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(Prof. Guido Mazzoni Universit di Siena, 10 Novembre 2009)
introdurlo.
Abbiamo un doppio movimento: verso l'iper-riflessione o verso l'ignoranza,
comunque quell'equilibrio che caratterizzava la letteratura di primo Ottocento si
perde.
Per quanto riguarda il secondo Ottocento, avevamo parlato di narratori naturalistici e
veristici che si ritirano dietro la storia, che vanno in un certo senso dietro la direzione
di Tozzi. In questo periodo esistono per autori che anticipano in qualche modo
Svevo, Pirandello, Proust e Musil.
Tolstoj, nel suo romanzo Guerra e pace, scritto dal 1863 al 1869 inserisce una sorta
di saggio di filosofia della storia, in cui per pagine e pagine espone le sue teorie sul
senso della storia e poi torna alle vicende dei personaggi.
Quelle pagine, che sono tante, anticipano i movimenti saggistici che poi ritroviamo in
Proust, Musil e Pirandello.
Il romanzo di primo Novecento sviluppa, portandoli all'estremo, due elementi che si
trovavano gi nel romanzo di secondo Ottocento.
Abbiamo un narratore che va in due direzioni divergenti, allontanandosi
dall'equilibrio del romanzo di primo Ottocento che troviamo efficacemente
rappresentato in Scott, Manzoni e Balzac.
Passiamo a considerare i cambiamenti che avvengono alla trama.
Analizziamo, per esempio, La coscienza di Zeno. I punti in cui la trama si scioglie, i
cosiddetti snodi narrativi: la morte del cognato-rivale Guido, per esempio, la
decisione di smettere di fumare, la scelta della moglie, come accadono?
Semplicemente per caso.
C' una sorta di signoria del caso sugli snodi della trama che straordinaria.
Alcuni di voi potrebbero obiettare che anche la trama dei Promessi Sposi si scioglie
per caso, perch la peste un evento casuale.
In realt la peste ha intorno a s un apparato di spiegazione teologica non da poco; il
narratore manzoniano deve dare un senso a quell'elemento apparentemente casuale,
mentre Svevo non ci pensa nemmeno a dare un senso agli eventi casuali, il caso
signore delle trame, governa.
Un altro elemento delle trame di primo Novecento questo: in un romanzo di primo
Ottocento gli eventi fondamentali hanno una natura pubblica.
Per esempio, il fatto che Don Rodrigo faccia rapire Lucia un evento pubblico, che
ha un oggettivo significato collettivo perch sta sulla scena pubblica, sotto gli occhi
di tutti.
Al contrario, spesso nei romanzi di primo Novecento acquistano peso e senso degli
eventi di natura esclusivamente privata che acquistano un significato straordinario,
illuminante e decisivo.
Questo dilagare dei piccoli eventi privati prende il nome di procedimento narrativo
delle epifanie, una parola che deriva dalla poetica di James Joyce, l'autore di Ulisse
(1922) e The Dubliners (1914). Questi piccoli eventi privati si caricano di uno
straordinario significato illuminante che Joyce chiama proprio epifanie.
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