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Riva Claudio
Sintesi : http://scienzesociologiche.blogspot.com/2009/02/letica-protestante-e-lo-spirito-del.html
Nota Preliminare
«L'avidità di lucro», «la ricerca di guadagno», del denaro, di un guadagno pecuniario quanto più
alto possibile, in sé e per sé non ha nulla a che fare col capitalismo. Il capitalismo può addirittura
identificarsi con l'inibizione di questo impulso irrazionale, o almeno con la sua attenuazione
razionale. Peraltro il capitalismo si identifica con la ricerca del guadagno: nell'impresa capitalistica
continua, razionale; ma di un guadagno sempre rinnovato: ossia della «redditività». Il profitto
violento segue le sue leggi particolari, e non e' opportuno situarlo sotto la stessa categoria a cui
sussumiamo l'attività orientata secondo il criterio dielle probabilità di guadagnare con lo scambio.
Ove si tenda razionalmente al profitto capitalistico, l'attività corrispondente è orientata secondo il
calcolo del capitale.
Straordinario sviluppo -> contesto socio economico e culturale tale da permettere che solo in
occidente si potesse sviluppare un sistema capitalistico evoluto proprio dello stato moderno....
In tutti i paesi ci sono forme che si sono avvicinate al modello occidentale ma mai abbastanza
complete. L'occidente grazie alla sua storia, alla sua completezza, sebbene relativa, in tutti i campi
della scianza, delle arti, del diritto è riuscita facendo tesoro di tutto questo a condensare le arti e a
sfociare in un sistema complesso mai esistito fino ad allora.
* --> organizzazione capitalistica razionale del lavoro ( formalmente) libero. Possibile perchè vi
sono 2 fattori:
- separazione dell'amministrazione domestica dall'azienda
-> i luoghi di lavoro e di vendita sono localmente staccati dall'abitazione.
- contabilità o tenuta razionale dei libri
-> separazione giuridica del capitale aziendale (d'esercizio) dal patrimonio.
-->Organizzazione capitalistica del lavoro, sviluppo della carta valore, della borsa.
Importante è: - la struttura razionale del diritto e dell'amministrazione-> perfezione tecnica e
formalistica.
L'occidente imbocca in tutte le sfere (dall'arte all'economia, ...) le vie della razionalizzazione. Quali
sfere sono state razionalizzate e in quale direzione? Questo fa la differenza con le altre civiltà.
In passato tra i principali elementi che davano forma alla condotta della vita c'erano ovunque le
forze magiche e religiose e le idee etiche del dovere legate a tale fede.
«Come la genesi di una mentalità economica, l'ethos di una forma economica, è condizionato da
determinati contesti della fede religiosa; il procedimento qui adottato consiste in un esame dei
nessi che sussistono fra l'ethos dell'economia moderna e l'etica razionale del
protestantesimo ascetico. Dunque qui si seguirà solo un lato della connessione causale. Gli
ulteriori saggi sull' «etica economica delle religioni mondiali».
Relazione causale-> Responsabilità causale di quegli elementi dell'etica religiosa occidentale che
sono propri e peculiari.
Altieri Gianmarco - Sociologia - Prof. Riva Claudio
I - IL PROBLEMA
«Beruf» (come «calling» in inglese) nel senso di una posizione occupata nella vita, di un ambito di
lavoro preciso e circoscritto, di una professione assegnata da Dio come compito.
NB: In genere si deve anzitutto constatare che i programmi di riforma etica non hanno mai
costituito il punto di vista centrale per nessuno dei riformatori (Lutero, Calvino, G. Fox, Wesley..).
Non furtono fondatori di società di «educazione etica» o esponenti di movimenti riformistici sociali
umanitari o di ideali di civiltà. La salvezza dell'anima ed essa soltanto fu la pietra angolare della
loro vita e del loro operato -> gli effetti della Riforma sulla società furono soltanto conseguenze
impreviste e persino non volute del lavoro dei riformatori -> importante è invece capire quale di
certi contenuti caratteristici di questa civiltà potrebbe essere attribuito all'influenza della Riforma ->
In che misura influenze religiose hanno partecipato alla configurazione qualitativa e all'espansione
quantitativa di quello «spirito», e quali aspetti concreti della civiltà che poggia su una base
capitalistica risalgono a tali influenze?
Se e in quali punti si possano riconoscere determinate «affinità» elettive tra certe forme della fede
religiosa e l'etica professionale. Quale direzione generale?
In quale misura motivi religiosi? In quale altri motivi?
- la fede deve confermarsi e comprovarsi nei suoi effetti obiettivi, per poter offrire una sicura base
alla certitudo salutis -> La riconoscibilità dello stato della grazia.
- sul piano pratico significa fondamentalmente -> Dio aiuta colui che si aiuta: dunque il calvinista
crea egli stesso la propria beatitudine.
- Dottrina della predestinazione (dell'elezione per opera della grazia-> il sapere teologico non
poteva offrire la conferma dell'elezione).
-Pensiero della comprova-> Punto di partenza psicologico dell'eticità metodica=> necessità della
comprova della fede nella vita professionale mondana.
Razionalizzazione pratica della vita dal punto di vista dell'utilità - ascesi intramondana.
Il Pietismo: movimento. Esperienza e saggezza acquisita dal missionario di professione. La
comunità era insieme un azienda/impresa che guidava i suoi membri sulla strada dell'ascesi
intramondana=> forte preparazione interiore mediante il pensiero del lavoro eseguito soltanto «in
considerazione della vocazione» [Beruf] -> futuro eterno, deviato sentimentalmente sul presente -
>umiltà e discontinuità
=/ diverso dal calvinismo => maggiore intensità della razionalizzazione della vita => maggiore
sicurezza di se in quanto predestinato => successo.
=/ diverso anche dal luteranesimo => lontano dall'ascesi razionale -> impotenza etica => manca
quell'impulso al costante autocontrollo => religiosità sentimentale. Decisivo è il perdono dei peccati
e non la santificazione pratica.
(pag 193) Pietismo significa dunque penetrazione di una condotta della vita metodicamente curata
e controllata, ossia ascetica anche nei campi della religiosità non calvinistica.
Ma il luteranesimo doveva sentire questa ascesi razionale come un corpo estraneo, e la scarsa
coerenza della dottrina pietistica tedesca era la conseguenza delle difficoltà che ne nascevano.
La connessione di una religiosità sentimentale eppure ascetica con una crescente indifferenza,
con un rifiuto dei fondamenti dogmatici dell'ascesi calvinistica caratterizza anche il movimento
anglo-americano che corrisponde al pietismo continentale: il metodismo.
Il Metodismo (pag200)carattere peculiare=> la sistematicità «metodica» della condotta della vita,
allo scopo di raggiungere la «certitudo salutis» (riconoscibilità dello stato della grazia) => affinità
concrete correnti del pietismo tedesco=> la metodica impiegata per provocare l'atto sentimentale
della «conversione» destato da influenze luterane.
Il modo corretto di vivere non era sufficiente -> si doveva aggiungere il sentimento dello stato di
grazia -> essi si distinguevano dalla chiesa ufficiale per il modo di essere pii e devoti ->
indispensabilità dlla comprova o conferma, ma insegnava anche come la grazia potesse essere
perduta. Salvezza come frutto della fede -> sforzo razionale di pervenire alla perfezione.
Le caratteristiche del modo di vivere erano assolutmente identiche a quelle del calvinismo.
=> Pietismo e metodismo sono comunque fenomini secondari. Invece sono esponenti autonomi
dell'ascesi protestante, dopo il calvinismo, il battismo e le sette che ne sono derivate: I battisti in
senso stretto, i mennoniti e soprattutto i quaccheri.
Battisti e quaccheri: Principio dell'«etica» capitalistica che si può riassumere nell'espressione
«honesty is the best policy» che ha trovato la sua testimonianza classica nel trattato di B. Franklin.
Diversità tra chiesa e denominazione negli effetti sullo spirito capitalistico:
Il Battismo in tutte le sue denominazioni creò soprattutto «sette» e non «chiese» -> questo giovò
all'intensità della sua ascesi in quanto di fatto furono spinte a creare comunità in maniera
volontaristica (vale in generale anche per alcune comunità calvinistiche, pietiste e metodiste) ->
libera sottomissione.
- Dall'altro il controllo poliziesco della chiesa calvinistica sulla vita dei singoli (fino all'inquisizione)
poteva addiritttura contrastare quella liberazione delle forze individuali tipiche del metodismo
acetico-> costrizione.
Attività lucrativa: stato di grazia, libera l'uomo dalla condanna, e il cui possesso poteva essere
garantito solo dalla comprova data da una condotta di vita specifica => impulso al controllo
metodico dello stato di grazia nella condotta della vita (indubbiamente diversa dallo stile di vita
dell'uomo naturale) quindi alla su configurazione ascetica -> conformazione razionale della vita
intera.
Questa vita speciale dei santi, che era diversa dalla vita naturale e che la religione esigieva, non si
svolgeva più al di fuori del mondo, in comunità monastica, ma all'interno del mondo e dei suoi
ordini.
Altieri Gianmarco - Sociologia - Prof. Riva Claudio
Questa razionalizzazione della condotta della vita entro il mondo e con riguardo all'aldilà era
l'effetto della "concezione della professione" propria del protestantesimo ascetico.
Esistenza razionale nel mondo eppure non di questo mondo nè per questo mondo.
Nel saggio “Lʼetica protestante e lo spirito del capitalismo”, Weber ricerca le cause dello sviluppo
del capitalismo in Occidente e, in particolare, in Germania.. Attribuisce questo sviluppo allo
spirito del capitalismo, cioè allʼesistenza dʼimprese che hanno come scopo il massimo profitto da
raggiungere attraverso lʼorganizzazione razionale del lavoro, il quale, a differenza delle epoche
precedenti, non é semplicemente goduto ma reinvestito.
Questo comportamento secondo Weber aveva basi religiose, infatti, i puritani (cristiani-protestanti)
seguaci di Calvino credevano nella dottrina della predestinazione secondo la quale solo alcuni
predestinati potevano andare in paradiso e il successo negli affari era, per alcuni, il segno
dellʼappartenenza al gruppo degli eletti. Questo fattore sommato allʼidea che gli esseri umani sono
per vocazione destinati da Dio a lavorare e sommato ad un loro stile di vita umile, svilupparono il
capitalismo. Lʼautore, quindi, dimostra lʼesistenza di un legame tra capitalismo e calvinismo.
Il filosofo tedesco si pone innanzi tutto due domande: 1. Come mai il profitto da semplice mezzo di
sussistenza diventa “valore”, addirittura “lo” scopo stesso della vita umana? 2. Come mai la
professione diventa unʼevidenza etica tale da legittimare la corsa al profitto?
1. La legittimazione è data in termini economici: il guadagno è il risultato e lʼespressione dellʼabilità
nella professione. .
2. Weber sostiene che la nuova forma di capitalismo derivi dallʼetica calvinista.
Da questi presupposti, Weber inizia la sua analisi riportando un fatto molto rilevante. Nelle regioni
della Germania, ove coesistono gruppi religiosi diversi, i protestanti che costituiscono la
maggioranza detengono, rispetto ai cattolici che costituiscono la minoranza, una sproporzionata
percentuale della fortuna e delle posizioni economicamente più importanti. È questa una
contraddizione poiché, generalmente, le minoranze etniche, non avendo una rilevanza a livello
politico e intellettuale, danno libera manifestazione delle proprie capacità e del desiderio di
emergere proprio nel settore economico.
Continua esponendo le teorie di Franklin circa il tipo ideale di capitalista. .Si evidenzia il concetto
dʼutilitarismo: ma il profitto, anziché essere un semplice mezzo di sussistenza, diventa “lo” scopo
della vita poiché il guadagno è il risultato dellʼabilità nella professione. In questo senso lʼetica
proposta da Franklin è innovativa e modernizzante siccome il lavoro è diventato unʼevidenza etica,
uno scopo a se stesso che legittima la corsa al profitto: è diventato “professione”.
Si passa poi al punto centrale dellʼopera: la dimostrazione dellʼesistenza di una relazione tra
capitalismo e calvinismo. Weber afferma che lʼattività economica è anche un fatto
spirituale che trova la sua origine nella religione calvinista. Lʼautore si concentra su due
fondamentali caratteristiche del calvinismo: la concezione della divinità come un Dio trascendente,
remoto e nascosto e la dottrina della predestinazione che vede, fin dallʼeternitàʼ, il destino
dellʼuomo decretato da Dio, in maniera arbitraria ed irrevocabile. Questa situazione generava nel
fedele il bisogno psicologico di essere rassicurato circa la propria elezione attraverso qualche
prova concreta. Da ciò deriva lʼimpulso al controllo metodico dellʼesistenza ed al pressante
bisogno dʼautorealizzazione. Il successo diventa un compito assegnato da Dio, una vocazione che
Weber chiama “Beruf” (non solo è professione ma anche “chiamata”, “vocazione”). È una parola
che trae origine nel suo senso moderno dalla Bibbia, o meglio, dallo spirito del suo traduttore in
tedesco: in Lutero il concetto di Beruf rimane vincolato ancora ad un senso tradizionalista, perciò
Dio assegna a ciascuno un posto cui sì "deve" rimanere fedeli. In seguito il significato della
parola si evolve in "vocazione professionale": unisce la determinazione di una posizione
lavorativa occupata nella vita ad un ambito di lavoro preciso che è anche un compito assegnato
(da dio), una vocazione cui si è chiamati.
L'autore riassume la concezione calvinista in due tesi centrali: elezione efficace per grazia
divina e beatitudine per gloria di Dio. Dappertutto dove si affermò la dottrina della
Altieri Gianmarco - Sociologia - Prof. Riva Claudio
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Con il termine ascesi sʼintende un modello di vita che implica determinate rinunce in nome dʼideali
ben specifici: con ascesi intramondana, lʼautore intende ampliare il discorso ascetico anche alla
vita quotidiana. Secondo quanto riportato nel saggio, lʼascesi protestante intramondana
contrastò fortemente “il godimento spensierato del possesso”, e restrinse il consumo, soprattutto
quello legato al lusso. Al contrario fu dato un valore più positivo alle attività lucrative poiché,
liberato dai giudizi dellʼetica tradizionalista, legittimò la ricerca del guadagno a livello sociale e a
livello religioso. Scrive Weber: “Non si voleva imporre al possidente la mortificazione della carne,
ma lʼuso della sua proprietà per cose necessarie e praticamente utili” (pag.230) Di conseguenza,
tutto ciò influisce sulla formazione del capitale per mezzo di una costrizione ascetica al risparmio.
Il lavoro diventa unʼapprovata “tecnica” ascetica, ma è anche considerato in se stesso lo scopo
della vita come ordinato da Dio. La riluttanza verso il lavoro diventa sintomo della mancanza di
grazia; la ricchezza non esonera nessuno da questo.
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Il rapporto che sʼinstaura tra il concetto di “beruf” e quello di “ascesi intramondana”, non è altro che
la sintesi delle argomentazioni sopra sviluppate: Weber è convinto che lʼidea puritana di
professione come conseguenza di una vocazione, eserciti unʼinfluenza importante sulla vita dedita
allʼattività lucrativa. Nelle comunità religiose lʼacquisizione o il possesso dello stato di grazia, inteso
come uno stato che assicura la benevolenza divina, poteva essere garantito solo dalla conferma
che era data da una forma dʼesistenza, da un modo di agire specifico. Lʼindividuo era spinto ad
un controllo metodico del suo stato di grazia nella condotta di vita che veniva a configurarsi così
come condotta ascetica. E questo stile ascetico dellʼesistenza significava una conformazione
razionale della vita intera orientata secondo la volontà di Dio. Questʼascesi non era più riservata ai
santi o ai martiri ma era pretesa da tutti e, quindi, da chiunque volesse essere sicuro della propria
salvezza. Non solo, la vita speciale dei santi non si svolgeva più al di fuori del mondo, in comunità
monastiche, ma allʼinterno del mondo e dei suoi ordinamenti. Questa razionalizzazione della
condotta di vita entro il mondo e con riguardo allʼaldilà era lʼeffetto della concezione della
professione propria del protestantesimo ascetico.
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“Il puritano volle essere un professionista, noi lo dobbiamo essere. Infatti, quando lʼascesi passò
dalle celle conventuali alla vita professionale e cominciò a dominare sullʼeticità intramondana,
contribuì, per parte sua, a edificare quel possente cosmo dellʼordine dellʼeconomia moderna-
legato ai presupposti tecnici ed economici della produzione meccanica-, che oggi determina, con
una forza coattiva invincibile, lo stile di vita di tutti gli individui che sono nati entro questo grande
ingranaggio (non solo di coloro che svolgono direttamente unʼattività economica), e forse
continuerà a farlo finché non sia stato bruciato lʼultimo quintale di carbon fossile.”