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*Terza Lezione*

Attaccamento e Sviluppo
9/2/1999

Inizier la prima parte di questo gruppo di lezioni trattando il modello di sviluppo individuale, in
seguito vedremo il modo in cui si organizza il sistema del Self e poi parleremo dei temi di
significato personale. Infine entreremo nel vivo del modello individuale di funzionamento.
SVILUPPO
Lo sviluppo sicuramente un argomento affascinante, anche se molto difficile da descrivere,
da trattare, specialmente se lo si considera da unottica processuale. Lo sviluppo un processo
molto complesso perch vede l'interazione di un sistema autoreferenziale umano, sin dalla
nascita, con l'ambiente e con un "medium" altamente elaborato e complesso e che
fondamentale per il suo sviluppo: mi riferisco all'ambiente di Attaccamento esterno. Nel
descrivere come vanno i processi di Attaccamento, che io erroneamente ho chiamato esterni,
importante rappresentare simultaneamente, in parallelo, anche il bambino che li forma e il suo
sviluppo cognitivo ed emotivo, che procede in modo differenziato. Quindi lo sviluppo un
processo molto complesso che ha, per lo meno, 4 o 5 insiemi di variabili distinte fra loro, anche
se tutte intercorrelate. Ecco perch la descrizione che se ne d sempre, in qualche modo,
artificiosa, poich per descrivere questi set di variabili occorrerebbe esaminarli uno ad uno ma,
nel fare ci, si perderebbe il senso perch sono sempre costantemente intercorrelati, in quanto si
svolgono in continuo contatto fra loro.
Lo sviluppo sempre stato tradizionalmente trattato secondo un approccio psicodinamico. La
teoria psicoanalitica, negli anni '50 - '60, stata in qualche modo lunica che abbia trattato questo
argomento con un minimo di strutturazione; era tacitamente proibito parlarne in ogni altro
contesto ed rimasta una tradizione in tutto il mondo anglosassone. Io ricordo che il primo
libro, in inglese, che scrivemmo e pubblicammo qui a Roma, suscit numerose critiche in quanto
ci accusarono di essere psicoanalisti (senza neanche averlo letto), e questo perch cera un
capitolo di 60 pagine interamente dedicato allo sviluppo. Questa stata una novit che mostra
come, dalla cosiddetta Rivoluzione Cognitiva, ci sia stato uno spostamento verso il campo
dell'affettivit. Oggi praticamente impossibile non parlarne in tutto l'ambito del mondo
cognitivista anche se c una diversa modalit di affrontare il concetto. Beck, nel suo libro sullo
sviluppo della depressione, che di 500 pagine, ha scritto solo una facciata su questo argomento.
Sembra banale parlarne oggi perch le cose sono in movimento, in continua trasformazione, e
anche perch questo un dato assodato; venti anni fa no, non lo era, il solo parlare dello sviluppo
indicava, automaticamente, l'appartenenza ad una corrente politica. C da dire che lo sviluppo
di cui noi parliamo non ha niente a che fare con quello descritto secondo la teoria psicoanalitica.

Questo uno dei tanti temi interessanti che cinquanta anni di Psicologia Evolutiva Sperimentale
ci hanno fatto capire, dimostrando che tutte queste storie di sessualit infantile che girano intorno
al complesso di Edipo non sono che storie da adulti applicate ai bambini.
Lerrore pi grande della Psicoanalisi nel trattare dello sviluppo stato di guardare al bambino
come se fosse, a tutti gli effetti, un adulto in miniatura, come se non avesse un mondo emotivo e
di sentimenti che gli proprio, che gli specifico, ma di considerarlo come se vedesse le cose
unicamente nei termini in cui le vedono gli adulti. Per un bambino di pochi anni di et la mamma
sarebbe un oggetto di attrazione allo stesso modo di come lo per un adulto Sono errori
impressionanti, che rivelano come si possa non tenere in considerazione il rapporto fra
osservatore e osservato.
Tutti gli studi evolutivi mostrano, non solo nei primati non umani ma anche negli umani che
vivono ancora in societ di cacciatori e raccoglitori, che esiste una forte rivalit fra padre e figlio;
una rivalit che non affatto legata alla sessualit di epoca infantile e diretta verso la madre,
ma che , invece, associata alla sessualit adolescenziale - giovanile verso le altre donne, perch
il padre continua ad essere il capo del clan, e quindi si vorrebbe accoppiare anche con le
giovani che sono, invece, appannaggio del figlio. l che iniziano le rivalit effettive padrefiglio. S, un fatto di sessualit, ma in et adulta; non ci sono tracce, invece, di conflitti padrefiglio che riguardino l'accessibilit della madre.
L'altra grande mancanza della teoria psicoanalitica tradizionale nel modo in cui si vedono le
emozioni. Il mondo psicoanalitico un mondo puramente pulsionale, in cui ogni emozione ha
una sua et e ha pulsioni non ben specificate. Vi dico questo perch, a differenza del modo
tradizionale in cui la Psicoanalisi tratta il tema dello sviluppo, noi ci andremo ad occupare, fra gli
altri, del tema dellAttaccamento.

LATTACCAMENTO
LAttaccamento una delle teorie integrative pi importanti che sorta in questo secolo e la si
deve soprattutto a John Bowlby, il quale era s di formazione psicoanalitica, ma ha anche avuto
una sua personale formazione di altro genere, derivata dagli studi di etologia, dalle teorie
evoluzioniste, dalle teorie dei Sistemi, delle teorie di Informazione. Il suo studio sulla relazione
di Attaccamento stato proprio una reazione alla formazione psicoanalitica. Cio, studiare il
rapporto genitori-figli sotto unaltra angolatura fu proprio il suo obiettivo specifico. La sua era
unangolatura di base prevalentemente evolutiva, e in questa prospettiva Bowlby prendeva in
considerazione i sistemi etologici motivazionali, come gli apparivano allora, e vedeva
lorganismo prevalentemente come elaboratore di informazione, cosa che per lui era uno stacco
molto grosso. Bowlby era di formazione psicoanalitica, e il mondo psicoanalitico non un
mondo informatico: un mondo energetico, dove non si trovano tracce di informazione,
un mondo di cariche pulsionali contrapposte, quasi meccaniche, rispetto al quale gli altri
paradigmi della seconda parte del '900 rappresentano un grande mutamento. Nella fisica
contemporanea, infatti, lorganismo considerato un elaboratore di informazioni e non un
meccanismo energetico pulsionale. Io conosco bene le origini teoriche del pensiero di Bowlby
perch ho avuto il privilegio di conoscerlo e di essere stato suo amico per tanti anni, quindi un
paio di volte abbiamo parlato di questo suo cammino di differenziazione da tutti gli psicoanalisti
del suo tempo, che una volta lo contrastavano mentre ora lo riconoscono come uno dei loro
capiscuola.

Nella Teoria di Bowlby l'Attaccamento visto come un sistema comportamentale che ha una
lunga storia evolutiva; un sistema comportamentale finalizzato al mantenimento di una
prossimit alla Base Sicura che, all'inizio, solo fisica, ma che poi diventa sia fisica che
emotiva. In genere si preferisce parlare di base sicura piuttosto che di genitori o di figure
parentali, e questo per descrivere il sistema di Attaccamento come un sistema comportamentale,
riferendosi cio a un organismo che, in relazione ad una base sicura, inizia lentamente ad
esplorare l'ambiente circostante che gli completamente ignoto, e che gli accessibile proprio
perch ha un riferimento continuo alla base sicura. Questo sistema comportamentale diventer
poi un sistema fatto non solo di repertori di azioni o di attitudini e loro correlati, ma diventer un
sistema interconnesso di comportamenti, emozioni, strategie e pensieri. Gi per, data questa
definizione, si vede una delle caratteristiche che ha contraddistinto un certo modo di intendere
l'Attaccamento che ha prevalso sino ad ora, e cio che si tratta di una definizione unicamente
descrittiva, prevalentemente empirista, che si limita a spiegare ci che esibisce. Per esempio, un
bambino appena nato ha una propensione che visibile, per forza di cose, prevalentemente
attraverso gesti e atteggiamenti, poi in seguito si manifesta attraverso un display di espressioni ed
emozioni progressivamente sempre pi orientate e quindi si esprime attraverso comportamenti,
cognizioni, emozioni ecc.
Questo un discorso semplicemente descrittivo, cio racconta le apparenze fenomeniche e
rinuncia ad un livello di spiegazione.
Tutti i bambini esibiscono, invariabilmente, questo tipo di comportamento, e il primo aspetto
importante proprio questo: l'Attaccamento quello che si chiama un basic drive, il quale
chiaramente geneticamente determinato. Ma un basic drive diverso dalle emozioni, quello
che scatta nel momento stesso in cui inizia la vita, un presupposto dell'esperienza. Che
l'Attaccamento sia un basic drive si vede dal fatto che tutti i bambini si attaccano, non possono
non farlo. I bambini sono attaccati, come le scimmie di Harlow, anche a madri surrogate di ferro.
Il fatto di attaccarsi a qualcosa percepito come base sicura un fatto inerente alla stessa struttura
dei primati, ma forse anche a quella di tutti gli esseri viventi, se pensiamo allimprinting di
Lorenz. Funziona un po come, per dirlo in un altro modo, quelli che Hayek chiamava i
constraint negativi, cio: ogni ordine spontaneo nasce da condizioni iniziali che vanno viste, pi
che altro, come vincoli negativi; vale a dire che specificano ci che non devi fare, e non cosa
devi fare.
I sistemi che funzionano secondo vincoli positivi, che specificano il contenuto delle cose da fare,
sono sempre sistemi artificiali, diversi da quelli spontanei, e sono sempre sistemi educativi che
possono essere pi o meno direttivi fino a poter arrivare a situazioni ideologiche totalitarie, ma
hanno sempre questa caratteristica di limitare attivamente i margini di libert dell'individuo. Un
sistema spontaneo regolato da vincoli negativi d solo una direzionalit, non dice cosa occorre
fare durante il cammino.
Il vincolo negativo del sistema di Attaccamento : non rimanere soli. Quello d una direzione,
dopodich i modi di stare in compagnia, come vedremo per quanto riguarda l'Attaccamento, sono
infiniti. Si pu essere attaccati a madri respingenti, a madri evitanti, a madri ignoranti, si pu
essere attaccati a padri evanescenti, comunque il tema non stare soli, che semplicemente una
direzionalit. Questo il modo in cui funziona, se volete, un basic drive. In un senso pi
generale di Teoria dei Sistemi Non Organizzati, ci che definisce la nascita di ogni sistema
spontaneo proprio una condizione di partenza che funziona sempre come vincolo negativo,
quindi specifica nella direzionalit ma mai nel contenuto.

Lo dico perch ne troveremo molte di queste condizioni. Un'altra di queste condizioni che
origina come un sistema spontaneo, che parte da un vincolo negativo, il Tema di Significato. Il
Tema di Significato Personale una direzionalit, non ne specifica il contenuto o come i singoli
individui possono riempirlo. In altre parole, avete i Fobici che fanno gli esploratori solitari e
che hanno allargato i confini di questo mondo, perlomeno quelli occidentali, da Colombo a
Vespucci ecc., e i Fobici che non vanno a un passo da casa per venti anni, che non riescono ad
attraversare neanche la strada, con una variet enorme di situazioni intermedie. Quindi, per
quanto riguarda la direzionalit che concerne l'Attaccamento, si pu vedere che ad un altro
livello riguarda anche il Tema di Significato: funziona come un vincolo negativo, cio d una
direzione da seguire ma non d altre istruzioni su cosa fare durante il percorso.

Cenni Storici
Come sempre c' da fare una panoramica storica, partendo da una piattaforma evolutiva e storica.
Noi ci occupiamo dell'Attaccamento come lo vediamo oggi. L'Attaccamento di oggi totalmente
diverso da come era pochi decenni fa, anche pochi anni fa, senza menzionare il secolo scorso o
altre epoche. L'Attaccamento umano gi abbastanza lungo, non c' altra specie animale che ha
un Attaccamento che dura, come minimo, diciotto anni, se consideriamo che ci vogliono diciotto
anni per completare ladolescenza, ma va anche ben oltre. Quindi, l'uomo sicuramente
l'animale che ha la storia con i genitori, o con la base sicura, pi lunga di tutti gli animali. Da
quando conosciamo la vita sino ad ora, questo fatto rimasto invariato, quindi, questa
caratteristica ha una funzione prevalentemente adattativa. Se l'Attaccamento fosse
semplicemente il rimanere vicino a una base sicura e bloccasse, sino a diciotto anni,
l'esplorazione, avrebbe un valore di sopravvivenza decisamente molto basso. Quindi,
sicuramente, questa permanenza, per lo meno fino a diciotto anni, come accade in molte culture,
ha una funzione adattativa, visto che si trasmessa a noi sino ad oggi e continua a funzionare.
Sicuramente la caratteristica che ha quella di favorire l'esplorazione, perch l'animale umano,
tra tutti gli esseri viventi, ha i livelli di immaturit maggiori. Questa si chiama, in gergo
evolutivo, neotenia, e consiste sia nel nascere con un livello di immaturit estremamente alto in
cui intere parti, quelle pi centralizzate, del sistema nervoso si devono sviluppare completamente
(cosa che occupa un lungo periodo di tempo) e sia, poi, nel mantenere sempre, per tutta la vita,
degli atteggiamenti, degli aspetti dell'emozionalit infantile. Cio, la neotenia sia una
immaturit nello sviluppo, sia una immaturit nel corso della vita adulta. Se voi vedete un uomo
di sessantanni piangere, piange con le stesse espressioni di quando era bambino, pi vecchio,
ha le rughe ma l'espressione quella l, se andate a vedere una sua foto di quando aveva sette
anni, l'espressione la stessa.
Maggiore il livello di immaturit alla nascita, maggiore sar tutto l'apprendimento che ne
deriva, e il compimento dello stesso sviluppo dipender dalla possibilit che il bambino ha di
fare esperienza. Quindi non un apprendimento che si svolge in maniera predeterminata, ma
anche la struttura genetica dell'apprendimento deve essere stimolata e plasmata dall'esperienza.
La prima funzione della Base Sicura quella di fornire un contesto protetto per l'esplorazione,
dove esplorazione significa la possibilit di apprendimento diretto dall'esperienza, da parte del
bambino, e vicariante, vedendo gli altri bambini, o nel rapporto con gli adulti; ma chiaro che
l'Attaccamento deve permettere una cosa del genere.

La seconda, e questo poi ce lo rivedremo meglio ed il punto che svilupperemo maggiormente in


tutto il tema di sviluppo, che l'Attaccamento (se vogliamo dargli una dimensione non solo
descrittiva ma anche esplicativa) il sistema autoreferenziale che la specie umana usa per
costruirsi un senso di s, cio, quello che potremmo definire a livello esplicativo come
l'interrelazione fra Attaccamento e costruzione del S, fra Attaccamento e Identit.
Questo, del resto, credo non meravigli, se noi pensiamo che siamo la punta pi emergente, in
quanto complessit, di un mondo intersoggettivo gi abbastanza complesso come quello dei
primati non umani, in cui gi sono importanti i rapporti di Attaccamento, dove gi importante
l'affettivit e il valore delle relazioni interpersonali ma dove, per, non c' ancora, chiaramente,
un senso di s sviluppato come negli umani. Fra i primati non umani c semplicemente
l'articolazione evolutiva di un progetto gi in atto, per cui ad un senso di s pi complesso e
articolato corrisposto sempre pi un Attaccamento pi complesso e articolato. C'e da dire che,
da quando eravamo cacciatori e raccoglitori, si sono avuti cambiamenti enormi rispetto a ci che
noi viviamo oggi. Si pu dire che, diventando progressivamente pi complesso il senso di s, in
parallelo diventavano pi complesse la struttura e la qualit dell'Attaccamento.
In tutto il Medioevo, il Rinascimento e anche oltre, l'Attaccamento, come lo intendiamo noi oggi,
non lo troveremmo, cio quella particolarit di rapporto fra genitori e figli, specialmente per i
bambini piccoli, noi non la troviamo. All'epoca la donna, specialmente nella societ contadina,
aveva un figlio ogni due anni, per cui questi bambini venivano tenuti attaccati al muro. Le fasce
servivano a questo, cio dopo aver poppato, il bambino veniva fasciato e le fasce avevano due
gancetti di legno, quindi, dopo averlo fasciato, il bambino, veniva attaccato al muro. La stanza
era unica e nello stesso ambiente c'erano tutti, c'era mamma, le capre, la nonna, le vacche; lui
vedeva la mamma e stava tranquillo, non piangeva e rimaneva attaccato sino a che non iniziava a
camminare, quindi l'accudimento, anche in senso del contatto corporeo, non c'era proprio. Ma
non c'era nemmeno una qualit affettiva dell'Attaccamento cos come la percepiamo oggi: la
mortalit infantile era troppo alta, raggiungeva anche punte dell'80%, cio occorreva fare 16 o 18
figli perch si fosse sicuri di averne adulti 7, che era fondamentale per i campi, altrimenti si
chiudeva bottega. Questo fatto produceva, come conseguenza, che i genitori evitavano di
attaccarsi ai figli fino alla pubert. Era solo con la maturazione fisiologica che diminuiva il tasso
di mortalit, con l'irrobustirsi di tutte le strutture corporee. Ma fino a prima della pubert la
mortalit era altissima nell'infanzia, e continuava ad essere consistente per tutta la fanciullezza
avendo un drastico abbassamento solo dopo la pubert. Quindi, di conseguenza, sino a che una
bambina o un bambino non avevano raggiunto la maturazione sessuale, a casa era come se li
ignorassero, nessuno si attaccava veramente a qualcuno che si temeva poi di perdere. Infatti, i
figli venivano chiamati per numero: Primo, Secondo, Quarto, Quinto, Sesto. anche vero, e
questo lo dimostrano l'arte rinascimentale, seicentesca, che voi non vedete mai un fanciullo
ritratto: il fanciullo un morituro, un segno funesto. Voi vedete in tutte le pitture o un neonato,
che la vitalit, o un giovanetto; il fanciullo sempre accuratamente evitato, era un simbolo di
morte. Quindi l'Attaccamento era una cosa molto diversa, ma pensate che, anche molto dopo, nel
'700, non esisteva proprio il concetto di bambino, non esistevano oggetti per bambini; quando voi
vedete i quadri che ritraggono Luigi XIV, il Re Sole, piccolo, che aveva otto anni ed era vestito
da grande, con i pantaloni enormi, perch non avevano i vestiti per i bambini, non c'era
neanche il concetto che i bambini fossero una categoria a s stante, che potessero avere i loro
vestiti, i loro strumenti. Sin da quando erano bambini venivano loro dati oggetti da adulti, non
c'era nemmeno un riconoscimento di statuto di bambini, quindi questo vi fa immaginare anche le
possibilit di vita di un bambino, che erano molto basse anche dal punto di vista degli stimoli

culturali, emotivi, etc.


L'Attaccamento andato molto intensificandosi, come struttura e qualit, dai primi anni del
dopoguerra in poi. La figura del bambino andata progressivamente prendendo corpo e spessore,
tanto che oggi si giunti al paradosso in cui il bambino al centro della casa. Inoltre, l'infanzia
dal dopoguerra in poi andata incontro ad un incremento di complessit. Se si pensa al mondo
che un bambino degli anni '50 doveva affrontare e maneggiare rispetto ad uno degli anni '30,
vediamo che era molto diverso, era un mondo in cui tutto era pi mobile i trasporti la
televisione un mondo di una maggiore complessit. Io mi ricordo che avevo undici anni
quando ho visto la televisione per la prima volta e me lo ricordo perch nella mia infanzia non
c'erano neanche i giocattoli, esistevano i giocattoli fatti in casa, uno se li faceva da solo e,
ciononostante, oggi notiamo che questa complessit e mobilit sono andate sempre pi
progredendo.
L'incremento del senso di s, lo vediamo anche nell'infanzia, incremento dell'Attaccamento.
Oggi devo dire che, per la prima volta da quando ne abbiamo notizie anche storiche, questa
correlazione sta diventando un po discrepante e difatti questo il problema attuale che abbiamo.
Cio viviamo in una epoca in cui l'infanzia a rischio, e questo il problema pi grande che ha
l'Organizzazione Mondiale di Sanit, sul versante psicologico/psichiatrico. In questi ultimi 20-25
anni sta accadendo che, da un lato, la complessit dell'infanzia aumenta a livello esponenziale,
dallaltro lintensificazione corrispondente della Base Sicura viene a mancare. Oggi ci che si
richiede ad un bambino di tre anni, e ci che vuole fare, prima lo faceva a tredici quindici anni.
A tre anni il bambino ha gi una vita sociale, va in palestra, ha gli amici, ha una videoteca, cose
che una volta neanche a quindici anni si facevano o si avevano. Vi dico questo per dire che ad
una complessit strutturata, e per intensit di stimoli e per diversa qualit di questo tipo, si
richiederebbe una Base Sicura che diventi a sua volta pi strutturata, pi articolata e in grado di
reggere la complessit che questa infanzia deve affrontare. E invece si vede l'opposto, perch le
modificazioni che ci sono state negli ultimi 20 anni hanno addirittura radicalmente impoverito la
Base Sicura rispetto a prima degli anni '70. Oggi la famiglia tipica una famiglia super nucleare,
in cui ci sono moglie, marito e un figlio. Entrambi, moglie e marito, lavorano e il problema
perenne di entrambi a chi affidare il bambino. Inoltre c' anche il fatto che molto pi difficile,
per un bambino di oggi, vedere una Base Sicura che sia complessa e stabile, continuativa;
sempre una marea di alternarsi e, a volte, purtroppo, la figura continua e sicura finisce per essere
la televisione, perch diventa la cosa pi costante, mentre le baby sitter si alternano. C' da dire,
poi, che la complessit dell'infanzia non solo legata all'intensit della stimolazione, ma a ci
che si richiede ad un bambino oggi. Noi non sappiamo quali effetti pu produrre un mutamento
di qualit "X" di stimolazione, per esempio, se consideriamo i tempi attuali, il fatto che tutta
l'informazione video e non richiede pi elaborazione. Questo un fatto abbastanza grave per
cui andiamo avanti alla leggera. Oggi tutti i ragazzi di una certa et, dai dieci ai quattordici anni,
preferiscono vedere il film di un romanzo che leggere il libro; fanno molto prima, il mezzo visivo
tutto. Per il mezzo visivo permette di incamerare informazioni ma non di elaborare
parallelamente modalit di categorizzazione, modalit di ragionamento; la modalit correlata
all'informazione gi fatta, gi organizzata spazialmente, quindi un problema. Non si pu
produrre, per esempio, un concentrato di informazioni all'interno di un sistema che non ha, poi,
molti mezzi per gestirle, non ha molti mezzi per utilizzarle, per correlarle. Se io capisco l'opera
di uno scrittore perch impiego 10 giorni a leggere il romanzo una cosa, se l'operato dello
scrittore mi viene mostrato in 40 minuti di video un'altra. Le informazioni, pi o meno, sono le
stesse, per i mezzi di ragionamento, di collegamento che l'individuo struttura in 10 giorni di

lettura, mentre legge per capire la storia, articolandosela, riflettendo, tornando alla pagina
precedente, sono informazioni acquisite sulla modalit di procedura, di ragionamento, acquisite
mentre incamera l'informazione. Con il mezzo visivo la sproporzione molto grande, si incamera
pi di quanto allo stesso tempo si elabora. La situazione a rischio perch, da 10 anni, abbiamo
l'emergenza di fatti nuovi, per esempio la comparsa di baby-killer un fatto assolutamente
nuovo: fino agli anni '80 delinquenza era sinonimo di adolescenza, non esistevano i bambini
delinquenti. E, da sempre, si conosce la correlazione epidemiologica fra mancanza di cure
materne e delinquenza giovanile. Quindi la comparsa di baby-killer segnala rapidamente qual il
punto focale: la Base Sicura. Insomma, questo bambino ha un'infanzia molto complessa e non
ha una base sicura, attrezzata a supportarlo in questa complessit che viene organizzata e, quindi,
l'uscita pi grossa quella delinquenziale. La correlazione fra mancanza di cure materne e
delinquenza giovanile la scopr per prima Ribble, nel '42-'43 e, ancora oggi segue quei canoni, ha
cinquantanni di conferme. Quindi un tema molto importante, anche di attualit, questo
dell'Attaccamento e dellinfanzia, perch il tema all'ordine del giorno nell'Organizzazione
Mondiale della Sanit, vista l'emergenza dei baby-killer. I primi, rari, sono comparsi dieci anni
fa, ora invece non fanno pi notizia.

Attaccamento e costruzione del S


Il tema "Attaccamento e costruzione del Se`", sebbene inizi, in forma pi sperimentale, con il
lavoro di Bowlby, in realt ha le sue origini nella scuola di William James, nel Pragmatismo
americano, soprattutto in Charles Horton Cooley e George Herbert Mead. Cooley il primo che
osserva che il senso di s si sviluppa attraverso il rapporto con gli altri per un processo che lui
chiama il Looking Glass-Self, cio "il Se`che si riconosce attraverso lo specchio che gli altri
sono". Come dire che, quello che per lo scimpanz lo specchio vero e proprio, perch gli fa
riconoscere l'immagine di s, per l'infante umano come l'altro lo guarda, come l'altro lo
considera, come l'altro gli permette di riconoscersi come persona, questo sarebbe il tema del
Looking Glass-Self, un tema che riporta molto bene anche Popper, quindi un tema molto
dibattuto, anche in campo epistemologico. Popper lo riporta, in un libro intitolato: "Il Se`, il
cervello e il suo Io". Del resto, e ve ne parlo come lo descrive Popper, nel suo modo incisivo e
semplice, dice: Al bambino, quando nasce, tutto sconosciuto, non solo il mondo esterno, ma
soprattutto lui stesso; non si riconosce neanche il proprio corpo, impiega molto tempo per
scoprirsi il piede. Quindi, da dove possono venirgli le informazioni su di s, informazioni con le
quali lui pu iniziare a localizzare e a riconoscere quel senso di Vivenza che ha? Solo dal
rapporto con i genitori, e soprattutto dal rapporto qualitativo con i genitori. dal modo con cui i
genitori lo trattano che lui pu iniziare ad inferire quali sono le caratteristiche con le quali gli
altri lo riconoscono come persona e come anche lui pu riconoscersi come persona. Notate
sempre, infatti, questa grossa correlazione di base che c'; l'esempio pi tipico sono i Depressi
che hanno genitori respingenti, rifiutanti e, invariabilmente, queste sono persone che hanno un
perenne senso negativo di s. L'esperienza, insomma, di essere stati rifiutati, un'esperienza che
in qualche modo si riferisce anche a loro, hanno avuto qualcosa che non andava, qualcosa per cui
non sono riusciti a farsi voler bene come gli altri bambini a scuola, per esempio, dove si
vedevano i genitori degli altri bambini che li amavano, preparavano loro la merenda; loro erano
brutti, erano malfatti, qualcosa ci doveva essere. Notate sempre questa correlazione in cui il
tipico maschietto fobico, quello che ha la mamma tutta rivolta su di lui, che gli cucina, gli lava,

gli stira, quello che poi diventa il tipico playboy, che ha un senso di s di quelli alle stelle,
quello che niente al mondo glielofa abbassare, neanche le disconferme, neanche le invalidazioni,
non gliene frega niente. quello che va a un party dove ci sono venti donne, e se due non lo
guardano sono due sceme. C' sempre questa forte correlazione, difficile che troviate uno che
ha un senso di amabilit cos forte e ha una madre sfuggente, se ce l'ha avuta stato per 5 minuti,
poi l'ha preso in consegna la zia che invece l'ha accudito, altrimenti impossibile che sia cos.
Questo l'aspetto del S con gli altri, e che si ha in modo continuativo.
Passiamo ora a vedere alcune generalit sull'Attaccamento, e poi iniziamo a vederne i pattern.
La prima cosa che dicevo, a proposito dell'Attaccamento, che l'aspetto principale la base
sicura. La prima funzione dell'Attaccamento quella di fornire un contesto di protezione
all'esplorazione. Questo un dato assolutamente basico ed uno dei primi lavori che ha prodotto
Bowlby, sul comportamento del bambino di un anno al parco con la mamma seduta alla
panchina. Consideriamo un bambino con l'Attaccamento sicuro, la cui mamma seduta sulla
panchina, ai giardini: lui, all'inizio, situato vicino a lei. Se, come dicevo, l'attaccamento
sicuro, il bambino inizier una esplorazione con un tragitto che forma una margherita: esplora
tutto e poi torna da mamma, sempre va e torna, va e torna. Se, invece, un bambino ha un
attaccamento ansioso, voi lo vedete subito perch sta fermo l, vicino a mamma, non si muove,
non perde mai il contatto con lei. Quindi, per prima cosa l'Attaccamento permette l'esplorazione
e, poi, fondamentale il comportamento della Base Sicura. la Base Sicura che definisce il
campo di esplorabilit. Ci sono moltissimi studi su questo, su quello che si chiama Social
Reference che, per lo meno nella prima parte dell'infanzia, l'elemento fondamentale dei
bambini. Cio: lespressione facciale del genitore d al bambino un senso di s. Se il bambino si
rende conto che la situazione nuova, la prima cosa che fa guardare la faccia della madre, o chi
per lei, e dalla faccia della madre sente se la cosa che ha di fronte affrontabile o non
affrontabile. Pu essere anche un giocattolo, pu essere anche una novit con la enne maiuscola,
ma se il bambino lo afferra o non lo afferra dipende dalla faccia della madre. Se la madre non fa
una faccia incoraggiante lui si ritrae e la novit gli fa paura, si ritrae e si attacca alla madre, cerca
il contatto rassicurante della madre; se la madre, viceversa, sorride ed invitante, la novit
suscita curiosit e l'esplorazione viene incoraggiata.
Il fatto che le madri possano essere incoraggianti attraverso il sorriso importantissimo. Uno dei
primi lavori che ricordo, di Blurton-Jones, del '72, quindi parliamo di molti anni fa, fu un lavoro
geniale per quei tempi perch lui filmava i bambini di 2 anni e mezzo, che andavano all'asilo
nido per la prima volta, e filmava due momenti, da dietro uno specchio: quando le mamme li
accompagnavano a scuola e quando, poi, tornavano a riprenderli.
Si distinguevano due tipi di bambini: i piagnoni e i non piagnoni.
I primi erano coloro che avevano un Attaccamento prevalentemente fisico con la madre, e
arrivavano all'asilo nido dimostrando un comportamento che Blurton-Jones chiamava Climbing
Relationship: abbarbicati alle madri, dovevano essere staccati con forza, e appena questo
accadeva il bambino iniziava a piangere, la nurse doveva prenderli mentre la madre se ne andava
di nascosto. Questi stessi bambini, al ricongiungimento, invece, erano respingenti, non
guardavano la madre ma guardavano a terra fino a che la madre non si avvicinava e appena
questo accadeva ricominciavano l'arrampicamento.
I secondi, invece, si presentavano con un comportamento interessante, avevano un contatto fisico
pi staccato con la madre. Andavano a scuola solo tenendo la madre per mano, non c'erano
avvinghiamenti di sorta. Molti di loro prendevano addirittura l'iniziativa del distacco, loro
lasciavano la mano della madre, la salutavano e iniziavano ad avviarsi verso la signorina. Al

ricongiungimento avevano un comportamento simile, quando le madri li riandavano a prendere,


loro erano i primi che prendevano l'iniziativa di avvicinarsi alla madre, correndole incontro. Ma
la grande differenza non era fra i bambini bens fra i tipi di madri, le madri dei primi erano
mamme che non sorridevano mai, non sorridevano assolutamente mai. Una delle cose pi
importanti nel favorire l'esplorazione questa: il sorriso congiunto che permette al bambino, in
et precoce, di mantenere un attaccamento a distanza. Il sorriso congiunto inizia a comparire alla
fine del primo anno e questo si usa a due, con la reciprocit di sguardi. Questa inizia ad essere la
prima forma di attaccamento svincolata dal contatto fisico in senso tattile. Infatti era proprio
netto che, nei secondi, il primo contatto con la madre ce lo avevano appena usciti da scuola:
appena si vedevano c'era un sorriso reciproco, che era sempre ci che mancava negli altri
bambini, che guardavano a terra perch la madre non era mai sorridente. Sembra una cosa
irrilevante e invece il sorriso ha un ruolo fondamentale nel favorire o meno l'esplorazione. Una
madre che, di fronte ad una situazione nuova, anche se normale, ha un volto perplesso o
spaventato o proccupato blocca improvvisamente l'esplorabilit del bambino il quale si
preoccupa, a sua volta, e si ritira, si aggrappa, si sente insicuro. Per questa et qui, per lo meno
sino ai tre anni circa, la reciprocit degli sguardi e del viso addirittura il modo immediato di
sentirsi che ha il bambino. Da come percepisce la faccia del genitore il bambino si sente. Ed
una cosa che accade in un secondo.

Attaccamento e Separazione
Bisogna capire che l'Attaccamento , a sua volta, un processo e che, come tutti i processi, ha
sempre dei bordi in cui si svolge, ha dei confini, dei margini in cui si svolge.
I margini dell'Attaccamento sono l'Attaccamento" e la "Separazione". Voglio dire che non
bisogna, in nessun momento, vedere la separazione come un'antagonista dell'Attaccamento, non
che se c' attaccamento non c' separazione, o che se c' separazione non c' attaccamento. Il
bambino che sta bene a scuola, ha 5 anni, si diverte, non sente la mancanza della madre, non vuol
dire che non un bambino attaccato, anzi! L'Attaccamento e la separazione come se fossero
due facce della stessa moneta. proprio il fatto che il bambino in grado di reggere la
separazione dalla madre, dai genitori, che permette all'Attaccamento di evolvere ancora di pi, e
di evolvere dalle forme di Attaccamento in senso di accudimento fisico, di contatto fisico, a
quello che chiameremmo Attaccamento in senso relazionale in cui si attaccati anche se si
condividono le stesse cose, si attaccati anche nel raccontarsi le cose. Questo il bambino inizia a
svilupparlo quando in grado di reggere una separazione dalla madre, ma nessun bambino in
grado di reggere una separazione dalla madre o dal padre se questo non significa rimanere in
contatto anche durante la separazione. Il bambino pu reggere la separazione se ha un'immagine
internalizzata e stabile dei genitori a cui si riferisce tra s e s; la regge perch pu raccontare le
cose che stanno accadendo adesso ai genitori, il modo di viverle, quelle cose, e di fissarle in
memoria: questo un Attaccamento che permane anche se non c' la figura fisica di riferimento
nel campo visivo. E questo un Attaccamento reso possibile proprio dal fatto che il bambino pu
sopportare periodi anche prolungati di separazione, dovuti all'attivit scolastica, etc.. Questo
permette, infatti, di sviluppare altre forme di Attaccamento. I genitori Fobici non permettono
questo ai loro figli, bloccano loro l'esplorazione e quindi bloccano loro la capacit di reggere,
come gli altri bambini, una separazione. I Fobici hanno sempre questa carenza, mancano sempre
delle forme relazionali e comunicative dell'Attaccamento. Per i Fobici, per tutta la loro vita,

lattaccamento rimane accudimento fisico, cio contatto fisico: lui non pu stare senza la moglie
vicino, poi il perch non lo sa, le deve stare vicino, poi le sta vicino e non le parla, non le sorride,
non le racconta niente, non la guarda nemmeno, ma le deve stare vicino. E questa non una
ripicca, se lei si allontana a lui gli piglia un coccolone e sta proprio male, la pressione gli va a
220, tachicardia, ma che scherzate! per, appena si avvicina, lui non le parla. il dramma di
queste mogli il cui commento sempre: "Dotto, guardi per che quando io gli sto vicino non
dice una parola, se io gli parlo si secca...". Questo rimarr un tema tipico per tutta la vita, anche
nelle separazioni adolescenziali.
La separazione adolescenziale una separazione fisiologica, cambia il rapporto con i genitori, i
genitori non sono pi le figure di base, per lo meno non in ci che sente l'adolescente, anzi lui/lei
si sveglia e scopre tutto un mondo esterno, di coetanei, in cui, anche per quanto riguarda i
rapporti sentimentali, i rapporti che ha fuori casa sono, ai suoi occhi, molto pi importanti di
quelli che ha a casa, c' proprio un distacco, un distacco, direi, emotivo, fisiologico. Si
distaccano meglio quegli adolescenti che hanno un Attaccamento migliore. Gli adolescenti che
hanno avuto un buon processo di Attaccamento a casa, un buon processo di identificazione con
un genitore, sono coloro che riescono meglio a staccarsi, sono quelli a cui riesce meglio il fatto
di staccarsi; non in antagonismo con il genitore, per cui si deve fare una scelta di campo, sono
dimensioni distinte, come quando andava a scuola e giocava con i compagni di classe. Tutti gli
adolescenti che, invece, hanno problemi di distacco e che continuano per anni ad avere questo
atteggiamento oscillatorio, pretendendo di essere trattati, contemporaneamente, da adulti e da
bambini, sono tutti coloro che hanno, in genere, un Attaccamento malstrutturato, ambiguo,
ambivalente; non sono attaccamenti che hanno dato luogo a quello che potremmo definire un
rapporto sicuro, dal punto di vista del senso di s e del senso dell'altro. E l si vede molto bene,
per esempio, che un buon distanziamento dai genitori quello che permette un buon debutto
sentimentale: questo un indicatore netto. (fine della prima facciatamdellaudiocassetta)
Poich questo lo fa per non propendere pi verso di lei (la madre), lui sente la Base Sicura pi
lontana, e gi questo lo fa sentire in pericolo, gli fa venire l'attacco di panico alla festa da ballo.
Perch sente che, per sua propensione, lui vede i suoi genitori gi lontani, vecchi, l, alla festa, il
mondo completamente nuovo e senza protezione. Basta questa oscillazione qui che segna
ancora di pi un tipo di Attaccamento in cui non stato messo neanche in cantiere il programma
di maggior distanziamento e separazione, un maggior distanziamento emotivo.
Un'altra cosa da dire sull'Attaccamento come sistema che oggi ci sono stati molti progressi dai
tempi di Bowlby, e si sono fatti moltissimi studi negli ultimi 20-25 anni, soprattutto
sull'Attaccamento della vita adulta. E il dato che risulta che non ci sono diversit, cio il
sistema dell'Attaccamento continuativo e unitario per tutto il ciclo di vita, cambiano i contenuti,
cambia la figura di riferimento, ma non cambiano i pattern, non cambiano le modalit. C' questo
grosso passaggio alla pubert - adolescenza, in cui c' tutto un sistema di Attaccamento che ha
avuto, per gran parte della vita sino ad allora, come figure referenziali le figure dei genitori.
Dopo l'adolescenza, queste figure vengono sostituite da altri adulti, da altri tipi di figure adulte.
Per la modalit di relazionarsi ad una figura affettiva, la modalit di concepire una figura
affettiva o di vederla, rimane, grosso modo, quella dei pattern di Attaccamento originari; cambia
la complessit, cambia la forma, cambia la modalit di rappresentazione, ma, di fondo il processo
ha meno cambiamenti. Questa continuit e unitariet dellAttaccamento un fatto scoperto negli
ultimi ventanni. Anche in senso del funzionamento del sistema, uno pu vederlo cos che se
l'Attaccamento, durante il periodo dello sviluppo, corrisponde al modo con cui l'individuo si

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costruisce un senso di s definito, nella vita adulta l'Attaccamento il sistema con il quale quel
senso di s definito pu essere confermato e ulteriormente articolato. Cio, se la prima parte della
vita ha avuto come finalit quella di formare un senso di s, la seconda parte della vita ha la
funzione di mantenere, e quindi di articolare gradualmente, quel senso di s che uno si formato.
Quindi si continua a mantenere questa unitariet, si mantiene sempre questo rapporto tra
Attaccamento e senso di s. Tant' che, anche qui, il principio lo stesso, cambia la modalit.
Gi nei primissimi tempi di vita il bambino ha una immagine coordinata del genitore: quello che
Bowlby ha definito, nel suo linguaggio sugli studi sull'Attaccamento, il Working Model, cio il
bambino ha un'immagine del genitore che non unimmaginetta santa, una immagine
working, che lavora, che gli d il senso del genitore, il senso di lui, il senso dell'ambiente
circostante. Cio questa immagine del genitore unimmagine che gli d un immagine di chi
lui rispetto al genitore. E qui c' un primo tema importante dell'Attaccamento, che ritroveremo
anche per tutta la vita adulta, e cio che, in genere, l'immagine che noi ci facciamo della figura di
Attaccamento corrisponde sempre ad un modo di sentirci, al modo con cui ci sentiamo noi. E
questo lo dimostra bene anche un bambino, cio pi che essere in rapporto diretto con una
persona, noi, in realt, siamo in rapporto con l'immagine che ci siamo fatti di questa persona,
sempre per il discorso fatto precedentemente (prima lezione) che la comunicazione non
istruttiva. In un bambino questo si vede ancora meglio: un bambino ha, ad un anno, dei Working
Model dei genitori, che gli danno una modalit di sentirsi nel mondo che non ha niente a che fare
con la sua capacit di percezione, o con come cammina, quindi proprio unimmagine costruita
da lui, non corrispondente alle possibilit di elaborazione e di locomozione. unimmagine in
cui il tipo di attivazione, il modo di sentirsi nell'ambiente, il modo di vedere l'ambiente pi che
altro un suo modo di arrangiarsi l'esperienza emotiva che il genitore gli suscita, unimmagine
che corrisponde ad un suo modo di sentirsi.
Questo l'elemento di fondo nel discorso Attaccamento/senso di s, che, specificatamente, il
seguente: al costruirsi dell'immagine di una pesona corrisponde sempre un modo di sentirsi, e
questo ci che accade anche nella vita adulta. Cio, pi che scegliere una persona noi
scegliamo il modo di sentirci con una persona, il modo di sentirci che l'immagine di quella
persona ci d, che abbiamo nello stare con quella persona. Non tanto lo scegliamo fuori,
scegliamo una persona oggettiva nel senso che scegliamo il modo di sentirci che ci d
l'immagine di quella persona. Quindi, pi o meno, il tema rimane identico, solo con, in pi, tutte
le capicit autoriduttive e di controllo, di astrazione che ha l'adulto. Questa capacit di
astrazione che ha l'adulto non cambia con gli aspetti invarianti che questa immagine della figura
di Attaccamento deve avere. L'immagine della figura di Attaccamento deve avere sempre un
aspetto di esclusivit e di unicit. Il bambino fatto in modo molto elementare, visto che ha
capacit cognitive concrete in cui l'esclusivit e l'unicit data dal fatto che pap Dio, mamma
la Madonna e, visto che siamo in una societ a sviluppo femminile, sembra che Dio il
cognato della Madonna e poi il marito lo Spirito Santo; quella poi l'assolutezza, il fatto, cio
che in termini concreti. La stessa cosa la mantiene anche unimmagine di Attaccamento della
vita adulta ma chiaro che poi, da adulto, l'individuo conosce anche i tratti idiosincratici, i limiti
della persona. Per, successivamente, avverte che ha unesclusivit di rapporto che appartiene
solo a loro due, e per lui, questo rapporto qui ha una sua unicit, non intercambiabile, non lo
pu cambiare. E questa un'altra delle caratteristiche che si mantengono sempre, in ogni crisi
coniugale, in ogni crisi sentimentale della vita adulta, come vedete, si vengono a toccare questi
due aspetti: esclusivit ed unicit. Non i tratti, quelli cambiano: quel tratto che poteva sembrare
un pregio prima, diventa un difetto dopo, quello che era un salto maturativo poi diventa un

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"rincoglionimento" senile, per si mantiene questo senso, che il rapporto esclusivo e non
intercambiabile; non si ha mai alcuna crisi che mette a repentaglio questa struttura stessa
nell'andamento di un rapporto. Questa la stessa cosa che avviene in un bambino, solo che l
esclusivit e unicit sono fatte come caratteristiche di chi le possiede, sono caratteristiche di
immediatezza e di concretismo, di animismo.

La strange situation
Dopo dieci anni dall'uscita del lavoro di Bowlby, Mary Ainsworth, che aveva lavorato a lungo
sull'infanzia, fu la prima ad iniziare a studiare l'Attaccamento di Bowlby sul campo.
Interessantissimo fu un suo libro degli anni '70 intitolatato: "Infancy in Uganda", dove
descriveva tutti i pattern di Attaccamento delle popolazioni di cacciatori e raccoglitori, dei
Masai, dei tagliatori di teste. La Ainsworth stata importante perch a Boston aveva messo a
punto la procedura sperimentale, famosissima, conosciuta come la strange situation, che ha
permesso, nel '78, di iniziare a differenziare dei pattern di Attaccamento stabili che i bambini
esibivano, intorno ai due anni.
La strange situation una situazione sperimentale; la procedura di base pu essere variamente
modificata in base a ci che uno cerca di dimostrare. La struttura di base, quindi, quella di
esporre un bambino ad una serie progressiva di novit con la madre, in cui il culmine della novit
che la madre lo lascia solo con un estraneo e poi rientra. La situazione tipica , in realt,
rappresentata dal bambino che entra con la madre in una stanza dove c' lo psicologo con un
sacco di giocattoli. Quindi la prima prova quella di affrontare un estraneo, la seconda quella
di iniziare a giocare a distanza dalla madre. Mentre la madre parla con l'estraneo importante
osservare come si comporta il bambino: se sta l attaccato alla madre o si prende un gioco e va da
un'altra parte per fatti suoi, va ad esplorare, a vedere altre cose, etc. L'altra cosa ancora che,
mentre il bambino sta ad esplorare da una parte, la madre esce, lasciandolo solo con lo psicologo.
Quindi a questo punto interessante osservare come si comporta, come reagisce al distacco dalla
madre, e poi come reagisce al fatto che la madre, dopo qualche minuto, rientra.
Questa era la strange situation. La cosa interessante che si nota con questo esperimento che a
due anni e mezzo, quindi abbastanza presto, i bambini hanno gi i pattern d'Attaccamento stabili,
quelli che si chiamano Central Organizational Attachment; questi rimangono abbastanza stabili,
questo nucleo gi abbastanza formato.
A questa et si distinguono pattern di Attaccamento abbastanza rudimentali: i bambini sicuri,
su cui poi torneremo dopo, i quali erano coloro che reggevano tutta la sequenza in maniera
impeccabile, giocavano con l'estraneo, giocavano con i giocattoli, all'uscita o al rientro della
madre reagivano appropriatamente, parlavano con l'estraneo e alcuni prendevano addirittura
l'iniziativa di parlare con l'estraneo. Poi c'erano dei pattern abbastanza netti che si osservarono, e
uno di questi era quello di bambini che avevano un Attaccamento cos detto evitante, cio i
bambini che non prendevano mai l'iniziativa di un contatto con il genitore, anzi per quanto li
riguardava stavano sempre ad una distanza anche di 10-20 metri se c'era lo spazio sufficiente, e
quando il genitore prendeva l'iniziativa di avvicinarsi lui stesso, loro si irrigidivano come a
cercare non solo una maniera, probabilmente, di controllare la rabbia ma anche di offrire la
minore superficie possibile al contatto. Poi cera un gruppo eterogeneo che corrispondeva ai
bambini cosiddetti ambivalenti, i quali erano bambini che avevano reazioni discrepanti nei
confronti della madre, cio, per esempio, non si opponevano a quando usciva e piangevano

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quando rientrava, come se si rendessero conto che il pericolo fosse l, con le madri. Infine c'erano
gli ansiosi che, per molto tempo, sono stati classificati come bambini ambivalenti perch sono
abbastanza caratteristici, cio questo un tipo di bambino che se ne sta alle caviglie della madre,
e la tocca anche, cio lui sta per terra e piange, piange perch vuole disperatamente essere preso
in braccio, appena la madre lo tira su in braccio dopo un secondo scalcia e piange perch vuole
ritornare a terra poi, per quando sta a terra di nuovo piange perch non vuole stare a terra e
vuole essere preso in braccio. Quindi questo sembra anche un atteggiamento ambivalente mentre,
invece, poi si visto che questi saranno i bambini che svilupperanno un attaccamento coercitivo,
svilupperanno temi fobici. Gi nel bambino chiaro che non c' molto controllo fra protezione e
costrizione, basta metterlo a terra e non si sente protetto, lo si prende in braccio e si sente
costretto, i margini sono proprio nettissimi da seguire. C' da dire che i pattern di Attaccamento
nei bambini di due anni e mezzo sono proprio questi qua, che riflettono quello che succede prima
di due anni e mezzo, perch prima di allora sono gi accadute cose importanti, si sono sviluppati
pattern di attaccamenti stabili, devono essere accadute parecchie cose.

Bambini e mentalismo
importante fare una premessa sui bambini. I bambini, l'ho gi detto la volta scorsa, si vede
molto nettamente che, essendo Primati umani, nascono gi con un ordinamento "mentalista",
sono gi strutturati, dal punto di vista psicologico. Il bambino ha un primato del pensiero
Narrativo sul pensiero Paradigmatico. Il bambino ha una capacit del pensiero narrativo a
quattro anni che di calibro 100 volte superiore al pensiero paradigmatico, il pensiero analitico
alla Piaget. Quindi tutta la storia della prima infanzia va completamente rivista perch il bambino
un essere estremamente attivo. Oggi, addirittura, si rivedono completamente anche i nove mesi
della gravidanza che, certamente, non un periodo passivo. Tutto lo studio sui movimenti fetali,
per esempio, lo ha dimostrato abbastanza bene; i movimenti fetali, prima, venivano interpretati
solo in senso meccanicistico, c'era questo pacchetto che galleggiava ogni tanto. Sono, invece,
movimenti attivi, il bambino attivo sin da quando feto, cio come se fosse uno che deve
mantenersi a galla, cerca di mantenarsi in equilibrio in mezzo a questo liquido, per cui incrementi
di attivit fetali, di movimenti fetali, sono sempre correlati agli incrementi di livelli di attivit
della madre. Si vede chiaramente in tutte le situazioni di calamit naturali: se c' un terremoto,
un'alluvione, calamit stagionali, etc., tutte le donne catastrofizzate in gravidanza hanno degli
incrementi dei movimenti fetali parossistici, cio questo bambino partecipa ampiamente e avr
difficolt a mantenere la posizione iniziale. Oggi, poi, la gravidanza ancora pi importante
perch si pu sapere tutto, quindi l'Attaccamento orientato prima ancora della nascita. Il fatto
che l'ecografia, e/o altri metodi investigativi, mostrino se il feto un maschio o una femmina,
comporta che gi ci sono i nomi; questo, inevitabilmente, concilia gli orientamenti
all'Attaccamento molto prima che il bambino nasca. Questo un problema veramente grosso per
tutto l'incremento delle adozioni. Le adozioni causano problemi enormi perch questi bambini
sono pur sempre bambini che hanno avuto un distacco e, questa, una cosa che non si riesce mai
a cancellare. Io ho degli amici che fanno una corsa alle adozioni che della serie "come farsi del
male" a noi e agli altri. Molti di questi vengono sradicati da famiglie in cui, a parte il giudizio
sulle condizioni economiche, hanno un Attaccamento sicuro e, a loro questo importa. La cosa
non viene mai assimilata. Noi avevamo una collega che era stata adottata piccolissima, entro il
primo anno di et, e lei aveva come primo ricordo di vita, che era ovviamente un ricordo di vita

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inventato, che si era ricostruito da bambina, quello in cui lei stava in un negozio per bambini, in
vetrina in mezzo agli altri bambini, e passano il padre e la madre e scelgono lei. Lei, poi, diceva
che era impossibile che questa cosa fosse accaduta perch, in realt, lei era a conoscenza del fatto
che le adozioni non si verificano cos, per, nellimmaginazione, una delle prime immagini di
vita che ha avuto era questa.
La gravidanza, oggi, un indice di come i bambini sono considerati in contrapposizione al
Medioevo: allora i bambini non si conoscevano fino a che non raggiungevano i quattordici anni,
oggi si conoscono dal secondo mese di gravidanza. Al secondo mese sono gi personalizzati, gi
dal sesto mese di gravidanza vengono chiamati.
Il bambino alla nascita ha gi tutte queste capacit di imitazione misurabili e registrabili nella
prima settimana di vita. Quindi un essere molto attivo, la capacit di imitare i movimenti
attorno a lui, i movimenti anche complessi che implicano articolazioni o i movimenti degli arti
che, per quel periodo di vita l, sono fin troppo complessi, cio sono completamente al di fuori
del suo controllo in quanto il bambino non sa neanche di averli. E vi dir che questa una
imitazione che si effettua per via visiva e comporta una coordinazione di varie attivit sensoriali,
attivit visiva, motoria.
Nel primo anno, in cui il bambino ha un ruolo molto attivo, si determina una sincronia dei ritmi
fra il bambino e la base sicura. Il primo anno, essenzialmente tutto basato sulla sincronia dei
ritmi, ma i ritmi sono tantissimi. Non sono solo i ritmi di base sonno/veglia ma anche i ritmi di
attenzione/non attenzione. Quello un ritmo che, in genere, parte dal bambino; ogni bambino ha
un suo ritmo, cio se lui vicino alla base sicura a giocare, da lui che parte l'attenzione verso
la base sicura volta ad interagire con lei, da lui parte il ritrarsi e il concentrarsi sui giochetti. Una
buona sincronia dovrebbe essere una base sicura che rispetta il ritmo, che interagisce con il
bambino e permette a questo di rivolgervisi, e che lo lascia aperto quando lui torna a fare le sue
cose. In questo senso le mamme fobiche fanno il contrario, esattamente il contrario. Cio,
quando il bambino cerca la madre lei non gli risponde, lei tranquilla, il bambino la cerca quindi
proteso; quando lui sta giocando per conto suo lei lo chiama, perch lo sente distaccato. Quindi
hanno un ritmo completamente invertito. Ma poi sono ritmi di mimica, di espressivit emotiva.
I bambini hanno una capacit narrativa precocissima, di gran lunga superiore a quella adulta. I
bambini all'et di 5/6 mesi hanno abbondantemente la capacitdi sequenzializzare, come si vede
dalla capacit che hanno di seguire le baby song, le canzoni che la mamma canta, canzoni o
movimenti. La capacit di cogliere il ritmo, nello sviluppo temporale (le baby song hanno questo
inizio, anche con i gesti, e il bambino capace anche di anticiparli a 5/6 mesi), una capacit di
sequenzializzazione, e la capacit di cogliere bene l'intenzionalit dell'altro.
Questo dei ritmi un problema che, durante il primo anno, fondamentale, tutto si sviluppa in
base a questo ed molto difficile; per esempio, tutto il sistema del pianto evidenzia bene il
problema del genitore, quanto difficile fare il genitore, un mestiere che, come diceva Bowlby,
come minimo si deve essere in due, meno di due non possibile. Il sistema del pianto stato uno
degli oggetti di studi che fecero la Ainsworth e il suo gruppo nel '72. Intanto stato fatto per
smontare le favole comportamentiste che dicevano che il pianto lo si stabilizza se si risponde al
bambino, che il rispondere un rinforzo e lui piange, e che se invece lo si lascia piangere ad
esaurimento, senza rinforzarlo, il pianto si estingue Questo, semmai fosse vero, potrebbe avere
un piano di applicazione dal quarto anno in poi, qui parliamo del primo anno. Il primo anno,
invece, la cosa completamente distinta: il bambino ha una fase, fino ai sei mesi, di pianto non
orientato, in cui il pianto una risposta generalizzata a specifiche situazioni di disagio. In questi
primi sei mesi di pianto non orientato, fondamentale l'atteggiamento della base sicura. Perch

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se, teoricamente, la base sicura reagisce all'unisono, cio appena il bambino inizia a piangere la
Base Sicura presta attenzione e d accudimento, il pianto si inverte subito. Quindi il pianto
richiede repentinit di contatto e se non repentino il contatto deve essere pi prolungato. Cio,
pi il contatto repentino e pi sufficiente un contatto lieve e appena accennato, pi il contatto
ritardato e pi deve essere intenso. Se il bambino ha appena accennato un pianto e la madre
anche solo tocca la culla questo sufficiente, senza neanche il contatto fisico. Se, viceversa, il
pianto gi iniziato, la madre deve proprio tirarlo fuori dalla culla, metterselo in braccio. E,
naturalmente, pi la risposta ritardata e pi c' uno spazio in cui il pianto inizia ad avere una
sua autonomia, inizia ad essere collegato al fatto che la madre non arriva. Dopo i sei mesi
diventer un pianto orientato, mi spiego,cio: pi la madre ritarda e pi, ogni volta, deve avere
un contatto maggiormente prolungato e intenso. Cio, se la madre prima lo prendeva in braccio
solo per 10 minuti, il prolungato contatto, poi, a lui gli diventa un pezzo di apprendimento, per
stare in braccio a mamma deve piangere di pi e pi forte, diventa, insomma, un pianto orientato.
Il bambino cos guadagna delle capacit cognitive che gli consentono dei goal, degli obiettivi
stabili nel tempo e pi o meno negli anni; prima questo non proprio possibile farlo.
Anche il sorriso indifferenziato in questa prima parte; il sorriso differenziato, il sorriso
congiunto, inizia nella seconda parte del primo anno. In questo periodo c ' tutto un convergere
di nuove capacit: con l'avvicinarsi al primo compleanno si sviluppa tutto l'aspetto di distinzione
"S/Non S", che corrisponde all'emergere del senso di continuit e permanenza nel tempo e
nello spazio, corrisponde alla fase di "permanenza dell'oggetto" di Piaget. Questo significa che il
bambino ha sviluppato la capacit di iniziare a potersi collocare in una dimensione temporale,
per lo meno con la percezione di durata. E questo corrisponde ad una prima distinzione
nell'essere umano: S e Non-S, S e Mondo esterno.
Nel secondo anno, invece, inizia proprio la differenziazione fra S e lAltro. Inizia ad esserci un
senso pi differenziato, il bambino inizia a distinguere fra oggetti animati e oggetti inanimati. Il
bambino non riduce mai l'attenzione verso gli oggetti animati, attribuisce le intenzioni sempre ad
oggetti che si muovono e si muovono in forma vitale, gli animali, gli umani, non si sbaglia mai,
non si confonde. Questi aspetti della differenziazione fra l'emergere di un senso di conservazione
nel tempo e nello spazio (una delle prime categorie del sistema "Self") e l'inizio di una
differenziazione fra s e gli altri, sono quelle che Michael Lewis, uno dei pi grandi studiosi del
"Self", descriveva proprio come appartenenti al bagaglio genetico, sistema primario dell'umano
parlante, The Machinery of the Self, cio quello che presente in tutti i bambini.
La differenziazione tra s e gli altri quella che permette il primo emergere di un senso di s
interno da un senso di s esterno. Cio quello che noi definiremmo tra l'Esperienza immediata di
s e l'Immagine di s. Quello inizia ad apparire gi alla fine del primo anno, quando il bambino
impara a riconoscersi allo specchio. Da questo momento in poi lo sviluppo del "Self" diventer
pi uno sviluppo di apprendimento culturale maggiormente dipendente dalle qualit di
Attaccamento con i genitori. Cio, l'Attaccamento con i genitori ha influenzato anche il modo
con cui emersa la distinzione "Self"/"Non-Self" e la differenziazione Se`/Altri, ma questi due
eventi avvengono sempre con delle tappe determinate, non fanno parte di altre fasi che possono
anche non accadere, a seconda del tipo di base sicura.
Notate che, a venti mesi (fra i diciotto e i venti mesi), quindi a due anni (quindi non vi deve
stupire il fatto che i bambini a due anni e mezzo hanno comportamenti di attaccamento gi
stabili), i bambini hanno gi una percezione abbastanza articolata del canonico, di ci che
normale del contesto in cui loro si sviluppano, e ve lo dimostra il fatto che a due anni il bambino
sa che il modo con cui si racconta una storia influenzer le risposte di chi l'ascolta. Il bambino, a

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due anni, sa gi che, anche di fronte ad una marachella che ha fatto, il modo con cui racconta
come l'ha fatto pu sensibilmente influenzare la risposta di pap. Quindi questo significa averci
la percezione di ci che canonico, di ci che normale, perch se non si avesse questo senso
non sarebbe necessario trovare alcuna giustificazione, non si troverebbero le giustificazioni. E
fornire una storia, che sia una storia non ordinaria di una cosa che non andava fatta, con un buon
livello di giustificazione, altera sensibilmente la risposta di chi l'ascolta. Quindi c' un senso ben
definito della realt, c' gi un senso del canonico e un senso definito degli altri, dell'intenzione
degli altri, di quali giustificazioni si possono impiegare per manipolare, modificare le risposte
dell'altro.

Pattern di Attaccamento e sviluppo del bambino


Il lavoro successivo pi importante stato quello di vedere come gli attaccamenti visti a due anni
- due anni e mezzo, l'Evitante , l'Ansioso e l' Ambivalente, si evolvono man mano che il
bambino inizia ad avere tre, quattro, cinque, sei, sette anni, dove aumentano le capacit
cognitive e le capacit di sviluppo emotivo. Difatti c' tutto un altro tipo di articolazione. Alcune
categorie vengono confermate, come quello dell'Attaccamento Evitante, ma sono molto pi
complesse, infatti, per esempio, si distinguono per lo meno 7/8 categorie di bambini Evitanti. Gli
Ansiosi e gli Ambivalenti scompaiono e, invece, vengono sostituiti da una grossa categoria che
rappresentata dai bambini Coercitivi o ad attaccamento coercitivo, anche qui abbastanza
numerosi: se ne distinguono fino a 8/9 variet. Poi ci sono i bambini Sicuri e, infine, uno degli
ultimi pattern di Attaccamento, descritto da Mary Main, la quale era una delle allieve di Mary
Ainsworth, che il cosiddetto pattern Disorganizzato. Su questo esistono molte controversie,
molti non lo considerano un pattern autonomo a s stante, per lo meno come sono considerati gli
altri; ci sono queste due diverse tendenze. Io, devo dire, non lo considero un pattern di
Attaccamento autonomo, come possono essere quelli evitanti e quelli coercitivi, lo considero, e
poi lo vedremo meglio, come un momento processuale. Cio, se uno non vede le cose in termini
di processo portato a vedere come entit anche quelle forme che il processo pu assumere nel
suo svolgersi, ogni faccia del processo diventa un'entit a s stante. Quello che volevo dire prima
che gi i nomi stessi usati nel descrivere i pattern di Attaccamento, sono descrittivi ma hanno
una eterogeneit abbastanza grossa di appartenenza. Sono un mistero come sono un mistero i
bambini con un pattern di Attaccamento sicuro; i Sicuri chi sono? Questo uno dei misteri che
nessuno mai riuscito a dirimere, cio: che cos' che fa un bambino sicuro e come si
riconoscono quelli sicuri, a parte, voglio dire, delle idealizzazioni di riferimento che possiamo
dare. Ma come si conosce la differenza, per esempio, tra un bambino Sicuro riservato e un
bambino Evitante? Un bambino Evitante potrebbe essere scambiato tranquillamente con un
bambino Sicuro riservato. Quindi i temi pi grossi sono questi qua, sono i Sicuri e i
Disorganizzati che rappresentano delle categorie che non sono a s stanti ma che forse sono
semplicemente momenti processuali in un continuum.
Ho fatto un elenco dei pattern di Attaccamento, che adesso vedremo meglio. L'Attaccamento
una teoria esplicativa abbastanza importante, la pi importante dal dopoguerra. Il guaio
dell'Attaccamento , per me, che soffre ancora di una procedura di verifica sperimentale,
prevalentemente descrittiva, questo il maggior contrasto. Infatti, mentre sempre stato, fin dai
tempi di Bowlby, una specie di teoria esplicativa, di trama concettuale, nella quale uno poteva
metterci dentro tutto (lo sviluppo cognitivo, emotivo, ecc.) - in questo senso, una grossa trama

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esplicativa -, poi ha avuto sempre uno svolgimento ed una spiegazione prevalentemente da


Empirismo descrittivo in cui i pattern di Attaccamento sono sempre rimasti confinati alla loro
modalit comportamentale dove vedi la nomenclatura: Sicuri, Evitanti, Coercitivi. E questa una
delle profonde contraddizioni della teoria. (fine della seconda facciata, prima cassetta)
Come abbiamo detto non sono molti, parliamo di tre o quattro, e la cosa non deve stupire
perch, se la vediamo dal punto di vista di un bambino, la possibilit di vedere il rapporto con la
Base Sicura, in senso dimensionale, solo una: l'accessibilit emotiva che il bambino ha a questa
Base Sicura esiste in quanto l'accesso emotivo viabile, percorribile. E da questo punto di vista
ci sono solo poche possibilit, circa l'accessibilit: ci pu essere un'accessibilit sempre
permessa, stabile, cio la Base Sicura stabilmente accessibile, o ci pu essere la possibilit che
la Base Sicura sia accessibile intermittentemente, oppure la Base Sicura non in alcun modo
accessibile, non ci sono altre possibilit. Vedremo che, quando la Base Sicura avvertita come
stabilmente accessibile, questo il mondo dei bambini Sicuri. Quando la Base Sicura avvertita
come intermittentemente accessibile, il mondo dei bambini Coercitivi. Invece, quando la Base
Sicura avvertita come inaccessibile, pi o meno stabilmente, il mondo dei bambini Evitanti.
Iniziamo, intanto, a vederci le due categorie pi importanti, cio gli Evitanti e i Coercitivi.
Gli Evitanti, oggi, sono considerati essere molto numerosi, se ne distinguono perlomeno quattro
categorie che in inglese si classificano con la lettera A, che sta per Avoidant. La categoria A1A2, che rappresenta il gruppo degli Evitanti Inibiti, la categoria A3 che rappresenta, invece, gli
Evitanti che in inglese sono definiti come compulsive caretaker, cio che si prendono cura del
genitore compulsivamente. L'altra categoria, l'A4, caratterizzata dai compulsive compliant, cio
quelli che sono compulsivamente compiacenti. Poi ce ne sono altre che vanno sino ad A7 /A8 che
sono le categorie degli Evitanti con l'aspetto importante di promiscuit, cio che hanno relazioni
multiple senza mai approfondire con nessuno alcun livello di intimit o di confidenza stabile.
Fermiamoci per un attimo nel mondo degli Evitanti, prima di descrivere le categorie. Gli Evitanti
sono quelli che gi a due anni e mezzo si riconoscono per le capacit emotive che hanno, che
sono basse, per quell'et. Hanno un evitamento che prevalentemente comportamentale, cio
mantengono la distanza. Generalmente gli evitanti sono bamibni che hanno genitori apertamente
rifiutanti. Ci sono due categorie di questo tipo di genitori e sono o indifferenti o apertamente
rifiutanti. In genere, questo differenzia gli Evitanti A1- A2, gli Inibiti, che sono quelli che hanno
i genitori pi apertamente rifiutanti, dove l'aspetto di inibizione, dellEvitante, rappresentato
non solo dal fatto di tenersi lontano fisicamente, rispetto al genitore, ma come se il bambino
cercasse di non farsi notare. Questo il comportamento inibito, come se cercasse quasi di non
farsi notare, di passare inosservato agli occhi dei genitori, proprio per diminuire la probabilit di
rifiuto nei momenti di contatto. Se non attira nemmeno l'attenzione pi difficile che il genitore
vada a cercarlo o si ricordi di lui. Invece gli A3 hanno tendenzialmente genitori indifferenti dove
il prendersi cura di loro, come descrive il termine, non soltanto nell'accudimento, cosa che
accade anche spesso negli Evitanti, ma un prendersi cura attraverso lo stimolare, interessare il
genitore affinch interagisca con lui. Il bambino A3 d per scontato che il padre, quando torna a
casa, stia in camera sua, per conto suo, e sia indaffarato; se il bambino riesce ad entrare in
camera di pap e ad interessarlo, per ci che dice, per come parla, tanto che pap lascia il lavoro
per andare a parlare con lui e a giocare con lui, come se si prendesse lui l'onere di interessare,
stimolare l'adulto perch l'adulto poi interagisca con lui: in questo senso qui soprattutto un
accuditore compulsivo. Il bambino si prende questa parte del rapporto che, in genere, sempre

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appannaggio dei genitori.


Gli Evitanti hanno una struttura particolare, sono soprattutto bambini specializzati nel non
manifestare mai e nel non esprimere mai le loro necessit emotive, le loro urgenze emotive o i
loro disagi. Sono bambini che privilegiano soprattutto l'aspetto del pensiero, dello spiegarsi le
cose, sono bambini abituati a gestirsi da soli le emozioni di disagio ed in questo che sono
bambini che sviluppano maggiormente gli aspetti esplicativi rispetto a quelli dell'esperienza
immediata. E, generalmente, ci che li conduce a questo che, in tutte le circostanze in cui c'
stata una minima espressione di un loro bisogno interno o di un loro disagio, seguito
puntualmente un rifiuto. Che un'esperienza netta che loro hanno, quindi l'unico modo che loro
hanno di evitare un rifiuto non esprimere mai ci che stanno sentendo, specialmente se
negativo. per questo che sono bambini che rapidamente imparano a sviluppare una gestione
interna dei loro stati di disagio. Un bambino Evitante classico un bambino che poi svilupper
un pattern esperenziale Depressivo. un bambino che in questo, sin dall'inizio, conta su di s,
conta sulle capacit di vincere il senso di angoscia, di solitudine, di tristezza, di differenza dagli
altri bambini: una gestione sua. Quindi gli Evitanti mantengono questo atteggiamento anche a
lungo nel tempo, anche nella vita adulta. Gli Evitanti si fidano poco di ci che sentono, si fidano
molto di pi delle spiegazioni che si danno, di ci che comprendono. Hanno sempre una certa
diffidenza a lasciarsi andare a ci che sentono, infatti perdono una fonte di informazione
primaria: quello che sentono deve sempre essere ricondotto ad una spiegazione che permetta
loro, poi, di controllarlo, di gestirlo. Sono bambini particolari specialmente i bambini A3, i
compulsive caretaker; sono bambini che, per esempio, possono essere molto brillanti, hanno una
grossa capacit di prendere il punto di vista dell'altro e, in questo, riescono effettivamente ad
interessarlo, riescono a capire le cose a cui l'altro interessato, ad ascoltare, e hanno anche un
buon senso della canonicit e della normativit, sanno anche come raccontarle perch l'altro sia
ancora pi interessato, per questo sono anche bambini vivaci, spesso possono anche essere
bambini iperattivi.
Gli Evitanti sono una delle categorie possibili di bambini iperattivi nell'infanzia. Anche i
Coercitivi possono essere bambini iperattivi, ma nel modo con cui sono iperattivi che si
riconoscono e si differenziano. Gli Evitanti sono sempre iperattivi lontano dai genitori, a distanza
dai genitori. Spesso in questa iperattivit si fanno male e i genitori vengono a sapere che si sono
fatti male a distanza di tempo, di ore, si fanno sempre male lontano dai genitori. Questo fatto
della iperattivit a distanza a avuto molte spiegazioni e una di quelle che appare maggiormente
attendibile quella secondo cui il bambino Evitante sviluppi unattivit a distanza che sia
diversiva, per se stesso, con il quale cerca di non mettere a fuoco la spinta che sentirebbe a
ricontattare la base sicura. Il bambino ha questa esigenza in maniera ritmica, dopo mezz'ora che
sta in giardino lui tornerebbe a casa da mamma, la vedrebbe un attimo e poi scenderebbe gi di
nuovo. Il mantenersi iperattivo un modo per dirottare l'attenzione, per far s che la spinta affiori
e passi, senza che si debba metterla a fuoco o elabolarla. Invece i bambini Coercitivi iperattivi
sono quelli che invariabilmente sono attivi di fronte al genitore, si fanno sempre male di fronte al
genitore. Qui accade l'opposto: a distanza dai genitori sono calmissimi, sono quei bambini che
lasciano i loro genitori a bocca aperta perch li mandano a dormire dai nonni una volta, con
estrema preoccupazione, e quel giorno, invece, i figli sono buonissimi, vanno subito a letto,
dormono presto, non fanno i capricci. Sono sempre iperattivi, si fanno sempre male di fronte al
genitore.
La caratteristica dei bambini A3, dei bambini brillanti, la capacit che questi hanno nel modo di
intrattenere l'altro, di intrattenere l'altro e di interessarlo. Hanno questo aspetto che evidenzia ci

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che dicevo prima, cio questa maggiore importanza attribuita al pensare e la diffidenza rispetto al
sentire, il sentire stato sempre fonte di rifiuto; sono molto pi affidabili per quanto riguarda la
memoria semantica che la memoria episodica. Quindi, questi, sono in tutti i sensi bambini che
privilegiano l'aspetto di spiegazione, sia in termini di atteggiamento verso gli altri che in termini
di memoria, e in termini anche di atteggiamento verso se stessi. Quelli pi tipicamente depressivi
sono i bambini A1, A2 e A3
L'A4, il compulsive compliant, il pattern di Evitamento specifico dei bambini che poi, invece,
avranno un iter maggiormente di tipo "Disturbi Alimentari Psicogeni". Il bambino A4
completamente diverso dall'A3 che, invece, brillante, con una notevole abilit di conversazione,
capace di prendere il punto di vista dell'altro. Il bambino A4 , invece, una specie di facciata
compiacente, uno che ripete continuamente, quasi in maniera ecolalica, le parole e i detti
dell'adulto. un bambino che gi allora ha iniziato questo suo iter, che poi il tipico iter DAP, e
riesce a percepire l'accesso emotivo ai genitori, stabile, nella misura in cui lui corrisponde, in
ogni momento, a quello che il genitore si aspetta da lui. In questo fatto qui anche un bambino
Evitante: tutto ci che sente, o anche che pensa, che possa essere in contrasto con l'aspettativa
dei genitori viene completamente occultato, e non espresso. Perci non pu essere un bambino
brillante, il quale deve interessare la madre e deve anche sorprenderla, che vuol dire anche
andare oltre a ci che lei si pu aspettare. Questo non appannaggio del bambino A4, lui non lo
farebbe mai, e questo perch nel sorprendere la madre c' anche la possibilitdi creare un
disappunto nella sorpresa dovuto alla possibilit di non combaciare con ci che l'altra si
aspettava. I bambini A4 sono molto pi poveri rispetto a questa capacit di iniziativa e
comunicazione che invece hanno gli A3, e sono poveri anche da un punto di vista motorio; anche
l non sono mai iperattivi, sono ordinati, perfetti, quelli che a tre anni non hanno alcun problema
e mai si detto che davano un problema. Ci possono essere dei pattern di cambiamento, voi
dovete sapere che le forme di Attaccamento sono sempre processuali, non sono figure stabili.
Questo significa che l'Evitante un Evitante che non deve far fronte ad un tema di rifiuto, deve
far fronte ad un tema di ambiguit, come quello della famiglia DAP. Quindi, questo problema
lui lo risolve conformandosi completamente con il genitore.
Gli A 1 - A 2, invece, hanno maggiormente un tema di rifiuto o di indifferenza, per i due pattern
possono tranquillamente mutare. Voi potete avere, per esempio, una situazione di un certo tipo
sino ai cinque anni, in cui la famiglia pi o meno equilibrata, e pap o mamma risultano
semplicemente indifferenti. Per, successivamente, una situazione di fallimento economico o di
crisi coniugale che muta questo atteggiamento. Pap, o mamma, diventa agli occhi del bambino
pi facilmente percepibile come esplicitamente rifiutante. E quindi qui avremo un viraggio su un
pattern di evitamento maggiormente inibito, quindi diventa un bambino che sta pi dalla sua
parte, si tiene a distanza, non prende alcuna iniziativa, cerca quasi di non farsi notare in casa.
Anche gli inibiti, come tutti i bambini un po DEP, hanno degli improvvisi scoppi d'ira. Il
problema degli Evitanti, a parte gli A4, sempre il controllo della rabbia. l'aspetto stesso
dell'indifferenza, del rifiuto affettivo che d negli umani una reazione, che determinata
geneticamente, e che analoga al lutto, ad una perdita, in cui c' un'attivazione sia di
disperazione, che quella che darebbe la retrazione, e sia di rabbia. Gran parte del tempo i
bambini anche Evitanti inibiti la passano a controllare sia la disperazione e sia la rabbia, e molti
degli atteggiamenti che hanno di rigidit motoria sono proprio fatti per controllare la rabbia. Si
vedono molto bene, se voi andate avanti negli anni (ne occorrono 4/5 di anni perch l'Evitante
diventi ben strutturato), noterete che un bambino tutto congelato emotivamente, cio non d
mai alcuna risposta emotiva ai genitori, neanche nei termini di rabbia; fino a che pu la controlla

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perch poi anche la rabbia partecipa alla situazione di coinvolgimento emotivo. tipico di questi
bambini che non reagiscono quando vengono picchiati, pi vengono picchiati e pi si
irrigidiscono e non piangono, non si lamentano, sino ad assumere quello che chiamato
l'atteggiamento da "congelato". Questo accade anche quando il genitore prende lui l'iniziativa di
avvicinarsi, magari quando in un momento di grossa emozionalit, anche l si irrigidiscono
esattamente come quando il genitore pu picchiarlo. Con il tempo, andando avanti dai due ai
cinque anni, la capacit di evitamento diventa pi elaborata, diventa maggiormente un
evitamento emotivo. Mentre a due anni e mezzo il bambino evitante centrato sull'evitamento
fisico, non pu concepire altro, verso i cinque anni un evitante pu anche accettare di stare a
contatto stretto con mamma, per il suo partecipare attivamente al rapporto praticamente nullo,
non risponde alle iniziative di lei e lui non prende mai alcuna iniziativa. E in ci, andanto avanti,
l'Evitamento si caratterizza sempre pi come un evitamento dell'intimit, della vicinanza emotiva
con l'altro, del contatto emotivo con l'altro.
Gli Evitanti si mantengono tali per tutto il corso delle elementari e anche con la pubert. Con i
coetanei hanno rapporti anche cordiali, ma sempre a livello di scambio di informazioni, non
appena c' una maggiore intimit, una maggiore confidenza (l'iniziativa parte sempre dal
coetaneo e non da lui e lui semplicemente partecipa come osservatore ma non replica e non mette
altre cose dentro), lui si distanzia. L'evitamento, cio, si caratterizza sempre pi come evitamento
emotivo. C' un aneddoto abbastanza caratteristico che limmagine di una storia di un bambino
evitante, che mostra come all'espressione anche minima di bisogno e di disagi emotivi
corrisponde, in genere, un atteggiamento di massimo rifiuto da parte del genitore. Questo un
famoso filosofo e scrittore morto a Parigi un paio di anni fa, di origine rumena - si chiamava
Cioran -, che era un depresso di quelli assolutamente tipici, anche lui aveva fatto la vita che ha
fatto e ci che scriveva, insomma... Lui ha un aneddoto interessante che narra nel corso di una
sua intervista, nella sua biografia. Quando aveva sette anni era un bambino inquieto, diremmo
iperattivo, ed era in cucina con la madre che stirava. La madre lo vede che stava sulla sedia e
stava l che smaniava, ma lui pi che smaniare era angustiato e lei gli chiede: "Che ti succede?" e
lui risponde "Non ce la faccio pi!", al che la madre gli risponde, secca: "Beh!, se avessi saputo
di avere avuto un figlio cos inquieto avrei preferito abortire". Lui, in definitiva, aveva solo
risposto alla domanda: "Che ti succede?". Il bello come lui si sentito: lui si sentito liberato.
Una volta che la madre gli ha detto "Avrei preferito abortire", lui s' sentito di aver risolto il
problema: "La mia esistenza puramente accidentale e marginale". un esempio
particolarmente eclatante perch al minimo di espressione di un bisogno, come lui risponde alla
domanda (che poi non ce la fa pi, perch a sette anni pu essere che gli fa male lo stomaco),
la risposta il massimo del rifiuto. Quindi questa proprio la struttura di base dell'Evitante, per
cui esprimere un bisogno vuol dire consegnarti alla morte, entri nel giro del rifiuto che ti annulla,
quindi poi, l'unica cosa non segnalare mai il disagio, bisogna segnalare sempre che tutto va
bene, anche se ti stanno stritolando una gamba. L'aspirazione dell'Evitante quella di segnalare
che sempre tutto procede perfettamente.
Invece, il bambino che ha l'Attaccamento Ansioso, se lo prendiamo a quattro/cinque anni,
quello che appartiene alla categoria dei Coercitivi, che una categoria molto sviluppata. In
questo gruppo si riconoscono 7/8 configurazioni comportamentali, e vanno, secondo la
classificazione della Crittenden, da C1 minaccioso, a C2 disarmante, C3 aggressivo, C4
fintamente incompetente, C5 punitivo, C6 seduttivo, C7 subdolamente minacciante, C8 paranoico.
Alcuni li potremmo definire come coercitivi Attivi, poi ci sono quelli intermedi e altri che

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potremmo chiamare coercitivi Passivi, fra i quali c quello che si presenta sempre con i disturbi
somatici, quelli che paiono sempre sguarniti e quelli che fingono costantemente di essere
disperati, inaiutabili e persi. Ci che ci interessa, comunque, la distinzione fra Attivi e Passivi,
perch poi vedremo le categorie. C' anche da distinguere il punitivo attivo e il punitivo passivo.
Il punitivo attivo quello chiede al genitore: "Andiamo a prendere il gelato", il genitore si
rifiuta e lui giocando a casa, si rompe la testa. La volta successiva lo fanno uscire subito. Il
passivo , invece, quello che deve fare i compiti alle 5, gli viene il mal di pancia e quindi non li
pu fare, per lui non c'entra niente, lui sta male, poveraccio, lo devi anche soccorrere, non ti
puoi nemmeno lagnare.
Gli Attivi sono divisi in Aggressivi, Punitivi e Minaccianti.
Una cosa da tenere presente che i Coercitivi sono all'opposto degli Evitanti.
Il bambino Coercitivo, innanzi tutto, vive in un mondo che gli fanno percepire come un mondo
pericoloso. Cio, gli fanno percepire che l fuori c un mondo in cui non si pu vivere
neanche un secondo senza unadeguata protezione, per la protezione che la Base Sicura offre
intermittente per il bambino, soprattutto quando lui ha maggiormente bisogno. Infatti, in questi
casi, generalmente, la protezione non arriva, la protezione arriva sempre quando il bambino ne ha
meno bisogno e quindi diventa limitante, diventa vincolante. C' la storia tipica (avrete gi capito
che i Coercitivi sono sull'autostrada centrale per diventare Fobici) della bambina di tre anni,
che una mia paziente, che ha un'epistassi abbastanza seria. A tre anni, tutta macchiata di
sangue, va dalla madre, e la madre, quando la vede, sviene; quindi lei, con il sangue, va a
chiamare la vicina e questa entra e soccorre mamma che svenuta e solo dopo si accorgono di
lei. Cio, il pi delle volte il genitore corrispondente manca della protezione verso il bambino nel
momento in cui lui ne ha maggiormente bisogno. E questo perch si spaventa lui stesso, cio, la
situazione tipica quella in cui il bambino gioca in cortile, con mamma che sta sopra al primo
piano: "Attento, il sudore, etc", lui cade, si sbuccia il ginocchio e lei ha il panico, telefona... e a
lui lo soccorre la vicina, non lo soccorre lei, lei sta l a chiamare il marito, a dirgli cosa
successo, che morto, arriva l'ambulanza... e nel frattempo l'altra signora che ha preso il
cerotto, l'ha disinfettato, etc. Per il bambino non ha il senso che questa intermittenza sia dovuta
alla mamma che spaventata, se lo sapesse si spaventerebbe ancora di pi.
Questa intermittenza, per lui, proprio data dall'imprevedibilit, e gli d un senso di vulnerabilit
che a volte diventa pervasivo e incontrollabile a sua volta. Per capire meglio i bambini
Coercitivi, c' da dire che esiste un particolare stile, tipico di molte famiglie fobiche, per lo meno
di quelle che noi poi vediamo come pazienti, in cui non c' il senso della protezione intesa come
supporto emotivo di un bambino, per esempio, nel fargli fare un compito, seguirlo; in casa fobica
protezione soprattutto spaventare un bambino, non offrirgli supporto, spaventarlo. Quindi
un altro tipo di intermittenza o di imprevedibilit proprio la seguente e cio che il genitore
sempre iperprotettivo ma, in realt, questa funzione non la assume mai; ogni volta che gli capita
qualcosa lui pensa che tanto gli va male lo stesso e basta. Il tipico esempio, che racconto sempre,
di un altro paziente fobico, il quale il primo ricordo che aveva erano due immagini non
connesse fra loro ma quasi in sequenza. Questo episodio era accaduto al lago, il padre aveva la
barca l e loro ci andavano spesso. La prima immagine che lui sta vicino al molo, lui ha tre
anni, e cerca di prendere la cima di una barca, con il padre che, fuori campo, gli dice: "attento
che ora cadi, attento che ora cadi, attento che ora cadi"; la seconda immagine il bambino, in
ospedale, che era caduto. Questa proprio la tipica immagine di un atteggiamento
apparentemente protettivo, per non protettivo in realt: cioi l padre era solo spaventato, ma il
suo spavento si manifestava verso il figlio come se lui avesse avuto trentanni. Il supporto della

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protezione proprio quello di permettergli di esplorare, di toccare la cima della barca, come in
questo caso: gli permetti di continuare questa azione, prendi il bambino, lo fai sporgere, gli fai
toccare la cima, gliela fai tirare, gli dai il supporto emotivo e anche la stimolazione e il coraggio
all'esplorazione per cose che non pu fare da solo. Quindi questo dello spaventare un
atteggiamento che richiama alla protezione, ma una protezione che, al momento del bisogno,
non arriva mai. Infatti, nel momento della difficolt, il bambino andato all'ospedale, e magari il
padre stava a due metri dal figlio. Quindi il problema del bambino coercitivo questo: come
ottimizzare al massimo il controllo sui genitori, come essere sicuro di vincolare l'attenzione in
modo tale che questa intermittenza possa essere rotta, possa essere superata.
Quindi il bambino coercitivo un bambino che si specializza in questo, si specializza nell'avere
un controllo sull'attenzione del genitore in modo da avere un controllo sull'imprevedibilit del
comportamento del genitore. Per far questo, ovviamente, il bambino coercitivo fa l'operazione
opposta a quella del bambino evitante: il bambino coercitivo si fida solo di quello che sente, non
si fida di alcun tipo di spiegazione, non solo di quelle degli altri ma nemmeno delle sue. Per il
bambino coercitivo il sentire primario, non riducibile a niente, non c' nessuna cosa che,
effettivamente, possa spiegare il sentire. Quindi i bambini coercitivi fanno l'opposto dei bambini
evitanti. Gli stati interni, loro, non solo li mettono al primo posto ma poi la loro costante attivit
di amplificarli. Questi sono bambini che non sono acquietati da alcun tipo di spiegazione, anzi
pi il genitore tenta di dare spiegazioni maggiormente amplifica le espressioni di stress, di
disagio, anche perch, classicamente, non si fidano dei genitori, delle spiegazioni dei genitori. I
genitori dei bambini coercitivi della Strange Situation della Ainsworth sono quelli che pi
tipicamente ingannano il bambino. L'Attaccamento a questa et, per definizione, proprio la
normalit, cio l'Attaccamento che lui sviluppa l'unico che gli concede il genitore, non si
inventa nulla. Non si fida delle spiegazioni perch questi sono i genitori pi ingannanti; gli unici
genitori che ingannano nella Strange Situation sono i genitori di bimbi coercitivi, che quando
giunge il momento in cui la madre deve uscire dalla stanza, per lasciarlo con lo psicologo, esce
con l'inganno, senza spiegazioni: furtivamente prende la palla e gliela tira, il bambino va a
prenderla ed in quel momento lei scappa, esce dalla stanza. Questo modo di gestire la situazione
di fronte ad un estraneo, che giudica, normale in casa coercitiva; per questi bambini le
spiegazioni sono fatte per "fregarli". Non che la madre gli spiega dove va e che fa,
rassicurandolo mentre lo lascia con un estraneo di non preoccuparsi, etc, no! scappa, con
l'inganno. Per quel bambino l'unico modo possibile di richiamarla indietro di piangere come un
vitello. Quindi il non fidarsi delle spiegazioni inizia, ugualmente, dall'inizio. l'esperienza che
ha un bambino coercitivo, cio lui piange come un ossesso e la madre arriva, se si fida di ci che
lei gli dice rimane fregato, lo lascia solo e non c' nessuno che lo accudisce. Se invece piange,
strilla, etc. non c' da preoccuparsi perch lei sta l. Il bello che questo atteggiamento lo
sviluppano anche rivolto a loro stessi, cos diventano non attendibili anche le spiegazioni che
loro stessi possono darsi su se stessi. Non attendibili vuol dire che comunque sia quelle
spiegazioni l non possono spiegare in alcun modo; il sentire che, invece, rimane sempre una
cosa da staccare. Questa una cosa che iniziamo a vedere sin d'ora perch, se non la tenete
presente, con i Fobici rischiate il suicidio. Con i Fobici, per cui il sentire sempre primario (con
questo fatto del non fidarsi delle spiegazioni date, neanche nella propria consapevolezza), se non
avete questo chiaro vi fate certe docce fredde da suicidio. Io ricordo un paziente che (sar
accaduto due anni fa, recente) stava in una situazione a dir poco disastrosa, aveva proprio una
situazione da invalido: trentacinque anni, non solo non si muoveva, non andava in giro da solo,
non guidava, etc., ma andava al Pronto Soccorso tutti i giorni. Quindi era gravissimo. Facemmo

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un lavoro di quelli da braccianti e il signore inizi ad andare abbastanza bene. Il secondo anno
faceva praticamente tutto: veniva a Roma, dove s'era fatto uno studio, e l ci stava 10 giorni alla
volta, da solo. Volava, treni, macchina, etc. Ma la cosa pi importante era il tipo di
consapevolezza che lui aveva sviluppato, cio tutta la consapevolezza del suo tema di protezione,
costrizione, di come si sentiva mentre stava con la moglie, di come per lui era importante
maneggiare... di come per lui il giudizio degli altri diventava costrizione, era un piacere sentirlo.
Finalmente arrivammo alla fase in cui lui veniva a vedermi una volta ogni sei mesi, per fare il
punto della situazione. In una di queste volte lui arriva, si siede, io lo vedo un po preoccupato, e
gli chiedo che successo e lui mi dice: "Sono arrivato ieri a Roma, e ieri sono stato proprio male,
male, male, ma proprio male, male, ed era tantissimo tempo che non mi succedeva", io lo guardo
un po, al punto in cui eravamo... non parlava pi in termini di stare male, ma di processi di
costrizione, etc. Lo guardo un po io vi ripeto le parole che mi diceva lui, per dire il livello di
consapevolezza:"Dotto, devo dire la verit, che stamattina uscivo da casa alle 8, per venire
qua, a Roma, e ho avuto un battibecco con mia moglie. Io pensavo fosse finita l, poi in realt a
mezzogiorno....", come era nel loro accordo, lui telefonava alla moglie per dirle che era arrivato
sano e salvo, telefona a mezzogiorno e l riprende il battibecco che aveva lasciato interrotto la
mattina e lei gli dice: "Basta! ...guarda, cos non si pu andare avanti, forse meglio che ci
separiamo" e gli sbatte il telefono in faccia. Lui, letteralmente, diceva: "Dotto, io non potevo
lasciare che mia moglie mi insultasse cos, mi dicesse di separarci, mi chiudesse il telefono in
faccia. E che so fesso, mica so scemo! Quindi ho pensato che se io mi sento male posso
chiamare la famiglia, il suocero e i miei cognati". E mentre pensava gi si immaginava la loro
reazione verso di lui che si sentiva male, mentre rimproveravano la moglie. Quindi lui prova a
chiamarli e poi, infatti, inizia a fare cos, e lo raccontava proprio lui: inizia a convincersi di stare
male, a concentrarsi di avere un malore, la tachicardia, il respiro corto, etc. e, mentre faceva tutto
ci, inizia a telefonare e a fare le scenate al suocero ma mentre faceva tutte queste telefonate,
ogni tanto trovava il telefono occupato, quindi doveva aspettare e mentre aspettava, distraendosi,
i sintomi fisici, la tachicardia, diminuiva, perci, di nuovo, doveva riconcentrarsi, altrimenti non
riusciva a fare la parte. Il bello che mentre fa tutta questa storia lui dice: "Dotto, lo devo dire, a
me, poi, di separarmi, non mi dispiace nemmeno, pero, se ci separiamo, deve essere lei a
prendersi tutta la responsabilit, io voglio separarmi da malato, io sono malato, io sono la
vittima, a me sta anche bene". Dico, lui aveva anche questo tipo di consapevolezza. Alla fine,
questa povera donna, dopo 4 ore che la cercano, la trovano e lei alle 4 del pomeriggio lo chiama,
gli dice: "Dai, non successo niente, non ti preoccupare, ti voglio sempre bene..." e finisce l. E
lui stato in questa apprensione dalle 12 alle 16, fino a che lei non lo ha richiamato, e tutto detto
come l'ho raccontato io. Lui, di botto, si ferma, mi guarda e dice: "Dotto, io so preoccupato
veramente per, ma non sar il caso che io faccio un consulto neurologico? Perch questa la
prima volta che un attacco mi dura 4 ore!" Cio, le 4 ore sono primarie, a quelle non possibile
applicare nulla, non esiste alcuna spiegazione possibile che si applichi a quelle 4 ore, quelle 4 ore
sono irriducibili, non importa se lo fa apposta, se quella una strategia per separarsi da
"vittima"; ha importanza quello che si sente, 4 ore di agitazione, di attivazione, quello i
rriducibile, non c' niente che, effettivamente, possa spiegarlo. Questa cosa che sempre, ma
sempre, rimane sconcertante, cio alla fine, poi, quel sentire primario, neanche le proprie
spiegazioni hanno effetto. Con tutta la consapevolezza che lui aveva raggiunto di s, anche
sapendo ci che lui stava facendo mentre lo faceva, anche quello un optional, per lui il sentire
era primario, per lui, di tutta questa storia, erano rimaste solo quelle 4 ore di tensione, per lui
quella era la prima volta che provava 4 ore di tensione, l'ultima volta erano state 2 ore e un

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quarto. Per questo vi dico che se un adulto, dopo due anni e mezzo di terapia, reagisce cos, vi
immaginate un bambino come si pu vivere questa modalit del sentire che non irriducibile?
Dopodich, nei coercitivi, quello attivo il classico bambino impossibile, cio il bambino che
se voi lo lasciate per 5 minuti in bagno vi inonda il bagno, 5 minuti in cucina d fuoco alla
cucina, 5 minuti in camera da letto taglia tutti i vestiti, quindi deve sempre stare all'interno del
campo visivo. uno di quelli che reagisce d'anticipo, lavora proprio sull'attenzione del genitore.
Quello maggiormente iperattivo quello che controlla il comportamento dei genitori
generalmente come atteggiamento minacciante altrimenti se non fanno le cose che dice lui dopo
un attimo si far male e costringer il genitore a passare tutto il pomeriggio con lui. Voglio dire
che questo un lavoro sofisticato, cio lui vuole giocare con mamma o con pap, glielo chiede,
loro dicono che non possono, lui si rompe la testa, gli mettono tre punti e alla fine pap passer
tutto il giorno con lui. I coercitivi attivi sono specialisti nel controllo del rapporto che si ha con
la Base Sicura, prendono l'iniziativa. Per esempio, vi dicevo, spesso sono iperattivi, ma nel senso
che dicevo prima si distinguono dagli evitanti: sono sempre iperattivi in prossimit del genitore;
come se il genitore stesso suscitasse l'iperattivit.
Quelli passivi hanno tante forme (adesso lasciamo quello seduttivo in mezzo): la forma punitiva
passiva rappresentata dal bambino che sta sempre male. quello che ha una marea di disturbi,
costantemente: mal di pancia, mal di testa, stanchezza, gli occhi che gli bruciano, che gli
lacrimano, il mal di stomaco, e questo modula completamente non solo il rapporto con mamma e
l'attenzione, ma anche tutte le attivit gradevoli o non gradevoli. Lo notate anche nelle storie che
farete di sviluppo con i pazienti, lo vedete proprio che il coercitivo passivo, in tutte le elementari,
tutte intere, i compiti glieli fa praticamente tutti e continuamente la madre, c' sempre qualcosa
che non va: o gli fa male la pancia, o gli fa male la testa. Quindi mamma che fa tutto, lui
partecipa. quasi come se fosse lui che aiuta mamma.
A volte sono regolati proprio all'unisono, si vede proprio chiaramente dalla storia di sviluppo che
vi fanno i pazienti. Uno che vedevo un mese fa aveva questa caratteristica, alle elementari: non
esisteva che si facessero i compiti soli, senza mamma; mamma doveva stare vicino, poi se
mamma era a contatto lui scriveva bene, se mamma era un po distaccata lui scriveva subito
male, andava fuori dalla pagina, etc. Quindi era sempre il contatto ravvicinato, sempre fatto con
l'atteggiamento di quello sguarnito, cio non di quello che va all'attacco, ma anzi di quello che fa
cos perch, poveraccio, uno sguarnito, non sa come comportarsi, etc.
Il bambino perennemente sguarnito quello che se non gli viene dato un minimo di
contenimento e di assistenza proprio perso, cio in casa, la casa quella che conosce da
sempre, casa sua, va in cucina a prendere un bicchiere d'acqua e rompe il bicchiere, si fa male,
casca per terra. Non gli chiedete di andare a prendere il latte di sotto, non ne parliamo, si
perderebbe, non torna a casa, bisogna andarlo a cercare la sera, etc. Cio, questo il tipo che
costantemente in una posizione di essere protetto perch intensifica un senso di inettitudine,
anche con una specie di viso attonito, sorpreso, ebete, imbambolato.
E poi c' il bambino che finge disperazione; il bambino che fa le scenate al negativo per tutto,
cio una sgridata che la madre gli fa perch lui ha fatto un compito male, diventa buttarsi per
terra, disperarsi, pianti a singhiozzi convulsivi che non finiscono pi, etc.
Sono anche interessanti le differenze tra coercitivi attivi e coercitivi passivi in come si
comportano il primo giorno di scuola. Perch, per esempio, potete trovare una differenza di
tempo, per quanto riguarda lo scompenso: i bambini coercitivi attivi sono quelli che pi di tutti

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possono farsi una fobia scolare, si rifiutano di andare a scuola, con attacchi di panico dal primo
anno. I bambini coercitivi passivi, invece, sono quelli che possono scompensarsi il primo giorno
di scuola, esattamente quando perdono il contatto con la madre: mamma li lascia a scuola, stacca
la mano e se ne va; l succede proprio l'attacco di panico per cui, poi, diventa impossibile
continuare la giornata. Il bambino coercitivo attivo pu scompensarsi una settimana, 20 giorni
dopo, quando capisce che non pu esercitare sull'insegnante il controllo che abituato ad
esercitare a casa sui genitori. Il bambino coercitivo attivo non si scompensa quando perde il
contatto, si riorienta subito sul nuovo adulto che ha e impiega 2 settimane prima di capire che la
sua strategia coercitiva non riesce ad avere alcun tipo di controllo; allora l lui si scompensa, in
ritardo, e su questo. Anche qui, in parte, gli attivi e i passivi possono essere variamente mischiati,
cio anche un bambino che prevalentemente un coercitivo attivo, diciamo che
prevalentemente tale perch mantiene sempre, comunque, un 20% di atteggiamenti passivi che
gli occorrono, sempre, per controllare il genitore. questa poi che hanno come caratteristica:
anche il bambino minacciante, quello impossibile, quando riesce a far perdere le staffe al padre
(perch regolarmente rischiano le botte), l diventa improvvisamente coercitivo passivo, perch
diventa improvvisamente sguarnito, ha questo atteggiamento di inettitudine e di falsa
disperazione che disinnesca completamente l'attivazione di rabbia che pap aveva avuto. uno
specialista anche in questo, rapidissimo nel passare da uno stato coercitivo attivo massimale ad
uno stato in cui sguarnito, disperato ed in balia di tutto. E in questo riescono a maneggiare
anche abbastanza bene il livello di aggressivit che suscitano negli altri. E cos pu fare anche un
bambino coercitivo passivo, cio passivo nell'80% ma quando in una situazione grave e si
rende conto che il suo atteggiamento passivo non gli garantisce il minimo di margine sul suo
senso di vulnerabilit allora di colpo pu avere un atteggiamento attivo.
C' la forma intermedia, che invece rappresentata dai Seduttivi. I Fobici sono le persone pi
seduttive del mondo e specialmente le donne fobiche sono sicuramente... (alcune sono classiche,
ci sono delle figure che uno ha conosciuto cos al cinema, in letteratura) le donne fobiche
sono proprio le classiche seduttive attive, proprio quelle appariscenti, quelle che conducono,
sono attive, quelle che vanno sempre all'attacco, hanno iniziativa. Ma questo inizia molto presto,
nell'infanzia, e questo lo sono sia maschi che femmine, sono prevalentemente presenti in quelle
famiglie fobiche in cui c' proprio un atteggiamento di iperprotezione, dove il genitore
costantemente rivolto sul bambino ma in maniera proprio massimale, sino ad essere invasivo, a
bloccargli ancora di pi ogni possibilit di esplorazione. Allora questi bambini si specializzano
rapidamente nel diventare molto attenti alle modalit emotive, interpersonali, per essere in grado
di aumentare la distanza dal genitore senza che il genitore se ne abbia a male. Cio devono essere
capaci a controllare... molto tipico delle bambine fobiche, quelle che poi da grandi saranno
superseduttive, quelle classiche che sono mangiatrici di uomini, con le unghie lunghe tre metri,
sono quelle che hanno avuto il pap tirannico, cio un pap tirannico supercontrollore, quello che
se la ragazza tardava 5 minuti dalle scuole medie il padre imprecava: "Puttana dove sei stata?" E
pap il padrone di casa, per l'unica che poteva parlarci era la figlia piccola che i fratelli e la
stessa madre mandavano avanti, la figlia piccola che si metteva sulle ginocchia di pap, faceva la
smorfiosetta e pap concedeva a lei ci che non aveva mai concesso a nessuno. Diventa proprio
una modalit di maneggiare gli aspetti emotivi, verbali della relazione avendo sempre questo
aspetto misto, ambiguo della relazione, di ingenuit e di estrema lucidit. Una cosa tipica del
comportamento seduttivo che si vede molto bene anche nei bambini molto piccoli; nelle
bambine di 5-6 anni, si vede quell'espressione sul viso che un insieme di ingenuit e di malizia,

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che indecifrabile. quello che poi rimane sempre anche da adulti, cio questo aspetto seduttivo
che caratterizzato dall'alternanza di atteggiamenti di avvicinamento e di allontanamento,
seduzione e rifiuto, in cui c' sempre insieme, simultaneamente, ingenuit innocenza e malizia in
una specie di miscela dove sono scarsamente differenziati. Loro, anche i maschi, sono bravissimi
in questo, sono quelli che spesso hanno avuto una madre, la classica "malatina iperaffogante",
che bisognava tenere a bada senza suscitarle sensi di distacco o di reazione aggressiva, quindi
bisognava tenerla a bada con i complimenti, con le attenzioni. Per esempio per tornare a casa, a
18 anni, alle 10 di sera anzich alle 8, lui le portava un mazzetto di fiori, dei cioccolatini, per dire
"Non l'ho fatto per dispetto, t'ho pensato", ma che gi frutto di una capacit di gestire aspetti
emotivi di questo tipo, di dare segnali di avvicinamento mentre si stava allontanando. Quindi
loro sono molto bravi, la loro capacit massima che conservano anche da adulti. Tutti i Fobici,
maschi e femmine, specialmente i pazienti che sono quelli pi concreti, possono dire che nelle
vicende affettive, emotive, sentimentali, quello che loro amano di pi l'aspetto del
corteggiamento, non tanto l'aspetto del consumo sex. L'aspetto del consumo sex una fase che
alla fine obbligatoria, anzi pi spesso la vivono in una costrizione, come montare
sull'autobus, si deve pagare il biglietto per forza, non puoi fermare l'autobus ed quello il punto
di tutta la tecnica, e cio di riuscire a stabilire il controllo su un soggetto, una meta che sembrava
essere assolutamente esclusa dalla possibilit d'azione. Quello di gran lunga molto pi
importante dell'ottenere l'oggetto, questo ve lo dicono indifferentemente maschi e femmine.
Fin qui abbiamo parlato di evitanti e di coercitivi, per questi sono due pattern abbastanza
centrali, io penso che siano dei pattern, dei prototipi che possono trovarsi anche in combinazione.
Io suggerisco alcune combinazioni che vedremo hanno molta importanza nel passare poi a
discutere dell'Organizzazione di Significato Personale, cio alcune Organizzazioni di Significato
Personale hanno dei pattern di Attaccamento che praticamente potremmo dire sono quasi puri. I
Depressi sono degli evitanti puri e i Fobici sono dei coercitivi puri. Le cose cambiano,
invece, per quelli che chiamiamo Disturbi Alimentari Psicogeni (DAP) e per gli Ossessivi
che hanno, invece, dei pattern misti. Il DAP sicuramente un misto di A4, che loro specifico.
Cio questo fatto di essere compulsivamente compiacenti assolutamente specifico del DAP; il
modo, poi, con cui reggono tutti i rapporti interpersonali significativi che hanno nella vita. Per,
insieme, hanno sempre un aspetto coercitivo abbastanza pronunciato, hanno sempre un
atteggiamento di richiamo, di rivendicazione sull'altro anche quando sono al massimo del loro
tentativo di compiacerlo. L'esempio pi tipico l'anoressica. L'anoressica una da Guinness dei
primati per l'evitamento A4, quella che lavora sempre, la prima della classe, la diligente, la
pi matura del gruppo, la pi brava in letteratura; per una che lotta, lei a casa rimprovera,
rivendica con il padre e con la madre che lei non riconosciuta per quanto perfetta, che se un
altro genitore avesse avuto una figlia come lei avrebbero steso guide al suo passaggio. Per loro
normale e per questo la gente egoista, che non la capisce.... e questo continuo come
modalit di rivendicazione. Invece l'altra variante, come diremmo, l'obesa, ha pi un aspetto
coercitivo passivo, proprio come il coercitivo passivo che supersguarnito, non lo potete lasciare
un momento solo, o quello che, addirittura, finge disperazione ma il pi tipico quello sguarnito.
Iniziando, per esempio, dal rallentamento motorio che ha l'obesa bulimica: tutta rallentata e gi
questo fa mandare in bestia qualsiasi persona si avvicini a lei. Da quella classica che va a
prendere il caff con l'amica, e l'amica ha gi bevuto il caff e lei sta ancora girando lo zucchero
con il cucchiaino e ti inchioda l 20 minuti ed sguarnitissima, si scusa, inerme, ti fa venire pure
i sensi di colpa.

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L'Ossessivo, invece, sicuramente una miscela fra A3, che sicuramente l'aspetto prevalente, e
una componente coercitiva. Anche lui un evitante che d privilegio soprattutto al pensare e non
al sentire e da bambino un A3 assolutamente tipico. Un bambino ossessivo di 4 anni un
piccolo genio, uno che effettivamente pi grande della sua et, uno che ha una capacit di
argomentazioni e di brillantezza per cui non c' adulto che lo senta che non lasci perdere ci che
sta facendo per ascoltarlo. Per, come si vede in tutti i pazienti, ogni ossessivo ha una
componente coercitiva notevolissima. Per ogni Ossessivo che si scompensato, in genere, il
coniuge depositario dei suoi rituali, una modalit di torturarlo. Cio il tizio ha i rituali, le
ruminazioni, i rituali che hanno un contenuto, per esempio, offensivo, le ruminazioni che hanno
un contenuto offensivo, osceno nei confronti della moglie, e lei se li deve "sciroppare", deve
sentirseli uno per uno, non arrabbiarsi mai, che appena si arrabbia poi dice un'altra oscenit e
inchiodano la moglie per ore ed ore.
I Fobici sembrano essere gli unici a gestire le capacit coercitive degli Ossessivi perch loro
sono abituati a gestire i tentativi di vincolo anche se i primi, con i rituali e con le ruminazioni,
hanno una capacit di vincolare l'altro in un modo assolutamente eccezionale.

Pattern di Attaccamento e tonalit emotive di base


Quelli che hanno i Pattern di Attaccamento pi puri, cio Evitanti e Coercitivi, vale a dire
Depressi e Fobici, hanno un pattern d'Attaccamento che si regge prevalentemente su tonalit
emotive di base, su qualit emotive di base. Per esempio, nello specifico, i Depressi su tristezza e
rabbia, i Fobici su paura e curiosit, le quali sono tonalit emotive di base che, come tali,
vengono attivate senza nessun intervento di relazione, senza nessun intervento "cognitivo".
Mentre, laddove c' un pattern di Attaccamento misto, A/C, l, presumibilmente, lattivazione
proveniva da una fonte o ambivalente, come per gli Ossessivi, o ambigua, come per i DAP,
quindi in cui era molto pi difficile mettere a fuoco quelle che erano le tonalit emotive di base.
Queste altre due organizzazioni si attestano, si organizzano maggiormente su quelle che si
chiamano le "Self-Conscious Emotions". Cio, sono le emozioni che richiedono la capacitdi
autoriflessione, e sono colpa, vergogna e disgusto. Queste tre, sino a prima dei tre anni di vita,
difficile che possano affiorare perch richiedono la presenza di capacit cognitive in termini di
autoriflessivit. Quindi, la distizione che si fa oggi negli Stati Uniti Non-Self Conscious
Emotions e Self-Conscious Emotions. Le prime sono emozioni che, per essere attivate, non
richiedono l'intervento dell'attivit cognitiva. Invece la colpa, la vergogna e il disgusto si attivano
sempre mediante la riflessione cognitiva, non basta la stimolazione diretta dall'esterno. Ma non
compaiono prima dei tre anni, mentre la rabbia compare sin dall'inizio come la disperazione, l
helplessness. Ci sono attacchi di rabbia che vedi nei bambini al primo anno di vita; le reazioni di
protesta, che descriveva Spitz nel primo anno di vita, erano reazioni in cui c'era disperazione e
rabbia. Questo credo che sia importante perch queste sono categorie di emozioni in cui si
regolano maggiormente sia gli Ossessivi che i DAP: sono emozioni che richiedono sempre
l'attivit della riflessione, sono sempre emozioni che riguardano la corrispondenza con l'esterno.
Il tema di colpa, per esempio, un emozione abbastanza caratteristico e noi la differenziamo
dalla vergogna: la colpa un'emozione di base sia dei DAP che degli Ossessivi. La colpa
corrisponde ad un senso di s negativo e circoscritto ad una parte di s, non coinvolge l'intero s;
tant' che il senso di colpa si accompagna sempre a degli scenari di attivit riparatrice. Non
importa che le attivit riparatrici possano essere messe in atto o meno, per, voglio dire, la colpa

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gi si evidenzia in modo molto diverso come attivazione neurovegetativa e motoria in maniera


tale che uno che ha il senso di colpa, uno che ha un'esperienza motoria di irrequietezza, uno
che non sta facendo nulla ma che, invece, dovrebbe farlo. un reclutamento di attivit, anche se
le reclutasse tutte non in condizione di ......ed ompletamente accompagnato da questi scenari
riparatori, che possono essere variamente strutturati, variamente attuati o no. La vergogna,
invece, completamente diversa, corrisponde alla coscenza negativa di s ma globale, non c'
possibilit di rimedio, non c' possibilit di riparazione. Cio, l'unica possibilit che c' per la
vergogna scomparire; se uno non ci fosse, se scomparisse quello sarebbe l'unico modo in cui
quel senso pervasivo verrebbe ad essere modificato. Uno ci che desidera, quando si vergogna,
non esserci, non pu fare nient'altro.
Altra emozione self-conscious il disgusto, che una emozione molto importante, sebbene sia
unemozione che nasce da un aspetto biologico primario, che viene connessa al sistema digerente
e alla bocca. Questo, inizialmente, avviene con chiari intenti difensivi per non mangiare cose
che possono danneggiare la salute, ma prende rapidamente tutto un altro tipo di connotazione,
cio assume un aspetto maggiormente in termini morali o etici. Questo, rapidamente, gi con
tutto il tema del Toilet Training (l'addestramento al vasetto che tipico degli ossessivi),
comunque ha sempre questa connotazione maggiormente specificamente morale o etica, dove
morale pu avere il senso di sentirsi contaminato, come nel caso degli Ossessivi, o nel senso di
sentirsi giudicato come spregevole dagli altri, come pu essere, invece, nel caso dei DAP.
Ci resta da chiarire chi sono questi "Disorganizzati". Perch sembrerebbe che questo fatto, che
noi chiamiamo processo, inteso come tale allinterno di un continuum che ha due estremi,
l'estremo in cui si pu svolgere un processo, organizzato o disorganizzato, dove nell'organizzato
la forma che vedete d vita alla forma che noi chiamiamo Sicura, e il Disorganizzato che
corrisponde alla forma che adesso pi unentit a s stante. Voglio dire: se vedete un bambino
che non ha problemi ed riservato, questo pu prendere varie forme, una l'Insicuro Riservato,
che un Evitante, e l'altra l'Insicuro Reattivo, che un Coercitivo. L'Insicuro Reattivo, per
esempio, un bambino che non ha difficolt a stare a distanza dei genitori, ed lui che prende
sempre l'iniziativa di avere vicini i genitori ed uno che prende l'iniziativa di orientare per
controllare il rapporto con i genitori. Per, in questo, non ha mai nessun momento di tonalit
emotiva eccessiva, non un bambino che minaccia, un bambino, diremmo, Coercitivo
Armonico, ben organizzato, il quale non allenta mai la presa sui genitori, ha la capacit di
cogliere il punto di vista dei genitori per cui riesce ad aumentare il controllo che ha su di loro sul
loro punto di vista, ed per questo che non ha mai alcuna sbavatura, non deve per forza rompersi
la testa, non deve essere completamente sguarnito, etc. Per tutto questo frutto anche di una
situazione armonica in famiglia. Lo stesso bambino, per esempio, tre anni dopo, quando c' una
turbolenza familiare con minaccia di separazione, lui diventa un Coercitivo che va di fuori,
diventa un Coercitivo che, per ottenere lo stesso controllo sui genitori, deve andare sopra le
righe, deve farsi male, deve iniziare a fare tragedie, a buttarsi per terra, a fare il disperato. E se la
situazione peggiora, per esempio se i genitori si separano, e lui rimane con mamma che deve
essere per forza ospedalizzata perch sta male, lui diventa completamente disorganizzato, lui
diventa un bambino che inizia ad avere disturbi fisici, disturbi comportamentali, si fa bocciare in
terza elementare, non ha pi capacit di apprendimento. E questo lo pu fare tranquillamente
anche un Evitante, un bambino evitante che passa dall'avere un genitore indifferente, e quindi
che se lo pu gestire bene ed un Insicuro Riservato, cio un bambino brillante che con la sua
brillantezza controlla l'accesso che gli sarebbe, altrimenti, maggiormente ostacolato
dall'indifferenza del genitore. La situazione in famiglia cambia un po, precipita, e lui diventa un

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bambino evitante classico, con botte di rabbia, conliperattivit che ha uno di tre anni, che si fa
anche male. La situazione precipita oltre e lui diventa un bambino disorganizzato con grandi
difficolt di inserimento, con la necessit di avere un insegnante di sostegno, con difficolt al
controllo degli impulsi in classe. Voglio dire che queste sono forme che, a mio avviso, non vanno
estratte, viste a s stanti come delle entit immodificabili. Queste sono delle forme processuali.
Certo, l'ambiente familiare rimane costante nel tempo, costante nel senso che i genitori non
cambiano come persone, e ovviamente non cambia neanche la struttura del rapporto fra loro in
famiglia; per pu cambiare tranquillamente la qualit del rapporto, cio possono accadere una
serie di eventi intercorrenti che possono modificare il tipo di equilibrio che dato da quel tipo di
struttura familiare raggiunta, un tipo di equilibrio che garantiva l'aspetto anonimo del bambino
sicuro. In questo senso mi sembra di potere spiegare meglio questi due aspetti dei bambini Sicuri
e dei bambini Disorganizzati: sono bambini che, secondo me, sono organizzati e disorganizzati in
un continuum entro il quale possono darsi molte forme di Attaccamento dipendentemente dalle
situazioni del contesto familiare che, per quanto stabili siano, non sono mai assolutamente
immutabili. Anzi, ci che vediamo con l'andamento della situazione attuale che il contesto
familiare ampiamente mutabile, i rapporti affettivi durano pochissimo. Oggi un rapporto di vita
media , nella sua interezza, di quasi 10 anni, tra fidanzamento, matrimonio, separazione e
divorzio sono 10 anni; un setting ampiamente instabile. Se poi ci aggiungiamo anche tutte le
situazioni difficili e competitive, che provengono dal mondo del lavoro, le variabili all'interno di
un setting abbastanza instabile sono tantissime, sono pi numerose di quelle stabili. Cio, di
stabile c' solo la personalit del genitore, la quale pu anche peggiorare. Del resto lo si vede, un
bambino di questi qui, Insicuro Riservato o Insicuro Reattivo, per diventare uno di quei bambini
Coercitivi passivi sufficiente che mamma si separi da pap e, mettiamo che lei sia Fobica,
mamma perda una fonte di riferimento protettivo forte e, come in tutti i Fobici, a mamma
aumenta il senso di vulnerabilit e lei si comporter con il figlio da malata. Per cui lui diventer
un bambino che, come unico modo di mantenere un controllo su mamma, avr quello di
comportarsi in maniera protettiva, prendendosi cura di lei, cio non lasciandola mai un momento.
Mamma pu essere la tipica persona che quando lui torna da scuola gli dice: "Meno male che sei
tornato, temevo di non vederti pi, ho avuto un attacco, sono stata tanto male, poi per fortuna ti
ho rivisto! una cosa che vedrete sempre, mamma cardiopatica sin da quando lui aveva 5 anni,
lui ora ne ha 50, la madre ne ha 95 e ancora campa, cardiopatica da sempre, ogni volta che lui
stava a giocare la mamma gli faceva questi drammi. Quindi ci che resta abbastanza stabile il
pattern d'Attaccamento, se poi questo varia dalla forma organizzata a quella disorganizzata
dipende anche dal tipo di sfide che il bambino deve affrontare e dalle capacit cognitive ed
emotive che ha per affrontarle.

INTERVENTI - DOMANDE
INT: Questo si vede anche al contrario, cio dalla forma disorganizzata a quella organizzata. I
pazienti, cio i casi che segui, fanno un cambiamento abissale, cio c' una risposta dei bambini
incredibile, in due mesi passano dall'essere iperattivi a diventare tranquilli e sereni,
apparentementi sicuri.
VITTORIO: Ma nelle prime settimane o mesi di vita questo passaggio
organizzato/disorganizzato avviene proprio al secondo, in un continuum. Se ci pensate avviene
rapidamente anche negli adulti, anche loro si possono disorganizzare in un momento, ma nel

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bambino, durante il primo mese di vita (vedi Trevarthen), mamma lo tiene in braccio e parla con
lui e lui tutto sincronizzato su di lei, si muovono all'unisono, la faccia, i gesti; squilla il
telefono, mamma risponde, si disconnettono perch lei parla al telefono e lui si disorganizza
subito, comincia a girare la testa, muove le braccia, tira fuori la lingua, mamma lo riguarda e lui
si ricompone subito, come vedete questa oscillazione organizzato/disorganizzato avviene al
momento. Ma per tutti gli anni prescolari e la prima fanciullezza il passaggio da una parte
all'altra molto rapido, sono gli adulti che hanno un mantenimento pi stabile quindi questi
passaggi quando ci sono segnano maggiormente dei momenti effettivi di discontinuit. Un
bambino pu disorganizzarsi in un mese e riorganizzarsi in 15 giorni.
Questi stili vanno poi, grosso modo, con elementi di fondo anche nella vita adulta, come vi
raccontavo a proposito del paziente delle 4 ore: questo un atteggiamento coercitivo classico.
Cio, da un piccolo disappunto con la moglie si sviluppa tutto un tema di sofferenza corporea,
fino a che la moglie non rientrata. Anzi, direi che i Coercitivi, che sono poi i Fobici, hanno
questa caratteristica in cui sono specialisti, che quella, presente anche in quelli armonici (non
tutti fanno ci che il paziente descritto prima ha fatto, per raggiungere quello stato necessario
avere dei livelli di concretezza abbastanza forti), di controllare sempre l'avvicinamento e
l'allontanamento emotivo delle persone per loro pi significative. Sono abilissimi in questo e
hanno proprio un occhio soprattutto per gli aspetti non verbali dell'interazione, e questa un'altra
grossa caratteristica dei Fobici, cio a loro non interessa nulla del contenuto, loro sono
soprattutto pronti a cogliere la disposizione spaziale che l'altro va a trovare nei loro confronti. Se
voi vedete, per esempio, la situazione tipica della moglie che, non so, in terza, quarta seduta
vuole venire a parlare un attimo del marito che il paziente Fobico, lei entra, si siede, e inizia
una sequela di lamenti che sono lamenti ed insulti nei confronti del marito: "Dotto, io non ce la
faccio pi, questo peggio di un ragazzino, non possibile, io mi sono stufata...", lui
imperterrito, non la sente nemmeno, non se ne cura fino a che lei non si muove e fisicamente
cambia la sua posizione e, pur continuando a stare seduta, gli volge le spalle, si sposta,
allontanandosi fisicamente e non lo guarda. Allora lui, dopo un attimo, si agita e inizia a
chiederle le gocce, etc., e finch lei non si riorienta verso di lui, lui non si placa, ma quando lei si
riorienta su di lui, lui ricomincia ad ignorarla anche se lei ricomincia ad insultarlo. Quindi
reagiscono anche semplicemente ad un cambio, una reazione spaziale, di orientamento di lei
verso di lui. Sono attenti solo a quello, sono degli specialisti nel vedere, nel captare il non
verbale. Lo fanno sempre con tutti, il pi tipico quello che ha una specie di quadrante, come se
fosse la questura centrale, dove c' lo schermo con tutte le volanti: in ogni momento vede dove
sta la volante, questo come si comporta il Fobico in riferimento alle sue figure significative, in
ogni momento lui deve sapere dove sta l'amico migliore, l'amante, la moglie, il figlio, e li deve
ubicare in ogni momento, non solo deve sapere dove stanno ma anche che fanno in quel
momento. Perch questo l'unico modo in cui lui sente di poter essere lui a controllare; quando
sa dove sono, lui sa anche che pu avere accesso e andarsene quando vuole, per far questo li
deve poter collocare spazialmente.
Invece gli Evitanti hanno sempre un atteggiamento diverso, anche in termini di rapporti
interpersonali, affettivi della vita adulta, sono meno sensibili ai segnali impliciti, anche l
utilizzano il pensiero, cio le loro relazioni vengono gestite solo sulla spiegazione. I pi tipici
evitanti sono i Depressi/Ossessivi, rimangono sempre, tutta la vita, A3. Loro diventano grandi
parlatori e tutto il linguaggio analogico un linguaggio che, invece, sempre tutto controllato,
non cambiano quando diventano adulti. Io ho un paziente che ho finito di vedere quest'anno, che
uno da manuale, lui era tipico in questo: lui usciva con una ragazza per la prima sera a cena, la

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ubriacava per 6 ore a parlare di tutto, storia, filosofia, etc. Uscite esilaranti E la quartaquinta volta che ci esce, sempre con la stessa (ogni volta 5/6 ore), l'ennesima volta che lui la
invita a cena, lei gli dice: "Che vuoi?, ma che vuoi?!". Qui, come vedete, l'opposto che nei
Fobici, dove tutto l'aspetto di immediatezza, l'immediatezza sul controllo, netto ed proprio
orientato sul controllo della relazione, con gli aspetti non verbali, riferiti proprio
all'allontanamento e all'avvicinamento. Invece i DAP sono regolati sull'espressione mimica
dell'altro. Ogni espressione mimica vuol dire un pensiero che va in parallelo, quindi lui da l si
regola su come l'altro lo vede, su ci che pensa. I DAP hanno questa capacit di cogliere anche le
sfumature, di aspetti pi specificamente analogici e di immediatezza. Invece gli Evitanti si
sintonizzano maggiormente sugli aspetti cognitivi con l'altro, mentre sono carenti per quanto
riguarda gli aspetti di espressione analogica diretta. (Fine prima facciata, seconda cassetta)
Grosso modo, questa una panoramica su un aspetto dello sviluppo che l'Attaccamento.
Adesso ci ritorneremo per spiegare tutti questi pattern di Attaccamento e come si riflettono nel
sistema del S che si sta sviluppando in un bambino. Ed tutto un altro discorso perch, come
dicevamo, uno si riconosce attraverso lo specchio che sono gli altri, ma un gioco di specchi,
non c' un riconoscimento individuale. L'individuo non si riconosce perch sa esattamente quali
sono le intenzioni dei genitori, lui si forma una sua idea di quello che successo, ed questo che
il punto cruciale del rapporto genitori-figli e qui torniamo a bomba, come dicevamo prima, che
la comunicazione non istruttiva. Dico che, se un bambino dovesse veramente avere accesso, a
parte le differenze cognitive, a quella che veramente l'intenzione del genitore, molti problemi
non ci sarebbero perch molte famiglie, dove il bambino non riesce a farsi una idea chiara n di
s n degli altri, sono famiglie che negano al bambino l'esperienza percettiva che il bambino
stesso ha avuto. Quindi se, per esempio, il bambino di tre anni ha visto pap e mamma che
litigavano, si spaventato e si messo a piangere e i genitori gli negano quella esperienza
dicendo che, per sempio, stavano scherzando, etc., se lui capisse che, invece, pap e mamma,
mentendo, vogliono solo mantenere una buona immagine della famiglia, tutto sarebbe risolto, ma
lui questo non lo capir mai; lui capisce, invece, che non si pu fidare nemmeno di ci che vede,
che non si pu fidare dei propri sensi. A lui gli era parso, e ci avrebbe giurato che mamma stava
arrabbiata e, invece, neanche per sogno, quindi, da oggi in poi, occorrer chiedere conferma
anche di ci che si percepisce. Questo l'effetto devastante, un gioco di specchi effettivo in cui
torna l'immagine deformata, e non quello che pu essere il contenuto di intenzioni che l'altro ha.
Accade anche da adulti.
Fermiamoci un attimo a fare qualche considerazione altrimenti io faccio sempre lunghe cavalcate
ma poi non so mai quanto vi chiarisco o vi confondo.
DOMANDA: Che succede se i due genitori hanno approcci diversi, uno pi spaventato
dell'altro?
VITTORIO: Mah, se sono chiari! Il problema per i bambini semplicemente quello che non
riescono ad avere capacit cognitive: sono abbastanza settorializzate, specialmente in termini
paradigmatici. I bambini fino alla fine della fanciullezza hanno difficolt enormi a gestire
situazioni con alta carica di ambiguit, non la reggono. Quindi il problema per i bambini
fondamentale questo qua, cio averci dei genitori in cui chiara la lettura emotiva, non importa
se positiva o negativa, ma che sia chiara. Se i due genitori sono anche distinti tra loro, questo
ancora meglio, gli moltiplichi i punti di vista su di loro stessi, gli aumenta la flessibilit. Questo
accadeva quando c'erano le famiglie allargate. Io vedo a volte, anche nei training, insomma,
colleghi che hanno avuto uninfanzia allargata, come quella tipica nella cascina di campagna,

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colleghi che hanno la mia et, quindi molto tempo fa. La cascina di campagna aveva il cortile al
centro e poi c'era questo cascinale in cui vivevano 5 famiglie di tutti i parenti, zii, zie, cugini, l
vedete proprio come questa situazione aveva l'effetto di aumentare la flessibilit. Se un bambino
aveva fatto una cosa che non doveva fare a casa, e mamma l'aveva rimproverato, poi usciva ed
andava a fare la merenda da zia, le raccontava la stessa cosa e la zia dava un punto di vista
diverso, gli faceva vedere mamma da un punto di vista diverso. Poi, parlando con il cugino, ce
n'era ancora un altro diverso, e questo aumentava molto la flessibilit. Si diventava molto pi
abili, il punto di vista degli altri era riferito a se stessi, l'importante era che fosse chiaro. Ma se ci
sono due genitori, diversi ma entrambi ambigui, impossibile capire, se entrambi hanno una
lettura emotiva non facile allora il discorso diventa Con tutto che non facile fare i genitori,
difficilissimo. Per il problema fondamentale dei bambini che la loro comprensione (sebbene
siano psicologi nati) del mondo adulto limitata per le capacit che hanno. Se voi pensate che
tutte le emozioni, gli stati d'animo, complessi o strutturati, hanno come caratteristica principale
sempre l'ambiguit. L'ambiguit la caratteristica delle emozioni e quindi, per questo, gli
Ossessivi poi ci perdono la testa, perch il pensiero unilineare, il pensiero Analitico: se una
proposizione costruita con un soggetto, un predicato e un complemento, ammette uno e un solo
significato. Ogni stato d'animo ambiguo e, quindi, ammette pi significati. Ogni volta, anche
nei confronti dell'Attaccamento verso una persona, non si sa se lo si vuole avere o se si
costretti, e nell'Attaccamento c' sempre una punta di risentimento. proprio nella natura delle
emozioni oscillare sempre entro le immagini che sono fondamentalmente ambigue, anche nel
coinvolgimento pi intenso di questo mondo uno non sa mai se coinvolto perch vuole essere
coinvolto o se coinvolto perch non ne pu fare a meno. Il che un margine di ambiguit non
indifferente. Questo, un bambino non riuscirebbe mai neanche a concettualizzarlo, non dico a
percepirlo, quindi la figura del genitore dovrebbe sempre ridargli una possibilit di lettura e, per
quanto possibile, accompagnarlo con delle spiegazioni. E questo quello su cui i genitori, il
pi delle volte, si stancano. Mi rendo conto che non facile, se si pensa che uno dei modi per
non interferire mai con la vita di un bambino, per rispettare i suoi confini, cio non travalicargli
mai il senso d'identit, sarebbe quello di non definirlo mai. E non definirlo mai significherebbe
non usare mai il suo nome con il verbo essere ed un predicato. Cio non dire mai, come sei
bravo, come sei buono, etc. Ogni volta che gli si definisce l'interno, gli si stanno travalicando i
limiti.
VITTORIO risponde ad un'altra domanda/intervento: oggi questo l'aspetto pi drammatico, la
crisi dei genitori che davvero una cosa drammatica, sia perch il ruolo entrato completamente
in crisi e tutta l'affettivit diventata strumentale, mi riferisco al fatto che diversa da quella che
era laffettivit spontanea. Spontanea vuole dire che uno fa una cosa proprio perch gli fa piacere
farla; strumentale , invece, quella cosa che uno fa finalizzandola ad un obiettivo. Per cui si ha,
per prima cosa, che questi genitori hanno il complesso del trauma, tutto pu essere un trauma,
non si pu dire niente, non si pu fare niente, "ha preso gli occhiali del nonno, li ha spaccati... ma
non gli si pu dire niente perch altrimenti, quando grande...", cio l'assenza di qualsiasi forma
di disciplina, e poi il fatto dell'attivit strumentale. Cio, si va da alcuni amici di famiglia, poi la
mattina si va a scuola, il bambino si accorge che il padre gli parla di fronte ai suoi amici non
perch senta il desiderio di parlargli, ma gli parla perch altrimenti non un buon padre. Quindi
un problema abbastanza grosso. Vedete che i bambini sono diventati i centri della vita
familiare.

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VITTORIO risponde ancora ad un altro intervento/domanda: la casa un mondo... C' un libro


di quello storico che citavo la volta scorsa, che il francese Philippe Aris, quello che scopr la
morte personalizzata con gli epitaffi, lui ha anche scritto un libro famosissimo su questo
problema, che un classico che si intitola "Padri e Figli", dove descrive questo cambio della
genitorialit e di essere figlio. Prima il bambino non aveva neanche i vestiti, oggi il bambino, ed
anche una cosa assurda, ha la famiglia che tutta intorno a lui, e non solo con questa attenzione
del trauma, ma anche su altri piani. Se voi andate a cena da alcuni amici che hanno dei bambini,
non si pu parlare di altro - che ha detto, che ha fatto -, che una cosa proprio vissuta in prima
linea. Se parli di altro ti richiamano subito, che una cosa veramente incredibile. (Continua
l'intervento) ...Eh, ma allora erano diversi proprio i ruoli, erano proprio cose che oggi sembrano
inenarrabili. Questo libro di Aris lo documenta molto bene ed un libro che poi non prende
neanche in considerazione i cambiamenti pi recenti, cio si occupa del cambiamento in generale
nella storia, come questo avvenuto. In inglese, infatti, il titolo originale "Secoli nella
Fanciullezza", proprio maggiormente focalizzato sul bambino, cio come cambiato il ruolo del
bambino, in maniera che sarebbe stata inimmaginabile soltanto 50 o 100 anni fa. Oggi, poi,
davvero complicato, come dicevo prima, perch il bambino un vero re in casa ma sguarnito in
quanto non ha una Base Sicura che si occupi di lui; questo l'aspetto drammatico.
VITTORIO (rispondendo ancora ad un altro gruppo di interventi/domande): e lo so, per i
dati che abbiamo, anche oggi, concordano completamente su questo fatto e cio che i bambini
hanno bisogno di una disciplina, se non c' disciplina non c' correlazione emotiva, non c'
capacit n di autocontrollo n di autoriferimento, torniamo sempre l. che la disciplina la si
pu dare solamente in due modi: o in via induttiva, cio dando al bambino il senso che lui pu
ricavare le norme dalle cose, o darla direttamente dall'esterno in modo repressivo, cio
dicendogli quando sbaglia o quando fa bene. Il modo induttivo l'unico che assicura una
internalizzazione del bambino, per importante definirgli alcune cose. possibile farlo in
modo induttivo se si definiscono una serie di regole che impersoni, dando il tuo esempio di vita
vissuta vivendo queste regole, poi da solo possibile per il bambino ricavare ci che va bene e
ci che non va bene, per queste regole, poi, vanno fatte vivere non come dei comandamenti ma
come una cosa che l'adulto stesso condivide e che poi vive con il bambino. Quindi sono regole
per cui l'adulto deve necessariamente assumere una posizione definita. Allora, chiaramente, se
l'adulto non ha mai una posizione definita, se non si compromette mai, qui l'unico tipo di
disciplina, di educazione possibile diventa, quella con le regole esterne.
VITTORIO (rispondendo ad un'altra domanda/intervento): certo il bambino attivo, voglio dire,
quando io dicevo che il bambino, da questo punto di vista, , al tempo stesso, la sanit... se piglia
un pattern Coercitivo l'unico che pu sviluppare... Per, poi, quando prende il pattern
coercitivo, attivo, una fonte di desideri, di obiettivi, di conferme di s, e le porta avanti in
maniera indiscriminata con il pattern che riuscito a selezionarsi, a costruirsi. E quello
l'elemento pi drammatico: lo stringere il campo di possibilit. Ecco perch, poi, la scelta non
che dipende dall'individuo, cio: se un bambino si trova in una situazione che, ancora prima di
potere avere capacit autoriflessive, gli induce prevalentemente disperazione o rabbia, e se il
bambino le esprime e ci gli induce ancora di pi disperazione e rabbia, se il bambino, a questo
punto, non si avvia ad un pattern Evitante muore, non sopravvive, non ha altre possibilit. Poi
con il pattern Evitante, mano a mano che le capacit glielo permettono, pu essere agente,
protagonista. I bambini questo lo fanno rapidamente, non dobbiamo immaginare questi bambini

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come sprovveduti, poveri esserini, ostaggi degli adulti. Per sono centri organizzati: voi vedete
che gi ad un anno, un anno e qualcosa, hanno reazioni aggressive verso la madre per metterla
alla prova, per vedere se la madre regge incredibili! Cio a quell'et, a un anno - un anno e
mezzo, i bambini, che hanno gi dei denti capaci di ferire, possono dare certi morsi alla madre
che le possono staccare un dito, e lo fanno per vedere se la madre reagisce o no, se mena o no.
Cio quella proprio una messa alla prova per vedere quanto lei lo regge e gli vuole bene perch
lui, proprio lui.
VITTORIO (rispondendo ad un altro intervento): mah! linfluenza temperamentale inizia,
sostanzialmente, al momento della nascita, prima tutta in formazione ma anche perch prima
dentro un altro organismo. C' una grossa differenza temperamentale, ma la differenza
temperamentale, secondo me, ha un peso relativo perch a quel livello l prevalentemente una
differenza in qualit dell'hardware, una differenza nelle capacit di configurazione percettiva,
nel grado di risposta a stimoli luminosi; cio tutta una cosa che poi presenta una variabilit di
reattivit, di attivazione, poi non che determina alcunch in termini di significato.
Cio, i bambini coercitivi sono molto attivi ma vedete che, per, perseverano nella strategia
intenzionale, lucida; sono, in genere, gli adulti, i genitori che si sforzano di vederli come
poverini, che non capiscono. Cio, il "non capiscono" lo si pu riferire ad una comprensione
adulta, per, per il livello maturativo che hanno i bambini, hanno una comprensione e una
capacit strategica che eccellente, sono abilissimi. Il fatto che difficile interagire con i
bambini perch sono parte di tutto un altro mondo; se un adulto non si sintonizza su questo
mondo non riesce a fare nulla, da genitore, nonostante sia animato di buone intenzioni. Quello
del bambino un mondo in cui non puoi spiegare le cose, gli devono essere fatte vivere,
altrimenti non riesce a farle sue; non un adulto che ha questa capacit di presa sulla realt, il
bambino la realt pu solo impersonarla, l'unico modo con cui lui pu imparare. C'era un film,
anni fa (non era granch ma era interessante proprio per questo aspetto), si intitolava "Un eroe
piccolo, piccolo", che coglieva questi aspetti. Insomma, Danny Devito era rimasto solo con due
bambini, e lui era un attore televisivo. Questi bambini stavano davvero bene con lui ma facevano
una vita irregolarissima per cui i suoi genitori gli vogliono togliere i figli. E c'era questo nonno
che giocava con questo bambino di 7 anni, e giocano a scacchi e l il nonno ci gioca come se
fosse stato un adulto, giocando veramente, muovendo le pedine velocemente e facendogli scacco
matto in un momento; il bambino lo guarda, si mette a piangere e gli dice, fra le lacrime: "Vinci
sempre te, mi potevi far vincere una volta!", e il nonno a lui: "Ah no! non sia mai, non si bara al
gioco, bisogna essere onesti!". Allora il bambino non ce la fa pi ed esplode: "Se era pap mi
avrebbe fatto vincere almeno due volte e m'avrebbe chiesto anche la rivincita, m'avrebbe fatto
una testa cos che voleva la rivincita e avrebbe perso anche quella, ma cos che io ho imparato a
giocare a scacchi!". I bambini sono cos: le situazioni, le cose gliele devi proprio far
impersonare, questo un linguaggio che gli adulti hanno perso. E oggi ancora pi perso perch
aumentata la gamma di distanza generazionale; oggi le donne non hanno figli prima dei 30
anni, quindi la gamma di distanza generazionale enorme, diventa ancora pi difficile ritrovare
questo tipo di linguaggio, che un altro problema. Spiegare ai bambini non come spiegare ad
un adulto, spiegare significa far loro impersonare le situazioni, mentre gliele fai fare gliele
spieghi ma sempre una spiegazione agganciata dall'esperienza vissuta, altrimenti non funziona.
Noi, che siamo adulti, possiamo simulare l'esperienza vissuta, prendere il contenuto astratto della
spiegazione e poi loro non ce la fanno. Quindi una spiegazione senza avergliela fatta impersonare
persa, una fatica per lui seguirla.

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Fine della terza lezione di Training

BIBLIOGRAFIA (alcuni dei testi citati)

AINSWORTH

Infancy in Uganda

BOWLBY

Una Base Sicura

CRITTENDEN

Nuove Prospettive sullAttaccamento e Sviluppo Ed. Guarini 1994

CRITTENDEN

Pericolo, Adattamento e Sviluppo Ed. Mulino

CRITTENDEN

LAttaccamento in Et Adulta Ed. R. Cortina (qui c LAttachment


Interview)

HORTON - COOLEY Human Nature & the Social Order

POPPER

Il S, il Cervello e il suo Io

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