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Formazione

Laboratori e/o laboratorialit


Laboratori didattici

Il Laboratorio
didattic
Il Laboratorio didattico
nellIrc:
strumenti
nellIrc: strumenti
base bas
e interattivit
e interattivit
Laboratori e/o laboratorialit

lIdr, durante la lezione, fa da regista,


mentre gli alunni sono gli attori
dellattivit di apprendimento in classe.

Laboratorialit non fa rima


con multimedialit

chiaro agli Idr che lo sviluppo delle competenze


si combina con la didassi in cui il docente assume il ruolo di regista per dare modo agli alunni
di essere attori di ogni attivit in classe. Gli insegnanti
motivati a imprimere alla propria azione questa spinta
evolutiva provano forse incertezza di fronte alla prospettiva di indicazioni scarne e senza disporre, in molti
casi, delle nuove tecnologie. In realt, la sfida questa:
trasformare la classe in un gruppo di apprendimento,
disponendo solo degli strumenti base.

Orientamenti per la
progettazione
Quali sono i passi fondamentali per progettare e
organizzare lattivit del laboratorio didattico? Se le

Lautrice
Flavia Montagnini, docente di Irc nella Secondaria di II grado e di Didattica dellIrc
presso lIssr di Udine, anche referente della
formazione degli Idr nella stessa diocesi.

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Foto M. Restagno.

competenze sono la meta finale e gli obiettivi di apprendimento/conoscenze e abilit sono lo strumento,
allora compito dellinsegnante progettare le tappe
del percorso:
costruire la rete di saperi, individuando i nodi concettuali che strutturano il percorso e sono nucleo
dellapprendimento;
individuare nel particolare conoscenze e abilit implicate;
scegliere le attivit in cui saranno impegnati gli
alunni;
definire le modalit della propria azione.
a questo punto che linsegnante valuta i mezzi di
cui dispone nella scuola e quelli da reperire altrove. Se
non dispone di strumenti multimediali, neppure di tv
e lettore, ma pu contare solo sul libro di testo e altro
materiale cartaceo autoprodotto, non meglio che accantoni lidea del laboratorio?
Niente affatto: ci che conta utilizzare gli strumenti base in modo interattivo.

Unipotesi di
laboratorio sulla
Chiesa

ttico
base

La fiducia negli alunni


fondamentale:
giustifica limpegno
del docente nel guidare e
accompagnare gli alunni
senza mai sostituirsi a loro.

Lo sviluppo del tema Chiesa nella Secondaria di I grado pu articolarsi attorno ai nodi concettuali di identit (realt voluta da Dio), geografia (universale e locale),
organizzazione (carismi e ministeri). Quali le conoscenze e le abilit impegnate?
Lalunno dovr riconoscere il legame tra la Chiesacomunit dei credenti e la Resurrezione di Ges; individuare nella fede in Cristo lelemento di unit della Chiesa
nel mondo; riconoscere che la diversit culturale trasforma la Chiesa universale in locale; identificare nella carit
uno dei ministeri della Chiesa.
Step 1 Linsegnante consegna agli alunni, divisi in
gruppo, una mappa del mondo in cui siano indicati gli Stati e chiede loro di segnare in rosso in quali Paesi ci sono comunit
cristiane e, successivamente, di contornare
in blu quelle cattoliche. Consegna poi ai
gruppi una carta della geografia dei cristiani perch valutino il proprio lavoro. A conclusione, avvia un dialogo per consolidare
il significato di Chiesa universale e locale.
Step 2 Il docente seleziona passi da
Atti 2, e motiva gli alunni a individuare i
protagonisti, descrivere le situazioni, rispondere alle domande per linterpretazione. Legge, quindi, con gli allievi 1Cor 15,
12-14 e li invita a formulare le domande
utili alla comprensione: sar linsegnante la
fonte da cui attingere le risposte, offerte in
modo che gli alunni identifichino nella fede
nel Risorto il fondamento dellunit dei cristiani. In alternativa, linsegnante pu utilizzare il libro
di testo come fonte e organizzare gruppi di lavoro che
ricerchino la risposta alle domande.
Step 3 Linsegnante propone la testimonianza cristiana della carit, amore di Dio per lumanit sullesempio di Ges, quale ministero nella Chiesa. Gli alunni
sono divisi in coppie per organizzare le informazioni su
cristiani esemplari e condividerle con i compagni in assemblea. Linsegnante sceglier il materiale di lavoro per
gli allievi tenendo conto della mondialit (cristiani di
Africa, America ed Europa) e della localit (meglio un
testimone vivente e residente nel luogo, da incontrare
successivamente, o almeno italiano) e faciliter il lavoro
con uno schema, anche per garantire luniformit.
Il percorso si conclude con una prova di competenza con oggetto la diffusione del Cristianesimo nella
regione di residenza: la proposta di un itinerario turistico in luoghi e comunit significative o una sintesi
creativa in un cartellone pubblicitario con fotografie
fatte dagli alunni.

Unipotesi di
laboratorio sul
senso della vita

La progettazione di un laboratorio sul tema del senso


della vita nella Secondaria di II grado pu circoscrivere la rete di saperi ad alcuni nessi fondamentali: felicit e senso della vita; senso della vita e amore;
progetto di vita e valori, umani e cristiani.
Step 1 Il docente invita la classe, suddivisa in
piccoli gruppi, a interpretare e confrontare due lettere
in cui un coetaneo descrive la disperazione e la felicit del vivere. Nel successivo momento assembleare
linsegnante guida con domande preparate sulla base
del lavoro dei gruppi la discussione verso il riconoscimento che la felicit legata allessere e che nasce
da scelte di vita responsabili.
Step 2 Linsegnante propone agli alunni un gioco (cfr. Vopel) per riflettere sul valore della vita, radice
dellimpegno a dare senso allesistenza. Gli elementi
emersi possono essere successivamente approfonditi
con la discussione o linterpretazione dei contenuti del
libro di testo.
Step 3 Il docente organizza lincontro con operatori di associazioni di volontariato locali (una di ispirazione laica e una cristiana), attivando gli studenti a preparare domande sulle motivazioni ideali, sulle azioni
concrete, sui risultati ottenuti. Materiale cartaceo e libro
di testo sono mediatori alternativi, identico il percorso
di individuazione delle motivazioni ideali e degli effetti
dellazione nelle esperienze di coloro che si sono spesi
per i valori di pace, giustizia, legalit, solidariet. Nella
discussione o nella condivisione del lavoro, il docente
attento a orientare gli interventi verso il riconoscimento
del nesso tra senso della vita e amore per gli altri, per far
emergere lassunto dellantropologia cristiana: essere
essere con, la pienezza della vita si realizza nellamore e nel dono di s. Si accede cos alla proposta di vita
cristiana racchiusa nelle Beatitudini (Mt 5, 3-11).
Step 4 Linsegnante presenta agli alunni il testo
delle Beatitudini attraverso uno schema interpretativo
e li sollecita a identificare i comportamenti che realizzano oggi le Beatitudini. Ora, il percorso pu prendere
due direzioni di ampliamento: i valori cristiani presenti nella cultura europea, analizzando la Carta dei Diritti dellUnione Europea; la persona e lopera di Ges
Cristo.
A conclusione, le coppie di studenti sono impegnati in una prova di rielaborazione: nella veste di giornalista, presentare in un articolo una ONLUS di ispirazione cristiana o, in quella di assessore alle politiche
sociali, scrivere la mozione della convenzione con una
ONLUS di ispirazione cristiana per lanimazione di un
centro per anziani.

Flavia Montagnini

Insegnare religione Novembre-Dicembre 2012

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