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V O L I N E

Il Fascismo Rosso
TRADUZIONE D AL FRANCSE
A CURA DI
F | '

T R O

P E R R U A

rcl.in
PROPRIO
, -Ravenna- 3

responsabile

! ,4$5hJWB Ul

Noi ci troviamo legati un sistema in cui le ore


della nostra vita sono modellate e contate da uomini
che hanno concentrato il potere nel denaro.
Siamo mandati a scuola, siamo mandati a lavorare.
Taclamo.
Nei nostri compromessi ha origine il potere dei
padroni. Ci stato insegnato che la nostra
sopravvivenza dipende dal nostro silenzio.
Una parte di noi stassi rimane refrattaria.
Le menzogne dell'autorit marciscono ai nostri piedi.
' Il denaro non cibo, non i vestire, non d riparo.
Esiste la fame, esiste il bisogno.
Ed esiste la capacit umana di agire assieme.
Lo sciopero un atto di creazione sociale.
L'occupazione di una fabbrica sbriciola la piramide
della dominazione del sistema monetario e libera lo
spazio per la creazione della giustizia sociale, la
creazione di un sistema di produzione autogestita.

Uno alla rolla ci imprigionano


tulli, i veri rivoluzionari non poti ono go
dere la libert, in Rullio. La libert 41
itampa e quella di parola tono toppreue;
dunque nelianti d iftre n ta fr a Stalin i
Mueeolini

I politici professionali e Io Stato, senza nem


meno pi pudore, negano alle elezioni amministra
tive di ggi, fin dalla loro impostazione, gli scopi
stessi per cui in teoria proclamano di averle indette.
Sono condotte con gli stessi grandi mezzi,, cor
ruttori delle elezioni per il Parlamento. Son gover
nate dal principio alla fine da capi lontani, che da
Roma decidono ci che si deve fare a Napoli o a
Torino o a Trapani. un mastodontico gioco di
opposizini e combinazioni di potere, in cui i pi
furbi barano sfacciatamente, in una disgustosa corsa
alla cuccagna che riserva al popolo solo speranze,
illusioni qua e l qualche pacco di pasta.
Vincer chi ha avuto pi danaro, pi propa
gandisti, pi manifesti, pi favori concreti da distri
buire. Come si pu ancora credere che nasca qual
che cosa di buono da nn simile immondezzaio?
Restino al potere i padroni di oggi, od altri
li surroghino, non vi sar mai nulla da sperare per
il popolo, se non un mutamento di catene.

oratorio d iappoggio a scio p eri


uno spettacolo per la strada
creazione collettiva del Uving Theeter
I

CORTEO
A) l'oppressione del lavoro forzato
B) la meccanizzazione/disumanizzazione del lavoro

uno spettacolo per la strada


creazione collettiva del Uving Theater
I

CORTEO
A) l'oppressione del lavoro forzato
B) la meccanizzazione del lavoro salariato
C) la lotta per liberare il lavoro

II BARRICATE
A) una barricata di licenziati
B) una barricata di lavoratori
C) una barricata di occupanti
D) una barricata della gente che richiede di sostenere questa lotta
Il Uving Theater un gruppo di gente che vive e lavora insieme come
collettivo.
Siamo anarchici e pacifitti.
Per anarchismo, intendiamo una complessa forma di organizzazione
sociale in cui tutti i bisogni umani si realizzano in una rete
interdipendente di associazioni cooperative create intorno ai posto di
lavoro e alla comunit.
Per pacifismo, intendiamo II credere nella possibilit di un mondo
senza violenza e che un tale mondo pu essere creato soltanto come
una lotta non-violenta.

IL

FASCISMO

ROSSO

Allorquando, dodici anni or sono, (1) il movimento di Musso


lini - il fascismo italiano - ottenne la sua vittoria, si pensava, ge
neralmente, che questo fosse soltanto un episodio locale, passeg
gero, senza domani.
Poi, non solo il " fascismo si consolid in Italia, ma, mo
vimenti analoghi si svilupparono e prevalsero in parecchi paesi.
In certi altri, il fascismo ", sotto tale o tal'altro aspetto, forma
una corrente didee minacciosa. Il termine stesso, puramente na
zionale allinizip, divenuto generale, internazionale.
Questo stato di cose ci impone la seguente conclusione: il
movimento chiamato "fascista" deve avere delle basi storiche
concrete, profonde e vaste ? Nel caso contrario non sarebbe quel
che .
Quali saranno dunque queste basi? Quali saranno le ragioni
principali della nascita e, sopratutto, del successo del fascismo?
Da parte mia, ne concepisco TRE, che considero, nel loro
insieme, come ragioni fondamentali del suo trionfo.
P Ragione economica. Essa abbastanza chiara e general
mente ben compresa. Eccola, in poche parole : Il capitalismo
privato (la cui base economica la libera concorrenza degli appe(1) l'opuscolo stato scritto nel 1934.

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(iti per il massimo dei profitti e la cui espressione politica la
democrazia borghese) in piena decomposizione, in pieno falli
mento. Violentemente attaccato da tutti i suoi nemici, sempre pi
numerosi, cade nel fango, nel delitto, neirimpotenza.
Le guerre, la crisi, la folla dei disoccupati, la miseria delle
masse, di fronte all'abbondanza fantastica delle ricchezze materiali
ed alla possibilit illimitata di aumet tarle ancora, dimostrano l'im
potenza de! capitalismo privato a risolvere i problemi economici
dellepoca.
In modo sempre pi generale si oggi coscienti della sua
agonia, della sua morte imminente. Allora, istintivamente o con
sapevolmente si pensa di sostituirgli un capitalismo nuovo modello
nella speranza che questultimo potr " salvare il mondo ", Si pen
sa - una volta ancora nella storia umana - all'alta missione di
uno Stato forte, potentissimo, a base dittatoriale. Si pensa ad uri
capitalismo di stato, diretto da una dittatura al disopra deglin
teressi privati ". Cotle il nuovo orientamento del capitalismo,
che alimenta il movimento fascista economicamente.
2* Ragione sociale. Essa altrettanto chiara e, generalmente,
ben compresa, il fallimento del capitalismo privato, con tutte le
sue spaventose conseguenze, crea una situazione nettamente rivo
luzionaria. Le masse, sempre pi scontente, si agitano. Le correnti
rivoluzionarie guadagnano terreno. I lavoratori organizzati si pre
parano, sempre pi attivamente, per combattere il sistema che li
opprime profitto di bande di malfattori.
La classe operaia, liberamente e combattivamente organizzata
(politicamente, sindacalmente, ideologicamente) diventa sempre pi
molesta, sempre pi minacciosa per le classi possidenti.
Queste ultime, si rendono conto della loro precaria situazione.
Hanno paura. Allora, istintivamente o scientemente, cercano la
salvezza. Si sforzano di mantenere ad ogni costo la loro situazio
ne privilegiata, basata sullo sfruttamento delle classi lavoratrici.
E sopratutto necessario che quest'ultime rimangano un gregge
sfruttato, salariato, tenuto a bada dai padroni.
Se impossibile mantenere lattuale sistema di sfruttamento,

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occorrer mutarlo (cosa non molto difficile), a condizione che la
sostanza rimanga. I padroni di oggi potranno rimanere tali se ac
cetteranno di diventare membri di un vasto apparato dirigente,
economico, sociale e politico, essenzialmente statale.
Dunque, per realizzare questa nuova struttura sociale, bisogna
disporre, prima di tutto, di uno Stato onnipotente, diretto da un
uomo forte, un uomo di polso, un dittatore, un Mussolini, un
Hitler I Questo il nuovo orientamento del capitalismo che ali
menta il fascismo socialmente.
Se il fascismo non avesse che queste due basi : base econo
mica e base sociale, non avrebbe mai acquisito la potenza che
oggi constatiamo.
Senza alcun dubbio, le masse lavoratrici organizzate, gli avreb
bero rapidamente e definitivamente sbarrato la strada. Infatti, i
mezzi con i quali la classe lavoratrice lotta, in genere, contro il
capitalismo, rimarrebero validi, salvo qualche cambiamento di det
taglio, per lottare efficacemente contro la reazione, e il fascismo.
E non sarebbe che la continuazione della grande lotta storica dei
lavoratori contro i loro sfruttatori.
Quante volte gi, nel corso della storia, il nemico cambi
metodo, volto ed arma! Questo non impediva affatto ai lavoratori
di continuare la loro lotta, senza perdere lequilibrio e h sicurezza
e senza lasciarsi smontare dalle manovre e dai valtafaccia del
l'avversario.
Ordunque, ecco ci che importante. Il fascismo.
Il fascismo, pur essendo considerato come una nuova manovra
(difensiva ed offensiva) del capitalismo, riport, dappertutto dove
si era messo seriamente all'opera, un tal successo - abbagliante,
straordinario, fantastico - che la lotta della classe lavoratrice di
vent di colpo e ovunque, - in Italia come in Germania, in Ger
mania come in Austria, in Austria come in altri paesi, - non sol
tanto difficile, ma assolutamente inefficace ed imponente.
Non soltanto la democrazia liberale borghese non seppe di
fendersi, ma anche il socialismo, il comunismo (bolscevico), il mo
vimento sindacale, ecc., si dimostrarono assolutamente impotenti

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nel combattere efficacemente il capitalismo agli estremi intento a
manovrarsi per salvarsi.
Ma non soltanto tutte queste forze non poterono opporre una
resistenza vittoriosa al capitalismo, riorganizzando i loro ranghi
scomposti; ma fu quest'ultimo che, rapidamente, si raggrupp e
schiacci tutti i suoi nemici.
Inefficacia del socialismo, che era cosi forte fn Germania,
Austria ed Italia. Inefficacia del comuniSmo ", molto forte, esso
pure, sopratutto in Germania. Inefficacia degli organismi sindacali.
Come spiegare ci?
Il problema, gi abbastanza complicato, lo diventa ancor pi
se si pensa all'attuale situazione nell' U. R. S. S. Come si sa,
fu il comuniSmo autoritario e statolatra, (il bolscevismo) che vi
riport una vittoria completa ed assai facile al tempo degli avve
nimenti del 1917. Fatto sta che oggi, circa 17 anni dopo quella
vittoria, non soltanto il comuniSmo si dimostra imponente a resi
stere a! fascismo negli altri paesi, ma, persino per ci che con
cerne il regime in U.R.S.S., si qualifica quest'ultimo, sempre pi
fsequentemente e sempre pi scientemente, " fascismo rosso ",
Si paragona Stalin a Mussolini. Si constata in questo paese
lo sfruttamento feroce delle masse lavoratrici da parte dellapparato
dirigente, comprendente un milione di privileggiati che s'appoggia
no, come ovunque altrove, su di una forza militare e poliziesca.
Vi si constata lassenza dogni libert. Vi si constatano delle per
secuzioni arbitrarie e spietate.
Ma, ci che importante, che queste constatazioni o questi
apprezzamenti, non emanano da ambienti borghesi, bens) sopra
tutto dai ranghi rivoluzionari: socialisti, sindacalisti, anarchici e
persino dai ranghi dellopposizione comunista (trotzkista) che, per
questa ragione, riprende la lotta emancipatrice " e forma la IV
Internazionale.
Tutti questi fatti sono estremamente sconcertanti.
Ci conducono fatalmente a questa conclusione: (che sembra
paradossale) che persino nelPU.R.S.S., bench sotto diverse appa
renze, il fascismo che domina; che un nuovo capitalismo (ca-

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pitalismo di Stato diretto da un uomo di polso, un dittatore, uno
Stalin!) ad installarvi!.
Come spiegare tutto ci ?
Vi sarebbe dunque, ancora un elemento, ancora una base, an
cora una ragione d'essere che darebbe al fascismo una forza tutf affatto particolare?
lo rispondo: SI. E' la terza ragione: precisamente quella che
mi rimane da esaminare. La considero come la pi importante e,
nello stesso tempo, la pi co nplicata e la meno compresa. Ciono
nostante, essa che ci spiega tutto.
3* Ragione psicologica (o ideologica). La ragione fondamentale
dei successi fascisti e dell'inefficacia delle forze emancipatrici fc, a
mio avviso, l'idea nefasta della dittatura. E dir di pi. Esiste
unidea diffusa a tal punto, che diventata quasi un assioma. Mi
lioni e milioni d'uomini si stupirebbero ancor oggi, se la si met
tesse in dubbio. Ancor pi: un buon numero di anarchichi e
sindacalisti, essi pure; non la riterrebbero sospetta. Da parte mia,
la considero come fondamentalmente falsa. Ora, ogni idea falsa
accettata come giusta un gran danno per la causa alla quale
concerne. L'idea in questione questa :

Per guadagnare la lotta e conquistare la loro emancipazione,


le masse lavorotatrlci devono essere guidate, condotte da una
,,elite,\ da una minoranza " Istruita ", da uomini " coscienti e
superiori al livello di questa massa.
Che una tal teorica, - che, per me, non che un'espressione
addolcita dell'idea della dittatura, poich, infatti, essa toglie alle
masse ogni libert d azione e d'iniziativa -, che una tal teoria sia
preconizzata da degli sfruttatori, nulla di sorprendente.
(Per essere sfruttate, le masse debbono essere condotte e sot
tomesse come un gregge).
Ma che una tal] idea si sia ancorata nello spirito di coloro
che si pretendono emancipatori e rivoluzionari, uno dei fenomeni
pi strani della storia. Poich - questo mi pare evidente, - per
non essere pi sfruttate. Le masse non debbono pi essere gallate.
Al contrario: ie masse lavoratrici giungeranno a sbarazzarsi

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di ogni sfruttamento solamente quando avranno trovato il mezzo di
sbarazzarsi dogni tutela, d'agire da s stessi, di propria iniziativa,
per i loro propri interessi, con laiuto e in seno dei loro propri
organismi di classe : sindacati, cooperative, ere. federati fra di loro.
L'idea della dittatura - brutale o addolcita - essendo uni
versalmente diffusa e adottata, prepara la via alla psicologia, all'i
deologia e alle azioni fasciste
Questa psicologia penetra, avvelena e decompone tutto il mo
vimento operaio e lavvia verso una strada pericolosa,.
Se la dittatura giudicata necessaria per condurre la lotta
emancipatrice delle classi diventa, in realt, lotta delle dittature
tra di loro.
In complesso si tratta in questa lotta, di sapere chi conser
ver o guadagner il dominio sulle masse. L'esito della ltta di
pende allora da ogni specie di circostanze, di carattere piuttosto
accessorio. La lotta non va in profondit, rimane superficiale Qui
il dittatore X, l il dittatore Y o Z che prevale. L'uno o laltro
possono mettere in mostra ideali molto differenti, persino opposti.
Ci non vuol dire che, invece di una libera e vasta attivit delle
folle stesse, non sia sempre ii vincitore che guida le masse, for
zate a seguirlo, pena una repressione terribile. evidente che
una tale prospettiva non pu aver nulla di comune con ia reale
emancipazione delle masse lavoratrici.
Lidea della dittatura, delllite dirigente, conduce fatalmente
alla formazione di partiti politici: Organismi che creano e sosten
gono ii futuro dittatore. Infine, tale o talaltro partito prevale sugli
altri. Ecco allora installata la sua dittatura. Qualsiasi essa, sia, crea
rapidamente delie situazioni e, alla fine degii strati di popolazione
privilegiati.
Essa sottomette le masse alla sua volont, le opprime, le sfrutta
e, in ultimo, diviene fatalmente fascista.
***
Inoltre, io concepisco il fascismo in una maniera molto vasta.

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Secondo me, ogni corrente d'idee che ammette la dittatura - aperta
0 velata, "destra" o sinistra, - in fondo, obbiettivamente ed
essenzialmente, fascltsa. Secondo me, il fascismo. sopratutto
lidea di guidare te masse per orer di una minoranza di un
partito politico, di un dittatore., il fascismo, dal punto di vista
psicologico ed ideologico, l'idea della dittatura.
Sin tanto che questa idea emessa, propagata, applicata dalle
classi possidenti, lo st comprende. Ma quand) la stessa idi a ac
colta e messa in pratica da parie di ideologi della classe lavoratrice
come mezzo atto alia sua emancipazione, si deve considerare questo
fatto come unabberrazione funesta, come u.ia buffonata cieca e
stupida, come una deviazione pericolosa. Poich, essendo essenzial
mente fascista, questi idea applicata, conduce fatalmente, ad una
organizzazione sociale fondamentalmente fascista.
Quesi verit stata giustamente dimostrata - senza possi
bile contestazione - dati"*esperienza russa. Lidea della dittatura
come mezzo d emancipazione della classe operaia vi stata prati
camente applicata. Ebbene! la sua applicazione produsse fatalmen
te l'effetto, che diventa oggi sempre pi chiaro t che, ben presto,
1 pi ignoranti, i pi ciechi, i pi ostinati, saranno obbligati a
constatare : la rivoluzione trionfante, invece di portare a ll emanci
pazione della classe opera a, conduce in effetti, ed a dispetto di
tutte le teorie degli emancipatori - dittatori, alla schiavit ed allo
sfruttamento i pi completi e i pi terribili, di questa classe ope
raia, da parte di una classe dirigente privilegiata.
Questa la terza e principale ragione delia particolare poten
za del fascismo.
Esso alimentato, sopratutto, dall 'ideologia fondamentalmente
fascista - inconsciamente fascista - di una moltitudine di gente
che rimarrebbe, per la prima, stuoifa ed indignata se la si accu
sasse di fascismo. Questa ideologia, diffusa dappertutto, persino ti a
gli emancipatori e i lavoratori slessi, avvelena il movimento
operato, lo rammollisce lo decompone. E\s? sc'ft.ca la vera attivit
delle masse e riduce a nulla
o piufLsto al risultato fascista le loro lotte e persino le loro vittorie.

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Ecco perch - ohim 1 - Petrini ha ragione. "Nessuna diffe
renza fra Stalin e M ussolini,. Ed ecco anche perch il " faseimo
rosso non affatto una trovata, ma lespressione esatta di una
ben triste realt.
Cionondimeno esiste una consolazione. Le masse si istruiscono
sopratutto attraverso l'esperienza vissuta, ben palpabile. Questa
esperienza l. l tutti i giorni, su una sesta parte del globo.
1 suoi veri risultati cominciano ad essere conosciuti sempre
pi ampiamente, con sempre pi precisione. Bisogna sperare che
le masse lavoratrici di tutti i paesi sapranno trarne, in tempo op
portuno, la lezione indispensabile per il successo delle loro lotte
future.
La realizzazione di questa speranza, dipende molto dalla con
dotta di tutti coloro che hanno gi compreso. loro dovere di
dcperarsi, con la maggiore energia possibile, per far comprendere
alle masse lavoratrici il vero senso negativo dellesperienza russaNoi, gli anarchici, noi che abbiamo compreso, dobbiamo am
plificare, intensificare, precisare la nostra propaganda, sopratutto
tenendo conto di questa esperienza.
Se compiamo il nostro dovere, se aiutiamo le masse a com
prenderla in tempo opportuno, allora " il fascismo rosso " delI U. R. S. S. avr conseguito, storicamente parlando, una funzione
utile: quella di aver ucciso, applicandola, lidea della dittatura.

***

Nel dominio delle lotte emancipatrici, noi opponiamo all'idea


delia dittatura, quella dell'assenza di ogni ombra di dittatura:
quella della libert intera delle masse lavoratrici nella loro vasta
azione rivoluzionaria e sociale ; libert dagire in seno e in mezzo
alle loro organizzazioni federate, infinitamente varie, viventi, attive
e creatrici.
Noi crediamo che il profondo senso storicoldella nostra epoca

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, appunto, la lotta decisiva tra queste due opposte idee: quella
della dittatura e quella della libert.
Qual la vera leva dell'emancipazione sociale: la dittatura
o la libert ?
Questo , secondo noi, il vero problema del nostro tempo.
L'Idea della dittatura (il fascismo rosso, il bolscevismo) contro
ldea della libert (libert reale e completa poich, natuialmeute,
noi non parliamo certamente della libert formale e ingannatrice
della democrazia borghese): tale II grande duello storico che
s'ingaggia.
Lottano gi ai nostri giorni, le masse lavoratrici, per la loro
libert a'azicne, urico chbietlivo degno di sicrifizi, poich i
solo che le salver? No, non ancora. Oggi esse lottano spratutto
per il "socialismo" di Stato o per il bolscevismo
Inconsciamente, lottano dunque per una nuova variet di
fascismo.
Allora, che si deve fare?
Abbiamo detto, per ora, che il vero senso storico della nostra
epoca lotta tra il principio della dittatura e quello della libert.
Ci significa che durante il corso degli avvenimenti storici con
creti palpabili, le masse apprenderanno, mediante l'esperienza vis
suta, la vacuit completa di lottare contro una minoranza dirigente
a favore di un'altra, contro una " lite " per un'altra, contro una
dittatura per un'altra.
Sperimentalmente, le. masse giungeranno a questa conclusione
che tutte le minoranze dirigenti, tutte le dittature, tutte le autorit
politiche, tutte le lites, tutti i pattiti e tutti gli Stati si valgono
e non valgono nulla per le classi lavoratrici.
Il cammino verso queste esperienze, gi avviato.
Non che, al fondo di questo sentiero che le masse com
prenderanno contro chi, come e per quale obbiettivo occorre lottare.
Ma, - ed ci che cinteressa, - la sola esperienza materiale
cieca, non sufficiente.
Essa pu essere troppo lunga, troppo spossante; pu essere

insufficientemente chiara e, pertanto, rimanere troppo a lungo


malcompresa o persino incompresa.
In breve, da sola, essa potrebbbe non riuscire (o piuttosto
non ancora riuscire quella volti, dimodoch tutto si dovrebbe ri
cominciare).
Affinch questa esperienza, penosa e costosa, sia, per quanto
possibile, abbreviata ; afFinch essa sia ben compresa e messa a
profitto in tempo opportuno, bisogna ch'essa venga chiarita, spie
gata, da un'intensa propaganda dell'idea della libert ed anche da
un'attivit educativa esemplare, in questo caso, di tutti coloro che
hanno compreso e che ne sono capaci.
Il fascismo forte sopratutto perch, troppo sovente, si na
sconde furtivamente nei nostri propri spiriti e nei nostri cuori,
perch si insinua anche nell'interno stesso degli organismi della
lotta emancipatrice.
II fascismo forte perch il 90 */ degli uomini si trascinano
dietro ancora la vecchia psicologia fascita, psicologia inadatta per
lasciar edificare la nuova, la vera, la libera societ umana.
Lesperienza storica finir con lo scuotere questa psicologia.
Ma, da sola, questa esperienza non sar sufficiente per estirparla
abbastanza presto, per sempre, e sepratutto per rimpiazzarla con
una psicologia nuova.
Accanto all'esperienza oggettiva, occorrono del grandi e perse
veranti sforzi soggettivi, individuali.
Sbarazzarci noi stessi di tutte le traccie delia nefasta psicolo
gia fascista, radicata ovunque gi da secoli ; cercare - ardente
mente ed attivamente - una nuova psicologia, una nuova idea,
un nuovo schema sociale come base della nuova societ ; mesco
larci alle masse lavoratrici ovunque sia possibile; portar loro;
con l'ultimo ardore e l'ultima energia, questa nuova idea, idea
della vera libert, della nuova base sociale; partecipare all'educa
zione delle masse - educazione attraverso l'esperienza storica agendo, nel senso stesso di queste masse e delle loro organizza
zioni, nel senso della libert: questo' il vero, l'unico mezzo per
lottare contro il fascismo d'ogni colore; tale il compito, duro
ma fecondo, che incombe a tulli coloro che hanno compreso.

Dello tetto autore


" L R IV O L U Z IO N E SCONOSCIUTA,,
Edizione R. L. - Catella Rottale 3 4 8
Napoli

La democrazia dice al popolo:


il potere nelle tue mani.
i.'

'

: [

Ma subito glielo ritoglie con


le elezioni, passandolo ai politicanti.
Occorre stringere nel pugno il
potere che in noi, non cederlo a
nessuno.
Occorre usare noi stessi il no
I

stro potere.

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