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Corso di Laurea:

Insegnamento:
n Lezione:
Titolo:

INGEGNERIA CIVILE E AMBIENTALE


Meccanica delle strutture
4
Principio dei Lavori Virtuali

FACOLT DI INGEGNERIA

LEZIONE 4 Principio dei Lavori Virtuali


Nucleo
tematico

Lez.

Contenuto
Principio dei Lavori Virtuali.

Nella meccanica delle strutture si studiano le configurazioni di


equilibrio delle strutture soggette ad azioni esterne; in questo corso ci
si riferisce particolarmente ai sistemi di travi. Non entrando nel merito
della distinzione tra quiete ed equilibrio, si ricordano nel seguito gli
strumenti analitici per giudicare sullequilibrio di un sistema meccanico
(e quindi anche di un sistema di travi), che sono le Equazioni
Cardinali della Statica ed il Principio dei Lavori Virtuali. Questi due
strumenti saranno utilizzati per i casi oggetto di studio a seconda della
convenienza in relazione ai singoli casi.
PRINCIPIO DEI LAVORI VIRTUALI
Prima di introdurre lenunciato del Principio dei Lavori Virtuali
opportuno ricordare la definizione di spostamento virtuale.
Definizione
Si chiama spostamento virtuale di un punto P ogni
spostamento del punto P purch piccolo e compatibile con i vincoli cui
il punto soggetto.
Principio dei Lavori Virtuali
Condizione necessaria e sufficiente affinch un sistema
soggetto a soli vincoli lisci sia in equilibrio nella configurazione C
che il lavoro virtuale L(a) compiuto dalle forze attive applicate al
sistema sia non positivo per ogni spostamento virtuale del sistema a
partire dalla configurazione C. In simboli, la configurazione C di
equilibrio per un sistema se e solo se risulta:
(a)

= F1 P1 + F1 P1 + ... + Fn Pn = Fi Pi 0

(4.1)

i =1

in cui F1 , F 2 , ..., Fn sono le forze attive applicate ai punti P1 , P 2 , ..., Pn


del sistema, P1 , P 2 ,..., Pn sono gi spostamenti virtuali dei punti
P1 , P 2 , ..., Pn , n il numero di punti del sistema ai quali sono applicate
forze attive ed il simbolo x indica il prodotto scalare.
Osservazione1
Il Principio dei Lavori Virtuali coinvolge tutte le forze attive
applicate al sistema e quindi sia le forze esterne attive che le forze
interne attive applicate. Sono invece escluse dalla valutazione del
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lavoro (4.1) le reazioni vincolari, eserciate dai vincoli lisci. Volendo


esplicitare la presenza delle forze attive esterne ed interne la (4.1) si
pu riscrivere come:
(a)

( e,a )

= L

( e,a )

in cui L
( i,a )

( i,a )

+ L

(4.2)

il lavoro virtuale compiuto dalle forze esterne attive ed

il lavoro compiuto dalle forze interne attive.

Osservazione 2
Mentre le Equazioni Cardinali della Statica sono valide come
condizione necessaria e sufficiente solo per sistemi rigidi ma soggetti
a qualunque tipo di vincolo, il Principio dei Lavori Virtuali valido sia
per sistemi rigidi che per sistemi deformabili purch soggetto a soli
vincoli lisci. Nel caso particolare di un sistema rigido, essendo
immutabile la posizione relativa tra i punti del sistema, sono nulli gli
spostamenti relativi tra ogni coppia di punti ed facile riconoscere,
ricordando anche il III Principio della Dinamica, che il lavoro virtuale
delle forze interne nullo. Pertanto per sistemi rigidi soggetti a vincoli
lisci la condizione (4.2) diventa:
(a)

( e,a )

= L

(4.3)
( i,a )

essendo nullo il lavoro virtuale L


spostamento virtuale.

delle forze interne attive per ogni

Osservazione 3
Si consideri un sistema vincolato in modo da poter compiere
solo spostamenti reversibili soggetto alle forze F1 , F 2 , ..., Fn applicate
ai punti P1 , P 2 , ..., Pn . Considerando quindi gli spostamenti virtuali
reversibili Pi (i = 1, 2,,n) a partire da una configurazione C di
equilibrio del sistema deve valere
(a)

= Fi Pi 0

(4.4)

i =1

Daltra parte gli spostamenti Pi sono reversibili, pertanto anche gli


spostamenti opposti, Pi sono spostamenti virtuali ed anche per
questi a partire dalla configurazione C di equilibrio deve valere
(a)

i =1

i =1

= Fi ( Pi ) = Fi Pi 0

(4.5)

si conclude che se il sistema pu compiere solo spostamenti


reversibili, dovendo essere soddisfatte contemporaneamente la (4.4)
e la (4.5), deve risultare:
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(a)

= Fi Pi = 0

(4.6)

i =1

per ogni spostamento virtuale, essendo ogni spostamento virtuale


reversibile.
Nel seguito, salvo quando esplicitamente dichiarato, si
considereranno sistemi che possono compiere solo spostamenti
reversibili e si far riferimento allespressione (4.6) del Principio dei
Lavori Virtuali.
Osservazione 4
Il Principio dei Lavori Virtuali assicura lequilibrio di un sistema
(e quindi di un sistema di travi) se non positivo il lavoro virtuale
compiuto dalle forze attive per ogni spostamento virtuale dei punti di
applicazione delle forze; per studiare lequilibrio utilizzando questo
Principio non quindi sufficiente verificare che il lavoro non positivo
per un particolare spostamento virtuale. Se, ad esempio si vuole
studiare lequilibrio del sistema rigido (trave) di figura 4.1 e si
considera lo spostamento virtuale rappresentato in figura 4.1a,
caratterizzato dagli spostamenti A e B dei punti di applicazione
delle forze, si ha:
n

L( a ) = Fi Pi = FA A FB B < 0

(4.7)

i=1

in quanto entrambe le forze compiono lavoro negativo, essendo


applicate con verso opposto rispetto allo spostamento del loro punto
di applicazione ed avendosi indicato con A e B i moduli degli
spostamenti A e B .
FB

FB

FB

B
C

FA

FA
A

(a)

(b)

FA
A

Figura 4.1.

Il fatto che per il particolare spostamento virtuale considerato il lavoro


risulti negativo, e quindi che sia soddisfatta la (4.1) non deve portare
alla errata conclusione che il sistema in equilibrio; in effetti

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considerando gli spostamenti virtuali A e B di figura 4.1b dei punti


di applicazione delle forze, si ha:
n

L( a ) = Fi Pi = F1 A + F2 B > 0

(4.8)

i=1

che denuncia il fatto che il sistema non in equilibrio, come avrebbe


potuto stabilirsi subito applicando le Equazioni Cardinali della Statica
(la risultante delle forze applicate non nulla).
Questo semplice esempio rende inoltre evidente che se si trova uno
spostamento virtuale per il quale il lavoro risulta positivo, si pu subito
concludere che il sistema non in equilibrio, non potendo essere vera
la (4.1) per ogni spostamento virtuale.
Osservazione 5
Gli spostamenti P1 , P 2 ,..., Pn non hanno, in generale,
nessuna relazione con il sistema di forze F1 , F 2 , ..., Fn ad essi
applicate, nel senso che, in generale, non sono gli spostamenti
causati da dette forze. Questi spostamenti devono solo essere piccoli
e compatibili con i vincoli esterni ed interni cui il sistema soggetto.
Per il resto sono del tutto arbitrari.
Si ripropongono nel seguito alcuni esempi tra i quali quelli
discussi nella lezione 3 e si mostra la soluzione mediante
lapplicazione del Principio dei Lavori Virtuali.
Esempio 4.1
Si consideri il sistema di figura 4.2 soggetto alla forza F nota
applicata nel punto A con inclinazione nota f rispetto allasse x. Si
determinino il modulo P, linclinazione p e lordinata yp del punto di
applicazione della forza P nel tratto BC in modo che il sistema sia in
equilibrio.
Le incognite del problema sono quindi i tre scalari P, p ed yp. Il
sistema rigido e vincolato a rimanere nel piano delle travi, pertanto
tutti gli spostamenti piccoli che non ne modificano la forma e lo
mantengono nel piano sono virtuali. Inoltre ognuno di questi
spostamenti reversibile, quindi si pu applicare il Principio dei Lavori
Virtuali nella forma (4.6).
Con riferimento alla figura 4.2 si scompongono inizialmente le
forze secondo le loro componenti rispetto al riferimento assunto:
F = (Fx , Fy ) = (F cos f ,F sin f )

P = (Px , Py ) = (P cos p ,P sin p )

(e.1.1)

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Psinp

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F
f

Fsinf

Fcosf

Pcosp
C

C
y

P
A
F
f

(a)

yp

Fcosf A
x

Pcosp

Psinp

yp
x

Fsinf
Pcosp

D
Pcosp

Dy

Dx
D

Fcosf
A

(c)

yp
x

Fcosf A

Psinp

Psinp

(b)

yp
x

Fsinf

Fsinf

Figura 4.2.

Considerando lo spostamento di figura 4.2a, consistente in una


traslazione x parallela allasse x, si ha:
(a )

= F cos f x + P cos p x = 0

(e.1.2)

in quanto le componenti verticali (parallele ad y) delle forze F e P non


compiono lavoro per gli spostamenti considerati, avendo rette di
azione ortogonali a questi.
Considerando lo spostamento di figura 4.2b, consistente in una
traslazione y parallela allasse y, si ha:
(a )

= F sin f y + P sin p y = 0

(e.1.3)

in quanto le componenti orizzontali (parallele ad x) delle forze F e P


non compiono lavoro per gli spostamenti considerati, avendo rette di
azione ortogonali a questi.
Considerando gli spostamenti di figura 4.2c dei punti del
sistema, derivanti dalla rotazione antioraria dello stesso intorno al
punto A e detto D il punto di applicazione della forza P (la cui ordinata
incognita) si ha:
L(a ) = P D = P cos p D x + P sin p D y = 0

(e.1.4)

in cui D x e D y sono le componenti nelle direzioni degli assi x ed y


dello spostamento D del punto di applicazione di P per effetto della
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rotazione ed essendo nullo il lavoro compiuto da F in quanto il suo


punto di applicazione non si sposta. Per effetto di questa rotazione i
punti del sistema si spostano su traiettorie circolari di centro A. In
particolare il punto di applicazione di D della forza P compie un arco
di circonferenza di lunghezza (figura 4.3)
d = R

(e.1.5)

Dy

essendo R il raggio della circonferenza sulla quale si sposta il punto D


(segmento AD), mentre il modulo D del vettore spostamento del
punto D si valuta sulla corda congiungente la posizione iniziale D con
la posizione finale D del punto D.

D D

Dx

yp

Figura 4.3

Essendo gli spostamenti virtuali, e quindi per definizione piccoli,


lecito confondere la lunghezza dellarco con quella della
corrispondente corda e quindi porre:
D = R

(e.1.6)

inoltre lecito considerare che il punto D si sposti sulla tangente in D


alla circonferenza e quindi che langolo ADD sia retto. La similitudine
tra il triangolo rettangolo ABD ed il triangolo relativo alla
scomposizione dello spostamento D nelle sue componenti Dx e
Dy secondo gli assi del riferimento assunto fornisce:
D x D
=
yp
R

D y

D
R

(e.1.7)

D y = L

(e.1.8)

e quindi, tenendo conto della (e.1.6)


D x = yp

Tenendo conto di queste la (e.1.4) diventa:


L(a ) = P cos p y p + P sin p L = 0

(e.1.9)

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Nelle configurazioni di equilibrio il lavoro virtuale deve essere nullo per


ogni spostamento vitale, pertanto le (e.1.2), (e.1.3) ed (e.1.9) devono
essere contemporaneamente soddisfatte; si ha quindi il sistema:
F cos f x + P cos p x = 0 = 0

F sin f y + P sin p y = 0
P cos p y p + P sin p L = 0

(e.1.10)

e cio, essendo x, y e non nulli:


F cos f + P cos p = 0 = 0

F sin f + P sin p = 0
P cos p y p + P sin p L = 0

(e.1.11)

che lo stesso ottenuto nella lezione 3 con le Equazioni Cardinali


della Statica. Come gi discusso in detta lezione, la soluzione :
F = P

p = + f
y p = L tan f

(e.1.12)

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LEZIONE 4 Sessione di studio 1


Esempi di applicazione del Principio dei Lavori Virtuali
Sono proposti nel seguito due ulteriori esempi di applicazione del
Principio dei Lavori Virtuali per giudicare sullequilibrio di un sistema di
travi rigido.
Esempio 4.2
Si consideri il sistema di figura 4.4 soggetto nel punto A alla
forza F nota e nei punti B e C alle forze incognite P e Q ; sia P
verticale (cio abbia retta di azione parallela allasse y). Si determinino
le forze P e Q nelle condizioni di equilibrio. Sia F = 15 kN, = /3, L =
10 m.
Fy F

y
A

Fx

L/5

Qy

Q
Qx

L/5
B

L/2

L/2

Figura 4.4.

Scomponiamo dapprima le forze nelle loro componenti secondo


gi assi x e y, come mostrato in figura 4.5:

F F 3

F = (Fx , Fy ) = ,
2
2

Fx

Qx

L/5

Qy

Fx

Fy
L/2

Qx

Qy
(c)

Ay A

y
C

Qx

Ax

y
A
Fx

Fy

A
P

B x

y
Qy

(b)

Qy
C
x

L/2

Qx

(a)

Qx

L/5

Fx

(e.2.1)

Qy

Fy F
A

Q = ( Q x ,Q y ) P = (0, P )

B y

Fy

y
C

A
Fx

B
Fy

By
B

B
Bx

Figura 4.5.
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Le incognite de problema sono i tre scalari Qx, Qy e P.


Come per lesempio precedente, si pu applicare il Principio dei
Lavori Virtuali nella forma (4.6).
Considerando lo spostamento di figura 4.5a, consistente in una
traslazione x parallela allasse x, si ha:
(a )

= Fx x Q x x = x (Fx Q x ) = 0

(e.2.2)

in quanto le componenti verticali (parallele ad y) delle forze F e P non


compiono lavoro per gli spostamenti considerati, avendo rette di
azione ortogonali a questi.
Considerando lo spostamento di figura 4.5b, consistente in una
traslazione y parallela allasse y, si ha:
(a )

= P y Fy y + Q y y = y P Fy + Q y = 0

(e.2.3)

in quanto le componenti orizzontali (parallele ad x) delle forze F e Q


non compiono lavoro per gli spostamenti considerati, avendo rette di
azione ortogonali a questi.
Considerando gli spostamenti di figura 4.5c dei punti del
sistema, derivanti dalla rotazione antioraria dello stesso intorno al
punto C si ha:
L(a ) = P A + F B = Fx B x + Fy B y P A y = 0

(e.2.4)

in cui B x e B y sono le componenti nelle direzioni degli assi x ed y


dello spostamento B del punto B e A y la componente in direzione
y dello spostamento A del punto A per effetto della rotazione ed
essendo nullo il lavoro compiuto da Q in quanto il suo punto di
applicazione non si sposta.
Con considerazioni geometriche analoghe a quelle dellesempio
precedente, basate sul fatto che gli spostamenti sono piccoli ed in
particolare la rotazione piccola, facile constatare che
B x =

2L
5

B y =

L
2

A y = L

(e.2.5)

Pertanto la (e.2.4) diventa:

2L
L

L(a ) = Fx
+ Fy P L = 0
5
2

(e.2.6)

Nelle configurazioni di equilibrio il lavoro virtuale deve essere nullo per


ogni spostamento virtuale, pertanto le (e.2.2), (e.2.3) ed (e.2.6)
devono essere contemporaneamente soddisfatte; si ha quindi il
sistema:
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x (Fx Q x ) = 0
y (P Fy + Q y ) = 0

2L
L

+ Fy P L = 0
Fx

5
2

(e.2.7)

e cio, essendo x, y e non nulli:

F Q = 0
x
x
P Fy + Q y = 0

L
2
P L + Fy + Fx L = 0
2
5

(e.2.8)

che lo stesso ottenuto nella lezione 3 con le Equazioni Cardinali


della Statica. Come gi discusso in detta lezione, la soluzione :

Q = F = 7.5 kN
x 2

3 1

= 0.23 F = 3.50 kN
Q y = F
4
5

3 1

P = F
4 + 5 = 0.63 F = 9.50 kN

(e.2.9)

Esempio 4.3
Si consideri il sistema di figura 4.6 soggetto alla forza F nota
applicata nel punto A, alla forza P incognita applicata nel punto B ed
alla coppia di momento M incognito. Sia F = 10 kN, = /4, L = 5 m.
Si scomponga la forza P nelle sue componenti Pu e Pv nella
direzioni di F ed ortogonale ad F , rispettivamente, come mostrato in
figura 4.6. Le incognite del problema sono le componenti Pu e Pv e il
modulo M momento M . Come per gli esempi precedenti si pu
applicare il Principio dei Lavori Virtuali nella forma (4.6).
Considerando lo spostamento di figura 4.6a, consistente in una
traslazione v in direzione ortogonale alla retta di azione di F si ha:
(a )

= Pv v = 0

(e.4.1)

essendo nulli i lavori virtuali compiuti da F e dalla componente Pu per


questo spostamento (forza e spostamento sono ortogonali).

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u
Pv

(a)

(b)

Pu

A
F

Pu

Pv

u
x

B
Pu

y
z

L/2

v
F

P=F
B

Bv

Bu

(c)

M
A
F

P=F
R

A
F

(e)

(d)

L 2 2

P=F

A
F

Figura 4.6.

inoltre nullo il lavoro della coppia di momento M . Essendo v non


nullo, la (e.4.1) fornisce immediatamente:
Pv = 0

(e.4.1)

Considerando lo spostamento di figura 4.6b (in figura 4.6b non


stata riportata la componente Pv in quanto appena stato stabilito
che questa deve essere nulla) consistente in una traslazione u nella
direzione di F si ha:
(a )

= F u + Pu u = 0

(e.4.2)

essendo nullo il lavoro della coppia di momento M . Essendo u non


nullo, la (e.4.2) fornisce:
Pu = F = 10 kN

(e.4.3)

Per quanto visto fino a questo punto si pu affermare che la forza P


ha la direzione di F ( nulla la sua componente ortogonale ad F ) ed
ha verso opposto ad F , come rappresentato in figura 4.6c.
Considerando infine gli spostamenti di figura 4.6d dei punti del
sistema, derivanti dalla rotazione antioraria dello stesso intorno al
punto A si ha:

L(a ) = P B + M = Pu Bu + M = F Bu + M = 0

(e.4.4)

in cui Bu componente dello spostamento B nella direzione u ed


M il lavoro che la coppia di momento M compie per la rotazione .
Nella (e.4.4) evidentemente stato tenuto conto della (e.4.1) e della
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(e.4.3). Con considerazioni geometriche del tutto analoghe a quelle


viste per lesempio 4.1, delineate in figura 4.6d-e si pu valutare:

B u =

L 2
4

(e.4.5)

quindi

L 2
L(a ) = F
+ M = 0
4

(e.4.6)

Essendo non nullo, la (e.4.6) fornisce:


M = FL

2
L = 16.78 kNm
4

(e.4.7)

Esempio 4.4
Si consideri il sistema di figura 4.7a. Il sistema costituito da
due elementi rigidi, AC e CD, connessi da un vincolo interno in C tale
da consentirne le rotazioni relative, cio in modo da consentire la
rotazione di uno dei due elementi quando laltro fisso. Il sistema
soggetto nel punto B alla forza verticale (retta di azione parallela ad y)
F nota e nei punti A e D alle forze incognite P e Q . Si determinino le
forze P e Q sotto lazione delle quali il sistema in equilibrio nella
configurazione di figura 4.7a.
Si scompongono dapprima le forze nelle loro componenti
secondo gi assi x e y, come mostrato in figura 4.7a:
F = (Fx ,Fy ) = (0,F)

P = Px , Py

Q = Qx ,Qy

(e.4.1)

Le incognite del problema sono le componenti Px e Py di P e Qx


e Qy di Q . Come per gli esempi precedenti, si pu applicare il
Principio dei Lavori Virtuali nella forma (4.6). Il vincolo interno in C
consente la rotazione relativa tra gli elementi ABC e CD. Pertanto tra i
possibili spostamenti virtuali del sistema sono inclusi quelli per i quali
si ha una rotazione relativa tra questi due tratti.
Considerando gli spostamenti di figura 4.7b, consistenti nella
rotazione delelemento CD attorno al punto C rimanendo fisso
lelemento AC, si ha:
L(a ) = Q D = Q x D x Q y D y = 0

(e.4.2)

essendo Dx e Dy le componenti dello spostamento D del punto D


per effetto della rotazione , ed essendo nullo il lavoro delle altre forze
applicate, i cui punti di applicazione non si spostano.
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INGEGNERIA CIVILE E AMBIENTALE


Meccanica delle strutture
4
Principio dei Lavori Virtuali

FACOLT DI INGEGNERIA

(a)

(b)
D
F

L/2

Qy

F
Q

Py

L/2
Px

Px

A
L/2

L/2

L/2

Py

Qy
y

(c)
x

Qx
F

Qy
(d)

Qx
D

Px

Dx

Qx

Qy
Dy D

Qx

A
Py

Dy
(e)

By

Bx

Dx

D Qy

Px

Qx

D
Py

F 2

A
F
B

(f)
C

F 2
F
F

B
F

Px
A

Py

Figura 4.7.

Sulla base di semplici considerazioni geometriche basate sulla


piccolezza della rotazione si pu verificare che:
Dx = Dy =

L
2

(e.4.3)

Sostituendo la (e.4.3) nella (e.4.2) si ottiene:


Qx = Qy

(e.4.4)

Considerando lo spostamento di figura 4.7c, consistente in una


traslazione x parallela allasse x, si ha:
L(a ) = Px x + Q x x = 0

(e.4.5)

in quanto le componenti verticali (parallele ad y) delle forze P e Q


non compiono lavoro per gli spostamenti considerati ed essendo nulla
la componente orizzontale (parallela ad x) di F . Dalla (e.4.5) si ricava

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Px = Q x

(e.4.6)

Considerando lo spostamento di figura 4.7d, consistente in una


traslazione y parallela allasse y, si ha:
L(a ) = Py y F y + Q y y = 0

(e.4.7)

in quanto le componenti orizzontali (parallele ad x) delle forze P e Q


non compiono lavoro per gli spostamenti considerati. Dalla (e.4.7) si
ricava

Py + Q y = F

(e.4.8)

Considerando infine gli spostamenti di figura 4.7e, consistenti


nella rotazione di tutto il sistema attorno al punto A, si ha:
L(a ) = F B + Q D = F B y + Q y D y Q x D x = 0

(e.4.9)

essendo Dx e Dy le componenti dello spostamento D del punto D e


By la componente parallela ad y dello spostamento B del punto B
per effetto della rotazione ed essendo nullo il lavoro della forza P in
quanto il suo punto di applicazione non si sposta. Con considerazioni
geometriche basate sulla piccolezza della rotazione si pu verificare
che:
B y =

L
2

D x = L

D y =

3L
2

(e.4.10)

Sostituendo le (e.4.10) nella (e.4.9) si ottiene:


F 3
+ Qy Qx = 0
2 2

(e.4.11)

Nelle configurazioni di equilibrio il lavoro virtuale deve essere nullo per


ogni spostamento virtuale, pertanto le (e.4.4), (e.4.6), (e.4.8) ed
(e.4.11) devono essere contemporaneamente soddisfatte; si ha quindi
il sistema:
Q x = Q y
P = Q
x
x
Py + Q y = F
F 3
+ Q y Q x = 0
2 2

(e.4.12)

la cui soluzione nelle incognite Px, Py, Qx e Qy

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Q x = F
Q y = F
P = F
x
Py = 0

(e.4.13)

sicch le forze agenti sul sistema nelle condizioni di equilibrio sono


quelle rappresentate in figura 4.7f.
Osservazione 6
I sistemi considerati nei primi tre esempi sono gli stessi
considerati e risolti nella lezione 3 mediante le Equazioni Cardinali
della Statica. Questi sono sistemi rigidi vincolati solo a rimanere in un
piano e pertanto hanno 3 gradi di libert, cio la loro configurazione
nel piano identificata da tre numeri reali: una volta scelto un sistema
di riferimento nel piano, la posizione di questi sistemi rimane
univocamente determinata ad esempio dalla conoscenza delle due
coordinate di un punto e dallinclinazione di una qualunque delle aste
rispetto ad un asse del riferimento. Nella soluzione dei problemi
proposti in questi esempi sono sempre stati considerati solo tre tra gli
infiniti possibili spostamenti virtuali dei sistemi anche se il Principio dei
Lavori Virtuali afferma che lequilibrio garantito se il lavoro virtuale
nullo per ogni spostamento virtuale reversibile. Daltra parte facile
rendersi conto che ogni altro spostamento virtuale di questi sistemi
potrebbe ottenersi come combinazione lineare dei tre spostamenti
considerati e pertanto concludere che, essendo nullo il lavoro per i tre
spostamenti considerati, il lavoro nullo anche per qualunque altro
spostamento virtuale dei sistemi.
Osservazione 7
I sistemi considerati nei primi tre esempi hanno tre gradi di
libert. quindi possibile assegnare a questi non pi di tre
spostamenti indipendenti. Daltra parte i problemi proposti in questi
esempi coinvolgevano sempre la determinazione di tre incognite.
facile rendersi conto che la soluzione dei problemi resa possibile
dalluguaglianza tra il numero dei possibili spostamenti virtuali
indipendenti e quello delle incognite da determinare. In altre parole, se
in uno dei primi tre problemi proposti fosse stata richiesta la
determinazione di quattro incognite, il problema non avrebbe avuto
una soluzione unica in quanto le quattro incognite non avrebbero
potuto essere univocamente determinate con le tre equazioni
indipendenti connesse ai tre spostamenti indipendenti assegnabili al
sistema, a meno di non rimuovere lipotesi di sistema rigido ed
introdurre unaltra equazione coinvolgente le deformazioni delle travi.
Il sistema dellultimo esempio invece caratterizzato da quattro gradi
di libert, infatti una sua configurazione rimane univocamente
determinata ad esempio dalla conoscenza delle due coordinate di un
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punto delelemento AC, dallinclinazione di unasta dellelemento ABC


e dallangolo formato dalle due aste convergenti al punto C. Nella
soluzione del problema proposto in questo esempio stato quindi
possibile determinare le quattro incognite in quanto il sistema
caratterizzato dalla possibilit di assegnare quattro spostamenti
virtuali indipendenti. Anche in questo caso, poi, ogni altro
spostamento virtuale pu essere espresso come combinazione lineare
dei quattro indipendenti considerati e pertanto il lavoro risulterebbe
nullo anche per qualunque altro spostamento virtuale del sistema.
Osservazione 8
Il problema dellultimo esempio, caratterizzato dalla presenza di
quattro incognite, non avrebbe potuto essere risolto mediante le tre
Equazioni Cardinali della Statica coinvolgenti solo le forze esterne
applicate. Daltra parte la presenza di una cerniera interna in C rende
questo sistema non rigido e, come discusso nella terza lezione, le
Equazioni Cardinali della Statica costituiscono una condizione
sufficiente per lequilibrio solo dei sistemi rigidi. Per la soluzione del
problema con le Equazioni Cardinali della Statica sarebbe stato
necessario scomporre il sistema assegnato nei due sistemi rigidi che
lo compongono, ABC e CD, ed imporre alle forze applicate ad ognuno
di essi il soddisfacimento delle Equazioni Cardinali della Statica.

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LEZIONE 4 Sessione di studio 2


Per una pi completa comprensione delle questioni fin qui esposte, in
questa sessione di studio si suggerisce al lettore di rivedere alcuni
concetti esposti nel corso di Meccanica Razionale. In particolare:
-

Lavoro di una forza (lezione 34 del corso del prof. Turzi).

Spostamento virtuale (lezione 53 del corso del prof. Turzi).

Spostamenti virtuali reversibili ed irreversibili (lezione 53 del corso


del prof. Turzi).

Lavoro virtuale (lezione 53 del corso del prof. Turzi).

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LEZIONE 4 Sessione di studio 3


Principio dei Lavori Virtuali esercizi
Sono riproposti nel seguito gli esercizi della lezione precedente. Li si
risolva utilizzando il Principio dei Lavori Virtuali e si controlli la
coincidenza dei risultati con quelli trovati con le Equazioni Cardinali
della Statica.
Esercizio 4.1
Si stabilisca se il sistema rigido di figura 4.9 in equilibrio.

F1 = 155.3 kN
F2 = 219.6 kN
F3 = 219.6 kN
F4 = 80.4 kN
1 = /4
2 = /6
L=3m

F3

F1
1

L
F4
2
L

F2
L

Figura 4.9.

Esercizio 4.2
Si stabilisca se possibile mantener in equilibrio il sistema di
figura 4.10 applicando ad esso esclusivamente una coppia. In caso
affermativo se ne determini il momento.
F
F = 10 kN
= /4
L=2m

F2

F2

L
F

2L

Figura 4.10.

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Esercizio 4.3
Si stabilisca se possibile mantenere in equilibrio il sistema di
figura 4.11 applicando esclusivamente una forza in un punto dellasta
AB. In caso affermativo si determini detta forza ed il suo punto di
applicazione.

F1
F1 = 100 kN
F2 = 200 kN
F3 = 200 kN
= /4
L=5m

A
L/2

F2
F3

L/2
B

Figura 4.11.

Esercizio 4.4
Si risolva il problema dellesercizio 4.3 ponendo F3 = 400 kN.

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