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sul tema delle origini

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Edizioni dell'Ateneo Roma· \


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se da un certo punto di vista può sembrare di una presun- l
zione impressionante: era soltanto di far vedere, attraverso
pochi esempi di un solo ma quasi inesauribile complesso <ii
temi religiosi, che - cosa inaudita! - anche gli antichi ro- Roma e- Praeneste
mani hanno avuto una religione, come tutti gli altri popoli
arcaici del mondo. E', a mio parere, un modestissimo passo Una polemica religiosa nell'Italia antica
iniziale: ma su una strada, in cui solo incamminarsi- può
sembrare un peccato d'arroganza. E' la strada però che,
prima o poi, dovrà pur condurre alla conquista storico-re-
ligiosa della religione romana.
r;~~~ i'1: l '. ~~:.;~ AB.
Settembre, 1955
1.

Nel 2.8.°. e nel.29'O capitolo del se§lQ_U.brQ__LJyto.narra


dei preparativi alla battagHLche-GomanL~_J prenestJni
§.vrebhero_enmhattuta-ueL 3~~~":c_ç...:-_Q:r~E§9_iLfìJ1ID~_AJUa.
I prenestini, allontanatisi finalmente dalle porte di Roma
che avevano minacciate, si schierano nei pressi del fiume
che dieci -anni prima vide la catastrofica sconfitta romana
per opera dei Galli. L.Q.c s_ç~lta del luogo per la battaglia
çru:u.nale non è casuale da 12artè~rprenestini:-::J.g,tl1llf?1C$I~
11.rbJ_Romae l_Qcu.m.cep.iss(JintgL~e ~actab-ant. Come i ro-
mani che temono perfino i giorn.i~'aniilver-sari di quella
sconfitta - il dies Alliensis che, com'è noto, restò_ un dies
r eligiosus lungo i secoli della storia romana - potrebbero
non impressionarsi sul posto stesso di quel disastro mili-
tare? Has inanium rerum inanes ipsas volventes cogitatio-
nes fortunae loci delegaverant spes suas. Ma nei romani
ferve invece
-
la volontà di
- cancellare il ricordo. dolarasa:
nessun luago dev' ésser nefasto alla vittaria ramana.· Pri-
ma di dar battaglia, il dittatare T. Quinzio Cincinnato. ri-
volge le seguenti parale al magister equitum: Videsne tu ...
A. Semproni, ZQ-c..LfQTizY.nlJ& illos fretos ad Aliam constitisse.?
'fI,ec illis di immortales 'certioris quidquam fiduciae maio-
risque quod sit auxilii dederint. At tu, fretus armis ani-
rnisque, concitatis equis invade mediam aciem; ego cum
legionibus in turbatos trepidantesque inferam signa. Ade-
ste di testes foederis et expetite poenas debitas simul vobis
violatis nobisque per vestrum nt{,men deceptis.

8 9

I-
Il
I
I

N Qn IU, difficile per gli storici moderni (1) rilevare l' in- §."g§:re - in questo passo come in tanti altri -
~ero~iinigÙaiìiél:~dL.JJ}1~~~2E1battimep.t~~LJr.a..-rcom;Ili_L12re~ negalìvo
1fa"nQn far risaltare la virtus
:~~~-': ,::.,:-';::~:,,:,~.
stinJ~p'iesS(LJ.'AJJJ.é!.~ç4e' çade""corgpI,etamente' fuori. della viç,
tra.Je.due ..città ..Secondo la loro concorde opinione si tratte- bensl di ,uno che prenge i colori. eIa una U,~,"""':!""f-~~ .,\','':~,~!;,±'~~;..~
rèbbe sèmplicemente di un'igyeg~Jone anna}~s~ic§:. t~I?-~~!l!e romana relativa ai prenestini~.Fll )1 lVIOl\tIl\tI,SEN
-é1.Còntra pporre_1JJ)~ vj ttQ!'J.§:'_E~mana. presso 1'~lli.ét _étHéLJ;;CQR-:- Gesch. s p. 893) ad accorgersi per primo'deiie--"tr1cé~ lette-
'fLtta.-dLdieci_CtIlJ:ll.._prima. .-.. ' .. - ,rarie di una .PélrticQlaI'eID9-1iguiJl_L9mill)_~.ll~,LJii~!§i iì~~i
Ma nella critica della tradizione romana spesso accade preIl~stini. Nessuna meraviglia. che"Lr.omanL~nut:rissero
- .che mentre è abbastanza facile dimostrare l'impossibilità "sentimenti ostil~, pergICélpita,nti di.quella .. città,che-;~rie
. di un preteso avvenimento storico, è molto piu difficile spie- YQ.1t~L,nel corso' d,ei secoli, osò ribella,rsi ,alla.,)3QP!:g.ilélzione
gar'e .iP:...~QQQ_.~s.g1Jri~Y!.t~.. ~.Jl.~~eis<:) . le ragionf-c:fi'è~nallno l'()mana. L'opinione pubblica romana esercitava il suo
sp~gtO-gli .gI1JE~li§tJ .,9.glLe.tQr'ici __él~ _él~f~r~f~!~___V'~~li~;:::~l1r:e:- sc~o ' - oltre che s~.L,di:::).Jett.o, facile mira di ogni po-
c~samell!e. aqalterarla nel modo particolare in cui lo han- lem'ica interregionale - sulla proverbiale millanteria dei
n:;-'fatto. 'Se 'una battaglia tra romani e prenestini fosse ve- prenestini. Praenestin1lm apina esse: ita erat gloriosus -
ramente avvenuta esattamente dieci anni dopo la clades dice un passo di Plauto (Bacch. fr. X Goetz-Schoell), giu-
dizio cui sembra faccia eco la parola liviana iactabant (v.
Gallica, forse ci sarebbe stata la tentazione di situarla pres-
so il fiume fatale: ma gli storici moderni hanno motivi suf- sotto a p. 35).E',çhiét:ro t~,t~étyia çhel1eaIlche, qll~sta osser-
ficienti per mettere in dubbio anche la data di quella bat- yaziOne ,,c()gne.a.Il~?ra "l' iIlte:r!~ion~ prec~sa ..def,.passo'.~iLYfa~",
taglia, spostandola di vari decenni, di modo che vien fatto EO. 1'atteggiamE:nto ,dei"p,renestini, ,in quel passo, .!l0Il è
di chiederci: perché, inventando di sana pianta e luogo e s~m'Plicemente iaetaritia, anzi, per la verità, non là 'è af-
data di una battaglia, l'annalistica romana ne avrebbe fatto fatto; essi non si« Yante-}}~!._.gJ_e.ss,er,p~.lL·JQI'tl degli av-
protagonisti - tra i tantissimi nemici che la nascente po- versari, non sopravvalutano le proprie qualità: ripongono
tenza romana si trovava di fronte nel IV secolo a. C. - sonta.Il~<? §pe§ ,?'Ila..s. . nellél.foTt'lfna loci.I~!:Qm?l1L invecé".han-
proprio quei prenestini che in nessun modo si sarebbero no evidentemente' ,·certioris quidquàm 'fiduciae·;·essi ..sL.af-
potuti accampare presso l'Allia? 'fidano (j,rmis ani,""isq1le ed invocano il giusto aill!o"ei}-
dic'atore --cfe{ "'èJj" 'tèsÙs{oederis. .. ". ,'. ',... " ,
Anche a parte, però, questi dubbi giustificati, fatto sta
che illlotivt deL.racconto.diLiyio (o delle sue fonti) non . çlle, ciascllna ,delle p-aI'ti avversarie contisuun..,a,i-"1l1~
sembrano-.esaurirsLnell'intento ·di,·riscattare ·-1a.-triste. Jama diyip.o nellél<bat,taglia".,.non, è.c.he~E:ltutto", Ilatllrale . nel
dell~A:llia. L'intetessece11trale deipassteitati "erte sull'ef~ ~)911doa.Iltiç9. Tuttavia, neI119stroéasQ,~.R:i:.QPiiq::ii1:~qu~
ncac'e - con tfappbsiZ1Q.I!.~~1L' Q'l:!~ ___?i~~ggj9:D:lEil.L~~Qnu~astilll_a cctmp? il contrasto- tra ]:~~~1éil1i .. P!:",Sl);"§git1)J.r.)ìgll1;?,rzl . '4,~Jb'2;'
jn vistél.dell'tIl}.rY!inentepattaglia:.~JétntQ~~è. ygL~~L~~h§ ..L009 nei3.rsi in un. modopiuttost&.specHìco. ·~~ggep~~._,çh~ipre­
vi '. iYlsi.st.~, tracciandola ripetutam-ente, prima con parole nestini. sp~r'ano,l1ella. fortuna, com~_riQl1<_pens<ir:~, .2L,{aItg
propr[é~" poi per bocca del dictator romano; §~1:!lJ,~JlI'~~,~ si che. la. divinità. princip~Ied~lla loroeittàeI'aPresisaIrl~l1t~. '
(;rederebbe forse che.lostoriografo.mirasse ,.semplicem~gte Fortuna?' A Fortuna non· cisiabbaIldol1 a:' che. c011 's}Jer~n­
za:.~ta.nto -fvero' che non solo' nei modi (ii ':dfre (Cfr. letscri-
ziòili sepolcrali CIL VI 11743; VIII 27904; IX 4756; XI
(1) G. DE SANCTIS, Storia dei romani, II, 1907, 249. J. BELOCH, 531), ma anche nel culto Fortllna e Spes sonostabilIrlente
Romische Geschichte, 1927, p. 355; E. PAIS, Storia di Roma, IV8 , connesse: il culto c·d.L' $PE?~ nel. santuCl,riQ. prenesti;no:dLiror~,
Roma 1928, p. 84sgg. L. PARETI, Storia di Roma, I, Torino 1952,
555 sg. tùna ·primigenia risulta da due iscrizioni (CIL XIV 2853,

10 11
2867) e stretti rapporti cultuali t
anche da Roma (2). ra le due dee sono noti pressione. Intanto,tprenestini non rammentano aff'aÙ;d/fti~~,~<'t;:~'-i?'!'>'
loro' dea F?rtuJ?-a Primigeilia, né i romani nominano'
zano~~~~~.~~.~J2~s_~:gza,~
.l prene·f' SInI .i:, romani
.. ·.. ··perche hanno (dato ch e dlSp
questi non ha
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piter; i primi si richiamano soltanto alla fortunal()pi,c:;on-
.. 1g1},r;~f!:::.~"pra, il concetto della fid' nno)~naplueerta cetto religioso documentato da qualche iscrizione romana ! J

l.1~~Q1Qg~§'I'!?1.igi(}§él legata a Foruc'ta, .mentre e estraneo al- piuttosto recente e abbastanza lontano dalla complessa fi-
p:e~enza di Spes), }~- invece' tuna ~ e. caratterizzata dalla gura divina della Primigenia prenestina. Il richiamo alla. ---,'"
dlv~nità prinçipa~~ .deirorrla:-o~o '. V:clnpalla.sfera della fortuna d~l .luogo è, inoltre, perfettamente motivato. dalla ;0:":_:>
rOl11al1L;~Lappellano ai . ' d;-t. ··, t . ·.'~.·.·. ,u. PPlt.~r (3). E qU§lndò i situazione (inventata, è vero) che giustifica anche l'inyo- -"'.'
nerica non "'d~v~farci :diinee:ti~:!:~th;'t~i ~:spresslone ge- cazione romana degli dèi garanti del patto, indipendente-
"f oe.d..~J_.per ecce1]enza e' ' l ' .~_H?g~x:?:gt~del mente da ogni specifico riferimento alla funzione poliade
sanxit: Verg ... ·:~fen.-·12' 2 OO)UPPlter . (qu't foedera fulmine di Iuppiter. L'ln~_erpr~té:!~iQl'le, dunque, ancheqJJ,~t~ YJìlt~_
retrius, i cui sacerdoti' i f t-
~ preCIsamente Iuppiter Fe- ~.ttro:va -in, . .niezz0·-,ai-~d-ue/cperiGPU,()pposti. del:' yolervedere .
cifico di foedus ferire.' e za es, avevano il compito spe- ~~ltesto ciò.che.nonvièe del n,onv()lervedere quanto vi
è~",yale a .. dire, dell'illazi()ne arbitraria e dell'~percrjtica.
/' '11 ,.~L ha_<g~J:.lgll~ l'impressione che il p 1" Le possi'bilità, in realtà, sono. tre: o s,Ltratta dimere
.~~.. l.~s.trare un contrasto ·dr·atrft··c·r-·····,·;·~~s~.; . I~~~!l2..Y(}gJia
; partI combattenti l'a'- 'C"l"t"t"'a: ·~d······F·ggél.rnJ~ntI coincidenze 'e'l~r:>arole iactaban~) for~'U~~;"spe~'~itroyano
l ortuna 1..rBl'tg'lP§'t J:rale dij.e
't" .....- ._"';.""'....•.
.....,,~ ~m pressIOne per nient'... '~-b-;'-:':z:':---:,> ~.:.~. :~9::.çlJ~glJ~.Plnter: per puro caso' in' un contesto relatlvo ai pr~~~stlrii,. mellfre
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· e lzzarra .ove SI pe . '. ··c.. • ......


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t J:g~_&ensibi1ità.-classica c~i nslqu~iltò-·vo__ l~ . parolaft4uciae 1'~n;v9célZiog~ ~d{ t~§f§_~.}gid~ris~ si
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····__·;-)()çg~~~~J§_c8!~Ildl guerre
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spiega119 ..élJwhe ~al.~i_fuori d' og~i c()ntra:sto religJOso 'trji~le
rnachla; e ciò vale t '-~-:-~'~"~--""''''~''''i'''~~'~~~'~ .... lrIttura dI teo- due parti; ositl'atta dl-1i!i=~içQ~~n~§'~iQ.~([aparte dibiyi() ì:
-d'" ...~-~---_..... _,.......gn tQ.. P~:r. re .guer:re .p' l U~k"-'" 'm:'-';''''"'7'-'''''I'''"''~::'::'"'':''; ',"
.-211e,"', com .'..... presa trol'a~na--~ . . o, ..'.".~ . . ",",."
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. ...n- c~e ,~.9tJàlgg~.!:~r~~:~~li~1l~~~:~~,::,~§g!t~~19..=~1}i!i:ggI~i!lti '.
di .Enea' 'in.Ital·'"'... ---'-::·-.'''"-='"·-.. 91!~T.~,'"-.~i Sette o 'quéÙa
c - . . .,.T-::-... religiosi, ma per ragioni di eleganza letterari:;t si astiene
autorl1i,-lél,1 .quanto per.... quelle .iea1f?è ir----fis'p-eir","--""'-·I·-i intenzlonallnente da riferimenti troppo precisi; or. JIltil'l~,
. c e ne parlano, recentissim~"":"''"'' o ag l
s:ana o p. es. la battélO'Iia di A . e, ,Go:ne.laguerra, . per_ lI· testo liviano. Jsi ~()n..da su fp.!l~Lpll~L.éll'l.t!.ç,h~ :Ìll.,çgLLop-P o-.
fII tto t:r~_ AP.9llQe.Dioni~o (4) ". c-tl1111Lylst§l_~gme un con- s~zione dei romani afla-·-iei..1giositàr:>r,~~~§t!ga.. erç.gelille9.t.9.
p'~ù espliCitamente,.ma--·LivÌo··hi·preferito non riportarla
Tuttavia, un esame:· . iU' "t"
f§lr sorgere dei dubbi . t P CrI 1CodelJe.stQ_JJVtél.gQ~.YUò nel suo testo, sia perché essa per 'la sua epoca non aveva
_ _ _ _o _ • In ornO. alJa fQ:Pclélt!=~zad.i,. g~E?..!riiii; piu interesse, sia per ragioni di stile (5).
Ne~§una. di queste tre possibilitàpotr~bbe escludersi

'bJ1~O~an;;c~·.1~1:'r;:a~:.e~W~~:_~n§':~~~~~$~~t~r
(2) I dati in WISSOW R l
, 1912, ~63/6 e 330/2 e in K AL e. u. Kultu~ der Romer, Munchen
semphce caso che l'arcai~o ~~~iu~ ~pes l> In RE, col. 1631. Sarà un
Pres~o la porta da cui n!'l thr" 1 ;10.
~ol?an.? di Sp~s,. si trov"l"Tr!:l .. ..:pOl~I9:1,~(),çl~ . .I'.o.r;:t.aI,lI,~·E!?{!l:l~~I:L~~~o'"claJ .:)2er1.odù .' t:;"tt la.J1ll,e {
.",,", P!,kTl-i'El:ì-AsHBY~ ·l'opogr. 'i/ié'!"~ 494. lct - stl'aaa: Roma-Praeneste? Cir~

.
d'l R(oma e .suburbio, III, Ro~a 193~· U7GLI, I monumenti antichi
3) Iovzs fiducia è il s i ' ,.
!1 gel III e il principio del I~ ..s~colo a. C., neLrig uar1Clidel/
culto prenestino di Fortunà.- ,,-----., .....
14) della parola etrusca da ~l.fi~at~, secondo Macrobio (Sat 1 15 Il segno pili ln.antfesto di quell'atteggiamento polemi~
corrono insieme in numerosi l er~va lato idus. Fiducia e ide~ ;i'
~~~ 142) attraverso Livio (24 5P~~)I'fi da Plauto (Aulul. 586' Trin- _è il caso di Q. Lutatius . Cerco .cui, gel 241 a., C., il s,eIlato
l es, quale divinità, rientr' , no a.d A?ç>st~no (civ. d.' 10 .9)'
ter, cfr. WISSOWA, p. 134. a nella cerchIa PlU rIstretta di IUPPi~
(4) Cfr. O. IMMISCH' A . (5) Un analogo procedimento liviano di elaborazione e altera-
1 sgg. In« us Roms ZeitWende », Leipzig 1931, zione della tradizione piu antica è analizzato brillantemente da
J. HUBAUX, in <t Bull. Ac. Roy. Belg. i, 1952, 610 sgg.
12
13
sotto la minaccia del supplizio proibisce di consult.are l'.o~él.~ ..def;;ètf1t();i'~rd~ç:qi]~Q~;,~~~
l!e Il' a.. lt........
Eolo ~ella dea prenestilla: auspiciis enim patriis, non alie-
ro l'. 1..........
caratter.e
'. ..troppo«·
, d Il esotico.»
sua
T~-' e;~s~gue:qte l1eses~tta .e . a
nigenis, - rem publicam administrari iudicabdnt oportere
maIlizzazion~l1aJlno . . .cc.ay:sa~() i.r ;I.~~·.tc.l.r'd.,.Q.....•·.a~it·~·~d;·i;·H. ~.I~~~~.~:;~~,.~. la
(Val. Max. epit. 1, 3, 2). Ora, non sembra che una simile . S· d questo punto SI sarebbe tentat .'. ........ . . ~.~~=.
convinzione, avversaaglL ?xtrariaresponsa, Obid.) ~ e
documentata in quest'unico caso - abbia guidato, Roma,
ci~t~.:~~~t~H!.t§::gl4~Fa
questIOne ..----...::.. .. ::... .-. ·.··'-h···.·l··· t '.. e.ntrambe dI lIngua. latI~a,
..ID .a è mcdp' ossibile che tra du.e

ul1él ~,IPq . . . ..' .,.. . "'d . i d.enti co ambiente etnico.~ . ~u-


. uantlna dI c l ome rI, .. '. - ...... '. '1
quando si trattava di consultare, per esempio, Delfì (6).
a i ~011 passano tuttavia molti anni dopo il efl~o~Lu-
formatesI nello stesso e . . ta reli ioso una diffe-
turale, ,ci sia stata, dal punto dI VIS 'tEi~e 'cc5SClenie'"'op. ' '
1 z o, e Ròma accoglie il cult? dil~\)rluna F'rimigenia Tt). luogo a. un::t"~~"""-c.~ ..... _.~. in
, f te da dar
regzaeoSl.Q:r...; .. -. "'~T mento la domanda q •••••• •

Sebbene·.il Silentium-de1l6f()uttiion.autorizzi . le.asserZioni


categoriche dei, mod;rni (8)" restaPl1r sempreprobabile :PO~lziQrie? Ma lascI.amo,. p~r l m~nSider~ti cerchiamo di
che il culto prenestino sia~tato accoltoda-ROì:tilfilé15ii?ì: sospesÒ' e, stand~ ~I fattI nc:s~oc intravisto: mediante un
?ione di rlnun ci are ai suoi tratti piu ~i:ng91àFr'<juare'I"'di"à~ precisare i termInI del cont~. di Fortuna e il culto ro-
confronto tra il culto prenes Ino
colo e il culto di Iuppiter.:g1ièr.(v : sottò); ..c!tJ!!.e'Ia l1iniL mano di Iuppiter.
.~ospes. 'lan uyi]J,i:l·. aYrà..per$.QJ:Qrg,eEéi.s!~L~~:r;p§~nELQ~.laJ)i~"
!'pa aricina.tl re:X: .. NemQt~?:ìsi~. l'i()1:l.-~, ..§ti:ltfk"notata."ancora~
lasingolarità.d~J grélnd~jntel'Y.élJl(),Jl'a vo.to. (204 a. C.: Liv. 2.
29, 36, 8) e dedica (194: Liv. 34, 53, 5 sg.)g'~L~io _
sUgiIe {;ç1-~sattamente con,temporan~o a quelioGbe)nt.~r_
C;or§e_tra )'ingr~SSO .all()I!1"<i~U.aM:<tg71alWat~r e la de<!~ca .tuna'l''l:ltt
o
qll13.~to.. rlentra.ln.un.,
PrimigenIa .sapp.. . ... q uadro.grandiosoeperfet~..
. iamo del culto .. prenestiIlo ..d!]f,or:-

gel suo tempio e che a qualcuno (9)sembr1!Y.!!. .PQ.çQ..gELdi~


tamente c~er~r:te.. d' significato carat~~~~~é!.~~.~ ~l
bile: forse'- ma questo è de( tutto indimostrabile e GrandIOslta e pIenezza, l .~. h"e'--'- c'om"e del resto,
ci potevano esser mille altre ragioni - nell~llg_~§l§Q_G()me ~-'--r'c parte
luogo stessQ del culto. ,l. santuarlO
·'1 , ver~ante
- _ sul
la città di cui occupava la ~aggI~ezzOgiOrnO verso l'am-
....... -.--.-.: .~. '.' ~, .. ~~

(6) H. DIELS) Sibyll. Bliitter) Berlin 1890, 46/3 rileva che, per rocc!()s() di un monte fa fron ~z~onte guida -l~ sguardo al
quanto le tradizioni relative alle consultazioni di Delfi anteriori
~ia vallat:: che, .al lont~o ~: ini. Per poco 'c:h:e si sap~ia
mare t~é!. ~ Jllo~t~~lbam_e_ p rio lO): è d,a r:!ts;JJ,eJ~l. In-
alle guerre puniche (p. es. Liv. 1, 56; 5, 15) siano da ritenersi leg-
gendarie, il cratere romano collocato nel thesaurus dei Massa-
,della forma prI~!tIV9- del san~ua rott~ scavata :g.ena rQc.çi~
.'. \
lioti (Diod.,
Roma 4, 93, 5) dimostra la storicità dei rapporti antichi tra
e l'oracolo.
(7) In realtà, non si vede perché il culto di Fortuna Primige-
nia sul colle capitolino, che la tradizione romana riteneva una
r
dubbio che ne facev~~"~I?§;~t~ l . b ata si vede tutt'oggi.
51~ che, archi~~tton~cam:~~~o~a~~~l~_ ~r9:ttq ..sugger i§C'Q:r19 .
fondazione di Servio Tullio (v. sotto), non potesse e~se,r- anteriore'
;rut!QJ.2. sce:~-~~c~sSimo_~~~lt().$1e<!i.\'}l,t,?~1,IE.~.<!<;.a­
~a~~:§"~I=~ip~o'~_~-m!iq~r~Ifclli<~~?~»' (11).
al tempio di cui nelJesto; gli studiosi':"':: da W. F. OTTO (( Fortu-
- na» in RE) coI 28) e WISSOWA (RuKdR2 260 sg.) a C. KOCH (Der
rom. JuPp.) Frankfurt 1937, 49) - sono stranamente concordi nel
ritenere che la dedica del 194 a. C. significasse l'accoglimento del
culto prenestino e nel dimenticare, in questa connessione, la fon-
dazione « serviana ». Il riferimento prenestino della fondazione (lO) Anche prima . di assumere l e eccezionali
G GULLINI _F. FASOLO)~l
proporzioni della
del 194 acquista, tuttavia, probabilità, dall'epoca che ha visto l'ac- sua forma definitiva (su ~u.es~a e~ia o~a pdZestrina) Rom~ 1953) 11
coglimento di altri culti del Lazio: allo stesso anno risale, infatti, Santuario della Fortuna nm'lg '1 suo splendore se 11 filosofo
la dedica di un tempio della (lanuvina) luno Sospeso tempio doveva esser. ~e1ebre P:~a l dire di' non ave~ visto in alcun
(8) P. es. C. KOCH) l. c. Carneade, avendolo V1S1t~to, ~t~nata.: Cie. de div., ,2,.86. 4-
(9) P. LAMBRECHTS) in « Bull. Soc. roy. beIge d'Anthrop. et de altro(11)
posto Fortun~ pm fo cfr. l e mie osservazionI In SMSR 2
Sui « santuarl-grotta
Préhist.» 52, 1951, 45 sg., 59 sg.
25, 1953-54, 44 sgg.
14
15
Il nome della deaclle siveIlerétya JIl.queLsantuario.
e che vrp6:ftava"l'epitetoFfimigenla~ (v. sotto), era~.~Qr­
.{una - nome diyino probabilmente ?nteriore,aLnome.co_
mune fortuna (12), e.prot>él,bilrrlt(nt.~.)g:rgpportoetimQlQ,:
gico con fero. Ma se il rap:portQ.ste§s.o8".è,,~quantojncer_
to (13) a maggior ragione lQ .~. iL_s.eE_sg,.g~LX~PJJQrto. Men-
tre, infatti, aJçunLstudiosi.propendeya,nQ...E,..l'~yyj,gJ.1).are il
nome divino. a quei der'tvati deL:verbo_J~r:(), ché hanno·-'un
significato di feconc:U.tà· (fertilis) ferax} ecc.)g ,'9.J._R~,ayidanza
(forda) (14), non.si-:!>uònon t~!l<:;I' presente. il siiil!TI-ç~to
della parola fOIS(çé:3..~Q), n.çill.,J<?[rl,ét.fri~ __~!f_J.cfr:"fortuitus)
~H. PrE~suppofÙrÙnguistico dijo'rtuna).e-concui ançll~~:':ll
piano religioso Fortuna conserva un' esplicita connessione'
nel nome Fors Fortuna (v. sotto). Qllanto aifatti cl.i culto,
da essi' si potrebbero trarre argomenti' in {avor'e::sli'"<'a.èf:
l'uno che dell'altro senso del supposto rapporto con fero,
e sarà pili giusto dire che essi rivelano llIJ:§:.~~.E<,.'I!.~
originaria tra i duesensi, «caso »e «fecondità)} (15). In-
fatti, i due__",~p.tttù_al!~p.ti -!;I;Gp~t(Ù)l"~~~tillii::""S~~
.cisament.e que,Ili çh~.'V.§L,.~.i?prim.Q;gg_J~.1J.jlq"... r:t:.E;JJ~L,JQ!:m.§l~Q~I:-
1'oracolo che ha reso celebre il culto, l'altro nei b~:ciL:Pile-
vaÙ-tratii-maternii;ieiìàdea.··---- . . _.. . . ....._--~-,
· uoracoloè-éù;;;ì~-;;~-·e~-s~Ilziale, çeIlt,,,le. qel cw..tg""Es-
§o. è-1!pertosoìop;;:r=d.1l~:iì9LriIj!l~~i~Y!Lil~~ _
l'Il e 12 aprile - che sono evidentemente i giorni festivi
(16) Cfr M GUARDUCCI in «Bull. Com. », 72, 1951, 1~3 e n: ~4.
Anche nella· M~sopotamia ~ntica ~a «determinazione del destml»
(12) W. SCHULZE, « Sitz.-ber. preuss. Akad. Wiss.» 1916, p. 1329.- ha luogo nel capodanno prlmavenle.. . . 2 85 s
Cfr. i nomi divini analogamente formati: Portunus, Vacuna; Nep- (17) La leggenda è riportat~ da CIcerone, De dZV"l ' t h~:
tunus, Mutunus Tutunus, ecc. .....•
ne~T,::U':minem et nobilem, somniis cTebri:', ad extTemum etuu,!_
N . Suffustium Praenestmorum monumenta dee aran , .
(13) Cfr. i dubbi espressi in ERNOUT-MEILLET, Dict. ét. S.V.'
.,. 'bus eum ,;uberetur certo in loeo s~l2Cem caedere, pertern
(14) Cfr. W. W ARDE FOWLER, The Roman Festivals, London
m~nae~ ~ .... isse itaque per-
1925, 167 sg. J. FRAZER, The Fasti of OVid, London. 1929,. III, 258; ,_
S. WEINSTOC~!~GJ otta. ~ i .22; ·18G·1;-14:5;-·lYI: iVIARcoNI; Rifiessimedi-
tum
frar.tovisis,
~nT.flirredtentibus .s~1,S /:,ZV:~;:.L;d;.~~PCe;;l~;t~~ePp'ìig;aTUm 'Ute'ta-'
8nr"es er1.1.p2S u e ';v
ru~~ n~;ti;.- Is "èst hodie loeus saeptlf's rel1,g~.ose propter 10ms pue;J~
I VVVI '" .''':'' • L' • •

·"terrànei, Messina-Milano, 1939, 230 sg.


(15) II pregiudizio, che i nomi divini contengano il ([ signi- qui lactens cum 1unone Fortunae .1,n gremw sedens mamma: eo
ficato» originario e piu semplice di un culto che solo con l'andar t
petens ?astis si:::::e ';,~;;;;"es~ a,:%:;'b::;'i :;~~;:.qfi~:;:PJ!c"unt, ha-
del tempo si sarebbe allargato e complicato (p. es. ianus = porta,
loco,. ub1, Fortfxisse summa nobilÙate illas sortis futuras, eorum-
e quindi, successivamente, inizio, ecc.) non è soltanto ingiustifi-
rusp~cesqu:x ~lla olea arcam esse faetam, eoque conifitas ~ortis quae
que .~uS;::riun~e monitu tolluntur). Per il valor~ ml.tolog~co del no-
cato, ma contraddice a quanto sappiamo dei processi semantici
nelle lingue antiche e primitive, dove il complesso e indi.fferenzia~
to precede sempre il semplice, l'astratto e ben definito. Quanto al ~p'd~(NumeriUS) del ritrovatore delle sortes .cfr. Il mIO artlColetto su
rapporto oracolo-fecondità, sarebbe soltanto troppo facile dimo- Numeria in SMSR, 19-20, 1945-46, p. 178 ~gg. . ., ta
strarne
nios, l'antichità nel mondo mediterraneo (Ge, Demeter, Tropho-
ecc.). (18) E' significativo che nella Grecla arcaIca VI e st~ .un:'l
specie di «polemica» contro le sortes i~ no~eD~~~~~~~ntf~;~~~
rata (apollinea): cfr. W. R. HALLIDAY, ree ,
16 1913, p. 210 sg.

17

il'
vencio,dél. queste posizigni,)l 'yyISf}OW~._ (23) ..cohipi:i~n:.ait~ci
'i)assQ~jpitt.~I!<io iifèlljbbiÒ:r[valore~~ra~ ~~stimo~l~;t~~;,-~_~.~~
fpniana.:.i1 cQJ~~~tt:g._c:lt l.lJ1LJJ,p'pitg_r~PYl~Z."allatt,g,ko~J~~~f.Jltl11nél.
non sarebbe stato che il. frpttoQ.'UI1 Jn.q.lil1t~§~Lc~g!t~). da una
parte da11él PI'e~.enza di~~él.~rnIJ:la~i~e>.~~g.~_cl=~~alla~!I2~
due oàinbini, d~a1tÌ'a parte dalle iscrizioni nelle quali non si
c'ompren'deva piu l'espressione arcaica, Iovis puer.rif~~~~,~,,­
alla dea (24). Ora, ~,9;_1:!p._,pgnt9-dL:v:ista~str:~1tél:m~Bl~Jgs>1()~ ...
~ico, . all'ip.,t~~PE~tClz~o~~v.ri~§o"yy~é3.p'é3._ $LpQss.QnQ.QPPQ:r.':r.'~ ~g1J~ .
,argomenti ..,decisivi.: "i1 . ,;pr~:trlO" ~~_rc.:g.eYJ9,..pctrola,pri1.mig"g;rlius
in.nessUl1.,C9l}tes.toç1é;t;;f?iç()~~igruJiçé:lc~<.1)riJll,qgeJl1tQ . "gL9.1!.~l­
éuIlo.»,. be~§! ,_:<~prim9,or!g~n<3.I'i?».,Jn seIl~QéJ.s.:s()lytg;~jLJ~_~~
condo, ancora p[li'lmpòrtante,' ebeJa pr:eseJ;lf_~:,_qLJ~1?pJ-
.tèrpu,erneLe~I!t~~ri? prenestillo .è. ~estin:l~Il~<3.~~,Q~.9~~.~E~::-c
ne indipendentenientiP'-tlanTriìriiàgirl~.·,~ç~!tll9-!e.;.,·
= .•. ....",,,,,.,,.,•..•. ;,,, ••,.,
........ ' ....., ••, .• "C••. '~""?:_,c' ....... "1 ....
"~"" S' ~u/l!T!!ter
...
.>...... " .... ,> .. ••.-
~= _~

pu,er .,c:tveY.?,.n~l,SéJ.pJlJ9:t!2.!:!Il..r~J~IntQ_.,:g~It~ç9_~Ee..:-; ..};,R~R.~g~


giungere. clle .1a~eoria d(;l «,WélHn.t.eB.o;»".çlJll.~L~~.~O.q.~.,~g~­
vincente, sarebbe, élnehereyersibJ1~: :~~9rtq~~l.lt~ .. J!li,ettI,
sare.bbe.p()ssipilf1che .i1se~sooi~ginari6 del clllto fos!~:p~~~­
prio ·quèllocll~·. I'i~1JJt~".:4~i~·.~. ~ti_èILJ~1§·~t!É!2FfaIi·,'c:l~~.Q!si=.­
ronee .. più ...tardi,..__per:«mélUp,t.eso")~,.",t_nrenestini.avessero
conferito .allaparol?- Pr:.i'f!l:tg€J'l/,:iq,jl.~e.J!§'Q.=(!! .'. «gI'gg~ge~it~_»,
facendò della madre (o nutrice) di Iuppiter una sua fIglIa ...
Ma da un punto di vista piu propriamente storico-reli-
gioso si' possono fare anche ..a!tr'<=9s~tFX~~;.m}t 1Yi13.§.Q:Ya. I:il._
certamente ragione, quandq~"_a J2E9P9~i~0 .de,~~'i!llm§'J$~~~~s.1:ll::...
tuaie-des'cfjita':~d~-':CIce~one, -ÙlniW~ntél.,. quapt().=,fQ~~~_clik",",
fui'-; -iii-. Iialia3[Aiipo~~IG.Qnògia[ù~·o-;iiT -1in~-·J{ea'-.~c2~~b~rg,JìiE:l,
~iIl,·'-br.él.cdo·· (i;': -es~I;i"dè·a.èìT·c'apli'a;'·1a·"·Mater··MatùTa .ar~a~
... -."\.:...•..:".;.::._.::1l;.~'l:"fj:"!:"-..."-:. _ .'_

DIO.v-g)F~~~~V}~~i~l~~~JI:A/TDIOONNVOMCRATIA
(20) Cfr DEDI.
/ FORTV'!:'fl
",
(23) RuKdR!, 259 sg. .
(24) Il suggerimento conciliante del MOMMSEN - m una let-
tera riportata dal DESSAU 1. C. - secondo cui si poteva p.ensare a
78. PRELLER 'R~"mesMF:t:~lQUE~ Etude sur Préneste, Paris 188Q, 'P. uno Iuppiter, concepito come padre e a un altro concepIto com~
tatore del1'iscrizi~ne ~. O'J II. 189 sgg. e lo. stesso primo commen-
J

figlio. di Fortuna venerati contemporaneamente a Praenest~, e


453 s g . · l rcevIa, H. DESSAU In «Hermes »,,19, 1884, stato raccolto dall'Altheim, Terra Mater, Giessen.1931, 38 sgg. ch~
' (21) Ult . . . parla di un «intrecciarsi» di due culti differentI, a Praeneste, dI
29-30. erlOrI conferme in GULLINI-FASOLO, op. cit., p. 285, n/'" Tyche: bisogna però rilevare che non si tr.att.a, nel n.os!ro. caso,
(22) H. J ORDAN S " . . . di documenti relativi a due o più culti qualsIasI della CItt~ dI r:re,'
18~rfbolae ad hzstonam rel'yzonum Italù;aru~
I

... ,alterae. Regimontì{ neste bensl di uno solo e identico complesso cultuale, In CUI e
assurdo immaginare la simultanea presenza di· due tipi completa-
·18 . ' l mente differenti della stessa divinità.

\ 19
..
... °'.1.:
~ . - '~~~ .." :.

tricum ecc.): !a s~atua prenestina aPJ?a~~erreb?e a<!u~,~to

:r~~lf!~~e iìa~~g~~~C~J~Ji~~~Jlf,~~I%~~~~~l;~~i%~"::
eia.' InIafti,-'A~$SuÌic}'potr~~lJe'- aJf~TIriare-'C~~-, nèU~"'~s~afù§t ,
~"che potev~ essere' anche arcaica - i:tl1J~c~~iiiS!nCliQi:
tassero.attributiche defin,isseroJé;l. J.Qr:<Ltd~l1tit~:"é,lI.!~J", JJH?-
simile im~agine .. sareb'be" ,çgrrlpl§twrH~nt~\$~!1~a""paraàfelo
nell'iconografia ',italica, ~èlla,«clei:l.n:gtQ.re ». Ma, s~.IinJ1Il­
damo al significato ,c~ceronianQ.Jfell'in;p;ga.~~lle; -:~ln3:I'altJo
significato possiamo'asériv~J:'~e? è. $jçuramè-nteji~~:s.~grio
accontentarci dalla v~gae~p~ès~i~ne d~~ea~lIladre? '::fè"'{os-
se cosi, TesteI'~Jil:>e, ad 6grii -IìÌodO,)(f-{ri~CJh,af!zE.lg.L!11:la «Re~..
madre»a' uno" IJJI)J;~!!~~" b~mbi~o, quale' indiCaiione "non'
trascurabile per irapporffaellE(due divinità. JYIél.J.a.,.J':~Qm~
par:aziQne iconQgl'aficét,.può,~,po.EtaFcL-,qua1ch,e_,-pçl§~Q~~'pjJt
avanti. "'::"f..'..'.;:
'I .-, ~er. C():q:lR~~A§~~~<cH~~~~s~Wc.~~~~~~~1.P!fag!l?:~, cpult~a~,

.~~~ii~i~~t~~!~~t~lii·
e le altre avevano, CIascuna, una .propr:la.,fISIOJ),Onna ' dIVina
.... :0:-•• _ . . . . . -. - •. - . . • :. ," .• ~_<":~~".",,',:>:. ".' ." .C"~'-::_~"_:.. .. ; •.• , ••J.(r;:"J".; .......;::-.•,,,.!.-~..r.:::-~~JiI.

. Ra,.:r:tig9!~X.E?:A~.~fi[ljl~=Jt,~E~.ç!~L~.,~~tt~gU",4~..tJ~MltQ"",.~~, à~~!i
19;.,tuttavia, il .. fattQ.rsh~, .r()-~~t,~~,l?,Q_J~~R~~".!ç2.I!Qg:Fa..~j&2-It9!éy~,··
servire a raffigurarle, dimostra che esse erano
"--"~-- '" •• ... _.... _.
divinità~<tàf':'~
. ' "-~ •• ' ". ,.' ~._. -. '<o' ,. ~ . . . . . . . ·_·.,.~_,_~_w ~ "~'~:""''''':"_:');''''~~.'''~~~~.,

fini' », dello stesso «tiro», vale a dire formulazioni,lfi,llg91§:::


~e concrete 'di 'un"medesimo «tema» religioso. QrkJi'lsìli?:'
l'ia di.SLuel tipo iconogra~ico ~ una storia troppo lunga:·::'(2.5)"·
e rlcca'I;èr-entra're~'''sl'Éi'pure- in riassunto, nei quadri di,q«~~
$to lavoro - c.'iJJ.:segna.ehe ".gpeL «temét~}}-J;eli~iosQ:_~::~{ilt~
- t'altro.. çh~ -§p~çgLç~uH~Di.&ji~l.içQ:~~~QitQJi~IiL~ii2-~2Èliit~Z' , - -' . " . , - e 'b~byl;nienn~, Paris 1914. e
.n~l ~V-.IIlmillelll1!(Lg._ç., cioè con le prime _~te civI1t~)~I,gri:::
;.,.-;:.""-~.~~,,'~~~ .""'--~-".~ . • .-' ,~. '.~ • " __ , .• ~...,._~.,~~"..:.:,_" _,,:.'.~_:.::;:~':._:.~.~_:...~"~.~~~~
(26) G CONTENAU, La deesse n,u f Babylonia and Assyna,
m DOUGLA~ VAN BUREN, Clau fig~nnes ~n'ampia veduta sulle pos-
" . ' , . , - , ..... •• __ - .:>I' _.',-.,!., •...

.,.:.;. ;'~\;.>~:: 7~ !:~ L~ndon 1930 sono i lé~.vori che o rono . . .


(25) L'unico tentativo di tracciàre le linee di questa st9r,i~J~aì~ 'bili variazioni del tIpO... . Assur:W. ANDRAE, D~e
la preistoria all'arte paleocristiana è il lavoro di G. A. RSNIiTlJERi SI (27) P. es. dal santuarIO. dI Ishtar (~~hss Ver6:ff. Deutsch. Or.
De forma matris cum infante sedentis, Vindobonae 1920.. Esso, è:; or- archaischen Is~htar-Tempel ~n Assur .' . _
mai necessariamente antiquato; inoltre, la limitazione·......,...~giustifi­ Ges 39) Leipzlg, 1922. . 50 pensa al re o al d~
cata forse dal punto di vista storico-artistico, ma certo' non da "(28)'m DOUGLAS VAN BUREN, ?p. c~t., p. tato in braccio o add~-
quello storico-religioso - al tipo della madre seduta e-Iarilancata natore' co~Unqlle, già il fatto dI. esse~l P~:mbino un carattere dI:
distinzione delle varianti (numero, sesso, aspetto dei., bambini) rittura' allatt~to. dalla . ~a'c~~n~~~~~e Marduk, nell'enuma elish e
compromettono in parte le prospettive che il lavoro' potreòbe of- vino. Non SI dlment lC l
frire agli studi storico-religiosi. .. «allattato dalle dee'».
21

q
zi ana..Qualepuò essere, ora, l'intenzione delleraffigurazio_
ni in cui la déàapparemadre enutriGed(l1U;;-bambinidi
. sesso differente, .apPosit;;uneI1t~,etl~ttaw~tè':dìstiiiIQ,~e
j _QP"ev., essere FìnunagiJ!'\Jlr~nestini!ZChe 'ìiOi',."Sìtiàtti ~dj
. un tipo isolato, ì1é'èastùtie,' risulta alriieno da una raffigura,
zione (e SUppongo che i conoscitori della materia saprèbbe- :: satura essenziale dig.;4el
'. . d l t mpo
materI~ l'individ1J.azione_~~
. ro citare altri esempi analoghi, ma il problema finora non
ha richiamato la loro attenzione): ul1& s~atuetta cij.. ÀsSur nella. o N on SI nuo e" saper
e e , ripetiamo , se......- t .
çhe. risale .al~1!.S.~C91lcl'l}n",!iU;!~!J!L~J!..t~,~~ç:JI2!Jij~~­ ,smlc_. '-...,. ...J:.. biiii nutriti. da-EortJ.!I!.~ .fo§~~, ]lI~~e~ ~'L.
tologI~a ~~I prene~tlna
,e
cui i due bambini s9rr~tti d'lll'l /i~ra fe~inil~hanJ]o .i bam .. dei cultorf della dea _
da PtrIUClpJJLallo,_s.JìJrI.t....o.. .. "''-... -; . ~~~ _.- -:.. .. , . '.. er il si-
caratteri sessu.llli.•• I>~onun.èìata!Ì'en.t~:SlistinttNer:iìì:çll"dò ~_. -- . tiva non era necessana p
l'individuazi0:r:-e nO~Ina h
gr<)co non è l'icono&Tari13.; .ni~lÌlWitO:ÌogÌa ad.qffli.rc({iii'~à:
. reO'ge perfettamente anche
.r1!lleIo, 1,a . . classic13.i1Ìi t9!og]a . . ellen.ic~~isegn~ÌÌali:ìr1Ìllt.i"fu gnificato dell'~n;maglI~e ~ d~ s~sso differente _ maessaJ:'!.'
te un posto preciso è'pàrtìèolareallà tllad~,,' clì..~~ofion~è=.Ji
con due bambInI anonlm. ualsiasi momento, con
Art.W!i~; ma laft'isdi::(*Cruestf'gémèTr~" çll~~$$ò:dr~ teva inqUadrarsiS~el ~Ult~~~~ ~~ci~r aperta la po~sihilttà
piena coerenza. l puo an . d' reazione polemica
<;OlJllery", - pur nell' orgàniZzazione" differenZiata 'defpefIl::" . av:v:enuta.. per una specIe_ I __ ~ ___ ~_ . "__ ~-;_~~~
teismo greco - ~I}.~ç.!',r~tt~re .. <l:yj,lìe1J,tem.<,;meS!'~$,~ c:he essa SIa per affermare la maggIOr an-
« cosmo >~ _r9mb~~l-?t~'a':d
men tre Leto perfi119.neI suo nome rimanda alla « Si&n ;. . h't" il
contro e quindi venera l l "ella -dea prenestina.
l®I::iIDiçi:u...~a:··.J1~n-ao·illa'juce·o·nùtrendC;'Jii ora tIc l Del a resto, tutto l,InSIeme .. del- -'-culto
--::--" prenestino
~.- ~~.z---==-f" aPJ2<l,\<:
bambino per ciascun sessò~' fà' deil rivela accenttiiiI1ÌIp.'15'& "
,-- . -Qer--
gia plenament~~erpre_ ;-.;--_.: ~:.- è - la riéchezz0:
. l" t tazIOne del JJP...Q...1ç"Q~~I~ __~_ yg_
,IC9:-.:~_
~S'.<=l1~ità».risjJeÙOa.I~~~iàilf~reAZi~i~o~ii:
~te~sQ..t<=1l1PO.il carattere completo della 'proP1"i[~-/
: l'immagine di F':orj:l1 na PrI1mlgenI.a · (~~) i sb:1-~-;li;le~
. "d l r guaO'gio cultua e arCaI c o~_____ ~~ _ . . _ ,I:h=-=----_
temità. I due bambini, maschio e femmina, rappresep.taJil,o. rleta e In o . ..~;" '~d-'diverso e con una real- sen-
!tidiiiendellteme1}t~ J!1l.'?B!!.L!~.~::it!E:~E9,n~t;r!itolo,~€:;- "~' -::: --~~";-~---fa loro perfettamente d accordo --::. .Jfll===-.
d 'l culto evocano - CIascuno In mo o ,
'L
1.'LJlXi!llli:.fQ!:J1lll,.QLl!!J!L!:!jff~~p~a~i.oJ:1~....'2..•à'@~6~g~n1.~S"_ so proprIO; ~a r mica indifferenziata e germinale c1i e
ne -.-~,.,,-
COsmIca. tà p~r. .~.Q~~ dw.e ~~e __c9~._.~,~< futura» organizzazione ~Q::"
è soltanto. condJ~~on_~__ çÌl_~1.:!:.na ~~-d!~-='''~ancora~ alle mam-
•. " ••".,- -.',', 'v,',,>, • ,',

Per .. tornare, ora .all'immagine. prenestina, nessuno ,'gà~' .


":X"",;'i~ smica: « Iuppiter » _e,.-5S..1~!!.<!_~ .:pe~. ~.~?
m:':::e~ll~e~d-:el~la~-=d.::f'e=a=..J2~r'!::ir~~}Ken!a; e~sI .sOE-~_.~RZP.~l! __ -;-_ tl~tti i suoi
a nati e m:i'tu-
{l!~1:J1:J~gtr:~, }lé tantomeno dimostrare,gpi!n~():AÌ:"~~
•. , .... ,. ,'. '. " . . . . . . . . . . . . . , ..., ... - • . . . ,.... , .... "C-'" '" .

;:;:~i§d:7~J~t:~[4~!i~~~=~~~lJli~:P~ir~.- .
. ---. -- ....-.- -- tt' ome Il bambIno ~.~~ 'In .
ralmente m una~ro a,.e~.. . -"'Uo';;";o in Arcaél.1a. Dal~
l'ùogÌli di nascita in Gr';"la () com" "-,C~l~a~"';ua, l'~jeniento
i 3l~~iQ~(~1:iPJl~t4~~~~~~ l~, ng,retLdeIla grotta stl}~a. ---ltutt)o~a:c--'uf 'p"'erliriO"'lé"'Ferati-
. -.
caotIco e. germ
. in aIe (e oraco are su
. .. .
. .,.. --..,...,."~w-;;._~" .
. del santuarIO con-
a CUI C. KOCH attrIbUIsce una larga diffusIone nell'ItalIa .. . t tarde rafflgurazlOnI In mosaIco . "--·_·"'-"-·--:·-d-···"l-'Ni-
preromana) . Ngll!,.. ~tt~§tg. )'J.)AQdp J;lig ~Re.QJ!iX!)ç,i!1?il!'l-I~, vamen e ..
tinuano ad insistere, Sla nevocan o i1paY\méllti:ì'con" fio
dI'inondazIone . e .
f11,~i()ni .cosmiche della coppià' i: lTààrcaièà- uPP]fèr'.1iìno ne
-- . -..,_. "~-.,,_.,,.,.-~-..... _ .... ,.~. _ .. _- ....,-., ~,... ,. ,-''''''~~.. ,~".~.,_...._,..==.~..,~-",.. ~-,."..- ..,,~\,.,'':;;~l;~'::;:::?";;·!1'N"'~!~~.",-".,...." lo, sia - nella grotta stess~ -. ornando le pure ' 'illaiii di un
gure di animali marini. DI prImavera . .. __ .: '.

(29)op.
BUREN,
W.cit.,
ANDRAE, op. C., p. 94, tav. 57 al; cfr. E. DOUGLAS VAN
p. 87 (n. 443).
(31) Per il concetto del' «ln~guag~
. io cultuale», (concetto
) cfr le mie pB:ral:
Osservazwn?,
p.307.
(30) Cfr., tra gli altri, P. KRETscHMER in «Glotta,., 14, 1925,
lelo a quello del ~ ling.u~ggio
sulle esclusioni ntual~ ,In SMS m~o~~gI~~50,
, 1 ~gg., partiéolarmente
p.20.

23
,/
. . sarebbe infatti, assurdo IIIlL::l~ct~.J~~·:~~~~:\S.:':~2:;;:~;2:J~;;i~~:;~
bambino - puer come lo è ancora Iuppiter stesso - tl:qg;: preell~nlca. luto d~re proprio il non: e
gono casualmente le sorti da un' arca che ricorda le condi- ci abbIano vo lim ico a un dIO C;G:rl,C~~1,}1
zi"òilr-di quella primordiale e paradisiaca realtà in cui il paterno, eterno ed o P loro mitologia (e
o o adolescente, se \~,--.- e particolare, guella teogo-
miele (32) può stillar~ da un ulivo e in cu,i Iuppiter è aD:.: nat una dlmenSIOn - --- '.. l
.cora «arcano». Il castissimo culto delle madri si rivolge loro) non avesse -'---;-- reèedenti, le _o..~~g~n~ d~___~~smo ~o-
TIl'ca orientata _.,- ve~~~,
l 'IL----'---dun-~que
. greca non soltantQ.;nou
al dio bambino,1fgilodella dea prima ed unica, qUIIl,a:i yer· ,~-_.-
':'ft~ito PeiTa mito Ogl~_=--- ' '. - ltabile con"cep!=.~~uho
Bì~~ feconda e madre casta nello stesso. tempo.' ..._~~,.~__ . . s 1_ _' --=--' è -seriiyricement~X!!-~Y.....~ ,-' - .. ;C;nlco _ an-
<r'

,Tornando però alla singolare contraddizione tr:~.,L,g?,ti è assurdo, .~na ___ --"'- cC'---quefmomento éO~m'?~___-'-="---'-:l
e ·z bambIno vale a Ire - ~Z - ..vrano - In CUI l
I
[T.
del culto --l e'-iSCriZioni che definiscono ia deacQm~ fIglia
d~~jte.r(33) ci resta da chiedere c0,!lle mai laji~.9.- ... PJ;~~.
migenia sia potuta diventare figlia del dio che è p:re_~<?:gte
, e~s ____ ,. ______~ .. ò,rernato--dal~~u~_~"--=-;---É oiché
teriore al cosmo. g,,·---ancora un bap1~lE-_O. , ,:-12;-_-:__ _
futuro padre ~nlv~r~ale, ~~~'zic;n'é- dì re~,~r_E~.~sent~, .ln~2~
miti riti, ~~nno la fun lostato attual~.Q~g~. cose,
in forma di puer nel santuario? ",__ ,_,~"~,,, lne~temporaneamente c~:ndano, ne~__ ~21it~i ~_~eus
Non bisogna dimenticare che n~l tempo cui risalgortò
.o.

,-re oti1lini (~4;) ch:e tal,e ~!~~!?--11';:-'i6' non possa y',~~.e,~~.~n­


l le iscrizioni - anche qU,ella piu antica, di Orcevia::-'Ro-, 'b'ambirlD'-=-' e non, si ~ed,e P--~P~<:" e eCste nefcurcaso, con la
'rri~-~~7ià pagron~, del .:mondo latino .. <?ra, ~J>~.~:,~r. . ·t puer dI raen, t' 'u ca
, che per lo IuPP~ er. . ' contrano gli elemen 1 pl -
.yista,d~lla. religione pllbblicaromana, 11~ulto~reJ)~§~~. ;'~ --rotta e la dea nu~rlce, SI rls. Zeus _ si re~Jizza_la pre-
r1J.~,gen~:rale,.~~g ra~29rtò prenestino"'tra Forturr~c~-·~',tftp.RJi~r; no
ì ~atteristici dei .cultI. del ba~~~smica che, 'del resto, no~ sol-
iI1 particol::ire , pote'lano rappresentare, come . Sul?Jt9.cY~~rt<' ne
a di una sltuazlO P~'-"--d-"ominato dal dlO so-
rIlO, . un.a~l?~~cié 'di scarid.alo:. la..~12l!i~nizza~ione . di .:Era.en~L, ---, -----.~
f
senz "d di un cosmo
, tanto non esclude Il ea '. d'esserenel~~.II?-~)~__~on 1-
.~te . ,doveva, .inevitabilmente, J?o~tare a unXQY~$clamenlO~/ii>, -~ a ha la sua rag~~ __ -._-~·~·_,-~- .
p()leJ:nièò' déiteI':m~nL;dL~<parentela);' ~!~a ,le. due ~ divintt~!;},: vrano, m . --.-....- - - - . d' d'i
Per' evitare subito ogni' possibile malfnteso, è neç~§,~_gi·:s:. zione e tQ:~gin-~. ultime ragioni dei cult~ .1 e ,
Ora perQ..non sono queste ,. concreti fa~~i storIcI, ~al ,
rio premetterè che, sul piano dellq,r:J~Ugiq±l~ I?Qlite.~~,!~~él~ :r:83t'~L bamhlni che 0nt~ress~.ni! ~:~~l iienestin~E~~ev~_ apparlE;" #p',
esiste urta' con traddizione sostaLe~;téllS!,JI'.~tJtçJJ,lto dI unQ_I1J!)t-0~;
punto di vi~?:i!..~}-·q~~b.; g-U-occhldel' romanI. ~no __,,?,: \V '
;piter bambino· eilculto .• dL.u;no.JUI?P~t(;:r;,~g.gl~Q: :JUppr,fèt;=~{ ';candaloso e inaccetta 1 e ~, ne lareligione pubblIca :r;~~~'
«padre .. degli--uomini e degli d.èJ!~,.J~Qm~Jo è lo.Zeus. 'gr~~~:~~~f"
! .'-

m.a la posizione di padre e sovrano unl'\rersàle' 'àftfi5uitçt':91 ~luesti fatti, il pi~ ~ilevaI?:~~~t~-~u1?QiteLPUer (@. R~S_~~,_~~
'mana non ha mal nC,onos cl fuoco 'il carattere par l:
i: : \ .

.Zeus dà tutto~iliri(),ria:6,~élTenfe&,~·nQn"-hg mai .ihip~çrLto~J~li~;:;: erito di C. KOCH l aver messo ~a ~.! T,,, ,~iter:. La SU8.. tes.~
iiI .q~teLIP.-ln..éllJJuog1:li.di culto ~~u~)~~,.adorat? }?~9~~t-.:.::, m-l~ . del 'culto ufficiale 'rOInano (ll .L\A1?fuppata mediante
,-di R.amhino. :o~"dLlçJ)'wi'~O~$.. "l!] IÌÒitserve, certo, come SI usa fa~:~, co are maggiormente SVI ' . del
otrebbe forse esser. l svolgimento storICO
'-re;" s'pfegare-'què'stTslngolari culti di Zeus bambino con una,:'· p a piu precisa artico~azIO~e de~ 0 a C. (fondazione del-
509
pretesa interpretatio Graeca di qualche divinità infanti1e~'7"
~~lto. Se, infa.:t!h...I~~ter ~ifc;~l'con i ·~ingQlaJ>i§.~tmi- (per-
l' Qli,cles -capitoli~~)3Pp3re .a"e-iteti optimus maxJr(LUs e con
'èhé completamente IsolatI) .. J?, ,,-- . .
(32) Per il significato del miele nel culto e nel mito .cfr. i dati
raccolti da H. USENER, in Kleine Schriften IV, 398 (partlColarmen-
te 402 sg.) e da K. KERÉNYI, Miti e misteri, Torino 1950, 419 sg. h de l'éternel'reto'Ur, Paris 1949,
- (33) Figlia non necessariamente «primogenita»: già il MOMM- (34) Cfr. M. ELIADE, Le myt e . '. ..... M 1937,
SEN (presso DESSAU, l. c.) si è accorto del fatto che la formula «For- e passim. . h l'Upmiter, Frankfurt a. .
tuna Iovis filia Primi genia » è calcata sul modello dell'ono~astic~ 42 sg.(35) C. KOCH, Der rom~sc e li'
. /romana e quindi .Prirnigenia vi ha semplicemente funzlOne dI
p. 48. 25
J~-1!gyg).m~llj;g._,sbi olari funzioni.di dIvinità oli"dB", n0l1
~'" -=.~ ~---'''''''''''~''-'''''-~-''''-''-~'--~:::!:;;--'~:;,=c~"""",",.,_",~,,,_
. bisogna dimenticare che J1u,esta . tanna decisiva ...,..,..,,.,. " '. "', '. :.'''~'_' __.,_
della fOrina-
zione deIsuo cu]tQ nOllè.J1reced1!tq._~WR)ice!llente da una
-àItra gen~~italiéa-';-( nei sènso" in • cui .il .KOCH
adopera il termine),. bensfgilJJ!l,moiA<mto,,&tQJ,1 o_ in cui
c
I uPRiter .èvenerato.Ùgu-aJmente,suICOllecapito-!inoe.-e€r,ae:.
ceiitra1lliomO'iiSé';cunreslrerii"àinente.ca~atte!is~(n, es.
'guelIi di Terminus, di Fides) ch,e lle.sqttQi'[lleano ilearat:
tere. di garante sovrano. g.eIl:or(jI~~uest9 I RPiter.mec,'
cà-piiollìioche dOmina. le id'US, .. dei dogjçj ll,mè"i;J~he
ha:.al
prgp!iÙ.i!:".§;;JT fla~l5iaziS~c&~~cii~iJiJiiUloEoito 3.
uneIl'arcaicissima triade' fomata con Mais €i' Q"ulrmus; che,
9 ale ,E.cretrius, i regol~ ral2l?~i
giuridici internazioTIaIT
A q . erò riprendere la domanda
esclusivam~te
e l'rivati. E forse anteriore anche a guesta forma del cùlto uesto punto. conVIene p e".... .. po. s.s. bile.:-che
. peso· ____.t:r.a
_
che abbiamo lascia~ :n S?S
mal~.
i.

dì rUit;:,:! è quella non ancora romana, non .L' o.Gp..dLStgn:t.Lyi,si<l.ll:,a


ancora del tutto sublimata (si pensi p. es. alla significativa le religioni di due CItta. J9,tl)),~&QlL.Puella,che ab1;Jiam,(t ~_
fusione del dio con il capostipite morto, Latinus, e all'im. differenzà c~~L fongS-1!le..n~al~"gQ1;p-g-,-,:g;·t~· . r~l±g§1JnQ.,gJ.Fqr=
portanza, nel culto, dei legami di sangue, della comunione -~t~(ìfeìaborare
ca
cQn.frol1tg!1~!1",ù.;.mJL __R '.' ccentrata,@t9r-
. li IOne rOIl1aJ!?- a.. . ,' . ".'-..-.' .
. . :.. ;:'. ..... '." ..a~l'"-ib.G,ontl'a,$to
t o ' .. . ."
ecc.) che intravediamo nel culto di Iu iter Latiaris, dio
un a Primigenla co:p. la r.e,? Lag. dlfferen2!g'~,.c2'/'·"·
Qur sempre «politico», §oy!:a",:>~da[alto. Per -'-" ' , ....... n.12··t· '. t
>.
no a a . ~. . '~- .
.. l..I·······'."f·l·<m.·."
. ra. dI. I. u. 1. . e.r. . . "''''''".''i-'''if''''.''''''''. l:''''',,''i'··é'''':<''.·. :'.··· .·..b.·l'a..tan ..to .. aCUQ,
~ato ..romano che nol1", solo si è all'Wca ~n!~E}:,:to ~ .. 'li . SrB'11el:ì:n:eat'O"neHfl~confroll'P"T ". 6s~ ben distinte,l'.d
~*qp,~ri.~~~~"-~iJiiltiLre_!gj .. ,~_~~_ .......... .
"'1; . ione'serrL .. ,;:;. ""'.'., ..,.,

di questo I ul2l?ite-,,-- sO~rt,l'l.J'ha.__ ,~ch~.E!!.eriormente .


elaborata, purificando la figura divina al punto di darle una
superiOrìtàassOlii'ta"{opti;:;1,U8maximus)~ra -':"l!litb-
;~tr~nee:J~VJ'ié1~:~~U::a..Jt.ra.
'..' Ora,
." . è chiaro ch e, la ··.t l·one
',_ SI __~uaz__ "_". ,' ..
dev'ess~r:~,§tata
re.a, le.,... ___ e~__,
,,~ _".=~".>.=~--.~,"" --~ ····"·--~ "~ ~.
.lggi~agI~l1!e jl!~12E,~t~~~!:.È!!...mbino no]')
,. "'-"'--"',--, ........ ... ,... _._.•. --"... _ ........... ... ..,,,.'--,.·.c .. ..•_ _ _

"poteva essere oggetto di culto. Lo stato romano, er me,zl!Q ben Ediversa. . l'im ossibilità che.i..pre~=-
1~Lsuoi_culti, voleva situami nel cosmo ordinato e sorret,!o
' Iamnante, per esempIO,. p sero uno Iuppiter so-
adult0 e -=_~_.:..
r··ij!~!r:d~~~~à~\~~~~~~~~~ o non~d',
.r veneras «cosmICO)}. E'
A?Lso!pm(L dio, e no'U!veva ~~i v2 lg lo S~b
l:::
stini non conoscessero
er . vrano e dominatore, vale a' Ire sovrano universale, come
_ . !l!P.J?~
t .. -
.l·mnossl·b·I l e, .~.~.~"-=~-=.
nerché lo - .- e romana anc h ee S
lo è I la sua
.
. .t:, - .• _~..~- "creazIOn
l"'''1ed\ata.'Ilente preGe. ~'---:
, , d '.- t- '1 1-
i "ben si sa, no,: e una._
"forma capitolIna o qUG.Llu. uf.~~
o ".

erano bell'e prontI, _ an


d .. . della sua 19ura
coSm()]i]i9~I:a(lìVinazione
Come l'infanzia del dio sovrano, COSI, infatti, neanche . t. in ma-
11 caso poteva -rientrare nei neamenti eCISlVI --- tt'bili di esser plasma ' . .
'che 'se naturalme";te susce l creative operanti nel dIVer~,
.
._Rer !ll~.~'!'Q._dt_..Qrt~çO!?il1itgamente diffusa in Italia, non
niere varie dalle ~IVer~e for~e i11 lontani primordi d.ella Cl-
~a' asoi)4aié'11'lsi~:,Ìj()ne 12!es~];ier cO~rv; ambienti culturah :- .~~~."-: p ro ea. IUImiter "!:.a..210 so,:,,~
ha trovato posto nella religione pubblica di Roma antica.
viltà dei popoli di. hngu.a lna~:~diOP ~òVràno di tutti i Lat~n1,
la propria azione al fine di non ledere l'ordine (con le SUe I!l0 in tutta .l~!taha antIca, e . ,__ , ,
iYiliiàtive) o di ristabilirI07con mezziritiiaìl) ove risultasse
tUtQll.W.;' su queste sole intenzioni si fondan~J;t~..'!:~
r:);" en 10 628. Cfr. Isid. or. 8, 114: 90' fatum enim di.
gurale, sia la consultazione dei libri sibillini, come pure la cunt (36). . 'te~ fatur. _ Verg. Aen., ei4.. sic fata Iovis
Ser:r. AI Upp2
qU2dqU2d
26 poscunt. 27
sP:e -:....molto 'prol?.<:*bilme~t.e prenestini compresi @) --:.1.? uelle
yeneravano" sulla ve~!é!,., del jl{ons Albanus._,)\1,:,~,~,g,S.g~_J2!~' la assenz te nel a-
..... ". . ' ue f .... ". .
~ndQ::_élJ:J·.,...9.1:!~st~,_K~ne~~~hè certe~~~,. __q~12!iQ!i, abbi§;g!,9 '.' • ,. ". ..' no» non]2.uo" s ervl're da ..' argomento
-."":- crol1olog~o
. 1-
(un' dato, notevole per l'epoca arcaica cui si riferisce e, per rIO «nl1m:~_-,-~~----~-- . '("'d'U'introduzlOne dI un cu
nof;di particolare curiosità, poiché è inserito nello stesso . ':er"dimostrare le recenz:orl a . e. na una sola festa per
contesto che ci ha messi sulle tracce della polemica religio- , '~a perché il calendarlO arc~~co s~KI'-ft' che coincide-
- . '. ' t n .es dI tutte e es e .......---.---
Ra romano-prenestina: dopo la vittoria sui prenestini,' 'at- lin giOrnO r.ii=_~COSI ace ~~, ..... ~. ~"-'...
Id s o le Kalendae oeven ua
t lmente con .altre
v~nQcon ~
- . q.

') ~.~ testa Livi,o (6, 29), il dittatore romano port~ via' dalla citt~~ u f'l "della festa dell'october equus
~, '(\ _g.~"bellata l!:na statua di Iuppiter Imperator, per collocar!~~ f~ste pubbhche - c r. l cas? che la si celebrava in un,
i.:r::,!=ll'aedes capitolina (38). non segr:a~a per .la sola ~a~~c:~ detto che tutte l~iv:init~,
il L'epitein, ___imperator. che esprime completamente _~:!l1l giorno dI ~dus) SIa perch " '. dai tem'Qi piti antichi, d,.9-
:\J é;l,~pett9,~ov::r:9-EQ,_.~,J2ggtico _del dio - un aspetto, dunque, conosciute e venerate a RO~~ SIn bblico cioè un culto tri:-
Hperfettalflente _corrispondente allo spirito del cliIfo-iomlirio_ ;e~~~~!::2~.~Y~~-,§I!.çh~1!1LcÌ
....but.9:.
-. t' 0_.9:,..l 9.,
ro ....da,,-~,-~_
fdtQc~l o co~e
e o s ossibiÌità:
narte..m'~~~lt..'
ta~N el c~~.i
. ~----~-'~"-'--. ." '.
~1 di J~ppjl~r - appare, tanto piti importante, in quanto, es- '. I può darSI, ClOe,
~; -éendo quasi del. tutto' isolato. ($,9)'" e- 'ad ogni modo prIvo di ~~ Fortuna sono aperte entram~e. e p. t ~ntenzione di dedicaÈle '
f,4- .' o non abbIa a~ o L .. ·· .. , . :3
~\ l~ar~lI~.!r ~Roma, attesta uneulto locale, prenestino, dello
t~l~l!~_sov~ ....... ' ',' , . ~'l l' ~~e ;~l~~a~~~~~t:~.~a p;ò"'a~~hedars~e~:iu!iè!~~ti:~: "
--''''''''oDr-'''~'sra runasta sepZa tracCIa... .......... ' . ""Q
fìI -,~, Fortuna poteva forse essere ignorata aRoma? Il Wis-
, ! -
'festa pu lC.~..... . . ' ," é . 1 à. ,festa'pubbl1ca~ .'. ue:
q'

. fl>··uà·":c6iffèldenzaeon.qllalc~~e.::.~.tr .::..... ' . ... ... "'ove SI


Il, yow~B-.u.K.d.R.2, 256), f~:mdandosi in parte sull'assenza .§ ,_ ~.. ,,,_~,,. _.o"."..-'·,,~ "--""""':"'e" . una . mèta·' pOSSI~l~1.~~ ".~eo:rlCa,
,della dea dal 9.~~~ndario «numano », in parte sulla tra,dt- , st ultima, ,!?Ol, noni' .. (i"ù"if'gliignò; ~_' segnatl nel calen-
zione che. attribuisce, a ,,·Servio., Tullio ".la, fondazione della pensi che l M,atra la ~o festivo comun~2- Ma-
~maggror-parte deitempliro;rnani piu antichi di Fortuna, dario « numano » - erano. due telnpli contigui delle due
la 'considera come una divinità accolta in un secondo tem- t~~~atu~ .':l_!:..<:'~~::~: ed~ti secondo la tradizione da Ser-
120 da Roma' e di «provenienza italica». Ma i legami tra dee sul Foro BoarlO - on . quella data il loro comune
vio Tullio! - celebravano In ' ",
Fortuna e Servio Tullio (v. anche sotto, a p. 42 sg.) sono
\ trormo specifici e significativi J?er non spiegare da sOiiIa giorno di dedica. . e osservare la grande varietà
l attrlQu~ioIl.~gel, ruolo di fondatore dei santuari al sesto re Ma ci basta s~mph?e:n~r:t lti romani dI 'F'ortuna, p~r
Il .~ ~Lr~lOl~L§~E?-~P.:.~~-, ~r<:al~~_ ,.~_e~a~~"RorU dietro model1i ~.!:-
11 mettere i~ Q,Uh?IO .çhe. e~~~~t-ft--non sappiamo assoluta-
(37) Cfr. G. DE SANCTIS, op. c., 1, 379/1. _." '.- J!. i:omani, modellI dI CUI, tra a r~tulare unicamente se fos-
r'

(38) La contradqiz!QJ:l.e tra-Li'v;6; ,2v"'e eic. Verr;4, 129 secon-


do cui l'im,:magihé' capitolina di Iuppiter Imperator sarebbe stata
!\ ..!!tw.te niente e che dovrem~: :~ che la piÙ antica Roma,
un bottino di un altro Quinctius (Flamininus) e proveniente dal- \\ se dimostrato - come ?,on ie abile avesse ignorato quella
la Macedonia, è ,stata discussa da quasi tutti gli storiografi. mo- l per un caso _davvero .lnsp g er ~asi tutta l"Italia (40).
derni di Roma antica: resta, a mio avviso, decisiva l'osservazione
di G. DE SANCTIS (StoTia dei romani, II, 249/6) che cìoèFlaminino dea, il cui c~~to era ~ifUS~ 2int!essa piuttosto saEere, s~
non fu dictator, mentre Liv. 1. c. e Festo, p. 498 Linds. concorde- Per il nostro pro ero , tt . molto dissimili da quell1
F tuna avesse cara erI ' --' l re

\
mente riferiscono che la dedica della statua era fatta da T. Quin- .~ Roma ._ o~. ' - Nel complesso_~çultt.L~"'::'"
ctius, dictatoT. - L'epiteto, inoltre, è spiegabile sòlo dall'ambien- 't della PrlmlgenIa, prenestln~~r_ ,
te latino (e non, certo, dallo Zeus Urios - portatore di buoni ven- \
ti - come lo vuole Cicerone, ibid., 4, 128). . d ti in OTTO «. Fortuna»
(39) Secondo Cicerone, 1. c., esistevano tre sole immagini di (40) Per la diffusione del culto v. l a '
Iuppiter Imperator in tutto il mondo: oltre a quella capitolina, in RE, col. 15.
una al Ponto, una in Siracusa. 29
28
- che Arnobio (adv. nato 2, 67) chiama Fortu:na VirginaJis
- ,dedièavano le vergini, offrendole" 'il-vestIto "dà' fanCiùlla'
alla vigilia delle nozze. ~_~lJ_Q_~tesso tempo' però 'il «castis-
simo» culto delle matres prenestine' trova abbondanti ri-
's'c'ontri nei'~ulti romani: Fortuna Muliebrls il cui santuario
in' via -"Latina f~~~-~~}~<~i9.~~.~~i~ndg la ~. ieggenda cultuale (iill.z.
dalle matronae, amm~~~Y.§;,~}2!:'..2l2.~io culto esclusivamente
i~ univirae l~), co~~.Yl~~4g__ q'!:l~sta caratteristica « esclu-
sione rituale» con quella dea pronunciatarnente materna
~~.f:!}J~~_~t~~F-_~_~!ut3:t.-~~~_ cui Fortuna ha rapporti strettis-
si~.~ __~,_B-,~~a!.,_.~0ll!:.e si è vistgL!~.~ue d~~yeva~ teml2!L
contigui sul Foro ]3.9~ri.2, v~l}.~-=_ ~~~!,~~~!~i él;l medesimo fon-
datore, Servio _T.~!]:!Q,J.9_y. _?,qst',.'?L.§69) ~=-~çelebravan~,~
s~~s..~o giorno festivo ,J~~)~_ }V~a la gamma delle espressioni
che l'esperienza religiosa prende in prestito a quella ses-
suale per delineare i caratteri di una divinità, non si limita,
nel caso del culto romano di Fortuna, alla con~rappo'Sizione'
della. v~rginità e ~ella casta maternità. Fortuna Mammosa
(46) dì cui non ci è :rimasto 'che il nome, si rivelava proba-
.ìbilmente sotto l'aspetto della.grande nutrice,qual'era, nella
l s_~i.:Iunzione te<?gQ,~i~~.L~!?:~~ __~_ dea prenestina. Ma la dea
l[ romana
.. _.-._,
"-'''-'..
- che ..secondo la leggenda manteneva, essa stessa,
~~2.p..9!,!~_amorosi con Servio Tullio (47) - promuoveva,
,j sotto_ .il nome di Fortuna Virilis (la cui festa del 1 aprile
. . . '.
il coincid~:Y_~~L~i dire!?È~?_~i}.?.~9-~va con quella di Venus Ver-

(43) Connessa con la leggenda di Coriolano (che cede alla per-


suasione delle donne, tra cui la madre): Liv. 2, 40; Plut .. Cor. 37;
Val. Max:. 1, 8, 4.
. (44) Fest. l. c.; Servo Aen. 4, 19; Tert. de monog. 17..
(45) Mater Matuta - che il suo tipo iconografico conosciuto
da Satricum collega con la dea prenestina - aveva un culto
importante a Praeneste: CIL XIV 2997, 3006.
(46) Un vicus Fortunae Mammosae nella 12. regio·: CIL VI,
975 ..: / '
( (47} .. Per la nota leggenda connessa con un TuX"l)C; .&&;À~(.Loc;.
press-o"la Porta Fenestella, V. Plut. De Fort. 10; Q.R. 36, e OV.
F'ast. 6, 573 sgg. -----

31
migenia a Praeneste (5~),.~ on è g.unquE? .1.l,l!:.-,~aso che anchè1
~"nel, culto - limitato alle donne - della, Fortuna Virilis /'
\:\'~iano'1éhun:iliores, le . 'ro~ ~1}!~~-.lu'~o:~~~i_=~~~~~E~rela,i I

'~dea.
~\ ,,',
E,@n e,....':,"-:-soprattutto,
,.,------_.,._-'_ ..
un
...,--,'-'-
:-:----~----_ . ,,_..__che
caso .,,- .. .-Il leggendario
, ,,-.-, ~.. ...... ..
' .. fon- \
_._~- ~_.~-.,..

~idatoredei piU-antic~ culti romani di Fortuna sia Servio


f1~~~~~~~~1~~la-schiilVa,che_~nche~nel nome~o~ .!~
'-"·-".~Tra il Ctg12.i"E~E~stino e i culti ~ni di Eg~.t_1!.na, co-
me del resto anche tra i singoli culti romani della stessa
divinità, .YL s9.P5?J..,.Q~1g.!'a@~pte, mol~lici diff~E~nz<:.~ nes-
sun culto (come nessun mito e, in generale, nessuna crea-
esplicitamente
'zione culturale)~. è perfettamep.te~2:!g~_a~~§l~... gp. .. 9:l~~9., ..~~!­
, :"gr~:rn.matiQQ,_ che esprimono in un modo tavia, l'esperienza fondamentale"che ,si è concretata sul pia-
JelIce la maniera in cui l'indiff '.
.;",possbno, m-anifestarsi sul iano sere.nzlazlOne e la casualità no'religloson-eiia'f9rm~~Qge ,4.~J1~.~::~gg~~?-_~~ç1J:L~!!él, Q(ltj?r-
'!1-_COnfermal nei fatti del cUlfo' la f oClale,. .,trovano una chiara , !~na, trasQare chl.~~~~.~!_~_§:.~<::.he at!~~v~~o J~~~.ri,e..~~pres­
s~!?ni del linguaggio cultuale romano, malgrado lo stato
" l' :l<?bX~~ta particolarmente dalla . , , ' .~~. F~~_~ortuna è ce-
!. ".sllch1a.Yf, {52J"~ li't·· ; p'zebs.e :~p~rteCiparìéf'atlC,lie frammentario in cui queste ci son pervenute.
ì ~,.:-:,~:"",,,,,;-.. , q es l esserI anomml" prIvi di personali: JVIa se ~oma, dai _tempi piu arcaici a quelli .pi~. recenti ~
d~!lg. s~9.-~!<?ri.9-.1 d_~2-~~g,§:~~EJ!! - perfino sorprendentemente
n.umerosi -a:tl~él..A,~§l-.,9h.~".Q~.r.:_ç~!~!!~,:r_E?__~~~g~~,~J~_.!!.9n dif-
~J~i::~;~~1!f~lf~~!~iàI!li;Jf~~~,~~~{fjp e;; .~
(48) I problemi connes . l
U. PESTALOZZA in SMSR 8 s\9~~n 1~6 festa sono stati discussi da
.(49) Le donne _ e 'Fdst p; sgg. ,
precIsano: le donne del o· I aen. a. d. e Lyd. de mens. 4 65 ,~L s~rano degli dèi, l'imper..ator, ,,9.uaptè . al19r§...J.~" sost~a, \
gIorno .si rivolgevano alla Yfr~i o, ~on qu~lle nobili che in quel qllale.,g.. ?Lg?:.!!l~?:.!o,._q~<?J~...t.,.1i.:tP.~~fl_g~a.:!~ . l'<?~ig~l!~ dell'avver- \
sta,. nel bagni riservati a li uo c9 r .. a - SI la,:avano in quella fe-
I van cum. viris (QuintiI. gCitatom.lm, ora est szgnum adulterae la- '~i9pe, dei.I'():t:IlaJ.lLp~~Ja, r~ligi()s~tA prenestin.liLo, . ev~ntual- (
~~~~ ~ n;,~tl;:azi~ni ~el culto del1 ",1~W1 ~:",~~, ~ co~. ~2). La di.vergE'TIza, , .mente, P~Jl'.?~t~gZ~~Fn~,~t.(l :~~~~~g-iE.~p"_~.~~~PE9~~ente poi~mi-
,. , - ".~--;.~.;;, ~li v'V.' P'ast 4 145 -~ 01 LUlld. Vlrllls da parte d II
.i;
co tra le due città?
~.arattere ~osticcio;' cdmunq~~g~n~r;!~' ~raen. a.d. rivela iI l~r~
j

lcato erotICO. e anno un esplicito signi- "'--Prima (lTTentare una risposta, dobbiamo procedere a
(50) Troppo poco si sa della F un'altra «confrontazione» tra la religione romana e quel-
11; 6, 1; T~rt. ad nato 2, 11) ort~.ma . Barbata (Aug. civ. d., la prenestina, e questa volta sul campo della" ~itologia.
~o~s~bilità _ l'ipotesi p~r ar;::lschlar:e - se'l non a titolo
nferlmento all'idea cos un l~ma~me androgina: e del
anct.rogino, le cui tracce non~omca di. un essere primor- (53) Cfr. H. WAGENVOORT, Romandynamism, Oxford 1947, p. 24.
"'/':',~'\.:.Li:l!SSlCO. ,'" ' ' ncano al margini del mondo
. (51) Ad ,Ter. Phorm 841 - A. BRELICH, Die geheime Schutzgottheit von Rom, Ziirich 1949"
(52) OV. Fast. 6, 781': . p. 61, n. 85. - SMSR 22, 1950, 14 sgg.
«convenit et servis l>: 783. (54) CIL VI. 167, 168, 169. {( Bull. Com. », 32, 1904, 317.
(55) CIL XIV 2874-2883 e GULLmI-FASOLO, op. eit.,'p. 275, sgg.
n. 10-20.

33

3
,oriiitneiCJle-'resta-tracéi~a'~n~e=g.u;;.~S~C:h~~o~li'..!a~v:1-e~rL.o.s.ln~e~nY.S~1·a~~~~~]::,<':;:~7':;i;
Catone conosceva il mito ........ ,. . "~~
"'r"" ...

tato passo dell'Eneide: Gato in Origini bus ait Gaeculurf",


virgines aquam petentes in foco invenisse iMoque Vul~
cani filium eum existimasse et, quod oculos exiguos habue-
ret, Gaecu/,um appellatum. II io collecticiis pastoribus ur-
bem Praeneste jundavit. Lo stesso scolio~oi V arrone ,
seconc:lo_clliC~~~~.s..~arebb~~~O educato ab"pepjdiis us pa-
~tori~.egli stesso avrebbe avuto per nome Depidi , cui
Caecul si sarebbeaggiunto comeeognomentum.- . - -
~Onpossia:IiiOSapère
us qualCe-quantiefeméntr di que-
sto racconto d'origine indubbiamente prenestino siano do-
yuti ad aggiunte o alterazioni romane. Sorprende, ad ogni
-
modo, che anche nel mito di Caeculus rlcorrel'aécusa ro--
",._---~
]Ilana dEilla iact~l'!enestin8::..~_tutt:u>~'h- anzi, ~i. ~"-~ ,
. ,

r'è
a bbe
ten~ti credere~~ri r~~t.t.o
ositam
di
di Caeculus una figura oco raccomandabile,
ente
quasi REl!;.$ontatmorlo al divino
esemg , .J:Q.ggj&e__U 0D}ol,2. tuttLg,li
f.ondator~ .J1.~.:..fii:
~E-.t9.E!-~~!!t­
di
to prestante io (58), dell'asl'etto di Caeculus non ci risulta che
cade per causa d l f un difetto ;,:grrocCiiiSu~cu:rrv;;:riTeSHìilsist:éiiiQ.~èaiiche
peggio:_!!l.ep,t!:~ Sgg~)
0l
, '. cat
,o,.per hmgo tempo Caeculus 'p . , dopo essersi dedi-
al br'
"'io",,,::,,,,,,,,",.,.:.,,,',
troc~natus'~e-st-~-~_d'
tud' n
~
e umo.
.. ' Igant~ggio postquam' -d'>- l di Livio (1,...1;, 9) e OvidioVasi-:2, 369
.. ,~, ~ •.~-~-_.. _,-----,..~-_._-_.~._----- te
con gente racéo' T f ci presentano i gemelli in ardua e lodevolissima lotta con-
t ,ne. onda .nei moritr là citi' d g ~ lCcia (collecta multi-
'u a- es
tr0J;gig@ti, il fondatore di Praeneste è brigan JEi2 -
--

, •.~m~nte per aùmentare'la ". a ~.. ,raeneste. Poi, eviden-


"

cer.i9~,q.:...qrtg,~g~_ divhna anche_,,Q~~~~~~:~,~o


..<lio,~lcanus, ."..l'~~~p.J~omill9
d'le Invita i popoli e r popolaZIOne della città lud r, @. di
occasi . l esorta a restar . '
. ') ~...J!'lut . .9lh-4;7) - preferiscono escludere dalla, cit-
OTUm \ un che i romani:
", èr ?lle. eg!1 comincia a iactare se .e. con 1m. In questa
~'" .'!lmQstrarl0, invoca il dio h t,lzu,m esse Vulcani e
",,,,,,,:,Co":,, ,

;X _.}.J~.~m~~Ja
:
,-81, SIL stabilis

taglj .
folla dei presenti Cd' e effettIvamente
~ - nuova !cite'
. cono nella
a verSIOne servian '1
1 modo
.". a.
a e aa pIU
...,,_._......
circond~
che~..h..l?ersua-
t'
--
tà (59).
., l ~dlventare
.!J§.Q~J:a_~<l§i cli§cuti.bile -:-"si dirà 7I'o~~~e
fondatore di Praeneste: a Roma, certo, essa sa_o
r~~arJ.a.Jiide~~e~-{~~ un fondatori-
''

t:-: ' :7'0,..,+"""''''


ilF> ,."
.""a"v <;ullIermati .h lunga .., m!=l i
... .mportanti . ùet'
Infatti, nel ci<llo dei miti connessi con le ori ini ' di Roma,i
aI';Q~,:".e.,3f, .un figli? di y~~-,-.11,.&.ualm~te ladro e bri-.J.
e.' RIChIamandosi d' nc e dalle versioni i' . i
'Solim5 (1' ) Irettamente alle fo t' l . P u succm-
-:- .c. rammenta Caecul ~ l ocal1 prenestine g~te, ma con funzioni esclusivamente negative. Non ~
znvenerunt~ma est,J2i{zl:t~o;:::,em ,uxta ignes fortuito;
cNfl!TI~ulus, ma il sti2: nome - CacUS
fo~atore pr ~ m049
...Jl2,~Qres. A Roma già - non è aJ;-
" __ o

eneStin
fatto lontano da quello j-el 2'
ste,s, figlio di Latim~s ver~lOne,
(56) Secondo un
un altra Telegonos li i'
."
m~ote
'
il fondatore sarabbe
di Odysseus' S I stato Praene'
'
(57) Aen.')-678 ' g 10 di Odysseus: Ps PI
o m. 2, 9;. Secondo (58) Cie. de re p. 2, 2, 4; Ov. Fast. 2, 395; Dion. Hal. 1, 79, 10;
V:0lcano' geniMm sgg.. N~c
Praenestinae'f ~t.
paral!. ,,!,m. 41. .
c," . 0mnis quem c~:~f;~' mter agrestia reg~::;' ator. defu,t urbis -
aetas, _ Caeeulus mventumque fo·
Rom.
Plut.(59) 3 ecC .
Cfr.6, WISSOWA, «Volcanus' in Roscher, col. 358.
35
. ,34 ...
~he__51§.)ungQ tem:po li t d' .
le due-figure"come du ,s u, ~OSI. ropendono per considerare Pili tardi lo spettacolo del mostruoso
L'avventura di H ~ Va1?Ianti dello stesso prototipo (60) impressiona gli spettatori (ibid. 265 sg.):
--. ercu es con Cacus l' t '
parte dI quest'ultimo (1"" b' . d' G as uto furto, da ...nequeunt expleri corda tuendo
l'eroe, e la successiv; v:~deUtOtai dI, Heryonleus conquistati dal- terribilis oculos, voltum villosaque saetis
P, er. d ' l ercu es - è t
overla Illustrare in dettaglio' tutt' l ., - ;-oPBo nota pectora semiferi atque e.1:tinctos faucibus ignis.
tQhnearne alcuni -momenti ch z., - : - ,:~11....§llra utile sot-
part~colare,:'~ che cioè 9.Uell'avv:n~~~ac ~~!eres~ano in modo g~S!<~~,,,~2lP:~" __ç~~_~ulu~, è dunque presente aUe origini
re In- connessione con le ori -mI d' R ne r~ordata sem- di una citt~: ,.I.n:9: ,};J.Q!!_§olo non ne è fondatore: anz(" pare
HaI. 1,39' Verg Aen 8 185 l oma (Liv. 1,7; Dion. che la sua eliminazione sia una condizione della salvezza
', , " sgg. - Ov fast 1 54 ~.~l1a ,f~tltf~~·"~l!i~~;~~givis.:,- periélis--servatf''(lbid~-' i88' 'sgS,~
leh e anche Cacus come Cae ' . , 3 sgg.);
, I~store -(Lìv."l 7' 5) e coman~Ulus, oltre che ladro è anche Evandro e i suoi sacrificheranno, da allora in poi, a Her-
,; "H l l l 1;, a un gruppo d' t· .
.i \ a. . c.); che, come Caeculus s:C-t--",,~_-2...pas ~rI (DlOn. cules. Da parte sua, l'eroe ha suggellato il proprio atto li-
al fuoco e al fumo (61) C
1' 11" -
i

l /n~n"ha, apparentemente, null


. acus' nonh rova
ha l'
sempre In mezzo
'.
beratore con un' sacrificio a Iuppiter (Ov. fast. 2, 579; Dion.

: ne' '8 monoftalmo mal rado


: d' ,
l riportare qui alcuni versi ' T
.t
l suo nome'
g l occhi dIfettOSi,
a c e vedere. con~la cecità
' ma_ yale la ena
'
HaI. 1, 39, 4. - Solin. 1, 7).
§~~PE~E~_~ dl!.~g~~2_~~_~,._~Q...s~.e.~.~=?",p_e!:~.?~~~"~.~.?.,.~~,,..~,~i
I . P!'_~~~~~~.~~l?:~ il" propri<l.Jond~.!2E~_d' otig~ne_9-1yi:t:!~l
j t.Qlineandone certe espressio~;~~an.i (Aen. 8, ~?1 sgg.),.,sot- per Roma fosse diventato esclusivamente un mostro e, an-
J1arte tra poco ci sembreranno ~ e ,~n ~arte gla adesso, in Zf,~un~'p'erré~OIo''''p'er>-rtenurprlmordi --delrUr~e. -----..---
IgnI catIve: -
Ma i fatti neanche questa volta sono tanto semplici da
Ille(sc.Cacus) autem ... poter senz'altro concludere per un netto contrasto tra lo
jaucibus ingentem fumum . , . spirito delle tradizioni mitologiche romane e quello delle
evomit· l' o domu.
I--m.'lx.ab'lle d'lCtu tradizioni prenestine ... ll.~_<?same piu accurato dei dati can-
, 'lnVQ. v.'ltrru l"
','':- ,~_. ,- -. .'llL.C.a Jgln,e~J;!aeca
.prospectum .erIplens ocuI" l ", -, _.,.-.- -- ... _.... _, cella completamente la prima ~mpressione ....
fumiferam noctem commi~i. g.omeratqu.e. sub. antro Jntanto, prima~.di _abbandonare la s9~J2..elt.~.. Jl_~ra di
Non tulit Al 'd " 'lS Igne tenebris. çaeculus-Cacus,", bi~ogngtlLJiir.§s:g.,§:,_,~9t19,aJt[~_.y.~§.1hessa,
C'l es an'lm'lS sequ . . '
praecipiti iecit saltu qua ;lu .e. 'lpse per Ignem !.:icorre anche nella tradizione romana con segno positivo,
fumus agit nebul ' . nmus undam anziché negativo. Innanzitutto, sarebbe çlifficile mett.~re in· .
Hic Cacum in te~~~;i;~~~:s ;?ecus aestuat atra. dubbio l'esistenza ~i un diOCacus_E.ella piu_ antica re]jgione'
rorr1'rnif ,;tn ...-.-1--.... ~ ~ n la vana vomentem
:
tYl
-J:'"" "'" I&vu/Uin cO'lnp~exus et a- -'r' h . romana, dal, mOmento che di, « sua sorella}) Caca ...-:. 'fnipli~
'cata,'o-piuiiòsto"tirata'--per'- (:capelli: 'nella stèSS'§/r,;n.y@hda .'"
e11sos oculos et siccum san . ng'l 'ln aerens
, gU'lne guttur.
mitologica del « mostro)} Cacus -:)3/lpp,ié,l;.mo che~,àite:v.a.,Jln.

, '~c~(60) J. A. HARTUNG Die Rel dR"


P REUNER, Hestia-Vesta' Tub' . er omer, Erlangen 1836 I 319 A
.~ts~~f~:~o'U~~~,jl§,~::~::°cJ:~;~~i::;;~~;<!a:e~~ ?
Mytholo.Uie8 TI. Berlin' 1883 ~~~en 1864, 400; L. PRELLER, R/imis~h~ p.asso ci. è rimast~ in due lezioni. assai di~~e:ri~~t~\I6~): ~ )
Rom, Glessen 1930, 178 sg '-F' M"F. ~THEIM, Gr. Gotter im alten SIa che Il culto dI Caca fosse affIdato alle;:.XestalI,' SIa che \
89 sgg. - L. EUING, Die S'a . ULLER In. <C Mnemosyne 58, 1930
A. BRELICH in SMSR 15, 19~~, v3~n s~anaqU'll, Frankfurt 1933, 26. ~
l) fosse le~~~~,,~_~l]-~.f~2.~2~P~;:P',~t'l!2, esso ar~p~izz,ab,enissimo
....:.:;:':,:-::,,-=-.-,', " .
ì
!
. , (61) Verg. Aen;8 198 h' g. , '}:~~~'~~~~~~"": ;; ....
,'lll'lus atros _ ore vomens Sfir .U'lC mon~tro Volcanus erat pater' (62) Contro sacellum meruit, in quo ei<àJer',virginem Vestq;e
Ov. fast. 1, 577: vomit cum,, 'lsuann'lSuu': C,fr· Il passo citato nel testo: sacrificabatur della «vulgata », codex Flori.a:c~ènsis;:·sacellum merU'lt,
" '; 'lne i umum. ' in quo ei pervigili igne sicut Vestae sacrffi~fLbatur.
36
37
Yi@.J.i)j)_perde gli OCChi,,~n~e~11~ffi1ii.~~~~~~~~?1D~l~ii;~11
pi?, di Vesta s'alvCI/re'"'-- . :
~'YYI-perii»
. iCtem;-caecuiùs ha trovato dunque, . a~c]ll; aR~m", . .
lutisaJque (Cic. pro Scauro, 48). .'.' . ' .. :: . : ' ;

fo~i.iI#E)e1Lii.~_~l~ln-=é§i!ii1~;iji§!l~l~llJli&a medag.Ù~ .
<!!. Romol non avrà il suo rovescio? D'Le volte, nel. corso
o
delle osservazioni precedenti, abbiamo dovuto tacere il no-
me di Romul , per non suscitare sospetti prematuri intorno
us
a una forse non del tutto perfetta separazione tra la sua fi-
gura e quelle che rientravano in una connessione con Cae-
eulus: e lasciamo pure stare il fatto che la statua di Romolo
si trovava, anèli,~ii;-her-voicanal,-datoche Coc1es,-ffial-::"
grado i suoi truci occhi, ci è apparso'cOmeu:nbuon- ciclo-
ie, .salvatore dellap;;tr;a:; manon è -forsé-sIngoià.re,·che
Romuius'rSiato-anev
nuato ad ato (
(6) e anzi, forsè(ii7) ha conti-
abitar-epréSi;;;-\eScalaecacirpercilé questoCacus,
10
seppure una -reijid nonpOsSedeva' chenefliriguagg poe-
tico di Virgilio (Aen. 8, 242), dava nome a monumenti im-
. portanti _~lla Eta antica Rom~ - oltre alle scalae (Taci, si.
conosce anche l'atri-um Caci -'. call§~ __Q.--clIetto-.dLg
uella

.y~rsione del~l1{)lPJ.t"..Ì!Lç,gi.~.fumr~Y;L\'.om~J1LUiliL
Ora però non sono questi vaghi sospetti che devono fer-
mare la nostra attenzione, ma tutto il rovescio della meda-
glia romulea'.She ~.lL..<!~lla_Chie':la il fondatore di'
1l. non sia sembrato un personaggio ideale, è un fatto
ass",i~~!è!F~e:
oma molto meno naturale è~a;;:Che autori
..!?l8 ssici ci permettaTlQ.._e_~~lt~J.-~ng,_ei jnvi..!i .JUlettare
no
un'occhiata nel Ebro nero di Romulus (69). Il lacUS clas- 75'
Sicus , in-questo rigVard(),è- un: passodei.F'!~: di Ovidio
_.(~3 _~ggJ,u.n_a.udaee
. " . , -.: "". "..., '
J\ll~~o
c.o!lfro."..to tra.. ,:.... ..' e. .R6tiìo16a
' . : '.'"

(65) A. BRELICR, Il mito nella storia di Cecilia Mè#!llo; SMSR


15, 1939, 30 sgg.1, 18: Il tugurium Faustuli è ad su.perciz,um
(66) Solln. r.. . .
scala·
rum Caci. " '.'
,;~pd:-'<oÒ<; )."Y0~blo""
,
~~&p.oò, K~).~' a>«'iJ" si riferisce, come generalme,nte si ammette, al-
(67) Se Il passo corrotto di Plut. Rom. 20

le scalae Caci. .... ,."


(68) Solin. 1, 8 sg. - cfr. Dion. HaI. 1,.. 42;'2 sg.
relativi . t ' (69) Qui non possiamo evitare di ripeterè. diverse osservazioni
"Ff1.,~)t;:".,t.':,iù~s:!,~.,T,. <. 'r:-J'i'uC,',.-"",. SI rovano riuniti nell'Onomasticon fatte da G: DuMllzIL (Mitra-Varuna) che. per primo ha .dato fondo
1940, 116'sgg'., L'hér'/,'t age mdoeuropéen
.,' .
al do'ssier mitologico di Romol o .
39

H"
confronto delle quali impallidisce la iactantiiJ;di Caeculus.;'."
tutto __. _; .svanta ' d'I.....92::l-est' lf ii peiìsf~ll'a,rtropastore~ladro, Cacus;' no,..:"
É1ITlO In altri brani-délÌa s~s~:o, pur celet2 to c~n.~l!~E.:§.ia-
,",_. _.. _.. _.~gg!~ ra
leve finitimis hospitib11sque ma/11m (Ov. fast. 2,552). E' .'
.JmIm
A facili tra- la poten za romana opera. Dopo
sott . alculi
R confrotiti
-------'- u~1LPi~..!lo~~§..'- trascinatore dei buoi a ritroSO,'
_ugusto, Ovidio dice' (e. noi sotToì~--'-'? omolo e sotto
o
che non a Caeculus rimanda un altro malefatto di Romulus.
sembrano I>articolllF.I:tl~g1:~.Significa~~:~o le parole che ci su cui perfinO il citatopaSsoovidiano preferisce sorvoiare:
T ( .. ' . . R.Q!!1UI~_J2rÌJ.!l'!o.'!Lsgpprimere il.J~lo ingan-
u ,~_~' l!0m:~~us) .rapis ille cqsjf!:?.__g,uce se iub
'. . . .:tu-pee>p,,;..laeer1'eppulit ille nefas: -.~ et esse E!":pérmezzo d(Uh vi1e~n~an~_Jdo~to a quella regni
J

VlS ttbt grata' fuit . fZorent s b C' ,___..1.. [ matronas cupido che anche Il buon LIVlO (l, 6, 4) dIsapprova nel fon-
. ' . . tu' . ~.,' ~ aesare leges ... 'datore di Roma, _ oppure, come, forse piu vicino alla
te R::-- d?mIni nomen, pnncipis ille tenet' . {( realtà)} mitica, si domanda Dionisio: a un suggerimento
"A . . ,emus . tncusat, venimn dedit hostibus ili t
e e c. divino?) Romolo riesce ad usurpare il diritto di fon,dare la
<i.~ccusa
, , • ppaIOno dunque già presso il
. che' i cristl'ani' la . .._~poeta augusteo 1 capi
~ ci!t , ~ g~2c~pici_~~,52n~Ito_a-R~iUiJclr;
à Ha!. 1, 86, 4; Plut. Rom. 9, 5 e lO, 1). ~Q.~
----
R oma: l'uccisione del fratell 'l ~ ro 1 ondatore di-
nceranno co t 'l f Dion.
ap~Ul1'~"i~~_<1~lliL'!u,!-_~.!...(!Li~ni~violen,~~.:.
n::,~r:1l_ aycolta nell' asy lum; o~ 1 . ratte:_delle Sabin:, l~ TeCcia d,QE0 verrà ,yucci~el f,alello, d~~g~~:n.~'i.9
contrapposta alle lego.'-1S - e la_~d'·""d-~\~P~J.1,,",,ancora,
omi ' . -, ~--"". la - vIOlenza
- :j,i sab!Jli (~~~.ll.d.i(Lç~1l'§'!oS_~(1",~§i~-010_§.C().PO:
,e...!()!~a-"to l'intento adulatorio ~~zlOne tlranlica. Ora, n'Oli
, •
Plut. Rom. 14,3) in un'occasione simile a quella in cui Cae-
getta si~i1i ombre sull f confronto ovidiano che culus, allo .stesso fine, invita i popoli vicini a una festa;
teratura c1assièa--réìat)l_·_lS'..~Rr~j.ellva a omulusfondatore: 'tutta
l ~ la ,=~- dJ?J2o verrà il tirannico periodo ultimo <:~~2:~~()_,<:.erte
rie h let-
me accuse, ora esp-II'cI'te-o--'--;-
,
Igate, >A,
negate.' Di '
t ra InSInuate
"
c eggia e medesi-
,ora t rasformate, mi- v~.rsioni ha condotto alla s~~~.<r~.f().I}i1?-tore:"
tquèlle ~éhè~mettonoq1~~ -~i~ a,_.nOl c'Interessano soprattutto Mi non sono soltanto guesti i motivi - tracotanza, la-
fOlÌ.dato~e di Roma ~'~ué~'1ey:o a~uIli, tr~f:ti, comuni tra il droGinio, fraudolenza, violenza - che collegano ilfo
Romul con Quello di Caeculus. Seé1uest'ù1Hriio
mito di
i'ida
la
·
. con il .mostro aèll'.AV;n:t,·l~~ ~_J~r~ene~te .çe, .. horribile dictii ;;,..;;...;~.;,..;;..----~-~"'-~~.~._~-_
us ~ _._.~._-
.. _.".,-- •.. ,=......... _---_ .. ......

t . mo, acus!.)· A h" R •' sua città collecta multitudine, che dire della. gente rac-
ra. J?aston .e fa il pastore' e'
OVIdIO, Plutarco) afferman~ c~e pa~te deg~ autorr:CBivio,
',' nc 'L,. ,J"n:':li;l];ts· qesce c().gli~ci~ dell'llsylum romu~, iiI Cll.iaì:ì~oÌÌd'-a'J.l()'gli schia"'
lottato contro i ladri e ch R e eglI, con ,11' fratelIo;--'abbia
:vi fuggiaschi e~§..'!-.§:S1I11 (Dion. 2, 15; P,lut. 9) - gente
J;.eressata attività di poii:a ~mus s~~questa loro'dislri:
dello stessa risma di un Cacus che se è fur anche nella sua
veste mitica (Verg. Aen. 8, 205), nella formulazione. eveme-
dai pastori di Numitore d SIa ~t~to trascI~ato davanti al rè
ristiCa diventa nequissim11s serv1tS et f'fu (Serv. Ae,.-•.. g,,190)'
\[.~:rp.. ~lli non emer ' .. a a ,rI r:ac~2..1}1LJ2 posizione dei
1"7" :;_~_ ....__:._~_..,,_"~~_.. ç.9SI nuhta: D,;(\,y\;",i" .:l' f\ l !
:,.1.; I v, l~ sg.) p. es. paria"soltanto :. ~_~;..U"V , ù .n.'w,;ar:nasso
:1 --- 9~~to~~e aglL~et~~~ella:lor~ce!:
riera i due fondatori non sono tanto lontanllunoedallaltrok
dI f~eguentl contrasti tr8
u;emelli e l,Etstori di Nt't
_~§.t~b"perchè gli uni r__ ·~ml ore ,che SI accusavano a vicen- còm~semb;:er;bbè~da1faVersfonBÌ;Urgata .d'i"l\?-;.'y!§.di Ro-
mulus. Ma indipendentemente da quegli ~12l'1'!1.9Scuri, mito~n­
SI,~~~""-=_~.~~
appropriavano--de'1 --t-:" nva evano l p'rati d egl'1 alt'
t' ri "o perchè
r.7~~~ione
pra 1 comuni Si h
-? '-:'0 dI ntenere che altri elementi ci convincono del fa.tto c1l:.enel cl!. \
h che trasformava' mo. ROrriUiiiS e in quéllodI"caeculus' s;'tr.atfrcf2·in 'sostanza di_
cJproche violenze ladresch' ~U~S~I attrItl e queste re- aue variazioni sop;:a~co tema,:..l?e~l'lO la nascita ~
die e ladri sia soltanto un,e ~~, un edIfIcante storia di guar- n di
t~to alguant~zant: ~wl1'l!.urgat:.' di un mito diven- -Homul véniva raccontata,
us
com~ ,f,::rl<:!ti".lRròriia
:thio in
lisio ç!..J:t!rivano l!arole si' . ~' a .verslO;,e che segue Dio-"
pliit. Rom. 2 sgg:r,anche Tnu!\amahiera molto simile a -
quella di Caeculus , ciCièattribuel'l<l'" il'i"J1()lç fecondatore ]i..!.
lJ:ybreis (1,81 2) con cui' gnIfIC~tlve: SI pensi a tutte le .~-,...._<l-'-..".....,..~.,..,... ..---,........,.....-~~
1 1 g!=melh affhgg2:p.o i pastori, e iE;... 41
40 .
'1 l

fuoco del focolare - con la differenza che nel ~ito di Ro~


ri-q;~us, ~l po~t~ del1'eufemistica scintilla, troviamo anc?r;1l
,p_hallàs ap:parso n.el focola:s~, e ~ ~he la do~.pa fecondata; e una
'schiava. Romulus e Caeculus 1 Inoltre, sono entrambI bam-
n;r~i,wesRosif"'ffnsie~::.c.9m' è noto;'-èOri' una lunga" sèhiera di
'"<;'f5ndatori }: mediterranei, da Sargon d'Accad a Mosè, a Ci-
ro ecc.)E"se.~:Lmadre.,.dei gemelli appare eS2licitam<?nte
.comeJlestaie,,:Jévirgines aqùam petentes..~_~he 'ritrovano il
piccQIQ:,~:Jja:eculus~cricor:dan~ llgualmente .. 1~. classica figug
dèìIa. . '·'VèS'taIill~~ si è sposta1&Jj è impallidito,
nel' mito:'prenestino,' ma in una certa forma vt.~_rimagQ...
ugualmente;· e altrettanto è da dirsi intorno al motivo. dei
fratelli.: .. mentre. Romulus e Remus sono fratelli gemelli e
la loro storia ,implica un'altra,s0R1?ia di fratelli (Amulius e
.-!'J~mitor), ..n~]la....stoda- di ç~~ecu~s=aJ2E.aiono Jn un ruolo
~ .la cui originaria importanza traspare daH'insist,enza con
. cui essi ,sono menzionati anche neLpiu, ridotti ,riassunti, del
mito, ma il cui senso ci sfugge completamente.~. certi' Divi,
.Digidii o Depidii fratres (e secondo Varrone Ceculo stesso
~sàrebbè,stato.unDepidio). -Nel mito di Romulus Volca-
,',;>rius. noh"'sembra aver alcuna parte: ma anche qui bisog'na
','contare;sttrguasi .illimitato trasformisrno .•dei miti. Intanto,
'. '§2J2arepur,'s~mpresign:ificativoche 1~ ,.statua· di Romulu~
, venisse' = eretta "proprio nel. VolCanal. e'che:giiestb.: ~santtiario 5.
,(con 'dentro' una pianta di loto che si riteneva';aéquaeva
urbi: PIin. n. h. 16, 236) fosse una fondazi()ne di Itomulus. . nto di trarre qualche conclusione'
. Ma c'è dell'altro :.Jl'phaZZ;;D;i}oç9IaI.!L- della versione di E' arrivato Il mome fatti di culto. e tradizioni
scorreria attraverso
Promathion - appare una seconda volta in un mito di na-
scita romano: nel mito di nascita di un «secondo fondn-
1&re~~ -c.'onditor_ ~ Qfnnis .. il1- .civitate·~ d-iscpi'~;fi'i'nis 'ordi~umqiie
(LIv. 1, 42, 4), Servius Tullius. Anche. q1,l.est9:.YQIta, esso
f~,çondCl1Jna se hia1?f!;' rP.~_1!?-.-S11!~~ occasione esso viene
identificatp_ - ipoteticamente e senza escludere altre pos-
sibilità - con Volcanus (Ov. fast. 6, 627 sgg.; Dion. HaI.
4, 2, 3; Plut. Fort. Rom. lO); identificazione plausibile, ove
/
si pensi alla fiamma che circonda - non una folla, come a 't '. d l ome si-
(71) Cfr. J. HUBAUX, op. ~l. . secondo fondato~e, a '? è OCCU-
Praeneste, ma - il capo del bambino S'ervio (Liv. 1,41, 3). (72) Di un alt!o stran?lltIPo~le ugualrnen~e rapI~ore,« ~hoiboS »
'ficativo - Furws CarnI U8 V" oltre l'artIcolo Cit.,
gm .' J HUBAUX,., 3 696 sgg
pato a vane rIpr,:se B' 11 Ac. Roy. », 195 , .
5, 1950-51, 73 sgg·,« U . 43
. (70) L. EUING, op. C., 30 sg.

42
Postazione primitiva, in quanto dall'esame dei dati è emer-
~n;:~:-te~~ia~L~se~d~-·djie-cit~
d di Fortuna )} ch e SI" contrappone _ al « mondo
t~~pur
analone:_-Roma venerava intensamente la rande dea For- dire, il «mon o. ma che a·Priierieste, in un senso,!
non vedendola sostanzialmente diversa daEa dea di IUPEiter », SIa ~~ Ro. anto essi non soltanto p.!!!!._
puram~E.:!~~Iale!~Ico, religios~,
.
prenestina, mentre Praeneste riconosceva ugualmente in
-'--~_._~~.~~ .._. __._..,~-~_ .. ----..-....,..--_.-...
'perÒ, In qdU 'ma concezione
Iuppiter il dio sovrano, l'imperatore Quanto ai miti di fon- .~-sono
---'~'-lstere
coes in seno alla . _' me. p'p-ongono
eSI ----:-
a VIC enda oo la real- ~
=ttinge infatti, il p~~
daZIOne; ineiitram1ieleClttiCabbTamo-rIscontrato ·10 stesso
_ti~~]tu1ù~~a, SL]na an<;Èe c~~ ma -,~~-
anzi si implicano e SI presu
tà precosmic~_ d.0lll..':~_, ' " ata da Fortuna a

_Y"'~-~-'-l'
_ fonte ed origine de ~osm
! o
promessa, di carattere fraudolento e violento, attaccato a -p'no valor~ra!e d",l fatto che e non-sarebbe suffic:ent~-
d. «~--,.""
uìlaìUWente di pastori o ladri o schiavCsePòi tra i culti, l IUppi"t er, l'l quale, , ~- . _'
a sua ...volta,
. f ndasse su queIlo che e orl-
malgrado ogni profonda affinità, non abbiamo trovato due mentri ~jarantito », se non ~I .oemo';,-.--Qua!!...n-to-p-o~i-a·"i ~ti
perfettamente uguali, è soltanto naturale che nei miti la gin e in-o sens~§:..ssoluto, ({ prlm:.g sC rivelano la medeslma
varietà, malgrado il fondo comune, sia ancora molto pi11 di fondazione, a ben os~er:var I/alra stessa concezione. ,La
grande: infatti, mentre i culti, una volta istituiti, assumo- struttura di~ettica. e, s?rg~~~to creativo dell'ordine, ~ Ite-
no forme stabili e non facilmente SOggette il trasformazioni, fondazione dI una c~t~a.e u,_ - ' (73) che non puo fare
~n
m: ~10 "~I
. i miti, per natura loro, sonoinc0.l1titlti.1l.tr,,§f017rla,dOllè: la - f d' - ·one ileI cosmo, ., chel"
variazione è, Per cosi dire, là forma d'essere del mito.J;)_~r­
l'azione della azi . - ---- upposti pre-cosmici, a.
',\ a 1l1~0 -~ ric~amarsi me a::esuindi alla mentali~à tI: a ap- I
ciò il mito del «fondatore », salvo certi motivi .tematici .che. ·ha preceduto I °nl · ~ c tii ui le OriginI .I!t~tu:ne e i
ne COstìtiiìs<;pii.Q:i:C1'(UCIélnffiii1tiliJ;ì5;:-puog1l.Piifrn.Jiù6Bìie
dI~~rsisslm:: alfeindatòre prenestino , p. es., manca (stan-
pare come ii non-Ord!?-,e'l-r:;;ta tra i fuori-legge, l loro ,
prodigiose .dèf jond?-t.oX:kt',l~ 2~~ ileèessariamente preludono ;
·<lo sempre ·alle scheletriche testimonianze che ce ne sono inganni e violeUZ.e trtll.nl,Gl,..,c Venerare il fondatore ,
pervenute) j.] fr'!telIo gemello, manca la lupa nutrice ecc.; .alIat'Ondazione
. d el ~uovo« . , - Icosmo)} o- ,città è cosa nat u rale
'al, fOl:J.datore :'"rom%6'1ni.:liC,t"'QuetSìngolare .dil'ett6:agli6c~
= _.-
i della ,
fuori-legge pe~ vener~~ le ,;gglta alle « origini ». Il fonda-
. . ··(i!1iJ;'lt<i:mìUi.iffiiii~:e:~lii::~~m:§W~t;g~tl.iì:Jljtffu~iéLn;:~~i . . ' "-'~ .. , ··'mentalità relIgIosa rIVO -- l' è P es. su un
(CO~Ies~ Ceci li o Metello) .. M.~..!l'l.egtp.1lIJ1~!l?.9~_ç9.Q"L.t1:IOri _. _
per una b' lente _ come o , .
tore-è' una Jig1!:E~ am Iva
sa eviolenz(t ~.Illla.lr.a!)..d91"nll1!. quanto a.lla nascita
. e divina o titanica che pre-
legge,g idla lano· cosmogonico, la gene~"':I?n. del cosmo _ rappresenta
-
prodl lO '8:iT'ìnràiìZia abbandonatà;· :aomolo ,e Ceculo si
c()I'rispond?,n? .p~ené:lm~nteo ~ede quella dei padroni dleflnltIvd~zione imprescindibil~ del-
·~lZ~.@jf.1Jei-cùIti c~­ il non-ordIne, ' m a anchet' a nOSI'tI'vi)}
. . . lemen l «J:'.
I con e «n~g.9-~.=..lVl~}}--o;~~
t" SI me-
l' 9!,gJ!l~;..-~.r.ç.l~~----e-···-nella SUéL§!2~!'1~_
_ _. .
e.9!!ill9 dei miti di fondazione
c.Qrggno dun!L~~.I can~e guell'impressiOOe ~nta1l2-
.
scolano nel suo carattere, ----.~,-- nsiderazioni ch~. f~~-
nismo relis!9~o rom~nt~tL~_q\,. .fIÉ~lq .~ _·"---O-;:;-~erò, malgrado. tutte ques!~I?religiosffà,}?ffia_I7 ~
P? ~QJ.Q,sP.JJpto ~~, ._.. .
'. ca ire la cornune stru~tura ~ déllà.'- nosfra-iQotesia dl
. Pi'lìna: di rispondere definitivamente a questa doman- no
prenesPtOna restano
1 -c.__ ~lc~~2:...
~._ ~.--- ....puntl
egare -:--. "nor':"u<':".Ìosse' altro che
f
da, è bene osservare che nel corso delle nostre divagazioni lli!!tenza che non SI po~son().n - a' ~er l' oracQlo pre.n!!~ _1::.
lp prospettive iniziali hanno subito una. notevole altera- la gocumentata avver~Io~e~t:or%~iaff cerc.~o di~zzare
zione. Ciò .che all'inizio ci appariva come un contrasto tra le ~o, o 1'.i~R,~S:~P. c~ CUI g,~ ': '
.'"'~" ... ,.. "_ .... _.~~~
religioni . >,,~,.,.....,. -
di due città,ora tutt'altrOèì1eScomparso _ - ci _.

t<i!"!1~1~
si ripresenta come un contrasto, indipendente da ogni loca-
lizzazione geografica(j politica, tra due d o i atto di fonda'
" i« cosmo»
rife~entl ~tanza
.' . . . ' •• o·

implicltl a. gn G JUNG-K. RE-


t~rdam-Leipzig
zione sono.ormaI ~I:J~~ Wesen der MythOIOIl'~, A~ariS 1949, p. 21
§l'ma religione comune ad entrambe le città. E', per cosi (73) I noti. Cfr. tuttayut C.
~'''-'.'''''''\.4'''''-''""",."._,,,,,,,,,, ~
__,,............._ ..........

44 RÉNYI, Einfuhrung 'ln L mythe de l'éternel re our,


1941, 197 e M. ELIADE, e
s.,Ws_ ~
Al1aJ~~"di q~%.:5~pol~E1ica », Rgma sarà costretta di ri-
lq.J~~@ra di RQ.g}olo! - e che, anzi, solo ora appaiono vera- y.edere le proprie tradizioni, eliminandone o atten~ando,
mente . pro.blem~tici, dal momento che non vediamo piu
alcun motIvo dI una «polemica» religiosa tra due città r.§m~rI?I§j:§::g.cJgLc.9.}},~~19-.,!.!'.2J2l?0 imbarazzante}llente rIcorda
che, come è apparso, avevano una comune e identica con- 1~_E9;~!~12~L __Sombattute. ç~~L si arr~verà. - p,ri~~ anc?ra
di ogni secondaria' tendenza moralizzatrlce d onglne fllo-,
cezione religiosa. '
~dfica che anche in Grecia trasforma le tradizioni mitolo-
.P~rtia~Q __4~n~....2rig:~!:~h~_Lprenestini abbiano, eleva- gi.che - a.. ug. modellamento specificamente romano della
!Q.L ~}?:.,.. :!;lP:' ~p,o,ca incerta ma :probabilmente assai antica~ il
religione: . P:..~~~ al~e...:: qemi~izzazione » dell~ivinità ~)
ç~ltq...g,i f~.E!un.a .~ culto cent.i~~i(rell~j_<2-ro città,!. è-Uil-iitto alla rigida eselu~~I)._~._~.~gli dei non-ro.!!!ani dal pom~erium.i
çlr. ~.er" ~e "nOIL_Q~~J.g.!lififill.!vO _,çt~l1~~~,,§,ç§l~~L~)' delle altre
e, per quanto ri1{~_~rÈa,~. r~p.P9fti _c2.E~ p'r~e_nest~J.,~1l- oppo~
,~lttél." . ~§.~~_~~~ del cu~to ~i, Iuno Sospes a. Lanuvio, di Diana
7.10ne formale -alla consultazione den'oraco~o, aJ~~ trasfor-
ad AncIa, ecc. !~~!,,~,~J2.~_la « scelta» dI Roma sembra sin-
gol..9.:!.~_~Lareb~~!lasi :eensare - ma i dati ci mancano -
·fi.lqz~Q}1~..9.eÌla:' p,r1mIg~!ù~~Jn-1ovis--~..t ~~.[~.~C~E:!.~~~2~~,
chr~~pon sia q~~~~2E~fnaria"e spontanea, bensl una scelta n~i_,p!:.~p!..L mitU;!~,.f~.~daz.ion~~!).~!i.~~J2?.§i!~Y.:L~ ~J!Lquen9
eC?~_~lente p~esa in. un second~i~ pure antichissimo, tem-
p're~estino ~dei la!.~~E:,~~~.~!yl. ~_9:\__~.~_.~~.~S9__,~."S;.9.gI~.De, ~o~- __
:R0'= nulla dImostra, infatti, - penché del resto. nulla esclu- p}~,~.~gN~~~'~~~~_!~:' ~~r. effe~to dI un antagonls~o 12oht!,co, \
da - ~:tt_~_J~_ f~nzi~ni ,poliadi fossero 'attribuite a luppiter .r.9.:~~tte~"_puramente « dlalett1:.9~~ » ,t,JA ~~_?].'.e-cosrr:lCO » e «. co- ,
é}nc~e ,anterlOrmente alla fondazione del tempio capitolino. '
i~~tç9., . » comincia a diventare un OppoSlzl~ne dl.due?rlen- 1
(tamenti religiosi contrastanti, e l'ordine dI Iupplter SI con- l
~er~o e ?he con questa scelta Roma si 'distingue dalIealire
trappone a ciò che tende a considerare' non piucorne pro- '
~!!!éi. latl~e; ma e~sa si distingue - e pressapoco nello
stesso perlOdo della fondazione capitolina - anche in altre prio ,p!.~uPE.~to divino e fecondo, ma come cieca tracota..!!-
maniere (p. es. l'istituzione della repubblica!). Roma sidif- za di un disordine titanico. '
_." ~_. . "= .•".::·U~· •• _ _ _

~e7enzia dalle altre città latine e si contrappone ad esse,


mlr~n~o a conqui.stare 1'égemonia. Con l'éspansione del suo
dO~ln:oR~ma soggioga e iggua.<:!!,~,' nel .EEo]rio' « cosmo »
le CItta -latine.: l~ opp.osizioni, je..,rEleHioni di queste 'Città
r é1.~~~~no ...9.ul!ld~_~glL.9cchi rOI!,l_~lltj~asEetto di un 'at-
teggIamento recalcitrante all'ordine, al faturi?- Iovis. D'altra
P'~F~L. ~otto iLEeso della, dura prepotenza romana, le città
sQggiogate si sentiranno -sprrrte-'"acCaccentuarè i caratteri
- P~~FjicQlari "della loro tradi:6ione religiosà:- le"])asì .dIUila
« pole~ica)} erano gettate: .9A.~~~~p_olemica, s'intende, non
teo~oglCa, non basata su articoli di fede o su argomenti della
raglOne, bensl squisitamente politeistica e mitologica. Quelli
~_he erano soltanto i termini dialetticamente antiteticreìi1
r_~,él,~~à_ inscindibili di ~na comune concezione religiosa, si tra-
~~o~~,~~.2z spontaneamente, i_:g._,.1~;:~L~L§i,~emica:' per la
~.~t_t?- dI Fortuna sarà i~rtante venerare una dea piu
:an!~~§.,.,~~~ dio della città nemIca;-linadeatra le cui braccia
'\que.l d~o. è bar;nbin~~ Roma, guella dèa del caso e degli
, schiaVl lncomlncera ad apparir~.~~na divinità del disordine.
47
46
2 accettata ingenuamente dai primi grandi investigatori.
religione romana (3), fu :':.J.~ !:?~5'::'!:!:.~~_!::::!-''i'-':.I..,L:!-:!,.~g._\'';Ul,Ll~···I;.H:I;éi~··o«~E~r-B'I';~-,·~~.
•.

jmII~ Jahrhundert v-:--~~r. entstandeIl 8. Gescl1icl1tsk1itt~­


I primi re latini (l) .!}lr.:~.~» --daÌla critica wissowiaha' (4r-e' come "tale' iu"dopo"
cons1derata dalla maggioranza degli studiosi: sembrava
cl;iqtQçJ;)g,.Jr~tt?:llçl9§t ..q}_~iyiRil~;:.,~~~~P}1~, 1.~,R§;t:t~.gj·>~~_p:ri:.,..•_..
~,!'_~,~ ...§.,JQt9. ,.~~~~~gn~!§~L_~2n ~~11!1!..Lc!F3!t~,l~J!l~cHI; "-fosse.
~futt9 odi ..un~tc?:I~e_..~:'~~5l:~~~,~~A.9n{:!-}?,P8euçlo.s.i()rIs-~-0?-pseu.:
d()~it6Iogica.Tra figure come quelle delle antiche 'dl:viillfà
r6mane,' ben lontane in fatto di plasticità mitologica da
quelle greche, «among such vague figures» - scrisse il '
1. ROSE - «Euhemerism raged unchecked... most of them
were converted in early kings of the ltalian tribes» (5). -
All'estremo negativismo nei riguardi di tuJta l.a rn.i!olggiE.
r:6inan?: non tardò a manifestarsi una certa reazione, legata,
cQm~~._riQJ();..éii -nomi di .VV"-~:F ... ()r~:rgJ:If~.Alll,;g~.ll\:t~· dètlorò
seguaci. Del lorotentativo dCrl-vàiut~zioIle ~~L;rpjJi.:r::Qm:ani
v~nne a beIl~I~G~él:r:~" parzialmente,-anche-'Tei--nostra tKaçlb~.
_~iol].~,:.~~'OT_,!:g.e()~!e~Ile_~h.:~ n()!). t~t~o ·i(elI~-·~~~i.~~~.,~~élE:.é1 .
. del mito d~-F_~"!:!!lLl~ fb~~~~_J~rtYQ. ..gJaJlt~I}tigt_el~ID~n!t~:-
..tici (m; ·lO.~L·~HE!.~Jçg:rnpar:élnd:9 .alcJJJ1L~l~m~llttd~l.rnito 'di
« re o»., Jrél~I.J:li~. GgI} . Ig()tiYi~d~U~.. J:r:élgi~!9.IlLfg.tg±:I1Q,.§:11'élP~1()
re pal!Illl§,. res~.p.robabileunalo~onotevole.él.Il~icmtà oo( 7);
compilando per la ReaIencyclopadie dl""1?arily-Wlssowa là
voce « Picus » nel 1941,anche-Georg-RoRD.E.. si .espresse-con
esplicit~,risoe:rY~ _n~i xigua~di dell~ Ilegé1z!<!J:l~A.sli9gni.Y.alore .
. mitico della figu!'5l di « re-»Pfcus'làr. "TlittàYJa,)l,.quapto'.-mi
risulta, l1e§l1jllno si è preso finora lafatiGa çlisottqpQrre élJlJJ,li
a Ilalisiorg a l1iç(;ì .l'tnsterne de11.a_~!,adizione. .' ,co o '",-
o' - 'Ma_'è~_
•• ":. Tilverita;
_ ___
~
beli"
.
co:inpreyìsibne~ lè.sv(Jg1!iat~~.ziq.i;:!gli. '
o

..
-~"""~~""==~--=,.=o-~-=..".--=~-.~~·~",,"'7--o--~""'"~~~~-=7~~-·""'~:'

(3) J. A. HARTUNG, Die Religion der Rom~.r./)jJ};l~:b.gén 183Ò,


123 sgg., 173 sgg., 185 e passim; R. H. KLAusEN,,4é:~~(I$''ll/rLd die Pe-
naten, 2, Hamburg-Gotha 1840, 2, 843 sgg. e'Pf!iss'im;"\L.:' PRELLER, o

Romische Mythologie (3. ed), Berlin 1881-83;37l?·;'Elgg.;~i2,12 sg. ec.c.2


(4) G. WISSOWA, Religion und Kultus; (Ler<.:1jlomer,o Munchen
:i
(1) Con il titolo « primi re l t" . . ....
ho presentato le tesi princi ali . a 1m: divm~ta eq eroi culturali»
1912 66 . ·""-':"'X,c.'o'..' .
'(5) Handbook of (keek Mythology. Lonà6:ii.d928 1 310.
Internazionale di Storia de~le : 19-~est.o studIO alI VIII Congresso (6) RE s. v. Faunus, col. 2054.. ,"o'(,,;,.:;~J.:o.,:'ro ' o
(2) La piu completa rasse . e l~om ~Rom'a 16-23 aprile 1955). (7) A History of Roman Religion,"L9tidpri/1938,·.211 $gg.
di A. SCHWEGLER, Romische G~~h~e~t~e~t1 Tr~lba~ivi è tuttora quella (8) Col. 1214. :';1'::0"; t;o~ :0<', .:,' . o

, u mgen 1853, 212 sgg.


48 49

4
studiosi di fronte .,~11' argo~el"l:t~.~ eIplIleIlQ jJ?J~ ç()Ilyint~
assertOri" dell esistetiz1Cafun' autentIcamTiOIQg1~iQrnai=ii-RQS~~ ne troviamo traccia (9).:fauIl':!s, }l.ella sua forma
t

$6iio" nàscontlèfsrl'~ssiii1t~"Cne. nella seriE; d~iJni che


recente non era,troppo_'l?epe _ ,-laFe.-e--trorìpopoc(Lregale . l Y'e...~p.er~-~dar­
e se a
re'Clatllii' » -Vi~sia'clualcgs~a~':-;-tii;evfaentemente.Jattizio1:ar:mI;. . 'r---
QC CaSlOne.éL,u,U9".J~Y,~. _ ....--. emerizzaziQue ..
. dL7que
. .._gene
t . . . +~,le
tte ____ .. •
dICe-
tt ccava InSIeme con u
~@9~sà~~;,eru~i~_,~; ·S~~i~~tJJj1HL,~.tt2l<Lg!s?-rn~gM:,:~.J29:
.. -'·'·--C"~"'-- " ' . ' . •
S t S faCIlmente SI a a , . t'
. . a urnu h l" terpretazione evemens lca
verDi Già è difficile convincersi del' valore di un mito che rie sul Kronos greco, ~nc e ln degli dèi romani, con-
-~sullo stesso piano divinità cosi lampantemente diffe- di quest'ultimo" Ian~s, Il meno g te caratteristici nel culto
reco
renti come uno Ianus e un Faunus. Ma; quel che è peggio, traddistinto da. tratt: estre~a~~anti a un erudito eveme-
nerriiiiério si tratta soltanto di ridurle al comune denomina- pubblico, non SI offnva l~er t~~so paniere con gli altri tre.
tore di primi re, ma a _~i~scu~a delle<l1.léì~~D?:'_.c:§:gUf~",c,y~n~ rista, ad esser me~so n~ o Senta in nuovi termini: _~t2,,5~Q~.
,gQnoattripu.!t.epr:~:s-o~~12~eo -:.:::: 'e" ~rvolte~ esattamente -,J~:;_., Cosi la questlOne SI presnon e, pl'u" tanto 1'età antica ~ o
stesse furizfonr;--fondazioni di città, di culti, istituzioni di P er Il . momento ,. porta
c.~ . __ .. _. 2 _____ ___
. _____ .. ______ • _
. ______pifoblema
"iéggi·":e~-·cònstietudini civili, -l'introduzione delFagricoltura -.,.- .,-,-.- ---·_,·-.----·-c1' . quale -la conOSCIamo _ . .
E~S·~·J}·~~'-~~~dJ~~icl~dfrfl~fiffiente si risolverebbe con l meZZI
10 _ ma las.~':l,",E§'J3:~2P.~. .9-~.~reL._
son,6/'come vedremo, meriti ascritti, spesso senza riguardo
che, preso .1 pe. ?,
a'conffaCtdizì(}ru, a· tutti i singoli componenti della serie.YJ.._. a nostra dlSposlz:one (.. )'. . hanno ermesso o, ev~n-
,.~,-~JJn.9.i.1~~R.I±~_§l~oraègJéi?te sch.ematici!à in questi, raccQritr~ cioè i fattori stonco-rellglOsl che . pE chi sa sel'esa-
Glie.' J~'-~lcche~~~;c~8~~~~~: . Q.~i::Y~~~Lf~fgl11~ffi~~E?:~~i~~9R~~x:~
.------- d t . ato la sua formaZlOne. ,_
~!?J:ente, . e erml~_,. luce indiretta~anche sulla que-
1

9 le parzialiD;l~rp;iol1.tÈ;:~~lL~1.lE9rtPQ§§()n9. . .J1QJJ,Js~c:rjsaJtare, __ ~
me di questi non gettera. u.na
rna: ..ch~_p.~lla__tradiZiQne.. integrale_,~è.Jastidios.am_~n.t~_.~P~~-: t' e dell' età della tradlzlOne... ta
S lOnper far fronte ai compiti che scaturiscono da ques
... sg+l~e. E' dunque comprensibile che i ricercatori delle trac-
ce di un'autentica mitologia romana abbiano rinunciato ad
occuparsi di questa tradizione: quanto piu possiamo allora
. di una festa o di un ~empio
capire. il disprezzo, per essa, dei grandi negatori di ogni (9) A Roma manca ogm documento11 epigrafi dedicatorle. Ma
mitologia romana! di Ficus che non figu!a ne:n:lI~en~i~~s~rare un suo. ~u1to per i
neanche fuori Ro~a .e pOSSIbIle di T-iora Matiene (Dl(~n. Hal. 1,
Stando cosi le cose, q~_~c~Q~~t~pot~ebbe. 40mandare tempi storici: il 'plCchlO oracolar~ultuale di Mars. Del FlCUS Fero.
14 5) fa parte dI un comples~o ulla
a che . serva, g~~,._,:riprengJ~I~,[a:r::gQmento~·Eppure, .,11~Lg~rto ni~s (Fest. 214 L.) no~ sappIamo r~cente di tutta la nostra ,docu-
~n~res$i;-o~i~!l~_ _!!!.~!!~U;'.Y.riQ~i~~,:cDQtr.BlJbei~_mi serilb."a".sc:a~: (lO) Anzitutto ~er"'~~~'1a;~t\e.;e trac~izionedei « primi re» e pre-
iY.i:efltuzicIle lettGrar-,-a'.l.:-,~"''''~.::L~';:-- sin dagli inizi della letteratura
ttiijie anc~e da. una semplice .rif1~,s@'~9Jl~.,,,~11~~.~J~.§~gJJ_ente : supposta com~. nota, sl8~uO dI~!~rx) ed Ennio (fr. 213 '!ahlet:),
...c.~n:t~~~maI'i\gJjJ>;J;ì:!qrW~;'~ll\:([,~rm,:n.~.AJ?as~t:.J~~ romana: LUCIho (fr. sg. Ma uesto fatto non dImo~ la
,'eli chiedersi, ~~rché __ antica o recente che fosse -ill.,J:lo- almeno per FauIlUS, ~ah~t~no~~~~~~ne iutenticamente mitolog~t~

'j.j~~~91;~~;~~~~!~~~_
ancora una vera antic l a, solo per Faunus _ qua
Molto piu importante è - ma sempre BAYET L'origine de l'Her-
"< • ci risu1t~ ~all'ant~ca l~tteratura gr~:. di~ostrato chè i greci cono-
cule roma'Ln, ,Paris. 1926! ~65 ~~~"già nel III sec. a.C., e lo s1!Ppon~
",'~,:~')ì:ièssiin'altra?
...-- E'
~~""~.;;:;::;:;:;;::~
a"qu'esfo 'punto che la tesi d'un'origine scevano il n:i . la~}no di' l f~ Ma sarebbe verament~ u?-a « IpercrI-
to
evemerìstica comincia a vacillare: agli evemeristi poteva esistente qumdI gra per l 'icun motivo che non SIa ~l «~ogm~»
tica» voler nega~e - ?en~ a . latina -che quell AgriOS. c e
di umanizzare divinità preminenti, come uno dell'inesistenz!1 dI .ogm mItologIa strettamente legato a .L~tmus,
;':·~·t:'1:'''''',",.Lf::·· C:),.divinità particolarmente oscure presenti nel nella Teogoma eSIodea appar~ Faunus« agrestis», « sllviCola»
(Theog. 1013) sia ,:era~ent~ .1 come lo ha visto già lo SC~GL~
~"~~:,'=::::":;~)'-;"'.L':" .Ioroepoca. Ora, per lo meno Picus non sembra (Silvanus) e selvaggIO del la~mHist 215; e ROHDE {( Picus». Ir:' !l~,
':VP~Rc:::p::.m' "",',' ~ importanza nel culto romano: fatto sta (RG. I, 217/1; cfr: ALTHEI~ist'essi ~ezzi non si arriva a SImIh n-
col. 1218). Tu~tavIa! con g » della tradizione.
::)ultati per glI altn tre «re

51
sia un'idea molto razionalistica, molto recente, Tànto'è'~e:;,
ro, che @_,?:~t(?ri.r:om~!.li, si,2.r.eoc(;u.pé:l.y~p:'q""di .}.!!ta· simil~. '
« assurdità ». E allora, cercavano una spiegazione ragio-
nevole:'Plcus'era-"Uil .' re--c'ompieiaITiente-'riormale;~ umano,
ma :RratiCava--_.-,_._~nl·~r~-Ji~9.P-~!IT.ie:tt~~si. questo~d, ~~jro--­
i;a'rte dell'indovino; e. poichè .. il picchio è. un u~~~~l() ,g,r~~~
la.r~ ..(ì~~glQ~J?~~?:)P:~ ç~,~?:Eri plc,~g!().~g~2_~E~l~ . s~. c.~am~
picchio ~~J2.P~~!<? per:ch~, :q~.PF~~g}L!1,9~~g.;~~. ~;~:~.:j}3t A1t~
>:,~',Pot;remm~ incominciare anche con il primo re della non si sono spinti a COSI eccess~~~J~!?:<:tm!?g~~~J??:I.; _?~ -q~~L~~~~~
serle. Ma Jr~ ~~1!~0 ve n'è ~ç1~:~§.L§~~S.E~_ dag}:t al~!,j, chiamava 'con"il nome di un uccello, era perché., a un cer~o
to
dal pu:r: , dI vIsta della nostra documentazione, in quanto,
e dett?, nulla sapRiamo di un suo cutio~'-plcus:
momento fu trasformato in u.nuccello: anche in questo
come SI caso sec~ndoll noto tipo" dei racconti di metamorfosi, è
quale lo Co~oscla:n0 dalla tradizione, è una figura esclusi- l'uc~ello che prende il nome dal re" e non viceversa. Ma chi
vamente mzt?logzca. E, trattandosi nel nostro caso di uri l'ha trasformato? .Chi, se non .1a_g~9.:g§.~,J~.9:~f,~r.J:!l:~:tr:ice, . 1'iIP.::
~rgomento m:tologic?, ciò lo rende particolarmente interes- bestÙÙrice-"p'er-~e-ccelieiù:~a;"-d~gli uomi~i, Kir~e? . Ma. .,(;.9~<~
sante per nolo '~~u~_ç1ubbio che in' un tem20 antico ep'li pot'e~~' trov~~:posto la ])laga. gr.~,c<:t_Fleg9:,.~~oria _,<i! ~11 r.~, d~
avesse anche
.,--_._-"._--; ..."-"~ ,. culti, ma di ques t'l =non
'w
Cl• e" rimasta.
•• o.::.:..
traccia Laur~ntumf Eftando alla tradizione, J?içlls avey'a.. una. brava
probabIlmente
... .
proprio per la loro grande antI·cit..I·t',.
tul a, ora,
' m<?g~Ie-114)~'ina"la"bramosa Kir~~.~y.i~!?J?~ . ~.9.!~y?",s(:;~UElg~.
se e rac?lOn~vol~ SUpporre sempre - fino a provà" contraria non essendoci .riuscJta,_ ..p.er.. Y~!.lq.~~t~~o,..tJ:'a..s~()r::tn() IP: ucc~l1o:,
- che Il r:r:ltO dl una divinità sia ).egato al suo culto. avrem- Oppure,'secon'do-"uu'altra v~r:~i2~.~-" .. J~,!~~~. _§J~§§?: ... s,ar:e.QR,~
mo . . con ClO aI?-che un indizio per l'età del mito: ~on pili stata la n.?:9gJI~::~fl!~iTl~§.tfy<?_q.t:IJ~tra..~f9r~,~?tQJj.e.,. iIl_~~_~­
pero, che un Indizio... . ,
sto caso non ci è stat()tr?:lllar:tdato(~5).:. Certo,'la presen-
_~E:..-f2.ti~a gual~ficazione con cui Picus ci' si' presenta, zadi u~a figura-mitologica' greca in un supposto mito ita-
~on. Og~l eVIdenza, ~ P.~t sl!Q_1191!l~ stesso: egli è un· uccello-' lico sembrerebbe dar buoni motivi per relegare almeno
It.J2.~cchlo.:.J!n.Jl~~Jl(L.dio? un uccello re? Nessuno dirà ch~ , questo elemento del racconto tra le solite elucub~azioni dei
mitografi. Ma solo al fine di avvertire, quanto SIa, a volte,
insidioso il terreno delle discriminazioni, ricorderemo che
(11) Con un simile esame integrale della documentazione cor-
~~;~~_ U~'a,:~~~vol:~ _-:- m~ n~ per. la prima, né per l,uitima
~ .... ~.~, ·:·l~ ·":.Lù,,"i:.L~0~dl: "vederCl l'mfaCCIaré~ l'Uso inaiscrirrtiir' C d' -
testlmomanze risalenti ~lle piu v:=trie epoche ... Nella storiaCl. Jell~ ''(12f'Cfr ~ il' cUlto dr'-Tiora IvIatienedi·..,:c"l:i:i sopra; .cfr --: ino1t:-e
roman:=t, tut.tavla, r:- 0 ?- eSIstono, sostanzialmente, che due Fest. 214 L (Oscinum, Oscines); per il carattere oracol.are del, pl~­
In CUI la relIgIOne romana si è costituita e di cui
chio nell'attuale folklore europeo, v. A. H. KRAPPE, Pwus, ,who 'lS
,p;r:aticarne:nte non abbiamo notizie (salvo il calendario arcaico e also Zeus in « Mnemos. », Ser. 3, 9 (1940-41),244..,· :" :.;' .
dedurre~, e q~ella da cui ci sono r,imasti i docu- (13) Picum avem quidam dictum p'}ttant a .PwO'. rege.,A,b.o.ng~­
d0.cumer:-!l tardI, affatturati, nati nel segno della num, quod is solitus sit ... Fest 228 L.; pwus a Pwo S"at,,!,rn'l,fil'lO' no-
ew~m;sti(~a. e. CIO vale tanto per Varrone, quanto per men sumpsit, Isid. or. 12, 7,47. - Cfr. Servo Aen. 7, 190. qU'la,.augur
per Enmo per Macrobio! La questione è sem- fuit et domi habuit picurn, per quem futura nosceba,t.: •..•..
. .,.,..",',~ "~3~~1~(3.nt;o Cosa ?onservano quei docùmenti, alcuni (14) Di nome Canens, secondo OV.Met. 14.. 32.0,sgg.;- Pomona,
~U'"",",.L.L.L. ma t~ttl sempre troppo recenti, di ciò che secondo Servo Aen.7, 190. " ,':'" . li .
.. '-.L.LEl.L\JJ..lC' çll Roma pre-Ietteraria.j preellenistica?
(15) G. ROHDE (RE S. v. Picus) ritiene che questa SIa· ,a versIO-
ne piu antica. La troviamo in Verg. Aen. .7,189 sgg:;, Plu~. Q.R. 21,
rr:-a. utile, sarà questo: ha probabilità mentre SiI. ItaI. 8, 439 Sgg. non precisa llrapporto tra Il r.e e la
,~tÌ'l.'··Vi,n·~· '"',"~~,.;_~__ una .tradiZIOne letterariamente documentata
con l noti caratteri della mentalità ellenistica~ maga. Al contra!io, Val. FI. 7, 232 ra.m.menta l~ rapporto conIUgale,
pur senza accenare alla metamorfosI. .

53
fondazione di un culto (17). Ora, se tornlamb :éò'ri la.l;nerrte~. ;.;'X;~t;~~;~f~!,~;
'arIi1ftOderr(tpTéus~ricorderem()""chEtegIi~fun(fà ·dinastie· è';
COSI dire costituzional- città e .moito--pr~~~biìm:en·te --,dipe~de~'s-oTò~_4a una lacuna .
non solo perché, a delleLn~stre' scirse' fonti,·~§i_.p-riiprio~sJ~L_~2IQ~·pié~~!!.o;-. Q ..
te è rimasto detto quanto lo schema mitografico applica. a tut-
; ma an.2pe-'p,erché in un ti gli àTIri ~re della tradizione, ~<lh.~.... cioè f.Q;gQ..~_y~ anche
. in strettà 'unIOne=éon .g1!l!iJ, 18).
notarsi, senza il minimo acccenno a
Ma il confronto tra i. 9:~~ ..~i!!.. ir:tg~p'~p.<ieJ?:tLE9.E....tllE­
né al rango regale!): egli, insieme con il cora 'esaurTto~-Nef-ràcconto oY!Qi@9.. tQ.:u_~.Q.~LPigll~L.~_Fa1J­
~~~~~~~J~?~fl~Q~t~~Il~~~Jgt~r~a~s~fjo~"'r~m~'azioni"'prim~;t
~ --:re':-ili-e'''Numa-"
'di"
"~~''''''''''-:--:-"",-~"",-,,~-,-~,-,,,,::,,:, ~us s()rÌoclefÙi.iiT"ora'-(v:-·303) silvestria numina (e quale
~~'~~ll;"è' piti"~~'~'Ù~'estre)} del picchio?),., ora .(v. 315).~"gL
'. fulmini, viene a sapere la'""Egeria-"ch~ qgrl} $t.e".§. __ ~~~.A.gr~sJis)~potreb b.e aIlc}:].e. ...E3tgp.jftç,~r~. '., ~,~mp Ii-
\JJ.."uJ.J.o.;v"'.. :PICUS e Faunus saprebbero rivelargli il modo di
cemente . « selvaggio)}, «rustico)}, in opposizione a «civi-
una sorgente, dove i.due dèi o demoni sono
tL~l(;:I;i>ere, durante i loro vagabondg.ggi, Numa Ii aspetta
re,' cittadino )-;. 'ma . . gli dèi_,.~<...9-gr:e~!i:> dL§ol'it(), }lQ]1, seI.1_z~
ragione veJ:?g()no ~eE)srin èonn~ssione con l'ager :t;lel ~ens?
..'. . buon conto, mescola vino e miele nell'acqua J)ju specifico ._gJ~.questa parola, cioè con il ,_~.<:l..:tpP9,:.5~,9.1.~Ivato.;..
.,..~.k,..,·"'".:"",·•.. PICU~ e Faunus si ubbriacano .e .si addormentgno'
Sapendo ora _-sia dal folklore europeo moderno, SIa daI
?he l dodici cr:s ti iuvenes (Arn.) saltano loro ad~
.. miti greci (Keleos!) - SÈ~~Lpictl]l9...~Lat!!}:!?~~,~~Ol1:?~.~.e~~_~ __
--'vuuv.·"" II cattu~~n?; ..~~~~~~."..~.J~.?:Y~ll!!..lL§~Q..l}Qs..Q§l~~tj a rive-

~~t~1ftj~1~E?'f5~~-~~~:~~1v~I~n~go.-;c~~h~e~I)~!:~~ttt~.~e. ét }:~~-gma di fondaretl ~e12.P.2E_~i..~9EJ~§.igric<?~tR@.j_~9 ~.C?E:.. .!,;~~~E~~.o . ~._ ~-v,al'.!,;:t~~~t ~__


pochi dati che anche al re Picus ascrIvono una qua SlaSI -.~"..::.
~·~1~;.~~1~i~lW01ri~~~~~;~~~- Secondo il .. WISSOWA, il rae- tivlfà-agrarla (20),- benché,'~-Coine's(r'vedr~;" ~-a1tretta~to
'{', ~are.bbe che un calco romano sull' episodio di .opportuno ritenere il fatto che questi dati SIano POchI e
~~~~;:f,f:·\:~);!!ci~t~lri's·nell Odlssea; secondo altri (COSI già A KUHN f
c 19 15) h d " c r.
. '-' . c.e anno) in esso) minor peso al motivo (17) Ad alcuni sembra inoltre che l'acc~nno della vers~one
·ae!He~~ctr:H~f()rm anI, sarebbe piuttosto da ravvicinare al arnobiana ai dodici giovani contenga un'alluslOne alla fondazlOne
di una sodalitas sacerdotale (Salii? Luperci?).
cattura di Sileno da parte di re Mida' sia' di. (18) Per la dinastia: Aug. civ. d. 18, 15: exo.rtum est r~gnum
'uno. che all'~ltro racconto greco, il mito 'romano La1.Lrentum ubi Saturni filius Picus regnum pnmus accep2t; per
.:rattl peculari (P: es. quello di fungere da aition la città: Servo Aen. 7, 678: Laurentum a Pico factum est. - .Quanto
ai culti non ne .trovo traccia. G. ROHDE, forse per una SVIsta, at-
',?'i2;:çlt~:~,~~lf[N~~f~J5tr{' ~~e~U:lr:~~~~r~:~~~ar:;~:.:~o i~~:~~t~~t! tribuisde a ·Picus anche questa attività. .
_ (l!n P~r: qu~st'argomento efr. R.HARRIS, P2~U~_ w~o 7S also
.

~~t~~0!~7~ç~~~~~~~~~~~~~~~~.K~~jgt[~~~~~.Picus e
Zeus 'Cambrldge"'1916' 45 sg.e l'articùicr-cff. dr A. ti. i:Crappe. I
(20)- Picus è fig1i~ di Sterces o Stercutius, (:= Saturnus, v.
, pur non sotto) in Aug. civ. d. 1. c. Ma Servo Aen. 9, 4· d~ Il nome. Ster~l~­
OMlit()monm Pic~s, come del linius a l?icumnus (o, piu esattamente, come è rImasto nel COdICI,
If~~~l!ljt~;i~i;[a!J1l1lli:-ri§1lltLQ[Qt:mL9UL,J;LC.ill2..~cità cam~", di
Pitumnus), con la stessa motivazione (inven~ione dell'uso del
concime!). Ora l'identità tra Picus e Picumnus rIsulta da ,:,-n fram-
mento di Aemilius Macer (in Non. 518 M). D'altra parte P~cumn,:~s
~'i;cr;tHiEr~':~~~~~~.Q?lll!Y.!~~.JL~i~sodio Pl'otejçQ_Q._.mlenico? Al~ e Pilumnus, com'è noto, formanci una coppia inseJ?arabIle, e. Il
nome di Pilumnus raçchiude un riferimento agrarI? (cfr: Plm.
18 lO: Pilumnus è inventore. del pilum). Non pensereI, con .11 BLU'
. in passi paralleli di Ovidio (Fast. 3, 291 sgg.)
~·J.i;:l:!ltica;.i,.. ee .ArpAob ..(5, 1): quest:ultimo ci indica una font~
M~1)TTHAL (RE, S. v. Pilumnus) che il nome si riferisca a p2lum =
hasta anziché al pestello: sia per la grande importanz'a ~acrale
e~{;;tl~Wl"a.·· '1' no nZla~e. Il motrlvO delle metamorfosi ful- che hanno le singol~ operaz~oni ~~lla I?reparazione. c~e~l'~mtico ~e-
iii"~ SO.O nelIa verSIone di Plutarco.
.
reale latino, il far, SIa perche è pIli fa~Ile. ve~er~ divI:l1ta agrarIe, !
che non divinità guerriere nelle fUnZlOnI dI d'/, comugales.
--: 0""'<" - ì

, Arrivati a questo punto, possiamo abbaIidbnare':,pfèUS:'~'


élccontèntandoci del risultato che"-.!.?,.9_~,,_YJl.' sol9 trattò dell~i'
_~1~fJ. c,fig~!f;L"~,rJL!~, ,,~ .. ,'P:r:i'1Z.0.,_,cJL t;q!!.f~PJ!_r!:fj,enze nel resto.' della
tradizione mitologica che riguarda il picçhio. come uccello
Ò, Pièus":come-dIvi:;'Ii(f~à:iiTrcò:;;6~or1izzata~ ma ,indi'Qenden-
te.-d(J,lia.·tra(jI~iQ!i.~~~r{~r.§~~r.gtlnr~'pas=sfamoora" agÌi altri tre
'r'e, fiduciosi di trovare, da ora in poi, qualche punto d'ap_
poggio anche nel culto.

3.

La nostra ,scelta cade, questa volta, su Faunus: è una


scelta quasi inevitabile, 'dopo quanto è emerso per i suni
. stretti rapporti con Picus. Stretti rapporti e strette affin1-
tà: perché anche in Faunus scor~ere:;no - e ancora ,.piQ
chiaramente..,.Q.h<= iJ;lJ2.,çus.~ VE.....2io del bosco" 9racolar~
prontO alle metamorfosi, fondatore e antenato.
"--'·'1?er""'Fauntls, -ie fonti abbon-dano. E precisamente fonti
della piu varia natura: culto e mito, storia leggendaria e
ciò che si potrebbe chiamare folklore romano o italico ci
offrono elementi, la cui molteplicità e varietà assicurano il
reciproco controllo. 19__:~tç,~~ca '__Ctp:çJl~ _gy.~sta Y21gt_~:..!!!l.:Qer-=­
:gi~:r.~,§ulla question_~)...§e la llggrg.di re 'Faunus sia «J.9.!lQ..§:.:.
~9-__2~~g~,~lP:,~.!10~~gI~~~~~. gellei9-~~~, a l!1,~!!:JJS.?}E_t?~~~... ~E;.gg~.9.§'~,~
, " . relative aJdio ,I\aunus.
-, , "ìl:""dlb,"10 abbi~;;~'i·~contrato-I?oco X~Lil~l~.9J?,çQ,.. m~iitx~~ "
e,!:rava:~-èo"n'" ir'fedeie~--coiiij?agpo~Picus,_ simile ai Daktyloi
Idaioi (Plut. 1. c.),__§J~llbbri.~y'~_yeniY~_.f.?-J!..~1:~to~ caml?l~ __
y:gJornia'_~,h,fin~Lrn.~DJ..? "si ,~çl~J.Q~XlL)~IJ, .. m,§,tt~I§~.J2fQ]2~5.a
scienza divina al servizio della fondazione di un culto.
, .235 L.; Strab. 5, 4 2 (240 C)· S'l ~2,nche indipendentemente da q1.ièSt'episodiO,'-io' siIil-=-
.-. '
l etImologia proposta dal T)""~

~y~~~i~~Z'~@~~~lb~laYi;~~~~'t'~~al~lufidere propri~
~~~~~~I~~I~~!!~~~~~~~-«'
ti d~o~~~~i~IC~\») è tProbabile
, l . Ital. 8, 439

n...ttETSCHMER tratt~ss~
che' siGlotta 14
contra molto spesso nel bosco: ~g].1.~~L.,§!F'p.:g1!t.9JAjL_~tZ.1?i.9.9.Ia
E~!Ll1y..tL, (Verg. Aen. lO, 551), ~,çL>h,a, anzi, ~~:_,,~n "al~~.~,

l :m,~1Qr:j~c~lrnplòrta:'" statuitprts~~for, u~es .i


e
poeta dice' Ho p' ae .0, e parole
SImI di Silio,
concetto; Ita-
parlando !lQ..l]l~~_çhe lo definisce precisamente sotto l'aspetto aella sua
c. 'lcus quondam, nomen memora- inseparabilità dal bosco: ~gyan11§l.:
nt.p 'nella passo. in cui oltre al termine
Fe t e connessIOne; è da rilevare che
:l;.C:l.<,at::,t'i(~us:' ri:1i~ ~rrsIaaVturnus.
ano s~mp1icemente di un picchio:
' '
Dopo quanto iI WISSOWA (RuKdR2 213) ha autorevolmente
! ' stabilito, non ci sarebbe forse bisogno di tornare sull'argomento,
,,'Plut. Q.R. 21 ecc. specie tenendo conto della convergenza di idee, in proposito, degli

57

....JyA '
191 (~'7~r /. B~YE.T, L'origine de l'Jler- Faunus o piu precisamente dei Fauni': saepe -Faun~rurr{'
U~-lVIEILLE del lIn~isti (cfr. WALD:m-
«( Studi e ma~~ »s2;'1~~~a), e del fatto ~i voces exauditae (de nato deor. 2, 6); saepe etiam in proe12is'
~;;':"',~,':"""~"',~"',"',~.L'_.L.LJ. e moderni possono '. . 50, p. lO). lVIa POl- Fauni auditi (de div. 1, 101; cfr. de nat deor. 3; 15). Voci'
esimiamo delIa fatica rI~ffIOr~re nella mente d'origine invisibile: infatti, solo la cagna nata da una cagna
;,~~ìn~(~~~~i~f~~t~~I~~~o singolare che una diV%i1rec~a!e i termini primipara può vedere i Fauni (PEn. n. h. 8, 151).
\~lf)J:ii'.h;"'m:d:n1r.,.l:.. q1;lando si osserva che Faun ~ a bIa d~e nomi
SIlvanus non ne ha e us, a temph e culto Queste manifestazioni vocali hanno una esplicita fun-
::g~;~~t:t~~~&~8~~~ì~t.e~l.~tc~e;~n~tinaia
~1
iscrizio~~e di
che Silv d. altra eparte
. PrIvate a Sil-
a Faunus zione, .. ed importantissim-à:':ne'iÌa-'personaltfà . ··dlvllì.-o.:cièiìlo-
- ,anus, "era,,-I-l-.nome, che il d'
lo ,'-'--l9._,_é!~. riiacà:-'~di Fét~l1.~,s,~Q~. ,J?}'.9..p.dQj;~~i"g~~st'~p.!~~_~l~_~<!~_fari,
. , ' . sil ,. sorge . C~9..~.. _çl:L_p.étrl~~~Ly~!?lY9:_,~ht?:P.:l:.9.-.~Q~,,?:!:~,çp:~_ Fét~1l~,s_ -9..E§'~:!l­
va e szZveste'r silvestr' . clus . (24). ,Si trattava, infatti, (li un parlare.olracolare e
.. che una parola ent~at U3 e non szlvanus' ma
.... , I t" a q t '
ues o ed esclusa dall'uso a una volta f nell'u )
so sacrale, pre'Cisamente di una divinazione estatica (SerV. Ae:n~"o'8~~
'f;;'~;~ ;%':'~#i~Ji.ùs a mI dovevano adoPer pro ano - anche per 3'14: hos -Faun"os"etiam Fatuos dic1lnt, quod per stuporeln
G': '.\"e."'''''''';';;'''''''''_ .... provenga dall'etrusco a:e~ venus!as) gratia ecc. - Che
::.L',"""':;;"~~~Y.' dal KLOTZ in RE s v S'l vans).e un'ipotesi (sostenuta divina pronuntient): si ricordi, del resto~ che anche nel
J .."', ...

';;'::~!~i;:~~tg)tiQ'i.,~..Ed.,. di ~piegare un no~~ cd ~a~us) pnya di fondamento, trat- boschetto aventino Numa lo fa ubbriacare prima di interro-
~~f:.J~:::~~::::':è;r).ll1Jltò,; c.Ia szlva) con uno di cui lo ~I CO~oscIamo il significato (ap-
o stati gli etruschi a p~~~~~am.o. Dati ~ numerosi casi garlo. E' la sua voce, come abbiamo visto, - o, secondo
. ,m~nrva) maris) ani ecc.) _' e ~n prestlto nomi divini Livio, quella di Silvanus - che dalla siZva Arsia annuncia
:;:!~,Si~~;~~ft~:l~
i .
" : " f caso Inverso'. - non'e a ffatto, improb ed e ancora b'l da dimostrar . SI. la vittoria romana contro gli etruschi di Tarquinio. Quando
.,osse. ~tr~schizzato in selvans " a 1 e che anche Sil-
.:':;s;'-ii'·",'l;l;!,uu.e· pomI IndIpendenti). (sempre che non si tratti Virgilio descrive (Aen. 7, 81 sgg.) l'oracolo di Faunus nei
~';~.{;~E:Jri~i2ritilà,se. non c'è alcun argoment h boschetti sotto 1'alta foresta Albunea, non dimentica di
:r "di Faunus ·e Silvanus no~ c . e escluda preliminarmente evocare i fenomeni cui alludeva il passo citato di Dionisio.
,{;:~.~'~:AIf)~~:S~~~:~:~~~la tradIzIOne. Sta aI- fatto c~~esta che s~a!e a quanto ' E' un oracolo ad incubazione, h1 Virgilio; il sacerdote dor-
h' e .,....e!ltrambI 1 nomi ven
voce a~n~n~~aun caso pen preciso - tràt~ me sub nocte s1,Zenti sopra le . . peiirdf'pecore sacrificate:
repubblica romana. L' pella szlva Arsia la prima . m-;dta 'mòdis SimuZacrà-'videtvòZiùiriiia:'iriIr{i-et varzas audìf
d'Ali~arnasso di Fau~s I(~IO lè arla di Siivanus (2, 7,
°str
è;;I;i:i3.W;ÙÙ):·';·· '. di plurale (e, quindi, trad~t~{ i~n;&ambI)' i ~om~
vanus sono documentati stre' V~t;. SIa di
voces ..J~~_P12ur~.!~jL,I?0eta non par}~ __q~~,_dell' or~~~J?_,~un
CL~_~lsiasi dio del bosco, ma di ~g. .9:~L9-~~:tJ:~!g_!.~. Fa~~':l~,
::""":2;n.,.'iF>:,V;:;'::;~·;:':'":"' ..' (v. !,lVISR 22, 10 sg) N 11 ~tI neSSI con lVIars ~dre (fatidici genitoris, V. 82) di Latinus che ne viene ap-
. non eSIteremo di servir'. e e pagI~e seguenti - in
.. ~aunus, di documenti che 10cIbh1:r la rIc.ostruzione della peii~t~ o mea progenies (v. 97). Ai-icheneifa sua forma uma-
'''''';;;''';';:''<:'':'';''''''':'!;;i!,::",,~;c.' a tre e non meno strette affinità~ano SIlvanus - emer- na e regale e anche da. vivo,Fé3.tlllus preaiceva-'='" esatta- '
menEe--"com'è ·picus:'-'ma-·senza""iI'
'picchi'oC-:"'::" 'l'avvenire: i
'. '~. versi Suturnii; sì'diceva:; eraTiOqueHi-i.l1 cui Fauiiùs faù.i:·ceci c
- •

nisse hominibus videtur (Fest. 431 L,) Egli si~ya resI??nsi ._


~ iJ. l"~ .1: (23\ ..OU..Ci> j'lÌp &Vct..~-&éctm .. éj) 8ctEtJ.ovt ·PCùtJ.ct!ot ..lÌ 1tctV~'l<lÌ, 'l<ctt 8(jct
i CP&:(jtJ.ct..ct tJ.opcplÌt; &ÀÀo-re &ÀÀ.ctt; ~(jXoV'rct dc; I5IjJ~v &V-&(6)1tCùV 1tpxe..ct~ 8e(p.ct..ct
cpépov..ct, ~ cpCùvctt 8ct~(.L6v~ct~ ..ctp&:....oum ..lÌt; &xoulÌc;, ..o·j..ou <pct(jLV t!Vct~ ..013
-&tou ..ò 1tpj'ov; ,
(24) Anzi, secondo l'etimologia varroniana anche il nome Fau-
nus deriverebbe da fari: de l. l. 1, 36; cfr. Servo Aen. 7, 47. Cfr, an- I,
che l'etimologia &1tÒ 't"ij~ <pCùv7}c; Servo Aen. 7, 81. L'altra etim.o:
logia corrente nell'antichità era quella da faveo) come vedremo pm
sotto. lVIa per Fatuus, l'etimologia antica - caso raro - è esatta.
- Per l'identità Faunus = Fatuus o Fatuclus, V. Servo Aen. 6,
775; 8, 314.
occasione di riin- paeonia (che si chiamava anche fatuina rosa come R~verte
OTTO, in RE s. v. Faunus, col. 2060 in base a un passo 'di '
Ps.-Apul., de med.) medetur et F'aunorum in quiete ludi-
briis (prin. n. h. 25, 29); e con la radice di un'altra, la
natrix, nel Piceno (!) si scacciavano alle donne quelli quos
mira persuasione Fatuos vocant; ego - aggiunge Plinio
in tono inconfondibilmente illuministico - species lym-
phantium hoc modo animo rum crediderim, quae tali medi-
camento iuventur (n. h. 27, 107). Quel che per noi ha un
interesse addirittura piccante, è che. questi __l:D:e~,~L di prote-
zione, cOYltro_if.é:l!1~,~J.J~g,~,pJ§l5:~~,iQP<?,_ ~~~.<i~!l~e.gl~n,te, al pic-
chio; tanto è vero che. bisogna' cogliere,la paeonia di notte,
quoniam s( picus Martiusvideat:-"~Y?~~9.t1l.2,ç~F!~,i!!l:p~,~":lm'
faciàt (n. h.' 25, 29): '. ecco-che "il folklore italico conferma
sul proprio piano,lo stretto legame che sul piano mitologico
unisce Picus a Faunus! - E' quasi inutile aggiungere che
anche Silvanus o i Silvani appaiono sotto l'aspetto erotico
dr'~lncubi ;;:'Silvanos et ParLa =""rIcoréfa"-·AgostliiO (civ.
"(f-15, 23) - -quos vl.llgo incubos vocant, inprobos saepe ex-
titisse mulieribus et earum adpetisse ac peregisse concu-
bitumo E lo stesso Agostino (ibid. 6, 9), riferendo una noti-
zia varroniaria,éiia-·conos-éere un rito domestico che ser-
~rm'J.I.Ù?1"iJ:'~I«n···quam Gavius Bassus Fat . y!v'i. H~g ,a!l~.I,1!51E:~_~i~~gv~iì.~~it~ll~~~~~I~~Iil-t~fP~!:i,~~vI:
"_ fata canere Consuevisset u~~ nom'lnatG:'fr! tradit, quod
t~~ncr(i~;;'fiM;t!~ti(!él' ~I?-che nel caso di Fau ) '!l . aunus V'lrzs: Lact. inst dentemente minacciata:- mulieri fetae post partum tres deos
;:\~,7}'P.o1~etJlat·. f'lv~no4 spiritu impleta ~~l~~i trpa:tavfa di l,Ina divinazion~ custodes~ (VarroFco;;:;'emorat adhiberi, ne, Silvanus deus
,'.:t".";',,,.,,,,,,,,,, Qu~s. 3, 1, 8. r urorem futura prae-
m vulgo Incubonem per noctem ingrediatur et vexet, eorumque custodum si-
dicunt: Isiq. or. 8, 11, 104.vo;~~À h~nc Romani Faunum gnificandorum causa tres homines noctu circuire limina' do-
'."'-"'J;,;" ..'..,I\J.·.~,Ju,;tae1n Faunus, 'ldem Fatuus Fatu! .'t7J.. graece) latine Incu- '. mus et primo limcn securi ferire, postea pilo, tertio dever-
'//;rr
d. or., 8, lI, 103' n c~~s. , ~erv. Aen. 6, 775. , .rf3..rescopis, ut his datis culturae signis 'de'l1ts Silvanus pro-
c est stuprando p' "l''''''' et &/k'lWi à:icuntur ab in -
"~.-;"'~,,,:,~. . .,~. ,'.;...r';a-L. 358 R' . er a parola è c tt. & cum,- !hibeatur in·trare, quoi neque arb'ores'oaeduntur ac putan-·'·
':~E(,;?}:;::::)~;jPl;Q~~;;si;;~in,nt:::f~~ Ie~e, indirizzata a un f"l ara, e:-lstica la poesia
~f~,~~;L~~;s4s~~;i:;:fi:~~~:i~;~'t.~?r;;id~s;aggJ.o agIi uomini ma' l ~SOfo stOICO che, di gior- itursi'fl-e ferro, neque far conficitur sine pilo, neque fruges
t.f~0~~~~~[,!iI;f~~:~eft::JJ;"t~gt~sj;
~: sed cum
7:"osas petula~te
subigis iUmbo
puellas ' ' :coacervantur sine scopis; ab his autem tribusrebus tres
zes subito per artus (o nuncupatos deos, Intercidonam a securis intercisione, P.i-
dudum !?!eras per art es actus) em. ,Riese) lumnum a pilo, Deverram à scopis, quibus diis custodibus
~.c-~~òc~"u ab 'lneundo pas .
. 1. c. szm cum animalibus v. Se:r,r. contra vim dei Silvani feta co'liservaretur. Ita contra dei no-
'·;''"'''"'1;;,~~,·VPlr-n. 'c~e anche i cavalli sono' . centis saevitiam non valeret custodia bonorum, nisi plu-
~5~i!·~~!?~~\~~~~:b~I~!~f~~tf~iA~;~~.~"
4~?
. Pelago de arte veto
m~erto, ma evidente)
31 .sottOE,oStl
- al~e vessazio-
aggettIVO ficarius
res essent adversus unum, eique aspero horrendo in culto
,e Il fico è attributo metnte co~n~so in qualche' utpote ,silvestri signis culturae tamquam contrariis repu-
cos ante dI SIlvanus.
gnarent. Q~ale~ge:.~().~~e l'o:r~!!l§;!!Osignificato del rito e

61
anteposu~sseres novas! Arn. L
ma poco delicato, ~,alln~s., la. ";,:;;'-:,:,,,:,~:~§.~:;;,,,~~~_:~~~:......';~~::.~~!;
mirto dell' esclusione
--Dea); . '
re ~~della moglie u~~lsé3:.... questa
poca cosa in confronto di quanto .si na~ra del.(~Q:rp.~~~t~meri-:
to del re nei riguardidellapr,9J?~la figlIa: eglI la clrcuIsc~,~,
visto che la casta creatura resiste alle voglie del padre, ten:
fa: di piega~la f.?-ç_e.~.ggl.ét ub~!'~ét~,~~~._~._~,~_~!~.~9-E!~,:. iI:-utilmen~
te. Ma' dove la violenza selvaggia non arriva, arrIvano gh
astuti inganni di un essere demoniaco capace di cambiar
forma; alla fine, infatti, transfigurasse se tamen jn serpentem.
pater creciitur etcois~e cum ,~~,i,0,(Macr. 1, 12, 24) . .Qllest'~~­
timo elemento del. racconto siJa.g~p:~~?:!rn.:.e.g~e, (32) deri-
vare dal mito orflc6 'ciiZeus "e Persefone; ma una tale solu~ __ ..
zione, anche ove fosse esatta ediinOstrabile, ~asce~e~b~_
sempre ..~l?~~!~,<o"!~ _ ~q~~~~~,?.r:.~2. J~~r.C!h.~,~q,~~~"_.~~E:~~!,~!;~ __ ,~,~t?,.~:
Zeus,~~ ,~o.~~,e. PEç>,~~~!~!2"P!.o.P.E!"2,~J:~.~_~,~1'-;g,1±~~La rIs~osta, In
tal caso, non sembra dubbia: grande Insidiatore dI. donne
, e cé1Q.ace di metamorfosi/, anche sotto il suo__ aspetto dI Ip,Su- .
bus ,F'àunus era certamente J2iÙ adatto_d_el1g,...!!!I?P!1.!?_r:,__~P­
ma~o' ~>s~-;;t~~ere ill:lell~~pa;rl~.J2Q.ç2"'§lg!?-ltos~. Ma. Ilon se~~
bra 'che"ltf';a.:attam~nto'H 4i--,~'n, rar:? mito _g;,~~,~_~i.~}~_,s~~~
ficente spiegazione del, motivo (33): questo, ,InfattI, eOll~.-
volge .troppiJ~!~,i.,,~~~p_~~,çl_§~I,,~~!~ di J?g~I?:~_!?e~ (n.e~la m:-
toIogfi :"j~\i~gg) ..èhe semb.:r:~p..o provarne l'o.rig~.?:~~~~!i,. ~~tl-
. na. Si vorrebbe sapere!,_q~é)J~ }u J11~1.:!.t.~Q, __qt . ,g1l~~11p:c~§~:t!o,~a.
e mostruos-a'unTone~ Il mito,Il9,:t;l yi fa,cenno,_nella forma In
cui· ci è rimasto": Ma -è noto che. spesso ~n I tal!a, ;a~r~~ules ,si
annronria: dei .miti e delle cara t,terisj;lçh~~_ ~:l!ra~n!lf:}~{ 311·,
O~~, a~che 'a Hercliles'si attribuiva. la' paterni.tà di Lati~~~
(Dioil.Ha.l. '1;- 43} -e~"'à 'p-rima. vista si crederebbe che solo
:~:'~~'c,:~~s~\~:iì~~~~1~~~~e.~~~'l,~~ ~. SA::"lTER. (N. ~b. 15,. 1905, 41) si tratterebbe sem. , per non eliminare Faunus dalla genealogia, si dieey..~i~he
.;;;;' ,un rIto dI purificazlOne; Il WISSOWA, RE S. v. Interci.

~l~t~l~~!~~~~~~~~,ente
la madre del re capostipite fosse la figlia di Faunus: cIt:},fche
.. A. v:Il BLuMENTHAL,
'.t~gl,iare RE S. v. Pilumnus riferisce In-
cordone ombelicale.
,J:,:.~lsC111SICme. delle dOl'l;ne è docuJ?1entata anche iN una (32) Do,po A. DIETERICH, Philol. 52, 1894, 9. - Anche Plutarc~
.,. .. ' .c;,----~ Szlvano mulzeres non lzcet sacrificare. 'Schot, che (Caes. 9) sembra alludere al mito, riteneva che nel culto dI
Bona Dea vi fossero elementi orfici! .
Gav. Bass .. in Lact. inst. 1, 22, 9; sorel- (33) Di questi fatti - presenza dei serpenti ed esc~uslOne de-
12, 27; figlIa: Macr. 1, 12, 21; Tert. ad gli uomini (parallel~ a Sluella d~lle d?nne dal culto di Faunus -
Silvanus) - v. il mlO cItato artIcolo In SMSR, 22.
(34) J. BAYET, op. c. 334 sgg., 362.
63
rebbe nemmeno escluso che fosse stata addirittura la Je.sta
del 13 a determinare la posizione dei Lupercalia. Si "aggiur~-:';:
ga ancora ch~_,_~~un_~._Q_~, anche un'altra data in febbraio. "
Caso raro e prezioso, la tradizione romana ha conservato
la :Qrecisa data - a quanto"cl"ilsulta'ilon- festiva! - del
gio;r;.o-i~--cui' i~ v()ce del, dio_" ..~~~~~__~_I!~~riçJ~0~=il~Jlé}_~lva
-4 rsia, ,la vittoria dei primi consoli sugli etruschi di Tar-
qlùnio: "eraJTu1i~~c?~~r .f~b1?'~!=l!g"i.~~)· Jl.m~~~, .4~.Ltll-Pi_rèaIlL
ha d~!}g1:!.~~s~9J J~g~mi <;9P, .F.:~~p:~s ..
E' noto che ci è rimasta una testimonianza (39) su una
tmmagl:ne'sàçra~de(dio-~:upercus,_ ,.identificato con Pan ,{cioè
con Faunus!) e raffigurato esattamenteco:q:l~,JIA_$.~.ce.rJ1Qte
Lup~rc:'!:l_~;" che il tipo dell'immagine divina sia stato calcato
sulla figura del sacerdote, e non, naturalmente, viceversa
(il costume rituale dei Luperci esisteva probabilmente pri-
ma di ogni qualsiasi arte statuaria a Roma)1 non altera mi-
nimamente il_.!'_aEP2~tg J.:r;9-JL_dJ9."eJsuoi§~c~rdoti partico-
laJ;~1 __~_~E-~~2:EPP!'~!~~~?.!2. - funzione non aliena
:."

miti a Faunus. Per la· questione v. anche OTTO, RE «Faunus 1>


col. 2064. Che diversi autori situino la catastrofe di Cremera al
giorno della clades Alliensis e soltanto Ovidio, Fast. 2, 195 la dati
dal 13 febbraio, non solo non rende piu incerto il nesso tra la
data e la leggenda, ma in qualche modo lo conferma, in quanto
il nesso probabilmente non era già sentito· (perché, appunto, era
troppo antico) quando il carattere infausto del dies Alliensis ha
attratto anche la leggenda (non piu gentilizia, ma romana) di
Cremera nella propria orbit"a. - Come vedremo, l'oscillazione tra"
. una data in febbraio e una in luglio ha anche una ragione di ca·
rattere calendariale (v. articolo seguente, p. 122).
. (37)",C2.dendo.. st!. ,un giorno" di. ldus." ia festa, anche se fosse
stata antichissima, non avrebbe potuto"'flgurare--i:ièf caleridafi;-1h ì'
cui le notazioni delle Kalendae, Nonae e Idus escludono ogni al· "
"'~:'E";:'\j;~~'i:.~~~7:;~;f2;:';J.;t':;~/~~'~~ (35)' L
; ' , , : " \ ; <.• • a relativa letteratura mi ' .
tra notazione in caratteri grandi. L'attribuzione uniforme di tutte \
le Idus a Iuppiter con ogni probabilità risale alla riforma arcaica
g~'j;~~~'~~:';~~\~;~.'~~Dig:):;:P~;J74s~{?,-dl:'
h
A. Kmsopp MrCHELS
l?:,' 84, 1953, 25· sgg. che la' cit
Tra e. nota
<C
ns ..and
fmo. all'articolo,) com·
Proceed. Amer: Phil. (<< numana l») del calendario.: alcune feste situate sulle Idus e non
dedicate a Iuppiter (Anna Perenna, October equus, la festa di
.(;.,;":;\;.::,,:,C:,,,:'.•';-:,,:~,':~';',é,,',;,:,,:,:"::,',arT,,,~;,,(,.:]3r~6:,:),A .questa possibilità f .a esaurIentemente.
\;)~;:"~'::",f:;:::~,:,:,:~:,)&:?,{:,;'f;;",m~f:iJ.<!l';,;.;;;G:~~~r,.::e.:mera, in cui perisc~n~e~::~:nfa l.eggen~a della batta·
a, dopo aver compiuto o~e.1 .Fabll: essi escono
Diana del 13 agosto ecc.) hanno un carattere di estrema arcaicità.
(38) Plut. Popl. 9, 5.
9; Ora il culto d' F un SaCrIfICIO gentilizio' DI'on' . (39) Il1:stin. 43, i, 7: In huius (sc. Palatii) radicibus templum
W.l:l>l""·"'''}mportanza per la ens F . pro b a b'l
"'. ' l aunus molto l mente . era di. Lyçaeo., quem Graeci Pana (per l'identità Faunus = Pan, v. sopra)
,'6;:;>~;,~.'{S,:;:(}~i~~]~bìéfui; "l~ fatto che l'antenafo di' abza (cfr. Luperci Fabii o Romani Lupercy,m appellant constituit (sc. Evander); ipsum dei
'SI e detto e in parte anc~~no. dtella gens era Hercules simulacrum caprina pelle amictum est, quo habitu n'Unc Romae
VIS o, spesso subentra nei Lupercalibus decurritur.

65

5
ci: fe.1J!:.~g:y!!:!!"Q:.q,J!!:._§._oda!J:..~q,s et planepastoricià"
stis germanorum lup erc orum, quorum 'coitio illa '<:?I.'np,(~"''Y'<i'ò
ente est instituta quam humanitas atque leges. Ogni ,<

di questa. frase ~~r~ta at~enzione. !~~~E.~? ben :e.rese~~, '


h_.§09tanzlale _~f~1P.~~éìJ!~_g.}1l,J2~!9.~~___~,!~.~lg_~_ ri~nsandb
é~L~ar_éì!~~E~,~iI?:~~~J!?:cl~yicl~~ti !J:l:._~~:t:!~~s.JtFover.~!po qui una
caratterizzazione inq.ir:ett,a, ,l!},a preci~a." clelIa .~ué:tJlg~~a. Gli
aggettivi fera, silve.stris e agrestis non ci sorprendonopiu,
se non con il loro insistente accalcarsi: vi si rispecchia tut-
lo quanto ~i~~:y§:ggi,9... _(e si noti, tra parentesi, che anche
la parola italiana conserva il nesso con «selva}», .di inse-
parabile dalb()sco e di extraurbano abbiamo riscontrat~=in
.
Faunus.-Pill' nuovoe'·I~t~r~ssipI~~~~p~~' !~P~, "faggeiffyo pa-
~c;toT.ic.ia: sulle prime ,f3~rp.9:rc=r.e,pp.~~ç9J~:~~r:!!l.9-:r.e -:- a dispetto
degli altri aggettivi - ~:!gUli.?J,ç"~,. YJl3j9IJ:~,pg9tqJ:a~~_ che gli
stu,g].Q§,L. moderni §P~,l?.f3o st_f9.Km9-P.:9,_Q~t .dJo.. caprip~de. In-
fatti, non si possono disconoscere gli evidenti rapporti di
Faunus con la pàstorizia. Servio lo definisce deus pasto-
ralis (Aen. 8, 343). Arnobio (3, 23) dice: Pecorum gregibus
Pales praesunt Inuusque custodes; ,e 130no noti i sacrifici cii
giQy,q.ne_G,gllretto -:- ,pr.i]nJ~!.§:...g~LKt:_~gg,~-=-:~f~~~ti,~ ~~~!i~­
(Ov. F. 2, 361; Hor. c. "l, 4, 12). C'è anche qualcosa di pili
concreto: _J~~~P,~~~,.,,<;1~g~, . "~2~!.r:1:1~iop.~ ... d,e l , te~pio sull'i~91a
tiberina furono coperte dalle m~i~. i~nttl~,"_a.i.pe.gu~!j, i~cor­
Tc:lJ'J':.u::p PitIO!lr . f~rU:nQDRial'll'sll?OpneCrepito 'CO~1 e &'(J.~UXOç x,!Xl la:pòv llGy!X~, "IX
I si, evidentemente, in qualche trasgressione delle leggi (Liv.
. ". , un Slml e'ap t r
33, 42, lO; 34, 53; 3).E_"~g.ç.<?r:~'-:,~E:~L~_1:!I?er~§:J!§:. . E~f3J?i..Jé!.3lk
A. BRELICH) Vesta ZUrich 1949 ~ 58Po~~ tra Vest~, e le
,,' " i Salii, arm~ti come lo è', (an~he sg~. - ~1 pos~ t~~~.,,~!?-_~!,~!~ç~le è un cap'!,.o o .u~~_._~px.a_.e.. "p~rfin() r:t~l ..§l!g-
u.L c.,ù.1\JUI:: si. pensi alla hasta Martis!) il loro &.~l~a di ogm K<ll_~!:~J.i.!Q._.9:.C?~<;ri~çui§:L_l?..QJQ,.rl~t~ç.Q.. (Rom. 21, 4),çleLQ..~e
I datl - tra cui i principali l'" rs.: '
giòvani cui si tocca ,la front~_ con i1~oltello insangut~~to,
::;;·;';5~:t";'':!:':::~i~'~::::!c;i:~''--;'.'§1.t.r.0~r.aÌlul6t .. ~!?7!!t ,,'~~" § _Jtu!~i) e" Oy. :Jil,_)~r42~ ~~~P~~~~~~A~:r~~oni il-pezio:-·dr7aiià,:·bàg~Ilato {[ì' ta;tte' c2g:euJ--si-leva Jam.a~~hi~
~Ti:~f~8;~;f';,i~jt~~';{MJ;~';i~~~t~1~~!}l'çl'
S[i "
~"~',raglOnev~le
lUn~ l m OTTO) della
a
RE «Faunus» col \' 20é7"'·-L","v':'U":':;I-
divergenza sembra qtiesta . ~:ç)leLga. dL.?angue, ci po~'ta tra ingredienti rituali ne~tam~nte pa-
tfl~j~r,~~j'Jt.ti~h;;j~§t.<®~~~tè~~~i~r~v~ano
" ,', ,e tuttI
l' '
ma le do
allontanamento
nne a tendevano da questi cor"
t
della sterilità Cf .G",·l .. " .. PI
u- ~t~r:_a.Jli... quàl'è, del resto, anche il latte nel sacrificio privato
~!'~lM~;\~i~~:~n~~~):'~,]
" .~'
:~:,:mento dI J. HUBAUX (Acad Ro B l sg. l~me .des Centaures, Paris 1929 204' . r. .
.: . Du-
a Silvanus: Tellurem porco) Silvanum lacte piabant (Hor. '
ep. 2, l, 143). '
, s~g.,. i~ particol~re 618 sgg.)· di ~"-vere ~ic~~l. ~l. ~ettres
"'~''''''Uiç'""U.I: sI~mflcato, anzI, si potrebbe dire sull'es' ~a o. atten- Per compromettere quel quadro idilliaco (e tale sol-
.,;::'éJlf;l~·:'.f;~fii~ . exta rapere; ai casi da lui anaÌizzati lS enza s~es~~ . tanto-flnché-srparte deiil'ldeologtii'-deIFiircaciismo rinasci-
~:o:zr(jh'ati: ,da',G. ROHDE) Kultsatz' )
135' e a agg'
quelli gla
. " , SI possono luentale o tutt'al piu. da quell<t tuttavia già piu. equivoca,
·tlP\p~:ar.!§ro'tn,l,E!Uvto richiede~ebbe una trattazione integrale lUngere
1, r,(1.~ ,aruna, Pans 1940 7 sgg 13 Cf, . della poesia bucolica ellenistica),_"pas~t=r~~1:lt(;<!.e!::ci: che co-
sg. ,. . r. anche,! HUBAUX,
. ~~ s§: .rappresenta:v:a.,E~! . }?_~9.~~.~p'za ~~~_,?:!c_a_r:~m.§ìE-~ la vita
E~~:~..~!:,~~.?_.}.;ron abbiamo bisognoì in questo momento, di

67
, "
;c?e .p Qngono le torbide origini c.9mp<?r.~~".~~<?,~~.~§~~g~~_"_~g_~~al~~q.J1~) V.19le:Eto e. selvag-
semIpastorali esemibriganteschi
''''''''"':':6+'>-'1,''''. ,i·""...ri
.. 'ti.
gio anche nella §.g.~,J.qJ_ma uma~ll§b ~sembrerà a prima vista
~f.tf;~J.,~):t.9isé;l,rebbe necessario· rievocare - lo faccia- sQ~prenden~~,J~_,tr.él,qA~lg~~, secondo cui i~_ !iten~l1.O l?"Foprio
·j;Q'.O:.Fc.l.'l:rIQsità - la descrizione ovidiana della vita 11 re Faunus colui. qui cive~suC?s mitiorem vitam à"iJi:y,erit
dlC)a!l>;{,:tfas~t. 2, 289 sgg.) nella motivazione dei Luper- .rit~3~'TiÙ:~rn, viventes, (Pi:òb. 'Georg. "l, -ì6f'·.~~,..Jll,K~~e;aÌe:'·"~.,
la vita feris similis, come abbiamo visto sopra, è quella an-
irt'Et;il~iC)V'(~m' genitum terras habuisse fer'Untur , teriore' all'agricoltura, inevitabilmente ci domandèremo:
quali sono (rapporti di Faunu$ con 1'agricoituràf'Fiunus
·'.'=,C~~,_-·;"-·-_
similis nullos agitata per usus: ~ non diversarrù~nteda-Picus~'ma' soito la 'sua forma ci!vI:-
,. ,. expers et rude. volgus erat na - , figura C01r:l~:u.gG9:Q.çJ9-JQ.t~~ almeno Vortumnus, per-
·.do1nibus frondes ,!wrant, pro fr'ugibus herbas diventare Faunus, si mette le cq,sses dei cacciatori e prende
in mano 1'harundo degli uccellatori (Prop. 4, 2, 33 sg.). ;Egli
è, anche, .,come siè, YJl?,~Q",J231,§!Qr~" - due condizioni pr:èa:=
gricole. D'altra parte, i1}~~!<?,~!~sso ch§~_~t~;rcuJ1.J.,~.,~ -:,)~
concimazione, - in una variante (Plin, 17, 50; per il resto,
come vedremo, è identificato con Saturnus) figura come fi-
gliq __ qt1:a~!!.~sl ~I~~L~n certo nesso 'tra il cfio-e·j~.':cQJt[v?:~~~_
~one; nesso assai vago, è vero, che non appare rinforzato
. dall'unico altro passo addotto in proposito dallo SCHWEGLER:
Latii cùltor - anche se la lezione del verso di Grat. Cyn.
18 fosse sicura - difficilmente direbbe altro che «abitan-
te, indigenoctel Lazio».,!. ce~~~~E~~_~~__~g~ar~<2,._~,C?.!:l.Q....
~';;:Pf~~~~~~~~~~~ a coloro che dei romani arcaici vo-
. « p~imiti:ri », salvo poi a negar loro tutte le (46) Ho evitato intenzionalmente di insistere sullo spe~so, ne-
Idee mItologIChe ed esperienze religiose che la gato teriomorlismo di Faunus. Riunisco. qui, in nota, alcum argo-
~~~t.!:~:q.OJlogla moder~a ~a scoperte presso tutti i popo).i .priml- menti già noti in favore di tale aspetto del dio: presi uno per un?,
potrebbero forse esser discutibili; la loro convergenza è tuttaVIa
conOSCIutI. Eppure, si vedrà subito, le nostre pro- , impressionante, 1) etimologia del nome proposta dal BLUMENTHAL
. .;,......~;.,.. ':'~~ 12rove~gono esclusivamente da miti ilidii'f:>5I'a- or}:' e dall' ALTHEIM (ALTHEIM, A Hist., 206 sgg.); 2) la parola Lupercus,
il luogo di culto Lupercal (lupercus da lupus come nove!,ca da .
lO?Ic.a o da autori profondamente imbevuti di
"·-C,.":c."-:-:·,;:;,,,,,,,·,,;:-:;::;,;.<,·!.•,Ll.LU1'i:l·, elleì1:1S-tlca CD111è' Ck'Brone~eOvidlo:' Ula dàl'caÌen- , :n,Ql.'a~.,gj.à secondo· 10_ .JoEDANjp 1?~L'):;,~R,{l, 126/1); late~n .ç1ellQ,._
JORDAN'-- non piu ripresa dai moderni - secondo cui nel testo'
i,~~~~;~'~;~;~:~~~~~~~g~~primo grandioso monumento'deììare~ ciceroniano citato l'espressione germani luperci sitmificherebbe
«leibhaftige W6lfe», trova appoggio in una serie di passi rac-
colti nel Thesaurus L. L. s. v. germanus, col. 1919, 1. 43 sgg., tra
cùi uno proprio di Cicerone che scherzosamente si definisce ge-r-
manus asinus!; 3) Per Varrone (ap. Arnob. 4, 3) Luperca era
la Lupa, nutrice dei gemelli; perché in maschile Lupercus, sacer-
'dote-rappresentante o apellativo (v. il passo citato di Iustinus)
del dio, non dovrebbe essere, parallelamente, lupo? 4) la strett!1
associazione nella credenza popolare tra il picchio e il lupo (Nl-
,':"·'i',~)W'1JJk·a. a-tI. 40, gid. Fig. in Plut. Q.R. 21) sembra corrispondere troppo precisa-
mente a quella tra Picus e Faunus, al parallelismo tra picus Mar-
u~ My,sterium in Niobe, Ziirich 1949,.53 sgg tius e lupus Martius, alle funzioni del picchio e della lupa nella
e m'lsten, Torino 1950, 377 sgg.). '. .' nutrizione dei gemelli.

69
che il mondo di Faunus - il mondo del
j~:r:~~~~i~~~~~~rc(c~~i,I~.t··s~~~5~~·:·li~n~~o~~oi'~i;;;i;;~;';~""~~~~:al~~~~
e:heuna simile posizione di anteriorità
del presup'posto edella ·éolJ:.çl~i',~~;~i'_;::QP.~~·..; -~.'-."'CQ\'u~;~--;;+~J,~=~~:f:~~
.
un'inaspettata, quanto .decisiy?:c5~"nf~};.P1~é:!___9:.?:." un lato nuo~
vo: . d<?-lla __ p9.§1~i9:rl~..__ s::.~J~Eqa~,i.af~ ,~~ll?- festa -::- o piuttosto:'
~el D;l,eseintt=r.Q"_-=~ill~ F~1:I9,1}S.~,.., . '
QUçl.nto al complesso ma organico significato del, mese
di febbraio' nell'anno sacrale romano, esso richiedè ui1a~trat­
tazione 'a parte ,(48); ,in questa' con;'essione-'febbra.io2Iri-=
tere.ssa j..QI~!i0. gli~l~ 'PQ,st.Q.~iL .ç_a'lendariù· romano '11a: riSér~
Y.f?.t9._..g~J[.llJJ.J1JJ§.:.
E', stato rilevato (49) che non a caso la festa o le -fe-
ste deldio si situino inmezzò"'a. un"pe-rlododCfest:é" dei'
morti': i dies parentaZés"durano, 'corrl'è
nOto~' daflS-'
al 21
del mese.' Effeftlvàmenté';' "8." parte ogni sforzo'" d'interpre-
tazione moderno, quale quello dell'OTTO, ,~nche la stessa
tradizione antica attribuisce esplicitamente a Faunus"nessi
è"9Il,JrJì1on~o degTIJJ1-'-ferGnfèrnus deus diciti~r 'et· èongrue,
dice di lui ServÌo (Aen. 7, 91). Se la tarda erudizione co-
struisce un dio Februus o ,Feb~uariu~:q1.lesto,--qltaie--tit·()~"_·
i~r~ ,~L q~i(~({i~s7epry.~tY~s.,_,gh,i._~Jr~giorno, dei L u per.~?-lia.
(~.9)'<~~O"~.ytq.~g~~m§If:i~,jn§g:pg,.:t:'.C3.-.PJl~,.~él Faunus: .9-~ali.I9.: __p.9:!..-
~~ eg1L_:!:.!~~_J9:~~~!f~9?-_tQ" niente meno~~e a Ditis P.f!:t.~'!.
(Serv. Georg. 1, 43) 01 in greco, aI'luton (Lyd. de mens. 4,
25 che in proposito ~it~-·aèldiriÙ1.ira i libri pontificali!). gu~-
sn._p~~§.L~2~ .... gltjp.l..~!i ..E~:r:gQr.~.1].9. ,ç.oAf~.élji anche dalla
~ç,~lt9: ..ci~tJ~qgo.jp':___ç-gJ _ §L~<?§tEl~-.isce'. il.~antuario di Faunus
!].el 195,..f?.C.: J'isoll?-!iberina, format~si. del grano :rp.al~~Q
deCreT5TI,~ e -"dove, .esaùàmente--negli 'stessr-irlnT'T_," votato
nel 200 dedicato nef194~-=~·~I=c·~§Jiu1.s"~~ ~iI!chiLil!~1~mpi2-.
di, Veiovis; anche il rico~do, funesto di C,Ee~~~ (Y. sopra)

(48) V. l'articolò seguente.


(49) Particolarmente da W. F. OTTO, <C Faunus:ll in RE, col.
2057 .
, :la stessa etimologi f S (50) I Lupercalia, dies februatus: v. sotto a p. 109. Februarius,
~:~;:;;;':,:;~{a(C,r(2S"',fn.1I.'YJ;à~:,b~,!EVandroFaunu": ~ r. erv. ad 1.: Cincius et Cas-
.primum appellatas eum appelZat11;m ideoque aedes quale dio dei Lupercalia: nella celebre lettera di papa Gelasio,
1rj"t,;ljf~·:ftt1~d;:pr.(,le.cinerent fanaticos didi.postea fana dzcta, et ex eo qui A velI. ColI. 1, 454 Gunth.
(51) « ••• quia religiosum erat consumere» Liv. 2, 5, 3.

71
Qri3... A.el calendario 'romano - come lo' ha vistC;;,
G. DUMÉZIL - l'attuaIlzzazione del nHl'l"\'I"t-lì .....
:-~~-~·~~~~~~i
tuale ,avviene' precisamente, nella festa .
, l~.$r~ty~ggjiL ' "'._,____ ,,_,_
no rimanente non hanno alcuna funzione rituale (54f So-,
lo la dimensIone calénclariale' rende pIenamente InIeIligi-'
bile il carattere di quella fera sodalitas che piu sopra ab-
biamo osservata.
Il disordine, di "fine-anno cuiprE?~iede . Faunus non è,
dunque,. che' la preparazione, il presupposto _4en'.Q~dine fu-
turo ~ come, del resto, tutto, nell'ultimo mese, è orientato'
verso il nuovo anno: le purificazioni non hanno senso, se
non in vista del nuovo periodo che sta per inaugurarsi; e
anche i morti celebrati sono, in realtà, i di parentes, gli an- .I
tenati che rappresentano l'origine e la condizione del mon- I,

do dei vivi. A questo proposito non si può non ricordare che


Faunus stesso è un. antenato,'Qadre di, Latinus; e che_ ~pl_e­
sta sua aualità' motiva' ptenaméi1fe"aueCcarattere di «' semi-
di~;;"( ··~he;o·sT·~h-e··gfriu·-attribuit-;-(55)."' . . ,---,-.-".......
·"'-;--'·Ora,il quadro è completo:Plcuse'·"Faunus ne emer-
gono"sostanzi"ilmenté"'affTi-if"e'''strettairleiite associatL-'Tut'Ù
i 'ca~att'eÌ{ 'dT'pTcus~'~ 'carattere,' silvesire, . o'racolare, .éipa-=-
ctt~~_ dC;gÙ~i§:!p2.!i~~1~j~_~~9,m:<:>.~fi~1p.9~ r.~PP~J;t,~.<?g!l) ge.~~tL
fondatori di Roma, l~gi3.r:n..! ,~gn. uni3... ~ult!.:t!,a.PI'~agricoli3.! ..!§!i-
ttl~içn~.i eult:t;.tX,§lF =l:?tr.i,tr.9Yél..n9._!p:.~~t.!!l.u.s.: ma le notizie
piu ricche' e precise che abbiamo di quest'ultimo, servono
ad integrare quanto l'analisi della figura di Picus non ci
ha, permesso che appena sospettare. Chi sono, irt....~QIlclusio­
~~~,....mJ:~ste due figure?' Chi è Fau~:1u~.?
F.aùn'!.~s o1nninoQ1li4 'sft nesc,io - dice Cicerone per boc-
- - - I .... J'.-'~. _ _. ,

mitico). G. DUMÉZIL, Le problème des Centaures, Paris 1929 (per


il mondo indoeuropeo); M. ELIADE, Le Mythe de ·l'éternel retour,
Paris 1949, 83 sgg. Cfr. anche le mie dispemse universitarie «In-
troduzione allo studio dei calendari festivi» Roma, 1954-55.
(54) Le problème des Centaures, 197-222; cfr. q.èllo stesso au-
tore: Mitra-Varuna. Paris 1940, 7 sgg., 13. . .
(55) Varro dicit deos alios esse qui ab initio certi et sempiter-
ni sunto alios qui· immortales ex hominibus facti 's1f,nt: et de his
ipsis alios esse privatos, alios comunes. Privatos quos unaquaeque
gens colit ut nos Faunum, Thebani A.mwhiaraum, Lacedaemonii
Tyndarum, etc.: Servo Aen. 8, 275.
73
antichi e solenni culti cittadini. Vedremo in seguito" firt(r<~,
a che punto questa impressione può dirsi giustificata: ma
per il momento cerchiamo piuttosto di attenuarla.
VIl'immagine sac~~ di §gY9:g:g§ - l'unico monumento
pubblico ricordato sotto questo nome del dio - ~r9-.S9llo.:
cato ante Saturnill~4.e1?:,,_ ..(Plin. n. h. 15, 17), yicinQ, natu-
ralmente, a ,u:rLfigo., (ç.fr. la ficus Ruminalis nel LupercaD.
Questa vicinanza topograficé:1. g~,L.gJJg._g~L .Il0n .sembra ca-:
suale; non doveva sembrar tale neanchè ai romani dèlpè~
riéiciò" in cui eran loro familiari le raffigurazioni delle divi-
nità: tr?- un'iII?-rg?..g~?e.<:1}.§,~~vanus, ,e Ulladi Saturnus è fa-
cile f~y confusion~, se' non si sta attentr agH"'attrTblitlpre-
cisi: entrambi barbuti, entrambi vestiti rozzamente, da con-
t,adini, ma Silvanus.--~~91te,_~olo d'una pelle di -'C8:PT<?:?.~~­
trambi con un falcetto in mano (ma Silvanus spesso con
un coltello da giardiniere, .!!lentre nell'altra mano porta un
ramo ,di pino), i due dèi si somigliano di tutta evidenza. -Ed
,~ poco, forse,:She tr~!uttLgli _,g.~Lromap.L solo_JQr_o__@~ e
proprio loro due portano, nella poesia, l'epiteto senex? (57).
Nel suo mito, abbiamo visto, Faunus-Silvanus non ha
molti rapporti espliciti con l'agricoltura. Eppure, la lette-
r-ail!~ e l'epigrafia dei tempi classici~ostclas~.k.i fanno
intravedere in Silvanus anche un dio agrario. I suoi ado-
. ratori sono, è vero, soprattutto boscalorre-'cacciatori, il che
risponde al suo originario carattere di dio der-h'asco (58):
ma' egli è anche presente nei car.g.J?i e as'sume-perfi'noIèfUrl-
zioni di un tutor fini'Làn. Il DOMASZEWSKI immaginava che il
carattere agrarfodi -Silvanus avesse creato un particolare
,ra,PP9. rJQ tr:a il. 'd.io .<= Jg Jqxnilia, ru~t~ç.ll~)(;l~ervit~ agr::l~ta,·.
chepòi E?i sarebbe generalizzato in unrapp()rtopi:u.:.:.a:rnPio
tra Silvanus e gli schiavi. In realtà, noi nori abbiamo. alcun
documento clle attesti quest,a .. presunta ,.linea evolutiva che
con' altrettanto diritto potremmo anche ;rovesciare, suppo-
nendo che da un nesso originario tra il dio e gli schiavi si

(57) In J. B. CARTER, Epitheta deorum (Roscher-Suppl.), Leipzig .


1902, 147 (in una lunga serie di nomi mitologici greci).
(58) Per il materiale epigrafico relativo a Silvanus ci S'i può
fondare ancora sull'esemplare studio di A. VçlN DOMASZEWSKI, Abh.
zur rom Rel., Leipzig-Berlin 1909, 58 sgg.

75
, t ::~""'~,'~': ':'-.~:.i:
./' ....;\:;:."
. '.,.'
-

sI potevano esigere i debiti; la gente non po'rta.v~ la~;tçìg'~j;~t1


ecc. ecc. (66). D'un interesse specifico è forse il
i romani - abitualmente senza coprIcapo - durantel:Sa.. ,·
Lurnalia portavano II' pilleum, (67)~CUI unposl.zlone . ; .'
si emancapivano gli schiavi e che, come l'ha dimostrato il,' ;,:.
MARQUARDT (68), era assurto, anche in un senso molto piu .
vasto" a simbolo di libertà.
. Tutte queste manifestazioni sono univoche, ma non e-
sulano dalla sfera privata delle usanze. Del culto propria-
lpente detto si hanno scarse notizie. Il banchetto figurava
z;pche qui, almeno dal 217 a.C. (Liv~ 22, 1,19: convivium
publicum): era lo stato che lo offriva. - Merita una mag-
giore attenzione il fatto seguente: il rito romano del sacri- ,
.' ficio richiedeva, com' è noto, il capo'coperto;-mentrei greci
sacrifièavano'-'a:' testa scoperta: Ora,irsacflflcio a Saturnus
avveniva a capo scoperto, e questo'-'e-unodegli'argomerrfi
usualmente addotti in favore dell'origine ellenica o della
aI;ltica ellenizzazione del culto~ ·Altrettanto avveniva, infat-
ti, nel culto di Hercules all' ara M axima, della .cui origine
greca nessuno ha mai dubitato. L'interpretazione sembra
ovvia, ma- come accade ~ se la si osserva spregiudicata-
lnente, non app~re del tutto soddisfacente. Culti d'origine
greca ve n'erano in abbondanza nella Roma repubblicana
. (69): per'ché gli autori, a proposito del capo' scoperto, ram-
mentano esclusivamente quei due culti (70)? Non soltanto:
ma se per loro era, come appare (71)" chiaro che sacrificare
~!!!1!.ite aperto fosse normale. nel Graecus ritus, ,P-erché de-
~,}~i:~~]i~~~;,t;ri;~~"iW;~,~'·.~:~c(59) Un rapporto . spe~ifico t ,. .. .
~~s:pare d~IlISCrIZlOne CIL 14
vonò inventare proprio per Saturnus ragiQni particolari che
. .' - notata già dal Domasz
". ___.!=:VS~L:-:-:
I!1.9ii..Y.i.!lQLuso? Plutarco (Q.R.11) ne rammenta due: ~
,..' .. . . ....
In occas'on d 11.Ghe..e un::!
. , n0n1f' .... f'.:lHn A'
-,-".-~c:..<A.LLau~·
ché Sàturnus era consideratò"{('padr(f'd'ella ver1tà'j>,'o ver··
, '.' ,Fest. R
L.; Plut. Q l~Oe.a ~ua ~mancipazione.
nemorense il sacerdote di 'D' . SI rICOrdI che nel parallelo
.,.:':....... '-.',.:r .•. ~onae Caprotinae: ancill~~na era !-lnO schiavo.
g1?rno dei Matronalia festa ~ry, /enae (Polem. Silv. a.d.).
:'.y,:·::·,:·,:·;:,,<'·o·l.1.·,.·-=i . \,:;.11.1 aVI: Macr. Sat. 1 12 7' , 1 uno, le padrone invitano (65) Auson. de fer. 15: vel Saturnalia dicam festaque servo·
.. <. (62) Paul ,Fest. 75 L. ' . rum cum famulantur eri. -
. . :".,.,.".: .... "~.,,.' .. : :'.. (63) quod servi cum d " . (66) I dati in NILSSON «Saturnalia» in RE.
'.S,tat: ~'tlv. 1, 6, 43: una om~f'ls vesc~rentur: Macr. 1 11 l' cf (67) Mart. 11, 6, 4 (pilleata Roma); 14, 1, 2.
:.:$en..:' er:1st,. 47, 14: instit;:::~~~rdi~:nf~ rdo mensa; ~fr.' a~co:a:
f (68) Privatleben der Romer, Leipzi!t, 1886, 572/1 .
')0h''lm v~scerentur, sed quO utiq:'e um, non quo solo cum
..... ,. "...... :, . . . ,: ., . _.;. . (69) Sui culti con Grae,cus ritus v. G. ROIIDE, Kultsatz., 141sgg.
., oc emm festo die reli . . (70) Per Saturnus: Pau!. Fest. 106 L.; Servo Aen. 3, 407. Per
tamquam ad usum d . fJwsa~ domus prius famulos i'n? Hercules: Macr. 3, 6, 17.
ic::::;.},:ij'i.;',:':p,a. tr·'.'i.l )us· familias mensae ap~r;;.~~~:ap'lbUs honorant, et ita demum (71) Per altri culti romani con Graecus ritus, v. G. ROIIDE,
': .'. novatur: Macr. 1, 24, 23.
1. C.

77
Ora, in tutto ciò sarebbe arduo voler QH:)cernerE~.·flllj~l:tifi+·~.:;~~,:§;j
vi è di arcaico romano da quanto è dovuto a influssiCg~:df:i~~·f{}1X~~5.$J;;~,j:A
piu recenti. Una stratificazione cronologica negli
dei riti,' usanze e credenze è da ammettersi senz'altro, sia
per quello che ci risulta direttamente - l'esistenza di una'
ara Saturni, la fondazione dell'aedes e, secondo Livio (2, 21,
2) della festa nel 497, l'innovazione del 217 segnano altret-
.tante tappe di trasformazione - sia per quanto si può de-
durre dalla presenza, nell'ideologia. della festa, di motivi
teogonici greci connessi con Kronos. La questione essen-
ziale non è. però, neanche in questo caso, la cronologia, ma
la coerenza. Da questo punto di vista, noi dobbiamo chie-
derci, se nel culto di Saturnus vi siano elementi sicuramen-
te .arcaici tali da giustificare .1' accumularsi - sia pure cro-
nologicamente successivo - dei .tratti finora esaminati. Ed
ecco che un'altra volta dobbiamo tornare al calendario, uni-
co nostro documento sostanzioso per la fase arcaica della
religione romana.
. Il significato del «disordine rituale» dei Lupercalia
.(festa· o originariàmente· apparten..~!!.~. come crediamo, o
.. piu tardi attribuita a Faunus) ci è apparso spiegato dal fat-
,10 che febbraio .era· il mese chepreceaeva l'anno nuovo.
Qr~~aturnalia hanno luogo nel decimo mese deIraiino
«( numano » e quindi, apparentemente, non si offrono a una

'spiegazione analoga. Apparentemente :ma in realtà, la q~e­


stione si presenta in un modo differente. SI puo dIscutere,
a' che cosa sia dovuta la posizione, verso la fine dell'anno,
g~.LJ:!!§~~~~.gJ~9.!!.~.L diq~~p~_~he in tutti gli altri riferimenti
occupa' regolarmente il primo posto (74): se a una riforma
-_""._."~"',...A'_'_"~'_'''''' .".,~ _u ... . '~ Jncbffipleta .. ehe .col1..1a --creazione dei"dl:l.e~-nUG,Ti-·mcsi-, Ianua~
.0,

';«72)' Aggiungiamo ancora che . . .


Sa.turnus, della semplice avversio~o~po~eva trattarsi, nel caso rt'!:!s e Februarius, r~~:Qetto al sistema « romuleo » dei decem
menses, avesse progettato anche di trasferirei! capodanno
~~~!!~~,jil~~l{{f~l~i;~'~t:q greco,
~ rinunciando
. vOlezza, vi eraalla
un sua ~nt\crIconosce!~
ottimo a ro~amta:nel
persuo culto
ovviare
......... sg. L. ci narrano infatti h espedie~te. Plut. Q. R. 11
,;,;:' ;,c:':.':Y::':::i>,:;:.i,~~:.;7{;~;~'~l·~~;~lodtet:I() culto è la ragio~e dell'u~oc. C:I prop~IO. lagr~ndissima
da marzo a. gennaio; çome· ~pensa:il ROSE (75);<L§.e, inve-
ce,. come piu convicéllfeinente sostiene A. v. BLUMENTHAL
(76)/ essendo il calendario arcaic~ una specie di carta ma-
' ! ' . . . ' ~a Enea, mentre il . ~ saCrIfiCIO capzte operto
~~··~~~:.~D:~;:. };,;\~;,:~0~;;~;,··;~~~::~erra trOlana ... (Lo stesso m~~~to di Saturnus era anteriore gna religiosa del sinecismo·romano, esso avesse conserva-
;i:i~~f{K',;):\tJf}i~t.,W;Kr.in'i~·'J·;r;;;.. Macr: 1, 8, 2, che motiv . lVO per He~cules: Macr. 3, 6,
::0 ,.,c;,.... '.'.m'n.~ ...·.. . a Pelasgis, pOst ab Hercu~/\ Graecus rzt~ ~ol fatto quia
,. . putant. 'Z a eam rem dzvmam a princi.
:~~\"~;i'},~·':~.~~.J:'?sjtai'Sii dati sui compedes u l (74) V. anche in seguito a p. 87 sg.
1, 6, 4; Macr. sat 1 8 e5 . sA Iobro sCioglimento periOdico: (75) «Class. Journ.» 40, 194445, p. 74 sgg.
. , , , rno. 4, 24.
(76) « Rhein. Mus.» 90, 1941, 312 sg.

79
cente rigore: ma varie volte 'ho avuto
(80) che la posizione uri' .go sacro, a seconda se
cima, sul pendio o ai piedi;diun' altura, ha un significato
reUgioso diversC!:.. Per la dimostrazione rigorosa, sarebbe ne- i
cessaria un'indagine estesa. Airlostri fini basterà tuttavia
ricordare che ~L!~::1pghi sacri di ·Iuppiter.,,~,s.in dai tempi latini

~~~~i®~;liJ~#~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
pili antichi, sono sempre sulle cime· delle alture. Ora, se il
/~ ,
à~:~!~~0~~f:~i<~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~quale
che
al con gen-'
cheEda
dio g.~~~:u~t~... 9:~JI~g!:g.~~~~~~, in cima' ~'~,$.vl....colle capitolino
lo era anche prima della fondaziOne 'dell':aedes Iovis O.M .
(Iuppiter Feretrius sull' arx), - diffltilmént~ sarà senza
. ., d' . E che i
significato il fatto che al dio calendarialmente e ritualmente
.... ,.,."".<.<.: ......... c' ......:-.'•.•-,.•. , ....... ,..,,,..,'" • pIU tar l popolarmente si chiamavano Bru': contraddistinto quale rappresentantedf uho'''stato «~ ante-
;' ".. '. ......
' ,'... . un' carattere
l solstizi aIe,non
. e' sf. Uggl'to a -
riore .alJ~2E_<i.!g~.. ~-~~é.l_. _~~_~~9 assegnato un post(j:ai~pfedrdel
.

. . '. . e a trettanto importante che i Saturnalia


:'. ...... esattamente al rno del solstizio - e ciò coll~_cta euL1Jdpptt~.!'_era _q~stiIl~tO._ a. dominarè.' il mondo .
. h~str~!!§. e antica ~~~Jlln'essione cori il eolle:GapitolihO
.E:~j:i~:~~;~;::~~:~.~.~~:.:,~~:.~.·{
~; ;:•. d.·l·.~:·~'.i:·[~.Q~O
..•......•.. I~ senso astronomico,
. . .' COSCIenza religiosa informatrice
'
ma anche dal d'
dell' punto .di'
or In amento
ta
VISsa- è,4,C?~uIllenta~a,_.cl:~1.!,~~_~p:c.1.le.J?~F il re Satu):'nu§.,·:al'q\la-
te finalmente volgeremo la nostra attenzione. Saturntis~):~'i:l~
;;0:;~'f;:~:,;';.\:<:è\':"«':':"':' e «numano» che sottolinea molto'u '1"'
:':;'; c;.:<: :,\~c.,: :,:~; .~;t.;,?:~·;.: . ·parattere solstiziaIe nei Divalia del 21 pl.
..•.c." ...... ; ..... .:•••. '.23dicemb . .
~sPLlcltame.nte
e nel arentaha del
.
Il fatti, è il fondatore di una mitica e preistorica comunit~~$Uf:·
.suolo· romano, situata 'sulcofié--"cheprima 'dIchiamarsi>Ca:'
:"c::':;'-;';";";"';"''''':'':-::''~ . . . • . . • • . re ~ ma cadono pnma. del punto critico da cui pifOllum--TFest:-430-r:.f- e'"'anche prlm'à"df chiamarsi MO!ls"
:i:<::.";:x:;:,,;:':';':c-.•.:.·:. "l;rt pOI Il sole. rip.renderà vigore. Sotto l'asnettò-del . t l
anno solare l Satur li na ura e
.:..,....... ~._".,.,\:t . .
..t:: Tarpeius (Varr. L l. 5, 42) si pretendeva si chiamasse Mòns
" na a occupano dunque. esattamente lo .-
Saturnius (81). Del resto, tutta Roma (82), tutto il Lazio,
:";:~";~'i;??~.R/:';'.,":'.:;;'. ':.~: :.,sesso posto che la festa di Faunus occupa dal punto d' .
: ftia'dell'anno calendariale; essi costituiscono un'espr : Vl- tutt:a:-c-i'Italia (83) prendevano nome da quel re che anche
::::';>~::""i';,::":<··:-"-:' .•cal~ndariale delle co d'" . . . . . - eSSlOne soio con questi suoi eponimati' dimostra quanto il ruolo di
<.........".;-... , .. : ... '~Lriti e usanze di « r;' IZI?nt «atnterlOrl all'InIZIO?>'; perciò fondatore gli fosse congenito. Ma se l'~tt!vità fondatrice è
. ,." . . .-,. . :.,:.,. :,.:. .;. ,. . . .' . escI~men o » . 0« sospensione dell' or- essenziale per il re Saturnus, essa s'inserisce, d'altro can-
. .e :innestano
;:j}{:0~~~.::,;~~;.{:;-':~:V,~i;:~".====·.;-=anche ove cronologl~ame~te i
~ umboo posteriori, - . t9, assaf coerenteIilente sia. in qU..E'!jhe:sap.Ì'iamo del· culto'.
:c,c Un altro fatto di indubbia arcaicità è la r(" " 'Q.~t dio, ~~,_~.~!~~:J::~t~ere d~E~ . p~~~onalità che emerge .dal ,
.:~afic.a .del tempio o d~ll~ p~ecedente ara di~~~~~~s~o~~ rp.li9.,_!:~g~1.~: .. L'~bivalenza della f.~s~a, anteriore all'inizio'
.:~~y.t~rl rlC?rrOnO al ternllnl plU vari per definire il s· .t
;'m.a mvanabilment.e ~1
rapporto con il colle capitolt~oPr~9~' (80) Die geheime Schutzgottheit, p. 33 sg. Un cuUo prei$torico'
'f:~i~~~~;;#;~:~~:::,~:;:jif:::,~,L'/:;:/:.~.~;L~.J\.\~ rr.~mcLo c0l1:to d~ rIcorrere qui a un argomento che puÒ vivente. (SMSR 24-25, 1953-54) p. 44 sg. ' ..
(81) Non .è importante per noi che in realtà la denominazione
arbItrarIO e che non posso difendere con suffi-
può esser sorta dalla presenza dell'aedes Saturr:i ai pie~ide~
mo
;.,;g~~t~,~jm~~n{~:~:;!!~B~
monte: ma, data l'enorme importanza del templO capltol , e
per lo meno singolare che il tempio del dio molto meno impor-
tante, ai piedi del colle, sia diventato, in qualsiasi epoca, eponimo
;;":-a;!~;;;~1~gi·f.'23:·.-::if~·.i .::.:'(77)'
'(78)CfrW
v.' es-ta. Zurich 1949 32 sg
,.
. del colle.
;:';~i;,è~"é;:'~l,)~t.>::~c~'<7':'. ".. .(79) in t'a'u c~"bus , VFOWLER,
W
arr Il The5 42'Roman
IX' -l.Festivals ~ , 272 ò,
(82) V. Ov. F. 6, 31 citata sotto.
.,...;,/'j;Wi'I.mv' <p~pOUO'lXv ti!. _ •
\,,, II (83) Saturnia Italia et mons qui nunc est Capito lium, Satur-
.:' ' . ' ,:x 't'IX "'IV u.'JOoO\l 't'1J'J etc; 't'O KIX1tL-
:tYti':.;,,:c:i+«"/'-':l?irùl";-Fest 430 L ~c; ~yoPl5 DlOn. HaI. 6, 1, 4; in imo clivo Capito- nius appelZabatur: Fest. 1. C. - Cfr. la Saturnia tellus virgiliarta
'!"'~::':'-:::":'SlP'Mr."'Aen: 2, 116." su c wo: Servo Aen 8, 319; ante clivum Cap. (Georg. 2, 173).
81

6
. :.':'~~,.;r~v.:·.~~·~;·}_:~~~~~~~t
..
",,'

Torn,i§Pl~er un moment~, al dio. Sa!~l}l'p;s ..AntiChi·(8'~J\ft~.;;i·~r~~~;


e moderni . . (89) s.9p.o teIl.~c;]. ....~osten!!Q.~!~,.dell etImologIa. . cne'/;';é';' ,;';~":/A;~:'
connetterebb'e il nome alla semina~ Tàle etimologia è il1.::J:," '-:_/:;:;,":';~): ,
diUlostrahlie~ha-le- sue difficoltà puramente linguistiche.' 'M';:;K);); !
'(90) e non corrisponde con precisione né alla da~ f e s t i v a ' •.}'{~ I
del dio, né alla sua ImmagIne cultuale. _L9- .. ~~~~na. ne~a ."~)',;?~~ [~
antica Roma aveva luogo tra settembre e novem.~re, tutt al ':iiVZl g
pili la septimont{cilis satio (91) si prolu~~y~,. ultima, f~no :'~?1 ,
Verg. en. gi. prtmL di dicembre e l~_ festa ç!,~L1?_~p.1!mon1I::!::l~J!I_dI?) ';;.:: I
scacciato dal proprio regno (che i, ~esegnava forse la chiusura. Qll~ll!.oal siD1!1la,?o .de) dIO, "! j
one, s'intende, è quello di Kronos sopraffat~ il suo attributo più appariscente, la falce,.~!lo~_J2..l!:.9_ dIrs~? con
(~7n:~~1;~~~:!:~~)g.~i,~:r<:~{::[~:,;··~·;·:,t;;.:;r=~.d~aJI~s~uo
. non soltanto,
la,t.ere eglinome
prende'n deve tutto
addirittura naseon-
il Latium (86)-:
tutt~ la buona volontà,. uno strl!-IP.:~g!~_~~~emiy!~:... r;rlltt~,!g,
indi pendentemente dall' etimologia, .i1.,n.:_~.s~(}_§!.gr~r.i9 _. c~~, ov-
~~1~j~ii;;;L;;;:Ji!t~§tta~!lilero, esule, latItante - .tutti i requisiti che in una bel-=- . viamente nel simulacro e c'~ nella festa. c.he_.!~..J.l.§:.r.t~_Q~..!lna
;:':i::ji;;::;E,;:;:;;:;,:.;::::~;~ . . . ; ' servono all'eroe perché alla fine diventi re: e Sa- 14.ngg._§~~~~..ill=lest~~=~hi~g.lç..emJ~J~e, dt ,çy.l..ELP.uQ.. ~i:mo_strgr..~
,.}l!:!.nll · l~ div~n~a, infat~i~ perch~ ~l buon Ianu~ ._~QI>rezzari­
s un riferimento volutamente simultaneo alla SolstIzIale mor-
~~·;11~~1~*0J~,.;":,,\,;,p:~01 SUOI n:- erItI e quahta, _,çondlvI2-~__con lui il proprio re- . te (condizione della rinascita) del sole e alla parallela morte
"',gno, ,no~ SI sa b~r:e se d~l Lazio, dell'Italia, o, come gli . (condizione deil~._rinascitat del ~elIl;~osto sotto terra: 1'1
"':::::',:. ':, '.:.,:.',:" .~lemen~I topografICI del mIto suggerirebbero,' del territorio . ~'. Dato questo, ca!att~~.È~1 dio, E.-9n ci sorprendera
della futura· Roma (cfr. Ov. F. 6, 31: a patre dieta meo fatto che il re Saturnus Ji@ri soprattutto quale eroe della
tjuondam Saturnia R~ma est):,,~,~~tre Ianus ha la proprià agric~itu~a~'En-i;introduzione. dell' ~g~,~~lt~~~ .è anche qu~lJ~,
.. ~se~: ~eg§J~..§.~I}o I anzculus mons) J,~~ovo Eartecipe al re- come ormai sappiamo, ~.elle con<IIZ}On.!.._~.!y",!,~:, Il passo clas~
'gnO' s'Inst.§;lla sul monte Saturnio (87). --..... - ..'-.---.---____ sico è di Virgilio (Aen. 8, 314 sgg.), in cui va ponderata ognI
..Quali erano gli eccezionali meriti dell'esule str~niero? parola:

(84) Lua è u~a di .quell~ çlivi~ità. cut....§Lp.Qt§.Yano_..offJ:i~e..J.e Haee ne mora indigenae Fauni Nymphaeque tenebant
' . VInto' In talI OCCaSIOnI le. armi vénivano distrutte
per mezzo f appare da Liv. 45, 33, 2. , . gensque virum truncis et duro robore nata
. (85~ ~nch~ a questo punto dobbiamo rinunciare ai riscontri . quis neque mos neque cultus erat} nee iungere tauros
.etnologICI tutt altro che scar,si: . ess~ restano inutilizzabili, fino a
", q~é!.nçlo,. qJ-tr.:~L'V~ers() ...lln !Gl'C- preClSO mql.i.acìraillellto storico 'nori si aut componere opes norant aut parcere parto
,di!-D:0strera ~he le smgole e isolate spiegazioni storiche dei singoli sed-rami atq'ue asper -vict'u'vBnatus al"ebai; .
',mItI (com~ e q?ella ~~ll'adattamento del mito di KTonos per Rom~
~ sUPP?StI fattI stOrICI per certi popoli irochesi) perdono ogni ri-
lIevo di 'fronte al comune tema mitico che evidentemente risale a
. '..".:".;::.:·,.:s
.....,.u.·tna .-forma
or.re locali. culturale storica. ben piu comprensiva delle sI'ngole (88) videlicet ab sationibus: Fest. 432 L.; no"!,,i!l'atus ab. satu:
ib. 202. - Presso Varrone (l. l. 5, 64) ab satu e mteso divers~.
, " , (8'6) Pe~ il nc::scon~ersi di Virbius cfr. SChutzgotth. 29: è dun- mente: quare q'uod caelum prineipium. Cfr. Macr. 1, lO, 20: SatU}-
que Il ~otIvo !llitolo~ICO del nascondersi quello originario, e la
i'
,numque a satu dictum, cuius causa de caelo. est.
!";",s.:peculazlOne etImologIca sul Latium è secondaria! _ Sul latere (89) PRELLER, 23 , 11; WISSOWA2} 204 (e m Roscher S. v. 427);
~':'·,::,f ,Saturnus-: v.erg. Aen.. 8, 323. Ov. F. 1, 238., ecc. cfr. anche FOWLER, RF 269; THULIN in RE s. v.. .... .
~'::' p1,?-tgufs.t. ~ons. Ev. ~, 34: 1,Psum eius simulacrum, quod operto ca- (90) Di cui sono consci ar;lrche glI StUdI~SI. che l~ s~stengono ~
e.. 1,ngztur} quas1, latentem indicato . WISSOWA in Roscher, THULIN m RE s. y. L etImologIa e stata de
,::';'>(87) Verg Aen. 81 355 sgg. cisamente respinta da WALDE-HoFFMANN, S. V. ...
(91) Colum. 2, lO, 8; Pallad. 13, 1. Ma questa tarda semma rI-
82 guardava soprattutto le fave.

83

~.'
~ ....
III;~~~J;~~ S~turnus
~
,parentemente audace. N elle superstizioni tuttora vive in
'regnis exsul ademptis.
t
'Olympo, Europa, vi è un solidissimo nesso tra gli escrementi e la
dispersum monti bus altis fortuna, la ricchezza.' Ora, di divinità romane non ve ne
dedit ... sono ._c]:1e .due .cl1e .al?b~an9 nessi, una con .gli escrementi:
5{in:Erss:6.:S:V:Ìrgì1:itfTIl6 è appoggiato da una serie di altri .l.'altra con il con,cime: la prima è precisam_en~ Fortuna,
un'ara (CIL 14 Suppl. Ost. 4281) della quaLe è stata ritro-
vata in un latrina e che anche in raffigurazioni rivela una
funzione precisa legata a tale posto· (95), l'altra Saturnus,
jL~ui tel!illi~~~r la" .gtaggior parte deiÙl"storla-··romana,
l'erario d~U.o §.tg,to(~.6)J.,~asciando da parte ogni suggestio-
ne, re:~té!jl fatto che il dio garante dellaricchezzaagraria-
di o infero:peraltro ~:- còmf_l' abbiamo visto~"e-"giCCThfinieri
. Smno se1l]:Q!:~.Ji~chi - _~.LUrestato ad esercitare un ...Qatr9.:
cirlio anche sopr~_l~,~icE..hezza :QÙbblica sotto for:~§:.~~gJ}~­
t~ri.9:. ,Il tempio-erario' serviva inoltre anche' alla affissione
di.j1~7)~~ggL§._~contra~ti privati: Saturnus, introduttore del- -
.1' agric<?,!!.~E.~ ...~,"delle" leggi. nel su.o niito'regale, anche quale
. c:1!.9. protegge la ricchezza e la legalità.·. ' .." , : ; ". '.'
Agricoltura, civiltà, benessere é leggi- ~ 'piuttosto
il .~9.t.t.(}fo1.ldo e condizione di· tutto questo, coine appare
dalla funzione della concimazione e dalla sospensione tem-!
poranea delle leggi nei Saturnalia - ~.~~ç>_ qua~to il_dio
. (92) P. es.: Fest. 202 L:quod ipse agrorum cultor habetU'T" §~tur.ng~ ___~. il re Saturnus r:?:p.Q!'_~~ntano in modo perfetta- .
;f;W~j~"':;';1;:Vi;~h:~~::i,': ....•• Macr. 1, 7, 21: (Ianus) ab eo edoctus peritiam ruris ferum illu~ mentè uguale . .N'ulla vi è di pili naturale - anche ove la
:'\"et rude'fi!' ante fruges c.o~i~as victum'-in meZius redegiSset, regni figura dfvina di Saturnus si fosse formata dimostrabilmente
, ;Bum. ~o?zetate muneravzt; IbId. 1, 7, 24: quasi vitae melioris aucto-
,,' ',:r: em, IbId. 1, 7, 25: .huic d~o insertion~s su,:~uZoru'fi!' pomorumque
'\,:. . . .. et om.nzum cu,zus.que mc:dz je,:tzhum tnbuunt discipli-
ò:+:.;;,,;,:c:i ;;'·;{·2';·"'.;':;·<·,r;,nam, IbId .. 1, 7, 32. hoc PTznczpe ab InCOml et tenebrosa vita quasi (95) Cfr. «Not. sco », 1880, 394 sg. Questi documenti, com'è
':\;f:,;~\:·".:,.:i,Y;:;;':'::·; ·:,:::::;.ad Zucem et ~onarum artmm scientiam editi sumus; ibid. 1, lO, 19: noto, offrono una piena conferma al passo di Clem. Alex. Prot.
, ;~'i~~~u~;;u~, ~~~s~u~ ~?r), ta,,!,- jrupum q.1!:am }ru0t'l:lUm repert()res.
~::"'ll, .. "t.. H. ':t.:J. .ACi;prrwv eupe:'t""1Jç. xocl. ye:c.ùpytac;; ·~ye:(J.WV... - Ordine e
_;_ .4, fi, 1. ..
"C-' ., ••
(96) Secondo la tradizione sin dal principio della repubblica:
:;.t~::;:;.*c~.:i;J.~X;,::i';; '. ~':KgmstIzIa: Plut. Q. R. 12 :... oÒxe:!vat 1tÀe:ove:ç(av &v &v.&p6mOtc;; oò8'&~tx(av Plut. Popl. 12; cfr. Q. R. 42.
''''~ .~. p6vou ~ao'LÀe:uov't'OC;;, &ÀÀIX 1tLO''t'tV xal atxatoaUv'Y)v ...
(97) Del tempio' di Saturnus si servivano dice Plut. Q. R. 42,
: . (93) Hunc .Romani ~tiam StercuZium vocant, quod primus come cpuÀax't'1jptcj> 't'wv O'U[J.~oÀa((ùv .. - 't'lÌC;; 't'e O''t'1jÀac;; 't'lÌç 1te:pl 't'ò Kp6vtov:
sterc.?re jec.undztatem agrzs comparaverit: Macr. 1, 7, 25; Sed haec Dio Casso 45, 17, 3. - quod post aedem Saturni in aedificiorum le-
po~tzca ,opznentur esse jigme1!~a .et Pici .patrem Stercen potius gibus privatis parietes " postici muri" sunt scripti. Anche l'allusione
fuzsse ads~vera.nt, a quo pent'lsszmo agrzcoZa inventum ferunt alle opes ha iI suo significato: si conoscono i rapporti in cui la
'~;:.':.;:,"'."'i.ii/,'.',:.;" ..';";... ': ut fimo a.nzmaZ'lum agri fecundarentur, q'lfod ab eius nomine ste~-' erudizione romana ha messo Saturnus e Ops, su modello della
c cus est d'lctum; hunc quzdam Stercutiy,m vocatum ferunt. Qualibet coppia Kronos-Rhea; ma Ops è, in dicembre, anche calendarial-
. autem ex cause: eum Sat1frnum appellari vOluerint, certe tamen
.. .1 unc 3.tercen szve Stercutzum mento agriculturae fecerunt deum.
. Utg·Z?ZV. 18, 15; nam Stercutii Ficus, Pici Faunus Fauni Latinu~
mente connesso con Saturnus; e nel tempio di Ops si trovava un
archivio di documenti di stato (ROHDE, Ops, in RE col. 752);
"F~t"';""'0;,';;"";""";":""';':""" e§ fi zus: Servo Aen. lO, 76. ' Cesare aui fece depositare anche il tesoro dello stato (ibid.).
'(94) . . ti miti del Trickster nordamericanosi occupano di
Aggiungiamo che l'unico tempio extraromano conosciuto di Ops
era nella città di Fortuna, Praeneste (CIL, 14, 3007)?

85
morti. Il mito };Qma:uQ, ripetiamo, p.on .dic~ nulla di preciso
sullà"dimora di Saturnus dopo la sua « scomparsa »; ma
sullo sfondo di siniili analogie sembra che il suo aspetto
« infero}) sopra ricordato.assuma una maggiore precisione
dI lineamenti._

5.

I capricci del filo della ricerca hanno voluto che per


ultimo rimanesse il primo della serie dei re latini, anzi,
colui che è il primo per eccellenza e sotto tutti gli aspetti,
/I Ianus: penes Iovem sunt summa, penes Ianum prima (Aug.
civ. 7, 9). ..
Sembra che il sospetto del car?-ttere artificioso di tutto
lo schema mitografico e perfino il sospetto dell' evemerismo
siano - nel caso di Ianus - veramente giustificati. Non so-
lo Picus, assente dal culto, ma ancné:$alurpus, dal culto li-
mitato aun solo momento festivo; eIPauliu$,,:c.he da un' ana-
loga limitazione evade solo nella religio.sltà popolarè; si P!e-
sentano in una situazione assai diversa da quella dI Ianus,
.•~:::.:::.;~~:::..: Noi 'non sappiamo se al tipico motivo dell'Ent-
una delle divinità centrali di tutto il sistema politeistico
~{:·;~[;tt·;({tiX~~);;:~t:.~.,.': i:!:~i;:u,c.k,ung dell' eroe il mito latino abbia aggiunto qualche .pre- romano. Il culto di Ianus è troppo noto nei suoi dati - se
;;; ;j"pis9-zione; ma ~ da ponderare il fatto che il mito greco che
non àltrettanto chiaro nel suo significato (101). - per dover
·.·'G~}!oca Krol1Q.~_.!?-el regno dei morti, non è esclusivamente
·,.;.·.'c,·,,·,'."<... ·,:·.
esser illustrato in dettaglio : ma non si può non rilevare
·':é[reco. Yama in India è prjmo mortale; re, primo sacrifica;;
:;.c,/:·,:,:>·,~};··,::··:''.,~:··:t6re; .. e· divent~_.re del mondo - ora concepito come· oscurQ . in auesta connessione che il culto di Ianus è assolutamente
~,;J:,.;y;,·:·~1::I,/.::...;;'nl·::l come beato - .gei morti. E se- simile è .la :garallela figura continuo attraverso l'anno sacrale, ..non. solo per i. sacrifici
'che probabilmente venivano offerti al dio ad ogni primo~el
!«1:.if\F;~jE:~\~jt~~~~d~i~Y~l~'m~~a::~r~e ~n!'?éf~\ii~rtl~);li:-~f~~:~~~~ mese (102), ma ancora mille volte di piu ,per il fatto, che
Ianus è' invocato in tutti i sacrifici e precisamente pe~ ..
.".... » .... p~.Tç,h~:.e~!?Q.Jul:....~.9_r:: "primo (103). Solo· un' 'ragi6riàinenfò'-'èvefueiisUco .- sem-'
.. nsponaenze .pre non solo presso popoli primitivi della
.:::",. . ;.....:..;....·.:::::.~~eriea Settentri2g~.l~ ._n.!~_él:!.1~h~_ in quel che .vi è di piu
'.:. }i;·'.·~<,minoico}) della mitologia. greca: nella storia di Minos (101) Studi recenti hanno aperto ·nuov-e vie di interpretazio-
ne: cfr. G. DUMÉZIL, Tarpeia, Paris, 1947, 38:11.3; A. ~REL:CR, V~­
'.~.\:;,•. ;i.,,·.:'.:1 UÒ~;~;a~!~i~~~i~~~ »pe~ ~~~::~:~iv;~:~t~:~ sta, Zurich, 1949, 28-40; R. PETTAZZONI, L'onmsc'lenza d'l D'tO Ton-
no 1955, p. 242 sgg. . . .
J

(102) La plausibile ipotesi del Wiss,o-wa (RuKdR2 103) è stata


:;ii{::F<:~:;;\·.··;'O:\'c:·>' (97) Cfr. ALTHEIM, A. Hist, 126; ROHDE, Kults. generalmente accettata.
., ..;,; . .,,";.,..... ;.::,~~: .. ::;;< (99) Per i dati -sui tratti qui menzionati di Yama e di Yima (103) Ripetiamo qui i passi decisivi: et ipsa (se. Vesta) et la-
\'·r:,>V,,:·H. GUNTERT, Der arische Weltkonig und Heiland, Halle 1923, nus in omnibus sacrificiis ~nvocantur: Servo Aen. 1, 292; cur,
: '.'~.'.
::315 sgg. 370 sgg. quamvis aliorum numina placem, lane tibi primum tura merum-
<"':'"
. ·.~.• ~. .'•j!F: . . :. .,,(100) Anche nei
.~ dL"donne, ecc.
suoi tratti ambigui: ingannatore, insidiatore que fero?: OV. Fast. 1, 171 sg.; principem in sa~rificando lanum
esse voluerunt: Cic. de nato 2, 67.
·B6.,.
87
to, non èil caso di dar molta importanza. La bimorfità di
. Kekrops' è, in sostanza,. una variabilità o oscillazione tra il
teriomorfisrno e l'antropomorfismo - fenomeno, come si è
visto~'assaCc'omuneag1i esseri civilizzatori (e di cui la spie-
gazione erudita non è che una «traduzione}) in linguaggio
l'azionalistico). Ma Ianus non è nemmeno lontanamente te-
disseminati lungo la carriera terre-<: r!~morf~,Qg~,9:gJ.1lE~O~.~1uttavia, antropomoITo- - ~oA. q~~!.t§!..
~\;::LS.t~t~; • ~~~~~ Anch~ Ianus arriva esule in Italia e, pre-"'" singolare testa a due volti - sarebbe eccessivo, ed è bene
';?i:};:;;~~')'jç'lS.§!.JIl·~J}I..,~, anche lui arriva via" mare (104); anche Ianus' ,ricordare, come l'ieompleto an.trOpOillorfTsmo~~losse, per gl~
città su un colle che da lui prende il nome, il ant!chi, segno di. primordialità (109), di non perfetto di-
&~~~~~~J'f,~;~af:;f~~2~~·tr~!~tf~~~~~.~[,1'l~~ mons (105). Non solo: ma anche di Ianus si nar- stacco'dalle concfizion("caoiIChe (110) ..Ma il bifrontismo di
~;~/);;:;:.i;,'~;~;;i~)~H?:::):~~~1~0~~6r. che avess'e instaurato un genere di vita pi1i ci- Ianus ---.,; quale che ne 'sia la vera origine (111) - assume,
gente che viveva in modo selv~ggio e bestiale' ~neli;imentalità religiosa romana, una funzione .P.!'_~,C:_~~ e
}~';':;g::;;,;;j;!~<':";7G~~~h:~7~" m viverdes!), e questa sua opera civilizza- del tutto peculiare a questo dio: Janus presiede ai « passag-
:;'t~;:%3::;~'H~~;)Jf.!;!':(~F~~:~~::~fL~~~0?- naturalmente, compiersi, se non per mez- gi}) (cfr. OV. Fast. ,1, 135 sgg.). Riaffermare che i passaggi
troduzione dell' . coltura (107). Nulla ·di Clli presiede non sono puramente spazi ali, confutare la deri-
.ee di chiara vazione di Ianus da ian'Ua (!) sarebbe come voler sfondare
una porta aperta (a parte il fatto che neanche il varcare
una porta è un momento puramente spaziale, ma carico di
significati esistenziali): si tratta sempre del passaggio da
una condizione all'altra - come dimostrerebbe da solo il
pass~ggio purificatore del tigill'Um sororium - di mo§.2..

(109) Cfr. K. KERÉNYI) Die Geburt der Helena) Ziirich, 1945, 18.
Dalla Tessalia, e pm esattamente dal regno pelasgo dei Quali le descrive, -p. es., Empedocle fr. 61 Diels-Kranz:'
oi: Plut. Q. R. 22; cfr. ibid. 41. - I Perrhaiboi erano, per &[Lcptn:poO'(l)n:x (I) xoct &[LcpIO''t'spvoc cpusO''t'oct, ~ouye\l1) &\I~p6n:p(l)tpoc .. ,
<\;;~A:E~~;~~;;::1,D!L;~~J~tcienza greca, un prototipo di primordialità: cfr. Aeschy1. ti.\I~'OO(PU'jj ~OÙXPOC\lOC "Ed ecco che
alla luce di questa considerazione,
:{ 256: appartengono al regno di Pelasgo; fr. 185 Nauck: ado- ~ UctU(:l~Llct una certa consistenzaanche il passo ovidiano (Fast. 1, 103
~:\~':;:;"~,::;-"':':;:;';<'·'r,<fi,ci.:r'Ji"''' corni per bere. è identificato a Chaos (cfr. anche pauI. Fest. 45 L.)
T'AI'Campidoglio e-- al Gianicolo' alludono i versi"vl:rgI- è .èspHcffariienfe--aennIt:a-~quaTé "èontusae quon-
U,LI...I;;,LCUl.C1.'

haec duo praeterea disiectis oppida muris / reliquias vete- dam nota parva figurae (v. 113)! - Non voglio fare a meno
tr,?I.'YYI{Y?I.'~ vides monumenta viror'um: / hanc Ianus pater)· hanc di suggerire, almeno in nota, un altro ordine di considerazioni:
:~~~~;:~:;:~~;:~~.~;1;ii;'I::;,:~;;r:1~:;~:1J-c' ,condidit arcem / Ianiculum huic) illi fuerat .saturnia
non mi sembra escluso un nesso (che però, almeno in' questo mo-
c:, , (Aen. 8, 355 sgg.) - Cfr. Servo ad 1. (357): Ianus in Iani· mento, non sono ~n grado di dimostrarè) tra la figura bifronte
:':hdbitavit. Qui q1LOd una navi exul venit... e un tema tutt'altro che indifferente per noi: il tema dei gemelli.
Ricordo che R. HARRIS (Boanerges) Cambridge 1913 p. 70)
è:t~(~::;-7:~;;f;i~:';;,:~;~:ii;::~~·';.,i·;·''(106) Plut. Numa 19. 10: ~x 't'013 6l)ptm~ouc:; xcà &yptOU Àéys't'oc~ cita un ,solo' esempio africano in cui i gemelli sono raffigurati
.E~~j,~~i'{!:;;~&:~\~;l:j;!;)ji,~.TOC~OC·'IStV ~v ~toct't'ocv ... ; Q.R. 22: ... 't'oòc:; m:pl 't"Ì)v '!'t'ocÀ(OC\l cpu't'otc:; &YPLOtc:; xoct come una sola figura bifronte: è un riscontro troppo isolato e
~E::~'J~1~t:~}~S~MJ;>~:!'.%:~;Ay,6~~otc:; XP(l)[Lévouc:; ~&SO't\l etc:; €'t'epo\l ~(ou O'X1)[L 1..,. [Le't'é~ocÀs x<xt [Ls't'sx60'[Ll)O'sv lontano. Che il tema dei gemelli nei miti culturali romani fosse
'':'~Ò,f~i~:~,,:'':{:\,;~l; (1107)" Plut. Q. R.) 22: n:dO'occ:; yS(l)Pyst\l ' ben radicato, dimostrano, oltre a Romulus e Remus, anche Picum-
Sol. Aristoph. Plut. 773: 't'tvÈ:C:; 8é cpOCO'L 't'oihov xoct ~tcpu1) ysvéO'· nus e Pilumnus.
~:'~;(fÙS~t,72l)~::ìij~~tf;;'~: .'. €'t'spot ~È: (ht v6[Louc:; n:oÀÀOòC:; ~cpeupl!: 't'otc:; ~v&pmn:otc:; xoct &n:ò (111) V. ora la tesi di R. PETTAZZONI ne L)onniscienza di Dio 1. C.
,n; dc:; ~[Lep6't'lJ't'oc ~yocys\l ... - Io stesso ho sottolineato gli aspetti solari di Ianus in Vesta, 1. C.

89
',II I

spunti offerti dal dio lanus alla formazione del suo mito
, umano-regale. Tra le quattro figure della serie,.' infatti, nes-
suno pili di Ianus ha diritto diapparire nelle vesti di un--ra
:eJ' stato dettQ.'J~.h~_!L rex sacrorum fosse il sacerdote parti-
'colare di Ianus (113)., cosa che apparè probabile, benché non,
si possa dimostrare a rigore. M'a quali che fossero le origi-
D.é3.Fl~J.!:!nzioni 5lacrali del re' romano (114), resta il fatto
che i~_sacrificio annuale (e forse ;mensile) a lanus non poté
esser trasferito a un sacerdote, ,c.ne non si qualificasse come
r-e,x, e non, occupasse il primo postQ_n~na, gerarchia sacerao::
tàle- romana. --'-'-'-'~'-"'-"~'- ,
'-~UiiaVOlta fondata su questi caratteri del dio, la tradi-
z~one dèlre--suè funzioni di primo __~~:p'Qteva'- facilmente at-
trarré"nèl1à propria"orbita i soliti motivi del tema dell'eroe
èivÙTzzatore~_~ prenaelldò-li magari inpres,titoda altre1igU~
~~~ffi~~!0}~*~~~~~~~~~r~~~~~~~~~~~~~cio~n~t~in~u~0,
;", in
saréij:"'" re, come Saturnus: COSI l'arrivo d? terra,str:aniera, la posi- J

~i~1'~~~;:~ilf!i"5.Jr:,:;:!,'~7~~~~~~~~~~Ta~~~~~e,~s;e~quella posi.,. zioné di esule~'f'Tntroduzione dell'àgricoli~r'a:'~e_GG-:)jjd è an-


;'~~~';è~;::;i;;L':}d(\/~ }~zibhe iniiziale nel culto sia la causa o invece, chissà, la cora-e'sempre prudente ricordare che no! ignoriamo troppe
:~:':;::'Cc?n~egùenza di un'idea «mitologica». Non siamo, infatti, ~ose dell' arcaica religione romana :per" p'oteresc1udere~,_,éhe
;,::,:';;:::~i,;~l/,~,l':"';""!:, ,: ," Q,rizzati a trascurare la circostanza che uno dei, nostri ~TIche' tall1Ili di questi elementi possano aVer ayuto un fon-

:L':N":;:'.:<;:~:';;:::"""':i~d~c~~~nti cronologicamente pili antichi sul dio 'è'Ùn'espres- '. cianieht6'iiel culto di lanu~(115);, a noi, J2er esempio non
:,:::,;,;,:',,-,,c:, "l,:,'," "",_'" ',·slone,,·del carmen Saliare che lo definisce creatore ,e dio :r:isulta" alcun riferimento agrario nel culto di Ianus;, ma
:"'.'''''',;"",;':,;;"-~",,,,;--" ':" :,:>~l.egli dèi- (112). L problemi telatlvi ai 'rapporti tra «crea-' guale'sl"gÌ1IIfcato avrà il fatto che l'offerta, sacrificale '!lar:"
:P~~~;~;;i~:': :àc,}òri.»,- (<< esseri supremi») e «civilizzatori» -:- se si pos- tlèòlare di lanus - lo ianual ---: èun libum cioè una focac-
";"~,-""".""",,-,',,,, sàno, ° meno, tracciare limiti netti tra t due tipi o se l'uno cia fatta, di far, primo cereale coltivato a ,Roma, il cereal~
;,~;::'t::",-,~,;~,..<;i;"::.;:"",:,",,d,erivi dell' altro e quale da quale - sono ben noti agli P~!:.~~_~~!~!lza '<i.~unto di vista sacrale (116)? ,-
;!f:~;;;;:;::~;~!':,;:i::;f:;;i;'(i'"-'-"''''''\''-.LVOJ. di storia delle religioni e' di etnologia religiosa, che
,'L";'::-',:,',:;;,:";',:,'·; ;""'V,",,"''''''' non restano sorpresi a vedere che a lanus la tradi- 6.
attribuisce entrambe le funzioni... E vi è di pili, sia
, Cgmniut.a.Ja minuzio~a ana1isi denaJr:adizion~ e la,5~oIl-
eJ. çh~ ,:rjguarda la confusa fjgu.ra ,di creatore~civiliz-, ~ . ,.,l
'frontazioIledei quattro re con le quattro corrispondenti di-
: di varie civiltà, che spesso assume anche una te;za vinifà,q~,aii sono ora le conclusioni dle--'né--emergono?~--'"
sia per un ulteriore senso della valenza
(113) WrssowA, RuKdR2 103.
;~{1~~~~[;:;~:~::~;:':;; ;~.~~~~~~~ Un passo finora non considerato di PauI. (114) Cfr. Schutzg. 28 sg. ,
(115) -SOlo . in nota oserò' ricqrdare, p. ,es., che l'unico altro
dice esplicitamente: cui (sc. lano) primo
,',"A"'":."""';,',",,,', : " " , ; " , , , ' sacerdote qualificato come rex nel mondo latino - il rex N emo-
'"supplicabant veluti varenti. rensis di Aricia - è al servizio di un «dio» o «eroe» arrivato
,',Ma nemmeno co~ questo punto si esauriscono forse gli da terra straniera che «si nasconde» (e che inoltre forse aveva
raffigurazionibifronti: L. MORPURGO, «Ausonia »4, 1909, 109 sgg.):
~';!":';:":";:'<';::;', ' , '---"- - - - - Virbius.
;""..:;:""""",--,,,,:,:,,':':,~;.{i.h.~,'r::2) Varr. l. l. 7, 26; Macr. Sat. 1, 9, 14 e 16; cfr. Paul. Fest.
(116) Ianua~ libi genus quod lano tantummodo delibatur:
PauI. Fest. 93 L. Cfr. Ov. F. 1, 127 sg.: Ianus cui cum Ceriale
sacerdos imposuit libum farraque mixta sale; e ancora Iuv. 6, 386.
91
confermano l'impressione
~2~:~~:~~~~~~,~:~j>~~;[~~~~~.fJJ~t~~~HI)i.J. :~.Icipio: . la·· tradizione •analizzata, tale' Q}:'dinamento ,festivo e costituisce di per sé una prova della
:",U;~~J..J,!,çJ.J.l. ente frutto di una compilazione artifi- J?rdiva elaborazione della serie i cui autori muovevano -
:'.i.l:t;;,:;Yi:iJJ.;:,lt:'i:'oZé;:f;j1~~:i~·::l;.;,;'1, ·v~ente. r~ce?-te. ,Ma ora siamo' in gra-' non piu, ormai,dai concreti-fatti culturali, ma - dall'astrai,..:
"'.' ..... , . .,:."" J. . motIvI dI questa impressione e di- ~a.içlea che. Ianus doveva essere pr!mo ad ognI cosTò-:crr=-
'111enticando che il vero significato di Saturn:us ·er_~,._:Rroprio
~?n' essere «anteriore al primo». .
Ma se. ~9:_ç~p.1J?D.~~~(?ne mitografica risulta artificiosa e
!~I'9~ - e di questo nori vi era dubbio, benché nessuno'-fi~­
nora abbia addotto delle prove per affermarlo - molto :Qiu
jmport~n.t~,tAL!tsultato positivo: che cioè gli elementi di
-'e
qU t:!llo schema artificioso sono invece antichi autentici o
per lo meno ~~gg§:1L l?~ . ,~J.lti.che ed autentiche ,b'aslreligiose.
'l'ali basi si possono ' - astràttamente e'i"fini 'sCIentifici-=
çirC9E)ç.I'i.Y~.r:E?"col!!.~quell:e,sp.!..!i,enza religiosa da cui scatu-
'r:~sce} in_,~p:gr9:~. .:r:l:.!-:lp:1ero ,di civiltà, il tema mitologico del--
T.?!.g~ cj,vili~.~!!~!2~e.:. A questàesperienza risalgono tutti i
singoli elementi della nostra tradizione. E la garanzia della
loro autenticità sta soprattutto nella· grande varietà e mol-
teplicità4elle ,concrete espressioni che essi danno a quella
esperienza fondamentale} espressioni che,' non riducibili a
formule razionali, non possono esser attribuite alle elucu- .
brazioni degli eruditi ,antichi .
. Tutte e quattro le divinità che la povera formula mi-
tog!'~nça riunisce nella presunta successlone'''deT-prirriI-re
latini, risultano. dal complesso dei lo'ro'''mI'tie culti' enÌinen-
,f~E1ente~'~adatte ad' ~~cog!~i:~ ~!!.,_,~~!~ a<i.~~iIrrier~:·asvor.
..gere e variare il tema dell' eroe . culturale. Quale per un
verso, q~ale per un altro, .f~~~_e quattro-portano in sé la
Cé!r,.çlJteristica ambivale~za di colui che, per fondare le con-
.. di~i{jni umane, deve . partire - secondo'le leggi di~ Un 'pen-'" "'.
siero mitologico largamente documentabile nelle piu varie
parti della terra - da, uno stato anteriore all' ordine. Questo
stato anteriore all'orciine può esprimersi'.suipiani piu di-
y:.ersi dell'esistenza. Socialmente esso .è . rap-:pl:~se~dai
.f:uorilegge, quali i briganti ,(v. sopra a p. 45) o gli schiavr-
jli~turnus .. Silvanus}, ...9r§.-.9:.~! portator! .. dL 1Jn.é.l._ciyiltà,p.r.~a­
;;:};~'i:;~"~::~.f1.:r\l\ii[ar'S,· . ' Sec:onqo ~na variante' della tradizione Faunus è figlio
gricola, quali i pastori (Faunus): calendarialmente si espri-
anzlChe.di Picus! (D~on. HaI. .1: 31, 2. Appian. reg. 1, 1). i!ie-nel1a-'sospensione dell' ordine che· precede il nuovo an-
t\~:~5i;t~~;~t~~;"ç.ò,st·r,u·zio~riçe-;;rtl c?~ 9-uesta e la tradlzlOne pm antica, anteriore 'nojE~~~~:':ls, Saturnus]; sul12iano della natura esso è il pre-
.·C .~tlf,lelOsa della serie genealogica!
umano, ter~~,J:!l_<?I'fo .i~icus, _~~.~~~~.L9__g?:9..~,g,gg§Q_. (Ianus bi-

93
3

Februarius

-violenze s,essuali (Faunus) o in una li-


~":~~~~~~l!&!~~d~is~o~r:Qd~in~-·a~tl:~à7.-.~àlloste'ss-o- tempo . (Sàfur;.. :
--------deil'---------culturale si'
}~,,5:Q1!~.§!llgj:.ill:ill!~@Ul2..l:!.!L;@..!~~~~S:!g~1.. in una fase àuro-'
-l'aIe, dell' esistenza umana: ess§l ,P~~_C.~_?__P_~Ò (~}8) apparire. Nel sistema calendariale cliRoma arcaica l'annQ, com'è
ançhe come·caI2Q§..tJ.pli~l..Jl1!§!JL@Raiono, infatti - ad ecce- , noto i'ncominciava con il mese Martitis, marzo. _ Di que-
zione -di. Ianus (tuttavia pater e parens!) - i re latini, es- sto f~ttc;praticamente non vi è alcun dubbio: basta consi-
sèndo antenati di Latinus, capostipite epon.iillò-dei Iatii;I derare i nomi dei mesi numerati che da Quintilis a Decem-
i, Da questa loro qualità di antichi antenati dipende certa- ber si regolano seJicondo la loro crescen~e dista.nza da mar-
mente anche ,la vecchiaia attribuita ad alcuni di loro (.Sa;.. zo. La prudenza tuttavia non nuoce mal, e nOI ~e~ vg,1@~
turnus, Silvanus). tieri ridll,ç.ian:lO_J~a:ff~_:r.maziq~-'preced~!~Je a termInI pIU 11-
Per ultimo resterebbe il problema della loro regalità. ffiita.tt:'dicendo, per esempio, che'« tra i sistemi calenda:
N on tutti gli eroi culturali sono re: il tema mitologico esi- 'riali» di Roma arcaica doveva necessariamente trovarSI
'§te- anche in società che ignorano qualsias! forma dell'or-' «uno» imperniato ,su un inizio in marz() .. A qu~sta pru-
i gariizzazionemonarchica. Dove però la regalità esiste, fonte' de~nza, magari eccessiva, ci spinge la conSIderazIOne che,
di ogni Istituzione .e di ogni ordine Dgn può essere CiieIT in realtà noi non abbiamo una prova di certezza assoluta
re;'Perèiò~l:iièllè(sdCiètà che conoscono laregalità, «primo per a:ffer~are che' il cosiddetto calendario di urna. si .re-
.!'!
'7i l'e );, «fondatore»~ e «civilizzatore» coincidono e il re mi- 'golasse in' base a un inizio in marzo (1). ~L.EIU antICO c~;

I l tologico (119) ,è pronto 'a caricarsi di tutte le ambiguità che lendario romano che .possediamo, - .g2:!~Q~ precesareo dI
, l_ ~ontraddistinguono, i ;primordiali instauratori dell' ordinata
Anzio, incomincia già con gennaio, contrariamente alle
, J§si~1~11~~~éh.. antiche supposizioni (MOMMSEN,Ro~. Chron;~ .B.erli?ll
-=. 1859, '103) che attribuivano l'introduzIOnedel~ InIzI.q In
gennaio .alla rifo~a giuliana; qua?~o. all~ testimonIa~z~
da' cui SI deduee;o lnVec.e'ì'" c.he tale -.InIZIO -S:l.a stato SBJJ.C_t:_
so]o' nel corso del 200 'Sec. a. C. (2), esse si pres~ano, a rI-
gore, a dubbi, in quanto riguardano .soltanto l'e~trata in.-
carica, dei magistrati che variava amplameJ],te nel corso dI
(118) Studi piu estesi sono destinati a chiarire l'origine e la
determinazione culturale delle funzioni di capostipite o antenato
attribuite a numerosi eroi civìlizzatori.
(119) Ma, a volte, anche antichi re realmente esistiti, intorno ~1) Cfr .. la po~izionedelWIsso:v;.A, ~he'(Ru!idRs 109/4) non ri-
ai quali si formano leggende cariche dei motivi connessi al tema tiene affatto COSI assurdo - come lo .rIteneva l~ :Mommsen - che
dell'eroe culturale: il caso piu caratteristico è il re Nyikang degli . sin da principto gennaio" fosse consldera~o prlm? mese. .
Shilluk, la cui esistenza storica è sostenuta dagli etnologi (cfr. (2) Liv. per. 47: Consules anno qU1/r:,gente!~r!w nonages~mo
W. HOFMAYR: Die Schilluk, ModIing bei Wien 1925, 45 sgg.), ma a cui octavo ab urbe condita magistratum / kal. %an. / ~mre co.eperunt.·-
. la tradizione attribuisce tutti i caratteri del «primo re-civilizza- Cfr. Fasti Praen. a. d. 1 genn. -- Cassiod. Chrcm. ad anno 601, p. 616
tore ». Momms.
94 95

'.:,4
.~
·;,~,~0ì%~~tJtI~:.~~.,,;.~,j,;j
.~': ~::~f~~~~.;:~~.··:.'....~
'.. '" ,',.:'"
.·,;i,}
,
.. ··':"~·::'::;:;·::'·:f~:. ~~"'.-::-;'

.• ~~t!a~:i~I~~f:}~i~t~ìfi~a·_i...;!d~i~~~~~~~..;..Q~~~,~,'::I:~
soIOì~'?g:eher~lé;"'jiià:,~aI1che. particolarmente nei rapporti,.,
Il problema. che in. quest'occasione vogliamo soilE~vare .c,.
è semplicemente questo: per g'!!:E~ ragione i romani ~O?
parte di loro - hanno situato l'inizio dell'anno in marzo? ) ,
, çH~'LHiJE:rnpO',:' 'occupa ,seÌnpre un posto iniziale' .( v;.. sopra:::"') , Di spiegazioni antiche ce ne sono rimaste alcune, ri-
- . ap<,8!Y.-:':Restà sempre molto probabile, a nostro 'avViso,':,': conducibili, in sostanza, a una sola. §~, infatti, J:!na glossa
'che'là.riforma.,ca:Iehdariale arcaica (<< numana ») del 6°~5"<'" di Festo (p. 136 L.>-~:p.uncia la tesi (d'origine varroniana,
>~s~é~,a:',C;,(4)abbra sanzionato Irp9~sizione iniziale di ,mar-' cfr: Censor. 22, Il) se~~~Q:9_....s..l!iMartius men,sis initiu'f!/-_
:,~zoi~;,;':::sareqb~,.jI1fatti, troppo strano . ". .,,~ Q/!/-ni juit eLt!!!..LatiSLet post 1]'9.1!lC!1A.,ç9J1-dAt.a'fi},.!1uod ~.~Jl?ns
, ',',.',«:JIumana», ·pur cosi aperta a riforme, avesse as.s~gp.é!to, erat bellicosissima., mentre altrove (Serv. Georg. 1, 43Ltro-
;' ,-at"Ihesi (numerati) una posizione calendaria,le in fiagrq:çtte·:::" . vlamo ~he Ma;tiu~" ~utem anni princ~'R..i~m}l.fJJLe.Te volue-
:'~oritraddiziohe con i loro nomi, - ~.~ è, E~~,.~~~~pìo,pos=' " 1:u11t'p~opte-;' Ma!j~.. §?!:..q,e gentis auctorem, J~ __ ,g.~~.J~~u:
sibilissimo quel che sostiene .A: VON BLUMENTHAL, (<< Rhein. là'iiòiiC diversenel motivare l'importanza del dio Mars (o
M:us.)} 90~ 1941, p. 312), che cioè prima della codificazione .- "qualedio preferito di un popolo «bellicosissimo» o quale
le diverse comunità esistl.tesul suolo romano avessero si- capostipite divino), concordano nel dedurre da ~esta la.
,!Sterni calendariali diffèrenti, uno dei qualiÌnizrava-l'ariilo posizione iniziale del mese lVIartius. Ma noi moderni sa-
kgennaio, l'altro in marzo e forse terzo agosto (5). un In remmo, se mai, piu disposti ad accogliere la tesi antica in
, . Tutto· ciò, ai nostri fini, è di secondaria imporlanza:--. termini rovesciati: l'importanza ·di Mars potrebbe, cioè,
mentre l'essenziale è di constatare semplicemente che In.' spiegare tutt' al piu, perché è stato dato il nome. di Mars
un Eeriodo :molto antico marzo era il primo mese dell'an- a quel mese che e:ra" considerato come primo mese del-
"~no" o,_,com'è probabile, nel calendario ufficiale di Roma, o l'anno... .
~ almeno in uno dei sistemi calendariali romani. Se i nomi Quant() agli studiosi moderni, essi per lo piu neanche
dei' mesi -numerati escludono, come abbiamo "detto, ogni si sono chiesti la ragione dell'inizio calendariale in marzo; ,
dribbio in proposito, è quasi inutile ricordare la conferma i pochi che l'hEl:nno voluto motivare, l'hanno fatto con leg- .
che la: constatazione attinge ai riti del 1 marzo: il rinnova- gerezza, senza peraltro attribuire alla questione alcuna im-.
lB.~Jl.!:.~§_:t;,:"aDJ.i_di. lauro sulÌe porte dei flamini, del rex, portanza. Cosi W. WARI>E FowLER ,(7) si accontenta di ri-
9~lL~~.S;1!I'i.u~el tempio di Vesta e il rituale spegnirn.ento .: •. ~ cordare il rinnovamento primaverile della natura e della
"e rjaccensionedel fuocòin quest'ultimo (6) sono, con tutta ' ' vegetazione. Gli altri, anche coloro ai quali dobbiamo le
eviàenza, riti di capodanno, - e,' in questa connessione non ; piu importanti osservazioni sul calendario romano - un
c'interessa se anche ad altri giorni dell'anno sacrale roma- <I , MOMMSEN, un WISSOWA, un ALTHEIM, un NILSSON (8) - 'sor-
no (tra cui,peraltro,figurano le Idusdi ;marzp!) si con~ .. volano sulla'Questione... ,
'l'iettono 'i'fti"'ciì 'anaiogo carattere.
(7) The R0'Yi1::arl-, F)J$.t.i'pals, ,Lorlclop-.. 18991.34 sg., citando a~che
(3) Cfr. le tabelle in O. LEUZE, Die rom. Ja'hrzahlunu, Tubin- . Ov. Fast~"3;"235 sgg.cl+e anticipa in qualche modo' la sua sp~eg!l-.
gen, 1909, 350 sgg. zione. - COSI del resto, anche il GINZEL, H andbuch, 2 (Lelpzlg
(4) Per il problema della datazione del «calendario di Numa» 1911), p. 170. ~ PH. 1p .. Hl!~CHKE, Dq,s .~~te rom. Jahr, Breslau 1869,
rimando provvisoriamente alle dispense pubblicate del mio corso 9 anche se in ternum plU «solarlstici », aveva accennato a una
universitario Introduzione allo studio dei calendari festivi, Parte II s~luzione sostanzialmente' uguale, parlando della «positiye Wirk-.
(Roma 1955), p. 128 sgg. dove si modificano, nel senso di una mag- samkeit der Sonne l>. ,

giore prudenza, le posizioni sostenute in Vesta, p. 20 sgg. (8) M. P. NILSSON in Strena Philo~. Upps. (Festsskr .. perss01!-'),
(5) Per l'inizio in agosto, v. sotto' a p. 122 sg. 1922 136 a proposito del problema del decem menses, dIce che In
(6) I dati sono noti: Ov. Fast. 3, 135-144; Macr. Sat. 1, 12, 6; gen~aio ~ febbraio non si lavora sui campi. L'inizio dell'anno coin-
Solin. 1, 35. ciderebbe dunque con la ripresa dell'attività. '

96 97

7
rieri - uno stato eccezionale e no~ la normalità s~ cui
potesse fondarsi un sistema calendarIale. Quanto al rinno-
vamento della natura e della vegetazione, questo è un' e-
sperienza vagamente poetica, non un fatto d'importanza
concreta, specie poi .nell'Italia centrale~ d?ve ~arzo no?
rappresenta un netto taglio climatico. ~_,l?!~Il:!-a _.'Y.~E~<§:~. pero,
l'inizio, dell'anno romano non s'inserisc~ n.emmeno _ne~la._
til2ologia sopra abbozzata: lontano dalla st~gIOne della mIe-
titura e data la mitezza del climadell'ltaha centrale,. nem-
,:g?:~2f;~·I;~':·D<{~";5(7<stériza del CIO . uò essere er i agricoltori, . meno c;rrispondente a una ripr~sa dell'attività a,grarla d~­
: 'la mietitura o, piu raramente, l'inizio dei lavori agrari IO};, po un lungo periodo di forzato rIposo, lontano, d altra par-
::~D;~f\\~·;}~·~:i;'::~~,;\:ii· J2~~ i popoli cacciatori~ raccqglito~_:g._S~~_ÈJ~t0..f!!:.. te anche dalle crisi solstiziali, esso presenta ~n problema
matico che, determina le condizioni della caccia e della i~barazzante e richiede una spiegazione p~r~lColare .(l~) ..
,,' r:,àcÒolt~,. per i pastori l'uscita o il ritorno delle greggC~o Condotti ancora da esperienze comparatIstIche, nOI sla-
'. ':là:-tosatura . delle pecore ecc. Vi sono casi' iIi cui l'inizio .roQ",P9:r:'té3,tL.E,9:,.gs~9.ervare il cara.ttere. d~ll'ult~m~ mese del-
dèIf'.anno è Tègato a un fatto astronomico (levata eliaca di t anno: in una buona parte del caSI, lnfattl, l ev~nto che
. ll:g. a costellazione, solstizi ed equinozi), ma quasi sempre determina-' Flnizio--aell'anno, ha luogo n~n. ~el prIm~, ma
si può dimostrare che in simili casi il fattoàstronomico .. precisamente nell'ultimo mese. e l:anno~ :n}~la dopo Il ve- i

'viene scelto in funzione dell'importanza essenziale della, rificarsi del fatto o del fenomeno ~!:l_~Ul .Sl fon~a la. sua .
l struttura. Ciò,' del resto, - a parte ognI con.slder~zIOne
!

stagio.1.1~ ~n 'cuì si verifica (11); ammettendo però che una


crisLcosmica: possa determinare l'inizio dell'anno anche religiosa -.:. è logico, specie (ma non solo) dove l ~esl han-
'pe,nza':alcun,rapporto con l'esistenza economica del popolo no un' carattere lunare e non esist~ ancora un .lntercal~­
-·taJeselllb:ra la, situazione presso diversi popoli che cele- zione·-·ciclica regolare: l'annq comincIa con l.a prima l~na­
brano un ca:Qocia.n.no 'legato al solstizio inve~nale _ con ;;~e, ma }2er stabilir~ _quale sia 9,uesta prlilla ~ur:~zIOne
l' aggi u:ngere '. qu~sti" casla-quelll precèdèiitr "ab biamo pra- bisogna 'prima aspettare il fenomeno ap~uale ,~e~l~lvo e
. ticamente esaurito la tipologia dell'inizio dell'anno. E al- poi ancora il fattO' lunare che determIna llnlzlo del
lora, appare in piena luce l'inconsistenza, delle' spiegazioni mese (13). . . t" e
.finora off6:te per il capodanno. romano in marzo. Per im- Accettiamo questa osservazione comparatls lca com.
p.<?r!ante .che_JQ§~e )a, guerra per .gH antichLlatini-, essa .era semplice spunto. eurjstico; n~lla ?_i __:~_~ta._~\ __ So~topo~rEL:l:
pur sempre - per loro come anche per i popoli pili guer- _..... -d' f bbraic5 a: un'analis1-serrata nelra speranza dL,tr.o
lnese l e . h" . '1 mese
varvi la chiave del nostro problema. E pOlC e OggI l

(9) Anche per quest'argomento. devo per ora rimandare alle.


mie dispense universitarie citate sopra in n. 4. (12) Escludo senz'altro la spiegazione per. mezzo ~ up. m~
(lO) M. P. NILSSON, Primitive Time Reckoning, Lund 1920, canico influsso culturale. (S. LANGDON) Babylonwn Men? 0fJ1,.es a ..
268' sgg. . su
t'ne Semitic Calendars) London 1935, 64 presuppone un orl~e 114
(11) Esempi in NILSSON, op. C., 275 sgg. e altrove. Si pensi 'alla mera come per molte feste greche e romane [v. p. es., p. , ,
l~vat~ eliaca del Sirio, nel calendario dell'antico Egitto, scelta. ori- 117 i28 ecc,] anche per l'inizio dell'ann?). R P.ARKER The
gmarlamente per la sua corrispondenza approssimativa con nni":. ' (13) Questo era il caso, co~e l'ha dImostrat?ù ~ntico si~tema
zio dell'inondazione del Nilo, fattore decisivo di tutta l'economia"
egiziana. Ca.le.ndars of ancien;oEgife~d~~c_a:~u~~o, (~~~ P~iÙ lunare) inizia
egIZIano. - g .:",:q.9§L.:.~•."..,..--_._._._ . . --.,~-"
l'anno dovo ~r_7~o1stIzlO .Inve~nale:
98
99
sistenza della tradizione romana (cfr. Ov. Fast. 2, 685 sgg.;
Fest. 347 L.) che considera il Regifugium come una com-
lnemorazione festiva dell'espulsione dei re! - se non fosse
confermata da un esplicito passo di Plutarco (QR 63), se-
condo cui in quel giorno sT--c'elebrava \ln sacrificio tradi-
_~i9~~f~-_~a.~ ç§m!tium,' dopo il quale il r~ cbrreva-viapre-
cipitosamente dal Foro. Certo, sapendo 'solt'anto questo, è
. iID:PQ:s§P?ilL- e probabifinente lo resterà sempre - inter-
p!,_etare.la festa nel suo pieno significato. Sapessimo' al-
meno - come nel caso di fughe rituali' greche - il desti-
,esser:;certi' che - se la nostra ipotesi di lav'oro r natario divino del sacrificio o il suo oggetto! Ma essi non
- 1'" d"" . . egge-
,,- _~r lllamento festivo· di feb1:iraio nel calendario a '. trapelano nemmeno indirettamente dalla documentazione:
contiene ·l'indicazione che cerchiamò-:----- rcalCO
perciò è arbitrario ricorrere per aiuto ai riti greci meglio
. .' N çm sarà :r:emmeno necessario di procedere a un' ana- conosciuti -- i Diipolieia ateniesi e il sacrificio dionisiaco
, liSI completa di tutte le feste di febbraio Infatti se i .~. di Tenedo (14) - dove proprio questi elementi (dio e vit-
.. del 1 marzo (e quelli, forse anche piu antichi dei15 rhI tima) ci conducono sulla strada dell'interpretazione. Quanto
zo festa _ ' . '. ' mar-
l~ 'Id ~rIma, a mIO parere, che dI Iupplter, come tutte 211a presunta (e, malgrado la differenza della formazione
. us - dI A?na Perenna!L danno un esplicito rilievo al del nome festivo, presumibile) analogia romana del' POP,li:..
11l9..:rpen~0 ~el_rIr:novamento annuale, alcune feste di feb- , fugia del 5 luglio, nel cui rituale Varrone (l. l. 6, 18}no'-
b~aIQ.J'!yelano dI ess~re i:q y,n rapI?Q[to_ di inconfondibile tava ugualmente certi vestigia fugae) essa non ci serve, da,to .
èpend~nza da. quel rInnovamento: esse sono feste di fi _ che di questa festa sappiamo ancora meno che dell'altra-o
..ann~, ~n t!1'nz'lOne dell'inizio in marzo. Per esem i ~e. Si comprendono allora gli sforzi comparatistici che _, erp.,k
~ EguIrria h sItuati
l all'ultimo
- giorno .
disnarrudr~f'~e-b--b~~~'
~m_~,~_~ ~~_
sono c e a 'saldatura-d.ell'anno vecchio al nuovo' ~
..PÈ..
ralOo} non nenti studiosi compiono' per uscire dall'impasse dovuto
alla scarsità dei dati. E' nota la teoria del FRAZER (15), se~
a1?-che alla -vigilia delle _Idus di marzo si celebra'cin~ condo cui il Regifugillm~-conserverebbe le' tracce di un?
dallo .ste~s? nome, 'di' modo' che i due Equirria incornician; concezionedelf;--regaÙià'Tempòranea; anno per anno il, re
~~ u:ndicina l.una~e.ch~ va dalle n?tti oscure di fine-anno ,~Yi:it)j)e:._~q:~tQ,.,girp._9~§1:r9:re con una- ga.r..~,~di corsa (fa_ce)
rImo lenIlunlO a---carattere-'-dr-ca odanno d Il' il sUQ~~Y1-gq!,e,_.:Rer poter coy!se.r~~_~~_JJ trono. 'Ma a gare'la
,.nostra tradizione. non accenna neppure ~J_ Ciò che è' 'ancora
pIti:-Jrnpol'tante,-.Jy,pere non' sì-gniftèa-ÙlB,ì- correre in)gàra
.! currere) , bensl solamente .fuggire. Lo stesso studiò so . piu
'tardi (16) ~sostituf a auesta ipotesi un'altra: .sisarebbe
tréltt~tQ_.gi --u-n·~!!!9c~-khtg~~ de~!gnato per il periodo in-
tercalçìre che s'inser~,-:_a,:,~~~(;l.t,!.?:~~~~e tr:a i Terminalia del

(14) Per' i dati su queste feste V. M. P. NILSSON, Griechische


Feste} Leipzig, 1906, 14 sgg. e 308; L. DEUBNER} Attische Feste}
Berlin 1932, 158 sgg.
(15) The Golden Bough 23 , 290, 308 sgg.
(16) The Fasti o-f Ovid} London 1929, 2, 499 sgg.
100
101

/
in questa connessione c'interessa e c~e. app~r~ suffi-
centemente fondato anc~ senza l'':liuto dI lpotes: Integra-
tive. Volendo rtdurre le teorie del FRAZER e dell A~THEIM
all'unico fondo che hanno in comune, possiamo dIre che
! esse"concordano"'nel "ritenere che il Reg}f~g_i.1!.~..!osse legato
,'~=ji1i~~:~~fI-s:Lii!~~~Le,_,~t~lLuegalità, O~a, il rex. sacro~~rr:"
'~1~~:~~~~~~~~~~r;r:-affatto di un «mock..king'}>'," 'sotto l'aspetto sacrale rappresenta effettlvamente Il re. L, OpI-
cui tutta la 63 a «questione roma:;. nione generaimente'_~~.~ft1!..~~.~ che tutti gli alti s~ce~dozl ro~
;rijrerisè,e; inoltre, com'è noto, il Regifugium era una -m'ani derivassero da una divisione delle funzIOnI sacr,ah
., . mentre l'intercalazione non aveva luògo:"in originariamente tutte detenute dal re, è indubbiament~ In-
gli, anni; e, infine, l'analogia del rex Saturnalicius è fondata: certo il re - che nell'Italia arcaica non posslan1o
piuttosto azzardata, per i tempi arcaici, dato che le notizie immaginare se non éome capo anche nell~ .gu~rra - non
relative non risalgono piu in là dell'età imperiale. Anche poteva sottostare, per esempio, alle intE:rdlzIOnl c~e. ~ete:u:
F .. ALTHEI~ (17) ricorrE? a paralleli etnologici (il regno minavano ogni minuto dell'esistenza del fla:n en ?wl~s, NOI
,afrIcano dI Mon~matapa) -!2er s12~Bare. il R~gifUgitgp,-Ìll.
pase a upa. fU~!Qpe partIcol~;rg_...çl~L~r§_.ç,Ve rappresente-
non sappiamo né molto né poco della monarchIa romana)
praticamente non possiamo esser sicuri 1,lemmeno se ess.a
l
I

rebbe una proiezione di vicende cosmiche; è vero che, con- sia mai esistita: ma che il rexsacrorum rappresentava Il
trariamente ai' fatti etnologici, nella festa romana non vi è re nel c~mpo religiQ.~2.z... o per lo meno l'idea roma~a ~ella
traccia di un sacrificio del re stesso o di un suo sostituto . -;egalità sotto il suo aspetto sacral.e, è si:~ro anche :n~lp~n­
umano,ma il rituale della fuga, in quanto «it represents dentemente da ogni ipotesi stOrlCO-pohtlca, perche, e Im-
a compulsioh,' a pressure and, therewith, 'a humiliation of plicito nel nome stesso della sua caric~ sacerdotale: Ora,
the king », avrebbe preso il posto di un originario sacri- tenendo fisso questo punto, nel Regifugl~m - . per 19not~
ficio (18). Quest'ipotesi - il cui autore ha ilm'erito di avere che sia il suo significato globale - .]20ssramo rIlevare due
messo, .in rilievo i legami tra il rex sacrorum €i il tempo momenti chiarissimi. L'uno è che la festa ~ .un~ del~e du:
,( sue funzioni sacrali alle Kalendae nel mese, .al principio ~~Ì;ehe nel cal~n<i~E!9 arcaico cadono su ?IOrnl parI. \19), .
'e alla fine dell'anno solare) - non è esplicitamente con- 'e-datò·"cheiCg:torno successivo non è festlvo, È:p~slZl?n: ' '
.tr.§!..ddetta dalle nostre fonti, ma è indimostrabile: non sarà ~egQI'!L~__deJ1."festa non _~i spiega con un~ funZlOn~:
certo il, vago r;arallelo africano a darle una consistenza di
prO-v-a.'
-,-o:1' bensl necessariamente
Vlgl la,
con la sua dIpendenza ,da
. . l' d l 23 (20)
. - festivo - preceden~e..:. __ .L.!~_rmlna la e _ ,.. =-
" Rinunciando a un'interpretazione integrale e, data la ~;;;~i;-~-;;;i;;S(;qufrlp;éi1dere la: discùssfò~e; sui· Terrru;,a:
scarsità della documentazione, necessariamente ipotetica lia: solo imponendosi forzatamente. la ~~clta,. glI studIOSI
della festa, ne metteremo in rilievo quel solo aspetto ch~ della generazione wissowiana sono rluscltl ad Ignorare che

. , è
(17) A History of Roman Religion, London 1938, 173 sgg. (19) Per l'altra, gli Equirria d~l 14 mar~o,. la . SPleg:i~~~~ il
. (18) Anc~e G, ROHDE, Kultsatzungen der rom. Pontìfices, Ber.. data dal fatto sopra ricordato, che ,l d~e Eqmrrra ICl~~~~ di Anna
1m 1936, 103 e sulla stessa strada: «Offenbar handelt sich um das eriodo di passaggio tra la fine dell ultImo mese. e. e
Ende des J~hresk6nigtums; nur dass der K6nig in Rom nicht er.. ~erenna (originariamente capodanno?), per C~l Il. 1~ :n:arzo, ma
s9hlagen wI~d, sondern die Demtitigung der F~ucht auf sich anche tutto quel periodo, costituisce una speçle dI 'YlgIha:. ,
mmmt und slCh durch diese dem Tode entzieht », (20) Già il WrssowA (RuKdR! 43~/5). co~sid~rava Il ReglfugIum
giustamente come vn « Nachtag» del Termmaha,
102
103
eccessivamente: fatto sta che il re deve fuggire, e un re
cJ1e fugge non è I2i\t,JJ.p- r~;_. vale a dire! abbiamo a che vedere
cog un esempJo,_ciLqg.~l1e '«ct'etronIzzazloril"tèmpòranee» o
d~_quelle « un?J1.i?:~i<?n:LQ~1.~~2_.fhe, neiie--'pii:Cvarie forme,
nel piu vari complessi di usanze e di significati, aPl2.§liQuojn
diverse civilt~ -dagli Zulu ai babilonesi e ai persiani (22)
..:...;..,~. §g:t;;lQ.. §lr~_t.t.~.mg,n.Je l~gé:l.te al rinnovamento ap.nuaJ~,:, (Tra
parentesi: è beJ}comprensibile che una simile festa, sia con
il suo rito, sia anche col solò' nome;'-'àbbiaattratto nella
,~~~~.!!.!!=-=-~;!;...,~/_,=",...=.•.•_':i.~se.t,!:,:o!....,-!-l,',,~a::..n~no
nuovo incomincia subito propria orbita la tradizione storica della cacciata dei re. Ma,
~~~~~~~9:.t..,;!:.;~.~~~~,.,..ES~~o~~I.t~_~at..~n!.to·irprimo·' ('é chi sa se' ori- ,Q.Eto che non sappianlo nulla d.Lsicurp dell~p.li~ircostag~e
. '.' "ariamente, prima della codifiéazlon'è""-;--numana », non, d~l rQy~.e~~am~;tltg,,~ ~Q~e .. neanche 'dell' esistenza, della mo-
~ addirittura, soltanto il 15!)_ marzo. Anche a prescindere dal- n~rcM~...romaI?:~_e dato che la festa era, molto probabilment~
rinte..r.calazione (che non si sa da quale epoca in poG p~~ ant~~~_c!~na__ :@P-1!PlìJ.lç.a,I1QlL,:Qotremmo concepire tUttR
praticava con regolarità, ma che certo non a caso si inseriva', la legg<=p:,c1~_ ,g.ell§l_, ~~p~,~1Qne ci~i l'e, come un mito calendn-
~,?-bito dopo i T~rminalia!), tra la festa di. chiusura pr~~ 'riale? Non si dimentichi che Dionisio d'Alicarnasso (5, 1 2) J

sledut.a ,da, Ter!llI.Q~jl ç~danno restano un minimo di ramm:enta «pochi giorni)} di .intervallo tra la ~1'(3oÀ~
'lcl.~e_giorniL_un~~eci~_di «no man's land)} temporale, ' di Tarq uinio e l'elezione dei primi consoli e rammentando
'Iquale è,' del resto, anche ogni periodo intercalare. E" in (4,.84) un interre:1:, evidentemente presuppone cinquegior-
'lgg,est:Q~del
ll!,g,~L
il!9-!t<:~!!?-~a.:!?~J?~!,iodo
,re.
di passaggio che ha luogaya
-, --_._",.. , , ..._- """." ..--_.-;-----
" ni (23): cioè l'esatta distanza tra il Regifungium e il capo-
danno del 1 marzo!).
Ilseeondo momento d?- rilevare è ugualmente indipen- Tutto sommat~ neanche il Reglll!gL1!...IP.:L_P~E_.9..~llo ch~
. ,dente _~aÒgn.r te,oria ò ipotesi. Quale che sia il senso, preciso ' I?:~ sapPiamo:-offre-ig:ç!~~.<?:,~J_o_l];LR~~. ,g,.~,~~~,!!.~~~.~~~Ea1~~-
. deLrito; .l'unica cosa che ne sappiamo con certezza, ,è che braio, salvo che sotto l'aspettodella fine dell'i:mno"determi-'
'.il refug~~.=~tanto: basta._L~ ragioni particolari di questa natO"dal capodanno in marzo. :E ciò vale a maggior ragioJ:'l~,
1

. f.!:!g~2Q~sono e~er}gnote!" ma la fuga è sicura e ,non meno pe'r'~i Terminalia. TermInaD:a:_ RegifU:gillm~eEquirria ~?1?:0
·,§l~.!!!.'Q~.~~.J.L_f~t.t2or".~h~.J~~, fug~_J]~.,_rientra nella normalità teste che ~ almeno fin tanto che non sappiamo nulla di'
(della prassi regale in nessuna monarchia. Si tratti di una plly·preCiso del loro cotenuto - po~~iaplg considerare come
82st~~,~J!?n~~el sacr!Ecio um~!!.o,~!:.!?-_t.!.i di 'una forma sim- feste di chiusura, passaggio e saldatura dell'anno;, feste che, ,
"~?lica, del ~del'cèipro' eSEiatol-io,' _~~.!~~tti --dl'un'éspreàsio":': ~riziché" èle:firilréif'-c'aiaùeresàCi:aìe:dèr~mese-'~é--:rìVeYare 'le'"
ne simbolicaciella «fuga}) dell'anno, - non c' iIE.E.orta , qui, ragi.QQL_cieiìi. suapQ~!~IQ.~· nel calendario, dipendono dire t- '
tamente da tale posizione terminale.
--'Che cosa rlman-e:'''dene:'fesÙ~''21i febbraio? Il calendario ::k
(21) I dati si trovano negli autori moderni stessi che negano ar~~~~o"'segna"-per il 15 i L~.percalia, per il 17 i Quir~na11!, ~k
u~senso temporale dei Terminalia: VVISSOWA, in Roscher s. v. Ter-
rnmus, 383 sg.; FOWLER, RF, 324 ecc. Caratteristica la posizione del 12e~il 21 i Feralia.:OJ q~eE?~:.1:l.1tima festa .si sa. ~he COStitl:iv~ ~t
}FOWLER, 1. c. : «But Terrninus is the god of the boundaries of k conclusione PE?blie?:,.@_:U,l:!.,_~~p.go CIclo dI celeb~azlO~!.._
'il.and, and has nothing to do with tirne and the Terminalia is not
1the last festival of the year ... The Romans must have been misled
,by the coincidence (!!) of the day of 'Terminus with the last day , (22) Per gli Zulu: O. PETTERSON, Chiefs and Gods, Lund 1953,
ìbefore intercalation ». - Cfr. in contrario, giustamente, ALTHEIM, 235 sgg. .
D'P. C., 175. (23) Cfr. O. LEUZE, op. C., 351.

104 105
i,,,'
di culto - ..~ç,9J:L.glLJ!D1.~n.§:ll..l2:i): questa sostanza spiega
anche li!~\, varie volte accentuata modestia dei sacrifici (30),
che, d'altra parte deriva dalla significativa limitazione del
/j~~.f~~!llitM~§!ill1@;~~lliL.§1§!iQ. _Tr~.Ie,}dus di febbr.?,.~Qe_jl':d lusso nel culto funebre romano. L'essenziale è la pietas che
~tii~~~i!;~~:{r·%i~'f;l;if~~~~[Qll.~2-Lcontando inclusivamente, come lo facevano.:::\~'. ~.pJgca» gli antenati_: animas placare paternas, (OV:. F ..2,
'.":·:<·:~;:~";i;::rOìÌla.hi): ·Eov~e.$'jor:!:Li di IUlla calante; sia il numero dei gior- .
533); et his placabilis umbra est, (ibid. 541); placat?,s ... se-
.:. . lunare sembrano tivi, in quanto cor-
pulcris, (ibid. 33)._~~!!.~?- il riconoscimento della loro .qua~
. . :....... .. '. al carattere della festa (25). Si trattaI infatti, di
.' ·-·lln.1:é:l._~esta~ei morti, E2-5!:.J2i~pre~l§.amente - come risuiia. lità di antenati divini, i morti resterebbe};!?_. ~~~~~~da!I del
'an:clie--dal solo nome -dei morti concepiti come parentes 10ro.clirHiL~ssfJ;otreb·bero protestare, inva_g~Ed~-:l~;- città
dei vivi, come risulta dalla leggenda narrata da OVIdIO (F.
cioè. §tllt~.p.:..~tLJ_?§).:_}l verbo'-pare'ntaresignifiéàva~prObabi1~
2, 547-557) . ..M~L.§~_~qy~st~-.ill1g6sçiÒsa possibilità è scongiu:-
mente' - come lo ha sostenuto H. W AGENVOORT all'ultimo
. Congresso Internazionale di Storia delle Religioni (27) _ rata mediante i riti dei dies parentales, non per questo ~I.
carattere ~eriodo è privo. d'ogni preoccupazione : ~l
«xi.tgalmente proclamare qualcuno quale antenato divino»
(28). La .'~9.~t?P~.?-._g~i dies parentales era dunque l'annuale
trgii.g,~~!iilJ.:t;1éì __S~_ri§ .. _<!L.gies religiosi, in cui i templi sono.
chiusi e non si celebrano matrimoni (Ov. F. 2, 557-563). Le
p~n..Q.y_?~~nto o ri~!..f.~!:...~~~<?,_~_~_~ei legami - di sangue e ragioni di queste cautele sono chiare: benché s~nza inten~
zÌoni decisamente cattive, i morti sono tuttavIa presentI
tr~-;Tvr':-~nu;w . animae tenues et corpora functa sepulcro
(24) Philoc. a. d .
erra:n(--nunc posito pascitur umbra cibo (Ov. F. 2, 565
.(2.5) Per il' numero cfr. il novemdiale sacrum nel culto fune-
bre trIbutato al. singolo morto (novendiale dicitur sacrificium quod sg.) (31). .. .
mortuo }ìtnòna die quam sepultuS' est: Porph. Ror. epodo 17, 48). I1_pe1:'i9g.Q_.9&L!;l-f~§._p'Q,[.f!ElqJ~§._..§~ ... çgJl.çluCLLç_on la festa
Quanto alla fase lunare, nell'ordinamento festivo romano manca la
t.endenza a distinzioni rigorose tra le parti del càmmino solare e
lu~are,. quali esistono sia presso certi popoli primitivi (p. es. i bo-
SClmam ch~ ~anzano solo nella fase crescente della luna) sia in (29) A chi spettava la parentatio pubblica celebrata dalla Ve-
certe alte C.IVIltà (cfr. la bipartizione vedica dell'anno tra devaya- stale? Sarebbe interessante saperlo. L'ipotesi del, MOMM~EN (CIL
na, «cammInO .verso gli dèi» periodo in cui il giorno cresce e .pi- P p. 309 (fondata sulla combinazione del dato .filocah~no . . c?n
tryana «cam.mIll'~ verso gli antenati », mentre crescono le notti): Dion. HaI. 2, 40) secondo cui si sarebbe tratt~to di !arpe~a, e m-
ma le feste esplIcItamente connesse con il mondo dei morti hanno dimostrabile; Dionisio non parla di parentat'fo e dI cultI pr~ss<?
se~pre luogo n~lla seconda m~tà del mese: cosi la parentatio pres- . supposte tombe potevano esserne anche altn; soprattutto pOI ?l
. so Il s~polcro dI. ~c?a Larentla (23 dic., v. Fast. Praen. a. d.); la chi è parens Tarpeia? Non si potrebbe pensare a una. parentatzo
,.. fest~.-.ch Venu.s...Llbltm::l, (19 ag.};--eOOSl anchE: le feste àicètl.'àttere"'- dei morti privi di discendenti o comunaue trascuratI dal culto
partlcolarm~n~e o~cure, p. e~. i Volcanalia (23 ag.) con il sacrificio' privatò,' che pur ex'ano pU'i'erdes dei . popolo' roma~o? . . .
uI?a~o SOS~ItUlt~, l F~rrInalI~ (25 lug1.), ecc. - Sembrerebbero co- (30) Ov. F. 2, 535 sg.: parva petun~ mane~: pzetas pro dzmte
stltUlr~ un ecc~zlOne l LemurIa del 9-11-13 maggio: ma cb,e sappia- grata est munere; cfr. Auson. Par. I?re~. m v.ersI 1 sgg.
mo del Lemurla? v. anche sotto, a n. 31. (31) Forse per questo' gli studlOSI - . sm .dal MO~MsEN (CIL
(2?) Cfr. WALDE-RoFFMANN 3 s. v. parens. Anche le testimònian- P p. 309) - considerano spesso i Parentaha e. l LeI?-un.a come .due
ze antiche concordano in questo senso. V. p. 2S. PauI. Fest. 247 L.: f~steanaloghee anzi, i primi come un duphcato InlftIle deglI al~
Parens vulgo' p"ater aut mater appellatur, sed juris prudentes avos tri (argomentando per la priorità dei Lemuria co.n 1.1 fatto. ~he l
et proavos, amas e.t proavias par:entum nomine appellari dicunt .. suoi giorni sono nefasti - come se il carattere. dI dzes relzgzosus
(27) Roma, ,apnle 1.955. Un rIassunto della comunicazione del non fosse indipendente,,in tutti i casi che conOSCIamo, da~caratte!e
WAGENVOORT. sara pubblIcato negli Atti del Congresso' il testo in- giufidico-sacrale definito con le sigle F, N, ecc.!). Ma del LeJll~n~,
tero proba,bI.lmente nell~ rivista «~umen». ' quali feste pubbliche, non sappiaJ?o ass?lu~ament~ nulla, ne Cl rl~
(28) ~ Impo~tante In questo nguardo iI celebre passo della sulta chi fossero i Lemures (etlmologla Ignota!). certo non glI
lettera. dI ço.rnelI.a, riportata in Nep. fr. 2: ubi mortua ero .pa~ antenati divini! Anche il rito domestico (d.ell~ f<;tve gett8:te) de-
rentabzs mzhz et znvocabis deum parentem... scritto da Ovidio, è ben differente dai sacnficl aI sepolcrI docu-
mentati dai Parentalia.
106
107
certo non senza ragione". ig ...~g_!].uIl!.~~<!. sorprendentemente
grande d~~,.~él.~i.~L.,ç,~!~~~~@D.? proprio in' occasione del rin-
11:9vamento annu_§!.1~_(3.~.L tutt'al piti qualcuno di questi co-
noscitori proverà una certa delusione nel non riscontrare
un elemento nella festa, _~!1e .spesso ap12-are determinante
.nel'hQé;lp._çJ'~:.~gare annuale e nell'ospitalità offerta ai m9_rti:
la momentanea abbondanza di cibo caratteristica della sta-
g~9.~~:~~~)l~·"R~iilli~~~~" -_. _~-----_.
. DeiL1Jp§I@Jj.a del 15 .si è parlato nello studiQ.....Ps..~~~
çt~nte (p. 64 sgg.). Ma in quell'occ~sione si è messo l'accento
su ll,~.J!eterminato aspetto della festa. - il «disordine ri-
~~E:lE?~?? di fine-anno! :-:-- aspetto, del resto, ricostruito e defini-
to con l'aiuto di esperienze storico-religiose e di termini co-
niati dagli studi moderni, piuttosto che documentato da
dirette testimonianze antiche. _Se invece noi ci volgiamo
alle testimon~~:g.ze.._çlire!!~sseL con rara concordia,.' met-
tono in rilievo un altro. !lsl?,~J!.~~~çt~l,! Jesta. Ognuno può
interpretare, cOnle piti convincente gli sernbra, questo o'
quel dettaglio o anche tutto il complesso del 'singolare ri-~
tuale dei Lupercali9,: l'unica cosa che non si ha dirit.to di
e Ovidio non sarà t
,"".~.,..., ..., ___ ... J.e1.l"..,. l COSI t§}!.§!.!:~.L~ di trascurare o mettere in dubbio quanto gli an-
~;?1,::~:,~,::;:,<!::"J·.::·arc~aI(~(] della f t roppo ontano dal significato . t~qhi...r.l<?n..)?-_~!!p.o cessato di ri12et~E~: 'L,f'.Y:percalia. sono una
sua epocae~ ~~:n~~9~g~~~O nello stile e mentalità. tf!~.~!:!" fji p1f:rifiQç§ior~.:......
L'.p)ti:r11o m~~.~....g.~}K~:g.~Q...§L_~p.iama Februarius da fe-
. Scilicet ~ tumulis et qui periere propinquis bruum, «strumento di pllI'ificazione», februare, «lustra-
}·[~~'J~'~i,i~I!~fg:~tl~'a;·~;W,iP.: prot'lnus ad vivos ora referre iuvat ~~~> ...M~·"q~~l~."p'lji.ilf~i~IQne·"ha--"(Iàto""irn·om~~ al m~se? La\
,~~ postque tot amissos quidquid de san . ) .~ra.di~iQ!!-~_.§..!!.!if..~, ri~~nci~_!-:manimemen te: « ... .J!..~ br:..uqriurn
adsp . - guzne restat (l die februato, quod tum f!!!l!.,!:!f!''!..?:!I.r populus'._i.4 est Luper-
'lcere, et generis dinumerare gradus
. '.' :Q9Sr--rCaristia chludo~~ ._~~~_ ... t . - .-' . Ci~1}ud..is . lustra~ur antiqu.u.JJ}.9PPidurn ..P.alatin1.lm.,r. (V;:trx:, .
. 'z." l.·~34);=~~nsis--àb"hiS"{~c-:-fEtbr~fs)0i~~?d:§2__secta quia pelle
giç~!o agli antenati. SacrificT--:I~:n emente Il Beriodo d~­ Luperci / omne solum lustrarLt, idque piamen habent (Ov.
resenza dei mo"ftitraT-Vi-";-'"I---,_.. _-0.,m.b_~_.. ~_~gbL.~ntenati, F. 2,~'3"rsg\' 'ci"'-'leb'ruYS'sacrisLuperèorum---(<< Suet.» fr.
irìfÙie-;'banchetti alle i VI oro artecl aZlO.ne ai pasti e,
. d el?!l. .~~~~1!n rg~qX9_ p. 165 Reiff.). 1..Ll1pgrQa.E§'~=§_Qp:QJLÈie~_t.ebruatus e con ciò,
, ·~-.:--.::.:.::;;;.:;.:;:,...!..:;;:.!;;I;t;:E:lonI
t6ri delle reI" pIU-:-varI ' in cui
- -__conosci-
esitazione il cla-8Si~o tipo d'
...........;_=..
pOl~o 1 rIconosceranno senza f.~~.EI:_~P.9.g!~.J:!~L.~~.~.~..:...."z:rç_~...E!:!:.~ f~rias 1ne.nst!.u~~'!L0nis
:. . -- - ~ 1 «AlI Soul's' Days» c~..l ff}Q'f'Jj~.9!!,iis 'iQ.i2 it'- . . "ft.1j,nc di.~!.n.._.tebr:?!:J!~.tum.ap.Pellat (Varr. l. l..
6, 13; cfr. anche Plut. Q. R. 68). Dalle testimonianze risulta
'/",-:. (32) CosfJoann Malal ( ancp~J'.QggettQ..j.~lla_purifica~~~E~: la c:~~~.~_. nel~él: sua t~!~
·\':~a.zione
'. .
della festa ~ Romo~. p. 180 Dind.) che attribuisce la fon-
(33) In questo luogo ci limitiamo a rimandare all'elenco fra-
zeriano in G. B.a 6 (Adonis .Attis Osiris, 2), 51 sgg.

109
~~~~~~~~~~~~~~~~~t~~hr~~nr.1~ populus, àbb~thfI6?~i~~
~(i lustrant,Ìn.
februaretur, id est lustraretur ac 'Y'l1 J'l'f'nn"""T'I l""",,,·
,;<·tu,m,,~;.::'··P(Jp'ltl/ii~':;
75 L,); in hoc autem mense Lupercalibus,
lustratur (Censor. 22, 15); quia tum Romae la2Jione alquanto astratta, si
(Polem. Silv. a. d.); e la lista dei passi p01~relb;.;
aspetti s'incontrano nell'idea-base dell'abolizione (36)
ancora esser aumentata.
· l'anno passato, quale condizione del rinnovamento,ina"sj
Il fatto, di per sé, è incontestabile. Esso però ci pone;
può anche fare un altro passo e dire che l'attuazione r:itué3.le
diversi problemi, tra cui c'interessano, ,in questo momènto;
del disordine, la· reimmersione nelle condi2Jioni caotiche,
, soprattutto due, 1/.l!.n-Q..~.~_~,Qm,~~__~_~Q..llciliab~l~ quest6c!9mi':'._ hanno già di per sé effetti lustrali; non si dimentichi, p. es.,
~te significa't<2...L\l:strale dei Ll!.P~calié!. con altri elementi
il vero significato dell'uso lustrale dell'acqua in numerose
che abbiamo già osservati o <;..he. _.~i__ .12..(),§.§ono osservare riel
civiltà, significato en:yho dalla fenomenologia storico-reli-
rituale della festa? E l'altro: pe:r~h.~__!:!~_é!..%esta di purifica- giosa moderna (37) e fondato sul carattere «caotico)} del-
.
~i'(ffi8"-gEmer~alè'-'-de;~~-tro'varsi propr:~2-j!.l_..l~'pbr&9., ultimo .
l'elemento umido. Con ciò sembra, è vero, che ci siamo al-
mese dell' anno?
lontanati dalla concretezza del nostro materiale, per ab-
.Quanto alla prima domand?-J.,,_J;!J1.9:.. J::t~RQ§J~_ veramente. bandonarci a teorie generiche: ma la menzione dell'acqua
esauriente richiederebbe l'analisi int~S!§t!~~~.ell~}esta. In caotica e lustrale· apparirà subito meno gratuita, se ricor-·
questo luogo ci accontenteremo di singole osservazioni. U~· diamo un dato insistentemente trascurato (38) dagli inter-
connessione tra il senso lustrale e i riti J~ miti: elimina-'- preti della festa: N am et Lupercorum per sacram viam
zione della sterilità delle ~Sabine, Dv.' F. 2, 429-448) fii fe- · ascensum atque descensurn sic interpretantur ut ab eis signi-
condità da molto tempo non sorP:r,~}l-g,~,~p~~~,g1L§.tl:!.illg§L(34),: ficari dicant homines qui propter aquae inundationem sum-
~ liri-'senso .oin un' altro, a tutti ~_~l!1bra ovvio 'che la fe- ma montium petiverunt et rursus eadem residente ad ima re-
952ndità, sia femminile che agraria,~ per. non ~s~er com~r~ · dierunt - dice Agostino (civ. d. 18, 12) parlando di feste
messa' richiede l'elimina2Jione di ogni Impunta. Se pOl 11· i$tftuite .in memoria del diluvio! I Lupercalia potevano
rito d~i due giovan,i'r (v. sopra a p. 67) descritto da Plutarco dunque sembrare a qualcuno come una commemorazione
(Rorn. 21) contiene, come da l.ungo tempo ~ __§'Q.~.R§:t.t9~ re- rituale del' diluvio: e che cosa, più del diluvio, esprime,
sidui di unantico rito iniziatico ( 35), .E..<?XL~...çl~jJ!f~li~~~r~cor:. almeno nelle mitologie mediterranee, una purificazione del
mondo intero attraverso la riattuazione del «caos»?
. Quanto alla, secon,.d q domand~, ,la.8Qlu.zion,e Remhra or-
. (34) Cfr. FOWLE~: RF 319 sgg.;' OTTO, «Faunus» in RE, col.
2065' FRAZER' Fasti 2' ::m5" DUMÉZIL, Centaure s, 204 sgg.
'(35) Il'rclo sosp~tto ~i fonda sui seguenti elementi: 1) p~esso mano, in virtu del quale i riti a partecipazione collettiva son,? stati
molti popoli l'iniziazione' tribale si svolge al mo.mento del rmno- . sostituiti da riti affidati a sacerdoti pubblici che sempre agIscono
vamento annuale; 2) il rito del coltello . insangumat~, .d~l .latte e pro populo Romano! - Naturalmente, queste "Osservazioni non
della risata rituale sembrano riassumere Il noto tema lnIZIatlCO del- sorpassano il livello di suggerimenti. .
la morte e risurrezione' 3) ai Luperci nudi che agiscono in feb- (36) Cfr. M. ELIADE, Le mythe de l'éternel retour. Paris 1949,
braio in servizio del « dÌeu de la brousse» Faunus, dànno' il cam- 88, 99 e passim.
bio in marzo i Salii armati che eseguono la tipica danza inizia- (37) G. VAN DER LEEUW, Phanomenologie der Religion, Tubin-
tic~ del labirinto (redamptruare!), di mod? ch~ se i ~uper.ci. r:ap~ gen 1933, cap. 49, 2; M. ELIADE, Traité d'histoire des religions, Pa-
presentano la fase del noviziato nel bosco, 1 Sa~l1 sono 1 neo-mlzlat.1 "'" ris 1949; cap. V, § 64.
atti alle armi; 4) infatti, gli adolescenti romanI vest<?no la toga m: (38) Con la meritevole eccezione di A. Kmsopp-MICHELS in TA-
rilis il 17 marzo! - Non si tratterebbe di « sopraVVIvenze », bensl p A, 84, 1953, p. 45. che se ne serve per altri fini.
di un tipico esempio di quel principio' organizzativo del culto ro-
111
110
mente esau:-ito. Gli autori, infatti, rilevano nel mese sol-
tanto questI due caratteri dominanti che, peraltro, presen-
tano come strettamente connessi:

purificazione periodica della Mensis ab his dictus, secta quia pelle Luperci
una unità di t€JT.I.po, cioè prima omne solum lustrant, idque piamen habent
.Y\..,.'''',.....r1<:> inizio. Tuttavia, non passeremo' sOltto,.sjléliZi0 aut quia placatis sunt tempora pura sepulcris
se in questo momento ci accontenteremo tunc cum ferales praeteriere dies.
s.emplice accenno - che, al di fuori della periodièità;' "j .
(Ov. F. 2, 31 sgg.)
grandi' riti di purificazione si celebrano di solito nell'im:rn.r:
nenza di eventi decisivi nella vita dell'individuo ('i;izia~
Oppure: lustrari autem eo mense civitatem necesse erat
zio~e, matrimonio ecc.) o della collettività (ripresa della
quo statuit ut iusta Dis Manibus solverentur (Macr Sat l'
vita normale dopo la guerra, imprese di caccia ecc.): e 13, 4). .' .,
quindi, nei casi in cui anche l'inizio dell'anno si regola
secondo un evento di grande importanza - ma, (v. sopra'
a p. 68) in questo caso si tratta naturalmente di ·un evento l . ~uest~ è il punto in cui, sulle prime, ci troviamo ~ome
periodico - ci si può chiedere, se la purificazione annuale d~sorlentat1. .~a~ten~o dalla comparazione, riti di purifica-
dipenda solo «calendarialniente)} dall'imminenza dell'anno.,',:~· ZlOne e sacrIfICI agh antenati ugualmente hanno suscitato
nliovò, o pili direttamente dall'imminenza del grande even.;.":'·~r ih noi l'af;tesa dI trovarci, prima o dopo, di fronte a un
to che determina anche l'inizio calendariale dell'anno? Sen"- evento agrario che prestasse a queste tipiche manifestà-
za addentrarci nel problema, ricorderemo solo due grandi" zioni religiose (e contemporaneamente all'inizio dell'anno
purificazioni annuali, dall'ambiente mediterraneo: quella in marzo) una giustificazione tanto familiare quanto con-
di Atene ha luogo nella festa dei Thargelia, nel penultimo creta, ma, almeno fino a questo momento, non ne. abbiamo
mese del calendario attico (Thargelion), cioè immediata- trovato traccia nell' ordinamento festivo di febbraio. Par- -f.
mente .prima del mese della mietitura, Skirophorion; e,' .te~do .invece da quest'ordinamento festivo stesso dopo l'eli~
quella degli antichi ebrei, la classica festa del « capro' espia- mInaZIone delle feste di chiusura .e saldamento, Cl\lando prÒ-: '
torio », dei Tabernacoli, che si celebra «alla fine dell' an- pri~ ir: base ai. ~a~si. citati staremm~. . p~~,~.~~.9-_~~~ che Pùrifi~»'
no» (Exod. 23, 16) ·dopo l'ultimazione di ogni operazione c8:~!9.nI_~_~~c:r~~~~élU~"JQmR~ esaurissero il contenuto saH":;
di racco~~o (40); in questi. casi la. dipender:z~ ~all'evento ~F.aJ.~~_e.!._~~.~~l ..~P!ovvisa:tpen~e ci accorgiamo. ~he rimane"
i B,ncora una .festa- che~noi.-s"illserIScè'·Ìlen(t's6he:lna~-~T;r'Qu}. , ~~
._,,~t~$$9~, p.!1Lche .dal calend8,f1O.( che, In Atene, InIZIava· F-anno' '
due mesi dopo, mentre presso gli ebrei aveva anche un al-, r.iE~li.~~g.~l"7'~L Il primo'n1O(1T-ragìonamenfò'(3' 'coÌ1duce
tro capodanno sei mesi prima) appare abbastanza chiaro. dunque a qualcosa che manca, il secondo a qualcosa che
è in piu. . .. ', .' .
A prescindere ora da questo asp'etto d~l problema, sem-
brerf?Q.be che con i sacrifici agli antenati e con la lustrazione . .J Quirinalia sono un'antica crux dell'esegesi. eortolo-
della città, il significato sacrale di febbraj\q.fosse completa- gica romana:. una festa di cui cOnOSCIarD.O la dì1qJ1Ita". Qtg-
, - ,,~ _o·· .
,.; ... ': :~~:i:.'
rinus, e la data, ma ignoriamo ogni rito. E ·se 'aJmenoI-a-'
.;;~!~,,\ figura divina stessa non fosse una 'crux altrettanto tormen-
(39) Ai nostri fini ba:sterà anche qui rinvIare: soltanto al lun- tata! Si potrebbe partire dal suo significato o carattere per
go elenco compilato dal FRAZER, GB 98 (The Scapè,goat), 198 sgg. dedurre, almeno in grandi linee, quello della festa. Ma .la
,. (40) Per la festa dei Tabernacoli v. ora H.-J.KRAUS< Gottesdienst
in Israel, M'Gnchen 1954. .' \ 9l,scussione su Quirinus non ha termine. Dio della guerra,
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~ :estimon~:~O' .?il~r:~fUt~:!~· .f~,~~.


'....... '. . appell~tur quod qui ~ji(em suorum Fornacalium sacro-
rum j2gnorantj eo pot2ss2mum rem divinam faciunt (Fest.
. ,.. ". ~ . . . . . . .'. .)'lstiò nome con Enyalios; ~ggJ.!~armi (Fest. 238 L.); .'.'
. ".. '. .' servizio stanno dei Salii, esattamente come al ser-"' c' 304 L. cfr. Plu~. Q. R. 89; PauI. 419 L. cfr. anche Ov. F.2,
:ylizia~·d.rMars·;ecc. Gli altri (42) si fondano slr:ràtti aHret~'\~ 513. sgg .. su CUI pe~ò ritorneremo). !=~9~é:l..c.alia erano, in-
;. '.• ···.·'":·tàrtto>·sicuri e su enunClazloiir antiche non meno esplicite '- f~ttl fenae concept2~ae ('!1'ec stata sacra: Ov~F:~2;-52'8)-:i.he.
,.•:~:./•.;:..,.'i.':"'&"'·:'.'>":'c·. :,::.,.. ·...·.··.c.;.•: per sostener~ .fhe_~~ contr~ri<2L...9!~J!'lp:"l:!~_.~.~q1!~si l ~~to s: celeq7'avano .nell ambIto ~.elle.. curiae d~etr:p ... p,EQç~~~:
~~ìf.Ii~,~/i:i;~:~::Y·'t' c:.< . ;tlrMars~ 'dio della prosperità pacifica ( Quirinus autem es(" . zl2..~e, ~ v~l~a l~ volta, da parte dei singoli curionès; la
'.'.Marsqui praeest paci, Servo Aen. 6, 860 e passi analoghi); il 9,.~~r.,~d~~9~2!.11l<;t}~a ne= rappreséitava l'ultimo termine.
.' termine, indubbiamente COlmesso, Quirites è frequentemente , ~ E'. nota ·la posizione dell'interpretazione tradizionale
opposto amilites; il flamen Qurinalis,) per tutto quello che In merIto (44): si tratterebbe di una. Inera coincidenza tra
qi-ris.ulta delle sue funzioni, agisce spesso in servizio di l'ulti.ma, ~atafissata per i FornacalÙì 'e la festa di QUirinù;:;;
divinità con evidenti nessi agrari. e. pOlche In tempi storici la figura e il culto dell'antico Qui-
Fortunatamente non abbiamo da prendere posizione in nnus non avevano piu grande importanza, mentre le stul-
, questa discussione, viziata, a quanto ci sembra, dalla ten- torum feriae erano popolari, queste ultime' avrebbero' oscu-
denza di voler ridurre le complesse figure divine dell'arcal- rat~ il. sig?-~ficato dei QU}rinalia. Dopo le penetranti osser-
"ca religione romana a una sola qualità o funzione e dall'in- vazIOnI ~rltlche del DUMEZIL (45) è quasi inutile .riprendere
c.ertezza del senso di molti fatti che vengono addotti come la questIOne. Basti dire che l'interpretazione tradizionale
prove (43). NoLci limiteremo a quel poco - veramente po- è per lo meno arbitraria, perché nessun documento. allude
chissimo - che la tradizione antica ci tramanda dellafe- min~amente ·a una coincidenza casuale '; per fissare un
sta . stessa. termIne ultimo ai Fornacalia, si poteva scegliere o una 'da-
." . :8': ~n f~tto sin~0Iare~hegl~.~}l19.!'L~~.t.~~@~~;}aD;~0 ta qualsiasi o prescrivere, piu conformemente allo stile del
. j.ff cIel QUlrlnaha, non dIcano. altro che· questo: ~ f~§t~ ~l chla- caIendario, una apposita festa fissa; per sostenere la casua-
~,j mava .anche·stultorum feriae, in quanto. chiunque avesse lità della coincid~nza, noi dovremmo postulare che i For-
~~jfé'ato~'peJ:'ignoranza ° altro, di sacrificare nel giorno fis- n~~alia ~vessero una durata prestabilita e un inizio presta-
""..--. ' . .. ~~-_.--;-----:;;'-:----=--,.-
.sato per celebrare i Fornacalia nella propria curia, lo· fa- .'
blhto, dI modo che la fine delle celebrazioni dovesse cade-
c"éya in quel giornof~§tJyo:.Quirinalia a QJrino quod je/i fè necessariamente a una certa data che - guarda caso-
.(léoferiaeet-éorum horriTnum qui Furnacalibus suis non era proprio quella dei Quirinalia: ma nulla nellariostra
fuerunt feriati (Varr. l. l. 6, 13): Quirinalia mense Februa- tradizione ci autorizza a queste ipotesi. Dovremmo, dtin-
rio dies- .q!1.!:o-Q.1..!-i.rini.. fi'unt ·-sacra: idem. st1l1tonnn., }eriae .~.
CJ.~.~; senz'alcun. mot~vo c()gen.te, el~rp.in?-re dalla tradizion<=
sui Quirinalia'l'unicò 'èlemento'''sUI-aif tùite'ieriostre 'fon-
ti insistono? Al contrario, proprio nel nome della massima
fedeltà a quanto. ci è stato tramandato,' possiamo' fare un
(41)WrssoWA, 154, FOWLER, RF '322 sg. . passo in senso opposto, dicendo: il ciclo delle feste cele-
(42) Si tratta soprattutto di G. DUMÉZIL che torn.a sull'argd-
mento in varie opere. Un riassunto della sua posizione: L'héritage brate per curie e a data non fissa dei Fornacalia si cori~
-~.-""-~,, •.•._,,~_.• -.,,~~~'""'~-"""~'.-'-' ". •...':.' ..',., . .!-::".~:,~ .••". ..".!:;,.;:..:....,'"':!'>"'!:~':ò"_'7~~::-J!..,~'t::=.~_--'---'-

indoeuropéen à Rome, Paris 1949, 87 sgg. eludeva. a data fissa con i Quirinalia, come il ciclo dei P8.-
(43) P. es. il sacerdozio saliare come prova di carattere guer- rentalia, celebrato privatamente ~ e a data non fissa si còi1:
riero, da una parte, o dall'altra' il significato agrario (o esclusi- . . . . . . ~~-'U-~~~~ .. _ , _ .

vamente agrario) di divinità come Consus, Vesta, Larentia; quan-


to a Robigus, questa divinità. veramente agraria ha nessi anche (44) WrssowA, RuKdR. 155 e in Roscher s. v. Quirinus col. 14:
con. Mars: Tert. de spect 5 Numa Pompilius Marti et Robigini cfr. FOWLER RF 305 e 322; FRAZER Fasti 2 401. '
~~ ,
(45) Héritage, 90 sg. ' ,
114
115
calia a «Numa», CIOe proprio al fondatore delle antiche
forme di esistenza dei romani - anche una serie di fatti
di culto connessi con quel cereale. Alimento umano fonda-·
merÌtale, il farro .aveva una funzione fondamen:§.le anche.
nel culto: .la mola .salsa che non è altro che farro misto con
~ale cotto e crudo, '~~_ ingrediente indispensabile. di
qgni ?a,crificio (immolare == cospargere di mola); la sua
preparazione era 'quindi logicamente affidata a quelle
instituit farris Vestali (46) che curavano e custodivano, appunto, le
(n.h. 1.8,8). Tale significato della festa è con-
da altre notizie: Fornacalia sacra erant cum far in
· ..L\;;;.LJ..Uo.I.C!
garanzie e i .fondamenti dell' esistenza del. popolo, e av-
rornalr;.~ll'lS torrebant (PauI. Fest. 73 L.); Fornacalia feriae. veniva precis!3-mente in tre date festive ugualmente signi-
institutae sunt farris torrendi gratia, quod ad fornacem, ficative: Lupercalia, Vestalia e Idus di settembre (fonda-
. quaein pistrinis erat, sacrificium fieri solebat (ibid. 82). . zione dell' aedes capitolina). Si viene ·a capire, perché la
·',.'Ad fornacem - dice la glossa pauliana, non Fornaci, men- confarreatio rappresentava soltanto la forma perfetta ~el
:. . i .. tre Ovidio CF. 2, 325) parla addirittura di una dea Fornax: matrimonio arcaico. Si viene a capire perché il flamen Dw-
. Faèta dea est Fornax, l'l-eti fornace coloni / orant' ut fru- . lis non doveva toccare farina lievitata (47): la produzione
.; ges temperet illa suas . del pane··..,- che richiede l'uso del lievito - era un'innova-
. - . :,"..§.L1U11t~ya, dunque, di un. rit.2.J.~o~pe~!a 'torre-
.5
zione tecnica .posteriore .all' epoqa della sist~mq.zione del
fazIOn<Ldel.farro, che la tradizione attribuiva a Numa e nel culto roniano (48). Prima di conoscere il frumento. ~)_~_:2~e­
, corso del quale si sacrificava anche, a quanto pare, alla dea parazione del.pane i romani mangiavano ~na specie di po-
Fornax, cioè al forno in cui la torrefazione avveniva. Tut- lenta, puls, fatta di farina di farro. . ". .
to ciò che a noi mo4erni potrebbe apparire strano e incom- Ugualmente concrete e precise sono le ragIOnI della
prensibile, si spiega limpidamente alla luce di fatti asso- .torrefazione del farro. Numa instituit... ut auctor est He-
lutamente concreti e abbondantemente documentati. Ve- mina, far torrere, quoniam cibo salubrius esset (Plin. n. h.
diamo i singoli momenti; uno per uno. . 18 7). È' '-un fatto (49) che i grani sono pili digeripili quan-
Perché nel centro della festa sta il cereale detto farro, do' tostati: perciò - usi bus admoniti - gli antichi romani
"e,non, p. es., il frumento o l'orzo? Farra tamen veteres ia- (farra) flammis torrencla dederv,nt (Ov. !l'
2: ~21~. M~"~~m­
c{ebant, farra metebant / primitias Cerer:i farra resecfa da- bra che, oltre al non trascurabile motIVO IgIenICO, ve, ~~
Qt1;nt ~. i~isponde Oviàio(F. '2;-' ·519"sg.), n'lentre' PUnio cita -. fosse un altro che rientrasse nella tecnica àrcaica della pre~
l1n éi notizia ancora pili precisa: populum Romanum farre parazième- dEÙ"dbo: (faria) -pùrgàrT'-nisitosta "non pò!;sunt-·
: tant'l!'m e frumento CCC annis usum Verrius tradito (n.h.
l8,62)~ Vi fu dunque, un periodo della primitiva storia ro- (46) Servo Ecl. 8, 82. - Cfr. Vesta, 88 sglft. '.
",mana ,"--'che comprendeva l'epoca della codificazione del (47) ... farinam fermento imbutam ad.tmgere e~ fas non est
(Gell. lO, 15, 19). - Flamines quibus f,arma:;n .ter;nentatar:~ c~n­
èà]endario di Numa' (il calcolo verriano si fonda sulla fit- tingere non licebat (Serv. Aen. 1,179). OUX ~!;"lJ\I &À€UPOU ihy€w ouaè:
tizia era ab urbe condita, per arrivare circa alla metà del ~UtL"lJç (Plut. Q. R. 109). . . d R"
50 sec. a. C.!) - in cui non si coltivava altro cereale che 11 (48) Cfr. ARBESMANN, Das Fasten. bei den Gnechen un 0-
mern) Giessen 1929, 6I.
!:fa::ro : ~ ~~",,~.ra J1l!~qll:~J)l!~~}]!g,. }OI?:~§tID!..~~ale dèll' ar- (49) Cfr. W. NAUMANN in «Rivist~ Ciba 8, .1954, .1609; .« Il
l)

~:/calcé! romanità. pna volta stabilito questo, si viene improv- modo pili semplice di preparaz~one al~m.entar:e del gram CO~SISt~
nella torrefazione ... La torrefazIOne mIglIora Il sapore e la digerI-
visamente a capire - oltre che l'attribuzione d~i Forna- bilità del ~ano l).

·116
117
(18,61) (50). E con questa constata-
. -.... rlll1·.·
promendum hieme ut in pistrinis pisetur ac torreatu'r.
vicinanza del problema che Vy.ol· dire: @p...QJ~L.:g:lietitura estivaJ~.t§gK:Q.~~.,J.r.rp:p~ggg;~i.:
~;P]::t:r,;:P,~.;r::Mè91arlnente ("7i'ntF'rp~:::~::l' ..:.,I2erché la fest~ . della tor-
~~[.~.~pXgg.~~"f).~~§'l?~ ...d_~tJ~r!:Q.~J~.eE.~él .trepqi'3.:t.:tIT,a); ~E2,,,.§919,,
;;L )~~Q!:P..§l;<;~~E9-_~~@~~J~~~ta-"·m feb- durante l'inverno lo. si poteva levare dal magaZZIno per
mangiarlo (ad usus -cibatus), dopo ---averlò"-'-tostato"-e-
del calendario romano spesso cado- « escusso».
-"':--~.......,....~;"·~~f"::.":::::::":'~':.:."';~::::-~:~-'"
.
di proiettare nell' epoca del calend'ario le con- . La torrefazione - che quindi non pote,-::~ . ~~~E_i!_~.~_J
romana illustrate da Catone, 'Var- non ileliastagion'e- Invernale - era un' 0P..~~z.~g!.!.~,_ ç!~J.tca- i
Columella, Palladio e gli altri, e allora è na- 't;;: nam mo~(lo-'verre'b-anf-nigras--pro farre favillas) nunc
non trovino in febbraio alcun momento d'im- ipsas ignes corripuere casas - immagina Ovidio i difficili
agraria. Eppure, questi medesimi autori recenti tempi antichi (F. 2, 323 sg.). Ma era soprattutto un'opera-
dal punto di vista del calendario, ci danno notizie' preziose zione essenziale che andava circondata con tutte le cautele
sulle condizioni arcaiche che erano ben diverse non fos-
pratiche e sacrali. Era la condizione del consumo di ~u~l
s'altro, per il fatto stesso che l'alimento fondam~ntale non cibo' fondamentale: e veramente non farebbe meravIglIa
era il frumento, come nei loro tempi, bensf il farro. II farro si sapere, con piu sicurezza di quanto ce ne d~a Ovidio, che
continuava a coltivare anche piu tardi - come lo si coltiva 21le fornaci stesse si devolvessero sacrifici in. quell' o'cca-
tutt'o~gi - ma aveva naturalmente un'importanza margi- sione. La torrefazione era il grande momento in cuil'ali-
naIe: .tuttavia. gli. autori recenti sono ancora in grado di mento l)a"se'-(iivenlva"-aGce§-~lblIe: "'epoiché gli antichi ro-
darcI InformazIonI sui modi della· sua preparazione. «Tor- 'marrrne"'de'guÙ(ii;a;t'--quTd~~" :n;;;;as fruges .... antequam sa~
r~nt, pinsunt, mo~ant» - distingue le tre fasi dell'opera- cerdotes pTimitias libassent (Plin. n. h. 18, 8), evidentemen-
ZIOne ~ell~ .Vestah Servio (l. c.), e l'ordine corrisponde al te ~n quel momento si doveva .procedere a un ~~~~ficio pri-
purgar?, n2S2 tosta non possunt di Plinio: pinsere è battere miifaIe:--Cosf si giustifi~a JnP.i~n.9_1)d~_a avanzata uneen-
con il piZum (51) le spighe, al fine di farne uscire i semi "'""'"tillàTod' anni fa -da-L. PRELLER., ,L~~.L,.s<:;,c~n~o__ ~~!j. For-
equivale cioè. a purgare e a excutere) ed è un' operazion~ .
che dev' esser preceduta dalla torrefazione. Ora, la mietitu- ..
_~~~~~~~'=e,~~~~".~~~.·.f.~~S!~~:i?~.illizi~le: id:a rigettata dag~i ~tu- I
diosi successivi (53) per la troppa dIstanza dal~a mIetItu-
ra . d~l f~rro avveniva' pressapoco nella ste~~a stagione in ra: distanza che però, come abbiamo visto, aveva ·le sue
....ç~,~~§I_JJ;n~tQ.!1Q..gli altri cereali: tra. giugno .e luglio. l\!.~_ concrete ragioni.
. Q!f~~~f?Ez~~el._frumento, .. il farro non era immediatamente Ricordiamo ora che le grandi purificazioni e i .sacri-
çomestibile. }l nuovo raccolto natilrainieiite s'hpm~iit:iz.!::· fici degli antenati - Lupercalia e Feralia (dies parenta-
"'!.lava .. ( condere) --~. ,che·~si. kattassc-di·'frm:llentoo' di farro' le;:;) "'-"-'-'ci sono sembrati perfettamente alloro posto nell'uJ-:-
miiCeccoche'<rcl farro veniamo a sapere due particolarità; timo mese dell'anno, ma la loro analisi ha lasciato in noi
far quia difficulter excutitur) convenit in palea sua càndi come una punta di insoddisfazione: anche la piu elemen-
- c'istruisce Plinio (18,298); e un'informazione di Varrone tare delle· comparazioni ci ha insegnato, infatti, due cose,
(r. r. 1, 63) conferma e integra la notizia: far quod in spicis
condideris per messem et ad usus cibat1.lS expedire velis,
(52) Rom. Myth,S, 2, 9: La la ed. dell'opera risale al 1858.
(50) Cfr. W. NAUMANN 1. c.: «Molto spe~so la torrefazione non' (53) FOWLER, RF 305 che però adduce Dio~. HaI. 2, 23, .Pé3:s~o
aveva altr? scopo che quello di rilassare la pula, cioè. facilitare la in cui si rammentano --'- senza precisazione dI data - prl?TIlzle
frantumazIOne e la macinazione dei grani ». nelle curie. «But this cannot have been in February», aggIUnge
. (?1) Per i! sig~i:fì~at~ sacrale del pilume del pinsere) basti l'autore. Cfr. anche FRAzER, Fasti 2,45 sg. (<<too long after har
qUI rIcordare l nomI dI PIlumnus e di Iuppiter Pistor. vest» ).
118
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~lr~ ~ ~M~ cj~f;~ ~ ~\~tf~; ~i ~~:~il~;,i~JÌJ~:}l~t~! ~; t':~c:a"l 'e':hdà.riale ~
~!~
&h neIIa, gran maggio-
da un'fatto ,di esistenzialeim_ preciso. Consci della nostra incompetenza, non entreremo,

~~~I~~!~~;il~;jl~~~i~1!1~~~:!e
nel vivo della discussione etimologica, del resto abbastanza.'
che le purificazioni
agricole molto spessoe precedono,
i sacrifici nota, sul nome di, Quirinus (54): ci accontenteremo di
agrario, fondamentale; ora, se quanto riconoscono tutti, che' cioè. tr~Q~j.Dpu~_~..guirites
e i riti funebri si giustificavano c'è un nesso evidente. Quale che sia la radice di questi due
puramente calendariale, - avendo 'llòmi, quale che sia' il nome cui spetti la priorità, il fatto
l~I:',::r:iiirlO'\TarneJnto deII'anno - non' potevano rimane che ..QillJig~.1,_ anche solo in base a~_qll~§1Q._~~so, ap-
~,i;'~1if;~,"j~:~.~.~~~1~~f#~~f~:tI concreto finchè questo punto di vista _:E~!,~.~~~~_ . g._~t:),_g.~L,~~ ci~tadlni}}, dei Quirites. .
era come sospeso in aria, privo cioè di Ma, lasciando per ora da parte questa constataZIOne,
motivazione deII'inizio deII'anno in marzo. Ed _Q,§ser.:yj.9:l!.lQ, pi u tt.9sto_çpeL()ltI.~,_all2.~~,p:~g~._..c.QI?:; .J,e_
la unica festa rimasta, dopo l'analisi deIIe feste di - stult0.'l:um.feriae, la tradizione ci..~hL~~~~Y!.~~J9_.E:!?:._E:~
,nh"~""",,,,, dei Lupercalia e dei Feralia, _ i Quirinalia _ àitro eièmento' della' festa :'yelemento mitico. Qu~!.f!!:EliaJ
:<solo con il fatto di «coincidere» con le feria e stultorum, ci Quo"4ii~~i1o,.ijjYlii~Q~·ci§y's .g~.,s.u~.~ ·~~:-ri.<?ta.JLs_~~~~g§lEig.. di P~,:__.
,\~'1:J?:r.pj,to, in maniera quasi inaspettata, queIIo che ci man- lemio Silvio per il 17 febbraio.
' çava: il fatto agrario decisivo, la prima accessibilità del ·_··.. --Ora,·· chiunque conoscaIà--convergenza delle testimo-
prodotto alimentare fondamentale. L'inizio dell' anno arcai- ' nianze che fissano il giorno della morte di Romulus sulle
,co ro~ano in marzo trova la sua spiegazione nella stagione Nonae del mese Quintilis (N onae Caprotinae, 7 luglio) (55)
',qella torrefazione del farro ... o tutt'al piu., e forse per una confusione tra le duefèste
Con ciò il compito che ci siamo prefissi all' inizio dj successive di luglio, sul giorno dei Poplifugia del 5' (56),
,questo studio potrebbe considerarsi esaurito. Tuttavia non obietterà immediatamente: ma si tratta solo dell'evidente
vogliamo esimerci di un ulteriore passo - per audac~ che errore di un tardo calendario (del sec, 50' d. C.)! Già: ma
possa sembrare - che le pagine precedenti richiedono. Ovidio, per esempio, perché narra la morte di Romolo a
,fercllt la festa conclusiya dei Fornacalia si chiama QUiri- proposito dei Quirinalia nei Fasti (2, 481-512)? perché non
nalia ed è sacra a Quirinus? Rispondere-;-che ,Qufrinus era ha riservato il «pezzo}} per il 7 luglio? Se si trattasse di
uE:., ~.~g.,agrgrio, .sarebbe . ,s'emplice, ma poco soddisfacente:' in un avvenimento storico~ sarebbe inevitabile scegliere tra
vista' delle sue armi, delle sue affinità con Mars _ e anche d~e date. div.erse rife:-it, e , dalle no~tre f.ont~: ma, tratta~dO~i,I"
perché, per conto nostro, stentiamo di riconoscere l'esisten- -, dI un mlto, Invece dl parlare subIto dI errore, e meglIo rI-
za di divinità puramente e semplicemente agrarie, esatta- cordare .che i miti hanno varianti e che la tradizione meno
mente' come c!~vinità.. Pll,ramentp. ~e sernpH('ernente guerriere,. frequente può benissimo conservare una variante, antica,
.solari, lunari, matrimoniali ecc., perché, secondo le nostre
esperienze, per la mentalità politeistica difficilmente esisto- ,
no funzioni singole prive di molteplici implicazioni natura- (54) 'Per ultimo C. KOCH, Bemerkun~en zu'J!L romischen Quiri-
- li, sociali, cosmiche, culturali, ecc. Ma non è, nemmeno ora, nuskult in «Zeitschr. f. ReI. und Gelsteswlss », 5, 1953, Son,
derdr. Ù sgg. ha .sottoposto a una forte (ma se non erriamo, non
"che vogliamo addentrarci nel complesso delle tradizioni re- conclusiva) critica la nota teoria del Kretschmer (Glotta lO, 1920,
lative al culto di Quirinus: in questo studio dedicato alle 147 sgg.). , . Q' ..
feste ci devono bastare gli scarsi elementi documentati sul- . (55) Cic. de re p. 1, 25: quae (sc. solis defectio) Noms u'mct.'l,-
libus' fuit regnante Romulo, qui'{;JUs quid~m. Rom1,llum tenebn~
'-lafesta dei Quirinalia; ed è appena appena che' ci approfit- etiamsi natura ad humanum eX'l,tum abnpu'l,t... Plut. Rom. 27.
' ti~mo del fatto che tra questi elementi figura anche il nome . ~(j)OGv(O'&rj 8è voovOGtç 'IouÀl.OGtç... (e, tra altre versioni):. TCspt :ò
~~Àou­
(..tSVOV octyòç ~Àoç. lin. 1, 20: apud Caprae paludem noms QU'mt2l'l,bus
~~Ila festa e del dio, che offre indubbiamente un elementO' àpparere desiit.
(56) Plut. Rom. 29; Dion. HaI. 2, 56, 5.
120
121
~E:_g~;-~~!~f?i siste~~,,, ~a~~ndariEl:!,~.. ~~~a~o: ,primo me_s.,~ _~~!:
_"anno.~_,._ Non pare dubbIO che_Jale J)OSIZIOne gli derivava
. )~
dal fatto ch~ l§:J?ietitu!,?-, si ,c:!oncludeva"'Iii-Iuglio, e agosto
era il mese success.~'!?o f!}.f~_.~i:!!~itura come m;àfzo'-erd, i(rnè-
se s~c.c~~sivo alZ!;"~9_r.!f!fg,.~i!!,!,::~,._~~~},,arr.C>~,--Cìoè~-aIIa-pnmaac:-­
c_~~sIbIlIta dell'alImento fondamentale. - -, --...-----,--,

per
~ '·JMa~sè""tuùo questo è ben" chIaro e convincente resta
,tuttavia- da domandarci, se una tale affinità calendariale
del mese di luglio (Quintilis) che richiede- economico-sacralmente condi~ionata tra febbraio e luglio
,i~~;~;,g~~f,~4L~;:~;C~ t(":;'?,~,tJr~i:::~:,~~2~~L:s:t;~udio a parte e non meno, lungo del presente, ,c?stituisca una spiegazione sufficente della doppia tradi-
a febbraio; con singoli accenni a certe analogie ZIOne sulla morte - in febbraio e in luglio - del fondato-
~trafebbraio e,luglio - come per esempio il disordine ri- ~e d~lla ~ittà. Non sembrerebbe"J.~fatti, ~ PFima vista, che
't'llale (aiscrologia, licenza delle schiave ecc.) delle Nonae Il~~!o d1, Romulus potesse avere un qualsiasi riferimento'
Caprotinae a confronto del disordine rituale dei Luperca-, ~_a}endariale _,e, tanto men()l agrario; né 'appare'-facIlmente-
" .lia~o i vestigia fugae dei Poplifugia a çonfronto della fuga llEc:t_rClgione per cui la morte del fondatOre debba situarsl
-rituale del rex, ecc. - si arriva, d'altronde, soltanto a una in uno 'diqìiet 'due""mesf'che sembrano Ì'iàssurrù~ré in se "i
'({ impressione» di affinità t:.~~2:l~_ m_~~~: Di gr~n lunga «presupposti» del:Ì'inl1 ovamento annuale. ~',.
'maggiore è, però, la portata e la concretezza dell osser:va- .. --Gett'b.m6 'un-'rapid~ sguardo' sulla tradizione (59). E'
'; zione che anche, agostç> ayeY,9:L. in un sistem~çaJ.~nd~r.l~I~_ noto che sull'improvvisa fine del primo re romano esistono
TOmanOC;;:'--sopra' a"p.-OO), .ulla posizione di primo me,s,~ di:rerse versioni. Le piu laconiche - che i filologi con il
dell'a'llno: pèr un certo periodo del sec. ~{)I ~. C. i magistr?-tl loro congenito evoluzionismo tendevano a considerare co-
'e~~travano in' carica in agosto (57), e, Livio non compie una me le piu antiche - si limitano al motivo a, noi già noto:
'èteduzlone "da questo fatto, 'ma motiva il fatto stesso, ai:$- n)n comparuit, nusquam comparuit, apparere desiit ecc.
iiung~~ftoalla no~izJa..: _~(Ju~c princi.pium ~nni agebatu1': Altri autori narravano con dettagli la scena della scompar-
Se marzo ,~" agQ~1~.~!.~~Q__~<"'Pl.'_~r.g1._1p.t=~~..??,,,_q~11,9-p-:r?J),, ,.(,5.~)" ,~ sa, precisando luogo, data e circostanze e aggiungendo che
-consèi~~g~"a. fe1:>bra,io,~~,_l1JKliq.~rg;t}(),, __~nt~,9-:rp.Jn ,« l1.1,el?\.il.B: Romulus sarebbe stato assunto in cielo, tra gli dèi e da al-
Je:riori al" primò )} ..""Q.!:.~,,.1~_r..9:gi.,q1?:~ . 4L _q~~,s.~g. p?-ral~eJ~~~.Q . lora venerato sotto il nome di Quirinus. Infine, vi è la ver-
...................--"-- ....... ....-.. _..
non sono molto
_~ -.~- . _. _.
misteriose. Perché agosto poteva e~.~~!~~.!l:..__
..:._-,._~.-"-'~-"-""""'-"--"."."-,,,-
sione, secondo cui in 'realtà Romulus sarebbe stato ucciso
dai patres.
L<;l ,posizione dei classicisti' nei Tlguardi della questione"
(57) Liv. 3, 6, 1 per l'anno 463; Dion. ~al. ~,.25, 1 per l'anno 478.
, (58) Ci si trova di fronte a una blpartlzlOne l~regola~e del-
l'anno in 7 e 5 mesi, analoga a, quella del calendarlO persIano e
che il DUMÉZIL nota anche in Irlanda (Centaures, 4/~); se n~ pos-
'ha trovato la formulazione piu decisa in un articolo di J.
~. CARTER. (60): ~l m~tivo dell'uc,cisione sarebbe, il frutto
dI,un tardIvo razIOnalIsmo che non ammetteva piu scom-
I
sono osservare' tracce meno importanti anche in Grecia: la distan- parse misteriose, né assunzioni in cielo. '
za tra i piccoli e i grandi misteri (con il relat.ivo. mito della na-
scita settimina di Iakchos). A Roma - anche mdlpendentement~
'dalle concrete ragioni della biParti~ione .da noi tr<:-tt::-ta (ma eVI- . ,
dentemente fondata su altre ragiom precIse) essa SI ritrova anche (59) Sarebbe inutile qui riportare tutti i passi che si trovano
·il altre applicazioni: cfr. la distanza tra la festa di I anlfs , 9 gen- ottimamente raccolti nel Lexicon' roscheriano s.v. Romulus (Car-
naio e la festa di Vesta 9 giugno. E ancora: la lustrazlOne delle ter), col. 199.
armi nella festa detta Qclnquatrus, 19 marzo, e l'Armilustrium del (60) The Death oj Romulus, in AJ A 13, 1909, 19, sgg. tesi ri-
19 ottobre! , petuta dall'autore in Roscher s. v. «Romulus ».
122
123
ratlsmo frazeriano ha giustamente assegnato al
posto in una mitologia agraria (65). Oggi i miti ~•• '~"'VS;""'L.L'
so:po noti in una connessione ben pili ampia e sopra uno sfon~
e do storico-culturale piu articolato. La morte violenta_
'per spiegare quella . sua .
s,.2 per sbE-~ame:pt~~~ qe~"ç!!g~> o__ ~?Qe appar,e c6me~ 1"\ .... ," ...... _
SUlPPorJ~e' in Romulus 'veileità tlrarlllIc.ne,
I?Q§:tQ'~q~lla nascita dellepiaonte aJimentari. (6B.)'.
c:\~':';t::>é:,"i!,!za,<,çF:UIU~,lLèI:, '-; come }o fa, infatti,
ta: ucci~ione di R01:1lulus non a caso ha 1110go dUJ:lque,
s~ quéste accuse non avessero un' fon~ame!lto ' "' rlabilmeiite, nel mese deÌla ÌriTetit-tira' o (nella festa dei'
.L.u.L"v""'-'r.~,,-,,-,, sarebbe stato inconcepibile 'inventarle' 9- detri- QUffhùiÙa) in quello della torrefazione, illesi, in cui si creano--"
- .. dell' esis~ep:i~L dei ':popòlo')~omano (67). '~-_.,~-~
venerata figura del primo re; se invece. -' co- 'le cong.J,zionl
. ._w.
.....-J_... __
.abbiamo cercato di mostrare piu sopra (p. 39 sgg.), le qua-
" .' Età «negative}) di Romulus erano mitologicament~ fon~a~
te anche il motivo della morte violenta poteva InserIrSI
. è;erentemente e senza l'inter:vento di speculazioni raziona-
-:1istiche nello stesso complesso mitologico. D'altra parte, il
'::presunto'razionaUsmo degli autori non spiega certi detta-
della tradizione sull'uccisione del fondatore. Sta bene: (65) Alle indicazioni" del Frazer, 1. c., è opportuno aggiungere
divenuto tiranno, inviso ai senatori, fu ucçiso da ,:almeno due casi molto indicativi. II «primo re» persiano Yima,
.-:- primo sacrificatore, ma anche primo peccatore, colpevole di
Ma everamente' tanto razionalistico dire che, per na- . ;:··'inganni. e di menzogne e di «hybris», e successivamente' re del
scondere' il loro misfatto, gli assassini hanno sbranato .il ' "',,';or~gno dei morti - muore di morte violenta, secondo una versione
':cadàvere (61)? che ne hanno portato a casa i singoli pezzi. _:~":tarda segato, ma nell'Avesta: sbranàto, per i dati v. GUNTERT, op.
,~::::':.c. ·378. Dal mondo semitico ci arriva invece un testo di, Ras
.. sntto -la toga (62)? che, una volta a casa, li hannosotter- ,:r-;,Shamra: Mot, dio della morte, viene ucciso da Anat: «par la
rati ( 6 3 ) ? ' . . '.,~Jaucille elle (le) fend, dans le van elle (le) monde; dans 1e feu
' o.elle le brUle; dans le moulin' elle (le) moud; dans le champs elle
Infatti a differenza dei classicisti, i' comparatisti già !·;:.'if:(le) sème pour manger sa chair... » (trad. del VmoLLEAuD, in Syria
décEmni or' sono hanno prestato attenzione a1... mjto _d~ .?F:J2, 1931, 206; cfr. TE. H. GASTER, Thespis, New .York, 1950, 200.
-";"'~':"'''.'''''''~~.r- . ng,'f!1entQ~~J I3i2&WJl~.,- Wl che ai loro ~:chi a~pari~a IIlito- 'J'oh:;X~ :' (66) E'. uno dei temi centrali trattati da AD. E. JENSEN, Das
",)è>t~ligiOse Weltbild einer fruhen Kultur, Stuttgart 1950.
~Togicamente pili autentico' ,e gi stile pIU 'arcaI~o dI. quell? ~.:;:::-':,,':. (67) La nostra tesi sembra fondata sull'ammissÌ'one eli una
dell'apoteosi. Lo sbranamento di figure mitolog:che e ',' :>; identità ab DVO tra Romulus e Quirinus, negata dalla quasi tota-
un motivo assai frequente nel mediterraneo antICO: e, > lità degli studiosi e, in tutti i modi, indimostrabile. Ma non dia-
:moeccessiva importanza ai nomi: il nome stesso di Romulus può
,,--"'+-
~~r ~<~!~~t:~~~~~O~~~:.L)~ ;1~:~~~~~~~~;6do)~a~:àa'il compa-
.sull'ide~
• -1" • .,. +. -
essere di ~o!'mazione .relativamente-tarda. La p:dodtà:è. del te'ma
· mitologico. Esso poteva confluire altrettanto lOgicamente nella
: figura di Romulus, eroe fondatore di Roma, che in quella di
·~Quirinus, dio dei Quirites. La nostra tesi non esclude le piu
~ ·~vaiie,soluzioni storiche del problema Romulus-Quirinus: si adegua
(61) 8tsì..ov't'lXe; 't'ò 0'6l[.L1X XIX't'IÌ [.Lép"t): Dion. HaI.2, 56; è7tIXVIXO''t'civ't'IXe;, facilinente, p. es., alla teoria dell'esistenza di due comunità origi-
IXÙ't'éj'> xlXt 8tlXcp.&dpIXV't'IXe;, VS([.LIXV't'IXe; ''t'ò 0'_6l[.L,~: Plut. Rom. 27. ,_ . · nàriamente indipendenti, la sabina del Quirinale (con Quirinus
(62) XpU1t't'OV't'IXe; \.mò 't'lXre; m;pt~oì..lXte; OO'ov l!xIXO''t'Oe; s!x.sv IXU't'OU, DlOn. . come dio «nazionale l») e la latin,a del Palatino (con Mars) cui >-
HaI. 1. c:; XIX! [.Lépoe; éxcXO't'ou èv.&é[LsvOV de;. 't'òv X6ì..TCOV Plut. 1. c. . apparterrebbe Romulus concepito come figlio di Mars; su queste
(63) XIX! [.Ls't'IÌ 't'OU't'o iii xpUtPlXt: Plut. 1. c. . basi si spiegherebbe anche la triade Iuppiter-Mars-Quirinus ... Ma
'0 (64) J. FRAZER, GB 3 6 (Adonis Attis Osir.is), 98.. ?g~. Bisogna
' . 'anche ,del tutto indipendentemente da una simile teoria, nulla
dar tuttavia atto come lo fa il Frazer stesso, aI classIcIstI (Schweg- esclude che' il medesimo tema mitolOgico s'incarni contemporanea-
ler". Otto, Cook) 'che solo in base a riscontr~ grec~ (Pe~theus,. !:y_ mente ili. 'piU di una figura e che successivamente queste :i:igure
kurgos, Orpheus, Dionyso,s stesso) hanno mtravIsto.1 autentIcl~à vengano, identificate proprio per il motivo comune dei loro miti,
del motivo. · per differenti che siano le loro origini e il resto dei loro aspetti.
124
125

ii
del volume /".r-··~L

acqua, 23, 111 .


agricoltura, 55, 62, 68 sgg., 83 sg, 98 Ianus, 48, 50, 87 sgg., 92 sgg.
.bifrontismo, 88 sg. Incubus, 60 sg.
; bosco, 56 sgg., 64, 67, 74, 94 inganni, 41, 43
,'brigantaggio, 34, 66, 93 Iuppiter, 9-47
caccia,' cacciatori, 56, 60, 83, 98 luppiter imperator, 28
Cacus, 35.. sgg. Iuppiter puer, 14, 19, 25 PAG. 5
Kirke, 53 sg. Roma e Praeri'este
:.Caecilius; 38 sg.
"Caéculus, 34 sgg. mana, 6 li
9
morti, 71, 74, 107 latini
. calendario, 68, 79 ·sg., 92, 95 sg. »
. scoperto, 77 sg. ladri, 35, 40 sg. 48
16 sg., 32 Luperci, LupercaIia, 64 sgg., 109
38 sg. sgg. » 95
C011~1Jelaes, 78
occhi, 35 sgg., 38 argomenti
oracolo, 16 sgg. » 126
71 origini, 25, 45
19 sgg.
105 sgg. pastori, 35 sg., 39 sgg., 67, 93
Picus, 48, 50, 52 sgg., 92 sg.
sgg., 76, 79, 93, Praeneste, 9-47.
. :' 111 sg.
, .' cdivinazione, 26 sg., 53, 56, 59 sg. pre-cosmico, 23, 45 sgg.
'. ,.',Equirria, 100 pre-umano, 68
'~-.E?roe civilizzatore, 74, 90, 93. purificazione, 72, 109· sgg.
·.escrementi, 84 sgg. QUirinus, QUirinaIia, 113 sgg.
esule, 82, 88 . Regifugium, 100 sgg.
. evem~rismo, 49 sg. rex, regalità, 91, 94, 101 sgg.
far, 55, 91, 116 sgg. Romulus, 35, 39 sgg., 121. sgg. .
:fatum; 27, 46 Saturnus, 48, 51, 75-87, 92 sgg.
'Fauna; 60, 62 sg. sbranamento, 124 sgg.
.. Faunus, 48, 50, 57, 74; 92 sgg. schiavi, 32 sg., 41 sgg., 75 sg.
:febbraio, 65, 72, 95-125 scomparsa, 864 sg., 123 sg.
'. : .fecondità, 16, 18, 21, 110 senex, 75 .
'" ;.' fiducia, 12 Servius Tullius, 28, 31, 42 sg.
~·· . fonçlatore, fondazione, 34 sgg. 44, Silvanus, 57 sgg., 75
'. . . 63 sgg., 70, 81 sortes, 17, 18, 26 sg.
I . FornacaIia, 114 sgg.
spes, 11 sgg.
. Fortuna, 9-47 Stercutius, 55, 69, 84
. grotta,: 15, 23, 94 teriomorfismo, 52 sg., 69, 93
Hercules, 36 sg., 58, 63 sg. Terminalia, 103 sg.
'. iactantia, . 11, 13, 35, 40 sg.. trasformazione, 53 sgg., 63, 74
ubbriachezza, 54, 65
.;

di stampare dalla Tip.La Nuova Grafica a R.oma il 30 dicembre 1955


tipi de~~e. Edizioni dell'Ateneo, 13, Via Caio Mario, R.oma

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