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I fondatori dellApologia come nuova disciplina2: J.S. Drey (1777-1853) e G. Perrone (1794-1876)
A) Drey
Apologetica come dimostrazione scientifica della divinit del cristianesimo
- Apologetik 1: filosofia della rivelazione; - Apologetik 2: la religione fino al compimento
nella rivelazione del Cristo; - Apologetik 3: la rivelazione cristiana nella Chiesa cattolica.
B) Perrone
Apologetica, Praelectiones theologicae 1: De Vera Religione/De locis theologicis (18351841).
1 Cfr. REN LATOURELLE RINO FISICHELLA, edd., Dizionario di Teologia Fondamentale (DTF) Cittadella, Assisi 1990,
voci: Apologietica: Storia e natura (Dulles e Latourelle); Credibilit (Fisichella); Metodo in TF (Fisichella); Teologia
fondamentale (Latourelle e Fisichella).
2 Cfr. SALVADOR PI-NINOT, La teologia fondamentale, Queriniana, Brescia 20104, 16-20; 224-229.
3 Cf. HANSJRGEN VERWEYEN, La parola definitiva di Dio. Compendio di teologia fondamentale [Gottes letztes Wort],
Queriniana, Brescia 2001, 38-43; 75-82; FERENC PATSCH, Metafisica e religioni: strutturazioni proficue, PUG, Roma 2011,
406-408).
Da un lato, incarnandosi, Dio si manifesta come rivelatore e come rivelato, come credibile e creduto
(questi elementi in Ges Cristo sono inseparabili dalla sua persona: mediatore, pienezza e segno della
rivelazione: Dio tra noi: DV 4). In questa automanifestazione e autocredibilit di questa manifestazine
si fonda la verit permanente della fede (aspetto dogmatico per parlare del mistero). Dallaltro lato, per, i
metodi delle scienze umane (critica letteraria e storica) rimangono validi. Salvaguardano il loro valore
intrinseco e non sono veri a causa delautorit della chiesa. Ci vuole una integrazione dei metodi
(teologicamente: un aspetto della kenosi del Verbo incarnato) (DULLES, TF in: Dizionario della TF).
Due posizioni estreme: Gianni Vattimo vs. Maurizio Ferraris: (purtroppo nessuno dei due ha
ragione). Contro la posizione di Vattimo (e quella di Nietzsche: Non ci sono fatti, solo
interpretazioni) possiamo constatare, con Tommaso dAquino, lautocontraddizione performativa
dello scettico: Chi contesta la verit, ammette che la verit esiste; se infatti la verit non esiste,
(perlomeno) vero che non esiste alcuna verit (Sth I, q. 2 a. 1 ad 3). Contro Farraris invece:
lesperienza interpretativa della realt sembra essere universale! Una buona teologia deve combinare
insieme la verit rivelata (metafisica) e la verit storica (ermeneutica). Queste due verit devono essere
mantenute insieme!
La verit di Dio sempre la stessa, uguale a se stessa e definitiva; essa viene proclamata dal Magistero
della chiesa; ove e quando tale Magistero abbia espresso la verit, affidata dal Cristo alla Chiesa, in una
forma che investe con carattere vincolante la coscienza del fedele, allora tale verit vera e valida in
quella forma per tutti i tempi [sebbene ogni formulazione delle verit di fede, in quanto viene data in
parole umane, non sia mai adeguata alloggetto che ha di mira e, almeno teoricamente, possa essere
sostituita da unaltra formulazione migliore e pi ampia] (Rahner, Che cose leresia?, 581).
Lintelligenza non si restringe allambito dei fenomeni soltanto, ma pu conquistare la realt intelligibile
con vera certezza, anche se, per conseguenza del peccato, si trova in parte oscurata e debilitata (GS 15,
cita anche FR 82).
E cos per la salvezza delluomo fu necessario che mediante la divina rivelazione gli fossero fatte
conoscere cose superiori alla ragione umana. Anzi, anche su ci che intorno a Dio luomo pu indagare
con la ragione fu necessario che egli fosse ammaestrato dalla rivelazione divina, poich una conoscenza
razionale di Dio non sarebbe stata accessibile se non a pochi, dopo lungo tempo e non senza errori;
eppure dalla conoscenza di tali verit dipende tutta la salvezza delluomo, che riposta in Dio
(S. Tommaso DAquino, La somma teologica, I.1,1).
Con questa Rivelazione infatti Dio invisibile (cfr. Col 1,15; 1 Tm 1,17) nel suo grande amore parla agli
uomini come ad amici (cfr. Es 33,11; Gv 15,14-15) e si intrattiene con essi (cfr. Bar 3,38), per invitarli e
ammetterli alla comunione con s. Questa economia della Rivelazione comprende eventi e parole
intimamente connessi, in modo che le opere, compiute da Dio nella storia della salvezza, manifestano e
rafforzano la dottrina e le realt significate dalle parole, mentre le parole proclamano le opere e illustrano
il mistero in esse contenuto. La profonda verit, poi, che questa Rivelazione manifesta su Dio e sulla
salvezza degli uomini, risplende per noi in Cristo, il quale insieme il mediatore e la pienezza di tutta
intera la Rivelazione (DV 2)
Lo schema:
4. Il mistero del male: aspetti filosofici, teologici e pastorali
5. Il mistero/testimonianza pasquale: aspetti biblici, teologici e dogmatici della risurrezione
6. Tappe sul dibattito della fede pasquale
Mistica: Cognitio Dei experimentalis (Tommaso dAquino); lunione interiore di Dio con lanima
(Angelus Silesius); notizia amorevole di Dio (Giovanni della Croce); esperienza fruitiva
dellAssoluto (Jacques Maritain) (greco myein, chiudere gli occhi e la bocca).
Spiritualit: vita religiosa o pia (gr. eusbeia, lat. pietas); vita (monastica) secondo regole religiose,
religiosit, servizio puro reso a Dio (Gc 1,26s), la parola spiritualit oggi comunemente usata
come mistica, ascesi, santit, preghiera, vita virtuosa, prassi meditativa e servizi di carit
(dallaggettivo greco pneumatiks, in latino spiritualis: 1 Cor 12,1) (BOGDAN SNELA, GISELA
MATTHIAE, Spiritualit, 192-215).
Esperienza trascendentale: unesperienza (atematica e non-empirica, ma reale!) di Dio (Karl Rahner)
Teologia ascetico-mistica: 1. Via purgativa (il livello dei 10 comandamenti); 2. via illuminativa (il
livello dellImitatio Christi); 3. via unitiva (in contrasto con quelli precedenti/ascetici, questo il
livello della mistica, dove Dio prende liniziativa) (cfr. Rginald Garrigou-Lagrange, Le tre et della
vita spirituale) (Due grandi pericoli: non si comprende lesperienza a un livello pi basso;
hybris/orgoglio; due vantaggi possibili: non giudica; crede nella possibilit dello sviluppo
personale).
In unestasi un angelo tangibile nella sua costituzione carnale e era bellissimo; io vedevo nella mano di
questo angelo un dardo lungo esso era doro e portava allestremit una punta di fuoco. Langelo mi
penetr con il dardo fino alle viscere e quando lo ritir mi lasci tutta bruciata damore per Dio Nostro
Signore, il mio sposo, mi procurava tali eccessi di piacere da impormi di non aggiungere altro oltre che a
dire che i miei sensi non erano rapiti (Teresa dAvila)
Conosco un uomo in Cristo che quattordici anni fa (se fu con il corpo non so, se fu senza il corpo non so,
Dio lo sa), fu rapito fino al terzo cielo. So che quelluomo (se fu con il corpo o senza il corpo non so, Dio
lo sa) fu rapito in paradiso, e ud parole ineffabili che non lecito alluomo di pronunciare (1Cor 12,24).
Un semplice sguardo alla storia antica mostra con chiarezza come in diverse parti della terra, segnate
da culture differenti, sorgano nello stesso tempo le domande di fondo che caratterizzano il percorso
dellesistenza umana: chi sono? Da dove vengo e dove vado? Perch la presenza del male? Cosa ci sar
dopo questa vita? (FR 1).
Bibliografia consigliata:
ALSZEGHY ZOLTN MAURIZIO FLICK, Il mistero della croce. Saggio di teologia sistematica, Queriniana, Brescia 1978.
PAUL RICOEUR, The Symbolism of Evil, Beacon Press, Boston 1967.
GISBERT GRESHAKE, Perch lamore di Dio ci lascia soffrire?, Queriniana, Brescia 2008.
BOGDAN SNELA, GISELA MATTHIAE, Spiritualit, in Peter Eicher, ed., I concetti fondamentali della teologia, vol. 4,
Queriniana, Brescia 2008, 192-215.
KARL RAHNER, Esperienza mistica e teologia mistica, in Nuovi saggi VI, Paoline, Roma 1978, 523-609.
Ferenc Patsch, La mistica della vita quotidiana. Un contributo per interpretare la dimensione mistica nella teologia di Karl
Rahner, Ignaziana (online rivista di ricerca teologica, 2014) no. 17, 14-33.
(e inoltre: Viktor E. Frankl, Uno psicologo nei lager [Ein Psychologe erlebt das Konzentrationslager], Milano 2009; Carlo
Caretto, Perch Signore? Il dolore: segreto nascosto nei secoli, Morcelliana 1988; Richard Rohr, Job and the Mystery of
Suffering: Spiritual Reflections, Crossroad 1998; Lucien Aim Duval, L'Enfant qui jouait avec la lune, Mulhouse, 1983
Richard Leonard, Where the Hell is God?, Hidden Spring, Mahwah, New Jersey 2010; etc.)
1)
2)
3)
4)
5)
Malum psychicum/naturale
Malum physicum
Malum metaphysicum
Malum morale/personale
Malum strutturale
Perch Dio ci lascia soffrire? (K. Rahner, Nuovi Saggi VIII, 542-562.)
Tentativi di risposte teistiche (tutti da Rahner ritenuti come, in fondo, insufficienti!):
Il dolore come fenomeno naturale
Il dolore come effetto della libert creaturale
Il dolore come situazione di prova e di maturazione
Il dolore come orientamento alla vita eterna
...tale risposta potr essere percepita solo se ci affideremo in un amore incondizionatamente adorante a
quel Dio che fa se stesso risposta. Se non mettiamo in atto questo amore che si dimentica in Dio o,
meglio, se non ce lo lasciamo donare, rimane solo la nuda disperazione per lassurdit della nostra
sofferenza... Non esiste alcuna luce beata che illumini labisso oscuro del dolore se non Dio stesso (561562).
Labisso buio della sofferenza non lo illumina nessun altro se non Dio. Luomo invece lo trover solo se
il suo amore lo render capace di accettare lincomprensibilit di Dio. Non c altra strada, perch se Dio
non fosse per noi incomprensibile, non sarebbe nemmeno Dio (p. 543).
Guardi, nel volume 14 dei miei Schriften zur Theologie ho pubblicato un saggio con questo titolo:
Perch Dio ci lascia soffrire? La conclusione di questo saggio che non c una risposta, che
lincomprensibilit della sofferenza non si pu sistemare con frasi pie che [talvolta] anche parroci dicono
dal pulpito, il problema non possiamo metterlo da parte, ma invece possiamo accettarlo e superarlo solo
con contegno, con cui accettiamo anche lincomprensibilit di Dio (K. Rahner, Smtliche Werke 31,
273).
NB! Al problema del male non c una risposta umana, razionale/razionalistica (non un
problema!)
La risposta di Dio alla domanda perch?
Papa Benedetto XVI: discorso a Auschwitz
In un luogo come questo vengono meno le parole, in fondo pu restare soltanto un sbigottito silenzio
un silenzio che un interiore grido verso Dio: Perch, Signore, hai taciuto? Perch hai potuto tollerare
tutto questo? E in questo atteggiamento di silenzio che ci inchiniamo profondamente nel nostro intimo
davanti alla innumerevole schiera di coloro che qui hanno sofferto e sono stati messi a morte; questo
silenzio, tuttavia, diventa poi domanda ad alta voce di perdono e di riconciliazione, un grido al Dio
vivente di non permettere mai pi una simile cosa (Benedikt XVI., Wo war Gott? Die Rede in
Auschwitz. Freiburg 2006, 6).
Elie Wiesel racconta: Le SS impiccarono due uomini ebrei e un ragazzo davanti a tutti i prigioneri del
lager. Gli uomini morirono in fretta, lagonia del ragazzo invece dur una mezzora. Dov Dio?
Dov?, chiese un uomo alle mie spalle. Allorch, passato molto tempo, il ragazzo continuava a
penare al capestro, sentii luomo gridare di nuovo Dov dunque Dio?. E sentii una voce che, dentro
di me, rispondere: Dov? Eccolo [...] appeso l, a quella forca (cit. in J. MOLTMANN, Der
gekreuzigte Gott, 262).
Una ricerca antropologico-teologica: la cristologia che cerca
La prima via lamore del prossimo: lunit dellamore di Dio e del prossimo (Mt 25, 31-46; Mt
9,36; 15,32; 18,27; Mc 1,41; Lc 7,13; 15,20)
La seconda via lesperienza della morte: io voglio che tu non muoia mai (G. Marcel)
La terza via la speranza nel futuro assoluto: escatologia futuro assoluto
Il significato di Ges Cristo in cui...
...lamore umano rivela lamore assoluto: lamore umano ha trovato la sua pienezza insospettata
...la morte rivela che non si d alcun assoluto umano, se non Dio: la morte ha assunto un senso pi
pieno
...la resurrezione rivela che la vita promessa di futuro definitivo: la storia non pu fallire
Conclusione: la credibilit teologica, storica e antropologica di Ges di Nazar eth come proposta di senso
(cf. Salvador Pi-Ninot, La teologia fondamentale, Queriniana, Brescia 2010, 450-455).
La comunit dovette superare lo scandalo della croce e lo fece nella fede pasquale. In che modo fu
portata a termine questa opzione, in che modo nacque la fede pasquale in ciascuno dei discepoli,
rimasto oscuro nella tradizione per colpa della leggenda e, daltra parte, non ha alcuna importanza
(Bultmann)
La seconda tappa: la New Paschal Quest (Nuova ricerca pasquale). I nuovi indirizzi ermeneutici
(1970/80)
Ricercatori cattolici: P. de Haes, La rsurrection de Jsus dans lapologtique des cinquante
dernires annes (1953)
C.M. Martini, Il problema storico della risurrezione negli studi recenti (1959)
F.X. Durwell, La risurrezione di Ges, mistero di salvezza (1950/1959)
La terza tappa (quella attuale): Third Paschal Quest (Terza fase della ricerca pasquale) (19852000...)
a) La pro-esistenza di Ges come ragione sufficiente della risurrezione (Verweyen)
b) lorigine esclusivamente psicogena
c) Il puro uso simbolico del linguaggio (Jesus Seminar)
d) La riaffermazione della realt della risurrezione (X. Lon-Dufour, I. Berten, J.I. Gonzlez)
Epilogo (Lc 24,13-35) oculata fide
A: Introduzione: due discepoli si recano da Gerusalemme ad Emmaus (vv. 13s);
B: Ges si avvicina e cammina insieme a loro (v. 15);
C. Ma i loro occhi erano incapaci di riconoscerlo (v. 16);
D: I discepoli commentano i fatti relativi a Ges (v. 17-19);
E: E stato condannato a morte e crocifisso (vv. 20s.);
F: Alcune donne dicono che hanno trovato il sepolcro vuoto e che hanno visto alcuni angeli, i
quali dicevano che lui il vivente (zn) (vv. 22s.)
F: Alcuni dei nostri si sono recati al sepolcro e hanno verificato che le donne avvevano ragione;
ma lui non lo hanno visto (v. 24);
E: Ges li rimprovera perch sono tardi di cuore a credere (v. 25). Era necessario che il Cristo
soffrisse ed entrasse cos nella sua gloria (v. 26);
D: Per mezzo delle Scritture spiega loro quello che si riferiva a lui (v. 27); Ges rimane con loro per la
frazione del pane (vv. 28-30);
C: I loro occhi si aprirono e lo riconobbero (v. 31);
B: Ges si rende invisibile (v. 31b);
A: Conclusione: tornano a Gerusalemme e raccontano quanto loro accaduto (vv. 32-35)
(Cf. Salvador Pi-Ninot, La teologia fondamentale, Queriniana, Brescia 2010, 388-406, 440.)
Bibliografia consigliata:
DOROTHEE SLLE, Sofferenza, Queriniana, Brescia 1976.
PHILIPPE MADRE, Lo scandalo del male, ncora, Milano 1998.
KARL RAHNER, Perch Dio ci lascia soffrire? in Nuovi saggi VIII, 542-562.
SALVADOR PI-NINOT, La Teologia fondamentale, Queriniana, Brescia 2002, 388-442.
GIOVANNI PAOLO II, Lettera apostolica Salvifici Doloris, 1984.
Ges Cristo specialmente (praesertim) con la sua morte e gloriosa risurrezione dai morti, e infine con
linvio dello Spirito di verit, porta a perfetto compimento la rivelazione (complendo perficit) e la
conferma (confirmat) con la testimonianza divina (DV 4)
La risposta alla ricerca umana: una testimonianza
1. Questo Ges Dio lha risuscitato e noi tutti ne siamo testimoni... [ed stato] costituito Signore
e Cristo (At 2,32.36)
2. Cristo risorto (1 Ts 4,15; 1 Cor 15,12-20; Rom 6,4...)
3. ...io sono il primo e lultimo e il vivente (zon). Io ero morto, ma ora vivo per sempre e ho il
potere sopra la morte(Ap 1,17s)
4. La resurrezione sottolinea specificamente la definitivit dellesistenza umana salvata da Dio
nella carne di Ges di Nazareth.
5. Uno statuto epistemologico peculiare: se il Cristo non risuscitato, allore vana la nostra
predicazione ed vana anche la vostra fede (1 Cor 15,14).
6. Ges Cristo oggetto e motivo di fede: un circolo ermeneutico!
7. La nostra fede motivata (orizzonte di motivazione); struttura di plausibilit
8. La svolta per quale motivo? Un qualcosa che scatena la fede pasquale
Tutti sappiano che il primo e principale dovere, in ordine alla diffusione della fede, quello di vivere
una vita profondamente cristiana. Infatti il loro [figli della chiesa] fervore nel servizio di Dio e il loro
amore verso gli altri immetteranno un soffio spirituale nuovo in tutta la Chiesa, la quale apparir come la
bandiera levata sulle nazioni (signum levatum in nationes), come la luce del mondo (Mt 5,14) e il sale
della terra (Mt 5,13) (AG 36)
Dati minimi da sapere: concilio Vaticano II (1962-65), Dei Verbum: a.) obbedienza della
(=che la) fede (cf. Rm 1,5; Rm 16,26; 2 Cor 10,5-6); b.) muta lordine: il primato della
rivelazione (mette al primo posto la conoscenza di Dio mediante la rivelazione [DV 6]);
Gaudium et spes: la legittima autonomia delle realt terrene ( GS 36); lenciclica Fides et
Ratio (1998): due ali (FR, Introd); 1. disciplina che ha il compito di rendere ragione della
fede (cfr. 1 Pt 3,15); 2. giustificare ed esplicitare la relazione tra la fede e la riflessione
filosofica; 3. studiare la rivelazione e la sua credibilit (FR 67).
Lo schema:
7. Le parole-chiave (quale ragione? quale fede?)
8. Levoluzione e il superamento (filosofico e teologico) di una antinomia
Introduzione4
Il rapporto tra fede e ragione suscita un grande interesse nei media. Ad esempio in Europa, nel
1995, ci sono stati dei dibattiti tra lintellettuale italiano Umberto Eco e il cardinale Carlo Maria
Martini, allora arcivescovo di Milano, sulla domanda: In che cosa crede chi non crede?; nel gennaio
del 2004, come invitati dellAccademia Cattolica di Bavaria, il filosofo tedesco Jrgen Habermas e
Joseph Ratzinger, allora cardinale prefetto della Congregazione della Dottrina della Fede, hanno
discusso sui fondamenti etici della societ liberale. Pi recentemente, nel 2008, sempre nel contesto
europeo, il fisico Piergiorgio Odifreddi e monsignor Rino Fischella si sono fronteggiati sugli schermi
di una televisione italiana. Negli ultimi anni i dibattiti tra credenti e non credenti, come quelli
enunciati prima, sono arrivati anche nel mondo anglosassone, innanzitutto in virt dellavanzamento
del cosiddetto nuovo ateismo (New Atheism: Richard Dawkins, Christopher Hitchens, Sam Harris e
Daniel Denneth, soprannominati i quattro cavalieri dellapocalisse).
Il problema di Dio, la sua esistenza, la sua natura e il suo rapporto con lumanit, divenuto
lepicentro dei dibattiti stessi. Tanto che, normalmente, sono gli scienziati della natura a sfidare i
teologi. Dopo Stephan Howking e la sua popolarit, anche le apparizioni di Richard Dawkins fanno
notizia.
Dopo il successo, davvero senza precedenti, di Dawkins, oggi, nello scontro fra scienziati e teologi,
sembra essersi realizzata una svolta: alcuni interlocutori come Lord Sacks, filosofo di etica e gran
rabbino della Gran Bretagna, e Geroge Coyne, gesuita astronomo sono risultati essere dei validi
avversari dei suddetti ed hanno evidenziato con efficacia i limiti dellapproccio unilateralmente
scientifistico-positivistico proprio dei nuovi ateisti, ed in particolare dei quattro cavalieri
dellapocalisse.
4 SATURNINO MURATORE, Ragione scientifica e religione. Dal conflitto ad una possibile integrazione, in G. Lorizio, a cura
di Religione e religioni. Metodologia e prospettive ermeneutiche, Messaggero, Padova 1998, pp. 159-184; TANZELLA-NITTI,
GIUSEPPE-STRUMIA, ALBERTO, eds, Dizionario interdisciplinare di scienza e fede: cultura scientifica, filosofia e teologia,
Citt Nuova, Roma 2002; SALVADOR PI-NINOT, La teologia fondamentale, Queriniana, Brescia, 2010, pp. 18-25;
ALESSANDRO OMIZZOLO - JOS G. FUNES, a cura di, Esplorare luniverso, ultima delle periferie. Le sfide della scienza alla
teologia, Queriniana, Brescia 2015; LATOURELLE R. FISICHELLA R., Edd., Dizionario di Teologia Fondamentale,
Cittadella, Assisi 1990; APARICIO C. PI-NINOT S., Edd., Commento alla Verbum Domini, Roma 2011; IMMANUEL KANT,
Che cos lilluminismo?, Editori Riuniti, Roma 1997, 48-50.
In teologia opportet philosophari: quattro modalit del rapporto tra fede e ragione (teologia e
filosofia; religione e razionalit)
1) Non hanno niente a che fare luna con laltra
Neopositivismo: non considera gli asserti religiosi n veri n falsi ma li ritiene dal suo punto
di vista empirico come privi di senso. Al massimo coesistenza pacifica, due entit
originariamente estranea. NB: in una tale visione riduttiva, certo, molte sfere vengono a priori
escluse dal campo della ricerca scientificamente indagabile, come ad esempio lestetica, la
storia o, appunto, la religione, ecc ; per una presunta chiarezza logico-positivistica, quindi, si
paga un prezzo alto per questa mutilazione riduttivistica della realt come tale.
2) C una contraddizione insuperabile tra di loro
Paolo, Tertulliano, Lutero; Feuerbach, Marx, Nietzsche. Dalla parte della fede lapostolo Paolo
afferma: Non ha forse Dio dimostrato stolta la sapienza di questo mondo? (1Cor 1,20);
Tertulliano (cc. 160-220) esprime la primazia assoluta della fede: credo quia absurdum (credo
5 Cf. GIUSEPPE LORIZIO, Fede e ragione. Due ali verso il Vero, Paoline, Milano 2003, 29-32.
Pi avanti i padri conciliari aggiungono ancora che anche uno scienziato che si sforza con umilt e
perseveranza di scandagliare i segreti della verit anche senza prenderne coscienza, viene come
condotto dalla mano di Dio, poich in fin dei conti proprio questo Dio che mantiene in esistenza
tutte le cose (ibidem). In questa prospettiva ormai risulta chiaro che non si pu rimproverare alla
Chiesa di essere contro la scienza come tale. Da questo punto di vista largomentazione classica degli
illuministi stata superata almeno da mezzo secolo.
possono mai conoscere con certezza, e con essi non si pu debitamente provare lorigine divina della
religione cristiana: sia scomunicato (DS 3034).
Lo schema:
1. Quale dialogo con la scienza? Modelli storici
2. La TF del miracolo aspetti storici e speculativi
Non posso immaginarmi un Dio che ricompensa e che punisce loggetto della sua creazione,
un Dio che soprattutto esercita la sua volont nello stesso modo con cui la esercitiamo noi su noi
stessi. Non voglio e non posso figurarmi un individuo che sopravviva alla sua morte corporale:
quante anime deboli, per paura e per egoismo ridicolo, si nutrono di simili idee! (A. Einstein,
Come io vedo il mondo, 11s)
Daltra parte io sostengo che la religione cosmica limpulso pi potente e pi nobile alla
ricerca scientifica (Newton Compton, Come io vedo il mondo. La teoria della relativit
[1931], Roma 1975, 27)
[...] la scienza senza religione zoppicante e la religione senza scienza cieca (A. Einstein,
Come io vedo il mondo, cit., 11s)
Nel 1927 pubblic l'ipotesi dell'atomo primigenio (oggi nota come teoria del Big Bang).
Benedetta sii Tu, universale Materia, Durata senza fine, Etere senza sponde,
triplice abisso delle stelle, degli atomi e delle generazioni, Tu che eccedendo e dissolvendo le
nostre anguste misure ci riveli le dimensioni di Dio (Linno alla Materia)
Un celebre scienziato affermava: pi studio la materia pi trovo lo spirito. Il Santo Padre cita
Teilhard de Chardin che ha dato una spiegazione delluniverso e, tra tante fantasie, tante cose
inesatte, ha saputo leggere dentro le cose un principio intelligente che deve chiamarsi Iddio. La
scienza stessa dunque obbliga ad essere religioso, e chi intelligente deve inginocchiarsi e dire:
qui c Dio (Paolo VI)8.
Con la fisica quantistica: la fine del pensiero meccanico (come se luniverso sia un
meccanismo) verso una identit cosmica
Una nuova Weltanschauung (visione del mondo)
Religion and science: verso una prospettiva pneumatologica
[...] la teologia non pu mettere in questione il diritto allesistenza delle scienze naturali,
nonostante il disagio da esse provocato (K. Rahner, Sul rapporto tra scienza naturale).
La modalit rahneriana
Tre presupposti e una conclusione (cfr. K. Rahner, Scienze naturali e fede razionale, in Scienze e fede
cristiana, pp. 29-84):
1. la forma pi vasta di evoluzione (p. 58);
8 Cf. PAOLO VI, Visita ad un importante stabilamento chimico-farmaceutico (24.02.1966) Ins. IV
(1966), pp. 992-993.
2. Unevoluzione generale del cosmo, ci domandiamo quindi, dalle sue parti costitutive pi
semplici e originarie fino allodierna differenziazione e complessit anche nel campo del
vivente, ammissibile per la fede cristiana come tesi o ipotesi delle scienze naturali soltanto da
inquadrarsi, al massimo successivamente, in unimmagine cristiana del mondo? La nostra
risposta : s (p. 59.);
3. Le scienze naturali possono e debbono [...] essere metodologicamente atee (p. 36);
4. teologia e scienze naturali non possono in linea di principio cadere in contraddizione tra di
loro, perch si distinguono in partenza e per il loro oggetto e per il loro metodo (pp. 32-33).
Niente cambiato nellordine fenomenico e nella tessitura delle leggi. solo la fede che vede in una
guarigione naturale la rivelazione dellamore di Dio manifestato alluomo, che si riconosce peccatore e
graziato.
Cosa un miracolo?
Il miracolo un evento che accade contro le attese normali e ha una portata religiosa: esso viene inteso
come azione di Dio (Gerd Theissen, Anette Merz, Il Ges storico. Un Manuale, 382).
Il miracolo un prodigio religioso, che esprime nellordine cosmico (luomo e luniverso) un intervento
speciale e gratuito del Dio di potenza e di amore, che rivolge agli uomini un segno della presenza
ininterrotta nel mondo della sua Parola di salvezza (Ren Latourelle, DTF, 762).
In contesto profano il miracolo non avrebbe nessun senso, n alcuna ragion dessere.
Il miracolo:
1. sopraggiunge in seguito a una preghiera umile, fiduciosa, perseverante;
2. accompagna una vita di santit eroica;
3. rende autentica una missione che pretende di venire da Dio10.
Il miracolo da vocazione al regno. Questo aspetto viene singolarmente illustrato dalla guarigione
dellindemoniato di Gerasa (Mc 5,1-20) Questuomo stato privato di tutto: del suo equilibrio
somatico e psichico, della sua dignit umana. alienato da s e dalla societ. Ges lo ristabilisce nella
sua integrit di uomo, cio di essere pensante e responsabile, e lo reintegra nella societ. Ma
lintenzione del miracolo non si ferma al ristabilimento della salute: si prolunga in una vocazione
superiore. Il miracolato chiede a Ges di rimanere in sua compagnia (Mc 5,18). Ges gli dice: va
nella tua casa, dai tuoi, annunzia loro ci che il Signore ti ha fatto e la misericordia che ti ha usato
(Mc 5,19). Di uno schiavo Ges fa un uomo libero, poi un evangelizzatore del regno: Egli se ne and
e si mise a predicare per la Decapoli ci che Ges gli aveva fatto (Mc 5,20). Il miracolo ha senso solo
sulla base del progetto di Dio per luomo: cio lingresso nel Regno. Ha anche una funzione di
liberazione e di compimento delluomo.
2) Un prodigio nellordine cosmico
Lo voglio, guarisci! Subito la lebbra scomparve ed egli guar (Mc 1,41-42)
3) Un intervento speciale e gratuito del Dio di potenza e di amore
Superiore alla natura; dalla causa prima per la natura non viene tanto violentata quanto
restaurata, elevata e dinamizzata.
4) Un segno divino
un prodigio-significante (semeion!), orientato verso la salvezza e verso colui da cui sono
mandati.
DV 4: approccio personalista e cristocentrico (non oggettivistico). il Segno che si attesta come Diotra-noi:
[C]ol fatto stesso della sua presenza e con la manifestazione che fa di s con le parole e con le opere, con
i segni e con i miracoli... compie e completa la rivelazione e la corrobora con la testimonianza divina, che
cio Dio con noi (DV 4).
fornisce alla scienza i dati sulla cui base essa costruisce la conoscenza della natura, diversa altres da ogni
conoscenza morale della ragione e in generale da ogni conoscenza concettuale, ma tuttavia pur sempre
conoscenza, cio partecipazione di verit? (Gadamer, Verit e metodo, 128).
Letteratura consigliata
ALESSANDRO OMIZZOLO E JOS FUNES, Edd., Esplorare luniverso, ultima delle periferie, Queriniana,
Brescia 2015;
FRANCESCO ASTI EDOARDO CIBELLI, Scienza e fede in dialogo, Pontificia Facolt Teologica dell
Italia Meridionale, Napoli 2014;
SALVADOR PI-NINOT, La teologia fondamentale, Queriniana, Brescia 2010.
HANS-GEORG GADAMER, Verit e metodo, Bompiani, Milano, 2001.
R. FULLIER, Die Wunder Jesu in Exegese und Verkndigung, Dseldorf 1957.
R. GUARDINI, Miracoli e segni, Morcelliana, Brescia 1985.
L. MONDEN, Theologie des Wunders, Freiburg 1961.
J. GNILKA H. FRIES, Segno Miracolo, in Dizionario Teologico III, 309-332.
F. MUSSNER, I miracoli di Ges, Queriniana, Brescia 1969.
CONGREGAZIONE DELLE CAUSE DEI SANTI, Le cause dei santi, Libreria Editrice Vaticana, Vaticano
2011 (sui criteri proposti da Benedetto XIV nel 1740 che servono a orientare la ricerca nei processi!).
ROLF BAUMANN, Miracolo, in Peter Eicher, ed., I concetti fondamentali della teologia, vol. 3,
Queriniana, Brescia 2008, 81-96.
La Parola per eccellenza, per definizione, il Cristo. Egli la Parola sostanziale [...] Il Cristo , nello
stesso tempo, il Messaggero e il contenuto del Messaggio, il rivelatore e la verit rivelata: il rivelatore
al quale bisogna credere, e la Verit personale rivelata nella quale bisogna credere [...] In questo
consiste precisamente loriginalit fondamentale della religione cristiana (H. de Lubac).
Dati minimi da sapere: Testimonianze extra-cristiane: 1. Plinio il Giovane; 2. Tacito; 3. Svetonio; 4.
Flavio Giuseppe; 5. la questione del Testimonium Flavianum; Le tre tappe dellindagine: la prima tappa/la
First/Old Quest (1778-1906): la pubblicazione di G.E. Lessing dellopera di H.S. Reimarus (1778); A.
Schweitzer (1906); La No Quest (1921-1953): R. Bultmann; La seconda tappa: la New Quest (19531985): E. Ksemann (1953), J. Jeremias, J.M. Robinson, E. Schillebeeckx, W. Kasper, J. Sobrino, J. Dupont,
Lon-Dufour, R. Latourelle, R. Schnackenburg, etc; La terza tappa: Third Quest (1985/1988-2000...): W.P.
Saners; T.N. Wright.
Lo schema:
1. Quale Ges Cristo? Considerazioni ermeneutiche (filosofiche e teologiche)
2. Indagini storiche su Ges di Nazareth: dati, le tre tappe, criteri
1. Quale Ges Cristo?
La pluralit delle interpretazioni artistiche... (ad. es. Jsus de Montral, 1989, reg. Denys Arcand)
Quale ragione della pluralit? Quale unit nella diversit delle interpretazioni?
Presupposti ermeneutici:
1.1 Tre parole-chiave dellapproccio ermeneutico: contestualit, storicit, linguisticit.
Un emigrato nero che fa loperaio a Johannesburg, per esempio, pu avere una percezione della fede
cristiana assai diversa da quella di un impiegato statale bianco della medesima citt, anche se antrambi
sono membri della Chiesa riformata olandese. Un contadino del Nicaragua del presidente Somoza pu
intendere il vangelo [...] in un modo che diverge profondamente da quello di un uomo daffari di New
York, anche se accade che siano entrambi cattolici. In ogni caso, lautocomprensione dellindividuo
svolge un ruolo cruciale nella sua interpretazione ed esperienza della fede (David J. Bosch, La
trasformazione della missione, 259).
Un pensiero autenticamente storico deve essere consapevole anche della propria storicit (Hans-Gerog
Gadamer, Verit e metodo, p. 350).
Noi stiamo [...] costantemente dentro a delle tradizioni, e questo non un atteggiamento oggettivante
che si ponga di fronte a ci che tali tradizioni dicono come a qualcosa di diverso da noi, di estraneo;
invece qualcosa che gi sempre sentiamo come nostro (Hans-Gerog Gadamer, Verit e metodo, pp. 330331).
...e la Bibbia?
1.2 Sulla storicit dei vangeli:
[] la santa Madre Chiesa ha ritenuto e ritiene con fermezza e con massima costanza che i quattro
vangeli sopraindicati, dei quali afferma senza alcuna esitazione la storicit (quorum historicitatem
incunctanter affirmat), trasmettono fedelmente quanto Ges Figlio di Dio, durante la sua vita tra gli
uomini, effettivamente fece e insegn [] fino al giorno nel quale fu assunto al cielo. (DV 19)
adulteri, a non mancare alla parola data e a non rifiutare la restituzione di un deposito, qualora ne
fossero richiesti (Plinio il Giovane a Traiano imperatore, Lettere 10.96 97).
Riassumendo dei dati: un certo Cristo, originario della Giudea, che operava miracoli (Flavio
Giuseppe), fu giustiziato dal procuratore Ponzio Pilato (anni 26-39), durante il principato di Tiberio
(cf. Tacito; Flacio Giuseppe); Verso lanno 50 i giudei di Roma si disputavano sotto il nome di
Chrestos (cf. Svetonio); nellanno 64 Nerone perseguit e giustizi i seguaci del Cristo (cf. Tacito e
Svetonio); verso il 93/94 esisteva la comunit dei cristiani che si riferivano al Cristo (cf. Flavio
Giuseppe); nellanno 112 ci fu unindagine sulle attivit dei cristiani: si riunivano in un giorno stabilito
della settimana per recitare uninvocazione a Cristo e per condividere la cena in comune (cf. Plinio il
Giovane).
Le tre tappe:
La prima tappa: la First/Old Quest (1778-1906)
- La pubblicazione di G.E. Lessing: H.S. Reimarus, Il fine di Ges e dei suoi discepoli
(1778)
- A. Schweitzer, Storia della ricerca sulla vita di Ges (1906)
Questa indagine (da Reimarus a Wrede) part per trovare il Ges storico, pensando di poterlo
collocare nel nostro tempo come egli [] Egli tuttavia non si ferm, pass davanti al nostro
tempo, lo ignor e ritorn nel suo (A. Schweitzer)
La No Quest (1921-1953)
R. Bultmann, Storia dei vangeli sinottici,1921.
E. Ksemann, Il problema del Ges storico, 1953.
ma credi per capire; perch se non crederete, non capirete (SantAgostino, Trattato 29
sul vangelo di Giovanni, n. 6).
[] nello studiare la rivelazione e la sua credibilit insieme con il corrispondente atto
di fede, la teologia fondamentale dovr mostrare come, alla luce della conoscenza per
fede, emergano alcune verit che la ragione gi coglie nel suo autonomo cammino di
ricerca. A queste, la rivelazione conferisce pienezza di senso, orientandole verso la
ricchezza del mistero rivelato, nel quale trovano il loro ultimo fine (FR 67).
1.
2.
3.
4.
Dopo, e secondo, il Vaticano II, dobbiamo tener conto di una possibilit di salvezza
reale (e quindi di una possibilit della fede) anche nel caso di coloro che, nella loro
coscienza esplicita e tematizzata, ritengono di essere atei (praemissa minor).
La via duscita: pu esistere una fede anonima la quale porta in s la dinamica e per
s il dovere di compiersi in una fede esplicita, fede anonima che per sufficiente alla
salvezza (Conclusio). (Cf. K. Rahner, Fede anonima e fede esplicita, in Nuovi
Saggi, 93-94.)
2. Come si sperimenta Dio oggi?
Un approccio sociologico, esistenziale e filosofico
Dallaltra parte, invece, importante avere sottocchio ci che, malgrado i dati citati
sopra de I Saggi dei Valori Europei (2000), Peter Berger esprime con le parole
Se un contadinello tirolese ama la sua ragazza, posso anche fargli un discorso erudito
di filosofia esistenziale sullamore, ma lui non ci capir assolutamente nulla. Malgrado
ci, per, lui ha fatto lesperienza dellamore di cui io vado discorrendo, anzi, ha
vissuto unesperienza damore in maniera assai pi profonda, radicale, onesta, pulita e
molto meno egoista della mia che so parlare intelligentemente alla Max Scheler (K.
Rahner, Confessare la fede, p. 220).
Probabilmente, lei, al pari di me, non mai stato in Australia; che esista un paese
dove saltellano i canguri, lei se lo lasciato insegnare. Se allo stesso modo, cio
unicamente dal di fuori, lei si lasciasse dire che esiste Dio, non raggiungerebbe la base
per una fede personale, oggi assolutamente necessaria: che Dio esiste, non lo si
sperimenta solo per indottrinamento dallesterno, sebbene ci non significhi che si
possa fare completamente a meno di simile insegnamento (K. Rahner, Confessare la
fede, p. 218)
Credete nel Signore, vostro Dio, e sarete saldi; credete nei suoi profeti e riuscirete (2 Cr
20,20)
Signore, mia roccia, mia fortezza, mio liberatore, mio Dio, mia rupe, in cui mi rifugio; mio
scudo, mia potente salvezza e mio baluardo, mio nascondiglio che mi salva, dalla violenza tu
mi salvi (2Sam 22,2s.)
Ti amo, Signore, mia forza, Signore, mia roccia, mia fortezza, mio liberatore, mio Dio, mia
rupe, in cui mi rifugio (Sal 18,2s)
Allora Abramo part, come gli aveva ordinato il Signore... (Gen 12,4)
se non crederete (aman; ) non comprenderete (aman; ) (Is 7,9)
Amen significa 1. ratifica;
2. giuramento;
3. accettazione
San Tommaso: la ragione che uno deve dare della fede e della speranza non va intesa come
sufficiente per dimostrarle bens basta che sappiano manifestare in forma generica la
probabilit delluna e dellaltra. (Suppl. q. 36 a.3 ad 2) (LG 10) (FR 67)!
4. Il Magistero e qualche teologo da approfondire
Garrigou Lagrange (1877-1964)
Apologeta neoscolastico contro lagnosticismo, immanentismo, evoluzionismo,
Soprannaturale quoad substantiam (intrinsecamente)
Soprannaturale quoad modum (in riferimento alle cause estrinseche)
Lauctoritas Dei revelantis il motivo formale della fede
Rudolf Bultmann (1884-1976)
Teologo dialettico evangelico sola fide padre della demitizzazione
La fede non ha altra giustificazione se non la fede stessa
Il kerigma stesso porta in s la propria credibilit
Legittimare storicamente il kerigma inutile!
Pierre Rousselot (1878-1915)
Teologo neo-tomista, apre nuove prospettive
Visione tramite lamore
Karl Rahner (1904-1984) La situazione della fede oggi
Il cristianesimo e la Chiesa sono una minoranza cognitiva
Concupiscenza gnoseologica
Il nostro tempo [] caratterizzato dalla summenzionata concupiscenza
gnoseologica. Ci significa che la nostra coscienza attinge informazioni e cognizioni
molto disperate dalle fonti pi diverse di conoscenza, senza pi riuscire a ordinarle in
maniera positiva e adeguata in una somma sistematica del sapere. (Karl Rahner,
Motivazione della fede oggi, in: Nuovi Saggi VI, 24)
Una sintesi della fede non possibile, ciononostante noi possiamo a buon diritto
vedere nel cristianesimo la verit ultima
La gerarchia delle verit
Il punto di vista antropologico come una domanda a cui si deve rispondere
In ogni caso una cosa risulta chiara: chi non ha alcuna domanda da porre, non neppure
in grado di ascoltare alcuna risposta. Naturalmente la domanda sar in maniera molto pi
chiara solo nella coscienza umana in cui si ode anche la risposta; poich domanda e
risposta sono strettamente collegate tra di loro. (Karl Rahner, Motivazione della fede
oggi, in: Nuovi Saggi VI, 27-28)
Non possibile inculcare a forza il cristianesimo (indottrinamento) ma non
nemmeno necessario! (liniziazione e il cambiamento del senso dellapostasia dalla
fede)
Affermazioni magisteriali
Concilio di Trento: preoccupazione principale: fede e giustificazione fides humanae salutis
initium (DH 1532)
Concilio Vaticano I: preoccupazione principale: fede e ragione
1. plenum revelanti Deo intellectus et voluntatis obsequium (DH 3008)
2. segni esterni della rivelazione (DH 3013s)
3. adatti a ogni intelligenza (DH 3009)
4. Recta ratio fidei fundamenta demonstret (DH 3019)
Concilio Vaticano II: fede e ragione in tre punti brevi
a.) DV 5 Piena sottomissione dellintelligenza e della volont al Dio rivelante (DH 3008)
b.) DV 6 mette al primo posto la conoscenza di Dio per rivelazione (DH 3005)
c.) DV 3 riferimento alla rivelazione naturale attraverso le creature (cf. Rom 1,19s); unica
meta finale: salus superna (cf. anche: GS 22; FR 73)
anche altri; se cos, come egli convinto che sia, allora ci che egli ne dice verr anche per gli altri:
perch la verit una (J.H. Newman, Grammatica dellassenso, a cura di G. Colombi ed E. Guerriero,
Jaca Book-Morcelliana, Milano-Brescia 1980, 238).
Per sostenere il dialogo con lIslam indispensabile la formazione adeguata degli interlocutori, non
solo perch siano solidamente e gioiosamente radicati nella loro identit, ma perch siano capaci di
riconoscere i valori degli altri, di comprendere le preoccupazioni soggiacenti alle loro richieste e di fare
emergere le convinzioni comuni (Francesco, EG n.253)
Due atteggiamenti:
Linterpretazione restrittiva
Linterpretazione positiva
Di origine naturale
Sono neutrali o ostacoli della salvezza
Visione in fondo negativa
Pluralismo de facto
Extra ecclesiam nulla salus
Rischia di esser arrogante
Laccento sullecclesiologia
Differenze, discontinuit
Niente di nuovo!
Praeparatio evangelica
Di origine divina
Aiutano per la salvezza
Un villaggio globale
[...] nel mondo, ogni uomo vicino anzi prossimo ad ogni altro uomo, e quindi condizionato dalla
facilit di comunicazione a tutte le situazioni di vita riscontrabili sulla faccia della terra. Ogni religione
esistente nel mondo, al pari di ogni prospettiva culturale e di ogni elemento buono posseduto da altri
uomini, costituisce un problema e una offerta per chiunque (K. Rahner, Cristianesimo e religioni non
cristiane, in SchTh V, 137-138=Saggi di antropologia soprannaturale, 570).
B. Spunti teologici
Non c pace tra le nazioni senza pace tra le religioni. Non c pace tra le religioni senza dialogo tra le
religioni. Non c dialogo tra le religioni senza una ricerca sui fondamenti delle religioni (Hans Kng)
Negli ultimi tempi sono effettivamente emersi nuovi temi di riflessione teologica, come la teologia
delle realt terrene, della politica, dellecologia, e cos via. Tuttavia, quando si tratta della teologia
delle religioni [...] il genitivo non va inteso in senso oggettivo, come se si riferisse ad un oggetto su cui
riflettere teologicamente. Pi che come un nuovo tema per la riflessione teologica, la teologia delle
religioni va vista come un nuovo modo di fare teologia in un contesto interreligioso (J. Dupuis, Verso
una teol. Cristiana del pluralismo religioso, 29-30).
Argomenti:
1) per lesclusivismo
In nessun altro c' salvezza; non vi infatti altro nome dato agli uomini sotto il cielo nel
quale stabilito che possiamo essere salvati. (Atti 4,12)
Infatti nessuno pu porre un fondamento diverso da quello che gi vi si trova, che Ges
Cristo. (1 Cor 3,11)
Uno solo, infatti, Dio e uno solo il mediatore fra Dio e gli uomini, l'uomo Cristo Ges. (1
Tim 2,5)
Io sono la via, la verit e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. (Giovanni
14,6)
Chi ha il Figlio ha la vita; chi non ha il Figlio di Dio, non ha la vita. (1Giovanni 5,12)
2) per linclusivismo:
La regola doro:
-
Che nessun uomo faccia agli altri alcun atto che egli non desidera fatto a s stesso dagli altri sapendo
quanto sia doloroso (lind Mahabharata, Shanti parva, cclx.21);
Non fare agli altri ci che non vorresti che essi facessero a te (Confucio, Analects, libro XII,#2);
Non ferire gli altri con ci che fa male a te (il buddista Udanavarga, v. 18);
Fa agli altri ci che vorresti che gli altri facessero a te (Ges, Luca 6:31);
Nessun uomo un vero credente se non desidera per suo fratello ci che desidera per s (il muslim
Hadtih, Muslim, imam 71-2)
Aspetti negativi
Induismo: sistema di caste indiano?
Buddismo: giustizia sociale?
Islam: ha sancito le guerre sante
Cristianit: libert? Guerra giusta? Ebrei? La terra?
Largomento pi considerevole contro i pluralisti: e Ges?
Non-negoziabile nei confronti di ogni religione:
In Ges Cristo Dio ci ha dato qualcosa di molto speciale, qualcosa che non stato fatto prima e non sar
fatto da nessun altra parte.
A causa di questa cosa molto speciale Ges, pur avendo molte cose in comune con altre figure religiose,
rimarr sempre differente, irriducibilmente differente. La differenza di Ges deve essere preservata.
Qualcosa di speciale che Dio ha fatto in Ges importante e molto non solo per i Cristiani ma anche
per tutte le genti. (Knitter)
La prima domanda:
I non cristiani possono giungere alla salvezza?
La risposta del Vaticano II: un s definitivo.
Oggi:
Teologia postliberale (mediazioni incommensurabili)
Cristianesimo relazionale (mediazioni relazionali o interconnesse)
Teologia pluralista delle religioni (mediazioni complementari o convergenti)
La questione di fondo la seguente: le religioni sono mediazioni di salvezza per i loro seguaci?
(Commissione Teologica Internazionale)
Quale religione vera?
Dipende: la questione del criterio
a.
La conversazione da auspicare in un contesto teologico un gioco che segue alcune leggi rigorose.
Criteri da mettere in evidenza:
1)
2)
3)
4)
Ricapitolando, Tracy cita la formula elegante del suo maestro Bernard Lonergan: Sii attento, sii
intelligente, sii responsabile, progredisci e, se necessario, cambia. (cfr. D. Tracy, Plurality and
Ambiguity, 19).
Uno sviluppo morale-sociale nella storia?
Il modello di Francis Fukuyama (1952)
Sembra strano attribuire alla religione gerarchica il merito dellabbattimento delle barriere tra le
comunit umane, dal momento che comunemente associamo la passione religiosa alla violenza collettiva.
I conflitti settari tra protestanti e cattolici nellIrlanda del Nord, musulmani e ortodossi in Bosnia, ind e
tamil in Sri Lanka sono ricorrenti. Tuttavia se analizziamo la storia umana in una prospettiva a pi lungo
termine, la religione ha svolto un ruolo chiave nellaccrescere la sfera della fiducia nelle societ umane.
[...] Ma le dimensioni di queste comunit hanno continuato a crescere andando oltre la famiglia, olte la
trib, oltre la Caverna 76. I gruppi religiosi organizzati che attualmente sono in conflitto tra loro, si
trovano alla fine di un lungo processo evolutivo sociale che ha garantito ordine, regole e pace allinterno
di comunit ancor pi grandi. Dobbiamo alla religione il fatto che siano la civilt, e non le famiglie o le
trib, le unit base di conto. Ed soltanto la religione che per prima ha suggerito che la comunit finale
allinterno della quale si sarebbero dovute applicare le regole morali sfera di fiducia estrema dovesse
essere lintero genere umano. Questo tipo di universalismo morale presente in molte religioni assiali, tra
cui buddismo, islamismo e cristianesimo, ed stato il cristianesimo a trasmettere lidea delleguaglianza
universale dei diritti umani a dottrine secolari come il liberalismo e il socialismo. Laspirazione
alluniversalismo morale potr anche non essere realizzata da alcuna religione attuale, ma resta comunque
un elemento imprescindibile delluniverso morale creato dalla religione (F. Fukuyama, La grande
distruzione, 303-304).
Letteratura:
GIUSEPPE LORIZIO, ed., Religione e religioni. Metodologia e prospettive ermeneutiche, Messaggero,
Padova 1998.
GIANMARIA ZAMAGNI, La teologia delle religioni di Hans Kng, EDB, Bologna 2005.
HANS WALDENFELS, Teologia fondamentale nel contesto del mondo contemporaneo, Cinisello
Balsamo 1988, 235-251.
Credere illi (Deo) est credere vera esse quae loquitur; credere illum (Deum), credere quia ipse est
Deus; credere in illum (in Deum), diligere illum. (Pietro Lombardo, de Symb. I, 181, in PL 40, 11901191)
a.) credere Deum (Christum): credere in Dio
b.) credere Deo (Christo): credere a Dio
c.) credere in Deum (Christum): credere in modo amoroso (comunione intima/escatologica)
Depositum fidei (deposito / patrimonio di tutte le verit insegnate da Ges)
Preambula fidei (preamboli / presupposti / via propedeutica della fede)
Ratio fidei (ragione / giustificazione della fede)
Verso una sintesi: linterazione tra fede e ragione: relazione di circolarit (FR 73, K. Barth, H. U.
von Balthasar, R. Fisichella)
2. Pluralismo teologico
Pluralismo:
La nostra situazione globale nella quale coesistono una variet di sistemi di pensiero, di visioni del
mondo o di spiegazione della realt senza che nessuna di queste prevalga sulle altre.
Le ragioni:
a) Modernit (urbanizzazione; migrazione; pubblico insegnamento; ecc.)
b) Filosofia moderna (Kant; Nietzsche; e, in genere, la scoperta della coscienza storica)
3. Vangelo e cultura
Cultura: uno dei termini pi in voga.
Antropologi culturali: ogni essere umano produce cultura, vive di cultura e tende alla cultura (si
differenzia dalla natura)
Distinzioni necessarie:
Altri comportamenti culturali vengono invece rimproverati: la paura degli spiriti, luccisione di
uno dei gemelli, la vendetta, il dispotismo parentale, linferiorit della donna e simili.
La fede deve trasformarsi in cultura (GPII).
4. Secolarizzazione
-
La secolarizzazione il processo tramite cui alcuni settori della societ e della cultura vengono
sottratti al dominio delle istituzioni e dei simboli religiosi (Berger).
-
Un approccio critico: Anton W.J. Houtepen, Dio, una domanda aperta. Pensare Dio nellera della
dimenticanza di Dio, Queriniana, Brescia 2001.
Luscita delluomo dallo stato di minorit che egli deve imputare a se stesso non ha portato con s
solo la liberazione da antichi idoli, bens ne ha anche posti di nuovi sul piedistallo. [...] una libert
rivestita di individualismo e narcisismo, che perde di vista laltruismo e lalterit; la tolleranza conduce
ad un pluralismo disorientato di valori, ad una mancanza di orientamento ed insicurezza che
confondono; lopinione pubblica e la comunicazione portano ad un esibizionismo della dimostrazione
e della chiacchiera, che trascina nella propria scia la coscienza personale. (Anton W.J. Houtepen, Dio,
una domanda aperta [2001], 44-45)
Letteratura consigliata
PIERRE ROUSSELOT, Gli occhi della fede, Jaca Book, Milano 1977.
CHRISTOPH BTTIGHEIMER, Comprendere la fede. Una teologia dellatto di fede, Queriniana, Brescia
2014.
Signore, ti ringrazio perch non sono uguale a questi peccatori, perch non sono come
questi farisei...
Ogni spiritualit, sublime quanto si voglia, che non capace di sopportare la figura
servile e peccatrice della Chiesa tollerandola con umilt ed amore, con la longanimit
e pazienza di Dio finisce in breve per degenerare in fanatismo religioso, rivelandosi
per quello che in realt: una fantasticheria spirtualista... (p. 436.)
3.
2. Ecclesiologia fondamentale
Bibliografia consigliata:
Salvador Pi-Ninot, La teologia fondamentale, Queriniana, Brescia 2010, 463-511.
-
Il trattato apologetico sulla Chiesa: la via storica; via notarum; via empirica
II:
La
categoria
Chiesa-sacramento
Questa lunica Chiesa di Cristo che nel Simbolo professiamo una, santa, cattolica e
apostolica (LG 8) e, inoltre, questa Chiesa, costituita e organizzata in questo mondo come
una societ, sussiste nella Chiesa cattolica (LG 8).
Segno esterno, societ, segno interno, comunit di fede, speranza e amore (LG 8), realt
ultima, lunione intima con Dio lunit di tutto il genere umano (LG 1). La Chiesa pi
credibile se d testimonianza con la propria vita (Sinodo 85).
Non si pu pi, come si creduto di poter fare un tempo, rifiutare alle grandi comunioni separate dalla
Chiesa romana ogni valore di cattolicit. Conviene dunque procedere a una valutazione relativa. Come
per le altre note... Si osserver che gli sforzi fatti dalle altre comunioni per presentarsi come veramente
cattoliche rendono testimonianza alla nozione e alla realt romana della cattolicit... Molti elementi sono
in esse, del resto, validi... Non si critica efficacemente se non si assume la parte di verit delle posizioni
che si criticano: lapologetica deve essa stessa essere cattolica. In fondo, la vera apologetica
lecumenismo (Y. Congar, Propriet essenziali della Chiesa, 605)
Reimarus (1694-1768): lobiettivo di Ges non era quello di costituire una Chiesa
fallimento! Jsus annonait le rayaume, et cest lglise qui est venue (A. Loisy)
La nuova impostazione della ricerca: Chiesa solo dopo la glorificazione e Pentecoste! (R.
Schnackenburg e A. Vgtle vs. H. Kng e L. Boff)
post-pasquale;
Il testo del dogma Concilio Vaticano I: Cost. dogm. Pastor aeternus (Pio IX 1870)
[...] il vescovo di Roma, quando parla ex cathedra, cio quando, adempiendo il suo ufficio di pastore
e di dottore di tutti i cristiani, definisce, in virt della sua suprema autorit apostolica, che una dottrina
in materia di fede o di morale deve essere ammessa da tutta la chiesa, gode, per quellassistenza divina
che gli stata promessa nella persona del beato Pietro, di quella infallibilit di cui il divino redentore
ha voluto fosse dotata la sua chiesa, quando definisce la dottrina riguardante la fede o la morale. Di
conseguenza queste definizioni del vescovo di Roma sono irreformabili per se stesse, e non in virt del
consenso della chiesa (DS 3074).
Potrebbe diventare necessario esprimere questo significato in un modo diverso, per renderlo
intelligibile a una nuova cultura o a una nuova mentalit, perch ogni formulazione di un
significato necessariamente condizionata da un contesto storico e culturale che la rende meno
adatta a un contesto diverso. Ma dire che una proposizione irreformabile significa che essa
rester vera anche quando verr riformulata. Secondo la mia opinione, un espressione migliore
di
irriformabile
sarebbe
stata
irreversibile
o
irreversibilmente
vera
(Sullivan, Il Magistero nella Chiesa, 95-96).
Magistero ordinario
Magistero straordinario
Bibliografia consigliata:
K. Rahner, Storia dei dogmi e della teologia di ieri per domani in Nuovi Saggi VII, 13-57.
3.c La dottrina della Chiesa si cambia? Esiste uno sviluppo della dottrina?
Esempi: dialogo e pace; libert religiosa?
K. Rahner, Storia dei dogmi e della teologia di ieri per domani, in Nuovi Saggi VII, 13-57.
Note preliminari ... a partire dal tempo del modernismo cattolico, grosso modo quindi
dallinizio di questo secolo [XXmo], si riflette sulla natura dello sviluppo del dogma in quanto
tale...
La storia dei dogmi continua [...] e deve continuare (p. 15).
1. La storia dei dogmi si svolger anche in futuro con frizioni, sar accompagnata
da lotte, polemiche e accuse di eresia (p. 18).
Come si spiega che ...negli schemi elaborati dalla commissione preparatoria del Vaticano II in
Roma venissero proposte come verit da definire delle proposizioni che a ventanni di distanza
non possono neppure pi contare sullassenso della maggioranza dei teologi e dei fedeli nel
mondo, come quelle sul monogenismo e sul limbo dei bambini? Come spiegare diversamente il
diffuso malessere di molti teologi [...] di fronte a certe dichiarazioni magisteriali postconciliari,
di teologi che, pur con tutto il rispetto per il magistero ecclesiastico e per le sue intenzioni,
hanno limpressione che in tali dichiarazioni si tenga troppo poco conto della pur reale storicit
e condizionatezza storica di precedenti affermazioni magisteriali? (pp. 16-17).
... lunico evento dell autocomunicazione pi propria di Dio, che si verifica dappertutto nel
mondo e nella storia nello Spirito Santo offerto a ogni uomo e che gi in quanto tale presenta il
carattere di una rivelazione della verit e trova la sua piena tangibilit storica e la sua
irreversibilit escatologica in Ges Cristo crocifisso e risorto (pp. 32-33).
5. Le regole dellermeneutica biblica [...] vanno pure viste e riconosciute [...] come
regole di interpretazione delle dottrine del magistero ecclesiastico (pp. 40-41).
6. Il diritto del magistero ecclesiastico per la regolazione del linguaggio.
7. Quando un partito ha la meglio in una controversia teologica, ci [...] non
significa ancora chiaramente e univocamente che laltro partito [...] abbia avuto
semplicemente torto (p. 49).
Commissione Teologica Internazionale
LUNIT DELLA FEDE E IL PLURALISMO TEOLOGICO
(1972)
MAGISTERO E TEOLOGIA
(1975)