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Diversi imprenditori affrontano in questi tempi la crisi economica soppesando, tra le altre, la
strada dell’irrobustimento patrimoniale. Un aumento esterno di capitale può senza dubbio
fornire le risorse per superare le difficoltà che tendono ad irrobustire problematicamente il
fabbisogno finanziario. Il Decreto anticrisi ha fornito qualche stimolo in questa direzione, per
accompagnare le opportune decisioni degli imprenditori. La valutazione dell’aumento di capitale
deve essere qualificata nel caso in cui vengano utilizzati capitali «scudati». Questo contributo
presenta una logica e un modello di valutazione delle operazioni di aumento di capitale con
applicazione delle norme citate. I margini di convenienza sono talvolta sensibili, talvolta modesti.
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ditori sono fiscalmente incentivati ad investi- sclusione dall’imposizione del reddito d’im-
re nella propria attività, cosı̀ da ridurre il presa di un importo pari al 50% dell’investi-
livello di debito e riequilibrare la propria si- mento. I nuovi macchinari e le nuove appa-
tuazione finanziaria. recchiature, per poter beneficiare della de-
Il comma 3-bis dell’art. 5 del decreto fa pro- tassazione, devono essere comprese nella se-
prio riferimento alla possibilità di effettuare zione 28 della tabella ATECO 2007, e gli in-
aumenti di capitale fino a un massimo di vestimenti devono essere effettuati tra il 1
500.000 euro ottenendo un beneficio fiscale luglio 2009 e il 30 giugno 2010.
del 3% annuo con riguardo all’Ires, per un A differenza di quanto avviene per l’aumento
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periodo di 5 anni. Il beneficio fiscale totale di capitale, potranno beneficiare della detas-
è quindi pari al 15% del totale dell’aumento sazione sugli investimenti in macchinari tut-
di capitale e lo sconto fiscale massimo di cui te le società, comprese quelle cooperative, e
si potrà beneficiare sarà conseguentemente di mutua assicurazione, non potranno bene-
pari a 75.000 euro. Qualora l’aumento doves- ficiare del risparmio i soggetti titolari di red-
se superare la somma indicata dal legislato- dito di lavoro autonomo.
re, per la parte eccedente i 500.000 euro la Infine, va ricordato che l’agevolazione ri-
società non beneficerà dello sconto. Vale guarda l’esclusione del valore dell’investi-
inoltre la regola che l’aumento dovrà essere mento dall’imposizione sul reddito di impre-
effettuato entro il termine del 5 febbraio sa e dunque solo a fine Ires e Irpes. Non vie-
2010. ne prevista una analoga agevolazione a fini
I soggetti che hanno la possibilità di benefi- Irap.
ciarne sono le società di capitale e di perso-
ne, quali le società per azioni, in accomandi- Aumento di capitale finalizzato
tà per azioni, a responsabilità limitata, in no- alla riduzione del debito
me collettivo, in accomandita semplice e le della società
società di fatto; sono, invece, escluse dal be-
neficio le ditte individuali, le società coope- Una delle finalità che si possono perseguire
rative e di mutua assicurazione, i consorzi e con l’aumento di capitale è quella che fa ri-
le società consortili. Il bonus è riconosciuto ferimento alla riduzione del debito per un
solo per gli aumenti di capitale sociale sotto- importo pari all’aumento di capitale, ridu-
scritti da soci persone fisiche, non fanno, cendo cosı̀ il livello degli oneri finaziari e
dunque, parte i soci persone giuridiche. Tali riequilibrando la situazione finanziaria. Tale
aumenti sono riconosciuti solo se prevedono strategia finanziaria è sicuramente coerente
una modifica dell’atto costitutivo della socie- con il momento di tensione finanziaria che
tà attraverso atto notarile e con delibera del- viene affrontato da tanti imprenditori.
l’assemblea straordinaria; non beneficeranno È utile tuttavia ricordare che tale manovra
del bonus gli aumenti gratuiti di capitale, e condurrebbe, nella maggior parte dei casi,
tutte le altre forme di aumento che non pre- ad un peggioramento sia del livello del ROE
vedono una modifica dello statuto della so- che del valore della società, infatti, il primo
cietà. Per poter dunque ottenere lo sconto peggiorerebbe ogni qual volta il tasso sul de-
fiscale, l’operazione deve essere effettuata ai bito risulti essere inferiore al livello del ROE
sensi degli artt. 2342 e 2464 del Codice civile. lordo d’imposta, mentre il secondo peggiore-
Per i conferimenti in natura, la sottoscrizio- rebbe qualora il tasso sul debito fosse minore
ne dovrà essere affiancata dall’integrale libe- del costo opportunità del capitale al lordo
razione delle quote, mentre per i conferimen- d’imposte.
ti in denaro, nelle società con più di un socio, Nella Tavola 1 si valuta l’aumento di capitale
basterà il versamento del 25% dell’aumento finalizzato alla riduzione del debito con ROE
di capitale. che rispetta la seguente relazione:
Accanto al bonus sugli aumenti di capitale, il
tasso < ROE < costo opportunità
decreto anticrisi prevede la possibilità di ot-
tenere ulteriori benefici qualora l’imprendi- Si nota come effettivamente a fronte di una
tore effettui investimenti in macchinari (co- riduzione del livello del debito si ha un bene-
siddetta Tremonti-ter). L’art. 5 prevede l’e- ficio in termini di oneri finanziari, ma l’im-
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presa deve sopportare una reale riduzione sia di capitale non è di per sé elemento per cam-
del ROE che del valore dell’azienda rispetto biare la tradizionale valutazione di non con-
alla situazione ante aumento. Il valore dell’a- venienza economica.
zienda (corrispondente alla componente
equity, pari al valore di mercato dei mezzi Aumento di capitale finalizzato
propri) viene stimato come il valore attuale all’investimento in macchinari
dei redditi futuri al tasso pari al costo oppor- e apparecchiature
tunità del capitale.
Si può comprendere che l’immissione di ca- L’aumento di capitale può essere diversa-
pitale proprio finalizzato ad una riduzione mente finalizzato all’effettuazione di nuovi
del debito non produce effetti benefici sul investimenti. Il beneficio derivante da tale
livello della redditività d’impresa e sul suo manovra, grazie al decreto anticrisi, risulta
valore; tuttavia, l’operazione verrà eseguita essere duplice. Infatti, non solo si ha una
ugualmente qualora si voglia migliorare il li- detassazione del 3% annuo sul capitale di
vello di indebitamento dell’impresa e, di con- nuova immissione, ma si ottiene anche un
seguenza, la sua situazione finanziaria, o se vantaggio sullo stesso investimento effettua-
ne abbia l’assoluta necessità. Come in tante to in macchinari. Il beneficio fiscale totale è
analisi di questo tipo, ne deriva che l’aumen- il risultato che deriva dallo sconto ottenuto
to di capitale non è economicamente conve- sul capitale aumentato, dunque il 3% per il
niente; tale operazione viene invece affronta- 27,5% (aliquota Ires) sull’aumento di capita-
ta al fine di riequibrare la struttura finanzia- le per un periodo di cinque anni, a cui si
ria dell’impresa che risulta compromessa o aggiunge il risparmio dell’Ires sulla metà
precaria o in corso di deterioramento. L’esi- del valore dell’investimento effettuato entro
stenza di una misura di supporto all’aumento il 30 giugno del prossimo anno. Se poi oltre
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al beneficio fiscale che ne deriva, si tiene vrebbe ridurre il livello del ROE, si ha anche
conto anche del ROI che si ottiene grazie un incremento del reddito netto dovuto ai
ai nuovi investimenti, il livello del reddito notevoli benefici fiscali derivanti dall’investi-
netto dopo l’aumento di capitale e l’investi- mento in macchinari, e al ritorno che si ha in
mento in nuovi macchinari migliora forte- termini di ROI sugli investimenti effettuati.
mente. Per ciò che concerne il valore dell’azienda,
Nella Tavola 2 si mostrano due risultati netti esso avrà una variazione positiva solo qualo-
diversi: il primo all’epoca t+1 che permette di ra il livello del ROI sia almeno uguale a quel-
percepire il vantaggio ottenuto al primo pa- lo del ROE. In caso contrario, il valore del-
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gamento di imposte, e dunque derivante sia l’azienda diminuirà.
dall’aumento di capitale, che dal ROI, ma La seconda simulazione pone proprio il caso
anche dalla detassazione dei macchinari in in cui il livello del ROI e dunque il ritorno
cui si è investito; un secondo risultato si ri- sugli investimenti sia maggiore del ROE. Ciò
ferisce all’epoca t+2 per mostrare come il ri- fa sı̀ che un aumento di capitale finalizzato
sultato netto aumenti a seguito delle opera- all’investimento permetta di avere un miglio-
zioni poste in essere, anche senza il vantag- ramento del ROE e del valore dell’azienda.
gio «straordinario», derivante, appunto, dal- In conclusione, ricorrere ad un aumento di
la detassazione dell’investimento, ed avente capitale per investire in nuovi macchinari
peso solo per il primo esercizio successivo permette alla società di beneficiare appieno
all’operazione effettuata. A seguito di tale del decreto anticrisi, ottenedo cosı̀ sia bene-
operazione, il ROE dell’impresa migliora in fici fiscali che miglioramenti a livello di red-
ogni caso. Ciò è dovuto al fatto che a fronte ditività di impresa, ma non miglioramenti a
di un aumento di capitale, che in teoria do- livello di struttura finanziaria.
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chinari, il beneficio fiscale è molto più forte ziaria, in E. Pavarani (a cura di), L’equilibrio
del costo dello scudo. finanziario: criteri e metodologie nella logica
Si può concludere che, anche se il rimpatrio di Basilea 2, McGraw-Hill 2006
del capitale ha un costo del 5%, il suo utiliz- Jovenitti: Strumenti e canali finanziari: Il ri-
zo all’interno dell’attività dell’impresa per- corso al mercato mobiliare in Trattato di fi-
metterà di beneficiare dei vari vantaggi fisca- nanza aziendale di G. Pivato, Franco Angeli,
li. Inoltre, qualora il capitale rimpatriato sia 1990
utilizzato per effettuare un aumento di capi-
tale, anche se verrà meno la riservatezza del-
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lo scudo, la società avrà qualche difesa nei
riguardi dell’attività di accertamento.
Si può dunque ritenere che l’operazione di
aumento di capitale sia una buona tattica
per ridure ulteriormente il costo dello scudo
fiscale.
Conclusioni
Il governo ha decretato il citato provvedi-
mento definito anticrisi cosı̀ da incentivare
l’investimento da parte dei soci nell’attività
svolta dalla propria impresa. Tale provvedi-
mento ha l’obiettivo di aiutare gli imprendi-
tori in un momento difficile, in cui la scelta
di ricapitalizzare l’impresa risulta tuttaltro
che scontato ma vantaggioso per l’economia
nazionale. Tale investimento dei soci, effet-
tuato attraverso l’aumento reale del capitale
sociale, pemette di beneficiare di vantaggi
fiscali in ordine alla stessa ricapitalizzazione
e al possibile conseguente utilizzo dei fondi
investiti. Le imprese potranno sfruttare que-
sta opportunità per ridurre la propria espo-
sizione debitoria e riequilibrare la situazione
finanziaria o potranno beneficiare di vantag-
gi fiscali su più fronti cosı̀ da migliorare la
redditività dell’impresa in termini di ROE,
attraverso nuovi investimenti. Un caso di at-
tuali tà è relativo all’aumento di capitale av-
venuto attraverso l’utilizzo di capitali scuda-
ti. In questo caso il costo relativo al rimpa-
trio delle somme sarà sostanzialmente com-
pensato dal vantaggio derivante all’art. 5 del
decreto. Il modello di simulazione proposto
consente di valutare i vari livelli di risultato
raggiunto (misurato come incremento del
Roe, come incremento di valore dell’azienda,
come risparmio fiscale complessivo) al varia-
re dell’ordine di scala dell’operazione di au-
mento di capitale in progettazione.
Riferimenti bibliografici
Giulio Tagliavini, I percorsi dell’analisi finan-
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