazioni e documenti sulla vita e le opere di Paolo
83. Cf. Apologia, p. 36: Nescio ergo cur nostri nunc theologi, absque praeviis de
monstrationibus mathematicis et experimentis, et sine revelationibus se pro certo
arbitrantur quod terra sit in centro mundi et immobilis, et contrarium esse contra
patres et scholasticos, quos non viderunt. Il en irait de mme pour la difficult
corrlative du mouvement du ciel ou de son immobilit, au sujet desquels ni l'Ecri
ture, ni les Pres n'ont d'enseignement obvie et unanime.
84. Cf. Eccl., 3, 11: mundum tradidit disputationi eorum. Ce passage scripturaire
est un locus classicus dont se sont rclams la plupart des partisans de l'hliocentrisme
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:28 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
et Campanella (dans l'Apologia), tirent de cette conviction l'ide qu'il serait possible
de lire l'Ecriture en cl hliocentrique. Ils avaient t prcds dans cette voie par
G.J. Rheticus dans un texte rdig vers 1540, mais publi seulement en 1651
Utrecht sous le titre Epistola cujusdam anonymi de terrae motu: voir l'dition avec traduc
tion anglaise procure par R. Hooykaas: Treatise on Holy Scripture and the Motion of the
ca, maligna, proterva et invida ignoranza (cf. La cena delle ceneri. Le souper des cendres,
texte tabli par G. Aquilecchia et traduit par Y. Hersant, Les Belles Lettres, Paris
1994, pp. 41 et 197-9, et notes ad locum).
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:28 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
146
Michel-Pierre
Lerner
de la doctrine traditionn
all beaucoup plus loin qu
envisage
trisme
les
retombes
aurait
Campanella
sur
son
consacre
pro
nodie
(purement
tactiqu
da
tutti93.
Irai
globalement favorable de
service pour dfendre G
en 1632.
89. Cf. Realis philosophiae epilogisticae partes quatuor, Francfort 1623, Praef., sign.
c.[4]v-d; Opera latina, cit., vol. 2, pp. 556-7: Monui tunc post congressum cum Gali
leo Campanellam, ut diligenter cogitaret... ipse nutare forte coepit, aut certe animi
pendere, ut ex Apologia eius pro Galileo quam nupere dedimus, constare tibi potest,
ubi ostendere praecipue nititur sacris Uteris earn sententiam non adversari.
90. Cf. Qu. phys. 10, art. 4, p. 100: Utrum posi to et non concesso, sicut novus sacer
index monet, quod verae sint conclusiones Pythagoricorum et quas tandem Coperni
cus et Galilaeus ex suis observationibus tradiderunt, permaneat adhuc nostra Philo
91. Cf. ibid., p. 104. Il retrouve ici la conclusion qu'il avait dj esquisse dans sa
rponse la demande d'Adami voque plus haut: Respondit Campanella... cum
omnino Terram rotari necesse esset, principia sua stare.
92. Cf. ibid., p. 106. On notera l'allusion transparente la doctrine condamne de
Giordano Bruno (voir aussi supra, note 12).
93. Cf. lettre du 5 aot 1632, in Lettere, n. 65, p. 240. Rappelons que le clbre livre
de Galile se donne comme un Dialogo ... dove ne i congressi di quattro giornate si
discorre sopra i due Massimi Sistemi del Mondo, Tolemaico e Copernicano, proponendo inde
terminatamente le ragioni filosofiche e naturali tanto per l'una, quanto per l'altra parte
(mots souligns par nous). Voir aussi la lettre Peiresc du 5 juillet 1635, Lettere, n.
91, pp. 318-9, o Campanella dresse un parallle intressant entre sa propre d
marche et l'expdient auquel, dans le Dialogo, Galile aurait recouru (sans succs):
Ed ho visto che nelle pi sprezzate stte vi sono pensieri mirabili; e quando io le
rapporto, necessario che mostri confutarli, come fa il Galilei del Copernico: e pur
questa cautela non li bast.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:28 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:28 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
148
Michel-Pierre
1632
che
si
Lerner
fa
congreg
Galileo, Campanella of
ment il a des argumen
mais il suggre Gali
Toscane son admission
cette congrgation95.
et on exercera sur lui d
qu'il tait l'auteur d'une
L'ensemble de ces tmo
Campanella
lilen,
enfin
reconnu
conver
pi
fondamentale. Pourtan
lments de nature p
ments contraires seron
oeuvres imprimes.
On sait que Galile avai
une
preuve
dcisive,
de
95. Voir
nomme
Galilei,
lettre du 21
pour relever
2e
d.,
Copernicanism
3),
notes ad locum.
Vatican
aot 16
les char
Herder,
and
for
Rom
the
Observatory
96. Voir lettre du 22 octobre 1632, Lettere, n. 68, pp. 244-5. Selon A. Eszer, la
participation de Campanella et de Castelli aurait t temporairement envisage: la
proposition serait venue de N. Riccardi, Matre du Sacr Palais: cf. Niccol Riccardi
O.P. - 'padre Mostro' (1585-1639), Angelicum, LX (1983), pp. 446-7 et 450 ss. Mais
la lettre du 11 septembre 1632 de F. Nicolini A. Cioli ne confirme pas cette sugges
Galileo du livre de P. Rossi, Aspetti della rivoluzione scientifica, Morano, Naples 1971,
pp. 151-222.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:28 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
Ch
Pub
en tout avec vous, bien que vous ayez sur ce point parl beaucoup mieux
99
raisons .
(quant la lune, elle n'agirait pas, comme chez Telesio, par le canal
de sa faible chaleur, mais en vertu d'une influence occulte de type
astrologique)101. Or, Galile ayant rejet dans la Quatrime Journe
du Dialogo toute action de l'un ou l'autre type dans la production des
mares, Campanella se trouvait en posture de dfendre sa propre
doctrine, en mme temps qu'il examinait de faon critique celle de
Galile.
99. Cf. Lettere, n. 65, p. 241: Circa il movimento del mare, non in tutto son per
adesso con Vostra Signoria, se ben assai meglio scritto che non mi fu riferito d'ami
ci che non seppero risponder agli argomenti, e col tempo n'aviser Vostra Signoria.
100. Cf. De mari, cap. 10, in Vani de naturalibus rebus libelli, Venise 1590, fol. 12-13^.
Sur cette thorie des mares, voir R. Almagi, Scritti geografici (1905-1957), Ed. Cre
monese, Rome 1961, pp. 171 ss.; selon cet historien, l'une des sources directes de
Telesio est le De mari et aquis etfluviorum origine de Antonio de Ferraris (1444-1517): cf.
ibid., pp. 136-7. Voir sur ce problme au XVIe sicle l'tude plus rcente de P.
Ven trice, La discussione sulle maree tra astronoma, meccanica e filosofia nella cultura veneto
padovana del Cinquecento (Istituto Veneto di scienze lettere ed arti. Memorie, Classe
di scienze fisiche, matematiche e naturali, vol. XXXIV, fase. Ili), Venise 1989.
101. Cf. Physiol., cap. 6, art. 2, pp. 32-3 de l'dition de 1637.
102. Cf. Qu. phys., pp. 192-8. Si Galile ne rfute pas nommment l'opinion expri
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:28 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
150
Michel-Pierre
Lerner
points d accord
Campanella met
tion
galilenne,
suggrs da
d'emble en
savoir
l'exte
composante
restre.
quoi
il
Non
annuelle
seulement
deux
flux
et
la
la
for
deux
conjoint,
mais
encore
Campanella souligne
des mares propos
avec
trois fo
dans la
mation du De revolutionibus10
n'aurait plus qualifi le raiso
de Copernic.
Cette rfutation lucide de
avait eu l'ambition de fonde
pas laisser de doute quant
Estimant
que
l'auteur
du
104.
L'objection
avait
dj
e reflusso del ma
le philosophe ang
Cf.
De
revolutionibus
orbium
co
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:28 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
qui provient des forces des qualits [manifeste] dans toutes les ac
et du froid. Que dira-t-il de l'herbe lunaire qui crot quotidienne
feuille pendant quinze jours, puis qui en perd une au mme ryth
ciullezze.
109. Cf. Qu. phys., p. 195: miror Galilaeum pro ludibrio hoc habere et solum mo
tum impulsus corporei, et non edam a viribus qualitatum in cunctis actionibus ignis
et frigoris manifestum agnoscere. Quod dicet de lunari herba folia augente quotidie
unum per quindecim dies, et deponente per alios quindecim eodem ordine? ... Opor
tet etiam iuxta eius dogma non modo negare vires magnetis et venenorum et alias
mirificas supra qualitates elementares, sed et actiones qualitatum, ita ut calefactio sit
motus localis atomorum aculeatorum et frigefactio obtusorum; et omne augmentum
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:28 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
152
Michel-Pierre
Lerner
nombreuses objections, ni pr
premiers dcrets de la philosop
Par
premiers
dcrets
de
la
cipes de sa mtaphysique,
qu'entendre par les grand
est
vrai
qu'il
n'est
pas
trait
ic
testabilis.
110. Cf. Lettere, p. 241: Io oso a dire che se stessimo insieme in villa per un anno,
s'aggiusteriano gran cose; e bench Vostra Signoria sola bastante, io mi conosco
utile, giunto a lei; e farei molte dubitazioni non peripatetiche n volgari circa i primi
decreti della filosofia. En 1611 dj, Campanella souhaitait pouvoir s'entretenir de
vive voix avec Galile de la renovatio que confirmaient selon lui les nouveaux phno
mnes dcouverts grce la lunette: Utinam liceret mihi de his conferre tecum (cf.
Lettere, p. 167).
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:28 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
breuses autres choses, que je tiens pour essentielles, tandis que vous l
passez sous silence, ni non plus des choses sur lesquelles je vous interrog
dans ma premire lettre aprs avoir lu le Messager celeste111.
111. Ibid., pp. 240-1: Vero che qui [nel Dialogo] non si trattano cose da m
desideratissime: com' l'anomalie dell'obliquit ed eccentricit, e le nove appar
ed esorbitanze toccate da Platone ne' secoli antichi, ma di altra manera che n
moderni da Copernico; n degli apogei e perigei e latitudini mutate, e dell'immut
lit delle distanze tra di loro e mutabilit da' tropici e dal zodiaco, e molte altre c
ch'io stimo inarrivabili mentre Vostra Signoria le tace, e le cose ch'io li dima
nella prima epistola, letto il Nunzio sidereo. Le 1er mai 1632, Campanella cri
qu'il aurait souhait que Galile imprimt sa lettre de 1611 avec le Dialogo: cf. Lett
n. 62, p. 236. Campanella parle galement, dans ses Commentaria aux posies la
d'Urbain VIII, des prtendues irrgularits des corps clestes que Platon aur
invoques dans le Time (et dans le Politique): cf. d. L. Bolzoni dans T. Campan
nella, Salerno ed., Rome 1985, pp. 84-6), VEcloga inportentosam Delphini nativitatem
1639: cf. Tutte le opere, cit., I, pp. 282-4. Campanella a seulement chang entre te
l'estimation de la distance parcourue par le soleil vers la terre, qu'il finira par co
mer.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:28 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
154
Michel-Pierre
Lerner
Ces
nouveauts
de
vrits
celui-ci
se
fixait.
Un
fr
114. Cf. Lettere, n. 55, pp. 218-25. R. Amerio a attir l'attention sur cet aspect du
grandiose projet campanellien: cf. Galileo e Campanella: la tentazione del pensiero nella
filosofia della riforma cattolica, dans Nel terzo centenario della morte di Galileo Galilei. Saggi e
116. Cf. EN VII, p. 541; d. L. Sosio, cit., p. 555: Per quelli che si perturbano per
avere a mutar tutta la filosofia, mostrar come non cos, e che resta la medesima
dottrina dell'anima, della generazione, delle meteore, degli animali. Dans des textes
rdigs vers les annes 1655-1665, deux disciples de Galile, R. Magiotti et C. Dati,
souligneront le contraste entre les ambitions raisonnablement limites de Galile en
matire de vrits scientifiques et les ambitions dmesures de Campanella: voir S.
Caroti, Nel segno di Galileo: erudizione, filosofia e scienza a Firenze nel secolo XVII. I Trattati
accademici di Vincenzio Capponi, Spes, Florence 1993, pp. 227-8 (voir dj supra note
39).
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:28 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
L'allusion Luc, 21,25 (Et erunt signa in sole, luna et stellis) est v
117. Cf. EN XI, p. 296: la quale novit dubito che voglia essere il funeral
tosto l'estremo e ultimo giudizio della pseudofilosofia, essendosi gi vedu
nelle stelle, nella luna e nel sole. Rappelons que dans sa lettre de 1611, Ca
avait dplor en parlant d'Aristote que funera huius adhuc honorantur (Let
165), mots que Galile avait souligns (cf. supra note 10).
inexacte.
119. Cf. lettre Urbain Vili, Lettere, n. 55, p. 220: feci quattro libri di Astronomia
nova, mostrando gli errori di Copernico non che degli altri, scoprendo che questi
[segni] son li sintomi della morte del mondo... e che questi scienziati fanno il conto
senza l'oste e peccano di petizion di principio e rendono non cause per cause: pen
sando io esser utile a santa Chiesa ed alla conversione delle nazioni, perch discopro
questi esser li segni in sole et luna et stellis dati dal Messia per il secondo avvento.
120. Cf. supra, p. 139 et note 63. C'est bien en tant que prophte, ou messager, de
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:28 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
156
Michel-Pierre
amrement
ses
prires,
Lerner
du
et
que
qu'il
Galil
n'ait
pas
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:28 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
Michele Miele
Summary
1556 to 1576, novices, students and teachers rubbed shoulders with Bruno.
Some of them usually considered only in relation to Bruno who lived in
the convent of S. Domenico for over ten years in this study take on their
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:34 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
158
Michele
Miele
meno
indispensabili
pubblicati
all'inizio
C'
da
dire
anzitut
precise
sul
numero
sono
impegnato
a
s
essere
sicuro
di
inc
convento
prima
di
nare
il
loro
lungo
t
altre
fonti,
come
s
toscana
Serafino
Ra
in
chiesa
al
canto
d
ogni
verisimiglianz
vano
la
comunit
in
manoscritto
che
Fr
posto
tra
il
1580
e
ben
150
frati7.
Ci
vuol
dire
che
plesso
domenicano
minori
osservanti
c
con
ogni
probabilit
della
Capitale8.
Tut
solo
con
l'antichit
5.
MOPH
(=
Monument
Parisiis
1896
ss.).
6.
S.
Razzi,
Viaggi
in
A
panato,
Vita,
cit.,
p.
1
Bruno
in
convento
la
r
documenti
la
met
di
del
1565,
quanti
che
ne
av
7.
F.
Strazzullo,
Edilizi
1968,
p.
99.
L'Autore
ut
Diocesano
di
Napoli,
com
di
Capua
(1578-1595).
8.
Ivi.
Le
altre
due
com
no
quella
dei
carmelitan
di
S.
Lorenzo
Maggiore
Severino
(85),
degli
Oliv
tuali
di
S.
Anna
a
Port
(70),
dei
certosini
di
S.
eremitani
di
S.
Agosti
ne
(60),
dei
teatini
di
S
Giovanni
a
Carbonara
(5
S.
Chiara
(70),
Ges
(380),
delle
S.
Ma
Monac
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:34 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
159
9. Dallo Status Ecclesiae Neapolitanae, di cui nelle due note precedenti, risulta che S.
gestione economica dei conventi domenicani della Campania a met Seicento. San Domenico Mag
giore di Napoli e i conventi della Valle dell'Imo, Campania Sacra, XXV (1994), pp.
283-318, anche se questo A., attenendosi al titolo, si sofferma in particolare su un
momento posteriore della vita della comunit.
10. La cifra tratta dalla statistica che A. Walz, Compendium historiae Ordinis Praedi
catorum 2a ed., P. Ath. Angelicum, Romae 1948, p. 404, desume dall'Archivio centra
11. Per orientarsi sugli sviluppi della storia dei domenicani del Sud fino al Cinque
cento rinvio ai primi due volumi di G. Cioffari-M. Miele, Storia dei domenicani nell'Ita
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:34 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
160
Michele
Miele
to
fin
dai
tempi
d
fatto
che
gli
altri
mente
potevano
va
stino
e
S.
Lorenzo)
ducati
(240
il
prim
va
sola.
640
ducati
ch
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:34 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
161
anni verdi della sua vita: chi furono in concreto i compagni del Nola
no nelle varie tappe (noviziato in senso stretto, studentato, studi ac
cademici) che dov seguire prima di arrivare alla laurea in teologia?
Chi furono gli altri componenti della comunit e soprattutto quali
furono gli avvicendamenti dei maggiori responsabili della Provincia,
del convento e dello Studio mentre egli era impegnato in tale cammi
no? Quale era propriamente il ruolo di S. Domenico Maggiore come
sede provincializia? Che dire del fenomeno degenerativo in atto nella
Provincia che il provinciale e i suoi consiglieri cercarono proprio allo
ra di coartare da quelle mura? possibile fornire una scheda meno
schematica su almeno uno dei domenicani di spicco provenienti da
Napoli che si incontrarono con Bruno a Venezia nel 1592?
I punti sui quali concentreremo l'attenzione saranno cinque: a) la
componente giovanile della comunit e le sue guide, b) l'andirivieni
di studenti e professori in seno allo Studio dei frati, c) alcune conside
14. Per es. nei conventi domenicani visitati da Serafino Razzi e nell'Ottocento. G.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:34 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
162
Michele
Miele
gli
anni
1556-1576
nomi
compresi
nel
una
media
di
9,7
in
anche
quanti
prese
ti
per
la
trafila
de
rispetto
ai
chierici
Coloro
che
nello
s
prova
emettendo
l
quanti
ricevettero
spontaneamente
d
volte
indicata
espli
di
59
unit.
Il
confr
pone
particolari
in
risulta
abbastanza
taccio
che
anche
o
Il
Registro
dei
nov
vento
per
il
quale
be
stato
considerat
figli
di
S.
Domen
conventi
per
i
qua
Maria
della
Porta
(1562),
S.
Domeni
Domenico
di
Capu
maso
di
Roccasecc
dato
dal
provincial
anche
se
poi
era
in
to.
Solo
in
casi
lim
Domenico
Maggior
che
il
convento
pr
so i suoi novizi.
15. La media non d un'idea degli sbalzi enormi che si ebbero da un anno all'altro.
Si arriva cos ad avere anni con 19 e 20 ingressi (rispettivamente nel 1559 e nel 1576)
e noviziati con 4 novizi soltanto (nel 1562 e nel 1570). Nel 1565, l'anno di Bruno,
entrarono in noviziato 11 novizi. Una cifra vicina alla media dunque.
16. Il numero pu essere ancora pi alto, perch tale cifra dedotta dalle attesta
zioni, il che non esclude che queste non siano state sempre riportate con esattezza o
siano state riportate nei registri dei conventi in cui venne effettuato di fatto il novi
ziato.
17. Per es. di un novizio che vest l'abito il 15 agosto 1559 e il cui nome risulta
cancellato detto: coacte exivit ab Ordine ante professionem pro morbo gallico
quem in saeculo acceperat (581/22).
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:34 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
163
clericum nec conversum nec tertii habitus, sub poena absolutionis, ut patet
in literis (582/74).
18. V. Spampanato, Vita, cit., pp. 613-15. Quanto agli scritti di questo autore cfr.
G. Cioffari-M. Miele, Storia, cit., II, pp. 268-69.
19. ci che awenne nel caso di Serafino Rinaldi da Nocera, affiliato a S. Domeni
co Maggiore dal capitolo generale di Roma nel 1583 e rialfiliato allo stesso convento
dal protettore dell'Ordine card. Michele Bonelli nel 1592. MOPH, X, p. 251; 581/
llr.
20. Su questo argomento cfr. quanto ho detto in L'organizzazione, cit., pp. 41-42.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:34 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
164
Michele
con
Miele
coloro
che
ave
erano
giunti
nel
pensare
per
es.
c
1572/73),
quindi
quarantina
di
pro
Questa
constatazi
compagni
di
stud
1573,
l'anno
in
cu
anche
l'anno
in
cu
rum.
Col
raggiu
diretta
dipendenz
21. Per i vari passaggi del Nolano dal noviziato al sacerdozio rinvio allo schema
che ne ho dato in L'organizzazione, cit., pp. 49-50, ove con buone ragioni mi scosto
dalla cronologia corrente.
22. Cfr. M. Miele, Marco Maffei da Marcianise e la riforma domenicana a Napoli, Cam
23. Cfr. M. Miele, La riforma domenicana a Napoli nel periodo post-tridentino (1583-1725),
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:34 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
non fece per in tempo a dimostrare le sue qualit. Mor infatti due
mesi dopo a Roma il successivo 16 settembre (581/34^). In tale data
era gi a S. Domenico Maggiore un suo cugino che far ugualmente
carriera episcopale. Si tratta di Vincenzo Malatesta de Correriis, no
quino si afferm prima come maestro dei novizi (581/50 ss.) e poi,
nel 1603, come priore del convento (582/438 ss.). L'eco che lasci alla
sua morte attestata dall'elogio che gli venne tributato dal capitolo
generale di Tolosa del 162829 e dall'apertura, anche in questo caso, di
24. G. Cioffari-M. Miele, Storia, cit., II, p. 292. Scrisse, se stiamo a V. G. Lavaz
zuoli, Catalogo degli uomini illustri figli del real monistero di S. Domenico Maggiore, Napoli
1777, p. 35, uno Stimulus theologorum, oggi introvabile, e mor nel 1641.
Napoli 1651, pp. 246 e 320 s.; G. M. Cavalieri, Galleria de' Sommi Pontefici, Patriarchi,
Arcivescovi e Vescovi dell'Ordine de' Predicatori, I, Benevento 1696, p. 573; Bullarium Ordi
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:34 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
166
un
Michele
Miele
processo
questo
di
religioso
beat
ebbe
frati
di
S.
Domenic
novitiorum
dei
te
Si
tratta
certamen
conventuale
napole
nelle
mani
del
d'A
(581/62r),
quando
tempo
lasciato
lo
s
tanto
agli
episodi,
risulta
che
Bruno
p
immagini
dei
Santi
e
in
questo
caso
il
mae
almeno,
comprensi
veniva
affidata
que
L'elenco
che
ne
d
ramente
la
facilit
vano cambiare il loro maestro. Basta dire che tra il 1556 e il 1576 i
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:34 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
tate da lui stesso nel parlare dei due passaggi del 1581:
A decima die maii 1574 usque ad sepdmam diem aprilis 1581 ego fr. Aloy
sius de Aquino mansi in novitiatu magister novitiorum. Tandem hoc liber
ergastulo exivi, Deo Semper gratias. Sine die ei et gloria in infinita saecula
saeculorum. Amen, Amen.
Die 9 octobris 1581 fr. Aloysius de Aquino sancta iubente obedientia ite
rum novitiorum magister subire coactus. Benedictus Deus! (581/62r)32.
33. Per i loro compiti cfr. M. Miele, L'organizzazione, cit., pp. 34-38.
34. Die 23 mensis januarii [1565] factae fuerunt literae testimoniales in lectora
tum formalem ven. fratris Joannis... pro lectore maiore in conventu Sancti Dominici
de Neapoli 582/81. Su tale lettore cfr. anche V. Spampanato, Vita, cit., p. 249, che si
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:34 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
168
Michele
Miele
diorum
dei
sing
Registro
dei
pro
ste
due
fonti
occ
Ecco,
in
base
all
della
Regni
asseg
Domenico
da
Noc
l'8.VI.1556:
582/3
Ambrogio
de
M
29.111.1558:582/3
Ludovico
4.XII.1560
da
Med
dal
X, p. 43);
Antonino da S. Angelo (assegnato allo Studio dal provinciale in data
19.III.1561 e dal capitolo generale di Avignone del 1561: 582/61; MOPH,
X, p. 43);
Atanasio da Maddaloni (assegnato allo Studio dal provinciale in data
19.III. 1561 e dal capitolo generale di Avignone del 1561: 582/61; MOPH,
X, p. 43);
Crisostomo da Bagnoli (assegnato per un solo anno allo Studio dal capito
lo gen. di Avignone del 1561: MOPH, X, p. 43);
Gian Vincenzo da Piedimonte (assegnato allo Studio dal provinciale in
data 30.111.1563: 582/69);
Agostino da Camerota (assegnato allo Studio dal provinciale in data
1.IV.1563: 582/69);
Vittorio da Napoli (assegnato allo Studio dal capitolo generale di Bologna
del 1564, riassegnato allo stesso dal provinciale in data 29.VI. 1566: MOPH,
X, p. 71; 582/99);
Domenico da Salerno (assegnato allo Studio dal capitolo generale di Bolo
MOPH, X, p. Ili);
Girolamo da Nocera (assegnato allo Studio dal cap. gen. di Roma del
1569: MOPH, X, p. Ili);
Arcangelo da Napoli (assegnato allo Studio dal cap. gen. di Roma del
1569: MOPH, X, p. Ili);
Vincenzo da Airola (assegnato allo Studio dal cap. gen di Roma del 1569:
MOPH, X, p. Ili);
35. Per es. quella di una ricerca a tappeto nell'Archivio Generale dell'Ordine a S.
Sabina e quella di un'indagine negli archivi provinciali delle antiche Province del
l'Ordine, un lavoro senza fine, per di pi qui non necessario, dato il carattere esem
plificativo degli elenchi che pubblico.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:34 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
ca
MOPH, X, p. 111).
Domenico da Galeato della Prov. di Calabria per un solo anno (cap. gen.
di Avignone del 1561: ivi);
Virginio da Utino della Vicaria veneta di S. Domenico (cap. gen. di Avi
gnone del 1561: ivi);
Vincenzo da Siena probabilmente della Prov. romana (come risulta dalla
recezione del Provinciale della Regni in data 4.X.1562: 582/68);
Orazio da Taranto della Prov. pugliese di S. Tommaso (cap. gen. di Bolo
Ottaviano Corso della Prov. siciliana (cap. gen. di Roma del 1571:
MOPH, X, p. 142);
Giuseppe da Marsala della Prov. siciliana (cap. gen. di Roma del 1571:
ivi);
36. E ci post completum Studium fr. Hieronymi Infalleri.
37. Anche in questo caso post fr. Octavianum Manduca.
38. Anche qui completo triennio fr. Augustini de Licio.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:34 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
170
Michele
Miele
Vincenzo
da
Castel
gen.
di
Roma
del
1
Camillo
da
Monop
Roma
del
1571:
ivi
Silvestro
da
Altom
ivi);
Domenico Poracio della Prov. di Calabria (cap. gen. di Roma del 1571:
ivi)
I due elenchi non hanno bisogno di molti commenti. Non detto che
tutti gli studenti assegnati allo Studio di Napoli, specialmente quelli
inclusi nel secondo elenco, siano poi entrati di fatto nel convento par
tenopeo per raggiungere la laurea in teologia, come insegna l'analogo
polizia
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:34 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
45. Die XII [maii 1558] data est licentia fratri Joanni Bl. (?) de Sancto Severin
eundi ad Provinciam utriusque Lombardiae gratia studii et morum. Per capir
questo modo di esprimersi occorre tener presente l'estensione della Provincia Lo
barda in quell'anno, un'estensione che non era pi quella della vecchia Congregazi
ne Lombarda. Nel 1558 lo Studio della Provincia delle due Lombardie era quello
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:34 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
172
Michele
Mattia
del
de
1558:
Miele
Gibbonis
MOPH,
X,
Ludovico
da
Meduni
le
in
data
10.12.1564
Massimo
Auletta
all
data
2.V.
1565:
582/8
Ner.
(?)
da
Napoli
all
data
12.V.
1565:
582/
Ilario
da
Pietravaira
ciale
in
data
12.
V.
15
Ignazio
da
Maddalo
ciale
in
data
1.IX.
15
Costanzo
da
Napoli
a
data
13.XI.1565:
582/
Tiburzio
da
Napoli
a
mi
de
Auletta
(asseg
Filippo
da
Gaeta
alio
data
9.XI.1566;
582/
Angelo
da
Airola
all
data
25.XI.
1566:
582
Gian
Vincenzo
da
Pi
provinciale
in
data
2
Barnaba
da
Napoli
a
data
27.VI.
1567:
582
Sebastiano
da
Napoli
le
per
un
altro
trien
Ignazio
da
Nocera
all
data
13.VI.1568:
582/
Giordano
da
Nola
al
in
data
9.VII.1568:
58
Bologna.
Sull'evoluzione
Italia
nel
1650.
Conventi
Fratrum
Praedicatorum
46.
Die
15
[julii
1568]
eundi
ad
Provinciam
ut
nato,
Vita,
cit.,
p.
610,
Bruno
a
Roma,
ove
la
P
pp.
150
s.
Ho
dei
dubbi
viaggio
del
Nolano
alla
gnia
del
provinciale
Am
pi
in
cui
aveva
collabor
(cfr.
S.
Pauli,
Della
vita
miei
dubbi
nascono
dall
nota
precedente,
ignora
viaggio
o
un'assegnazio
indicare
che
si
dava
il
p
meno sibilline.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:34 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
Eugenio da Nocera allo studio di Padova (cap. gen. di Roma del 1569:
ivi);
Raimondo d'Aversa allo Studio di Palermo (riassegnazione del cap. gen.
di Roma del 1569: ivi);
Giordano da Nola allo Studio di Andria (cap. gen. di Roma del 1571:
MOPH, X, p. 144);
Giordano da Campagna allo Studio di Andria (cap. gen. di Roma del
1571: ivi);
Ambrogio d'Airola allo Studio di Palermo (assegnazione del provinciale
in data 30.111.1572: 582/157);
Antonino da Napoli allo Studio di Bologna (assegnazione del provinciale
in data 20.XI. 1572: 582/162);
disseminati un po' in tutti gli Studi della penisola. Sono infatti ripar
titi, in ordine decrescente dal punto di vista quantitativo, tra Bologna
47. Su questi invii, anche in epoca posteriore, cfr. M. Miele, L'organizzazione, cit.,
p. 44.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:34 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
174
Michele
(12),
Perugia (1).
Miele
Palermo
(7)
p. 71).
1566/67
1993, p. 160.
50. L'aggiunta senior resa indispensabile dal bisogno di distinguerlo dall'omoni
mo che assumer la reggenza nel 1574. Il primo mor il 4 marzo 1570, come V. G.
Lavazzuoli, Catalogo, cit., p. 47, lesse nel Libro dei defunti del convento, ove rilev pure
che fuit regens fere per novem annos in conventu isto. Il secondo, per lo stesso
autore, mor nel 1589. Ivi, pp. 18 s.
51. A confermare il fatto che in tale anno accademico era lui il reggente dello Stu
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:34 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
p. 71).
1567/68
1568/69
1569/70
dio l'inizio del suo priorato in data I.V. 1567, in cui i due titoli, quello di priore e
quello di reggente, appaiono attribuiti alla stessa persona. Cfr. Appendice, II.
52. L'incarico gli venne affidato per un triennio. Probabilmente quindi egli fu reg
gente dello Studio fino all'anno accademico 1576/77 compreso.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:34 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
176
Michele
Miele
per
ragioni
dive
completa
dei
m
Sessanta
del
seco
ni
di
essi
non
p
vertici
dello
Stu
piti,
non
meno
magister
Giord
Studio
pubblico
Marco
Plagese
d
nello
stesso
Stud
(m.
1572),
autor
Curia
romana
ne
Salvio
da
Bagnoli
rio
di
Valdes
e
O
risale
a
tempi
pi
tre
si
distinsero
ossia
come
prior
costoro,
sia
quel
Studio
di
casa,
sia
dalle
regole
eran
di
politica
cultur
il
capitolo
provin
ne
e
il
capitolo
g
avanti,
a
Napoli
4.
Il
provinciale
n
il
suo
compit
egli
impersonava
assolvimento
non
53. V. Spampanato, Vita, cit., ad indicem, parla di Chiaiese senza darne la fonte.
Tale cognome per sconosciuto a Valle e a Lavazzuoli, che, basandosi sulle loro
fonti, conoscono solo Plagese.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:34 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
ne del nuovo capo della casa risultava difficile (il che capitava spe
sissimo), inviava di tanto in tanto dei visitatori ad alcuni gruppi d
case viciniori, autorizzava o imponeva ai conventi lavori edilizi par
colarmente importanti, concedeva ai singoli determinate autorizz
zioni, convocava a rapporto gli accusati di malversazioni, pronunzi
va sentenze di condanna dei rei, nominava un suo vicario in caso d
assenza dalla sede, convocava il capitolo provinciale prima della sc
denza del suo mandato ecc. Si tratta di attivit rispecchiate sopra
tutto nel Registro dei provinciali.
L'aridit delle formule usate nel Registro non impedisce di intrav
dere, al di l di esse, un esercizio del governo provinciale l sopr
tutto dove il capo della Regni aveva a che fare con abusi che s
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:34 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
178
Michele
Miele
veri e propri e molte volte tutto si arresta all'accusa. Dalla loro lettu
ra complessiva si giunge comunque a un quadro che non arrischiato
definire desolante, anche se nella Provincia Regni non mancavano le
forze sane.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:34 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
l'abito:
videlicet fr. Jacobus quod faciat prostrationes per trs dies et per unum
mensem feria sexta sedeat in terra in pane et aqua et a priore accipiat publi
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:34 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
180
Michele
Miele
La
condanna
del
da
lui
scelti,
a
p
legami
tra
l'azion
la
loro
residenza
denti
e
la
punizi
Domenico
Maggi
decidere
della
pu
nati
devono
scon
cosa
si
spiega,
pe
condannati.
Ma
n
do.
Il
pi
delle
v
che
non
impedi
offrire
chi
decide
anche
se
ci
non
Le
formule
per
scontare
la
pena
Die
22
decembris
nici
de
Neapoli
cor
fr.
Joannes
Sebas
mina
ab
eo
patrat
cularibus
dignus
e
misericorditer
act
privatus
cum
hac
le
recipiat
ad
Ordine
Die
27
julii
[1568]
ra
reverendi
patri
die
mensis
septem
mera
reverendi
pr
infrascriptis
patr
nem
canonicam
et
die
16
mensis
dec
trum
conventus
in
formationes
in
fra
principem,
et
visi
factis
et
multis
pe
die
prima
februar
demnatus
ad
omn
Neapoli
ob
manife
Die
octavo
julii
[1
lis
super
causam
f
Die
18
junii
1575
gravioris
culpae
ad
180).
[Febbraio 1582?]. Noi fra Geronimo de Pontecorvo... provinciale... con
dennamo [fr. Dominico de Bagnaia, colpevole di aver fatto affermazioni ere
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:34 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
e studenti.
spirituale e culturale.
5. La molteplicit dei processi tra il 1550 e il 1590 Spampanato ne
ha contati oltre duecento58 sta a significare indubbiamente che i
priori provinciali, i capitoli provinciali e i rispettivi titolari erano
pronti a reagire alle infrazioni fatte alle norme costituzionali dell'Or
58. V. Spampanato, Vita, cit., p. 625, nota 1.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:34 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
182
Michele
Miele
dine
e
della
Provi
nismo
interessato
tono
generale,
e
q
nico
Maggiore.
I
pi
coscienti
d
altrove59,
Ambr
consigliere
di
Fili
cardinal
Sirleto
sc
vano
boni
capi,
c
ruina
e
corruction
so,
la
rovina
sare
l.
Per
lui
servivan
Le
une
le
altre
no
va
in
molti
ambie
di
vera
vocazione
deva
poi,
emetter
non
ha
offerto
ai
scelta
cos
che
definitiva?
immatura
riguardano
e
i
pr
raggiungimento
d
l'Ordine
senza
pro
tempo?
Perch
non
tutti
facciano
voti
messa
completame
quella che si era cercato di attuare fin allora anche nei confronti della
Paolo IV. Papa Farnese aveva emanato una bolla di riforma per i
conventi napoletani dell'Ordine fin dall'8 dicembre 154061 che non
deve aver prodotto gran che. Qualcosa di pi dov fare la bolla di
papa Carafa emanata il 25 luglio 155862, anche perch preceduta
59. L'organizzazione, cit., pp. 39 s.
60. Riprendo qui una sintesi del pensiero di Elisio da me inserita in G. CiofFari-M.
Miele, Storia, cit., II, p. 288. La concezione che questo frate di S. Domenico Maggio
re aveva della vita religiosa esposta pi compiutamente in M. Miele, La riforma dei
conventi nel Cinquecento. Osservazioni e istanze di un teologo napoletano dell'epoca, in AA. VV.,
Motivi di riforma tra '400 e '500, Pistoia 1972, pp. 76-113 (= Memorie Domenicane
n.s., n. 3).
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:34 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
tatem puniant .
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:34 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
184
Michele
Miele
tente
Congregazion
smo
del
grande
pa
venire
dai
frati
de
dalla
prudenza
con
chiave
da
superare
vento
d'osservanza
quanti
intendevano
la
Sanit,
alla
per
venne
affidata
ad
sperimentato
segu
apr
i
battenti
il
6
Il
cammino
inizial
lari
difficolt.
Fu
si
complicarono
qu
venti
della
Provinc
faceva
parte.
La
nu
come
la
capofila
d
come
il
vivaio
da
c
non
riformate
dell
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:34 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
68. Per tutte queste vicende si veda quanto ho scritto in La riforma, cit., passim, e, in
forma pi sintetica, in G. CiofFari-M. Miele, Storia, cit., II, pp. 300-03.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:34 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
186
Michele
Miele
convinta,
fu
alla
a
Napoli
anche
in
c
si
deludenti
risult
Tutto
questo
sta
Domenico
Maggi
vinti
che
la
serie
necessariamente
a
no
sentito
il
biso
modo
per
raggiun
aveva
ormai
imp
la
grossa
pattugli
70. M. Miele, Sisto V e la riforma dei monasteri femminili di Napoli, Campania Sacra,
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:34 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
73. Si tratta di un oscuro episodio forse legato alle iniziative gi in corso dai tem
di Paolo III per riformare i domenicani di Napoli.
74. Per es. da V. Spampanato, Vita, cit., p. 479.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:34 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
188
Michele
Miele
cellona
del
157477
co
Maggiore
dal
conventuali
cui
ap
dello
Studio,
in
p
73
78.
Il
12
settem
chiar
'figlio'
di
S
ro
il
suo
insegna
a
quello
ordinario
nario
e
festivo
da
presenza
al
capito
dal
Nolano
nel
sec
ressato
il
31
magg
Lavazzuoli,
per
il
difendere
da
mae
Di
notevole
inter
Sanit
a
partire
d
dittori.
Mi
riferis
1595.
Nel
primo
e
menzionata,
semb
tore
mettendosi
a
Nocera.
Si
tratta
80. Cfr. V. Spampanato, Vita, cit., pp. 111, 478, che attinge d
chivio di Stato di Napoli. Due di esse, precisamente le lettere c
Miranda scrisse per l'incarico del 1593, parlano delle sue alte
esperienza.
81. L. Firpo, Il processo, cit., pp. 163-65.
82. V. G. Lavazzuoli, Catalogo, cit., p. 53. Egli stesso, del resto, nella deposizione si
dichiara regente nel Studio di San Dominico da Napoli, L. Firpo, Il processo, cit., p.
164.
83. Su questa mossa (il generale lo chiam a Roma) cfr. M. Miele, La riforma, p. 75.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:34 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
84. Sulla sospensione e la successiva reintegrazione del vicario cfr. Nunziature, II,
cit., pp. 436, 437, 440. Il carteggio si riferisce al 19 settembre, al 26 settembre e al 10
Domenico da Nocera da passi arrischiati in contrario erano pure i suoi limitati poteri
di vicario. Del resto non escluso che in quel momento egli non vedesse male la
riforma, anche se si guard sempre dal prendervi parte. C' poi da aggiungere che
l'atteggiamento equilibrato da lui tenuto anche in seguito aveva indotto nel 1591 il
generale Beccaria a proporlo come reggente del centro di studi dei riformati, pur
ch avesse voluto attendervi. Non detto che abbia accettato. M. Miele, La rifor
ma, cit., p. 170, nota 66.
85. Sui vari periodi di provincialato dei quattro assediati cfr. G. Cioffari-M. Miele,
Storia, cit., II, pp. 292, 334-35. Quanto alla carriera del Rinaldi cfr. V. G. Lavazzuo
li, Catalogo, cit., pp. 54-55 (con notizie tratte dal Libro dei defunti di S. Domenico
Maggiore), nonch le schede biografiche allestite da V. Spampanato, Vita, cit., pp.
476-78; M. Miele, L'organizzazione, cit., pp. 44-45; G. Cioffari-M. Miele, Storia, cit.,
II, pp. 403-04.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:34 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
190
Michele
Miele
superiori
la
nostr
spendio
et
non
hav
vato
il
convento
s
Eccellenza
come
n
ministri
affetiona
per
impronto,
acc
defenderci
l'hono
come
huomini,
chr
restando
per
essa
Da
S.
Dominico
li
De
Vossignoria
frati
di
S.
mol
Domi
Le
espressioni
co
pria
reputazione
giosi
non
am
Domenico
da
Noc
durante
gli
anni
re,
gli
confid
l
papale87,
era
ind
apertura
che
ver
Come,
d'altra
pa
per
Campanella?
mico
del
Filosofo
viaggio
che
fece
vanti
ai
respons
Spampanato88
nominare
un
suo
1599]
institutus
gister
Seraphinu
omni
authoritat
Resta
ancora
da
osserva
che
Topp
stificare
la
cosa.
zione,
se
voglion
ti le opere:
Fr. Dominicus de Nocera de' Pagani siculus a Toppio laudatur in sua Biblio
teca Napoletana et inter scriptores recensetur in omnibus suis indicibus; at in
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:34 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
ipsa Bibliotheca omittitur, neque eius alia mihi aliunde memoria. Quis
rit, et quae scripserit, suorum gentilium diligentiae est inquirere, nos
docere vel, quod optamus, hic addere89.
non ne sa di pi90. Il fatto stesso, del resto, che, nel secolo precedent
noscritti. Ci vuol dire che occorre forse contentarsi del poco che si
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:34 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
192
Michele
Miele
APPENDICE
10. Domenico Vita da Napoli (inizia il mandato nel maggio 1574: 582/
174)95.
11. Erasmo Tizzano da Napoli96 (inizia il mandato nel maggio 1576: 582/
183).
II. Priori del convento
16.XI.1558: 582/41).
3. Giordano Crispo da Napoli (inizia il mandato in data 2.1.1561: 582/60).
91. V. Spampanato, Vita, cit., p. 119, sbaglia nel porre, tra i governi di questo
provinciale e del successivo, quello di Tommaso Elisio, il cui provincialato risale agli
anni Trenta del secolo. Cfr. G. Cioffari-M. Miele, Storia, cit., II, p. 291. Il biografo di
Bruno si lasciato trarre in inganno dal resoconto di un processo tenuto in cella
reverendi magistri Thomae Elisii de Neapoli nel marzo 1560. 582/51.
92. In precedenza era stato, tra l'altro, priore del convento e vicario di provincia.
581/13.
93. Secondo T. Valle, Breve compendio, cit., p. 255, ebbe un ruolo al Concilio di
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:34 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
97. Cfr. anche V. Spampanato, Vita, cit., p. 617 (documento redatto in data
29.1.1576).
98. Aveva esercitato lo stesso ufficio nel 1545 e per buona parte del 1547. 581/
1 lr-12r.
99. Era gi stato maestro dei novizi dal settembre 1552 al maggio 1554. 581/14
16r. I dati forniti su di lui da V. Spampanato, Vita, cit., p. 127, vanno quindi in parte
corretti.
100. Erasmo Tizzano sar poi priore e provinciale. Cfr. i due paragrafi precedenti.
101. Si tratta, per V. Spampanato, Vita, cit., p. 126, di Reginaldo Accetto, futuro
reggente dello Studio nel triennio di Bruno. Era originario del convento di S. Pietro
Martire, come afferma egli stesso nel testo.
102. Aveva esercitato lo stesso ufficio per alcuni mesi nel corso del 1555. 581/16
17r.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:34 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
194
Michele
Miele
15.
Giovanni
Gallo
d
16.
Antonio
da
Ott
17. Tommaso da Airola (27.Vili.1568: 581/39).
18. Antonio da Ottati (19.XII.1569: 581/39).
19. Tommaso d'Atripalda (23.XII.1570: 581/41 r).
20. Alfonso da Napoli (nominato dal capitolo provinciale tenuto a S. Dome
nico Maggiore in data 8.V. 1571: 581 /41 r).
Nel 1556106:
fugam.
3. Innocenzo da Caserta (Antonello): 6 marzo. Nota: Reversus est ad pri
stinum.
105. Dallo spoglio del codice 581/1 7r-57. Alcune pagine di questo manoscritto
risultano quasi indecifrabili. Alcuni nomi e date tratti da esso, quindi, non sono del
tutto sicuri.
106. I novizi che in tale anno emisero la professione furono: Giulio da Mantova
converso (27 gennaio), Atanasio da Maddaloni (30 maggio), Alessandro Lapillo da
Napoli (20 luglio), Eugenio Gagliardo da Napoli (30 agosto), Girolamo Riccio (4
ottobre). 581/17r-18r. Fra i cinque spiccarono il futuro teologo e priore Atanasio da
Maddaloni (V. G. Lavazzuoli, Catalogo, cit., p. 50), il futuro maestro dei novizi Eu
genio Gagliardo (cfr. paragrafo precedente) e il futuro priore Girolamo Riccio (581/
18v: Hic fuit prior dignissimus huius conventus et obiit magister in s. theologia
anno 1580, 26 octobris). A tutti costoro va aggiunto il nolano Alfonso Fellecchia, al
secolo Muzio, che riceve l'abito il 30 agosto 1555 ed emise la professione solo il 5
febbraio 1557, ci che non gli bast per perseverare nell'Ordine. Il manoscritto indi
ca la cosa con queste due note: Hic Alfonsus dimisit habitum et arripuit fugam
(581/17r); Fugam arripuit post professionem (581/18),
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:34 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
10. Silvestro da Napoli (Agnello): 31 dicembre. Nota: Adverte quod hic est
error quia prius habuit habitum fr. Silvester.
Nel 1559:
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:34 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
196
5.
6.
7.
8.
9.
3. VII. 1560.
Michele
Miele
Bartolomeo
da
S
Benedetto
Larig
Ignazio
converso
Basilio
da
Napoli
Barnaba
da
Nap
10. Ilario da Napoli Schilari (Giulio Cesare): 19 luglio. Nota: Hic Schila
Nel 1560:
Neapoli.
6. Liberio da Marzano (?): 10 luglio.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:34 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
Nel 1561:
Nel 1562:
Nel 1563:
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:34 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
198
Michele
Miele
Nel 1564:
1.
2.
3.
4.
Nel 1566:
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:34 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
in data 18.III.1568.
ne in data 21.Vili.1568.
18.X.1568.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:34 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
200
Michele
Miele
sione
in
data
11
(?)
.V
S.Dominici
et
obiit
d
Innocenzo
da
Napoli
17
anni
in
Fulgenzio
Vincenzo
data
da
da
(?)
Napoli
11
Napoli
Basilio
da
Napoli:
24
Nota:
Iste
exivit
ab
Graziano
Ciofl
da
Na
professione
in
data
Francesco
da...
(Sabat
Nel 1569:
data 15.1.1570.
12.X.1572.
data 3.II.1570.
6.V.1570.
29.VIII.1570.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:34 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
23.XII.1570110.
Nel 1570:
378.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:34 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
202
Michele
Miele
Nel 1573:
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:34 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
sionem.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:34 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
Martin Mulsow
SOCIABILITAS. ZU EINEM KONTEXT DER
Georg Ritschel
SUMMARY
Seen in the context ofwhat Richard Popkin has called the 'Third Force', the
reception of Campanella in mid-17th Century seems to be a very specific one.
A constellation of philosophies is being examined, especially those of Georg
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:41 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
206
Martin
dieren
lung.
Als
Mulsow
deshalb
Sie
treten
1638
die
au
ers
endg
im
Sinne
der
Metap
Realis
Philosophia
a
Mthode
bereits
d
im
Sinne
Foucault
kein
Anachronism
schen
1590
und
1
den
war,
kein
ein
schen
Diskussion.
gezeigt,
da
es
ers
siken
gekommen
i
und
Harmonie
gr
nen,
die
Janua
rer
verffentlicht
wu
Bltezeit von - um es mit einem Schlagwort zu sagen hnlichkeitsmetaphysiken4 deckt sich in Teilen die Rezeptionsge
schichte von Campanellas Philosophie, zumindest fr den nordeuro
pischen Rahmen der Rezeption. Dieser Umstand ist zwar in Anst
zen bekannt, gerade fr Comenius, aber er ist nicht zuletzt deshalb
weniger deutlich sichtbar, weil es sich oft um eine implizite Rezeption
handelt. Campanella war als Dominikaner und vor allem als Verfas
ser der Monarchia di Spagna nicht ohne weiteres eine Adresse, die man
zitieren konnte oder wollte, wie man es mit Bacon tat. Zudem ist die
2. Natrlich geben die Philosophien von Cusanus, Ficino oder Pico della Mirando
3. J. A. Comenius, Janua rerum reserata, Amsterdam 1681, ediert auch in Dilo Jana
Amose Komenskho (DJAK), vol. 18, ed. J. Novkov, Prag 1974; dt. bers, von E.
Schdel, Pforte der Dinge, Hamburg 1989, mit einer wichtigen Einleitung. Fr die
Version 1643 vgl. DJAK Vol. 14, Prag 1974, 151-168; fr die Vorstudien seit der
Prima philosophia von 1628-1630 vgl. DJAK 18, Prag 1974, 9-34 (Prima philosophia),
Dva Spisy vsevedn / Two pansophical works, ed. G. H. Turnbull, Prag 1951.
sich in dem Buch von St. Otto, Das Wissen des hnlichen. Michel Foucault und die Renais
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:41 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
sich ein roter Faden von den berlegungen, die Joseph Mede zu
5. Vgl. allg. N. Badaloni, Tommaso Campanella, Milano 1965; G. Ernst, Religione,
Thought, Leiden 1992, 90-119. Fr die Details der englischen Reformbewegung vgl.
das klassische Werk von Ch. Webster, The Great Instauration. Sence, Medicine, Reform,
London 1975. Vgl. weiter G. H. Turnbull, Hartlib, Dury, and Comenius. Gleanings from
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:41 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
208
'
Martin
einer
zur
Mulsow
infalliblen
Ausleg
Kabbala-Rezeption
den missionarischen A
den spiritualistischen
rismus und die natrli
dann als eine andere W
rungslosigkeit in der f
als auf sie im cogito De
puls der Third Force g
Gewiheit seine Gestal
und Vershnung des W
das in Angriff zu nehm
werden
knnen.
kann die Gesamtheit der Motive ausdrcken. Erst durch die Zurech
nung zur Third Force gewinnt das umfassende Interesse an einem all
gemeinen consensus und einer universalen sociabilitas, das aus ihren
Theorien spricht, Kontur. Erst dann macht es einen Sinn, in Bister
feld zugleich den Millenaristen, den Ursprachenforscher, den Logi
ker, den Diplomaten, den Pdagogen, den Politiker und den Natur
wissenschaftler zu erkennen. hnliches gilt fr Ritschel.
Die Erforschung der religis-wissenschaftlich-pdagogischen Re
formbewegungen der Mitte des 17. Jahrhunderts in diesem Rahmen
ist lngst noch nicht abgeschlossen; sie harrt trotz der groen Arbei
ten etwa von Webster oder Turnbull vor allem noch einer differen
7. Dieser Aufsatz knpft an meine frhere Studie zu Ritschel an. Vgl. M. Mulsow,
Handlungsmetaphysik und Kategorienproblem zwischen Campanella und Leibniz Georg Rit
schels 'Contemplationes metaphysicae ex natura rerum', in T. Albertini (Hrsg.), Verum et
Factum. Beitrge zur Geistesgeschichte und Philosophie der Renaissance zum 60. Geburtstag von
Stephan Otto, Frankfurt 1993, 151-171. Ich verstehe die Arbeit als work in progress an
Young, A Bohemian Philosopher at Oxford in the 17th Century. Georg Ritschel of Deutschkahn
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:41 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
'Third force' nur die Gewichtung, die rhetorische, logische oder 'che
mische' Argumente bei der Rekonstruktion des Zusammenhanges
der 'sociabilitas rerum' jeweils erhalten sollten.
1. In den Kreisen der Third Force galt Campanella als ein - noch
migeleiteter - Vorlufer der Pansophie8. So wie Tobias Adami und
8. Vgl. etwa den Brief von Abraham von Franckenberg an Samuel Hartlib, 7. 3.
1638, HP 59/10/24-38B. HP steht fr 'Hartlib Papers', University Library, Sheffield.
Fr die bermittlung dieser und der anderen hier benutzten Stellen aus den HP bin
ich John Young vom Hartlib Papers Project in Sheffield zu groem Dank verpflich
tet. Das Projekt bereitet eine Edition der HP auf CD-Rom vor. Franckenberg er
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:41 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
210
Martin
Mulsow
&
Verulamium
Gruppe der Third Force aber ber Titulierungen oder gar Institutio
nen kaum identifizieren. Deshalb gilt in jedem speziellen Fall vorab
die Notwendigkeit, ber die Rekonstruktion von personellen Verbin
mute. Auf der Rckfahrt kam er durch Holland und traf sich mit
whnt neben Campanella als weiteren und ebenfalls noch migeleiteten Vorlu
fer Heinrich Nollius (Nolle). Vgl. dessen Via sapientiae triuna, Lneburg 1620, sowie
die noch an Timpler orientierte Methodus metaphysici systematis, Frankfurt 1613. Nolle
war enger Freund des Rosenkreuzers Joachim Morsius; zu ihm vgl. H. Schneider,
Joachim Morsius und sein Kreis. Zur Geistesgeschichte des 17. Jahrhunderts, Lbeck 1929.
9. Zur Verbindung von Adami und Andreae mit der Rosenkreuzerbewegung, die
wiederum eng im Zusammenhang der Third Force gesehen werden mu, vgl. F. A.
Yates, The Rosicrucian Enlightenment, dt. Ubers: Aufklrung im Zeichen des Rosenkreuzes,
rung 1550-1650, 2. Aufl., Berlin 1993. Zum Einflu Campanellas auf Comenius und
seinen Kreis vgl. J. Kvacala, Die pdagogische Reform des Comenius in Deutschland bis zum
Ausgang des 17. Jahrhunderts, 2 Bde., Berlin 1903/04. Vgl. auch ders., Protestantische
Gelehrtenpolemik gegen Campanella vor seiner Haftentlassung, Acta Univ. Jurev., 18
(1910), 1-55.
10. J. A. Comenius, Opera didactica omnia, Bd. 1, Teil 1, Prag 1957, col. 442 - als eine
uerung fr viele.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:41 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
11. Vgl. P. Floss, Comenius und Descartes, Zeitschrift fur philosophische Forschung
28 (1972), 231-253.
12. Vgl. M. Blekastad, Comenius. Versuch eines Umrisses von Leben, Werk und Schicksa
des Jan Arnos Komensky, Oslo 1969; aus diesem Buch sind auch viele der folgenden
biographischen Details extrahiert.
13. Fr die Kritik Kinners, dem es gelungen ist, Ritschel von seiner Stelle be
Comenius zu verdrngen, an Ritschel vgl. seinen denunziatorischen Brief an Har
lib, 23.1.1647, HP 1/33/6A-B: Ritschelius vester nimis mihi iniquus est, ob amicam
quandam ipsius epistolae censuram: quam Comenius a me flagitaverat. Nescio, qu
vertigine corripiatur. Honorifice eum ibi aestimavi ubique: et (ut nunc sero vide
plus ipsi tribui, quam merebatur. Video enim parum solidi ipsum afferre; esse expe
tem decori politici; fastuosum insuper, & prae fastu toties in eadem epistola sib
contradicentem; et (quod potissimum attendo) chymiam non ignorare tantum, se
et vilipendere. At quomodo (per Deum obsecro!) suas Rerum Ideas vere, plene, a
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:41 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
212
Martin
Mulsow
sich
nach
Holland
u
Bibliotheken
weiter
Metaphysik
zu
such
und
er
scheint
dor
ben,
der,
auf
Drn
seine
im
Vorjahr
in
und
De
causis
error
ruft
Ritschel
nun
z
nicht
als
Sekretr
g
dort
die
Frucht
au
Jahre
nieder,
seine
schieden,
das
Mate
dessen
Pansophie
z
schienen
die
Contem
Doch
schon
in
den
das
Manuskript
od
ren,
von
Ritschel
u
harmonice,
conscribet,
p
mille
Verulamios,
Herb
bris
mutis,
sed
a
vivo
N
ut
nullo
libro
indigeam
du,
propter
systematum
rae
penetralibus
inveni
ubique
conformes,
dat
Mysticorum,
Ideas;
sin
irrefragabiliter
omnia
lum
et
terram
metitur
habeat
denuo
cavillandi
gia,
et
familiaritate
ulte
plicitas
mearum
inten
quod
meditatur;
appare
hujus
erunt,
perstabunt
14.
In
den
Kreisen
der
panella
zur
Philosophie
verhalte.
So
berichtet
Senex
est,
morosus,
se
laudat,
sed
tarnen
erras
44/1/16A.
Zu
Herbert
v
Herbert
di
Cherbury,
3
15.
G.
Ritschel,
Contempla
quibus
universales
R
notionum
communium
et
i
duetae
Contemplationes).
Das
B
Exemplare
bekannt:
Pa
LB,
Halle
Franckische
S
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:41 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
auseinandersetzte.
17. [A. von Franckenberg,] Oculus Siderius oder Neu-erjfnetes Sternlicht und Fem
land, Leipzig 1924, Ndr. Stuttgart 1964, 294; zu Jungius' Beziehungen zum Hartl
Kreis vgl. St. Clucas, In search of 'The True Logick': methodological eclecticism among th
'Baconian Reformers', in Samuel Hartlib & Universal Reformation. Studies in Intellectua
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:41 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
214
Martin
Mulsow
Contemplationes.
darin,
da
Claube
dreae,
zum
Freund
de
Geer
gehrte;
Clauberg
ist
nicht
wohl
ein
Student
schels
Text
den
P
kannt
wurde21.
M
das
Buch22.
Er
w
christlich-mosaisc
er
von
seinem
Le
Lehren
aufgenom
schen
Philosophie
Auffassung
von
M
renden
Elementen
2. Es ist bezeichnend fr Intellektuelle der Third Force wie Bisterfeld
sch eis Werk gesehen werden mu, erschien vier Jahre spter als Rit
schels Contemplationes, ist aber in seinen Grundgedanken schon erheb
lich frher entworfen worden. Bisterfeld24, ab 1630 in Kontakt mit
gefhlt hat. Die Third Force verlangt nach einer Philosophiegeschichtsschreibung jen
sche Revue 13 (1893), 40-59 und 171-197. Leinsle, Reformversuche (Anm. 20), 27-40;
auch M. L. Bianchi, Signatura rerum. Segni, magia e conoscenza da Paracelso a Leibniz,
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:41 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
Roma 1987, 144-156. Vgl. weiter allg. die Arbeiten von D. Mahnke ber den Barock
Universalismus.
list[en] daraus discurrirt welche sich zwar darber verwundert [en] und sagtfen] das
diese Sachen in vulgata cabala transcendentia und allein summis in arte magistris a
secretis weren. zeithero hab Er seine speculationibus etwas mehr tribuirt und treffli
ch[en] verstandt dardurch gefund[en].
26. Vgl. N. Smith, The Uses of Hebrew in the English Revolution, in Language, Self, and
Society. A Social History of Language, ed. P. Burke und R. Porter, Cambridge 1991,
51-71.
27. 1654 hatte der Kaiser den Namen des Autors der Clavis apocalyptica von 1651
erfahren und auf ihn ein Kopfgeld von 4000 Reichstaler ausgesetzt. Figulus bewun
dert in einem Brief an Comenius in diesen Monaten die Standhaftigkeit des Verfas
sers. Franckenberg war aber schon 1652 gestorben. Dagegen war in dieser Zeit in
Wien die geheime Korrespondenz zwischen Bisterfeld und Dury aufgedeckt worden
und hatte groes Aufsehen erregt. Darin waren mglicherweise Einzelheiten der Pu
blikation des Werks errtert worden, so da Bisterfeld als Autor in Frage kommt.
Vgl. Blekastad (Anm. 12), 527.
28. Clavis apocalyptica: or, A Prophetical Key; By which the great Mysteries in the Revelation
of St. John and the Prophet Daniel are opened; It beeing made apparent that the Prophetical
Numbers com to an end with the year of your Lord, 1655. Written by a Germane D., and now
translated out of High Dutch, London 1651. Zu Mede und der chiliastischen Literatur
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:41 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
216
Martin
Mulsow
Werke,
fr
die
eine
templationes,
sind
im
verffentlicht
word
fr neue Ideen. Dazu ist ein Blick auf das Milieu an den hollndi
vgl. auer Popkin, Third Force, vor allem K. R. Firth, The Apocalyptic Tradition in
Reformation Britain 1530-1645, Oxford 1979; Ch. Webster, The Great Instauration (Anm.
5).
Usu, Leiden 1657 (im folgenden: Seminarium). Nach Leinsle, Reformversuche (Anm.
20), 28, wre der Text aber erstmals schon 1652 gedruckt worden.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:41 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
lung veranlat habe (ie ne puis croire que ce soit luy qui ait voulu
que ie visse son livre pour que ie n'y trouve rien qui me puisse fort
attirer le lire)33, doch kann dies auch rhetorisch gesagt sein und
die Ablehnung des Inhaltes bestrken sollen. Er hat die Lektre ab
gebrochen, und Ritschels mgliche Hoffnung, die cartesische Ideen
lehre mit einem relationstheoretischen Komplement zu befruchten,
hat sich nicht erfllt. Erst Leibniz sollte offen sein fr holistische
31. Vgl. A. Heereboord, Meletemata philosophica, Leiden 1654, ed. ultima (hier zi
tiert) Amsterdam 1680 (eine Sammlung von Arbeiten aus den 1640er und 1650er
Jahren), 54, 180 (zur Physik der Wrme), 328 u. .
32. Vgl. M. Albrecht, Eklektik - Eine Begriffsgeschichte mit Hinweisen auf die Philoso
phie- und Wissenschaftsgeschichte, Stuttgart 1994, 216-226; dort weitere Literatur.
Stellen des Abbruchs der theoretischen Fragestellung nennt (etwa 9: Atque hic
subsistendum neque roganda ratio cur unum alteri aptum sit & consonet. Deus
nempe ilia apta esse in suae essentiae intuitu deprehendit), nimmt er ironisch als
Aufforderung, hier auch mit der Lektre aufzuhren. Er hat also schnell gesehen,
da die oberflchliche Anknpfung an seine Theorie, da Ritschel nmlich dort mit
idea eingesetzt hatte, wo Timpler mit dem intelligibile beginnt, keine wirkliche Ver
wandtschaft des Ansatzes nach sich zog: Ritschels 'Idee' (alicuius rei agendae for
ma mente concepta, 6) ist die exemplarische Idee Gottes, die nur wegen der auf
Gott gegrndeten Strukturidentitt zwischen den realen Formen und unserem Den
ken auch als Grundbegriff der menschlichen Erkenntnistheorie gelten kann.
34. Leibniz hat sowohl Ritschels als auch Bisterfelds Buch gelesen. Vermittler war
zumindest im Falle Ritschels der Comenius-Herausgeber Magnus Hesenthaler. Fr
Leibniz' Lektre der Contemplationes von Ritschel vgl. AA, 1,1 139f, 160, 162, 173;
AA, 11,1, 200; AA, 1,2, 357. Hesenthaler hatte eine Neuedition von Ritschels Contem
plationes und eine Edition weiterer Werke von ihm vor; er wurde durch seinen Tod an
den Editionsvorhaben gehindert; fr die Exzerpte Leibnizens aus Bisterfeld vgl. AA,
VI,1, 151-160; vgl. auch M. Mugnai, Der Begriff der Harmonie als metaphysische Grundla
ge der Logik und Kombinatorik bei Johann Heinrich Bisterfeld und Leibniz, Studia leibnitia
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:41 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
218
Martin
Mulsow
Als
Ergebnis
diese
sollte
die
Einsicht
taphysiken
der
164
kontext
auszugehe
kann
deshalb
nur
als
eine
Forschung
auch
wenn
sie
nur
einbezieht
und
kei
Eine
abstrakte
Ne
Vergegenwrtigun
gen
wrde
demgeg
hen.
Es
ist
die
kom
baren
Third,
Force
Texte hat entstehen lassen.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:41 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
men werden.
36. Vgl. W. Hbener, Scientia de Aliquo et Nihilo. Die historischen Voraussetzungen von
Leibniz' Ontologiebegriff in ders., Zum Geist der Prmoderne, Wrzburg 1985, 84-104. Zu
Timpler vgl. allg. J. Freedman, European Academic Philosophy in the Late Sixteenth and
Early Seventeenth Centuries. The Life, Significance and Philosophy of Clemens Timpler (1563/4
38. Vgl. W. Sparn, Wiederkehr der Metaphysik. Die ontologische Frage in der lutherischen
Metaphysik des frhen 17. Jahrhunderts, Stuttgart 1976, 188-195.
39. Vgl. auch den Brief von Comenius an Ritschel, 11./21.1.1647, in Jana Amosa
Komenske'ho Korrespondence, ed. A. Patera, Prag 1892, 123: Errando erravimus hacte
nus omnes, metaphysicam inter scientias reales referendo, quae mere organica est,
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:41 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
220
Martin
Mulsow
2.
Das
ist
zunchst
a
zeigen.
Bei
Bisterfel
eine
paradoxe
Verall
Paradox
erscheint
d
unterboten
zu
werd
kenntnisprozesses,
sinnvoll,
sobald
man
percipere
ansieht.
D
baren
in
der
Tat
vo
sterfelds
Theorie
ba
kenntnispsychologie
terung
Timplers
na
nehmen,
da
sie
nich
mit den Schriften Zabarellas und wohl vor allem Francesco Piccolo
V, Venedig 1596. Etwa fol. 1296: der Natura, quae rerum est procreatrix et custos,
primo simplicia corpora format, secundo ea componit pro mixtu constitutione ent
spricht ein analoges Vorgehen des Geistes; fol. 1312: Menti humanae rationes com
petere, dupliciter intelligi posse, vel pro facultate et virtute formandi notiones et
ratiocinandi, vel pro formis in ea insitis, respondentibus ideis: in prima significatione
concedi debent, rejici autem in secunda... Nam munere facultatis ratiocinantis ex
effectis eleyamur in causa, et ex propriis accidentibus elicimus conditionem et essen
tiam formae rerum. Man vgl. auch Bisterfelds Vorstellungen vom resolutiv
compositiven Vorgehen der Wissenschaft (142ff) mit Zabarellas Theorie des Regres
sus. Vgl. zu Piccolomini und Zabarella den richtungsweisenden Aufsatz von E. Ke
ler, Von der Psychologie zur Methodenlehre. Die Entwicklung des methodischen Wahrheitsbe
548-570. Anders als die von Keler herausgestellte Entwicklung von Zabarella zu
Descartes durch die Entkopplung von Ontologie und Methodenlehre stellt sich dem
Betrachter der Theorien innerhalb der Third Force die alternative Entwicklung von
Piccolomini zur natrlichen Theologie und Ontologie des Barock dar, die - das ist
das Erstaunliche - sich sowohl mit der Lehre vom universellen sertsus als auch mit
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:41 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
des Denkens - eine Protonoetik im Sinne von Jungius - hin, auf der
Ebene der Perzeption und des Erkennens in Richtung auf eine Erwei
terung der Perzeptionsfhigkeit fr alle Wesen. Denn Denken ist ihm
nur eine Art von Perzipieren, cognitio ist eine perceptio Vitalis42. Alle
wee should find it out in ourselves. Direkte Einwirkungen von Zabarella und Picco
lomini lassen sich vor allem auch fur Jungius zeigen.
41. Seminarium, 37: Hinc universae cognitionis humanae basis et clavis est, colla
tio. Collationem hie vocamus mentis actionem, qua re cum re confert, seu qua plures
notiones ad unius cognitionem applicat et ordinat. Haec collatio est vel Reductio,
qua res cum suis principiis, vel Deductio, qua cum aliis, adeoque et principalis com
paratur.
42. Seminarium, 82f: Percipere est intrinsecam similitudinem capere seu efficaciter
in se habere... Perceptio non Vitalis est qua percipiens quidem similitudinem in se
habet, eamque reflectit, seu aliquam modificatam similitudinem ex se emittit, sed
vivam non producit. Perceptio Vitalis dicitur cognitio. Cognitio est Vitalis perceptio,
qua percipiens etiam vi sua similitudinem in se habet eique se unit; unde oritur
6: ratiocinari est sentire aliquid non in se, sed in suo simili; zum Pansensismus
allg. Met., lib. 6, cap. 7, art. 1) ist zwar hnlich in der Fundierung von Denken in
einfachen und universalen Wahrnehmungsprozessen, doch ist es in einer spezifi
schen Theorie der Passivitt des Wahrnehmens durch direkte Vernderung des
Wahrnehmenden begrndet; Bisterfeld steht demgegenber terminologisch noch im
Rahmen der aristotelischen Species-Theorie (sein similitudo kann auch als species gele
sen werden), auch wenn er ber das Betonen des efficiaciter, des realen Wirkens der
Species, den gleichen Schritt zur Materialitt des Wahrnehmens tut. Seine Konzi
pierung der Wahrnehmung als Species-Reflexion erinnert an die Neukonzipierung
von 'species' (bzw. 'facies') durch Telesio.
43. Seminarium, 86f: Vulgo dicitur, Omne ens est intelligibile; quod quidem axioma
est verissimum, sed nostrum est generalius & altius; intellectio enim est quaedam
perceptio. Perceptibile autem dicitur, cujus aliqua similitudo esse, & ab aliquo
haberi, potest: idque dupliciter, terminative, vel effective: Terminative seu objective,
quo per aliquam similitudinem potest exprimi & repraesentari. Sic, omne ens est
perceptibile, etiam respectu primi percipientis seu intellectus divini. Effective, quo
aliquam sui similitudinem alicui percipienti potest imprimere; adeoque esse percep
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:41 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
222
Martin
Mulsow
est
perceptivum^.
In
monie
in
der
Natur
struieren:
...
hanc
u
vam
vim
evincit
rer
Vielleicht
sollte
dara
von
De
sensu
rerum
1590
dem
Versuch
e
mit
ihren
Sympathie
das
Sympathieverhal
von
Wrme
und
Kl
hatte
er
die
Harmon
hangs
mit
der
neuen
bindung
ist
auch
hie
ceptio
gegenber
sens
autoritativen
Ausfhr
wo
die
basalen
Natur
werden45.
Doch
Bist
sche'
Tradition
(Pyt
des
sensuellen
Emp
Tradition
nur
als
ein
mus
philosophiae
bekannten
inst
telesianis
tionis
causa.
Sic
corpus
co
Haec
imprimendi
vis,
est
subtilissima.
44. Ebd., 87f: Id est, omne ens est aptum natum, entis similitudinem in se habere.
Sic quaelibet substantia, etiam inanimata & simplex, est perceptiva. Quodlibet enim
corpus recipit radios seu efficacias cujuslibet corporis, in proportionali sphaera acti
vitatis sui, & quidem, cum suae, cum recepti naturae, convenienter. Das folgende
Zitat: ebd., 89.
45. F. Bacon, De dignitate et augmentis scientiarum, London 1623, lib. IV, cap. III:
Differentiam inter perceptionem et sensum bene enucleatum debuerunt Philosophi
Tractatibus suis de Sensu, &c. Sensibili praemittere, ut rem maxime fundamenta
lem. Videmus enim quasi omnibus corporibus naturalibus, inesse vim manifestam
percipiendi; etiam electionem quandam arnica amplectendi, inimica et alina fugien
di. Neque nos de subtilioribus perceptionibus tantum loquimur; veluti cum magnes
ferrum allicit, flamma ad naphtam assilit, bulla bullae approximata coit, radiatio ab
obiecto albo dissilit, corpus animalis utilia assimilt, inutilia excernit, spongiae pars
(etiam super aquam elevata) aquam attrahit, aerem expellit, et huiusmodi, etenim
quid attinet talia enumerare? Nullum siquidem corpus ad aliud admotum, illud im
mutat, aut ab illo immutatur, nisi operationem praecedat perceptio reciproca. Zu
Bacons Hintergrnden vgl. P. Rossi, Francesco Bacone. Dalla magia alla scienza, Torino
1974.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:41 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
3. Ritschels Metaphysik gibt sich als eine Philosophie der Idee. Sie
knpft damit einesteils ebenfalls an den gnoseologischen Beginn
Timplers beim intelligibile an. Andererseits aber hat sie sich gleich zu
Dinge. Die Idee ist deshalb alicuius rei agendae forma Mente concepta48.
48. Contemplationes, 6.
49. Fr die Leitwissenschaft Chemie in der paracelsischen Tradition, der auch Rit
schel, Herbert und Comenius nahestehen, vgl. A. G. Debus, The Chemical Philosophy,
50. Contemplationes, 7.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:41 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
224
Martin
Mulsow
alterieren51.
Doch
tt
als
activitas
un
auch
Bisterfeld
aus
bilitt
der
Dinge
b
rung,
nmlich
als
sind
alle
Dinge
kor
Die
tio,
Betonung
von
K
cohaerentia
hat
aber
der
naturphil
getragen
werden
m
heit
von
Argumen
artifiziellen
Memo
war
es
die
Erfahru
sei
es
als
'Sympath
einen
Bedarf
an
R
man
verstehen
wo
chen
Vorlufern52
51.
Contemplationes,
70:
aliis.
Communicare
est
cat,
eruditionem
discip
zieren
von
hnlichkei
127).
Denn
wenn
die
W
dasjenige,
auf
das
sie
si
plizit
auch
fur
Ritschel
bedeutet,
da
das
Wass
meint
meist
das
sich
M
Die
bernahme
dieses
konsequent
in
deren
Si
art. 2.
52. Fr Rudolph Agricola ist das cohaerere der sprachlichen Argumentation etwas
gewesen, aus dem das cohaerere der sachlichen Zusammenhnge selbst erschlossen
werden kann (vgl. De inventione dialectica, Kln 1523, Ndr. Frankfurt 1967, lib. II,
cap. I, p. 178f). Zudem ist fr ihn die 'Kommunikabilitt', die Tatsache also, da
sich etwas andren mitteilen und sich in ihnen verteilen kann, die Bedingung fr
Findung von hnlichkeiten: non enim communicabilitatem aliud dicimus esse,
quam... ut possit aliquid quod ei simile est, reperiri (ebd., p. 38). Aus dieser sprach
humanistischen Tradition heraus hat der zeitweilig in Rostock lehrende Schotte
Thomas Reid (Rhaedus) mglicherweise - neben skotistisch-Surezschen Einflssen
- die Anregung und den Mut bezogen, gegen die metaphysischen Lehren seiner Zeit
ein Basieren des ens als des Objekts der Metaphysik auf der Nichtrepugnanz der
Begriffe zu postulieren: Consensus seu non repugnantia terminorum sei das Wesen des M
glichen, aber auch damit des Seienden. Vom Consensus fuhrt bei Reid allerdings ein
direkter Weg zur amicitia der Dinge. Die Naturphilosophie von Sympathie und Anti
pathie mag hier im Hintergrund gestanden und Reid, einige Jahrzehnte vor Bister
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:41 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
physicae dissertatio elenctica (1610). Vgl. U. Leinsle, Das Ding und die Methode. Methodi
sche Konstitution und Gegenstand der frhen protestantischen Metaphysik, Bd. 1, Augsburg
1985, 255-270.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:41 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
226
Martin
Mulsow
gradueller Abstufung
keit durch die kategor
Kategorien
sio,
ergibt
configuratio,
Best
conform
sche Modalbestimmung
bestimmung. Fr Rits
aptitudines und habitu
Dinge57. Wie aber die a
schel untersucht, besc
am eindrcklichsten v
Mittelalter
55.
der
Vgl.
und
56.
entwickelte
Campanella,
Einheit,
ihre
sowie
Met.,
Philosophi
Verschrnkungen
Contemplationes,
74:
1.
So
dare
in
societatem
mutuam
essentia
ex
prineipiorum
compo
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:41 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
struktur alles Seienden, die sich so ergibt - und die auch Bisterfeld
kennt , ist besonders im Abschnitt De Activis potentiis rerum ausge
fhrt. Dort wird der Ternar fr eine Strukturanalyse von mglichen
Defizienzen echter Aktivitt genutzt59.
4. Auch die Bercksichtigung des nihil seit Timpler, Komplement der
nologie, in ders. (Hrsg.), J. A. Comenius, Pforte der Dinge (Anm. 3), 209-219.
59. 93F: Posse scire velle hoc est, habere agendi vires, iisque dextre uti scire, et earundum
usum velle. Posse velle scire, h. e. habere agendi vires, et esse promptum ad earum usum,
usumque earum nosse; contingit nempe ut aliquis quidem posset aliquid, si vellet; et si utrumque
habet, non habet tarnen agendi dexteritatem. Scire velle posse. Non sufficit scire rem, ut voluntas
persuadeatur necesse est, neque hoc satis, vires praeterea adesse debent. Scire, posse, velle, habet
nonnumquam quis scientiam: sed non exequendi vires, ut aegri et invalidi. Et quando hae adsunt,
deest interdum voluntas. Velle posse scire. Velle interdum adest, sed nec potentia nec scientia.
Vellet captus liberari, sed nec vires habet, nec seit viam, qua evadat. Velle scire posse. Vult
aliquis, sed nescit; et etsi scit, prae impotentia non potest.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:41 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
228
Martin
Mulsow
sen
durchweg
religi
Die
Vorstellung
eine
bestimmtheit
und
H
bei
Ritschel,
bei
Bis
nicht
von
der
signatu
res,
die
der
Schpfe
scibile
in
der
Natur
nen
wrden,
hat
sch
zugrundegelegt62.
Strukturen,
die
bew
sen
zukommen,
nur
kannt.
Dem
mensch
62. Vgl. J. Kepler, Harmonice mundi, in Gesammelte Werke, Mnchen 1938fF., Bd.
2 If.
63. Contemplations, 75ff: 5. Idea a. ratio, cum nobis perspecta non sit, impossibile est, ut
exacte discemamus, quidpraecise ad rei constitutionem pertinat, quid non; cujus quidem du
plex causa est. Prima, quod propria cujusq; rei lineamenta, quibus ab aliorum vulti
bus distinguitur, non percipimus: sed ex effectum vestigiis illam quadam figura pro
nostri capacitate intellectus signamus. Ut n. caecus artificiosisimam machinam ma
nibus contrectando, atq; ejus audiendo motum, obscura tantum & imperfecta imagi
ne apud se repraesentat; illam a. partium, a qua motus pendet, exquisitam connexio
nem non apprehendit: ita in perceptione internae rerum machinae caecis caeciores
sumus, a quorum oculis contexturae tarn subtilis & exactae tenuitas remota est.
Causa altera est, tarn manifesta rerum mutatio, nam consuetudine vivendi suas na
turas deponere & adsumere alias deprehenduntur. Leonis invicti robur mitigatur,
Lupus lacte enutritus ovino inter ovium greges sine noxa versatur: plantae cultu
mitiorem habitum induunt, & destitutae, vel in peregrinum traductae locum dgn
rant, & halitu venenata afllatae noxiae evadunt; ut tetro adspectu faedae vix tenuia
pristinae dignitatis vestigia retineant. Inter quas mutationes, quatenus recte sese
habent, quatenus non, praecise judicio determinare supra hominis judicium est. 6.
Interim manifestum est, dari quasdam internae machinae fundamentales connxions &
structuras q. radicales, quae praecise efficiunt, ut aliquid sit hujus vel illius speciei;
quibus recte junctis ipsa machina stat; convulsis, minatur interitum; disruptis &
dissipatis, non est amplius ilia species, sed jam nova: & dari intra fundamentalis structu
rae Unas quosdam ductus atq; configurations, quae non faciunt, ut talis sit in specie machina:
sed ut ejus figura peculiari quadam conformatione se habeat. Oblongum esse aut
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:41 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
das Einprgen sowohl auf die Dinge der Welt als auch auf den
ist die Entwicklung von Kepler ber Herbert und Bisterfeld zu Leib
niz (samt ihrer Vorgeschichte bei Cusanus und Ficino), die er fest
stellt, genau jene, die auch wir beobachtet haben. Die providentielle
Voraussetzung war nmlich nicht nur in den naturphilosophischen
Spekulationen prsent, sie hatte auch schon von Beginn an Einflu
auf die frhneuzeitliche enzyklopdische Tradition. Bei Christoph
sitas rerum fuhren knnen66. Denn dann mochte man sich die be
rotundum non faciunt, ut sit facis humana: sed illae praecise lineae, quae ad expres
sionem ejus requiruntur, quibus si rictum leonis aut elephanti promuscidem addis,
non amplius est humana facies. Nam structurae fundamentalis compages solvitur. 7.
Est ergo Essentialitas, ilia habitudo, quae praecise facit, ut aliquid sit id, quod esse
debet: Accidentalitas, est habitudinis essentialis intra latitudinem ipsius talis formatio,
quae, stante essentia, abesse potest, nam si essentiarum nulla daretur latitudo, sed in
puncto consistrent omnia, accidentalis qualificatio nulla esset quae quidem in Deo
non est: quia infinita ilia varietas, quae in ejus simplicissima realitate eminet, ad
essentialem ejus conceptum pertinet. non ergo potest in varios accidentales vultus
fingi, cum ipsa ilia cogitabilis varietas faciat, ut divina essentia sit; ad cujus essentia
lem constitutionem pertinet omnes possibiles varietates continere. Vgl. aber auch
die Verwendung des praecisio-BegrifFs in Texten wie dem Magnes sive de arte magnetica
64. E. Herbert ofCherbury, De veritate, London 1645, Ndr. Stuttgart 1966, 6: Har
monice... objecta facultatibus, et viceversa respondunt.
65. M. L. Bianchi (Anm. 24). Vgl. auch die Beobachtung Bianchis, 124, die paral
lel zur Entwicklung der reformierten Metaphysik zu sehen ist: ... come nel '600
nozioni e tematiche legate alla tradizione magico-astrologica siano risolutamente
poste al centro del dibattito filosofico e fatte oggetto di una riflessione sempre pi
orientata in senso gnoseologico.
66. Ch. Mylaeus (Milieu), De scribenda universitatis rerum historia, Basel 1551 (zur
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:41 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
230
Martin
Mulsow
schreibende
Enzyk
Eine weit zurckliegende Quelle, die aber durch das ganze 17.
Jahrhundert wirkungsvoll gewesen ist, findet sich darber hinaus in
der Theologia Naturalis des Raimundus de Sabunde. In ihr bereits wird
das esse als radix et fundamentum omnium bezeichnet67, was es den
Transformationen des Renaissancepiatonismus in barocke Schulme
taphysik des ens erleichtert hat, mit der Metaphorik der 'Wurzelhaf
tigkeit' des Seins die Analyse der inneren Aktivittsstruktur in den
Dingen als Seinslehre zu prsentieren. Nicht ganz zufllig hat Come
nius von diesem Buch eine Neuausgabe veranstaltet. Der Terminus
radix findet sich an zentraler Stelle sowohl bei Comenius als auch bei
Wie bei Campanella und Herbert ist bei Ritschel die providentiell
eingeprgte Aktivitt als Aktivitt der Selbsterhaltung gedacht: das
agere ist grundstzlich immer ein agere ad conservandum sui ipsius. Bister
feld sieht die Selbsterhaltung auf sublime Weise sogar schon auf der
logischen Ebene, der Ebene der Kompossibilitt und inneren Konsi
stenz der Dinge; denn wenn ein Seiendes nicht einmal auf der Ebene
Zeit Ritschels und Bisterfelds war das Buch 1624 in Jena aufgelegt worden), 9: Du
cem in omnibus Naturam rerum in progrediendo mihi proponens, cuius ipsius tan
tam vim scriptores esse intellexerunt, ut suis nervosius comprobandis, et alius ab
origine rependendis, ad unius Naturae principia passim recurrere, tanquam ad fon
tem, unde illa uberius, purius ac verius manant, voluisse cognoscatur. Cuius eius
dem primas notiones divinitus impressas, maximeque nostris omnium mentibus
communes, quas inde legem atque ius Naturae appellant, studiose amplexus, hoc
scripto etiam res inter se dissimillimas, e disiectis varie membris, ita in unum corpus
quaesitis, suis convenientibus occasionibus cogere oportere existimavi, ut apta inter
se omnia, & quasi ab uno capite deducta viderentur. Vgl. ebd., 15: ... in unum
aliquod totum divinitus apte coniunctis, collatis, atque compositis, servatus, et ad
suum propositum finem relatus ordo, commoda inter se distinctio, collocatio, mutu
us consensus: ac ut quidque aliud alio prius in tanta varietate, quasi discors concor
dia. Zu Mylaeus vgl. W. Schmidt-Biggemann, Topica universalis. Eine Modellgeschichte
humanistischer und barocker Wissenschaft, Hamburg 1983, 23-30. Fr die Virulenz des
von Mylaeus verwendeten Topos Concordia discors vgl. die Stellensammlung bei Th.
Leinkauf, Mundus combinatus. Studien zur Struktur der barockenUniversalwissenschaft am Bei
spiel Athanasius Kirchers SJ, Berlin 1993, 75-83. Der Topos findet sich, typisch fr das
16. Jahrhundert, sowohl in der rhetorisch-topischen wie in der naturphilosophisch
spekulativen Tradition.
67. Vgl. Oculus Fidei (die von Comenius 1661 besorgte Ausgabe der Theologia natura
lis), IX. Das Buch Sabundes war das ganze 16. und 17. Jahrhundert hindurch in
vielen Ausgaben prsent. Ritschel kann etwa die Ausgabe Frankfurt 1635 benutzt
haben.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:41 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
68. Vgl. Mulsow, Selbsterhaltung und Nichtrepugnanz (Anm. 60); zum Kontext der
Selbsterhaltung vgl. auch mein Buch Frhneuzeitliche Selbsterhaltung. Telesio und die Na
turphilosophie der Renaissance, erscheint Tbingen 1996.
Vor allem lassen sich neue Fragen formulieren hinsichtlich des Verhltnisses von
sociabilitas und der socialitas des neuen Naturrechts im Anschlu an Pufendorf. Man
kann zeigen, da mit den Purifizierungskmpfen vor allem der Cartesianer gegen
xive Beharrung reduziert wird, sondern auch die Reflexivitt der 'Soziabilitt' der
Ahnlichkeitsmetaphysiken auf eine rein externe Relationalitt. Parallel dazu lt
sich in der Kommentierung des Grotianischen 'appetitus societatis' vermuten, da
diesem Prinzip auf analoge Weise die triebtheoretische Ausrichtung genommen wor
den ist und so der Raum fr die 'socialitas' freigemacht wurde, die nunmehr als eine
Bedingung fr Normen fungiert.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:41 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
232
Martin
Mulsow
Begriffes
voll
auss
Harmonie
und
hn
sche
Konzeptionen
Konsenses
gedacht
Toleranz
und
nach
aus
ihnen
abzuleiten
prudentistisches
El
ken
zur
magia
natu
Mglichkeit
von
Te
delns
erblickt.
Bis
lagen
dieser
Metaph
Lehren
von
Pufend
der
dem
Universald
nmlich
dem
Ansp
weisen.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:41 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
Amalia Perfetti
Summary
John Evelyn's Essay on the first book of T. Lucretius Cams' De rerum natura of
other Italian authors amongst whom are Aonio Paleario, Scipione Capece
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:47 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
234
Amalia
Perfetti
delle opere di
dell'atomismo
riflessione
ramente
Bruno pu
antico ch
della
un
new
nat
capitolo
fo
Giornale storico della letteratura italiana, 1975, pp. 311-13, entrambi ora in Id.,
Schede bruniane (1950-1991), Vecchiarelli, Roma 1993, pp. 143-50 e 279-80 e S. Ricci,
op. cit., pp. 242-91.
7. J. Evelyn, An Essay on the First Book of T. Lucretius Carus De rerum natura, London,
Gabriel Bedle and Thomas Collins, 1656 (d'ora in poi semplicemente Essay). Su
Hart-Davis, London 1962, pp. 169-70 e 173-74; H.Jones, The Epicurean Tradition,
Routledge, London-New York 1989, pp. 203-5.
Olschki, Firenze 1987, pp. XXVI e XLXLII. La Sturlese sospetta che la traduzione
provenga dal circolo dei platonici di Cambridge; uno studio di questo manoscritto in
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:47 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
9. In particolare Mersenne tradusse dei passaggi del primo dialogo del De l'infinito
e del secondo del De la causa. In tutti e due i casi i passaggi si trovano nel secondo
libro dell'opera di Mersenne, che fu pubblicata a Parigi per i tipi di P. Bilaine nel
1624, il quale ha come sottotitolo: Avec un pome qui renverse le pome du Diste de point en
point. Ensemble la rfutation des Dialogues de Iordan Brun, dans lesquels il a voulu establir une
infinit de mondes, et l'ame universelle de l'Univers, pp. 281-97 e 358-63. Oltre alle pagine
che S. Ricci dedica alla posizione che Mersenne assunse rispetto alle opere di Bruno
(op. cit., pp. 86-102), sempre ricco di suggestioni l'articolo di N. Badaloni, Appunti
intorno alla fama di Giordano Bruno nei secoli XVII e XVIII, Societ, XIV (1958), pp.
487-519; di recente pubblicazione il saggio di A. Del Prete, L'univers infini: les inter
ventions de Marin Mersenne et de Charles Sorel, Revue Philosophique de la France et de
anni prima della pubblicazione At\\'Essay di Evelyn, Lucy Hutchinson aveva com
pletato la traduzione del De rerum natura con alcuni passaggi parafrasati e con delle
note di commento, dove la parola impious compare molto spesso. La traduzione
rimasta manoscritta conservata attualmente presso la British Library: Additional
ms. 19333 (cfr. C. T. Harrison, art. cit., pp. 61-2).
11. R. H. Kargon, op. cit., pp. 89-105.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:47 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
236
ca
Amalia
delle
Perfetti
opinioni
'sosp
aveva
sicuramente
opere16. Charleton e Ga
tanti per Evelyn, ma q
invece non poca rilevan
epicureo-lucreziano nel
italiani e non solo rina
doveva derivare dai suo
cesi che annoveravano
tutti e tre ricordati da
considerate indispens
Naud che da Franoi
soggiorno
14.
Essay,
italiano
The
(dall
Interpreter
to
citazioni
suoi
riferimenti
ni,
G.
Barbier,
1647.
Bedle
Divers
dallo
and
T.
stesso
Evelyn:
Collins,
Traitez,
en
VAdvis
fu rist
1661.
forme
de
In
Let
Id.,
Petits
Traitez
en
forme
de
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:47 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
75-168: 79.
24. Essay, p. 162, in relazione a De rer. nat., 1. I, vv. 936-942. Nel suo esemplare di
Lucrezio, Tasso sottoline questi versi con una linea parallela al margine sinistro,
annotando sul lato sinistro: Comparatio a pueris (cfr. B. Basile e C. Fanti, art. cit.,
p. 116).
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:47 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
238
Amalia
Perfetti
Il riferimento di Evely
Nardi infatti, nel comm
of Mans Sole, Paris, G. Blaizot, 1644. Cfr. R. H. Kargon, op. cit., pp. 99-101.
30. Il poema di Paleario fu infatti tradotto e pubblicato insieme alla traduzione di
Lucrezio da R. Pastore: La filosofia della natura di Tito Lucrezio Caro,e confutazione del suo
deismo e materialismo..., Londra, s.e., 1776, t. II, pp. 209-366. Sorte analoga tocc al De
principiis rerum di Capece che fu tradotto, e riccamente annotato, da quello stesso F.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:47 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
qualit della stampa dt\Y Essay che non ebbe modo di seg
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:47 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
240
Amalia
Perfetti
parte riassume,
appena indicato
Behold
us
then
le
al
paro
letto
indeed,
bey
In
realt
Eccone,
bramar
liberi
questo
passagg
dal
maggior
timore
De l'infinito.
che essi a noi; loro non sono pi centro a noi che noi a loro; non altrimente calcamo
la stella e siamo compresi noi dal cielo, che essi loro (De l'infinito, pp. 359-60).
Napoli 1988.
37. Di recente stata richiamata l'attenzione sull'influenza esercitata su Bruno, il
richiamo per al De immenso, e non al De l'infinito, proprio dai versi di Lucrezio qui
commentati da Evelyn: cfr. C. Monti, Incidenza e significato della tradizione materialistica
antica dei poemi latini di Giordano Bruno, Atti del convegno di Cassino, 11-12 dicembre
1992, Nouvelles de la Rpublique des Lettres, 1994, 2, pp. 75-87: 77. Nelle ultime
pagine del De l'infinito Bruno ricorder di aver ... raggionato con Elpino, approvan
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:47 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
l'infinito, p. 531).
40. Essay, pp. 150-57. Si tratta dei versi del De rerum natu
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:47 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
242
Amalia
Perfetti
al
precisamente
quinto
ignis
et
nelle
era,
capitolo
come
di
del
appena
debo
afferrare
limitatezza
il
li
et
Campa
senso
di
prendere
clude
si
Un
incapace
questa
rich
tenebrarum
parole
hend.
il
dei
difficilmente
paragrafo
in
finale
all'infinit
diato.
Dopo
del
primo
li
dell'univers
aver
infatti
convincing
instance
42.
Una
lettera
Canone,
ritrovata:
Rivista
di
Cam
Storia
43.
44.
45.
Essay,
For,
p.
153.
saith
he,
let
it
be
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:47 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
nat.,
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:47 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
244
Amalia
Perfetti
53. Capece cos esprime la sua ammirazione per Lucrezio: Magne pater, nostra o
veniens ne deleat aetas / Carmina, si solis radijs modo sidera quicquam / Luminis
adijciunt, merito te semper honore / Prosequar, hocque tuo vivet cum nomine Car
men, / Dum natura satis servabit foedera rebus / Imposita, et celso pendebunt lumi
na mundo. L'edizione qui utilizzata la gi ricordata aldina del 1546 (c. Ir).
54. Ergo qui innumeros mundos statuere vacansque / Atque infinitum spatium
quod parva teneret / Corpora, concilijs quae inter haerentia certis / Omnia profer
rent vitalis lucis ad oras, / Errarunt vera longe a ratione remoti (ivi, c. 8v).
55. Well, but our Author concludes, as there is a space in which this material world
of ours actually is; so it may not be denied, but that another, and another, even to
infinite, percentually quivalent to what this Machine employs, may likewise subsist
in that vast and unlimited Space (Essay, p. 165).
58. Riferendosi a Bruno Evelyn scrive: Our very eyes (saith he) acknowledge as
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:47 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
(so frequently cited) hath travelled far on this Argument: Sed Conceda
mi, ut impune de mundis deliravit60 egli ricorda che il Nolano non
much; because still we see that one thing ever comprehends the other; et mai sentiamo
ne con esterno, ne con interno senso cosa non compresa da altra o simile, etc. And there is
nothing which termintes it self: In fine, after no less then eight arguments he con
cludes, Che non s pu negare il spacio infinito se non con la voce, come fanno gli pertinaci, etc.
nor can it be denyed (he addes) but by the lewdness and clamor of some imperti
nents, whom he there convinces in no fewer then twenty skilful and very close argu
ments, which it would be here over prolix to repeat. In short thus, There is nothing
which contains or can indeed be said to embrace and bound the Universe, but is
immensly, profound, and in a manner infinite, so as the most rapid rivers, and ex
ubrant streams in the world can never arrive to the limits theorof; and therefore do
they incessantly glide Out of this vast space new and never failing supplies are
the body.... Essay, pp. 166-67. Per le citazioni del De l'infinito: pp. 349 e 361.
Corn {Ibid.).
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:47 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
246
Amalia
Perfetti
such
vers
not onely
were Kepler, Tyco,
others of extraordi
L'ultimo riferimento
rerum natura nei quali
verso, che non deriva d
mento degli atomi che
ne indicato questa volta
De l'infinito: See Brun
l'unica volta che Eve
Nolano Bruno inte
contro l'infinito, in pa
mina
il
passaggio
del
te dal Nolano:
Tutta volta, essendo l'universo infinito e gli corpi suoi tutti trasmutabil
tutti per conseguenza diffondeno sempre da s e sempre in s accoglieno
mandano del proprio fuora e accogliono dentro del peregrino. Non stimo che
nel Seicento inglese. Tre sembrano essere gli aspetti della filosofi
bruniana che hanno attirato maggiormente l'interesse del letterat
Ivi, p. 412.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:47 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:47 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
248
Amalia
panella, in
lucreziana,
rerum
Perfetti
verit piutt
una trama d
natura,
ma,
pi
in
72. Ulteriori indicazioni in questo senso potranno forse venire dallo studio dei re
stanti libri del De rerum natura tradotti e commentati da Evelyn ma rimasti manoscrit
ti. Si tratta dei libri III, IV, V e VI. Lo studio del commento del De rerum natura di
questi libri non stato possibile per la redazione di questo articolo in quanto i mano
scritti di Evelyn che si conservavano a Oxford nella biblioteca del Christ Church
College, e tra i quali si trovano i due volumi riguardanti il poema latino, sono stati
recentemente acquistati dalla British Library e quindi sono stati oggetto di un trasfe
rimento e di una nuova procedura di collocazione che li ha resi temporaneamente
non consultabili.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:47 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
Saverio Ricci
GIOVINEZZA DI UN INQUISITORE.
SUMMARY
which exploded in Naples in 1564 and which the Nolan recalls in his
della bestia trionfante and the work and thought of Giulio Anto
who as a young inquisitor played an active part in these events. San
became in time head of the Inquisition, played a key role in the ext
suo zelo a pro della causa della Chiesa e per la sua vasta attivit, il
San tori fino ad ora non ha per purtroppo trovato alcun biografo...
Meriterebbe grandemente una monografia: che se gi interessante
la sua vita precedente, ancor pi lo il suo cardinalato di 32 anni
(1570 a 1602), durante il quale egli partecip a sei conclavi e due
volte fu prossimo a ottenere la suprema dignit1. Non si vuole e non
1. L. barone von Pastor, Storia dei papi dalla fine del Medio Evo. Compilata col sussidio
dell'Archivio segreto pontificio e di molti altri Archivi, vol. Vili, Descle e C.i editori ponti
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:54 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
250
Saverio
Ricci
tempo
in
San
Do
sociali
che
per
c
sti
intorno
alla
sfondo
del
conf
coinvolgente
il
R
misura,
costituir
Spaccio
de
la
best
che
il
Nolano
con
suoi
princpi
teo
ca
europea
e
sull
ra,
al
rischio
che
sociali
che
dovun
tessero
contagiar
in
particolare.
D
Bruno
trae
elem
l'avarizia
e
del
ture
del
periodo
mento
alla
sua
p
vra
calvinista,
d
Non
pu
non
leg
Nolano,
da
aver
primo,
lieve
inc
corso
nel
1576,
c
In
quegli
anni,
piet
e
della
corr
egli
mostr
nel
risentono
del
m
non
fu
ritenuto
una
pi
severa
e
re
l'inchiesta
dis
di
noviziato
dal
Nolano
redarguit
zione
mariana
(u
2.
Cfr.
su
questi
ep
zione
di
Bruno
e
neg
Laterza,
Bari
1990,
pp
e
Le
vicende
del
proce
'peregrinatio'
europea
Studi
di
Cassino,
Ca
Paris
1995,
cap.
IV.
3.
Cfr.
Levergeois,
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:54 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:54 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
252
Saverio
Ricci
no
antiche,
e
pa
delle
citt
di
or
rispettivi
congiu
suo
avviso,
avreb
6. Cfr. op. cit., p. 575 s.: ... il Santaseverina, sebbene si sentisse legato a Nola, era,
non superfluo ripeterlo qui, quell'uomo di 'natura terribile' il quale... stimava 'con
venisse esser altrettanto misericordioso verso gl'innocenti, quanto rigoroso verso gli
ostinati', fossero pure appartenenti a famiglie note e care a' suoi... Non difficile
quindi immaginare l'aborrimento in cui ebbe il figlio del compagno d'arme di suo
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:54 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:54 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
254
Saverio
Ricci
signori
de*
Sang
seggio
di
Nido,
re,
in
lui,
l'aspir
rentemente
da
e
mente
politica.
I
poich
cercava
poter
tesserne
u
Santori
molti
an
scheggie
e
minuz
segni
fossetti
Ora,
non
sar
in
lelo
delle
vite
di
interpreti
circa
Nolano
nello
Spa
caduti
il
futuro
d'essere. Francesco Fiorentino ritenne che Bruno alludesse verosimil
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:54 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:54 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
256
Saverio
Ricci
come
i
familiar
pagine
precede
teggiati
quali
e
XVI
secolo,
ov
recarsi
a
studia
Nello
Spaccio
B
di
Napoli,
tra
i
(1556-1558)
e
d
sua
critica,
insi
vibile
alla
impr
ne
dei
ceti
po
cui
esercizio
il
Per
strano
che
ne,
Bruno
si
pr
pato
soprattutt
nelle
guerre
di
egli
auspica
la
denuncia
non
l
ta
introduzione
alla
realt
dell'
l'Inquisizione
e
La
pestifera
E
non
immed
pazza
e
fiera
confidenza
d'al
visione
susci
Gentile
identif
principe
Ferra
presentarne
le
zione
temuta
libertade
in
cu
13.
Gentile
osserv
dono
il
brano
in
cui
Bruno
(cfr.
Dialoghi
relat
nomi
italia
op.
cit.,
p.
720
not
l'identificazione
d
Gentile
avvertiva
scene
di
vita
dome
del
Regno
di
Napo
14.
Cfr.
Bruno,
Di
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:54 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:54 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
258
Saverio
Ricci
sieme
al
vicer,
re
il
pericolo,
Sa
sitoriali
fino
ad
prio
nel
moment
all'assedio
posto
De
Maio,
Il
cardinale
(1959),
pp.
219-30,
e
Apostolica
Vaticana,
le
pp.
133-36,
169-9
della
Chiesa
napolet
desiana
e
riformata
del
Cinquecento,
con
mella,
Con
la
croce
del
Sole,
Napoli
199
storia,
8),
che
rico
avrebbe
messo
capo
fermando
con
fin
qu
19.
Santori
e
la
sua
con
gli
Alois
di
Case
gni
di
studio
a
Nap
compagnia,
dal
punto
che
subito
segue,
nel
studentesca:
Non
v
gnobbi
verificato
in
(Santori,
Autobiogr
che
per
l'impegno
e
repressione
dell'eresi
che
leggeva
l'Episto
do
huomo
eloquente
1562
(cfr.
Santori,
P
in
Napoli
Mns.
Cam
gentilhomo
Aversan
item
heretico
relass
dann
ad
esser
decap
2
di
Marzo
il
Vicari
Diari),
cit.,
f.
132).
s
che
il
vicer
ord
affirmando
essere
l
ca
(Persecutione,
ci
della
persecuzione
in
nobili
(fra
i
quali
er
Alfonso,
Placido
di
una
rivolta
diretta
Santori:
Essendo
il
essendosi
sparsa
voc
l'Inquisizione
al
uso
20.
Sentori,
Autobiog
cit.,
vol.
I,
pp.
267-83
169-173;
Scaramella,
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:54 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
breve di Pio IV che rinnovava la bolla con cui Giulio III aveva revocato le confische
incidenti di piazza. Cfr. J. von Birkner, Ein zweiter Carafaprozess unter Pius IV, Rmi
sche Quartalschrift, XLI (1933), pp. 79-99: 87. Prima di lasciare Napoli sotto scor
ta spagnola, Campagna eccit ulteriormente gli animi havendo fatto un'atrocissima
invettiva contro li Marchesi di Montebello, di Vico et di S. Lucido et contro D.
Francesco Carafa, et altri Caraffeschi et contro il Galeotta trattandoli di venali, sedi
tiosi luterani et fautori d'heretici (Santori, Estratto da Diarij, cit., f. 137r). Il vicer,
dal canto suo, rimprover al padre del cardinal Carafa, il marchese di Montebello, il
modo di procedere contro Campagna, et del modo che con altri Caraffeschi tene
va infamanti li sospetti d'Inquisitione et delle machine delli heretici trattandolo di
leggieri et furioso sconvenienti alla sua et et che ne apportava pregiuditio et danno
al figliuolo nella Corte di Roma et appresso al Papa (op. cit., f. 136). In sostanza, il
vicer temeva che di questa frattura all'interno dei 'carafeschi' napoletani potesse
giovarsi proprio Pio IV, nemico e persecutore della famiglia di Paolo IV, come in
effetto avvenne.
22. Amabile, op. cit., vol. I, p. 273. L'Inquisizione a modo di Spagna era stata
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:54 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
260
Saverio
Carlo
Ricci
non
Spagna24.
Ma non si trattava solo di Inquisizione, n nel '47, n nel '64, e
Bruno dimostra di esserne profondamente consapevole. Il clamore
anti-inquisitoriale del popolo e le preoccupazioni religiose degli
spagnoli gli sembrano spropositati, e quindi ipocriti, considerata la
relativa tranquillit e ortodossia spirituale del Regno in confronto
alla pi grave situazione di altri Paesi, soprattutto la Francia, scon
volta dalla guerra tra cattolici e ugonotti25:
Il pretesto in vero mi par falso; e se non m'inganno, inexscusabile: perch
non si richiede riparo o cautela dove nessuna ruina o periglio minaccia, dove
gli animi son tali quali erano, ed il culto di quella dea non cespita in queste
come in altre parti.
Dovrebbe far riflettere che nello Spaccio Bruno non faccia cenno n ai
accenni distintamente al ruolo svolto dalla nobilt nelle crisi del '47 e
24. Secondo Amabile, il movimento del 1564 rec molta perdita di fiato e di tem
po... mostrando gran difetto di carattere, difetto assoluto di perspicacia, e conclu
dendosi in un inganno grossolano e vergognoso (op. cit., vol. I, pp. 274 e 283). La
citt, con il consenso dell'arcivescovo, incaric il teatino Paolo Burali d'Arezzo di
recarsi a Madrid per trattare direttamente con Filippo II. Ingenua e impropria mos
sa, sia per essere il Burali un religioso, sia perch il problema non era costituito dalla
Spagna - che non intendeva affatto introdurre la propria Inquisizione -, ma da
Roma, che aveva trasformato l'Inquisizione diocesana in un ufficio delegato del San
to Uffizio romano. La citt avrebbe dovuto inviare proteste a Pio IV, piuttosto che al
re, il quale si limit a rinnovare l'impegno assunto nel 1510 da Ferdinando il Cattoli
co e rinnovato nel 1547 da Carlo V, non essendogli stato chiesto di intervenire sul
papa affinch revocasse la delegazione napoletana del Santo Uffizio. I napoletani
non distinguevano tra Inquisizione diocesana e Inquisizione romana, e credettero
che Filippo II, rinunciando all'Inquisizione spagnola e ammettendo solo quella 'or
dinaria', li avesse liberati anche dalle pratiche di Santo Uffizio, che in realt prose
guirono sotto l'apparenza di Inquisizione diocesana (cfr. Pontieri, op. cit., pp. 212
42).
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:54 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:54 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
262
Saverio
Ricci
bere.
E
con
ci
al
f
sua
catedra
la
Pace,
di
vivere,
con
aboli
Favorevole
com'er
ce,
quale
gli
semb
III,
Bruno
avversa
membri
della
fam
cesi
sull'Italia,
d'Europa,
quali
dal
fratello
ri
er
mi
Bassi)29.
Bruno
n
(delle
quali
la
flot
sce
la
propria
voce
ni,
veneziani
e
na
gna,
i
cui
rappre
avuto
occasione
di
Bruno
trascende
quali
potevano
ap
immediatezza:
la
liberarsi
dall'oppr
sizione
e
la
subord
vare
il
proprio
do
29.
Cfr.
Bruno,
Dialog
co
III,
e
lo
contrappo
fratello
Francesco:
A
ne
il
suo
popolo
diletto
marziali
che
adminis
terra;
ma
tutte
le
gius
Non
sperino
gli
arditi,
che,
mentre
egli
vivr
voglia
porgergli
aggiu
trui
paesi,
con
pretesto
manet.
In
vano
contra
sollecitar
gli
fini
e
li
sopra
il
vacante
regn
pra
il
Belgico
dominio
ed
altri
prencipati?.
I
tudes
runis
par
R.
Enrico
e
la
politica
fr
Giordano
30.
Si
Bruno,
tratta
cit.,
ad
innanzit
cortigiani
rapporti
geois,
di
Caterina,
con
il
Nolan
Giordano
Bruno,
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:54 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
31. Non ininfluente che lo Spaccio esca in Inghilterra, in italiano, rivolto in primo
luogo ali 'lite cortigiana, diplomatica e politica di Londra e Parigi, che legge la lette
ratura italiana.
32. San tori fu coinvolto nell'estate del 1564 nella disgrazia del partito dei Carafa,
nipoti del defunto Paolo IV (fra i quali egli aveva personalmente servito il cardinale
Giovanni Alfonso, arcivescovo di Napoli, morto nel '65, e Antonio, esiliato nel 1560,
riabilitato da Pio V nel 1564 e da lui cardinalato nel 1568), tutti perseguitati dal
nuovo papa Pio IV e dai loro tradizionali avversari, i Colonna. Santori fu accusato di
aver cospirato - insieme al cardinale Alfonso e al vicario Campagna - contro la vita
di Pio IV. Nell'Autobiografia Santori interpreta questo episodio come una vendetta
concepita dagli eretici napoletani contro colui che con maggior lena li aveva combat
tuti (cfr. Santori, Autobiografia, cit., vol. XII, p. 337). Il 4 aprile 1564 il medico
pugliese Ortensio Abbaticchio (amico, et consettario dell'Alois bruciato a Napoli
nel marzo precedente), il medico venosino Bartolomeo Maranta e un'altra ventina di
persone furono arrestati per eresia e tradotti a Roma. Per vendetta, Abbaticchio e
altri detenuti ordirono una sfacciatissima congiura, ma pi pericolosa per il Cardi
nale per il Campagna et per il Santorio (cfr. Santori, Persecutione, cit., ff. 143, 144):
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:54 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
264
Saverio
Ricci
gono
per
anche
rio
incalzante
e
la
sua
risentita
a
della
sua
crisi
fervorosissimo
z
rabile
consapevo
cercato
di
procurar
coinvolse
un
nobile
Pompeo
delli
Monti.
confidava,
per
cava
na,
e
del
sig.
Pompe
avversario
di
Santor
agevolmente
che
del
per
Campagna
e
per
ne
di
Pompeo
Colon
lenarlo
(cfr.
op.
cit.,
luce
il
Carafa,
da
lu
contro
l'Inquisizione
te,
non
cessando
d
tebello]
et
tutti
li
s
d'heretici
sollevator
cutione,
cit.,
ff.
144r
dal
Santo
Uffizio
a
Napoli,
dove
continu
pi
di
altri
al
succe
quell'anno
dal
cardin
slieri,
futuro
papa
di
Campagna
lusinghe
di
Pio
cuzione
pp. 173-78.
dei
Pi
rest
IV.
S
'carafesch
33. Si tratta del Pro confutatione articulorum et haeresum recentiorum Haereticorum etpseudo
apostolorum, ex Utriusque Testamenti textu decerpta, in B.A.V., ms. Vat. lat. 12233, ff
64r-439z), cui fa seguito un quadernetto di appunti sulla stessa materia (ff. 440r
457). Lo precedono, ai ff 62r-63w, un foglietto di quattro facciate, che contiene
elementi utili alla datazione dell'opera, autografa del Santori, e l'indice (ff 61 r-v). Il
f. 63r-v mutilo nella parte superiore. Vi si legge, compilato in senso verticale, nella
colonna di sinistra e con mano identica a quella che ha steso l'indice e il trattato, il
testo - lacunoso a causa della mutilazione - di un messaggio o biglietto diretto a un
Ill.mo Rev.mo Monsignor..., datato da Palaggio il d decimo d'Aprile 1552, e
riferito a cosa da chiuder dopo tanti travagli. Nella colonna di destra del foglio si
leggono altre brevi note, difficilmente collegabili al trattato. Pertanto, quanto meno
la stesura dell'indice o progetto dell'opera databile agli anni attorno al 1552. Santo
ri riferisce nell'Autobiografia (cit., vol. XII, p. 332) di aver trascorso l'anno 1552 in
casa, a Caserta, dunque, attendendo agli studi con incredibile fervore e profitto.
Aveva allora vent'anni, e il 21 dicembre prese gli ordini minori a Napoli. Sar ordi
nato prete nel 1557, e si preparava, evidentemente, a diventarlo. probabile, atteso
il carattere incompiuto del Pro confutatione (vi ricorrono molti ff bianchi, o riempiti
solo per qualche linea, bench la partizione e titolazione interna dell'opera sia intera
mente delineata), che Santori abbia pensato di sottoporre l'indice, steso nel 1552, a
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:54 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
34. Neil 'Autobiografia (cit., vol. XII, p. 339) Santori racconta di aver rivoltato,
intorno al 1564, alcune opere gi cominciate et interrotte dalla persecutione hereti
ca; fra queste, una Deploratio praesentium temporum Ecclesiae catholicae ad Pium Quartum.
questo il trattato Ad Beatissimum Patrem, et dominum dominum Pium Quartum Pontificem
Maximum, conservato in B.A.V., ms. Vat. lat. 12233, ff. 7r-46r, che reca sulla costola
il titolo Deploratio calamitatis suorum temporum, d'ora in avanti cit. come Deploratio.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:54 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
266
Saverio
Ricci
esprimono
un
nod
Christiana,
ridu
ta
qualche
decenn
ni,
scrive
Santor
bendi
rabies
e
in
nome,
come
prote
per
l'ancor
giovan
altrettanto
vero
quella
'militare'
profondo
e
compl
valori
e
di
civilt,
in
.tutto
il
mond
coarctata,
ibi
den
della
minaccia
tur
no
dei
princpi
cr
vita38:
tantur...
pagare la gabella al morto, I Sileni di Alcibiade e Chi ama la guerra non l'ha vista
39. Op. cit., f. 1 Ir. Ma cfr. dal f. lOr: Praeter publicos enim hostes, sunt
inimici, sunt et latrunculi, qui egressi de Syria parvulos et in fide infirmo
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:54 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
40. Cfr. op. cit., f. 21 r: Atque quantis calumniis et blasphemijs Pauli quarti Pontifi
cis optimi, viri admirabilis, ftdei pietate praeclarissimi, ac omnis generis doctrina
eruditissimi recolenda memoria patuerit, et ad huc pateat, et vidimus, et audimus
nunc ut cum maxime...; il suo animo non era ispirato da null'altro, praeter religio
nis incrementum, fidei integritatem, vitae sanctimoniam, virtutum amorem, malo
rum morum extirpationem, Ecclesiasticae libertatis conservationem, ac universalem
denique bonorum morum innovationem.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:54 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
268
Saverio
Ricci
Barones
quam
dira
cranda
domination
et
fraudibus
pecun
insatiabilem
animi
ner
sugant...
Altrettanto
iniqu
caeterique
magist
tari
di
qualunque
cate
vivant,
ut
p
et
civitatum
hon
neppure
negli
uo
quali
abbondano
s
giuristi
e
i
medi
mundi
et
totius
ex
nihilo
nihil
fi
dubium
revocant
mas
eos
ignorare
vero
cristiano,
q
Quasi
al
grado
plebe,
riottosa
e
tifices
e
i
nego
esistenza.
Maestr
ed
esosi
venditori
dediti
all'usura
e
santissimo
della
miseras
premun
Le
Sacre
Scrittur
nell'abisso
del
pe
li:
Ipse
[seil.
:
D
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:54 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
51. L'elezione di papa Pio V (7 gennaio 1566), homo di santissima vita (Sant
Autobiografia, cit., vol. XII, p. 339), modello insuperato, per Santori, di pont
purissimo nella fede, integerrimo nella vita morale, quanto solerte nella difesa d
Chiesa e del rinnovamento tridentino (cfr. Jedin, op. cit., p. 12 s.), sembr ai se
dei Carafa una sorta di miracolosa reincarnazione di Paolo IV. Dio ci ha risuscitato
[Il papa] mi disse che m' haveva fatto della Congregazione dell'Inquisizione
(A.S.V., Arm. LH, t. 17, f. 5r; cfr. Pastor, Storia dei papi, cit., vol. VIII, p. 251).
Santori trov in Pio V che riabilit e promosse gli antichi sostenitori di Paolo IV e
dei suoi nipoti uno spirito affine al proprio, nel suo zelo per la riforma della
disciplina e la purit della fede (Pastor, op. cit., p. 115). Pio V rinnov la linea di
Paolo IV nella lotta all'eresia. Gi membro dell'Inquisizione, papa Ghislieri diede
un impulso eccezionale al consolidamento di questa istituzione. Nel febbraio 1566
costitu la Congregazione del Santo Uffizio, formata dai cardinali Scotti, Rebiba,
Pacheco e Gambara, alla quale Santori fu destinato a collaborare come consultore;
miglior la legislazione in materia inquisitoriale, garantendo l'autorit del Santo
Uffizio presso i prncipi cattolici e tutelando gli inquisitori da vendette, intralci,
ritorsioni (cfr. Pastor, op. cit., pp. 200-04). Santori partecip all'attivit inquisitoriale
sotto Pio V, ricordata sopratutto per i processi a Pietro Carnesecchi (1567) e ad
Aonio Paleario (1570), e per la tormentata causa a carico di Bartolomeo Carranza,
arcivescovo di Toledo, ancora incompiuta alla morte del pontefice (1572), e della
quale Santori si occup lungamente (cfr. Santori, Autobiografia, cit., vol. XII, pp.
345, 347, 357; Jedin, op. cit., p. 10 s.).
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:54 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
270
Saverio
sioni
di
Rcci
papi
qu
conflitto,
di
freq
e
'francese'
assur
grazie
a
Clemen
Vili,
nel
collasso
segn
l'epilogo
de
Anche
fra
Giord
vento
napoletano
fatta
irrespirabil
per
sue
precise
sc
fascino
della
Rom
lotta
all'eresia,
d
clero,
dell'emend
Forse
un
giorno
rio
della
biografi
strata
convocazio
del
cardinale
Sci
to
Uffizio
presso
Bruno
sostenne
d
di
aver
pi
tardi
motecnici,
la
perd
turchi,
compost
gliera
euforia
su
organizzata,
e
l'
cattolica
in
guerr
tramandato,
in
cenno
al
destino
52.
Cfr.
Nolano
sull'episodio
bibliotecario
Spampanato,
op.
cit.,
par
le
pape
Pius
V
e
Mmoire
artificielle,
gna
quelque
peu
de
Bruno
alla
corte
del
(vd.
Levergeois,
op.
53.
Il
Nolano
la
ricord
le
p.
p. X).
al
Ceneri',
77,
un
G.
accenno
Bruno,
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:54 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
De
di, negli scritti del periodo inglese56. Resta inoltre il fatto che per
ragioni diverse, in ruoli e con scopi differenti, Bruno, e colui che ne
sottoscriver la sentenza di condanna a morte, lasciarono Napoli per
Roma nello stesso torno di tempo, qualche anno dopo la crisi per
56. Cfr. M. Ciliberto, La ruota del tempo. Interpretazione di Giordano Bruno, Editori
Riuniti, Roma 1986, pp. 47-59, dove il ricordo dell'arca di No e del relativo luogo
sull'asino nella Cena de le Ceneri posto in relazione alla trasformazione della polemi
niana dell'asino. Ciliberto rende chiaro che l'asino dell'area dedicata a Pio V costi
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:54 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
Oreste Trabucco
LO SCONOSCIUTO AUTOGRAFO
DELLA CH1R OFIS 0N0 MI A DI G. B. DELLA PORTA*
SUMMARY.
For the general practitioner a well-used library is one of the few correctives
of the premature senility which is so apt to overtake him. Selfcentred, self
taught, he leads a solitary life, and unless his everyday experience is control
ied by careful reading or by the attrition of a medicai society it soon ceases to
sis, XXX (1993), p. 83, cui si rinvia per un'introduzione al significato dell'opera di
Osler.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:58 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
274
Oreste
Trabucco
dese.
Osler
fu
un
fi
formazione
prese
a
r
vita,
tascorsa,
oltre
ricerca
presso
impor
gnifica
biblioteca
al
prima
importante
t
ne
era
esito
di
un
p
ted to McGill University. Ne esiste una ristampa del 1969 (McGill Queen's University
Press Montreal and London). Sulla storia della biblioteca AA.VV., The Osler Library,
University.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:58 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
vellum binding.
quo nihil divinorum operum est admirabilius, and is illustrated by pen and
ink drawings of hands, talons and paws. This, as a pencil note on the inside
of the front cover testifies, is in the autograph of the author, of whom an
engraved portrait is inserted as fol. I, and is the Latin original of an Italian
Della Chirofisionomia.
colte5.
L'autografia del ms. canadese si rivela prima facie a chi abbia fami
liarit con la grafia dellaportiana, e trova sicura conferma nel con
fronto con gli autografi certi che di Della Porta si conservano.
4. Ivi, p. 684.
5. Census of Medieval and Renaissance Manuscripts in the United States and Canada by
Seymour De Ricci with the assistance of W.J. Wilson, Kraus Reprint Corporation, New
York 1961, II, pp. 2228 (cito dalla ristampa anastatica dell'edizione 1937). Unica,
anch'essa trascurata, eccezione quella di Lynn Thorndike, che in una nota del
volume VI della sua History of Magic and exprimental Science (Columbia University
Press, New York 1951', p. 163) riferiva senza altro aggiungere dell'esistenza del
Ricci.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:58 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
276
Oreste
Trabucco
Il
codice
7618
della
originale
in
pergame
spessore
con
rare
ma
Consta
di
1
carta
inc
quaderni
ca
interna
della
coperta
destra;
il
secondo
ed
chiostro
coeva
in
bas
Contiene:
due
pagine
lunghezza,
piegato,
za
di
cm.
25,3)
tratt
Acadmie
des
incollatura,
daglione
sciences
in
cui
dedicato
co
al
moderna
che
ha
appo
foglio
incluso
ad
un
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:58 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
6. II ms. non datato: per una proposta di ricostruzione della storia del testo cfr.
qui nota 20.
7. W.W. Francis (1878-1959) ricopr la carica di direttore della Osler Library dal
1929, anno di fondazione, fino all'anno di morte. Un suo agile profilo in E.H. Ben
sley, McGill Medicai Luminaries, Osler Library, McGill University, Montreal 1990,
pp. 114-17 ( il primo numero degli Osler Library Studies in the History of Medicine).
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:58 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
278
Oreste
Trabucco
is/entered
(apparent
firma
con
l'aggiunt
shows
that/we
were
nella
documentazione
vare
nell'archivio
del
Francis.
il
ms.
fu
ef
Sotheby's
il
primo
m
rio
Bernard
Quaritch
10%
per
la
commissi
d'acquisto
fu
di
33
st
pure
a
confermare
e
in
margine
alla
sched
legge:
Sotheby
Marc
Osler
nutr
grande
i
mostra
la
lettera
che
tazioni
appena
trascr
9
marzo
1917
negl
7618
ad
Osler
da
un
quale
scrive:
<D>ear Sir William
I do not think any of our <Ba>ttista Porta Mss. have any claim note <au>to
graph. The most interesting is the <M>etoposcopia, 22687, in which the same
<se>t of engraved heads is used for the <tw>o treatises: Cardanus, f. 1, and B.
Porta, f. 100.
Your sincerely
J.P. Gilson
Non sfugga che l'attenzione del mittente cade su quel codice Additio
nal 22 687 della British Library, in cui Giovanni Aquilecchia ha rin
venuto una Metoposcopia attribuita a Della Porta, la cui edizione ha
curato accogliendo il dato documentario9.
La lista di mss. dellaportiani, contenuta nelle due strisce di carta
sottostanti la lettera del Gilson, preceduta dall'annotazione - d'ai
critico della filosofia italiana, LXV (1986), pp. 310-30, poi in M. Torrini (a cura
di), Giovan Battista Della Porta nell'Europa del suo tempo, Guida, Napoli 1986, pp. 199
228.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:58 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
Della Porta.
Catalogue of the manuscripts preserved in the British Museum hitherto underscribed ..., London,
printed for the compiler by John Rivington ... 1782, II, p. 862 e I, p. 426. Gli alt
sono contenuti nell'ordine in: Medicai Receipts and Prescriptions, for which the names of th
Writers, or Collectors, cannot be ascertained (ivi II, p. 631); Jacobus de Poirier Med
Ambrosiensis, Collectanea ex variis auctoribus medicis, chymicis, chirurgicis, & c. (ivi, II,
576); Robert Kellum, Chymical and alchymical collection and processes from varions authors
Roma 1978, pp. 94-96 e G. Belloni Speciale, Gli inediti di Giovan Battista Della Porta,
G. Canziani-G. Paganini (a cura di), Le edizioni dei testi filosofici e scientifici del '500 e d
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:58 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
280
Oreste
l'amico
Trabucco
stampatore
minore12.
Tre
anni
brieli
ritornava
sui
Montpellier13.
12. Cfr. G. Gabrieli, Bibliografia Lincea. I. - G.B. Della Porta. Notizia dei suoi mano
scritti e libri, edizioni ecc., con documenti per gran parte inediti, Rendiconti dell'Accademia
Nazionale dei Lincei, CI. se. mor, stor. e filol., s.VI, Vili (1932), pp. 252-54. La
Chirofisonomia compare con numerazione propria in appendice al volume in 4 Della
Magia Naturale del Sig: Gio: Batt. della Porta Linceo Napolitano libri XX tradotta da latino in
volgare, e dall'istesso Autore accresciuti, sotto nome di Giov. De Rosa V.I.P., con l'aggiunta
d'infiniti altri segreti, e con la dichiarazione di molti, che prima non s'intendevano. In questa
nuova Editione, migliorata in molti luoghi, che nella prima stampa si leggevano scorrettissimi,
accresciuta d'un Indice copiosissimo, e del Trattato della Chirofisonomia non ancora stampato,
tradotto da un Ms. Latino, Napoli, appresso Ant. Bulifon 1677. L'edizione separata in
8 ha il frontespizio Chirofisonomia del Sig: Gio: Battista della Porta Napolitano Tradotta
13. G. Gabrieli, Spigolature dellaportiane, Rend. Acc. Naz. dei Lincei CI. se. mor.,
stor. e filol., s. VI, Vili (1935), pp. 496-97. Per la descrizione del ms. napoletano v.
ivi, p. 494 e pp. 498-501. Per una accurata descrizione del codice H.169 cfr. A.
Alessandrini, Cimeli lincei, cit., p. 87 e G. Belloni, Nota al testo, in G.B. Della Porta,
Criptologia, a cura di G. Belloni, Centro Internazionale di studi umanistici, Roma
1982, pp. 111-13. In questo ms. la Chironomia occupa le pp. 291-382.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:58 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
d
p
26 (avverto una volta per tutte che citer sempre dall'edizione separata in fo
minore).
15. Do, naturalmente, a sinistra la lezione del ms. autografo e a destra quella del
Brancacciano - in cui le lezioni sono alle pp. [I] e [III].
16. Sulla colonna destra di p. 12 si legge: ut in coelesti Physogn. Porta asserit e
sulla colonna destra di p. 55 ut et [iam] Porta hic. La Chiromantiae ratio et praedictio
nes di Cardano costituisce il cap. LXXVIII del quindicesimo libro dei De rerum varie
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:58 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
282
Oreste
Trabucco
ze
che
il
codice
di
Mo
Si
tratta
di
varianti
titolo
dell'opera,
cosa
appellandosi
all'autor
cupero
dell'inedito
d
E
per
il
nostro
Autor
Trattato,
che
va
dirett
Parte
della
Fisionomia.
chiamato
Ghirophysogn
Fisionomia,
ivi
(il
che
dell'huomo,
Il
titolo
duo.
In
nibus
vece
Libri
recato
quibus
De
ea
duo.
Empiricis
dal
cod
manuum
demonstrantur
Naturalis
Quibus
inania
questa
vicenda
Ph
eadem
conspurcata
coniecturis,
Non
fonda
i
pri
lodato
dal
se
v'interce
la
testuale
rem
ridicu
sede
della
ze
fra
i
due
codici
trate
nel
titolo,
nel
p
pi
ampio
e
fortemen
chiromantica
come
Coc
tonsor,
mentre
nel
pr
dato
con
parole
di
sti
tolo,
che
apre
il
secon
empyrici
de
lineatis
tate
libri
XVII...,
Basileae
15
cum
approbatione
magistri
importanti
pagine
di
P.
Za
demonologia
nel
metodo
di
e
della
stessa
L'ambigua
na
caratteri
della
polemica
de
17.
Sulle
posizioni
del
ge
Quaestio
de
Chiromantia,
num
Magicarum
libri
sex
1603,
II,
18.
Sarnelli,
P.
pp.
201-6.
Proemio,
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:58 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
q
i
diante l'autorevole intervento del Cesi: due volte con il titolo traman
dato dal ms. montepessulano, ossia Chironomia, ed una volta col titolo
Chiromantia20. Sembra persuasivo ipotizzare che il mancato imprimatur
19. Per una puntuale disamina della situazione ecdotica, in questa sede affrontata
solo per grandi linee, rimando all'imminente edizione critica cui attendo. Il Prooe
mium ad lectorem occupa nell'autografo le cc. 3-5r, il primo capitolo del secondo libro c.
22 r-v.
20. Per il carteggio Cesi-Delia Porta cfr. G. Gabrieli, Giovati Battista Della Porta. Da
documenti per gran parte inediti, Giornale critico della filosofia italiana, Vili (1927),
pp. 361-83. Le lettere cui mi riferisco sono scritte da Della Porta a Cesi in data 9
ottobre 1608, 28 agosto 1609, e la terza, senza indicazione del giorno e mese, al
principio del 1610 (ivi, pp. 369-71). Sul significato della relazione Della Porta-Cesi v.
le magistrali pagine di E. Garin, Fra '500 e '600: scienze nuove, metodi nuovi, nuove accade
mie, in Convegno celebrativo del IV centenario della nascita di Federico Cesi, Accademia Na
zionale dei Lincei, Roma 1986, pp. 29-49, anticipato in Nuncius, I (1986), pp.
1-23, poi raccolto in E. Garin, Umanisti, artisti, scienziati. Studi sul Rinascimento italiano,
Editori Riuniti, Roma 1989, pp. 29-48. Le lettere di Della Porta a Cesi sono docu
menti preziosi per la ricostruzione della storia del testo. Assolutamente inaccettabile
l'asserzione del Gabrieli, che, considerando una nota scritta sul recto di un foglio
pergamenaceo anteposto al testo contenuto nel ms. Brancacciano (20 maij 1581
Liber chiromanti[ae] A di... Io. Lattando Casa), scrive: Abbiamo dunque nel ms.
Brancacciano il termine ante quem per la composizione della Chironomia', maggio
1581 (Spigolature dellaportiane, cit., p. 501). Il Gabrieli non rileva che la nota appo
sta su un cartiglio, contenente sul recto il disegno di una mano con le linee ed i monti
verso. L'annotazione di mano chiaramente diversa da quella che verga il testo del
ms. Brancacciano ed il cartiglio - di non identificata provenienza - incollato su un
foglio pergamenaceo aggiunto in un secondo tempo, all'atto della legatura, ai fasci
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:58 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
284
Oreste
abbia
Trabucco
indotto
aspetto
Della
centrale
Por
dell'o
di
et
Terrae
Creator
fondamento,
che
la
trovava
esercit
inconc
Gabrieli,
Bibliografia,
cit.,
Leggo
la
Chevalier,
bolla
in
Magnum
Bibliopolae
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:58 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
&
Ty
Nell'edizione del 1602, memore dei disagi patiti, Della Porta avrebbe
22. Sulla fisiognomica nel pensiero di Pietro d'Abano e sul suo disinteresse per la
Medioevo, XI (1985), pp. 97-111. Per il Del Rio cfr. nota 17.
23. Index librorum prohibitorum cum regulis confectis per Patres a Tridentina Synodo..., Ro
25. G.B. Della Porta, De humana physiognomonia libri IIII, Neapoli, apud Iosephum
Cacchium, 1586, p. n.n.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:58 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
286
Oreste
Trabucco
aggiunto
scientias
moniam,
cui testo
in apertura u
vanas, falsas,
utpote natura
seguiva da vi
Il rapporto stabilito
delle opere fisiognomi
gli eventi del 1592 egl
manifestato con forti
all'astrologia; l'ispirazi
che avrebbe utilizzato M
tione
physiognomica'.
Physiognomica
est...28.
consiste
Rinascimento, Firenze 1966, II, pp. 315-32, poi in Id., La scienza e la filosofia dei
moderni. Aspetti della rivoluzione scientifica, Bollati Boringhieri, Torino 1989, pp. 25-39;
E. Garin, Lo zodiaco della vita. La polemica sull'astrologia dal Trecento al Cinquecento, Later
za, Bari 1976; P. Zambelli, Teorie su astrologia, magia e alchimia (1348-1586) nelle interpre
tazioni recenti, Rinascimento, XXVIII (1987), pp. 95-119, ora in Ead., L'ambigua
natura della magia. Filosofi, streghe, riti nel Rinascimento, Il Saggiatore, Milano 1989, pp.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:58 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
quid astra portendere possint, colore, motu, figura & magnitudine, si cui
liberet altius astra prosequi, & genitales causas e sublimi inquirere, & si nos
minus haec probemus, neque instituti operis argumentum sit. Foedae &
prodigiosae videntur mundo luminum orbitates in principibus astris Sole &
Luna, ideo eorundem defectus mundo foeda, prodigiosaque protendunt, bel
la, pestes, interitus, trucidationes, annonas. Nec minus horribilis cometa
rum apparitio, preaesertim si rubiginosis, & cruentis crinibus horrebunt. Sic
pareliae, trabes ignitae, tubae, ex horum duratione, eventuum duratio, & ex
Qui si manifesta senza ambiguit piena adesione sia alle tesi dell'a
strologia semiologica che di quella divinatrice.
Un'intera opera, la Coelestis physiognomonia, imperniata sul con
fronto tra fisiognomica e teorie astrologiche. Della Porta afferma a
chiare lettere in un capitolo intitolato significativamente Quod homi
num formae ex temperamentis, non ex stellis eveniunt che: Nos eorum
gare potuissent, oculos in coelum utique surrigendo, nam planetas ipsos contem
plando, vocis compotes redderentur. Maximus ille rerum conditor rerum condita
rum formas, veluti oculata pictura, occultas vires, & proprietates effigiavit, ut una
quaeque suas vires, & proprietates aptissime investigaret, solus, idemque conditor in
omnibus fere suis operibus eundem ordinem servavit. Sed quia de his latius in nostris
Physiognomonicis tractavimus, illuc lectorem remittimus. Contuendo igitur, cuncta
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:58 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
288
ne
Oreste
Trabucco
fittamente
inda
hac iudicium.
Ratio est, quia per lineas & partes manus, considrt ipsam corporis tem
periem, & ex temperie corporis probabiliter indagat animae propensiones...
Chiromantia astrologica prorsus vana & illicita, scientiae nomen non meretur32.
31. Sul tema delle signature M.L. Bianchi, Signatura rerum. Segni, magia e conoscenza da
Paracelso a Leibniz, Edizioni dell'Ateneo, Roma 1987 (su Della Porta particolarmente
pp. 90-92).
32. M. Del Rio, op. cit., pp. 201-2.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:58 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
ne ed animali35.
1602.
35. Sul valore dell'analogia nel pensiero di Della Porta cfr. C. Vasoli, L'analogia
universale, cit. Sulla chiromanzia dellaportiana ha scritto pagine brillanti L. Rodler,
/ segni mimici del volto. Studi sulla tradizione fisiognomica tra Cinque e Seicento, Pacini, Pisa
1992, pp. 57-87. La Rodler, tuttavia, limitandosi all'esame della versione del Sarnel
li, giunge a conclusioni non sostenibili alla luce della storia del testo originale latino.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:58 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
290
Oreste
Trabucco
all'Indice.
La
delicata
il
testo
lasciava
tutta
condo
libro,
intitolato
passim
reperiuntur,
pe
e
divinatrice,
Della
scorso,
che
si
legge
lier:
Empyrici isti, qui semper sibi somnia fingunt et larvas, scribunt in manibus
nes lustranti mihi videre licuerit. Vident in manibus characteres, ut ii, qui in
nubibus castra, equos, centauros et sphingas vident. Sed, quid in his veri
Che poi le Croci significhino dignit, le stelle l'istesso, il T sia simile alla
Croce, i circoli dinotino il contrario, i semicircoli se compariscono soli, che
significhino bene, se doppij male: perch queste cose non sono fondate su
ragioni naturali, n su la cognitione del temperamento, le lasciamo via senza
Fisici fondamenti39.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:58 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
P
n
Napoli Societ napoletana di storia patria, Napoli 1932, pp. XXXV-XLIII (in que
ste pagine si pubblica il catalogo delle edizioni del Bulifon); cfr. pure la nota bio
bibliografica premessa all'edizione delle lettere ad Antonio Magliabechi in Lettere dal
regno ad Antonio Magliabechi, a cura di A. Quondam e M. Rak, Guida, Napoli 1978,
pp. 107-11.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:58 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
292
Oreste
Trabucco
confini
italiani
grazi
approntata
dallo
stes
Cultura
e
sensibilit
la
cura
dell'edizione
d
te
una
biografia
di
segnalati
come
propr
trattato,
al
fine
di
c
dice
che
tate
consiste
di
dall'Autore
un
ne'
dell'huomo43.
Ca
Un
ultimo
interessan
andr
considerato.
L
Spensierati
di
Rossan
ma
nota
l'attivit
c
una
tensione
enciclop
poraneo,
il
cui
docum
paedia.
Gimma
nutri
storia
dei
progressi
d
bulosa
segnata
dalla
re
pertanto
con
acrib
Nel
1703
si
pubblica
accademici
al
della
Sarnelli
Societ
grande
ril
mia:
Stamp...
43.
Si
44.
la
verit
Porta,
raccolto
pi
rec
Encyclopaedia
Seicento),
in
Id.,
in
16
Chirofiso
bibliografia
Nuova
del
in
Ma
physiognomonia
Della
La
Naturai
tratta,
humana
G.B.
la
Studi
(Ca
in
Profezia
ra
Napoli
1974,
pp.
821-912;
A
Gimma,
Archivio
Storic
natura
1982,
religione.
pp.
Mondo
468-76;
G.
new
Belgio
Gimma,
Studi
Filosofici
naturale
nel
Meridi
XVI-XIX),
Universit
di
P
scienza
e
la
medicina
del
suo
tempo.
Centro
di
Studi
Vichiani
preziosi
suggerimenti
in
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:58 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
Ho stimato, dico, giovevole il darla [la Chirofisonomia] alla luce, come fonda
provenir dalle stelle infallibilmente, quanto nelle mani si scorge, & essi
scioccamente predicono47.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:58 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
294
Oreste
contro
la
commune
maggior
volta
si
Trabucco
sen
ispiratore
era
de
abilmente
La
lettera
importa
uno
scritto
che
uno
s
cisi
con
cui
il
si
badi
alla
sede
mico
Giovan
Gimm
alle
Battista
riferisco
alla
Dissertat
chiroscopia,
la
seconda
I
due
testi,
del
Gimm
ne
di
quel
percorso
l
William
Harvey,
si
so
arcane
simpatie
per
anatomico.
Il
sapere
tomia
ribalta
definiti
che
non
reggono
al
v
Non
del
tutto
ingius
la
Porta
come
inizia
compimento.
L'osser
48.
La
Galleria
di
Minerva
o
presente
Secolo,
ma
ancora
n
V,
pp.
311-17.
49.
Sui
rapporti
50.
G.B.
Fantoni,
intratten
Obervatio
riam
Lancisium
Clementis
X
tiones
II
Quarum
prior
est
De
Apud
Andream
Poleti,
171
vembris
MDCCX,
occupa
metoposcopia).
51.
Per
almeno
Il
la
M.
coltello
storia
di
questo
Galzigna,
La
fa
lo
stilo.
Animali,
Saggiatore,
Milano
1979,
pp
e
XVII,
in
G.
Micheli
(a
cur
nella
societ
dal
Rinascime
ventario
del
mondo.
Catalogaz
Mulino,
Bologna
1992,
pp
gli
scritti
del
Gimma
e
del
prevedibilmente,
la
com
questo
caso
la
fisiognomi
pervade
gli
studi
medici
r
giare
in
questa
sede,
sicch
cento:
Storia
dal
monopolio
dogma
d'Italia.
Annali
7.
M
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:58 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:47:58 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
CONVEGNI BRUNIANI
1990-1995*
Negli ultimi anni non sono davvero mancate, per gli studiosi di Bruno, in
Italia come fuori d'Italia, le occasioni di incontro, confronto e riflessione
intorno ai diversi aspetti e momenti della vicenda biografica ed intellettuale
del Nolano. Questa breve rassegna dei pi recenti convegni bruniani prende
le mosse da Heidelberg, dove nei giorni 13-16 marzo 1990 si tenuto, per
iniziativa dell'Universit di Kassel e dell'Istituto Italiano per gli Studi Filo
sofici, un convegno di studi sul tema Die Frankfurter Schriften Giordano Brunos
und ihre Voraussetzungen (gli Atti dei lavori sono stati pubblicati, con lo stesso
mon Ditchfield.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:48:04 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
lire una relazione fra la concezione della relativit delle religioni e delle
policentrico.
Dei numerosi altri interventi che qui, per ragioni di brevit, non possibi
le ricordare, ci limitiamo a dire che molti di essi vertevano sul tema della
generazione della molteplicit dall'unit, ripropostosi nei diversi contesti in
cui gli scritti francofortesi sono stati di volta in volta esaminati. Conforme
mente agli auspici degli organizzatori del convegno, questo tema stato il
leitmotiv di tutta la discussione.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:48:04 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
Rassegne
299
sto
anch'esso
nell'
differenziazione
s
scrupoli
ortodossi
ca
ricerca
filosofi
evidente,
nonostan
da
Platone
a
Lucr
con
l'incisiva,
prep
nella
duplice
veste
Nicola
Badaloni
(Rif
e
morale
di
G.
Brun
la
nozione
di
'ente
tici
cui
il
termine
fra
individuo,
libe
compie
la
fine
defi
costituisce;
mostran
idearum
o
il
Candel
e
di
travestimenti;
bruniani
dell'ugua
Luciana
De
Bernart
ha inteso mostrare come la difesa bruniana della verit fisica della teoria
gli spunti diversi presenti nella tradizione del naturalismo antico. Del poe
ma lucreziano Bruno utilizza sia alcuni concetti specifici che l'impostazione
generale, polemica nei confronti delle astrattezze della fisica aristotelica, e
tesa al recupero della fisicit, autonomia e legalit dei processi della natura,
struttura rigidamente normativa in grado di spiegare ogni fenomeno e, insie
me, di guidare l'uomo alla conquista della verit. Un tema lucreziano parti
colarmente fecondo in Bruno poi quello dell'autoproduttivit della natura:
motivo al quale vanno ricollegate sia la concezione dell'indistruttibilit della
materia che la teoria della generazione spontanea. Ed nel quadro di questa
prospettiva vitalistica che va considerata anche la caratterizzazione brunia
na dello Spiritus, intermediario fra anima e materia, forza una ed unificante,
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:48:04 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
deificazione.
philosophia in un mondo infinito, fonte di nuovi rapporti fra Dio, uomo, uni
hanno preso parte Germana Ernst, Hilary Gatti, Maria Muccillo, Leen
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:48:04 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
Rassegne
301
Carella,
G.
Ernst,
G
G.
Spinosa)
alterna
articola
in
due
sezion
pone
come
della
formazione
br
verse
tappe
della
sua
dice
documentaria.
giornata
dei
docum
volume
si
documentazione
int
Spampanato,
ormai
giorni
inglese
e
ted
suale.
dato comune che emerso dagli interventi che si sono succeduti a Torino,
presso la Fondazione Luigi Firpo, il 2 e 3 marzo 1994, nel corso di due
giornate di studi in memoria dello studioso torinese, in occasione della ri
eroico di una costante difesa del diritto alla ricerca filosofica emerso anche
essi consentono al Nolano di attuare una difesa efficace delle sue dottrine
filosofiche. Allo stesso modo, l'urgenza con cui Roma chiede l'avocazione
del processo interpretata come segno di un mutamento profondo nella
struttura del processo inquisitoriale, che cerca adesso di riafferrare e com
prendere anche le posizioni pi fluide e sfumate, in precedenza destinate a
sottrarsi ai meccanismi dell'Inquisizione. I giudici romani colgono pertanto
l'estrema pericolosit di Bruno, portatore di eresie nuove: e scaturisce pro
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:48:04 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
tore di una rifoma religiosa radicale. I toni concilianti assunti da Bruno nei
confronti dei giudici vanno quindi considerati, a parere dello studioso, come
un tentativo estremo di salvaguardare uno spazio per la sua opera di rifor
ma. Sembra per trovare posto in questa analisi anche l'archetipo tradizio
nale di un Bruno focoso ed ingenuo, incapace di valutare con precisione
l'equilibrio delle forze in gioco: ed ecco che lo stesso irrigidimento finale
viene interpretato in relazione ai tratti pi dirompenti della psicologia di
Bruno, diventando atto definitivo di orgoglio davanti all'ineluttabilit dello
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:48:04 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
Rassegne
di
sulle
303
varianti
ap
sono
qui
interpr
menti
intercorsi
Nolano abbia un senso solo se posta in relazione con la crisi di una immagi
legge e religione e l'analisi critica delle forme originali in cui il filosofo rece
sul pensiero di Bruno, perch il richiamo alla ruota del tempo e alle sue fasi
alterne sta a fondamento anche del modo in cui Bruno pensa se stesso. Muo
vendo da tale constatazione, Ciliberto affronta il problema dei rapporti che
stringono insieme biografia e filosofia. Sottolinea, pertanto, come il lavoro
affannoso da cui scaturiscono in un arco di tempo relativamente breve i
grandi testi bruniani possa essere valutato, al pari di certe decisioni e scelte
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:48:04 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:48:04 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
Rassegne
305
nel
suo
geocentr
quanto il copernicanesimo di Digges si basa su una gerarchia cosmo
ontologica inaccettabile per il Nolano. Ancora a proposito delle varianti del
la Cena, Monica Fintoni ha presentato un'analisi che interpreta la prima
variante, intorno alla scala del numero binario, come una rimozione di ele
menti scomodi quali la teoria e la pratica dell'ari reminiscendi, che potevano
struzione dei rapporti intercorsi fra Bruno e le opere di Ugo di S. Vittore che
come ricorda Fintoni ha scritto ben due opere intitolate Arca di No:
un'allegoria morale ed una di contenuto mistico. Sempre sul tema della
mnemotecnica ha svolto un'interessante ricostruzione Stephen Clucas, di
mostrando che la concezione bruniana della mnemotecnica come teoria psi
in Inghilterra degli scritti del Nolano sulla memoria andata ben oltre le
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:48:04 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
fra l'altro alcune testimonianze sul favore di Bruno per le traduzioni, inter
pretate dal filosofo come il fondamento di tutta la scienza. Bruno, sottolinea
festazioni infinite della vita entro le strutture rigide di una lingua unica. Ad
un progetto per l'edizione inglese delle opere bruniane rimandano invece gli
interventi di Brian Copenhaver ed Hilary Gatti: quest'ultima, in particola
re, ha presentato uno specimen della sua traduzione della Cena delle Ceneri,
ponendola a confronto con l'analogo tentativo compiuto da Frances Yates.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:48:04 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
Rassegne
307
pensiero
brunian
individuando
nel
nell'uguaglianza,
Conference Report: Indizio di reato
This three-day Conference and related events was organized by the wri
Andrea Nappi on behalf of the Comune di Nola with the financial support o
Hall. Prof. Aldo Masullo and Prof. Michele Ciliberto were invited to be 'la
Corte'; the prosecutor was John Bossy (with the assistance of Simon Ditch
field who interpreted for his colleague) and the defence was provided by the
ments of what they had already said in print; the former working from con
The Conference had begun with a public showing of Montaldo's film Gior
dano Bruno in the Teatro Umberto and closed with an assembly in Piazza G.
Bruno to commemorate the 392nd anniversary of the philosopher's burning
on the morning of 17th. On the previous evening there was a performance of
tana di Teatro.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:48:04 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:48:04 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
ripresa negli anni '80 e '90 della storia della letteratura italiana. Lo
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:48:11 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
Campanella nei riguardi della Chiesa della Controriforma. Per molti teorici
politico-religiosi, la Controriforma riforma e rafforzamento conseguente
di quella Chiesa che c' e va difesa, affermata ed estesa fra gli uomini; per
Campanella, la Controriforma il passaggio obbligato, la sola via... per
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:48:11 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
Rassegne
311
tutela
della
prima
Stato
un
organis
regolamentare
le
I
temi
politici
e
r
quale
Asor
Rosa
estranei
alla
concez
tatio,
secondo
la
ce
nescava
la
sentano
poesia
come
un'ar
to
alle
fonti
biblic
linguaggio
campan
Le
connessioni
fr
metafora
sono
al
c
di
di
Remo
analisi
Torino
Ceserani
dei
testi
1980,
e
e
pp.
seicentesca,
fatta
d
Storia
per
generi
e
vol.
II:
Dal
Cinquec
1994,
pp.
228-229.
Gli
autori
del
test
Badaloni
per
rilev
liano,
si
rifanno
al
per
decifrare,
sec
sessive
della
poesi
342-343).
Ancora,
quale
strumento
c
guise
oscure
ludic
(cfr.
p.
428).
Le
os
parativa
di
respir
temporanea,
e
in
duttilit
e
la
capac
questa
concezione
di
comunicazione
(
rendolo
di
diritto
Secondo
Erspamer
che
esista
uno
stret
richiama
la
discor
Rizzoli,
Milano
19
fondata
da
sulla
quella
segno
rappr
rinascim
ci
che
esso
mentale
Foucault
Alla
stessa
stregu
minetti,
nell'artico
co
(in
Storia
della
ci
vol.
III,
Utet,
Tor
lenza
religiosa
e
fi
Guglielminetti
pr
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:48:11 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
tura italiana, vol. II, Einaudi Scuola, Milano 1991, p. 315), Guglielminetti
accetta con moderazione le argomentazioni di Giovanni Di Napoli, anche se
non ne condivide le conclusioni estreme circa una straripante ortodossia
del pensatore calabrese. Per Guglielminetti, una cosa certa ormai: che il
Campanella ha da intendersi come un riformatore della fede cristiana, non
come un rivoluzionario (p. 272). Lo studioso acutamente rileva, fra gli
aspetti essenziali della vita e dell'opera di Campanella, la sua profonda vo
cazione profetica, che si commisurava alle contingenze storiche. Egli per
trascura l'elemento di conflitto provocato dalla tensione tra tradizioni mille
naristiche, cui Campanella attingeva, e ideologia della Controriforma. La
stessa Citt del Sole, secondo lo storico della letteratura, sensibilmente in
fluenzata dal profetismo campanelliano. In essa Guglielminetti, riprenden
do gli studi di Firpo e della Yates, vede emergere codici culturali diversi: da
quello profetico a quello ermetico, dall'utopia di Thomas More alle simme
trie razionali delle citt degli architetti del Rinascimento. Ma lo storico ritie
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:48:11 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
Rassegne
313
Rosa
ignora
non
nette
la
Bartoli.
sua
prodi
Campanell
profondo,
dirett
natura,
che
sfoc
riferimento
a
tal
concezione
vitali
plurivocit
del
pe
cultura
napoletan
di
istanze
metod
accademie,
De
anche
Giovanni),
principio
brunian
Mentre
nel
volu
capitolo,
nell'amb
che
di
Manierismo
einaudiana,
unitario
dopo
nel
s
zione
di
A.
Asor
1993,
pp.
725-75
pia
carceraria:
i
sentore
di
segreg
sione,
di
sorvegl
Questa
particolar
chiusa'
solo
'societ
quell'ironia
Battista,
la
che
Citt
rigoroso,
piramid
che
dell'uniformi
Battista
correla
sembra
giustifica
monopolio
della
es
delle
coscienze,
e
interiore
homine.
generale,
l'utopi
terra
una
Citt
f
Civitas
Dei
e
citt
genesi
del
mondo
realizzazione
su
q
nato,
mediante
u
Ne
deriva
la
sco
ro
finita
nel
Reg
utopia
e
modern
interessi,
diversif
opportunit,
diss
L'utopia,
invece,
scissioni,
compri
L'analisi
dell'uto
lati
Boringhieri,
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:48:11 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
pu intendere che non affatto l'analisi realistica dei fenomeni storici quel
che distingue gli utopisti moderni da Machiavelli, ma la descrizione di un
mondo spoliticizzato, pacificato in una mitica unit.
Gennaro Maria Barbuto
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:48:11 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
Recensioni
315
Cornelius
Agripp
pagni,
Brill,
Lei
stian
Thought
Nei
primi
mesi
tanti
ed
apprez
tempo
abate
di
copia
manoscri
Agrippa
nei
mes
Wrzburg,
nell'i
mio
inviava
ad
A
giovane
amico
a
suo
scritto:
Un
ria
vulgaribus,
munices
amicis:
tem,
ne
boum
c
temio
ebbero
sic
di
limitare
la
ci
scritta.
Pi
di
venti
an
del
luglio
1533,
ti
anni
durante
ad
approfondire
prattutto
ad
acc
sione
originale
pa
pubblic
ad
d
A
artium
declama
phaeus,
di
l
a
p
magico,
contene
Attraverso
il
c
mann,
Zu
einer
Archiv
fr
Ku
parziale
del
1531
gni
ha
recentem
blicata
dalla
cas
testo
stampato
to
da
Nowotny
Agrippa
von
Net
Nowotny,
Akad
zione
rivista
dir
di
con
l'edizion
blioteca
Univers
a
Tritemio
e
ch
meglio
risponde
ne,
confronta
lo
stato
interm
spetto
zione definitiva.
al
manosc
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:48:17 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
contemporanee.
Laterza, Roma-Bari 1984 [la ed. Bari 1954] p. 160) e di Paola Zambelli
(Cornelio Agrippa nelle fonti e negli studi recenti, Rinascimento, XIX (1968), p.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:48:17 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
Recensioni
di
'
Cornelio
317
Agrippa
tuto
di
Filosofia
Questa
accurata
an
della
sua
storia,
s
determinanti
per
il
nell'intenzione
del
renti
contraddizio
interessi
per
la
r
scettici
del
De
vani
divenuti
pi
evide
Compagni,
nell'int
al
testo,
infatti
mostrare
la
contin
arricchitosi
nell'edi
Questo lavoro di identificazione delle fonti offre agli studiosi una mappa
esauriente di citazioni e debiti inespliciti che difficilmente potrebbe venire
ampliata, a meno di non rintracciare notizie dirette sulla biblioteca persona
le di Agrippa. Quello che oggi appare auspicabile , invece, uno studio che
segnali i canali di diffusione e la fortuna di quest'opera enciclopedica, che
proprio per la sua struttura compilatoria si prestava ad un utilizzo immedia
to da parte dei cultori di magia e di scienze occulte.
Non sorprende perci che, tra gli altri, un autore come Giordano Bruno
abbia attinto materiale teorico assai prezioso per la stesura degli opuscoli
magici proprio dal De occulta philosophia. A sottolineare il debito di Bruno con
questo testo, a lungo considerato un manuale pratico di magia, prima anco
ra che Garin (Medioevo e Rinascimento, cit., p. 150) sottolineasse la dipendenza
delle immagini dei decani proposte da Bruno nel De umbris idearum da quelle
descritte da Agrippa {De occulta philosophia, II, 37), furono gli editori delle
opere latine, e soprattutto Felice Tocco, che alle opere inedite di Bruno (di
cui fanno parte gli opuscoli riguardanti la magia) dedic un saggio {Le opere
inedite di Giordano Bruno, Tipografia della Regia Universit, Napoli 1891),
rimasto a lungo l'unico studio su questi tardi testi bruniani.
Molti dei punti rimasti oscuri nella trattazione di Tocco potrebbero essere
chiariti alla luce di un confronto con l'opera di Agrippa, che fu spesso l'ele
mento di mediazione tra Bruno e la tradizione precedente. Sfugg, ad esem
pio, a Tocco la dipendenza da Agrippa {De occulta philosophia II, 24) del
capitolo dedicato da Bruno alla potenza dei suoni nella cura dei veleni: nelle
Theses de magia (in Opera latine conscripta, III, Le Monnier, Firenze 1891, p.
478) Bruno parla di un non meglio precisato experimentum ex phalangio,
che Tocco confessa di non conoscere e che Agrippa, attingendo da Ficino,
De vita III, 21, esplicita cos: Legimus etiam eos, qui in Apulia a phalangio
tacti sunt, stupescere exanimesque iacere, donec certum sonum audierint,
quo quisque suo audito saltat apte ad numerum ac convalescit atque postea,
si post longum tempus consimilem sonum audierit, subito concitatur ad sal
tum. Ma sfugg pure a Tocco il debito con Agrippa {De occulta philosophia, I,
43) del paragrafo riguardante le fumigazioni nel capitolo De aere seu spirita
del trattato De rerumprincipiis (in Opera, III, p. 526: in questo caso si tratta di
una pagina copiata quasi alla lettera dal testo di Agrippa).
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:48:17 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
mathematica.
resto.
Delfina Giovannozzi
e quei circoli parigini che pure avevano mostrato una indubbia amm
ne per il pensatore italiano, risulta ancora oggi condivisibile ad ol
quantanni dalla sua formulazione - o appare invece inadeguato o in
ciente? E inoltre, quale fu l'effettiva presenza di Campanella nella c
francese del XVII secolo e quali le reazioni suscitate dalle sue opere?
interrogativi intende rispondere un agile e utile volume di Michel-P
Lerner: Tommaso Campanella en France au XVIIe sicle, che trae origine
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:48:17 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
Recensioni
319
dell'autore
propone
di
ne
me
opere
del
legg
permet
del
pen
da un reale interesse e da una viva attenzione che non si limitano alla sola
directe ne peut tre que la Vita Campanellae dicte Naud et reste indite
(p. 111).
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:48:24 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:48:24 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
[t]
G.B., Cabala del cavallo pegaseo con l'aggiunta dell'asino etilenico, a cura di N.
La Cabala del Cavallo pegaseo, dedicata, contrariamente agli altri dialoghi lon
due opere esiste, quindi, un legame tanto stretto da far supporre che i
progetti di riforma, presentati da Bruno nello Spaccio abbiano la loro con
tinuazione nella Cabala, opera dunque tutt'altro che accessoria, essendo al
contrario parte integrante del progetto complessivo di riforma, senza di cui
* M = testo; [ra] = ristampa anastatica; [tr] = traduzione (le schede sono dispo
ste in ordine alfabetico secondo il titolo delle opere; per ogni singola opera, le schede
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:48:30 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
dono ma fondano allo stesso temDO la costruzione dellp sole verit a eressi hi li
all'i
M.P.E.
[TR]
italiano editado por Giovanni Gentile (G.B., Dialoghi italiani, 3a ed. revisada
por G. Aquilecchia, Firenze 1958). Se ha consignado al margen la pagina
cin de la edicin originai. La Introduccin, un estudio pormenorizado so
bre el tema del dialogo, la 'ignorancia', trata tambin los temas de la 'Asini
dad', de la doctrina del alma en la Cabala y la naturalizacion de sujeto hu
mano, de la Cabala y el proceso inquisitorial. Introduccin y notas se con
vierten en una eruia excelente de esta breve pero valiosa obra brunia
R.R.G.
[tr]
G.B., La cabale du cheval Pgase, traduit de l'italien, prsent et annot par B.
Levergeois, Editions Michel de Maule, Paris 1992, LXIV-122 pp. [vd. sche
[t]-[tr]
G.B., Chandelier, introduction philologique de G. Aquilecchia, texte tabli
par G. Aquilecchia, prface et notes de G. Brberi Squarotti, traduction de
Y. Hersant, Les Belles Lettres, Paris 1993 (Oeuvres compltes de G.B.,
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:48:30 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
Schede
323
segnalati
pes,
int
parigin
ormai
provat
dXYeditio
pr
de
insieme
ranno
precis
dizione
pubb
collazionati
Prefazione,
male
del
test
marca
la
div
commedia
s
terizzato
dal
M.P.E.
[t]
G.B., Candelaio, a cura di G. Brberi Squarotti, Einaudi, Torino 1993 (Col
lezione di teatro, 59), 196 pp.
Settima ristampa della ormai classica edizione della commedia, annotata e
presentata da Giorgio Brberi Squarotti, il quale ha fatto ricorso fondamen
talmente al testo stabilito da Vincenzo Spampanato (1909; 1923). Anche
l'Introduzione, accantonando gli schemi interpretativi psicologici della criti
ca ottocentesca e insistendo sul valore dell'intrigo messo in moto da Bruno e,
[T]
G.B., Il Candelaio, a cura di A. Guzzo, introduzione di A. Riccardi, note di R.
come momento di incontro tra satira e morale, momento in cui la vis comica
d forma alle ragioni espressive della filosofia e dell'etica bruniane (p. VI).
Approfondendo e ampliando gli elementi polemici, essenzialmente volti con
tro il petrarchismo, presenti in Berni, Folengo e Aretino, Bruno adotta una
M
G.B., Candelaio, a cura di I. Guerrini Angrisani, Rizzoli, Milano 19943 (Bi
blioteca Universale Rizzoli, L 104), 332 pp.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:48:30 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
[T]
[tr]
G.B., Von der Ursache, dem Prinzip und dem Einen, aus dem Italienischen ber
Die bersetzung von De la causa, principio e uno durch Adolf Lasson erschien
zwar schon 1872 zum ersten Mal, ist aber im allgemeinen sehr genau. Sie
hlt auch heute noch dem Vergleich mit anderen neueren deutschen Uber
setzungen stand (G.B., ber die Ursache, das Prinzip und das Eine, bersetzung
5113). G.B., Von der Ursache, dem Prinzip und dem Einen, Akten des Prozesses der
Inquisition gegen Giordano Bruno (nach den bersetzungen von Paul Seliger
und Ludwig Kuhlenbeck), bearbeitet von E. G. Schmidt, herausgegeben
von J. Teller, das europische buch/Reclam Leipzig, Berlin-Leipzig 1987
(eurobuch, 26), 247 S. Allerdings mute vom Herausgeber die 'Proemiale
epistola' neu bersetzt werden. Die vorliegende Bearbeitung erschien zuerst
1977, sodann 1983 und 1993 jeweils verbessert. Werner Beierwaltes analy
siert in der Einleitung (inzwischen integriert in: W. Beierwaltes, Denken des
[TR]
G.B., Del infinito: el universo y los mundos, traduccin, introduccin y notas de
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:48:30 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
Schede
325
Primera
la
trad
edicin
537),
Ge
contrast
en
la
Bodleia
tore
napolet
cin
GentileI.
Bruno
en
titulo
del
di
IV.
Cprnic
restablecimie
concepcin
ar
na;
VI.
Los
so
inquisitor
logo.
R.R.G.
[tr]
G.B., Zwiegesprche vom unendlichen All und den Welten, verdeutscht und erlu
wieder narhcredrnrkt obwohl sie snrarhlirh wie inhaltlich von der 'Rrnno
[tr]
G.B., ber das Unendliche, das Universum und die Welten, aus dem Italienischen
universo e mondi vor, die Ludwig Kuhlenbecks bersetzung von 1892 ver
ben und Werk Brunos, ein aktuelles Literaturverzeichnis und ein Nachwort,
das Brunos Schrift mit den Gattungen philosophischer Literatur der Zei
vergleicht, machen aus dem Heft ein ideales Instrument fr den Unte
richt. P.R.B.
M
G.B., Eroici furori, introduzione di M. Ciliberto, testo e note a cura di S.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:48:30 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
[t]-[tr]
G.B., Le souper des Cendres, texte tabli par G. Aquilecchia, prface de A
Ophir, notes de G. Aquilecchia, traduction de Y. Hersant, Les Belles Let
La collazione dei vari esemplari cWedLio princeps londinese del 1584 tes
monia tre diverse redazioni del testo, rimaneggiato in corso di stampa. L
redazione definitiva comprende delle sostanziali modifiche all'inizio del p
mo e in vari luoghi del secondo dialogo, varianti di minore portata all'iniz
del terzo. Le redazioni primitive sono state riprodotte nelle Appendici I e
Secondo Ophir, autore dell'Introduzione, il tema cosmologico non sareb
che il tema fittizio della Cena, legato alla pura strumentalit della finzion
letteraria. L'oggetto centrale del testo consisterebbe invece nel tentativo
fondare l'istanza autoriale, di costruire cio la figura del Nolano come vo
autorevole in grado di garantire la validit epistemologica degli enunciat
Ophir svolge questo tema attraverso una doppia prospettiva: storica e let
raria. Dal punto di vista della storia delle idee, Bruno si colloca su un ter
torio di confine delimitato dalla invalidazione, che Ophir sembra consider
re solo da una prospettiva contenutistica e non anche metodologica, de
di garantire verit non autorizzate dalla tradizione. Dal punto di vista lette
rario Ophir legge la diffrazione delle voci 'narranti' nel dialogo come stru
mentazione di un'autobiografia ideale attraverso la quale Bruno realizzereb
be il suo progetto di autolegittimazione. Da segnalare l'apparato di note a
cura di Aquilecchia, costruito nel senso di una puntuale e accurata conte
stualizzazione della scrittura e delle tematiche della Cena, sia in direzione
storico-biografica, sia in direzione filosofico-letteraria. M.P.E.
[RA]
G.B., La cena de le Ceneri, presentazione di M. Ciliberto, Giardini editori, Pisa
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:48:30 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
Schede
327
Ristampa
anas
Charlewood,
sura
definitiv
parte
del
dial
censito
si
594).
Gi
nell
1955,
la
redaz
dell'esemplare
nel
quale
quel
lecchia
pubbli
Lettres,
Paris
M
G.B., La cena de le ceneri, a cura di A. Guzzo, introduzione di A. Riccardi,
XXIV-112 pp.
Il testo del primo dialogo londinese di Bruno qui riproposto quello stabili
to da Augusto Guzzo per l'edizione Ricciardi delle Opere di G. B. e T. C.
(Milano-Napoli 1956), dalla quale sono tratte anche le note di Romano
Amerio. L'Introduzione di Antonio Riccardi mette in rilievo i diversi piani
tematici che vengono svolti da Bruno con l'intento di creare una saldatura
profonda tra filosofia e letteratura, perch attraverso la variet di questa il
di del mondo (p. Vili). In tal modo, possibile riconoscere nella 'Proe
miale epistola' i lineamenti di una poetica del dialogo; nel primo dialogo
l'affacciarsi della polemica antipedantesca sullo sfondo del copernicanesi
mo; nel secondo dialogo il senso, metaforicamente espresso, del destino del
sapere incentrato sull'opposizione tenebre-luce; nei dialoghi successivi, infi
ne, si esprime la perentoria presa di posizione a favore della teoria coperni
cana, contro le obiezioni di Nundinio e di Torquato, con quello che ne segue
sul piano delle implicazioni di carattere teologico e scientifico. G.L.P.
[tr]
G.B., The Ash Wednesday Supper, ed. and trans, by E.A. Gosselin and L.S.
Lerner, University of Toronto Press, 1995, 238 pp.
Ristampa invariata della traduzione gi pubblicata nel 1977 .
O
M
G.B., Spaccio della bestia trionfante, a cura di M. Ciliberto, Rizzoli, Milano
19942 (Biblioteca Universale Rizzoli, L 525), 310 pp.
Ristampa invariata dell'edizione apparsa nel 1985 commentata e introdotta
da Michele Ciliberto, che vi premette il saggio Nascita dello Spaccio: Bruno e
Lutero, in cui si fa il punto circa il soggiorno londinese di Bruno e l'atteggia
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:48:30 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
John Toland, che vi appose una serie di postille l'esemplare, passato poi
nelle collezioni del principe Eugenio di Savoia, si conserva ora presso la
Questa traduzione francese dello Spaccio, assieme a quella della Cabala, cura
ta dallo stesso Levergeois e apparsa nello stesso anno, si inserisce nel clima
di grande interesse nato intorno a Giordano Bruno in questi ultimi anni in
Francia, e non solo tra un pubblico di lettori specializzati. L'autore delle
traduzioni era gi noto ai brunisti per la versione francese del De l'infinito
(G. Bruno, L'infini, l'univers et les mondes, Berg International, Paris 1987), ed
d'une pense toujour avide d'investir celle d'autrui (p. LXXIII). Nelle
[tr]
G.B., The Expulsion of the Triumphant Beast, ed. by A.D. Imerti, Nebraska
University Press, Lincoln and London 1992, 336 pp.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:48:30 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
Schede
329
[tr]
G.B., Expulsion de la bestia triunfante, traduccin, prlogo y notas de M. A.
[t]-[tr]
G.B., De magia. De vinculis in genere, a cura di A. Biondi, Bibliotec
magine, Pordenone 19904 (Il Soggetto & la Scienza), XXIV-218 p
Ristampa della traduzione (con testo latino a fronte) di due tra que
opere del Nolano raccolte da Felice Tocco nel vol. III degli Opera
conscripta (Florentiae 1891). Riprendere la linea di una tradizione
(p. XII).
[tr]
G.B., De rerum principiis, una riforma della 'magia', a cura di N. Tirinnanzi,
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:48:30 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
[T]
G.B., De umbris idearum, a cura di R. Sturlese, premessa di E. Garin, Olschki,
M.A.G.
[tr]
G.B., Il Sigillo dei Sigilli e i diagrammi ermetici, a cura di U. Nicola, traduzio
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:48:30 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
Schede
331
curatore
Ub
quell'aspetto
mnemotecn
teoria
brun
compiuta
d
carattere
er
zioni
aggiun
De
Mordenti
[tr]
G.B., On the Composition of Images, Signs & Ideas, translated by Ch. Doria,
D.v.W.
[tr]
G.B., ber die Monas, die Zahl und die Figur als Elemente einer sehr geheimen Phy
Dies ist die erste deutsche bersetzung einer lateinischen Schrift Brunos
nach dem II. Weltkrieg. Sie will Bruno von dem durch die italienischen
Schriften gefrderten Image des Kosmologen und Ketzers befreien. Wh
rend Elisabeth von Samsonow in der Einleitung (S. IX-L) Bruno mit Blick
auf Bewutseinstheorien von Schelling bis Freud aktualisiert, stellt Martin
Mulsow ihn in den Kontext der mathematischen Literatur des 16. Jahrhun
derts (dieser Kommentar, S. 181-269, ist dem Stile nach eine Monogra
phie, wogegen die Anmerkungen, S. 159-179, eher mager sind). Keine Sor
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:48:30 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
chen. P.R.B.
Tommaso Campanella
[t]
Il ritrovato Apologeticum di Campanella al Bellarmino in difesa della religione natu
rale, a cura di G. Ernst, Rivista di storia della filosofia, 1992, 3, pp. 565
586.
[ra]-[tr]
T.C., Apologia di Galileo. Tutte le lettere a Galileo Galilei e altri documenti, intro
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:48:30 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
Schede
333
La
traduzione
scutibile,
Intr
zione
secentes
dalle
nove
lett
in
un'appendi
guardanti
il
p
del
1616
testi
altre
pi
due
il
pr
inter
edizio
e
di
S.
Fem
l'edizione
susc
novit,
ma
ut
debiti,
lavori
dirlo,
ma
alla
riproduzioni
d
autentico
e
ser
dal
latino
dell
subito
dopo
la
'traccia'
della
[tr]
T.C., De/enee of Galileo, the Mathematician from Florence, trans, from the Latin
[t]-[tr]
T.C., De ceremonialibus Iesu Christo observatis: Theologicorum liber XX, testo criti
testo latino presenta, a fronte, la traduzione italiana che, come per gli altri
volumi, opera dello stesso Amerio. La cura del volume stata affidata a
Maria Muccillo, che, oltre all'edizione del testo latino, ha condotto un utilis
simo e benemerito lavoro di riscontro delle fonti degli autori citati (i prece
denti volumi si limitavano al riscontro delle citazioni bibliche) : lavoro ingra
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:48:30 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
[t]-[tr]
T.C., De Sancto Ludovico, a cura di C. Ferri, Bulzoni, Roma 1990, 112 pp.
Nella Collana minor dei Quaderni di Storia della Critica e delle Poeti
che, diretta da Mario Costanzo, ha visto la luce, nel 1990, un commento
inedito di Campanella ad una poesia di Urbano Vili. Si tratta dell'analisi
del componimento De Sancto Ludovico di Maffeo Barberini che Campanella
analizz nei suoi Commentarla. Tali studi, che ben si conciliavano con le
istanze di una poetica attenta alle esigenze tridentine, furono offerti agli
studenti della scuola degli Scolopi di Frascati, dove il frate domenicano tra
scorse alcuni periodi di soggiorno tra il 1630 ed il 1632, ospite di Giuseppe
Calasanzio, come docente di filosofia. I Commentaria non videro mai la luce
per l'ostilit della Curia romana, e ancora oggi la gran parte di questi testi, il
cui manoscritto si conserva nella Biblioteca Vaticana (cod. Barb. lat. 1918),
risulta inedita. Il commento, che si pone precise finalit didattiche, diviso
in una prima parte riservata agli studenti delle classi inferiori ( Commentum ad
[t]
G. Ernst, Monarchia di Cristo e nuovo mondo. Il Discorso delle ragioni che ha il re
cattolico sopra il nuovo emisfero di T. C., in Studi politici in onore di Luigi Firpo, a
cura di S. Rota Ghibaudi e F. Barcia, vol. II: Ricerche sui secoli XVII-XVIII,
Angeli, Milano 1990, pp. 11-36.
Di questo testo inedito di Campanella (cfr. pp. 22-31), esistono diversi testi
moni manoscritti in biblioteche italiane e straniere, accuratamente collazio
nati da Germana Ernst. Il Discorso delle ragioni che ha il Re Cattolico sopra il
nuovo Emisfero e altri regni d'infedeli secondo la Scrittura, contra li teologi che di ci
hanno scritto composto tra la fine del 1606 e la prima met del 1607 la
redazione italiana dell 'Appendix che chiude la Monarchia Messiae nell'edizione
jesina del 1633. Nei memoriali e negli indici di opere campanelliane esso
posto in connessione con quest'ultima opera, ma a volte inserito nel ciclo
di scritti 'filo-ispanici', con un'oscillazione che sottolinea la curatrice
il riflesso dell'accordo invocato da Campanella tra la 'monarchia' di Cristo e
quella di Spagna. Scopo del Discorso quello di affermare la legittimit del
l'intervento spagnolo nel Nuovo Mondo, contro le opinioni di quanti soste
nevano che il re spagnolo non avesse alcuna prerogativa, n teologica, n
giuridica, per imporre il proprio dominio oltre oceano. Come noto, il favo
re di Campanella nei riguardi della Spagna andr a mano a mano sceman
do, come mostra significativamente il documento proposto da Germana
Ernst in appendice del suo studio. G.L.P.
O
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:48:30 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
Schede
335
M
T.C., La Citt del Sole, a cura di A. Sereni, Feltrinelli, Milano 1991 , 80 pp.
Ristampa della classica edizione curata da Adriano Sereni, apparsa per la
prima volta nel 1962 assieme a una scelta di poesie.
[T]
T.G., La Citt del Sole e altri scritti, a cura di F. Mollia, Mondadori, Milano
1991 (Oscar classici), 280 pp.
H?i l\TnrHprtn RnhHin npl 1Q4-1 <i arrnmnaana lina pplta Hi nrpsip p Hi lpftp
re.
P.G.
[t]-[tr]
T.C., La Cit du Soleil. Texte latin de l'dition de Paris 1637, tabli, traduit et
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:48:30 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
vidence les thmes oui rattachent la Cit du Soleil au reste de l'ouvre campa
nellienne.
M-P.L.
[T]
sentazione alla versione originale di La Citt del Sole del 1602 affiancata
una riscrittura in italiano corrente (p. 11). Nella stessa collana stata pub
blicata nel 1995 (a cura di M. Vasconi), con i medesimi criteri editoriali,
un'edizione antologizzata della Cena delle Ceneri di Bruno.
[T]
M
T.C., La Citt del Sole, a cura di M. Baldini, Newton Compton, Roma 1995
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:48:30 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
Schede
337
[trJ
(in base all'ed. critica pubblicata da L. Firpo nel 1941), La Citt del Sole (in
base all'ed. curata da Bobbio).
O
[t]-[tr]
T.C., Metafisica. Universalis philosophiae seu metaphysicarum rerum iuxta propria
Con il presente volume ha inizio, dopo tre secoli e mezzo dalla pubblicazio
ne della sua editio princeps, la prima edizione critica integrale dell' Universalis
philosophia del Campanella. Del testo, finora, si erano avute soltanto una
ristampa anastatica, nel 1961, a cura di L. Firpo (Bottega d'Erasmo, Tori
no) e un'ampia antologizzazione, con traduzione a fronte, nel 1967, a cura di
G. Di Napoli (3 voli., Zanichelli, Bologna) pubblicazioni oggi entrambe
di difficile reperimento. noto come l'elaborazione della Metafisica copra
l'intero arco dell'esperienza filosofica campanelliana: gi abbozzata negli
anni giovanili, probabilmente tra il 1580 e il 1590, l'opera era stata scritta in
prima redazione nel 1602 e poi riscritta altre tre volte, a causa dello smarri
mento del manoscritto, negli anni della prigionia napoletana. Era quindi
costantemente presente all'autore durante la composizione di altri testi e ne
accompagnava le problematiche, come attestato dai frequenti rimandi che
a essa vengono fatti in molte altre opere dello Stilese. Il libro I della Metafisi
ca, a cui si arresta il presente volume, si apre, come noto, sotto il segno
dello scetticismo, con una serie di dubitationes circa la possibilit e la
portata del sapere umano; le pagine che seguono, volte alla risoluzione di
tali dubbi, esprimono la componente sensista della filosofia campanelliana
con la determinazione della sensazione come unico orizzonte di ogni cono
scere. Il volume comprende, oltre alla Presentazione di A. Lamacchia e a
un'Introduzione dedicata alla storia del testo, una cronologia della vita e
Cl.
M.L.B.
[T]
T.C., Philosophia sensibus demonstrata, a cura di L. De Franco, Vivarium, Na
sto del 1589, quando l'autore, poco pi che ventenne, si trovava nel piccolo
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:48:30 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
bria. M.L.B.
M
T.C., Poesie, a cura di L. Vanni, Guerini e Associati, Milano 1992, 112 pp.
Il libro una edizione parziale della Scelta d'alcune poesie filosofiche di Campa
nella, con una introduzione e note di Luca Vanni. Senza motivare tale crite
rio editoriale (il libro sprovvisto di indicazioni filologiche), il curatore ri
produce il testo stabilito da Luigi Firpo a partire dalla stampa del 1622,
invece che quello della pi recente edizione critica curata da Lina Bolzoni
per la Utet. Non stato riprodotto inoltre, accanto alle poesie, il testo dcll'A
sposizione, il commento in prosa che Campanella aveva giustapposto ai versi,
collocando in tal modo la Scelta entro lo spettro di un genere e di una tradi
zione letteraria precisi. L'Introduzione (pp. 7-17) affronta in termini gene
rali alcuni dei principali temi che legano il piano concettuale delle 'poetiche'
al modello di scrittura letteraria concretizzato nella Scelta, raggruppandoli
attorno al nucleo teorico, ritenuto centrale da Vanni, della magia. Attenzio
ne particolare dedicata al fitto rapporto intertestuale che, sul piano lessica
le e sul versante contenutistico, le poesie intrattengono con la scrittura di
Dante e con i testi sacri. M.P.E.
[T]
Una lettera ritrovata: Campanella a Peiresc, 19 giungo 1636, a cura di G. Ernst e E.
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:48:30 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
Schede
339
rato
di
note,
le
tracce
fin
documento
d
sione
all'atom
aver
discusso
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:48:30 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:48:37 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
Gennaio igg
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:48:37 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms
Amministrazione ed abbonamenti
Uffici di Pisa
via Giosu Carducci 60
This content downloaded from 189.248.112.230 on Sun, 11 Sep 2016 22:48:37 UTC
All use subject to http://about.jstor.org/terms