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ECONO MI CI
DELLA
SARDEGNA
QUADERNI DI LAVORO
2007/02
CUEC
Il CRENoS un centro di ricerca istituito nel 1993 che fa capo alle Universit di Cagliari
e Sassari ed attualmente diretto da Raffaele Paci. Il CRENoS si propone di contribuire a
migliorare le conoscenze sul divario economico tra aree integrate e di fornire utili
indicazioni di intervento. Particolare attenzione dedicata al ruolo svolto dalle
istituzioni, dal progresso tecnologico e dalla diffusione dellinnovazione nel processo di
convergenza o divergenza tra aree economiche. Il CRENoS si propone inoltre di studiare
la compatibilit fra tali processi e la salvaguardia delle risorse ambientali, sia globali sia
locali.
Per svolgere la sua attivit di ricerca, il CRENoS collabora con centri di ricerca e
universit nazionali ed internazionali; attivo nellorganizzare conferenze ad alto
contenuto scientifico, seminari e altre attivit di natura formativa; tiene aggiornate una
serie di banche dati e ha una sua collana di pubblicazioni.
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ASSETTI PROPRIETARI
E SVILUPPO ECONOMICO
IL CASO DEL BANCO DI SARDEGNA
Antonio Sassu
Universit degli Studi di Cagliari
Dicembre 2007
sassu@unica.it
Abstract
Analogamente a quanto avvenuto recentemente nel sistema bancario meridionale, anche il Banco di Sardegna, unico gruppo bancario della regione, stato acquistato nel 2001 da una banca del nord. Quale stata la performance del Banco
di Sardegna dopo lacquisizione? In particolare, quale stato il contributo allo
sviluppo economico regionale? Il lavoro tenta di rispondere a queste domande,
ponendo in evidenza la strategia seguita nel territorio, dove il Banco ha svolto
da sempre un ruolo di riferimento.
1. Introduzione
La propriet del sistema bancario meridionale profondamente cambiata nellultimo quindicennio. Oggi gli assetti proprietari di tutte le
pi grandi banche e di una parte delle piccole banche locali del mezzogiorno sono di istituti di credito del nord. Ci ha determinato varie
conseguenze oggetto di discussioni e di interpretazioni non sempre
coincidenti.
Anche la Sardegna ha seguito la sorte del meridione dItalia e attualmente il sistema bancario regionale appartiene a gruppi del nord.
Questo avvenuto nel tempo, ma prevalentemente nel marzo del
2001, quando il Banco di Sardegna passato sotto il controllo di una
banca settentrionale. A distanza di sei anni possibile fare qualche
considerazione sul nuovo corso, bench il periodo sia ancora breve.
Obiettivo del lavoro esaminare il caso del Banco di Sardegna dal
2001 fino al 2006. un caso di studio interessante perch il Banco di
Sardegna, unico gruppo bancario locale, ha avuto un ruolo di riferimento nelleconomia dellisola. Pertanto possibile vedere come il
nuovo assetto proprietario ha influito sulla performance aziendale e
sullo sviluppo economico regionale. In particolare, c stato un cambiamento e soprattutto un contributo a favore delleconomia regionale? E in che direzione? Sono le domande principali che ci poniamo.
Larticolo si divide in sei parti. Nel secondo paragrafo si esaminano brevemente le conseguenze che si sono verificate a seguito delle
recenti trasformazioni del sistema bancario nazionale e meridionale.
Nel terzo e quarto paragrafo si vedr cosa successo al Banco di
Sardegna con lesame dellevoluzione di alcune variabili fondamentali, in particolare con lo studio dellefficienza e della redditivit. Nel
quinto paragrafo si esaminer la politica degli impieghi e della raccolta. Nel sesto paragrafo si tenter di dare una spiegazione a quanto
avvenuto e si elaborer un modello teorico interpretativo. Da ultimo,
nel settimo paragrafo, si trarranno alcune conclusioni.
Banche
Sportelli
1994
965
23.000
2006
793
32.338
Dal punto di vista dei numeri la trasformazione radicale soprattutto per quanto riguarda gli sportelli che sono stati liberalizzati.
Maggiore, per, il cambiamento avvenuto nel meridione dItalia in
cui mutata in larga parte la propriet delle principali banche appartenenti ora a gruppi bancari del nord 1 .
Tabella 2
Struttura del sistema bancario meridionale
(Banche con sede legale)
Anno
Banche
Sportelli
1996
264
5.578
2006
149
7.017
e, in modo particolare, per il meridione. Pi controverso il contributo dato allo sviluppo economico delle regioni meridionali dalle
banche del nord che hanno acquisito la propriet o il controllo di
banche del sud. Le posizioni assunte dagli studiosi sono spesso non
coincidenti. Si pu dire certamente che, nonostante sia diminuito il
numero delle banche, la concorrenza aumentata. Infatti nel settore
bancario la concorrenza avviene attraverso gli sportelli (Banca
dItalia, 2005), e questi sono cresciuti, sul piano nazionale, del 40,6%
nel periodo 1994-2006. Nel mezzogiorno, seppure non siano aumentati come al nord, c stato un incremento del 25,8% in dodici anni.
Cos, allampliarsi dei mercati e allaumentare degli sportelli nel territorio meridionale, il gap fra i tassi attivi di interesse del nord e del
sud, che generalmente si aggirava intorno ad oltre il 2%, si fortemente ristretto fino a scendere oggi a quasi l1% (Banca dItalia,
2005). La redditivit e la stabilit delle imprese acquisite sono cresciute. La cultura finanziaria della popolazione cambiata. vero che
aumentato il prezzo delle commissioni, e ci ne influenza il peso percentuale nellattivit della banca, ma lofferta bancaria diventata pi
varia e articolata, per cui pure i risparmiatori hanno avuto maggiore
possibilit di scelta. Non c da stupirsi, quindi, che lincidenza del
margine di interesse sul margine di intermediazione si sia ridotta a
dimostrazione che le commissioni sui vari prodotti sono diventate
pi importanti.
Altri punti sono pi controversi e le posizioni sono spesso contraddittorie. Ci sono coloro che ritengono che il sistema bancario
meridionale sia notevolmente cresciuto in efficienza e dinamismo
soprattutto per il comportamento delle imprese bancarie del nord
(Mattesini, Messori, 2004), non escludendo comunque la permanenza
di vari problemi; quelli che, al contrario, pensano ad un depauperamento delleconomia meridionale soprattutto per la diminuzione dei
crediti erogati alle imprese e la cancellazione di alcune competenze
professionali (Giannola, 2002; Busetta, 2007); coloro che vedono aspetti positivi (per esempio, la maggiore efficienza, misurata come si
diceva sopra), e aspetti negativi, soprattutto per quanto riguarda gli
interessi delleconomia meridionale (Alessandrini, 2001; Alessandrini,
Zazzaro, 1999; Alessandrini, Papi, Zazzaro, 2003; Alessandrini, Croci, Zazzaro, 2005). Per nessuno degli studiosi, comunque, le trasformazioni avvenute hanno risolto il problema del sistema economico e
produttivo del meridione.
qualunque sia linterpretazione pi corretta si pu dire che migliorata la condizione economica della banca.
Figura 1
Sofferenze lorde e nette. Banco di Sardegna. Anni 2000-2006
16,0
14,0
12,0
10,0
8,0
6,0
4,0
2,0
sofferenze lorde
2006
2005
2004
2003
2002
2001
2000
0,0
sofferenze nette
Un confronto con le sofferenze dellintero sistema bancario regionale (compreso, quindi, il Banco di Sardegna), ci pu dare spunti
per una ulteriore riflessione. Se diamo uno sguardo a ci che successo presso le altre banche della regione, ci rendiamo conto che esse, dopo il 2004 appaiono pi virtuose del Banco di Sardegna. I dati
non sono facilmente paragonabili perch in quellanno c stata una
grande operazione di cartolarizzazione da parte di una banca sarda,
ma ci non si pu dire per gli anni successivi. Nel 2005-06 il Banco
di Sardegna ha sofferenze di gran lunga superiori al sistema e in ascesa rispetto al suo stesso comportamento degli anni precedenti. Non
abbiamo i dati relativi ai comportamenti delle diverse branche degli
istituti bancari limitatamente alla Sardegna ma, considerato il peso del
Banco nelleconomia regionale, si pu dire che essi hanno risultati
decisamente migliori negli ultimi due anni e comunque con tendenza
decrescente.
Tabella 3
Sofferenze lorde del Banco di Sardegna e del sistema bancario regionale
Anno
Banco di Sardegna
Sistema regionale
2000
13,9
14,6
2001
11,7
13,6
2002
10,6
12,4
2003
10,4
11,9
2004
10,3
11,0
2005
9,3
7,2
2006
10,4
6,8
Dif
2001
11,7
13,6
-1,9
2006
10,4
6,8
3,6
Dif
-1,3
-6,8
5,5 (dif-in-dif)
Fonte:
70
65
60
55
50
2000
2001
BANCO
2002
2003
2004
Banche regionali
2005
Banche m edie
2006
mercato. Pi precisamente, si proceduto a stimare prima la produttivit effettiva nel 2006 a prezzi costanti (base 1995= 100), poi a calcolare la produttivit tenendo immutata loccupazione del 2000. Si
ottenuto cos leffetto della diminuzione delloccupazione e della variazione degli altri fattori. Il risultato finale che laumento della produttivit da attribuire nella percentuale del 76,34 % alla riduzione
delloccupazione e del 23,66 % agli altri fattori.
Tabella 5
Produzione e produttivit a prezzi costanti. Banco di Sardegna. Milioni di euro
Anno
Produzione a prezzi
Costanti 1995
Produttivita a prezzi
Costanti
Dipendenti
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
8579,09
9281,84
9446,87
9841,92
9521,10
9141,87
8952,12
2,86
3,16
3,28
3,49
3,45
3,33
3,39
2996
2935
2878
2824
2760
2743
2641
10
Figura 3
Fondi Intermediati su numero di dipendenti
7,5
7,0
milioni di euro
6,5
6,0
5,5
5,0
4,5
4,0
3,5
3,0
2000
2001
BANCO
2002
2003
Banche regionali
2004
2005
2006
11
Figura 4
Utile netto. Banco di Sardegna. Milioni di Euro
80,0
Milioni di Euro
60,0
40,0
20,0
0,0
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
-20,0
-40,0
Fonte: Banco di Sardegna, Bilanci desercizio
12
Tabella 6
Formazione % del margine di intermediazione
Anno
Margine di interesse
Commissioni nette
2000
71,3
13,7
2001
70,6
11,3
2002
65,4
11,3
2003
67,7
12,8
2004
67,2
19,4
2005
75,9
21,4
2006
76,4
18,2
Avviene quindi, seppure in maniera limitata, unopera di ristrutturazione della banca. Lattivit principale rimane in ogni caso il retail da
cui si ricava gran parte degli utili. Anzi, si pu dire che quando il tasso di interesse alto, lo anche il margine di interesse e cos pure il
profitto e viceversa.
Ci che importante, per, ai fini dellaccertamento della redditivit dellimpresa il Roe. Per il Banco, in genere, esso relativamente basso, se si escludono gli anni in cui aumentato per via delle plusvalenze, e varia nel tempo. Questa situazione rispecchia la condizione economica del mercato regionale e in qualche modo spiega perch
esso sempre pi basso di quello delle banche medie e delle banche
regionali. Se si prende in considerazione questo aspetto, il valore del
Roe non desta meraviglia. Si pu notare, comunque, che esso aumentato negli ultimi anni per effetto dellaumento del tasso di interesse a livello nazionale e internazionale.
Il valore del Roe riportato nel grafico seguente (Fig. 5).
13
Figura 5
Risultato di esercizio su capitale e riserve (ROE)
16
14
12
10
8
6
4
2
2006
2005
2004
2003
2002
2001
2000
0
-2
-4
-6
BANCO
Banche regionali
Banche medie
14
proprio contributo allo sviluppo economico, ma il sistema pi evidente ritengo sia la concessione di credito alle imprese. Pertanto, la
prima cosa da esaminare la quota degli impieghi nel sistema regionale. Intanto, le condizioni sono cambiate nel tempo. In Sardegna
oggi sono presenti 32 banche e gli sportelli sono 684 rispetto ai 636
del 1998. La concorrenza fortemente mutata e tutte le banche, soprattutto quelle esterne, operano aggredendo le quote di mercato del
Banco. Data la posizione di vantaggio di questo, se esso efficiente e
offre gli stessi servizi delle altre banche, si troverebbe nella condizione di privilegio.
Se c una diminuzione della quota degli impieghi del Banco ci
significa che le altre banche operanti nel territorio regionale hanno
accresciuto gli impieghi ad un ritmo maggiore, sono state, perci,
pi propulsive e hanno investito di pi. Ci pu essere il risultato di
una strategia (per esempio, una concessione pi selettiva del credito),
oppure, ferma rimanendo la politica creditizia, una diversa efficienza
nella selezione del merito di credito o, infine, una diversa qualit dei
servizi. Nelluno o nellaltro caso si perdono quote di mercato e si d
un contributo minore allo sviluppo economico della regione. Questo
si pu vedere empiricamente nel complesso del sistema economico e
in diversi settori. Prendiamo, innanzitutto, gli impieghi.
Figura 6
Quota impieghi netti per forme tecniche. Banco di Sardegna. Anni 1999 - 2006
40,0
38,0
36,0
34,0
32,0
30,0
28,0
26,0
24,0
22,0
20,0
1999
2000
2001
2002
2003
Mutui
2004
15
2005
2006
Il totale degli impieghi diminuito di oltre cinque punti percentuali e i mutui di ben 11 punti. Soprattutto la performance dei secondi balza agli occhi perch le sofferenze in questo settore sono basse
rispetto agli altri, pertanto non c una giustificazione economica ed
certamente il risultato di una politica ad hoc. Quale sia la logica di
questo comportamento non mai stata esplicitata. Una spiegazione
potrebbe essere che, non avendo la capogruppo un know-how in
questo settore, non ci fosse un grande interesse a investire nei mutui.
Pu avvenire che essa trovi pi conveniente far trasferire la liquidit
e utilizzarla in mercati in cui il rendimento maggiore e garantisce
una crescita dellattivit. Si espande limpresa capogruppo e aumenta
il potere del management su cui si basa anche la stabilit del vertice.
A parte questo fatto, la diminuzione della quota degli impieghi globali da parte del Banco di Sardegna sta ad indicare una minore attenzione data alleconomia isolana e un pi basso investimento nei settori produttivi. molto indicativa la figura 7 che registra la strategia
della banca nella concessione del credito. Fra i diversi settori presi in
considerazione aumentata solo la quota degli impieghi dati alle societ finanziarie, cio, in gran parte, alla capogruppo.
Questi, si sa, sono poco remunerativi per la banca che li concede,
tuttavia sono convenienti in una logica di gruppo. Limpresa capogruppo pu infatti investire la liquidit con rendimenti pi alti e, comunque, meno rischiosi che nel territorio regionale. Parte della liquidit, pertanto, e in misura crescente nel tempo, viene investita
nellinterbancario piuttosto che nella regione. Limpresa capogruppo
cresce di conseguenza e con essa, naturalmente, il potere del
management (Marris, 1966; Golinelli, 2000).
Corrispondentemente, non c un altrettanto incremento alle societ non finanziarie, cio alle imprese, alle famiglie e alla Pubblica
Amministrazione, in genere, al territorio.
16
Figura 7
Quota impieghi lordi per settore economico della controparte. Banco di Sardegna. Anni
1999 2006
100,0
90,0
80,0
70,0
60,0
50,0
40,0
30,0
20,0
1999
2000
Amm. pubbliche
2001
2002
Famiglie
2003
2004
2005
2006
Societ finanziarie
17
2001
2002
Banco di Sardegna
2003
Altre Banche
2004
Sardegna
2005
Mezzogiorno
2006
Italia
La seconda cosa riguarda il comportamento del Banco di Sardegna il cui dato inferiore a quello del sistema. Mi riferisco al saggio
di crescita del rapporto impieghi/Pil (Tavola 7), che mette in evidenza la strategia perseguita nella concessione degli impieghi rispetto alla
produzione realizzata nelleconomia. Il sistema bancario regionale ha
investito nei settori produttivi pi del Banco di Sardegna. Peraltro, i
saggi di crescita negativi ad opera del Banco avvengono subito dopo
linizio della nuova gestione. La letteratura (Focarelli, Panetta, Salleo,
2002; Alessandrini, Presbitero, Zazzaro, 2006) ha ben messo in evidenza il razionamento del credito che opera subito dopo che la banca
acquirente conquista il controllo. C certamente una ristrutturazione
dei crediti dubbi ma anche maggior selezione nella politica del credito, soprattutto nei confronti delle piccole e medie imprese (Sapienza,
2002). Precisamente i saggi di crescita sono i seguenti.
18
Tabella 7
Saggi crescita del rapporto impieghi lordi e Pil
Periodo
Banco di Sardegna
dic-01
-0,75
1,03
dic-02
-2,04
2,81
dic-03
-2,74
-1,53
dic-04
1,51
7,95
dic-05
1,29
4,43
dic-06
3,53
7,00
2000
Depositi
2001
2002
Obbligazioni
2003
2004
2005
2006
19
comportamento dei risparmiatori sardi nei confronti della borsa e titoli di stato, in parte, in compensazione della raccolta diretta.
6. Interpretazione dei risultati
Se chiaro che la solidit, misurata dal patrimonio di sorveglianza,
cresciuta e la percentuale delle sofferenze ha seguito una tendenza
decrescente conformemente con quanto avvenuto per il sistema
bancario nazionale e meridionale, pi controversa appare la situazione per ci che riguarda il cost/income ratio e il contributo che viene
dato al sistema economico. Vediamo con pi dettaglio i due fatti.
Il cost/income ratio in crescita fino al 2005, poi comincia a decrescere ma molto distante dalle banche medie e regionali. Ci indica chiaramente un deterioramento dellattivit bancaria considerato
che nel frattempo diminuita loccupazione. Linterpretazione che
viene data si pu ricondurre a un duplice aspetto. Da una parte, la
lenta crescita dei ricavi dovuta agli impieghi nellinterbancario dove i
rendimenti pagati sono meno elevati che nel territorio; dallaltra, la
crescita dei costi, in particolare di quelli amministrativi, conseguenza
della organizzazione aziendale. In entrambi i casi il Banco di Sardegna ha registrato una performance inferiore a quella della gestione
precedente. Per alcuni versi c stata una crescita dellefficienza (si
pensi al tempo necessario per lespletamento delle pratiche, ora notevolmente ridotto) ma i ricavi non sono aumentati nella stessa misura dei costi. I dati dimostrano chiaramente che non cresciuta la cultura dellazienda.
Il secondo aspetto riguarda gli interessi sociali o della collettivit
che sono, a mio parere, altrettanto evidenti e chiari, soprattutto nel
ruolo che il Banco esercita nelleconomia dellisola. Purtroppo il contributo dato alleconomia locale molto limitato, almeno se dobbiamo esprimere un giudizio sulla base della diminuzione delle quote di
mercato. Anche se prescindiamo dai mutui, la quota dei crediti alle
imprese e alle famiglie andata diminuendo nel tempo. Si registra
una leggera ripresa nel 2006 per i crediti alle imprese ma la banca
ben lontana dal dinamismo di cui leconomia ha bisogno e comunque
distante dalle quote che aveva prima dellattuale gestione.
La letteratura pone in evidenza che se le acquisizioni avvengono
ad opera di imprese bancarie che stanno fuori del territorio (acquisizioni out the market), diminuisce normalmente la quota degli impieghi verso le imprese, soprattutto piccole e medie, mentre aumenta la
20
21
Figura 10
Prima dellacquisizione
22
linea , come indicato nella figura 11. Il risultato ultimo un aumento degli impieghi al nord e una diminuzione al sud, mentre si verifica
un aumento complessivo degli utili per le imprese del nord e del sud.
Diverso il risultato per il territorio: pi impieghi al nord e meno al
sud, o, messo in altri termini, pi impieghi da parte della capogruppo
e meno da parte dellimpresa partecipata.
Figura 11
Dopo lacquisizione
23
24
25
concepito come una rete di vendita piuttosto che come uno strumento che serve per migliorare la cultura finanziaria dellazienda e della
collettivit.
Con lattuale politica degli acquirenti, a giudicare dai dati illustrati,
finora mancato un vantaggio per il mercato regionale. Non solo non
c un investimento indiretto sullo sviluppo economico, ma manca
una politica di crescita dellimpresa, di rielaborazione dei prodotti pi
adatta al territorio. assente una politica delle risorse umane, anzi,
molte importanti figure professionali sono state eliminate. La conoscenza del territorio, della sua economia e delle sue risorse non pi
necessaria a livello locale. La politica dellinnovazione di prodotto e
di processo viene fatta altrove. Altrettanto si pu dire per i nuovi
mercati e i nuovi servizi. Il Banco di Sardegna diventa una branca di
una banca nei confronti delleconomia regionale, non diversamente
dalle altre banche. Anche la perdita di competenze professionali e la
chiusura di attivit nazionali, senza un adeguato corrispondente inserimento in altri mercati, rappresentano un depauperamento
delleconomia regionale.
Si pone in ogni caso un problema di policy rappresentato
dallaumento del rendimento del risparmio al sud, o se si vuole,
dallaumento delle opportunit di investimento. Lo spostamento verso lalto della curva dei rendimenti del sud fondamentale e la concorrenza degli altri istituti bancari pu aiutare leconomia e la collettivit. Si pu ottenere anche con una strategia di lungo periodo e in
modo che il sistema bancario faccia crescere gradualmente il sistema
economico.
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29
Appendice Statistica
Tavola I
Sofferenze lorde e sofferenze nette. Banco di Sardegna. %
Sofferenze
Anno
Lorde
Nette
2000
13,9
6,9
2001
11,7
5,0
2002
10,6
4,4
2003
10,4
4,3
2004
10,3
4,0
2005
9,3
2,3
2006
10,4
3,5
Tavola II
Utile netto. Banco di Sardegna. Milioni di Euro
Anno
Utile netto
2000
-35,9
2001
53,9
2002
56,4
2003
40,1
2004
40,8
2005
44,8
2006
69,9
30
Tavola III
Quota impieghi netti per forme tecniche. Banco di Sardegna. Anni 1999 - 2006
Anno
Mutui
1999
37,0
32,6
2000
37,3
31,4
2001
35,7
31,2
2002
33,4
29,9
2003
31,3
29,7
2004
26,6
28,3
2005
25,7
26,8
2006
26,0
27,2
Tavola IV
Quota impieghi lordi per settore economico della controparte. Banco di Sardegna. Anni 1999 2006
Anno
Amm. pubbliche
Famiglie
1999
40,3
35,4
27,0
2000
53,3
34,3
26,9
2001
54,3
32,3
26,4
2002
52,3
30,4
26,4
2003
48,8
29,0
26,6
2004
36,5
26,5
25,6
2005
35,2
24,8
25,9
2006
34,8
23,7
27,6
Tavola V
Impieghi lordi, comprese le sofferenze, del settore prodotti dellagricoltura. Banco di Sardegna.
Anni 2000-2006
Anno
Quote di mercato
2000
57,9
2001
57,1
2002
54,8
2003
53,5
2004
50,7
2005
50,3
2006
48,5
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