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Le Robinsonaden

I Discourse der Mahlern, pubblicati in una citt particolarmente aperta agli influssi culturali europei,
raccomandano per ogni biblioteca femminile il Robinson Crusoe (1719) di Daniel Defoe: il primo
bestseller della letteratura mondiale (come scrive Claudio Magris sul Corriere della sera del 18
maggio 2005). Subito tradotto in tedesco, inaugura tutta una serie di imitazioni e rifacimenti, di
Robinson di colorito regionale, Robinson sassoni, brandeburghesi, svevi, slesiani, fino ad adattamenti
in chiave di libri per la giovent.
La pi bella fra le robinsonate tedesche, scritta da Johann Friedrich Schnabel in quattro volumi fra il
1731 e il 1745, Die Insel Felsenburg (Lisola di Felsenburg). Questo il titolo abbreviato che le d
il romantico Ludwig Tieck quando ne pubblica un adattamento; il titolo originale Wunderliche Fata
einiger Seefahrer absonderlich Alberti Julii ovvero Singolari destini di alcuni naviganti, segnatamente
di Albertus Julius. Le biografie di questi navigatori rimandano alla durissima realt tedesca: il
romanzo presentato come descrizione storica, dato che il romanzo all epoca un genere letterario
osteggiato e disprezzato.
Il contrasto fra il corrotto mondo europeo e lorganizzazione paradisiaca attuata nellisola (simbolo di
mondo alternativo) non potrebbe essere pi netto. Gli abitanti dellisola Felsenburg vivono i valori
evangelici in modo radicale e autentico come tendenzialmente avviene nelle piccole comunit pietiste.
Questopera di duraturo successo, prodotta in unepoca di trasformazione delle forme ereditate dal
Barocco, si caratterizza come puntuale ripresa della lezione di Thomasius sullutilit dei romanzi.
Rientra nel filone letterario delle utopie. senzaltro unutopia borghese, ma unutopia pre-moderna:
Schnabel non progetta nessun nuovo futuro per lumanit. Mira a educare il lettore a conoscere s e gli
altri, le virt e i vizi, le forze che agiscono nel mondo morale, chiamate, allepoca, affetti. La dottrina
degli affetti considerata da Thomasius la pi necessaria. Di qui lutilit dei romanzi, che dipingono
gli affetti propri e altrui mostrandoceli come in uno specchio e svolgono dunque una funzione
essenziale ai fini della conoscenza pratica dellanima: ovvero delleducazione morale.

Il mito della libera Svizzera


Un anno dopo il primo volume dellInsel Felsenburg Albrecht von Haller (1708-1777),1 considerato
oggi, lultimo grande rappresentante della cultura universale, pubblica, anonima, da un piccolo
editore di Berna, una raccolta intitolata esperimento, tentativo: Versuch schweizerischer
Gedichte (1732). Tale raccolta aperta da Die Alpen (1729). Le Alpi sono un poemetto didattico di
poesie svizzere di 49 strofe in versi alessandrini con cui inizia tradizionalmente il percorso
nellimmaginario della cultura tedesca sulle Alpi (Atlante, p. 465) e un nuovo discorso sulla mitica
et delloro: discorso che induceva i contemporanei a chiamare Haller il Pope tedesco.
La letteratura didattica, cio funzionale allistanza di trasmissione del sapere, connotata da
uno spettro amplissimo e da una tradizione assai solida cui attinge anche lautore delle Alpen. Per,
mentre Virgilio nelle Georgiche canta i fortunati abitatori dei campi cui la terra fornisce
spontaneamente i suoi doni, gli alpigiani di Haller, allievi della natura, lavorano duramente:
proprio il duro lavoro a mantenerli virtuosi, dunque felici. Lantico topos, cui aderisce anche
Gottsched, delle montagne come luogo orrido da cui rifuggire, locus terribilis, viene capovolto
nel suo contrario: le Alpi sono la barriera naturale che protegge i pastori dalla corruzione imperante
nel mondo civilizzato dove la malizia e il tradimento si vestono di virt e non pu esistere
amicizia vera, come nello stato paradisiaco di uguaglianza, ma solo egoismo e invidia. la strofa 46
recita: Strofa 46. Miserabili, non fatevi vanto del fumo delle vostre citt, / dove la malizia e il
tradimento si vestono di virt. / La pompa che vi avvolge, vimprigiona in catene doro [] / La
sete insaziabile di vano profitto / vi toglie il riposo agognato della notte. / Il fuoco celeste
dellamicizia non pu accendersi tra di voi / dove linteresse e linvidia dividono i cuori ai fratelli.
Al pari delle poesie filosofiche di Haller sullorigine del male, sulleternit e sulla falsit
delle virt umane (Die Falschheit menschlicher Tugenden) il poemetto Die Alpen gode di una stima
altissima presso i contemporanei che ben coglievano le implicazioni teologiche e giusnaturalistiche
1

Una testimonianza di Johann Georg Zimmermann, biografo di Haller, illuminante per il tipo di educazione del
medico-scienziato svizzero: A nove anni inizi a redigere grandi Lessici [] Alla fine del nono anno di et capiva il
Testamento greco ad apertura di libro. [] Era malaticcio. Tutti biasimavano la sua infinita smania di leggere
[Lesesucht]. Haller compie i suoi studi di medicina a Leida (1725-1727), Londra, Parigi, Strasburgo.

di questa poesia didattica. Anche gli italiani del Settecento, che in materia di letteratura tedesca
(letteratura alemanna come allora si diceva) si appoggiavano sempre alle fonti francesi,
consideravano la scienziato di Berna colui che per primo fra i suoi connazionali aveva conquistato il
Parnaso. Die Alpen, con ben 23 edizioni Haller vivente, tradotte in inglese (1749) e in francese,
divengono il primo capitolo europeo della poesia didattica in lingua tedesca.
Solo Salomon Gessner (1730-1788), zurighese, superer (nel 1756) con le sue Idyllen in
prosa la fama di Haller e quella di qualunque altro poeta tedesco. Gessner viene tradotto in oltre 20
lingue, i suoi scritti hanno circa 500 edizioni. Anche per Gessner lidillio ambientato in unet
delloro in cui gli uomini vivevano in quello stato di eguaglianza originaria postulato dal diritto
naturale: liberi da tutti i rapporti di schiavit e da tutti i bisogni indotti solo dallinfelice
allontanamento dalla natura. Gli idilli parlano per contro-immagini (Gegenbilder) rispetto alla
realt: esercitano in forma mediata una critica al presente, sono laltra faccia della satira. Lo
capivano benissimo gli ammiratori settecenteschi di questo genere genuinamente illuministico: basti
ricordare Diderot in Francia e Alessandro Volta in Italia.

La riforma di Gottsched
Christian Wolff, filosofo caratterizzato da un approccio sistematico anzich eclettico quale quello di
Thomasius, mirava ad assicurare alla filosofia il carattere di scienza su base matematica, applicando
il metodo matematico-analitico a tutto il sapere. Gottsched suo allievo. dunque convinto che le
leggi della dimostrazione razionale non valgano solo per la logica filosofica, la matematica e le
scienze, ma siano applicabili anche allars poetica. La poetica di Gottsched pertanto razionalista,
normativa: imparentata con la poetica classicistico-rinascimentale, basata sul principio delle
regole e sul principio dellimitazione. Gottsched rifonda la concezione della poesia guardando alla
Francia, alla letteratura del Classicismo francese. Guarda a Corneille, Racine, al classicismo di
Boileau. Il suo intento quello di portare ordine e chiarezza nel mondo delle invenzioni poetiche. Il

Versuch einer Critischen Dichtkunst vor die Deutschen, Saggio di poetica critica per i tedeschi

(pubblicato a Lipsia 1730, IV edizione 1751) ha come introduzione lars poetica oraziana. Nasce
come manuale destinato allinsegnamento universitario, ma diventa un testo canonico di teoria della
letteratura. Costituisce la poetica basilare del razionalismo.

I suoi concetti-chiave sono: naturalezza e verosimiglianza. Linvenzione poetica deve


rispettare la verosimiglianza. La Fabel (con Fabel Gottsched intende non solo la favola
esopica, ma anche il soggetto di una composizione letteraria) deve fungere da involucro di
un principio morale [prima viene scelto il principio morale: questa priorit del principio
morale verr contestata da Lessing].

Ritiene la poesia edificante (erbaulich) quanto la morale e piacevole quanto la storia:


insegna e diletta, adatta a chi erudito e a chi non lo . La funzione didattica non viene pi
circoscritta al ceto colto.

Vor sta per fr.

In questa visione pedagogico-morale e didattica della letteratura viene assegnato un alto rango ai
generi didattici e al teatro, come scuola di virt: Gottsched scopre la scena teatrale come luogo in
cui la letteratura sviluppa i suoi effetti pi intensi.

Il rinnovamento del teatro tedesco


Quando Gottsched pone mano alla sua opera di riforma non solo non c una grammatica standard
n unortografia standard: il teatro versa in condizioni disastrose e viene disprezzato da un punto di
vista sia morale che estetico. Gli attori venivano considerati alla stregua dei girovaghi: gente infida
da tenere alla larga. I teatri delle corti dotati delle attrezzature necessarie per la messa in scena delle
opere teatrali del barocco ingaggiavano assai di rado compagnie tedesche: il gusto di corte era
francese o italiano (per lOpera). Le compagnie girovaghe si esibivano nelle piazze principali
durante le fiere della citt. Non esistevano teatri stabili. Si dovevano allestire palcoscenici
improvvisati che offrivano al pubblico spettacoli raffazzonati uniti a esibizioni di acrobati o di
animali addestrati. Negli intermezzi, senza nessun aggancio alla trama dellopera, appariva la
variante tedesca di Arlecchino, Hanswurst (letteralmente: Gianni Salsiccia), con battute pesanti
e oscene.

Il rinnovamento del teatro tedesco nasce negli anni Trenta del Settecento da uno straordinario
connubio tra critica letteraria e prassi del palcoscenico: Gottsched muove dalla teoria, ma opera a
strettissimo contatto con la compagnia teatrale della corte di Dresda guidata dai coniugi Johann e
Friederike Caroline Neuber (1697-1760) che erano a capo dei comici di corte di Dresda
(Dresdner Hofcmedianten).
Gottsched intendeva ricondurre il teatro alle sue nobili origini antiche. A tal fine istituzionalizza le
norme teatrali di Aristotele, che prescriveva lunit di luogo, di tempo e di azione: la scena non pu
spostarsi da una parte del mondo allaltra mentre gli spettatori rimangono sempre al loro posto; in
uno spettacolo che dura due o tre ore non si pu presentare la giovinezza, maturit e vecchiaia del

protagonista, n si pu saltare da un evento ad un altro completamente diverso, perch tutto questo


distruggerebbe la credibilit del dramma. Un teatro che vuole educare, ovvero portare gli spettatori
ad una riflessione su se stessi, non deve limitarsi a presentare il mondo cos come : deve presentare
un migliore mondo possibile. Gli eroi non devono essere esageratamente cattivi o esageratamente
buoni, per permettere al pubblico di immedesimarsi. Il linguaggio e carattere devono essere medi.
Il carattere dei personaggi non pu essere contradditorio: un carattere contraddittorio un mostro
che nella natura normalmente non esiste.
Secondo Gottsched La tragedia si differenzia dalla commedia solo nel particolare suo intento di
volere destare, anzich il riso, lo spavento/terrore e la compassione. Perci solita servirsi solo di
persone di alto lignaggio. La Stndeklausel, la rigida gerarchia poetica e sociale elaborata dal
professore di Lipsia recita: Esporre i grandi del mondo (die Groen dieser Welt) al ridicolo va
contro la riverenza loro dovuta. La commedia deve infatti rappresentare il vizio suscitando il riso.
I personaggi che appartengono alla commedia sono dunque comuni borghesi o comunque persone
di ceto medio. La tragedia si serve invece di persone di alto lignaggio.

Gottsched intende il teatro come scuola di virt, sottolineandone lutilit (Ntzen) per il
pubblico bene. Come fruitori del teatro pensa a un pubblico cittadino misto. Attua il suo modello di
teatro regolare con il dramma in alessandrini Sterbender Cato (Catone morente, 1732). Il
protagonista il prototipo della virt repubblicana. Proprio per il suo carattere di esemplarit
Gottsched lo ripropone nella raccolta Die deutsche Schaubhne il cui titolo completo Die deutsche
Schaubhne nach den Regeln der alten Griechen und Rmer eingerichtet, ovvero Teatro tedesco
allestito secondo le regole degli antichi greci e romani: un repertorio del teatro tedesco in sei parti
uscite a Lipsia fra il 1741 e il 1745 che comprende anche le traduzioni dal francese fatte in buona
parte da sua moglie Luise Adelgunde Victorie Kulmus, detta la Gottschedin (1713-1762)

Gottsched, dominatore della scena letteraria tedesca nel secondo quarto del Settecento, il
maggiore antagonista di Lessing. Gi attorno al 1742 entra in polemica con gli zurighesi Bodmer e
Breitinger. Gli attacchi di cui oggetto hanno fatto lungamente dimenticare i suoi meriti:
Gottsched il primo grande teorico della letteratura illuministica. La sua opera di riforma (diffusa
dalle ben cinque pubblicazioni periodiche da lui edite: complessivamente 34 volumi)
fondamentale. I suoi manuali, specie la sua Grundlegung einer deutschen Sprachkunst (Fondamenti
di una linguistica tedesca, 1748, che raggiunge la sesta edizione nel 1776) sono pietre miliari. A
Gottsched si deve laffermarsi di una lingua al di sopra dei particolarismi regionali e la rinascita in
Germania della tragedia (Trauerspiel).

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