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CORTE DI CASSAZIONE - SENTENZA 09 DICEMBRE 2009, N. 25720

Con ricorso alla commissione tributaria provinciale di (.....) la società (...) proponeva apposizione
avverso l’avviso di accertamento fattole notificare, ai fini dell'Irpeg e dell'Ilor, dall'ufficio delle
imposte di quella città per l’anno 1992. La contribuente deduceva che la pretesa
dell'amministrazione era infondata, in quanto essa aveva incorporato altra società, per la quale il
disavanzo di fusione non aveva determinato plusvalenza: le spese c.d. pluriennali erano state
sostenute quell'anno; gli interessi per crediti d'imposta erano compensativi, e comunque non ancora
esigibili, sicché doveva applicarsi il criterio di cassa, pertanto chiedeva l’annullamento dell'atto
impositivo impugnato.
Instauratosi il contraddittorio, l'ufficio eccepiva l'infondatezza del ricorso, in quanto l'accertamento
era scaturito dal riscontro di plusvalenze di fusione; i costi non erano deducibili se non con
riferimento al loro frazionamento in un quinquennio, e gli interessi erano comunque determinabili,
sicché dovevano computarsi nell'anno di maturazione, secondo il principio di competenza; pertanto
il resistente chiedeva il rigetto del ricorso introduttivo.
Quella commissione, con sentenza n. 95 del 1999, lo accoglieva in parte, e precisamente in
relazione alle sole due prime voci.
Avverso la relativa decisione l'agenzia delle entrate proponeva, appello principale, cui la
contribuente resisteva con controdeduzioni, svolgendo a sua volta quello incidentale, dinanzi alla
commissione tributaria regionale dell'Emilia Romagna, la quale, riunitile in riforma di quella
impugnata, ha rigettato il primo e accolto il secondo con sentenza n. 239 del 26.6.2002.
Essa ha osservato che, quanto alla plusvalenza inerente al disavanzo di fusione, ha preso atto della
rinuncia in autotutela nel frattempo intervenuta da parte dell'appellante. In ordine ai costi per
consulenze e spese di fusione, ha rilevato che la ripresa a tassazione non èra stata regolare, atteso
che si era trattato di poste negative del reddito, che andavano detratte, come pure gli interessi sui
crediti d'imposta avevano carattere compensativo, ed inoltre non avevano quello della certezza e
determinabilità, sicché non costituivano reddito imponibile. (………….)

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LA VERSIONE INTEGRALE DELLA SENTENZA E’ DISPONIBILE SU

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