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Sanna S La collettivit pi ricca quando ha tanti beni, non quando se ne priva.

La collettivit pi ricca quando ha tanti beni, non quando se ne priva. Proprio come te.
di Stefano Sanna

Nella macroeconomia la letteratura tecnica utilizza le lettere X ed M per identificare gli scambi
economici con lestero. La lettera X rappresenta le esportazioni, ovvero tutto quello che una
collettivit nazionale produce internamente per poi venderlo ad altri soggetti (pubblici o privati)
in altre nazioni. La lettera M individua le importazioni, ovvero tutti i beni e servizi che una
collettivit nazionale importa dalle altre nazioni e che poi verranno utilizzate internamente.
Si tratta di uninfinit di cose, completamene diverse tra di loro (dal grano ai progetti, dal
software al cemento etc.) che escono o entrano in una nazione e la moneta lunit che le
misura e permette un confronto quantitativo.
La differenza tra X ed M sar quindi espressa in unit di conto rappresentata dalla moneta di uno
Stato (dollari, euro, yen etc.).
Di seguito una delle due situazioni in cui uno Stato si pu trovare
X-M = valore negativo
In questo caso la collettivit esporta MENO di quanto importa. Gli economisti mainstream
ricorderebbero che i deficit della bilancia commerciale sono insostenibili e che vanno a discapito
del lavoro e della produzione. La soluzione? Azzerare il deficit commerciale per poi portarlo a
valori positivi.
Questo ragionamento pu apparire corretto alla maggioranza delle persone, perch la nostra
testa (e con la nostra anche quella di molti economisti) confonde lunit di misura con le cose
misurate. Vediamo il dato da un altro punto di vista: il benessere reale di una nazione
costituito da tutto ci che produce e che tiene per se, pi tutte le importazioni meno quello che
esporta.
Pertanto il benessere di una nazione dato dalle cose che vengono utilizzate (libri, scuole,
automobili, prestazioni professionali, manutenzioni, macchinari, manodopera etc.) e non dai bit
o la carta moneta che le misura.
Finch c qualcuno disposto ad inviarci beni e servizi in cambio della nostra moneta non c
nessun motivo per mettervi fine in quanto noi stiamo godendo di cose reali che aumentano il
nostro benessere.
Limportazione di beni potrebbe rendere inutili le imprese allinterno dello Stato che producono
quei beni. La MMT spiega per che lo Stato attraverso la sua moneta fiat sempre in grado di
attuare una politica fiscale (tagliando le tasse e regolando la spesa governativa) che permetta
(se preferibile) ai propri cittadini di produrre altri beni e servizi internamente (piuttosto che
importarli). Tale politica sarebbe in grado di garantire un potere di spesa tale da permettere di
acquistare sia tutto quello che NOI produciamo SIA tutto quello che vogliamo importare, fino a
che esistono soggetti esteri disponibili a venderci i beni che producono.
Non sorprende a questo punto scoprire che lItalia del boom economico (1950-1970) aveva una
bilancia commerciale con lestero in deficit.
Rimane da chiarire un punto: lacquisto dei beni che importiamo comporta la contrazione di un
debito con lestero? Esaurisce il risparmio nazionale? Se il nostro amico che vive a Londra decide
di comprarsi una macchina prodotta in Cina va nella sua banca inglese e chiede un prestito in
sterline che spende per comprarsi la macchina. La casa automobilistica cinese ora si ritrova un
deposito di sterline in una banca inglese. La banca ha effettuato un prestito ed ha un deposito.
Tutto in equilibrio. Il nostro amico che preferisce lauto alle sterline soddisfatto. La banca
che vuole prestiti e depositi soddisfatta, altrimenti non avrebbe dato nulla al nostro amico.
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Sanna S La collettivit pi ricca quando ha tanti beni, non quando se ne priva.

La casa automobilistica cinese che vuole ottenere sterline piuttosto che lautomobile
soddisfatta.
La creazione del credito, ovvero il prestito bancario, ha finanziato il desiderio da parte della
casa automobilistica cinese di avere dei risparmi in sterline. La casa automobilistica cinese ora
pu usare le sterline per acquistare attivit finanziarie da chi disposto a venderle oppure pu
acquistare beni e servizi sempre da chi disposto a venderli. Quando lo far sar a prezzi di
mercato.
Pertanto i soldi con cui acquistiamo i beni importati non creano nessun debito in moneta estera
perch non c nessun intervento di capitale straniero ed il credito generato ha finanziato il
desiderio di risparmio in sterline degli stranieri. In economia vale lopposto della religione:
meglio ricevere che dare.
Ma per chi vive nelleurozona la tecnocrazia criminale ha imposto dei trattati che impediscono
politiche fiscali e di spesa governativa a sostegno del potere di spesa dei cittadini. La scarsit di
moneta imposta dalla BCE ci costringe a lavorare sempre di pi per produrre beni e servizi da
vendere allestero (vedi la situazione della Germania) per mantenere un costante potere di
spesa, mentre chi importa (il sud Europa della zona euro) non avendo pi strumenti per
equilibrare il potere di spesa dei propri cittadini accumula debiti in euro gravati dagli interessi
da restituire alle banche.
Un incubo finanziario di nome euro che costringe le persone a produrre beni e servizi non per il
loro benessere ma per pagare gli interessi alla finanza. Una nuova religione che ha sovvertito le
leggi economiche: il popolo lavora per dare esclusivamente ad altri le cose che produce e di cui
costretto a privarsi, nel tentativo di sopravvivere.

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