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Susanna Gramaglia:
Suona in diverse formazioni di jazz, rock e fusion, in sezione e come solista, e con
un quartetto a proprio nome lavora nell'ambito italiano eseguendo brani standard
del repertorio jazzistico in festival, teatri e locali specializzati.
Nell'85 entra a far parte dell'"Alfredo Ponissi Sax Ensemble" col quale partecip'a
fra l'altro alla realizzazione del disco "TOP TEN Piemonte Jazz" prodotto dalla 011
Jazz Promotion (Ed. Augusta MS 1008).
,
Nell'86 con un quartetto a proprio nome con il quale esegue anche brani originali,
partecipa al festival "Jazz e Quotidiano".
-'
INDICE GENERALE
PREFAZIONE ... .. .. .. ..... .. ....... ....................................................... .. ..... .... .. .... 5
TAVOLE
,
--
CAPITOLO PRIMO
IL SUONO ................................................ ..... ................................................
LA NOTAZIONE MUSICALE .............. .. ........................................................
L'INTONAZIONE E L'ACCORDATURA ........................................................
ARMONICI O OVERTONES ................ ...... .... ...............................................
SCALA CROMATICA ....................................................................................
LE NOTE ...................... .. ........ ...... ..... ..................................................... .......
RITMI, TEMPI E ACCENTI .... .. .................................................. ...... ........ .....
ABBELLIMENTI ................... ... .. ............................................. .... .... .... .. .. .... ...
SEGNI DI ABBREVIAZIONE ........................................................................
11
13
15
1:;
16
18
19
22
23
CAPITOLO SECONDO
ORIGINE DELLA SCALA ..............................................................................
ORIGINE DELLA TONALITA' .......................................................................
GLI INTERVALLI ..................... .... .. ..................................................... .. .... ... ..
LE SCALE ......... ... ....... ........ .. ... .... .... ........................................................... ..
LA TONALITA' ... .. ..... ........... .. ................................................. ..... .............. ..
25
26
28
31
33
CAPITOLO TERZO
35
36
37
37
39
39
40
41
CAPITOLO QUARTO
CAPITOLO OTTAVO
.. ........ 44
43
STUD IO DELL'ARMONIA ..................... .........................................................
TAIADI ............................................................ ............................................. 46
CAPITOLO QU INTO
COSTRUZIONE DEGLI ACCORDI SULLE SCALE .................................. .::
LE SCALE MODALI o.. .................. ............ ...................... .............. ..............
MODO MINORE ............................................................................................
52
53
56
57
LA DOMINANTE ........................................................................................... 58
IIV7
- - 1................................. ........................................................................ 59
CADE NZE ......... ..................... . . ........................... ................................... . 60
DOMINANTI SECONDARIE ........................................................................................... 62
DOM INANTI IN CADUTA .............................................................................. 63
SOSTITUZIONE DI DOMINANTI .............................................. ..
CAPITOLO SESTO
PROGRESSIONI ARMONICHE SENZA MODULAZIONE .............................. ~~
ACCORDO DI DIMINUITA COME DOM INANTE ......................................... 68
RDO DI DIMINUITA COME SCIVOLAMENTO ...............................
9
nel Il - V7 - I .. . . . . . . . ..
... .. .. . . . H . . .
ACCORDI ALTERATI .................................................................................. .
~g~~ITUZIONI
~o
CAPITOLO UNDICESIMO
CAPITOLO SETIIMO
LE TENSIONI : l'estensione degli accordI ...................................................... 73
79
80
81
81
83
84
CAPITOLO DODICESIMO
L'IMPROVVISAZIONE .... .. ............................................................................ 138
Cos' l'improvvisazione ................................................... .. ........................ .. .. 138
L'ANALISI DELLA LINEA MELODICA .......................................................... 139
LE NOTE GUIDA .............. ............................... ............ .............. ................... 140
2
3
PREFAZIONE
in Italia fioriscano scuole private e seminari sulla musica jazz non vi assolutamenARMONIZZAZIONE DI UNA NOTA .............................................................. 151
PRIME REGOLE DI ARMONIZZAZIONE .................................................... . 152
INTERVALLI LIMITE FRA LE VOCI BASSE .. .............................................. 154
ARMONIZZAZIONE A DUE PARTI ............................................... ....... ........ . 155
TENSIONI MELOD ICHE E ARMONICHE ............ ......................................... 159
ARMONIZZAZIONE A QUATTRO PARTI ................................................... . 159
ARMONIZZAZIONE A PARTI STRETTE ..................................................... 160
DISTANZIAMENTO DELLE PARTI .. ............................................................. 162
TENSIONI ARMONICHE NELLE DROPS .................................................... 164
ARMONIZZAZIONE A TRE PARTI ............................................................... 165
ARMONIZZAZIONE PER TRIADI ............................. .................................... 166
ARMONIZZAZIONE PER CINQUE O PIU' VOCi .......................................... 167
ARMONIZZAZIONE A CINQUE O PIU' PARTI .. .. ......................................... 167
CAPITOLO QUATTORDICESIMO
ARRANGIAMENTO ........ ......... .. ............... ... ......... ............. .. .... ................ ...... 169
DISTANZIAMENTO DELLE VOCi .............................................................. ... 169
ARMONIZZAZIONE A PARTI LATE ................................ ............................. . 170
CLUSTERS ...... .......... ..... ... ...
172
TRIADI SOVRAPPOSTE .... .. .. ........ ....... .. ................................................ ...... 173
progressivo delle lezioni e i relativi esercizi consigliati, cos come l'allievo avr un
chiaro prospelto per organizzare un piano di stud io che lo porti in breve, a
padroneggiare l'uso corretto e creativo dell'armonia, del ritmo e della melodia.
Queslo libro sar uno strumento utile anche aquei musicisti che intendano colmare
le lacune di percorso dovute appunto alla situazione didattica descritta precedentemente.
ACCORD I A QUARTE ... ... .. ........ ..... .... ...... .......... .. ...................................... .. 174
COME IMPOSTARE UN ARRANGIAMENTO ............................................... 175
La musica jazz una musica popolare, ma non semplicemente nata dal popolo.
E' bens una musica nata dai popoli, dall'unione e dallo sviluppo di culture
appartenenti ad ambienti completamente differenti, accomunate tulte nello stesso
grande crogiolo americano prima, europeo poi e mondiale ora. Non mai stala
dunque una musica semplice e facile . Chi pen sa che per l'apprendimento del jazz
necessario solo orecchio sbaglia. E' una disciplina totale e difficile nella sua
semplicit. E' una musica basala sull'improwisazione sulla esplicazione ed
esternazione istantanea del proprio subconscio e del proprio io messi in gioco e a
contalto con quello dei musicisti con cui si sta suonando e con l'ambiente sia di
spettacolo che sociale che ci circonda e nel quale vivi amo .
L'arte il ragg iungimento del nulla e del tulto e questo ben lo comprende
l'improwisatore quando crea all'istante linee melodiche mai udite prima. Nel jazz
il nulla e il tulto sono espressi da mille espressioni diverse e da un compendio d i
esperienze senza fine che fanno di quesla musica una delle pi creative forme
d'arte del noslro secol o. Il musicista che non comprender l'importanza di questi
concelti e non passer la sua vita a stud iare e a cercare di svilupparli ben
difficilmente approder a dei risultati soddisfacenti.
--
Un ultimo pensiero a riguardo del termine JAZZ. Questa parola stata usata
all'inizio del secolo per definire una forma musicale nata a New Orleans e
successivamente sviluppatasi fino ad oggi in vari stili ben lontani da quello
originale. Questo perch il jazz sempre stata una musica in continuo sviluppo ed
ha influenzato e dato logica origine a vari stili musicali come il "Be-Bop", il "Rhythm
& Blues" e il "Rock & RolI".
Gi all'inizio degli anni 50 musicisti rivoluzionari come Charlie Parker e Dizzy
Gillespie rifiutavano il termine Jazz definendosi dei "boppers" e dopo di loro la critica
affibi a Miles Davis il termine di "Re del Cool" il cosiddetto "Jazz freddo". AI di la
della terminologia e di una disamina degli stili troppo lunga per essere trattata in
questa sede viene oggi logico chiedersi se possiamo ancora dire che un musicista
ad esempio come Pat Metheny sia da considerarsi un musicista di jazz. La risposta
duplice: no se si pensa ai canoni tradizionali che la musica jazz esprime ancora
oggi con la conservazione di stili appartenenti al passato e con musicisti che
suonano e cercano di ripercorrere e sviluppare quelle strade , e s se invece si
intendono gli sviluppi totali che questa musica ha espresso fino ad oggi. E' chiaro
che lo stile improwisativo di Metheny differente da quello di Charlie Cristian ma
li lega un unico filo di sviluppo armonico, ritmico e melodico che ripercorre l'intera
storia del jazz.
TAVOLE
--------
do
re
mi
fa
sol
la
si
C
D
E
F
G
A
B
I grado'
Il grado
III grado
IV grad0 2
V grado'
VI grado
VII grado
tonica
sopratonica
mediante
soltodominante
dominante
sopradominante
sensibile4
---
1
2
S
-4
Si chiama, se~i~1e SOlo. nel ~so vi sia un semitono dalla tonica come nelle scale maggiori. minori armoniche ....
Nel caso ~n c.ul Invece Il settimo grado sia ad una distanza di un tono, come per esempio nella scala minore
- =
alterazioni
Tonalit
A min
=niente in chiave
C maggiore
Terminologia generale:
Diesis
G maggiore
=F#
E min
D maggiore
=F#,C#
B min
A maggiore
=F#,C#,G#
F# min
E maggiore
=F#,C#,G#,D#
C# min
min 5
B maggiore
=F#,C#,G#,D#,A#
G#
F#maggiore6
=F#,C#,G#, D#,A#, E#
D# min 7
C#maggiore8
A# min9
minor, mln, .
+, #5
quinta eccedente
bS
quinta diminuita
major, maj , ~ , M
settima maggiore
settima minore
7, -71"5
dim, 7
Bemolle
F maggiore
=Bb
D min
Bb maggiore
=Bb, Eb
G min
Eb maggiore
=Bb, Eb, Ab
C min
Ab maggiore
F min
Db maggiore
Bb min
Gb maggiore
Eb min
Cb maggiore
Ab min
X 6/9
M
Xl
X 9: X 119
Xt>9
X 9#
X 9b
X 9 b1#
X #11
XM4
triadi aumentate
X +1
XM4/#5
triadi minori
X-6
Xt>
X -1
triadi diminuite
X "l
X 01
triadi partiColari
X sus4
X lfbs
IL SUONO
Esempio in C
C E G
C EGA
C E GAD
C E . G S
C E G Sb
C E G SbD
C E G SD
C E G Sb D#
C E GSbDb
CEGSbDbD#
CEGSbDF#
CEGSDF#
CE G#Sb
CEG#SDF#
CAPITOLO PRIMO
Di un suono si pu
definire la f requenza
che data dal numero
delle vibrazioni gene
OmIa sonori
rate in un secondo: il
suono chiamato del La
centrale per esempio
corrisponde a 440
onde al secondo. Dal
la frequenza dipende
l'altezza del suono : le
note sono pi
). .. ll.ngheue d'onda
Un suono si dice
Sildim
l ' , 3' , Si! , limin
l ' , 3' , S' , l'dim
C . Eb . Gb. Sb
C . Eb . Gb . Sbb
CFGSb
C . E . Gb . Sb
fisicamente puro
quando genera una
sola onda. Un suo
no puro non vuoi
dire bello, anzi
spesso la sua bel
lezza determina
ta dalla presenza di
onde secondarie di
frequenza maggiore e intensit minore generate assieme a quella principale e che
vengono dette suoni armonicP 1.
,a Tutti j mezzi elastICi conducono il suono con ma~ior O minor velocit (acqua, lerra .... ).
" Vedere capitolo relatIVO .
10
11
Un altro fenome-
no acustico sono i
battimenti determinati da due onde che
si sovrappongono in
maniera imperfetta
per cui si ottengono
netta e spesso nella musica moderna vengono utilizzati anche questi ultimi.
E' opportuno che il musicista conosca i fenomeni sonori che influenzano il suo
lavoro : il bilanciamento. il riverbero. l'eco. il rimbombo . la risonanza. i battimenti. la
Punto di eonc:otdanu
riolon<>
momenti di sovrap
posizione e mo
consonanza e la dissonanza.
Rinfotzo
Questo effetto pu essere piuttosto spiacevole quando le onde hanno lunghezza poco dissimile perch spesso identifica due strumenti non ben accordati.
Dal concetto di battimento deriva quello di consonanza e dissonanza : in
L'ascoltatore che presta maggior attenzione a un particolare strumento percependolo quindi meglio. entro certi limito pu non far eccessivo caso al mascheramento
ma questo tipo di ascolto richiede molta concentrazione ed per un pubblico
particolarmente attento e preparato. non per il pubblico medio a cui non deve
essere richiesto questo tipo di impegno . D'altra parte un buon bilanciamento dei
suoni d maggior risalto al lato artistico dell'esecuzione awantaggiando sia l'intero
gruppo che il singolo musicista e offre uno spettacolo migliore.
Si chiama riverbero l'effetto dato da un suono che viene riflesso una o pi volte
e torna sovrapponendosi in maniera smorzata al suono generatore prolungandolo:
si ha il cosiddetto effetto a cattedrale. Se il ritorno invece percepito distintamente
dal suono generatore si ha Ieco. Nel rimbombo invece la riflessione awiene in
maniera disordinata per cui l'effetto acustico ingigantito ma vi perdita di pulizia
nel suono. Mentre i primi due effetti possono venir utilizzati nella musica e possono
anche venir prodotti artificialmente. il terzo crea invece grossi problemi nell'acustica dei locali.
Esercizi consigliati:
Riconoscere nel dischi I vari strumenti musicali.
Riconoscere l'eventuale utilizzo di efletti sonorI.
Del tutto diversa la risonanza che consiste nella capacit di un corpo elastico.
stimolato da un'onda sonora proveniente dall'esterno . di vibrare sulla medesima
lunghezza dellonda. E' questo il caso delle casse armoniche : in una chitarra
acustica il suono delle corde. di per s debole. viene amplificato dalla cassa che
LA NOTAZIONE MUSICALE
risuona.
~~~~~~
s' spalio
rigl:
-2'
~
l ' riga
Il
12
13
--
quella inferiore, fa quinta quella superiore ; il primo spazio quello compreso fra la
prima e la seconda linea, il quarto quello compreso fra la quarta riga e la quinta.
L'INTONAZIONE E L'ACCORDATURA
d,
"
mI
l..
sol
la
do
r.
mi
f.
,DI
All'inizio del rigo viene pasto un segno chiamato chiave che stabilisce la
posizione delle note sul rigo.
Le chiavi sono sette ma attualmente ne vengono utilizzate quasi esclusivamente
due, quella di violino e quella di basso.
Ogni chiave viene seguita da due punti che indicano dove si trova la nota che
d il nome alla chiave. La chiave di Sol o di violino quella che viene usata per
i suoni pi acuti ed la prima qui riportata : la nota che si trova sul secondo rigo,
quello indicato fra i due puntini, il Sol. Poi vi sono le quattro chiavi di Do che fra
i due puntini segnano il Do centrale. In ordine vengono chiamate con il nome delle
voci umane: soprano, mezzosoprano, contralto e tenore, le prime tre voci femmini li,
l'ultima maschile. Infine vi sono le due ch favi di Fa, fra i due puntini vi il Fa sotto
il Do centrale, con il nome delle voci maschili di baritono e basso.
La N n. chl."j
violino
lopr.no
tlnoll
millosopr.
b,itono
Dal 1970 si concordato quindi che il "La normale" (secondo spazio in chiave
di violino) fosse quello corrispondente alla lunghezza d'onda di 440 HZ'3 e su questo
presupposto furono cosi tarati gli strumenti musicali.
Esercizi consigliali :
Intonare differen ti note con l'aIuto di uno strumento ad accordatura stabile (es. pIanoforte).
Imparare ad accordare Il proprio strumento.
ARMONICI O OVERTONES
buso
seconda delle chiavi per permettere una scrittura delle note in un registro pi basso
Esercizi consigliali ;
Quando uno strumento musicale produce una nota genera un'onda sonora di
una lunghezza determinata dipendente dall'altezza del suono: pi la nota bassa
pi l'onda lunga. Assieme a quest'onda si generano "per simpatia" altre onde pi
deboli, di lunghezza minore (met, un terzo ... ) e di frequenza maggiore che a loro
14
15
--
volta corrispondono a suoni pi acuti e con intensit minore per cui ~ono pi deboli
man mano che ci si allontana ma arricchiscono il suono della prima nota detta
seguente.
8' .............. --_._ . . . . . _. __ . __ . .
~;.
'~~
Secondo il sistema temperato 14 i suoni sono stati definiti nel numero di dodici
ordinati in una scala detta scala cromatica che si ripete periodicamente.
a
"
2'
3'
'"
S'
6'
7'
8'
IO'
11'
12'
13'
U'
lS'
Scala cromatica
16'
Ct,
Dt o E~
Ffo
Gt, A't
AI ' B't B
--
Fra ogni suono vi un semitono o mezzo tono e quando due suoni consecutivi
cambiano nome (e e Ob) si dice che il semitono diatonico. se il nome rimane
Identico (e e e#) si dice semitono cromatico. Un tono dato dall'unione di due
semitoni. In effetti la giusta scrittura di una scala cromatica. che priva quindi di ogni
significato tonale questa:
SCALA CROMATICA
Le note musicali
..
C
16
\. Scala temper~la: con~i~t~ n~lJ~ s~ivisione dell'ottava in dodici semitonl uguali. Secondo la scala naturale invece
pr~tta dagli amromCl, I dieSIS. e I bemolle non coincidono Cleando delle diHico" nello spostamento di tonalit
neU accordatura e nella costnlZ!one degli strumenti musicali. Per ovviare a questo inconveniente stato introdott~
alla fine del XVII secolo il sistema temperato.
17
1 / 4+1 / 8+1 /1 6 11 16
Esercizi consIgliati:
IndIcare Il valore delill nOia. o delle noIe complessive scritte, scrivere a fianco nella maniera corrispondente e
completare a quattro quartI :
Esercizi consigliati:
Canlare la scala cromatica.
Distinguere un sallo di tono da uno di semitono.
Esempio:
LE NOTE
,
- =
-Completare:
Figure:
nota e pau s a relativa
valore e nome della nota
I
I
O I
O -
O -
O -
O -
I
I
I
unam.t.o2 / 4
un int.roo 4 / 4
urniblln
118
efomil
"
. ..
u mun_
1 / 16
1 / 32
Ifmie f O~
bisc: f O~
Altre meno usate sono la breve (da due interi), la semibiscroma (da 1/64) , la fusa
(da 1/128).
Oltre ai valori fissi delle note sopra elencati, per indicare la durata di un suono
vengono anche usati :
Il punto semplice che segue una nota ne aumenta la durata della met.
Equivale alla legatura di valore che, unendo due suoni omofoni, li rende un suono
unico, la legatura d i valore per pu
unire suoni di qualsi asi lunghezza.
rp
I
I
t,
I
I
Oppurl
biNrio
essere:
binari: 212 (detto tempo tagliato ~) , 2/4, ... ; in due movimenti
temari: 3/2, 3/4, ... ; in tre movimenti
auaternari : 4/2, 4/4 (o completo: C ),... ; in quattro movimenti o altri, i misti, meno
usati: 5/4, 7/4,.. .; in cinque, sette movimenti
Moltiplicando per 3/2 si ottengono i relativi temp i composti nei quali la suddi-
in cinque movimenti
20
bi.\ario
bin,.,io
q~ t.rn..lio
qlattlNltio
Le note all 'interno di una misura vengono scritte preferibilmente legate in gruppi
che sono regolari se seguono l'andamento del tempo del brano (duine, quarti ne ,
ecc. nei tempi semplici , terzine, sestine , ecc. nei tempi composti), irregolari negli
altri cas i, sia che vi siano per esempio terzine sui tempi semplici o gruppi di diversa
formaz ione come quintine, setti ne, ecc.
"golari
irr.golari
j".gobori
Gli accenti ritm ici sono quelli che danno l'impulso e vengono stabiliti dal)a
indicazione del tempo (quelli melodici dall'andamento della melodia e danno
dinamica al brano) . A seconda dei tempi vi sono accenti forti e deboli : nei tempi in
quattro movimenti gli accenti forti sono sul primo e sul terzo quarto, mentre quelli
deboli sul secondo e sul
quarto quarto; in quelli in
tre abbiamo un accento
forte sul primo seguito da
acc.nlo d.bol.
due deboli; in q uelli in due
,
vi un accento forte seguito da uno debole. Sul le suddivisioni cadono i
sottoaccenti.
I fenomeni ritmico-melodici che riguardano il tempo sono: la sincope
che lo spostamento d'accento per cui
(Onll'lt1lmp o
IIf'IoCOp'
il suono viene prodotto su una parte
debole del tempo e si prolunga su quella forte; il contrattempo dove il suono si
produce sulla parte debole del tempo mentre su quella forte c' una pausa.
Esercizi consigliati:
Ascoltare differenti brani Identificandone Il tempo.
Praticare solfeggi cantati e parlati, ritmici e melodici in tuni I tempi.
Dettati ritmici e melodici : trascrivere da dischi melodie e semplici soli.
21
--
ABBELLIMENTI
Eserciti consigliatl ;
Riconoseere ed eventualmente scrivere per esteso abbellimenti IncontratI.
Riconoscere gli abbellimenti utilizzaU nei brani e nel soli delle registrazioni Jazz.
Inserire per esercizio vari abbellimenti In brani di jazz.
I.ptur. (l'espressioni
SEGNI DI ABBREVIAZIONE
Negli spartiti sono frequentemente utilizzati segni di abbreviazione. Si esamini
ad esempio la seguente parte:
Paul's door
esecuzione
...
esecuzione
I.~
Inlra
A. Ponlssl
-G7
'3'
C7
Gl
F1
F1
BI7
'm7
appoggi.tul.
esecuzione
Mordente : si esegue
rapidamente e l'accento
cade sulla prima nota.
mo,d.nt, mord.nl
up.rior. inf.riolf
esecuzione
Gruppetto che pu essere sopra una nota o collegare due note anche differenti.
esecuzione
gfupp.lto III
due note diR.flnli
Altri abbellimenti sono: il trillo che deriva dal mordente e consiste nella veloce
ripetizione di due note, quella reale pi quella superiore se il trillo diretto, quella
inferiore se rovesciato. Il glissato che consiste nella rapidissima esecuzione di
una scala ascendente o discendente fino alla nota reale .
22
07
D.C. I l
p~
Cm7
F1
G7
C7
IIgUI
F1
Compaiono diciture quali "intro" e "tema": la prima sta per introduzione e viene
suonata all'inizio del brano e non viene pi ripetuta, la seconda indica il corpo vero
del brano che si ripete ciclicamente nell'improvvisazione. Le lettere A e B contornate da un quadrato indicano le parti del brano, in questo caso di otto misure
ciascuna secondo la forma AABA.15
Due stanghette precedute o seguite da
due puntini sono il segno di ritornello e indicano che bisogna ripetere la parte racchiusa fra i due segni . Se sopra vi scritto un
il Vedere in seguito "le lonne musicali",
23
"
~--
ritomdo - -
,,
I
numero, come nell'esempio qui 4x (leggi 4 per), si ripete tante volte quanto indicato,
in questo caso quattro volte.
CAPITOLO SECONDO
prosegUIre.
Il fenomeno degli armonici sembra sia alla base dell'evoluzione musicale, sia dal
punto di vista melodico che armonico: gli intervalli di ottava (l'ottava il secondo
suono della serie degli armonici) e di quinta (terzo suono della serie degli armonici)
sono stati infatti i primi ad essere utilizzati , sia per armonizzare melodie che per
scegliere suoni da mettere in relazione fra loro costruendo le scale.
Nelle misure dispari della parte indicata con B (inci so o ponte) non vi una
melodia ma solamente gli accordi sotto i quali vi sono quattro sbarrette che vogliono
dire che l'accordo dura per tutti e quattro i quarti.
Secondo altre teorie i primi suoni vennero ottenuti cercando di misurare la loro
altezza basandosi sul rapporto di lunghezza fra corde o fra tubi sonori : si vide che
dimezzando la lunghezza della corda si otteneva un suono un'ottava sopra,
utilizzando poi un rapporto di 3/2 fra le corde si otteneva quello una quinta sopra.
Nelle misure pari vi il segno "%" che significa che la misura precedente deve
essere ripetuta sia per quanto riguarda l'armonia sia eventualmente per la ritm ica
che per la melodia. Se questo segno dovesse prendere due misure devono essere
ripetute tutte e due le misure precedenti, se invece viene ripetuto ogni misura salo
l'ultima misura da ripetersi per quante volte vi il segno.
Sia che si faccia riferimento agli armonici che alla lunghezza delle corde si
ottengono comunque ,9li stessi risultati, infatti.la prima scala musicale. naccue d~lIa
sovrapposlzlone di qUinte giuste rrportando pOl i suoni ottenuti nell'ambito dell'ottava.
,
Facendo infatti vibrare un F si
ottiene un C, facendo vibrare un
C si ottiene un G ... fino ad ottenere dalla vibrazione del B un F#
che in contrapposizione col
ripet.r. I. ultim.
quattro misuri
di~U$Io
F.,."
due misure
5UO(lO
Isc lus o
esecuzione
appvtl
Il segno S' gi visto negli armonici significa che le note vanno suonate un'ottava
sopra quella segnata.
..
Esercizi consigliati :
Consullando gli spartiti disponibili di brani jazz, interpretare lo svolger si del pezzo ascoltandone possibilmente
versioni dlfferenll.
24
"
I nomi de,Ile note qui Uli~i zzati sono quelli attuali che alle origini ovviamente non c'erano. Fu Guido O'Areu o (prima
frn!t dell ~ I secolo) ad I.ntrodurre sei nomi che erano rinizio dei primi sei versi dell'Inno a San Giovanni, protenore
dei canton. Il Do allora SI chiamava Ut mentre il nome Si venne aggiunto piU tardi.
Ouesrevoluzione si avuta nell'occidente in cui il modo si talmente aHermato da essere considerato runico
naturale. In eHetti si giunti a questo anraverso un'elaborazione di secoli menlre altrove vedi in Oriente non si
pervenuti alle stesse conclusioni; questo dimostra che la consuetudine a prevalere.
'
,
25
--
,,
I
differente da come lo si concepisce ora nel jazz per cui il riferime nto alle scale
modali antiche ha un valore pi che altro storico.
La scala cromatica ottenuta con il metodo della sovrapposizione delle quinte
prima descritto formata da ventun suoni: sette bequadri, sette diesis e sette
bemolli, ed orig inariamente venne cosi utilizzata. In seguito , visti i problemi che
comportava, non vennero pi utilizzati tutti e ventuno ma si giunse a rendere
omofoni diesis e bemolli riducendo i suoni a dodici in tutto e giungendo alla scala
temperata che una scala artificiale.
,,
I
Inizialmente inoltre la musica era solo cantata per cui aveva molta importanza
la facilit di intonazione degli intervalli della scala e il trito no contenuto presentava
notevoli difficolt essendo un intervallo armonicamente molto lontano e dissonante. Allorch il tratto melodico quindi conteneva il tritano si preferiva spesso nel moto
discendente apportare un'alterazione al B ottenendo la nota Bb di pi facile intonazione e facendo in modo che l'orecchio fosse soddisfatto trovando due punti
d'appoggio sul Bb e sul F finale.
La scala cosi ottenuta risulta quindi
formata da due tetracordi sequenzialmente uguali di due toni e un
semitono: dal Fai Bb e dal C al F. Deriva
da qui la scala maggiore di F detta
T T.T
T T .T
Ionica. Spesso in senso ascendente
continu a persistere il B~ che va a C
perch si voleva conservare la tensione ge.nerata dal B che trova cosi riposo sul C.
L'originaria scala venne invece riutilizzata cominciandola da C , grado che ha
maggior importanza in questa sequenza di suoni.
schiarendosi.
"
Se non si vuole considerare la teoria degli armonici ma quella dei rapponi, si pu constatare che fra la prima e la
terza vi un rapporto di corda di 514. Inoltre secondo questa teoria suonando due triadi sul primo. quano e quinto
grado (ovvero una quinta sopra e una quinta sotto) della scala maggiore si ottengono tutte le note della scala
permettendo quindi qualsiasi semplice armonizzazione (teorizzata da Zarlino come "buona armonia" . XVI secolo).
", L~e del minor slorzo" per cui le voci instabili come quelle dissonanti del lritono. tendono a risolvere sulle note a
iofo pi vicine: il F va al E e il B al C; questa risoluzione richiede uno spostamento di un semitono, qualsiasi altra
necessiterebbe uno spostamento maggiore.
26
27
"
GLI INTERVALLI
Quando in un intervallo
minore o giusto si restringe ,
o abbassando di mezzo
tono cromatico la nota pi
acuta o alzando di mezzo
tono cromatico la nota pi
vallo diminuito.
IIII' fVilnO
melodico I
int".,no Ifmollico
..
inl"v.no nelndln!a ,
Gli intervalli si
calcolano partendo dalla nota pi
bassa alla pi
acuta anche se la prima nota suonata la pi
acuta. In questo ultimo caso l'intervallo detto
discendente, in caso contrario ascendente.
Descritti dalla tabella sono gli intervalli semplici; sono detti composti quelli che
superano l'ottava e si rifanno alla stessa terminologia per cui sulla scala maggiore
si hanno 11 me , 12me e ls me giuste, ge, tOme, 13me e 14me maggiori.
Per esempio il primo intervallo qui di lato un
intervallo di g' cio un'ottava pi una seconda e
segue quindi la terminologia degli intervalli di seconda
(magg., min, ecc, dim). In questo caso si tratta di una
g' maggiore; l'altro di 11' quindi un'ottava pi una
quarta giusta: 1'11 ' quindi giusta.
lO
t.tlil
..
..
..
Ouesto ~ essere .un. metodo comodo per identificare g li intervalli nelle tonalit pi complesse. Per esempio da
0,111 a F, SI pu cominCIare a calcolare da D a F# (terza maggiore) por alzare di mezzo tono il D (0#) e identificare
cosl l'intervaJIo come terza minore.
28
piv' ch.
I,
dimil'luilil
l'~uzione de.lla musica ~mbia il gusto e il segnificato di "stabilit" quindi anche quello di consonanza.
Nel Jazz conSiderato ormai consonante anche la settima minore non producendo una tensione.
29
diminuito
minore
giusto
maggiore
eccedente
E' dissonante pure l'intervallo di quinta diminuita (S-F) o quarta eccedente (FS). formato da tre toni interi, tritono, di cui si tratter ampiamente in seguito.
l'
2'
l'IWIOfl
Nei rivotti gti intervalli maggiori diventano minori, i giusti rimangono giusti, i minori
diventano maggiori , i diminuiti eccedenti e gti eccedenti diminuiti.
3'
Esercizi consigliati:
Scrivere I seguenti intervalli ascendenti:
4'
5'
6'
7'
s'
LE SCALE
. Una scala un susseguirsi di suoni ad altezza progressiva; le scate si
differenZiano le une dalle altre a seconda det numero dei suoni che te compongono
e degli intervalli che intercorrono fra loro.
30
stessa maniera pur avendo nomi differenti (es: C# maggiore e Db maggiore) si dicono
omologhe o enarmoniche.
Di una scata si pu definire il modo che dipende dall'intervallo che intercorre fra
la prima nota e la terza: se vi sono due toni (terza maggiore) si ha una scala
maggiore, se vi un tono e mezzo (terza minore) la scala e minore .
Nella pratica quella che ha finora predominato la scala maggiore (modo
naturale) formata da sette suoni, ciascuno dei quali viene numerato con un numero
romano e chiamato grad0 23 . Il primo si chiama tonica perch d il nome alla
tonalit: la nota a cui tende la scala e che maggiormente d senso di quiete e
conclusione. Il secondo grado detto sopratonica per la sua posizione , il terzo
mediante o modale o caratteristico perch si trova nel mezzo dell'accordo e
stabilisce il modo della scala. Il quarto sottodominante dalla sua posizione rispetto
al quinto, chiamato dominante perch domina la tonalit 24 . Il sesto grado detto
sopradominante e il settimo sensibile perch tende a risolvere sulla tonica e SI trova
un semitono diatonico sotto la tonica.
I
,
,,
Scrivere le scale minori armoniche e melodiche di : C. CI. D, DI. Eb. Et Ft FI. G. GI . Ab, A, AI. ab, B.
lcIentJllcare fra Je scale scritte quelle omologhe.
Specll1care quali sono le relative minori delle le scale maggiori sopra elencate.
Specificare quali sono le relative maggiori delle le scale minori sopra elencate.
Indicare le scale parallele minori di tutte le scale maggiori.
Cantare le differenti scale.
Riconoscere. suonate o cantate, le scale maggiori e le varie minori
-LA TONALITA'
sT T
,l
K.1a di C mlggiol.
,l
,l
"
Per tonalit si intende un insieme di suoni in relazione fra loro in modo che viene
a determinarsi un centro gravitazionale armonico e melodico sul primo grado di una
scala detto to nica.
Le alterazioni costanti in tutto un brano sono quelle che
determinano la tonalit. Possono venir indicate all'inizio di ogni
lo
"
:ti
32
<>
..: .. 1.1 di C ~ggiOrt suo .. ecordo di !onic: ..
~~~~~~~~~~~~
SI
33
CAPITOLO TERZO
iore e ad una minore2B , se poi presente l'alterazione del Se!limo grado del
mo~~ minore per oltenere la sensibile che risolve alla tOnica: SI puo GOnCluder~.~,
essere nella relativa minore , allrimenli pi probabile che CI SI troVI nella tona I a
ma
maggiore .
Per esempio nel caso precedente, quattro bemolli in chiave identificano la
tonalit di Ab maggiore o F minore ; se compare lungo la melodia, e In partlc~lal;e
all'inizio e alla fine del brano in quanto nel suo corso possono .essercI e e
modulazioni, il El che sale a F al poslo del Eb per ottener~ la sensibile che va alla
tonica, si pu dedurre di essere In F minore anzich In A maggiore.
Nel jazz sono stali impiegati in pralica tutti gli slrumenli anche se per elezione
ve ne sono alcuni di maggior utilizzo; necessario comunque imparare a riconoscerli
tutti con le loro diverse caratteristiche.
Vengono indicati come slrumenli facenti parte della sezione rilmica il pianoforte,
le tasliere , l'organo, il contrabbasso, il basso elettrico, la chilarra, il vibrafono, la
balteria e le diverse percussioni. Sono invece strumenti melodici gli ottoni (Irombe,
Iromboni, corno francese ,... ), le ance (clarinetti, sassofoni , oboe e fagotto) , i flauti,
i violini (poco comuni e attualmente spesso sosti lui li dalle tastiere) ,...
percorso.
. Il 'ambito del medesimo brano si toccano diverse tonalit che, al
Spesso pOi ne
. '
.'
'na qUindi
fine di stabilire quale sia la principale, non bisogna conslderare .sl esami
l'accordo con cui si inizia ma specialmente quello con CU,I SI flmsce. Anche CO~~
si correlano gli accordi pu essere d'aiuto se si in grado di fare una corretta analisI
La loro funzione in campo armonico, ritmico o melodico, pu variare per cui uno
strumento melodico pu essere impiegato armonicamente o rilmicamente e uno
slrumenlo della sezione ritmica condurre con una parte melodica e solislica a
seconda di esigenze o scelte.
Si ritrovano talvolta anche altri slrumenti meno comuni o qualsiasi "aggeggiP",
non necessariamente musicale, che produca un suono o un effetto interessante
per l'artisla.
,
armOnica.
Esercizi consigliati :
Costruir. tuni gli accordi di tonica per tutte le scale mciiP 10ri e mi~O~. C,?
Oual l'armatura di chiave per le tonalit maggiori di : b fl. E, Ab 'F '1
Ogni strumenlo ha una sua eslensione utile29 e legger in una chiave appropriata
a seconda della sua estensione. Nella partilura vengono inoltre ampiamente
utilizzai i segni d'espressione che indicano eventuali effetti voluti dal compositore
o, pi facilmente, dall'arrangiatore nell'interpretazione del brano. Questi segni
devono trovare una corrispondenza nelle possibilit dello strumento in questione
per cui oltremodo necessario conoscere le caratteristiche degli strumenli impiegati.
Eserci:1 conslgflati:
:II
.
.
" odo
Una notazione va lana riguardo la musica. ~ale. a""'"d e I m 00
quattro bemolli in chiave possono anche Significare
onco o
34
':0
li
Si intende estensione utile quella usata agevolmente dallo strumentista senza particolari virtuosismi, festensione
vera e propria invece il numero e l'altezza delle ottave che lo strumento in grado di produrre.
35
Molti strumenti. per comodit tecniche. sono stati costruiti in modo che il nome
delle note non corrisponda al suono reale o d'effetto per cui pu essere necessario
nello scrivere la parte per i diversi strumenti trasporre la composizione per averla
nella tonalit desiderata impiegando le chiavi opportune. generalmente quella di
violino o di basso. e apportando i dovuti cambiamenti nell'armatura di chiave.
Per attuare questo trasporto indispensabile quindi conoscere qual la tonalit
degli strumenti e quale la loro estensione.
Negli strum enti detti in C il nome delle note corrisponde al suono effettivo. Fra
questi ci sono : pianoforte e tastiere diverse. flauto traverso in C o soprano. chitarra.
vibrafono. violino. oboe. fagotto ... . Gli strumenti in Bb sono quelli nei quali il Bb
d'effetto (del pianoforte) corrisponde al C dello strumento; i pi comuni sono:
tromba in Bb. flicorno in Bb. sax tenore . sax soprano. clarinetto soprano. sax
basso .... Gli strumenti in Eb sono quelli nei quali il Eb d'effetto corrisponde al C
dello strumento; i pi comuni sono: sax contralto. sax baritono. sax sopranino.
clarinetto contralto .... Gli strumenti in G sono quelli nei quali il G d'effetto corrisponde al C dello strumento; il pi comune il flauto contralto .... Gli strumenti in
F sono quelli nei quali il F d 'effetto corrisponde al C dello strumento. i pi comuni
sono il corno francese; impropriamente detti in F invece sono quelli che leggono in
chiave di basso ....
Particolare il caso del trombone tenore che si dice uno strumento in Bb perch
l'impostazione della meccanica in Bb. non perch lo strumento traspositore.
Altre impostazioni strumentali non vengono utilizzate correntemente.
Vengono detti strumenti traspos itori quelli che per ottenere le note d'effetto
devono trasporre la parte. Particolari strumenti traspositori sono il contrabbasso e
la chitarra che suonano un'ottava al di sotto di come viene scritto per cui il nome
delle note non cambia pur cambiandone l'altezza (trasposi zio ne dottava). Lo
stesso discorso vale per l'ottavi no che suona invece un'ottava sopra.
Riguardo gli effetti parti colari alcuni dipendono esclusivamente dalto strumento. altri dall'abilit dello strumentista. Si possono ricordare la possibilit di
ottenere un suono glissato. eseguibile sia in crescendo che in calando come
Particolari per alcuni strumenti sono l'uso del pedale (il sustained. cio sostenuto il prolungamento del suono ottenuto con l'aiuto di un pedale anche elettrico)
per il piano e alcune tastiere o anche come accessorio applicabile a molti altri
strumenti. Per gli archi le code possono essere sollecitate con il pizzicato o l'archetto. col plettro per chitarre e bassi elettrici. pecuotendole con la tecnica dello
slap per il basso. Per la batteria si pu far uso delle spazzole e altri accessori come
campane. piatti e tamburi particolari. sonagli vari. .. Per i fiati un possibile effetto
il portamento che consiste nel raggiungere la nota voluta attaccandola da un'intonazione calante utilizzando essenzialmente il labbro. inoltre la respirazione circolare che genera un suono ronzante e costante molto lungo. il rauco per il sassofono. l'uso della sordina per gli ottoni.
La serie degli effetti pertanto in continua espansione in quanto l'elettronica
applicata alla musica apre nuove possibilit che diventano sempre maggiori.
L'estensione degli strumenti e il modo di scrivere relativo vengono illustrati nella
seguente tabella.
<t
"
<t
--.-.,.
-<>
sassofono ...
36
La sezione ritmica
37
--
Chitarra : strumento traspositore a corde pizzicate, generalmente sei disposte su cassa armonica (chitarra acustica) o amplificate tram ite m icrofoni
(ch itarra elettrica). Utilizza
4>
la ch iave di violino e talvolta
di basso.
I fiati
Gli ottoni, i flauti e le ance sono le maggiori famigli e che compongono il gruppo
dei fiati , strumenti che utilizzano appunto il fiato per produrre il suono. Essi hanno
alcune caratteristiche comun i dovute appunto alla loro comune natura.
Gli ottoni sono strumenti che utilizzano come corpo vibrante il labbro del
suonato re , i flauti l'aria e le ance un pezzetto generalmente di legno, appunto
l'ancia, inserito nell'imboccatura.
Contrabbasso: strumento
Gli ottoni
4>
-
com. fC,itt.a
nel,iquadro qutlLl consigliati
10m gr..".
10m .110
,lIart..lon. pi,dl
ful"nl.
eusa
pentagramma, le note
comi IC ritta
d'.n.tto
pezzi. Frequentemente
"
:III
4>
esclusivamente ritmico e
Batter ia : strumento
percussivo formato da
differenti pezzi, fonda=
mentalmente tamburi e
piatti. Non utilizza chiavi
4>
4>
38
Vi anche la tronmba in C. slrumento non Iraspositore d. medesima estensione un 10no sopta (quella scrina
corrisponde a quella d'eMetto).
39
--
Co~no
Francese : strumento
Le ance
<>
--
d",II,tto
~<>
Esl.nsion.
d,ltrombon,
--
<>
Puo" wlif ncOl. oltr, il
B~. uconcl. cI,n",bilit."
del musicista
tenore32 :
Trombone
strumento non traspositore. Pu
essere a pistoni come la tromba o a tiro con possibilit di
effetti diversi. Utilizza la chiave di basso.
.. ,.
,11.110
Eslension, den.
""b. in B~
~~
com, scritti
Esl,nsion, del
buso tub.
Q.
violino"
come IJC,itta
d",II,lIo
I flauti
Eslensione d,I
lIIulo in C
8'
<>
Q.
Est,nsion. delroilluino
.o- 8'
com. IJCritta
--o- 1S'
come scritti
d'ell,tto
Estension. det clarin.tto in
B~
Q.
come scriltl
d".I'etio
Eslensione del cl.lrinetto buso
8'
<>
Est,n,ion, d.1
o.ulo in G
)O
com, IJCritt.
'"d'.lIetto
~' ~nc~e il trombone basso ch~ una terz~ minore sotto il trombone tenore e non traspositore"
,_~lCe In Bb per~, come per Il trombone In Bb (tenore) rimpostazione dello strumento in Bb non infatti uno
s ... umento lTaspoSttore"
'
V~1l8 utilizzato talvolta anche ill1aulo basso in C, strumento traspositore che si scrive come il flauto in C ma '''00'
un ottava sotto.
:Ili
..
,.
40
Talvolta viene anche utilizzato il sax basso che si scrive nella stessa maniera di lutti i sassofoni e suona d'effetto
un'ottava sotto ~ sax tenore,
Esistono anche molti altri clarinetll qui non riportati"
41
CAPITOLO QUARTO
violino.
--
chiave di violino.
com. Klrta
Fagotto : strumento
non traspositore. Utilizza la chiave di
basso .
--
T,illdl di C maj.
HC .. Il lonomlntall . il E
, . .. I,nl. il G .... quinta
"
La musica del '700 e dell'BOO si basa su un'armonia a quattro voci dalla qual~
stata costruita buona parte dell 'armonia successiva quindi pu essere utile
sapere di che cosa si tratta.
Le quattro voci usate nell'armonia classica pi frequentemente sono:
Soprano : in chiave di violino. La sua estensione va dal C sotto il rigo al A
sopra l'ultimo rigo
Contralto : in chiave di violino; dal G sotto il rigo al E quarto spazio
Tenore: in chiave di violino, talvolta di basso; dal E con tre tagli sotto il
rigo al A secondo spazio
Basso: in chiave di basso dal E sotto il rigo al D sopra il rigo
Ciascuna di queste voci canta una nota dell'accordo e poich una triade
formata da tre note, vi deve essere il raddoppio di una delle tre da parte di una voce.
Quando due accordi si susseguono alla distanza di un tono o di un semitono (moto
congiunto Es : C~Dm) non hanno note in comune. Se invece due accordi che si
susseguono hanno note in comune (e nell'armonia classica era d'uso tenere legate
queste note) meglio muovere il meno possibile le voci secondo la "legge del minor
sforzo". A questa legge ci si rif anche nel jazz dove, accompagnando o arrangiando meglio, ma non obbligatorio, non muoversi molto.
..
..
42
43
Esaminando l'esempio
qui a lato in stile classico: il
soprano canta sempre la
nota superiore dell'accordo e forma la melodia (C,
B, A, G) , il contralto le seconde note degli accordi
(G, G, F, E), il tenore le
terze (E, E, C, C) e il basso
la voce inferiore degli accordi.
loprilno
Una t riade m agg iore formata dalla fondamentale e dalle note una terza
maggiore e una quinta giusta sopra, vi quindi una sovrapposizione di una terza
I.no ..
buso
re e una quinta giusta sopra, per sovrapposizione di una terza minore e una
maggiore.
La triade aumentata formata
dalla fondame ntale e dalle note una
terza maggiore e una quinta aumentata sopra, per sovrapposizione di due
terze maggiori 38 .
--
La triade diminuita formata dalla fondamentale e dalle note una terza minore
e una quinta diminuita sopra, per sovrapposizione di due terze minori.
Vi un altro tipo di triade piuttosto comune nella musica del primo novecento
dove il terzo grado viene sostituito del quarto: in effetti una variante della tria~e
maggiore e forma l'accordo di SUS4. 39
TRIADI
,
Si esamini la scala maggiore: con la
della scala.
IUUlIVVVIVU
Sopra ogni nota si costruisca il relativo accordo per intervalli di terze utilizzando le note a disposizione nella scala.
Le triadi ottenute con questa scala
sono di tre tipi : tre triadi maggiori (C, F e
:101
"
:101
44
UWlVVVIVU
Dm Em F
G AmBdim
Si proceda nel medesimo modo su tutti gli altri gradi della scala ottenendo altre
triadi, non necessariamente formate da sovrapposizioni di terze dello stesso tipo.
Tutte le triadi che si possono formare con le note di una scala appartengono a quella
scala e sono dette triadi diatoniche e complementari .
Due note suonate assieme
Lelriadi aumenlate sono solamente quattro in quanto d~scuna di esse' Ilivalente: la triade aumentata di C
(e ... C-E-G') uguale a quella di E+ (5;GI#- BI) e di A + (Ab_e_E), queUa di Ob uguale a quella di F+ e A+,
quella di 0 + uguale a quella di F#+ e 8 +, quella di Eb uguale a quella di G+ e 8+.
Vedere piu avanti nel capitolo a riguardo.
45
G), tre triadi minori (0-, E- e A-) e una triade diminuita (Bdim). Procedendo nella
stessa maniera su tutte le altre scale maggiori e confrontando, si nota ch e
presentano tutte una sequenza triadica del tipo:
Imaj. IImin (11-), IIlmin (111-) , IVmaj. Vmaj , Vlmin (VI -). Vlldim (VIIO).
..
",la di F
.1
Le triadi aumentate (abbreviazione : Xaug oppure X+) non sono qui presenti .
Esercizi consigliali:
Scrivere le lriadi maggiori di e, CI, Ob, D, e b , E, F, FI. Gb, G, Ab, AI , e b Il B come primo grado delle rela Uve scale
maggiori.
Riconoscere le seguenll Inadi e Identificare le scale maggiori a cui posson o appartenere :
A che grado corrisponde la noia E per ogni scala 8 cui appartiene? Che tipo di trlade
puo larmare? E il Ab ?
E li 81
Costruire lune le tr iadl sulle scale maggiori di e , ClI, Ob, O, e b , E, F, FI, Gb, G , Ab , AI , ab e 8 Il Identificarle.
Ogni scala maggiore ha una sua relativa minore che ha la tonica sul sesto
grado della maggiore ed detta scala
minore naturale. Si chiama "relativa"
perch in chiave ha le stesse alterazioni
della scala maggiore. La sua sequenza
T-st-T-T-st-T-T.
In questa scala manca la sensibile in quanto il settimo grado non si trova un
semitono sotto la tonica ma un tono, non quindi sentita l'esigenza di risoluzione
sulla tonica, cosa che accade invece nella scala minore armonica dove il settimo
grado alterato di semitono introducendo il # davanti al G; questa alterazione non
viene riportata in chiave ma messa lungo il percorso e crea la sensibile che risolve
sulla tonica.
I suoni prendono quindi la sequenza: "T-st-T-T -st-T +st-sl" che propria di tutte
le scale minori armoniche. In questa scala vi un intervallo dissonante e di difficile
intonazione, quello di seconda eccedente fra il VI e il VII, per cui stata introdotta
un'ulteriore modifica alterando di semitono nel moto ascendente anche il sesto
grado'o. Nel moto discendente per, non essendo pi presente l'esigenza di una
sensibile che risolva sulla tonica, dal settimo grado infatti si va al sesto, si annullano
entrambe le alterazioni. La scala cosi ottenuta viene chiamata scala minore melodica . La sequenza di intervalli diviene quindi ascendendo "T-st-T-T-T-T-sl"
'mentre discendendo si torna alla scala naturale.
",la di A mirUHI
.1
dilJClndentl
Nei brani jazz in minore prevale fra queste l'uso della minore armonica.
Il
...
46
ml lodlCl undent"
Anche qui ralteraziof'le non viene riportata in chiave ma viene messa lungo il percorso.
47
Esercizi consigliati:
,,~, '
minori INIj 7
CInA' Gm.6
Accordi minori con settima minore (Xm7) costitui ti da una triade minore a cui si sovrappone
Accordi semidiminuiti O minori 7/5 (X.Zl costituiti da una triade diminuita a cui si sovrappone
una terza maggiore.
Accordi diminuiti (XQZl costituiti da
. . . . .. . . . ........ ..
. . . . . . . . . . . . . . . . ...
cantare tutte le scale maggiori, minori armoniche e melodiche usando il nome delle noie con eventuale alterazione.
GLI ACCORDI
Gli accordi sono combinazioni di tre o pi suoni contemporanei e si susseguono
in un brano secondo un ordine logico detto giro armonico. Nel jazz tale giro
armonico tende a ripetersi invariato per tutta la durata del pezzo.
Generalmente gli accordi sono creati per sovrapposizione di terze partendo da
un minimo di tre suoni che formano una triade, a quattro o quadriade (accordi di
settima), cinque (accordi di nona), ... Si dicono consonanti quando gli intervalli che
li costituiscono sono tutti consonanti; in questo caso si hanno accordi di "riposo".
Si dicono dissonanti invece quando almeno uno degli intervalli contenuti
dissonante.
oppure
AceolCli di domin.nll : C7 G1
48
Esercizi consigliali :
Riconoscere I seguentl.ccordi :
49
--
l'esempio:
Scriver. I seguenllaccordi : Clm7, obJ-, 007, Eb0'7, E, F07, Fllm7, G07, Abm..l, A7, Bb0 7 B7.
Inlonare I vari accordi arpeggiandoli.
'
Riconoscere I vari tipi di accordi suonati sia In arpeggio che in armonia.
IF
I RIVOLTI
Gli accordi so~o formati quindi da sovrapposizioni per terze di note delle quali
quella inferiore da Il nome all'accordo, si dice "nota al basso" o "fondamentale" ed
e Importante In quanto percepita dall'orecchio con molta chiarezza.
Quando un accordo disposto per terze ha la fondamentale al basso e si dice
ch,:, in posizione diretta o in "root position" (posizione fondamentale), tuttavia si
PU? anche presentare in maniera differente: pur essendo formato dalle stesse note
puo esserne scelta un'altra come basso. Quando vi la terza al basso si dice che
sotto forma di primo rivolto (first inversion), se al basso vi la quinta avremo il
secondo rivolto (second inversion).
Esercizi consigliati:
Riconoscere I seguenUaccordl :
--
,
Primo r;'oIIo
c,
Scrivere I seguenti accordi sia come primo, che come secondo e ler:zo rivolto: CIIm7, obJ-, 07, E~, E.i, F 07, Flm7,
G0'7, Abrru, A7, B ba 7, B7.
Inlonare I vari accordi In lulle le loro Inversioni arpeggiandoli.
Riconoscere I varillpl di accordi di C suonati anche come rivolti .
Riconoscere la fondamentale nel vari tipi di accordi ancne rivolti .
Riconoscere I vari tipi di accordllnche nelle forme Inverse, suonati sii In arpeggio che In armonia.
Secondo ';'0110
C7
Cm,
Cm7
C. 7
T",i r'l'olti
Cm 7 9
F7~9
13
e_,
sante.
51
CAPITOLO QUINTO
usata, qualsiasi essa sia, ha come primo grado ilO. Nel caso precedente quindi la
tonalit di D minore non viene assolutamente toccata.
La costruzione degli accordi sui vari gradi fatta in tutte le scale maggiori porta
sempre alla medesima sequenza di accordi del tipo: 1<'>7, IIm7, IIlm7, IV<'>7, V7,
Vlm7, Vll o7 per cui finch non compaiono accordi differenti da quelli impiantati sulla
stessa scala, non si ha alcuna modulazione.
Per riepilogare quindi su ogni scala maggiore possono essere costruiti due
accordi di maj7 (primo e quarto grado), tre di min7 (secondo, terzo e sesto grado),
uno di dominante (quinto grado) e uno di semidiminuita (settimo grado).
Esercizi consigliati:
Dm
F6
Gm
C7
Dm
FI1
Gm
C7
Fe,
LE SCALE MODAlI
Finora si parlato di scale maggiori e minori mentre si solamente accennato
alle scale modali che vengono tuttavia molto utilizzate nel jazz sia in sequenze
tonali che in relazione a brani che utilizzano il sistema modale.
FA
Gm7
Am7
810",
Cl
Dm1
E.l
C4,
Dm7
Em7
Fii
G7
Am]
8. 7
A_7CeO~f~n~ndo le due serie si pu constatare che alcuni accordi sono comuni (F<,>
Potrebbe
"I
.
essere liti e IO un pnmo lempo COStruire solamente le triadi:
Dm
Em
An'!
Bdim
52
Conoscere le scale modali pu essere utile anche nel suonare tonale in quanto
un giro armonico, come visto nel capitolo precedente, formato da diversi accordi
che soUintendono una scala da riferire ad una tonalit e non al singolo accordo.
Per esempio alla tonalit di C appartengono gli accordi di 0-, E-, ... ma su di
. questi non si deve usare le scale di D min o E min, ... perch si utilizzerebbero note
che non appartengono alla tonalit. Essendo inlaHi questi accordi impiantati sulla
tonalit di C si fa rilerimento alla scala di C e nascono nuove scale con le medesime
alterazioni e con il primo grado su D, E, ...
E' importante tuttavia concepire per esempio la scala come "dorica di D" e non
come scala di C maggiore che parte da D, perch cambia l'importanza dei vari
gradi: se in C si ha un D-le note salienti sono D (iii e la fondamentale dell'accordo),
F e A mentre C, E e G passano in secondo piano. Se l'accordo 0-7 invece venisse
dimenticato si attribuirebbe maggior impcrtanza al C, al E e al G mentre le note
dell'accordo reale diventerebbero secondarie e la melodia perderebbe il collegamento armonico col D-.
53
--
A seconda che si consideri I i vari gradi della scala maggiore, si ottengono sette
scale modali delle quali la prime, della ionica, corrisponde a quella maggiore. Le
nuove sei sono: dorica ( dal Il) con intervalli fra le note di "T-sT-T-T-T-sT-T", frigia
(dal III) con intervalli di "sT-T-T-T-sT-T-T", lidia (dal IV) con intervalli di "T-T-T-sTT-T-sT", misolidia (dal V) con intervalli di "T-T-sT-T-T-sT-T" eolica (dal VI) con
intervalli di "T-sT-T-T-sT-T-T" e locria (dal VII) con intervalli di "sT-T-T-sT-T-T-T".
se,la dOIK.I di D
SC:iI~ ~di ..
.ula 'rigia di E
di F
'Cf.1a misolidill di G
$Cllla folic. di A
La scala maggiore detta ionica si imposta sulle altre perch sul quinto grado
costruito un accordo che risolve sul primo dandogli importanza (presenza della
sensibile e del tritono). La scala minore naturale corrisponde alla scala eolia.
Sc.ia ~dia di C
SCI!. misolidia di C
Sula .olic. di C
Se.b. roerla di c
Le differenti scale modali a seconda del numero e della qualit delle alterazi~,"i
hanno un colore pi brillante o pi scuro. La scala ad effetto pi brillante ~ quella
lidia, poi discendendo quella ionica e man mano qu~lIa. mlsolldla, la dOrica, I eolica,
la frigia ed infine la locria. L'effetto dipende dali u.tlllzzo di intervalli aumentati,
maggiori, minori o diminuiti che danno un effetto plU e meno chiaro.
Esereizi consigliati:
Scrivere lune le scale mcdal! dI G, F, ab, D, A, e b.
Riconoscere le seguenti scale modall:
.cabl ionic, di C
dorica di C
sella frigi. di C
54
55
MODO MINORE
Il modo minore determinato essenzialmente dall'intervallo che intercorre fra il
I e 11111 della scala che minore. Anche per il modo minore si possono definire gli
accordi SUI van gradi che dlffenscono da quelli costruiti in maggiore.
Sulla scala minore armonica
si ottengono le triadi qui a lato e
sovrapponendo le settime si ha
la sequenza: la-7, 1107, III+a,
IV-7, V7, Via e Vll o7.
An'!
8<fun
Il
Dm
III/V
C+
F
VI
Gldim
VII
Il
C+A
III
Om7
IV
ET
V
F6
VI
G.Ol
VII
manica ma possibile anche mischiare gli accordi con quelli ottenuti sui gradi delle altre scale minori. La scelta viene determinata
dalle circostanze.
01
D,l
Dm1
E~.l:o
Fml
It.m.
Gl
Itlln .
Gm7
It'rl'l.
A~lro
1.,7
BO l
.It,tn.
Come nel modo maggiore anche qui si hanno scale relative ad ogni accordo
delle quali alcune hanno assunto un'importanza particolare e per questo si rimanda
pi avanti al capitolo sulle scale.
Amlo
Cm.
--
Esercizi consigliali :
Scrivere gli accordi costruili sulle scale minori di B, E, A", 0", CI.
Secondo I seguenll e:,tmpl di tUCCessionl armoniche comuni In minore, scriver. gli accordi nelle tonalit
II_ V ---o I
l_ VII'
m..... vll
VU ..... yl
VIl ..... IY
III_I
vll ..... r
Cantare gli arpeggI degli accordi di tonIca In minore, poi degli accordi sul vari gradi delle scale.
LA DOMINANTE
Come visto precedentemente in un brano tonale si possono avere, senza uscire
dalla tonaljl:'Originaria, tutti gli accordi costruiti sulla scala; se cio in un brano in
C maggire vengono utilizzati solamente gli accordi di Ca7, 0-7, E-7, Fa7, G7,
A-7, B0 7, si pu dire di essere sempre nella tonalit di C; se il brano in G fin che
vengono utilizzati solamente gli accordi di Ga7, A-7 , B-7, Ca7, 07, E-7, F1I"7, si pu
affermare di essere sempre nella tonalit di G.
Confrontando le due sequenze alcuni accordi sono comuni (Ca7, E-7, A-7) e
singolarmente quindi non identificano alcuna tonalit. Uno solo di questi, se non si
considera l'accordo costruito sul settimo grado di cui si parler in seguito,
presente una volta sola: quello sul quinto grado detto dominante e ci valido
anche per il modo minore.
Questo accordo l'unico che contiene un particolare intervallo di tre toni interi
(qUinta diminuita o quarta eccedente) dissonante, il tritano (in C: G7 che contiene
B-F) che trova la sua risoluzione sulla tonica (C-E o C-Eb se in minore) e le conferisce importanza. L'accordo di dominante di moto poich tende a risolvere
56
57
l'instabilit creata dalla dissonanza dettritono sulla stabitit dell'intervallo consonante di terza dell'accordo di ton ica.
iun ere at primo accordo una nota una terza sotto la fondamentale ottenendo
di 11-7. Questo divenuto un passaggio caratteristico dltulla ta muslc?
moderna detto "secondo -quinta-primo" (II-V7-1) ed forse la progressione plU
usata l1ella musica tonale:
~~gcor:;o
J; i
.'
Gl
'.~
, Cm."
ha invece la risoluzio-
Gl
Il
c.
Il
0"7
G7
C-L'l
Il
_ _o
CADENZE
CI7
I
Gl - _
OrnI
E'
verso
Si
cadenza perfetta quella che collega
la dominante alla tonica (vedi esempio G7~C6) con
il cosiddetto "buon movimento" dei fondamentali
(movimento del basso per quinta discendente o
quarta ascendente).
Il
Eserclzl conslgllali:
Gl - -, ,
" V7 . I
CL'l
Gl
G7
Sovente si possono trovare due accordi per misura e talvolta la risoluzione evita
la tonica. In questa progressione non aWlene alcuna modula~,one In quantogh
accordi sono costruiti sul secondo e sul quinto grado della tonahta e le scale relative
agli accordi sono ta dorica, la misolid ia e la iOnlca.
Sono frequenti anche altre risoluzioni sia per la terza che per la settima, che non
portano all'accordo di tonica: sono quelle dove una o entrambe le note a "moto
obbligato" (terza e settima) possono restare ferme divenendo parte integrante
dell'accordo che segue; si ollengono quindi risoluzioni differenti che portano o a
modulazioni o a cadenze che rimangono nella tonatit iniziate. Qui la settima
rim ane ferma mentre la sensibile risolve sulla tonica
della tonatit, quinta dell'accordo di F.
E'xcl:1 con.'gllall:
0-7
Lacadenza plagale46
quella che collega la sollodominante alla
tonica. In questa cadenza pu anche essere
Cuando una nota viene alterata in senso discendente (8 ...... 8) tende a risolvere scendendo ancora e viceversa
~""'A) .
IV - - I
:'alla musica classica dove Ira le fIOte a molo cosiddetto obbligato vi la sensibile che deve andare alla tonica.
'm
IVm
:...J. musica jazz lonale, come gi la libera composizione classica. segue quesla consuetudine anche se non in
-<ilUera vincolante.
..
58
Gl
C
Vl'- - I
59
--
Cadenza sospesa quando il riposo non viene raggiunto ma si rimane sull'accordo di dominante ; viene sfruttata nel jazz con l'accordo di suS448
Sono dette dominanti secondarie perch non sono costruite sul V della tonalit
in cui ci si trova e tornando subito alla tonalit originaria non vengono percepite
come rea li modulazioni.
VI
v,
V 7 VI
a E-) .
Cadenza evitata invece il movimento della
dominante verso un accordo modulante ad
un'altra tonalit.
G7
C7
Esercizi consigliali:
Ricercar. In brani jazz le cadenze Il Indicarne il nome.
In soli Jazz evidenziar. come le cadenze vengono risolte.
07
V7 / V
DOMINANTI SECONDARIE
I
G7
V7 -
C
I
..
.. 'I .
60
1777/1
01
Esercizi consigliali :
In base.1 siglato del gradi scrivere gli accordi riferiti alla
V7111 -- 117
V7JIII ..... 1117
V7N ..... V7
ton~lit
V7I1 V -o IV~
V7N I - f VI-7
'"
61
di C:
--
Nell~ tonalit di C, E ~ . F, A, a b far preceder. ad ogni dominante secondaria il suo relativo secondo grado.
Analizzando brani di lazz Identificare quali dominanti sono primarie e quali secondarie.
Esercizi consigliali:
cantare in arpeggio gli accordi secondo la sequenu del ciclo delle quinte,
Il siglato sopra esposlo si riferisce a un brano In B", Trasportare la stessa sequenza nelle tonalit di C, D,
e", F,
G, A",
Ricercare qualche brano Jazz che slrultlla caduta di dominanti e ascoltar..... qualche versione cercando di
Identificare I punti anche lungo eventuali soli,
SOSTITUZIONE DI DOMINANTI
Una dominante pu risolvere il suo tritano sulla prima
e terza di un accorC7
do maggiore che,
completato con la
G 7 / - - - ' "F7
G7 C7
quinta giusta e la
settima minore, diD7
Bb7
venta un'altra dominante che a sua volta richiede un'ulteriore risoluzione. Se si procede
Cielo delle quin.e
con la stessa tecnica andando per esempio ad A7
!b7
un'altra dominante ancora una quinta sotto e
cos via, si viene a formare un ciclo di "dominanti in caduta" detto "ciclo delle quinte" illustrato qui a lato e finch non si risolve
OH - C
Ab7
!7
51 "......!r~-::!7:.---Dt
Db7
Gb7
" 07 I % I G7 I % I C7 I % I F7 I % I Bb D. .
_~
sub V7Il- I
b
2) I CD. I 0-7 A 7 I G7
, E7
Ab?
I
I CD. I
A7
Cido ~ .. q.nnlt
modificato
Bb7
/
fnche le dominanti secondarie possono essere sostituite coi relativi subV7
VI
Questo accordo viene siglato come "subV7/1" (sostituzione del V7 del primo
grado). Il movimento della fondamentale non pi di una quinta giusta ma di un
semitono e il tritano risolve aprendosi anzich chiudendosi.
b
1) I G7 D 7 I CD.
Questa tecnica molto utilizzata nel jazz anche per effettuare sostituzioni di
Anche se la sequenza molto veloce (due accordi per misura, vedi per esempio
inciso di "Jordu") e si protrae per alcune misure, si ha una progressione di caduta
ci si allontana troppo dalla tonalit del brano. Bisogna quindi considerarle come
vere modulazioni anche se lo scopo quello di andare a risolvere sull'accordo
finale.
'
Il medesimo tritano pu
per
essere
inteso
enarmonicamente (B=Cb)
come un nuovo tritano (FCb), quello di Ob7, che
suona quindi nella medesima maniera di quello di
G7. Questo rende possibi-
Gr -
63
51"---,---DDb7
C7
Eb7
CAPITOLO SESTO
E' interessante anche notare come varia il movimento della fondamentale in una
sequenza II-V7-1 utilizzando l'accordo di sostituzione:
mentre prima ~i era un movimento del basso per quinte discendenti, con la
sostItuzIone VI e una discesa di semitono.
Questa tecnica viene detta sostituzione per "inversione di tritono".
Un altro modo di analizzare l'accordo di sostituzione partendo dall'alterazione
della S': l'accordo di C7 che precede il F7 alterato nella sua quinta che viene
b~molllZ~~ta ottenendo C7/Sb; visto come secondo rivolto corrisponde a un Gb7/
S (C=D ) per. CUI C7/Sb-F7 equivale a Gb7!Sb_.F7. L'alterazione della quinta,
non alterando Il senso armonico dell'accordo, pu poi anche essere annullata
ottenendo Gb7-F7.
Dml
Cm'
Cm'
F7
EsercIzI consIglialI :
Con quale accordo sI pu sostituIre per inversione di tritono gli accordi di B"7 E~ 07 A~ Gj7 e B7 ?
Quale accordo sostituiscono per Inversione di Irilono gli accordi di B-7, E~, 0'7, A~7, Gj7 e' B7 ?
AnaUzzare la seguente sequenza indicando gU eventuali subV7 e quale dominante primaria o secondarIa
"
soslitulscono : j F E~ j [).7 G7 j G07 j F4 ...
Ricercare in brani Jazz sostiluzione per inversione di tritono ed indicare quale accordo sostituiscono.
o,
Gm
Gm'
G'
Cm7
F1
8547
Quasi tutti gli accordi qui utilizzati fanno parte della tonalit di Bb: il Bbll un
accordo di primo grado nella tonalit di Bb; il secondo accordo, C-7, costruito sul
secondo grado di Bb; il terzo, D-7, costruito sul terzo grado di Bb; il C-7 e il F7,
formano la tipica sequenza di 11-V7 di Bb. Si torna poi al primo grado che passa a
D7, dominante secondaria di G-, relativa minore di Bb che si tramuta subito in G7 se~to grado di Bb. Anche il seguente G7 una dominante secondaria di C-7, di
nudvo secondo grado di Bb, in sequenza II-V-I.
. Come si pu quindi notare, in questo caso il brano non porta nessuna vera
modulazione e su tutti questi accordi pu essere usata sempre la scala di Bb
maggiore sotto forma di scala ionica di Bbll, dorica di C, frigia di D, misolidia di F7
ed eolica di G.
64
65
Cm7
Dm7
Cm7
Il
F7
III
Il
V7
L'uso dell'accordo di
diminuita tuttavia esula
quasi sempre dal settimo
grado ma viene impiegato
C.
Dm
C.
Dm
in contesti molto differenti.
Un esempio tipico nel
. .
passaggio C~Dm dove si pu far precedere il Dm dall'accordo di CII"7 che ribalta
su Dm .
Analizzando pi a fondo il passaggio precedente si pu constatare che gli accordi di settima
diminuita talvolta possono essere interpretati
come accordi di dominante con la gb senza
fondamentale per cui il CII"7 pu essere interpretato nel caso precedente come un A7b9
senza il A di basso, dominante secondana di D-,
con tutte le implicazioni delle dominanti secondarie e con le possibilit di risoluzione dell'accordo pi ambiguo di diminuita.
30.:.7
07
Gm
Gm7
G7
Cm?
F7
V7/VI
{VI}
VI
V7I11
Il
VI
:<"no non modulante quindi quando utilizza solamente gli accordi costruiti
"- ;r:-<:- della Sua scala o i suoi sostituti di cui si parler in seguito.
f
:.c:o:: !::r"lSigtiau:
-= ::-cdi di diminuita sono costruite sul VII delle scale maggiori o minori. Per
==:, 00 in C si ha la triade di S diminuita. Estendendo la triade alla settima nel
:cggiore si ottiene un accordo formato da una triade diminuita con la settima
-',u= (aocordo di S7"'5 o S07, semidiminuito), nel modo minore si ha invece una
~oosjzione di terze minori, un accordo formato da terza minore con quinta
::i:nn;:: e settima diminuita (accordo di S07).
-=
en9
OM
'M
,,/
Dm1
Em7
F6
G7
Am7
e.7
-.n'O ue gli accordi possono essere usati sul settimo grado nel modo maggiore
.. ..
~ che il modo maggiore 'Pfenda a prestito gli accordi dal suo minore parallelo mai il contrario.
66
Ricordare Che esislono solo tre accordi di diminuita per dodici lonclamenlali .
67
--
esempio:
Dato che tutti gli accordi di diminuita contengono due intervalli di tritano sono
accordi estremamente instabili; contengono inoltre note non diatoniche che tendono a spostarsi cromaticamente nel verso in cui sono state alterate per cui hanno una
grande necessit di risolvere.
Mentre nel capitolo precedente stata esaminata la loro risoluz ione ad un
accordo con la fondamentale un semitono sopra, in questo verr esaminata quella
che porta ad un accordo di medeSima fondamentale o di fondamentale che scende
di un semltono In quanto solo queste sono le possibili altre soluzioni.
.. ..
Inquesti altri casi si pu siglare l'accordo sotto forme differenti, come rivolti o
meglio speCificando quale basso sottoporre non solo all'accordo di diminuita ma
anche al seguente per sottolineare il passaggio cromatico voluto da questo tipo di
armonIzzaZIone.
!-ln esempio frequente nel blues dove sulla quinta, sesta e settima misura si
puo avere: I Bb71 B0 7 I F71 Qui il B0 753 non spiegabile come accordo di dominante gb, tuttavia acusticamente si denota una modulazione a F7: viene infatti
sotr,nteso l'accordo di G-, /I di F, fra l'accordo di Bb7 che gi lo contiene, e l'accordo
di diminUita che funge da ponte fra il Il e iiI. Vi quindi uno scivolamento cromatico
da Bb (o G- secondo grado) a F6/A54 (F primo rivolto).
Esaminando gli accordi disposti a quattro
parti si pu constatare che le voci o rimangono invariate (le due superiori) o si muovono
cromaticamente.
0..1
"I
"
Ie Ie I
~
Ol"7.C 7
le
EmI
,
CMI
amI
Cml
Esercizi consigliali:
-) /
Splegare quale delle Ire funzIoni hanno gli accordi di diminuIta (eventualmente rtvoltandoll) nelle seguenti
sequenze:
1)
2)
3)
10-7
I C-l F7 ! S"dl
I F C071 G-l A-l i Fd I
1 -7 8-7 1 8"7 1 e",q
Ricercare In brani Jazz l'accordo di dimInuita Il chiarirne la funzione , se si tratta di dominante o se ti uno
scivola mento. Nel primo caso Idenlllicare la fondamentale della dominante, nel secondo scrivere le varie voci
come Indicato dagli esempi precedenti.
SOSTITUZIONI nel Il - V7 - I
Nelle varie progressioni pi o meno classiche del jazz, si cercata spesso la
novit sostituendo alcuni accordi con altri. In questo modo spesso non viene
conservata la stessa intenzione del compositore e le scale tradizionalmente
68
amI
Bb7 preferibile
'"
69
conferire ai
salendo alla 3' dell'accordo di ton ica, quella diminuita scendendo sulla " .
Si osservi la sequenza:
/ C7 F7 / ebmaj eb. /
00 0
E' una progressione II-V7-1 in Bb che prosegue a Bb_, passaggio piuttosto comune reahzzablle anche con un movimento cromatico del basso facendo o ortune sostituzionI. E' possibile infatti eliminare il F7 sottintendendolo e sC~~dere
crom.atlcamente dal C (II) al B (I) sostituendo all'accordo di Bbmaj quello di B07 che
non e altro che l'accordo di Bb dove la fondamentale stata alterata alzandola di
mezzo tono.
/ C 7 (F7) / ebmaj 8 b. /
000
/ C 7 / 87 8 b /
000
Nell'imp
.
.
.
.
'. rowlsazlone In questo caso non bisogna utilizzare la scala di Bb ionica
~a modlflcarla di conseguenza, specialmente nelle ballad dove le alterazioni
anno un peso maggiore.
Si veda per esempio il giro seguente :
57
e b.7 /
lazzo
ACCORDI ALTERATI
d I?icesi ~ccordo alterato quello in cui la modifica cromatica di una nota reale
e. ~ccor o non ne cambia la funzione mQdale o tonale. Le possibili alterazioni
qUln I non devono cOinvolgere le note che ne determinano la funzione.
t t N~"a settima di dominante l'alterazione della quinta l'unica alterazione della
t e ra e pOSSibile che. non cambi il senso dell 'accordo. Pu essere fatta o aumen. andola (S+ o S#) o diminuendola (Sb) di semitono e la sua risoluzione nel senso
In CUI aWlene l'alterazione: la S'eccedente risolve infatti nella cadenza V..... I
17
-"
"
Talvolta possono o devono essere fatte anche alterazioni nell'estensione degli accordi. Nell'estensione dell'accordo di dominante 59 per esempio l',, , "stride" con il resto
dell'accordo in quanto anticipa la risoluzione del trito no
(C7 ..... F). C' inoltre la dissonanza fra E e F che non viene
C7911
accettata nel jazz classico, cosa che invece altri tipi di
musica e il jazz pi moderno, possono non solo permettere ma anche ricercare .
51 l 'argomento gi SlalO trattato ampiamente prima nel capitolo dedicato alla sostituzione di dominanti.
SI
Vedere pi avanti le tensioni.
70
71
C-.__ ,
"
Cl11
CAPITOLO SETTIMO
..
Gm7
Un accordo quindi si dice alterato quando una delle sue note subisce una
modificazione cromatica senza che la qualil dell'accordo muti. La sola nota
alterabile nella tetrade fondamentale la S' della triade maggiore.
Sull'accordo di maj7/Salt. si
pu usare la scala lidia aumentata mentre sulle dominanti alterate, sia con Sb che 5# (general-
Come tensioni si intendono le note che possono essere aggiun te agli accordi
estendendoli e creando intervalli che lo arricchiscono destabilizzandolo. Pi note
si aggiungono infatti ad un accordo, pi diminuisce l'importanza della fondamentale
dalla quale man mano ci si allontana. Eslendendo un accordo o suonando
melodicamente sulla sua estensione necessario tener presente che il senso
armonico non deve cambiare e quindi non bisogna creare con le note aggiunte
intervalli pi forti di quelli funzionali.
--
Una tensione pu essere diatonica quando una nota della scala relativa (9,
11, ... ), alterata o cromatica se non appartiene alla scala (b9; # 11, ... ). Si dice armonica quando viene coinvolto l'accordo, melodica se fa parte della melodia o il
solista a suonarla; entrambe seguono le stesse regole per cui il discorso fatto p~r
le une vale anche per le altre in quanto armonia e melodia sono strettamente legate .
,
L'utilizzo di note aggiunte deve seguire scrupolosamente determinate regole
ACCORDO DI6
IO
72
73
e'
Em6
eccessiva importanza mentre 1'11 ' # crea si un tritano con la fondamentale che
rimane per strettamente legata anche alla 5' non perdendo importanza.
SCALE UTILIZZABILI:63
Per l'accordo maggiore di 6' utilizzabile la scala lidia o la pentatonica e, se non
si arriva all'estensione sull'11 ' #, purch non si enfatizzi la quarta, pu essere
utilizzata anche la scala ionica (scala maggiore).
EsercizI consigliati :
Scrivere ed estender. gli accordI di B"6, FS, E"6, FI6. Cantarli In arpeggIo.
C6
-C6E
-CG.
AmI
ACCORDO DI min 6
I (C6) Am7 I 07 I G I
L'accordo di 6' viene utilizzato di preferenza sul primo e quarto grado, non
alterandone assolutamente la funzione tonale, sostituisce anche volentieri l'accordo di maj7. La sesta, poich non crea instabilit, non considerata una tensione
ma una nota dell'accordo.61
ESTENSIONE DELL'ACCORDO :
Estendendo l'accordo di tonica di 6' si devono utilizzare le note della scala fino
a che queste non creano un tritano estraneo. Naturalmente nella disposizione delle
note bisogna rimaner adernti al senso della 6' mantenendo preferibilmente la
tetrade fondamentale nella parte bassa dell'accordo.
ESTENSIONE DELL'ACCORDO :
tensioni
"
SCALE UTlLlZZABILI:
II:!
IO
74
L'accordo di minore 6' viene considerato di tonica nelle tonalit minori. Come
tutti gli accordi di 6' viene utilizzata la sesta maggiore anche se la scala formata da quella minore
perch altrimenti predominerebbe nell'accord0 64
la triade maggiore che verrebbe a costruirsi con la
sesta minore, la prima e la terza. Anche in questo
cm"
caso la sesta sostituisce volentieri la settima mag,
giore ed considerata nota dell'accordo.
Per rutti i seguenti paragrafi riguardanti questo argomenl,o si ',a prese,nte, che queste scale verranno !~a ttate
esplicitalamente pi avanti nel capitolo a loro dedicato. A livello ImptOWlsativo P'?ssono .ta':-'oIta essere, utlltzzat~
scale apparentemente in contraddizione con quanto spiegato purch non SI enlatizzi le note discordanti
conlerendogli valore di tensione.
. .
bil"l
Ouesta tecnica messa sapientemente in pratica anche dai grandi da aWimprovvisazione una maggior Insta I
.
..
. .
e leggere zza.
A livello melodico, se La nota non ha una funzione armonica di tensione ma viene usata In scala, da ubllzzarsl di
preferenza la sesta minore.
75
-,.~
' --
Eserci:1 consignali:
Scrivere ed estendere gli accordi di 8-6, F6. P-6, F'-6. Cantarli in arpeggio.
L'accordo di minore maj? (X-Il) un accordo di tonica, primo grado delle tonalit
minori. La settima maggiore , essendo dissonante, non viene considerata nota
dell'accordo ma tensione.
ACCORDO DI maj?
L'accordo di maj? di riposo e pu essere sia un primo che un quarto grado di
una tonalit maggiore che un sesto di una tonalit minore.
ESTENSIONE DEll'ACCORDO :
ESTENSIONE DEll'ACCORDO :
Qualsiasi grado sia l'accordo si estende nel medesimo modo: gi la settima, pur
facendo parte dell'accordo essendo dissonante viene considerata una tensione',
segue la 9' maggiore che meglio utilizzare
con cautela nel caso l'accordo fosse un sesto
I.n.ioni
grado di una tonalit minore non facendo
parte della scala minore armonica o melodica. E' possibile tuttavia impiegarla secondo la
tecnica dell'interscambio modale in quanto fa
ClTWlj7
l
Il ;
parte della scala minore naturale.
Il
Il
--
SCALE UTIl/ZZABIl/:
Pu essere un accordo costruito sul secondo, terzo o sesto grado di una tonalit
maggiore o sul quarto di una tonalit minore. La settima minore, non essendo
fortemente dissonante come la settima maggiore, viene considerata nota dell'accordo e non tensione.
CCI 9/ 11
ACCORDO DI min?
91 trilono ,h
Il tritano che si forma fra la fondamentale e 1'11 '# ben sostenuto dall'intervallo
fa ndame ntale-q uinta.
t.nsioni
Cl. . '1
t'lIsioni
ESTENSIONE DEll'ACCORDO:
La 13' equivale alla 6' per cui si rimanda agli accordi di maggiore sesta.
SCALE UTIl/ZZABIl/:
"
Sono la scala ionica, la lidia (alterazione dell'11 'l, la pentatonica, anche la blues
se SI vuole conferire carattere blues al brano. Si possono usare anche la scala majP6
(alteraZione della 6' ), scala lidia aumentata (alterazioni della S' ), scala aumentata
(alteraZione della 9') in cui per le alterazioni non vanno utilizzate come tensioni
armoniche ma solamente in scala a livello melodico.
Esercizi consigliati :
Scriver. ed estendere gli accordi di e 't.. Fl3., E', F'~ A"1l e G~ Cantatllin arpeggio.
Come quarto grado di una tonalit minore invece meglio evitare 1'11' che non
appartiene alla scala.
76
77
SCALE UTllIZZABllI:
ACCORDO DI DOMINANTE
Esercizi consigliali:
$crlvere ed estendere gli accordi di B ~7, F-7. E-7, F'7, A-.7 ti G-7. Cantarli In arpeggio.
La scelta delle alterazioni va fatta quindi sia in base al modo maggiore o minore
in cui si sta lavorando, sia per una ricerca di particolari sonorit.
Questo accordo si trova sul settimo grado delle tonalit maggiori o sul secondo
delle tonalit minori. la funzione di settimo grado rara mentre quella di secondo
molto pi frequente e si ritrova quindi molto spesso nelle sequenze II -V?-I in
minore e talvolta anche come sostituzione del Il grado nella stessa sequenza in
tonalit maggiori.
ESTENSIONE DEll'ACCORDO:
ESTENSIONE DEll'ACCORDO:
,
t.nsioni
"
9~
91
II I
S~
s.
l '11 ' giusta non crea problemi in nessun caso mentre la 13', quando gi non
in chiave (settimo grado), viene bemollizzata per evitare il tritano che si formerebbe
con la terza: risulta presa a prestito dalla tonalit minore naturale parallela.
SCALE UTllIZZABllI:
Esercizi consigliati:
Scriver. ed estendere gli accordi di 8"7, f07, E'-7 e G"7. Cantarli In arpeggio.
,.
78
C1
Cll1
Cl
."GI'do. lritMi .
F
10f O
Clll
,isoluzioni
SCALE UTILIZZABllI:
Esercizi consigliali :
Scrivere ed estendere gli accordi di 0.7, EO.7, AO.~ e G., Cantarli In arpeggio.
ACCORDO DI DIMINUITA
SCALE UTILIZZABllI:
Esercizi consigliati :
Scrlver~ ed estendere In maniera differente ed appropriata gli accordi di B"7, F7, E7, FI7, A07 e G7. Cantarli in
Le tensioni disponibili non sono quelle determinate dalla scala minore sul
settimo grado (superlocria) ma da quella dell'artificiale diminuita. A questo accordo si pu sovrapporre quindi un'altra
diminuita che d un ulteriore senso di
instabilit.
arpeggio.
,
ACCORDO DI 5#
tlMio"i
Cdim7
SCALE UTILIZZABILI:
ESTENSIONE DElL'ACCORDO :
.
Quando non coesiste la quinta giusta (in questo caso si fa riferimento all'accordo di dominante), la g' l'unica tensione ancora disponibile in
quanto la tredicesima sarebbe bemollizzata e
coinciderebbe con la quinta aumentata.
Esercizi consigliali:
tl"aiON
C'7
"
Il
80
solo.
81
<>
"
C7
In mino
In 1m199iOr.
C7 "
'm
misure.
--
Esercizi consigliaU :
Scrivere ed estendere gli accordi di S"sus4, Fsus4, E"sus4 Il A"sus4. Cantarli In arpeggio .
Ricercare questo tipo di accordo In branI Jazz Identificarne la funzione e l'eventuale risoluzione .
,I
Sono tutti accordi di dominante, con la settima minore sottintesa, che portano
indicate esplicitamente le tensioni da utilizzare per cui si rimanda al capitolo sulle
dominanti (es: 09 = 07/9) . Se la settima invece dovesse essere maggiore
necessario specificarla nella sigla (Es Cmaj7/g) e si fa riferimento alla tetrade di
base (Es Cmaj7).
dove il C-7 o il C07 sono secondi gradi che risolvono sul primo solt'intendendo .
l'accordo di dominante (F7) solto
forma di sus4 (Cm/F) .
SCALE UTILIZZABILI :
p
-eT
o.
-o.G
-eT
G7"
Cm.
Esercizi riassuntivi sun. tensioni :
ESTENSIONE DELL'ACCORDO:
I.nsiaroi
c....
Il
13
sopporta tutte le alterazioni degli accordi di dominante perch non presente il tritano a sorreggerle . Le tensioni disponibili sono quindi la
nona maggiore e la tredicesima maggiore. Nel82
83
--
ACCORDI D'EFFETTO
Dressage
A.
Fm
Em7
Em7 /0
,.,
-Dalla quinta misura all'ultima misura sona presenti accardi particolari che
hanno. funziane di palicardi utili a creare un effetto dissanante e piena. Da natare
che in questo brano. la ritmica dei policardi predefinita: viene cantrassegnata con
trattini satta la nata di meladia.
I
Quando. un accarda ha un bassa indicato, se questo fa parte dell'accardo
savrastante l'analisi deve essere fatta in base alla struttura superiore perch9
l'accorda valuta satto farma di rivalta . Per esempio. una sigla Ab7/C ha la funziane
di Ab7 ma viene richiesta il prima rivalta, cia con il C al basso.
-,
&
F7
G
..
Cm7
F
D lf~d
F
Cm7
F
Em1
1.7
analizzati nel contesta' di un bra~ano. ultlllz~ati came effetti pe'r cui non vengono.
Questa tecnica, molto utilizzat
o slg an . 011 secand? Il metada tradizianale.
ta dei "black-chards".
a nel plamsma }azzlstlco plU maderna, viene chiamaNel brano. che segue s h
l'improwisazione se ue il I ir~ u,n giro ~rmon.,co particolare solo sul tema mentre
misure viene raddopgpiata g(bIUeds'b,.lnues Inte minarbe can un gira dave il numera delle
ven Iquattra attute).
un'improwisazione armonica.
Esercizi conslgllatl:
Esaminare sequenze quali YOolphln Dance" o NThe aye 01 the hurricane" di H. Hancock.
, ---11&
84
club /.
minor C blues
Dm'
G'
Dl7"
10 /01 O"
BH
Clrilel
Pon .l s~
85
una s cala pentatonica maggiore formata dalla prima, seconda, terza, quinta e
CAPITOLO OTTAVO
sesia.
LE SCALE
minore.
Ponendo una delle altre note come fondamentale si hanno tre penlaloniche
artificiali delle quali due sono di modo indefinito, non essendo provviste di terza,
e una priva della quinta. Il loro uso piuttosto limitato.
.ula p.fllatONe. di Dm
sc .... P'fllatONe. di F
di G {t-IHV-V-VI1}
di lo (I-Jllm-IV-Vlm-Vllm)
di C (HI-IV-V-VI)
"
L'uso di queste scale molto vasto sia nel jazz tradizionale che moderno perch
quasi tutti gli accordi possono sostenerle. Una scelta di cinque SUOOl su dodl~'
possibili inoltre promuove una maniera d.i suonare m?lto melodica e una sononta
Dall'analisi melodica dei soli emerso l'uso nel jazz di moltissime scale differenti
delle quali si tratta in questo capitolo.
Esercizi consigliali:
Scrlvere le scale penlatoniche naturali e artificiali di E, B e F. e CI affiancando !'accordo corrispondente.
Esercizi conslgllaU :
Cantarle.
Can tare. suonare le scale maggiori Il minori partendo dalla slessa tonica (Es : tutte le scale di C, pollutte
quelle di CI .... ).
Cantare Il suonare tutte le scale modal! partendo dalla stessa Ionica (Es: lutte le scale di C, poi tutte quelle di
CO, ... ).
LA SCALA BLUES
La scala blues deriva dalla antica
pentatonica che in Africa, dove la musica
deriva in parte anche dalla tradizione mediterraneo-europea, ha avuto uno sviluppo
differente che in Europa. Ci si riferisce a
qlJesto proposito in particolare alla
SCALE PENTATONICHE
Molto usate sono le scale pentatoniche o
pentafoniche, prive di semitoni e formate
da cinque suoni. Sono scale naturali derivate dalle prime cinque sovrapposizioni di
ii
pentatonica minore.
,/
contatto con la musica europea in cui viene utilizzato il sistema temperato che non
Vedere pi avanti.
87
86
--
Vengono utilizzate sugli accordi di X+7 e la sequenza della scala : l', 2', 3',
11#(0 Sb), 5#, 7' min. Talvolta sono anche ben sopportate da accordi di dominante
senza la quinta alterata purch non risalti la quinta giusta.
Le scale octofoniche (di otto suoni) invece sono formate da intervalli di tono
alternato a semitono o viceversa. Da ogni fondamentale ne partono quindi due:
quella che inizia con un intervallo di semitono e quella che inizia con l'intervallo di
tono, quest'ultima detta anche scala d im inuita. In effetti possono essere costrUite
solamente tre combinazioni di sueni con i dodici semltOnl dispOnibili In quanto la
sequenza si ripete ciclicamente cambiando fendame~tale: la scala e,:,tefenica
(semitono-teno) di C infatti la stessa di D# o F# o A ed e anche la diminuita (tonesemitone) di C#, E, G e A#.
Se,la bluu ~ F
..
Esercizi consigUall:
Scrivere la scala blues di D, F, G, S" e E". Cantarle.
Trascrivere semplici soli di blues tradizionali conlrontando la scala blues con Il solo trascritto.
-Il
sI I
,l
Il
Il
T:::j.l!i
Tj
sI
or
or
or
or
or
I[
lule simmetriche di CI
or
s.
sI
IT
,T i
88
I. F. G. A B
89
CI
Come l'accordo di dominante sostiene molte tensione, tollera anche bene molti
tipi di scale differenti delle quali alcune particolari vengono utilizzate nel jazz con
una certa frequenza .
Esercizi consigliati :
Scrivere la scala lidia aumenlala di F affiancando l'accordo corrispondente e canlarla.
Scrivere la scala IIdia7 di G e B' affiancando l'accordo corrispondente e cantarla.
Scrivere la scala superlocria di P e A affiancando l'accordo corrispondente e cantarla.
Distinguere all'ascolto I diversI tipi di scale.
In soli identilleare i frammenti delle varie scale uliliuate.
Oltre a quella gi trattate ricorre spesso nei soli la tid ia dominante o tidia b7
(derivata dal quarto grado della
scala minore melodica ascendente) che si rif direttamente ai suoni
della serie degli armonici e promuove l'uso della quarta aumen tata evitando cosi la dissonanza
S'
l'
con la terza. Viene usata in parti"
colare sugli accordi di subV7.
" "
SCALE PARTICOLARI
"
Un particolare accenno va fatto alla scala superi acri a, costruita sul settimo
grado di una scala minore melodica ascendente , che viene molto usata su accordi
di dominante con la quinta e la nona alterate in entrambi i sensi. Dalla scala di Db
minore melodica ascendente si ottiene la superlocria di C utilizzabile sull'accordo
di C7/9b/9# come da esempio seguente:
Anche accordi differenti dalla dominante in alcune circostanze possono sopportare alterazioni melodiche inconsuete.
La scelta di scale poco usate denota la ricerca da parte del solista di sonorit
particolari , purtroppo non sempre felici , talvolta caratteristiche. Ritrovate
"
occasionai mente nel jazz sono la
scala Iidia aumentata (derivata dal
:
quinta.
"
'Clt. ...,p.rloc:ria di C
"
9.
3'
S~
5.
1~
Meno usata la scala l'h indu, detta anche misolidia b13, con l'alterazione della
13' a 13b e con la settima minore. Si ritrovano occasionai mente anche misolidie con
b9 talvolta accompagnata dalla #9 (in questo caso un'altra scala a otto note) .
Meno frequenti la scala Ionica aumentata (derivata dal terzo grado della scala
minore armonica) , con la quinta eccedente e usata sull'accordo di maj7/5#, e la
scala lidia #2 (derivata dal sesto grado della scala minore armonica). molto simile
alla diminuita rispetto alla quale manca la 9b e utilizzabile su un accordo di maj7 o
di diminuita .
<>
<>
lni$olidia ~ 1(9 . )
utilinlbil. lun'accordo di C7 9ft
hindu
ulilizu,bil. sull'.ccordo di C113~
SCIt.
SCilla
l'
2'
]'
S.
6'
L'uso molto comune nei classici jazz dove spesso, in contrasto con le teorie viene
cordo di semidiminuita.
90
l'
7'
9.
l'
91
3'
2'
4.
S'
6'
7'
4
s~
&
n
Sc.t.loc,iI 2'
u(ilin.bit, .ul'.ceorelo di C. l
l~
--
Diversa invece la scelta delle scale quando una dominante secondaria o una
sostituzione in quanto bene conservare la sonorit voluta dal brano nel suo
insieme. Si predilige la scala misolidia, non enfatizzando il quarto grado, quando
l'accordo un V7/IV (in C: C7~F) e un V7N (in C: D7~G) .
Su~ ml~giorl ~
Se.la Ili~na
ulili'Ulbil. sun" ceoldo di Cmll.
Su,," '1J/1lInu,Q
\I1~illlb il
ull'.ccordo di CA
Esercizi consigliali :
l)
2)
3)
4)
,
93
CAPITOLO NONO
I
F
INTERSCAMBIO MODALE
,
Cmlt.
CmI
Q,7 Om1
0',6
E.,a
Fm7
F7
G1
C.
>I.
C.
B"
C.
Gm7
Seno. qui illustrati gli accerdi pessibili sui vari gradi della scala nella tonalit di C-o
Gi sul ! si hanno. due possibilit: la pi cemune l'accerde di C-t. ma anche
pessibile il C-7 derivate dal C- naturale. Sul Il si ha di selite l'accerde di D0 7 (dal Carmenice e naturale) ma si ritreva anche se pi raramente il D-7 (dal C- meledice) .
Il !!! dispene di due accerdi, il Eb+t. (dal C- meledice e armenice) e il Ebt. (dal Cnaturale) . Sul !.'l si preferisce il F-7 (dal C- armenice e naturale) mentre quando.
viene usate l'accerde maggiere (dal C- meledice) messe sette ferma di triade per
evitare il tritene e cenferire al IV il senso. di V7. Il Y. quasi sempre il G7 (dal Carmenice e meledice) eventualmente estese alla nena cen il Ab (G7 b9) . In alternativa anche utilizzate, specialmente se nen riselve all, Il G-7 (dal C- naturale).
Sul 'il si possene avere gli accordi di Abt. (dal C- naturale e armenice) e il AD 7 (dal
C- meledice). Il y.!! presenta tre pessibilit: B0 7 (dal C- armenice) B0 7 (dal Cmeledice) Bb7 (dal C- naturale) dei quali i primi due vengene utilizzati raramente
ce me VII ma pi di frequente ce me accerdi per medulare ad altre tenalit e in
sestituziene del V7. Pi facilmente sul VII seno. usati il Bb7 e spesse anche il Bbt.
che viene censiderate accerde di interscambie medale bench nen derivi da
nessuno dei tre modi minori considerati. Si veda come esempio di applicazione la
sequenza in G minere I G-I E0 71 A0 71 G-I nella quale l'accerde ED 7 VI nella scala
minere meledica mentre A0 7 Il nella minere naturale.
Anche se il brano. in una tenalit maggiere si pessene avere interscambi:
sul secende grado. per esempio. disponibile anche l'accerdedi semidiminuita,
derivate dal mede parallele minere armenice e naturale.
94
C.
Fm6(71
Cm'
C.
,
Esercizi consigliali:
1.
2-
3-
I All Dlo7 I 87 E7 1M I
Esaminare brani quali "Gr"n dolphln street'" di Kaper o altri ricercando Intersca,:"bl modall.
70
95
GI
G7~A-7~07~O-7~G7~Ct.
Talvolta possono essere fatte anche alterazioni come nella risoluzione sul 1117
o nella sostituzione per interscambio modale sul IV-7, anche queste seguite da
pattern armonico:
G7~E7~A7~07~G7~Ct.
Nelle sequenze per tornare al primo grado possono essere impiegate dominanti
secondarie (vedere esempi precedenti) o accordi di subV7, eventualmente preceduti dal relativo 11-7; alcuni esempi possono essere:
Dml
GI
Dml
GI
Dml
GI
Dml
GI
...
--
La sequenza di risoluzione:Eb!l--+
/' --b.6--+Db.6,_C.6 e si utilizza sul Eb la re
lativa scala lidia.
V7/1~#IV"7 : alterazione del F a F#
71
Dml
G1
96
97
..
"::'.
Esercizi consigliati :
Analizzare tutte le sequenze sopra elencate.
RI.oll,vere In luttI i modi conosciuti una progressione 11-7- V7 ........ lacendo esempi in S" F e
A na zure le seguenti progressioni:
1
I A"1 1B"7 A7 , A-7 07 r 0"1,\ I
2J A..1 Fr7 1 8-7 E7 1 8"1,\ k\ t
3
r A7 0 7 J cr7 C-7 1Gla B"71 A-7 A.-, r Gl1l
4
r F7 I E'7 A"71 S"I,\ I
Sl FI7 B7f Cj FJ1, E.1 r
e-.
Anche la sequenza 11-V7 talvolta viene usata invece che in maniera discendente
in modo ascendente secondo la tecnica del parallelismo armonico: questo si
giustifica con un moto parallelo della melodia e dell'armonia e cos la logica del
discorso musicale viene conservata. Ci che segue o precede pu avere le
tradizionali funzion i aspettate. Si esaminino a questo proposito le seguenti quattro
.
"
misure:
PARALLELISMO ARMONICO
Dm7
~inora gli a,ccordi sono stati sempre analizzati in base alla loro funzione
~ell ambito dellintera sequenze ma ta/volta possono presentarsi in una relazione
non funZionale". /n brani tonai i si possono avere casi come quello seguente :
G7
Em7
"
A. Ponlssl
11 6
C7
B, 7
'm
,,7
B7
Em
A7
Anche altri tipi di sequenze possono essere utilizzate secondo questa tecnica
affiancandole a un parallelismo melodico che contribuisce alla logicit melodicoarmonica del brano. Si veda per esempio temi quali i classici "Lover man" di Davis,
Ramirez & Sherman o "Giri from Ipanema" (inciso) di Jobim, "Satin doli" di
;:;trayhorn, "Killer Joe" di Golson o i pi recenti "Srite Piece" di Liebman, ...
Esercizi consigliati:
D C. ",conll .ndlng
11m
A7
B. 7
0\7
Em7
La frase melodica delle prime due misure si ripete un tono sopra nelle seguenti
due misure, accompagnata da un parallelismo armonico di II-V7 che vengono detti
"II-V7 contigui".
C7 BH
Alm
Dm7
Sea Rider
G7
Dm
. Nelle prime otto misure si alternano C7 a Sb7 tenendo ciascuno una misura. Non
VI alcuna relaZione che possa far pensare ad una risoluzione della dominante ma
Il "pet~rsl costante del due. accordi mantiene il brano nella medesima atmosfera
determinata dallo stesso tipO di accordo riferito a due tonalit che procedono
parallelamente, quella di F e quella di Eb.
LA MODULAZIONE
Questa te~njca ,c,hiamata ,del parallelismo armonico, si ritrova con una certa
frequenza nel brani Jazz e SViluppa un tipo di improvvisazione che sovrappone le
98
99
I Gm7
G7
C.
E7
Am
Gm7
'm7
Un brano pu modulare all'interno di una sequenza per poi tornare alla sua
tonalrt originaria o iniZiare In una tonalit e terminare in un'altral2. Mentre nel primo
caso SI ~,arla di modulazioni temporanee 73 nell'ambito di una "tonalit principale o
primaria , nel secondo SI ha anche una tonalit secondaria.
Una modulazione pu andare a toni vicini o a toni lontani; si chiamano parenti
o VICini I toni che distano rispetto a quello di partenza una quinta sopra o sotto e i
ed hanno al massimo una alterazione
relativI
. , mlnon
.
In plU
o In meno.
.,
E.
F-7
armoniCO.
,.
C --- G
Dm
Am
Em
Me~tre se si va ad una tonalit lontana dalla originale generalmente la modulazione e abbastanza chiara, andando ad una vicina che richiama quella di partenza,
per sottolrneare Il ~amblo SI ha spesso bisogno di una riconferma. Nel jazz la
modulazione al tOOl VICIOI viene spesso utilizzata per muovere il tappeto l'armonico
e ritornare pOI alla tonalit originale.
La modul~zione pu essere d.iretta o indiretta: diretta se si passa decisamente ad un altro tono senza utllrzzare accordi preparatori, indiretta se vengono
Impiegate sequenze. armoniche di passaggio. La prima viene generalmente
utllrzzata per far sentire un cambio netto di atmosfera, specialmente nel jazz pi
evoluto ma an,che nel Jazz classIco, come fra due sezioni di brano, per esempio
dalla _strofa all lncls? La seconda pu awenire per accordo comune o per alterazione di una o plU note tramite un accordo di dominante e una delle sue possibili
soluzionI. Con Opportuni accorgimenti si pu modulare a qualsiasi tonalit.
~~ente if caso ~ ~r~ni C.h~ i~izia~ in una tonalit minore e terminano nella relativa maggiore o viceversa.
~I~=~~::~~n~~:~ioni passeggere che sono quelle determin~te dalle dominanti secondarie. le modulazioni
100
101
--
#) ~
,,Q
,,
F.
GI
Gml
,
CI
,
F.
V71V
"
VI
VI
lubVl
(VlIvl)
VI
,-----"'
V7 - 1
..... _ ....
CI
G7
(V7)
GIo7
F7
Esercizi consigliati:
Scrivere I Ioni vIcinI aUa lonalltlll dI BO, Eb e G.
.
Utilizzando la sequenza I F4 G7 1G-7 C7 1F41 sopra esposta~ '!1oditlcarla In tutti I modi possibili facendone
l'analisi apportando eventuaU necessari cambiamenti melodICI.
Per esempio:
E6
.ubV7 Ivb Vl
...
".
Al
C6
1-]
Modulazione ad una terza minore sopra sulla seconda misura con l'utilizzo di una
dominante secondaria che assume la tunziOO8 di subV7 del nuovo I
FA.
.... VI
"
D~7
---._--,
FI:~~ ____
~------,
,___ o_o,
~- ----,
E,7_..Jf
L
Atm
LI1_..JqH
CmLI'_-,)7
,_____ _. ,
'
ET?____ ~j1
Cl
"
VI
06
Nel disegno sono segnate sotto le progressioni 11-7~V7 che vengono tratteggiate se impiegano il subV7; sopra la cadenza V7-+1, tratteggiata se vi il subV7.
Nel momento in cui la dominante risolve avviene un'altra modulazione per portare
ad un nuovo secondo grado.
.ub VlIV
Gm1
123-
Esaminare la sequenza:
Il F41 E"7 B7"9 1 0-7 G7 1C-7 F71 F-7 B.., I A"7 D? I G7 I C7"9 IIF4
Scrivere sequenze armoniche modulanti da F tutte le tonalit maggiori e minori.
DIstinguere In brani jazz )e modulazioni dirette dalle Indirette. .
Individuare In brani Jazz nelle modulazioni Indirette quale il ta vIa utilizzata.
SOSTITUZIONI
Per la scelta delle tensioni e delle scale da utilizzare nelle sostituzioni e nelle
dominanti secondarie bisogna sempre fare riferimento a ci che precede e
ricordarsi che l'orecchio non percepisce cambiamenti dell'armonia sott'intesi. Si
102
103
- '
Mentre il secondo modo riguarda pi che altro la composizione e l'arrangiamen to, il primo largamente utilizzato da tutti tanto che spesso, confrontando i giri
armonici di uno stesso pezzo in differenti registrazioni o su differenti testi , facile
trovare delle variazioni.
Si prenda ad esempio il giro comunissimo :
I RITARDI
I ritardi sono il prolungamento di una nota di un accordo su quello se~ue.nte ,che
quindi ritarda a manifestarsi. Sono note che provocano dissonanze (2 , 7 , 9 ,... )
e devono prodursi sul tempo forte e risolvere per grado congiunto, discendendo di
tono o semitono diatonico o ascendendo di semltono diatonico nel caso della
sensibile.
Il: C I Am I Dm I G7 :11
Il:
oppure
C Em I Am
I Dm I G7 :11
o ancora:
Il: C E7 I Am I Dm I G7 :/1
/I : C 8
7 I Am I Dm I G7 :/I
Nel primo caso si rimane nella tonal it di C , nel secondo si introduce una
dominante di passaggio a Am , nel terzo Bb7 una sostituzione di E7 con la Sb
(subV7NI). A livello improwisativo, nel primo caso non vi alcuna variazione d i
scala, nel secondo vi l'alterazione el G a G# per cui pu essere utilizzata sul E7
la scala octofonica, nel terzo con il B bemollizzato preferibilmente sul Bb7 l'uso
della scala lidia dominante.
-AF
Dm"
A
G7
,
,
non in maniera regolare ma una sola volta per tornare poi al giro armonico originale
ma per fare questo necessaria una buona pratica per non viQcolare o disorientare
i propri compagni.
I ritardi vengono utilizzati nel jazz per provocare apposite tensioni che aprano le atmosfere
del brano.
PEDALE E OSTINATO
I 0I G7 I C~ I % I
b
I 0-7 E 7 I Ab~ 87 I E~ G7 I C~ I
-+
- uvpl:
- UVpl:
Vn 1Vn 1-
,1m
E'.
104
105