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SOMMARIO

Saluto del Presidente 2


Editorial/Leditoriale
T. Malikov & C. Giampietro 3
Dove Papa Wojtyla ottenne la sua laurea
B. Hlsebusch 4
Studiare nello spirito dei Francescani
B. Hlsebusch 6
The Gift of Reconciliation
C. Giampietro 8
Chiamati ad amare
F. Ferone 9
Una riflessione
fra A. Chamseddine 12
Il Nome di Dio
T. Shannon 13
Luomo e la mediazione partecipata in Cristo
Don C. Bejan-Piser 14
Le Antiche Tradizioni
R. Congia 16
Cycle of love, cycle of lip
Anonymous Reader 18
Vignetta: Un coro angelico
R. Congia 20

LA CRONACA DELLASPUST
6 ottobre
2 novembre
La sede ASPUST si trasferisce presso il nuovo
ufficio.

Primo Consiglio ASPUST per lanno accademico


2015/2016. Elezioni di Vicepresidente, Segretario e
Tesoriere, formazione delle commissioni.
Discussione dei vari aspetti e problemi della vita
universitaria, proposte e progetti.

20 ottobre
Elezioni studentesche. Elezione del presidente
dellASPUST. stato rieletto Natanael Miroslav
Krajinovic, O.S.P.P.E.

7 novembre
Pellegrinaggio degli universitari ad Assisi.

Saluto del Presidente

Rev.mo rettore Magnifico,


Gent.mi Decani e professori,
Car.mi studenti ed amici,
Eccoci di nuovo insieme, abbiamo ripreso il nostro itinerario studentesco, e ci vogliamo
attivare con grande gioia per la nostra PAROLA che si sveglia dopo le vacanze.
Nella nostra rivista vi permettiamo di esprimervi e di pubblicare tutte le vostre idee,
espressioni, tradizioni culturali e meditazioni. sempre necessario rendersi disponibili a
collaborare con lAssociazione studentesca (ASPUST) della nostra universit, perch
ancora una volta ripeto a tutti che lAngelicum la nostra casa, e veramente ci
dobbiamo sentire cos.
Carissimi, in qualit di presidente rieletto dellASPUST voglio dire un grande GRAZIE di
cuore a tutti quelli che hanno dato anima e corpo per questa grande famiglia.

Fra Natanaele Krajinovic, OSPPE


Presidente ASPUST

Editorial/Leditoriale

Foto di fra Ali Chamseddine

Dear friends,

Cari amici,

It is with a special sense of contentment


that we come to you with the first issue of
our university magazine, which is being
published for the second year after a long
period of interruption. Hopefully the
restored tradition will not fade once again.
As you remember last year we were able
to prepare two issues. However for this
academic year we are rigorously planning
to have four issues, namely two for each
semester. The present issue has as usual
a certain diversity of topics and genres.
We hope you will enjoy it and also
consider contributing to upcoming issues.
It would be good to see La Parola become
an intellectual and artistic mirror of our
university life. We are eager to bring out
more and more of its potential, relying on
your help.

con grande gioia vi presentiamo questo


primo numero dellanno accademico 2015
- 2016. Ci auguriamo di poter avere la
stessa partecipazione che abbiamo
riscontrato in passato, dopo aver ripreso a
pubblicare La Parola in seguito ad un
lungo periodo di interruzione.
Lanno scorso abbiamo realizzato solo due
numeri, mentre questanno ne avremo
quattro, due per semestre.
Il presente numero contiene, come
sempre, argomenti e generi diversi.
Speriamo che possiate apprezzarlo e
contribuire con la vostra creativit ai
numeri che pubblicheremo in seguito.
Ci piacerebbe che questo giornale
rispecchiasse la vita intellettuale e
culturale della nostra comunit
accademica. Contiamo sul vostro aiuto!

Teymur Malikov

Claudia Giampietro

Ci che rende unico il panorama accademico di Roma lesistenza di sette Pontificie


Universit. Qui di seguito pubblichiamo il primo di una serie di articoli su questi Atenei,
cominciando con lAngelicum e lAntonianum. Sono testi che il Dr. B. Hlsebusch, da molti
anni giornalista e storico nella Citt Eterna, ha redatto in passato per l'edizione tedesca
dellOsservatore Romano. Poich la prima volta che viene presentato un quadro
generale delle sette Universit, siamo convinti che la pubblicazione trover largo
interesse.

DOVE PAPA WOJTYLA OTTENNE LA SUA LAUREA


LAngelicum e le altre sei Pontificie Universit a Roma
Bernhard Hlsebusch
L a P o n t i fi c i a
Universit San
Tommaso dAquino
fra i pi antichi
Atenei cattolici di
Roma. conosciuta
come Angelicum,
nome che le stato
conferito in onore
del suo patrono, il
Doctor Angelicus.
Si tratta di un
eccellente luogo di formazione
accademica gestito dai Domenicani ma
aperto anche a studenti e professori che
non appartengono a tale ordine. Qual il
pi famoso dei suoi moderni ex-alunni?
Karol Wojtyla, divenuto Papa Giovanni
Paolo II. Presentiamo un ritratto
delluniversit:

1932 in seguito alla ristrutturazione di un


vecchio monastero.
Una lunga scalinata conduce al
portico, decorato con lo stemma di Pio XI e
con quello dei Domenicani, compreso il
motto dell'ordine, Laudare, Benedicere,
Praedicare. Accanto vi sono le statue dei
Santi Albertus Magnus e Tommaso
d'Aquino.
Dal portico arriviamo al grande e
suggestivo chiostro con palme, aranci ed
una splendida fontana (attualmente in fase
di restauro). un luogo molto amato dai
professori Domenicani (con il loro tipico
abito bianco), che qui si incontrano con gli
studenti. Questo chiostro il vero cuore
del nostro campus universitario, dichiara
Padre Alejandro Crosthwaite, Decano della
Facolt di Scienze Sociali, al sottoscritto.
Intorno al chiostro sono disposte undici
sale per le lezioni. Tra queste vi sono
lAula della Sapienza, dove i dottorandi
difendono le loro tesi, e lAula Magna
Giovanni Paolo II, che ricorda ovviamente
il nostro studente pi famoso nei tempi
moderni. Inoltre, aggiunge Padre
Crosthwaite, all'Angelicum vi anche il
John Paul II Center per il dialogo
interreligioso.
Luniversit dei Domenicani fiera
di questo ex-alunno, che - come si sa
non apparteneva all'ordine, ma parlava
sempre con grande rispetto
dellAngelicum. Karol Wojtyla, ordinato
sacerdote il 1 novembre 1946 a Cracovia,

Ci troviamo a Roma, presso il Largo


Angelicum, nel centro storico. Chi arriva
dal Palazzo del Quirinale o da Piazza
Venezia, entra in questa piccola piazza
leggermente in salita, e si trova davanti
alla bella chiesa dei Santi Domenico e
Sisto. un tempio che Papa Pio V,
domenicano, ha fatto erigere nel 1569. Si
tratta della chiesa titolare del Cardinale
svizzero Georges Marie Martin Cottier,
O.P., teologo emerito della Casa Pontificia.
A destra vi lingresso principale
delluniversit, che ha qui la sua sede dal
4

nello stesso mese part per Roma. Qui


alloggiava al Collegio Belga, non lontano
dalluniversit. Tutto ci fu programmato
dal suo mentore, l'Arcivescovo di
Cracovia, il Cardinale Sapieha. Secondo
lui, il suo giovane prete pi dotato doveva
assolutamente proseguire i suoi studi nel
cuore della cristianit.
Karol Wojtyla scrisse nel suo libro
Dono e Mistero: Celebrando il 50
anniversario del mio sacerdozio, non
posso dimenticare i sentimenti e le
impressioni dei miei primi giorni 'romani',
quando nel 1946 conobbi la Citt Eterna.
Mi iscrissi allAngelicum per il 'biennium ad
lauream'. All'epoca, il Decano della Facolt
di Teologia era P. Ciappi O.P., che poi
divenne Teologo della Casa Pontificia e
CardinaleAll'inizio di luglio del 1948
difesi la mia tesi di laurea e poco dopo
tornai in PoloniaQuellintenso periodo di
studi, vicino alle tombe degli Apostoli, mi
ha dato molto.
In effetti, Karol Wojtyla studi
moltissimo. Allepoca, presso luniversit
dei Domenicani, si insegnava la scolastica
tradizionale, ma lo studente polacco
affamato di cultura entr in contatto specialmente nel Collegio Belga anche
con idee moderne, soprattutto della
teologia francofona. Per ampliare i propri
orizzonti - cos riferisce uno dei suoi
biografi (il giornalista Ludwig Ring-Eifel)
Karol Wojtyla dal gennaio 1947
frequentava tre volte a settimana una
lezione di metafisica e un seminario
teologico alla Gregoriana, universit dei
Gesuiti. Ma, poich era iscritto
all'Angelicum, ci fu possibile solo in virt
di un accordo del suo mentore, il Cardinal
Sapieha, con l'allora Rettore della
Gregoriana, Padre Paolo Dezza SJ.
Per lo studente Karol Wojtyla,
allAngelicum fu particolarmente
importante il contatto con il professore di
dogmatica Reginald Garrigou-Lagrange.
Questo ascetico francese, che a causa del
suo atteggiamento ultraconservatore era
stato soprannominato Reginald
l'inflessibile, prese il giovane sacerdote
quasi in custodia e lo incoraggi a
preparare una tesi di laurea su Giovanni

della Croce, il mistico spagnolo. A questo


proposito, una curiosit: il titolo di Dottore
Wojtyla lottenne solo pi tardi in Polonia
perch a Roma gli mancavano i soldi per
far stampare la sua tesi.
Mentre Karol Wojtyla scriveva la
sua tesi ancora in latino, all'Angelicum fu
data la possibilit di laurearsi anche in
italiano o inglese un chiaro segno di
modernizzazione. vero che questa Alma
Mater continua ad essere il luogo pi
adatto per immergersi nellautentica
t e o l o g i a e fi l o s o fi a t o m i s t i c a domenicana ( quanto sostiene uno dei
docenti). Ma lAngelicum offre una ricca
gamma di studi. Anche perch qui oltre a
teologia, filosofia e diritto canonico vi
sono anche una Facolt di Scienze Sociali,
lIstituto Superiore di Scienze Religiose
Mater Ecclesiae, e un Istituto di
Spiritualit.
Nell'ultimo anno accademico
l'Angelicum ha avuto 1.007 studenti da 92
paesi. La maggioranza, spiega Padre
Crosthwaite, sono ecclesiastici,
seminaristi e suore. Ma recentemente
aumentato il numero dei laici, specie nella
Facolt di Scienze Sociali. Sono
cambiamenti che inducono ad un
paragone con il passato. Perci,
guardiamo alla storia
Le origini dell'Angelicum risalgono
al tardo Medioevo, quando l'Ordine dei
Predicatori fu fondato da Domenico. Egli
decise di istituire in tutti i suoi conventi il
cosiddetto studium. A Roma ci avvenne
a San Saba sull'Aventino, dove insegn
anche Tommaso d'Aquino. Pi tardi, il
Monastero di Santa Maria sopra Minerva
divenne il pi importante centro educativo
dell'Ordine a Roma, col nome Collegio di
San Tommaso. Nellanno 1580 Papa
Gregorio XIII vi eresse una Facolt di
Teologia. Per tale ragione, il 1580 viene
considerato l'anno di fondazione
dell'Angelicum.
Tuttavia, nei secoli seguenti,
l'Ateneo ha cambiato nome e sede diverse
volte. Dal 1727 la Facolt di Teologia
poteva conferire gradi accademici anche
ad alunni esterni, cio a non-Domenicani.
Le tappe successive? Papa Leone XIII
5

(1878-1903) fond nel Collegio le Facolt


di Filosofia e di Diritto Canonico. E nel
mese di marzo del 1963 cio nel corso
del Concilio Vaticano II Papa Giovanni
XXIII confer all'Angelicum il titolo di
Pontificia Universit S. Tommaso
d'Aquino.
Nel corso della sua lunga storia,
molti importanti uomini di Chiesa hanno
studiato o insegnato in questa sede.
Professori, rimasti sempre docenti
universitari, hanno scritto diversi libri e
spesso hanno fatto parte di enti vaticani
e altri sono divenuti vescovi diocesani. A
questo riguardo potremmo menzionare (in
tempi molto recenti) il Domenicano
svizzero Charles Morerod. stato
professore e contemporaneamente rettore
dell'Angelicum. Nel 2011 Benedetto XVI lo
ha nominato vescovo di LausanneGinevra-Fribourg. Inoltre, Mons. Morerod
fa parte di diverse Congregazioni e
Consigli della Curia. Per quanto riguarda i

legami con la Santa Sede, l'ex-professore


Padre Wojciech Giertych O.P. - come
successore del sopramenzionato
Cardinale Cottier Teologo della Casa
Pontificia.
Ricerca e insegnamento ad alto
livello, stretti contatti con la Santa Sede,
molti ex-alunni o ex-professori diventati poi
vescovi o cardinali: l'Angelicum
giustamente gode di unottima reputazione
nella Chiesa e, non a caso, anche in
ambienti democristiani. Ci si vede nelle
solenni cerimonie per l'inaugurazione degli
anni accademici. Nel 1953, ad esempio,
Alcide De Gasperi, co-fondatore di
Democrazia Cristiana e molte volte
Presidente del Consiglio, per loccasione
tenne un discorso sul tema Il movimento
operaio e l'unit europea.

STUDIARE NELLO SPIRITO DEI FRANCESCANI


L'Antonianum La prima Pontificia Universit con una donna Rettore
Bernhard Hlsebusch
Segue il secondo articolo della nostra serie
sulle sette Pontificie Universit di Roma.
LAntonianum lAlma Mater principale dei
Francescani, ma aperta anche a studenti
che non appartengo a quest'Ordine e ha
una lunga tradizione. Si tratta della prima
Pontificia Universit ad essere guidata da
una donna dal 2014.

L'allora cinquantenne italiana, infatti,


divenuta la prima donna al vertice di una
Pontificia Universit. Un evento che ha
suscitato scalpore negli ambienti della
Chiesa e, al contempo, ha messo di
nuovo in luce questo piccolo, ma molto
apprezzato centro di studi e ricerche.
Sono passati solo 10 anni da
quando Papa Giovanni Paolo II confer a
questo Ateneo il rango di Pontificia
Universit Antonianum ( PUA). Tuttavia, le
origini di questa Alma Mater risalgono al
tardo XIX secolo, quando Padre
Bernardino da Portogruaro era Superiore
Generale dellOrdine dei Frati Minori
(OFM) Egli pens di fondare a Roma un
istituto per la formazione accademica
dell'Ordine.

Sicuramente giunto il tempo


propizio. un segno che nella Chiesa,
senza dubbio, ci sono dei cambiamenti.
Con queste parole Sr. Mary Melone,
Professoressa di Dogmatica
all'Antonianum, nel mese di luglio del 2014
ha commentato la sua nomina a Rettore
Magnifico dell'Ateneo dei Frati Minori.
6

Detto, fatto! Cos nacque - con il


nome del famoso santo francescano
Antonio di Padova un collegio vicino alla
Basilica Lateranense. Si trattava del
Collegium S.Antonii Patvanini in Urbe. L,
alla fine del 1890, si cominci ad
insegnare. Poi, nel 1930 circa, Papa Pio XI
elev tale collegio sulla Via Merulana ad
Ateneo Pontificio, autorizzando le Facolt
di Teologia, Filosofia e Diritto Canonico a
conferire gradi accademici.
Nel mese di gennaio del 1982
Giovanni Paolo II visit l'Antonianum.
Durante il pontificato del Papa polacco
l'Ateneo dei Francescani fu ampliato con
una Facolt di Scienze bibliche e
Archeologia. A gennaio del 2005 il
Pontefice ha dato a questo Ateneo il titolo
di Pontificia Universit.
La PUA, riferisce il suo Segretario
G e n e r a l e P a d r e M a r e k Wa c h a l
sottoscritto, tenuta in particolar modo a
trasmettere lintera tradizione francescana.
Perci promuove lo studio,
l'interpretazione e la pratica della
tradizione teologica e filosofica dei
Francescani. Inoltre, l'Antonianum media
fra il tesoro della tradizione francescana e
il Magistero della chiesa. Qui la chiamata
al servizio ecclesiastico presa in seria
considerazione. Non a caso, questa
universit si trova apud Lateranum,
vicino alla Basilica del Papa come vescovo
di Roma.
Circa il 43 % dei professori
appartiene all'Ordine. Questi, insieme agli
studenti dellOFM, alloggiano nel convento
situato a confine con luniversit. Ma la
PUA, come gi menzionato, aperta
anche ai membri di altri ordini religiosi, a
sacerdoti, seminaristi secolari e laici.
Infatti, il 21 % dei docenti proviene da altri
istituti maschili o femminili, mentre gli altri
sono preti o seminaristi secolari oppure
laici. E gli studenti?
Sono 427. La
maggioranza sono membri di ordini
religiosi, la minoranza preti e seminaristi
secolari, nonch laici di ambedue i sessi.
Fra le caratteristiche
dellAntonianum contano senza dubbio gli
importanti collegamenti con lesterno.
Alcuni esempi? La Facolt di Scienze

Bibliche e Archeologia ha la sua sede a


Gerusalemme e alla Facolt di Teologia
appartiene un istituto a Murcia (Spagna).
Inoltre, la PUA affiliata non solo a diversi
centri di formazione in Italia, ma anche ad
Atenei dei Francescani in America Latina e
in Africa.
All'inizio del 2014 all'Antonianum
iniziata la ricerca del successivo rettore. E
cos cominciata la necessaria e
complicata procedura delle candidature,
s e g u i t a d a l l a s c e l t a . A l l a fi n e , l a
Congregazione per l'Educazione Cattolica
ha nominato - con il placet di Papa
Francesco Sr. Mary Melone Rettore
Magnifico. Chi ? Il suo nome Maria
Domenica Melone e viene da La Spezia,
ma la sua carriera accademica ha avuto
inizio a Roma. Poco dopo la maturit
entrata nell'ordine delle Suore
Francescane Angeline. Ha studiato
allAntonianum, dove ha conseguito anche
il suo dottorato. Nel 2011 divenuta
professoressa alla PUA e poi, data la
crescente stima nei suoi confronti,
addirittura Decano della Facolt di
Teologia. autrice di diversi libri e di molti
saggi.
Dopo la sua sorprendente nomina a
Rettore, Sr. Mary Melone ha concesso
unintervista a Radio Vaticana, nella quale
ha formulato anche uninteressante
posizione a proposito del concetto di
Teologia della Donna: Attenzione! La
teologia come tale per me la riflessione
sul mistero di Dio che si rivela. Perci,
uomini e donne possono condurre una
buona, istruttiva teologia. A Sr. Mary
Melone piace che oggi la ricerca pi
aperta ai lavori di donne teologhe. Il
miglior esempio, potremmo aggiungere,
il grande riconoscimento di cui lei stessa
gode per la sua attivit accademica.

(Nei prossimi numeri di La Parola


saranno presentati i ritratti delle altre
cinque Pontificie Universit di Roma)

approached the Quinta da Boa Vista Park


it was amazing: the tent was moved by
gusts of wind and we looked at each other
in the face. Everyone appeared to be
deeply moved.
In those moments I tried to focus on
what a priest had told me some days
before: Dont be afraid, it will be like
confessing to the parish priest!.
Nevertheless, I was afraid and I felt
ashamed. Honestly, despite being an
active member of my Church, I had always
been frightened of the Sacrament of
Penance. It was because I had heard
stories about confessors refusing to give
absolution to some people, and I
confessed rarely. Then I realized that I got
tired of asking forgiveness. It was because
I was sure that it was enough to regret my
sins, but this was a big mistake. How could
I be merciful with everyone if I hadnt
experienced Gods love, mercy and
forgiveness?
God was asking this of me: learn
what it means to be a true witness of my
mercy. I understood everything the
moment I looked into the Holy Fathers
eyes. We were face to face; at the
beginning, it took me forever to raise my
head. And then, I was astonished by the
whiteness of his cassock. I suddenly
smiled at him and he smiled back warmly
in a way I cant describe. This may sound
silly, but my first thought was that he
looked like a Dominican and I could feel at
ease, as I study in a faculty lead by
Dominicans (Pope Pius V kept his white
Dominican habit after his election, and that
tradition continued!). Maybe I could have
told him more things. However, I perceived
by the way he never looked away while I
was talking that he was listening with his
heart and mediating Gods grace to me.
I recently participated in a
conference on marriage organized by the
Pontifical University of the Holy Cross in
Rome. During his report, the Archbishop of
B o l o g n a , C a r d i n a l C a r l o C a ff a r r a
described the conditions of marriage in
Western society by quoting Virgil: Rari
nantes in gurgite vasto. I believe we live a
similar situation with the sacrament of

THE GIFT OF RECONCILIATION


Claudia Giampietro

Today Id like to share with you a text I


wrote for the last World Meeting of
Families held in Philadelphia.
Every time we go to confession,
God embraces us. These were Pope
Francis words during the Wednesday
general audience on Feb.19, 2014.
Sometimes you follow a path in your
life without being fully aware of where it
can lead you; but if you try to put God first
in everything you do, youll end up in His
embrace. The day I confessed to Pope
Francis, during World Youth Day Rio 2013,
I had the strong feeling of being in that
place because it was the willing of
Someone who loved me unconditionally in
spite of my faults. He was holding out his
hand towards me, so I walked towards the
white wooden confessional with the
certainty that He Himself was waiting for
me, ready to forgive my sins and to show
me His mercy.
Those few steps seemed like an
eternity. My heart was beating faster and
stronger. Since we had entered the
Eucharistic Adoration tent where we were
supposed to confess to the Pope, it was
like we were suspended in time; we stood
in front of the Blessed Sacrament and
there was a great silence, broken only by
the noise of a helicopter approaching. Me
and the other four Latin-American youths
who had received this incredible gift were
still incredulous! We begun to tremble
when we heard that the people outside the
tent started cheering, and as Pope Francis
8

Penance, as we have rare swimmers in


the vast flood. We need mercy and we
must ask ourselves how to commit to
spreading the grace we have received.
St. Thomas Aquinas affirms that,
after accepting Gods grace, a person has
the chance to do good not because of his
efforts or merits, but because it is a gift of
God. Trusting in the Lord with all our
hearts will help us to make a big difference
in the world. We cannot live an ideal life,
but a real one where, even when we fall,
we always get the chance to move
forward.

rivolgere un pensiero a voi, che avete


interpretato il vostro essere famiglia in
termini di vocazione e missione; una
vocazione vissuta in pienezza, con
passione e dedizione, una missione volta
alla santificazione reciproca e allannuncio
del Vangelo. So benissimo che, per grazia
di Dio, di famiglie cristiane come la vostra
ce ne sono tantissime, a partire dai coniugi
Louis Martin e Zelie Guerin, elevati anche
loro agli onori degli altari, alle tante
famiglie che, nella loro quotidianit
sconosciuta ai pi, con le grandi e piccole
contrariet, sono sacramento dellamore
misericordioso di Ges.
Devo riconoscere, tuttavia, che con
voi ho una maggiore confidenza!
Ho potuto conoscere la vostra
testimonianza appena un anno e mezzo
fa, quando, curiosando nel sito della Santa
Sede con il mio iPad, mi sono imbattuto
nellomelia tenuta da San Giovanni Paolo
II il giorno della vostra beatificazione: sono
rimasto talmente colpito dalla vostra storia
che, nei giorni seguenti, di corsa mi sono
recato ad acquistare una biografia per
meglio conoscere il cammino di santit da
voi percorso.
Da allora la vostra storia damore
diventata per me un esempio autentico di
come si realizza la vocazione al
matrimonio e alla famiglia, una vocazione
che proprio voi mi avete aiutato a
riscoprire in tutta la sua dignit ed il suo
splendore.
Il caso ha voluto che per
raggiungere lUniversit dove studio, devo
percorrere via Nazionale, e vi assicuro che
ogni angolo di questa zona di Roma mi
parla di voi: mi capita, infatti, di
attraversare lincrocio con Via Depretis,
dove si trova quella che un tempo era la
vostra abitazione, o di ammirare, dalle
stradine laterali, il campanile di Santa
Maria Maggiore, dove il 25 novembre 1905
avete santificato il Vostro amore con la
grazia di Colui che Amore per
definizione, e ancora di passare fuori la
parrocchia di San Vitale, dove per anni
ogni mattina vi recavate alla Santa Messa:
mi colpisce che tu, Luigi, soltanto alluscita
dalla celebrazione dicevi alla tua sposa

CHIAMATI AD AMARE:
Lettera ai beati coniugi Beltrame
Quattrocchi
Francesco Ferone

Cari coniugi Beltrame Quattrocchi,


mi permetto di scrivere a voi nei giorni in
cui, nella Chiesa, si sta parlando di
famiglia. Saprete sicuramente, infatti, che
in queste ore si sta celebrando in Vaticano
lAssemblea Generale Ordinaria del
Sinodo dei Vescovi sul tema Vocazione e
missione della famiglia nella Chiesa e nel
mondo contemporaneo.
Non mia intenzione annoiarvi con
disquisizioni di carattere dottrinale o
disciplinare, compito che lascio ai Padri
Sinodali, sicuramente pi competenti di
me; parlando per di vocazione e
missione della famiglia nella Chiesa e nel
mondo contemporaneo non potevo non
9

buongiorno - come se la giornata


soltanto allora avesse il ragionevole inizio.
Pensando e ripensando allo
splendido cammino percorso insieme mi
pare di rinvenire, nel vostro rapporto
damore, alcuni tratti che voglio
condividere in questa sede, al fine di
mostrare che il cammino della santit
coniugale possibile ad ogni famiglia,
senza fare cose straordinarie, ma nelle
vicissitudini di ogni giorno.
In primo luogo il tratto del coraggio.
Sapete, cari coniugi, non un caso se il
Santo Padre Francesco sta pi volte
esortando i giovani a non avere paura del
matrimonio, perch oggi, tra le giovani
generazioni, regna sovrana la paura.
Lidea di impegnarsi in una scelta
definitiva, in un cammino da percorrere
insieme allaltro in tutto e nonostante tutto,
il pensiero di donarsi allaltro senza se e
senza ma ormai sembra essere un
qualcosa di irrealizzabile. Al giorno doggi
o si preferisce non impegnarsi in alcun tipo
di relazione, rinunciando di fatto a mettere
in gioco la propria vita e la propria libert,
o ci si lascia assuefare dalla mentalit
dellusa e getta, incarnato da espressioni
del tipo stiamo insieme finch c amore,
finendo ipocritamente con il costruire un
amore ad orologeria, per adoperare una
felice espressione del mio parroco. La
vostra vita di sposi, vissuta luno accanto
allaltra per circa 50 anni, costituisce pi
che mai un esempio per i ragazzi della
nostra epoca, me compreso. Chi racconta
del vostro fidanzamento sottolinea la
fermezza e determinazione con la quale
tu, Maria, rispondendo alla dichiarazione
damore di Luigi, pronunciasti il tuo si, il tuo
eccomi al Signore che ti chiamava a
coltivare i tuoi talenti nella vita coniugale,
con i suoi momenti meravigliosi ma anche
con le sue contrariet che pure a voi,
come ad ogni buona famiglia, non sono
mancate.
Un secondo tratto del vostro amore
lo definirei in termini di fecondit, e non
solo con riferimento alla generazione di
quattro figli. Si tratta di una fecondit
innanzitutto spirituale, e non poteva essere
diversamente: la vostra relazione ha

sempre avuto il suo sicuro punto di


riferimento nel Signore Ges, e sempre di
pi a si saldata in Lui con la Parola ed
lEucarestia, con la recita del Santo
Rosario e dellUfficio divino, unitamente
alle vostre consuete letture spirituali. Una
fecondit, la vostra, che si fatta
testimonianza nel mondo, in primo luogo
nei confronti dei vostri quattro figli, che seppur per strade diverse - hanno deciso
di consacrarsi al Signore. Una fecondit
che parlava il linguaggio dellamore per il
prossimo e dellimpegno civile, sociale e
religioso: laccompagnamento degli
ammalati a Lourdes, limpegno
nellassociazionismo cattolico, il tuo
apostolato della penna, Maria,
lanimazione dellordine temporale con
spirito cristiano che tu, Luigi, hai portato
avanti nellesercizio della professione di
avvocato. E bello vedere, miei cari
coniugi, che il vostro amore non si
chiuso in uno sterile egoismo, ma che si
aperto alla sete di Dio presente in coloro
che avete incontrato lungo il vostro
cammino, incarnando il modello del vero
discepolo, che quanto pi porta il dono di
Ges agli altri tanto pi si arricchisce di Lui
e del Suo Amore.
Un terzo aspetto che mi permetto di
richiamare quello della unit. C una
tua frase, Maria, che mi ha colpito nei
racconti delle vostre vite, quella nella quale
ricordi che, dopo la Santa Messa
quotidiana, vi recavate alle vostre
occupazioni portando ognuno incessante - la presenza dellaltro.
Qualche tempo fa, ascoltando la
testimonianza di una coppia cristiana, ho
sentito adoperare unimmagine molto
efficace con la quale ciascuno dei due
coniugi vedeva laltro: quella del
compagno di cordata. Credo che non vi sia
modo migliore per descrivere lessenza
della vostra relazione: un perenne
camminare insieme, abbandonati entrambi
alla volont del Signore ma, allo stesso
tempo, confidando ciascuno nel sostegno
e nellamore dellaltro. Proprio la vostra
unit vi ha permesso di vincere la
tentazione della monotonia, che
inevitabilmente si insidia nelle pieghe della
10

vita quotidiana, di superare momenti di


forte angoscia quale fu la tua quarta
gravidanza, Maria, in cui rischiasti di
perdere prematuramente la vita, e di
rimanere nella piena comunione damore
anche quando impegni di lavoro portavano
te, Luigi, ad allontanarti dalla tua famiglia,
circostanza, questultima, in cui al contatto
quotidiano suppliva quello epistolare.
A tal proposito ho letto alcune delle
vostre lettere meravigliose, e da queste mi
permetto di evidenziare un ultimo tratto
che denota la vostra storia: la delicatezza.
E bellissimo constatare lassenza di ogni
traccia di volgarit e di malizia nella vostra
relazione. La finezza delle espressioni con
le quali vi chiamavate reciprocamente
(Amore mio Santo per me resta
insuperabile), luso dellinglese in alcune
e p i s t o l e , a f fi n c h g l i a l t r i n o n
comprendessero gli scambi verbali delle
vostre effusioni damore, testimoniano una
relazione vissuta nella castit, purificata
dal fuoco dello Spirito Santo, rafforzata
dallamicizia con Cristo Ges. Quanto
importante offrire ai giovani di oggi la
proposta di un amore casto, illuminare sul
significato autentico dellatto sessuale
quale espressione della mutua
appartenenza che si realizza nella verit
soltanto allinterno della cornice
matrimoniale. Voi, beati coniugi, avete
custodito il dono di un amore casto,
vivendo la dimensione sessuale del vostro
amore secondo il progetto di Dio, e per
questo oggi risplendete nella Chiesa come
modello di vita per gli sposi cristiani.
Cari Luigi e Maria, coraggio,
fecondit, unit e delicatezza costituiscono
la ricetta di un amore che porta luomo a
vivere in pienezza la sua umanit. La

vocazione che il Signore ha donato a


ciascuno di noi quella di amare,
realizzare la dimensione oblativa iscritta in
ciascuno di noi, e voi lavete realizzata in
modo sublime. La preghiera che rivolgo a
voi di illuminare i cuori di tanti giovani,
affinch si aprano alla bellezza del dono
per laltro, comprendano che la misura
della propria libert direttamente
proporzionale alla capacit di metterla in
gioco in delle scelte di vita stabili e
definitive, fuggendo in tal modo il pericolo
di una vita che, nonostante la carriera ed il
successo, se non si realizza nellamore,
una vita fallita nel suo obiettivo
fondamentale.

11

UNA RIFLESSIONE
fra Ali Chamseddine

Quando cimprigioniamo nel buio della nostra caverna assediamo la luce che ci circonda
per diventare prigionieri dellignoranza, della logica limitata e dei resoconti ottusi e
lontanissimi dalla verit.
Si deforma il nostro sguardo per le persone e le loro intenzioni in proporzione alla tenebra
presente nelle nostre anime e intenzioni. Guardiamo agli eventi che passano con noi e
intorno a noi attraverso il buio dei nostri cuori, cercando di estendere la nostra prigione
sopra numerose anime in cerca di sicurezza in questo modo, ci fortifichiamo
maggiormente per il timore che sintroduca la luce.
Ma la notte piena di luce!
O Signore, per lintercessione di Maria Madre della Luce, Vieni ed entra la mia prigione
affinch io diventi prigioniero della Luce! Trasformala in un faro luminoso che emana la
Tua luce. Conformando il mio cuore al Tuo, il mio pensiero al Tuo, la mia logica ottusa alla
Tua sconfinata.
Non desidero dopo questoggi altro che essere la Tua Luce in questo mondo!

12

IL NOME DI DIO
Tony Shannon

Sono cresciuto nella campagna in


Irlanda ed i miei genitori sono stati per
molti anni agricoltori. Mia madre adesso
lavora in una scuola e mio padre fa ancora
lagricoltore. La nostra fattoria immersa
nella rigogliosa e verde campagna
irlandese, grazie alla quale ho avuto
uninfanzia tranquilla e serenaforse in
parte per quella pace che ho una forte
fede in Dio. Credo che Lui mi abbia
sempre aiutato nel corso della mia vita,
specialmente quando ne avevo pi
bisogno.
Come tutti, la mia famiglia, i miei
amici ed io abbiamo avuto alcuni problemi
nella vita, e in quelle situazioni spesso ho
pregato: 'Dio, per favore, aiutaci!
Per me la reazione pi naturale era
pregare cosi, anche se a volte ero
arrabbiato con il Signore. Ora, invece,
cerco di non esserlo pi e se c' un
problema prego: 'Confido in te, Ges.'
Ma, per molti familiari e gran parte
dei miei amici, non era e non cos.
Spesso ascoltavo forti esclamazioni nel
nome del Signore, come se lo
maledicessero. Questo succedeva
nonostante chiedessi a queste persone:
Per favore, non nominare il Nome del
Signore in questo modo, e lo chiedevo
perch quelle esclamazioni facevano
nascere in me un sentimento di sconforto,
come se fossero unirriverenza verso
qualcosa molto pi grande di noi. E non mi
riferisco solo a quelle espressioni dette
durante un momento di rabbia, perch
succede anche in modo casuale.

Nominare il nome di Dio invano


inappropriato. Non voglio che mi
fraintendiate, io non sono un santo! Mi
impegno spesso a non cadere in questo
peccato ma, nonostante ci, qualche volta
anche io commetto questo errore. Molti
sono ugualmente colpevoli nel commettere
tale peccato, ma quando un prete, un
seminarista o una persona che abbraccia
un ordine religioso lo fa, sicuramente pi
grave perch non rispecchia lo stile di vita
che ha scelto, per cui si deve sforzare, per
seguire una vita piena di santit.
Se non riusciamo nemmeno a
rispettare il nome di Dio, come possiamo
credere di poterlo amare attraverso gli atti
pi difficili, come ad esempio difenderlo in
pubblico? Tutti noi siamo sottoposti a delle
prove per verificare il nostro amore nei
Suoi confronti, quindi dobbiamo essere
pronti, evitando di commettere peccati che
allontanino la Sua grazia.
Per Tommaso d'Aquino, un Santo
molto importante per noi qui all Angelicum,
pronunciare il nome del Signore invano
un peccato grave; ha scritto che un insulto
a Dio pi grave di un omicidio
(McDermott, 1989, Pag. 344). Parole forti,
certamente, ma senza dubbio esprimono
al meglio la gravit di questo atto.
Quindi, preghiamo per la sua
intercessione, cercando di non reiterare
pi questo peccato, io per voi e per favore,
voi per me. Grazie.

13

LUOMO E LA MEDIAZIONE PARTECIPATA IN CRISTO


Una prospettiva mariologica
Don Ciprian Bejan-Piser

offendere nessuno2. Senza dubbio la


Madre di Dio non causa sine qua non
della grazia divina nella Chiesa e
nemmeno la sua autrice. Tuttavia, grazie al
suo ruolo nella storia della salvezza, e alla
sua funzione materna di mediatrice
universale, [] ricava nuovi credenti e
rigenerati3 per suo Figlio, Ges Cristo.
Tu t t o l i t i n e r a r i o m a t e r n o d i
mediatrice della Genitrice di Dio nella
storia della salvezza e nella vita della
Chiesa non altro che una coronazione
della sua maternit vissuta come dono,
con una fedelt unica e intima oltre il
momento cruciale ai piedi della croce;
una maternit che raggiunge lapice
mediante una stretta collaborazione con
Cristo e la sua unica mediazione.
I l t e o l o g o r u s s o E v d o k i m o v4
sostiene che insito nel DNA della Madre
di Dio o della donna in genere donarsi,

La funzione di mediare comporta


unenorme responsabilit e un servizio per
coloro che, essendo responsabili degli
altri, li guidano al Signore e fanno in modo
che appartengano a Lui1. La Madre del
Verbo Incarnato, in funzione della sua
maternit estesa su tutti gli uomini, ai piedi
della Croce e poi nel Cenacolo, media la
grazia divina a tutti gli uomini di buona
volont, facendo in modo che convergano
in Cristo, suo Figlio. La sua maternit un
dono gratuito concesso da Dio perch la
sua dedizione materna si estenda su tutti
gli uomini.
Poich tutto ci che gli uomini e la
Chiesa ricevono da Dio un dono della
sua infinita misericordia paterna, anche la
salvezza, che un dono, pu essere frutto
di una intercessione. Si tratta delleffetto di
una mediazione di preghiera determinata
da un amore fraterno che non pu

A. BOSSARD, Consacrazione, in Piccolo dizionario mariano Ecco tua Madre!, Edizioni Monfortane, Roma 1981, p. 78:
La consacrazione viene fatta con la mediazione di persone che hanno un potere, una responsabilit nei confronti di
coloro che essi consacrano. Questo potere, che in definitiva conferito da Dio, deve esercitarsi al servizio di quelli che
sono stati loro affidati. In sostanza, il loro gesto il riconoscimento del fine profondo del loro servizio: condurre al
Signore, fargli appartenere coloro dei quali essi hanno la responsabilit. Nella misura del loro potere, essi possono
dare.
1

S. DE FIORES, Prospettive teologiche circa la consacrazione a Maria, o.c., pp. 57-58: [] la salvezza un dono che
ragionevolmente non si pu rifiutare, nessuno pu impedire che essa sia oggetto di una preghiera di intercessione. E
nessuno pu daltronde offendersi che si preghi per lui, poich lintercessione rientra nei doveri derivanti dallamore
fraterno ed sempre rispettosa della libert personale come lo la grazia che essa implora.
2

H. U. VON BALTHASAR, Sponsa verbi, saggi teologici, II, Brescia, Morcelliana, 1969, p. 162: [] Cristo che mediante
la sua passione crea la Chiesa non Maria. Tuttavia essa ha partecipato come strumento a questa creazione in virt
delluniversalit e dellillimitatezza del suo s, che il Figlio pu usare come mezzo plastico allinfinito, per ricavarne nuovi
credenti e rigenerati.
3

P. N. EVDOKIMOV, La donna e la salvezza del mondo, Milano, Jaca Book, 1980, p. 157: [...] per luomo, vivere significa
conquistare, lottare, uccidere; per la donna, significa generare, nutrire, proteggere la vita donando se stessa.
4

14

preoccuparsi per gli altri, dare se stessa


per i propri figli e, con altre parole, mediare
tutte le grazie indispensabili perch gli altri
siano affascinati da Cristo e incorporati in
lui. Continua il teologo russo, riferendosi
alla funzione della Genitrice di Dio, che:
ora, se il Cristo salva il mondo, la
Theotokos che lo protegge ed introduce
nel suo disumanesimo lattenzione che si
fa sensibile alla grazia5 .
Il coinvolgimento della Madre di Dio
nellunica mediazione di Cristo si iscrive,
perci, in questo contesto dellagire di Dio
nella storia della salvezza e nella storia
personale delluomo, quando Dio agisce
richiedendo la collaborazione umana6.
Parlare della Beata Vergine puntando pi
sulla sua mediazione radicata nellunica
mediazione di Cristo, una mediazione
strettamente connessa alla sua maternit
divina, non significa in nessun modo una
riduzione della persona in causa, cio la
Madre di Dio, solamente alla funzione
materna. Significa rilevare limmagine di
una donna completa che, essendo
associata definitivamente e intimamente
allunica mediazione di Cristo Ges e alla
sua opera redentrice, favorisce la fede dei
discepoli e dei fedeli.
Lo conferma lo stesso Andr M.,
teologo gesuita francese, quando afferma

che: Maria non affatto la cauzione


sacra dellinferiorit della donna, votata al
sorriso e alla riproduzione, con la
benedizione della religione. Dio non la
tratta mai come una funzione, ma come
una libert. Non estrae presso di lei [] la
sua forza di lavoro: lassocia intimamente
e per sempre al suo piano di salvezza,
dopo averle chiesto il consenso con una
deferenza che confonde7. Osservando,
dunque, il suo ruolo nella storia della
salvezza si conclude che definita col suo
ruolo pi essenziale, Maria la donna con
la quale Dio ha fatto alleanza8. La sua
materna mediazione impregnata del
potere divino9 poich lei, la Madre di Dio,
anche nellesercizio della sua funzione
materna di mediatrice verso tutti gli uomini
non agisce mai da sola ma intimamente
congiunta a suo Figlio e avendolo come
destinatario verso cui tutti convergono.
La maternit della B.V. Maria
leloquenza e la forza di una distintissima
missione, scaturita dalla totale disponibilit
davanti al piano divino, la manifestazione
di una dimensione antropologica
straordinaria che fa s che nessun uomo si
senta abbandonato dalla Madre del Figlio.
Dove si potrebbe trovare la motivazione di
una tale maternit se non proprio
nellamore divino che come ribadisce lo

Idem, p. 155.

J. GALOT, Teologia della donna, in La Civilt cattolica 126 (1975) II, p. 232: [] Questa economia non lopera
esclusiva di Dio. Se la teologia avesse avuto come unico oggetto di scrutare ci che Dio e che cosa lazione divina in
se stessa, non vi sarebbe stato posto per una teologia della donna. Ma Dio ha agito richiedendo la collaborazione
umana, collaborazione che ha raggiunto il culmine nel mistero dellIncarnazione. In questa collaborazione umana il
compito delluomo e quello della donna si presentano distinti e complementari.
6

A. MANARANCHE, LEsprit et la femme, ditions du Seuil, Paris, 1974, p. 150.

J. GALOT, Maria, la donna nellopera della salvezza, Roma, Editrice Pontificia Universit Gregoriana, 1984, p. 23.

L. BOFF, Ave Maria: Il femminile e lo Spirito Santo, Assisi, Cittadella editrice, 1982, pp.125-126: [] la sua
intercessione possiede lefficacia di Dio; essa , insieme con Cristo, la mediatrice assoluta [] Il potere divino
incorporato in Maria. Le espressioni usate da Boff potrebbero sembrare, alcune volte, troppo esagerate o al limite di un
atto di adorazione concesso alla Beata Vergine per, lui non fa altro che da una parte mostrare la fede vissuta dei
fedeli e dallaltra parte mettere in guardia davanti ai possibili atteggiamenti da evitare.
9

15

stesso Jean Galot [] vuole


promuovere la collaborazione, perch
tende a favorire lo sviluppo della persona
altrui10 ?
Di conseguenza, una tale maternit
divina, che praticamente sta alla base
della maternit spirituale verso tutti gli
uomini, sarebbe la pi alta cooperazione11
allopera di salvezza e dunque alla
conformazione di tutti a Cristo ed in Cristo.

tipico delle zone del nuorese. Il nome


cambia a seconda della zona dellisola, ma
tra la fine di ottobre e i primi giorni di
novembre la tradizione del tutto simile. In
passato, nel Campidano e nel sud
dellisola, i bambini vestiti da fantasmi
andavano a chiedere, di porta in porta,
qualche dono per le piccole anime, da cui
il nome is animeddas. Ai bambini
venivano donati dolci preparati in casa
come le pabassinas, su pani de saba, e
soprattutto un dolce che merita attenzione
anche per il nome che lo caratterizza, ossu
de mottu (osso di morto), a cui venivano
aggiunti poi altri doni come le melagrane,
le castagne e la frutta secca. Al centro
della Sardegna era pi diffusa la tradizione
de su mortu mortu. I bambini suonavano i
campanelli delle case presentandosi come
su mortu mortu e gli venivano donati
castagne, dolci di miele ed uva passa,

LE ANTICHE TRADIZIONI:
la leggenda de Is Animeddas

Roberta Congia

Il 31 ottobre la festa di Halloween


che tutti conosciamo. Riscuote un
successo commerciale incontestabile, con
tutto ci che esso comporta: ci si traveste
e ci si trucca, si decora la casa, si
organizzano feste, giochi, i bimbi chiedono
caramelle, e anche gli adulti indossano
maschere paurose. Girano per le strade
domandando dolcetto o scherzetto?,
oppure molti partecipano a feste dove
trasgressione, esagerazione, culto del
terrore e del macabro la fanno da
padrone Nella mia Sardegna, tranquilla
isola colma di leggende e miti, persiste
ormai da secoli unantica tradizione che ha
tanti aspetti in comune con la festa di
Halloween, quella de is
animeddas (denominazione corrente nel
sud dellisola), o di su mortu mortu

In primo piano le pabassine e dietro gli


ossu se mortu

J. GALOT, Maria, la donna nellopera della salvezza, p.106: Il motivo pi profondo della maternit divina si trova
dunque nell'intenzione dellamore divino che si manifesta con il regime di alleanza: lamore vuole promuovere la
collaborazione, perch tende a favorire lo sviluppo della persona altrui.
10

A. MLLER, La posizione e la cooperazione di Maria nellevento Cristo in Mysterium salutis, Brescia, Queriniana, 1971,
vol. III/2, p. 519: La maternit divina si palesa come la partecipazione pi alta e pi reale allumanit di Cristo e come la
pi alta cooperazione quale membro, alla sua opera di redenzione.
11

16

Oggi i bambini
ricevono caramelle,
merendine, cioccolato
ma in passato le
offerte erano costituite
da dolci del periodo
autunnale, frutta di
stagione e frutta
secca, castagne e
mandorle, tutti doni
per le povere anime
del purgatorio. Gli
adulti, invece,
ricordano i loro morti
con una cena frugale,
spesso a base di olive
e
formaggio,
riunendosi poi intorno al
camino per raccontare fatti del passato
legati ai propri cari o leggende della zona.
Gli anziani poi tramandano alle nuove
generazioni le conoscenze di antiche fiabe
e leggende,
popolate da personaggi
fantastici come fate, orchi e folletti, che
vivevano nei tempi passati nelle famose
tombe dei giganti o nelle domus de
Janas (case delle fate), presenti ancora

Is Animeddas

qualche moneta. In altre


zone della Sardegna,
soprattutto nel Sarrabus Gerrei, ai bambini
venivano date delle forme di pane simili a
delle piccole corone.
Oggi, in alcune zone della
Sardegna sopravvive ancora questa
tradizione tipica dellisola. Magari, invece
che pane o dolci genuini, si donano ai
bambini delle caramelle o del cioccolato,
ma rimane vivo il ricordo antico delle
animeddas o dei mortu mortu.
Questi antichi riti, che animano
ancora alcune zone dellisola,
prendono spunto dalle leggende
relative alle anime dei morti. Infatti, la
leggenda narra che, in occasione
della notte dedicata a tutti i defunti, le
anime dei trapassati si muovano
liberamente fra i vivi. Tali leggende,
durante i secoli, hanno assunto la
forma di misteriosi riti ad uso e
consumo dei bambini e dei ragazzi
che ancora oggi percorrono le
stradine dei paesi della Sardegna,
con i volti macchiati dal nero del
carbone, reclamando dai residenti dolciumi
e frutta secca al suon della litania "seus
benius po is animeddas, mi das fait po
praxeri is animeddas?" (siamo venuti per
le piccole anime, mi dai qualcosa per
loro?), "Seu su mortu mortu"( Sono il
morto morto). La richiesta sostituisce il
classico dolcetto o scherzetto?.

Domus de jana
oggi su tutto il territorio
dellisola. Durante la
notte poi, in ogni casa, si accendono
piccole lanterne (lantias), di solito una per
ogni defunto, e si lasciano le tavole
apparecchiate nonch le credenze aperte
per tutta la notte, perch le anime dei cari
possano mangiare ci che preferiscono.
Anche la zucca non una
17

prerogativa di Halloween. In Sardegna


venivano intagliate a rappresentare esseri
spettrali, per far divertire e spaventare i
bambini. Purtroppo queste antiche
tradizioni si stanno perdendo e
probabilmente, tra qualche decennio, la
maggior parte dei sardi non ricorder
questi riti, anche se portare alla ribalta la
nostra arcaica tradizione delle
animeddas o dei mortu mortu,

comporterebbe un arricchimento della


memoria storica e un riappropriarsi di
antiche tradizioni e aspetti culturali che
hanno caratterizzato fino a pochi decenni
fa l'infanzia dei nostri nonni, i quali
aspettavano questi giorni, non solo per
ricordare i propri morti ma anche (e
sopratutto) per poter mangiare qualche
dolcetto in pi!

CYCLE OF LOVE, CYCLE OF LIP


Anonymous Reader
A spectre is haunting Europe the spectre of Putin. All the powers of old Europe
have entered into a holy alliance to exorcise this spectre Once more our world as old as
the hills is moving through serious transformation with a speed much faster than in
previous times. The drama of Kali Yuga is disclosing itself with the iron hands of celestial
determinism But behold! Euangelion! We can assure our noble readers that the
Continent will be able to defend itself without any doubt, and we are confirming this
because our confidence comes from very reliable sources, since recently we have
returned from the council of gods where we were honoured to take place and see all that is
drawn on the sketch of our future. But if you have doubts, you may read during your
leisure time some pieces of Continental philosophy, which also were inspired through our
graceful mediations by the will of gods, since they desired to speak through the mouth of
philosophers about the things of the lower world. If you take for instance Marxism and its
outlook on history, with which we have blessed the beginning of our writing, this doesnt
leave any dialectic hope for the survival of the last political relicts of the KGB, which
evolved into an oligarchic politburo, to gain a chance for the restoration of the Red Empire
in a new form. This is because the greedy ruling class, which is conducting the orchestra
of society, tries to prevent the revolutionary transformation of the country, whose class
struggle will come out from the oblivion very soon. The governments pitiful attempts are
vain; Russia is already pregnant with revolution. Hegel and his followers as well, they
wouldnt have any optimistic credits for the Russian political elite in this existential battle,
since the extensive extension of freedom commenced from 1806 in Vienna is unfolding in
a blind way, wiping out all that will dare to rebel against the manifestation of the Weltgeist
and the recognition of freedom In this dynamic panorama Putin looks like a Don Quixote
tilting at natures windmills This plain tovarish is nothing but the incarnation of
nationalistic-reactionist ego, which is in panic like a losing warrior in a castle surrounded
by infinite hordes of enemies
But anyway, let us leave the political agenda of mundane life What is it in front of
the metaphysical reality? A piece of trash on the wind of divine predestination! And here I
am again. I am and I am as the one who is able to decipher this proposition in the absolute
fullness of just one intellectual act. I know myself because I never was not. I always have
been thought, be it the night of Brahma or His day. I am the light, which has broken the
tenebrous walls of body and come out like a shiny ray of the dawn and Lucifer was my
18

servant paving my way on the surface of the things there And I brought to you not trash,
but the finest pearls from the ocean of wisdom. My lips were silent for a century, they were
full of unuttered words, thoughts not spoken ever from the primordial darkness of Being,
waiting for the hour like vinegar under tough plug in order to become a delightful wine, the
sweetness of which one can know only through the patience of years. Not the revelation
that I have brought to you, but I have broken the seal of a delicious nectar squeezed from
the diamonds of the hidden treasury of Gnosis
The eclectic love, which flourished on the face of awaiting hope
Its fruit bears a long story within, in three degrees
External manifestation of shell is the law of love, requiring absolute obedience
Internal soul of it, the pulp is joy, sweetness and softness hidden under obedience
The soul of its soul, its kernel is the peace and the free nothingness of fruit of love of
life
How long one needs to suffer on the surface in order to get into the darkness of
soul, to meet with the soul of his own soul?! How many times the teeth must be broken on
the shell to get the fresh juice of the soul?! Same stories, same stories written on skin. So
much courage is required in order to abandon your own self that seems so dear to you. To
abandon the greatest illusion is the most fearful act. But behold!
Your lips are created for kissing. Someone desires to become your lip so it can join
another as a dance of a couple while consuming the fruit of love I wish I could be You. I
wish I could write down everything with the pen on the tablet. The plan was to become a
world and the world desired to become a man, and the man wanted to write so everything
will become a text and the text was in joy while being sealed with the last Seal, the first
created light from the One. No more text, nor more writings, end of the line Just pure
imitation of imitation Another fake copy
And the eye of cow has enlarged in the seventh sky
Where the eternal echo was calling its name
It contained the name of all names In extension through the timeless statics
To break this heavenly chorus it desired the silence through its ecstasies
Like two lips they have been in concordance within the age
Once more this story will be repeated
And the curtain will raise
And the silence will be and the first lines will be pronounced destroying perfect unity of
dream
I was
And I will be
I am
End of the line
Once more

19

VIGNETTA: UN CORO ANGELICO


Roberta Congia

20

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