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Lida Gioachin
Gabriele Nardi
2010
Paziente chirurgico
Intervento:
Comparazione :
//
Out come :
Dopo la stesura del PICO si sono determinati i criteri dinclusione degli articoli della nostra revisione.
Prima sono state cercate le Linee Guida basate sulle prove defficacia scientifica, poi le Revisioni Sistematiche ed
infine gli Studi Primari dando la precedenza agli RCT, ma considerando comunque anche altri disegni.
Metodi di ricerca
La ricerca delle linee guida stata svolta sulla banca dati National Guideline Clearinghouse senza risultati
soddisfacenti.
Per quanto riguarda gli studi primari e le revisioni sistematiche sono state utilizzate le seguenti banche dati:
Pubmed
Cinahl
Cochrane database
Altri articoli sono stati individuati con il metodo scanning sulla rivista Patient Education and Counselling.
Le parole chiave utilizzate per effettuare la ricerca sono state:
Patient education - Discharge Surgery - Postoperative Period.
I limiti utilizzati escludono gli articoli con pi di 8 anni dalla data di pubblicazione.
Abbiamo incluso nella ricerca articoli in lingua inglese, francese e italiana.
Esiti della ricerca
Dalla ricerca nelle banche dati sopra elencate sono stati rilevati 63 documenti, di cui ne sono stati selezionati ed
esaminati 11.
Tabella 2 : tabella di ricerca
Banca dati
Cochrane Library
Documenti rilevati
3
Documenti selezionati
2 (Revisione Sistematica)
Pubmed
14
Cinahl
43
5 (Studi Primari)
1 (Studio Primario)
N. Studi
Interventi
Outcomes
Risultati e commenti
Pieper et al 2006
16
Utilizzo di
questionari scritti e
interviste mirate a
individuare le
informazioni
richieste
Risultati pi richiesti:
1. dolore: 12/16
2. attivit: 11/16
3. comprensione e gestione del trattamento e dei
sintomi: 9/16
4. gestione della ferita: 8/16
5. buona qualit di vita: 6/16
6. complicanze: 6/16
7. fatica: 3/16
8. eliminazione: 2/16
Johnson et al 2003
2 RCT
1 rct (Jenkins
1996):
Informazione
scritta +
verbale
Vs
informazione
solo orale;
2 rct (Issacman
1992):
(gruppo
sperim.)
informazione
scritta +
verbale Vs
(controllo 1)
verbale
standardizzata
Vs
(controllo 2)
verbale non
standardizzata
Livello di
conoscenza dei
genitori
Soddisfazione
sulle
informazioni
ricevute
(outcomes misurati
con scala 0 1)
Livello di conoscenza:
Nello studio Jenkins 1996 il gruppo sperimentale ha
un punteggio pi alto (0,79 d.s 0,15) rispetto al
gruppo di controllo (0,73 d.s.0,16) (p=0,029)
Nello studio Issacman 1992:
conoscenze sulla terapia: g. s. 0,902 ; g. c. 0,765
conoscenza sui sintomi di miglioramento: g. s.:
0,569
g. c. 1: 0,253
g. c. 2: 0,099
(p<0,05)
conoscenza sui segni di complicanze:
g. s.: 0,381
g. c. 1: 0,220
g. c. 2: 0,055
(p<0,05)
N.B.: g.s.: gruppo sperimentale
g.c.: gruppo controllo
Soddisfazione sulle informazioni ricevute: Nello
studio Jenkins 1996 tra i 2 gruppi non c differenza
significativa (g.sper:0,897 / g.contr:0,914).
Nello studio Issacman 1992 emerge un livello di
soddisfazione pi alto per il gruppo informazione
scritta + verbale (0,96), e per il gruppo verbale
standardizzata (0,96) rispetto al gruppo verbale
non standardizzata (0,85).
Studi primari
Gli studi primari che abbiamo esaminato sono stati descritti nella tabella 6.
La maggior parte di questi, mostrano miglioramenti significativi rispetto allo stato dansia dei pazienti che ricevono
uninformazione pi approfondita sul loro ricovero e sulintervento chirurgico. Sappiamo che lansia un
fenomeno complesso, che pu manifestarsi con sintomi fisici e psicologici. Dalla nostra revisione emerge che pi
il paziente viene educato/informato, minore sar la sua ansia e di conseguenza il suo stato di benessere psico
fisico migliorer.
Dal primo studio (Sheard e Garrud, 2004) emerge una differenza statisticamente significativa, sia per quanto
riguarda il livello dansia, che per la percezione del controllo emotivo a favore del gruppo sperimentale, che
possiede una informazione/educazione pi approfondita e strutturata, grazie allassociazione di opuscoli scritti e
informazioni orali. Questo studio analizza anche gli effetti sul dolore nel post-operatorio e i dati che emergono
non danno per nessuna indicazione significativa.
Il secondo studio (Fredericks, 2008) un RCT che valuta leducazione fornita attraverso una telefonata
informativa, durante il ricovero e dopo la dimissione. Da quanto emerge nello studio gli ultimi giorni del ricovero
ospedaliero non sono il momento migliore per educare il paziente, poich costituiscono momenti fortemente
stressanti, in cui pieno di dubbi e paure.
Il terzo studio (Glindvad e Jorgensen, 2005) valuta il dolore percepito in varie fasi del periodo post-operatorio; in
esso emerge solamente una differenza significativa nel settimo giorno a favore di chi maggiormente informato.
In tutti gli altri momenti di rilevazione, il dolore risulta uguale.
Il quarto studio (Letterstal, 2004) denota come i pazienti che ricevono linformazione scritta e orale associate
presentino uno stato emotivo migliore rispetto a chi riceve solo indicazioni verbali.
Il quinto (Siggeirsdottir et al, 2005) probabilmente lo studio che presenta i benefici pi eclatanti. Da esso
emersa, infatti, una differenza significativa sulla durata del ricovero e sulla funzione motoria dei pazienti del
gruppo sperimentale, che ha avuto un programma educativo specifico, rispetto alla riabilitazione post-operatoria.
Tale progetto stato messo in atto da infermieri, fisioterapisti e terapisti occupazionali ed era basato su
informazioni scritte, verbali e visite a domicilio, a distanza di 2, 4 e 6 mesi dal ricovero.
Il sesto studio (Srlie et al, 2005) e lottavo (Klein-Fedyshin, 2005) hanno entrambi utilizzato dei brevi video come
strumenti educativi. In particolare Srlie ha confrontato la visione del video, associato allinformazione orale
allingresso e alla dimissione, con un piano di educazione e di informazioni verbali standard. Nel gruppo che ha
ricevuto il programma di educazione pi approfondito, c stato un minor livello dansia, una miglior percezione
dello stato di salute alla dimissione e un miglior stato emotivo al follow-up. Klein e Fedyshin nel loro studio
descrittivo hanno proposto invece, un questionario di soddisfazione relativo ad un video di educazione
terapeutica rilasciato al momento della dimissione, al posto delleducazione verbale. La maggior parte delle
persone che ha risposto al questionario ha valutato con soddisfazione le informazioni fornite dal video.
A nostro avviso, pur essendo uno studio descrittivo, anche il settimo articolo (Pieper et all, 2007) fornisce
informazioni interessanti; analizza le principali preoccupazioni emerse e le credenze errate pi frequenti tra i
pazienti. Le preoccupazioni pi frequenti sono:
quali attivit poter svolgere;
come gestire il dolore a domicilio;
come riconoscere le complicanze della ferita;
come riconoscere i segni di infezione.
Le convinzioni errate pi frequenti riguardano lantibiotico-terapia: molti pazienti pensavano fosse necessaria fino
alla completa risoluzione della ferita. Altri erano convinti che lasciare scoperta la ferita riducesse i tempi di
guarigione.
Nellultimo studio (Solveig, Fagermoen e Hamilton, 2006), al gruppo sperimentale viene fornita uneducazione
terapeutica grazie ad un opuscolo informativo standardizzato, associato allinformazione verbale, mentre al
gruppo di controllo viene data esclusivamente linformazione orale routinaria. Dai risultati emerso che il gruppo
sperimentale ha un pi alto grado di soddisfazione nellinterazione con linfermiere e nella percezione delle
informazioni.
RCT
Pazienti
Interventi
Risultati
3 opuscoli informativi
(come sar
lintervento, come
sar lanestesia,
come sar la ripresa
dopo lintervento) vs
Solo informazione
standard
Livello dansia:
g.s.: 39,5/80
g.c.: 44,4/80
(p=0,041)
Percezione di controllo:
g.s..: 45,1/100
g.c.: 31,4/100
(p=0,036)
Dolore post.-operatorio: p>0,05 non
significativo
Fredericks 2008
RCT
Studio non
condotto in cieco
4
Educazione
telefonica 24 h. prima
della dimissione con
vs educazione 24 ore
dopo la dimissione
dallospedale.
Glindvad &
Jorgensen 2005
RCT, single-blinded
Studio non
condotto in
doppio cieco;
al follow up
perdita >15%
Letterstal 2004
Studio non in
cieco;
al follow up
perdita >15%
3
52 pazienti sottoposti a
chirurgia correttiva di
anueurisma aortico
addominale
Gruppo sperimentale:
istruzione preoperatoria
in ospedale, seguita
da un colloquio
telefonico il secondo
giorno postoperatorio.
Gruppo di controllo
informazione
routinaria.
Si rilevato il dolore
il 1, il 3, e il
7 giorno postoperatorio usando
una Visual Analogue
Scale 100mm
Gruppo sperimentale:
informazioni verbali +
opuscolo scritto
Gruppo controllo:
solo informazioni
verbali
Siggeirsdottir et al
2005
Studio non in
cieco;
perdita al follow
up non descritta
50 pazienti sottoposti a
protesi dellanca
Srlie et al 2005
Al follow up
perdita >15%
Pieper et al 2007
Studio descrittivo
Gruppo sperimentale:
programma
educativo specifico
rispetto alla
riabilitazione postoperatoria (messo in
atto da infermieri,
fisioterapisti, terapisti
occupazioni con
informazioni scritte e
verbali, e con visite a
domicilio)
Gruppo di controllo:
informazioni di
routine
Gruppo sperimentale:
educazione con
video prima e
durante il ricovero,
informazione verbale
approfondita
allingresso e alla
dimissione
gruppo controllo:
informazioni verbali
standard
Klein-Fedyshin
2005
Studio descrittivo
Solveig Fagermoen
& Hamilton 2006
Randomizzazione
non eseguita;
studio non
condotto in cieco
A tutti i pazienti
stato lasciato un
video educativo al
momento della
dimissione, al posto
delleducazione
individualizzata da
parte dellinfermiere.
Somministrazione
opuscolo informativo
vs Informazione
standard
2
Soddisfazione rispetto al grado dinformazioni
percepite:
g.s.: 8.54 / 10
g.c.: 7.17 / 10
P = 0.001
N.B.: g.s.: gruppo sperimentale
g.c.: gruppo controllo
Discussione
Dalla nostra revisione si evince come un processo educativo ben articolato apporti sicuri benefici nel paziente
che viene dimesso, dopo essere stato sottoposto ad intervento chirurgico. Purtroppo non stato possibile
misurare l'entit di questi benefici con un'unica variabile, in quanto negli studi presi in esame sono diversi gli
outcome analizzati e, nel caso in cui lo stesso outcome si ripresenti pi volte (ad esempio il fattore ansia), esso
viene descritto utilizzando indicatori diversi da studio a studio. Anche le tipologie dintervento comparate tra loro
all'interno degli articoli considerati sono varie.
Pertanto l'impossibilit di fornire risultati confrontabili dal punto di vista quantitativo, ha limitato i risultati della
nostra revisione.
In molti studi sono state confrontate le modalit con cui avveniva l'educazione al paziente chirurgico nella fase
del ritorno a casa. Un metodo educativo basato solo sull'informazione orale veniva confrontato con un altro in cui
l'informazione era sia verbale che scritta, tramite la divulgazione di opuscoli, che il paziente poteva rileggere una
volta ritornato al proprio domicilio. In un altro studio, invece, l'informazione orale stata confrontata con
un'informazione trasmessa tramite video. In un altro caso ancora, il processo educativo era cos ben sviluppato e
approfondito che coinvolgeva molte figure professionali, oltre a quella infermieristica e prevedeva molteplici
momenti formativi, sia in ospedale che in seguito a domicilio.
Cercando, comunque, di fare una sintesi dei risultati ottenuti in questa revisione, possiamo evidenziare che il
fattore ansia quello che in ben tre studi si riduce, quando l'educazione terapeutica viene garantita in maniera
pi approfondita. In due studi, invece, lo stato emotivo lelemento che presenta un miglioramento
statisticamente significativo. In altri studi isolati si riportano casi in cui l'aspetto dolore a migliorare, oppure la
soddisfazione rispetto all'interazione con l'infermiere. In uno studio si osserva addirittura come la durata del
ricovero si riduca, laddove il processo educativo pi articolato e duraturo.
Interessante anche lo studio Fredericks 08 che analizza il momento migliore per dare le informazioni al
pazienti. Da esso non emergono differenze significative per il livello di conoscenze, la capacit di autocura e la
comparsa di sintomi e complicanze; lunica differenza nel livello dansia che statisticamente maggiore in chi
avuto informazioni prima della dimissione. Gli ultimi giorni del ricovero ospedaliero non sono quindi il momento
migliore per educare il paziente, poich costituiscono momenti fortemente stressanti.
Le implicazioni che questi risultati potrebbero avere nella pratica sono diverse. Sono molte le realt in cui il
processo educativo viene svolto dall'infermiere esclusivamente nella forma orale: fornire all'assistito un opuscolo
scritto eviterebbe il pericolo di non cogliere o dimenticare informazioni importanti e gli darebbe una maggior
sicurezza, in quella delicata fase che il ritorno a casa dopo l'intervento. Un opuscolo scritto avrebbe anche il
vantaggio di garantire una standardizzazione del processo educativo ed eviterebbe il rischio della variabilit
dell'informazione, in base alle capacit comunicative, alle conoscenze ed alle risorse temporali degli operatori.
Allo stesso tempo bene sottolineare come l'informazione scritta non possa mai sostituire l'educazione orale, ma
integrarla. Infatti, la relazione tra infermiere e assistito deve sempre essere personalizzata, per cogliere le
esigenze specifiche di ogni singolo paziente.
Conclusioni
Dalla revisione che abbiamo svolto emerge che un processo educativo ben articolato apporta benefici nel
paziente chirurgico dimesso.
Lansia e lo stato emotivo sono i fattori che pi frequentemente migliorano.
Linformazione sul proprio stato clinico data ai pazienti e ai familiari favorisce laderenza alla nuova condizione di
vita e ai trattamenti da proseguire a domicilio.
Dagli studi analizzati sembrano emergere come importanti sia laspetto temporale, che la modalit di
somministrazione delle informazioni, ovvero il momento in cui esse vengono date e la capacit di trasmetterle in
modo adeguato.
Allo stato attuale, tuttavia, le implicazioni pratiche di questa indagine riguardano la correlazione comprovata tra la
maggiore consapevolezza degli ammalati rispetto alla propria patologia e una maggiore sicurezza nellaffrontare
la malattia dopo unadeguata e corretta informazione.
Conoscere di pi la propria malattia e la relativa terapia aiuta a migliorare liter clinico terapeutico, che potrebbe
portare alla guarigione e al recupero delle proprie funzioni residue o, dove non sia possibile, provvedere a
preservarle.
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10
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Patient Education & Counseling. 2007 Feb; 65(2): 180-8.
Autori
Infermiera Mafalda Formicola e-mail: mafalda.formicola@virgilio.it
Infermiera Lida Gioachin e-mail: lida.gioachin@aosp.bo.it
Infermiere Gabriele Nardi e-mail: gabriele.nardi@gmail.com
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