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"Convertitevi, perch il regno dei cieli vicino"

Luca 5,27-32
17In quel tempo Ges cominci a predicare e a dire: Convertitevi, perch il regno dei cieli vicino.
ascolta mp318Mentre camminava lungo il mare di Galilea, vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea
suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. 19E disse loro: Venite dietro a me, vi far
pescatori di uomini. 20Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono. 21Andando oltre, vide altri due fratelli,
Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedeo loro padre, riparavano le
loro reti, e li chiam. 22Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono.
23Ges percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e
guarendo ogni sorta di malattie e di infermit nel popolo. 24La sua fama si diffuse per tutta la Siria e
conducevano a lui tutti i malati, tormentati da varie malattie e dolori, indemoniati, epilettici e paralitici; ed egli li
guar. 25Grandi folle cominciarono a seguirlo dalla Galilea, dalla Decpoli, da Gerusalemme, dalla Giudea e da
oltre il Giordano.

Ges percorre tutta la Galilea; annuncia la buona novella del regno, insegna nelle sinagoghe; cura quanti soffrono nella
mente e nel corpo, li restituisce a una vita sana, di piena relazione con gli altri.
In questo andare Ges non solo. Ha chiamato con s alcuni a seguirlo.
La vocazione dei primi discepoli risuona gi nello spazio dellurgenza del regno, gi linizio della conversione.
Non possibile alcun indugio: le reti gettate non sono nemmeno portate a terra. Basta il passaggio di Ges, basta la sua
chiamata. Il regno si fatto vicinissimo nello sguardo di Ges: Pietro e Andrea suo fratello, Giovanni e Giacomo, i figli di
Zebedeo sono chiamati a diventare pescatori di uomini. Il regno dei cieli, infatti, simile a una rete gettata nel mare,
che raccoglie ogni genere di pesci (Mt 13,47).
Il vangelo del regno dispiega allora tutta la sua potenza: la parola che Ges annuncia non separata dal suo operare,
dal prendersi cura delle sofferenze degli uomini, dalla visione della beatitudine nei luoghi pi impensati (i poveri, i
piangenti, i miti, gli affamati). Linsegnamento di Ges la sua stessa vita. Non una parola a basso prezzo. Ges
comprender sempre meglio nel suo cammino verso Gerusalemme che questo suo farsi obbediente alla Parola
sottomesso a una necessit, un cammino di consegna di s che passa per lora della croce (cf. Mt 16,21; 17,22; 20,1819). I discepoli non sono esentati da questora (cf. Mt 10, 17-18.38-39; 16,24-25).
Le due forme di sequela dei discepoli che rispondono alla chiamata inaudita lungo il mare di Galilea, e delle moltitudini
di sofferenti che cercano un rimedio al loro male sono simili e differenti insieme. I discepoli comprenderanno la loro
radicale impotenza, quando, in stridente contrasto con lora della vocazione, tutti lo avrebbero abbandonato e sarebbero
fuggiti (cf. Mt 26,63). La risposta alla chiamata di Ges non garantisce il discepolo dalla caduta, dalla
contraddizione, dal rinnegamento; anzi, forse solo andando a fondo della propria inadeguatezza, il discepolo tocca la
roccia su cui sta salda la sua vocazione, la sua stessa esistenza: la promessa del Signore che rimane fedele, la realt
della sua Parola che risana e fa vivere, che ci chiama a s nonostante il nostro peccato.
Solo dopo la resurrezione ? solo dopo lesperienza del fallimento della loro prima sequela ? il Signore invier i suoi a
battezzare tutti i popoli, a insegnare i suoi comandamenti (Mt 28,19-20).
Questo tempo di Quaresima, tempo di conversione e pentimento, anche loccasione di lasciar venire allo sguardo
Signore Ges Cristo le nostre incapacit e debolezze, le nostre contraddizioni e malattie, perch egli le risani nella sua
misericordia, e noi possiamo rinnovare la nostra sequela dietro di lui.
Fratel Adalberto

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