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Giordano Novielli
Asana, miti e
archetipi psicologici
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Larchetipo
La parola archetipo deriva dal greco antico col
significato di immagine: tipos ("modello", "marchio", "esemplare") e
arch ("originale").
In psicoanalisi viene usato da Jung ed altri autori per indicare le
idee innate e predeterminate dell'inconscio umano, definendosi
meglio come una forma universale del pensiero dotato di contenuto
affettivo.
Carl Gustav Jung ha teorizzato che l'inconscio, gi al momento
della nascita, contenga delle impostazioni psichiche innate, quasi
sicuramente dovute al tipo di sistema nervoso caratteristico del
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Brahma il Creatore
Vishnu il Conservatore
Shiva il Distruttore
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Shiva
In molti dei tesi classici, come la Bhagavadgita, Vishnu, o Krishna,
o soprattutto Shiva che impartisce gli insegnamenti dello Yoga.
Il dio Shiva pu anche essere visto come una sintesi di elementi
pre-ariani nellambito della sfera religiosa ind.
Le ipotesi di un'origine pre-aria delle tecniche e delle dottrine che
vanno sotto il nome di yoga ruotano attorno a un discusso reperto
archeologico: si tratta di un "sigillo" rinvenuto negli scavi di Mohenjo
Dar (oggi in Pakistan), uno dei siti principali della Civilt della valle
dell'Indo (III millennio a.C.), da John Henry Mackay.
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Tale sigillo, che, nella numerazione data dallo stesso Mackay, reca
il numero 420, rappresenta una figura umana forse tricefala in
posizione assisa su uno sgabello "n troppo alto n troppo basso"
(Bhagavadgita 6,11c), la testa ornata da un copricapo con due
corna; la figura circondata da animali, e precisamente un elefante,
una tigre, un bufalo, un rinoceronte e un'antilope, ed assisa in una
postura yoga che stata diversamente definita e che mi sembra
simile a quella "classica" di bhadrasana, una posizione non a caso
collegata allenergia della fecondit.
Sir John Marshall, che fu uno dei primi a studiare questo reperto,
ravvis nella figura un prototipo preistorico di Shiva, fondando la
sua ipotesi su due epiteti di questo Dio che lo descrivono come
"signore degli yogi" (Yogindra, Yogishvara) e "signore degli animali"
(Pashupati).
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che sale verso lalto. Equilibrare la forza tra le due braccia per
mantenere larco della schiena. Sciogliere e ripetere sullaltro lato.
Shakti e Shiva sono un tutt' uno e per questo motivo gli yogi
cercano di attivare Kundalini che risiede nel primo Chakra per
portarla fino al settimo Chakra dove risiede Shiva. Quando la forza
di Kundalini-Shakti si unisce con lui nel Chakra della corona ci si
trova in uno stato dove il tutto viene percepito come uno e come
un'emanazione di Dio, si in beatitudine eterna, si sviluppano
poteri spirituali (siddhi) e si in perfetta unione e comunione con
lAssoluto trascendendo il cosmo, la mente, lo spazio e il tempo.
Nello Shaktismo quindi viene adorata la parte della forza di Shiva
che di natura femminile. La Shakti energia femminile che crea,
conserva e distrugge l' universo materiale e con la sua forza crea il
velo di Maya, invece Shiva il Divino Nulla la cui forma OM.
Anche nella forma di Parvati l'aspetto femminile e materno di Dio si
manifesta in aspetti differenti. In pratica, se Shiva rappresenta
l'aspetto personale di Dio (Ishvara), immanifesto e trascendentale,
Parvati l'energia divina (Shakti) che da lui scaturisce, generando
gli universi materiali e determinandone la trasformazione.
In termini metafisici, Shiva pu considerarsi la causa materiale ed
efficiente della creazione, la quale strettamente correlata a prakrti
(la natura materiale, che la stessa Shakti) che la causa
efficiente secondaria. Ci pu essere paragonato alla relazione che
esiste tra un vasaio e la sua argilla: lazione del vasaio, la sua
energia, che modella la creta. Spirito e Natura, Shiva e Shakti,
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Sarasvati (dal sanscrito "colei che scorre") una delle tre grandi
dee dell'induismo, insieme a Lakshmi e Durga, ed la consorte di
Brahma, il Creatore.
Sarasvat venerata sin dall'epoca vedica come dea della
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Il capo rivolto verso lalto, gli occhi verso i palmi delle mani unite.
Ripetere sul lato sinistro.
Dona forza ed equilibrio a chi si sente debole e privo di potere.
Matsyendra e la saggezza.
Quando Shiva, mentre insegnava i segreti dello Yoga a Parvati, si
accorge della presenza di un pesce, lo spruzza dacqua e, in una
versione del mito, il pesce assume sembianza divina, diventando
Matsyendra, il Signore dei Pesci (matsya = pesce, Indra =
signore).
Con questa trasformazione da pesce a yogi, Matsyendra diventa il
depositario e il messaggero della disciplina, il guru dei guru, il
maestro da cui parte lininterrotta catena di maestri che avr il
compito di trasmettere lo hatha-yoga nei secoli a venire.
I miti e le leggende che raccontano di Matsyendra sono
innumerevoli, ampiamente distribuiti nel tempo e nello spazio, ma
proprio attraverso la leggenda dello yoga che la tradizione antica
conferisce unimportanza particolare alla figura di questo maestro.
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E' un'Asana adatta alle persone chiuse in uno schema, che non si
lasciano andare facilmente agli stati emozionali e che non sanno
vivere bene la propria sessualit.
OM SHANTI
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