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SVELATA
PREPARAZIONE
ALL'INTELLIGENZ
A DI TUTTE
LE...
Francesco Perez
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igitized
by
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LA
BEATRICE SVELATA
Pi|?riiia, vcl
inlerius requirendo.
Aie de cir.
Dei
1.
20, r. 21.
L'Autore
si
riserba dilli
drilli di
><
1<
LA
BEATRICE SVELATA
all' intelligenza di
tutte le opere
PALERMO
STABILIMENTO TIPOGRAFICO -W FRANO. LAO
Salila Crociferi n. 86.
1865.
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FIRENZE
L'AUTORE
>
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te,
Sciolgo cosi,
come
posso,
darti
in te
tetto materno.
citt,
sotto
Si-
accoglienze
appena sperare
mia nativa
figli
civile,
po-
la scure di
mano
al
carne-
a chiunque,
stringersi in bel
nodo d'interessi
e d'affetti la in-
mano
callita
te,
libro
le
il
te sola,
pagine meno
Grande
infelici;
a Colui
quanti
durammo indomati
Palermo
gennaio 1865.
Francesco Fcrex
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CAPITOLO PRIMO.
La
il
sistema dantesco.
gi paja a molti
come
di Dante, e
soverchio
il
nu-
opinione pre-
la
fra' tanti
sia
per
la et
nome. Tutto
ci
non ignoro
la
ma non
di nuovi e importanti
per questo so
possibilit
la
necessit
T Alighieri.
Chi non
li
ignorare la insufficienza de' metodi con cui fu comentato sinoggi, e della quale appresso dir,
un
la
ma
disconosce
Studiando
contemplare
le
sivi
secondo
genio come a
de' tempi
civilt.
le
si
uno ed
inal-
si
potrebbe
1
le
LA BEATRICE SVELATA
2
differenze e
modo
attuare
che, a
consistere in al-
sviluppare
quando
sorgono a spingere
E, veramente,
critica de'
non
apprendere
di
umanit per
la
chi
si
nuove e
vie
provasse a disegnare
un tempo
la storia
d nostri.
intentate.
la storia della
La
del
modi
,
Verrebbe seguitando ad
come
ugualmente
stotile servisse
vari
hanno compreso
civilt dalle
sola indagine
minimo esempio
li
epoche prime
a'
lo stesso
de Anima di Ari-
di testo al
pi crasso mate-
al
realismo
un
basterebbe
solo testo,
parte di
mondo.
uno
fra'
pi
importanti fenomeni dello spirito umano; la regge propria e costante per cui prende
vanza
la civilt
la quale, in
moto,
si
dilata,
ed a-
si
CAPITOLO PRIMO
degna
anche
la
Divina Commedia, e
le
Opere che
civilt,
materia
luogo a maravigliare se
le
furono
ma lampia
ma;
costituiscono,
il
gli
che
di
da
lo
copre
la ispirazione del
genio.
ne rese molteplice
siasi altro
la intelligenza
capolavoro
la novit di
ri,
Or
rati
cotesto tramutar di valore, onde vecchi e dispaelementi riescono nuovi od armonizzanti, per sola
veramente pu
dirsi
LA BEATRICE
i
glio cui
VCL ATA
Per esso
forti intelletti.
Io
opinioni, tendenze,
le
Poema
al
la
modo
medesimo testo il quale, preso a spezzoni, e valutato a' comuni criteri, rende ben altro significato di
del
pi opposte sentenze.
Non
onde
pi caldi ne-
dove o celebrava
la
invocarono
sovrano poeta
il
per-
lamentava
le
usur-
comune.
scuola, o. dell'uso
N per
Romana, quando
lo
udivan cantare di
Sede di Pietro,
lo
romana repub-
di reverenza dovuta
di
mevano
possibile a chi
non sapeva
papato assu-
elevarsi alla
idea-madre cui
erano coordinate.
quando
ne'
tempi
mo-
CAPITOLO PRIMO
la rettorica
apostasia
dove, a schivare
la
stava comprendere nella sua vastit quel sincretismod anpel quale fede e ragione
tesco,
impero e repubblica
per
per
le scuole,
le sette,
comune.
e per l'uso
criteri,
il
pro-
il
pre-
torit
flagellare
col
privilegi venduti e
disciplina,
me
dei
vizi
mendaci, o
il
tralignare della
il
libero esa-
velazione
medesima
per intender
immanenza
la
della ri-
supremo concetto
che ne dipendono
istituzioni e fatti
uno
e distano
cui le
pone
Questi, e
il
i
si
confondono
in
me-
desimo
testo, e in
quello,
ripeterlo,
che impreteribile
ef-
le
manca
il
criterio della
LA BEATRICE SVELATA
idea-madre che
coordina tutte e
le
innalzarsi a questa
l'
secoli
n emancipare
il
le
affatica
si
informa. N, senza
la critica
da pi che cinque
vederlo in tutta
ristretti, e
Ma
il
Le vicende
logiche
politiche
secolo lo educ;
mente;
l'analisi
filosofiche
estetiche
nelle quali
il
il
completa e parallela
minori sue
(Jellc
fcio,
Divina
Commedia
sempre
in-
supremo con
cui ridiscendero
le
idee
parziali.
Ma
setta
ed anche qui
,
le
preoccupazioni di scuola e di
funesta
cittadino
influenza
si
perch
dove
volle ostinatamente
moderni
in quella
il
esercitarono
la vita del
attingere dal
pi virile
romanzo
XIX; dove
la
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CAPITOLO PRIMO
rivilt del secolo ch'ei riassunse e
la
innov; dove
vi-
gliali
il
Primo
il
ma
Accenn poco,
mento
stica,
come
eruditi della et
gli
non
la via.
tutti
sociale e politico
l'intima relazione
Commedia
non un passo pi
in l
ma degno
una
sono
comento
Il
al
di
Poema.
s'
preoccu-
del poeta,
stati
la
la vita
unit logica
Iati,
centi
le
tratti iso-
terzo, allegorico,
il
rannoda
Non
Commedia.
e in esso primeggia fra' pi re-
al
Rossetti.
il
Poema.
il
cio che,
una erudizione
LA BEATRICE SVELATA
come un
muratore
o un Voltaire
scolastica, e
smo
libero-
non maraviglia
Commedia
passo e la
1
come un
francese,
le
se frantcndesse a ogni
Opere minori, e ne
gergo e
il
falsasse
misteri di
riti
quando
di luce che, a
quando,
gli
accadde di spar-
la
resultati ottenutine
todo di cercare
giunge
le
opere
la
dell'
movendo
Alighieri
dalla certezza
e V unico
in
qua
Non appena
de'
pi vecchi comentatori,
altro,
teologia officiale,
cessato
sotto
il
un
la
sillogismi della
moggio
lampada
pastoje
si
non hanno
risolutamente negando
nelle
la
Opere minori, e
altri
simboli nella
Commedia
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CAPITOLO PRIMO
I
linguisti,
concetti
di quelle
quanto
il
lighieri
anatomico
coltello
alle
il
testo
decla-
temon
dove fu posta
concordi
ticarsi a
Vita
pu
luce che
la
figura l
solo in questo
fantastici, e
peggio,
Nuova
in ispecie.
Teo-
del Portinari e la
levarono un grido
l'affa-
e nella
il
Commoviamo
ci
gnato dolore ch'ei seppe scoprire nelle arguzie rabiniche con che
1'
Alighieri narra
dimostra Corn
colo,
e comenta
il
passaggio
elia fosse
il
Gran peccato invero, e proprio da barbari, non senprofonda passione d'amore che spira da coteste
tire la
Gemma
il
marito
guzie,
non mirasse
amori
alla
ingenua storia
Simone
de?
Bardi
ma
con-
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LA BEATRICE SVELATA
non sar per questo men vero, che chiunque ha
studiato sulle opere dell'Alighieri, non col preconcetto
10
cetti
strumento di
tendere
mire
che
le dottrine
rannoda;
ma
informano, e
le
nesso che
il
chi,
le
senza
il
pro-
dell'Alighieri,
che
senza
moderna
vanti che la
no avesse deciferato
filologia
la
lingua.
Narra
il
Boccaccio di
quali
lagevole a
modo,
mata cruna
un
sua
cato,
intendevano a questo
cio:
soma,
ma-
ad un cam-
d'ago,
il
v'entrava.
vi
poteva
scari-
come
ma provocavano
a grandi risa
fedeli.
in fine. Malli.
XIX, 24.
difficolt
2
somma; ed
ripetula nei
Talmud.
Digitized by
CAPITOLO PRIMO
Or
io veramente
nacciata a quanti
l'Alighieri
non so
supponghiamo
e quella che
li
si
la
Ad
bia la sclta.
badarci,
non
modo
ogni
vogliano
critici positivi
foss'altro
invenzione
la
del metodo.
come
rica male,
gi dissi
di vecchia data; ed
ebbe
poema. Onde
gli
ridevalo:
il
ma
se quell'autore
le
legorico
siffatto
pianissimo
d' altrui
ma pur
metodi, e
alla
sua volont
le
dottrine del
medio evo:
ma
dar segno
soggetto
fatto,
far voglia,
Prima pertanto
l'indole,
aver
la
a'
di accingermi a investigare,
come vuole
dominante e coor-
LA BEATRICE SVELATA
12
dinatrice di tutto
dagini
il
mi riescono
Quali
le origini
la
Le
sotto
opere
dell' Alighieri
furono
o no. concepite
forma allegorica?
I tre
tali
quesiti.
Digitized by
CAPITOLO SECONDO.
Due modi
di concepire
alla
Cotale
mentre d
gli
inizio e
le arti
inizio e
espres-
distinti
ma
due
sive.
E come
forme logiche,
di esprimere
a'
due forme
due modi
filologiche corrispondono,
as-
e la diflerenziante, che
dicesi propria.
due forme
sarebbe disconoscere
la
men
un
compenetrano e
s'influiscono,
estrinseca.
Ma non
per
que-
Chiamo qui c
mente son
Io trover nel
il
perche,
Digitized by
LA BEATRICE SVELATA
pu l'uno prevalere sull'altro,
14
eselusivo,
ipotesi
la
,
civilt.
assimi-
la facolt sintetica
il
delle
la
mente
la difle-
fe-
su tutte
un egoismo
Senonch
scettico e dissociante.
la
non con-
civilt, lingua,
ne, poesia,
in-
religio-
umano pen-
siero.
la
si
duta
ma
civilt
ed
altres
romana aveva
di s trasmesso alla
civilt
la
sca-
nuova,
mente
le
esporre breve-
Digitized by
15
CAPITOLO SECONDO
tifcio estetico,
mire della
lette-
il
XIV;
come
si
modo
venne a quella
si
alla
quanto
facile,
un periodo
cima
in
un Dante.
senza stu-
co' pe-
La
o rompere.
di fazion clericale
dere
il
si
falso
un
interesse
alla
greco-romana
l'
le
indole speciale,
Hanno
come
nome
E pure
inavvertibili
i
mondo morale
assume apparenza e
ad occhio volgare
che
perficiali concetti,
e scoprire
le leggi
si
posson cogliere
desumere
non su-
che governano
la
LA BEATRICE SVELATA
16
Sin da quando
italica e
greca
il
pi
mon-
ingegni del
eletti
e della Socratica
mal potendo pi
reggere
il
politeismo
bisogno di ac-
il
alla
dottrina
monoteistica.
re,
ria e
Da
ci
la
progres-
merc cui fu
fatto
la
suppor-
naturale e morale.
Siffatta
le riposte verit
1
filosofi
paganesimo, Luciano
Dacch
dacch la
rispetto al
il
po-
Voltaire del
fa dire a
filosofia e le quistioni di
scendo tanto laggi, io debbo o starmi per necessit cogli orecchi turati,
o,
Eusebio
ad
Dialogo di Timone
il
lib.
IV
Spisi,
di
Praep. evang.
mal
vanno
XX
Misantropo.
c. 4.
croamalica.
Digitized by
CAPITOLO SBCONDO
Or questa tendenza
a dimostrare
17
come
miti gentili
filosofa, se ne'
due
s'impegn fra
nesimo.
Da un
lato
il
il
politeismo ed
cristia-
il
cui
1'
addebitava
la
polemica cristiana
portava
filo-
tendimenti
filosofici;
lotta
de Civ. Dei,
lib. Vili,
cap. 6.
<x
Cum fabulas suas, ut aliquo modo commendent, ad ncscio quas phisioloyias vcl Iheologias, interpretando referre
conentur. Agost. conlra Fauslum, lib. XII, c. 40.
S.
Paolo
[a' Col. 2, 8.
Maur.
3,
20. Id. de
Rom.
I,
21, 25.
cons. evng.
I,
Agostino
ediz.
c. 23,
ris quaerere,
f.
neoplatonici.
LA BEATRICE SVBLATA
18
che tutte
le
greco-romane credenze fossero fondate sopra un vasto sistema simbolico, ordito da recondita sapienza per adombrare le verit del monoteismo e della schietta morale,
difficilmente con
sofi,
la
chiave
a'
volgari.
non
essi fecero,
filosofi
cos
ma
S. Agostino, e
medio evo
ovunque
la
filo-
gato darne
che
accessibili al volgo;
pure astrazioni
diffusa;
vasi e gli
si
la stessa
il
frate
per
sapienti,
dero
al
volgo,
ma
o, tacendo,
li
ponessero
scritti
rami n
le
frutti die-
omisero, o
occul-
li
1
*
iUiconc
f
prima
lib. II. c.
Clemente
60. 61
ttogero
Alessandrino Strom.
lib. Vi.
pan
pas-
sim.
Digitized by
CAPITOLO SECONDO
19
Le
dendo
Fu
la
si
la principale
che
ma
tesco oggid,
civilt.
ca-
dettero,
barbariche
le invasioni
pi che
sai
si
rivela e
e sa leggervi, la transazione di
riassume
si
grotte-
s al
due forme
di
civilt,,
che
ma
invano.
che per
gli
classici,
gli autori
Onorio quasi
succedeva
sforzantisi di
uno sciame
trovarvi la
d'in-
sanzione
dell'arie del
medio evo
segu.
Cf.
il
Benedettini di Monreale.
LA RIGATRICE SVELATA
20
vo genere di rapsodi,
e frasi da tutti
Un nuo-
classici
e commettendoli con
indu-
stria
da mosaicisti
fatto
si
sin
mostrato come
versi
cetti dell'antico
libri
la esegsi
e le tradizioni giudaiche,
fatti
co-
virgiliani si potessero
pre-
Centonisti e
cristiana
operava sui
provarono a ripetere
si
1
su' poeti latini.
N furon
contenti finch
fatti
non una
cio:
delle cre-
e latini.
parer
il
secolo
XIV.
pri-
Filosofia
diretta e prestabilita
vollero trovare,
la
Legge e
nonch
la
fossero
cristiani,
leu. Hai.
t.
Tiraboschi
St.
10.
Digitized by
21
CAPITOLO SECONDO
storia
greco-romana, l'allusione o
nuovi tempi.
Primo
Virgilio
e di cui
pi antichi sacri
meno che
imagine prenun-
la
dalla Bib-
s.
sorte.
giunse a tale
il
volle
un
modo
esempio, nella et
adombrato l'Eden
dall'Olimpo,
primo
la
d'
caduta e
Adamo;
l'esilio di
in Cecrope,
quaggi; in Deucalionc
No
compagni a Ba-
donde
il
suo no-
liberato sull'arca;
suoi
Giacobbe che
me
Nemrot
Sodoma. Che pi
si
Enea e
giunse
,
e la
dell' Eritreo.
delISr
terra promesse,
pre pi di
tal
progressiva e
varia,
narne
le
prove.
22
LA BEATRICE SVELATA
gli altri,
un documento
rallelismo
Un
Teodulo
tal
scriveva
Althia (Verit);
lica,
un
primi due
della Filologia.
Verit e la Menzogna
la
Al-
sorella di
ugual simbolo u-
madre
pro-
pi non saprei
nella quale
ni,
Vescovo
X di
vengono a
seguendo
il
smo
imagini o
blici.
il
le
fatti
suo corso,
stamente
si
la
quale
il
sole sospende
il
denti, fra
espongono a vicenda
pi stretto parallelismo,
manife-
la
di-
tcsta Sidonio,
stino,
non
si
religiosi,
uomo
Non
dove, come
modo,
si
Ago-
che grandeggiasse
pregiasse di
la lira
era
ci at-
maneg-
d'Orazio e quella
23
CAPITOLO SBCONDO
Sidonio Apollinare, e tanti
tempo
sanno conciliare ad un
altri,
confondere
gli
pagana cultura,
a chiudere
suo
il
ghieri.
alle tradi-
siffattamente
civilt nella
opere del
ben poteva
dirsi!,
Girolamo molti
S.
conseguenze. Scrivendo
Di
tal
passo seguendo,
ultime
al
un giorno
verr a dire
si
si-
un
disceso
dal
Figlio
cielo.
si
dell'et
Or
Poeta
il
fa dire
d'oro,
giunger ad
af-
al Figliuolo
mia
alta potenza!
1
si-
dopo nove
se-
stema vigente
coli,
Purgatorio
fa dire
Quando
da Stazio a Virgilio:
dicesti sccol si rinnova,
Torna
E progenie discende
Per
te
Giustizia, e
poeta
quando
fui,
per te eristiano;
ad
:
avverare
l'altro
pre-
ragionevole credere
LA BBATMCB SVELATA
21
che
1
li
amore
Venere ad Amore:
movimento
di quel
Figlio,
sommo
Figlio,
pletamente perduto
e solo in essi
la
ammirare come
bellezze
estetiche
com-
classici,
i
pi
quando u-
il
'
vede
riammetta
mondo
i
al
rivolgentcsi a Dio;
quando
nella
psicologia e di morale:
telletto;
domata;
per approdare in
Italia,
della
suoi commilitoni,
infe-
quando queste
si
leggessero
classici,
Conv.
trutt. II,
cap. VI.
Digitized by
25
CAPITOLO SECONDO
pi osceni
il
il
apparente, di-
litterale e
ma
certo
venne
erroneo
le influenze
che
esercitando su tutte
espres-
le arti
Ma
dare risposta
al
opere
eoli,
d' arte
pu veramente
cio
politeismo
la
al
Frez-
la
la
il
tendenza
desiderio di
importanza del
ma non
sarebbe
bastato di
una
civilt
cadente e decrepita,
come
quella
al
decimoquinto.
LA BEATRICE SVBLATA
26
dagli stessi
principi
come
dottrina
ontologica
comune ugualmente a
parliamo, che
simbolica,
non
si
vedr sorgere
tutti
secoli
la necessit della
ed istituzioni
ma
di cui
forma
ed anche
soeiali.
CAPITOLO TERZO.
due mondi
manifesto
Di
l'altro
e sensibile;
il
primo, tipo
ideale e assoluto,
la ri-
intellettuale e in-
secondo.
il
siffatta
orme
ra volgare, sulle
dell'an-
in
ma
stianesimo, o sincretiche,
ed
od avverse.
La
filosofa
parlando della
intelligibile,
Platone opin
mondi, uno
disse vero
il
Strom.
che
ci
il
primo,
Agostino
quale abitasse
essere
la stessa
due
Veri-
per
gine dell'altro.
c. 12, ov'c
soggiunse
intelligibile, nel
t, e l'altro creato,
lib.
da rctlincarc
la citazione ch'ei
fa
del
lib.
XI
libro di
Clemente.
2
Contra Acad.
meo, e
nel
lib.
Ili, c.
17, n. 37.
Cf.
Fedone.
Digitized by
LA BEATRICE SVELATA
28
no:
Tu
nici, tradotti di
ma
Verbum,
cipio erat
erat
mi
in
provato, non
:
in prin-
Verbum
et
lessi
etc.
erat
Ci che
Materia;
ma
L'imagine di Dio
la
Materia, TEsempio.
cos scriveva
l'ra
Verbo anti-
il
il
riguardando
poco avanti
ai
le spe-
mondo
Dio crea-
mondo
Confo*,
Il
mondo
in-
intellettuale chia-
sen-
imagine
lib. Vili, e. 9,
Cf. Porfirio,
creava.
si
ed Amelio
in
Theo-
bro Xir,
c.
Tinia>us.
C{.
Didimo
in Eusebio op.
f0.
lib.
Tu cuncta
cherrimm ipse mundum mente
formans.
3
De opif. mundi
cit.
li-
IH, carm. 9.
pulchrum pul-
De monarch.
lib.
I.
Digitized by
CAPITOLO TERZO
Quando
odi questo
e corruttibile
ma
terreno,
2tt
nome Adamo
intendi
il
terreno
frapposto
fra'
ignoto
smo,
il
sistema di riguardare
sica e
a'
dotti pi antichi.
alle discipline
al
magi-
not come
la
quasi
il
gl'Italici prischi,
tutti
nell'
quando afferm
rilevato
fato e fatto
:
significato perch
il
augurale
principio
che
referunt (Tusci), in
de Legis
allea.
suWAdamo primo ed
miriadi dei mondi.
avvengono,
ma avvengono
omnia ad Deum
ea sunt opinione tamquam, non quia
Id.
tra
non hanno
Vico opportunamente
nome
fatto, e la
pur Seneca
ed aruspica
Cf. la
a nani,
cujn
Adam
iste
primus, qui
est
Adam primus
in
istis
occultus.
In ipso aulem conlinebalur omnes Mundi. Kabbala dexcdata. Francof. lyp. B. C. Wustii 168, tom. Il, sect. Ilf,
c. VII,
1
De anliqui8
ital.
sap.
J 7.
LA BEATRICE SVELATA
30
sunt
facto,
fiant.
significent
sed quia
sunt
significatura
mulgato da
pro-
umani
fatti
o di
Dio per
fossero
precetti, quasi
Se
che
lo stile l'uomo,
la
come suol
dirsi, era
sit indeclinabile
per una
modo
in
medioevo: neces-
impossibile
le
prean-
non
suoi fenomeni
prannaturali e assoluti.
Pel quel processo
erasi
edu-
fatti della
natura sensibile
filologia,
ed ogni
Quasi
lo stesso,
per
Quaest. natur.
wang.
lib.
XI,
* Rotti. 1, 20.
II,
45.
Cf.. Porfirio in
Eusebio praep.
U.
Cf.
Collat. V, c. 16.
Digitized by
CAPITOLO TERZO
aveano
risentito
meno
serbato
- 31
come un
rappresentassero
il
corpo
uno
In
e l'anima
il
intendeva
senso
ha tra-
degli
Eusebio
della Giudea,
li-
intimo ed allegorico.
mandato
precetti
monoteismo semitico.
notare com'essi
fa
Legge
precetti della
mentre
altri
si
Ebrei.
Tradizionisti speculativi
come manifestazione
lata sul tipo dell'
riguardando Y universo
dell'Essere incomprensibile,
Adamo primo
ed occulto,
model-
asserivano
un rapporto analogico
di
ma
lettera,
zione. s
recndito al litterale
Agostino il
senso
al corpo.
Quella
Filone
quod om-
ni$
disse
come l'anima
homo probus
daico
lib.
II,
c.
sii
12.
lib. Vili,
c. 4.
Cf.
Porfirio
lib.
jti-
IX
ci.
3
Sohar:
stanliae Ejus.
lisi
i>
Vcniri non
I,
e.
Li il.
Digitized by
LA BEATRICE SVELATA
32
pessima
fra le servit
che
stimare
fa
il
segno
realit, e
corporee
dirsi
alla
la
ma
bruti.
criterio
ideale
sommo
la estetica teoria
fondamento
pu
e po-
alla lettera,
della
Considerare V immediato
dominante
senso
della parola
evo.
o della
il
corpo, o
il
mondo
ziale carattere
fa
invisibile pel
visibile:
ecco l'essen-
nome
di scenologa, o
par-
Durante
infatti
il
le influenze delle
dottrine pla-
cerdotali e patrizie
De
lo
II,
cap. V,
le caste sa-
9, De
Id.
Militale crai,
De doctrina chric. 3.
Cf. S. Pao-
Cor. 3, 6.
2 Pctr.
Pan-
Digitized by
CAPITOLO TERZO
esclusiva sai volghi occultando
ne difendessero
num
vulgus
et
il
il
33
vero con figure che
orfici
L'odi profa-
e di Orazio d
la
la sa*
uno
quando Alessan-
si
(acroamatiche) ci che
trine occulte
era
sugli altri,
se
comune?
im-
quaValtra cosa
diceva
sovrasteremo
ci che apprendemmo da te divenga a
N per questo
del
sue dot-
le
dava pensiero
il
perciocch e per
tutti
gli
nella pri-
il
L'uomo
la sapienza.
Non parlare, se
sprezzer
il
/ sa-
avveduto copre
Ch anzi,
massima
cos
perch
2 V.
1.
ad
lib. J, e. 2.
Arislot.
in Aulo Gcllio
Noct. ali.
20, c. i.
3
Provcrb. X,
buon
U. XII,
23. XXIII,
0.
LA BEATRICE SVELATA
ridano e sprezzino.
classica
remini-
era stata
scenza da eruditi pi ch'altro: inconsapevole e decrescente eco d'una superba sapienza, cui male potevano
ostinarsi a ripetere coloro che,
volghi.
col deriderne le
al proselitismo fra'
gi dissi,. la
civilt nella
ontologici merc
appunto
campo
come
principi
a'
nuova.
le occasioni
diverse
onde
rispondenti
stati posti in
due
a'
modo
erano
mai
alle
prese
sogno di allargare
sacri Libri.
Slrom.
lib.
per
la
veril.
Euscb. op.
ex
polemica
sent bi-
dichiarava
I. Cf.
dosio de cvang.
sfera
la
colla critica
non doversi
cit. lib.
XII, c.
nei
in quelli
4. Teo-
1.
Digitized by
CAPITOLO TERZO
un solo senso
cercare
ma
riposto,
35
dano, o vietano;
le
neghino
terale, si
e quattro
tutti
magine
Ma
lungo
de
il
per
quanto comoda
bisogno di temperarne
il
rigore.
per lo stesso
non
tutte
le parti
necessaria-
fende
si
in
era
non
che
i-
mente
che anzi
medesima
sola e
possibile a
un senso
al contrario;
una
tutti e sinceri
contengono.
si
le eterne
doversi credere
significati in
un temche coman-
parecchi ad
la terra
le sole
Eliminato cos
il
*
alla cetra.
facolt
la
August. in Cenes.
Cassiano
Ercm. de
Maral,
1.
lib.
August.
nima.
1
De
lib.
XXI,
civ.
lib.
de
Civil.
ad Hedibiam.
Dei
lib.
c. 1, n. 2.
Cr.
Hieron. in
XYI
c.
Dei
D.
2.
lib.
Oseam
Grcg.
XV,
c.
27. Cf.
Ambr. de Isaac
- Cf.
Grcg.
M.
21.
M. in
et a-
Moral.
LA BEATRICE SVELATA
non intenderla allegoricamente sempre ad un modo,
donde il canone che non
se in pi luoghi tornasse
30
di
sempre
la stessa
rativo,
teratamente apparisse.
Infinito,
ed ozioso
re tutte le guise
rei-
al proposito
e poi ridotta
la indicata
il
m'im-
il
fatto,
la
teo-
filosofici della
ontologia cristiana.
idee o forme; e
ente assoluto,
si
modi o costumi;
faccano rispondere
presentanza e significato
tramondano.
a tutto
scrittore di ermeneutica
non un
lessico,
tipico;
secolo
il
anagogico od ul-
XIV non
di gramatica
un
solo,
di misticismo,
due
parti:
Grog.
La
scienza teorica
V intendimento storico e
AI.
si
divide in
lo spirituale; e
in Ezech. JJomil. 7, n. I.
que-
CAPITOLO TERZO
sto
si
anagogico.
La
37
tropologico, allegorico,
una imagine
tro significati in
secondo
quat-
lettera,
la
la
ce-
mente
il
il
di per-
rappresentanti.
Matteo rappre-
Giovanni l'anagogico: e
tutti e
il
mo-
XIVCf.
Ki-
chardi S. Vict.
sim.- D.
Ics livres
de fan-
38
LA BEATRICE SVELATA
presentare le quattro ruote, piene d'occhi entro e fuodel mistico carro d' Ezechiele.
ri,
Non
la esegsi soltanto,
al
in-
sim-
bolismo.
Da
forme
la Politica;
la Scolastica;
suoi
sue leggi
le
il
la giustizia;
riti
la Estetica; le
suoi sistemi
sue norme
fin
lo stesso mestiere.
Scrivendo
cenzo III
versale
principi della
a'
ma
perch
Germania
Iddio,
conformit fra
la
la
creazione e
il
del
il
notti.
cos
pure
V uno
tempi
le
pose nel
ch splenda
giorno
nel-
cio
illumini
intelligenze
le
perch rischiari
l'altra
notte
la
nemici della
fede; e tenga la
vagi. 2
Or, quando
il
maggiore
fra'
non
sa trovare pi efficace
ria,
vuoisi
Isid. Hispal.
Episi.
2
ben essere
ciechi per
Ethymol.
lib.
Cf.
Hicron.
ad Paulinum.
Digitized by
39
CAPITOLO TERZO
il
allegorica.
si
grado, vedremo
che
vedeva ridotta
parte
alla ignobile
il
metodo
sforzarsi di
dell'
argomentazione allegorica
uomo
Quale
ed
e solo
medio evo
del
potremo con
forma
in
estetici.
infatti la risposta
che fa
Alighieri
nella
come ne aveva
forse,
il
ne sarebbe mancata, se ad
possibile
nocenzo
le esorbitanti
uomo
la legittimit del
teocrazia ?
pensiero: per
uomo non
pretese d
la
il
un assurdo. Al con-
simboli-
tica,
invocando
il
non
o cercandolo dove
deve.
si
Poi
teoria di Ago-
stino
40
LA BEATRICE SVELATA
cos
chiama,
reggimenti
stesso
opposto argomento
dell'
producendo
la
(il
uomo,
gli accidenti
furon prodotti
prima
d quarto, e
il
il
che
l'uomo nel
sesto.
come sarebbe
stato assurdo negare un significato allegorico a' due maggiori luminari del firmamento; e riconosce come un rapMa, non appena
fra quelli e le
ma
della terra;
ed
avvegnach
la
Altro Y essere
La
modo dipende
modo
motore primo, e
la
Solo
quanto
il
come appare
al migliore
operare
con pi
la
riceve alcup
quale opera
efficacia.
il
l'es-
e neppure
1
la
sua operazione in
modo
assoluto
bens
Digitized by
CAPITOLO TBRZO
4!
meno
menti fondati tutti sulla rappresentanza simbolica, accettando quel metodo, e solo nell'applicazione traendolo
a intendimenti diversi.
il
la
et rinnegarlo
abborrita,
Certo
la
sua origine
si
mo-
ma
umana. N
litiche
il
fatti
poli-
e dell' opera
Geometria
numeri-
chef
la
me.
E nondimeno
in nessuna et la tipica
signoria fu
Meno
1
Op.
avvertita
cil. lib.
2 Polii,
lib.
III.
1. c.
ma non meno
4-9.
f.
reale
la influenza
42
LA BEATRICE SVELATA
allegorica in ogni
taforico
il
ficiente, finale;
tmagine
Me-
come
e le fantasticate
la
supposta esistenza
quando
tutto
un
in
quelli che
un ordine
di fatti e d'idee
pagana
Catone
la
o in un
fatto,
il
perso-
umana ragione
massimo sviluppo
naturale equit
in
Re Arturo, Re
Carlo, e
perdute) la
nella
Lombardo
il
Pietro
primo
beneme-
della Chiesa.
Allegoriche
le arti espressive, e
pi vasti
apparenti.
onde imperatori,
il
re,
papi
si
gono a
Digitized by
CAPITOLO TERZO
43
del lupo;
d'Egitto; e
Che pi
Fin
il
bisogno di sim-
diceva
gran Sacerdote
pettorale del
era
Innocenzo
Babilonie, Cartagini.
Il
senso
il
geli;
Le
quadro
due tavole
le
combattere
avversario.
sidie dell'antico
ti
esprimere
perch
mando
cos lo stesso
un suo dono
sono
forma
ti
la
fermezza dell'animo,
primo
fra'
tutti
doni.
metalli
la
pere.
rappresenta
la sapienza,
il
fra
la fede;
buone o-
*
.
primo
Baluz.
mot.
fine,
significare col
Il
nato T amore
forza,
giustizia,
rotondi, ad
cubo
in-
Innocenzo,
la eternit
la loro
le
inviando a re Riccardo
il
simbo-
descrisse
il
armi e
le
era
della Legge.
Evan-
pe' quattro
S. Paolo, apparecchiato a
parte
Anni-
boleggiare.
si
3.
Innocent.
passim.
Ili
Epist. li in Baluz.
Paul.
2.
W-
LA BEATRICE SVELATA
44
Se
versale e assoluto T
medio evo
storia
impero
parte civile
in
provano uni-
dati che
meno che
poco
farei
intellettuale
della
dal
intera
la
secolo
XIV.
al
Perch mai
la
come
il
n pi n meno,
principio su cui
il
un
tipismo ontolo-
anima e
il
vita di quella.
avere operato una completa rivoluzione intellettuale, poteva aver successo durevole allora
comprimere
riusciva a sviare o
fica
lo idealismo
indo-europee.
Onde
,
pla-
a Gio-
rilevare la
ex absurdo.
cos il Damasceno
Imagine
trionfarne
pleta
Dio
di
lo
stesso
viva naturale
Figlio....
com-
Imagini ed esem-
sono
le
cose corpo-
magini di
fatti
le
cose create... I-
Che pi
se la stessa legge
le i-
Digitized by
CAPITOLO TERZO
45
Ed
pienti del
sforzo
1'
favorevole
a'
Come mai
Tabernacolo
il
la
d' idee:
mondo
spirituale?
stata per
1
1'
il
rivelatore d'un
be in
forma
con erculeo
a'
indole altera
sdegnosa
in
Ch
creare
doveva spingerlo
ci
mir
opere tutte; a ci
colle sue
gli
sottrarsi alle
22 per
gli
gli
dell' alfabeto
o strada
lor libri
Greci, avere
della vita
un
umana;
stiana; l'Alfa e
il
esser dette
cos
essere state
a' leggenti;
di morte;
l'Omega di Dio.
il
fra'
sacri
;
presso
cinque,
la
fra'
simbolo
Latini
due or-
Grammatica
Io
I,
n. 9-13, 15.
46
LA BEATRICE SVELATA
nulla fosse
mentum) ritraendo
Due
Studiava Rettorica?
sere a quella essenziali
fatto consistere
*
dire:
che
le
accessibili
ebbe a
nell'
e quella di far
diventassero
la dolcezza
vero, questo
il
vero;
la
come
o,
lo stesso Alighieri
la
al viso del-
per lo rettorico.
rico) si parla
(il
esser
poeta
il
apparenze
perch
la
mente
quale
il
Isid. Iiisp.
De
Elhimolog.
consol. phil.
s Aristot.
*
lib. I, c.
Il,
Halli, lib. I, c.
Conv. Trai.
pretazione
lil.
II,
c.
(Jalu finora
16.
pros.
Ili,
efficiente e finale
c.
XLI1I.
I.
5".
In
il
me-
EthimoL
lib.
parlare figuralamente.
Vili, c. VII.
Lib.
I,
c.
XXXVJ.
Digitized by
47
CAPITOLO TERZO
alla
modo
avvegnach
filosofo,
ammirande.
la
favola
si
costituisca di cose
Idee o
degli Universali,
quistione
tichissima
Forme
archetipe
il
sistema delle
compro-
psicologiche
si
depurato dalla
assoluta.
chiarire
il
come e
pline scolastiche, e
da cui tutte
s'
il
informano e rannodano
le
opere sue.
modo non
mente
in quella
dove pi
ostinata a negarla, la
Arisi,
cum
la
critica
misallegorica
s'
Vita Nuova.
Aver. coni.
I,
Meloph.
c.
Digitized by
Digitized by
CAPITOLO QUARTO
Nel darmi a un rapido esame di tutte
l'Alighieri per indagare e trascrivere
uso
all'
ne
come
che
fece,
forse la bre-
mio assunto
contrario ad
vi dica in-
eh' egli
fare al lettore. Io
prose del-
le
quanto
quanto
Torr invece,
critica.
trine sulla
lazione a cotale
anzi
dove
a'
neimci
delle
un
me
Che
omessa.
interpretazioni allegoriche
scurare,
argomento verr da
una
le
se,
fin
d ora.
role che
trattiamo
sono
queste
le
prime pa-
more come
sustanzia intelligente,
se fosse
ma
s;
come
eli
di che
io dico
d a-
non solamente
amore non
cidente
in sustanzia
ma
un ac-
tA BEATRICE SVELATA
50
(c
volgare;
gua
d anni passato che apparirono prima questi poeti volche dire per rima in volgare tanto quanto
gari
latina
tra noi
dico...
di saper dire ,
te
la
tendere
Ed
si
il
le
alla
e questo coltro
gevole a intendere
versi latini:
modo
cosach
non sieno
te
a'
che agli
figura,
conceduto
ce
demo che
come
li
poeti
a'
poeti (gli
hanno parlato
ma
degno
a Ili
la
Onde, se alcuna
antichi),
rima
degno e ragionc-
lo dicitore
quale poscia
La volgala ha
ma
con ragione,
per prosa...
Ho
adottalo la cor-
Digitized by
CAPITOLO QUARTO
Ed
persona
domandato
sue parole da
le
mente.
La esposizione
non ha bisogno
tirne tutto
valore
gli
antichi
poeti,
il
ci la conseguenza
sia logica,
o no
poco monta
amorosa a propri-
Quegli
concetti,
litterale
mirare
il
qualunque
essi siano.
il
ed esterna
1'
non pu
intimo suo
poeta.
m' inganno
diverso significalo,
ma
perch
il
periodo
Vita
Nuova XXV.
Digitized by
LA BEATRICE SVELATA
dove Dante non avesse posto senso allegorico
52
che,
sue poesie
in quelle della
sto
Or
che
critici
si
lettore
il
sforzano trarne
si
tutti le
Scusasi Dante
noti
lesto Scusasi
versi;
quesenso comune.
nelle
Nuova
Vita
avrebbe
e tanto pi
quasi prevedesse
sofisticherie
le
e,
,
stando
al
le
prevedes-
scritto.
grafo,
conducenti
all'
possa
Vinto l'egregio
uomo
contesto di tutto
parole
denudare
Vita di Dante
il
le
lib.
passo
la
da una ostioccasione e
fermandosi
alle sole
1,
cap. 7.
Digitized by
CAPITOLO QUARTO
53
sia
si
d a suplitterale e
il
apparente.
Ma
per venire a
come queirintendimento
disconoscere
verace, df trovare
il
senso
litterale,
Era
vuoisi remuovere.
menta da
s:
identica
due
soli
frase
recare
mia fosse
Con-
co-
si
che
altra
anche mostrare
si
pu
non
s'io
rebbe da cotal
tesi si
i
si
figure
dell'
d'intendere.
Il
debbono saper
da tutto questo
il
scritto
il
come vuole
Tralt.
I,
eup.
I.
cos:
Ib.
senso
senso litterale.
Vita
pe' nemici
Nuova sopra
Quando
il
passo della
il
il
n'
dilemma, inevitabile
ailegorismo dantesco
intendono
era d'uopo
dunque sarebbe
Stolto
allegorico.
gli
per-
alla
modo
la conto,
E finalmente
non ispaventarsi
altro-
la
cap. 2.
nega
Cf.
feci
tra-
e al-
le allegorie,
Tralt. IV
a-
cap. 1,
54
LA BEATRICE SVELATA
biografo
il
una pretta
dell'Alighieri si risolverebbe in
premessa e
la
la
e allora
o Io
discorso
il
antiloga fra
conseguenza.
sti
secondando
la
e dando
il
velame delle
pere sue.
Ma, prima
di passar oltre,
esser
Vita
Nuova
le
seguenti parole:
que-
sto contro
cipio trovato
Se
pu taluno aver
role
il
poeta dichiara
fatto a se stesso
non
cjie
si
il
debba
dubbio seguente:
in volgar lingua
mai
nella
d'altro
espresso?
Non
1'
amore
sia,
come
argomento avreblitteralmente
prima radice,
la
telligenza d'
una parola
la
,
1'
falsa in-
assoluta
Digitized by
55
CAPITOLO QUARTO
La
frase
sarebbe
parola materia
il
il
quale signi-
nel
modo
stesso
gale,
storica,
Ma
ci, ripeto,
le-
sibile
stico
e simili.
scola-
na-
Un uomo
di quell'et, tanto
il
pi se
filosofo,
ad espri-
teria filosofica
Questo
li-
forma
fi-
losofica.
Addurre
le
dimostrazioni e
il
quando dovr
Re-
materia amorosa.
sempre suggello
legorica.
le
parole
rimare sopra
In
56
LA BEATRICE SVELATA
Da
gli
amore.
si
fossero
la
natura
ci naturai
di ci eh'
e'
ecc.) altra
litica,
ltterale
non
gli
la necessit pel
permesso
poeta volgare di
non inten-
l'Alighieri nella
in fatto di
Vita
Nuova,
ha:
si
un tempo
poeti latini;
le
quelli le usavano;
con
renza di amore.
e' ci
Che importa sapere e discutere se inetta e ben misera sia la ragione che adduce di questo perenne do-
dice.
il
primo poeta
Non
o no
trattasi
qui di giudicare,
Vita
e'
tempo almeno
in cui scrisse
Nuova.
al Convito, trascrivendo
Fu-
Procederemo
to
la-
di conoscere.
1
la
ma
voi-
il
argomento.
Digitized by
CAPITOLO QUARTO
si
57
a ci dare ad intendere,
possono intendere, e
le scritture si
L'uno si chiama
a l'allegorico).
nasconde sotto
rit
E quoto
manto
il
[lo allegorico)
lacuna: manca
quello che
di queste favole; ed
si
una ve-
il
suescere e umiliare
savio
uomo
collo
le fiere,
muovere
alla
pietre.
Veramente
che
La
li
ma
poeti;
prender
autem
est
est; e
qui ripeteva,
zogna. Nel
la
allegoria
il
quando per
teo-
secundum quod
crederi
teologico,
lettore
come portava
men-
la cristiana in-
anagogico, c
unum fa-
modo
Rammenti
biam dello
poeti,
modo
il
poeti usato.
li
dum
mostrer.
differenza cui
logi dicevano:
si
prendono altrimenti
li
al>-
morale,
Digitized by
58
LA BEATRICE SVELATA
un
men-
il
tico essa
qualunque diversa da
rit
ci che esprime
l'
Taberna-
modo
d'
poe-
una ve-
apparenza
della figura.
senso
Il terzo
si
li lettori
scritture
le
siccome ap-
postare
Cristo salo Io
monte
men
seco
li
si
pu
tre: in
nel Vangelo,
che moralmente
Lo quarto
senso
si
siccome veder
alle
pu intendere che
scritturala
ria
si
senso;
quando
si
si
litterale.
spone una
per
le
cose
pu
che
dice
dea
condo
fatta
la lettera, sic
manifesto, nn
meno
vero quello
dell'a-
potestate.
litterale
dee an-
gli altri
E.
in
lp
massimamente
ir-
all'alle-
Digitized by
CAPITOLO QUARTO
50
il
pria
dentro, e
non
si
il
sempre
il
difuori,
im-
te
sibilo
il
sibile
artificiale
impos-
forma dee
stare;
la
sibile
sua.
nello studiare.
Onde, conciosiacosach
il
dimostrare
non
sia
'
edificazione di
fondamento
dell'altre,
gnificato delle
sa
tratto
impossibile
comprendere
lutto
sisi
il
Digitized by
LA BEATRICE S TELATA
60
molto errore
si
primo
ni
losofo nel
dinatamente
si
conoscemo non
a innata.
intesi
non
fosse dimostrato.
tuttavia (sempre)
tenza,
meno
lo litterale
naturalmente
in noi
zinnale
sen-
la litterale
sua allegoria,
la
Da
tutto
il
si
converr.
il
'
massimo
se la
Vita
nuova a quella
in che dettava
il
in cui scris-
Convito, le
11
ri-
ampliando
cosi:
mo-
maste ferme
m/a, anagogico;
savi (poeti
90tto bella
civili ')
men-
per allettare
Convito, Tralt.
Lucano, Stazio.
47.
Purg.
Inf.
Il,
cap. 1.
IV, 110.
Omero,
Virgilio, Orazio,
Digitized by
CAPITOLO QUARTO
morale insegnare
II
61
do-
V anagogico,
pi spirituale
il
Doversi, prima
informe,
il
la
il
ma-
damento, e
come
gli altri
come
edificio
dedicatoria del
stola
dice
senso della
Il
pu
Commedia non
ma
semplice,
dir
terale
cosa chiaramente
si
pu vedere
in
si
lit-
La qual
queste parole: in
tanto
senso laterale,
il
eie.
si
ha
Ch, dove
l'uscita del
si
guardi sol-
popolo ebreo
morale,
sti tre
la
conversione del-
l'uscita
m zione
il
sensi figurativi
nere, si
posson
quanto sono
o storico; conciosiacosach
di-
parola
ce
ti,
verso.
La
1
la
Epist. a
7.
per venir
LA BEATRICE SVELATA
62
sempre
Ma
Europa
mostrer
civile
la
Commedia
passato, ci
negato
non ha
si
deve
le allegorie,
colto
il
e della
renze d'
Vita
si
religiosa:
ripetere,
se tuttora
dere
il
al
poich
il
Nuova
in ispecie
nasconde sotto
se
appa-
le
d'inten-
la possibilit
forma
lo slesso Alighieri
hanno senso
allegorico,
Ma
prose,
il
nega.
la finale
sue
espres-
Com-
media.
Parve a taluni aver fatto una grande scoverta
il
giorno
un
trattato
di estetica
ad uso
mo-
Io
Amore
Che
E
1
modo
precorrendo d ol-
Digitized by
CAPITOLO QUARTO
63
un tempo
non ponesse
Certo
a'
moine sentimentali.
come mai
dissero conciliare
questa teorica
amore,
!)
dello
e fu
meno
per lo
creduto che ne uscisse manifesta contradizione co' luoghi delle opere sue dove
rica.
Ma
la
l'Alighieri^
mente
nella
un supposto gergo
settario, pel
il
Rossetti, a
il
assume
letterarie di quella et
e le condizioni
storico-
canoni
notato
come uno
fra'
pi es-
il
valore generico di
mente
che
processo
LA BEATRICE SVELATA
64
sue conoscenze.
Molte
Commedia,
come l'animale grazioso,
superbia dell' omero la donna
drudo
della fede, la
si
che
e specializzante
uso e
il
tempo
Or
fra
al
si
rimonta verso
il
significato,
di
dell' analisi
mo-
sino a
forza
fisico e nel
ci
progresso
il
luomo
antichit pi
comprendere
rale
la-
parola Amore.
la
armo-
genio,
inclinazione, studio
dazioni.
l'attinse
di
il
che
senso
il
isolati,
ma
in-
dizioni storico-letterarie
altri passi della
dan lume;
e,
cui allude
Commedia
tener
presenti gli
CAPITOLO QUARTO
gsi, ravvisare nella sua pienezza
65
valore di quel con-
il
cetto.
Fra
le
a scontare
il
Era costui uno di que' rimatori gi scaduti di faallorch Dante sorgeva in tutto il vigore della mente
ma
e degli. anni
cenno
fa
uno
come
loro scuola
r.uinicelli,
poeta, additando
il
cata da lui.
da Guido
alto re-
tanto ancor
che
le si fa
pu
la
memoria
Ma
di' s'io
Trasse
il
lo ini son
Che
stile,
poeta in ricambio
Amore
nuovo
le
gran volo su
si
delle
spontaneo un moto di
intelletto
d'amore.
un che, quando
modo
chi
Guido
Purg. XI.
Digitized by
LA BEATRICE SVELATA
()6
Cui Bonaggiunta
nodo
il
Notajo, c Guidone, e
il
slil
ben come
nuovo
le voslre
me
ritenne
ch'io odo.
penne
antitesi
il
fra cui
primeggianti
il
massimo Guido,
il
qual
sia
primo
il
modo suo
Buonaggiunta e degli
tato,
fra'
di stile
qui
re che distingue
del
penne):
il
Notaio:
il
altri,
mezzo
al
Son Guido
E un molo
istantaneo
come
mi purgo.
di chi
veda
la
madre
il
il
padre
Puro. XXIV.
Digitized by
CAPITOLO QUARTA
K Guido
67
Dimmi che
il
nuovo
della gloria
Fatti certi di ci
ridursi a
io
Cavalcanti e di
se;
anzi
il
Buohaggiunta
nel
rimatori
vecchi
dub-
non
sia
del Cavalcanti.
domando
memoria quanto
restar
e dolce stile,
del Guinicelli
non pu
dell' altro,
non
al lettore
25
della
volgari
che voglia
Vita
e poi di
Nuova
Guido
gli
peta:
la
Se
lingua di
conceduto
Ili
Ed acciocch non
dico che n
furono
a'
rimatori...
n quelli che rimano deono parlare cos non avendo alcuno ragionamento in loro di quello che dicono
E
questo mia primo amico Guido Cavalcanti ed io ne
(
sapemo bene
Ed
rimano stoltamente.
le
gli
51.
Digitizd by
LA BEATRICE SVELATA
6S
1
delle
nell'altra, dell'Ali-
forme con
due scuole
delle
le essenziali caratteristiche
seguenti
Vol-
gare Eloquio.
Dopo
cio
sapienti e regolati
ad altro
dichiariamo
aggiunge
trova.
il
modo
delle
Tutto ci cho
poeti
illustri
si
Pria di passare
Canzoni
le quali
riamo
caso.
il
Ripensando a ci che
esercitata
finora a
si
detto
ci
rammentiamo
la
deriamo
la
rettorica
poesia
posta
da' grandi
con
dire;
in
poeti
alta loquela
altri
la
musica.
Differiscono
in
Lib.
ltammcnti
II,
nondimeno
quanto questi
a caso,
consi-
osammo
se rettamente
e gli
perch avviene
i
primi,
tanto
cap. 3 in fine.
il
Digitized by
CAPITOLO QUARTO
pi rettamente poeteremo.
re nostre qualche dottrina
69
ponghiamo,
mestieri
emu-
Ma
hoc opus,
siffatta
il
da un ardore
gli dei,
bench figuratamente
dunque
la stoltezza
egli parli.
di coloro,
figli
de-
Confessisi a-
si
avventano a
sunzione;
e, se
Cessino
cessino
ne'
costantemente ple-
bei. 3
Posta
caratteristica delle
to e
la differenza
prosuntuoso a chi
privo
dello stol-
..
Volg. Eloqu.
li.
Il,
6.
cap. 4,
70
LA BEATRICE SVELATA
si
il
donde
a' s
significato che
il
male
mo-
bisogno
d' in-
ch disse
mi
Io
Amore
un che, quando
sori
modo
Troveremo
posto quesito.
La seconda Canzone
Kd
Amor che
nella
mcnlc mi ragiona
comenta
mi ragiona
Dico adunque
amor
dove principalmente
ragionare.
Amore, veramente
pi-
mento
amore
io intendo lo studio
il
Per
si
sentire
perch
la
ce;
dove
si
Digitized by
CAPITOLO QUARTO
71
non
amore
atto di speculazione
filosofia
(cio, -che
Alle dichiarazioni di
di s stesso
passi della
il
poeta
Vita
male
pu
dire veramente
spiri.
sia
in
alla mirabile
Nuova
corrispondenza coi
Volgare Eloquio da
e del
me
quei
si
versi del
intesi
Purgatorio
le
seguenti idee,
Buonaggiunta,
grossi e plebei,
tali
Guittone, e
enei chiama
gli altri,
non
iscrives-
ma
si
stil
figurato sen-
li
lui
maestri
di tutte
le scienze,
usavano
il
soavissima
e detta
vano, per dir tutto in breve, alla bellezza estrinseca dell'arte la profondit del sapere.
7,
2.
11-14.
Cf.
72
LA BEATRICE SVELATA
Questo e non
pu
da
trarsi
zioni
altro
versi
ripeto
su cui
hanno accumulato
moderni
il
tante e
vane declama-
critici
dare
le frasi
medio evo
il
vedere come
critici,
a intender
fa
veramente piet
guardano commiserando
gli
male ci che
concetti
a'
quali
quelli, nella
ingenua povert
bene
Rispose lo spirito
le
il
un
altro
il
il
Notaro,
ha
tutte e selle.
al
Boccaccio, edile
Cf.
il
Comcnlo
ila
lingua dictet
runt....
ut fccit ipse
ad Iiacc
faci
quod
non
ut antiqui
dicit le*
fieri
civilis l
suvditas.
praedicti
fece-,
oporlet prius
pog. 465.
Digitized by
CAPITOLO QUARTO
l'Alighieri
il
ritratto che
dettato dentro
73
da amore,
gli stessi
stile,
contemporanei,
e.
Guido
Guiuicelli,
la
stile
ninner
Che
come
la
lumera (fiaccola)
d splendore,
di chiarore.'
Che non
Irova gi chi
si
hen
vi
spoglia,
Ecco
il
segreto
di scritlura
(dottrina
Poeti del
primo
Nannucci
*
Manuale
la
lai.
VI, cap. 1.
Digitized by
74
LA BEATRICE SVELATA
cotesto sonetto
il
al volgare
suo magistero:
Ma
pensa, e guarda,
come
vuol misura.
il
ver Passettini.
Con che veniva esprimendo in modo aperto a chiunque lo stesso concetto che poi l'Alighieri simboleggiava
sotto la imagine di amore (studio) che spira e detta
dentro.
gatorio
merc
non
ei
la
nonch da quegli
No
del
Pur-
stessi
litterale.
Mcils
de nulh'autre canlador,
Quar plus
trai
mos
(Xon
tore,
maraviglia
poich pi tira
s'io
il
me-
suo comando.)
Chantars
Si
non move
il
canto.)
Pauc
Si
no
vai
Ni chanz
cs
fin
amors
ve;
coral.
Digitized
CAPITOLO QUINTO
73
Dir pi efficace
suo parere.
il
veramente dovrebbe
che
ci
Mat-
nostri, Picraccio di
Ma
fra
dar da pensare a
la teoria
de-
gli
co, egli
vedere
il
come
dal
nuovo
stile
di
qua
precetto
Bernardo da Ven-
ai
il
amore.
Alludendo
da quello
'
questo, (se
sganni.
pur era
giovi
di voler trarre
V. Nannucci
2 V.
3
gli
in
Nannucci
agli occhi
di chi
Manuale. ecc.
cit.
si
uomo
cesser
sperare
da quo
punto!
voi.
Mano
pag.
I,
pag.
ad
vuole
Commedia.
187.
pag. 176.
188.
Digitized by
LA BEATRICE SVELATA
70
Raccogliendo
la
somma
di tutto
ne'
due precedenti
capitoli, pos-
del
all'indole della
secolo
il
ci-
XIV.
di-
plebei quanti
non
la
durre
il
lettore, cio:
dimenti dell'Alighieri
poetiche opere
allegorico;
non sapessero
usassero, o
da ci l'ultima conseguenza
alla
sia
nelle
sue
Nuova, un senso
Vita
rio possibile
veri inten-
d'uopo presupporre
fra le quali la
usarla.
ma
Sgombrato
non solo
necessario.
in tal
modo
il
cammino
al faticoso viaggio
ci
promette
la intelligenza
all'e-
dell'arcano
CAPITOLO QUINTO
Uno
il
sistenti fatiche
per illustrare
le
il
suo non
Dopo aver
detto
amorosa
fondamento
sia la
dot-
recandone esem-
soggiunge
sempre oscurissimo
spesso, e quasi
nelle
Canzoni e nel
Poema.
incoerenza;
la
ma
per
la
prova
lettori lo
faticarono
poeta sino
mune
(
pi
a'
d nostri,
onore che
morte
i
suoi
di quel
grande
coir Apocalisse.
riescono
uopo
si
il
quando
e
la moltiplicit
confessarlo
voglian trovare
significato della
ben
vere
maggior parte
La divergenza d'opinione
poco soddisfacenti
intenzioni di Dante,
delle sue allegorie.
fra' chiosatori,
tanto pi fa evidenti
l'oscurit,
posizione.
le
le
anzich dissipare
Digitized by
78
LA.
BEATRICE SVELATA
Questa disperazione
di pater cogliere la
ha dovuto
idea-madre
conrio
sentirla,
le
zato chiarirne
il
giunto; malgrado questa precauzione e lo studio particolare che ho fatto su tutti gli scritti di Dante
ben lungi
dall'
aver colto
conoscere l'indirizzo e
la
la
sono
religiose e politiche.
Per
altro,
riflessivo
in questo genio
grave,
vigoroso, e
e di passionato che
scema
la fiducia
Com'ha visto il lettore, il dotto francese dichiara dapprima non essere riuscito, malgrado suoi lunghi studi,
i
la
fessa
trovare,
le
come
tutti
vere intenzioni e
il
comentatori
vero senso
ci,
non
sa
non
sa avere la
la
der possano dal non avere saputo ben leggervi, per quella
ignoranza appunto della idea-madre di ch'egli stesso dolevasi.
E. J. Dc-
Iccluzc, Paris,
Digitized by
79
CAPITOLO QUINTO
che
gli si
critico francese
e che
delle
che
fiaccola rischiaratrice, di
ingenuamente lamentava
Targomento oramai
o
senza
Or questa idea-madre,
alle tenebre,
gli oggetti
il
mezzo
in
il
difetto, sar
se
ricerche. Quella
nostre
meno informandole,
monizzi,
la
e che tutte
le
predomini e
le
ar-
Dare pertanto un rapido cenno della orditura e del contenuto delle opere dantesche, per vedere se realmente
riappaja un concetto che possa dirsi a tutte comune,
vi
altra ri-
cerca.
io'
mi terr dapprima
alla esposi-
comune
a tutte
il
verace in-
Prima ad
vi si
oflfrircisi
narrano,
la
Vita
Nuova.
le scrivesse, raccolse le
sue
com-
cia-
scuna di quelle, premette un cenno esplicativo delia occasione per cui la scrisse.
Il
romanzo amoroso,
nel quale
amore per
la Beatrice, figlia di
80
LA BEATRICE SVELATA
Noti dir nulla per ora degli argomenti che combattono
siffatta
mente a donna, ed
a qcalc.
pi antichi di certo,
ziale
s'
maiuscola che pi
So bene che
distingue sempre per
hanno
Vita
della
Nuova
ne"
la
comentando
vi
apposero
gli
tempo non
iniziale maiuscola i nomi propri
ma appunto per questo io credo che non fosse lecito
editori.
la
ortografia di quel
rapporto grafico,
si
pu
ritenere o
[beatrice)
o come
merc cui
nome proprio
ripeto
1'
,
sotto
come un semplice
cosa o della
che bea
persona
donna
di
ambiguit fu
fatta
e in nessun caso
un aggettivo
verbale.
di linguaggio, Italia
donna
di
molte
Provincie; la cavalla
Da
Vita
ci la
Nuova
debba
la
il
Digitized by
CAPITOLO QUINTO
81
me
proprio
vece qua e
lit della
la
l, se
l'altra
potendo in-
la
qua-
la
somma
di quel-
sempre
colle
e senza anticipare
ma
donna
della
la
la pri-
fu chia-
nono anno.
Lo
ma camera
dimora
nella segretissi-
Eca dominarmil Lo
spirito animale, che dimora nell'alta camera dove i
sensi portano le loro percezioni, ammirando disse Ecco gi apparve la beatitudine nostra! Lo spirito naturale, che dimora col dove si apparecchia il nutrimento
un dio pi
co
Me
gli
zia l'andai
che di
lei si
pareva
1
cercando; e pareami di
nobili portamenti
figlia
d'uomo mortale,
ci Convito
tratt. IV, c.
ma
di Dio.
20 applica
la stessa
lode omc-
Digitized by
LA BEATRICE SVELATA
82
Volgendo
fui preso
nel sonno
bianchissimo
gentili di pi
pauroso
lunga
mi salut
et.
di che
deli
me
gli occhi a
vestita di
rividi
la
colore, in
E mi
d'amore perch
un
in
la spiegassero.
sonetto
Ed
in braccio la
donna
fe-
a'
era questa
della sa-
lute che dormiva. Ei la Svegliava, e la inducca, reniil mio cuore che ardeva tutto. Dopo
amore converti vasi in pianto, e, raccolta
braccio questa donna, mi parea che se ne gisse verso
cielo. L'angoscia ch'io sostenea mi svegli.
Molti, fra cui Guido Cavalcanti, che per questo fu
tente, a
mangiare
ci la gioia di
in
il
primo
tra'
fu chiaro anco
ma
il
pi semplici.
Da quel giorno
me
fece in
si
di questa gentilissima, e
intenso
ne venni in
il
pensiero
evi-
ma
rica (Iracndola
bilt dell'infuna
da una citazione
umana
stola IX.
clic
ne
fa Aristotile) alla
no-
incomparabililer pulchrior
chrislianorum, quam Ilclcna graecorum. EpiCi, per ora, risponda al Pelli e a quanti da que-
argomentare
la impossibilit di
senso
Digitized by
QUIMO
CAPITOLO
Un
d'assai
piacevole aspetto
dea di
83
udi-
donde vedea
gloria, e
la
essa
mio amore;
schermo della
farla
s'
verit
e questo
;
onde
scrissi
diverse poesie.
nome
il
di quella gentilissi-
non
sofferse stare se
La donna
non
molto lontano.
si
immediata cagione
Dopo
il
del signore
la
donna giovane
nomi.
la
una poesia
scrissi
mia donna.
donna
mia donna
della
tra que'
simularne dolore,
nome
colla quale io
il
nono
il
fu piacere
al
una
donne
vea veduta fare compagnia a quella gentilissima, piane proposi dire della sua morte, e neir ultima parte
si,
delle
cune volte
colla
dell'
mia donna.
fu
schermo
al
il
la
quale mi
donna che
cammino, presso
la
LA BEATRICE SVELATA
84
un fiume bello, corrente, e chiarissimo, mi apparve amore avvilito e mi disse che colei non sarebbe per
tornare
e mi indic il nome d' altra ch'esser dovesse
,
difesa
al
nuovo non
simulato quell'altro.
mente
i
il
modo
parlassi in
che
si
in
suo saluto,
il
siffatta-
fu distruttrice di tutti
neg
questo
di
vizi e
la gentilissima
che
mia beatitu-
m'ad-
parte, e
Un
dappresso, e diceva
Tempo
d'abbandonare
nostre
le
fui
ci
facessi per
mutar cuore.
Scritto quanto amore m' impose
amore
di
lei
e senza
diversi
pensieri
e in questo
dere
e T unica che
mi
si
offriva era a
me molto
un
ne-
scrissi
sonetto.
Dopo
ci
donne mostravano
trice
la loro bellezza, e
le quali s'erano
con esse
la
bea-
Digitized by
85
CAPITOLO QUINTO
primo sedere
nel
tile
mensa
del suo
nuovo sposo. Io restai fuori di me, e trasfigurato, appoggiandomi simulatamente a una pittura che era sul
muro
di quella
maravigliando,
magione.
si
me
come la intensit
questo mio trasfigurare,
rivelai
donne, accortesi di
le
ridevan di
mio amore
del
ci,
ove
fosse cagione di
no, piet.
trice direttamente:
fu che
una
delle
sconftte,
donne
ripigliare
ami
ci
molte
state presenti a
che fine
ma-
Motivo di
la passata.
gentili
avcami detto
le
mi convenne
teria
mie
e per
costei,
se
la
donna
Se cos
lodas-
lei
Da
promia donna.
indi in poi
Stetti
Un
un cammino, lungo un
lei non si con-
gentili e
la
ma
s, disse
Digitized by
LA BEATRICE SVELATA
86
In
questa canzone
gli angeli e
Dio
beati chiedono a
Soffrite
io vidi
strando
come por
la
Dopo non
duo
sonetti,
e che
nati nell'inferno
si
dimo-
sveglia
si
ove
donna
fosse in altissimo
figlio
grado di bont, e
il
buono
donna fu mas-
simamente piena
Or voglia
fosse
di dolore.
il
lettore
litteralc,
la
modo
il
E, dopo
ci,
Vita
Nuova che
la
mai
letto,
o vorrebbero leggere,
il
hanno
testamento di Mcs-
fra
l'
altre
disposizioni
moglie
fa
un
(notisi
di-
storia
lascito
bene
qua-
a madonna
moglie pria
87
CAPITOLO QUINTO
che
il
Item D. Bici
etc
dis,
Or
suae
filiae
de'
Bardi?
et
lettore
il
la
che non
fatto
tal
conto
mettesse
ne dicesse una sola parola colui che dettava lunghissimi tratti per descrivere
vedeva?
la
que
Nuo-
Ma
tutto
li
va
la figlia di
ci che
serafica,
importa a taluni
avranno
il
il
Ma
Folco?...
1290 in
vita,
nono giorno
nel
fossi,
me
il
d'
una mia
durare della
cominciai a piangere di
a fantasticare in
tal
modo
presi
mo
verginit!
Pochi d appresso
infermit
mia
e della
altro di
giovinezza
un
de Portinari, che
degli oc-
mover
il
il
citalo
Ozanam Dante
pilre IV, $ 2.
et la
philosophia catholique,
p.
I,
clm-
LA BEATRICE SVELATA
88
Donne
visi orribili
ride e
scapigliate
:
tristi
tu sei morto.
:
come
se piangessero:
una
donna
gli uccelli
Non
e innanzi a loro
cuore dicovami
donna.
testa
con un bianco
dicendo
una donna
anima
velo.
Ond
invocava
io
la
morte, e
la
lamentassi per
altre
credendo
eh' io
la
benedetta
Dopo questa imaginazione avvenne che, sedendo penmi sentii cominciare un tremito
cuore, come se fossi presente a questa donna. E
vidi venire
mio cuore
belt,
nome
il
mi
rea
si
lei
era imposto
veniva la beatrice.
nome
di Primavera;
mi
dicesse
pose
tal
nome
prima verr'
le
im-
lo d
Digitize
CAPITOLO
QUOTO
89
fedele.
anche
dicendo
luce,
il
perch
lo stesso,
amore per
cuore mirasse
Qui segue
capitolo
il
la belt di
precedente
supponeva inevi-
ma
suo
Dopo
rabili
il
indi cos
ap~
Narrai
vera
la
scritti altri
effetti
che
la beatrice
una stanza,
il
mi-
produceva in chiunque
Ma
scrittane
la
appena
nome
be-
fu in grandissima reverenza
bench piace-
i.
2.
perch
la
tarne; 3. perch
bene
il
nuova, o adolescenza;
sufficiente a trat-
il
trattare di ci
il
numero Nove
Digitized by
90
LA BEATRICE SVELATA
va
e specialmente nella
Nuo-
(cio
numero
Nove
cieli,
colla beatrice
secondo
si
po-
sistema
perfettamente influirono
tutti
dirsi
il
il
Tre essendo
coli,
Poich
la beatrice
potrebbero addurne.
si
condizione
a'
Quomodo
parole poste
;
come
non
si
e non riporto
scritta in latino,
non
parole di Geremia
gue
scrissi
citt,
il
mentre
proposi di
ebbe
grimato, e s'erano
gare
la
netto, e
affaticati
gli
mia
tristezza,
due
il
scrissi
il
secondo
CAPITOLO QUINTO
donna era
sta
91
ricordandomi di
lei
ed io
facessi: di
del pas-
vidi
more.
diva
il
quando
la
noi sapea.
minciavano a
e
me
ma
dilettarsi
innanzi a colei
me
ne crucciava, e
ne tenea per
vile assai; e
vano a dimenticare
la
e,
quando
vano a confortarmi
trae-
beatrice.
la
avea consentito,
mi
pi
in
mi
tras-
pr del nuovo
Ma
affetto.
si
lev
tempo
et.
allora,
ricordandomi del
Digitized by
92'
LA BEATRICE SVELATA
simo
al
Dopo
dere
ci
la
quale
la
la
mia donna
una
mori
vivette, e
la
mozzo
della citt
pensosi.
dove nacque,
mi pajono
di
questa donna;
queste qui; forse pensano de loro amici lontani. Se fossero di propinquo paese, in alcuna vista parrebbero tur-
passando per
bati
potessi tenere
li
Io
mezzo
dolorosa
della
farei piangere.
citt.
proposi di fare
un
li
so-
netto.
Poi,
precedente so-
il
mio
stato.
non
trattare di
lei.
potessi pi
di venire a ci io studio
degnamente
quanto posso,
Cf.
la visione
vestita di color di
fiamma
viva,
gli
riappare la beatrice
Nella vista
trafitto
fosse.
amor, pi mi
si f"
nimica.
si
mi punse
torse.
mi
per-
Prima ch'io
ivi l'orti-
Pi nel suo
93
CAPITOLO QUINTO
mi
mia
quanti anni
spero dire di
detto d'alcuna.
Ecco
la
vita duri
per al-
lei
somma
Vita
di tutta la
Nuova
intesa litte-
me
omessa.
Senza seguire
le
quanto serva
stanziale in
allo
di
mira.
mensa
tempo
cio
di coloro che
civili
seggono
alla
mensa degli
angeli.
trattano di
amore e
pane sar
di virt;
il
comento
di
quelle.
ma
Le
il
sesto
anno
in poi.
ste diversa
tende,
dopo
poich
la
illustrato
il
senso
in-
legorico.
il
Dopo
comento
ci
si
Digitized by
LA BEATRICE SVELATA
91
Comincia
intendendo
il
questo
volle dir
il
Erano
scorsi
trapassamelo
donna
dopo
air incirca
il
Nuova
avanti che fosse perfetto che esso incontrasse molta battaglia dall'altro
Or, vedendo
trice.
la
si
la
vittoria del
V enere,
mia
due pen-
la memoria della beanuova dnna. Dissi pertanto che soleva esser vita del mio cuore, cio del mio dentro, un
pensiero soave che spesso, com'era possibile, mi rapiva
a contemplare il regno de' beati, dove vedeva gloriare
sieri,
trice,
e l'altro la
la beatrice.
Ma un
altro pensiero
apparso che
che
gli
Qui
occhi di costei
fa
mi daranno
una digressione
fa ces-
promettendo
salute.
parlando della quale dice esser bello terminare di parlare di quella viva beatrice beata, della quale pi
non
nella mente
mi ragiona
ch
e'
dichiara cos
amor
:
che
Digitized by
CAPITOLO QUINTO
Lo secondo amore
ma
si
si,
mi giunse
accese; e
come
s
amava; e
preso di leggerezza
commen-
more.
95
nell'
ci
ri-
le
di cotesta
lodi
donna.
Canzone
la
di quelli rimastici,
sguardi,
si
gli
uomjni hanno
a'
della
tendendo ridurre
diede a scri-
vere
la
si
per, in-
a rimedio urgente
si
la
forma
allegorica.
err
quando
stumi
antica
be'
II
co-
definizione
bei
costumi
e lasciaron solo
antica riQ-
Io
I'
autorit
pare
a'
ma
sulle
Digitized by
LA BEATRICE SVELATA
06
civili
nesi storica
Quanto
bili le
logica
opinion
alla
d' Aristotile,
che vorrebbe
come
infalli-
ma
di credenze razio-
vilt,
si
segue indi
La perfezione dell'uomo
suo.
duplice
nell' esser
quella di vita
prima
un germe o potenza
la
che possono
attiva, si
tutti intendere
umana no-
intellettuali e
comune
degli uomini,
e conseguire
d solo ad enumerare
la
efletti,
le Virt
la
perfezione
morali.
Le de-
anno
che
si
al 45"; senetlute
anni.
Congeda
la
secondo
amore
lo
alla
don-
vo parlando
dell'amica vostra, cio di quella delle due nobilt dell'anima che consiste nello morali virt.
modo
di scheletro, tutta la
digressioni, e
allegorica sposizione
delle Canzoni
Digitized by
CAPITOLO QUINTO
in cui parla
dopo
Ed
della
donna
gentile
97
il
or
ci
resta dare
un rapido cenno
del
Poema, pari-
litterale e
apparente,
Commedia,
siavi
le
Nuo-
un concetto predominan-
il
metodo che
Digitiz(
CAPITOLO SESTO
Non
alla
solo Convito
il
si
riattacca,
come abbiam
visto,
Vita
sta lo
alla
Iitterale sentenza.
il
<f
s'
accorge
Dopo
la
come
l'erta.
e mobilissima
il
naufrago giunto
impedirgli
alla riva,
passo
che pi
gione di primavera
1'
ostacolo
leone Ghe
s'
danno speranza
gli
ma non
tanta che
non
a vincere quel-
paura un
gli rechi
ch anzi questa
gli fa
e lo ricaccia
lui
ed
perdere
a poco a
par
fioco.
la
stile
lupa.
Se vuoi
Digitized by
LA BEATRICE SGELATA
100
ma
vena
Veltro che
donde sbuc,
offrendoglisi guida a
di ci pi
il
accennato d'un
lo invita a seguirlo,
dannati
guider
la
regna.
Ma un
dubbio
Se ad Enea ed a S. Paolo
Io arresta.
inferno
all'
degna
visitare
lieti
anima
cacciarla nell'inferno
la
l'
impero romano, e
Ma
fede cristiana.
chi lo
all'
Dante, perch
egli,
ben fu per-
ci necessario a fon-
andrebbe?
vi
altri,
gi
rimo-
vevasi dall'impresa
darglielo.
Lucia
si
mosse a trovare
lei
non soccorri
la beatrice si
colui che
pericoli
la
d'
ogni
e raccomanbeatrice che
O "beatrice,
vera lode
am tanto, e
Non odi il suo
ti
101
CAPITOLO SESTO
venne dicendogli
tuna
come
monte, ed
essere
il
della fortemesse
ella
soccorso.
per
lo
mestieri
mosse e
amore.
ne
consolata
sia
Fu
sia
ella cui
gilio,
che t'imped
ora che sai
tre
tali
Dopo
parole, fatto
un
d a seguirlo.
Non
creda
il
Onde
la
come
solo
il
volere di Virgilio ed
di te
quali
le
suo,
il
si
pormi
alla stolta
im-
la
Com-
fitte-
a'
motrici.
Ed
pel
poema conduce, o
stro,
si
il
sommi
oppone,
conseguimento di
nome
ch sa quale
l'ufficio
chiarisce.
al
nuovo.
Irice, dalla
quando
gli
gli affidava
quel-
ne resta pensoso
a rammentargli
egli
di lei vince
la
mae-
il
Ma
dannati vaticinargli
Virgilio, a confortarlo
come termine
quale sapr
il
l'esilio,
non ha che
Digitized by
LA BEATRICE SVELATA
1(J
anime ripetono
tre
il
triste
annunzio,
il
poeta
ricon-
si
forta
men buio
dal pi largo
men
cerchi infernali,
doloroso, all'ultimo pi
le stelle.
sereno
come
zaffiro,
li
un
allieta
cielo
omaggio a
ram-
ma
che
colei
li
move
li
guida.
onde
si
va alla cima
come
il
regni in-
poeta pi
si
com-
ma
Se
la
la fatica
non altro pi
dell'ascendere al
efficace
argomento
quale
e*
alle stelle; e,
lo
mener
monte
arresta
il
poeta,
come
la
beatrice
li
attenda
salire
passa
si
Dante
s innoltra
essere quello
1'
animoso
al
lo divide dalla
sua
donna.
Digitized by
103
CAPITOLO SESTO
Trapassato quel fuoco,
conduce
scala che
alla
si
giacciono a pi dell'ultima
cima ov'
paradiso terrestre;
il
in
gli
tico
com
tava
ella
la
stella di
fiori nell'ora
Venere, can-
mani per
le belle
tiva)
contemplare
e
il
propri occhi.
sempre a
lo specchio, e siede
E non appena
il
sorge l'alba
poeta che
final-
mente guster fra poco quel dolce pomo che gli uomini
vanno cercando per tanti rami. Come poi rapidamente
hanno asceso l'ultima
restre, gli
scala, e
son venuti
al
egli
paradiso ter-
pi da s non
grimando
lo
spetti pi
arbitrio fatto
ma
segua
il
proprio
v'
entrasse
incontra
bella
Ed oramai
la
guida
da' venti-
si avanza un carro trionfale guiun grifone (mezzo aquila e mezzo leone) cui
nell'Apocalisse,
dato da
Digitized by
LA BEATRICE SVELATA
armato
104
1
Due
altro.
stinta
che
Stettero
il
Osanna in
vencon-
le
eoccelsis.
di spada,
un vecchio
e dietro a tutti
templativa.
altri
il
carro e la gente
de Libano
spargendo
ed uno stuolo
fiori
Benedictus qui
gli
la beatrice,
coverta
il
capo di bian-
Il
que' mirabili
tempo era
della
effetti
slato
sua presenza
more prima
mosse quando
lei
ch'egli
compisse
il
lo
avea
trafitto
nono anno,
d'a-
risente ora
trova, e ne piange.
Ma
rimproveri di
appena
Or come
colei:
Guardami bene;
Questi fu
tal
lui
mirabil prova.
Digitized by
Ma
CAPITOLO SESTO
maligno e pi Silvestro
terren col mal seme e non
105
tanto pi
Si fa
il
colto
Alcun tempo
Mostrando
Meco
Di
occhi giovinetti a
lui,
volto.
il
Si tosto
il
gli
Questi
volse
lui
men
men
cara e
gradila.
non
vera,
Lo
Ld
visitai
perdute genti.
Li prieghi miei
le
piangendo furon
porti.
am
e che
tra,
fessione di lui.
bench sotto
fone,
assai
altre
poich
il
la
la
con-
il
gri-
lo
ha guidato
Io tuffa
LA BEATRICE SVELATA
106
dopo
mondo
no
le era-
zando
conducono a
lo
Quegli occhi
il
poeta
crescere le sue
lo
avea ferito.
con
atti
fiamme d amore.
zelle di
fedele, che
dan-
invitandolo a guardare in
amore
fssi
quila
lei
la
Ma
le
tre altre
don-
gli
velo,
che
il
non po-
gli
Intanto
quanto
il
carro e
scende, e odesi
il
La beatrice
Adamo.
il
mormorare a
tutti
fiori e di
di-
fronde,
cima.
togli
se ne cib
il
tutti a gridare:
il
grifone risponde
l'albero
che tosto
si
vest di
Cos
Indi lega
e,
nuove
il
pu serbarsi
carro a quel-
Un
fiondi.
dolce
e sarai
Per
dell
impero
celeste.
tieni
gli,
Digitized by
107
CAPITOLO SESTO
occhi al carro,
reduce in terra
e,
ci che ve-
scritti
drai.
nonch
scorza,
beatrice
Ridiscese gi
fugolia.
la
fiori
ma
1'
aquila
e vest
il
pre
navicella
la
carca! S'a-
sei
un serpente
e n' esce
Quanto
resta di quello
trasmutatosi
Una
Ma
e a
lei
lei
impedisce vederli
Le
(juel
presso
un
la
a'
cupido sguardo
il
carro per
il
procaci occhi,
e questa
selva,
la
lagrimando,
si
diedero a cantare
Tempio.
la
fuoco, dice
abomina-
le
sospirosa
beatrice,
oltre.
sette donzelle,
come
gigante; e bacia-
accesa
piume
lati
si
leva; e,
si
che sono
le
suo
il
pa-
mo-
rire e risorgere.
Poi
procedendo
domandare
chiam
non
Madonna, voi
la Beatrice:
Voglio
108
LA BEATRICE SVELATA
oramai che tu smetta ogni timore e vergogna, tanto che
non abbia a parlar pi com' uomo che vede sogni. Il
vaso cui ruppe il serpente fu, e non . Ma la vendetta
di Dio non si arresta per suppe. L'aquila che diede al
carro
le
Un messo
spegner la ladra
Tu
di Dio
}
mie parole; e quando
non dimenticare quale hai visto l'albero che
le scriverai
oramai
stato
Adamo
fu punito.
dorme
tuo
il
alta, e
il
vani
il
sotto
primi genitori; n
la
mente, conosceresti gi
il
Se
cielo.
abbaglie-
ti
rebbe la luce del mio dire. Per voglio che, se non aper-
tamente
scritto, tu porti
Dante
intelletto
gello.
Ma
beatrice
alla
della
mente
sua
//
deh
ci
mio
dal sug-
perdo
mia parola,
dalla divina.
ti sei
e tanto distanti
Ma
io
dato
il
quanto la via
non rammento
la
beatrice
Tu
umana
n ho ri-
valore
a seguire
inette
Cui
ti
desti.
Da
ora in-
Dtgitized by
109
CAPITOLO SESTO
nunzi
le
Dopo
come impone
ci Matelda,
dEuno
bere l'acqua
toma
va virt,
Cos ha fine
la beatrice,
[buona mente); e
Secondo
il
mobile di tutto
il
pone
Seguiamolo
cieli.
Lo sguardo,
la
nove
creato, e intorno
no
nuo-
gli
rifatto di
s,
il
sull'altro,
li
cieli,
sferica-
ed ultimo l'Em-
avvolge ed include.
la forza attraente
la
quale
il
poeta
si
move
alle
K forse
te
Giunto mi
in tanto in
vidi colla
lei...
prima
stella.
alla
alla
mobili, e
come
gli
e virt dalla
ultimo
eh'
nono
in
riguardo
vina, tutti
essere
principi che
danno
vita e
natura ad ogni
Luna. Se
le
di
smissione, a tutti
anime
que'
1'
nome
gli
cieli,
cieli,
non gi che
sia a quelle
assegnato diverso
LA BEATRICE SVELATA
110
gradazione che a
ma
in
lui
verr si-
grado
che
beatrice
la
do di cielo in cielo, interrogando i beati, e desumendone occasione ad ammaestramenti fllosoflci, morali, politici, religiosi, nonch a rapidi e vivi quadri storici del
pi alto interesse.
Ad
donna
della
della sua
mente
egli
vello.
tro
la
poeta filosofo
il
Isidoro l'etimologista,
Rabano
il
lom-
erano
dosi,
stati predestinati a
(e
ne descrive
l'altro alla
rinnovare
le nozze)
primo
il
Gusmano
Chiesa, sposan-
la
alla
Povert, e
la fede,
il
tritavo suo
Cac-
ciaguida.
Costui
visitato
da Enea negli
Elisi, lo
affetto
ammon
onde Anchise
quanto po,
di
suo pronipote
si
somma
volge
grazia
Digitized by
CAPITOLO SESTO
di ch' largo a questo
suo rampollo
udendo,
care
si
fa s bella
il
dice
cos gli
che
fa
ti
le origini
mio desiderio
il
di sua casa, e
di Francia, e
guasta.
ai
il
Era
tua ve-
di costei
segue narrando
il
L'Alighieri,
bench
funesta influenza
la
Romana, l'avevano
pur
senta
si
Fortuna
debba pensare
la
appaga merc
si
l'antica Fiorenza,
ci
lieta
ili
(e la beatrice,
gli
saldo
domanda che
Cacciaguida glielo
dell'esilio predettogli; e
volgo,
Il
al
caduto.
ti
dorr sar
avrai
la
comune
contro
stiali
compagnia degli
l'esilio;
a te perch
procedimenti.
streranno
vina; dacch
Ma
poco appresso
le fazioni
faranno
ma
fatti
ben
be-
mo-
e a te sar bello
solo
il
dettami di tua
tuo
oltre
E Dante a
monte
si
ho
ci che pi
non
dato,
sieno amari
ma
inetti e
come
pane e
com'
Tu lascerai ogni
ven-
la
gli dice,
le
dalla
tempo
Nel
in
mondo
sfere dov'ella
il
lui:
mi ha gui-
s'io le ridico,
sar per
molti acre assai. Or, se tutto dir, temo che niuna terra
Digitized by
LA BEATRICE SVELATA
112
ini
tra' posteri.
temo
di
cui Cacciaguida
Ma
lascia
Se molesta
al
cime
alte le
pi
rogna.
la
le
come vento
Ed
percuote.
che, quanto pi
per che
ti
sono
ne riesca
efficace
Dopo
cielo,
melle,
ci,
la
il
tuo dire.
il
compongono
la
ciclo,
nuovamente
dice
il
gli
uomini
di fiam-
promana
guardi
alla
la influenza
di
flagelli chi fa
poeta,
forma
solleva al sesto
le
colpe di
tutti
Nuovo splendore
donna
contemplativi.
all'
intanto
1'
un d
essi,
bellezza
della
di
della
sua
immoderato lusso de' nuovi prelati, di che la beaannunzia non lontana vendetta ed altre invettive
trice
ste, scesa
tro,
dall'Empireo a mostrargli
lo interrogano della
tanto piace
il
suo
CAPITOLO SESTO
dire che
il
113
fronte, e lo abbraccia.
sfere celesti, e lo
tosto
te
la
il
salire
quand'era smarrito
dice perch
poeta avea
il
tentato
quale, condottovi da
(e dalla
perduta
sommo
bene in terra
gloria a Dio
Pietro,
come durante
si
chiamasse
la vita
I.
d'esso
Adamo
il
qui nuov'inno di
la beatrice
San
la corte ce-
impreca
ai
e fatta
al
co-
dacch
lo
ha
al riparo.
non nascondo. 1
Qui un vivissimo desiderio
Cf.
fa dire a Sci-
perch, spregiando
gli
la
popoli
mostrata
amore del
Digitized by
LA BEATRICE SVELATA
114
donna
della
della sua
mente
sentire nell'Alighieri
si fa
gli
primo
al
come
prende moto
gli
riassume in quest'ima
OH
lucidissimo, acuto
GOVERNI.
che
governano
nove
pensa
Un punto
nove cerchi
Sono
cicli;
tosto Vide
a quello,
la
quel di sotto,
verso
di-
la
vina unit.
segnamenti
filosofici
de' volgari.
quali
ne sono inclusi
si
Ed
lezza gli
fatto, dal
primo giorno
La sua
visione.
si
Un
vista tale
fiume di luce
Digitized by
CAPITOLO SESTO
non appena
115
un vasto
cui formano
anfiteatro,
luce di Dio. Quivi vede sedersi la beatrice accanto a Rachele, e a lei volge le ultime sue parole:
0 donna
nosco
il
Tu mi hai
e la virt di tutto
tratto
finchHo viva
seggio ov'
mia speranza; da
in cui vige la
favore
ell
da servit a
Uno sguardo
era fu V ultimo
libert.
un
te
rico-
quanto ho veduto:
Mi aiuta
cos
sorriso dall'altissimo
cenno della
beatrice al
poeta.
Poi,
nardo
intercedente
Triade:
come
visto
e,
a Dio congiunta,
Non
si
mestieri di
anzi la imaginc
le
opere
il
massimo
de' mistici,
San Ber-
gli
dell'
amore per
la
chide
la
Visione e
il
Poema.
predominante e coordinatrice
la idea,
di tutte
essa.
Nuova domina dalla prima all'ultima paRiappare nel Convito come ricordo d'un primo
nobilissimo amore, come cagione dei contrasti, e delle
Nella Vita
gina.
lotte
morali onde
e contnta
il
nuovo amore
combattuto nell'
il
mosse
animo suo;
vi
riappare
cio la
Riapparisce
Digitized by
116
pi necessario
tratta
il
LA BEATRICE SVELATA
agli amori
come emenda
infedeli di
che
Commedia.
allegorica.
si
cercava, re-
capitoli.
Digitized by
CAPITOLO SETTIMO
Qual'
la
si
asconde sotto
la bella
men-
quesito. Potrei
tal
coiranalisi
farmi
da qualunque
strada
che
il
le
la
verace.
far ci,
tita
il
primo
da questo
secolo)
mi vedesse. Allora
mi guardava
finestra
che tutta
lora
Nuova, e nel
li
la
bella molto,
vidi
da una
temendo
mia
mi
partii,
dinanzi da-
me mede-
di mostrare la
gli occhi di
vilt,
Digitized by
LA BEATRICE SVELATA
118
simo
non
E' non
pu
donna
nobilissimo amore.
sia
Avvenne poi che l dovunque questa donna mi vgfacea d' una vista pietosa, e d'un color pallido
quasi come d'amore; onde molte volte mi ricordava della
mia nobilissima donna che di simile colore mi si mostrava. E certo molte volte, non potendo lacrimare, n
dea
si
disfogare la mia
tristizia,
io
occhi miei
gli
si
derla;
me
vile assai.
donna che
ed a ve va mene per
la
Recommi adunque
pi volte bestemmiava
la vista di
questa donna in
si
che
E molte
volte pensava pi
cuore consentiva in
il
lui,
mia
la
ed
vita
amorosamente, tanto
quando aveva consentilo ci io mi ripensava siccome dalla ragione mosso, e dicea fra me medesimo
E,
deh
vile
modo mi
Onde
io,
in
me medesimo,
XXXVIIL
igiTT/ed
by
Guugle
CAPITOLO SETTIMO
ancora ne
volli dire
Sonetto,
quale comincia
gentile,
il
in
119
dico
d, quasi nell'ora di
si
un
lev
stimela sanguigne
colle quali
apparve prima
agli
oc-
che prima
la vidi.
tempo
il
siderio al quale
quanti d contro
questo
ciato
cotal
lei,
passato,
malvagio desiderio
si
al-
E, discac-
rivolsero
ii
Nuova, dice
il
La
stella di
cerchio che
due
Venere due
la fa
qunl suo
in
secondo
30 mesi), appresso
lo
cielo cogli
quando
arno
Ma
Vita
Nuova
anima
menzione
feci
Ib.
XL
XXXIX.
20
ohe lo
LA BEATRICE SVELATA
massimamente l dove sono pensieri contrari
impediscono, convenne, prima che questo nuovo
amore
fosse perfetto
i
.
perfetto,
del suo
gli
era
il
pensiero
contrario
mia mente.
della
la
il
rocca
Poich
'<
strata,
per
per
me
secondo amore.
dimo-
da procedere
e vera.
come
fu perduto
il
punto che alcuno conforto non mi valea. Tutdopo alquanto tempo, la mia mente, che s'argomentava di sanare, provvide, poich n il mio n l'altristizia
tavia,
solato
modo che
alcuno scon-
misimi a leggere
quello non conosciuto da molti libro di Boezio, nel quacattivo e discacciato, consolato s avea.
le,
udendo an-
uomo
come
ri
alle
sic-
ma
non solamente
la
Convito Trai?.
Il,
cap. IL
CAPITOLO SETTIMO
nava
fatta
lei
imaginare in
121
somma
cosa.
imagi-
dov
ella si di-
tempo, forse
in picciol
cezza che
il
la
donna
pose
io
innamorai
la bellissima e
onestissima
di
imperatore dell'universo,
nome
al-
tro pensiero.
Filosofia.
cui
quale Pittagora
alla
la filosofia
era vile,
mal-
beatrice?
la
non
del Portinari?
l'amore per
critici dalla
una cara
Nuova sim-
facile
cos del
la filosofa di fronte
significher?
per darci
fossero
I'
matto a
ciulla?
rispetto
conten-
fanciulla, la
amore per
ella
uomo
assoluta
Nuova,
deve significare
tal
li),
Ih.
cap. XIII.
cnp, XVI.
LA BEATRICE STELATA
122
Ma
metodo che
domander
che inten-
tempo
filosofa,
uno
amor
cos
Italia
che
filosofo nobilissimo
si
non
dato se
ma
filosofi,
seguitatoli di scien-
si
elli
sapienti.
ma amatore
perche notare
si
un amoroso uso
massimamente
di
puote che
1
di sapienzia
pienzia, c
viveva
nel Convito
chiam Pittagora...
Anticamente in
il
quale
somma
sa-
Nelle altre
ramente
di
Dio
secondamente
delle altre
intelligenzie
umana
la difficolt
d'intendere
che nella
Vita
il
Nuova,
un altro; e
non
Ib. Tratt.
2 Ib.
8
inconveniente
ib.
Ili,
capit. XI.
cap. XII.
una
XIII.
CAPITOLO SETTIMO
essere perfetta ed imperfetta;
guardo secondo
il
123
ma
la filosofia,
da
imperfetto?
Ecco
il
problema che,
sciolto,
dar nuda di
ci
alle-
gorie la beatrice.
Purgatorio
ricondotto al cospetto di
lei, le
allorch
il
poeta
prime parole
di
rimpro-
le
de'
cieli,
ma
mente
nella
tempo
te
chi, lo
rito
col
mio
a tentai
fu tale potenzial-
si
lo lo sostenni
volto, e, mostrandogli
conduceva dritto
costui
tolse a
alla
me
meta.
Ma
alcun
giovinetti oc,
e da carne
non appena
salii
e diedesi altrui.
a spi-
Invano
perdute genti,
me
le
lo riconducesse quass.
virt
cieli,
po
alla
Troveremo
poi svolgeremo
il
LA BEATRICE STELATA
121
umana bont
in
vino e spirituale.
virt dell'anima
la
la
cio la complessione.
La
legate:
la
quale, incontanente
telletto
pu
possibile.
essere migliore,
poich
men
incontra che
purit discende in
possibile...
la
disposizione
la
buona... e
essa
dell'
mie di
la
virt' intellettuale
di tale opinione
sono alcuni
produce, e secondo
si
la
umano seme
che dicono,
si
pu.
si
pu
vede apparecchiata
beneficio
la
somma
sua creatura a
Oh
della
(nostra beatitudine e
umana
somma
felicit!...
felicit)
alla
si
u-
quale
125
CAPITOLO SETTIMO
tal
coltivato, e per
come
quella vir-
do-
cieli,
nonch per
intelletto possibile:
ma
di quello
eli ci
del quale
chiama
ne' tratti
verso
dalla beatrice:
stei,
potremo
qual fosse
1'
aiuto e
propria
la
darsi in brac-
malvagio de-
siderio.
Ma
il
valore che
Ali-
le
ch'io chieda
prima
alle
ne dedusse
ci
mestieri
come
gli attri-
insomma
lor
penetrali
lo
I'
Alighieri senza
dicono, ben
pu risparmiare
adden-
XXL
sottili,
quanto
XXII.
Digitized by
LA BEATRICE SVELATA
26
sommo
le
Ma
stia
resteranno
La quistione
rio
tramandata da Porfi-
degli Universali,
e dalla quale
com'
suoi svolgimenti la
doveva rendere, e
rese, di
supremo
La gran
lite infatti
realisti e
tra'
nominalisti,
della Scolastica
il
lite
fondo dot-
aggiratasi intorno a
nomi
nulla pi
In
o cor-
altri ter-
gli
corrispondenti alle
mente?
Sforzata a risolvere questo problema, sia sotto l'aspetto logico, sia sotto quello ontologico, la Scolastica
psicologica che
il
quesito stesso
implcitamente
poneva.
Sono note
le
Da un
dio evo.
l'indole della
lato
il
cristiana
realismo
simbolica
quante
nalismo
pi consentaneo al-
e per
sostanze
prevalente
obiettive
le idee della
col noto
le
fatta
il
rea-
nomi-
sosteneva
nulla
esistere nella
Digitized by
12T
CAPITOLO SETTIMO
modo
natura a
universale, oltre
nome;
il
concreto; l'uni-
il
tale,
ma
esterna realit,
similari e
lit
nella estrin-
Una
coll astrarre
pu
Magno
di Alberto
da pi individui
qua-
iti
comuni.
e di
S.
a'
dirsi eclettica,
Tommaso
ed quella
tramezzando
le
nell'interesse delle
realisti,
la esistenza di enti
universali
ma
costituenti
mondo
il
iperfisico
s'
accostava
al logico,
poi
co'
la
neces-
mente e
esistenze reali.
Or
al
trattato de
teso, ampliato,
su cui
si
Eclettici,
Anima
o sforzato,
fu,
secondo
solito, la
il
trama
fatti della
due ordini
umana conoscenza
principali e distinti
fossero da classificare in
:
.quelli
che provengono
porei
compie da
se.
Da un
lato la
LA BEATRICE SVELATA
128
le
realisti,
formata
nominalisti,
pe'
il
Disconoscendo completamente
il
ma
bens resultato di
loro,
mente da un
la
riori dall'altro,
applicando
due
le
idee ante-
il
ed
non-io;
alle sen-
imagini
ivi reflesse;
la
il
sovrana in-
modo
corno
umano:
sti
mune
e
si
la
impronta o imagine
un senso
compie
La
la
imque-
di
si
forma
sensazione.
imagine che
la
sensi; e
da ci
Appresso
il
senso
la specie
imaginativa ponevano
alla
da'
imaginata.
la facolt esti-
(intentio),
Albert.
de Anima lib. Il, cum Aver, comment.
Thom. Sum. theol.
Anima lib. Il, traci. li et IY.
Arist.
M. de
Digitized by
129
CAPITOLO SETTIMO
Ma, dopo
ci,
come l'anima u-
trattavasi di chiarire
universali puri
materia, rispondenti
all'
il
nome
come
fu a tale suppo-
d'intelligenza (quasi
filosofia di
la
pe'
nome
inane ambizione
gli
il
venne da quella
questo
anim
per
se stessa,
logiche che
mi
resta
meo
esponendo
assioma
tale
fu questo
pars.
il
I.
nome
il
Cf>
di s.
S. Vittore.)
le
come
fosse
assioma
veicolo
De
onde pi
tardi
spir. et an. c.
il
XXXIII
Ve Anima
de Cons.
lib. I, c.
p/ift.
lib.
(e
platonismo s'in-
Boelh.
Da
V,
di
prosa
Ugo da
4.
2.
LA BEATRICE SVELATA
130
dalla
non
in essa
un prin-
fosse
ria,
Questo principio, imaginato quasi recipiente o specchio delle idee universali, fu detto dover essere scevro
o capacit
d' intendere
la possibilit di
dole: a et sic
cet
quod
mera
la
gli
universali ?
est possibilis.
pensan-
un
tema inesausto
agitati
L intelletto
sistema.
possibilit d'inten-
cre
possibile fu d allora
il
dapprima
alla
contenziosa Sco-
De Anima
lib. Ili,
cap.
J, te: 5.
di
clic
Averrocs
che fu Tunico testo Aristotelico degli Scolastici a tutto il sePer lo scopo cui miro io non debbo analizzare
colo XIV.
Aristotile
stri
genuino,
leggevano.
Mi
ma
si
suoi mae-
Digitized by
CAPITOLO SETTIMO
131
venne posta
logici
la facolt
non essere
Ma
elementi
alla
come
propri
esercita quella
od
mentre
tutti
si
modo
na-
Ecco
punti su'
tra loro; e,
fino
Quali-
concorrono
ultimo
all'
di dimostrazione, la esi-
gnarono
ufficio ?
vennero dividendo
suo
il
estrinseci all'anima ,
ma, e
la
gli universali,
astratti
creto.
d intendere
si
dipartirono e pu-
ed
applica-
alle
zioni di quell'assioma.
Insistendo sulla prediletta metafora della mente specchio c delle idee imagini, primo Aristotile avea notato
intelligibili
cose
visibili,
ci che
il
fosse mestieri
agli universali
le
ammettere anche
un
senso visivo,
la esisten-
come
la luce
potenza
cevere
forme
le
principio
forma rispetto
alla
nuda
spetto
all'
tela,
colori
alla
all'
atto.
questo
la
intelletto possibile.
dell'altra si
i
trapassasse
ideali,
disse, la
compie
1'
non muovono
Dal connubio
dell'
uno
li
faccia
Come
la
passare
Digitized by
LA BEATRICE SVELATA
32
all'atto,
La quale
la intelligenza
attiva
in esso
illustri.
quasi lux
est
li
facit colores,
qui sunt in
menti umane,
delle
perpetua.
separata,
estrinseca, immortale,
Vuomo
massima bea-
ia
uomo, divino. 3 Essa principio d'ogni unit, riconducendo il moltiplice all'Uno : la Rettitudine (stessa.
t>
sommi
Questi, per
capi
le interpetrazioni e parafrasi
le
aggiunte,
a'
d nostri sarebbe
Per altro
allo
le
sunse
1
/(/.
la idea
Ib. cap. 3, le
1 Id.
Ih. cap.
3,
Melaph.
HI). XII,
lib.
Id.
le.
10,
4 Id.
De Anima,
lib.
cap. 3, te.
1,
opere sue.
U,
e passim.
20.
M Moral. ad Nicom.
X, cap. 7, c passim.
te. 22.
5
le
cap. 1,
le.
47.
lib. 3,
cap. 5
te. 51.
Notisi che
come sinonimo
di
quello che
egli
suoi seguaci
usa
le frasi di
Digitized by
133
CAPITOLO SETTIMO
Per due
rivi,
ramazioni d'unica fonte, pervenne alla Scolastica del medio evo cotesta dottrina dello intelletto possibile e della
intelligenza attiva.
Da un
come possa
Se, e
conciliarsi
genuino Aristotelismo
il
attiva,
considerata
come
sostanza
non pu mettersi
per altro
cotesta
dottrina appunto,
aristotelico, si
le
diverse
fra'
dubbio
in
si
che per
scjiole
della
dell'Oriente,
fra
Grecia e
comune
fluenza sullo
essi,
Ci che
dotti.
inreli-
Non da
Ebrei
filelleni,
che
in
mosse quegli
tismo religioso e
l'Oriente.
La
un
sincre-
Grecia e del-
comunanza a
madre merc la quale
tutto
genere umano, fu
sforza-
la idea
l'antico
il
mi-
E
lando
libri
Mosaici e Profetici.
le
il
volgare politeismo,
ma
Digitized by
LA BEATRICE SVELATA
134
ed
altres
il
panteismo eleatico, un
dubbio, on-
triplice
etemo
e immutabile,
Come
pu
la
l'assoluto
? Come
tingenti,
Una soluzione a
mente umana,
co' soli
l'Universo e l'Uomo,
finiti
coli' infinito
e con-
ed eterno?
ta'
il
un prin-
le
sue
Or
gli
Ebrei
filelleni di
Alessandria, anticipando
l'e-
che
lettuale
invisibile
dalla quale
mosse ad un tempo
Maccabei come
ebbe parte
d'illustre
feo, Zoroastro,
il
2 libro de'
nomi
di
Or-
alla corte
cos
lib. Vili, e.
Digitized by
135
CAPITOLO SETTIMO
Luce, merc
la
la
quale
inciampare.
La qual
non mai pu
vita
la
lomone, dicendo
Cielo e la Terra.
la
il
scuola
sincretica fu
che, a detta di
Girolamo, merit
s.
star
filonizzato tanta
egli osserva
Or
ecco
come
d'
Alessandria
o se Platone avesse
somiglianza de'
la
costui
riprende e sviluppa
la
stessa
tesi
sere ed
Il
mondo
creatore e la creazione,
verbo di Dio
poreo e
Veramente
nebre,
intellettuale, e
il
che
la
similmente di tutte
luce intellettuale
si
1'
Iib. I.
lib.
il
le
verbo di
Idee
il
il
Bruckcr
Clcm. Ales. Slrom.
Walckcnacr de Aristobulo judceo.
l'es-
tanto pi risplen-
vedo, quanto
lib. VII.
II.
il
conoscere:
il
t.
si
Hisl. philos.
XIII, c. 7.
nXotxuv ^tXwv^r, ^
cpt'Xwv 7rXaTWvt^rj
idesl
aut Plato
semuum
el eloquii.
Digitized by
136
LA BEATRICE SVELATA
divino,
quale ne esplic
il
sole, la luna,
splendore.
'
coraento di
menio
la
sopraceleste,
tali
idee
cos diceva pi
Nu-
tardi
ma
il
mente a
tutto, e
da esso
la Intelligenza
mandata interior-
pazione di
quella
chi le riceve
lui
non
si
ma
modo
tal
prima non
cos la scienza
da colui che
l'acquista, di che
estingue
la
si
divine
La
lu-
accende che
ce
si
le
partono
d, e nondimeno passa
non
si
la
parte
che
in colui
d e
la riceve. *
Siccome accade ad ogni nuovo sistema, non mancavano antichi precedenti a cui raltaccare quella dottrina,
anche astrazion
fatta di
10%
le
adorn e
In Euseb.
dispose
Praep. evang.
rubini; de Somniis.
2
le
ISumcnio de
Cf.
la
Mente
Ifb. XF, c.
12.
summo bono
cit.
Tutte
la
le
Mexte
l'inizio
del
Philo de Chelil>.
da Euscb op.
XI, c. 32,
cil. lib.
XI,
10.
Digitized by
13T
Epicarmo ove
ragione ad un tempo)
CAPITOLO SETTIMO
moto;
regge e serba
le arti
Questi e simili
ch
ra
estrinseca all'uomo; e
non-
come
di
potessero armonizzare
si
sofiche del
Troppo
mondo
le
il
divergenze religiose e
devierei dal
mio scopo
le
su' neoplatonici,
fia
filo-
che
fu detta filoso-
Ne dir solo quel tanto che ocquando vedremo il passaggio che fece,
cristiana alessandrina.
Id.
2
Diog. Laert. in
Anassagora.
de anima Uh.
Epicanuo
Enscb. op.
cit.
cil.
I,
c.
%.
lib.
XIII,
c.
lib.
V,
7.
Digitized by
<
Digitized by
CAPITOLO OTTAVO.
Nel terzo secolo dell'era volgare
il
mondo romano
ta vasi
le
col
agi-
sue antiche
scetticismo
tellettuale
il
crollante edifcio
del politeismo.
Fu
in questo
momento
solenne che
le
pi strane su-
rendevan
de' dotti e
di teurga
Da
possibili
gli spi-
pi assurdi sistemi
filosofica.
quell'Affrica istessa,
veva uscire quel gran luminare della Chiesa che fu S. Agostino, veniva a
Roma
TOccidente,
il
il
Am-
monio, Plotino.
Mente
strana,
tricato in
un viluppo
Trovava qui
scuola
ma
perplesso e in-
di dottrine contradicenti.
italica, la
dottrina della
Monade
di Pitagora, nata
Digitized by
140
LA BEATRICE SVELATA
Minerva del politeismo
'
dal capo di
Giove,
platonismo
il
uscita
splendidamente
il-
prima ordinatrice
sulla Intelligenza
il
mondo
Fondendo
e rinfnito; ec.
finito
uno
in
tutti cotesti
Intelligenza
una
in se e partecipata dagli
di cui
uomini
si
una
puramente metafisica
teosofia
e a-
surta a proclamare
Invano
suoi
la
allievi e
seguaci
le estasi
si
davano
al culto di siffatte
intellettuali delizie.
La
stinata al trionfo,
non poteva
sociale,
sol
le genti,
quella de-
promettesse
le
ardue vo-
Allorch
i
infatti S.
dicendo
Platone,
ito
con quella
Digitized by
CAPITOLO OTTAVO
un
solo
tiranno
toccava con
mino maestra
le
pratiche e sociali
necessit
14
la
Ma
trapassava
puramente
filo-
preparazione e sussidio
fugace,
torner quanto
riferiscesi a
in altra occasione
le
Per
l'et
come suprema
pi
del cristianesimo
pi elevati
fra'
dotti del
in tanto e s eletto
numero
a ingrossare le
schiere dei
ad operare
sovr'essi
umano,
in
elfi
quanto riconosceva
un
gli
Odasi
concett
come
naie...
infatti
:
il
mondo)
creata
LA BEATRICE SVELATA
142
aggiunge, derivare
da
pure, consuonando
ti
beata
in
Fuit
cui
nomen
erat
lo-
Uh
erat
or
la
ce
ia
altro, egli
mine
hominem venientem
in
hunc mundum:
ferenza
vanni,
a la
testimonianza,
ejus accepimus.
Arrossirono
omnes de plenitudine
dicendo: non
argomento
pi recenti platonici
tempi
cristiani
ziet d'intelletto,
vovs
ie
ziet, e
che
prima parte
si
il
si
perch xpo?
intelletto,
nome
dicesse
latino,
in
satur
la
come
De Cimi Dei
c. 17, n. 37.
lib.
X, c.
Confcs.
2. Cf.
lib.
id.
VII, c.
cui solo
partecipando
Digitized by
si
CAPITOLO OTTAVO
143
ma
principalmente affermiamo.
il
seguire tutte
consentito da
le
1
conseguenze
teosofi
etero-
dommi
senziali fra'
cristiani.
le
impersonale
desumere
la
filosofi;
movendo,
possibilit di negargli le
la
divina, e
provare:
umana, sapesse
come quello
fosse
il
prin-
immortalit dell'anima;
il
bisogno delle
quando
inutili);
La
la beatrice
e cos tutti
teoria di
s.
il
vedemmo
doni
e
3
detti di
alludere
Ali-
pi importanti
fra'
dommi.
le
si
combi-
cit.
lohan. cap. V,
traci.
35.
Solil. lib.
I,
cap. VII.
In
e passim.
4
22.
Digitized by
LA BEATRICE SVELATA
141
Ci
ma
noscere,
La
che
sentire;
il
sensazione
noscenza merc
si
non
co-
il
compie e diventa
inizio di
co-
il
La memoria
ritiene, e la cogitativa
combina, quo-
Ma
come suddita
e serva di quel-
prima
si
ap-
cose
*.
la
ba-
prima
la scienza, la
le
alla
seconda spetta
la
assoluto e immutabile
della vita contemplativa.
ed suo fine
Per disse
medesimo
S.
Spirito
la
la
beatitudine
Paolo ad alcuni
parola di scien-
suratamente
2
sia preferibile all'altra facile giudicare.
De ordine
lib. Il,
ocloginla. Quaest.
1
Sermo XLI1I de
XIV, n. 22.
cap.
Quaest. 2, n.
De
Trinit. loc.
3.
cap. 2, n. 5, 6.
verbis teaiac c.
De divers.
Confes.
cit.
De diversis
quaest.
XIVI.
lib.
2. De
Quaest.
frinitale
lib.
ad Simpt.
XII,
lib.
II.
23.
n. 23.
Digitized by
CAPITOLO OTTAVO
comune
Essa come
partecipano.
do una
145
le
in se
si
la
imagine, o ver-
la
gione de'
ottiene
bo
di Dio.
partecipare a quella se
il
Riconfermata in
tal
modo
si
facile
imaginare quale
la
dottrina del
particolare e l'universale,
il
il
possi-
bile e l'assoluto.
ma
che risentisse
le influenze
la Scolastica,
a'
Neoplatonici
S.
Agostino
di quella a tutto
il
secolo
anche pri-
XII
gliela
le fonti
Boe-
uniche
inculcavano
a
si-
In*-
me
il
primo fra
gli Universali,
1
De libero arbitrio lib. II, cap. IX, n. 27.
Cap. X
num. 28.
1
De Genesi ad lilleram cap. XVI, n. 59, 60.
Soliloq.
lib. I, cap. VII, n. 13.
De civit. Dei lib. XI, cap. 2 e 32.
,
De
n. 17 et passim.
10
LA BEATRICE SVELATA
14G
quello che tutti
versali,
li
forma
o la
di Aristotile?
forme, giusta
delle
la
del
additando
la
programma
il
alle scuole
guardo
espressione
uguale
adempiva
ufficio
ri-
natura
la
soltanto della
Una medesima
Nell'uomo
telligenza.
Il
il
si
sappia secondo
la facolt del
la
conoscente.
comprende.
si
senso apprende
la fantasia
teria;
sa
si
la
prende ed astrae
ragione comprende, in
la figura dalla
modo
ma-
mate-
universale, la spe
ria;
la
eie,
la
Or
la facolt
comprende anche
cia e
fatti il
teria;
le
la fantasia
ragione comprende
conosce
la
le
ma-
specie universali; n
forma semplice
in se stessa;
la
ma
De Gen. ad
lilUr. cap.
Arist.
XVI
de An.
I.
n. 60.
De
3, te. 38.
ord.
lib.
II,
CAPITOLO OTTAVO
figura
come
usando n
la
tutte le cose
la fantasia,
versale,
la
ragione, n la fantasia, n
la ragione,
la fantasia
la fantasia
pur
ma
ineri-
senso,
il
essa, senza
comune
non
senso,
"senso,
Corollario
il
ragione, la
Ugualmente
te.
le
147
come la
materia come il
la
campo
il
prima
alla
della investigazione
Da
ci l'assurdo disprezzo
sensi.
dotti, e,
la stolta
dei
pretensione di
rinnegare ogni scienza sperimentale e induttiva, per attenersi esclusivamente alla intuizione
a priori
dell'
as-
soluto.
Uguale allucinazione
tichissima
filosofia
filosofica
degli
Indi e dei
Persi a ripudiare
una sup-
la
iden-
con Dio.
Aristossene infatti
citato
da Aristocle di Messina
mi-
Digitized by
148
LA BEATRICE SVELATA
sticismo indiano.
Un
certo Indo
Se
egli disse
Tenuto
domand come
gli
filosofo.
ft
crate risposto:
le
rifletterai
La pi
scuola filosofica
diffusa
dei Sipasi,
come primo
riconosceva
Persiani
tra'
Dio Azad-Bahan, o
quella
intelligenza uni-
la
supremo e
principio
me-
esistenze inferiori.
diatore tra
il
Da
esso
riti,
le
animanti e dirigenti
le
elementi,
la terra,
Come le stelle,
cos
uomo deve
Dio
dinanzi
sole,
il
sole
la
il
l'
degli
umana
esseri.
Ora per
sogno, o visione;
la ri-
nullamento in Dio.
Se per Aristotile
che sopra ho dato
le
due
l'analisi
ideologici di
procedevano
non
V. in Euscb.
praep. ev.
lib.
XI, c. !, in fine.
l'
eccellente arti-
sophiques.
Digitized by
CAPITOLO OTTAVO
149
sull'altra:
ch
e scienza
e coll'altra
Ma non
deducano
si
si
le
L'antitesi,
colgano
si
il
meno che
altri.
nome
il
La
si
piacque dare
di scienza carnale,
una propria
uomo
dell'
l'altra
di che vedonsi
mente
suoi di-
fra'
principi
dimostrazioni.
in Cicerone
e in Macrobio
psicologica.
La prima
assunse pi decisi
riven-
esperimento e
be, osarono
la
mai rinnegare
li
sconob-
la stabilita distinzione, e la
Le parole
ritimi
lo 1
apostoliche alii
sermo sapientiae
Cor.
2, 8) dal
portate a dominare
la
alii
campo
sermo
scientiae,
psicologia,
seguendo
(S.
Pao-
interpre-
M. Moralia
lib.
1, c.
XXXV.
150
LA BEATRICE SVELATA
prudentemente, fortemente
giustizia
si
opera
tutto ci che
con temperanza e
La parola
di
ma
ma sempre
ebbero ed avranno
come
come
ligibili,
quelli
fssi
mente
in esse
me
non
corpi
fissi
sono
im-
mente
intel-
visibili
o tan-
di pochi; e pervenuto, in
ist chi
fu-
ma,
nello spazio;
siffattamente alla
nello spazio
di
quanto
possibile,
non
Se questa pertanto
sapienza
per via dell'intelletto, delle cose immutabili, ed all'altra la conoscenza, per via della ragione, delle cose
poranee
cile
il
giudicare.
sia
da posporre non
temdiffi-
sempre pi rifermare
cotal
preminenza fu chiamata
Adamo
oltre
il
De
Digitized by
CAPITOLO OTTAVO
due
le
tale
carne una
in
allegoricamente dir
151
modo
il
il
potesse
si
ragione a volgere
la
comune vantaggio,
Adamo
erunt
Eva rappresen-
a rompere com'essa
il
induce
l'intelletto a
Oltre
il
opportuna occasione,
parla
due
le
sorelle d
Lazzaro
di cui
modi
d'in-
tendere.
u
mestieri
Una
e sola
la
buone opere,
quanto buoni ed
utili,
il
si
di poche
fa
sar
come
Io stagno
che in
gemme da una
utili,
ma
adopri;
Maria.
ti
tolta, si elesse
il
pi cose
cos
per quanto
vili
e spregevoli tornano.
De Trin.
lib.
XII, n. 3, 17 e passim.
152
LA BEATRICE SVELATA
plazione,
come procedimento
eminente tra
le facolt
lo
svolgimento che
psicologiche. Dal
si
XII se-
al
fio -
spesso
fa s
tal seguito di
opere
non prenda a
quali chi
studiare,
Dovr tornare
il
come Dante
Ma non
di Ric-
Vita
Nuova
le allegorie della
a parlare di cotesto
altra volta
posso omettere
fin
meno parrebbe
dell'estasi
Lo
le
opere sue,
suscettibile di analisi,
procedimenti cio
contemplativa.
la cogitazione, altrimenti si
altrimenti
Ric-
da ora di accennare
stesso
Beniamino minore
Commedia.
e della
cardo.
il
si
ammira per
esamina per
la
la
si
vede per
meditazione.
contemplazione....
La
co-
l.
La meditazione,
spesso
qualunque cosa
con
gione
la
Ecco
tre facolt;
ma
l'intelligenza
soggiace a
un senso
inferiore
ha
il
il
primato;
medio.
Ma
la
ima-
ci
che
Digitized by
CAPITOLO OTTAVO
1&3
quanto comprende
la
che
de
la
imaginativa e
ancora
e pi
menso ambito
il
Or
intelligenza.
la
la
ragione. Ci
la
vedi a che
la
si
im-
stende, essa
in infinito dilatasi....
V'ha
sei
la ragione,
Ma
due
e contro la ragione.
la tesi aristotelica
citamente formi
si
colla sola
leva sopra
ed alessandrina
stino, e de'
due
colla ragione,
intelligenza; la
dell' intelletto
quanto impli-
il
mistici a tutto
secolo XII
il
non
Agoebbe
insegn
lastica la
Alighieri
all'
lo XII.
Quando
pe'
musulmani
l'occidente
tutte le opere aristoteliche, e con esse le apocrife ispirate alla gnosi alessandrina,
il
Di Aristotile
infatti
non conoscevasi,
Magno. Ma quando
De arca mistica
lib.
1, c,
le
traduzioni
tempi
arabiche, ac-
e 2,
Digitized by
LA BEATRICE SVELATA
154
compagna te
e
gli altri
a impinguare
mirazione per
la
mole
non ebbe pi
mento
gegni
La
esempio per
filosofia degli
cenno
in
Donde
ordine
Magno
in-
sovrano
ho discorso
si
Tommaso.
compenetr
tema
l'am-
La
la necessit di
al
une
furono argo-
le
vennero
Alberto
tutti
di viva e rinascente
,
si
limiti.
comenti
presero
lo Stagirita
medesimo. Le
musulmani,
capi, la storia
darne un rapidissimo
Digitized by
CAPITOLO NONO.
L'impero
Provincie
musulmani noverava
de'
fra le conquistate
la
dell'era volgare,
una
Ti-
il
nono
smo
moto
semitico
,
Mamn
intellettuale e nazionale
,
ad un tempo,
il
califo
suprema dignit
alle arti di
Provocando
pi
libri
vita e
la
potesse
dalla
te-
Si-
per promuovere
termini
Risuscitavansi allora
le tradizioni
della letteratura e
ebbero nell'epoca
de' Sassanidi, e
quanto
de'
puro
all'antico razionalismo
isla-
mi-
Amari Stor.
Renan Averros et V Averroismo chap. IL
Haurau de la
Musulm. della Sicil. voi. 2 , cap. 3.
Phil. scolasi,
t.
I, eh. XIII.
LA BEATRICE SVELATA
156
La molta
e quelle de'
tali
che
so
cero
Siri,
mentre
i
fe-
prendesse
fia
Alessandrini, l'ammirazione in
filosofi
le
i
l'inizio e l'indelebile
suo carattere.
come
per,
aveano
fatto
larono
come
pi opposti:
gi
pur anco
quelli
fra'
razionalismo pi scettico
il
due estremi
il
misticismo
pi risoluto.
le
nan-ben-Ishk di Bagdad
nonch
sero,
rio
il
tatori,
figlio di lui
tradus-
traduttori
Porfi-
comen-
mu-
dli'
filosofico,
operando
era
volgare
di cui
decimo a do-
bene ritratto
Il califo
Hackem
2* nel
la
glo-
go
assai
lusia,
dicono
gli storici
civilt.
L'Anda-
il
suo
Digitized by
Googl
CAPITOLO NONO
regno un grande emporio, dove
composti in Persia ed
libri,
produzioni letterarie
dere.
157
le
in Siria,
erano spes-
mand
mille dinar di
primo esemplare
il
tologia;
Hackem
fu
prima
An-
letta nell'An-
si
moderne.
fosse prezzo le
Il
opificio,
dove non
libri.
44 volumi,
sommaria delle
titoli
i
meno
e la indicazione
un luogo ad
Gli
de'
non
ci
volesse
sia pe'
cristiani.
propizie attitudini
movimenti
altro
di sei mesi
sia
Gli sforzi di
,
per
influenza di
la
Ackem, secondati da
medio evo.
II
un esempio.
la stessa
vano
a'
una
tolleranza
Musulmani
offrirci
parlavano
medesimi
studi.
gli
LA BEATRICE SVELATA
158
comune
l'opera della
civilt.
musulmani,
gi dannato
quali
memoria
la
di
a intervalli
suoi
a tutto
effetti
il
se-
colo XII.
loro teologi
pacej,
Ibn-Roschd (Avcrroes).
Le opere
kindi
di tutti
Alfarabi
Avicenna
baramente tradotte
di nuovi elementi
stiana,
perseguitate
alle
in latino dair
arabo
La commerciale
dei dotti
manni e
attivit
musulmani
Spagna e
1
regni de Nor-
onde
facili
e pronti
nome
di Aristotile,
cri-
bra del
ad arricchire
il
della Provenza,
veicoli
mu-
pii
fra'
o Latini, com'
il
quale
ci si
gli
dicevano.
Arabi eransi
Op.
cit,
chap.
I.
/.
Digitized by
telligenza
impersonale.
cosmogonici
Da
loro sistemi
N mancarono,
sull'amor mistico.
essa desunsero
e psicologici
15 J
(
CAPITOLO IVOSO
musulmana, tentare
Corano
al
conciliando
di
con
al
non
altri riscontri
la
partono
si
un
il
Dama-
Ariano
frate
se
si
da antico nell'Oriente,
raggi,
cooperazione che
Profeta da
il
punto centrale da
cui, quasi
appresso.
Delle dugento opere, che dicesi avere
kindi
secolo nono),
ma
li:
fosse
si
il
pu dedurre da
un
essi
come
la
si
pu argomentare
simili a quelli
degli gnostici
Pi certo e preciso
farabi (prima
il
Alessandrini
SUI.
mente sempre pi
in
unione progressiva-
opinandum quod
fectio speculativa.
Haurau op.
riprodotti
imperiale di
est
soli tito-
il
Francia
Intelligenza ne
composto AI-
Non
cit. ut. I,
cil-
LA BEATRICE SVELATA
160
Siffatta felicit
feta.
sta vita; e
si
coscienza di s
la
non
Gazali ( Algazel )
per gratificarsi
ut removeret a
struzione dei
se
perfetto
teologi
murmurationem quod
sapientium
neat opinionem
uomo
all'
que
in
l'unica, la
altra
da aspettarne.
mani
medesimo
avea
Di-
pubblicato la
negando all'uomo
filosofi,
musulipse te-
possibilit
la
Contro costui
1138
(anno 1090
).
Quivi
si
diede a provare
come
per
scienza, e
la
colt
uomo giunge
1'
,
attiva
il
a identificarsi colla
intelligenza
per essa
le
Come
scala e
o modello
tersi effettuare
animale.
il
di societ perfetta,
merc
la
quale po-
lpharabi
come
Comm.
esposte
le
idee di Avicenna,
in Moral. ad
Mcom.
Comm.
3,
Id. de
de Anima
inlelArist.
co: 14, 8.
2
3, pag. 84, B.
in
Digitized by
CAPITOLO NONO
161
Avicenna
an.
pi noto de'
989-1037
filosofi
suoi
fu, se togli
Averroes,
il
XIII se-
dodicesimo erano
stali volti
Commenti
teliche.
Traducendo
in
altro
creazione.
la
Da
ed
a'
moto
il
gover-
ch'elle
cieli
prima
sfera
questa
la
soltanto
Ma, poich
de' cieli.
la
quale
muove
la efficacia del
la inferiore
dal
primo mo-
la
sostanza di
quelli, e
la
contengono e informano.
sol
quando
si fa
specchio
la
di tutto ci che
vede nel
tutto;
il
l'
si
forma
il
primo
vimenti e
diventi
corpo,
le lor facolt
un mondo
tellettuali la
e cos di seguito
intellettuale.
preparano e
la illustrazione della
la
Le
mo-
finch essa
rendono degna
prima Intelligenza.
di ricevere
V ha
uomini
11
Digitized by
LA BEATRICE SVELATA
162
pe' quali
non
da Dk>,
o Veggenti.
Profeti,
predi-
delle
nome
come
di Aristotile, e
tale
il
magno
stotile fu
Alberto
collezione
d aforismi
che
fosse di Ari-
una
suppose invece
la
Alfarabi, Avicenna da
un David
ebreo.
S.
Tommaso
Comunque
sia,
li-
scolastici del
secolo
ma
e nelle
fra le
si
coni-
cit.
loc. cit.
cit.
Renan op.
chap.
2, I.
Dictionn.
el
program
unier$i(ati$.
Thom.
in
preem.
s
M. de camis
des
Tifo,
Digitized by
<
CAPITOLO NONO
163
pone verr quelle estraendo che pi da presso toccano
l'oggetto delle presenti ricerche
Nell'ordine
le altre.
definita,
perch non
dirsi
causa suprema.
la
Ogni
l'eternit;
essere
o avanti
eternit e avanti
il
tempo.
prima causa.
dopo
sale.
la
.Quello
l'eternit e avanti
il
L'intelligenza
La
intelligenza
al di fuori,
segna
e sopra di tutte
le
limite o l'orizzonte.
il
adunque contiene
in s tutte le cose, e
prima.
Il
della quale
Essa sola
la
sono
Fra
la intelligenza
governa, e discende in
intelligenza e giu-
lo slesso.
la intelligenza
prima e
le
tone, passim.
Digitized by
161
LA BEATRICE SVELATA
Fra
le
esercita nel
si
ma
le
dall'altra
con
ma
di cui azione
la
eser-
si
a-
essenza eterna,
la di cui
cita nel
la loro
tempo.
primo ch'
al
Pi che una
si
sprigiona
L'essere
pita
primo
nel riposo.
La
lui.
creazione
adem-
Tutto ci che ha
Ogni
prima possiede
la
Ma
soltanto la
le intelligenze inferiori
innalzano sempre
loro sguardi.
Senonch esse non concepiscono 1 universale, ma gli universali, che sono concetti multipli dell'Uno. L'Unit
sola la verit.
Ogni
tre
operazioni
moto
merc
la divina
prepara e
mo-
Prop.
Nel
Digitized by
CAPITOLO NONO
165
somma
quale
filosofi
difficile definire se di
pi debba ad Aristotile
lastici egli
gli
Sco-
o Aristotile a
lui
della sua.
un
oramai fuor
fatto
di
testo
il
si
fu che,
tramezzato a conienti, o stemperato in parafrasi, offrivano le opere di Averroes volgarizzate dall' arabo in
,
rozzo gergo latino. Da ci la immensa e sovrana autorit di costui, nelle scuole d'Italia in ispecie, come d'unico e fedele interprete del maestro dell'umana ragione;
e per
la
importanza
filosofi arabi, di
almeno
ghieri gli
debba
Second Averroes
il
tutte le
forme
la
Da
esso non
intelligenza
pu
venire
prima, piena
e datrice o rivelatrice di
esiste nell'universo.
riassunta al
l'Ali-
quelle
quanto
le idee,
quanta parte
quelle a
modo come
la intendeva Dante nel luogo or citache veramente parla dell'anima universale de' platonici, a significare ogni anima umana supe-
il
testo,
modo come
166
L BEATRICE SVELATA
a'
tutti
neoplatonici ed
fj.ods,
. .
et
intra se cohtinet. 1
Ma per meglio apprezzare
tutto
il
il
concetto fondamentale di
prima
la
Intelligenza.
astratti,
nimale,
il
mono un
lit
moto e
simili,
la
materia,
l'a-
comune
Arabi rappresen-
li
sali o
vano
spetto
li
forme
Le prime rappresenta-
mevano il.modo
chiamavano Univer-
di distinguere le
le
questo a-
seconde espri-
In 8omn. Scip.
lib.
I,
cap. VI.
Digitized by
167
CAPITOLO NONO
ticolare
quia
Forma
est ens.
Forma
ali-
Da
V astrazione
per quod
est id
il
particolare,
adhuc
est
prius particulari,
nam
si
auferatur wmuer-
Rimontando per
la scala delle
il
metodo
ad essa
il
le intelligenze
o sostanze,
agente
forme,
la
I cieli
tutte
un primo
creatore e l'universo,
,
Forma
di tutte le
la
quale
l'ordine universale. 3
pu comprendere,
platonici,
sono per
essere
numero
in
ha, e
si
il
un ente
immediato
pone
da quello
alla terra,
anima
Arisi,
2,
de Anima
Avcrr.
Id.
Emi. in Metaph.
traci. IV.
396 redo.
*
Aver. 7 Me-
LA BEATRICE SVELATA
168
governa
lo
stanno a rappresentare
gli Universali),
ufficio
La bont ed
in
quanto
mova
si
prevalente bont
dalla
attratto
sovrasta, per
gli
la
il
mo-
cielo
che
Queste intelligenze de
tra,
rimontando
lisi,
tutte derivano,
cieli
promanano r una
dall'al-
alla
come da
quella ch e loro
pu
forma e
solo inten-
come
bordinazione de'
vicari di quello.
zione secondo
prima
de' principi
sovrasti, cos
in
ima
retta
il
monarchia
supremo
diversi
quel
la
cos
unit
Averroes
della quale
principi e magistrati
modo che
la
il
come
primo Principe
propria giurisdi-
cos a tutte le
proprio fine
la
intelligenza.
Come
si
corrompe
impero quando
la
moltiplicit
la
tutti
non fossero
cieli
CAPITOLO NONO
vita e di autorit.
cipio di
ascendimi omnes ad
unum finenti
Et quemadmodum ex hac
ita
169
Universaliter igitur
unum
Principatum,
altcr
enim non
tendimi ad
tori
tolo
per
una.
eie.
le
anche senz'altro,
le quali,
avranno gi visto
Dante
in-
et
esset
Queste
re
res se habet in mundo quemadmodum in cimiate prborum virorum; quae, licei habeat plures prmcipa-
tus,
se, col
pi acuti
pagasse abbastanza
gli
fra'
let-
il
il
suo debito. Da
cologia.
L'uomo
dunque partecipare
informando di se
alla
la
intelligenza
l'uomo,
. la
ti
roes
non
la
che altro
comprensione
l'
Imperocch
intelletto
dell'
ordine e della
ligenza
prima?
di Averroes.
Epit. in
Com.
* Epit.
il
Averse
rettitudine
non
che
al-
la intel-
dice
nostro attuato
esistenti
Arist.
mente del-
T intelletto possibile.
atto
dato a-
gli
prima. La quale,
il
sistema psicologico
Melaph. traci.
co: 32.
Melaph.
Deslruct.
traci. IV,
12 in Metaph.
pa<r.
300.
LA BEATRICE SVELATA
170
analizzate
ne'
due prece-
denti capitoli.
il
vi recava, cui,
e'
pi
a'
due ele-
la facolt intellettiva,
un
nell'aver dato
nuova
un
terzo principio
ma come
il
due primi.
di que'
e moltiplica; esso
il
La
individualit
mol-
unione, costituendo
diversi
il
intelletti
acquisiti,
Questa teorica
nalit delle
il
la
combattuta acremente
Certo,
mi
non
In Aristot.
in
de Anima Com.
lib. 3,
cap. 1, co: 5.
VAvcrroi
et
VAverroisme,
il
l'illustre
Duol
autore del-
>
CAPITOLO NONO
171
le
luttare
all'
domma
col
La quale
anime.
della
perpetua
c tutti
intelletto possibile
gli Scolastici
rente a corpo
por e.
cos
non
individualit
resultava dalla
inconciliabilit
L'
re-
e conciliarle
delle
Aristotile, Averroes,
neque corpus
Tutto
ci che
non corpo, n
facolt inerente a
Ogni
non
pu
moltiplice.
Da
tutto ci la conseguenza
(e,
une
tutti gli
la
in
sua
moltiplicit.
Ma
umani
intel-
letti
Per
il
bisogno, secondo
lui,
runico
intelletto possibile, e
produce
e'
diceva, fra
si
rivela
raane intelligenze.
non
la
di questo sistema
Arisi,
cum
Avcrr.
Comm.
3 de
Anima
te:
e co: 4.
LA BEATRICE SVELATA
172
ma
s la
per morte
luta
due
giacch, riso-
nell individuo la
intelletti,
La
tesi di
alla
la
la
forma
la
sostanziale,
sua impronta,
ma
sull'unica materia
si
genera
la
moltiplicit degli
comune.
prima
la
materia
il
di
Quemadmodum enim
mavi
et
materiam
le intricate e lunghe
polemiche che seguirono por pi secoli a cotesta inno-
Avcrr. in Ariti, de
Anima
Iil>.
le sette
che produsse,
3, cnp. 1, co: 5,
Digitized by
173
capitolo uroxo
i
Concili che
dannarono,
la
N sarebbe senza
le
interesse mostrare
come
per quella
innovazione, venisse nel medio evo a rappresentare l'Averroes una duplice parte che oggi parrebbe inconciliaquella cio di personificazione dell' ateismo
bile:
pur
dell'Averroismo not
illustre storico
In generale
il
coloro
naturali.
Lo
che
la
sua fede
La separazione profonda
permetteva
mi
facevasi scrupolo di
si
stabi-
credesse che
cristiani in lu-
storico
Toledo
di quel
si
menti
ecclesiastici fatti di
Ma
per
lo
arabe
stoffe, e coverti di
sen-
berto
ne;
il
Magno e S. Tommaso confut quella innovaziomodo onde potest scuola riprese e formul l'an-
menti
quali
due mae-
Op.
cit.
chip.
II,
17.
Digitized by
Digitized by
CAPITOLO DECIMO
magno (1193-1280)
Alberto
attribuendone
di Averroes,
la
nello esporre
la
dottrina
priorit ad Ibn-Bagia ed
anime
intellettive
individuale e molliplice, e
Per isfuggire
all'
argoment contrario
di
Averroes
somma
Tra
si
de'
la
idea, una
ragionamenti che
ecco
fa:
gli
una sostanza universale, comune, tutnon individuata in alcuno; e, per dare ra-
intelletto possibile
ta in tutti, e
ginarono
fra
quello e
la
gli
uomini, ima
e inammissibili distinzioni.
nuove
sono
l'intelletto
il
principio della
versale,
uno
individuo
in tutti;
n conosce
gli
un riguardo, uniintelligibili
come
,
co-
Digitized by
LA BEATRICE SVELATA
176
munc
po;
la
dell'
s.
bens
anima
conceduta a
con
essa; e,
si
individua in essa, e
in
questa
si
e,
si pone
quando
ma non
cessa
intelletto possibile.
Commedia,
ma
scuro ed ambiguo:
le'
quella dello
ri-
senza dubbio, o-
A-
la
Tommaso
uomo, escludendo
la
per sostenere
la
moltiplicit
Poich
il
quale
la
Alb. M. in Arsf.
sia
de Anima,
capace d'intendere.
lib. 3,
Commcnl.
Que-
De uni-
Avcrthoem.
Digitized by
CAPITOLO DECIMO
177
Adunque
ine-
la
ma
un
Da
non un
pone
nel 3 de
intellettuale,
Anima...
secondo
il
Ci che
la
il
al
corpo come
battere non dunque, com' parso a taluno, la unicit dell'intelligenza attiva; bens
Da
ed esclusivamente
domma
berto
magno
la
sostenuta da Averroes.
anime individuali
il
Al-
tutte le menti,
ma
ed
alla
musulmani ed
alessandrini
era
Altrove accennai
le
Albertina o Tomista.
76,
Contra Geni.
I,
2,
12
Digitized by
LA BEATRICE SVELATA
ad unica sostanza,
178
Due
facolt, inerenti
ma
desumerne
esercita
intelligibili;
e quella
intelligi-
dole, sino a
si
distinte
comparandole, trasforman-
che
si
le specie
bili cos
la
una che
l'altra di
non potrebbe
e intelletto possibile,
un
esercitarsi ssnza
una per
L'intelletto
tutti.
la
speculativo.
tendere fa
Il
non
lo elevasse al
reiterarsi e l'uso di
che di pi in pi
modo
in
questa unione
telletto acquisito,
si
modo
fa simile a Dio.
si
il
compie ne
risulta lo in-
Allora solo
umano
gli
dato lar-
Alb. M.
Id.
2
alla
inlelt.
d'in-
venga assimilando
Quando
fetto,
si
grado d'intelletto
questo
de Anima
somma
V1F, Vili, e
De apprehensione Pars.
e 4.
p. I,
Id.
de unitale
passim.
F. Questo
opuscolo, che
fa
Digitized by
CAPITOLO DECIMO
Gli elementi
fin
qui raccolti
ci
179
pongono
in
d'Aquino,
si
magno
il
di
valore,
Tommaso
e di
grado
rompere una
e,
Dove pi dato
i
peggio, e
in
gli
tempi pi
civili
il
dolcissimo Petrarca lo
chiam cane arrabbiato, Dante, con sorpresa dei suoi vecchi comentatori, lo pone in luogo onorevole e tranquillo,
al vestibolo del
compagnia
di s
suo inferno,
cui tifasse
scienza psicologica.
in errore
Dove
mente
il
un pi savio
facil trionfo,
la unicit delle
vi , la
le.
S.
Tommaso, mentre
fra
giovandosi delle
Averroes
dimostrazioni
d'
Alberto e di
il
sistema di
domma
della
immortalit.
magno,
come notarono
0.
se
non
di lui, cerio
VAvcrroume
chap.
II,
LA BEATRICE SVELATA
180
umana
al
si
congiunga
al
corpo
nel
comenli e
Tom-
Averroes, d'Alberto, e di
gli sviluppi di
maso d'Aquino. 1
Dopo che Stazio ha narrato come
la
virt informa-
Anima
Fumano
cos segue:
feto,
Che questa e
Tanto ovra poi,
Come
in tanto differente,
fungo marino; ed
Ad organar
Ma come
le
move
ivi
e sente
imprende
Arist.
conlra
theol.
Aver, paraphr.
Sum.
2
2.
Geni.
combinato coH'ussioina
omnium animalium
solus
Ketli. c. f .)
Digitized by
181
CAPITOLO DECIMO
Non
Che
punto
lai
Dall'anima
il
Perch da
lui
E sappi
possibile intelletto,
non
clic s tosto
come
al feto
Lo molor primo a
lui si
volge, lieto
nuovo
di virt rcpleto,
Che
vive, e sente,
E quando
diesis
c s in s rigira.
non ha pi
lino
mestieri che
il
divino.
il
attenzione
il
le
conseguenze eh'ci
seppe dedurne.
secoli
del
cristianesimo
c dei
filosofi.
il
problema
esercitato l'at-
Spaziando pei
facili
campi
cale:
lucci...
verbum quod
verbum
est in sono.
foris
rationalis animantis...
de
Trinit.
I.
XV,
c.
Digitized by
LA BEATRICE SVELATA
182
ai corpi,
trasmesse di padre in
figlio.
spe-
tenne
questi chi
corpo
altri
la
contemporanea
alla
generazione del
opinarono che
la venisse creata
ed infusa quando
il
le
il
nome
di vita,
o di anima.
supponesse
entrambe
l'altra del
le
due precedenti.
scolastici
adottarono
primo ne attribuiva
landola non
il
la distinzione
aristotelica. Il
trovato a Vairone;
ma formu-
Aristotile.
sono.
tro in
De anima
De
lib.
II,
te:
18.
Digitized by
183
CAPITOLO DECIMO
getali,
il
potenze dell'anima
le tre
cogli angeli
di
nima da padre
fossero
le
colle pianto
derivazione dell' a-
(la
in figlio)
Da
ci
il
in fusionisti (la
Coartando alcune
fu supposto che le
di Aristotile,
sif-
traduciani
comuni
umana
(al
modo
gue
Questo distinguere
/j
il
d'una pianta
si
;
ne' zoofiti,
il
facesse
Ma da
questo punto
la
conto
tiva,
facolt
dolila
pi eminente dell'uomo,
il
la intellet-
compiuto, e
feto fosse
la
il
motore
medesimandosi a quella, ne
attive, e,
anima
1
I,
sola,
Sermo
c.
20.
UomU.
e. 1, 3
d' ipostasi
lib.
de verbis Tsaiae.
V, c.
11.
lib.
* Aris!,
de general, animai,
Cf.
il
relativi
quale,
im-
ne resultasse un'
vegetati va-sensitiva-razionale.
XLIII,
di quel
Cf. id.
Vili, c,
6.
de
civ. Dei
- S.
lil.
Greg. M.
c. 16.
cum
comcnli
Aver. Comment.
di Alb. SI. e di S.
lib. Il,
Tom.
Digitized by
LA BEATRICE SVELATA
181
Per
tal
modo
non solo
la Scolastica cattolica,
sincre-
ma
poneva base sostanziale a quella duplice facolt ideologica di ragion pratica e speculativa, di che pi volte
parlato.
ho
umana generazione,
menti, attribuivano le inferiori funzioni conoscitive, costituenti quella che dicevan ragione, o,
come
disse Al-
raccoglie le sensazioni
le
dopo
il
compimento
ligibili puri,
A
1
quanto
mente espose
ispecie,
si
avr
la
opere
e nel Cqnvito
iti
mo
del
Purga-
torio. 2
il
lettore a'
dubbi se-
Qual era
la virtuale
cieli
e da
Alb. M.
de anima
quaesl. LXXV1I
2
lib. II,
passim.
LXXIX.
S.
Tom.
Summav
Digitized by
185
CAPITOLO DECIMO
Quale
il
secondo
fine,
lui,
Di che
Come
e perch
filosofia
da quello?
Quando
affermai
cap. 7,
pag. 123-25
disviava
non
il
altro
l'
alta
ov
ei tratta della
umane
n parmi
altri
Come
Ma
prove seguenti:
Pur-
dotato
le
lente al
pagne.
il
ruote
cieli
magne
suo
le
stelle
che l'anima
ricevere pi e
sia
meno
pi e meno
pura
che
e capace di
dice quella
trasmutano.
menta
il
seguendo
la
a glorioso porto.
Nel libro 2 della Monarchia ripete quanto
leggesi
nel Convito circa alla influenza de' cieli sul fine diverso
assegnato a ciascun'anima.
Digitized by
LA BEATRICE SVELATA
186
riconoscere tutto
il
Gemini prevalente
lazione de'
al
suo nascere.
donna,
Fu
nell'ottavo cielo.
sal
sta
a sostenere
Fu
il
si
fe
abile
gloriose stelle, o
vive.
lume pregno
Con
si sia,
il
mio ingegno,
E poi quando mi
l'acr tosco.
fu grazia largita
La vostra region mi fu
Or
sino
vi
gira
sortita.
a'
Gemini
nella
forma-
disse
mini un'
nel
effetto
alta
umane
capacit
intellettiva
il
):
Con-
Landino
il
nome
e pria di lui
di Pietro
Ali-
e se in essa
Digitized by
187
CAPITOLO DECIMO
Mercurio fortunato, dispone l'huomo a
za.
Ma
somma
scien-
non solo
ma
a questo assunto,
a tutti
in ordine
la
senti ricerche.
umana
in che consista la
nobilt.
dunque
natura
che
in
si
stia
umana
dice: cercando a-
l'umana bont
bene
e'
la
Acciocch pi perfettamente
egli va investigando
modo
e prima per
anima e
di corpo
ma
dell'
modo na-
teologico.
uomo
composto
anima quella
,
di
propria
Varamente per
vili.
V.
citali
Pontano de
Commcnt.
Stellis,
lib.
al
le
uma-
II.
Digitized by
LA BEATRICE SVELATA
188
ne,
ma
piante
colle
umane
le
sua opinione
vedrebbe essere
si
la
non
per dico
che quando
cia-
in tutte.
Ma
pe-
ma
se-
1'
nel
Se
potrebbe es-
faccia
suo recettacolo
si
conviene,
Peripatetici.
dispone
la
legate, cio la
compassione
l'anima generante; e
la
la
matura e
quale diede
seme l'anima
in vita
il
la
motore del
cielo Io intelletto
meno quanto pi
telligenza....
pos-
perocch
Cf.
nel
dilungato dalla
la
le
suo produttore,
prima
In-
Arisi,
de general, animai,
lib. 2,
c.
1 e 3.
Digitized by
189
CAPITOLO DECIMO
essere migliore e
men buona,
e la di-
quale
(la
che continuamente
stellazioni
si
buo-
si
trasmutano)
incontra
secondo
si
produce;
la
s'elli
e,
la
come
detto
la
quindi
si
multiplica neir
condoch ricever pu
si
ma
la
divina bont in
lei
multi-
anima questa
e questo quel
parla....
la
in
intelligenza se-
seme
di felicit
intellettuale, e la divina,
denti
virt
e divina. 2
intellettuale,
che dicono
s'accordassero sopra
la
sono
se tutte le prece-
produzione di un
sii.
Quanto
maggiore c minore capacit dell'intelletto possibile, secondo che pi o meno di forine universali sono nel suo pro-
alla
verna
vedansi
Avcrrocs
le
proposizioni
del Libro
De Causis
e di
e 166.
lib.
Cf.
Avcrr. in Arist.
de general, animai.
Commenl.
2.
De
LA BEATRICE SVELATA
100
anima
derebbe in quella della deit che quasi sarebbe un ale questo quasi tutto ci che per
si
deit,
pu.
si
pu
somma
largamente
tanto
in quella
la
perocdivina
Oh buone biade,
buona e mirabile sementa; ed oh ammirabile e benigno seminatore, che non attendi se non che la natura
umana
che
tal
t'apparecchi
la terra
a seminare
sapere che
il
primo
si
beati quelli
Ov' da
Oh
conviene
si
l'appetito del-
diritto per
e meglio sarebbe
fruttificare, e del
umana
felicit.
suo frutto
istante, e fare
un primo
raffronto.
Allorch
la beatrice nel
dice,
par-
magne,
seme ad alcun fine,
stelle son compagne,
Secondo che
Convito
tralt.
le
Digitized by
CAPITOLO DECIMO
191
Questi fu
tal
hanno a
lor piova...
Non
ma
per opera
solo
seme al suo
anima
pura
la quale quel
seme di
l'anima sua
lettuale* possibile,
,
cieli,
fine,
nobile
to
de'
le psicolo-
si
felicit
che nelV
uomo
una di
come
quelle
dii in-
'
carnati.
Si fa
il
Quant'cgli ha pi di
buon vigor
terreslro.
E non paia
troppo alto ad alcuno, dice Io stesso Aliquando si dice, cCelli son quasi dei; che, cos come
uomini sono vilissimi e bestiali, cosi uomini sono nobilissimi e divini; c ci prova Aristotile nel 7 dell'Elica ce.
2
Seguo la comune lezione, ma credo ccrlamctnc doversi
leggere buon seme, correzione che apparisce evidentemente
ghieri,
Convito ora
recali.
traiti
del
LA BEATRICE SVELATA
192
Le
Con-
tilo:
Dall'intelletto possibile,
deW umana
za
felicit
il
dirizzato,
quanto pi vigorose;
fu,
meta propria
durante
la
feli-
quale
beatrice?
(Alcun tempo
Mostrando
Bieco
ci
menava
lui,
Male pu
visa...
il
il
gli
ire a
Siccome
ge-
damente
viene....
mino, e V altro un
per divrsi
calli
calle quello
altro....
che noi
un cam-
mena
alla
,
nostra pace.
col trattato
uno
solo
per
da tenere
Digitized by
CAPITOLO DECIMO
103
dietro a quello
l'uomo dal principio s stesso ama, avvegnach indistintamente; poi viene distinguendo,...
e,
conoscendo in s
rno,
che
il
animo massimamente
massimamente
mag-
Veramente
animo
uno
e l'altro dilettosissimo,
templare
sia pi...
beatitudine e
somma
doppio
cio
quanto operativo):
la
quale
la
dolcezza
Veramente
il
beaquale
ma,
non
l'altra...
se bene quello
ria
ne ammaestra
lo evangelio di
il
Salvatore, al
monimento; e quello
Marco,
non
Voi
qui; e
vestito di bian-
domandate il Salvatore, ed io
per non abbiate temenza, ma
a Pietro
che
esso
li
13
Digitized by
LA BEATRICE SVELATA
idi
preceder
in
Galilea, e quivi
lo vedrete
siccome vi
disse.
si
possono intendere
le tre sette
che vanno
al
monimento,
li
Pe-
domandano
ma
li
ma
vada,
alli
il
sviati,... che in
plazione pi
che quaggi
Non
T
pi
intelletto
piena di luce
sia.
dubbio oramai.
11
termini
altri
produr dovea
mente insieme a
frutto die
dolcezza della
la
iCfiana felicit
dolcezza che
si
contem-
spirituale
Ma
egli,
era la
della nostra
la
ConvL
tralt.
ed eSSO, CCI-
Digitized by
193
CAPITOLO DECIMO
non
dove realmente
Guardami ben
Come
Non
.
dove
ella era,
umana
avea preceduto.
lo
degnasti d'accedere
monte?
al
Per entro
miei desiri,
menavano ad amar
lo
bene
si
aspiri,
Clio
natura,
avesse additato
gli
li
Piangendo
dissi
spcnc?
cose
le presenti
Tosto che
Or
se
il
vostro viso
si
nascose.
si aspiri, egli
stro
il
intelletto
ci
a che
nella speculazione
il
falso
beatitudine che le
mondo
presente,
pieno di cose transitorie e caduche, e che quivi non trovano; se cotcsta beatrice afferma averlo nella sua adolescenza guidato al
sommo
che
la
1
,.
intelletto
come abbiam
non
si
visto
attua senza
pu es-
Digitized by
196
LA BEATRICE SVELATA
non
sere la beatrice se
la
beatile beata?
fa
Se
tutto questo
non
si
di materna-
tica
lo sia!
La
ed
egli
la
de
sua donna
lo
don-
felice, col
cieli,
le piume.
monte il paradiso terrestre.
E qui, sfiorando l'immenso tema dir come i padri
della Chiesa, pur volendo inalterato il senso littcrale
1
la
tiva.
cismo razionale
massima
ecco
za faccia suo
so:
in cui
che dicevagli
ci
della
scienza conoscer
se stes-
se
stesso.
la
turba di
tutti
filosofi
raziocinando vi pervennero
Inf.
* S.
ne
civ.
gi
n.Purg. XXX,
Agost.
Dei
75.
lib. Il, n.
12.
Digitized by
197
CAPITOLO DECIMO
Oh quanto
monte
ma
Raro ascendere
Ma
la
Tu
vi
la
pre-
li
Verit.
La Verit insegna
monte.
lesti nel
molta
quanta e quale
Verit...
cede
salire e stare
la
fortezza
titudine
Per
e quivi
Dove
la
mancano
ragione. N
cose superne,
esteriori, la
senso, la
il
memoria
alle
delle cose
pu
aversi altrove che sulla cima del monte. Chi sta nell'ima
valle n' indegno.
vuol
comprendere
al di
se
sopra del
s; ci
alla
cogni-
zione di Dio.
conobbe s quale
chi
sia
mai
pra di s
Finch
si
alla
contemplazione.
non potr
si ve
Beniamn
Digitized by
198
LA BEATRICE SVELATA
Riscontri
come
quelli che
sorgono ravvicinando
le
ad-
dotte citazioni alle imagini della beatrice sul monte, del suo
incontro con Dante, dei suoi rimproveri ec. non hanno me,
stieri di
aves-
li
darno.
Ma
deliberatamente affronta
che
nei
Un animo come
ire
le
il
suo.
contempora-
dei
che percuote
le
mondo
pi alte cimerei
sociale, solo
per non essere timido amico del vero, por non perdere
vita fra' posteri, potr
da
S.
Vittore
fine
il
frate
intellettiva le solitarie
templazione infeconda?
La
risposta, se
esplicita,
ce la d Io stesso Alighieri:
la
prima etadc (adolescenza, o vita nuova, com'ei la chiam), apparecchiato e ordinato per provvedimento di
natura universale, che ordina
fezione.
la particolare alla
si
sua per-
pu doppiamente
rispetto ad altri....
Prima conviene
altri.
ha
di so-
Digitized by
199
CAPITOLO DECIMO
pra
maturit venire
ma-
suo frutto a s ed
animale civile:
ma ad
non a
ma
s,
sere credea.
si
onde
s,
si
mondo
il
nato es-
riore informava
come
che,
amore
all'
uomo
della Verit
questo
si
gli
al-
l'uomo
suo tempo;
ma
le
talento io
utilit,
Ih. ib.
cap.
27.
Nec
E sar
delle
acque
8.3
ma
ed anche fruttificare a
tri.
I,
cose ingojate.
"
(il
,
giusto,)
sibi,
1.
sed
loti
genitum se credere
2.
Ps.
I,
rivi
3.
Isa,
iEn. XVII, 8.
Monarchia
L.
I,
cap.
I.
Allude
alla
tesori dell'intelletto.
Digitized by
CAPITOLO OTTAVO
200
Ma
dine prefsso
al
mio
lavoro. Avanti
di vedere a quale
anno
attiva,
si
nasconde sotto
la
il
com-
amata
sua donna.
Digitized by
CAPITOLO CNDECIMO
Perch mai
il
grave e astruso
forme d una
storia d'a-
more?
tale quesito
alla
versi latini.
Ma
ma-
modo di pard'amore.
seppe levarsi
dunque una
al
il
desunse,
pi sostanziali argomenti.
forse, com'altri
sup-
Vita
Nuova
uomo
edu-
202
LA BEATRICE SVELATA
cato al realismo scolastico, al neoplatonismo degli Alessandrini, al misticismo ascetico e razionale: era necessit
n altrimenti
in breve,
Il
lastica
Or
cosi
mente concepisce
il
due
l'altro la
atti,
ante rem, in
re,
non
di
d'es-
differenza che ne
tribuente a quello
si-
re; appresa,
il
o Forme
post rem.
plice, separata,
la
al
rem; congiunta,
cio che,
dove
la
due modi
atti,
sto,
la
mente
Conseguenza necessaria
o,
sco-
filosofa
Tutto ci che
stema intorno
La
natura e
elevarsi.
a riassumere
soggetti.
quale
si
principi
realismo
potuto)
la
uomo
il
lo avra
pi alto fra
il
iti
re, tenevasi
voi. 2,
p. 14.
qual
CAPITOLO UISDECIMO
raggio diretto della Intelligenza attiva
203
una teofania
pagita,
si
teria,
Angeli. Furono
certi filosofi
ma-
chiama
ma
come una
le
larghezze
La
fetto di ragione, e
non
fu, e
per di-
pu
in
pu dare
la
ima manifestazione
vis. nat.
1,
di Dio
De
di-
c. 4.
Digitized by
LA BEATRICE SVELATA
non sono
204
gli
Le
gli effetti
che
Intelligenze
dere
come
una
storia d*
amore
al
che illumina
mente, e
la
forma
d'
le
un tempo)
la Intelligenza
l'or-
essi, la
come
forma
la
due elementi
(atto}; e
natura essenziale,
quello: d
il
integrali:
il
subietto (pos-
compimento
e l'ultimo fine di
sioma che
<r l
no, la forma,
l'as-
la
fine.
Dal quale
poich
la
non era che l'unione d'un soggetto e d'una forma, ne emergeva il concetto sovranamente poetico, di cui largo
uso
fa l'Alighieri,
che
la
la triade metafisica
riapparente in
e,
Conv.
Div,
Corti,
trall. Il,
Amore.
c.
5.
li.
passim.
Digitized by
CAPITOLO UNDECIMO
Vedemmo
sopra
la
l'
ente sensibile
concorrono
bilit)
e la
un
Al modo
o attiva, es-
forma
essenziale del-
istesso
come
in ogni
stotile
205
Intelligenza prima,
forma
due elementi
materia (possi-
la
o materiale; dall'altro
1
Era
da
intel-
frase
anima
intellettiva.
Scolastici di
Quindi
la
connubio
per esprimere
il
Intel lectus
cum
voluptuosum.
Comenti
In
tei
di Averroes
e pi che al-
trove ne' due opuscoli suoi che hanno per titolo: della
BEATITUDINE DELL' ANIMA, C DEL CONNUBIO DELL' INTELLIGENZA astratta coll'uomo. Da questi due opuscoli, o
a dir meglio doppia e diversa traduzione d' un solo
trasse l'Alighieri,
Arisi,
sim.
2
de Anima
cum
al trattato
la
idea
de Monarchia,
Averr. Commcnt.
lib.
pas-
36.
Digitized by
LA BEATRICE SVELATA
206
quale cio
umano,
l'
Y ultimo
sia
e quale
uomo
il
sull'uomo.
Cementatore esordire
fine
comune
a tutto
il
genere
il
gran
cosi:
Trattando di questo nobilissimo tema, mio intenla massima beatitudine dell animo umasuprema ascensione. E dicendo ascensione
dimento chiarire
nella sua
no
intendo
il
congiunga
si
e questo
uno con essa
supremo grado della sua ascensione. 1
senza dubbio
Ma
il
modo che
in
e siffattamente
Metafisica
si
modo
segnata in
'
opinione di
Aristotile
cos
Averroes
la loro
la
agente e
astratte,
sono principio,
cio:
fine.
mossa necessario
le,
'
Ite
i
e che la
si
Ica cspicssa
da
S.
principio
quanto
di ci di cui
la Intelligenza attiva, in
principio
quanto
impreteribile che
muove l'amante; e
se ogni cosa
move, necessario
.... Vi unialur
An. beat. cap. 1.
il
principio
in
Per
astratta, ed nostro
mova
la
che
in
cum
che
eo ila ul
Cf. qui
Agostino
da ultimo
cum
eo
fiat
fina-
congiun-
ci
unum...
,
la stessa
Digitized by
207
CAPITOLO l.NDECLMO
giamo a
bench
in noi ci
malgrado
saico Comentatore,
la
pro-
il
lume a quel concetto filosofico ebbe ricorso alle magmi della progressiva ascensione d'un amante per congiungersi colia sua amata, chi vorr dubitare o stui
pirsi
che
il
dama
le
il
gipvin cre-
gentili brigate
non meno
alta
di quella
viventi,
dovunque furono
della natura,
il
da'
tempi anti-
fin
all'
uomo.
carnazioni divine
si
esempio, presso
Vicn
di
gli
Indi
fatti di
infelici
d'amore, rammenta
le
le
Avcrr.
suo Osiride, e
di
Cricna, incarnazione
belle prigioniero
gli
l'a-
modo
il
Comment.
il
r. ci v..
Digitized by
LA BEATRICE SVELATA
208
II
filelleni
educati al sapore ed
sti
Fu
gi
tempo
forme muliebri
d' Alessandria,
monotei-
ali arti
il
alla
godeva
come da divino
la
come
Ed
ora io rivolo
di
richiamarmi di
sott altra
coll'ali alla
altri
orbi celesti...
l dov'clla .
loro
si-
gli altri
gnostici dell'oriente.
La Verit primitiva ed
il
disconobbero
no. Per
universale, Ennoia,
1'
di lor potere,
sotto
nome
di
Elena e
in
dopo
alla
Minerva, chiusa
di
metemsicosi, trapass
anime ingannate
Una
1
De
leyib. special,
lil).
Il,
* S.
Ccts.
I.
3.
Euscb.
le
matrimoni infor-
proem.
1.
1,
c. 20.
2,
Origene,
coni.
cap. 13.
Digitized by
CAPITOLO UXDECIMO
tutti
209
alle
quando
greco-romana succedettero
in
metro,
la scienza,
che
la
il
le
tanza filosofica.
Or
mento
una idea
pagana cultura
del
come
in ogni ele-
oper, sotto
si
la influenza
delle
nella
pone e disegna
sim-
il
bolo della scienza e del suo amore per essa con forme
tali di
a'
meno
veggenti ricono-
ma
amori
Allorch
zio,
lui,
compendio.
le-
appa-
del-
e pc' molti
Tertull.
adv. Valent.
11
Digitized by
LA BEATRICE STELATA
210
"
Uomo
di vasta erudizione
il
dove s'implicasse
fin
nella patrizia
Fra
un
dove
carcere,
le
finiva
suoi giorni.
privazione de'
e la
gli
inefficace
quando
sent V Alighieri
da vasi
lativi,
alle
cure
intermessi
civili,
le
niversale; e
ridrizzino
si
pubblici
a'
pensieri e
mali,
costumi dell'u-
il
le
specu-
studi
gli
la
pro-
Trovasi
in tale stato
Quand
non comune
statura
il
s'
pi alto de'
fila
sottili
mali presenti.
in vista di
molta
ora
nonch
Donna degna
e talfiata
e insolubili eh'
ella
il
sorpassa.
stessa
La
veste, di
ha tessuta
porta
lembo un'Alfa, e nell'estremo superiore un'Oe tra 1' una e V altra lettera una serie di gradi
nel basso
mega
fregiati
come
Digitized by
CAPITOLO UNDKCIMO
-Quella
211
manca
veste squarciata, e
mano ha
qualche libro
reale,
suo
il
lo scettro
nell'altra.
Costei,
in versi
muse
stato, le
al letto di lui,
che piange
Chi
leni?
voi, triste
che
uomo
volgare;
ma
lusinghe non
tile.
muse mie.
riscano le
quelle, vergognando
il
la-
sciavano.
La
letto:
donna
Mi
nutriva, che
ti
postasi a sedere in
dava armi
postagli la
il
mano
uscito di
mente a
Boezio
gli
che, se tu
non
non
v' pericolo
grave sonno
che
ed oblo
le
a-
E.
disse
egli
s stesso.
piangeva dirottamente
ed
ella a
tergerne
Quella
i
tali
sponda del
io quella
sul petto
sulla
Ben son
suoi
fidi
si
In
1
;
e gli dimostra
come
siano spregevoli
fa-
c perch i'u-
212
LA BEATRICE SVELATA
che
vori,
come
colpi di quella;
sia la
da
siffatta
perfezione, avvegnaceh
dell'uomo essendo
templativa
ha dove
somma
a quella
la
am
stia la
fine
da rivolger tutto s
sia
si
ultimo
stesso.
debbon fuggire
tra-
la via
che
alla
somma
beatrice. Quivi
umano,
la
somma
per
sia
gover-
individuo, che
l'
beatitudine
si
risolva nella
Unit.
la Filosofia
il
Io
non ho
fatto che
non dato
e
il
1'
Alighieri a simboleg-
donna amata
la Intelligenza:
tra la
n,
fortuna c
Digitized by
213
CAPITOLO IWDKCIMO
per ora, mi far deviare da questo scopo,
occasione
la
con quelle
Dal sesto
al
ammirato
romana
riattacca-
di quella
le
ginazione e
gli affetti
del cuore
connubio per
non sorgesse
il
sette se-
la
le
concetto boeziano
volgari) che
all'
tante
(s
fare,
far.
nella latina,
leggere
lingue
ed aver
che davagli
il
tissima.
di
Tra
libri
Salvatore,
a s
non
certamente
ricevuti
Ve doclr.
chrisl. lib.
avanti
come canonici
scritti
venuta del
dagli Ebrei,
certa
II,
la
detti
ma
sono
somiglianza di eloquio
cap. 8, n. 13.
Digitized by
LA BEATRICE SVELATA
214
ma
pe'
Non
ma quanto
In
o da Filone;
se la
ma
Sapienza
ultimo
si
da
questa sentenza
gli
sia scritta
in
altro,
Vescovo Giuliano
il
la
egli
all'
e not
greca
la
eloquenza
(i
Stando adunque
competenti
fra'
alla
sentenza de'
padri della
chiesa
pi autorevoli e
il
ed eloquente Giu-
si
le
quali,
seguendo
in (in.
Relracl.
lib.
II,
cop. 4.
Agostino.
viglia
Che
Etymol.
pur fosse
lib.
dotti padri
Mau-
13 de Doctrina Christiana, di S.
di
VI, cap. 2.
Digitized by
CAPITOLO
orientale,
filosofia
tiva
il
>
215
DECIMO
tutte le menti.
em-
Buda, adunando
illustri
uomini e
Zoroa-
di
libri
da ogni
suo isolamento
scire dal
momento
solenne
mano. La
citt
che
il
quell'altro
filosofico
che
il
ma-
degno luogo
di
immedesimate
agli ultimi
vennero ad immutare
profondamente
la
civilt
occi-
dentale.
pu convenirsi
splendido
stile, la
to, le frasi
libro
della
Sapienza.
s'incontrano;
il
il
Lo
V. sopra a pag.
13i, 133.
Digitized by
LA BEATRICE SVELATA
210
creontc e di Orazio
dove sono
descritti
pensieri e
la
pi vaste dimensioni,
epopea
Umanit
che
slarga in
tutto
il
sempre
una greca
apponessero S. Girolamo e
si
Agostino attribuendolo
S.
si
diresti
al
meno
antico, e pi illustre
La
moderna
critica
la
Sapienza, vi trova
evidenti ri-
Attingendo direttamente
attiva.
pure
alle
non
negare
della
la ispirazione divina,
mano che
redasse,
li
tempi, delle condizioni storiche; allorch ricusa di chiudersi in quel gretto e pauroso
pur domandare a
s stesso
in quali circostanze
una parola,
in
la
furono
scritti
que
Libri.
non
sentire
vuota astrattezza
in
il
alle
Non
mente
dir tutto
mal vietate
un
s largo,
con-
un arido
e buio
campo dove
la fiaccola critica
si
si
acco-
trincee.
Digitized by
217
CAPITOLO UJTDECIMO
delle opere antiche
siffatte ricer-
pi autorevoli tra
uo-
per
scire
essi
le
sofi,
no
lo
stupore dell'Alighieri
in cui,
comentatori
le
ho discorso
il
gior-
in Aristotile e ne'
suoi
umano un doppio
principio,
ed attivo
o Sa-
non mista
umani
impassibile
intelletti
libera
pura
ma
cum
130-32.
Avcrr. Conimcnt.
218
LA BEATRICE SVELATA
Rettitudine istessa.
la
nell'
anima umana;
Essa
Lo
il
morte, e
si
fa
suo d'et
spirito
su' profeti. 5
animo, aperto
le
il
libro della
stesso
Lo
bile,
lettore:
il
pu
tutto,
ria dell'Onnipotente;
mo-
e penetra per
avvegnach
le cose; e
la
dimorando
in s stessa,
Arisi. Art.
Id.
RhcL
lib.
Ili,
Melaph. in proem. e
cnp. IO.
lib.
XII. De anima
lib.
te:
c co: Si;
5
Melaph. in proem.
cap. 12.
Melaph.
lib.
litica
XII, cap.
lib.
cap. 8,
lib.
VI,
I.
nome
di Aristotile.
Digitized by
219
CAPITOLO UNDECIMO
ogni et, scendendo nelle sante anime, forma
in
mici di Dio ed
Profeti;
a-
gli
Le anime
tormenti
mani
di
toccano... e giudicheranno le
li
gnoreggeranno
Dio
genti
e si-
3
su' popoli.
gua
attica,
E non
ho
all' Alighieri
attica.
fatto
fra'
parmr pi che
sufficiente a
bri
la Intelligenza
la idea
li-
domi-
beatrice.
Ma
il
lo
La Sapienza
sentiero
str
il
il
ivi
detto
regno di Dio
gli
condusse
l'ira
per diritto
diede
il
mo-
l'a-
a'
potenti, e liberare
deva a mostrare
str
da
filosofo)
Sap. cap.
Cap. V,
Cap.
Ili,
(ci
come
tutto
il
VII, v. 27.
v. 6.
v.
1,
8.
Digitized by
LA BEATRICE SVELATA
2*20
umano
nere
e
come
fosse
il
renunziando
moltiplicit degli
alla
pati.
dal
promessa,
la Intelligenza
il
al
guidasse al compimento de
da
lei
Da
Ma
a'
suoi discendenti
la
quando, confuse
essa
lei
Adamo
camp
il
quando
la
provocavano nuova
lo genti,
giusto, e liber
il
il
Dilu-
umanit
ira divina,
Quando
Io disset;
Strada,
sommergeva
si
lo
ammon
suoi nemici e
co' castighi
quando
die-
le fiere
Sapienza distrusse
sacerdoti di superstizione, e
n gli
stimavano
mondo
all'adorazione d
ranni
I
:
uomini.
per
essi
il
che
solo
principio d ogni
Ma
tutti.
ed era questo
un
e che giusto
ammo-
di quelli
in-
molti
male
ti-
fra gli
pur ne sapessero
e
la
selva,
o-
Digitized by
CAPITOLO UiVDECIMO
scura, che le fiere
221
come un
li
una
Solo
a'
Y edremo appresso
,
se gi
quante relazioni
ed imagini e
non
addusse
li
li
gui-
Sa-
la
promessa.
per s
finch
si
non P ha
lettore
il
visto
solo riguardo io
un
libro,
more.
Lo
modo
celebrava in tal
le mirabili
nome
di
Salomone
Questa
sin dalla
mia
mante
11
dine e gioia.
lei
Ella va attorno
e apparisce loro
cercando
amorevolmente per
dunque ho
cose, e conforto a
Sap. Cap.
2 Ib. v.
strade
buone
le
mi sarebbe
consigliatrice di
Vili, v. 2.
16.
Cap. VI,
Cap. Vili,
v.
17.
v.
9.
<
Digitized by
LA BEATRICE SVELATA
222
Per
nore
lei
fra
Ed
che Iddio
vita perenne,
saputo eh'
me
la
e lascer eterna
memo1
io
venni
desse
Mandala dai
pur giovine o-
io
me. Or
le turbe,
provetti.
se
Chi conoscer pu
data
alti
la
il
Sapienza, e mandato
il
cos che
tanti altri
gli avrai
il
cotesti concetti,
Dove
fra'
Sap. Cap.
II),
v.
13.
Ib.
v.
21.
Vili, r.
il
il
suggerissero
giungersi ad essa?
codelle
6
te.
le vie di
uomini ammaestrati
all'Alighieri
me,
Or
te.
luoghi 1
non
Signore, e lo pregai
al
per
la
finzioni
d amore
la
sua sa-
IO.
lb. v.
17.
18.
Digitized
CAPITOLO
223
Uff DECIMO
poeti
egli,
amorevole per
siero;
le vie,
s egli
pu darla: onde,
lei consigliera,
da Dio che
addirizzare le vie
esemplo
malo
Digitized by
igitized
by
CAPITOLO DODICESIMO
Fra
le
esegeti cristiani,
quanto
primi
Giu-
amori e nozze
ivi descritti
supponevano adombrati
tre
da un lato
si
come
evangelici
come simboli
anticipate figure
erano
la
al
mo
tempo
psicologiche e
di cose
intellettive.
men-
figliuoli, le schiave,
consideravano
de
contem-
gentili.
Abra-
La unione
padrona
unione
di
Agar,
signora delia
la
filosofia.
di
Senonch
uomo
dell'
colla Sapienza,
si
celle,
altri,
di vita attiva,
abbandona
la
la
di queste an-
amore
filosofia lor
filosofia,
Sapienza
umana e
signora,
cos
ch
disciplina
ch'
la scienza
cos
15
Digitized by
LA BEATRICE SVELATA
22(5
Abramo
mano
volesse dire
cco, io do
vuoi; quasi
Abbraccio la
ma
e serva;
le dice
la Sapienza,
nero e onoro.
Una dubbia
nome onde fu
il
Narra
la
il
Giordano.
Il
Non
nedetto.
me
lascer, rispose, se
ti
E quegli
Giacobbe
chiamerai Giacobbe,
a chiedere
ma
qual
No, disse
il
tuo no-
non
ignoto;
1'
lo benedisse.
nuel
dicendo
un piede.
gli
si
Dio
faccia a faccia.
lev
il
sole,
ed
appena
zoppicava da
ei
raha-ed
Da
el;
amori e
le
la
dicali
dio.
vidi
ti
Giacobbe
cos
due
le
figlie di
vita attiva e
la
dice
Eusebio
Slromala
lib.
eserc tantesi
la
sua vita
I.
Digitized by
CAPITOLO DODICESIMO
attiva; e col
secondo
227
somma
la
beatitudine u-
Le nozze d Isacco e Rebecca pur esse furono interpetratc pel connubio dell anima colla Sapienza.
Ma
il
lestra,
tanto sotto
il
psicologiche interpolazioni fu
e tante son esse che
tali
il
filosofico, di
la
storia. 3
Ne veramente
fosse,
il
Il
ne,
Ond
che nessuna
tempo meglio ad esso convenne che quella d una esaltazione amorosa e spesso
forma di espressione
in ogni
in termini tali
men
casto.
lo
nel
modo
tutto,
abbiam
visto sim-
Praep. Ev.
lib.
7, c. 3.
Id.
ib.
lib.
XI,
c. 4.
Cf.
S. Agost.
2
Canliques.
Digitized by
LA BEATRICE SVELATA
2*28
La Sposa
Ambrogio, rap-
che sono
za,
ma
Chiesa,
la
son
La quale
ciascun'anima in particolare.
elevandosi
sue parole
re-
dalla
e,
non
sa patire ritardo... e va
ma
ella chiede,
molti, per-
Verbo
lume della divina cognizione. E, com'ella riceve questo pegno dell' amor nuziale, lieta esclama: Apersi la mia bocca, e attrassi lo
ch tutto sfoghi
il
suo desiderio....
del
fiacio
spirito suo!
segue indi
il
sacro
dottore notando
per quod
come (parmi
ii
sibi
tran-
qui se oscu-
spiritum
suum
Ma non
sibi
solamente sotto
sed
il
Quando pi
teria,
la
la
che
come
la filo-
la lotta di
Gia-
s'affatica
per appropriarsi
ma-
De Haac
el
Anima
lib.
I,
cap. 5.
Digitized by
229
CAPITOLO DODICESIMO
ad unirsi.
Il
pi celebre
mistici
fra'
XII fu
di
mezzo
ra-
Riccardo, frate
ho parlato pi
e del quale
mezzo
ascetici
Io scozzese
volte.
Cotesto Riccardo
polverose ed ignote
le
a'
pi
Vangelo della
Amico
Scuola.
di S.
come
avverso
dialettico.
le
acume
ma
a'
le
sottigliezze,
le
la
mente, quanta
di ricca
menti,
filosofi
Chi ebbe
spontanea
i
procedi-
non v'ha
forse
esem-
esame a
significare
contemplare
in
La prima
modi, nonch
confronto
di questi;
ai
metodi
il
suo
la eccellenza
del
ebreo.
Munck
Per
su questo filosofo
pu vedersi Stcinschncider nelPEncielopedia d'Ersch c Gruber 2 Sect. par. 31, citato da Renan nella
l'ultra
Digitized by
suo
Nel
amori c
le
LA BEATRICE SVELATA
*
Beniamino Minore sono rappresentati
la
gli
nonch tutta
la
vasta figliuo-
Tutta
cotesto
la storia di
modo
cologici:
una specie
harem
buon
il
una
sottile
suo, di tutte le facolt e fenomeni psidi statua del Condillac, che rende
umana
in cui la
in Dio.
potenze:
e
l'altra
rono
la
mente, e
in Oolla,
La prima
ha due principali
Profeti rappresenta-
quando illustrata
quando ama conformarsi a Giu-
dalla Sapienza;
stizia.
egli dice,
la volont,
Serva
alla
Ini tra
prima
potrebbe conoscer
la
la
mente;
senza
all'altra la sensualit,
la
la
illu-
modi d'intender
figli
na
diversi.
per
dal-
Ruben (Umor
da Lia: perch
modi d'intendere.
di Dio)
la
il
primo
figlio
che Giacobbo
il
timor di Dio.
Digitized by
CAPITOLO DODICESIMO
231
le cose
Ma
secondo, Si-
invisibili,
figli
il
il
la
ama vuol
conoscere.
giacche solo
celesti,
con-
alla
le si
appre-
rde di vedere le
dunque? Quel che pu
meglio. Poich ancora vedere non pu colla pura intel-
sentano
forme
le
invisibili, e
far
Per
Rachele
fa
e n'ha cos
congiungere
i
primi
la
figli.
storia e psicologia
con
tale
acume
sofistico
un modo
,
di
cui
sul-
l'attinga
opera istessa.
Agli
affetti
a'
guidare
figli
di
Giacobbe giudicano
dirimono
le trib,
sedano
uni sovrintcndono
a'
citt;
le ribellioni;
respingono
ne custodiscono
cittadini, e
li
le liti
pensieri con-
le
mura;
riducono ad ob-
gli altri
com-
citt della
no-
Digitized by
232
LA.
Beniamino
plazione,
timo
alla
BEATRICE SVELATA
finalmente conceduta
figlio,
ma non
la
muore Rachele; n
Or che
rappresenta Beniamino
Perch prediletto
tra' figli di
cotesto sistema ?
in
alla luce,
Per Beniamino
cos
risponde Riccardo
propria-
zione delle
la intui-
sensi
e che
Beniamino
pito
pi
si
e quanto pi cresce
approssima
al
sorpassano
si
zione, e
la
Non
suo desiderio
limiti d'ogni
in estasi
il
il
il
lume divino
scit,
...
Scio
nescio,
ma
solo
il
stessi venire
a' cieli,
modo
nean-
e discendere in-
man
Ma
la
Beniamino.
Deus
morir di Rachele
hominem,
se
umana argomenta-
la
partita
Qui
la
il
lettore.
Digitized by
233
CAPITOLO DODICESIMO
la
seguirlo:
umano
per
intelletto,
la
lettuale separata,
tornato
difetto,
il
la
scit,
Homi-
Deus
raptum hujusmodi usque ad tertium co?lum, etc.
E dove questo agli invidi non basti, leggano Ric-
( 28).
significati della
Uno
tra'
vita a
modo umano,
stessi venire
alla
quej
non possono
V.
il
me-
Dante disse:
me
degno a ci n
Dante
Enea
Conv.
trat. .1
c.
24,
I.
io,
n altri
il
crede.
4, e Com. al C. 1, Inf.
qu sopra pag. 24.
2ti.
Digitized by
LA BEATRICE SVELATA
23
il
non
me
convenevole a
Dante un lodare
s stesso
da noi
me laudatore di me medesimo.
Ma da questa digressione, non inutile
*
sere
spero, tornisi
al
davano
all'
Alighieri
miti d'amore
cio,
affinit
Disse
Mos
(cos
fidenter
humeros
Inter
(domanda
il
frate)
lllud
thalamo commorabitur
requiescit.
illius
Or
il
confoveri.
mutuis amplexibus
Beniamino Salomone
et
es,
sapere
di
alteru-
sia la diletta di
etc (Sap.
Vita
il
tali
Nuova
domum meam
cum
conquiescam
8).
E, seguendo
esprime con
1
itv
et caritate alterna
quanta bellezza
tei dica:
Ma,
et
trum occupari
quale supponi
buon
frate a parlare di
cotesU
diletta,
de-
29.
Digitized by
235
CAPITOLO DODICESIMO
Unum autem
scio,
moratur qui
meros
illius
talis
et inter
hu-
un
Predicare da
Iato
il
disprezzo di tutti
alTetti
mon-
men degno
dell'
uomo
la idea:
ma
le
Da quei
giato dall'Alighieri!
de-
si
offenda.
Non
che
apparenti lascivie
lubrici
affetti.
le
ma una
vergine idea-
il
ne aspetti; n un desiderio
l'anima
che
l'oltrepassi.
pur
A
e' si
Op.
ci7.
cap. 85.
Digitized by
LA BEATRICE SVELATA
236
che non
da
uno
n sostenerne pu
la
la
mano non
la
un angelo.
Poi quando
dopo
rivede
la
latamente pur
ama,
gli
il
d* allora
lezza e
un
d'amore
premio crescente
dirle,
suo cuore.
sempre pi raggiante
sorriso
il
il
di bel-
immense
delle
quando questo
dolcezza,
la infinita
fa-
sorriso tale
com-
Quanta
d'amore
distanza, ripeto
alle
Ma non minor
differenza
si
Un egoismo profondo
il
movente ed
sia
il
fine
de'
che, contem-
ultimo fine
Ch
anzi,
supposta identifi-
alla
vagheggiando
come
l'asceta
na, e repudiando
come colpevole
il
desiderio di quella
>
umana
rinnegava ad
il
dell'
un tempo
uomo
bisogno
di
il
due
sentimento
simpatia
so-
ciale.
Digitized by
237
CAPITOLO DODICESIMO
vile,
epicureismo spirituale ?
potria dirsi
dasi
sia
non senta un
non curevole
che ne' suoi simili
s stesso, non fa realmente che chiu-
di s
altro
umano
scire all
lo stesso Epicuro.
fu
il
misticismo
se tale
pu dirsi, dell'Alighieri.
Le delizie contemplative, non esclusa la maggiore di
tutte, la inerenza alla mente divina, non sono fine per
Non
lui.
propone,
si
se,
ma
cercando
la
quella di tutto
intuizione del
il
come
trova intera
come
serve che
mostrare
quali
senziale
smo
all'
la
di
mezzo
a quello ch e vero
umanit quale
mezzi perch
lo
sia
il
consegua.
proprio
mal fu compreso
fine,
dall' Alighieri
suo scopo:
suo
mistici-
il
mentatori.
Il
viaggio
a'
tre regni
col triplice
modo
di specu-
(v.
timo
fine
il
maggior sorriso
della sua
donna
com'ulossia la
Digitized by
LA BEATRICE SVELATA
238
tempo
1"
di tutta
man ita,
e per tipo
che
air
gli
pre lo scopo
daf primo
te
gl'impone
Tu
queste parole,
visione,
la
per
o vaticinio,
le
s le
alla
sin
nota, e s
insegna a* vivi
morte.
alla
del vivere
...
non nascondo.
ritornato di
conceduto vedere
gli
poeta, dubitando
utilit,
ancor
fa che
l,
sempre ram-
per pubblica
mortai pondo
e
si
eh'
mentato che
visione,
destini.
tu scrive.
ch'ei
ad un
normale che
un correre
mal vive
onde prega
lo dalla
cieli,
vegga
s eh' ei le
il
fatto a tro-
gli
promette
arresta.
gi
ch'io
la triplice
Furono
ch servissegli
ma
alla
rebbe a
me
ne afforzasse
con qual
degno.
Ma
gli
altri
me
fine
sa-
siffatta?
crederebbero
non
egoistico,
ma
universale
se
non
non
Digitized by
CAPITOLO DODICESIMO
meno
la
239
Fede
templazione ?
Qual
come
ci che
mi
inerente al concetto
resta a chiarire.
Digitized by
CAPITOLO DECIMOTERZO
Per tutta
la
Alighieri
il
videro
disbramare
la
Clic
il
tuo fedele,
tanti.
Che
Tutto
porti
gli altri
ci, scevro
ci
Ma
nel
sua vita
accennando quali pi
alti
oi(,
e di
Purg.
lb.
c.
s,
c.
dice che,
dov
altri
argomenti fossero
cant in quelle
le
Ar-
XXXI.
XXXII.
16
242
LA BEATRICE SVELATA
la
Rettitudine:
illu-
Bertramum de
Bornio Arma;... Cinum Pistoriensem Amorem; Amicum
invenimus poetasse,
stres viros
Or come
mai, cantando
tiva,
suo intelletto
attuarsi del
merc
nella contemplazione,
scilicet
cantava la Rettitudine?
Avcrroes
ci
L'intelletto
che
la
com-
parte
).
Altro pertanto
comprehensio
mundo
egli
ordnis
segue -- non
La
esseri
La
la Intel-
compren-
1'
dendo
et
qualibet ejus
et in
ordine e
la proporzione...
Per quella
Intelligenza
rectum tantum.
Retto
al
nisi
ad
inten-
ma
in
Averroes
a chiarire
prefisse
si
come
si
due modi
risolvano in uno; e
come cantare
la In
396
r.
v.
Cf.
qui
so-
r.
Digitized by
CAPITOLO DEC1MOTBRZO
243
tudine.
Ma
nella
venna
scritta
da
affermasi
Ra-
in
lui
aver
dritti dell'Impero
egli,
:
col tri-
Jura
Mo-
cini.
.congiungersi
e per essa
alla
Intelligenza, e
ordine e
il
a scopo
ri-
il
contemplare in essa
la rettitudine dell
e nella stessa
e'
Universo!
fece
con quella
la stessa idea
sotto di-
verse parole.
Mundo
disse
come
l'ordine del-
Im-
movimenti
miche che
che,
li
governano,
fenomeni
le forze
le
influenze recipro-
immen-
sit dello
quel libro
uffici
al
e poteri di vastissimo
mente e
il
volere del
la
le
V.
il
cit.
del *5f0
al
Io-
214
LA BEATRICE SVELATA
Per
gli antichi
filosofi
I'
ce
tuiti
Come
ne del
conseguirlo, tale
ma
que' Vicari
si
con-
rannodano
il
ordine deirUniverso.
al
Primo Principe,
col-
primo
ciclo, e le altre,
trici e reggitrici
per
la pri-
mo-
mente
alla
esseri di
reciprocamente
costituito, in
tre.
quali
quanto tutte
le
la
ci
si
le al-
Quanto e come
Ottimamente ordinato
imita, in
quanto
del ciclo.
e ne' suoi
la
il
movimenti e
il
ne'
genere
umano quando
le
sembianze
cielo, in tutte le
sue parti,
sua natura
poich tutto
il
consente,
suoi motori
e governato
'
2 i
n Metaph.
taph,
tract. IV,
lib.
car:
CAPITOLO DKCLVIOTERZO
245
vien
rio si
si
mondo
chiama.
felix
animos amor
Ed
come congiungersi
ecco pertanto
cantare la Rettitudine
dell'Impero,
nominimi gcnus
Si vcstros
beatrice
sia neces-
saria la
alla Intelligenza
e celebrare
dritti
appunto
la
Monarchia universale
di
tore
mondo
nel
Senonch
Grande
Il
primo mo-
Paradiso a Can
Commedia pu
fine della
vestigazione, da dir
oc
muovere
a stato di
gli
Monarch. Kb.
Eni*L
cii
2
felicit.
I,
G 15.
cap. 11.
Poema
fine : ree
condurli
246
LA BEATRICE SVELATA
solo ravvicinare queste parole a quanto
II
pra desunto
dall' analisi
Commedia
remuovere
abbiam so-
gli
lo stato di
uomini
bastar do-
mi-
per lo
ben
potremmo affermare sin d'ora aver Dante medesimo dichiarato come fine del suo viaggio a' tre regni si fosse:
contemplare, merc
ie
1'
Ma, invece
il
la Intelligenza,
il
di
dedurre
dall'analisi
precedente ci che
licit del
ed esplicite dichiarazioni di
medesimo; siffattamente
lui
fi-
nora.
Fra' molti luoghi della
Commedia,
somma
si
cagione di tutte
e la
questi sono
pi notevoli e aperti:
Un Veneziano
chiede chi
vere
sia,
amato quella
poeta a lui
Dante
il
inule,
tulio diserto
come
tu
mi suone,
Digitized by
2i7
Ma prego
clic
S ch'io la
mi
additi la cagione,
altrui.
mondo
mente
uomini
presente. L'anima
alla felicit;
ma
umana,
libera,
disviare del
il
tende natural-
che conduca
ston
le leggi,
ma
due
Duo
il
buon mondo
feo,
di
Deo.
>
giusti
il
l'altro
Poeta
non teme.
al
reggitori di popoli
Purg. C. XVI.
comporre
in
forma
LA BEATRICE SVELATA
1H
di
stizia.
Oli
ingemme!
Tuo molo
Ond'escc
S
fumo che
il
che un'altra
fiuta
il
Che
si
mur
di
il
in terra
malo esemplo
Papi
tempio
contemplo
Costantino
il
segni e di martiri.
La
ornai s'adiri
imperiale operata da
a'
L'altro
*
le leggi
Per cedere
al
Paslor,
si
e meco,
mal
f'
frullo,
fece Greco.
sia
il
Mondo
come leggemmo
gli altri cieli
Parad.
C.
indi distrutto.
primo
in Averroes, regola
movimenti
di tutti
XVflI.
Digitized by
249
CAPITOLO DECIMOTERZO
universale
beatrice
la
usurpa
Pensa che
Onde
Dopo
di
ti
se
mortali
Tacci maraviglia,
in terra
svia
si
il.
gli
riassumendogli quanto
le
cagioni di tutti
le
quasi
non
chi governi,
l'umana famiglia.
poeta
il
J)c
Quella
clic
Un punto
Acuto
imparadisa
vidi che,
che
il
la
raggiava lume
vero
Dcpcnde
il
mia mente....
te
in
acume....
cura
da quel Punto
principio
l'
tutti
istesso che
paragonato
essi
aveano
al
cieli,
tali
quel-
Primo Principe,
impulso e moto.
12 Metaph.
car. 339. r.
250
LA BEATRICE SVELATA
per Dante
guida
con
sua
Se
il
mondo
fosse posto
Tutto ci non
lascia in
c quello di
felicit
un tempo come
remuovere
gli
lui lo
uomini,
la beatrice,
cantare
la ret-
desimo scopo
primo
il
me-
in
naufragi
ti
aduna
egli
ti
mente
e nell'affetto
Tu non
curi
la
dolcezza,
sonato:
1'
la
quam bonum,
in unum!
et
Ma
quam jucundum,
nodi
Ecce
tare fratres
quando per
al
le
parti
come intimamente
ti
habi-
il
si
suo
an-
il
valore
uopo
pria dise-
Digitized by
CAPITOLO DKCIMOTERZO
25t
colo
Firenze, e
le speciali di
dell'Alighieri.
Memore
non dir
quanto richiede
il
certo
La
titanica
Europa
tutta
lotta
tra
papato e
il
l'
impero agitava
sin
la nascita
del
supremo
Il
di
assumere
mezzo secolo
tificato,
circa, s
cerdozio. Trarre
ai
Roma una
un
diritti
tutti
perpe-
anflzionato teo-
suo pon-
tefice,
il
a pr del Sa-
la bilancia
loro
l'indirizzo
litigi
romano Pon-
le
concedeva Leone IX
a'
musulmani ed
Guglielmo
a'
bizantini.
meditava
Sassoni, Alessandro
ragioni d'
ambo
come pegno,
dignit.
le
la
normanni
la
conquista
II, lui
parti
venturieri
dell'
Inghilterra su'
consigliero, considerate le
Pi tardi
Spagne
scri-
Digitized by
252
LA BEATRICE SVELATA
e ne chiedeva, e ne otteneva
cognizione dell'alto
in
Padre
lui riconoscendo
San
il
e Pastore,
giusta
Pietro,
antico co-
sua.
giuramento
Da
sar
a S. Pietro Apostolo, ed al suo Vicario Papa Gregorio; e qualunque cosa e' sia per comandarmi per
fedele
fedelmente adempir come a cricome sar al suo cospetto mi comie mani milite di S. Pietro, e di lui.
vera obbedienza
la
stiano conviensi
stituir colle
l'indole,
sero rinnegate:
ci
la
logica feudale
Il
vietava;
le fos-
poggiavano
e rappresentanza, collegante
il
come
il
principio di autorit
1
un autorit pi emi-
nente.
fu quivi appunto
il
d'
una
vitale quistion
di
principi.
Del
do da
modo
istesso
come
effetto a cagione,
la cattolica
ontologia, rimontan-
al di cui
Digitized by
253
CAPITOLO DECIMOTERZO
sommo
trovava
il
no
negli ordini
di quell'Ente
sociali,
da cui dipendessero
sulla terra,
avea-
andava
in traccia,
primo ed autonomo
progres-
chi
tempi
il
Conte Palatino
cilmente mozzargli
il
di Baviera
poteva pi fa-
gionatore.
Ma
dico male: gi
circa dalla
quesito, di fronte
gran
lite fra
il
papale
tempi aveano
municipi in
alla loro
dopo un
pr del primo:
la
Italia invocanti la
emancipazione
il
educazione
afforzarsi nell'au-
romano
campo
Diritto
mal
di :
venivano dall'op-
cleri-
potere monarchico
Europa, ad
La
sanzione e l'ajuto
valenza del
secolo
altra soluzione al
se stavano ancora a
cale;
le inve-
politico; la risorta
pre-
comune; e con
onde
riali
le
tempi impe-
Universit do-
d'
si
edu-
indipendenza ci-
Digitized by
25 i
LA BEATRICE SVELATA
zia imperiale.
causa del-
alla
o per feudali
interessi,
o per
ma
poscr di fronte in
Italia,
il
come
due
clericale e
il
e creava
sino allora
vasti partiti
civile.
luoghi ed
Mu-
tempi,
nomi
siffatti,
raccoglievano sotto
le
loro bandiere
e da tutt' altre
Posto in
lei
in
cui
tal
partivasi
proprie.
il
tempo
fondo
gli
e-
in cui
principi politici.
ch'egli nascesse, ed
un anno ap-
menti
politici si
Nel 1*260,
la
FArbia, dove
compivano
in Italia.
le forze
posta a partito
la
vin-
ed anima di parte guelfa, non s'erano remossi dal parricida disegno che
alla
tramanderanno
alla posterit
pi lontana.
Digitized by
255
CAPITOLO DECIMOTERZO
Scnonch poco
corsi sei anni
Italia,
a'
il
Pontefice, chiamato
Non erano
Francese in
il
Angi
a Carlo d'
Corte romana ed
e la infrenata
prevalenza alla
a'
liane:
N
la
in Firenze,
repubblica, la citt
mancarono mai
cratica e
i
si
le antiche
divisioni.
popolani grassi,
devoti all'Impero;
legisti,
vi
come
La parte
dur
nome,
aristo-
li
ligi alla
Sede romana
po-
come
Costretti,
sprimendo
le
nomi
altri
nome
romana e quanti
sti
si
due
dalle
e loro aderenti.
Ed
pistoiesi
papi-
gli
affetti
principali
Apriva l'anima
alle
un
mura quel
vita, e
udiva
cacciati in
bando
e poi reduci
poco innanzi
eh' egli
LA BEATRICE SVELATA
256
nascesse
il
qua e
gli
non vedesse
Dove
de'
deva rase
al
suolo
le
ivi
rifatti,
il
pur
ieri
per
le ignobili
Compiva il sedicesimo anno, e inattese novelle lo commoveano ad ammirazione e stupore. Recavano: come un
popolo, oppresso dalla francese tirannide postagli in sul
collo da' Papi
scosso
come
il
di
giogo
rivendi-
armi e
dal
dalle insidie di
pugnare per
la
mezza Europa
indipendenza della
il
strumento
to e vergognoso,
ire papali
mi per
di
armi
spirituali
abusava a
mercanti di sua
citt far
proprie le
ricacciarlo sotto
Poi fra
le
di cupidigie terrene.
le
il
liete e gentili
nobilissimo ingegno del Cavalcanti: e costui, pi provetto negli anni, a incoraggiarlo ne* suoi primi studi, a dargli invidiabile
esempio di
CAPITOLO DECIHOTBRZO
Emulo
a quel generoso
257
letti,
il
onoravano
tutti
stile d'
amore
E
in
pochi
ma
il
con quelle
per adombrare
cui pre-
il
suo 25 anno,
gli
A-
e presso
sun odio
lo acceca.
cide battaglie,
Corso Donati',
trici della
tarsi
il
La parte
il
potere politico:
non paga
e,
del
fosse
stato
Sotto
nome
di ordini di giustizia
1293
promulgare
consorti.
un
a quel
sol patto:
rinnegare
te
quali
verno
ma
la
somma
della citt.
un primo
la facea
e loro
quale
ufficio.
go-
17
<
258
LA BEATRICE SVELATA
monumenti, d'ogni
animo
suoi biografi,
ninna legge
riformava
si
e,
va la sua sentenza.
sedeva
fra'
Priori a mezzo
ij
Rincrudite
le rivali
l'infocavano le
non
dell'Angioino
civili.
ambizioni
Romana
le
fra'
migliori
Cerchi e
politiche
Donati y
n rimedio
e la funesta prevalenza in
alimentavano sempre.
lunniare
ama-
intricarsi in quella
estinte parti
valeva: ch la Curia
Italia
lasciato
Ed era mezzo
come nemici
del
il
buono e franco
cavi-
Esagerare e falsare
la idea politica
che ha trionfato;
si
finche
Romana
e dell'Angioino le
demo-
Comporre,
t,
tri
se
mandando a
pi turbolenti
Cf.
la divisa citfra'
capi del-
Lionardo Aretino e
gli al-
biograG.
Digitized by
CAPITOLO DECIMOTERZO
Tuna
259
Ma
carissimo Guido
non curando
nome
di
il
spegnessele
altri
suo
paren-
Roma, pro-
sotto
vincoli del
La Curia
sari,
ren-
inviando emis-
di pacieri,
dominio
il
civili
discordie
un
chiamata
Roma
poi correre a
parteggiante Pontefice.
il
E come
giungergli a mezzo
Guido Cavalcanti
morto pur
dianzi.
il
viaggio
e' s'af-
Ma
Il
Quel Carlo,
alla cui
venuta in Firenze
non ha
fatto
che consegnare
all'arbitrio
Donati
co' suoi.
rotto
Le
il
bando
carceri del
Corso
Comune
dischiuse. I
compagni
continui, sotto
il
dappertutto, per la
citt,
parte Nera.
glie,
figli,
Le
e
Nuovo governo
tutto di
mo-
Digitized by
260
LA BEATRICE SVELATA
duto
romana
Un
suoi beni.
podest, ven-
alle
plaudente
Dante Alighieri!
il
popolo
venditore
ha dichiarato
lo
lui,
Firenze
Sicilia.
sar
da allora un
caramente
compiuta
impresa di Giuda a
la
mandato a combattere
esilio
dove
sic
quod moriatur.
vedersi a
pace e di studi
che
abietti
Vinti,
travolto
ma
e,
compagni d
ci
esilio
nel
turbine
dell' esilio e
in so-
lui, la
gno.
il
igne comburatur
le spalle,
uomini malvagi ed
di
la
di
libert
Per ben
diletta.
la
ad un
sol patto
enei
tirannucci di sua
No
risponde
il
magnanimo
non
cotesta la
via
E
lo
sanno,
Epi9t.
il
delitto d'avere
Amico
amato
la patria
forti
e la giustizia
fiorentino $ 4.
Digitizedby
261
CAPITOLO DECIMOTERZO
su tutto; d'aver loro immolato
opposto
sato
al
delitto d'essersi
il
venturiere francese.
Morr
vr tranguggiare
ultima
1'
nell'esilio
stilla
Ma
d un
citt
prima do-
amaro
del calice
ve-
popolo ab-
il
per rovesciarli
il
d appresso
altri e
pi infami con-
danni
d'Italia.
a'
speranza di
la
per sempre.
che
vedr dileguarsi
E allora
non
gli resta
d'
un
tratto, e
la
e di Pace;
ma
lasciando la pi durevole
lasci
vi
Divina
la
Commedia.
Chi dell'urto di
effetti
tali
non pu mettere
in
mocrazie;
come pessima
dubbio
il
fra le servit
dovesse parergli
e tanto pi abili a
le fazioni,
nonch
e le pi turpi
mente sfogarsi
re,
cupidigie ed
a torturare
il
dominio straniero,
invidie
poteano impune-
migliori di
mente e
di
cuo-
Chiesa;
fra tutte le
forme
Digitized by
262
politiche quella
LA BEATRICE SVELATA
dove un Marcel diventa ogni villan che
da Signa barattino
il
tutto, e
si
N meno agevole
riuscir
dentro al tempio;
cielo
mente
che
il
dente
die-
ovver la
comprendere a quanta
il
comperare
e vender'
il
di Pietro
il
deve
com moverlo
il
ambo
con
come
nimici
vano a comprare
accrescere
il
chiavi
le
delitti ch'essi
,
il
medesimi provocavano
1'
di coloro
dossavano.
Ma
smo,
come
taluni
han creduto, a
parteggiare co' Ghibellini? No. Vittima di cittadine discordie e di nera ingiustizia, mal poteva accostarsi a quella
dell'
Impero, ne rinnegava
uomini,
diritto
la Giustizia e la
venerando
fra gli
Faccian
li
Sempre
((
E non
Digitized by
263
CAPITOLO DECIMOTERZO
u
le fin bello
ciaguida
.
l'averti
E V una
Di
Ma
cos facea
fatta parte
per
suo Cac-
te stesso.
ma
te,
qual fu
la
Quella che valesse a troncare ogni Discordia e Ingiustizia tra gli uomini; che riconducesse
al
l'antitesi
il
insomma
Sacerdozio
delle
con-
l'Umanit
Seguiremo
il
gli
parevano vittime.
il
la
sua mente
sistema della
Monarchia universaJe.
Digitized by
Digitized by
CAPITOLO DECIMOQUARTO
Tre negazioni, se
sociale de'
mente
dell' Alighieri
la
ftte
nella
iniqua sen-
ogni miseria.
V ossequio a cui
parte
di
aristocratica
pi grandi
quali avidamente
de'
pre mai
Vovra
onde
cittadini migliori, e
s"
la
quel
parte
sem-
triste
connubio di
popolare perseguiva
animo suo a
pseudo-democrati
verno;
che
irrevocabile odio
che
e disprezzo quegli
mutan parte
dalla
state
al
E,
Inf. c. XVf.
Convito
Iratt.
1,
he
di
pa^
cnp. XI,
Digitized by
LA BEATRICE STELATA
266
mcn
bavano
la
parte,
civile
a
ma
perch ostacolo
occupate
le
vare
drappo
il
si "l'or-
avversa
quieto viver
lor
cupidigie,
vedove
e robe, e
edificate li
la sua
brutali
meno
mirabili vestimento-
le
di giusto e
alle
1'
viti;
ma
combattenti
altri;
portate
,
d' in su l'altare,
mensa ?
denari
mirabili edifici
e coprirne
il
ladro e
tre
negazioni
do-
supremo
che,
sovrastando su
tenesse alieno
lo
cos
politica
suo
ufficio,
supremazia
L'Impero germanico
non
ambita
dall'
quale
il
vedeva
Parad.
C. XXVII.
Convito
tratt.
IV, cap.
a'
suoi giorni,
Da mezzo
se-
XXVII.
Digitized by
colo circa
rit
Non
citt.
il
un potere mal
pagarsi d'
definito
precario
discono-
guida corn
ei lo
e scissure.
Non
restavagli
imaginativa
la ritrov.
Movendo da un
come
litarlo e abbellirlo
cuore.
Ed
qui
sincrctica onde,
sa
improntarne
riesce
con
tutti
si
componendo insieme
la
somma
rammen-
diedesi a nobi-
vecchi clementi
il
li
che
rac-
losofi,
Profeti, Apostoli, e
notevole
Fra
orma
politico, lasci
pure
romane
il
medio-evo tenne
268
LA BEATRICE SVELATA
quellOrosio, prete spagnuolo del
primo su
tutti
colo, che
se-
nome.
Le
impero romano;
miserie e
le
il
disfacimento del-
travagli inseparabili da
aveano fatto
opinione che
la
fra'
mondo romano
Paolo Orosio
nuova
ira
religione.
istigato dal
attirati sul
mossi ad
storie.
imprese a scrivere
mano
e
la
ma
mondo
ro-
r Impero anzi
dato da Augusto;
ma
non erano
,
state
merc
la
romana repubblica,
la stessa
le
rica
sue
a decreto di Dio
le
che
il
precedettero
quale tutta
la
Umanit
gi fatta
una
Per questo
il
Ges Cristo
fu annoverato: affin-
Uomo non
isdegna-
Digitized by
269
Capitolo DBctMOQUAftTo
Va, in
si-
la
gnoria.
s.
Agostino, e poi
Roma
le origini
effetti
sostituivano
prov-
una fantasmagoria
romanzo
di
realt. Accettate
il
secolo decimo
argomenti che
gli
la
pro-
e
,
diven-
polemica
cevano, in
mon-
la
venerazione
per Virgilio
che
medio evo
il
Leggevano
come
venuti
uno
nato
la
somma
d ogni potere, e
Augusto, perplesso
Virgilio:
i
1'
altro
opponendosi,
chiamasse a dirimere
la
gran
lite
il
si
ma
di tal
un Dio
attenne.
Eneide
dve aperto
predestinazione di
Roma
all'
lo
scopo di celebrare
la
Digitized by
270
LA.
BEATRICE SVELATA
gilio, in Orazio,
ad
Haec
gremium
est, in
victos
fovit,
Quod
Roma, madre
gli
umano
occhi
Quanto
d'una
Roma madrigna
e perturbatrice del-
l'uman genere!
Or, se Aristotile e Averroes
esempio
dell'
gli
mo-
tavanp
vertendo
diale, colle
mon-
pendenti ad un tempo
pur cospiranti
merc
1'
svariate e
concordi
libere e
Claud: in
se e.
consul. Slilichonis.
Digitized by
CAPITOLO DECIMOOUAHTO
comando
cito
sottostasse ad universale
sede predestinata
Ma
per quali
Monarca
di cui
271
mondo
sociale
Roma
fosse la
argomenti
altri
oltre quello di
provata
il
la giustizia,
il
a-
Il
line
un ente consegua
mezzi, onde
il
suo
de'
fine costituisce la
loro giustizia.
Or
qual'
il
fine proprio e
Ed
supremo,
quale de-
soluzione di tale
la
al
umanit?
stinata la
Dio e
la
la
quesito.
coordin:
in essere destinata
ma
qualun-
ad alcuna ope-
tore
non esser
l'ente,
ma
la
l'ente.
il
umano
genere
uomini
ed
alla
quale
la
universalit degli
un
operazione a
vicinato,
sia
cui n
quale
scasi quale
sol
l'
la
umanit.
a
Or
versa,
essi.
pu
Per r
dirsi
comune a pi
uomo V essere
(preso semplicemente)
non
Digitized by
LA BEATRICE SVELATA
272
Non
comune anco
gli
perch que-
l'essere complessionato,
ma
partecipa ancora;
si
V intelletto
prensivo per
possibile,
il
Y essere ap-
quale essere a
si
ni un
appartiene; im-
loro intelletto
il
non
possibile,
com
nell'uomo.
Adunque
chiaro
come
u per un
sta
comunanze
sol
tutta
atto,' si fa necessario
nere
poich que-
attuata; del
modo
istesso
dall' atto
altrimenti darebbesi
eh' impossibile.
La potenza
li-
intellettiva di
cui parlo
o idee pure
non
solo si
ma
per una
Noo
desume
la
dal
bisogno che
ielletluale possibile.
Arisi,
de Anima
lib.
V.
sempre
de Anim. beatilud.
Ili,
co: 5.
ma
pur
necessit di
di
la
perpetuivirt tn-
Comm.
in
CAPITOLO DECIMOQI'ARTO
per estensione
telletto speculativo
che
le producibili,
si fa
quale
specie.
cio,
altri
la
clic
regolano con
da ci
umano
genere
cantarono
Fu
uomini
Salvatore esprimere
per che
cieli, e
Pace a voi
era
il
genere
attuazione
cotale
sommo
saluto:
cio
di
principio
tutto
come
sa-
il
al
che se-
lib. 1, c. f -4.
Arist.
lo
il
suo
intelletto
sicuro
crite-
sociale, tutta la
De Monarchia
il
conveniente essendo
sere ordinato
possibile. 3 Posto
pace
ultimo fine
an-
gli
in terra
La pace adunque:
umana
e.
guirono
quell'ottimo fine
essere la
Ma l'uomo non pu
sommo
agli
si
geli
civile
Le quali cose
l'arte.
come a
Prima Bont produsse in
naturalmente.
non pu
che l'in-
dirsi
si
si
273
onde suol
Trattato di
Phys. in prol.
Polii, lib. /, c. i e 3.
* Arist.
3
Phya.
Monarchi
lib.
lib;
1, te: 20.
I* c, 5. 6.
18
Digitized by
LA BEATRICE SVELATA
274
Monarchia vien dividendo in tre massimi assunti
rispondon tre Libri
cui
Impero universale
come
che
uno
Cos
alla felicit
sono
una
disi a
il
uno
fine
Se guar-
vivere tutti
un comodo
fine
una borgata,
ben
diriga:
della quale
altri,
citt,
uno
essere
il
reg-
regga e governi.
Or
umano
nere
il
stato chiarito,
il
quale
avendo un
d'un comune
Monarca, o Imperatore.
II
opus optime
fii
ab uno.
comune com'
fine
Polit. lib. 2.
gli
questo
Unum
cop. 1.
Digitized by
CAPITOLO DBCIMOQUARTO
Se
bisogno
il
unit
dell'
si
fa
275
sentire
in
ciascuna
uma-
Inoltre
alla
simiglianza divina, ch' sua perfezione, giusta quel det facciamo l'uomo ad imagine e similitudine nostra
quanto pi uno; e tanto pi uno quanto pi uni-
to
scesi in volont
giaccia ad
luogo,
il
un
Principe.
finalmente
dove pu esser
litigio,
ivi
deve es-
ser giudizio.
un
cessario
giudizio. Quindi
risdizione su loro
tempi
Jam
all'
ragionando
la Giustizia esser
monarca.
tornata
per
suoi
a'
il
diritto del
popolo
ritto,
secondo di-
vuole.
La
pu conoscersi per
del suggello
si
romano
un
eh' V universale
come
ma
dalla impronta la
forma
modo
segni,
abbia a conoscerla
ci
quando
si
dato conoscere la
umana vo-
lont.
La
dal nobilissimo
vina. Tali son
Enea
pure
romano
discendente
la
fon-
LA BEATRICE SVELATA
276
Numa
sacrificava, le
diritto ci
fece.
manifesto per
le
Chi intende
al
il
il
Il
che
al
s collettivi
gli storici e
che individuali.
neva
co' benefici,
non
colle ingiurie, le
ti
testo,
mondo.
bene
al
testimonianze di tutti
le
il
poe-
Quando
si
mante-
guerre
si fa-
esiti di quelle
massima fra
le lodi
difendere
:
onde co-
21 e 22.
del
in S. Agostino
c.
li
ti,
ope-
li
invisibile
ta
Tevere
il
qui,
mentre
impero.
di Orosio; ed pure
s' visto,
lib.
XVIII,
quam Deo
unam societ-
placuit
care.
Digitized by
al
chi
segue
potr
a dire
silio,
pubblico bene?
Non
pio di deporre
liberamente
sono
si
povert,
il
la dignit,
come
il
santo esem-
suo termine
al
l'e-
mem-
sforzati accrescere
Cincinnato
ci lasci
non
si
resista all'avarizia,
alla
repubblica, scherni
role di se
degne respinse ?
debbano
si
la patria,
figli
la
prima
mano che
posero
le
il
an-
salvato
popolo
ri-
Muzio
err
le leggi
all'esilio,
reluttante
la
la
277
che, impassi-
quanto quella
restarvi
.
non
libero!
Questa legittimit
il
d'
la
mi-
ma
ed altres
Persiana, la
al
dominio
a'
Romani.
L'Assiria, l'Egizia,
palma
278
LA BEATRICE STELATA
ed essere crocifsso, quando
ne riconobbe
la le-
umano
ch pena non
il
il
romano
Per pi ragioni -
non dipendere
la
Monar-
Pontefice.
egli dice
sa
cielo,
la
Luna
riceve
de'
lume dal
Sole, cos
Luna
sta al Sole.
come
la
mare che
s
la
da natura; n tutta
la
il
pu
suo essere,
ma
il
pure
l'autorit
giovargli
la
grazia impetrata
de'
desumono
il
Ma
prece-
Digitized by
279
CAPITOLO DEC1MOQUARTO
propria.
neppure
il
regge.
Il
Magi
la
commesso pu
fare
natura.
si
trarsi
offrirono a Cristo,
ma
riguarda
le chiavi dei
stico senso
Venendo
le
due
in
vestro,
la
ma,
se
e-
mi
della duplice
combattere
autorit;
lotta di parola e di
non
men
nel Papato
prende a
Costantino
dice
se
la dignit e
I'
autorit dell'Im-
niuno
mezzo
dell'ufficio
ufficio.
Imperatore,
le-
suo
oro, n
trimonio assegnare,
ma fermo sempre
Io*
un pa-
eminente do-
Digitized by
80
*LA 'BEATRICE
mini:
la
poteva
il
sessore,
I!
fa
come pos-
ma come
periai dignit:
non
SVELATA
Ma
diritto.
il
Magno
della im-
Che
dove
cos
non
ne segui-
fosse,
nedetto,
Mi
modello di tutto
il
fosse sua
genere; e che,
il
ratore appartenendo
potendo
esilio in Sassonia.
si
stesso genere
,e
ad
e. lo trasse
aUo
stesso
il
gonere
misura
sia
Papa e
umano
l'
Imp^
e nou
lui
ri-
l'
Rispondesi a ci
quanto uomini,
in
s'
Ma.
in
che
sovrasti ad
al tipo ideale
s'
dell'uomo perfetta.
l
una e
l'af-
di sovrastanza riducasi,
Pontefice e V Imperatore,
il
hanno a
sta
in quelle
son destinate
Eliminate
particolarizzi e distinguasi
si
le contrarie obiezioni
mente provando
la
indipendenza dell'autorit
dell'
Im-
Digitized by
CASTOLO DECIMOQLARTO
Se
Impero fu e
-dirsi
lere divino,
N per natura
la
Non per
la
perch ih tutta
la
natura
perch
contrario,
per
le
pa-
potere.
timo, perch
manca
trovasi
civili-,
il
forma e tipo
gano questo
mal pu
l'antico,
281
della Chiesa
le
ne-
universale da ul-
fatto di questo^ronscnso.
ruttibile ed incorruttibile:
questa vita,
la
la
propria po-
godimento
vita eterna,
la
d a comprendere
si
conclusioni
colla
di filosofici
alla
ammaestramenti, allorch
spirituali
questi
Alla seconda
si
che oltrepassano
viene
per ammaestramenti
T umana
Or
ragione
le
due
cotesti
allorch
virt teologali
fini
e mezzi,
non
cale dalla
umana
cupidigia
via.
bru-
Pqr due
Digitized by
282
BEATRICE SVELATA
LA.
condo
il
conduca
rivelazione,
la
stramenti
alla
temporale
felicit
filosofici
lo diriga.
ammaeN giun-
le
lit
tutto intendere
Principe.
il
siccome
disposizione del
la
Romano
mondo segue la
si
meta raggiungali, e
gli universali
bene
pi,
si
ammaestramenti
adattino
a'
luoghi ed
della
tem-
a'
che
la
ma
tali
sono da
Questa
la
somma
del trattato di
Considerare cotesto
come
positivo
che diventi un
La unit
che
politica dell'
non
se ne falsi la intel-
delirio.
giustizia vuole
sistema politico
E nondimeno
ligenza
Monarchia
essenziale.
poteri
si
danno
po-
Digitized by
CAPITOLO DECIMOQUARTO
tere sovrano che
sottostanti infrenasse
ad escludere
la
distinta e svariata
Repubbliche
sociazioni. Regni,
governo o
e qualsiasi
aventi lor
leggi
umane
as-
Municipi,
Stati, Citt,
istituto, resultanti
,
283
a concordia e
da un collet-
adeguate
alle
mo
ch'ei vagheggiava.
Ch
anzi,
non altrimenti
idea vaio
notava
vuol
L'Alighieri
cos
tempi moderni
ie
narca:
il
difesi,"
pi
Mo-
umanit nell'Individuo
pi
ed
mu-
ti
relazioni
Egli ha calcolati
ci
calit,
delle industrie.
non
L'Alighieri
un Regno.
sua Monarchia
una mandra,
ii
che la munge,
dell'
la
la
tonde, e la scanna.
mano
La Monarchia
tutte
le esistenze
ordinata gerarchia,
morali e
civili,
direttrice
che, nella
loro
Lib. I, c. 4.
-Ib.
c.
16.
231
LA BEATRICE SVELATA
nella
Dante applica
la
Municipi,
le
hanno
tura organica
unite in
noscendo
diritti
di tut le te esistenze
qual lezione ad un
quali, disco-
Ma
e civili,
compongono
altra unit
morali
se
coiyi
non quella
cuopre.
le
Quanto acume e
tempo
ed
loro
zio del
tra
il
starsi
e della
Citt,
indipendenti
terra,
ammuc-
le
il
proprio concetto.
io dico
che
il
umano
genere
possa essere
tendere che
dove manchino
chiarisce
Quand'
leggi locali,
Su la Monarchia di
d'uopo direzione
sia
risolversi.
Moimcun
Ciascuna
minari alla
pubblicata
lui
Dfcjitized
by
CAPITOLO DECIMOQUARTO
golare
no
sia
Ma
caldo).
legge
la
gli Sciti...
altrimenti
285
uma-
genere
il
in ci
diretto, e
con comune
te
mune,
bero
modo
nel
come l'ingegno
istesso
pratico, nello
genza speculativa
messa
colare
alla
che
gli propria, e
operazione.
ad Uno
ma
finch sia
la
ogni
Questo aver
pre-
la
proposizione parti-
particolarmente conclude
da uno proceda
necessario che
tolta
dall'intelli-
proposizione maggiore, o
la
af-
fatto
Mois scrive
egli stesso
nella
principali delle
Trib
se
sali.
sua Legge
servando
te
versali giudizi
te
nisse.
il
quale, assunti
Ma,
alle
pro-
si
conve-
Monar-
un
delirio,
dall'essere
un sogno.
meno
si
presenta
meno
la
sa-
Monarch.
lib.
I,
Digitized by
LA BEATRICE SVELATA
Ma pur sempre ha comune
286
1
esso e
guirc
le
concetto
so-
che, a conse-
colle
Umanit.
donde
fhfatti
va a guerra
trae-
le classi,
le
desiderio di
possente e civile, o di Popolo fraternizzatile in ugua-
glianza economica,
lit
s'
Socialismo che
tonomie,
assorbendo in se tutte
sarismo ?
sempre
che
Non per
gli
coli'
au-
le
Ce-
il
(a dir tutto)
ovunque e
le nazioni,
altro
mezzo
ostentare ed imporre
dizioni civili,
pur negando
un
le sole asseguibiii
le sole
tonome
sociali
L'Alighieri cercava
si
il
quello
diritti, di tutte le
modo onde
sibile
au-
sar che
la
pace
l'unico
vide
anzi, se
come
il
mai Ha posi
alla
pace.
Digitized by
287
CAPITOLO DECIMOQUARTO
Non
vide
alla
commerci
alimentati
morali
materiali, intel-
svi-
mondo sopra
parti del
ranno
ranno
le
giova; faranno
le
teriale
rende-
resti a distin-
lavoro
ma-
le incancellabili variet di
luo-
morale, secondo
ad accomunarle:
s
alimenta e sen
le
si
scuna;
guere
mondo
la necessit del
un
il
principio sorga
non pu patire o
membra d'un
gioire, senza
che
alla
sent tosto
il
ci provvedesse:
mondo.
donde
il
non
sono
il
perturbatrici
e Napoleone
quandochessia
verno, n
uman
genere:
un uomo. La
mondo
ma non
lo avr, forse,
sar n
un go-
Digitized by
LA BEATRICE SVELATA
268
individuo e V umanit
tutti
in
la liberta
in
tutto: ecco
il
gnare
la
pace e
vero
se
la
tutto e per
per tutti ed
il solo supremo
monarca che
pur dovranno un giorno re-
uomini!
CAPITOLO DECIMOQUINTO
Le intime
dantesco
al
il
sistema dell'Impero
scono siffattamente
viaggio ideale
il
bench per s
capi.
un Cardinale
dannava
al
francese,
fuoco in Bologna
il
Trattato di Monarchia.
dissotter-
due ge-
si
fos-
La
mana
il
potere politico
Come
gi in
la religiosa,
al
Roma
pagana
pontefici, dal
decimo
assumere
il
supremo potere
subordinando a s
la
imperiai dignit.
Gli imperatori
col tentare
papato all'impero
la
il
290
LA BEATRICE SVELATA
due po-
Allorch infatti
supreme su talune
Ottone
(an.
Siamo maravigliati
e con tante
gliamo, e neppur ne
la
spada spirituale.
avemmo
Non
ti
to-
pensiero, l'autorit
il
ovunque, e
bile
l'egida della
1210)
III, cosi
si
estenda.
Ma
Contro a questa dottrina di reciproca indipendenza insorgevano i papi i fautori di loro politica supremazia.
come
altrove notai
la
tologia
fosse
primo anello
ciale.
Ammettere
un
ente
supremo che
pel genere
due
l'ordine cosmico
da cui s'inform
la eresa di
Manete.
Huricr Hi$L
d lnnocent
li,
lib.
XV.
Digitized by
CAPITOLO DECIMOQUIPTTO
mento e
:
291
il
un Ildebrando,
Unam
sanctam.
La
due
i
modo
diversi principi.
due
non possono
scindersi di tal
che
le
si
stimino dipendenti da
Questo affermando,
si
ammettono
suo Vicario,
A
tica
il
Pontefice.
j>
coi trattato di
Mo-
narchia.
Nuovo
certo
non era
ma
il
porre
le
un
la Intelligenza;
a Dio,
Uomo,
anello
la disse,
fosse tra
giurdico
da cui
si
ideale e
il
mondo
Dio
e Dio provvedente
partissero
due
distinte ca-
modo
sommo
una
partecipazione col-
che tra
il
istesso
mondo
si
la
la taccia di
contingente.
manicheismo
Digitized by
LA BEATRICE SVELATA
'292
Poneva
la Intelligenza
nella
spazio e del
dello
umanit, considerata
tempo
attuare sulla
terra
di
norme all'Impero
monizza
contrari;
Ponevala
di tutta la
tipo e modello
all'
retto.
ordinamento politico
la istessa Intel-
e*
seguendo quel-
Come
infatti
tempo che
menti, e
al
del
le
motore,
la
adeguati
distinguono. Ma,
come
luogo e del
motori,
movi-
ed
toposti esser
debbono
al
onde
tutti T include
i
tutti
reggitori,
supremo monarca,
al
massimo
bigrtized
by
CAPITOLO DECIMOQUINTO
fine,
ed
alla legge
a quella sociale
293
armonia
pace,
fatti
giustizia,
libert
ufficio
E come
non da
cospirare
ch e
mondo
delle
altro
il
Le
avvertite
all'acume de
relazioni
(e
leggitori) tra
altre
le
i
cendo com'
egli
cono-
Qual cosa
ciale.
di
pi
1'
immutabile e progressivo ad
iscrollare del
Una
il
due termini
fra cui
teoricamente o-
sterile utopa,
lo ripeto, fu l'unica
conseguenza
non
infondere vita a
un
il
d'
Briareo della
Ma,
se giustamente
tire ribrezzo, al
alla
il
gli
pone a prin-
294
LA BEATRICE SVELATA
cipio e criterio
la
Intelligenza.
miando dicon
numeriche.
se
Ponendo
l'
diviio,
la
cui bestem-
la Intelligenza
a principio d'autorit,
al
li
intellettiva,
o per
Ed
del-
al sin-
abbiamo gi
lo
visto
si
La
vine.
necessit dell'
menti
plative;
ma
mente, e in
ed
modo
Quando
il
pensiero alle
tristi
condizioni
seguono
la Bibbia,
dovesse leggere
potr sen-
agevolmente chiunque.
Il giusto
discor-
tirlo
sociali di
potenti;
ma
come lampada
I tabernacoli de'
essi
Digitized by
295
CAPITOLO BBCIMOQIINTO
Or
errare
vaganti
Vanno
il
disprezzo
il
fa
li
via.
su que' reggitori
me ebri.
Ma egli spande
ti
a'
Ma
Sacer-
quelli
alla fine? 2
stati
figli
d' Israel
cercheranno
a I
figli
il
Giuda e
di
porranno su loro un
saranno
tutti
perante su
tutti;
Le mie greggi
store;
e,
si
David.
in
un pastore unico,
Io Signore ad essi, e
mezzo a
di-
il
il
le belve.
mio servo
loro.
Osea IH,
*,
si
Susciter sovr'esse
sol Principe. 3
3.-1,
11.
Digitized by
LA BEATRICE SVELATA
296
ne'
<c
pessime fra
le belve
sicuri
pascoli.
Sapranno
le
coloro che
eh' io
sono
loro Signore
il
quando avr
Ecco
legrati.
ratti.
potenza
a a'
Sion esulta;
figlia di
il
tuo Re
figlia
quel
Gerusalemme
di
Re
ral-
si
dita.
io
ad essi per loro eredit: io la loro ereVoi non darete loro alcuna possessione in Israel:
ci sar
5
la loro possessione.
Gli
insipienti
di principi,
u di grandi
star sopra
spade in vomeri,
saranno
a 11
fraudolenti.
d'un principe, e
giudicher
Ecco
il
Re
retti
le genti
ed esse muteranno
le lance in falci.
le
Una gente nn
loro
le-
principi
XXXIV,
S,
22-25, 27.
Digitized by
297
CAPITOLO DECIMOQUINTO
Costui sar
come
come
ombra
d'alta rupe
su terra deserta.
stolti sar
genza....
sicurezza in perpetuo.
d'
le genti
la necessit
suo
ufficio, e
per condurle
divise,
ispiratrice la
giustizia.
gli
il
quale ed
al
gio-
va qui rammentarle.
Dopo
il
Sichem
in
dove
ma
si
figlio
s'
ma
Tuo padre
ci
ha
li
con
Re
ma
io vi
castigher
3
flagelli pungenti.
lib.
I,
II,
XXXII,
1,
2,
4,
17.
cap. XII, I, 4.
Digitized by
298
LA BEATRICI* SVELATA
sciolte da'
vincoli che le
univano
alla casa
uomo,
che, perseguito a
Egitto, e
in
poi, reduce,
di
scaltro
morte da Salomo-
erasi rifugiato
alla riso-
Da
indi
il
doppio regno
Gerusalemme; quel
sidenti,
Ma, pi che
la
stessa divisione in
due regni
valse
a scindere
la
roboamo
stato, vide
gno
come mal
di Israel
dove
le
si
potrebbe reggere
il
nuovo
le feste
annuali
Giuda,
di
la
della politica
di Mois.
re-
quale
il
fu veramente nell'alto
pensier
nella
Ma
disse tra s
il
Geroboamo
stile
il
re-
Ib.
ib.
35,
3. 10-21.
Digitized by
299
CAPITOLO DECIMOQUI.VTO
cuor suo'
disse ai
popolo
salemme. Ecco, o
s, fece
Israello,
Stati rivali, e
la politica
il
e morale scissura
effetti,
perpetue guerre
veramente, quand'an-
il
arabico, tramezzante
1'
Affrica e
1'
Asia
e per neces-
do
sacer-
di Levi.
che
Dan.
luoghi; e prese
alti
infra
due
l'altro in
il
vitello.
il
doti di qua, di l,
fra'
d'oro. Poi
figliuoli
vitelli
d' Egitto.
due
si rivolger al
E
E
il
sull' altra
alle incursioni
non
1'
avessero
mon-
naturalmente sottoposta
paese.
gli
uomini
popolo
Giuda e
tali
della
moveano
Israello; allorch,
vere sen-
dicevansi ed erano
avvon-
Digitized by
LA BEATRICE SVELATA
300
tavano
quali
pe'
d'
perdute
unico Iddio
la
insieme
comune
coscienza
facevansi le conquiste
popoli di Palestina
soltanto
pure incurevoli a
Sidone, Tiro
Antiochia
nelle
infiacchiti
unit
straniere.
comuni
mollezze de
pericoli
a'
tonavano
meno
:
c-
contro a
gli
1
nazio-
anzi ne-
N contro
altres
quc' Veggenti
sposti, e
dell'
agevoli
ma ed
vizi tutti
a'
comune adorazione
alla
cessarie
che fomentavale, e
commerci
ricchi
tutti
ma
il
religioso e
riconosceva, indefinita
l'
il
nome
Vero
ma
su'
due
poteri
a chiunque venisse
dove l'uno o
l'altra
opportunit di
su tutto e su tutti
parlando in
del
civile,
ma pur
di sindacato
la
La legge Mosaica,
cui
stessi,
in
ogni
Digitized by
CAPITOLO DECIMOQIINTO
riunione solenne,
301
la
Ma
gli
e significa quel
mo
cos ch'ei la
Secondo
per-
hanno
dal
alto
tal
Dove
come
per esempio
o a dare
utili e salutari
ammaestramenti
di retto vivere,
dono
dello spirito di
scenda
Dio
e di tal
uomo
chiamiamo
diciamo, che
ch'e' parli
onde
gli
Ma,
siasi
qualunque
si
voglia
1'
il
aquila
modo
la
ib.
cap.
XXXVI.
XLV passim.
Digitized by
LA BEATRICE SVELATA
302
sconoscere
come sovrana
ella fosse in
e idolatri
venali
poderosi
stranieri
La
pur
bero
di salvare la unit
religiosa e
vide aspirazioni ad
un
le
come
umani
un Prin-
Non
cos l'Alighieri. S.
dottori insegnavangli
come
il
legorico,
morale:
che anzi
sacri
tutti
ad un tempo possono
Ges
Ago-
Scritturo
vaticinato
il
te,
le
genere
umano ne
ben
lor vaticini
vagheggiata
un Impero uni-
sentiva potere
agli
non apprezzava
Ge-
Isaia,
altri
guardando,
di volo
in mira,
sacerdoti
sovrastanti
popolo.
appena
come
mistiche allusioni
al
la
Chiesa vi
riconosce.
3,
1 ivi.
Digitized by
303
CAPITOLO DECIMOQl'INTO
la
vettive e speranze
lui
poteva esser
que' -Veggenti.
E gemuto
avevano
amVeduto aveva
pur
giovavano quelle
essi sacerdoti
e fare adorare
sieme
tempio e
il
terna vicenda, or
1'
Egizio, or
nome
1'
essi,
Assiro, ora
la terra di Palestina;
cacciarne in bando
stere in
Veduto pur
patria.
la
invadere e calpestare
divisa
vitello
il
ire fraterne.
con
al-
Medo
il
taglieggiarla,
Ed ebbero anch'essi
muoja la
mia
ed
esili,
ed infamia
di
que
Veggenti trovasse
s
che. dov'altri
umane
sulle
peccata,
e'
altri
vedeva soltanto
no-
dov'
gli era a
e'
le
ar-
vedesse
Impero sopra
ad intendere
gli
Ebrei
altro
l'
intesero
sempre
ammettono,
non
istesso in
che
ammettevano o
pre-
Digitized by
304
LA BEATRICE SVELATA
monoteismo
e patto d'alleanza tra
unica origine
al
umano
genere
tempi d'Abrarno,
la
fi-
le
stizia
le genti.
costumi
rotti
rando
la Palestina,
le intestine
cor-
lace-
sciagure rincalorivansi
patrie
regni
discordie,
straniere venivano
invasioni
le
dopo
David e di Salomone,
di
voti per
I'
avverarsi di
un
principe,
alla rige-
rinnovatore di
quel regno davidico che restato era agli Ebrei qual tipo
di perfezion sociale;
su tutte
realt che
titesi della
le genti,
all'
secolo
XII
ed
tuali
cipati....
I
non
coli
il
altro
la
pongono
la
pace nel
mondo....
abbia dagli
il
regno
altri
se-
Genesi XII,
feti
non
di tutte le cose...
cos dicea
sotto
altra differenza
Isaia
nostri santi
1.-
lesit.
XVIII,
XXVI,
23.
18.-XXVIH,
ii.
Dculc-
13.
Michea
IV, c negli
altri
pro-
passim.
Digitized by
CAPITOLO DECIMOQUINTO
ardentemente
si
305
tempo
e ajut
la riedificazione del
permise
in lui
il
2
;
Tempio
che
tutti
re-
Gerusalemme, e
in
stese che,
si
muta
temuto colosso
il
Macedone facea
dell'Asia,
a dimostrargli come di
quando predisse (c. vm,
il
Daniele
avesse
lui vaticinato
5, 8)
colpi
venuto
ad abbattere
il
que.
Or
era stata
offerta a
d'
che, secondo
ogni
Ciro e Alessandro
costume
potere che
,
e con pi
sorge
nessuno fu
sembianza
Gi
/.
2
a
*
dissi di
modo
De Rege
cit.
Esdra cap.
I. Naccab.
1, 2.
c. 1, 3, 5.
Digitized by
LA BEATRICE SVELATA
306
romana imperiai
na.
come provviden-
dignit, ravvisandola
ziale
Romolo
acque ove
salvati dalle
il
re d' Alba
aveva dannato
li
domare
vile
ad unica societ
bile pace.
Ma
jeratici l'Alighieri
ma
altri
il
ed
precedenti
concetto della
altres le allego-
ci^
mondo
Dmoni,
ai molti
pagani
a I filosofi
fessano
come per
la
cos leggeva in
Eusebio
con-
inique consuetudini d'offrire uomini ai loro dii, e la superstizione dei demoni. Ma da aggiungere come pure
cessassero
citt
perocch in antico
donde devastazioni, assedi, e grande servit, stantech gli uomini servissero a guisa di bestie...
Questi adunque terreni dmoni, aerei e infernali spicontro
riti,
l'altro:
'
De
civ.
Dei
lib.
il
genere umano.
Preparai. Evang.
lib.
V, cap. 1, e 3.
Digitized by
307
CAPITOLO D^CIMOQDINTO
come
fede, e
ma
esse
la verit della
da Dio ispirate
a'
Profeti
gli
virt,
uomini
dovessero libe-
si
que
nostra
Tenendo adun-
e stragi perenni;
si
dove guerre
cittadini
che
a'
del
Cristo
intorno
le citt.
al
Ma, dopo
quale fu scritto
si
muteranno
si
cadute.
La
n una gente
tutte le genti:
pu per
le storie
vedere.
rono
si
Ib. lib.
1,
cap. 2.
per esercitare
gli
uomini; e per
LA BEATRICE SVELATA
308
d loro promiscuamente
la Scrittura
nomi o
di spi-
riti
tiplicit de'
moni adorati
a'
mol-
la
molti d-
divi-
le
sioni
a vicenda
alimentavano
si
e per
si
La unit re-
la politica
nel pensiero biblico da prendere per l'Alighieri quell'indistinto carattere, pel quale
omaggio
vagli rendere
Come
navano
cipi,
gli
professando l'una
,
pare-
!'
identificarsi
all'altra
ingandmoni
S. Agostino avea detto
uomini per possederli, cos gli umani prin-
dmoni, persuadevano
po-
a'
boli
Or pon^a
ed
alla
indotti ed
de-
molti principi
ribelli alla
divina
gli
po-
da questo du-
il
molti demoni
E come mai
il
illu-
De
civ.
Dei
lib.
U,
IV
cap.
XXXII.
Cf.
Cass.
Ercm.
16.
Digitized by
309
CAPITOLO DECIMOQUINTO
se
un
da
tal
il
non
suo
Digitizd'by
CAPITOLO DECIMOSESTO
Fra
le
dannata
s'
scirle
la critica
che cercava
gli
dell'altre quella
Qui pure
si
sarebbero
la
visti
la
ignoranza del
la
dovea riu-
fluenza:
e di sco-
spregiatrice d'allegorie
lastica,
uomini gravi
appartengasi alla
sembra
mondo
la fantasia
invisibile,
che
s Jiel
da
Meno
rando
me
la
meno
Iris
al
dato a cercarne
Timeo
inferi,
o nel giudizio
dell'
di
Poema
la
le
for-
prima idea
Platone
del
per esempio,
dell'
di
312
LA BEATRICE SVELATA
ed esagerando
trascrivendo
que' tratti, s'erano sforzati mostrare identiche alle cristiane credenze, e da Platone attinte nella ebraica Scrittura.
Non oppugnatale ad
ogni
modo
sarebbe stato
il
no-
e del Sogio di
Scipione.
Anche
le
virgiliano e le
che,
per visitare
mal potrebbero
invero negarsi
Enea
lui suppostigli
il
sesto
Canto
Commedia.
move dalla selva,
della
gli Elisi,
Centauri e Cerbero
opporsi
viaggio; le
Minos che
le
il
al
predestinato
fiume infernale;
roe trojano e
le
anime
altre corrispondenze,
'
Uh.
il
mePur-
cap. 3.
t
Digitized by
313
CAPITOLO DECIMOSESTO
Non
il
Paradiso. Se qual-
il
non poca
credo
io
seri
debba
Sogno di Scipione
al
Macrobio.
fia
le
onde meglio
l'altro colle
si
possan sentire
imagini e
Taluni
Sogno e
rammenti
quel Comento
di
concetti danteschi.
illustri cittadini
repubblica
Comecch
a'
una maniera
di
virt...
tale
stiino e verdeggino.
interruppe
Poich gi siamo
Lelio.
al
terzo d
memore
e'
deli'
legava alla sua famiglia; come, in lungo colloquio, secolui ragionando dell' avo suo Scipione Affricano
e di
e
in
che cos
prese a dirgli:
Digitized by
314
LA BEATRICE SVELATA
Quando, o Scipione, dopo le tue vittorie
d'Affrica
la
da-
E quan-
posi
la
pur cam-
Ma, perch pi
alacre tu
patria assegnato
la
governa, quanto
li
reggono, e
tornano.
li
gli
umani
movono
conservano, di qu
allora l'Emiliano
il
richiese se Paolo
quelli
Morte
"Poich
mors
chiamate.
est.
Ma
Africano
carcere loro.
(
Vestra vero,
ecco a te
viene
Paolo
suo padre
mi dimoro
in terra
risposegli
cio corporeo,
l'
No
ri-
pi a lungo
qua
vivono
non
ti
finch Iddio,
non
di cui tutto
al
centro
de' Cieli:
Digitized by
315
CAPITOLO DF CI MOSES ro
quali
giustizia,
renti ed
tria:
la piet,
loro rivolgimenti.
la
pa-
ed questa
la
Ed
Di
comOnora la
sferici
guardando
era la
in
que-
Via-lattea.
Emiliano, vide
diversi Cieli,
Luna imme-
erano maggiori
s
I'
il
quale
gli
apparve
stendesse oltre
si
E VAffricano:
fitta
Insino a
Vedi questo
alla terra ?
sfere, e
procede
il
moto e
il
reggimento di tutte
Da
lui
pria di Sa-
anime umane
mortale.
La Terra
verso
il
natura (in
eam
Intanto
sotto la quale
non
nulla che
sia
umana ar-
e quelle
umane
monia.
se
caduco e
gli
oc-
Deh, riguarda a
dispregia.
qual
pogniamo che
i
che pur
quando a quando
di neces-
LA BEATRICE SVELATA
3i6
sit si
succedono
t'
neppur pu durare un sol anno imperciocch gli uomini misurino I' anno dal ritorno del
sole, cio d' un sol astro; ma il vero anno potr dirsi
vole fama; ch
con
ritorni
sero.
di
sima parte.
che
che
si
la
mosvige-
varrebbe adunque
ti
la
strette
se
regioni ?
ti
Se
il
Che
fa
ti
Fa che
stessa
la
il
sede.
cielo posto a
guiderdone di
mi
sia studiato
seguire
orme tue
le
l'altro -:
il
gura che
si
iddio, che
pu
il
altri
sei la
e di
mio padre, mi
Certo
il
fa
- disse
mortale tu,
sei
tua mente
Sappi che tu
ma
non quella
l'Universo. Ci che
da
muove
sei
fi-
un
fa del-
ci che
se stesso,
il
templare
le
si
slanci a con-
si
Digitized by
CAPITOLO DECIMOSRSTO
31
dopo molti
Qui
Non
secoli di espiazione.
sogno
si
acuto lettore
il
l'Affricano spariva, ed
il
ruppe.
diletto di
venir notando da s le sostanziali coincidenze fra cotesto sublime squarcio della platonica filosofia, e la Di-
vina
impreca
diso,
suc-
man
Ma
l'alia
Noma
Difese a
Soccorra toslo
la loria del
mondo,
com'io concipio.
conizzato
come nuovo
do (l'impero);
prima
stata
difesa
cui
d armi,
ma
la
affaticati
s'
a cer-
moncome la
romana repubblica
della
che
ma
sarebbero
si
il
come
il
il
non era
gi
riordinamento
nuovo difensore
ben
come
fu detto a Sci-
muovono\ ed
al cielo ritornano.
318
BEATRICE SVELATA
LA.
estratti
caro
Comento
il
del
a' dotti
me-
ma
solo,
a tutto
sistema dantesco.
il
egli dice
una descrizione
dell'anime dopo la morte
chiusero
la
non
inutile addi-
come, senza la immoranime che dopo morte ne assicurila ricompenpoco gli uomini l'avrebbero cara, ben sentirono en-
sa,
trambi
il
Taluni
hanno spregiato
filosofi
ma non
vole;
filosofia.
Quelle
si
brare
le
in
s le
nonch
cose di Dio
idee
la parola
gini e similitudini.
la quale,
universali
il
cose
pensiero
tutte che
superando
hanno bisogno
come nasconde
di
ima-
la natura:
il
vero es-
II
rivelatori
sogno, visione,
visione ci che
la
so-
gnato, poi accade; V oracolo rivelazione di ci che s'abbia ad oprare o evitare, fatta da sacre persone.
gno
si
stessi;
se altri;
proprio, se
comune
Il
riguarda
so'se
se concerne s ed altri;
Digitfzed by
319
CAPITOLO DECIMOSBSTO
pubblico se la citt
alle stelle.
i
Quello
di Scipione
specie.
quando V
et sua
sar piena
(otto
numeri possono
dirsi tali,
perch
pienezza solo
la
nostra mente
si
volga, la
si
prima perfezione
il
numero. Pur
si
18 ed
il
7.
cose
tali
di cose in-
numeri
tra'
alcuni
sono,
tali
il
Vita
Nuova
e della
Commedia.
Secondo
gli
il
prudenza
gli fa
plare le eterne
che agogna
Stoici - poi
dice - le
sole virt
guardanti
il
sprezzare le cose
la*
ri:
la
corpo;
Ma
questa definizione,
non
che
si
il
solo
animo
ma
di chi sta-
occorre aggiun-
le
Digitized by
L beatrice svelata
320
le
cose divine,
non estingue,
le passioni;
ma
ma non
temperanza, che
le
pre-
terreni
con
essa.
Le
altre poi,
le politiche,
servono a regger
gli Stati.
timor di
pericoli,
verse e le prospere;
digia sotto
il
la
le
temperanza a domare
la
cose avla
cupi-
giustizia a
man-
di s; poi
compendio
divina, ed loro
Allorch
Cicerone disse
la
stessa
le di-
Mente
la Intelligenza.
reggitori
benefattori
secondo
filosofi;
ri-
conosci te stesso
Delfo rispose a colui che chiedeva per qual via pervenisse alla beatitudine.
pu dirsi ritorni, anzi mai non abonde venne. Quell'anima poi che sem-
bandoni
il
cielo
mere forma
iGf.
che ebbe.
Digitized by
CAPITOLO DKCIMOSESTO
Scipione disse
pi
321
abbandonano
cor-
l'anima chiusa
cro;
il
corpo dove
cu-
Acheronte
detti e
fatti tristi;
Cocto ci che
merge
negli odi.
E riferivano inoltre
umani;
dano
la
pene
d' inferno
la insaziabilit de'
alla fortuna;
cure della
le
fegato rinascente,
il
vita;
il
e platoniche intorno
a'
diversi
le
idee
pitagoriche
filosofi,
corporea; e intorno
tra filosofica,
affi-
le inefficaci
condo que'
si
beni
alle
quando
l'al-
merc
la
venne.
Tratta poi
ma
della
Mente e dell'Anima
scendente, procedono,
volto, tutte le coso
come
specchi riverberanti
Aggiunge
un
sol
le.
universali. Pri-
in seguito
alla
mente
del-
sovressa delle
stelle,
21
322
ammettendo
LA BEATRICE SVELATA
la esistenza di
che talora
si
le
rei espiare
le
come
la triplice parti-
visi
Ma, pi che
in
un
sto
que-
il
per-
viaggio ideale
Il
radiso, di cui
all'
move
il
come
veste.
Se all'Alighieri vero
viduo pareva l'uso
fine,
dell' intelletto
possibile, illustrato
gina, 100
%,
mezzo a
ci necessario la
Mo-
pa-
passim.
Digitized by
CAPITOLO DECIMOSESTO
323
l'in-
benefici effetti di
ritta;
l'
*;
le cagioni,
estrinseche
Umanit
individuali e subiettive
le
quali impedivano
lo uscire
da
tale stato,
all'
che generali ed
Individuo ed alla
da quella selva.
Come
monarcato,
mano
infliggessero a s
come
e fin do-
l'uomo e
il
genere u-
virt
*;
sottoponendosi
ed
alle
guer-
dalla
vivi:
imperocch
siccome
e'
e per la
Comm.
fclicitatcm pervenire
17,
Cf.
Convito
non
om-
potest.
Irati. IV,
15.
cap. 0,
passim.
Digitized by
324
LA BEATRICE SVELATA
disse
le
bellissima
(la
bastava.
Considerato
la
Umanit
falso
il
l'
Individuo e
si
ed
il
suadere
e mostrato
le
la
imfacolt delVuomo
all'
bea-
e'
le
felice^
cK
si
per
l'
l'uman genere.
quale
si
posassero
e cos la
la ideale
Ma tra
individuo,
Gerusalemme, tipo
* alla citt
mente
di per-
e della co-
delle nazioni,
per
inferno e paradiso
uno
Umanit-
Conv.
Irati.
Conv.
tratt.
IV, cap.
Ib. tratt.
* V.
per la
amassero;
quando
nella
umanit vivesse
2
;
e regno,
4 e
26. Tratt.
Ili,
cap.
l*.
IV, cap. 4.
a pag. 37 e 231.
5
Digitized by
325
CAPITOLO DKCIMOSESTO
uno sta-
dio di progressiva
multiplo
ma
mente, che
dcll
uman
della
fra'
rumano
spirito si purga,
degno.
litiche,
svolgimento
litico
necessit,
come
e di
Senonch, pi che
delli
la stessa
influenza di classici
mo-
sacro Poema, o la
rola
Uomini
il
mareh), donde
eletti di
mente e
Veggenti, o Profeti
mente
stessa di
Dio
la
ben
senti-
riprovazione
il
vina
i
nella
*.
vano leggerne
il
com'ei lo chiam.
Visione,
si rivela
per Visione;
che
che
li
riempie
Gen. XV,
XXJX,
10.
eUL
1.
Daniel.
X,
L Proc.
*.
XXIX, 18 Isaia
LA BEATRICE SVELATA
326
Or non
ma ne
Giobbe soltanto,
in
le
terra,
e li fa
veruna
luce
cos
pure simboleggiavano
un
uomo
sol
la Giustizia.
plebe
percuote
me
ma
stato:
son
ignoran pur
a'
freno.
il
Leone
della Selva;
il
Lvvo
si
gli
trover, e
Lonza
deva-
citt, gli
presentava I-
redenti che
non pi
Lupo star col-
vitello e la pecora.
li
saia
e la
v'
Verit e
e so-
costoro
l'agnello,
Non
la
Onde ne venni
vi
ca-
essi;
impedisce d'uscirne.
11
fiere le
Signore.
via del
la
nosi congiurati a
sta, e la
siccome
subiettive ed estrinse-
popolo in quello
il
dissi tra
ignorano
li
Per
tenebre senza
le
il
col capretto, e
//
il
poli,
5
e la rete ortila su tutte le nazioni.
Ger, Cap. V,
Isaia
XXXV,
II,
13.
1, 6.
1, 5, 8, 9.
XI,
6.
-XXV,
6.
Digitized by
327
CAPITOLO DECIMOSESTO
ma
dove
le
imagini di Selva oscura e deserta, di Fiere che ne impediscon l'uscita, e d un Monte, cagione di tutta gioia,
riappariscono con perseveranza tradizionale
(di cui
quasi
mente: Io stato anormale d'un popolo oppresso o corrotto; gii ostacoli per uscire
da quello stato
Ma
(vizi
nel-
popoli della
unico capo.
la
collega nella
si
Commedia
il
prologo
umani traviamenti
rum
cupiditas
cupidigia
la
era
comune
Io
formulasse coll'usata
prima cagione
la
alla
di tutti gli
la
titesi
ad A /ti or Cupido
V altro fugge
buono
il
primo
Livio
dire allo
stesso
parola
favola di
la
Romolo
Remo
allattati in sul
Te-
Cosi Catone
il
Digitized by
LA BEATRICE SVELATA
3*2 3
popoli
driani
la
a' lor
man-
lificare di lupi,
li
divorassero:
proveri sono
quale assegnavasi
gessero, o peggio
bio a
la
le
donde
magistrati sacerdotali
reg-
li
l'antico prover-
del
civili
a'
tralignanti
popolo ebreo
cai
la esegsi cristiana
venne a
esse,
censure profetiche
damente
non vide
puramente ed
in
ari-
si offrisse
ta'
precedenti a far
che
la
coli (individuali
dell'
lato
religioso.
Erano pi chebastevoli
sentare
il
Uomo
in astratto,
dell'
pel
Umanit
primo - e
il
la uscita
no dominio, per
l'altra.
ond
erasi
il
Ite
davano
di s stesse spettacolo,
coper-
Giov.
329
come questa Lupa mitrata
CAPITOLO DECIMOSESTO
Or
gli
dovesse in
ribadire
lui
il
pensiero di simboleggiare in
minio?
0 'Cupidigia
romana cupida
di terreno
do-
che
Si sotlo te,
mortali afTondc
Quando
il
Vangelista
lui fu vista...
si
ammoglia,
Cotesta lupa
Non
Ma
sua via
l'avr
rimessa nell'inferno
Essa ha abbandonato
vinezza, e ha dimenticato
dipartilla.
ir
il
Vili, 34,
X, 93.
330
LA BEATRICE SVELATA
La sua
suoi sentieri ai
giganti.
Niuno
di coloro
che vanno a
lei
ritorna,
o riprende
capo all'Inferno.
La sua
uccisi...
pi
a'
Nel libro
come
III di
mente da Dio,
gasse
Monarchia
l'autorit dell'universale
le
come
la
quorum
accingendosi a provare
obstinata cupiditas
dice.-
lumen
si
arro-
Quidam vero
ahi,
dum
periorumquaestionum
garunt.
simo stato
fetta
et
in cui
esse di-
d'Augusto, lamenta
flios
la
felicis-
Monarchia per-
ex
qualiter autem
aggiunge ) se habuerit orbis
quo tunica ista inconsutilis (l'unit dcH impero) Cupiditatis ungue scissuram primitus passa est, et legere pos-
sumus,
et
Il,
17, 19.
Prov.
* Ih.
Cap. V. S.
a lb.
Mon.
lib.
3, cap. 3.
Mon.
lib.
1, cap.
18, in fine.
331
CAPITOLO DECIMOSESTO
Or
cotesta
scissura
della
dalle
(chi
non vede
Lupa!)
la
la
dove
strare fin
umanit
hanno
la
cupidigia di quella
visitare
fatto
pensiero
col
le
la
genti
a se stesse
Poteva cos
Lupa conducesse
fossa che
la
trionfo di Satana.
il
orrore di quel
1'
secolo
nazioni
3
.
pareagli avverare
Cos
che diceva
gio profetico
presa-
il
//
saranno
legati insieme
tempo saranno
visitati.
Ma, pi che
adempire
per intimarlo
avvegnach levarsi
aver dannato
il
a'
a quei
non era
lib.
cieli
per
vagheg-
possibile senza
prima
S. Agosl.
* Isaia
5
tipo della
2 S.
Dei
il
mortali,
2.
Cass.
c.
Ercm.
De
Civ.
8.
lib.
XX, 21,
Digitized by
LA BEATRICE SVELATA
332
mentava
fors'
anche,
e,
S.
re* partes
terme!
Efes. IV,
9. Cf.
le
parole di
et descendit inferio-
Ilice,
da S.
Vili,
2:\2.
CAPITOLO DEC1MOSETT1MO
Clic nella
Monarchia universale da
lighicri vedesse
lui
vagheggiata VA-
Stando
non percepisce
te
1'
vero
intendere.
professava, la
principi assoluti e
difficile
1
tal
men-
intimo essere
come
adunque
modo
di conoscenza.
ma due
questo espli-
ti
ganza,
Profeti. V'ha
studio,
storo
Lo
da Dio
prediletti
Uguali
Profeti, o
Salomone
Ed una
essendo,
per
le
ma
gli
e su'
Veggenti.
pu
Melli-
ni
spirito della
tribuito a
et in et
nazioni
si
Intelligenza)
(la
rinnova
discorrendo
amici di Dio, ed
Profeti.
161-62;
e passim.
331
LA BEATRICE SVELATA
Or non doveva
primo
sentirsi
che
su tutte cose
zia e
sociali; quell
ignoranza
Oh miseri
le
mista di
costei, la
che
annunziano
ratrice
Come
Ed
oh mise-
lei ile'
umana mali-
jwn
la
tolto ?
amici e mi-
rivendicava l'impero
impero che
avevano
fra cotesti
le
onorate
potete,
comandamenti di coloro
li
Impe-
la
Intimare
pi apertamente ?
dirlo
vo-
telligenza
ecco
l'ufficio,
sacro e civile ad
Milte
Et
nonch
Profeti ed Apostoli,
mondo pagano
de' pi grandi
Sapientiam de cwlis ut
mecum
laboret...
Sap. Salom.
Tu nihil invita
un tempo,
in ter-
ris.
A.
So bene com'oggi
ben
sia
Poet. Horat.
difficile
valore
il
intendere ed ap-
carattere
separazione fra
pi distinto
Convito
il
le
una sempre pi
dottrine religiose e
di
cotesta
Tirata,
ricisa linea di
le laiche;
sempre
trat.
IV, cap. G.
Ili,
15.
Digitized by
335
CAPITOLO DECIMOSETTIMO
mero
un campo
stante da s,
donde
esercizio
la scienza
pu
comprendersi oggi
la identit
la
sorretta
ugualmente e da
voce dell'ugual
l
sentimento
il
una che
ispirato.
modo
l'altra dall'unica
Donde
affermando
Intelligenza che
conseguenza
inevitabile
io prevedo: che,
chiamato ad un ministero
sentirsi l'Alighieri
San Paolo
non mancheranno
Gerema e
di
da un
credenti
volgari
tutti aveali
e,
come
E
1'
Supponete
il
temporanea
pu
nelin-
quanto
fine.
Supponete
la
in lui la coscienza di
conforme
al
a'
pienti
gli
il
mezzo perch'essa,
suo
fine
consegua.
Sa-
Digitized by
LA BEATRICE SVELATA
336
Storici, alle
consorzio
come
che
medesima ordinatrice
Intelligenza
e religioso
un dovere
il
la
civile
come
a'
dell'
universo
non fa-
si
La
pi secoli innanzi
in co-
l'era volgare.
e Plinio, attribuirono
come
scandalizzi,
la eccellenza
nelle virt
sociali
che superasse
le forze
grazia
lungi
vava,
come abbiam
visto,
che
Veggenti e
gli
cristiano
Elevata
quej della
domma
la
onde furono
suscitati
anzi
il
deli
come normale
telli il
tro-
insinuatasi
ispirazione
la
profetare
le
ufficio
da esercitare
in
a'
fe-
pr de' fra-
impa-
tutti
Seneca de benef.
denat. dcor. 11, 163.
Plin. llhL mundi XXXVII, I.
2
l Corint. XXIV, 31, e passim per tulle le epist.
Cicer.
IV, 6.
Digitized by
337
CAPITOLO DBCIMOSETTIMO
concordi come
la
n del sacerdozio, n
dell' et trapassate.
me
tutti
a' Coordinali
menta nell'Epistola
l'Alighieri
ammoni vaio
ufficio apostolico
ram-
il
come
solo lo
l'Umanit
come a niuno
si
dovere di assumere
danno
umile
buoni
a'
<(
incontro
ritti
a'
Dante
assumere cotanto
il
si
disse
resistere
ti
a colui
fra'
onde
essere fermo e
come,
incrollabile
cantore).
Che
se
ufficio senza
quando
di-
Rettitudine di che
di quella
pu
dirsi
esitare
doni a ci
superbo
pi superbo
dall' alto
con-
alle
che
parola
apostolato della
vuoisi
malvagi
modo
talento, a
della Rettitudine
cessi
come
giustizia, coll'autorit
verace pastore;
il
il
cose invisibili,
ma
se stesso, miri
umano. Giunto
le
plazione,
passione.
S. Greg.
ma
per ridiscendere
all'et
virile, nella
com-
in Ezech. homil.
fallo clic
appena accennare;
22
338
LA BEATRICE SVELATA
come
L'Alighieri
compimento
vito a
disse
abbiam
visto
lo consentisse: ripetendo
fra'
buona natura
di quella
pseudo-Salomone.
Or primo
in
di s lo
e da
San Paolo, e
rito,
Timoteo
scienza,
dono
come per
dandosi
del
Con-
alle discipline di
ci
venisse a lungo
e faticoso
pienza
ma
la
il
Speranza
la
di vederlo attuato
in volerlo, lo
provano in esse
umile
come
e'
dice
la
,
virt: anzi
Sap.
Impera-
fra quelle
men
con frase
celeste
pi secreta
delle
Fede in un principio,
e sin-
tirocinio
alla
Digitized by
339
CAPITOLO DECIMOSBTTIMO
affinch, veduto
il
speranza in s stesso ed in
Qual
fosse
altri.
il
desunse dalla
ei
miglia;
degno
Impero a
speranza per
la
tutta la
la
vive
umana
ben
speranza
suo
le
a
ni
dice
IX Salmo. Tu
ei
Io
La
gli
pr del mondo
in lui,
fa-
quale fu trovato
mal
che
quale poi
poi, ripetendo
speranza
s eh' io
trui. 3
Or
IX Salmo
Giacomo
quivi
la
speranza
uomini.
che
Costituisci, o Dio,
solo Legislatore,
nella Epistola
un
un Legisla-
trovinsi ripetuti
Un
Saranno giudicati
di
soli concetti
San Giacomo:
t V.
da
patf.
213 a 250.
Parad. XXV.
Salm. IX,
19,
8, 21.
Digitized by
LA BEATRICE SVELATA
310
condannare ed assolvere.
Non gemete, o fratelli, gli
uni 'nverso gii altri pel non essere giudicati: ecco il
Giudice
Non
alla porta.
pi dubbio pertanto:
la
pur
dell'
fosse,
le
Fede sustanzia
Ed argomento
definizione che
di
cose sperate,
delle
non parventi
epistola di
San Paolo
su tutte
spera, ed
non
nazioni; se
le
poteva
la
il
ci che
DI
si
spera, bench
NELLA UNITA
sava
si
Vunico Legislatore
vegga,
si
la
TUTTE LE NAZIONI
se
non la fede
Sostanza SU CU pO-
bench
EpL
Calli. IV,
12. V, 9.
Com'
noto, fra
le
le
gli
Ebrei
porte delle
citt.
Parad. XXV.
Hebr. XI,
1.
Digitized by
CAPITOLO DECMOSKTTIMO
Ed
341
come a
la
il
popoli della
terra.
Fu
cotesta
alle nazioni
per sottrarle
visioni,
sale.
Abramo
d'odi,
ei
diceva
numera
gli fu detto
le stelle, se
(cio):
mira
il cielo,
saranno benedette
In
te
in
perpetiw.
altrove* lo stesso
comune
comune
fu fatta ad
Gal.
I,
Abramo ed
stirpi, quasi
4. V, 22-21.
derivazione da
morale unit
nella
alle
te
detto
cio la fede
tutte le
alla
si
di tutte le
d'Abramo.
figli
uma-
La promessa
sua stirpe.
Non
fu
!om.
na-
alle
Abramo,
XIV, 17-19
gi
alla
c passim per
tutte le cpist.
2 Rom. IV, 18. Cf. S. Ag. de civ. Dei XVI. cap.
braham qui pater gcntium constilutus est. *
Gen. XII, 2,
Rom.
IV,
13.
3. XVIII,
18.
Cf.
II).
ull.
15'.
342
LA BEATRICE SVELATA
il
Corpo del
l'altro.
membra
Cristo, voi
Cristo
il
voi
siete
le epistole,
su addotta, diceva
Abramo
come
rarono in essa
ma pur
lidi
suoi successori
vagheggiando nell'avvenire
vivendo
lor d,
a'
Citt
la
da
amiche
che
a Dio;
e dimestiche
le
3
chi pi saldo
so-
scam-
Ed
per
si
fanno
anime umane
Or
I'
genere umano.
il
si
du-
incrollabili
degno
Alighieri ? Chi pi
di bandire
che
e di riconfor-
venti
dell'et
suprema
Umana
Poeta
sua
gli
di contemplare
incontro
Gal.
Ili,
7, 16.
miseri
Sacro
mor-
Rom.
XXVI
vi-
il
2
3
II,
XIV, 17-10.
23.
Efes.
II,
10.
Cf.
Parad.
10, 11.
* V. S. Ag. de civ. Dei XIV. 24. n. 2, dove cos spiega
v.
ad Abramo dopo
la
divoranti
corpi divisi
apparsa
Digitized by
343
CAPITOLO DECIMOSETTIMO
che
tali,
illacrymabilcs
Urgenlur... longa
Per
gli
Vcgna
in
Anzi che
*1
Alighieri
il
occhi del
lois
quale
eserciti innanzi al
che,. lui
campo
fe
listei
caduto, notte ed
ci
ombra
di terrore coprir
il
Fi-
la
no-
stra eredit,
come
ora,
memori
della
tra delle
Gerusalemme e
di quale
lo stesso
Parad. XXV,
2 V.
v.
Isaia cap. XI
55-7.
,
genti
1, 4,
10
s Lclt. cit.
lo stesso
levato
come bandiera
ultimo. -
iib.
1, cap.
6 c
7.
cosi
in-
LA BEATRICE SVELATA
3 l
soltanto nella
Commedia
sentire apertamente
e' fa
la
ma
crudamente
dialettica
la
forma
zione che
Quivi
il
move.
le allusioni de'
un futuro regno
Profeti a
di
suppone
Le
minum,
dimenti.
insubordinazione de' re e
bagi alla
alla
et
parole davidiche
potentati
contro
romano, e
dell'unto di Dio, l'universale monarca. Quelle del profeta Isaia dissolve colligationes impietatis
in
sciculos deprimentes
liberos,
tendeva
la
et
e XI.
si
Cf. S. Ag.
de
i.
<
Non inveniemus
/>/</.
nisi....
la
etymol.
XV, cap.
lib.
ih.
Id.
E Dante:
I.
Monarchia
exislcnle
fa senz' altro
mundum
unit dell'impero.
lib.
solve fa-
perfeeta
Hoc signum
est
ili
mi
Homunus
pace vivatur.
*
Monarch.
lib.
Ili,
cum
cap. XV.
Cap. LVllI, 6.
Digitized by
345
CAPITOLO DECIMOSETTIMO
tradurle
ii
rompi
come
i
il
umano
genere
premio
il
dopo
qual fosse
popolati
damenta
opera liberatrice
di cotesla
Per
te
ben
saranno ri-
per,
il
Su
cipi; libera
quando
le
fon-
delle generazioni.
delle rovine,
pace.
Allora
sommit
sarai
della terra.
ira guelfa e
ma
nelle
parole di Daniele
poich
la
dice dal
suo
chiuse la bocca
leoni e
a'
la divina
a fensori del
emp
al
ci
Colui
mi dice per
le lab-
al cospetto del
Figlio
a' di-
la
bocca di David:
mondo.
Padre ed
il
giusto
temer!
Monarca,
i Isaia
s
lib.
II,
LVIII, 12,
Monarch.
lib.
cap. 1.
U.
Ili,
c. 1.
Digitized by
LA BEATRICE SVELATA
346
N meno
dove lamenta
romana
sa
La
ma
tico,
Chie-
tico
la
ministero levi-
il
di lui,
la
desolazione.
t a
ma
Ed
io
dirla nido
di eresie.
si
Ma
mendo
cadente?
cristo;
pu
si
il
gregge
dire:
si
suo car-
il
il
Io
io mi son
ultimo tra
mano
il
non teall'Arca
gregge
di
Non
che
chi costui
quando affermava
a'
Io mi son ultimo
Corinti
sono
il
Per
lo zelo della
Casa di Dio
Digitized by
317
CAPITOLO DECIMOSETTIMO
come
Altrove gi dimostrai
accennasse
la
Alighieri apertamente
e quella che
S. Paolo
solo col
cose che
le
na
stesso.
come
Can
il
tutte
divi-
cui
pure
accadde Io
mille sono
riscontri che
La
a ricordo indiretto di
ponendo per
e va di proposito
tal simiglianza,
non
uomini
Epistola a
nella
rapito
vide
gli
tocca,
visione, dice
ma
e'
di quella gli
corda di verit
il
la
Com-
fede
di
Paolo
a'
co-
scienza.
Gli
stessi
a lui che, per le discipline di vita attiva, lasciava inoperosi l'alto ingegno speculativo e
di sapienza
espressa
il
dono
delle
rare
il
dono che
ti
Inf.
Epist. cit. 28
Non
trascu-
Cu-
28 33.
II,
parola
al
della
plasticamente
Digitized by
LA BEATRICE SVELATA
348
stodisci
deposito
il
pseudo-scienza.
schivando
quando diceva
contradizioni della
le
freddi
le veglie
fami
le
suo ministero?
L'Apostolo,
nella
trasmutabilit per
la
2a
a'
Corinti,
quale sa
Io,
pregia di quella
si
per
Quella
si
ha in s
della
Sapienza
si
E per
(la
noi
cui
intelligenza)
Marno
tati
per
intelletto
libert,
do-
a ncs-
Parad.
II
V.
Digitized by
349
CAPITOLO DECIMOSETTIMO
siuia
CR NON LE LEGGI
Che
pi
NOI,
MA
fia
maraviglia:
al
eh'
stoli
l'Alighieri; e
il
primo
con-
il
com'io tacqui,
L'apostolico lume, s
Or
preferenza
emul
vuoisi ascrivere
non tanto
all'
in-
gli
come
mondo pagano.
il
e de'
tiranni
Dissi
fosse
per l'unica
il
suoi danni
molti
de'
dmoni e
de'
2.
Cf.
II
tulle le Epist.
2
Galal.
II,
9.
Parai. XXIV,
Cf.
Ada
Digitized by
350
LA BEATRICE SVELATA
molti principi:
chiama
sebio
promiscuamente
st', e principi di
ture
dove
le
idoli e reggitori,
voti per
molti
a'
un principe rinnovatore
Eu-
cos
questo mondo.
concetti prendessero
siffatti
ministro
unico dell'unico Iddio, rispondevano alle peculiari condizioni storiche della Palestina; e come,
pliando
Or
in
il
da ultimo
% la
am-
scrittori quell'antica
speranza
forme coma
in
San
Paolo.
Datosi a predicare
onde
lo
aveva
il
osteggiato
non
finch
altro eragli
ap-
che
altri sentire' la
urgente necessit
d'
emancipare
la
una
delle
stte del
mosaismo. Da
compagni d'apostolato,
il
costituirsi
suo
le
il
Apostolo a tutte
campo che
aprivasi
La
UU.
palingenesi mondiale ed
umana,
il
futuro tra-
Digitized by
351
CAPITOLO DECIMOSETTIMO
sfigurarsi dell'Universo e dell'Uomo,
e caduchi,
da corpi materiali
iti
1'
in
una lingua
di
un
in
tempo
zio e del
considerata
,
1
alito di Dio,
versi uffici,
tiva
le
nazioni
e gli individui
ma
genere umano,
presentimenti profetici, e
dot-
tutto
il
trine
le
simo.
Quando
le
varie
membra
Corpo
di cotesto gran
smo
amore
bievole
vivranno
in unico
spirito
dello scam,
si
che
sia
al terreno,
Adamo
ritualizzato
il
della
piuti
mondo: e
Rom.
19-22.
passim per
Dio
com-
cieli
sar
Rom.
Il
il
tutti. Allora
I,
Vili,
10, 14;
tutte le Epist.
Digitized by
>
352
LA BEATRICE SVELATA
Tutte
ufficio
molti,
membra
le
l'uno dell'altro
v
Se
(e'
non hanno
:
stesso
bench
membra
Cristo, e
il
lo
cos noi
*,
non sarebbe
diceva)
un sol corpo
siamo un medesimo corpo nel
e pure sono
non sono
corpo?
del
Ma
le
membra
dove
tra
sara l'odorato?
loro
ciascuno
ai
fini;
Gh, se tutte
dove sarebbe
il
Dio distinse
suoi
se tutto
dito?
Or
le
membra
un membro
fossero
vi
solo,
corpo?
il
ma un
solo
il
corpo.
gno
non pu dire
l'occhio
di te
il
alla
corpo pu dire
mano
non ho biso-
ai piedi
non so che
farmi di voi:
Gh
anzi
ne tra loro
membra che
pi deboli sembrano
affinch
e tutte abbiano
non
siavi dissensio-
ugual cura
le
une
delle
altre.
se
Voi
siete
il
Corpo del
Rom.
I
Cristo:
gli
voi
altri
con esso.
membra dipen-
XII, 4, 5. Cf.
Cf.
Efes. V, 30.
Digitized by
353
CAPITOLO DECIMOSKTTIMO
bero
n maschio
n (emina
tutti
uno
nel Cri-
opera
tutto
mutuo ricambio
Corpo ne
cresca, e
Per formare un
Gentili
sia servi
un solo
virt.
sia liberi
un
bisogno,
il
ediOchi per
si
Corpo
sol
e in
spirito,
uno
tutti in
in
il
Jl
il
e connesse pel
tutti
siamo
sia
abbiamo
Giudei
Non
cibo, o bevanda,
Coloro
sia
stati battezzati
abbeverati.
solo spirito
stesso spirito
che
carit.
la
in
l'accesso al Padre.
ma
ma
nella
pace, giustizia,
che in ci servono
mini.
ce
ma
sto
al
Procacciamo,
e tutti scambievolmente
adoppiamoci
alla
alla
Pa-
comune
edificazione. 3
Monarchia universale.
Se
la
babilmente
'
Umano non
altrimenti seguir
stizia e di
Gal.
suoi principi di
Essere
di giu-
Ili,
28.
Efes.
II,
Vili,
14-16.-
Gal. V, 6.
*
3
in
23
LA BEATRICE SVELATA
354
non
sema unico
possibile
che altro
proclamando come
io fo,
le
missione?
la
orme
tempi,
dir vero,
fatto vincolo,
non poca
la distanza
che passa da
comune obbedienza,
per
sif-
a quell'annodati
ed
affetti,
cemento
di sociale unit.
Bench
la mistica
il
pi saldo
forma e lim-
peto della ispirata parola pajano trascinarlo sovente alorlo del panteismo morale, non per
l'
proclamare
nel
distinta persona
la
meno
esplicito
dell'individuo
di
e delie
umano
del corpo
produrre
vivo
vecchio
il
apologo
perorando per
la
della
romana
oligarchia. Se Menenio,
la
membra
dal ven-
a ciascuna
danna
la
preminenza
tastica
un
le parti
e tutte a ciascuna
d'ufficio,
fra loro
ma
ri ri
sali' altre,
e'
non fan-
compongono,
con-
vantino pure
o di numero. Ch anzi
ciascuna
sa mente
meno
3lon. Uh.
I,
ali-
c. 17.
Digitized by
CAPITOLO DECIMOSETTMO
mento. Per
comune non
lui la vita
che
te;
ma
e neppure alla
le
suo
ufficio:
di tut-
spirito ani-
di ser-
proprio e di-
il
e tanto pi giovino, e
comune, quanto pi
somma
uno
stinto
353
affidata all'una pi
lor vita.
La imperiosa
le
dinamica. Quello
di sociale
misticismo
dell'
egoismo e
squisito concetto
spirito unificante
che
il
nomica addita
un
a'
(e
che oggi
la scienza
eco-
sociabilit, che,
l'
il
legame
E
tro
di pace e giustizia
infatti
rante
che dimostrare
romano popolo
liberarsi dalla
va
la
sua
Ada
il
uomini.
Non
al-
minacciata flagellazione
cittadinanza
nato in Cilicia.
romana
E quando,
come
invocato avelibero
uomo
Nonarch.
lib.
Ili,
cap. 12.
LA BEATRICE SVELATA
356
1
lor magistrati
dei dinanzi a
protestava appellandone
omag-
al
a Corinti
Io
Da
desumesse non so
ma
l'umano
to dell'Impero fosso
quasi altrettanti
uomini
la santit dell'uf-
ficio
Roma,
necessit di condursi a
la
fondamen-
Imperli vero
2
est.
di testimoniare agli
diritto:
gli
a-
le
intimano
3
e dinanzi a Cesare.
que
fosse
si
il
mente
col
tore, a riprovare le
perch
scissi
e ribelli,
dmoni
suoi ministri:
Ada
ma
U.
XXVIII, 19.
Jfo-
Monarch.
lib.
Ili,
Gal
non hanno
XXIII, 11.
Monardi.
*
lib.
Corinl
II,
Ili,
cnp. 10.
I
il
Il
Corinti;
a'
ma
la
volgata ed
il
te-
passo or citato.
Ada
cap.
2i.
10.
6.
Digitized by
357
CAPITOLO DECIMOSETTIMO
ma
sangue;
il
Se Satana
reg-
ma-
mondo
si
di tenebre.
della giustizia!
usciva da
preconcetto
tal
conseguenza
San Paolo
della
tutto
quanto
de'
tempi;
in cielo ed in terra,
mutando
1'
antiveggenza in
e'
il
:
DEI TEMPI.
genere
monarca
umano
altres,
che
della pie-
rinnovazione di
narrazione
universale
carne ed
gitori di questo
raviglia che
la
son
come
volto a
sue parole
di perfetta monarchia,
chiam pienezza
Ed
un
istante, e poi
si
assecura
ch'ei sia
veramente de-
immortai secolo.
Se
Dio concedette
al
primo d'an-
Roma
che a
lui che
Io
andarvi an-
* /toro.
narch.
I,
XI, 2o.
18.
/e8.
I,
10.
Mo-
LA BEATRICE SVELATA
358
la incon-
mi-
Comm.
IMM.
IN
V Inferno
intonandole colla
in
fine Snlm.CXXXII,t.
CAPITOLO DECLUOTTAVO
Se
coscienza
fin
dove
e'
sione d'intimare
a'
il
chiarire.
Certo,
e'
non era
puto!) l'onta e
il
ter vincere
uomo a
tal
martirio
inflittigli dalla
lupa meretrice e
ammogliavasi, o da
illudersi po-
dmoni
dell' et
corresse
coli'
armi
alla difficile
il
Da
impresa.
Poema
ci quella
rispondente
or di pro-
alla
irrompono minacciose; or
e quanto pi
repressi
pensato velarne,
che
s fitto
che
roventi
ma non
odi repressi,
d'
ravvolgono in
si
tempo e
il
gli e-
g, o
non
more
intere, le
liberamente dicesse
fra' posteri,
il
fra
il
ti-
uomini, se tutto e
e quello
di
perdere
vita
se timidamente lo rivelasse.
gli odi,
le
speranze,
LA BEATRICE SVELATA
350
pu
di certo
dirsi, e gli
lode pari solo air ingegno: che mai non ebbe a rinne-
gare anco
a'
pur
di
modo
spregiare a ugual
un
ed
favori
solo
de' suoi
pose a s stesso
ei
eli
colpi
della
Ventura.
E
in
di chiudere
modo
come,
inizio,
all'
stando
.
il
a trattare.
delle
se di ci fo ricordo,
Prima
modo comune
al
schiuse spontanei
il
nire prendendo ad
intendere
d'
esame un verso
la beatrice,
essa
trovammo.
la beatrice,
ci
il
della
Commedia,
modo
si
fi-
di
di ravvisare
Adempiremo
cos le condizioni
me-
applicando, conferma.
Dove
la beatrice, nella
presentasse,
logica
Ventura
come
ci
han detto
il
verso or citato
L amico
riuscirebbe poco
meno che
assurdo: perch,
non
alla
Fortuna? o
dalla Teologia, e
non
se vuoisi,
dalla
1'
essere Dante
Fortuna?
si
amato
L'antitesi fra'
chiude
in
due
quel verso,
CAPITOLO DECIMOTTAVO
antitesi
le,
dove sarebbe
ella
stessa
361
forma grammatica-
due termini
ma
disparati;
Alighieri cosi
inferunt se contradictoria
come
quiete,
modo
d'esempio,
e all'opposto.
Or
chi oserebbe
io,
ticarsi a cercarlo in ci
Ed
.
il
l'uomo soggiace
1
Fortuna.
sto:
il
rima Fortuna
spondeva
set,
il
Dante era
il
il
ibi
Mens perexigua:
biblico verso:
riferi vasi
que-
concetto cui
Homo, cum
in
ri-
honore es-
7ion intellexit. 3
E dopo
gere, se
ci,
non
non che
l'Alighieri
il
Monarch.
ad aggiun-
ibi
lib. 11,
Ma
il
non sar
cap. 10.
Magn. MoraL,
lib.
Il,
cap.
9. Sam. XLVIH,
12, 2.
LA BEATRICE SVELATA
362
menti,
titesi,
la
fra Intelligenza e
mente
le
suo sistema.
Fortuna, contrastan-
il
alle in-
vestigazioni de' filosofi, a' precetti de' moralisti, alle fantasie de'
Sul
primo vestibolo
di
spontanea
a'
si
'universo e le
morale
sofia
che
la
fra'
l'
pure a tutte
cosi
massimo bene,
domanda:
scienza del
facciavasi la preliminare
gli
le
Rivelavasi cos
af-
no?
il
dell' ideabile.
La Mente universale
mocrito furono
Primo
di Anassagora, e
termini
i
due
estremi
il
Caso
di
De-
quesiti.
il
problema
di
fenomeni,
della natura, o ad
o non
si
umano
sappia vedere
la
363
CAPITOLO DECIMOTTAVO
modo,
Definito in tal
efletto
mosse
il
l'agente.
o mal note
umana
alla
comunanza
e la
nomeni; e per
altri:
lectus
le
cagioni ignote
donde
la essenziale
gli
ulta,
intelligenza:
logica e subbiettiva,
antitesi,
et
fortuna
est
est
2
circa
idem
et
intel-
Sed multa
D'altro Iato,
a personificare
il
perfcit
il
ia.
in Grecia
e sotto
le
fatto
d' indole, di
nome, e
d'ufficio.
poeti che
incontro
dove
avea di
un mito, vario
nonch
all'
si
cotesta, riguardante
tati,
tamen
poesia sorse
la
Romani
fra'
compagna
Se-*
tardi,
allo svi-
.di
II,
Id.
Rclh.
HI.
I,
cap. X.
*
Magn. Moral.
te: 52.
lib.
II
cap. 9.
Phys.
lib. II
cap. 9,
LA BEATRICE SVELATA
361
lorando
le
Ennio
la
rappresenta in
modo
solenne, sotto
nome
il
ma
cieca e inconsulta,
Onde
popoli duellanti.
tare a prezzo
d oro
non
riscat-
sponder da Pirro:
Ferro, non auro, vitam
Vosnc
vclil,
an
me
ccrnamus ulrique,
Vtrtute espcriamus.
Ma quando
civili,
Romani
sulla
il
Strano
vantati quello
si
a dirsi
ma
vero
il
il
preva-
furono pi altamente
fu che pi incensava
la
volubile dea
quella
Tivoli,
E nondimeno
quale che
siasi,
d'
non pu negargli
il
vanto,
il
CAPITOLO DECIMOTTAVO
nico quanto sterile conforto de' miseri
della
365
supremazia
la
iniquit
la
trionfanti.
Bench
non
le
si
nobilmente e-
retorici
venne scadendo
l'antica virt,
il
poeta Cesareo, fors anche fuori di sua intenzione, spingevasi ben oltre quel cerchio egoistico entro cui
deva
lo Stoicismo.
Lo
lei
s'
pa-
lampo precursore
si
chiu-
retorico
si
la libera
dell'
ra novella che gi
appressava!
Tu mo padrone!
comandi d'uomini
soggiaci a tanti e
che a
movono
que libero?
s;
me
dispotici
(come voi
in s
fili
Il
Chi
chiuso,
Libero,
recalcitrante,
II,
tutto
questo di le?
Horat.
dun-
n morte atterrisce;
usale
se tu,
te,
io,
esterni
forte
son
ti
e cose?
stessi
di',
dir
sottomette ed aggira
Sat. 7.
Puoi
LA BEATRICE SVELATA
300
Cos
la ispirazione
la
simo da
degli
se stesso recasse al
uomini
vissuti nella
il
venne dal pi
decadenza romana:
ti
causa che
Dopo
N pi
caduti, sia
gli
ado-
qualunque
o che cada.
trionfi,
Sapiente che
manda un
il
ingegni
facciamo diva,
Cos Giovenale.
la
pagane-
e ti
il
capestro perch
s'
impicchi
le
le
contrappone
ch fu gradito
al
non ap-
Oh che
test'
Chi
prov ?
Capri.
godono
Non amai,
li
il
delatore?
Nulla di
Sta
E la
bene;
ci
tutti.
credi, co-
delitto
cadea?
non chiedo
For-
Digitized by
367
CAPITOLO DECIMOTTAVO
caduti. Ch se, spento invece
tana, e abborre
vec-
a Sejano,
lo
stui. n
in
modo
tal
Ja
la
il
onde
la
e dei poeti
romani
contro
le
turpitudini
e veniva ajutando
I'
opera
cristiana
le
parti dell'antica
la benefica
inverso
ma
realismo
Il
zione
fra
il
lo indelebile
cui supponeva
obbiettiva.
Plato Idee
universali;
Onde
,
li
assai
la
forma d Universali, o
gi
il
dissi
esistenza
eh' tanto
Gentili le
Intelreale,
Chiamale
adoravano
le
loro imagini
facevano loro
dea di potenza
siccome a
Ma
Vulcano
come
lo
quale dissero
politeismo Je at-
Convito
tratt.
II,
Cf.
cap. 5.
Digitized by
LA BEATRICE SVELATA
368
1'
nel!'
idea univer-
la
nell'
Occidente
nessi feudali.
co'
come primo
presentasi
pagano
anello
in quello che
Scopo
maggior opera
della sua
Fortuna,
vori della
discreditando
come
dire,
Dante
Ventura.
della
la
possa
lui
L'amico mio,
donna
della sua
scellerati
mente-
mani
nelle
ebbi a combattere
dovea
la
vili
ma-
che sempre
di
E non
di ci lo stato presente?
io
mi
fui fosse
di loro calunnie?
dere
i
rei;
Or meritava
da persone
ma
se-
dal giusto.
non
d'uomini
che alfine di
la beatrice
guendo
La Consolazio-
la
quella rivale
di
lui,
vitti-
a diritto
se pria
non
finalmente convinto
poi udito
le
500
miglia,
Digitized by
369
CAPITOLO DECIMOTTAVO
senza difesa, m' hanno bandito
di ci solo
questo
si
della
ma primo
che
Fortuna
si
il
da quella tengono
offesi
gli
appongono.
la Filosofa
mali di eh io mi dolga
de'
gli
successo
rei delle
commoversi -
- senza punto
gli ri-
E rammenta
da un solo Re
ma
dini,
ad averne molti ed
maggior
il
il
che l'ubbi-
cielo governasse
ancora
la
terra. 2
sia
il
ti
gli
suoi citta-
tale,
sei
ti
governata
rammaricare
fa
L' avere
uniti;
il
felici;
mondo
che tu pensi
il
ti
non ramfa
stimare
Se ben compreso ho
tua infermit, tu
e
il
ti
l'
Lib.
* Ib.
8
I,
Pros. IV.
Cf.
Parad.
Cartt.
Ben
quanto dolce
XVII, 52-54.
Pros. V.
21
LA BEATRICE SVELATA
370
natura e
non ha
ma non
la ingannatrice.
scia
suo giogo?
a
lei.
alla
ti
che
tolleri ci
Fortuna, perch
ti
che
il
si
reggesse?
colio
fa
t'
so,
pra
tutti
mortali
d'uopo
,
lo
stolto so-
Oh
al
presso
a'
piace, usane,
Ti piacque sottoporre
gli mestieri
Ti desti
ubbidire
il
solido cibo.
Ma, dopo
La
ci,
suo fedele a pi
dizione delle cose mondiali, procedente da ignota disposizione divinale per certa e costante in se stessa, in-
Ma come
mente divina
tuiti ?
Qui
le
conciliare la
immutabile semplicit
della
La mente divina,
I.
Digitized by
CAPITOLO DECIMOTTAVO
rante
37i
principio
come
le
lui
come
rivolgono quanto pi
si
al
tro
scasi
da
fato
il
denza, o
questo
si
gli
spiriti
Provvi-
certo
che
Provvidenza
la
forma im-
la
la
For-
la semplicit
si
modo
tal
fato.
apparentemente
sembra
ripetersi
vincitrice
immensa
i
da
a aitan-
meno
suoi.
me
che
la
della Fortuna la
distanza
massima
Sapienza
L'antitesi notata
la
la
stoica che
Senonch
quo' concetti ed
riguardo morale,
il
victrix
o del dubbio;
fortume sapientia
e,
sotto
il
degli Stoici
gione a predisporre
gli eventi,
372
cere
LA BEATRICE SVELATA
:
la
I'
ordine fenomenale e Io
onde raggiungere
contemplativa.
Quando, per
Scolastica,
il
il
Vero ed
il
Buono
colla
intuizione
1
1
che immensa fu
la
fama di -
la
La beatitudine
tribuiva ad ogni
Forma
il
macmito
beni.
tico
Le imagini
simbolismo
le
la
natura universale di
tutti
Vtti
la
una
ho tentato dare
mente
nella
dell'Ali-
E da
sua influenza.
non un solo
nuovo.
Fortuna dante-
la
donna
di despota
o capriccio di
V.
Cf.
il
esecu-
opera.
Digitized by
CAPITOLO DEC1MOTTVO
zione d'un ordine di
fatti prestabiliti,
la
ad un tempo; desume,
ma
potest;
che
le
l' impreteribile
sem-
modo.
373
Fece
li
Si ch'ogni parte
conduce,
Similcmcntc
mondani
agli splendor'
ben vani
li
Seguendo
umani.
l'altra
languc,
lo giudicio di costei,
in terra l'angue.
lei
Ma
se
il
all'
Intelligenza
bene
il
pu quando ade-
cono
all'
anime
eh'
Alighieri le sventure e
Inf. c. Vii
e'
1'
va visitando predi-
esilio
che
gli
sovra-
LA BEATRICE SVELATA
374
lei
perverr
possa
se
pure
chiosarli:
altro testo,
lei
sia manifesto
vi
arrivo.
:
Or
cotesta chiosa
come
all' esilio
Paradiso. Quivi
la beatrice
1'
mirabile
ad
altri,
ma
non
col-
che
si
il
Jnf.
lenta.
Digitized by
CAPITOLO DECIMOTTAVO
niato per
le
trame che gi
tutto d si rnerca,
come
la
375
gli svela
si
come, calun-
pi grave
l'aver
s,
Ma non
lon-
dopo accennatigli
il
compagni
offesi dalla
d'esilio
uomini
abietti
messa
mutazione
politica e sociale
Cane.
Di quel che
li
fu detto;
ecco
le insidie
Posciach s'infutura
la tua vilu
Vieppi, in l che
'1
impresa;
ma
puro a quella
dolcezza da
un
Io incora;
si
pe-
combattono
eh'
la
che gi
lo
conduce entro
la stessa
io
sono
mente
LA BEATRICE STELATA
.'570
Onde
il
punto
sa di quel
non
ridire, se
Che, rimirando
lo
lei,
mio
affollo
ed avverando
meno
amorosa jattanza
il
Questo
qui,
quando con
lui,
chiam
DELLA VENTURA
fin
vasi dal
primo
e dolcissimo fra
Cavalcanti.
mostrare
guise e
le
il
non sar
inutile di-
presente lavoro.
il
ben ebbe
ti,
in tutto
tile
ti
il
solo
pi animoso e gen-
leggiadris-
simo costumato, ben parlante, ogni cosa che far volle, a gentiluomo pertinente, seppe meglio che al tr uomo
}
fare.
tenuto
Digitized by
CAPITOLO DECIMOTTAVO
del Dovere poneva
bisogno di viver
il
377
intese con
felici,
Da
blica.
emuli cui
il
impetuoso
zelo nelPosteggiarli
si
tutti
Neri, e lo
da costringere
vin-
odi implacabili
gli
lo stesso
moto
non
gio dc
sioni,
tempi,
la sua,
tutta
ignobili pas-
primo
geva a simbolica
dama
rimatori, elegl
ideale che pi
Fra
le allegoriche
parente riesce
Canzone
la
il
Amor
perfetto
1'
uomo
conseguir
possa fe-
licit.
La
ragione -
dice
ivi
presenta
a fretti
le
contrastano
al
il
il
Il
al
regno della
il
cap. IV di quest'o-
378
L BEATRICE SVELATA
pu l'uomo
seguire
il
sommo
non dee
li
uomo
I'
le
pugna
la
Senonch
d.
n perch' essa
il
ma
dolga;
si
li
as-
la for-
com'essa
bench
la
Ma
tergo,
lo spogli,
Tengasi
c
il
nuda
bio viaggio
sommo
al
ch
diletto
gono
stolti al
cercando vera
quanto pi
tanto
meno
la
il
dub-
miri sempre
si
travagliano,
trovano
si
gli
asconde virt
Alla
Virt dunque
lei
Ma
suo lume.
felicit
di costei
in essa.
non
dopo
1'
pu
animo
si
tenga soggetto, e
E congeda da
donna
cui
sicura
dovunque
don
il
ultimo
la
sapere.
Ripubblico in appendice
la
Canzone
di
Guido
alla
si
mostri
corretta
Digitized by
CAPITOLO DECWOTTAVO
Tutto ci
secondo
379
il
non
non
la
prezzassero
beni di colei,
merc
si
le
si
fuggissero e dis-
quali
pure accettando e
collanimo pronto a
rata,
ma
du-
Or questo
circoscrivere, che
Guido
somma
faceva, la
doveva a
ganesimo
illustrato
dalla
fatto
dicevano, fu
il
platonica
le
modi
felicit,
nel definire
1'
sommo
bene,
limiti del
come
Dovere.
godimenti, e
desumendo
le altre dal
le
di
une
chio principio,
la necessit del
pi durevoli e mi-
donde
bene, e
sezioni parti-
e pi ch'esso
sommo
due grandi
se stessa
obietto di quel
del conseguirlo. .E in
gliori
il
vano solo
i
di che
Tutte
filosofia
Il
la
Virt per
platonismo
non
fece che
il
vec-
ampliarne l'applicazione:
Podi
del
primo
stampa
secolo.
Digitized by
LA BBATRICE SVELATA
380
se
prepose
anzi
la
In
intellettiva.
mezzo
aggiun-
modo
tal
:
ci che
perfezione
la
come
vero fine
al
uomo,
dell'
II
concetto
cui davano
in tale
passi
tro
il
La scienza
attiva -
a'
a'
buoni costumi,
male
prio
...
ed in quanto
il
come ani-
consideri l'uomo
si
Ma,
politico e civile.
in
quanto uomo,
gli
ma
essa
il
suo ultimo
fine: e
pro-
sua massi,
ed
tutte
le
pi puri perch
il
Ma non
si
appagarono
gli
arabi
comentatori
Averr. co: 7 in
Dante Convito
vollero
Melaph.
Irati. IV,
le
neoplatonici,
:
medio evo
dotti del
e gli
quelli della
alla
san-
ultime scuole
filo-
averla
cap. 22. e
il
Cf.
opera.
Digitized by
CAPITOLO DECIMOTTAVO
dalla
381
pagana
civilt, la
fama
alla
del
uomini e numi
Sacro Poema
romana, e l'imperio
Macro-
(cos
il
d'Italia sul
il
fondare
la
intesa
gente
mondo; ma credettero
un Trattato
di
psicologia e di morale.
La
distruzione di
Troja
operata da Venere
da Giunone e da Eolo
posti
lia
donde
guerre e
il
le lotte
mente fondarvisi
le
op-
fugentem
le
al
gli ostacoli
distruzione della
la
vita
de'
gli sforzi
contrasti dell'
sorreggeva
la
la
potenza sensitiva e
animo pria
le
di adagiarsi in
ma
cui
cavano
soluto.
mente
all'intuito dell'as-
poeta
di
due sovrani
Cf. qui
sono
382
rio d'Italia sul
LA BEATRICE SVELATA
mondo; allegoricamente
Intelligenza sull'uomo.
per chi pi di
di quello della
lui, csi ravvi-
to:
in atto
il
Dante
gilio, cui
genere
il
0 donna, per
umano supera
tale et
infra aulein
forma poe-
pera
cio,
sola
tutto ci ch'
s^otto il cielo
sogno di Scipione,
tica,
Vir-
fine, la Intelligenza?
Or quando Guido
inanimati ed animati.
Cavalcanti limitava
il
uomo
su-
massimo bene
negava
il
dominante concetto
e vero fine
dell'
uomo
dell'Alighieri,
che ultimo
mente
N ad
Virgilio .
d esso Guido
Di Guido, da
lui
sarebbe stato
nonch menzogna,
delirio dirlo
umano,
il
pu quella
Monarchia
lascio di recare
Aristotile,
lib. I,
i
la
cit-
addurre da
Digitized by
383
CAPITOLO DECIMOTTAVO
nel ravvisare
minata
li
trice si
ti
dele.
Giovanna
luce,
se
dicendo
Come, e perch
fosse per
il sito
1'
in deserto
fe-
suo,
nome
la vera
;
parate
precorresse la beatrice.
ma
faticarsi a
primo nome
viam Domini.
non
il
bea-
lo d che
dove
il
la
Giovanna di Guido
lettore riducasi a
mente
le
(p.
sempre pi
legorico di quelle
mono,
due donne. Le
quali,
mentre espri-
la distinzione delle
due
soddisfare
Vita
Nuova
24.
tract. 18.
LA BEATRICE SVELATA
384
cissimo
suoi amici.
Ira'
comune l'amore
di gloria,
Pur
la
diversa natura
ebbe a
partirli dipoi.
in
sentivasi a
La
mezzo
quando
alla
lui
la
impaziente natura
Or
mi duole
sai tu clic
non
falli
vidente.
Da
umanit,
pace
l'altro
due amici
dell'
non
uomo, e
il
sa vedere la
al
la
prevalere dei
tristi,
Dove
il
primo
nauseato alle
tergo.
turpitudini di dema-
Digitized by
CAPITOLO DEC1MOTTAVO
o acceso
di santa ira
signori, sente
il
bisogno di rimontare
tane, e ne cerca
il
tutti
385
alle
di-
ma
o pi lontani rimedi;
oppressori di sua
sente
il
bisogno di ripul-
citt,
Ma
se,
ghieri costretto
poi,
prpria coscienza
la
sempre pi
dislaccarsi
V Ali-
da Guido
vittima;
rome
non
sa dissimulare
il
prefisso, e di cui
pagno,
Non
men
gli
s'
par meri-
gli
non pu
di
com-
cos rispetto
all'
il
ma non
consenso
vane a hy, levato avea pari grido come cultore del nuovo
stile
mana
sua,
giurisprudenza.
come
Non ultimo
lo attestano
fra'
giuristi dell'et
la
il
le
giu-
gagliardo
336
LA BEATRICE SVELATA
r
mandava
in
Roma
Romano
pi tardi
fama
gi la sua
i
Cino
fu dato per
gli
tanta
stizia di
di revocarla
Codice che
che
s'
era arrogato.
ne'
al
potere imperiale
nel
era
Quando
Assessore.
le
giu-
la
il
potere
comenti
al
indipendenza del
Fallita, per la
e l'amico suo
la giustizia,
si
morte
d'
Arrigo,
la
impresa ond
sotto la fantasticata
l'
Italia
gli
egli
uomini
Monarchia universale,
L'alia virt
che
si
fosse
ridiscesa fra
ritrasse al ciclo
uomini
gli
come
nide,
la terra fosse
per
la
il
rimasta sotto
usurpata tiran-
la
morte di quell'Arrigo
considerata
come
all'Alighieri
Vita
nuova
pi presso
XXXIII.
le
era.
Digitized by
CAPITOLO DECIMOTTAVO
Niuno
pi pronto di
infatti
387
lui
zone
Guido
la
Guinicelli)
Can-
(can-
rispondendo
a'
la
32
trasfuse nel
e singolarmente
della
Vita
Nuova
Di clic
vi
stringe
il
d'amor sopragioire,
da poscia,
Per sua
quale
li
tal
il
desire
si
speri dal
al cielo,
sia
il
come
raggiungerla, apertamente
te io
il
dice
li
le
chiudendo
fa
per
Dan-
che 'quegli
cava
de'
demoni
cos
con-
lo esorta:
non
ma
di tutte quelle persone che alcuna prossimilade avessero a lei, o per familiarit o per pahextela
desideroso
alcuna.))
Conv. Trat.
Ili,
cap.
I.
388
LA BEATRICE SVELATA
Dunque, s'al bene ogni reame e tolto...
Merc per quella Donna che tu miri.
Di dir non star, se di fc' non sei sciolto.
Ma, pi che
rivela
la
sensi
vita;
li
prego
si
la tua dritta
cor mi strugge,
non fugge,
te
piacer
tal
man,
il
da
clic
Signor, che tu di
Con
Cina
coli' Alighieri,
gli
comuni
li
svaghi
E messo ha
di
'l
mondo
allaghi;
Ma
tu,
Questa
foco d'Amor,
virt,
lume
del Cielo,
Ch senza
Non
lei
non qui
in terra pace!
libro.
le ul-
lieti
compagno
ri in
ch'io distacchi
mi
un antico ed amato
pi vaste proporzioni
DigitizecTby
Goofllc
CAPITOLO DECIMOTTAVO
La fortuna non
dice che
volle.
Pur,
dificio
che
largamente attingendo
coordinatrice eh' io
Quan-
criteri e
mi
do
la
389
pi
vedr
m'
affaticai
come
per provare
tanto sforzo
si
volle
ma non
Digitized by
APPENDICE
CONTENENTE
LA TAVOLA DEI
E LA
DI
CIELI ALLEGORICI
CANZONE
GUIDO CAVALCANTI
SULLA BEATITUDINE
DI VITA
ATTIVA
Digitized by
Digitized by
AVVERTENZA
SULLA TAVOLA DE' CIELI ALLEGORICI
te
(come
potenze
riproduce
dimostran-
e i loro
cieli,
si
dell'
anima
lomo7,
De Anima
carta
geva ne'
secoli
Macrobio
esempio
20 v\
leg-
XIII e XIV.
nel
Comento
al
toniche e Alessandrine.
La piramide che
vedesi in detta
colo,
esprime
le
dalla
Monade
tile
si
op.cit.
lib.
I.
cap. 6.
Nel
rola
si
la tavola di eh'
figura
pa-
onde pi
Digitized by
394
agevolmente
si
ciascun Cielo.
come
segnate
la Scolastica
giungesse
la
come
pireo; e
Dante con
cristiana, e
la
ag-
essa,
decima, o
Em-
tavola quinta
permutandone
il
Marte.
Scopo
speciale della
strare
beatrice e su Dante dall'entrare che fanno nel Cielo ottavo, secondo che son descritti nel canto
XXII
del
Pa-
come
vedere
solo
miglior comento ad
concedesse all'Alighieri
la beatrice
ed
riso,
animae pars),
ivi
solo
il
si
e'
riesce
le
pi importanti
che quivi
tulto
frutto
il
dir tutto in
una parola,
la
il
che dar
si
solo guardare
Scolastica propria
diamo
e'
pr dell'umana unit.
potesse
il
all'
come
l'ot-
sede della
svelata.
Digitized by
animas, morus,
rerum intelligibilium^animacq; noftrae potentiarum ordines, ac Proportiones.
Fac- Minile
tratto
dalle onere di
Irisfolile
Digitized by
Digitized by
Gpogle
CANZONE
DI
GUIDO CAVALCANTI
SULLA BEATITUDINE DI VITA ATTIVA
.%
1
Amor
II
qual con
sua luce
la
Ogni desio a
contenta,
lui siinii
E sempre fermo
conduce,
in s tutto
Per uso
di
Ma
piclatc, aita:
Perche l'un
l'altro
insieme
utile sia.
Ch'ogni
uom commovc
naturale affetto
ma
spremere alcun
frullo,
Consegua
il
Prego
Che
il
tal
infiammato
mio
intelletto)
bene
nostro core.
Da tanto
il
mio
la nella
in ci del
in s
non tene
valore,
lume suo mi
faccia dono.
Digitized by
umana
In ogni
crcalura accende
somma
Ragion
natura,
il
cammino
Di vita ne risplende;
agli occhi del voler
Che
11
sempre figura
Ria se disio
le
il
contende,
ben sereno,
Ma
Quando
Non
lanto
Ched
Che
ci
non
suo
prepari
si
che
si
a guerra
mai non
alto poter
L'alta felicit,
pace
confida
si
S'atterra.
fa quietare
Solo conviene
il
Non
fa
beato
il
fin
proprio acquistare.
divizie
pu locare,
Ma
non sdegna
e fugge;
Cui invida
Erra; n fa sentire,
(Quantoch
sia in volare
ognor veloce)
mondo
la
non
sua voce.
tira
Perch
mette in
si
Non ha
altrui potcstatc;
Perch
Ed
Si
in
'1
pu dicer
Ma
tal
Ancor
rio,
il
felice;
diletto a
li
molto
vii
s'aggiunge.
conlradicc
L'anima che
Bench non
di
quale appaga
la
quanto pi conceda, pi
com'ardor
di foco pi
la cresca,
s'aduna
di
Ma
possente
si
sue consorte,
le
E se di ci la spoglia,
Non si converta in fuga, e vinta doglia;
Ma formi ad ogni colpo nuovo usbergo,
Percb Virt senza avversario pere;
Allora in pregio sale
Che pazienza
Sempre
fa
ogni greve.
sposo
E qual
Non
forte rettore,
Nuda di
Per mar
tempestate grave,
vela, in
S'allegra
a la cui nave
fue,
procelloso,
dopo
il
il
Molli,
diletto
sommo
come animai
ognor giojoso,
in questa acceso.
notturno, offeso
il
Sol
ne spande,
Fuggon contrari
Ob
al
si
si
in
oscuro!
al
ben puro,
spiega
ripiega:
N maraviglia
ci che
399
Quanto ogni cosa
ad amar distringe
clic
Pi in se perfetta,
di lei n'asseta,
Segua
Che
lei
sospinge,
in acquistare
s'infinge.
la
cinge,
Si
Che fuor
N cosa
di tutto ben,
si
ben non
si trova;
Senza timore, e
n stanca
slabile,
Onde, se
in questo quel
in tutto a ci dotata;
Anzi perfetta di
Che
in far felice
Canzone,
si
il
gran possanza,
Donna
nostra,
Lo
Se
amor
raccomanda
lei
donai.
degna t'inghirlanda,
Sicura te dimostra
In ciascun loco ove saper vedrai.
Digitized by
S0M3IARI0
CAPITOLO PRIMO
Scopo del
tesche
opere dan-
accentra 5: questo
suoi interpreti
a'
il
-<;
e da ci contradiltoric interpetra-
ugualmente sorreltc dal testo 4-5. Bicogliere la idea-madre che coordina e chiarisce
zioni in apparenza
sogno
le
di
dia
comenlare
Cenno
Comme-
e delle
negare
la
la
Digitized by
402
CAPITOLO SECONDO
Inerenza dello esprimere figuralo e del proprio
di
concepire sintetico
due modi
valente
a' (Ine
modi
wl
all'
e cosi
monoteismo tramutanti
progressi del
liteismo
14 16. Luciano
di ci deride
il
dotti
adombralo
monoteismo 11-18. Come
sotto
da questo concetto
si
elei
trasmutasse
Parallelismo supposto
biblica
Ira
la
influenza
falli
valore e
il
22-25.
S.
Girolamo antivede
di
Tco-
lontane conseguenze
pone
23-24.
me23-26.
in atto
dio-evo
CAPITOLO TERZO
Antica credenza orientale su' due mondi, uno intellettuale c
invisibile, altro materiale e visibile 27. attestala da Clemente Alessandrino e da S. Agostino 27-28. Calcidio,
Filone Ebreo 28-29. Antichissima opinione italica che ri,
guardava
il
mondo ed
S.
suoi fenomeni
Paolo
la
come
parola della
Formula
di S. Ago51-32. Diventa canone a tulle le arti espressive nel medio evo 32.
Differenza tra la simbolica classica e la cristiana 52-54.
morale, anagogico
54 58.
Influenza
Digitized by
03
medio evo della formula simbolica sulla Politica 38.
Innocenzo IH e Danio Alighieri 58 41. Ostinato impero de'
ici
tropi sulle
42;
scolastica
fia
nti
42:
la
espressive
42-43;
su'
che Dante
Impossibilit
dottrina simbolica
la
plastiche
arti
stille
43. Perch
stieri
filoso-
tulli
si
gli sludi
lo
me44.
della
conducevano a quel-
CAPITOLO QUARTO
Si
cercano
le esplicite
Nuova
Vita
M-&6.
nel sistema
argomento
Epistola a Cane
Nuova 36.
alla
56 60.
Passi del
Si
cagione
Della parola
li
forma
Conriassumono 60-61.
sul medesimo tema 61. D'un
Passi della
Forma
di
quel
al partico-
63 64.
Guittone,
gare Eloquio
Convito sulT amore allegorico che spira e della dentro 70-71. Corollario della proposta analisi 71-72. Sonetto di Itonaggiunta sul
nuovo
e dolce stile
d'amore 73.
Tcdaldi
74-73;
404
CAPITOLO QUINTO
Esame
iV
una opinione
di
Sommario
esse 79.
ta 79-95. Lo
donde
In
supposta
concetto che
il
in-
in lolle
il
lilterale
95-93.
CAPITOLO SESTO
Brava sunto
Commedia
ed analisi della
lilleralc
99
11.
domina e
.Necessit di
le
beatrice 115-16.
la
CAPITOLO SETTIMO
Utilit d'iniziare l'analisi
da quella
clic
accennato sul
tutta rpcculiarc
finire della
Nuova come
Vita
tilissimo
ri-
chiara oggcllo di
la
lilterale di
,
avere lasciato inoperosa una facolt concedutagli dalla influenza de' cieli e da
facolt; luoghi del
letto possibile
grazia
divina
123. Qual
Convito su ci 124.
fosse tal
essa lo intel-
Digitized by
405
portasse
per
le
123. Origine
ghieri
ilei la
Scolastica
per V Ali-
clic.
126.
de
Anima
di Aristotile
e Intelligenza
130. Opinioni
li
cipio eslrinscco
universa-
iuluiscc gli
clic
universale
unico
che pone
in
alto lo
di
il
sincretismo
fra le
iF Alessandria.
filelleni
Arislo-
Verbo divino; e
di
Anassagora, Kpicarmo
156
tagora
57.
CAPITOLO OTTAVO
Sialo religioso del
l'
ra
volgare
mondo romano ne
139.
Plotino e
il
Influenza della dotlrina peripatetica della intelligenza attiva sul pi facile dilTondersi del cristianesimo, e testimo-
nianze di S. Agostino su ci 141-45. Psicologia e ideologia di S. Agostino che rifermano la teoria del duplice intelletto,
145-43.
Ideologia di Koczio
sistemi
146-47.
Corollario
comune
a' predetti
il
misticismo razionale
147. Misticismo indiano, e persiano, e sua base secondo Aristossenc 147-48. Distinzione tra vita attiva e vita contemplativa. S. Agostiuo pouc
ragione, e
Adamo
l'altra sotto
la
prima sotto
il
dominio della
149-30:
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406
150-51. Luoghi
di Cassiano
CAPITOLO NONO
Condizioni intellettuali dell'impero Abassirfa, dal nono secolo
dell'era volgare, per cui vi risorge l'antico misticismo Indo-
riaco
gli
136.
arabi
filosofi
dell'era volgare
mani contro
al
dodicesimo secolo
156-58. Persecuzioni
loro
lastica occidentale
sonale
filosofi, e
158. La Intelligenza
cardine di tutta
cismo razionale
cr
di Alkindi
159-60. Sistema
loro
la
Alfarabi
Avicenna
di
attiva, o imper-
filosofia
160-62.
Libro
de
il
la
162-64. Averroes
165 68.
Parallelo
mento psicologico da
lui
eh' ei fa
169. Sua
e terzo ele-
anime
individuali, e la perpetuit
ch
il
in
Come
e per-
Averroes l'a-
407
CAPITOLO DECIMO
Magno
Alberto
Tommaso 176
S.
178.
di
Problema
In fusionisti, Eclettici
di
Averroes 179-81.
anime umane
181 84.
Ideologia
77.
Critica imparziale
Traduciani,
ma 187-90.
I*
intelletto
somma
alla
si
ottiene,
possibile dell'Alighieri
199 92.
al
secondo
lui,
merc
somma
e non pu trovarla
191 93.
attiva
La
si
lilosoGchc,
beatrice dunque
va 193-96. La cima
cui
192 95.
Dante
di vita
clic solo
svialo
fine
suo
Lo guidava
la
ella
Intelligenza atti-
Idee di
Iticcardo da S. Vittore
sul
monte, principio di
il
e
ce
d'
uopo riconfermare
200
il
il
108
CAPITOLO INDECISO
Perch simboleggi
la intelligenza nlliva
risposta -he
gomenti non
la
sorreggessero
cato al realismo
scolastico
era necessit
201
altri ar-
d'uomo edu-
2. Definizione del
rea-
rem, in
re, posi
dell'ultra-ren/iamo
il
205
li
di ravvisare la In-
muove lo Intelletto poscome donna amata che move l'amante 20 1. Teoria mctalisica dell'amore universale, o cosmico 204. Idea
scolastica del connubio Ira le Forme astratte, e gli Emi
in potenza 205. Idee di. A Verro es ne' suoi opuscoli dki.lv
telligenza attiva, che illumina e
sbile,
Intelligenza
presso
gli
Egizi
gli
Indi; d'Iside
lilclleui d'
Ales-
nella
Simone
di
Samaria 208.
Amore allegorico
di
Boezio
209-12.
Sapienza. Attestati di S. Agostino e di S. Girolamo che quel libro non sia di Salomone, ma di Filone
alessandrino 215-14. Sincretismo religioso-filosofico ope-
libro della
merc
il
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409
213-16. Non cosi per
uo-
gli
libri sacri
at-
attiva
Sa-
di
219-21. Luoghi
quanto coincide
in cui l'autore di
ai
quel
Ifini
in
221-25.
CAPITOLO DODICESIMO
La esegsi cristiana e mistica tramuta in allegorici amori del-
Tulli
blici
suo doppio
nome simbolo
di
vi in
attiva, e
contemplativa,
227.
Il
Cantico
a mistici
amori
tic
:
per S. Ambrogio
vina
227-28.
la
i
gli
Sulamile e
il
gli sforzi
228-29.
indole di
costui
229. Esposizione
Giacobbe per
mente
lui
del suo
la volont; Itachclc la
250. Figli
le lor serve,
dall'unione di Gia-
Zelfa, la sensualit, e
mente e della
co-
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410
scienza 231. Beniamino rappresenta Vallo della intelligen-
za pura
lui
questo concetto e
le
nando
la
232.
di
s'in-
232. Lo
questo passo
mente
la
Riccardo
232
di San Paolo
c citando
33. Uguale idea, cio l'a,
alla
za in
Italia
si
Dante che
la idea di
234. Seguito
Beniamino per
la
dell'
opera
allegorico
Riccardo
di
amore
dnjitesco
le
235-36.
amori
di
Tra le gros-
eteree forme
del-
quello di Dante
utilit
237-39.
CAPITOLO DECIMOTERZO
Varie indicazioni dello scopo del viaggio ideale date dall'Alighieri nelle sue opere; nella Commedia: riconuhnujersi alla
beatrice
241;
celebrare la rettitu-
lo stesso
con-
242; nella
Iscrizione funebre: celebrarci dritti della Monarchia 243:
indicazione che riesce identica alle altre due 245. Passi
di Aristotile nel
lo
com-
la
I"
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411
c
come celebrare
ridurli a felicit
indicazioni
246. Che
Commedia
su ci
umano
249
SO. Nel
unica formula
modi con
tutti
il
analisi di alcuni
Idea d* Aristotile
i
cicli
da
lui
Monarchia riassume
trattato di
quattro
246-49.
ri-
in
sociali del
vita
due
fazioni che
il
Come
quella
252-53.
Ele-
papato e l'impero,
politica dell'Alighieri
c sull'esilio dell'avo
di
di
Campaldino e
li
civili
pa-
Io
impe-
259.
cificare la citt
259.
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412
^nano, csua nobile fermezza 260-61. A (Triti che ne emersero in
Ini
Sa-
al
cerdozio usurpatore di potere politico; avversione alle violenze della parte feudale che
ri
261-65.
ice Vi si ghibellina
CAPITOLO DECMOQUAKTO
Tre negazioni politiche nella mente dell'Alighieri 263-66.
Concetto positivo che ne emerse: la necessit d'un magistrata che, investito di (ulto
il
supremo potere,
il
civili
e infrenasse a
liberasse
giustizia e
266. L'impero
non poteva
volge a una conso-
Federico
di
la
267. Idee
pero
268 69.
colo decimo
lio e
Koma
di
un episodio
di
false
Paolo
269.
ger-
11,
il
se-
sua
vita
269,
Ialini,
cosmico 270-71.
Altri
moventi che
il
guidavano
del Trattato di
Monar-
altri
che ne d
lo stesso
suo sistema
e vizio che lo
accomuna
a tutte le utopie
bera espansione di
la
modo
diritti
286. Come
le
di vita
li-
su lo potr aversi
nazioni
287 88,
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413
CAPITOLO DECIflOQUIirrO
ldcnlit logica, nel
concedo dantesco,
tricc c l'Impero.
Ire della
fra la Inlclligenza-bca-
le
il
civile
Trattalo
289.
spiacessc
In-
reclamata
289 90
III
290.
poi
in
etani, la dichiara
la Intelligenza
unam
base unica
dell'Impero, c distrugge
crisi
la taccia
di
Chiesa, che
manicheismo
all'
impero; e sno
tipo
le
san-
292-95. Im-
perch
,
291.
al-
finale
Drillo di ditta-
296.
Isaia,
Roboamo
sura 299.
,
EtTclli
di
quella scis-
299-500. Loro
ufficio
500-2. Senso
psicologico fra
lico e
essi e
niche
le
504-5. Ciro
505;
indi
Augusto e
romano 503-6.
del genere
vuta
all'
Parallelo
moni
umano
unit
S.
dell'Impero 506-8.
Agostino
fra'
molti de-
508-9.
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414
CAPITOLO DECIMOSKSTO
Infruttuose ricorrile fallo s'inora intorno ni modelli del viaggio
ideale dantesco 511. Sua lontana analogia con alcuni luoghi del
Timeo e
del
Gorgia
511-12. Influenza
di Platone
fra
la
missione riordinatrice
legorie della
al
umara
522 25;
gli ostacoli
uscire da quello
all'altro,
dalla selva
pu dar
loro la In-
che vietavano,
s all'una,
considerare
indispensabile
,
che
V uscita
vero inferno
all'
indi-
viduo che
dell'
solo
al
524. Con-
due
stati, lo elevarsi
umano
rie del
poema
attribuiva
gli
alla
cima
si
il
paradiso terrestre
collegano
dal multiplo
romano, Purga-
525. Le
al carattere profetico
sua Visione
525
525. Luoghi
allego-
che Dante
il
di
Giobbe
La lonza,
te
il
il
526
al trino
de'
il
526.
mon-
viaggio
antitesi tra
la
Cupi-
lupa 507.
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415
I
tropi di
cose so-
328. Spontaneit dell* idea di rappresentare nella Lumassimo ostacolo all'uscita della selva: Cupidigia,.
ciali
pa
alle
il
per T Individuo
e luoghi
paralleli
non
conduce
morte e
alla
inferno
all'
Impero
330
che
colli'
31. Necessit
da quella miseria
di
dell'
per rimovere
considerare
fn
dove
li
gli
uomini
guidasse la
che ribadivano
l'umanit discorde e
l'in-
l'in-
la simigliatila
il
Ira
551 52.
CAPITOLO DECIII0SETT1X0
Perch Dante doveva attribuire carattere sacro alla sua missione; e coincidenza colle idee de' filosofi arabi e del libro
di
Sapienza
mare
agli
trice, la
Intelligenza
dere oggi
cra ad un
la
sul profetismo
333.
il
334. Perch
sia difficile
compren-
334
tempo
sua coscienza
3$.
553-36
336-37. Idee
cattolicismo
Tale-
S.
558.
Della
scere
558. Senso
c della carit
li
558-40.
sulle
Della fede
quali e interrogalo
d Abramo
della
i-
suo na-
speranza
416
c iilcc
zioiii.
rie di celeste
chia
544-43;
identica
la
della
forma l'apostolato
siili'
trattalo
Paolo
di S.
;
Dan le
ed anco
Monar-
di
516.
Cardinali
546 49
ila
del
ti
trina sacro-politica
stoli
Epistola
che ci dimostrano
ralleli
le allego-
e di Egitto spiegate
stesso
malo
54142.
S. Paolo su quella
ili
Gerusalemme,
Credeva
luoghi pa-
sua dot-
la
in-
di S.
550. Ampiezza che per lui prendono le dottrine .Mes550-51. Considerava l' umanit come un gran
sianiche
cevere lutto e
tutte
in
il
chia universale
535-54.
552. Dante,
credea seguire
Differenza tra
di ri-
una e
l'
la
colla
monar-
dottrina di S. Paolo
altra
c tra
le
imagini
grippa
attribuisse
il
regno
556
di
553 56.
chV
Satana e
il
volgeva a significare
mondo
Passi
la iitentil fra
imperiale
Ira
quella
537-38.
CAPITOLO DECniOTTAVO
Non
s'illudeva che
fare senza
il
vicenda
d'affetti
tuna
560.
la
gli
il
s'in-
contrario delta
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417
Fortuna era
In
361.
fra
intelli-
sulla
562. La mente di Anassagora, e il caso di Democrito 562. Aristotile porta e scioglie il problema di quell'antitesi nel suo campo logico e
mente
creatrice e provvedente
subiettivo
262 65.
Il
565. Presso
assume
poeti greci
le rigide
forme
di fato;
la
565-66.
sprezza e deride
Idee di Gio-
la fortuna,
la
566-67.
pagani nell'interesse morule 567.' Riappariscono dal V secolo tramutali dal realismo in
obiettiva:* e
esistenza
passo
di
concetti
universali aventi
Dante su ci 567-68.
568. Suino
dell' antitesi
tra
caratteri la
ne disegna
l'Alighieri
sciita
il
d' Aristotile
Fortuna fu posta
fra
la for-
come
575-76.
Era questo
il
Cavalcanti
576. Indole
mas-
418
simo bene
dell*
uomo 376-77.
ne sulla bcalitudinc
quo' principii e
sommo
di
Analisi d'
577-78. Antitesi
attiva
vita
vita
antichi
fra
sul
il
mente
guida
581-82. E perch
viaggio
al
lo dicesse
tenuto
dottrine politiche
e parallelo
585
fra'
due
83. Cino da
caratteri
Pisloja, e
sue
col rAliglirri
ERRORI
Pag.
24
26 c Venere, amica
30
16 Pel quel
))
75
87
Per quel
8 n dicesse
in
CAPITOLO QCAIITO
'
Caial. de tiri*
iUustribm
C Giunone, amica
CAPITOLO QUINTO
CORRUZIONI
sincretismo dantesco
5 sincrclismod anlpsco
3 lin.
ne dicesse
Micron, in Catal.de ScriptEcclesiast.
neirinlimo lembo, e
nell'orlo
supremo;
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