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L'educazione sociale

1-L'educazione sociale nel novecento

la societ come destinataria dell'educazione sociale


la societ
assume forme differenti nel corso della storia
in base allo
sviluppo della politica della
scienza e della tecnica. Queste
a loro volta
sono collegate alla domanda educativa per un
progresso economico sociale e culturale di singoli soggetti
e comunit.
Tra i personaggi
che hanno contribuito a rispondere alle
richieste della
societ troviamo Fourier Marx
Comte Owen.
In particolar modo
Owen si impegnato politicamente
per l'infanzia che
subiva maggiormente
gli effetti degli squilibri sociali
procurati dalla
produzione e l'industrializzazione.
Si interessato
ai problemi sociali del bambino
all'organizzazione del
lavoro e della famiglia
sostenendo una pedagogia sociale
attenta
allo sviluppo individuale del bambino e alla
crescita produttiva della comunit.
Per Owen
l'uomo determinato dalle circostanze
che gli stimoli
dell'ambiente in cui
vive gli offre.
I bambini
dovrebbero ricevere disposizioni
abitudini sentimenti
specifici per loro ed
essere allontanati da un'educazione li
punisca
ricompensi ed umili. Il risultato di molte cattive
abitudini responsabilit degli educatori e dell'ambiente
in cui vivono.
Un'attivit educativa
programmata intenzionalmente per
influenzare
positivamente potrebbe
portare alla creazione di una
razza umana
migliore.
L'educatore
deve essere egli stesso educato per poter
influenzare il
soggetto ad assumere
comportamenti responsabili
promuovendo
valori che possano contribuire la
trasformazione del mondo.
l'educazione e la pedagogia sociale secondo John Dewey
Dewey
ha teorizzato un rapporto diretto tra

educazione e

politica

per trasformare la societ in democratica.

Finch la democrazia
attiva solo in parlamento e non sentita
dalla
popolazione non potr mai
servire a nulla.
Educazione e scuola
sono gli strumenti per costruire una
societ educante
democratica libera da
pregiudizi. Dove si apprende e si
educa a
far conoscere e promuovere una societ
democratica attraverso la comprensione delle
disuguaglianze e la valorizzazione di un'attenzione al
singolo e alla collettivit dove ognuno
si sente
responsabile
dell'apporto che da alle idee politiche e
culturali del contesto in cui inserito.
Le esperienze
possono non essere educative ed arrestare lo
sviluppo di
altre esperienze future. La
qualit dell'esperienza risiede
nella capacit
di influenzare la promozione a mettere in
pratica azioni ed esperienze desiderate e volute. Dipende
dalle scelte fatte da chi educa nell'organizzare
l'esperienza nel suo intero(materia
metodi didattici
arredamento materiali
organizzazione sociale).
Il compito
quello di affinare la mente costruendo
saperi comuni e
condivisi per una
societ nuova laica-progressivademocratica-egualitaria-sociale.
Che possa garantire a tutti diritti e doveri, non
condizionata da ideologie e
potere economico e religioso,
che rispetta le
idee di ognuno ma autonoma da esse,
favorisce il dibattito e la critica l'impegno e la
partecipazione alla vita civile e politica
contribuendo alla formazione di curricoli che
aiutino i
giovani a maturare
decentrandosi per poter partecipare
all'organizzazione del proprio tempo.
Laica
e non laicista per evitare che si stabilisca una
societ
statalista e uniforme.
Progressiva
che non rinnega il passato ma parte dal
presente e si
rivolga ad un futuro possibile
per migliorare la vita
dell'uomo , per
l'innovazione che valuta e verifica i
risultati
della scienza e della tecnica per un cambiamento
che sia a misura d'uomo.
I contenuti educativi
su cui fare riferimento sono i cambiamenti, le

innovazioni, i
compiti dello stato, prospettive di
sviluppo per il singolo e
le comunit, le
esperienze lavorative nella scienza e la
tecnica, la vita quotidiana.
Il progresso
scientifico quanto migliora il rapporto tra
uomo e
l'ambiente, morale se salda i
vincoli comunitari tra gli
uomini
salvaguardando l'ambiente e il benessere dei
singoli e delle comunit
l'educazione e la pedagogia sociale secondo Anton Semenovic
Makarenko
Makarenko
prospetta una societ nuova egualitaria e
socialista dove il
lavoro uno strumento di
sviluppo e benessere che
permetter di
riequilibrare le ricchezze e
redistrinbuendole secondo i meriti sociali ed i bisogni
individuali.
Fa esperienza come maestro
occupandosi di raddrizzare
colonisti(giovani sbandati)
cercando di
riorganizzare le loro vite in modo da fargli
sperare un futuro in cui l'uomo potr essere libero,
impegnato in un lavoro trasformativo dove i rapporti siano
solidali grazie all'impegno sociale di tutti alla vita
politica e
civile.
agli intellettuali e pedagogisti
che chiede di intervenire per la
formazione di un progetto
educativo
congruente con l'edificazione di una societ
nuova.
Organizza
la vita sociale e politica attraverso
un'educazione
comunitaria sui
giovani coloni che disconoscevano buona
parte delle regole sociali.
Il suo obiettivo
era quello di realizzare un codice comune di
comportamento riconoscendo
ed accettando semplici
azioni
quotidiane.
Aveva
una forte fiducia nell'uomo e nella possibilit
che potesse
essere educato seguendo uno spirito
comunitario per il
miglioramento non
solo del singolo individuo ma
dell'intera comunit.
Un modo
attraverso cui liberarsi dai
condizionamento della classe
dirigente autoritaria e conservatrice.
La pedagogia
non potr da un giorno all'altro risolvere

problemi
complessi. necessaria una
pratica di disciplina
cosciente, la
sperimentazione del collettivo per
l'edificazione di un
mondo nuovo in cui venga riconosciuta
la condizione sociale dell'uomo e ci si liberi
dall'individualit egoistica, interessandosi ai
bisogni
economici sociali e culturali della
comunit, in cui lo stato
si preoccupi dello
sviluppo equilibrato della ricchezza e
che sia attento alla formazione dei giovani e della loro
rieducazione.
Essi sono
sempre buoni, i modelli formativi
devono essere ottimisti
e richiedere il
massimo impegno nel rispetto di
potenzialit e attitudini personali. I cittadini giovani
devono apprendere la disciplina cosciente da Hegel, lo
stato dovr garantire per loro il
benessere individuale e
collettivo.
Il poema pedagogico
descrive il collettivo, l'integrazione
svolta a tra
educazione e
societ,
forme di educazione e convivenza civile. Una
sorta di
famiglia a ispirata alla famiglia
in quanto collettivit
naturale.
Anche la scuola
va intesa come collettivo in cui ognuno
contribuisce alla
maturazione di
conoscenze e competenze attraverso il
lavoro comune.
L'interesse comune
porta riunirsi e sviluppare una
responsabilit etica e civile,
creare vincoli di
solidariet partecipazione attiva e critica
alla vita e allo sviluppo della societ.
L'educazione sociale e la formazione dell'intellettuale secondo
Antonio Gramsci
Gramsci
si impegna a prospettare una societ
aperta al
riconoscimento del
principio di uguaglianza in modo che
ognuno
possa intraprendere un processo formativo che gli
dia possibilit cognitive e relazionali che lo arricchiscano
individualmente e all'interno della comunit.
Un progetto educativo
per la formazione di un intellettuale
organico che si
occupi di scienza e
tecnica che coltivi una dimensione
politica
e
sociale partecipativa.
Con un curriculum
che coniughi impegno civile e

politico nella pratica


quotidiana politecnico
e polivalente tra conoscenze
classiche e scientifiche pratiche di vita e difficolt
esistenziali.
L'intellettuale
all'interno della societ deve lottare per far
si che il
popolo conosca la sua
condizione rispetto a quella della
borghesia e si impegni per diventare classe egemone e
dirigente.
Un apprendimento
generale omnicomprensivo utile al
soggetto e alla
comunit che coniughi scuola
e lavoro teoria e pratica. Che
tenga conto
degli sviluppi scientifici e le esigenze politiche
la lotta
al lavoro alienante. Una formazione politecnica per
lo sviluppo economico culturale.
Viene ripreso
un impegno e severit nello studio per
abituare i giovani
alla fatica e alla
sperimentazione di un pensiero critico e
riflessivo. Per lo sviluppo di una cultura solida e realistica.
Il ruolo degli intellettuali
anche quello di elaborare e
mediare ideologie. Nella
storia ogni
classe si impegna a formare degli intellettuali
che sviluppino una coscienza di se per dominare le classi
subalterne. C' la necessit allora di costruire una
classe
dominante che agisca per e nella
societ promuovendo
una cultura
che non suddivida pi tra governanti e
governati ma in cui ogni prenda parte alla formazione
di una coscienza comune.
Disapprova
la suddivisione della scuola in classica e
tecnica in quanto
sono aspetti che
dovrebbero coesistere in un'unica scuola
di base. In un collegio fatto di dormitori refettori
biblioteche dove si studia insieme e i maestri e gli allievi
migliori facciano da sostegno agli altri.
Lo stato
dovrebbe sostenere le spese che al
momento sono a
carico delle famiglie
cosi che non ci siano pi divisioni tra
gruppi e caste.
Un'organizzazione pratica di materiali e
strumenti un corpo insegnante pi numeroso per rendere
pi efficiente il rapporto maestro allievo. Tenere conto
della diversa preparazione intellettuale
degli allievo.
Promuovere condizioni per
un'uguale partecipazione alla
vita
democratica.

Gramsci
diviso tra educazione roussoniana e
volontarista, ne
formula una terza in
cui vengono assicurati strumenti e
metodi
che orientino a preservare un bagaglio culturale
utile nella societ industriale. L'allievo partecipa
attivamente all'attivit scolastica e viene disciplinato
ed
orientato a guadagnare
un'autodisciplina intellettuale e
morale.
la formazione integrata. Dalla separazione all'interconnessione
la teoria dell'educazione permanente si divide in 2 parti: la stagione
delle utopie(societ
educante,
descolarizzazione, territorializzazione, gestione
sociale dei processi educativi, pedagogia degli oppressi e
modello comunitario di Freire, partecipazione come
pratica democratica del cittadino) e
stagione delle
riforme(progettazione
degli interventi formativi, modelli
sperimentali di sistemi formativi integrati).
In Italia
si sviluppa la contestazione studentesca in
chiave politica e
culturale per la ricerca di
un'innovazione pedagogica e
didattica seguendo le rivolte studentesche del maggio
parigino e del campus di Berkley e del resto d'Europa.
Una critica della societ
partita da filosofi e sociologi per
accelerare il processo di
cambiamento a
livello di strutture metodologie e pratiche
didattiche. Si parla di educazione permanente in un
momento in cui la societ informatizzata viene interpretata
anche al di fuori della scuola.
Viene avviata
l'utopia educativa che integra un processo
formativo
verticale ed orizzontale tra
scuola e territorio per la
costruzione di
una learning society.
Nel '78
viene pubblicato il volume di Orefice
educazione e
territorio e a Firenze c' il
convegno internazionale
educazione
permanente e territorio. Il territorio diventa
l'ambito di studio e ricerca dell'educazione sociale.
Educazione permanente
non pi solo un problema della scuola
ma anche di
ambienti pubblici che
comprendono la vita delle persone
e i loro
problemi concreti. Dall'educazione permanente
intesa solo per gli adulti si passa ad un'educazione rivolta
a tutte le classi d'et. Comprende anche l'extrascuola
attraverso progetti e ricerche che coinvolgono

operatori
culturali ed educativi scolastici
ed extrascolastici.
Nel '79
iniziano delle riforme con l'approvazione dei
nuovi
programmi della scuola media
unica(dove l'insegnamento
sar integrato e
pluridisciplinare, si parte dai problemi
concreti degli alunni e del loro territorio per la formazione
di itinerari individualizzati e personalizzati centrati sui
bisogni e lacune dei soggetti da integrare
perch
svantaggiati o portatori di
handicap).
Nel '85
viene effettuata la riforma dei programmi
didattici della
scuola primaria
nel '90
viene redatto il testo nuovi
orientamenti per la scuola
dell'infanzia.
la formazione sociale nell'et della complessit. Processo e azione
oggi
modelli teorie esperienze sono centrate sulla
formazione
all'interno della teoria della
complessit.
Educazione e formazione
sono termini da intendere in modo
dinamico in quanto
soggetti al
cambiamento e alla trasformazione sviluppo
economico sociale e culturale.
L'educazione ha un carattere ideologico,
prospettico,
obiettivale, valoriale
improntato al futuro. poco legato
all'indagine scientifica dei problemi attuali.
La conoscenza
deve essere concisa ed accessibile per
essere utile. La
teoria ci su cui si
deve basare l'insegnamento.
L'evoluzione
implica un'organizzazione sempre pi tecnica e
meccanica
dell'informazione per cui necessario
tenerne conto e non
perdere quelle 3 caratteristiche
propriamente umane che
ci
contraddistinguono: -trovare problemi,
-realizzare servizi per la loro risoluzione,
-creativit.
Il dialogo
tra esperto e meno esperto alla base
dell'interiorizzazione del
pensiero.
La formazione
ha un carattere strumentale, operativo,
procedurale.
L'educazione finalistica e
prospetta l'attuazione di
risultati sociali
in un dato momento storico. La formazione

incentrata sulle peculiarit dell'inizio di un processo

analizza il curricolo implicito di partenza i saperi ed i


contesti di vita quotidiana individuali e
collettivi le risorse
attraverso cui costruire
un itinerario culturale e didattico
centrato
sul singolo e la comunit. Momenti di
ingresso(input) processuali(fasici) e finali(output).
Gli interventi/progetti formativi sono legati allo sviluppo della scienza della
tecnica, le
caratteristiche socio
economiche, politiche, culturali
dell'epoca in modo generale e specifico.
La progettazione
richiede attenzione ai problemi
generali di un contesto
storico e delle
situazioni emergenti(culture consolidate o
meno geograficamente, problemi, politica, involuzioni,
mode). La consapevolezza delle situazioni da cui si
parte
permettono di motivare gli allievi a
costruire insieme il
futuro.
Utilizzare
metodologie generali e specifiche per
approcciarsi alla
realt trovando cos le
giuste soluzioni ai problemi.
La duttilit
il principio che garantisce la possibilit di
adeguare tempi
e spazi all'ambiente educativo
di apprendimento
attraverso una
modularit concreta.
La concretezza
connessa agli obiettivi finali da verificare
continuamente sui soggetti
ed oggetti coinvolti.
Vengono cos
considerate tutte le variabili del processo
formativo:
-relazione e soggettivit,
-conoscenza e connessione tra i saperi,
-risoluzione problematica di eventi,
-raccordo tra mete e obiettivi generali e
specifici.
La pedagogia e le scienze dell'educazione
si sforzano di prevedere scenari
possibili. Si
pensato che le scienze umane
dovessero liberarsi della
complessit dei
fenomeni umani per adeguarsi ai metodi
delle scienze naturali. Ma oggi sono le stesse scienze
naturali ad essere diventate problematiche e
complesse.
Nella nuova realt
alla quale ci si sta preparando pochi
saranno i soggetti
impiegati a svolgere
professioni altamente tecnologiche e
che
gestiranno il potere economico e tecnologico il resto
della popolazione svolger attivit libere. Una societ che

sar capace di autoconoscersi e


diventa negotium,
attivit ludiche libere dal facchinaggio
del
lavoro dall'alienazione delle macchine. Si provveder
alla costruzione di centri tecnologici e scientifici
specialistici qualificati verificati e controllati. Dove vengono
proposte risorse e strumenti che riqualifichino vecchi
profili professionali e la formazione di nuovi per
la
promozione dell'ambiente per una
migliore qualit della
vita con un
miglior rapporto tra uomo e lavoro dove
vengono qualificati i rapporti interpersonali dove ci si
comprenda si abbia cura di se e dell'altro.
La formazione
preveder l'apprendere per apprendere
dove si
acquisiscono conoscenze di
base per tutto il corso della
vita per poter
acquisire un proprio senso dell'esistere. Un
attenzione didattica alla formazione, relazione e
comunicazione. Si va dalla lezione frontale
tradizionale
alla riflessione sui temi
della formazione e progettazione
alla creativit
ed alla responsivit.
La sfida della complessit
prevede alcuni percorsi da
intraprendere:
-irriducibilit del caos e disordine
-superamento dei limiti dell'astrazione
universalista
-complicazione dei fenomeni biologici e sociali
che
includono molteplici interazioni e
retroazioni
-relazione di complementarit tra ordine e
disordine
-organizzazione di un sistema a partire da
elementi
differenti in un'unit fatta di
molteplicit(ologrammaticit)
-crisi dei concetti chiusi e chiari della
separazione/spiegazione
-ritorno dell'osservatore, deve considerare il
suo hic et
nunc socioculturale aspirando
alla ricerca di una verit
autentica.
l'et della conoscenza. Ruolo e funzione delle pedagogie
la conoscenza
necessita di consapevolezza, capacit di
scegliere
autonomamente principi etici
politici culturali e sociali,
una riflessione
su finalit e obiettivi del proprio tempo,

autorganizzarsi. L'otium

acquisizioni tecniche e disciplinari su problemi e contenuti


per l'applicazione della conoscenza stessa.
sempre
una traduzione e ricostruzione
della realt in base alla
capacit di
parlare e pensare, include l'errore,
l'interpretazione che pu essere condizionata da desideri
paure perturbazioni mentali.
Gardner
il sapere acquisizione di informazioni e un
insieme di
istruzioni comprensione e
condivisione di problemi da
affrontare e
risolvere facendo delle scelte autonome
privilegiando teorie e pratiche che includono nel proprio
punto di vista quello altrui.
necessario
riequilibrare il rapporto tra informazione e
formazione,
apprendimento ed educazione,
istruzione e cultura,
processo formativo
individualizzato e quello centrato sul
contesto.
Bisogna considerare
la possibilit di ricevere un'innumerevole
quantit di
informazioni e la maturazione
di competenze che richiede
il contributo di ambiti
disciplinari scienze umane ed
esperienza.
L'educazione
ha per finalit maturative, la trasformazione
comportamentale del soggetto e della
comunit.
Come priorit generale
della pedagogia sociale c' la progettazione
della
societ della conoscenza in cui al
centro c' la
formazione permanente del
singolo e dei gruppi attraverso
l'utilizzo di metodi che
aiutino a comprendere e
riflettere(centralit dell'educando come assoluto
pedagogico per Laporta).
Preparare
teste ben fatte educando allo strumento testa,
un sistema
complesso capace di apprendere e
conoscere la realt e il
mondo se stesso ed il
suo funzionamento.
L'educazione
ha una forza politica e pratica, intenzionale
per la
formazione dell'uomo e dei suoi bisogni
in una data epoca.
Un uomo consapevole dei suoi
diritti e doveri, che rispetta
e si prende cura di se e
degli altri nella comunit ma anche
nel pianeta
intervenendo su etica, politica, cultura ed
economia.
La formazione
si interessa della relazione tra soggetti
intenzionali per la
loro crescita biologica e

ontologica, della comunicazione,


azione e
degli eventi.
La pedagogia
ha una doppia faccia attenta al soggetto
ai suoi diritti e
alla sua crescita
personalizzata e al rapporto dei soggetti
con gli
altri . Una pedagogia della relazione che tiene
conto del singolo nel contesto di vita del rapporto
interpersonale dell'istruzione e formazione mente e
corpo(corpo mano e cuore classi di et obiettivi
educativi
vicino e lontano locale e
globale).

2-Il contesto nel processo formativo

una premessa necessaria


il fine ultimo della pedagogia
la progettazione di una formazione
che permetta a tutti
di vivere il proprio
tempo operando consapevolmente le
proprie scelte e contribuire alla societ, alla cultura, alla
politica per la crescita della comunit.
La tensione utopistica
e politica data dall'impegno a progettare
un futuro per
la formazione di un soggetto
capace di agire al meglio
possibile per
il bene comune.
L'interazione
tra soggetto e contesto ha due prospettive:
costruttivista sociale attraverso la
decostruzione della
realt e una successiva

co-costruzione della realt


attraverso lo
scambio reciproco per la crescita dei soggetti
e della
comunit.
La pedagogia
si trova impegnata a delineare percorsi
formativi che
rendano i soggetti capaci di
agire al meglio all'interno del
gruppo di
appartenenza con l'obiettivo di crescere e
arricchire la societ politico culturale emancipando e
liberando i soggetti, responsabilizzandoli.
Attraverso
il riconoscimento delle peculiarit del
singolo dei suoi
bisogni interazioni
con il contesto possibile formulare
progetti
formativi che individuino le trasformazioni che
collocano le conoscenze in una dimensione nuova,
riprogettando la cultura in modo che si apra all'ambiente e
alle sue esigenze.
Utilizzando
interventi che abbiano una valenza singola e
collettiva con
un processo di crescita sociale che
coinvolge politiche .
processi economici e
produttivi da modificare attraverso la
formazione e
l'educazione riformulando il rapporto
ambiente ed individuo.
il contesto nella prospettiva del costruttivismo sociale
per il costruttivismo sociale
la conoscenza viene costruita
socialmente negoziata e
condivisa con
altri soggetti con cui si condividono attivit
simboliche(linguaggio).
La comunicazione
il linguaggio creano la realt.
Gli uomini
vivono in comunit in base al fatto che
possiedono cose in
comune attraverso la
comunicazione. Scopi, credenze,
aspirazioni, conoscenza.
La conoscenza
una costruzione sociale risultante
dall'organizzazione di
una rete di
significato socioculturali riguardanti le
modalit di apprendimento il contesto e le relazioni
intersoggettive.
La realt
sempre temporanea locale in
sviluppo socialmente e
culturalmente
mediata definita tra il soggetto e l'ambiente.
Per le tradizionali teorie della conoscenza
il rapporto tra il soggetto e
l'oggetto un
rispecchiamento dell'oggetto
fatto dal soggetto.
Per il costruzionismo
non esiste una realt oggettiva sempre
un'impresa
conoscitiva svolta da diversi

soggetti. Rispetto alla


rivoluzione copernicana
di Kant non solo un soggetto
che
compie la costruzione della realt ma una comunit
entro cui diversi soggetti interagiscono.
Costruzione contesto e collaborazione sono la base per la formazione di
modelli e teorie
dell'apprendimento e
della conoscenza. La costruzione
parte da
processi interni ma viene sempre negoziata
decostruita e ricostruita con gli altri. Il contesto influisce
per l'attuazione di strategie differenti, metacognitive e
le
opportunit offerte dal contesto. La
collaborazione tra chi
insegna e chi apprende
facilita la negoziazione per la
costruzione di
modelli mentali.
la comunit educativa
nel rapporto Faure
sulle strategie dell'educazione viene
prospettata la
realizzazione di una cit
educative che si impegna alla
formazione dei suoi membri, educa se stessa in una
prospettiva di educazione permanente. Un working
progress che vede impegnate pi agenzie
educative che
cooperano per la
formazione dell'individuo.
Nel libro bianco insegnare per apprendere
del 1996 il lifelong learning
connesso alla
societ della conoscenza.
Ognuno nella societ avr una
posizione in base alle conoscenze acquisite. Nel futuro ci
sar un investimento nell'intelligenza dove si
insegna e si
apprende ed ognuno potr
costruire la sua qualifica.
La formazione proposta
dalla comunit si far carico delle
domande emergenti
dalla comunit per
favorire la costruzione autonoma di
un curricolo formativo. (paragone con l'araba fenice).
Le scuole
diventano centri di educazione
permanente si raccordano
con il territorio per
intervenire sinergicamente. Con il
compito
di rendere il soggetto consapevole del proprio
processo formativo e di cosa necessita per contribuire alla
crescita della comunit.
Una prospettiva utopica
in quanto cambiamento dal sistema
scuolacentrico ad
uno che si raccorda
con le altre agenzie per la
progettazione di interventi negoziati e condivisi.
Per la formazione dell'uomo e del cittadino

socialmente
culturalmente e politicamente
collocato. Una prospettiva
che scaturisce
dalle reali condizioni socio ambientali
politiche culturali scientifiche tecniche in mutamento.
per un'educazione alla cittadinanza attiva
la teoria dell'educazione permanente nel '72 partiva con l'idea che in un
territorio diventato
troppo complesso
era impossibile la formazione di una
comunit capace di interrogarsi e riconoscere i suoi
problemi identificando bisogni e obiettivi di crescita
per i
giovani e gli adulti.
Ci si interrogati
su come poter partire dal contesto in
quanto la cultura e
la cultura popolare e
lo sviluppo culturale portano alla
formazione sociale che l'espressione di una realt
particolare che si conosce e formula forme di
integrazione tra i diversi soggetti
in formazione.
Il contesto
il risultato di relazioni sociali ed economiche
in una
societ e nei suoi luoghi di produzione.
Se ci si sente partecipi
del processo si comprendono le dinamiche
relazionali e lo
sviluppo personale sociale ed
economico. Risulta
necessario allora far
acquisire a tutti la consapevolezza che
la
comunit di costruisce insieme a partire dall'esistente.
Focalizzandosi sul soggetto unico e particolare che porta
con se caratteristiche personali e sociali del
suo tempo e
spazio e valorizzare il suo
apporto che contribuisce al
miglioramento
del contesto d'insieme.
dalla scuola
che bisogna partire.
Con la legge 177 del'73
si tentato di istituire la scuola come
una comunit
educativa attraverso
la partecipazione attiva e
democratica alle scelte scolastiche ed organizzative .
Progetti che includessero il territorio(solo su carta). Tra
i
punti programmatici c'era la
costituzione di una scuola
democratica
autonoma per tutti e di tutti gestita con le
forze sociali locali e dagli stessi fruitori del servizio
scolastico. Per far si che diventasse una palestra di civilt
e democrazia.
Per comunit secondo Lewin
si intende un insieme di soggetti
che perseguendo lo
stesso obiettivo
cooperano insieme per il bene della

comunit. Allora necessario partire in ottica


microsistemica per stabilire relazioni e scambi tra
i
soggetti in modo che operino
consapevolmente le proprie
scelte partendo dal
locale leggendo ascoltando e
interpretando il territorio le sue richieste per orientarlo
ad una crescita e maturazione.
Una nuova frontiera educativa che prevede il rispetto dell'educando dei suoi
interessi
bisogni capacit. Il soggetto
dell'educazione il gruppo
che vive
autonomamente con consapevolezza il suo
processo educativo.
L'autonomia
richiede la presa di coscienza della propria
cultura e dei
rapporti con quelle che l'hanno
influenzata l'invenzione di
mezzi e procedure per
mediare i contenuti ed i valori tra
loro.
Il maestro operatore politico
devono nascere all'interno del gruppo.
La comunit che si autoeduca deve considerare le sfide educative del suo
tempo: la
cittadinanza planetaria, il locale
che di coniuga al globale.
Un'educazione
che si interessi al soggetto valorizzando le
differenze che ricordi che siamo tutti umani. Ripristinare
un rapporto sano tra educazione e politica un rapporto
tensionale che dia la possibilit di
formare professionisti
capaci di mediare tra le
necessit di entrambe. Un
rapporto
equilibrato e costruttivo che tenga conto che la
formazione umana deve essere anche quella del cittadino
e che la politica deve investire per la formazione di
cittadini capaci di scelte autonome e
consapevoli
costruttive per avere una forza
politica.

3-L'emergenza dell'educazione

la societ del cambiamento


l'essere immersi
in un continuo flusso di informazioni e
conoscenze ha
prodotto incrementi
conoscitivi ma anche
disorientamento. Bisogna recuperare un equilibrio che
favorisca la nascita di una societ della formazione.
L'informazione
se non interpretata e gestita trasformata in
conoscenza
e competenza diventa uno
strumento di potere che crea
condizionamenti su chi la riceve. La circolazione delle
informazioni distribuisce e moltiplica il sapere ma allo
stesso tempo le specializzazioni disciplinari
permettono la
detenzione della
comprensione solo in mano di pochi.
necessario
garantire a tutti le condizioni per poter
accedere e poter
utilizzare le
conoscenze per la realizzazione di un sapere
condiviso e riconosciuto per una democrazia cognitiva.
i nuovi bisogni educativi
la complessit
rende difficile capire ed interpretare il proprio
tempo. C'
un'estrema diversificazione di posizioni
ideologiche
culturali etiche che richiedono
nuovi codici di lettura per
poter analizzare
e comprendere gli eventi rispetto al
passato.
La globalizzazione
ha comportato una comunicazione ed
interdipendenza tra
luoghi tra loro lontani. La
cultura diventata frammentaria
con il rischio di
una dispersione del sapere impedendo la
relazione tra singoli individui con il contesto globale.
Il rischio
l'omologazione la manipolazione del
pensiero
l'incapacit di

individuare le priorit di delegare e


semplificare.
La ricerca scientifica e tecnologica
si fa sempre pi forte le condizioni
igienico sanitarie sono
migliori ma manca una
presa di coscienza generale della
propria
condizione.
L'educazione
ha il compito di restituire un senso
all'esperienza
recuperando valori
come la libert la giustizia la
solidariet mettendo al centro la persona per sviluppare
personalit equilibrate democratiche plurali proiettate
verso l'apprendimento e l'utilizzo di
nuove conoscenze.
Dewey
considerava l'educazione un'emergenza
epocale. Oggi i
diversi governi mondiali
dovranno e dovrebbero investire
in essa
per far in modo che non si espanda il divario tra
umanit colta ed incolta. Dovr tradursi in atteggiamenti
di vita contenuti da conoscere apprendere per far si
che i
soggetti possano risolvere i problemi
specifici che si
trovano ad affrontare con una
tensione verso valori pi
ampi ed
universali.
Una delle priorit
la formazione di soggetti che
comprendano la cultura del
proprio tempo che
padroneggino i saperi e acquisiscano
strumenti cognitivi ed emotivi per far si che partecipino
attivamente alla cittadinanza. Una formazione che
comprenda ed includa le diverse dimensioni
dell'uomo:
corporeit razionalit volont.
Dove lo sviluppo non sia
finalizzato alla
logica di crescita e progresso ma alla ricerca
di
orizzonti di senso cittadinanza solidale comunit aperte
al dialogo al rispetto ed alla reciprocit.
Maritain
2 concetti possono essere considerati onesti e
leali
sull'uomo: quello scientifico che
libero dall'ontologia, lo
considera in base a dati
misurabili e osservabili si riferisce
al
fenomeno ed utilizza metodi e strumenti per
l'educazione. Quello filosofico religioso ontologico
analizza i caratteri intrinseci per conoscere la sua natura i
valori. L'uomo un universo che comprende in
se tutto un
cosmo grazie alla conoscenza,
capace di amare in
prossimo in quanto lo
riconosce simile a lui.

Il rapporto tra particolare ed universale


sta alla base della democrazia,
per
un'educazione condivisibile che
includa una validit
intersoggettiva. Aiuta
cosi i giovani ad abituarsi ad un
pensiero critico e plurale la complessit si apre al nuovo
alla relazione come principio costitutivo dell'esistenza.
Un sistema di scelte
per favorire la consapevolezza intersoggettiva
che solo gli
strumenti della cultura portano
all'esercizio di una
cittadinanza
partecipativa. I molteplici punti di vista non
sono solo espressione di culture diverse ma anche di una
stessa cultura che ha dentro di se visioni differenti.
necessaria la capacit di trans-pezione cio
di mettersi
nella testa altrui seguendo la
sua logica e lasciare che gli
altri facciano lo
stesso con noi.
L'obiettivo
quello di favorire una lifelong learning society
che educhi
se stessa e che sia alla ricerca di una
stabilit ma anche
trasformazione e
sviluppo civile benessere e felicit.
Altra sfida
la mediazione tra interpretazione
localistica della
cultura e l'apertura
ad una comunit mondiale.
Attraverso un
dialogo autentico formando spazi comuni
dove scoprire e costruire valori condivisi.
Il sistema educativo
deve collocare il soggetto che apprende in una
rete di
relazioni (famiglia ambienti sociali
regionali etnici)
valorizzando le
specificit del singolo nel suo territorio. Per
una
cittadinanza partecipata.
Prioritario
l'insegnamento di cosa oggi la condizione
umana fisica
antropologica sociale politica culturale
globale locale.
Combinare una cultura di base
solida per comprendere
interpretare
valutare acquisire potenziare conoscenze e
strumento metodologici e attitudini sociali.
i luoghi dell'educazione
con lo sviluppo
dei personal e mass media sono presenti
sempre pi
offerte formative ed
educative da parte di agenzie private
che
cercano di sostituirsi alle agenzie tradizionali. Si rende
necessario un progetto formativo unitario che freni il
mercato formativo a pagamento(potenzialmente non
educativo) e che favorisca l'integrazione di
pi luoghi
educativo a livello

longitudinale(tra i diversi gradi


scolastici) e trasversale(tra scuola e agenzie non formali
presenti sul territorio).
Per la costituzione
di un sistema informativo integrato
che offra una rete di
possibilit culturali e
formative di carattere istituzionale
ed esperienziale che intrecci curriculum implicito ed
esplicito.
Utilizzando criteri interpretativi della
condizione
umana con un approccio ecosistemico,
per il rispetto della
dignit della persona portatrice
di diritti e doveri di sogni e
bisogni.
La famiglia
deve responsabilizzarsi e realizzare dei
legami che
permettano l'acquisizione
di una coscienza critica e
democratica
praticando un'educazione improntata sulla
dialogicit affettivit tenerezza prevenzione e pari
opportunit. Deve innalzare la cultura della vita e
dell'amore per promuovere soggettivit
disposte a
divenire e convivere secondo il
principio regolativo
dell'amore. Per
diventare protagonisti di una cultura del
cuore attraverso pratiche di accoglienza benevolenza
reciprocit gratuit rispetto e dono. Valori della
libert e
responsabilit.
La scuola
il luogo in cui possibile
apprendere e conoscere il
valore delle
cose indagando patrimoni culturali e
simbolici differenti esercitando una cittadinanza attiva per
risanare problemi del passato e del presente valorizzando
gesti e simboli. La rapida obsolescenza delle
conoscenze
necessita di un sapere
integrato che arricchisca saperi
specialistici e li apra alla partecipazione con altri.
Integrando saperi scientifici ed umanistici per
padroneggiare il cambiamento.
Spostare il focus
dall'insegnamento all'apprendimento
favorendo la
maturazione di competenze
intellettive intrapersonali e
interpersonali. Tutti i soggetti e le istituzioni si devono
attivare in quanto corresponsabili dello sviluppo di una
cultura di base per la crescita nei
giovani di competenze
riguardo la
partecipazione attiva alla conoscenza e alla
ricerca di soluzioni per le questioni collettive. Per aiutare il
soggetto a trovare un approccio relazionale mediato da

esperienze positive nel territorio.


Facilitare
l'incontro con le differenze
salvaguardando le reciproche
alterit.
Un'integrazione tra pi attori a livello locale
nazionale internazionale per una rete organizzata tra
istituzioni scolastiche con soggetti operanti sul
territorio(UE stato regione enti locali centri di
formazione
comunit locali famiglie).
Diventano fondamentali
competenze come la cooperazione il
lavoro di gruppo la
creativit la ricerca
della qualit della vita. Una
formazione di tipo laboratoriale per la progettazione di
curricoli flessibili in cui sperimentare la
possibilit di
costruire
insieme
competenze di base in modo attivo e
partecipato. Un modo collettivo di fare cultura assicurando
esperienze che pongano il centro la qualit e non la
quantit delle conoscenze.
Favorire
la nascita di spazi formativi dove ogni
soggetto di ogni et
possa imparare a
confrontarsi discutere mettersi alla
prova
negoziando punti di vista costruendo insieme
teorie(comunit di discorso). Un processo dinamico di
apprendimento collettivo dove lo spazio relazionale.
i tempi dell'educazione
autonomia ed autostima
dipendono dalla capacit e possibilit
di accedere a saperi
e competenze apprendimento.
Per poter comprendere il
mondo attuale.
La rivoluzione tecnico scientifica
ha permesso l'allungamento della vita
e la necessit di
intraprendere un
processo formativo continuo.
Dagli anni '80
l'attenzione ai bisogni formativi si incentrata
su:- l'uomo
che opera nel suo ambiente
-la cultura e la ricerca scientifica si devono
impiegare per il
miglioramento della qualit
della vita
-l'uso del potere arbitrario se non c' la
consapevolezza
dei cittadini e la loro
partecipazione.
Bisogna allora
revisionare i contenuti dell'apprendimento
l'utilizzo di
metodi e strumenti didattici
nuovi e modulari flessibili
incentrati sulle
fasi iniziali e finali. necessaria la centralit
della
conoscenza e dell'apprendimento per coinvolgere i
soggetti nella loro dimensione bio psico culturale per fargli

comprendere il loro ruolo all'interno della societ. Deve


essere superata la concezione compensativa
prospettando
l'inclusione di esperienze vissute
interessi extrascolastici
capacit
individuali all'interno dei percorsi formativi
istituzionali. Ed utilizzare strategie formative per superare
emergenze ed aiutare individui e societ a proiettarsi
nel
futuro.
Mirare al recupero
della razionalit riflessiva e lo
sviluppo di un pensiero
divergente
che si traduca in una capacit critica per
affrontare la modernit in assenza di certezze.
Progettare
percorsi che prevedano l'inclusione di
curricoli informali e
la modalit di formazione
attraverso il racconto
autobiografico(permettendo di restituire un'identit al
soggetto riflettere sui propri vissuti e sentirsi autore
del
proprio percorso riorganizzando e
orientarlo facendogli
acquisire un senso e
una direzione , autoformazione
prendersi cura di se della propria forma da definire e
ridefinire continuamente).
Costituzione
di modalit di apprendere pratiche quali la
riflessivit,
la narrazione, la
relazionalit che si fondano su criteri
quali: l'autonomia organizzativa, l'improvvisazione
biografica, l'interdipendenza apprenditiva e la
creativit.
possibile
solo organizzando l'educazione intorno a dei
curricoli
omogenei e universali.
Attraverso politiche educative per
lo
sviluppo inteso come accrescimento e modificazione
qualitativa con un'attenzione verso et genere culture
contesti economici.
4 sono gli indicatori tipologici dello sviluppo: -il carattere dinamico e in
trasformazione
-le relazioni dinamiche sociali e culturali
-comunicazione operativit e attivit del
soggetto sono
condizioni essenziali per
l'apprendimento e lo sviluppo di
capacit riflessive
-la crescita dipende anche dai contesti
relazionali che si
instaurano.
Una societ della conoscenza diffusa che produce valore un bene sociale da
preservare
per trovare risposte e

comprendere una nuova qualit


della
vita. Rispetto appartenenza impegno a relazionarsi
con espressioni differenti.
il curricolo formativo
per produrre un cambiamento sociale bisogna liberarsi da precedenti
abitudini mentali e
l'acquisizione di nuove.
L'obiettivo la formazione di una
mente
proteiforme(capace di assumere forme diverse).
L'azione educativa
deve permettere alla persona di
realizzarsi guidandola a
riflettere e
responsabilizzarsi per avere una personale
visione del mondo. Promuovere la capacit di intrecciare i
propri tratti permanenti nei vari contesti di vita.
La progettazione
formativa e curricolare concorrono alla
formazione della
persona.
La scuola
diventa il luogo del cambiamento
leggendo in modo
critico e consapevole le
innovazioni del proprio tempo con
curricola che
prevedono una pluralit di contesti
didattici(aula laboratorio ricerca espressione creativa)
raccordati tra loro e aperti a contesti territoriali. Passando
da una logica formativa che applica semplicemente i
programmi ministeriali ad una che fornisca ai
soggetti gli
strumenti per esercitare una
cittadinanza attiva e
consapevole.
Il curricolo
valorizza procedure di osservazione
conoscenza degli
studenti e misurazione
e valutazione non solo per
controllare il
profitto ma per verificare l'efficacia e
l'efficienza ed equit della scuola. Si dirige su di un
versante cognitivo(istruzione ed alfabetizzazione) e
relazionale(interazione emotiva ed affettiva
comunicazione sociale di vissuti valoriali di
tutti i soggetti
coinvolti).
Il rapporto
tra insegnamento ed apprendimento pu
seguire diverse
logiche quella
dell'ETERONOMIA svolta dal docente
adultocentrica autoritaria e gerarchica il docente
depositario del sapere e lo trasferisce nella testa
dell'allievo in modo ordinalo e l'AUTONOMIA che
focalizzata sul dicente che produce saperi e
conoscenze
con una valenza affettiva e
relazionale di natura
cognitivista
interpretativa e costruttivista in quanto
costruisce conoscenze in base all'elaborazione

dell'esperienza. C' poi un'altra modalit quella ECO


ETERO AUTONOMIA in cui la formazione il
risultato
della relazione tra ambiente
relazioni eterodirette e
costruzione
autonoma del soggetto.
una relazione simmetrica e democratica e
partecipata in
cui ognuno contribuisce, il docente
apprende bisogni
vissuti esperienze
modalit apprenditive dell'alunno e
questo
contenuti la struttura delle discipline i modi di
costruire conoscenze e competenze.
Le trasformazioni
scientifiche e tecnologiche sono
soggette al rischio
tecnocratico.
necessaria una rivoluzione dell'intelligenza
per una
democrazia cognitiva attraverso un curricolo
inteso come processo in cui presente una relazione
critico dialettica tra i saperi e l'acquisizione di
una forma
specifica personale che
interpreti per generare
comportamenti efficaci. Organizza e descrive l'intero
percorso formativo intrecciando cognizione e relazione
sempre considerando le fasi
evolutive(dall'imparare
facendo alla
riflessione formalizzazione dell'esperienza).
Il pensiero narrativo
per Bruner il punto di partenza per
comprendere e
analizzare il percorso
formativo in divenire.
Il curricolo
deve essere coerente con gli obiettivi educativi
definiti a
livello nazionale e le specificit
della scuola e del
territorio . La scuola
il luogo di ricerca e sta in un
rapporto
dialettico con la comunit scientifica sociale
rappresentante di valori condivisi a livello centrale e locale,
mediazione e scambio.

4-La convivenza civile e la cultura della pace


l'educazione quale chiave di volta per lo sviluppo di una societ
democratica
c' un profondo disagio
sociale dovuto a motivi di natura religiosa
etnica culturale
politica. Influenzano
anche l'educazione che ha cercato di
rispondere con movimenti finalizzati alla promozione di
solidariet verso le diversit culturali e religiose e lotta
contro la discriminazione.
Attraverso l'educazione
possibile eliminare e trasmettere
condizionamenti
sociali e culturali
favorendo processi di liberazione o
oppressione.
La pedagogia sociale
si deve occupare delle promozione e diffusione
di una
cultura ispirata ai valori della pace e
del dialogo
democratico. La
pedagogia di interroga sui problemi
emergenti per trovare strumenti capaci di comprendere e
mettere in atto azioni adeguate ridisegnando la
cultura in
un'ottica integrativa e inclusiva fondata
su ideali come la
collaborazione
solidariet tolleranza condivisione.
Un modello educativo e culturale
che ponga il rapporto io l'altro in
termini collaborativi e di
reciproco
scambio. Il fine la promozione di una cultura
della pace che insegni ad accettare e amare l'altro e che
produca saperi che possano ostacolare la
violenza la
lotta le incomprensioni.
Attraverso iniziative
che rimescolino e ricombinino culture popoli
tradizioni
lingue e che fondi le sue basi in

processi democratici dei


saperi
attraverso la critica e la creativit.
Il compito delle agenzie educative
ampliare ed arricchire gli spazi di
possibilit del
conoscere sentire rapportarsi
con l'altro cominciando ad
opporre
resistenza alle agenzie dominanti che fanno
l'esatto contrario. Sviluppando un atteggiamento
collaborativo di confronto e sostegno per aspirare ad
ampliare l'impegno dei soggetti educativi
a non lasciarsi
sedurre dal
conformismo e dai meccanismi di competivit
e di potere. Educar i bambini all'esercizio critico
sostenendoli nello straniamento dovuto al sentirsi al di
fuori del gregge offrendo loro la
possibilit di apprendere
nel conflitto
utilizzando un pensiero divergente. Progetti
ed iniziative con l'obiettivo di ricercare stili di pace e
sviluppo di solidariet. La capacit d'indignarsi di fronte
all'assuefazione alla violenza al cinismo
verso le
prepotenze e gli imbrogli
quotidiani. Resistenza a forme
sociali
di discriminazione ed esclusione degli ultimi.
Lavorando intensamente a decostruire indagare decifrare
interpretare quello che sembra scontato.
la scuola del sospetto
con la volont di donare perseguendo
approcci gratuiti di
condivisione.
Dedicando tempo alla riflessione allo studio
all'elaborazione di nuove conoscenze ed esperienze.
Intercettando domande e bisogni nascosti ma
fondamentali per i soggetti e la collettivit
individuando
contenuti e strade piene di
coraggio e utopia per
prefigurare un nuovo
modello di umanit consapevole del
suo destino
planetario.
formare alla convivenza democratica. Il ruolo della scuola
ogni educazione
parte dalla partecipazione del soggetto
alla coscienza
sociale e della specie. Inizia con
la nascita e si forma lungo
il corso del tempo
definendo idee abiti sentimenti.
L'individuo giunge a partecipare alle risorse intellettuali e
morali dell'umanit.
Una comunit democratica
pu favorire lo scambio di esperienze e
rapporti umani e la
loro crescita.
La scuola
interagendo con la societ permette la
realizzazione di
modalit di convivenza

pacifica e democratica. Bisogna


permettere a tutti il diritto allo studio facendo interagire
cos scuola e territorio e realizzare una comunit
educante.
L'azione educativa
deve cominciare durante l'infanzia
prima che questa
venga intaccata da
una mentalit ostile che annichilisca
la natura apertura infantile al diverso al nuovo.
La scuola
ha un ruolo fondamentale aprendosi
ad una mentalit
pluralistica in cui la
formazione mira al decentramento ad
un
pensiero aperto e flessibile. Sollecita il dialogo ed il
confronto aprendosi ad orizzonti di pace.
Ogni soggetto
dovr partecipare allo sviluppo economico
culturale
sociale. C' la necessit di una
compartecipazione di
docenti studenti
comunit nel processo.
La scuola diventa
un laboratorio permanente di idee
democratiche dove
sperimentare pratiche
di pace cittadinanza attiva affettivit
attraverso un
confronto diretto.
Educazione ed istruzione
sono mezzi di elevazione morale e
fattori di conoscenza e
acquisizione di
competenze.
Don Lorenzo Milani
si impegn a trasformare le societ
costruendo soggetti
nuovi attraverso un
collettivo di idee e pratica di lavoro.
Aiutando i giovani a pensare per diventare cittadini attivi
consapevoli ed autonomi. La sua didattica
era innovativa
e partecipativa con una forte
impegno sociale e civile.
Abituava i
giovani al confronto di idee pratiche decisioni
per aiutarli a vivere in societ per stare al passo con il
tempo e i suoi cambiamenti. Il tempo va utilizzato
per
discriminare scegliere liberarsi e
dedicarsi alla cura di se al
dialogo a conoscere e
comprendere per diventare cittadini
attivi e
responsabili ed affrontare la quotidianit.
Dignit coscienza e coerenza
sono le coordinate da acquisire per
conoscere e discernere
impegnarsi e
rinunciare. La dignit di forma attraverso il
rispetto delle regole l'esercizio del dovere verso se e gli
altri. La coscienza presuppone l'esercizio
critico nel
riconoscere l'eticit delle
proprie azioni, di intervenire
per il

bene sociale e considerare il contesto i problemi


globali generali e specifici la scelta dell'indirizzo politico
pi rispettoso dell'umanit in quanto principio di
maturazione democratica ed egualitaria.
un laboratorio didattico per la pace
sono necessarie
modalit didattiche alternative che si
allontanino dalla
pratica ancora fin
troppo utilizzate che trasmettono
passivamente informazioni e invece realizzare laboratori
dove si impara facendo. L'esperienza diretta fa si
che ci sia
connessione tra idea e materia facendo
acquisire senso
alle azioni
all'apprendimento e alla riflessione.
Un laboratorio per la pace
sarebbe un momento di scambio
diretto e di confronto tra
gli attori della
formazione in uno spazio dove si
sperimentano pratiche che coinvolgono i soggetti
integralmente facendo rielaborare le proprie
esperienze.
Un contesto che accoglie ed
accompagna a scoprire se e gli
altri. Dovrebbe
essere orientato a far comprendere il
significato di parole come amore solidariet giustizia diritti
valori per una convivenza democratica. Valorizzare ed
accogliere le differenze educare alla generosit
interesse e
disponibilit alle altre culture
partecipare alla vita sociale
capacit di
riconoscere e accogliere il diverso pratiche
riflessive.
Il gioco
coinvolge molte dimensioni dello sviluppo
infantile
libero regolativo individuale
di gruppo ricco di
sollecitazioni
cognitive emotive e sociali.
Locke
tutti i giochi devono essere diretti a formare
abitudini
buone ed utili.
Negli orientamenti educativi del '91
il gioco una risorsa per
l'apprendimento e le relazioni.
Favorisce
rapporti attivi e creativi permette di trasformare
la realt in base ad esigenze interiori e manifestare
prendere coscienza dell'altro da se e dell'esistenza di
regole comuni ed organizzative.
La drammatizzazione
un linguaggio alternativo che permette di
raccontare ed
esplicitare desideri e
sentimenti profondi attraverso la
regolazione del proprio corpo.
La lettura
favorisce lo sviluppo di usi e

tradizioni culture paesi


sgretolando
luoghi comuni consentendo il confronto la
curiosit verso abiti differenti stimolando riflessioni ed
apertura.
La comunicazione non verbale e la sua conoscenza migliora l'interazione
sociale. La
comunicazione essenziale
alla vita ed alla sopravvivenza.
Il laboratorio
permette la riproduzione di un qualcosa in una
forma
controllata di fenomeni reali.
Curare la costruzione del
setting
favorisce l'osservazione e la ricerca di metodi e di
comunicare in modo personale stimolando la riflessivit e
l'autoriflessivit. La relazione dovr fondarsi sullo
scambio
e la reciprocit. Spazi oggetti la
prossemica vanno
individualizzati e
costruiti in itinere in base alle necessit
dei partecipanti e degli obiettivi favorendo la
compartecipazione di tutti.
il cittadino come indicatore del benessere sociale. Il contributo della
formazione integrata
per la formazione del cittadino necessario non limitare la formazione ad
un'azione
individualistica ma considerare
il rapporto entro cui si
svolge il processo
formativo(dimensione comunitaria e
societaria). Partire allora dal recupero della centralit del
soggetto in quanto soggettivit sociale che entra in
rapporto con un contesto di vita e che
intrattiene relazioni
con altri soggetti.
Per assumere consapevolezza di se
necessario il confronto in cui
imparare ad avere
coscienza di poter
essere agente di cambiamento. Bisogna
riflettere sui contesti e forme attraverso cui si apprende ad
essere cittadini aventi diritti e doveri che possono influire
sui livelli di benessere e qualit della vita.
Una scuola
in cui si educhi alla legalit l'ambiente
partecipazione
diritti umani pace anche in
contesti extrascolastici visti
come luoghi in
cui fare esperienza di vita associata e di
confronto. Per la realizzazione di una rete tra scuola ed
agenzie del territorio dirigersi verso una comunit
che in
ambienti formali e non formali con
l'obiettivo di creare una
cittadinanza attiva
aperta al dialogo alla valorizzazione
delle
differenze in quanto portatrici di sviluppo e
miglioramento del bene comune.

5-L'emergenza ambientale

la pedagogia ambientale come educazione integrata


i luoghi dell'esistenza
si sono ampliati e
diversificati rendendo centrale il nesso
tra uomo
educazione ed ambiente.
L'educazione ambientale diventa
un dispositivo
formativo per sollecitare processi di
cambiamento per riconoscersi nell'ambiente sostenendo
un pensiero complesso ecologico ecosistemico.
La sensibilizzazione politica
ha maturato la consapevolezza della
prospettiva ecologica
come prioritaria a livello locale
e globale. La specie umana
investita da
cambiamenti che stanno portando verso un
omogeneizzazione e artificializzazione di habitat e una
virtualizzazione del corpo oltre che ad una crescita
esponenziale di stimoli cognitivi che incidono
sulla qualit
della vita di ognuno. Bisogna
garantire un nuovo scenario
planetario
compatibile a livello locale e globale.
urgente
il bisogno di prospettare una
formazione ecologicamente
compatibile con
le necessit globali e locali.
I politici
cercano sempre di pi di impegnarsi
nella lotta ai
cambiamenti climatici
proponendo negoziazioni
internazionali incrementando politiche per lo sviluppo di
fonti rinnovabili e dell'efficienza energetica. L'Italia e
l'Europa si stanno impegnando nel trovare
strategie per
combattere i cambiamenti
climatici preservare le
biodiversit ridurre i
problemi sanitari dovuti
all'inquinamento e nella gestione responsabile delle
risorse naturali con l'obiettivo di una crescita economica
fondata sull'innovazione e l'imprenditorialit.
Barak Obama
nel Summit sui cambiamenti climatici del 2009
si impegna
a mostrare quanto nessuno possa
sfuggire agli effetti dei
cambiamenti climatici e
allerta sui pericoli dell'inazione e
l'importanza di impegnarsi tutti in vista di un obiettivo
comune.

Anche il mondo cattolico


affronta con l'enciclica di Benedetto
16 il tema.
Tali priorit
ispirano ed orientano alla costruzione di una
piattaforma
politico culturale per rispondere
alla richiesta pedagogica
di far fronte alle
crisi ambientali superando le logiche
economicistiche e individualistiche e localistiche.
Nel '78
durante il convegno internazionale educazione
permanente e territorio il
termine diventa la base per la
costruzione di
un legame forte tra educazione e problemi
delle comunit locali.
Durante la stagione delle proposte
il termine ambiente viene legittimato a
livello pedagogico
istituzionale (sistema
formativo integrato) curricolare
didattico.
Il dibattito
si incentra sulla dimensione glocale della
formazione
umana definendo strategie e
percorsi geopolitici culturali e
sociali verso il singolo e
la comunit planetaria.
Ecorganizzazione autonoma responsabilit riconoscimento
integrazione equilibrio tra pluralismi e differenze con
l'imperativo di promuovere una formazione dell'agire
umano nell'ottica di uno sviluppo sostenibile.
Un paradigma innovativo d'ambiente attraverso nozioni come salute
sviluppo e sostenibilit. La
salute il risultato di
un'armonizzazione tra soggetti e
ambiente economia sociale e ambientale che permette la
soddisfazione dei propri bisogni senza intaccare
quella
delle future generazioni. Nel libro
bianco sul futuro del
modello sociale
vengono definite le basi per una vita
buona
in cui il lavoro non sia una maledizione ma la base
per l'autonomia sociale. Dimensione personale e sociale
saranno il fulcro su cui costruire la societ che si
impegna a
mantenere la ricerca della felicit e il
desiderio di realizzare
per ognuno i propri obiettivi
all'interno della dimensione
comunitaria.
la geografia del non formale per la formazione dell'ambiente
la pedagogia ambientale
di fatto pedagogia della relazione che
si realizza tra il
soggetto che si
trasforma durante la sua esperienza
formativa in un contesto entrambi condizionati
dall'identit naturale e culturale di cui si fa parte ed
alla
quale si contribuisce con la propria

particolare identit.
Socialit relazione ed
ambiente sono termini tra loro
inseparabili ed
interagenti.
L'ambiente
un'entit complessa multifattoriale
relazionale naturale e
culturale storicamente
dinamico. Ci modifica anche il
senso
della dimensione cognitivo relazionale e formativa
dei soggetti rispetto all'ambiente. Prendersi cura dello
sviluppo significa avere cura dell'ambiente in quanto parte
fondamentale della formazione di ognuno.
Sono necessari
ambiti di analisi e intervento rivolti alla
collegialit
all'intesa alla solidariet che
prevedono il filtraggio e la
selezione critica
che prevedono elementi di crisi e squilibri.
Un'educazione al discontinuo.
Ogni soggetto
deve imparare a percepirsi e a percepire la
realt in modo
complesso progettando itinerari
e prospettive di sviluppo
ecocompatibili
con la societ la natura l'economia.
necessaria una formazione alla problematizzazione ed alla
complessit per allargare vincoli di reciprocit e
negoziazione con regole di convivenza e di
impegno per
denunciare violazioni della
dignit umana opposizione ai
rischi
autodistruttivi dell'educazione tecnologica e al
riconoscimento e ricerca di valori basati sul rispetto delle
differenze della solidariet e della pace. Un progetto
pedagogico etico e sociale in divenire per una
rete
integrata di opportunit educative
presenti sul territorio.
Per Frabboni
3 sono i protagonisti del sistema formativo:
-il sistema formale
-il sistema non formale
-il sistema informale
al momento tali realt
sono disgiunte. per questo che si vorrebbe
realizzare un
piano istituzionale per
costruire un'integrazione tra le
varie
agenzie formative che sul piano culturale portino
alla coniugazione tra curricolo implicito ed esplicito.
Richiede percorsi formativi che sviluppino nei
soggetti la
possibilit di apprendere per
apprendere sviluppando
capacit
metacognitive in una direzione ecologica.
quali competenze per il soggetto formativo ambientato?
richiesta
la capacit di pensare ed agire in modo

glocale. In quanto
bisogna ripensare la cultura
umana e e le modalit di
diffusione e
comunicazione per salvaguardare le sorti
dell'umanit sul pianeta. Bisogna allora sviluppare
apprendimenti che selezionino interpretino i fenomeni del
mondo di abitare il pluralismo sostenere
l'imprevedibilit
degli eventi attraverso
pratiche cooperative in funzione del
cambiamento.
Tutti sono chiamati
ad edificare percorsi per realizzare ci
che non c' ma che
possibile .
L'autonomia
richiede al soggetto di riflettere criticamente
sul possibile
ponendosi dei limiti e risorse in
vista di un cambiamento
futuro.
Progettarsi e progettare dimensioni formative e di
vita per se in relazione ai contesti ed agli altri soggetti
coinvolti.
La formazione del soggetto richiede: -la conoscenza della conoscenza
-una conoscenza che tenga in considerazione
le relazione
tra il tutto e le parti
-l'insegnamento apprendimento della
complessit della
condizione umana
-l'insegnamento apprendimento dell'identit
terrestre del
destino planetario del genere
umano
-la rinuncia a condizioni deterministiche della
storia umana
e l'utilizzo di strategie per fronteggiare
l'imprevisto
l'incerto
-l'insegnamento e apprendimento della
comprensione in
quanto mezzo e fine
della comunicazione umana
-l'etica del genere umano cio la
consapevolezza di essere
individuo societ specie
nella prospettiva di un'umanit
comunit planetaria.

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