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Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

PRONTUARIO TERAPEUTICO DEL 1925


MEMORANDA PER IL MEDICO PRATICO
Dott. Edmondo Venezian (Ospedali Riuniti di Roma)
INDICE DEI MEDICAMENTI DI USO PIU' COMUNE

(Proprieta' Farmaco-Dinamiche, Indicazione e Posologia)

ACETANILIDE (ANTIFEBBRINA) - (polvere cristallina poco solubile).


Antinevralgico,
antipiretico
A dosi
un
po'
elevate,
e
specialmente
in
alcuni febbricitanti, da'
spesso
cianosi
(metemoglobinemia) e fenomeni depressivi da parte del sistema
nervoso.
I. (rar.) 0.20-0.30 p. d., 1.0 pro die in polvere.
La metilacetanilide (ESALGINA), energico analgesico, puo' riuscire
pericolosa gia' a dosi terapeutiche.
I. 0.10-0.20 p. d.
ACONITO - (radice principio attivo l'alcaloide,
aconitina).
Stimola,
poi paralizza localmente le
terminazioni
nervose
sensitive; se assorbito, il bulbo, il midollo spinale e il
simpatico. Usato raramente contro le nevralgie del trigemino.
Prudenza! La tossicita' dei preparati e' variabile. Primi sintomi
tossici:
secchezza in gola, pesantezza e
formicolii
alle
estremita', sensazione di gonfiore delle labbra e della lingua,
vomito.
Tintura alcoolina di A. (lgr. ) L Gtt.) I. II-X gtt. p. d. piu'
volte, in pozioni; 1.50! pro die. E. ama. con sist. oleose per
frizioni.
ACONITINA CRISTALLIZZATA I. 1/10 mmgr. p. d., 0.0005
pillole, soluzione alcool. Dose mortale: 1-4 mmgr.
E. pomate 0.5-1 %

pro die

in

ACQUA OSSIGENATA - (nome improprio d'un soluto acquoso 3,6% di


perossido d'idrogeno, H2 O2, contenente cioe' 12 volumi di
Ossigeno). Ossidante energico: antisettico, emostatico, detersivo,
deodorante.
Si consiglia di neutralizzarla prima dell'uso con bicarbonato di
sodio.
E. Pura per uso chirurgico (ferite, specialmente fetide, ulceri
croniche, ecc.). Lavaggi bucco-faringei (stomatiti, ascessi): 1
parte in 5 parti di acqua bollita.
ADONIS VERNALIS - Cardiotonico, con azione simile a quella della
digitale; diuretico attivo, favorisce l'eliminazione dell'urea e
dei cloruri.
Generalmente ben tollerato; non ha azione cumulativa.
Indicazioni: cardio-renali; cardiopatie con gravi fenomeni di
stasi, come succedaneo della digitale o quando essa abbia fallito;

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pleuriti: ascite da malattie epatiche.


I. Infuso 3.0-6-0 : 200 col. pro die.
ADRENALINA (SOPRARENINA) - Simpatico-tonico, eccita elettivamente
le
estremita'
periferiche
del
simpatico:
provoca
una
vasocostrizione generale delle piccole arterie e dei capillari,
piu' intensa nel territorio dello splancnico (ma dilatazione dei
vasi coronari), e di conseguenza aumento della pressione arteriosa
e rallentamento del polso. Ha un'azione inibitrice sui
muscoli
bronchiali e sui movimenti peristaltici dell'intestino, stimolante
sulla
muscolatura uterina. A dosi elevate
puo'
provocare
glicosuria.
Indicazioni:
collasso con paralisi vasomotoria da
malattie
infettive, intossicazioni, choc, emorragie. Asma
bronchiale.
Inerzia edemorragie dell'utero. Vomiti incoercibili delle gravide.
E' usata anche per provocare gli accessi nella malaria latente.
Localmente vasocostrittore, anemizzante: ma occorre diffidare
della vasodilatazione conseguente. Usata spesso in unione agli
anestetici locali: ne rinforza l'azione ritardante l'assorbimento.
Soluzione di cloridrato
torbide vanno rigettate).

di A. al 0/00

(soluzioni

rossastre

I. (efficacia dubbia) V-X gtt. p. d. ad XXX-XL gtt. per die, in


forma il meno possibile diluita. DM LXXX! gtt. pro die.
Ipod. (per iniezione intramuscolare: la via di scelta, essendo
quella sottocutanea dolorosa): 1 cc. p. d. 2-3 ad 4! cc. pro die.
Intravenosa: azione brutale, pericolosa e transitoria.
E. Collirio X-XX gtt.: 10 cc.
La via rettale sembra attiva e tossica come la via intravenosa.
AGAR-AGAR - (mucillagine proveniente da alcune alghe). Non e'
digerita e, gonfiandosi nell'intestino, eccita la peristalsi.
Usato nella stipsi abituale.
I. a cucchiaini ad libitum (incorporato negli alimenti e dopo il
pasto)
in
lamelle, fettucce,
generalmente
associato,
in
specialita', spurganti e antispasmodici (Indicazioni: stitichezza
spastica). Associato con argilla bianca, si puo' usare come
protettivo gastrico.
AGARICINA - (Acido agarico). antiidrotico (sudori profusi dei
tisici). I. 0.005-0.3! p. d. 0.10! pro die, in pillole, polvere,
(L'azione si manifesta dopo 5 ore circa ma in genere dura a lungo,
fino a 24 ore. Specialmente se impuro puo' dare diarrea. Si
associa spesso con oppio).
AGLIO - (bulbi). E. per clisteri, contro gli ossiuri: infuso 10-15
: 200 Col. (alcuni spicchi bolliti nel latte).
ALCOOL ETILICO - Stimolante dell'attivita' cardiaca e del sistema
nervoso giova nel collasso, nella adinamia, specialmente da
malattie acute febbrili (polmonite, eresipela, colera...): in
queste anzi e' necessario agli individui ad esso abituati.
ALimento di risparmio (70 calorie p. 100 ca.) e' indicato nelle
malattie esaurienti (tbc., in cui giova spesso contro i sudori se
preso la sera), nei convalescenti.
Stimolante delle funzioni digerenti, rende i grassi (per esempio
il latte) meglio tollerati.
Vasodilatatore periferico e' indicato contro il raffreddamento
della cute, consecutivo ad applicazioni idroterapiche fredde.

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I. si usano le seguenti bevande alcooliche.


1. Vino (Si preferiscono i vini stagionati con 8-9% di A. e i
dolci naturali con 14-15 % di A. I vini spumanti contengono
anidride carbonica, che agisce anche favorendo l'assorbimento).
2. Acqueviti (Cognac, Rhum, Whisky): contengono il 40-70% di A.
3. Birre (3,5% di A.): hanno contenuto di sostanze proteiche e
carboidrati che ne aumenta il valore nutritivo.
4. Latti fermentati: Kefir e Kumis.
Circa le dosi occorre tener conto della costituzione, delle
disposizioni,
delle abitudini individuali:
i
febbricitanti
tollerano in genere dosi maggiori dei sani.
Nei bambini e' meglio evitarlo.
E. per frizioni (ad abbassare la temperatura nei febbricitanti, ad
attivare la circolazione cutanea e a limitare la secrezione
del
sudore). Per impacchi (flogosi superficiali).
ALLUME crudo, di rocca - (solfato di alluminio e potassio; crist.
solubile). E. Astringente, emostatico: per inalazione soluzione
0.5-1%; colluttorio 1%; per clisteri 1% (emorroidi sanguinanti) ;
per irrigazioni vaginali 1-5% (catarri cronici). Pediluvio 25 gr.
(iperidrosi). Fa parte (10%) dell'acqua emostatica del Pagliari
(F.U.).
Allume usto. E. in polvere come caustico.
ALLUMINIO.
ACETATO LIQUIDO D'ALLUMINIO (soluzione 8% ca. di acetato d'A.). E.
Astringente,
antisettico, da preferirsi all'acqua
saturnina
perche' poco tossico: per impacchi, irrigazioni, lozioni, diluito:
1
cucchiaio in 1 bicchiere d'acqua
(contusioni;
reazioni
infiammatorie dopo traumi, iniezioni; sudori dei piedi).
ALOE - (succo condensato di Aloe; principio attivo: glucosidi
antrachinonici). A piccole dosi eupeptico, tonico, emmenagogo; a
dosi elevate eccita fortemente la peristalsi del crasso e del
retto, dando dopo ca. 12 ore scariche poltacee o, per dosi alte,
liquide.
Non da' abitudine.
Indicazioni: Stipsi croniche e come derivativo.
Controindicazioni: emorroidi; congestioni uterine; gravidanza;
nefropatie; coliti, proctiti.
L'aloina
passa nel latte, dandogli sapore amaro e
azione
purgativa.
I. Polvere: 0.02-0.03 p.d. (tonico); 0.10-030 (purgativo); 0.50
(drastico). per lo piu' in pillole.
Estratto acquoso (due volte piu' attivo): 0.03-0.20
p.d. in
pillole.
Es.: [Estratto d'A., estratto di rabarbaro polvere di rabarbaro
ana. 0.05, per 1 pillola S. 1-2 la sera].
Tintura di A.: V-XX gtt. (tonico eupeptico)
Pillole d'A composte (F.U.): [Aloe, res. gialappa sapone med. ana.
0.03].
Aloina (polvere solubile) 0.10-0.20 (purgante) 0.30 o piu' (drastico).
ALTEA - (radici). Mucillaginoso, emolliente. I. Infuso 5%. Decotto
10%; specialmente nelle bronchiti dei bambini, come veicolo di
altri farmaci. E. id. per colluttorio; per clisteri.
AMIDO - (di frumento e di riso. Masse bianche insolubili in acqua
fredda; solubile in 50 parti d'acqua calda in cui rigonfia
formando la cosi' detta salda d'amido.

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I. Antidoto degli avvelenamenti da jodo e bromo;


A. gr. 100: gr. 300 di acqua tiepida, a cucchiaiate.
E. puro, come polvere aspersoria (fermentescibile preferibile
quindi talco, ossido di zinco). Clist.: 1/2 cucchiaio (stemperato
prima di un po' d'acqua fredda, mescolato poi con acqua bollente
fino alla quantita' di 1-2 tazze). Bagni (500-1000 gr. per 1
bagno).
Glicerolato d'amido, eccipiente (ragadi, ustioni).
ALIMENE IDRATO - (liquido oleoso, di odore e sapore spiacevoli,
solubile in acqua). Ipnotico; a dosi a dosi medie generalmente
senza azione sul cuore e sul respiro.
Ma da talora ebbrezza, cefalea, debolezza generale. Ind.: malattie
mentali, alcoolismo, agitazione nervosa.
I. (rar.) 2.0-4.0 ! p.d. in capsule gelatinose da da 0.50, in
acqua, vino zuccherati. (Azione dopo 1/4 - 1/2 ora).
AMMONIACA LIQUIDA - (soluzione acquosa di N H3: liquido alcalino,
fortemente caustico).
I. Stimolante del cuore e del respiro: III a XII gtt. assai
diluibile
in veicolo mucillaginoso (ubriachezza,
morsi
di
serpenti, intossicazione da cloroformio).
E. Da fiutare (prudenza!) nei deliqui, sincopi, accessi isterici.
Nelle punture da vespe, api, scorpioni: frizioni con poche gocce
gtt di A. diluito in 2 cucchiai di acqua di Colonia; oppure anche
(e specialmente contro il morso dei serpenti) pura, come caustico.
LIQUORE ANISATO D'AMMONIO (soluzione di ammoniaca in alcool
essenza d'anici). Stimolante, espettorante.
I. fino a 5.0 p. die a gtt. o in mist. (1 gr. = L gtt.).
Ba.: 0.50 a 1 anno; 1.0 a 5 anni; 1.50 a 10 anni p. die.

con

ACETATO D'AMMONIO LIQUIDO (Spirito di Mindereno; con. il 15% ca.


di sale cristallino). Stimolante, espettorante,
diafroretico
(malattie bronco-polmonari con tendenza al collasso; affezioni
reumatiche, catarrali all'inizio).
I. 1.50-20.0 p. die, a dosi refratte in mist., o con un the caldo
di tiglio come diaforetico.

CLORURO D'AMMONIO (crist. fac. solubile). Usato come espettorante.


I. 0.5-1.0 piu' volte. DM 10.0! per die: in mist., polvere,
pillole.
Il sapore spiacevole si maschera con la liquirizia, esempio:
[Clor. d'a., succo di liquirizia ana. 2.5, acqua distillata 130.
S. 1 cucchiaio ogni due ore].
ANICE VOLGARE - (frutti). Carmitivo; galattogogo. I. Polvere 1.04.0 pro die - Infuso 10% - Essenza I-X gtt. - Oleosaccaro (1. p.
essenza + 20 p. zucchero): a cucchiaini.
ANICE STALLATO (badiana), Carminativo; sedativo.
I. A dosi simili.
ANTIMONIO.
TARTARATO
D'ANTIMONIO E POTASSIO (Tartaro stibiato;
crist.
solubile). Emetico pericoloso. Possiede una azione parassiticida
elettiva sulle Leishmanie (Leishmaniosi, Kala-azar, ulcera venerea
dei tropici) sulla Filaria, sul Tripanosoma gamb. e
sulla
Bilharzia hematobia.
I. (rar.) Emetico: 0.03-0.1 a dosi ripetute fino ad effetto (solo

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in individui robusti) in polvere, eventualmente con ipecacuana, in


pozione.
Intravenosa Parassiticida: negli adulti si iniettano, a dosi
progressivamente piu' elevate, da 0.03 a 0.12, ogni 2-3 giorni,
fino alla dose complessiva di 1.50-1.80. Tali serie di possono
eventualmente ripetere 1-2 volte con intervalli di 3-6 settimane.
Nei bambini da 0.01 a 0.06, 2 volte alla settimana, fino alla dose
complessiva di 0.35-0.40.
Si usa generalmente una soluzione 1% che eventualmente si diluisce
al momento dell'uso con soluzione fisiologica. E' bene fare le
iniezioni a digiuno facendo stare a riposo gli ammalati. Una
colorazione
giallognola
torbida indica
soluzione
alterata
inversibile.
Talora
fenomeni accessori:
sapore
metallico,
arrossamento del viso, tosse e oppressione respiratoria, rigidita'
muscolare dolorosa del dorso e dei muscoli masticatori (posson
giovare 0.03 di codeina 1/2 ora prima dell'iniezione.
Segni di intossicazione cronica (debolezza, diarrea, ulcerazioni
linguali, anemia) impongono sospensione del rimedio. La cura e'
controindicata se esiste albuminuria.
ANTIPIRINA
(ANALGESINA)
- (polvere
cristallina
facilmente
solubile).
Antipiretico
attivo
(provocando
vasodilatazione
periferica e quindi sudore abbondante; ma anche per azione sui
centri termoregolatori); efficace analgesico, sedativo (perche'
deprime i centri sensitivi).
Inconvenienti: azione depressiva sul sistema nervoso e sul cuore;
diminuzione della secrezione urinaria; esantemi.
Indicazioni: come rimedio sintomatico nelle malattie febbrili
(solo nel reumatismo art. ac. avrebbe un'azione reale sul processo
morboso, rimandneo sempre al di sotto dei salicilici). Come
analgesico nell'emicrania, in nevralgie, dolori viscerali, cefalee
(non da insufficienza renale!). Usata come sedativo, specialmente
nei bambini (corea, pertosse). Consigliata pure nel diabete e
nella poliuria nervosa.
Controindicazioni: individui deboli, cardiopatici; insufficienza
renale.
Loc. emostatico utile.
In molti individui l'A, per una speciale idiosincrasia puo'
provocare: eruzioni cutanee, vomiti, sudori profusi, prostrazione
generale, ipotensione, irregolarita cardiache, albumineria. E0
bene quindi essere cauti nelle prime dosi.
Si ricordino le molte incompatibilita' (calomelano, cloralio,
tannino, ecc. La miscela con salicilato e' deliquescente).
I. 0.50-1.0 p.d. 2-4 volte p.die (in 2-3 dosi frazionate, ripetute
ogni sera, come antipiretico) al meglio in soluzione; anche in
polvere, pillole.
Ba. 0.10 p.a. e, nel primo anno, 0.01 p. ogni mese d'eta', in
acqua zuccherata, per clisteri, in supposta.
Si associa per lo piu' con bicarbonato di sodio, che ne aumenta la
tolleranza. Ad evitare l'azione depressiva si unisce con chinina,
caffeina; e con una piccola quantita' di atropina si evitano i
sudori profusi.
E. Emostatico: per applicazioni locali, in polvere, soluzioni
concentrate 40-50% (epistassi); per lavaggi vescicali e rettali:
soluzione 3-4% (giova anche come sedativo).
Antipiretico analgesico: per clisteri: 2.0-4-0: 120 acqua tiepida
(eventualmente con poche gtt di laudano).
APOMORFINA

(E'

morfina

privata

di

una

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molecola

d'acqua).

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Emetico, per azione diretta sul centro bulbare del vomito, sicuro
e scevro da azioni secondarie.
Controindicazioni: deboli, cardiaci.
Ipod. Cloridrato di apomorfina (cristalli solubili)
0.005-0.01!
p.d. Ba (sopra i 5 anni) 0.001-0.002. La colorazione verde della
soluzione non ha importanza.
ARGENTO
1.
ARGENTO
COLLOIDALE
(minutissime
particelle
visibili
all'ultramicroscopio). Antiinfettivo (battericida, antitossico),
il cui modo d'agire e' complesso, non ben conosciuto, fors'anche
variabile secondo il modo di somministrare (azione antisettica,
leucogena, colloidoclasica).
Indicazioni: tifo, polmonite, grippe, scarlattina, eresipela,
reumatismo
articolare,
ac.,
setticemia
puerperale,
sepsi
gonococcica, ecc.
I risultati sono tutt'altro che costanti e talora, in casi
apparentemente simili, del tutto differenti.
ARGENTO COLLOIDALE CHIMICO (COLLARGOLO lamelle scure, solubili).
I. 0.50-1.50 p. die in pillole, soluzione.
E. Soluzione 2% (V gtt 3 volte p. die nel naso nella corizza).
Pomate 15% per frizioni. Per clisteri 0.5:50 1-3 volte p. die
(setticemie).
Intravenose: soluzione 1%, 2-10 cc.
Intrarachid.:
soluzione
0,5-1%
5
cc
(meningiti
non
menincococciche: in questa sieroterapia).
ARGENTO COLLOIDALE ELETTRICO (ELETTRARGOLO, ZIMARGOLO).
Ipod e intravenoso fiale da 5 e 10 cc, 1-2 p. die.
La soluzione va isotonizzata prima dell'uso.
2. NITRATO D'ARGENTO (cristalli facilmente solubile). Localmente
caustico; in soluzioni diluite astringente, antisettico.
All'interno e' usato, sempre piu' di rado, in alcune malattie
nervose (tabe e altre lesioni croniche del midollo spinale) e in
certe
affezioni
gastriche
(ulcera,
catarro
cronico
con
ipersecrezione).
I. (rar.) 0.0005-0.01 p.d. 3-6 volte p. die in pillole (con
argilla bianca), in soluzione es.: [Nitrato d'A. 0.25-0.35, acqua
distillata 120; 3 cucchiaini p. die in 1 bicchiere d'acqua].
E. Caustico: in lapis (N. d'A. fuso, puro o mitigato con nitrato
di potassio), in soluzione 20-50 % per pennellate (ulcere torpide,
con granulazioni troppo abbondanti).
Astringente, antisettico: nei processi infiammatori della bocca
(mughetto), faringe, naso: soluzione 0.5-2% per pennellate per
piccoli clisteri di 50 gr (dissenteria) 0.05.-0.10% (bambini 0.020.05%.
Collirio
0.5-1%
(congiuntivite
blenorragica),
neutralizzando l'eccesso con soluzione fisiologica (v. sotto). Per
la profilassi alla CREDE': . gt della soluzione 1%. Nell'uretrite
blenorragica ac. e cron.: soluzione 0.05-0.1% per iniezione;
1:2000-1:5000
per lavaggi; 0.5-2% per instillazioni.
Nella
cistite: soluzione 0.20-0-50: 1000 per lavaggi.
Le soluzioni vanno conservate in vetro scuro! I colliri a base di
sali
d'argento non vanno usati a lungo, altrimenti
danno
colorazione bruna indelebile della congiuntiva.

3. PROTEINATO D'ARGENTO (PROTARGOLO; polvere


Antisettico, non irritante.

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bruna

solubile.).

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E. Antiblenorrag.: soluzione 0.25-1% (forme acute) 2-5% (forme


croniche) per iniezioni uretrali (3-6 pro die; il paziente deve
prima urinare : e' consigliabile lasciar subito defluire la
soluzione le prime volte trattenerla alcuni minuti nell'uretra)
soluzione 1-5: 1000 per lavaggi uretro-vescicali, soluzione 10%
per instillazioni. Colliri 2% (fino al 10% nella congiuntivite
blenorragica). Pomate 5% (blefarite).
Una soluzione 10% di Protargolo equivale ad una soluzione 2% di
Nitrato d'Argento.
4. FLUORURO D'ARGENTO (TACHIOLO) (polvere cristallina
solubile).
Energico
antisettico:
caustico
in
concentrata. E. soluzione 1: 5000-10.000 per lavaggi.

facilmente
soluzione

ARGILLA
BIANCA
- (Bolus alba; masse
biancastre
friabili
insolubili). Si usino solo preparati sterili.
I. Detersivo, assorbente (angine settiche sterili). dissenteria);
protettivo gastrico (ulcera iperacidita': 50 gr., piu' volte per
die, sospesi in 100 gr. d'acqua o di infuso di the.
Bambini: della sospensione 50%, si danno nella diarrea, 5-6
cucchiaini, 3 volte pro die, a stomaco digiuno; nelle angine
difteriche, 1 cucchiaio da the ogni 1/4 d'ora.
E.
Assorbente, deodorante: come polvere aspersoria
o
per
insufflazioni (lesioni del funicolo ombelicale, vulvovaginiti,
piaghe).
ARSENICO - A dosi moderate ha un'azione stimolante generale
sull'organismo
e sulle diverse funzioni
organiche:
eccita
particolarmente l'ematopoiesi e l'assimilazione, mentre modera i
processi di ossidazione (anaplastico). Ha sul sistema nervoso
un'azione elettiva (neurotropa), di cui pero' non
si conosce
l'intino processo. A dosi piu' elevate, sebbene non ancora
tossiche, ha un'azione displastica, che si manifesta con la
distruzione degli elementi dei tessuti e la diminuzione del peso
del corpo.
Indicazioni generali degli arsenicali: 1. Stati anemici e disturbi
della nutrizione (denutrizione, convalescente, tbc.,
anemie,
anemia
perniciosa).
2.
Malaria,
specialmente
cronica
(splenomegalia, nevralgie, cachessia, malaria; febbri larvate e
irregolari). 3. Malattie nervose organiche e funzionali (nevriti
tossiche, sclerosi disseminata, corea, neurastenia..). 4. Malattie
cutanee (psoriasi, lichen ruber). 5. Leucemie e pseudoleucemie. 6.
Alcune affezioni polmonari (asma, enfisema).
Controindicazioni:
insufficienza
epatica;
disturbi
gastrointestinali; stati febbrili; emottisi; stati cachettici, che
non dipendono dalle affezioni curabili con l'A.
I preparati organici di A., e sopra tutti gli arsenobenzoli, sono
dei potenti parassiticidi e, per lo stato in cui si trova l'A.
nella loro molecola, relativamente poco tossici per l'organismo.
I preparati di A, si diano, ove si desiderino effetti stimolantianaplastici, a piccole dosi continue. Si somministrino ai pasti
(se per bocca); si sospendono dopo un cetro tempo.
Attenzione
ai fenomeni d'intossicazione
cronica:
debolezza
generale,
gastro-enterite, pigmentazione cutanea,
faringite,
laringite, afonia, neuriti periferiche.
a) preparati anoorganici:
1. ACIDO ARSENIOSO (anidride arseniosa).
I. 0.001-0.002 pro die, 2-3 volte, ad 0,15! pro die

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in

pillole,

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granuli, soluzioni.
Liquore del BOUDIN (= soluzione 1 0/00 di acido arsenioso) usato
nella corea: da 5.0 a 25.0 pro die abbondantemente diluiti,
aumentando di 2.0 pro die e poi diminuendo (per bambini di 8-10
anni secondo COMBY).
E. Caustico (tumori maligni, lupus): in soluzione idroalcoolica
1:150: pomata 1:12 con 3 parti di cinabro.
2. ARSENIATO DI SODIO.
I. a dosi consimili, in pillole, soluzione.
Liquore di PEARSON (= soluzione di arsenico sod. 1 : 596),
Spec. per uso ipod.: 1-3 cc pro die.
3. SOLUZIONE ARSENICALE DEL FOWLER (soluzione alcalina di arsenico
di potassio; 1 gr. = XXXIV gtt. = 0.01 di acido arsenioso).
I. da I a XX-XXX gtt. pro die (DM 1.50!) pro die = L gtt.) Ba. I
gt p.a.
Ipod. si usa diluito con 2 volumi d'acqua: 1/4-1 cc p.d. e per
die.
b) preparati organici:
4. CACODILATO DI SODIO (dimetilarsinato di sodio).
I. (rar.) Da' facilmente sintomi di intolleranza.
Ipod. 0.05-0.10 pro die, in soluzione 5-10%.
Nono
e'
facile precisare i
limiti
della
decomposizione
nell'organismo e quindi l'attivita' farmacologica e tossica, del
Cacodilato sod.: sembra essa sia molto maggiore quando il farmaco
e' dato per bocca (MARFORI). Molti autori danno fino a 0.50 per
die di cacodilato, come tonico ricostituente, antiparassitario,
e
queste
dosi
si potranno raggiungere
con
prudenza
e
progressivamente: sconsigliabili sono invece le dosi enormi, fino
a 2.0 e piu' pro die, usate da alcuni in varie malattie nervose e
mentali (casi di morte).
5.
METILARSINATO BISODICO (ARRHENAL). Meglio tollerato
del
precedente dal tubo digerente. Indicazioni: tbc iniziale (non se
c'e' febbre o emottisi), malaria, malattie cutanee, sifilide.
I. 0.05-0.10 p. d ad 0.20! pro die in pillole, soluzione, pozione.
Ba. da 5 a 10 anni; 0.005 ca p. a.
Ipod. stesse dosi in soluzione 5-10%.
6. METILARSINATO DI FERRO. Ipod. 0.025-0.05: 1 cc, 1-2 cc. per
die; dopo 6-8 giorni altrettanti di riposo (anemie, specie
postmalariche).
7. ATOXYL (arsanilato sodico: polvere cristallina solubile). Buoni
risultati ha dato specialmente nelle malattie del sonno. Ma l'uso
prolungato e le dosi elevate hanno talora prodotto disturbi
visivi, fino cecita' per atrofia dell'ottico.
Ipod. soluzione 10%: 1/1 a 2! cc. p.d. e pro die.
L'ARSACETINA (acetilarnanilato sodico) e' un suo derivato,
tossico per l'organo visivo. Si usa a dosi consimili.

meno

8.
ARSENOBENZOLI.
Sono
rimedi
ad
azione
parassitotropa
(parassiticida) elettiva, con relativa scarsa tossicita' per
l'organismo.
Indicazioni: Sifilide (Mentre alcuni non pongono quasi alcun
limite al loro uso in essa, molti li riservano a certi casi:

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Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

quando
il mercurio non si puo' usare, per
idiosincrosia,
stomatite,
ecc.,
e quando occorra
agire
potentemente
e
rapidamente:
sclerosi iniziale, sifilide grave
e
maligna,
localizzazioni contagiose. Nessuno oggi li adopera da soli nella
cura della lue. Generalmente si associano al mercurio; al meglio
dapprima A. e poi mercurio: cosi' soltanto si e' piu' al sicuro
dalle recidive).
Altre malattie protozarie (febbre ricorrente, malattia del sonno,
malaria, angina di VINCENT, sodoku, framboesia dei tropici,
amibiasi). Successi si ebbero pure: in varie malattie cutanee, in
luogo degli arsenicali anorganici, nella chorea minor, nella
gangrena polmonare.
Controindicazioni:
insufficienza
renale ed
epatica;
stati
cachettici gravi; asistolia. Non tutti sono d'accordo nel porre
fra le controindicazioni le affezioni del nervo ottico.
Nella paralisi progressiva i risultati furono nulli o, spesso,
cattivi. Per contro nelle miocarditi e aortiti sifilitiche non
pochi li hanno usati con successo. Nella gravidanza secondo i piu'
e' bene usarli, e si associano al mercurio.
Sono rimedi, che presentano vari e non trascurabili pericoli, e
vanno quindi usati solo in caso di necessita' ben dimostrata.
NEOSALVARSAN (NOVARSENOBENZOLO, 914, NEOIACOL).
Intravenoso da 0.10-0.15 a 0.75-0.90 pro die, una iniezione ogni
8-10 giorni, in serie di 6-8-10; facendo seguire un periodo di
riposo di almeno tre settimane.
Ba. da 0.005 a 0.015 per kg. di peso e p.d.
La soluzione del preparato deve essere fatta immediatamente prima
dell'uso: si adoperi come solvente acqua bidistillata, sterile,
conservata in speciali fialette. La quantita' d'acqua sara' di ca.
20 volte il peso del N. da iniettare. La temperatura del liquido
sia di 37 gradi.
Metodi di somministrazione, vari; possono convenire a vari casi:
a) dosi progressiva; s'inizia per esempio con 0.10-0.15 e si
aumenta di 0.15 ad ogni iniezione; b) dosi forti, rapidamente
crescenti; s'inizia con 0.30 oppure 0.45, specialmente se il
paziente non e' alla prima cura, e si sale a 0.90 alla terza
iniezione.
Si passa a una dose superiore solo se la precedente fu ben
tollerata. Segni d'intolleranza lievi sono: cefalea persistente,
febbricola per 3-4 giorni, sensazioni gustative (sapore metallico,
agliaceo. salato), ipersecrezione lacrimale, nasale e talora
salivare. Nella scelta delle dosi si tenga conto dell'eta', sesso,
peso, costituzione del paziente e dell'andamento della malattia.
Ricordare che una cura irregolare e insufficiente sarabbe errata e
pericolosa.
Accidenti dovuti agli arsenobenzoli: 1) da tecnica scorretta; 2)
tossici, che impongono la sospensione del rimedio (ittero, febbre,
cefalea); 3) da attivazione di lesioni sifilitiche (neurorecidive,
reazione di HERX-HEIMER) e da intossicazione per batteriolisi
(vertigini, cefalea, disturbi dei nervi ottici, acustici, ecc.):
continuare
la cura, con una certa prudenza;
4)
fenomeni
congestizi, di collasso, di apoplessia sierosa, dovuti a un
sensibilizzazione
dell'organismo: crisi nitritoide,
il
cui
substrato sembra essere una crisi colloidoclasica. (Profilassi,
malsicura!: fare l'iniezione lentamente, in paziente coricato e a
digiuno; somministrazione di adrenalina e di alcalini: bicarbonato
sodico. Cura: adrenalina, analettici, applicazioni calde).

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Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

ASPIRINA - (Acido acetilsalicilico; cristallini poco solubili in


acqua, solubili in alcool; contiene 77% di Acido salicilico).
Antireumatico inferiore, analgesico superiore al
salicilato;
antipiretico, diaforetico.
Indicazioni: nevralgie, mialgie, coriza, dolori mestruali, ecc.
I. 0.30-0.5-1.0 p.d. ad 4.0-5.0! pro die in polvere; tav. poz.
acidulate o alcooliche.
Ba. (non sotto l'anno) 0.20 p.a. a dosi frazionate.
Non si somministri con alcalini, che la decompongono, non con
antipirina, dando miscela deliquescente.
In alcuni soggetti (specialmente astenici, febbricitanti) puo'
produrre prostazione, lipotimie, sudori abbondanti: pre prevenire
tali disturbi si dia con prudenza, saggiando la tolleranza,
associato con caffeina, e insieme con un infuso caldo di Malva.
ASSA FETIDA - (gommoresina. emulsionabile nell'acqua). Vecchio
rimedio contro l'isteria; sedativo, carminativo.
I. 0.2-1.0 piu' volte pro die in pillole.
E. Per clistere 2.0-4-0 e piu' in emulsione con rosso d'uovo.
ASSENZIO - Amaro stomachico.
I. per die: Tintura 10.0-20.0 - Estratto 0.5-1.0
Infuso 5%.

in

pillole

BALSAMO COPAIVE - (liquido denso, vischioso).


Antiblenorragico indicato nelle forme subacute.
Anche a dosi terapeutiche puo' ledere il rene; esaminare le urine.
Attenzione: l'urina, per la presenza della resina, da' con acido
nitrico un precipitato, sciolto dall'alcool, e riduce il LIQUORE
FEHLING.
I. 0.5-2.0, 3-4 volte pro die, in capsule gelatinose da 0.30, in
elett. specialmente con pepe cubebe.
BALSAMO DEL PERU' - (liquido denso di odore grato).
E. Antiscabbioso ottimo (ma caro!). B. p. con alcool fino a
consistenza liquida: gr. 50, per una applicazione negli adulti; B.
p. 20:60 olio di olivo nei bambini.
Si consigliano prima energiche strofinazioni con sapone verde poi
un bagno caldo. Seguono le frizioni con B. p. 2 volte pro die per
2-3 giorni. Sorvegliare il rene.
In pomate, linim. soluzione alcool 2-10% (ulcerazioni torpide,
ragadi, geloni).
BALSAMO STORACE - E. Antoscabbioso: disciolto nel doppio di
di olivo, per frizioni.

olio

BALSAMO DEL TOLU' - I. Espettorante correttivo: sciroppo 30-60 gr.


pro die.
BELLADONNA - (Foglie di Atropa belladonna).
Principio
attivo:
l'atropina,
l'alcaloide
autonomotropo,
paralizzante elettivamente le estremita' periferiche del sistema
autonomo (oculomotore com., chorda tympani, vago, nervo pelvico),
mentre eccita, gia' a piccole dosi il sistema nervoso centrale.
1. Per inibizione dell'oculomotore provoca midriasi, paralisi
dell'accomodazione, aumento della pressione endooculare.
2. Diminuisce e arresta le secrezioni salivare, gastrica, sudorale
e delle cellule mucipare specialmente bronchiali.
3. Sui muscoli lisci dei vari organi (bronchi, vescica, utero) ha
un'azione paralizzante, specialmente evidente ove essi siano

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Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

spasmodicamente contratti.
4. A carico dell'intestino si ha un'evidente inibizione del vago,
solo
se
il
tono
di
questo
e'
aumentato
(utilita'
nell'enterospasmo);
e
specialmente per
piccole
dosi
una
stimolazione del plesso di AUERBACH, d'onde originano i movimenti
peristaltici riflessi normali.
5. Provoca accelerazione del ritmo cardiaco - e quindi elevazione
della pressione arteriosa - e, per dosi medie, vasodilatazione
periferica.
Indicazioni:
Spasmi
dell'intestino
(stitichezza
spastica,
tenesmo), nella vescica e di altri muscoli lisci.
Coliche
nefritiche,
biliari.
Incontinenza
d'urina,
da
eccessiva
irritabilita' vescicale. Sedativo nella dismenorrea, nel mal di
mare, nel prurito senile, nel singulto. Asma bronchiale; pertosse.
Profusi
sudori. Scialorreea. Gastrosuccorrea,
ipercloridria;
(quindi giova anche nell'ulcera gastrica).
Bronchiti con secrezione mucosa abbondante e tosse stizzosa. Per
arrestare la secrezione lattea.
Malattie oculari: specialmente iriti, con tendenza alle sinechie
centrali, cheratiti: e' controindicata quando vi sia aumento della
tensione endoculare!
Avvelenamenti da morfina muscarina, pilocarpina, fisostigmina.
Prima della cloroformizzazione per prevenire l'arresto riflesso
del cuore.
I. Foglie di B. polverate 0.02-0.10 p.d., ad 0.40! pro die in
polvere, pillole, inf. (0,5:100).
Estratto idroalcool. di B. 0.01-0.03 p.d.; ad 0.15! pro die in
pillole, polvere, poz.
Tintura alcool, di B. X-XV gtt. p.d.; ad 3.0! pro die (1 gr = L
gtt). Ba (dopo il secondo anno) II gtt. p.a.
E. spec. l'Estratto in pomate (1:9); supposte (con 0.02-0.05).
SOLFATO DI ATROPINA. I. 0.0005-0.001! pro die, 0.003! pro die in
pillole, granuli, soluzione.
Ipod. Soluzione 1 0/00:1/4-1/2-1! cc. p.d. Nell'avvelenamento da
morfina occorre talora sorpassare la dose massima. Nel prurito
senile si inietta 1 cc. pro die (PRENZOLDT).
E.
Collirio 0.5-1%. Pomate 1%. Dischi oftalmici con
1/10
mmgr. ciascuno.
Si ricordi che i preparati di belladonna sono relativamente meglio
tollerati nell'eta' infantile. Le donne invece li tollerano meno
degli uomini.
BENZOICO, ACIDO - (lamelle cristalline poco solubili in acqua
solubili in alcool). Antisettico locale. Espettorante (indicato
specialmente catarri bronchiali dei vecchi, dei deboli, dei
tisici). Antipiretico (di qualche efficacia specialmente nel
reumatismo articolare acuto). Giova nei catarri delle vie urinarie
e nella litiasi urica, promuovendo l'eliminazione di muco.
I. 0.10-0.30 piu' volte, 2.5 pro die, in polvere, pillole, mist.
BENZOATO
DI SODIO (polvere cristallina solubile). Come
il
precedente ma preferibile perche' meglio tollerato. Si associa
utilmente al salicilato di sodio nel reumatismo articolare acuto e
come antisettico biliare.
I. 0-20-0.50 p.d. piu' volte, 3.0 ad 10.0 pro die, in polvere,
pillole, mist. Ba. pro die: 0.50 da 5 mesi a 1 anno; 2.0 a 5 anni;
3.0 a 10 anni.
E. per inalazioni: soluzione 5%.

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Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

BENZOLO - (Benzene; da non confondere con la comune benzina di


petrolio. Liquido volatile). COnsigliato nella leucemia perche'
leucotossico, ma pericoloso e non superiore alla radioterapia.
I. In capsule gelatinose da 0.50, con olio d'olive ana; da 4 a 810 capsule pro die con prudenza.
BENZONAFTOLO - (cristalli insolubili). Usato come antisettico
intestinale e urinario, decomponendosi nell'intestino in naftolo e
acido benzoico. I. 0.50 p.d. 2.0-5-0 pro die (Ba 0.30 p.a.) in
polvere o in sospensione.
BETOLO - (polvere cristallina insolubile). Come il precedente
sdoppiandosi nell'intestino in naftolo e acido salicilico. I 0.250.50 p.d., 1.0-20. pro die in polvere.
BISMUNTO - I preparati di bismunto usti in terapia, sono quasi
insolubili in acqua ed esplicano un'azione essenzialmente locale,
in parte meccanica, protettiva, in parte anche astringente e
disinfettante per i prodotti solubili di scomposizione che si
formano. L'azione generale del bismunto viene oggi utilizzata
contro la sifilide.
1. SOTTONITRATO DI BISMUNTO (Magistero di B.)
Assorbente astringente. (Si noti che fissando l'acido solfidrico,
causa dei movimenti peristaltici esagerati, libera acido mitrico
e, se somministrato a forti dosi, anche acido nitroso; questo,
assorbito, riesce tossico).
Indicazioni: diarree (escluse quelle che debbono essere rispettate
o sedoncate, quelle per cui e' possibile una cura specifica e
quelle
legate
alla costipazione). Iperestesia
gastrica
e
gastralgie; ulcera gastrica e duodenale. Nessun giovamento nella
diarrea dei tisici.
Controindicazioni: grave ipercloridria - giacche' essendo piu'
facilmente
scomposto
puo'
essere
irritante;
coprostasi;
fermentazioni acide.
I. 0.25-0.50 p. d., 2-4 ad 8 volte pro die in polvere, poz.
gommosa, evitando durante la cura bevande acide (limonee) e uova.
Per le dosi forti, da usare talora in terapia gastrica, si
preferisca il carbonato. Si ricordi la colorazione brunastra delle
feci dopo assunzione di sali di B.
2. CARBONATO DI BISMUNTO. Come in precedenza, ma innocuo. Venne
consigliato per prevenire la stomatite e la diarrea mercuriali.
I.
0.25-1.0 piu' volte pro die in
polvere,
sospensione.
Nell'ulcera gastrica, secondo FLEINER, si danno 10 gr. 2 volte al
di' mattina a digiuno e sera dopo l'ultimo pasto, sospesi in 1/2
bicchiere
d'acqua tiepida, facendo successivamente
coricare
l'ammalato. Per 10 volte: le prime volte tutti i giorni, poi con
intervalli. Oggi da molti si usano con lo stesso scopo medicamenti
inerti (esempio argilla bianca) invece dei sali di bismunto, che
danno stitichezza, che, nei casi di ipercloridria, potrebbero, per
assorbimento di prodotti solubili, dare fenomeni di bismuntismo, e
che infine sono rari.
3. SALICILATO DI BISMUNTO. Come i precedenti, ma avrebbe
antisettica maggiore; ben tollerato.
I. 0.50-1.0 piu' volte pro die. E. polvere aspersa.

azione

4. GALLATO DI BISMUNTO (DERMATOLO). Usato specialmente all'E. come

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Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

assorbente (ustioni, piaghe) in polvere; pomate 10-20%.


antisettico; deve essere sterilizzato a 100 gradi.

(Non

5. OSSI-JODOGALLATO DI BISMUNTO (AIROLO) come il precedente,


lieve azione antisettica.

e'

con

Il
BISMUNTO COME ANTISIFILITICO. Il B. si
e'
dimostrato
antisifilitico energico (parassiticida), sebbene non superiore al
mercurio e all'arsenioco, utile specialmente negli accidenti
cutanei-mucosi primari e secondari, e
anche, sembra, nella
sifilide dei visceri. Inconvenienti: iniezioni dolorose, reazioni
febbrili,
albuminuria (assia rara), stomatite
(generalmente
benigna).
Indicazioni: arseno- e mercurio-resistenza; intolleranza
per
l'arsenico e per il mercurio. Non si usino dosi crescenti; si
iniettino in una serie 2 a 3 gr. di preparato, senza sorpassare i
0.30 p.d.
Si usano specialmente i seguenti preparati (generalmente in
commercio sotto forma di specialita'):
Tartrobismunto di potassio e sodio (50% di B.; insolubile):
trovasi in fiale da 0.10-0.20 in soluzione oleosa. 1 iniezione
ogni 3-6 giorni intramuscolari.
Tartrobismunto di sodio e potassio (forma solubile): in fiale da
0.10 in soluzione acquosa glucosata.
Joduro doppio di chinina e bismunto (20% di B. insolubile): in
fiale da 0.10-0.20 in sospensione oleosa.
BLUE DI METILENE - (polvere azzurra facilmente solubile). Venne
trovato utile nella malaria, specialmente in forme croniche,
chinino resistenti. Localmente antisettico.
I. 0.10-0.25 p. d., 1.0 prO die in polvere, pillole generalmente
con Noce moscata polvere ana; eventualmente anche con arsenico,
chinino. (L'urina viene colorata in bleu).
E. collirio 1% (ulcera settica corneale). [B. d. m. 1.0. alcool
glicerina ana. 5 cc]: per pennellate (angina di VINCENT, stomatiti
fuso-spirillari).
BOLDO - (foglie). Usato come stimolante gastrico, sedativo e
colagogo (ittero catarrale, litiasi biliare).
I. Tintura di B. X-XX gtt, 3 volte prO die dopo i pasti.
Boldina, glucoside principio attivo del B.; in granuli da 1 mmgr,
5-10 pro die.
BORICO, ACIDO - (lamelle solubili in 25 parti di acqua fredda).
Antisettico blando.
E. soluzione 3-4% per colluttorio, impacchi, lavaggi oculari.
Soluzione 2% per lavaggi vescicali (cistiti putride) e dello
stomaco (specialmente nell'iperacidita'). Pomate 1:9 in polvere
associata a talco, ecc.: p. polvere aspersoria.
Boroglicerina (ottenuta scaldando insieme 62 parti di acido borico
e 92 parti di glicerina). E. a gtt. nell'orecchio (otiti medie
acute).
BORATO DI SODIO (BORACE).
E. Soluzione 2,5% per colluttorio, lozioni, colliri. Soluzione 1:5
gliceria, per pennellate (stomatite aftosa, mughetto).
BROMOFORMIO - (liquido di odore penetrante). Narcotico, depressore
dei centri tossigeni Indicazioni: pertosse (poco usato), tossi
accessuali ribelli. Controindicazioni: depressione nervosa
e

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Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

cardiaca, tendenza alle lipotimie.


I. (rar.) 0.50! p.d. 1.5! prO die. Ba. tante gtt. quanti sono gli
anni d'eta', 3 volte pro die, in sciroppo, misture alcooliche,
emulsione (1 gr. = XL gtt). Prudenza!.
Agitare sempre le pozioni poiche' il bromoformio va a fondo. Si
tenga al riparo dalla luce.
BROMURI - Agiscono essenzialmente sul sistema nervoso centrale
(centri corticali, mesencefalici e spinali) diminuendone
la
eccitabilita riflessa - azione specialmente evidente quando la
detta eccitabilita' e' per qualche causa aumentata - e inducendo
uno stato di calma, che favorisce il sonno. Sono quindi sedativi
ed anche ipnotici.
Le differenze che si notano nelle loro azioni
secondarie,
dipendono
in gran parte dalla base: cosi'
l'indebolimento
dell'attivita' cardiaca con rallentamento del ritmo e abbassamento
della pressione, prodotti, a dosi elevate, dal B. di potassio,
sembrano dovute in gran parte al K-ione.
Il B. di sodio, meglio tollerato ma meno efficace del precedente
preferito in pediatria, ha scarsa azione o nulla sul sistema
cardio-vascolare. Il B. d'ammonio e' ancora meno attivo: avrebbe
una lieve azione eccitante sul cuore e sul respiro, pero' e'
generalmente mal tollerato dallo stomaco.
Il B. di stronzio e' il meglio tollerato.
Indicazioni: Epilessia essenziale. (Il risultato di regola e' che
gli eccessi, durante la cura bromica, diminuiscono di numero e
d'intensita' o addirittura cessano. Le guarigioni durevoli sono
invece rare. Scarsi risultati si hanno nel "piccolo male".
Epilessia jacksoniana e stati epilettiformi. Neurastenia con
eccitazione nervosa, insonnia e nevrosi di angoscia; nevrosi
cardiache. Forme di aumentata eccitabilita' spinale (spermatorrea,
eretismo genitale ed erezioni dolorose, alcune
incontinenze
d'urina).
Affezioni
spasmodiche (tetano, avvelenamenti
da
stricnina,
laringite stridula). Ambascia precordiale e cardiopalmo delle
malattie organiche del sistema cardiovascolare (ipertensione per
esempio; nelle affezioni cardiache si preferisce il B. di sodio).
Vomiti incoercibili delle gravide, delle isteriche; gastralgie,
gastrosuccorrea; in questi casi sarebbe preferibile, il B. di
stronzio.
Controindicazioni: Specialmente per B. di potassio:
tendenza
all'iposistolia. In generale: denutrizione e insufficienza renale.
1. BROMURO DI POTASSIO (cristallino facilmente solubile).
I.
0.25-1.0
p.d.;
2.0-3-0 (sedativo)
fino
a
10.0-12.0
(antiepilettico) per die in soluzione, bene in acqua gazosa,
spesso associato agli altri bromuri. (Nell'epilessia si puo'
cominciare da una dose iniziale di 3.0-4.0 aumentando poi, se non
vi sono disturbui, di 1 gr. ogni settimana). Ba 0.25-0.50 p.a.
2. BROMURO DI SODIO. Come il precedente.
3. BROMURO DI AMMONIO. Come il precedente, ma a dosi piu' piccole.
4. BROMURO DI STRONZIO.

Come il precedente; poco usato.

5. BROMURO DI CALCIO. Specialmente nei bambini (spasmofilia).


I. 1.0-1.50 pro die a 2-3 anni, in soluzione 10%.
I B. si diano dopo i pasti. Una dieta strettamente ipoclorurata
(che
pero'
va
sospesa per 8-10 giorni
ogni
mese)
ne

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Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

diminuisce notevolmente l'eliminazione, aumentandone l'efficacia


terapeutica.
Segni di intossicazione cronica (bromismo); anemia, adinamia,
difficolta' della parola, sonnolenza, ottundimento,
esantemi
acneiformi, impongono sospensione della cura, somministrazione di
forti dosi di cloruro di sodio.
CAFFEINA - (aghi setacei poco solubili). Stimolante
neuromuscolare,
diuretico.
Eccita particolarmente
gli
emisferi
cerebrali, il centro respiratorio e quello vasomotorio (producendo
vasocostrizione splancnica, dilatazione dei vasi del cuore, del
capo, dei polmoni).
Ha sul cuore un'azione rapida ma breve: ne aumenta l'energia
contrattile
e rende piu' breve e meno ampia la
diastole
(all'opposto della digitale); diminuendo cosi' il volume del
polso, accresce la frequenza del battito.
Rialza la pressione arteriosa. E' diuretico declorurante piu'
blando della teobromina e talora incostante.
Indicazioni: debolezza cardiaca acuta specialmente nelle malattie
infettive o nell'avvelenamento per narcotici.
Si associa di frequente con analgesici contro l'emicrania e le
nevralgie; con morfina contro l'angina pectoris. Diffidare delle
dosi un po' elevate che danno agitazione che danno agitazione
generale. Si eviti nei bambini.
I. 0.05-0.15 p. d. ad 0.60 pro die in pillole, polvere, pozioni
(con benzoato di sodio che ne aumenta la solubilita').
Ipod. Soluzione 25% con benzoato sodio 30%: 2-3 cc. prO die.
BENZOATO DI SODIO E CAFFEINA (polvere facilmente solubile).
Ipod. soluzione 25-30%, 2-5 cc. pro die.
CITRATO DI CAFFEINA. I. e Ipod.: 0.20-0.50 p.d. ad 2.0! pro die.
CALAMO AROMATICO - Amaro stomachico. I. Tintura: 1/2-1
p.d.

cucchiaino

CALCIO - Indispensabile nei processi dello sviluppo, specialmente


del sistema osseo, e nel fenomeno della coagulazione; moderatore
dell'eccitabilita' del sistema nervoso.
Una
cura recalcificante suole essere indicata negli
stati
fisiologici con aumentato consumo di C. e nelle malattie in cui e'
stata dimostrata un'alterazione nel ricambio del C. (rachitismo,
osteomalaria, tbc., carie dentaria...) Occorre tuttavia notare che
un'alimentazione mista normale gia' fornisce C. a sufficienza e
d'altra parte e' difficile dimostrare l'utilizzazione dei sali di
C., artificialmente somministrati. Per migliorare l'assimilazione
del C. si tenta di modificare eventuali anomalie del ricambio
(somministrazione di preparati di paratiroidi i dei timo), di
migliorare le condizioni del canale digerente, di sopprimere ogni
introduzione o produzione di acidi nell'organismo.
Secondo alcuni la ritenzione di C. nell'organismo e la sua
fissazione nei tessuti e' favorita dall'uso dell'adrenalina e del
fosforo.
1. CARBONATO DI CALCIO (Creta preparata; polvere insolubile).
Usato specialmente come antiacido, assorbente: 0.5-1.0, piu' volte
per die, e nella cura degli avvelenamenti p. acidi (forti dosi
sospese nell'acqua).
2.

FOSFATO DI CALCIO (specialmente usato ' il fosfato

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bicalcico;

Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

polvere poco solubile). Ricostituente, ricalcificante.


I. 0.5-1.0-2.0 piu' volte pro die per lo piu' in polvere Ba
p.a.

0.30

3. LATTATO DI CALCIO (polvere poco solubile). Ricalcificante e


anche emostatico, specialmente usato nei bambini.
I. 0.30-0.50 piu' volte. Ba 0.30 p.a.
Intraven. Soluzione 5% in soluzione fisiologica, 2-5 cc., come
emostatico (PENZOLDT).
4. CLORURO DI CALCIO (cristallizzato; da non confondere con la
calce! Cristalli igroscopici facilmente solubili).
Emostatico
(emottisi, emorragie
gastro-intestinali,
diatesi
emorragiche..) antianafilattico (preventivo e curativo
degli
accidenti
anafilattici);
sedativo
(spasmofilia,
asma).
Recentemente venne raccomandato a dosi elevate com
potente
diuretico (il Cl eliminato legherebbe il Na determinando vere
crisi poliuriche) negli edemi dei nefritici e dei cardiorenali,
nell'ascite
dei
cirrotici, nei
versamenti
sierosi
anche
infiammatori, e, per via intravenosa, nella diarrea e nella tosse
emetizzante dei tisici (buoni risultati).
Generalmente ben tollerato: vomito, anoressia, dolori gastrointestinali rara per le comuni dosi.
I. 3.0-4.0 ad 6.0 pro die (ma fino a 15.0 e piu' come diuretico,
solo per pochi giorni) in pozioni mucillaginose o sciroppose. Ba.
0.20 p.a.
Intravenoso soluzione 10-50%; si iniettano 0.50-2.0 di cloruro di
C. p. d. e pro die. Attenzione! fortissimamente caustico.
E. Caustico: cloruro: cloruro di C. secco, in polvere; per esempio
con un tampone sulle lesioni della stomatite ulcerosa (CONCETTI).
5. OSSIDO DI CALCIO (Calce viva, calcaria usta). E. (rar.) come
caustico. Viene usato in grande quantita' per la disinfezione di
fogne, di masse in putrefazione.
Latte di calce (preparato spegnendo 1 kgr di calce viva in litro
di acqua e aggiungendo poi ancora 3 litri d'acqua). Mezzo di
disinfezione economico per feci (specialmente nel tifo e nel
colera), latrine, ambienti, ecc.
Acqua seconda di calce (1 parte di calce spenta in circa 50 parti
di acqua). I. Antiacido, astringente, facilita la digestione del
latte. (Indicazioni: diarree acide dei bambini, diarree da dieta
lattea, iperacidita'): 50-150 fr piu' volte pro die pura o con
latte. Ba: 5-6 cucchiaini pro die, col cibo o dopo la poppata.
E. astringente, disinfettante, per lavaggi gargarismi, diluito
1:1-3 acqua. Con olio di lino o mandorla ana. costituisce il
Linimento oleo-calcareo: per impacchi, nelle ustioni.
CAMOMILLA - (fiori di Matricaria chamomilla).
I. calmante, carminativo, diaforetico: infuso 5-10: 200 XXX gtt. p. d. - Infuso, per colluttorio, clisteri.

Tintura

CANFORA - (masse cristalline quasi insolubili in acqua; facilmente


solubili in alcool, etere, oli grassi). Stimolante dei centri
nervosi - specialmente cervello e bulbo - e del sistema cardiovasale. sul cuore normale non esercita azione evidente; nel cuore
ammalato
esalta
la funzione
degli
apparati
eccitomotori
intracardiaci (particolarmente eccita il nodo del seno o di KEITH-

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FLACK), senza dare aumento della frequenza del polso. Provoca una
notevole dilatazione dei vasi del circolo polmonare, diminuendone
cosi' le resistenze, ed ha anche un'azione vaso-dilatatrice sul
grande circolo: per piccole e medie dosi si ha cosi' una
diminuzione della pressione arteriosa, mentre aumenta l'ampiezza
delle pulsazioni cardiache. Rende la respirazione piu' lenta e
profonda.
Non molto consigliabile il suo uso come sedativo, specialmente
della sfera sessuale, occorrendo dosi forti, giudicate pericolose.
Indicazioni: collasso cardiaco specialmente delle infezioni acute;
scompenso con forte pressione del piccolo circolo; aritmie. Nei
tbc fa diminuire la secrezione del sudore, provoca una sensazione
di subiettivo benessere. Giova anche nelle emottisi.
I. Canfora rosa (=ridotta in polvere con poche gtt. di alcool)
0.05-0.20 p.d., 3-6 volte pro die, in polvere (in carta cerata),
pillole, emulsioni.
Ipod. soluzione 10% in olio d'olive ster. o in etere: fino a 10!
cc. pro die. (Dosi piu' elevate vanno usate con molta prudenza).
E. Risolutivo, antisettico: pomate 10-15% (nei geloni). Linimento
di sapone con canfora (Balsamo Opodeldoch) e Linimento ammoniacale
canforato:
per
frizioni (dolori
muscolari
e
nevralgici,
contusioni). Spirito canforato 10%: per frizioni, impacchi (nel
decupito). Polvere dentifricia: [C. 10, Creta preparata 90].
CANFORA MONOBROMATA (impropriamente bromuro di canfora). Usato
come anafsodisiaco: che alle comuni dosi abbia una tale azione e'
per lo meno dubbio.
I. 0.5-1.50 pro die in pillole.
CANFORICO ACIDO - (cristallino poco solubile). Venne raccomandato
contro i sudori dei tisici. I. 1.0 pro die (da prendere due ore
dopo il pasto serale; ripetere dopo 6 ore) in polvere DM 4.0! per
die.
CANTARIDE - (Lytta vesicatoria, coleottero che contiene il 0.50%
di Cantaridina). Rivulsivoenergico raramente usato (non
nei
bambini, vecchi, nefro pazienti).
E. Empiastro di cantaridi. (Cerotto vescicatorio). Empiastro di
cantaridi mite, disteso su taffeta' di 4-5 cm di diametro: Mosche
di Milano.
CARBONE VEGETALE. (preferibile di pioppo e tiglio). I. assorbente,
antisettico: 0.50-2.0 piu' volte in polvere o tavolette spesso
associato ad altri assorbenti, antiacidi. Negli avvelenamenti da
caustici e da alcaloidi: a cucchiaini da the.
CASCARA SAGRADAD - (corteccia). Purgante blando e sicuro, ottimo
contro la stitichezza cronica negli anemici, nei vecchi, negli
emorroidari: puo' usarsi durante le mestruazioni e la gravidanza.
Si associa spesso con rabarbaro, olio d'olive, noce vomica
belladonna.
I. Estratto fluido: 1/2-1 cucchiaino la sera, prima di coricarsi;
(trovasi in commercio anche l'estratto fluido desamarato).
Estratto idroalcool: 0.20-0.30 pro die in pillole.
Polvere 0.25, 3 volte pro die in pillole, polvere.
CATRAME VEGETALE - (Pix liquida: liquido denso nerastro, quasi
insolubile,
contenente
cresoto, fenoli, cresoli,
ecc.
E'
preferibile il Catrame di faggio).

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I. Anticatarrale (bronchiti croniche) e stimolante delle funzioni


gastro-intestinali: 0.10-0.15 p.d. 4-6 volte pro die, in pillole.
Acqua di catrame a cucchiai, specialmente come veicolo
di
espettoranti - Sciroppo correttivo coadiuvante: 40-60 gr. pro die.
E. Risolvente antisettico in dermatologia (eczemi cronici secchi,
psoriasi). Specialmente usati sono: Catrame di ginepro (olio di
cade); Catrame di betulla (Oleum rusci); Catrame di carbon fossile
(Pix lithanthracis; coaltar): secondo indicazione si usano puri o
in pomate, linimento, in concentrazione variabile.
CHENOPODIO ANTIELMINTICO - (Olio essenziale di C.) (liquido
oleoso). Vermicida con azione elettiva sull'Anchilostoma e sul
Necator. Frequenti per dosi un po' elevate i fenomeni tossici
(vertigini, sordita', talora cecita'; albuminuria). Preferire
quindi timolo e cloroformio.
I. (rar.) cc. 1.5 in 2-3 volte al mattino dopo una colazione
leggera, in capsule; purgante (solfato di magnesio) dopo 2 ore. Ba
tante Gtt. quanti gli anni meno uno.
CHINA - (corteccia; principio attivo: chinina, cupreina, cinconina
ed altri alcaloidi, oltre a mucillagine, gomma, amido...). Tonico
stimolante delel funzioni gastrointestinali, ricostituente (forme
croniche con astenia, anoressia, denutrizione).
I. Decotto 5-10%: a cucchiaini - Tintura 1/2-1 cucchiaino piu'
volte pro die - Estratto idroalcool 1.0-4.0 pro die in pillole,
pozione - Sciroppo: 20-50 gr. pro die come correttivo (Ba fino a
20 gr.) - Vino chinato, a bicchierini - Polvere 4.0-10.0 pro die
in polvere.
E. astringente: decotto: per gargarismi, colluttorio
CHININA - 1. Veleno protoplasmatico con azione elettiva specifica
sui protozoi e fra questi specialmente sul parassita malarico. 2.
Antipiretico, poiche' diminuisce la produzione del calore. 3.
Analgesico
sedativo, deprimendo l'eccitabilita' delal
sfera
sensitiva. 4. Ha una azione stimolante sul miocardio, che si
contrae anche per piccole dosi piu' validamente: il polso viene
accelerato,
la pressione elevata (vasocostrizione).
Deprime
l'eccitabilita' del nodo di KEITCH e FLAK e la conducibilita'
lungo il fascio a.v. 5. inibendo i processi di ossidazione, modera
il ricambio e quindi, forse in questo senso esplica un'azione
ricostituente. 6. Rinforza le contrazione dell'utero, quando gi'a
esistono,
e fa contrale le fibre lisce di alcuni
organi
(rimpicciolisce la milza).
Azione tossica. Per dosi elevate si possono avere vertigini, tanto
piu'
forti se esiste una lesione del labirinto,
cefalea,
obnubilmente del sensorio, eruzioni cutanee e in particolare
disturbi dell'udito (ronzii, sordita') e della vista (ambliopia,
restringimento del campo visivo, fino cecita') che sovente non
regrediscono che dopo mesi e spesso sono incompletamente. Alcuni
individui presentano anche per dosi minime e medie una speciale
intolleranza
(idiosincrasia) che si manifesta con: sordita,
cecita' complete e improvvisi; manifestazioni cutanee (prurito,
eritemi, orticaria); debolezza generale, che puo' andare fino al
collasso profondo; accessi febbrili con ittero ed emoglobinuria.
Indicazioni: 1. profilassi e cura della malaria acuta e cronica;
2. come antitermico nelle malattie febbrili; 3. nevralgie e
cefalgie anche indipendenti dalla malaria; 4. alcune affezioni
cardiache (tachicardia parossistica, extrasistoli funzionali..) 5.
disturbi vasomotori del morbo di BASEDOW, di certe nevrosi, della
menopausa.

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Usata anche con successo nella dissenteria amenia all'interno e


per clisteri e nella pertosse.
Controindicazioni: idiosincrasia (specialmente l'emoglobinuria);
nefriti; gravi malattie organiche di cuore; epilessia (potrebbe
provocare l'accesso). Nella gravidanza si evitino le dosi elevate;
in caso di gastro-enterite non si dia per bocca.
1. BICLORIDRATO DI CHININA (73% di Chinina; facilmente solubile).
Ipod. Soluzione acquosa 50%: 2-3-5- cc. pro die. (Bene anche con
Etiluterano 0.25 per ogni cc. della soluzione).
E' fortemente irritante a causa della reazione acida.
2. CLORIDRATO (BASICO) DI C. (82% di C.; polvere solubile):
avrebbe il maggior valore terapeutico.
I. 0.03-0.05 ad 0.50-1.0 (antimalarico) p.d. 2-3 volte pro die in
polvere. Nel tifo 1.0-1.5 la sera, a giorni alterni (PENZOLDT).
Ba.: tanti dcgr. e ctgr pro die quanti gli anni e i mesi.
Ipod. Soluzione 10 al 50%, con antipirina o etiluretano 20%, per
privarle delle proprieta' irritanti.
Formula GAGLIO: [C. cloridrato 0.30, Etiluretano 0.20, Acqua
distillata sterile q.b. ad 1 cc.].
Le iniezioni van fatte profondamente, intramuscolari o nelle parti
profonde del sottocutaneo. Si ricordi tuttavia che malgrado ogni
precauzione e specialmente in individui cachettici, anemici,
talora non di potranno evitare gli accessi necrobiotici.
Intravenoso 0.30-0.80 ad 1.0 pro
die, in soluzione 1-5% con
cloruro sodico 0.75%. Formula BACCELLI: [C. cloridrato 1.0,
Cloruro sodico 0.075, Acqua distillata sterile 10]. Si puo' anche
diluire il contenuto di una fialetta della formula GAGLIO in 10-20
cc. di soluzione fisiologica. Iniettare lentamente!.
E. Per clistere: 1.0-2.0: 120; supposte con
(specialmente nei bambini).

0.15-0.20

3. SOLFATO DI CHININA (72% di C. poco solubile).


I. a dosi di poco maggiori del precedente; si dia con una
acidula (limonea).

ciascuna

4. BISOLFATO DI CHININA
I. come il precedente.

bevanda

(solubile in 11 parti d'acqua).

5. TANNATO DI CHININA (insolubile leggermente amaro,


variabile dal 20 al 38% di C.).
I. specialmente nei bambini: 0.20 p.a in cioccolatini.

contenuto

6. EUCHININA (50% di C.; poco solubile, insapore).


I. nei bambini 0.15 p.a. in 50 gr. di sciroppo di caffe'.
7. BROMIDRATO DI CHININA (60% di C.) Sedativo analgesico.
0.10-0.25 p.d. , 3-4 volte pro die in polvere, pillole.

I.

CINCONINA - (alcaloide della China). Da alcuni vantato


in
sostituzione della chinina come efficace antimalarico. I. 1.0-2.0
pro die, dell'alcaloide o del solfato di C.
PRESCRIZIONE DELLA CHININA NELLA MALARIA.
Esercitando la sua azione tossica particolarmente sulle forme
giovani
del aprassita (merozoiti), la C. va data
durante
l'apiressia, ripetendo le dosi in modo che la maggioe quantita'
prevenga nel sangue alcune ore prima dell'accesso; per distruggere

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Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

le forme resistenti (gameti) la somministrazione deve essere


protratta a lungo.
La
dose
quotidiana, variabile a
seconda
della
gravita'
dell'infezione e della personalita' del paziente, va da 0.60 a
2.0-3.0.
Generalmente
si
inizia la somministrazione
6
ore
prima
dell'accesso, continuandola, poi ogni 1-2 ore. (Secondo alcuni la
prima dose deve essere piu' elevata delle altre). Per iniezione
si dara' invece 1/2-1 ora prima dell'accesso. Se si tratta di
febbri irregolari, di cui non si conosce il momento della
comparsa, si puo' seguire lo schema di NOCHT: per 6-8 giorni: 1
gr. di C. ipod. o p. os. a dosi frazionate; poi 2 giorni pausa.
Seguono 2 giorni C., 3 giorni pausa; 2 giorni C.; 4 giorni pausa;
2 giorni C., 5 giorni pausa, e cosi' via fino ad una pausa di 8
giorni.
A scopo profilattico si puo' dare 0.20-0.30 (di solfato) per die
oppure 0.40-050 ogni 2 giorni.
CHINIDINA - (alcaloide della China, isomero della
Chinina,
cristalli pochissimo solubili). Modera le funzioni del miocardio
(agendo specialmente sulla frequenza del ritmo sino-auricolare, la
conducibilita'
e l'eccitabilita') e diminuisce
o
sopprime
l'eccitabilita' del vago come la Chinina, della quale e' pero'
insieme piu' attiva e piu' tossica.
Indicazioni: aritmia completa con fibrillazione auricolare.
Controindicazioni: insufficienza cardiaca, eta' avanzata.
I. 0.20 p.d. da 0.40 a 1.20 pro die, salendo di 0.20 al giorno,
per 15-20 giorni. Precede una cura digitalica.
Darla lontano dai pasti; si associa a diuretici, al riposo, a una
alimentazione
latteovegetariana. Sospendere se
fenomeni
di
intolleranza. (Piu' del 50% di risultati favorevoli).
CIANIDRICO, ACIDO - I. Acqua di lauroceraso e A. di mandorle amare
(sue soluzioni 1 0/00). Coadiuvanti in misture sedative (DM
(adulti) 1.5! p.d. 5! pro die (1 gr. = XXII gtt.). - E. 3.5% in
mistura da inalare.
CLORALIO IDRATO - (cristalli deliquescenti, facilmente solubili).
Ipnotico sicuro. A dosi piccole e medie paralizza i centri
corticali inibitori; deprime poi l'eccitabilita' della corteccia,
attenuando le reazioni alle impressioni psichiche, ma non a quelle
dolorifiche: la sensibilita' al dolore e' aumentata; determina
cosi' sonno tranquillo per 6-8 ore. A dosi piu' elevate deprime la
eccitabilita'
spinale e infine quella bulbare.
Il
centro
vasomotore e', anche per dosi medie, depresso (vasodilatazione,
ipotensione).
Indicazioni: Insonnia da aumentata eccitabilita' psichica (non da
dolori)
e nelle malattie mentali. Delirium tremens;
stato
epilettico; eclampsia; corea; pertosse.
Intossicazione da santonina, da strictnina. Tetano. (Dosi alte
quando si deve agire sull'eccitabilita' del midollo spinale!).
Asma.
Controindicazioni: Affezioni cardiovascolari con
ipotensione;
degenerazione grassa del miocardio; nefrite; malattie
gravi
dell'apparato respiratorio
(polmonite) e infezioni acute
e
croniche.
L'associazione con la morfina o coi bromuri puo' essere talora
assai utile.
I. 1.0-2.0 ad 6.0-10.0 (stato epilettico, tetano) per die, al
meglio in pozione mucilloginosa 5% con sciroppo d'arancio. Ba.

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Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

0.20 p.a. e piu'.


E. per clisteri (l'assorbimento rettale e' rapido): stesse
Pomate 5% (antipruriginoso).

dosi.

CLORIDRICO, ACIDO - Indispensabile per la digestione


delle
sostanze proteiche nello stomaco e per la digestione pancreatica;
indicato nell'ipocloridria e nell'achilia gastrica.
I. Ac. Cl. diluito, officinale (8.07% di H Cl): X-XX gtt. in ca
100 cc. d'acqua , piu' volte, di ora in ora, dopo il pasto.
Limonea cloridrica (F.U.): [Ac. Cl. dil. 20, Sciroppo limone 90,
Aq. q. b. al 1000]: dissetante, eupeptica: a cucchiaini nelle
malattie acute febbrili.
CLORO.
1. IPOCLORITO DI CALCIO (impropriamente Cloruro di calce; polvere
cristallina facilmente solubile, che consta essenzialmente di
ipoclorito di calcio). Disinfettante deodorante, svolgendo cloro.
E. Soluzione 2-5% per lavaggi, irrigazioni, docce nasali...(piaghe
putride, ulceri torpide, geloni ulcerati, morsi di serpenti).
Soluzione di DAKIN CARREL: disinfettante energico e senza l'azione
irritante delle soluzioni di ipoclorito.
Una formula e' la seguente: [Carbonato sodico anidro 140 gr., ac.
10 litri; aggiungi Ipoclorito di C. 200 gr.; agita, decanta,
filtra; neutralizza con Ac. borico 30-40 gr.].
La soluzione di LABARRAQUE e' una soluzione acquosa di ipoclorito
di sodio; equivale alla soluzione DAKIN ma e' piu' irritante.
CLOROFORMIO - Anestetico narcotico.
I. Calmante: V-XXV gtt. piu' volte, in acqua, specialmente come
acqua cloroformica (1:200), a cucchiaini (singhiozzo, vomito
incoercibile, gastralgie). Antielmintico (ottimo
contro tenia,
ancilostoma, ascaeridi): 3.0-4.0 p.d. in olio di ricino (che perde
il suo sapore sgradevole) o olio di olive. Anche per clisteri:
4.0-6.0 : 300 olio d'olive (ossiuri).
E. Anestecito generale: 15-20 gr. per inilazioni ( operazioni
chirurgiche, gravi stati convulsivi; cura dell'osteomalacia sec.
ARCANGELI,
poiche'
esplicherebbe anche
un'azione
generale
antisettica).
Rivulsivo locale in pomate, linimento 10-50% (nevralgie, dolori
muscolari e articolari).
Parassiticida: in pomate, olio 20-30% (peducoli, zecche, acari).
COCA - (foglie). Tonico stimolante nerveo-muscolare. Localmente
analgesico.
I. Polvere 1.0-4.0 pro die (stati neurastenici) - Tintura 5.0-15-0
per die - Infuso (rar.) 2:100 col. (gastralgie: per calmare il
senso di fame e sete).
E. Analgesico
angine).

astringente:

infuso

2-5:

150

col.

(stomatiti,

COCAINA - [alcaloide, principio attivo delle foglie di Coca).


Paralizza le estremita' nervose sensitive.
Per dosi tossiche (grande variabilita' individuale: da pochi ctgr.
a 20-30 ctgr. e piu') si hanno: vomito, secchezza alle fauci,
vertigini, pallore al viso, midriasi, allucinazioni, agitazioni,
collasso.
CLORIDRATO DI COCAINA. I. 0.02 p.d. 3-4 volte pro die.
pro die (gastrite, vomito incoercibile).

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DM

0.10!

Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

Ipod. Snestetico locale: soluzione 0.5-1% (eventualmente con


adrenalina, XX gtt : 100 cc.; che ritardando l'assorbimento, ne
rinforza
l'azione
anestetica,
diminuisce
il
pericolo
d'intossicazione ed evita la vasoparalisi). Non iniettare piu' di
0.25-0.30 di cocaina per volta.
E. Anestesia delle mucose: soluzione 1-10% in acqua o glicerina,
per pennellate. Collirio 2-4% (produce insensibilita', midriasi e
diminuzione della tensione endoculare, ma lede facilmente la
cornea).
Pomate (antipruriginose, calmanti) 0.20-0-50 : 30.
Supposte con 0.02 ciascuna.
COLCHICO AUTUNNALE - (semi, bulbo: principio attivo: colchicina).
Specifico degli accessi dolorosi della gotta: se ne ignora il
meccanismo d'azione.
Prudenza!
Gia'
a dosi terapeutiche
puo'
provocare,
per
un'eccitazione degli apparecchi nervosi intestinali,
diarrea
profusa; vomito, tenesmo. Si sospenda per evitare accidenti piu'
gravi (collasso, paralisi spinale ascendente).
I. Tintura di semi: XX-XXX gtt. p.d. piu' volte ad 5.0 pro die, in
soluzione (1 gr. = LIII gtt. ca. = 0.0007 colchicina).
COLCHICINA cristalli: 1/2 mmgr p.d., 3-4 mmgr pro die in granuli,
soluzione. (Si cominci dalla dose massima, decrescendo poi di
giorno in giorno).
COLOMBO - (radice). Amaro eupeptico, lievemente astringente. I.
Decotto 5-15 : 100-200 (anche antidiarrocico). Tintura 5.0-15.0
pro die.
COLOQUINTIDE
pillole.

Drastico pericoloso. I.

Estratto

0.02-0.05

in

CONDURANGO - (corteccia). Amaro eupeptico, antifermentativo e


sedativo (anoressia e dolori dei malati di cancro o ulcera
gastrica; anoressia e atonia gastro-intestinale dei tisici).
I. Decotto-macerazione 5%: 2-8 cucchiaini per die. - Estratto
fluido 2.0 pro die (1 gr. = XL gtt.).
CONVALLARIA
MAJALIS
(Mughetto).
Principio
attivo:
convallamarina, glucoside cha ha sul cuore una azione simile a
quella della digitalina, ma assai piu' debole e notevolmente
incostante. Puo' produrre nausee e diarrea.
I. Infuso 3-4 : 200 pro die. - Estratto acquoso 1.0-2.0 pro die in
pillole, pozione.
CREOSOTO - (dal catrame di legno di faggio: liquido oleoso
contenente 90% di guaiacolo, cui deve la sua azione; 1 gr. = XLIII
gtt.) Modificatore della secrezione bronchiale,
antisettico,
sclerogeno utile - se impiegato con discernimento nelle
bronchiti croniche e anche nelel forme torpide, apiretiche, non
congestive di tbc. polmonare. (La sfiducia di molti AA. sarebbe
forse dovuta al fatto che il rado e' tollerato dallo stomaco, e
specialmente che i preparati in commercio sono per lo piu'
assolutamente impuri.
Controindicazioni:
irritabilita'
facile
dello
stomaco;
albuminuria; congestione polmonare ed emottisi; febbre; poussees
acute di bronchite cronica.
I. 0.05-0.10 p.d. 0.75-1.5! pro die (Ba. 0.10 p.a.) al meglio in
capsule gelatinose, misture; [C. 10, Tintura genziana 20. S. X-L

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Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

Gtt. 3 volte pro die]; meno bene in pillole. In olio di fegato di


merluzzo 1% 4-6 cucchiaini pro die): spesso mal tollerato.
E. per clisteri: 1.0 : 200 latte, con 1 tuorlo d'uovo ed
eventualmente laudano V gtt,; si puo' ripetere 2-3 volte pro die.
Ipod.: 0.50:10 cc di olio l'olive ster.; 1-5 cc p.d. e pro die.
CRISAROBINA - (polvere cristallina quasi insolubile). Esplica sui
tessuti un'energica azione riducente, determinando, se applicata
sulla cute, un'intensa irritazione. E' il rimedio piu' potente e
sicuro nella psoriasi nel periodo di stato e di regressione.
Si limiti l'applicazione alle parti ammalate, se ne eviti l'uso
sul viso (pericolo di congiuntivite grave!); attenzione al rene!
Non si alterni con bagni di solfo (pigmentazione brunastra).
E. In collodion, traumaticina, vaselina (non lanolina!) al 5-10
fino al 20%.
CROMICO, ACIDO - (cristalli igroscopoci rosso-bruni). Caustico. E.
Soluzione 10-50% per
cauterizzare ulceri delle mucose ess.
Soluzione 5% (nell'iperidrosi dei piedi) per pennellare la sera:
ripetere eventualmente 1-2 volte dopo 1-2 settimane.
DIGITALE - (Foglie di Digitalis purpurea: principio attivo i
glucosidi: digitossina - prevalente - digitalina, digitaleina). Ha
un'azione elettiva sul sistema cardiovascolare.
Favorisce
la diastole (fase di reintegrazione del
muscolo
cardiaco) rendendola piu' ampia e prolungata; da cio' uno scarico
del circolo venoso.
Conseguentemente si ha una contrazione sistolica piu' energica e
completa, e quindi maggior riempimento del distretto arterioso e
aumento di volume del polso.
Rallenta il polso (eccitazione del vago). Influenza mediocremente
il tono, diminuisce l'eccitabilita' e la conducibilita' del
miocardio.
Provoca, per dosi terapeutiche, costrizione dei vasi intestinali e
del fegato, dilatazione di quelli periferici, del rene e del
cervello.
La pressione massima e' della D talora aumentata, la minima sempre
diminuita.
Una notevole diuresi, determinata dal ristabilirsi della meccanica
cardio-vasale, compare 24-36 ore dopo la somministrazione della
droga e dura molti giorni: si accompagna con forte eliminazione
dei cloruri. Puo' mancare, nonostante si abbia l'azione cardiaca
(dissociazione dell'azione del digitale) e allora il medicamento
si deve sospendere.
E' da escludere qualsiasi azione antitossica della D. e, per dosi
terapeutiche, antipiretica.
Indicazioni e controindicazioni: si giova specialmente della D.
l'insufficienza cardiaca, con le sue conseguenze, purche' il cuore
possegga ancora una certa forza di riserva, non esistano disordini
della conduzione e non vi sia una miodegenerazione troppo grave
(in tal caso dosi elevate potrebbero dare paralisi cardiaca). Il
complesso
sintomatico,
che
nell'asistolia
indica
la
somministrazione della D.m consiste in: polso piccolo, frequente,
aritmico; cianosi; dispnea; stasi viscerale; diuresi scarsa.
questo peraltro e' giusto fino ad un certo punto, giacche' il
polso puo' essere normale e la D. riuscire utile.
I migliori risultati si hanno nei disturbi di compenso secondari a
lesioni valvolari, specialmente mitrali (salvo il caso di stenosi
con tendenza al blocco); nell'insufficienza aortica i risultati
sono meno buoni. Similmente nell'asistolia secondaria a ipertrofia

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Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

idiopatica.
Utilissima e' pura la D.
nella
fibrillazione
auricolare (aritmia completa) e nell'insufficienza miocardica in
conseguenza di malattie polmonari. giova scarsamente in quella da
lesioni renali.
Nelle malattie infettive, acute, la polmonite in particolare, la
D. non avrebbe, secondo alcuni, alcuna utilita' e in caso di
lesione miocardiaca potrebbe essere , a dosi elevate, dannosa.
Secondo altri ha forse un certo valore profilatico, e, usata, con
prudenza, per lo meno non nuoce.
La D. puo' giovare anche nelle palpitazioni di natura nervosa.
Controindicata e' la D. nelle bradicardie d'origine vagale, nella
malattia di ADAMS STOKES. Non consigliato e' il suo uso nella
tachicardia del morbo di BASEDOW.
Si possono curare con D. i casi di disturbi circolatori in caso di
pressione arteriosa elevata! La maggioranza risponde di si:
occorrono pero' prudenza e piccole dosi.
CURA DELLA ASISTOLIA CON LA D. - Deve essere condotta senza
incertezze, con una giusta valutazione dello scopo da raggiungere.
Una somministrazione irregolare non giova; anzi puo' danneggiare.
Durante
la cura e' necessaria
un'osservazione
quotidiana
dell'ammalato per controllare gli effetti e decidere il momento
della sospensione del rimedio.
Le dosi terapeutiche si aggirano sui 0.50-0.80 di polvere di
foglie pro die, somministrati per 3-5 giorni: raggiunto lo scopo,
si sospende la droga, ma ove non se ne avesse giovamento, si puo'
in certi casi proseguire la somministrazione, innalzando le dosi
(MURRI); oppure si sostituisce la D. con un altro cardiotonico,
senza azione cumulativa, finche' nom si sia sicuri che ogni
influenza della droga e' scomparsa: per 8-14 giorni.
Allora si ripete la cura. Si passa cosi' alle cure periodiche di
D., per mesi ed anni, consigliate da alcuni (PENZOLDT).
La forma migliore di somministrazione consiste nelle foglie
finemente polverate alla dose singola di 0.10.
Nell'infuso
passano solo piccole quantita' di
digitossina,
insolubile.
Durante la cura il paziente deve restare a riposo o a letto; si
deve cessare ogni altra medicazione. Si restringa la dieta (latte)
e specialmente si limitino i liquidi. Si cerchi di rimuovere gli
ostacoli periferici (versamenti sierosi, edemi con
punture,
purganti, ecc.).
Dosi forti ed uso prolungato (per l'azione cumulativa, propria
della D.) espongono all'intossicazione: bradicardia notevole e poi
tachicardia, aritmia (extra-sistoli, bigeminismo), nausee, vomiti,
diarree,
ipotermia,
vertigini, cefalea,
midriasi,
delirio
specialmente notturno. (5-6 gr. di foglie in una volta, possono
provocare la morte).
I. Foglie di D. polverate: 0.10 p.d., 0.30 ad 1.0! pro die in
polvere , pillole.
Infuso di foglie: 0.5-0.10-1.5! : 120 col. pro die.
Ba. 0.10 : 100 col p. a. ca. (0.8 a 10 anni).
Tintura di D. (titolazione infida!): 0.5-1.0 p.d. ad 5.0! pro die
a gtt., in mistura. (1 gr. = LV gtt.).
Ba. di 2-3 anni: III gtt. pro die.
Preparati di digitale:
1. Digitalia (GUALDONI) = (digitossina solubile) poco tossico.
1-3 cc pro die (1 cc = XX gtt.).
Ipod. intravenoso e per clisteri: altrettanti.

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I.

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2. Soterio di Digitale (c. Erba) contiene tutti gli elementi


attivi della foglia: in discoidi da 0.25, 2-3 p. d. piu' volte pro
die; in fialette da 1/2 cc = 0.20 di foglie secche, da 2 1/2 cc. =
1.0 di foglie secche.
3. Digalen (= digitossina solubile CLOETTA). I. V-XX gtt. 3 volte
pro die. Ipod. e Intravenoso: 1-3 cc. pro die.
4. Digitalina cristallizzata (NTIVELLE) (= digotossina) in granuli
da 1/2, 1/10, 1 mmgr. e in soluzione 1:1000.
Equivalenze: foglie polv. 1 gr. = infuso di foglie 1.50 ) tintura
5.0 (1 gr. = LV gtt.) = Figalen 6 cc. (= CC gtt.) = Soterio di
digitale 2 1/2 cc. = Digitalina 0.001 (= soluzione 0/00 L Gtt.) =
Digitalia GUALDONI 5 cc.

ESARINA - Fisostigmina; alcaloide dai cotiledoni del Physostuigma


venenosum o Fava del CALABAR). Eccita elettivamente le fibre
muscolari lisce e striate.
Instillata
sulla
congiuntiva
determina
miosi,
crampi
dell'accomodazione, diminuzione della pression endoculare.
SALICILATO DI ESERINA. I. (rar.) 1/2-1 mmgr. p. d. fino a 3! mmgr
pro die in granuli, soluzione (atonia intestinale). Prudenza !
saggiare la tolleranza.
E. Collirio 0.30-0.60% (glaucoma: prudenza ! per usi prolungati
preferire la pilocarpina).
ETERE SOLFORICO - (piu' propriamente : Etere etilico).
I (rar.) sedativo: V-X gtt. p. d. piu' volte con zucchero, in
capsule (deliqui, gastralgie, vomito ostinato) (1 gr. = XC gtt.).
Liquore anodino di HOFFMANN. [Alcool, Etere ana.], X gtt. p. d. ad
1.0-5.0 pro die Ba. IV gtt. p. a. (1 gr. = LXXII gtt.).
Sciroppo d'etere (2%) 1-4 cucchiaini pro die.
Ipod. Stimolante energico, rapido dei centri nervosi, del cuore e
del respiro: 1-2 cc. p. d.; 4 cc pro die
Nella pertosse 1/2-2 cc. secondo l'eta' del bambino, a giorni
alterni. Le iniezioni si praticano nei glutei profondamente,
evitando vasi e nervi. Bastano 3-5 iniezioni.
e. Per narcosi generale.
EUCALIPTOLO - (liquido insolubile in acqua, miscibile con alcool,
olii; componente essenziale dell'Essenza o olio di Eucalipto),
Balsamico, espettorante, antisettico, analogo per azione e per uso
alla trementina. (bronchiti croniche anche tbc., bronchiti fetide;
gangrena polmonare).
I. fino a 1.50 pro die in capsule da 0.20, a gtt., in olio
di fegato.
E. in alcool 2% per inalazione (con Siegle); in olio 1% per
polverizzazione; pomate 1%.
Ipod. in soluzione oleosa 10-20%, generalmente con guaiacolo 1% :
2 a 20 cc. pro die.
OLIO DI EUCALIPTO. I. fino a 2.0 pro die in capsule da
per inalazioni.
EUCALIPTO. Tintura I. 2.0-3-0 pro die in misture
per inalazioni.

0.20.

E.

balsamiche.

E.

EVONIMINA - (glucoside della corteccia di Evonimo).


specialmente consigliato nelle affezioni epatiche.

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Drastico,

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I. (prudenza!) 0.05-0.10 1-2 volte pro die in pillole con


medicinale, belladonna, rabarbaro...

sapone

FELCE MASCHIO - (rizoma). L'antielmintico piu' efficace contro i


Cestodi (tenia, botriocefalo) e l'anchilostoma: da usarsi con
prudenza.
Per dosi alte: vertigini, vomito, ittero, albuminuria, ambliopia e
amaurosi, sonnolenza, convulsioni.
I. Estratto etereo di F. m.: 4.0-8.0 pro die, a dosi refratte, in
capsule da 0.50 (1-2 ogni 10 minuti), in elettuario, pozione
gommosa. DM 10.0! pro die.
Il
giorno precedente dieta lattea, e, la sera,
clistere,
evacuante, il vermifugo si da' al mattino; dopo 1/2 ora purgante,
non oleoso! (calomelano, solfato di magnesio...).
Non darlo a stomaco vuoto; si eviti in pazienti indeboliti o
anemizzati; non ripetere la dose nei giorni seguenti.
FENACETINA
(ossietilacenilide; cristalli
insapori
quasi
insolubili). Analgesico antipiretico.
Indicazioni: varie affezioni febbrili, in cui da' un abbassamento
della temperatura della durata di 5-10 ore e giova insieme come
calmante; nevralgie, emicrani, cefalea.
Non usarlo nei deboli e nei fanciulli. Cave: dosi forti e uso
prolungato (pericolo di depressione nervosa, metaemoglobinemia,
assuefazione).
I. Antitermico 0.25-0.30; analgesico 0.5-1.0! p.d. (eventualmente
associato a caffeina) in polvere, pillole, soluzione alcool. DM
3.0! pro die.
Per casi piuttosto rari di idiosincrasia possono aversi eruzioni
cutanee, vomiti, collasso.
FENOLFTALEINA (PURGEN) - (polvere insolubile).
Purgante,
agisce stimolando le secrezioni intestinali:
ben
tolelrato anche nei bambini. Indicazioni: stipsi abituale. (Con
gli alcali da' colore rosso).
I. 0.10 p.d. ad 0.50 pro die in tavolette, pillole, polvere. Ba.
piccoli 0.025-0.05, grandicelli 0.05-0.10 p.d.
FENOLO - (Acido fenico, carbolico). Disinfettante energico.
E. Caustico: acido fenico liquido o soluzione alcoolica 10%
(ulcera molle). Antisettico: soluzione 5% (per lavaggi di cavita'
di ascessi freddi, avendo cura che non ne resti in cavita');
soluzione 0.5% per colluttorio; soluzione 2% in glicerina per
instillazioni auricolari (otiti purulenti). Antipruriginoaso: in
pomate (1 : 50-60). Antiodontalgico: puro.
Ipod.: soluzione 0.5% nella sciatica (iniettarne 2-4 cc per volta
nei punti dolorosi); soluzione 5% (iniettarne 1-2 cc. p . ogni 6-8
giorni) nella cura dei punti ossei dolorosi (BASTIANELLI). Acido
fenico liquido: 1-2 cc. nella sacca dell'idrocele.
FERRO
Per
quanto
la
questione
dell'assimilazione
e
dell'utilizzazione del Ferro, quale medicamento ricostituente, sia
tuttora controversa (il MARFORI, per esempio, la esclude per i
preparati anorganici), la clinica mostra che la somministrazione
dei preparati di Ferro e' utile nella clorosi, nell'anemia acuta
in seguito ad emorragia o da grave malattia febbrile; e in genere
va tentata negli stati anemici e cachettici cronici.
Controindicazioni: ove vi sia tendenza alle emorragie (tbc.

file:///C|/Documenti/PT1925.htm (26 di 142) [21/09/2005 16.40.36]

Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

polmonare, mestruazioni profuse), malattie febbrili, affezioni


gravi dello stomaco e dell'intestino.
Alcuni preparati di Ferro sono usati come emostatici (percloruro)
e come contravveleni.
I preparati di Ferro vanno somministrati a stomaco pieno e a
piccole dosi (0.05-0.10) per volta. I denti vanno puliti dopo la
loro ingestione: i sali solubili specialmente possono intaccare lo
smalto e annerire i denti. Per questo, se in forma liquida, si
consiglia di sorbirli con una cannuccia. Una cura di Ferro va
continuata a lungo (settimane, mesi).
Incompatibilita': sostanze acide e tanniche come caffe', vino
rosso (coi quali si formerebbe nello stomacodell'inchiostro!).
Quanto alla scelta del preparato, dato che i vari preparati si
equivalgono nella loro azione, trasformandosi tutti in albuminato
di Ferro, si scegliera' quello meglio sopportato.
1. FERRO PORFIRIZZATO; Ferro ridotto (insolubile).
I. 0.05-0.1 p. d. 3-4 volte pro die in polvere, pillole.
2. CARBONATO FERROSO (insolubile) specialmente all'I.
nelle
Pillole di BLAUD (con 0.06 ciascuna di sale): 6-9 pro die; e nelle
Pllole di VALLET (con 0.10): 2-6 pro die.
3. CITRATO DI FERRO AMMONIACALE (solubile) a) rosso:specialmente
all'I. 0.05- 0.10 per 3-4 volte per die in mistura, pillole; b)
verde. all'I come il precedente e Ipod. in soluzione 5-10%
(eventualmente con Antipirina 2,5%: 1 cc. pro die.
4. JODURO FERROSO (Protojoduro di Fe; solubile).
Assai irritante per il tubo digerente. I. Pillole di BLANDCARD
(con 0.05 ciascuna di protoioduro): 2-6 pro die. Sciroppo di
protoioduro di Fr (5% ca.; F.U.): 1-3 cucchiaini pro die Ba. 1
cucchiaino p.a.
5.
LATTATO
DI FERRO (poco solubile). Ben
tollerato;
specialmente usato in pediatria. I. 0.05-0.10 p.d. 2-4 volte
die in polvere, pillole.
6. MALATO DI FERRO; buon preparato.
I. Tintura (di Marte pomato) XX-XXX gtt. p.d.
Liquido FOWLER (1 gr. = XXX gtt).

eventualmente

e'
pro

con

7. PERCLORURO DI FERRO LIQUIDO (= soluzione 48% di cloruro


ferrico crist.): solo all'E. caustico: puro o in soluzione
concentrata. Emostatico: soluzione 1-5%, applicandolo con un
batuffolo d'ovatta.
8. OSSALATO DI FERRO (protossalato di Fe; polvere
solubile).
I. 0.10-0.15, 2-3 volte pro die in polvere, pillole.

gialla

poco

9. SOLFATO FERRICO. Usato in soluzione 35% (Solfato ferrico


liquido) per preparare, con magnesia usata in eccesso, l'antidoto
dell'arsenico, che deve essere somministrato, per essere utile,
nella prima 1/2 ora dall'avvelenamento, a cucchiaini.
10. TARTRATO DI FERRO E POTASSIO (solubile).
I. 0.05-0.10 piu' volte in pillole (spesso con estratto di
da rabarbaro, di noce vomica) polvere, mist.

file:///C|/Documenti/PT1925.htm (27 di 142) [21/09/2005 16.40.36]

china,

Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

FINOCCHIO - (frutti o semi). Eupeptico carminativo. I. Essenza di


F. I-X gtt. in oleosaccaro. - Acqua distillata di Finocchio, a
cucchiaini.
FORMALDEIDE liquida - )Formolo, Formalina = soluzione 35-40% di
Aldeide formica), Disinfettante, caustico, deodorante.
E. in soluzione 0.5-1% per lavaggi, gargarismi; soluzione 1% in
glicerina per pennellature (angine). Soluzione 10-50% in alcool
per pennellature (sudori fetidi dei piedi, evitando gli spazi
interdigitali; per alcune settimane). Si puo' anche impregnare
oggetti di vestiario con poche gtt. di Formaldeide.
Pastiglie con 0.01 di Formaldeide: da lasciar sciogliere in bocca.
PARAFORMALDEIDE. (Polimera della precedente; polvere cristallina):
in pastiglie per la disinfezione dei cateteri.
LISOFORMIO. (Formalina e Sapone di potassa). E. Soluzione 3%
irrigazioni, lavaggi. Soluzione 10% (contro i sudori fetidi).

per

TANNINOFORMIO. (Formaldeide e Acido tannico; polvere insolubile).


Antisettico, astringente. I. 0.25-0.50, 3-4 volte pro die in
polvere, tavolette (diarree). E. polvere aspersoria (1:5 di talco)
nei sudori profusi, iperidrosi plantare, ustioni...
FORMICO, ACIDO - (officinale e' una soluzione 25% di Acido
Formico). Antisettico, rivulsivo. E. Spirito di formiche [Ac. F.
2, Alcool 35. dist. 13] per frizioni (nevralgie).
FORMIATO DI SODIO (polvere deliquescente). Stimolante muscolare,
diuretico; gioverebbe nella nevrastenia, nelle convalescenze,
nell'atonia vescicale... I. 0.25-0.50 p.d., 4.0 pro die in
soluzione, sciroppi. Ipod.: soluzione 1-2%: 1 cc. pro die.
FOSFORO (giallo) - Stimola elettivamente la nutrizione e la
formazione
del
tessuto
osseo, favorendo
i
processi
di
calcificazione. Ma ha anche un'azione benefica sulla nutrizione,
specialmente del sistema nervoso e dei muscoli, e favorisce
l'aumento del peso del corpo.
Indicazioni: rachitismo, osteomalacia, fratture. Anche malattie
esauriente,
tbc.,
depressione
nervosa,
surmenage.
Come
ricostituenti sono usate specialmente le combinazioni organiche: i
sali dell'acido fosfoglicerico, la lecitina, la caseina (questa
sotto forma di preparati alimentari), che contengono Fosforo in
forma facilmente assimilabile.
I. 0.0005 p.d. 0.0025 per die, raramente in pillole, meglio in
soluzione oleosa (olio d'olive, olio di fegato) al 0.01%: 1-2
cucchiaini, per die (Ba 1-2 cucchiaini). Prudenza!
1. FOSFURO DI ZINCO (cristallino insolubile) succedaneo del
precedente, meno tossico. Indicazioni: neurastenia, morbo di
Parkinson, impotenza, ecc.; non in caso di eccitazione nervosa o
di disturbi digestivi. I. 0.005 p.d. 2-3 volte pro die, in
pillole, prima dei pasti.
2. GLICEROFOSFATO DI CALCIO e
3. GLICEROFOSFATO DI SODIO (polvere insolubile). ricostituenti
assimilabili completamente se dati per bocca.
I. 0.25-0.50 p.d. 3 volte pro die in polvere , pillole, soluzione
sciroppo. Ipod. il Gl. di sodio: soluzione 0.5-2% : 1 cc pro die

file:///C|/Documenti/PT1925.htm (28 di 142) [21/09/2005 16.40.36]

Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

(da sconsigliare secondo alcuni).


4. GLICEROFOSFATO
come i precedenti.

DI FERRO (polvere facilmente

alterabile).

I.

5. IPOFOSFITI (di calcio, manganese, ferro, potassio e sodio).


Attraverserebbero l'organismo inutilizzati. I. 0.10-0.30 piu'
volte pro die specialmente in sciroppi.
6.
LECITINA.
(Composto
azotato
e
fosforato
complesso.
Nell'intestino
si scinde in colina, acidi grassi e
acido
fosfoglicerico in gran parte assimilato). Ricostituente, energico
stimolante della nutrizione; provoca un aumento del
potere
fagocitario ed ha anche un'azione antitossica.
Indicazioni:
nevrastenia,
anemia
con disturbi
nervosi
e
deperimento,
convalescenze, tbc., esaurimenti senili,
atrofia
infantile,
ambliopia nicotinica.
I. piu' semplicemente sotto forma di tuorli d'uovo crudi (ciascuno
ne contiene il 7% ossia ca. gr. 1.25); anche in pillole 0.10-0.25
p.d., 0.5-1.0 pro die.
GELATINA - (alba, animale). Emostatico, sembra, perche' contenente
sali
di
Calcio.
Indicazioni:
emottisi,
emorragie
gastrointestinali, diatesi emorragiche, emorragie chirurgiche;
aneurismi.
I. (piu' raramente) 6.0-8.0 per die in soluzione 10%.
Ipod. soluzione: 2-3-5% in siero fisiologico
(accuratamente
sterilizzata!): 10-30 fino a 200 cc. pro die.
E. Emostatico: loc. in soluzione 5-10%; per clisteri 10:100 siero
fisiologico con XV gtt. di laudano. Protettivo: costituente delle
gelatine all'ossido di zinco.
GELSEMIUM SEMPERVIRENS - Antineuralgico, efficace specialmente
contro le neuralgie facciali. Facili le azioni secondarie e le
idiosincrasie. I. (raramente) tintura X-XX gtt. ad LVIII (= 1 gr.)
pro die (prudenza!). Gelsemina (ancora piu' pericolosa): fino a 0.005 pro die in
granuli.
GENZIANA - (radice). Amaro eupeptico (come altre sostanze amare
usata a lungo, puo' irritare le vie digerenti; controindicazioni:
gastro-enterite). I. Tintura XX-LX gtt 1/2 ora avanti i pasti. Estratto e polvere, costituenti p. pillole.
GIALAPPA - (tuberi di Convolvolus purga). Drastico. Indicazioni:
congestioni viscerali; uremia.
I. Resina di Gialappa 0.1-0.2 (lassativo) 0.3-0.5 (drastico) pro
die in una volta o a dosi frazionate in polvere pillole DM 0.30!
p.d.
Acquavita alemanna o tintura di Gialappa composta (gialappa,
scammonea, turbith vegetale in soluzione alcoolica): 10.0-20.0 con
sciroppo ana., come drastico. Ba. 1.0 p.a. con sciroppo.
GINEPRO - (frutti o, impropriamente bacche; principio attivo: olio
essenziale analogo alla trementina). I. Diuretico, balsamico:
infuso 5% (1-2 cucchiaini di bacche in 1 tazza). - E. (rar.)
Rivulsivo: Essenza di Ginepro pomate 1:5 - Spirito di Ginepro per
frizioni).
GIUSQUIAMO - (foglie). Contengono (come lo stramono e la scopolia)

file:///C|/Documenti/PT1925.htm (29 di 142) [21/09/2005 16.40.36]

Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

atropina e altri 2 alcaloidi:giusquiamina (o iosciamina) e ioscina


(o scopolamina), che hanno, sul sistema autonomo, azione analoga
alla prima, ma agiscono precipuamente sui centri nervosi come
sedativi, ipnotici.
Indicazioni: spasmi dell'intestino, della vescica, del retto;
stati di agitazione psocomotoria; tremori.
I. Foglie di Giusquiamo polverate: 0.05-0.20 p.d. ad 1.0! pro die
in pillole, polvere.
Estratto idroalcolico di Giusquiamo: 0.05-0.20 p.d. 3-4 volte e
piu' volte pro die in pillole.
E. analgesico, antispasmodico locale: Olio di Giusquiamo puro o in
linimento, con cloroformio, laudano, ecc,; per frizioni, unzioni.
Estratto: in pomate 10-20%; in supposte con 0.05 ciascuna.
Giusquiamina raramente usata. Preferibilmente e' la seguente:
SCOPOLAMINA (o Ioscina), specialmente in stati di grave agitazione
psicomotoria, nel morbo i Parkinson.
I. Bromidrato di Scopolamina 0.0001 ad 0.0005! p.d., eventualmente
da ripetere, a distanza, e secondo tolleranza, assai variabile, in
pillole, soluzione.
Ipod.: stesse dosi.
La Dubosidina (probabilmente miscela di giusquiamina e ioscina) e'
un potente sedativo. Si usa, specialmente contro gli accessi
istero-epilettici, il solfato di D. ipod. da 1/4 mmgr. ad 0.001
pro die.
GLICERINA - Utile come lassativo specialmente a piccole dosi, in
clisteri,
contro la stitichezza cronica: ma si
stabilisce
rapidamente abitudine al suo uso. Venne anche adoperata con
qualche successo contro nefrolitiasi (50-100 gr. pro die) e come
colagogo (10-15 gr. pro die in un po' di acqua alcalinica).
All'E. la Glicerina e' un ottimo protettivo, ma, concentrata, puo'
riuscire irritante: di diluisce con acqua, gelatine, ecc.
I. da 5.0-10.0 a 150 gr. e piu' pro die.
E. pura: per clisteri evacuante: 2.0-5.0 eventualmente di piu';
meno bene se diluiti in 50-100 gr. di acqua. Supposte di burro di
cacao e sapone con 1.5-3.5 di Glicerina.
Protettivo: molto usato contro le mani ruvide (al meglio dopo ogni
lavaggio, si frizionano con Glicerna le mani umide e poscia si
asciugano accuratamente). In pomate, paste, con medicamenti o
polveri inerti: si tolgono con semplice lavaggio, non macerano
l'epidermide.
Glicerolo d'amido (F.U.) protettivo; anche come veicolo
di
medicamenti.
GRINDELLA ROBUSTA - Antispasmodico, eupneico (asma, enfisema,
pertosse). I. Estratto fluido: 0.50 a 2.0 per die in pozione Ba.
0.10 p.a.
GUAIACOLO - (liquido oleoso, se dal creosoto: cristalli, se
sintetico;
insolubile in acqua, solubile in alcool,
oli).
Antisettico, disinfettante energico. utile nella tbc, polmonite
(meglio tollerato del creosoto). Secondo alcuni avrebbe un'azione
elettiva sul processo tbc. (battericida, antitossica); secondo
altri agirebbe specialmente modificando la secrezione bronchiale e
migliorando le funzioni digestive.
Ind.: tubercolosi polmonari e locali; bronchiti croniche.
Controindicazioni: tbc. avanzate e ad andamento rapido; tendenza

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Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

alle emottisi; febbre elevata; casi di intolleranza.


Localmente
irritante, anestetico. (Viene assorbito per
via
cutanea)
I. 0.05-0.20 p.d., da 0.50 a 1.0-1.50! pro die in pillole miste
con alcool, soluzione oleosa (olio di fegato 1%) Ba. 0.10 p.a.
Ipod. (efficace; ben tollerato) da 0.10 a 1.0 pro die, saggiando
la tolleranza, in soluzione oleosa 5-50%.
E. per clisteri: 0.5 a 1.0 con 15 cc. di olio, 1 torlo d'uovo e
acqua q.b. ad 200. Per pennellature puro (non piu' di 2-4 cc. per
volta, ricoprendo poi con guttaperca: pericolo di collasso per
pennellature estese); o in soluzione con olio d'olive, alcool
canforato ana.
CARBONATO DI GUAIACOLO (DUOTAL; polvere insolubile);
SOLFOGUAIACOLO DI POTASSIO (TIOCOLO; polvere solubile). Succedanei
del precedente ben tollerati dalle vie digerenti ma anche di
effiacacia minore o, pro die secondo alcuni, dubbia. I. 0.25 ad
1.0 p.d. 3-4 volte pro die in polvere, pillole; il secondo anche
in Sciroppo 5-7% (SIROLINA): 3-4 cucchiaini pro die.
HAMAMELIS
VIRGINIANA
(corteccia,
foglie).
Astringente
emostatico, sembra con azione elettiva tonica sulle tuniche venose
(emorroidi sanguinanti, metrorragie...).
Estratto fluido - I. 5-10 fino a 15 gr. 3-4 cucchiaini) pro die in
acqua zuccherata o in infuso aromatico (1 gr = XXX gtt.) - E.
pomata (1:10).
Estratto secco - E. pomata 2-4: 20; supposte con 0.05-0.15
ciascuna.
IDRASTE - (Hydrastis canadens.; principio attivo: l'alcaloide
idrastina
da
cui, per ossidazione,
laidrastinina,
meglio
tollerata).
Stimola
la muscolatura uterina
e
il
centro
vasomotorio: e' usato come emostatico nelle metrorragie
da
metrite, da anomalie della mestruazione, da iomi... Consigliato
anche, ma con effetti assai incerti, nelle emottisi e in altre
emorragie viscerali.
I. Estratto fluido di I.: XX-XL gtt. piu' volte, fino a 5.0 pro
die, in acqua zuccherata (1 gr. = LX gtt. ca.).
CLORIDRATO di IDRASTITINA (crist. solubile).
I. 0.01-0.02 p.d., 0.1! pro die in pillole o il soluzione (1:10, a
gtt.).
Ipod. Stesse dosi (durante l'emorragia quotidianamente nei periodi
intervallari 2-4 volte per settimana; nelle menorragie cominciare
a darla 1 settimana prima).
IPECACUANA - (radice; principio attivo: l'alcaloide emettina).
Emetico
sicuro,
generalmente senza
conseguenze
(collasso,
diarrea). A piccole dosi e' usato come espettorante, poiche'
fluidifica
e aumenta le secrezioni bronchiali. Venne
pure
consigliato, a piccole dosi ripetute fino a provocare la nausea,
nelle emottisi, per l'azione vasodilatatoria (ipotensiva)
e
decongestionante: ma puo' recar danno in individui gia' depressi.
L'emetina ha azione specifica contro le amebe della dissenteria e
la bilharzia hemotobia.
Controindicazioni: vecchi, deboli, cardiopazienti, gestanti.
I. Espettorante: al meglio in infuso (0.30-0.60: 150 col.)
Sciroppo: adiuvante e corrig.: 10-50 gr. pro die in pozioni.
Emetico: Polvere: 0.30-0.50 in 1/2 bicchiere d'acqua tiepida, da
ripetere, ogni 1/4 d'ora, 1-2 volte fino ad effetto; oppure: [I.

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Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

1.0-1.5, sciroppo di I, 50.0. S. a cucchiaini fino ad effetto].


Antiamebico (rar.): Polvere 0.30 per die in pillole, generalmente
con oppio, o in infuso (4.0:300).
Bambini: espettorante infuso (0.05 p. a. fino a 0.30 al massimo:
col.). Emet.: [polvere di I. 0.10 p.a. sciroppo di I. 40.0. S. a
cucchiaini fino ad effetto].
E. infuso: 3.0:250 per clisteri (dissenteria ameb.)
CLORIDRATO
DI
EMENTINA
(polvere
solubile).
indicazioni:
dissenteria
amebica e sue complicazioni (ascesso
epatico),
bilharziosi.
Ipod. In soluzioni 5%: 0.03-0.06 p. d. e per die per 6-8 giorni,
poi sospendere per 15-20 giorni; cosi' fino alla dose totale di
1.0-1.20. Far seguire allora un riposo di almeno 60 giorni. Ha
azione cumulativa, eliminandosi lentamente. Ai primi sintomi
d'intossicazione (astenia, nevralgie, crampi) sospenderla.
IODURO DOPPIO DI EMETINA E BISMUTO, sarebbe meglio tollerato ed
efficace nelle forme croniche.
I. 0.05 pro die 3 volte per die, in tavolette ai pasti.
IODIO - (lamelle grigio-scure, poco solubili, in acqua, solubile
in alcool, glicerina, soluzione di ioduro di K). Ha azione
generale acceleratrice del ricambio (particolarmente dei processi
di disassimilazione: aumento delle purine urinarie ed eliminazione
facilitata
dei
prodotti tossici endogeni
ed
esogeni)
e
probabilmente
anche
antitossica.
Stimola
particolarmente
l'attivita' del tessuto linfoide e provoca la regressione dei
tessuti patologici di neoformazione, nei quali elettivamente si
accumula. A carico dell'apparato cardiovascolare diminuisce la
viscosita' del sangue ed ha azione irritante sulle
pareti
vascolari,
essendo capace di provocare persino,
in
certe
condizioni, emorragie: si deve escludere un'azione vasodilatatoria
e ipotensiva dello I.
Azione tossica. In un terzo dei soggetti dopo un certo periodo di
cura, in alcuni subito e per dosi minime, per idiosincrasia, si
hanno a carico delle mucose e della pelle manifestazioni a
carattere
di
iperemia (corizza,
secrezione
congiuntivale,
scialorrea,
catarro
bronchiale e laringeo,
perfino
edema
glottideo, eruzioni acneiformi): iodismo. In alcuni individui poi
di determina una iperattivita' tiroidea, con sintomi basedowici
(Iodismo costituzionale: BASEDAW da iodo).
Indicazioni: 1. Sifilide: sebbene sprovvisto di azione specifica,
resta utile, se bene adoperato. Non si usa nel prima anno
d'infezione,
salvo
per manifestazioni
dolorose
(meningee,
periostali.) mercuro- ed arseno-resistenti. Negli anni successivi
trova indicazioni sempre maggiori, nei periodi intervallati tra le
cure mercuriali e arsenicali. Finalmente contro le manifestazioni
gommose terzarie spiega una vera azione curativa (occorrono dosi
piuttosto elevate).
2. Adenopatie tbc., manifestazioni scrofolose, in genere nelle
osteo-artropatie tbc. Puo' giovare anche nella tbc. polmonare, ma
nelle forme torpide, sclerotizzanti.
3. Arteriosclerosi, angina pectoris, aortiti.
4. Asma e catarri bronchiali secchi.
5. Ipertrofia semplice della tiroide (specialmente nelle forme
iperplastiche: gozzo follicolare o parenchimatoso).
6. Avvelenamenti cronici da piombo, mercurio e da alcaloidi.
7. Sierositi, quando sia cessata la febbre, per facilitare il
riassorbimento degli essudati.

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Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

8. Reumatismo articolare e muscolare cronico, gotta, polisarcia.


9. Per arrestare o diminuire la secrezione lattea.
Controindicazioni: insufficienza renale ed epatica; congestioni
polmonari, tendenza all'emottisi; morbo di Basedow; tbc. grave, a
decorso rapido o cachessia tbc,; malattie gravi esaurienti;
affezioni laringee; gravidanza, allattamento, mestruazioni.
TINTURA DI IODIO (I. 10, Alcool 120).
I. (rar. spesso mal tollerata): da V fino a XXXV gtt. pro die
progressivamente, in pozione gommosa o nel latte, in cui pero'
forma
presto
joduri. (Usata nel
linfatismo,
nei
vomiti
incoercibili; nel tifo e nel colera come antisettico intestinale).
E. Disinfettante, rivulsivo: pura o diluita con glicerina (1:3-10)
o
con soluzione di ioduro di potassio
(per
penellature,
colluttorio, lavande vaginali). Irritante: puo' provocare flogosi
e quindi adesione di sierose.
IODURO DI POTASSIO E IODURO DI SODIO (Ambedue facilmente solubili;
il primo e' piu' energico ma anche meno tollerato).
I. 0.10-0.5 p.d. fino a 2.0-5.0-15.0 pro die sempre in soluzione
durante i pasti.
Soluzioni iodo-iodurate sec. DURANTE (da 1 a 3% di iodo, il doppio
di ioduro di potassio; eventualmente con guaiacolo 0.10 per 1 cc.)
I. (specialmente nei bambini) II a XXV gtt pro die in 2 volte.
Ipod. 1/2 1 cc. pro die.
Pomata iodo-iodurata (F.U.). E. per unzioni.
Sciroppo iodo-tannico (F.U.: 0.20 % di iodo). I. Ba.
2-3
cucchiaini pro die.
Oli grassi iodati (1-5 fino al 10-25 %). Liberando lentamente lo
iodo, raramente danno disturbi; al meglio: Ipo. (sottocute o
intramuscolare): 1-2 fino a 6-10 cc. pro die.
IODOFORMIO - (polvere cristallina insolubile in acqua, abbastanza
solubile in etere, alcool, oli). Esplica, a contatto coi tessuti,
azione disinfettante, mettendo in liberta' lo iodo. Assorbito in
certa quantita' e per iodiosincrasia puo' adre nausee, coliche,
albuminuria agitazione, coma.
I. (raramente) 0,5-0,1 p.d. 0.6 pro ie; in pillole.
E. Polvere aspersoria (ulcera venerea). Pomate 10% (ustioni).
Sospeso in glicerina 10% (per iniezione nelle cavita' di ascessi
freddi). Soluzione eterea 1-5% (da iniettare nei seni fistolosi);
soluzione oleosa 2:100, consigliato da alcuni nelle pleuriti tbc,
per iniezione nella cavita' pleurica (CAPPARONI).
ITTIOLO
(solfoittiolato
d'ammonio).
Antisettico,
antiparassitario, cheratoplastico, calmante risolvente: deve le
sue azioni terapeutiche specialmente al contenuto in solfo.
I. (raramente) 0.25-0.5 piu' volte in pillole, capsule.
E. Puro o stemperato in un po' di glicerina (eresipela, geloni,
ragadi del capezzolo); in pomate e linimenti 5-25%
(malattie
cutanee;
ustioni; forme reumatiche; neuralgie; 5-10%
nella
blefarite ulcerosa). Soluzione glicerica 5-10% (pennellature,
tamponi vaginali). Soluzione acquosa 1-5% (lavaggi vaginali,
instesinali; iniezioni uretrali). Supposte con 0.15-0.5. Ovuli
vaginali (1.0:20 gelatina solidific.).
KAMALA - (polvere). Tenifugo e purgante blando per donne, bambini:
spesso sofisticata! I. 6.0-12.0 pro die in tre volte, una ogni 1/2
ora, in elettuario (miele, polpa di tamarindo). Ba. 0.5-1.0 p.a.

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Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

KAVA-KAVA
(radice
di
Piper
methisticum).
Balsamico
antiblenorragico con azione anestetica sulla mucora uretrale. I.
Estratto idrooalcoolico: in capsule, pillole con 0.10, 3-10 volte
pro die.
KOLA (Noce di) - (contiene caffeina 2% e trobromina). Tonico
neuro-cardio-vascolare.
Indicazioni:
asteni
post-infettive,
convalescenze, esaurimento nervoso. I. Polvere torrefatta: 1.0-5.0
pro die in polvere. - Tintura 2-10 gr. pro die (1 gr = L gtt).
KUOSSO - (o Koso: fiori). Tenifugo-purgante sicuro, se recente:
spesso sofisticato o alterato. I. 15-20 gr. di fiori freschi
polverizzati in infuso, in tre volte.
LATTICO, ACIDO - (liquido sciropposo, miscibile con
acqua,
alcool).
I. Stimolante della secrezione cloridrica, astringente. Usato
specialmente nella diarrea verde dei bambini: soluzione 1-2%, 1
cucchiaino ogni ora. Contro le diarree degli adulti e nel colera
come Limonea lattica: [A. l. 5, sciroppo 50, aq. q. b. ad 1000. S.
1/2 bicchiere piu' volte pro die] p in pozione 5%, 1 cucchiaino
ogni sera.
E. Caustico: puro o in soluzione 20-80% per pennellature (tbc.
laringea). Contro le verruche: [A. l. acido salicilico ana. 1.0,
collodion q.b. ad 10.0 S. per pennellature].
LATTOSIO - I. usato specialmente nei bambini come diuretico,
lassativo blando; 5.0 p.a. eventualmente anche con magnesia usta,
cremor di tartaro ana. Agli adulti come diuretico si puo' are alla
dose di 100 gr. per die nel latte.
LITIO.
1. CARBONATO DI LITIO. (o di litina). Alcalino, solvente in vitro
dell'acido urico. Sembra giovi nella diatesi urica, anche per la
sua
azione diuretica, per la quale aumenta la
quantita',
diminuisce l'acidita' dell'urina. Ind.: gotta, negli accessi e,
come preventivo, per 10-15 giorni al mese: litiasi urica.
I. 0.10-0.25, 3-4 volte pro die, preferibilmente durante i pasti,
sciolto in acqua minerale carbonica o di Seltz.
Dosi maggiori, uso protratto posson dare disturbi, specialmente
gastro-intestinali.
2-4. BENZOATO DI LITIO, CITRATO DI LITIO, SALICILATO DI LITIO Come il precedente: il secondo e' il meglio tollerato; il
salicilato si usa si usa a preferenza negli accessi gottosi. I.
stesse dosi del precedente.
LOBELIA INFLATA - (foglie). Principio attivo: l'alcaloide lobelina
che possiede azioni in parte simili a quelle dell'atropina.
Paralizzando le terminazioni polmonari del vago e' usata contro
l'asma ed altri stati dispnoici, con malsicuri successivi alle
dosi usuali.
I
suoi
preparati inoltre, alternandosi
facilmente,
hanno
un'attivita' variabile.
I. Tintura: 0.5 p.d. ad 2.0-5.0! pro die, a gtt. (1 gr. = LIV
gtt.), in mist. spesso con joduro, oppio, ecc.
LUPPOLINO - (Polvere; dalle inflorescenze del Luppolo). Sedativo,
anafrodisiaco di dubbia efficienza. I. 0.50 2-3 volte pro die in
polvere, pillole.

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Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

MAGNESIO
1. CARBONATO DI MAGNESIO (Magnesia bianca, comune;
polvere
insolubile). Antiacido: controindicato nel reumatismo perche' con
acido cloridrico mette in liberta' CO2.
Nei bambini blando lassativo. I. 1.0 p.d. 100 pro die sospeso in
acqua, latte. Ba. 1-2 cucchiaini (lassativo) - E. per polvere
dentifricie e aspersorie.
2. CITRATO DI MAGNESIO. Lassativo. I. in forma di Limonea
magnesiaca, purgativa (F.U.): 250-350 gr. da prendere in 2 volte.
Il citrato di magnesio effervescente (= Carbonato Mg + bicarbonato
sodico + acido citrico + zucchero) si da' alla dose di 30-60 gr
sciolto in acqua.
3.
OSSIDO DI MAGNESIO (Magnesia usta,
calcinata;
polvere
insolubile).
Antiacido, assorbente,
lassativo.
Indicazioni:
ipercloridria, fermentazioni gastriche abnormi, meteorismo, alcune
diarree acide, avvelenamenti per acidi e sali metallici caustici.
I. 0.5-2.0 p.d. piu' volte (assorb. antiacido). Lassativo e
antidoto: 10-30 gr. sosp. in 200 d'acqua semplice. Ba.
a
cucchiaini.
E. p. polvere. aspersorie e dentifricie.
4. OSSIDO DI MAGNESIO IDRATO (Magnesia idrata) come il precedente:
meno irritante per la mucosa gastro-intestinale.
5. PEROSSIDO DI MAGNESIO - Come i precedenti: svolge ossigeno a
contatto dei tessuti. Indicazioni: dispepsie acide, flatulenze e
meteorismo intestinale. I. 0.25-0.50 p.d. 3.0 pro die in polvere,
tav.
6. SOLFATO DI MAGNESIO (Sale amaro, inglese, d'EPSOM, di SEDLITZ;
cristalli solubili). Purgante pronto, sicuro: 15-30 gr danno dopo
1-3 ore, senza dolori, scariche diarroiche. Determina abbondante
afflusso di sangue verso il tubo digerente e ne eccita la funzione
emuntoria (derivativo).
Indicazioni: per vuotare il canale digerente
(indigestioni,
fermentazioni
abnormi, dopo l'uso di
antilemintici).
Come
derivativo in congestioni cerebrali, epatiche, nello scompenso.
Per stimolare l'emuntorio intestinale nell'insufficienza renale.
Controindicazioni: gastroectasia, individui assai deboli e vecchi,
appendicite e peritonite.
Iniettato sotto cute, nelle vene e specialmente nel rachide viene
usato nel tetano e nella corea come potente sedativo nervoso.
I. Purgante: 15-20 fino a 50 gr. in acqua e sciroppo, facendo bere
dopo un po' d'acqua fredda per facilitarne l'azione; Ba. 1.0 p.a.
Lassativo: 6-8 gr. pro die.
Ipo. e intramuscolare: soluzione acquosa 25%: si iniettano 5.010.0 di sale pro die in piu' riprese. (risultati non costanti).
Intravenoso soluzione 20%: 10 cc pro die.
Intrarachid. soluzione 15%: iniettare lentamente da 3 a 10 cc.
(prudenza! pericolo di paralisi respiratoria).
MANNA - (succo di Fraxinus). Purgante blando,
secondari, specialmente usato nei bambini.
I. Ba. 10-15 gr. in acqua o latte.

senza

disturbi

MANNITE suo principio attivo. att. I. Negli adulti 20-25 gr.


generalmente associata ad altri purganti. Ba. da 1 cucchiaino e un
cucchiaio nel latte al mattino.
MARETINA - Antipiretico, specialmente usato nelle febbri tbc. Puo'
dare inconvenienti (disturbi nervosi, emoglobinuria), anche a dosi
terapeutiche.
I. (raramente) 0.10-.20 p.d., 0.60 pro die in polvere, pillole.

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Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

MELOGRANO - (corteccia; principio attivo: vari alcaloidi fra cui


pelletierina). Tenifugo I. (raramente) decotto di corteccia: gr.
30-50: 200 col., da prendere in 1 ora (Ba. di 5-10 anni: 20 gr.);
dopo 1 ora olio di ricino.
TANNATO DI PELLETIERINA. Tenofugo meglio tollerato del precedente
I. 0.2-0.4 in sciroppo d'arancio, da prendersi in piu' riprese
ogni 1/4, 1/2 ora: 1-2 ore dopo l'ultima purgante. Ba. a 3 anni
0.10, a 6 anni 0.20.
MELUBRINA
(polvere cristallina
solubile).
Antipiretico,
analgesico, derivante dall'antipirina; meglio tollerato.
I. 0.5-1.0 p.d. piu volte: 4.0 ad 8.0 per die in polvere
(reumatismo articolare ac. neuralgie). Ba. di 5-10 anni: 2.0-4.0
pro die. - Anche per clistere, ipo. e intravenoso.
MENTOLO - (cristalli insolubili, in acqua, solubile in alcool,
olio).
I. Usato talvolta come antisettico, sedativo contro
vomiti
incoercibili, gastralgie, fermentazioni abnormi: 0.10 piu' volte,
1.0 e piu' pro die in soluzione idro-alcoolica, pozione gommosa,
polvere.
E. Antisettico, decongestionante: in polvere da fiuto nella
corizza: [M. 0.10, acido borico, salolo ana. 5.0]; in olio di
vaselina
0.75-1% per instillazioni,
polverizzazioni
nasali
(catarri naso-faringei); in alcool 2% per inalazioni; in lapis
contro l'emicrani e la nevralgia sopraorbitaria. Antiodontalgico:
[M., cloralio idrato ana. 0,25, essenza di garofani 10.0].
Antipruriginoso: in pomate o in soluzione alcolica 1-5%)non esiste
dermatite).
Ipod. Entra con altri medicamenti in alcune formule usate contro
la tbc polmonare: potrebbe giovare anche come lieve stimolante
cardio-vascolare analogo alla canfora (MARFORI).
MERCURIO.

1. MERCURIO METALLICO. I. in pillole da 0,05 ciascuna (Pillole


azzurre,
pillole coeruleae): 2. pro die (come purgante
e
antisifilitico).
Ipod.: 0.05-0.08: 1 cc. di eccipiente oleoso (Olio grigio); 1 cc.
ogni 8 giorni (antisifilide).
E. Pomata mercuriale (doppia. Unguento cinereo: F. U. 30% di Hg).
Antisifilitico per frizioni: adulti 5 gr. (come una nocciuola);
Ba. di 1 anno: 0.5 di 4 anni: 2 gr. pro die. (Van fatte la sera,
con la mano nuda, senza anelli, mutando ogni giorno regione:
ascelle, inguini, faccia interna delle braccia, coscie, gambe,
regioni laterali del torace: per 10-20 minuti. Si ricopre poi la
parte con flanella; al mattino si lava con acqua calda e sapone.
Dopo 7 giorni bagno generale, 2 giorni di riposo. Si facciano cosi
2-4 a 6 serie).
Antiparassitario: contro i pediculi del pube; se
occorrono
frizioni larghe: 20:10 di vaselina; contro gli oxiuri anche in
supposte
con 0.05-0.10. Risolvente e calmante, spesso
con
belladonna (orchiti, flebiti, ecc.).
Empiastro mercuriale (Cerotto mercuriale F. U.: Hg con cera e
diachilon,
disteso su sparadrappo) per la cura locale
di
manifestazioni sifilitiche e come risolvente (per esempio di
tumefazioni glandulari).

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Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

2. CALOMELANO (protocloruro di mercurio, con 84,92% di Hg; polvere


insolubile). Ingerito, per trasformazione in prodotti solubili
(ossido di Hg), a piccole dosi, ha un'azione antisettica e
disinfettante sul tubo digerente, stimola la secrezione dei vari
succhi. A dosi piu' forti, purgante. Se assorbito ha azione
diuretica talora notevole, Se assorbito ha azione diuretica talora
notevole. Iniettato si assorbe ed elimina molto lentamente.
I. Purgante (e anche antielmintico contro gli ascaridi 0.30-0.50
(Ba. 0.03-0.05 p.a. - non oltrepassando i 0.30; nel primo anno
0.005 per ogni mese d'eta') in 1 o 2 dosi al mattino a digiuno.
Antisettico intestinale 0.10-0.15 (Ba. 1/2-1 ctgr fino a 1 anno;
0.02 fino a 2 anni; 0.03 fino a 10 anni) 3-4 volte pro die, a dosi
refratte ogni 1-2 ore.
Diuretico: 0.15-0.20, 3 volte pro die, con oppio, per 3 giorni
(idrope nelle malattie del cuore e del fegato; non nelle lesioni
renali).
Antisifilitico nei Ba.: 0.01-0.02 pro die prO 20-30 giorni.
Ipod. 0.03-0.05-0.07: 2 cc olio di vaselina intramuscolo
ogni
tanti giorni quanti furono i crgr. iniettati. Un periodo di cura
comprendera' 10-12 iniezioni.
E
Calomelano a vapore: per
polverizzazioni
congiuntivali
(cherato-congiuntivite flittenulare, ulceri e nubecole corneali):
non contemporaneamente a una cura iodica! Pomata 5-10%.
3. SUBLIMATO CORROSIVO (bicloruro di mercurio, con 73,8% di Hg;
cristalli
o
polveri solubili).
Energico
disinfettante
e
antisifilitico.
I. Antisifilitico (raramente; poco tollerato): 0.01-0.04 prO die,
secondo tolleranza, in pillole, con estr. tebaico ana., o in
soluzione; Liquore di VAN SWIETEN (soluzione idro-alcoolica di
sublimato 1 0/00): 1-3 cucchiaini pro die (1 cucchiaino = 0.015 Hg
Cl2).
Ipod. Soluzione 1% con 1-2% di colruro di sodio: 1-1 1/2 cc. ogni
giorno o a giorni alterni per una serie di 20-30 iniezioni.
Intravenoso 0.01 soluzione fisiologica sterile; 2-5 fino a 10 cc.
per die, in 1 o 2 volte, da iniettare lentamente (sifilidi gravi
specialmente nervose; setticemie).
E. soluzione 1-2-5 0/00 per disinfettare la cute (che deve essere
prima
sgrassata). materiale da medicatura,
ambienti,
ecc.
Soluzione 1:1000 per irrigazioni congiuntivali.
4. BENZOATO DI MERCURIO (45,2% di Hg; solubile in soluzione di
cluroro di sodio: ma per doppia decomposizione si formerebbe
facilmente biscloruso di Hg).
Ipod. Soluzione 1% con 0.35 a 0.75% di cloruro sodico: 2 cc.
die, in serie di 15-30 iniezioni.

per

5. CIANURO DI MERCURIO (79,36% di Hg: cristalli


solubili)
Antisifilitico energico.
Intravenoso Soluzione 1%: 1/2-1-1 1-1/2 cc. per die a giorni
alterni: 10-20 iniezioni (specialmente epatiti sifilitiche con
ascite, sifilide viscerale). Usato anche come diuretici (ascite
dei cirrotici): occorrono 0.04 per die, saggiando pero' la
tolleranza. (Non se c'e' insuffucienza renale!).
Ipod. Soluzione 1% per iniezione intramuscolare di 1-2 cc per die
(dolorose: si puo' pero' aggiungere 0,5-1% di stovaina).

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Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

6. OSSICIANURO DI MERCURIO (85,2% di Hg). Ipod. e intravenoso: in


soluzione 1% 1 cc. pro die a giorni alterni; 2-3 serie di 10
iniezioni con riposi intermedi.
E. disinfettante energico: per lavaggi oculari 0.20:1000; per
lavaggi uretrali 0.15-0.25:1000 (uretriti senza gonocogghi).
7. BIIODURO DI MERCURIO (44,5% di Hg; polvere
cristallina
insolubile in acqua: solubile in soluzione di ioduri alcalini).
Antisifilitico di facile tolleranza, ma di efficacia limitata
(sifilidi di antica data con manifestazioni scarse e non gravi).
I. 0.01 p.d. ad 0.06 pro die in pillole (con estrazione tebaico),
in soluzione acquosa di ioduro di potassio, in sciroppi.
Sciroppo di GIBERT (1 cucchiaino = ca. 0.005 biioduro di Hg, 0,5
ioduro di potassio): 2-3 cucchiaini pro die, durante i pasti. Ba.
di 5 anni di 2 cucchiaini, di 10 anni 4 cucchiaini pro die.
8. PROTOIODURO DI MERCURIO (61,16% di Hg; polvere insolubile).
Antisifilide di scarsa efficacia; secondo molti AA. tedeschi il
miglior preparato per uso interno nella lue congenita.
I. 0.02-0.05! p.d. 0.06-0.10 pro die in pillole (con oppio). Ba.
di 1 anno 0.005-0.01, di 4 anni 0.02 pro die, dopo i pasti con un
po di latte.
9. SALICILATO DI MERCURIO (55% di Hg polvere
Antisifilide efficace. Ipod. c. di calomelato (ma
sono meno dolorose e meglio tollerate).

insolubile).
le iniezioni

10. SALICILARSINATO DI MERCURIO (ENESOL.: 38,46% di Hg, 14,4% di


Ac. solubile). Ben tollerato. Indicazioni sifilidi recenti di
anemizzanti, donne, ragazzi e antiche senza gravi manifestazioni.
Ipod. Fiala da 2 cc, di una soluzione 3% (0.06 per fiala): 20-30
iniezioni a giorni alterni. (Indoloro!).
11. OSSIDO GIALLO DI MERCUIO (Precipitato giallo).
E. in pomata (0.10-0.20: 8 gr. di vaselina - 2 gr. lanolina) in
oculistica
(cherato-congiuntiviti
flittenulari,
blefariti,
leucoma) e come parassitiicida (peducolosi delle sopracciglia).
L'OSSIDO ROSSO (Precipitato rosso) e' meno usato.
E. come il precedente.
12. PRECIPITATO BIANCO DI MERCURIO (cloruro di mercuroammonio). E.
in pomate: 5-10% (varie dermatosi: impetigine); 1% (in oculistica
come il precedente).
IL MERCURIO COME ANTISIFILITICO resta sempre al primo piano: ha
l'indicazione piu' larga: ogni infezione sifilitica deve essere
curata
con Mercurio; le controindicazioni
piu'
ristrette:
idiosincrasia, insufficienza renale, bocca e denti in cattivo
stato. Agisce probabilmente come parassiticida, certo aumentando
anche i poteri difensionali dell'organismo; provoca la comparsa di
quasi tutte le manifestazioni sifilitiche e previene, usato a
lungo e a dosi convenienti, le recidive; va usato quindi anche
nelle sifilidi latenti. Ha azione piu' profonda e duratura.
Come e quando somministrarlo. In primo luogo vengono le iniezioni:
i sali solubili vengono facilmente assorbiti, ma anche subito
eliminati: convengono ove si voglia agire rapidamente e nei casi
di sifilide benigna latente. I sali insolubili (calomelano sopra
tutti) sono piu' attivi venendo lentamente assorbiti ed eliminati,
ma
sono dolorosi e lasciano talvolta focolai di
prodotto
insolubile, il cui riassorbimento, vario e non regolabile, puo'

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Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

riuscire
pericoloso se avviene rapidamente, a
un
tratto,
specialmente per la somministrazione di sali solubili.
Si ovvia in parte a questo inconveniente, iniettando insieme con
il calomelato una piccola quantita' di soluzione di sublimato e
cloruro
di sodio: questo favorisce la
trasformazione
del
protocloruro in bicloruro; quello garantisce da una flogosi
(CARRUCCIO). Il calomelato e' indicato specialmente nella sclerosi
iniziale e nelle manifestazioni ribelli cutaneo-mucose, ossee...
Le iniezioni endovenose convengono specialmente ai casi di estrema
urgenza (lesioni nervose, oculari).
Qualunque sale si adoperi, si consiglia di somministrare nel primo
anno della luce acquisita da 120 a 160 ctgr. di rimedio. Nel
secondo anno si daranno 100-120 ctgr.; nel terzo anno, 80-100
ctgr. Per gli anni successivi si possono consigliare le cosi'
dette cure complementari: 20-30 ctgr. per anno. Sono, queste,
cifre generali che potranno variare secondo l'individualita' della
malattia.
Le frizioni sono un mezzo eccellente; inconvenienti: insudiciano e
talvolta sono mal tollerate dall'epidermide. La somministrazione
gastrica e' infedele e spesso mal tollerata: vi si ricorra in caso
di necessita'.
Azione
tossica. Dosi elevate assorbite - e, per
speciale
idiosincrasia,
anche piccolissime - determinano:
stomatite,
sintomi di gastro-enterite, oliguria e albuminuria,
eritemi
scralattiniformi.
Si consigliano le seguenti precauzioni da prendersi in caso di
cura mercuriale: mettere in buono stato denti e bocca; assicurarsi
che gli emuntori funzionino bene e che non esista idiosincrasia
prima.
Durante la cura: igiene della bocca e dei denti, colluttori con
clorato di potassio 5%; soppressione delle irritazioni boccali;
buona igiene generale. A prevenire la diarrea, la dispepsia, la
stomatite, facili specialmente nelle iniezioni endovenose di
cianuro. MILIAN consiglia il carbonato di bismunto: 0.50, 3 volte
pro die.
MIRRA - E. astringente, antisetti (stomatiti): Tintura
per
pennellature: pura o con tintura di ratania ana.; per colluttorio
e gargarismi: soluzione 5-10%.
MIRTOLO - (dall'essenza di Myrtus). I. Capsule da 0.15, 4-10
die. (bronchiti putride, gangrena polmonare).

pro

NAFTOLO
beta
(Isonaftolo:
polvere
insolubile).
E.
antiparassitario (eczemi parassitari, scabbia, acne, prurigo):
pomate
3-5%.
Controindicazioni:
nelle
donne,
bambini,
nefropazienti.
NITRITI
- Provocano vasodilatazione specialmente in
alcuni
distretti del grande circolo (vasi cerebrali e
coronarie):
conseguentemente si abbassa la pressione arteriosa, mentre aumenta
la frequenza del polso. Han tutti azione piu' o meno fugace. La
tolleranza si stabilisce rapidamente e alla lunga
sembrano
esplicare una azione nociva sul miocardio. Indicazioni: angina
pectoris, emicrani spastica, accidenti acuti da ipertensione,
coliche saturnine, avvelenamento da cocaina.
NITRITO D'AMILE (liquido volatile, infiammabile). Azione pronta
ma fugace: e' medicamento d'urgenza.
Da inalara II-V gtt. in una pezzuola che viene avvicinata alle

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Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

narici: 8-10 moderate inspirazioni, sospendendo quando compare


arrossamento del volto (prudenza!). In commercio tubetti con III-X
gtt. da rompere al momento.

NITRITO DI SODIO (cristalli deliquescenti). Di efficacia assai


minore, dubbia secondo alcuni. Le dosi terapeutiche sarebbero
assai vicine a quelle tossiche. I. 0.10-0.20 pro die in pillole,
soluzione; anche a lungo. Ipod. soluzione 1%: da 1/2 a 1-3 cc. pro
die.
NITROGLICERINA (Trinitrina, liguido oleoso). Meno energica del
nitrito d'amile ma di azione un po' piu' durevole. I. Soluzione
alcoolica all'1%, da II a VI gtt. pro die (VI gtt = 1 mmgr); meno
bene in Compresse da 1/2 mmgr.
TETRANITROLO (Tetranitrato di eritrolo; cristalli insolubili in
acqua, solubile in alcool) come il precedente ma con azione piu'
lenta e di maggiore durata (5-6 ore). I. Compresse da 3 mmgr.:
fino a 0.02-0.04 pro die.
NOCE VOMICA - (semi di Strychnos: principio attivo: l'alcaloide
stricnina). Provoca aumento dell'eccitabilita' dei centri nervosi,
principalmente delle cellule sensitive dl midollo spinale. Stimola
l'attivita' dei centri bulbari, respiratorio, vasomotorio e del
vago, per cui la respirazione si fa piu' energica, la pressione
sanguigna si eleva, il polso si rallenta. Agisce sugli organi dei
sensi accentuando specialmente il potere visivo e olfattivo.
Eccita ( anche come amaro) le secrezioni dei succhi digerenti e la
peristasi gastro-intestinale, agendo sul plesso di AUERBACH.
Indicazioni: astenia nervosa e cardio-vascolare (collasso) delle
infezioni acute, degli avvelenamenti e dello shock (dosi piuttosto
elevate). Stati ipostenici cronici: tbc., cardiopatie, astenia
nervosa, convalescenza, ecc. (dosi moderate). Come eccitomotorio
nelle paralisi periferiche cosi' dette reumatiche, in quelle
tossi-infettive (specialmente da alcool: in genere la S. e' utile
in tutte le
manifestazioni
dell'alcolismo cronico),
nelle
paralisi centrali, ma solo in un periodo molto inoltrato; nelle
atonie vescicali, nelle broncoplegie, miocarditi. Certe forme di
neurastenia
genitale
(eiaculazione
ritardata,
erezioni
incomplete...). Atrofia incipiente del nervo ottico; amblipie
tossiche.
Controindicazioni: eccitamento nervoso, isterismo,
epilessia,
arteriosclerosi grave paralisi cerebrale recente.
I. Polvere (o rasura): 0.02-0.03 ad 01! p.d. 0.15 ad 0.30! pro die
in polvere pillole.
Tintura: X-XX gtt p.d., L gtt e piu' pro die. DM 2.0! pro die 1
gr. = LIV gtt). Non con misture marziali: il ferro precipita. Bene
con il liquore del FOWLER.
Estratto idroalcoolico: 0.01-0.05! p.d. 0.06-0.1! pro die in
pillole, mist.
NITRATO DI STRICNINA (cristallo solubile).
I. 0.0005-0.001 p.d. piu' volte. DM 0.005! p.d. 0.0015! pro die,
in granuli, soluzioni pillole.
Ipod. soluzione 1 0/00: fino a 5 cc. pro die. Nelle affezioni
oculari si inietta preferibilmente nelle tempie, da 1/4 a 1/2 cc.
di un soluzione 2 0/00.
NOVOCAINA - Anestetico locale poco tossico.

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Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

CLORIDRATO DI NOVOCAINA (cristallo solubile). E. Soluzione 10-20%


per pennellature (anestesia faringea); soluzione 2-5% per collirio
(anestesia della cornea). Ipod.: anestesia per infiltrazione:
soluzione 1%, eventualmente con adrenalina XV-XX gtt.: 100 cc
della soluzione. Non usare piu' di 0.80-1.0 di Novocaina.
NUCLEINE - Sostanze albuminoidi fosforate complesse, che non
possono servire per la medicazione fosforata (MARFORI).
NUCLEINATO DI SODIO (polvere solubile): venne consigliato come
medicamento leucogeno in caso di malattie infettive, specialmente
da strepto e da stafilococchi. Ipod. soluzione 5%; 2 cc e piu' pro
die.
OLIO DI FEGATO DI MERLUZZO - (contiene sostanze grasse facilmente
assorbibili, acidi grassi, colesterina, tracce di iodio e di
fosforo, ecc. E' ricco in vitamine A). Alimento ricostituente
Indicazioni: scrofolosi, rachitismo, spasmofilia, tubercolosi e
altre malattie croniche che portano grave denutrizione; bambini
che hanno alimentazione cattiva e insufficiente.
Controindicazioni: bambini sotto l'anno di eta' e bambini gia'
bene alimentati (potrebbe affaticare gli organi
digerenti),
alterazioni della digestione. Sospenderlo se mal tollerato, nella
stagione calda, durante gli stati febbrili gravi.
I. 2-3 cucchiaini. (Ba. da 2 cucchiaini a 2 cucchiai) pro die
durante i pasti.
Olio di fegato con fosforo 0.01%, con creosoto 1%, con protoioduro
di ferro 1%: usati alle stesse dosi circa.
OPPIO - (succo di papaver somniferum: principio attivo: numerosi
alcaloidi fra i quali principale la morfina, cui eccezionalmente
si deve la sua azione).
1. Agisce gia' a piccole dosi sul cervello paralizzando i centri
della sensibilita' dolorifica; provoca per questo una sensazione
di benessere, in connessione pure con una stimolazione dei
processi intellettuali, e una certa tendenza al sonno.
2. Paralizza il centro respiratorio: la respirazione dapprima,
rallenta e si fa piu' profonda.
3. Provoca vasodilatazione cutanea e cerebrale, per azione sul
centro vasomotorio; rallenta il polso, per eccitazione del vago;
non deprime il miocardio, che continua a contrarsi validamente.
4. Provoca stitichezza per un complesso meccanismo (ritardato
svuotamento dello stomaco da costrizione dello sfintere pilorico,
diminuzione dei movimenti riflessi intestinali e della secrezione
dei succhi digerenti).
5. Inibisce tutte le secrezioni, eccetto quella sudorale, che anzi
viene favorita dalla vasodilatazione cutanea.
Indicazioni: 1. Dolore e insonnia da dolore. 2. Stati
di
agitazione,
specialmente
se
accompagnati
da
un'abnorme
sensibilita', con eccesso di reazine agli stimoli e conseguente
depressione cardiovascolare ed esaurimento nervoso
(delirium
tremens, avvelenamento da atropina, ecc.) mentre e' controindicato
in essi il cloralio, che e' un depressore neurocardio-vascolare.
Nelle convulzioni spinali la morfina non giova. 3. Stati dispnoici
(asma bronchiale, cardico, dispnee degli aortici, ecc.): questa
azione eupneica non sarebbe dovuta soltanto alla inibizione del
centro respiratorio, ma anche al miglioramento delle
condizioni
circolatorie. 4. tosse molesta e dannosa. 5. Riposo dell'intestino
(emorragie, spasmi, alcune diarree).
Controindicazioni:
bambini (specialmente
lattanti),
vecchi.

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Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

Congestioni e stati infiammatori dei centri nervosi (tendenza


all'emorragia, meningite..). Broncoplegia con tendenza all'edema
polmonare. Grave insufficienza renale.
Ricordare, somministrando l'oppio o i suoi preparati specialmente
la morfina, che rapidamente si stabilisce il bisogno in introdurne
continuamente (morfinomania( e l'abitudine al veleno, la quale
pero'
non preserva l'organismo
dall'intossicazione
cronica
(morfinismo).
Fenomeni secondari non rari, specialmente in alcuni individui,
sono nausee, vomito, vertigini, sudori, agitazione, eruzioni
cutanee: quasi costante e' la stipsi.
I. Polvere d'oppio (10% circa di orfina) 0.02-0.05 p.d. 0.10 ad
0.50! pro die in polvere, pillole.
Estratto d'oppio (o tebaico; 20% circa di morfina) 0.02 p.d., ad
0.20! pro die in pillole.
Tintura d'oppio (o tebaica, 1% di morfina) X-XXV gtt. p.d., fino a
0.30! pro die (1 gr = XLV gtt. circa) in pozioni; anche per
clisteri.
Laudano del SIDEHMAN come la precedente.
Sciroppo d'oppio (20 gr. = 0.01 di estratto) a cucchiaini (20-100
gr. pro die).
Polvere del Dower [oppio, ipecacuana ana., p. 1, lattosio p. 8] (=
1% di morfina) 0.10-0.25 p.d. piu' volte fino a 4.0! pro die
(bronchiti specialmente con tosse fastidiosa ed espettorante
difficile).
1. Morfina, CLORIDRATO (cristalli solubili).
I. 0.005-0.01 p.d., 0.03-0.05 pro die in soluzione, pillole,
pozione.
Subcutanea. Soluzione 1%, stesse dosi.
2. CODEINA (metilmorfina). Azioni analoghe alle
precedenti,
tossicita' minore. Non deprime la funzionalita' cerebrale, non da'
stitichezza, non assuefazione. Indicazioni: specialmente
come
calmante della tosse; anche dispnee e affezioni dolorose degli
organi addominali e genitali.
Cloridrato
di Codeina (o fosfato di Codeina: questo
piu'
dell'altro solubile). I. 0.01-0.03 p.d. , 0.10 ad 0.20! pro die in
polvere, pillole, mist. Ba.: prima dei 2 anni meglio astenersene;
a 2 anni 0.01; a 4 anni 0.03; 1 7 anni 005 pro die.
Sciroppo di codeina (10 gr. = 0.02 di odeina) Ba. 2 fr. o.a. circa.
Pastiglie di Codeina (F.U.) con 0.005 di Codeina ciascuna.
3. DIONINA (= cloridrato di etilmorfina). Sedativo della tosse,
analgesico, ipnotica di azione intermedia fra la codeina e la
morfina.
I. 0.01-0.015 p.d 3 volte pro die in polvere, pozione, soluzione
DM 0.10! pro die. Ba. (ben tollerata) da 1 a 2 anni 0.01; da 2 a 4
anni 0.02; da 4 a 10 anni 0.03 pro die, in pozione gommosa.
E. Collirio 2% e piu' (analgesico, ma, provocando una irritazione
congiuntivale violenta, e' bene lasciarne l'uso allo specialista).
4. EROINA (= diacetilmorfina). Indicazioni: tosse
stizzosa,
dispnee, insonnie da dolori. Prudenza: deprime fortemente in
centro respiratorio. Usata a lungo, da' abitudine.
Cloridrato di Eroina I. 0.003-0.005 p.d. 2-4 volte pro die, in
polvere,, pillole, soluzione (a gtt.). Ipod. Soluzione 0.5%: 1/2 a
2 cc. pro die.
5. PAPAVERINA (uno degli alcaloidi dell'oppio). Narcotico debole,
poco tossico; inibisce il tono delle fibre liscie. Indicazioni:
spasmi del tubo digerente, crisi gastrite, eclampsia, crisi
ipertensive, vomiti delle gravide, mal di mare...
Cloridrato di Papaverina (solubile) I. 0.03-0.06 p.d. 2-3 volte
pro die e piu': fino a 0.20 pro die in pillole , polvere,

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Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

tavolette. Ipod.: in ampolle da 0.04; stesse dosi.


Il Benzoato di benzile (liquido oleoso) e' un derivato della
papaverina e viene usato, per la sua azione inibitrice sul tono
dei muscoli lisci, nelle coliche epatiche, nefritiche, piu' di
recente anche nell'ipertensione iniziale pura (angiospasmo). I.
soluzione alcool 20% (aromatizzata con poche gtt di tintura
d'anici): V-XL gtt, seconto eta', tolleranza,
eventualmente
ripetute 2-4 volte pro die, in acqua zuccherata, latte.
OREXINA
Eupeptico
energico,
stimolante
dell'appetito,
incostante pero'. Indicazioni: anoressia sine materia, dei tbc.,
inappetenza e vomiti delle gravide. Sembra utile nel mal di mare.
Controindicazioni: ipercloridria, lesioni renali.
I. Tannato di Orexina (meglio tollerato) 0.25 p.d. 2-3 volte pro
die, 2-3 ore prima del pasto. Ba. da 0.15 a 0.40 pro die.
PANCREATINA - Miscela di fermenti proteo, amilo- e lipolitici
attivi in ambiente alcalino; usata nelle dispepsie intestinali.
Non si sa fino a che punto l'acidita' gastrica la alteri e ne
permetta l'azione, che potrebbe essere anche indiretta.
I. 0.25-0.50 dopo i pasti associata con alcalini, al meglio in
capsule cheratinizzate. Dato il modo d'azione, sembra errata
l'associazione con pepsina.
PAPAINA - Fermento vegetale analogo alla pepsina: attiva anche in
ambiente alcalino. I. 0.10-0.20, 1/2 ora dopo i pasti in polvere,
soluzione alcaline, sciroppi.

PARAFFINA LIQUIDA - (Olio di vaselina). Evacuante meccanico,


lubrificante, indicato nella stipsi cronica, nella enterite mucomembranosa. I. 2-4 cucchiaini per die mattina a digiuno, sera
prima di coricarsi (deve essere purissima).
PARALDEIDE- (liquido solubile). Ipnotico, sedativo; senza azione
nociva sul cuore e sul respiro, ma poco efficace spesso o
incostante, specialmente a piccole dosi. Lascia sovente nausee,
vertigini, alito sgradevole. Indicazioni: malattie nervose e
mentali. Controindicazioni: affezioni broncopolmonari.
I. 1.0-3.0 (nei soggetti abituati anche piu') la sera, in pozione
gommosa con sciroppo di corteccia d'arancio. E. per clistere 5.0: 20-40 gr. di mucillagine di gomma arab.
PEPE CUBEBE - Balsamico antiblenorragico, meglio tollerato del
Copaive, al quale spesso si associa.
I. 1.0-2.0 piu' volte pro die in pillole, elettuario. Es.:
[Balsamo copaive 20.0 P.C. q.b. M.F. elettuario. S. 6 boli pro
die].
PEPSINA - (polvere solubile in acqua e glicerina). FErmento
proteolitico attivo solo in ambiente acido.
Indicazioni: gastriti atrofiche; carcinoma gastrico; dispepsie dei
tbc.; degli anemici, ecc.
Le pepsine del commercio hanno titolo variabilissimo: non di rado
sono inattive.
I. Pepsina pura estrattiva o Pepsina cloridrica: 0.30-0.50 p.d.
piu' volte in polvere, mist. con acido cloridrico, dopo i pasti.
Cave: Alcool, alcalini, pancreatina, tannino.
PICRICO,

ACIDO

(polvere

cristallina

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gialla

solubile).

Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

Astringente, cheratoplastico, disinfettante, analgesico locale.


E. in soluzione acquosa o idroalcoolica (alcool 8, acqua 92) 0.51% per impacchi (ustioni); soluzione 5% (eresipela, eczemi).
Soluzione 4% per instillazioni (otorree croniche). In pomata:
[Acido picrico 0.20, vaselina 8, lanolina 2] ottimo nelle ustioni
chimiche dell'occhio.
Soluzione 5% (disinfezione del campo operatorio).
PILOCARPINA - (alcaloide delle poso usate foglie di Jaborandi).
Diaforetico energico. Eccitando le estremia' periferiche del
sistema autonomo, stimola le varie secrezioni (sudorale, salivare,
brochiale,
dei succhi miosi e abbassamento della
tensione
endoculare.
Indicazioni: idrope dei nefropazienti, ma anche dei cardiaci; piu'
utilmente per favorire il riassorbimento di scarse quantita' di
essudati dell'organo auditivo (cassa, labirinto) e dell'occhio.
Nell'edema glottideo, come derivativo. Localmente di usa in
oculistica nel glaucoma, acuto e cronico, nelle ulceri corneali
periferiche e in via di perforazione.
Controindicazioni:
cachessia,
gravidanza,
malattie
broncopolmonari, (per il pericolo di un edema dei polmoni). I cardiaci
sopportano male la Pilocarpina.
Tenere sempre presente la possibilita' dell'insorgenza
d'un
collasso.
CLORIDRATO DI PILOCARPINA (solubile).
I. 0.005 p.d. 2-4 volte pro die in soluzione.
Ipod. (meglio) soluzione 0.5%: 1-2 cc. pro die.
E. collirio 1-2%.
PIOMBO.
1. ACETATO DI PIOMBO BASICO (Liquor plumbi sub-acetici. Liquido
limpido contenente 19 % di acetati di Pb). E. Astringente: in
soluzione 2.5:100 (acqua vegeto-minerale), saturnina) p. lozioni,
impacchi. (L'acqua vegeto-minerale del GOULARD ne differisce per
l'aggiunta del 5% di alcool). Pomate 10:90 vaselina (Unguento
saturnino).
2. PROTOSSIDO DI PIOMBO (Litargirio) entra nella composizione
dell'Empiastro diachilon [Olio di olive 2, Pr. di P., Acqua ana..
1]
Unguento diachilon di HEBRA [Empiastro di achilon, olio oliv.ana.]
giova in eczemi cronici, nel prurito anale. (Al meglio si applica
disteso su liste di tela da disporsi a embrice; si rinnova ogni
giorno la medicatura togliendo la vecchia con olio o benzina).
PIPERAZINA - (masse cristalline solubili). Solvente
in vitro
dell'acido
urico: usata con dubbia efficacia
nelle
forme
uricemiche (gotta, litiasi urica). I. 0.50 a 1.50 pro die in
polvere, da sciogliere in molta acqua carbonica.
Il CHINATO DI PIPERAZINA (SINODAL) e il CLORIDRATO DI
si usano circa alle stesse dosi.

PIPERAZINA

PIRAMIDONE
(dimetilamido-antipirina;
polvere
cristallina
solubile). Antipiretico, analgesico con azione e indicazioni
identiche a quelle dell'antipirina, da cui deriva: e' pero' circa
3 volte piu' attivo e non diminuisce la secrezione urinaria.
Provocando spesso sudori profusi e ancor piu' controindicato ne
deboli , tbc,,,; e' controindicato nei diabetici.

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Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

I. 0.10-0.30 p.d. 3-5 volte pro die (DM 3.0! pro die) in
soluzione Ba. sui 10 anni: 0.50 pro die in tre dosi.
CANFORATO DI PIRAMIDONE. Antipiretico, antidrotico. I.
pro die in polvere.

polvere,

0.50-0.75

PIRIDINA - (liquido volatile di odore disgustoso). Sedativo dei


centri
bulbo-spinali,
specialmente di
quello
respiratorio
(antidispnotico); produce rapida dilatazione dei vasi coronari.
Indicazioni: accessi asmatici, specialmente da asma nervoso, ma
anche
di altra natura; angina pectoris.
Controindicazioni:
cardiopazienti gravi, cachettici.
E. Fare inalare V-X gtt. su di un fazzoletto; o meglio lasciare
evaporare 1 cucchiaino su di un piatto in una camera non grande
chiusa: il paziente respira tale atmosfera per 20-30 minuti. (La
detta evaporazione e' completa in 1 ora circa). Ripetere 1-3 volte
al pro die.
I. (piu' raramente) in capsule da 0.05, 1-3 pro die (1 gr. = XLIII
gtt.).
PIROGALLOLO - (= Acido pirogallico). Energico natisettico e
riducente. E. Pomate 5-10% (lupus, psoriasi, lupus eritem.)Non
applicarlo su superfici estese: pericolo di avvelenamento!.
PODOFILLINA
- (polvere amorfa insolubile: dalle radici
di
Podophyllum).
Purgante colagogo: attiva la peristasi e
le
secrezioni biliare e intestinali. L'azione purgativa si manifesta,
senza disturbi, dopo molte ore. Non da' abitudine. Indicazioni:
Stitichezza abituale atonica o spastica.
I. 0.01-0.03 p.d. 2-3 volte pro die in pillole, polvere. Si dia
preferibilmente
di sera e si associ a
farmaci
sinergici
(rabarbaro, aloe) o antispasmodici (belladonna, giusquiamo). Ba. a
3 anni 0.01; a 10 anni 0.03 pro die con zucchero o sospesa nel
latte.
POLIGALA SENEGA - (radice). Espettorante; fluidifica la secrezione
bronchiale.
Evitarne
l'uso
prolungato;
controindicazioni:
emottisi, disturbi gastro-intestinali, febbre alta.
I. Infuso 3.0-5.0: 100 col. (1 cucchiaino ogni 2 ore). - Decotto
5-15%Sciroppo
(equivalente al
decotto
5%)
correttivo,
coadiuvante: a cucchiaini. (Ba. 20-30 gr. pro die), in mistura con
altri rimedi.
POTASSIO.
1. ACETATO DI POTASSIO (polvere cristallina
deliquescente).
Diuretico efficace. I. 8.0-10.0 pro die in soluzione mista. Si
puo' anche prescrivere l'acetato di potassio liquido, soluzione
33% del sale secco: fino a 30 gr. pro die, in mistura.
2. CLORATO DI POTASSIO (cristalli solubili). Usato solo all'E.
come
astringente
e disinfettante: in soluzione
2-5%
per
colluttorio
specialmente come preventivo e
curativo
della
stomatite mercuriale. Meno bene in pastiglie (da 0.10) da lasciar
sciogliere in bocca senza inghiottire; queste non ai bambini.
3. NITRATO DI POTASSIO (Salnitro; polvere solubile).
I. Diuretico: 5.0-6.0 pro die in soluzione, decotti mucillaginosi
per lo piu' con altri medicamenti - E. Carta nitrata (= carta
bibula instria con soluzione di S. 20%) per fumigazioni negli

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Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

accessi asmatici. (Sembra si formi piridina).


4. PERMANGANATO DI POTASSIO (cristalli solubili).
Ossidante
energico. I. Antidoto negli avvelenamenti da alcaloidi: 0.200.50:250 di acqua, da consumarsi in 2-3 volte.
E. Disinfettante deodorante: soluzione 0.05 a 0.25:1000 per
lavaggi, 0.50:1000 per iniezioni uretrali (blenorragia). Soluzione
0.20:1000 per irrigazioni nella congiuntivite purulenta. Soluzione
0.50-1 0/00 per lavaggi delle cavita' nasale (ozena) e boccale.
RABARBARO - (rizoma di Rheum officinale; principio
attivo:
derivati antrachinonici). Purgante mite. A piccole dosi eupeptico,
stimolando
l'appetito,
la
motilita'
e
le
secrezioni
gastrointestinali; a dosi piu' elevate determina, dopo 8-10 ore,
scariche poltacee senza dolori. Usato a lungo da' abitudine;
lascia spesso stitichezza ostinata.
Indicazioni:
stitichezza degli anemici,
dei
convalescenti;
dispepsie; ittero catarrale, ecc.
Controindicazioni:
stati
congestivi
degli
organi
pelvici
(emorroidi), litiasi renale, cistite, stati infiammatori del tubo
gastro-enterico.
I. Rizoma di Rabarbaro eupeptico: 0.05-0.10 pro die piu' volte;
purgante: 2.0-4.0 in pillole, polvere, infuso (2.0-5.0:100 col. )
Ba. 0.10-0.20 p.a. (lassativo).
Estratto acquoso 0.05-0.10 (tonico); 0.50-1.0 (lassativo) pro die
in pillole.
Tintura acquosa: a cucchiaini come eppeptico (nei Ba. lassativo);
a cucchiaini lassativo.
Tintura vinosa: come la precedente.
Sciroppo: nei bambini a cucchiaini come lassativo.
RAME
SOLFATO DI RAME (cristalli solubili). I. Emetico: 0.05-0.20 in 1/2
bicchiere d'acqua tiepida (oppure 1 cucchiaino d'una soluzione
1%), ogni 5 minuti fino ad effetto.
Ba. soluzione 1% a cucchiaini.
E.
Caustico:
puro come lapis
(tracoma;
controindicazioni
ulcerazioni
corneali);
in soluzione 10%
per
pennellature
(nell'ulcera molle, 2 volte pro die). Astringente, antisettico:
soluzione 0.5-1% per irrigazioni, lavature, impacchi. Collirio
0.02-0.03:10.
RATANIA - (radice: e' una droga tannica). Astringente. I. Decotto
5.0-10.0:100 col. - Tintura: XXX-XL gtt. molte volte pro
die; Sciroppo: Ba. 5 gr. p.a. in pozioni.
E. Tintura: pura o con tintura di mirra ana., per pennellature
(stomatite);
1/2
cucchiaino in un bicchiere
d'acqua
per
colluttorio.
RESORCINA
(crisatlli solubili).
Antisettico,
riducente,
cheratolitico (eczemi squamosi, seborrea, pitiriasi, psoriasi). E.
Pomata 2-10% e piu': Soluzione alcoolica 3%, con 5% di olio di
ricino, per frizioni (seborrea del capo). Soluzione 1-2% per
lavaggi uretrali e vescicali.
Ordinare piccola quantita' perche' facilmente
macchie nere si tolgono con acido tartarico.
RICINO, OLIO DI
ricinoleico, che

si

altera.

Le

- Purgante ottimo, agisce a mezzo dell'acido


si mette in liberta' nell'ambiente alcalino

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Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

intestinale, e che stimola le peristalsi del tenue. Indicazioni:


stasi fecale, indigestione, avvelenamenti (non in quello da
fosforo!), alcune affezioni infiammatorie del canale intestinale
(dissenteria). Controindicazioni: appendicite e peritonite.
I. 20-30 gr. (5-10 gr. come lassativo) in una volta a digiuno. Ba.
gr. p.a.: ricordare, come per altri purganti, di non darlo se c'e'
tendenza al vomito.
Per attenuarne il sapore disgustoso si dia ben riscaldato per
renderlo piu' fluido o con un caffe', rhum, menta, succo di
limone; anche battuto in 1/2 bicchiere di latte caldo zuccherato e
aromatizzato con essenza d'arancio.
E. In mistura (5-15%) per la cosmesi dei capelli e della barba.
SALICILICO, ACIDO - (cristalli e polvere cristallina, solubile in
500 parti di acqua; solubile in alcool, etere). Localmente
antisettico, cheratolitico.
I. (raramente) antireumatico o.25-0.5 p.d., 4.0-6.0! pro die in
polvere, pozione con alcool.
E. soluzione 1-2:1000 (meglio se con acido borico 30.0) per
impacchi (foruncoli, eczemi, impetigine), lavaggi detersivi, ecc.
Colluttorio 1:300 con alcool, acque arom. Soluzione 10% in alcool
glicerina ana. per pennellature (difterite, stomatite). Collodion
1:10 (callifugo). Polvere aspersoria (iperidriosi dei piedi) (510:100 di talco. Pomate 1-10:100. Cristalli 1-2:1000 (antisettico
locale, anche antipiretico).
1. SALICILATO DI SODIO (polvere cristallina facilmente solubile)
(80% d'Acido Salicilico). Antireumatico, specifico del reumatismo
articolare, acido Antipiretico analgesico, diaforetico. Colagogo e
antisettico delle vie biliari.
Indicazioni: reumatismo articolare, ac,; sue complicazioni e
malattie
della stessa natura: esacerbazioni del
reumatismo
articolare cronico, iridociclite, casi recenti di sciatica (dosi
forti). Ittero catarrale e angiocoliti, colelitiasi.
Controindicazioni:
(non
assolute:
molta
prudenza
pero':
permeabilita' renale molto diminuita (non la nefrite reumatica);
affezione organica del cuore con tendenza al collasso (non la
miocardite reumatica secondo ARCANGELI).
Azione tossica: dosi elevate producono vertigini, ronzii, disturbi
gastriti,
dispnea, delirio, albuminuria. L'associazione
con
bicarbonato di sodio ana., l'uso di prodotti puri, l'eventuale
somministrazione per clistere evitano quasi completamente tali
disturbi.
I. Antireumatica 0.50-2.0 p.d. 8.0-10.0 ad 15.0 e pro die secondo
ARCANGELI e altri. a dosi frazionate, continuamente, in polvere o
meglio in pozioni con cognac, sciroppo di scorze di arancio.
Ba. (ben tollerato) 0.50 e piu' p.a.
Nel
reumatismo
si cominci dalla dose
massima
diminuendo
progressivamente dopo remissione spiccata della febbre e dei
dolori.
Come colagogo: 2.0 pro die con benzoato di sodio meta' dose.
E. Clistere stesse dosi: 1n 150 cc. di veicolo liquido
(acqua, latte) per volta, event. con II-X gtt. di laudano; 2-4
clistere pro die. Pomate 30%. Soluzione 10%, per pennellature
sulle tonsille.
Intravenoso: soluzione 3-10:100 con benzoato di sodio e caffeina
1% (prepara. di fresco): iniettare 2-3 gr. di S pro
die
(reumatismo
articolare, ac. encefalite
letargica,
sciatica
reumatica).
2.
SALICILATO
DI
ANTIPIRINA
(SALIPIRINA)
antireumatismo,

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Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

antineuralgico, antipiretico. Indicazioni:


emorragie, mestruali, dismenorrea.
I. 1.0-2.0 p.d., 6.0 pro die in polvere.

influenza;

profuse

3. SALOFENE (51% di Acido Salicilico) c. di salicilato sodico,


meno attivo ma ben tollerato.
I. 0.5 p.d. in polvere, tavole; 2.0-6.0 pro die
(mialgie
neuralgie, emicrania).
4. SALICILATO DI METILE (liquido quasi insolubile in acqua); 1
gr. = XLIII gtt; cont. il 90,75% di Acido salicilico). E' il
principio attivo (90%) dell'essenza di Gaultheria
procumbens
(Essenza di WINTERGREEN).
E. Salicilato di Metile sintetico (preferibile). antireumatico
analgesico: puro per pennellature; i a gtt. (L-CXX) sulla parte,
ricoprendo con cotone e guttaperca (2-3 volte pro die). Pomate e
linimenti 10-50% (meno attivi).
MESOTANO, suo derivato; di odore , meno disgustoso, ma irritante
svolgendo formaldeide: non usarlo a lungo sulla stessa parte. E.
per frizioni, con olio di olive ana. Pomate 5:15 vaselina.
SALOLO - (salicilato di fenile: 64% di Acido salicilico e 36% di
fenolo
circa; cristallo insolubile). Antisettico delle
vie
urinarie e dell'intestino. Prudenza nei nefro-pazienti.
I. 0.25-0.50 p.d., 2.0-4.0 pro die in polvere , tavolette sospeso
in emulsione gommosa. Ba. 0.20 p.a.
Le orine dopo somministrazione di salolo assumono un colore verde
scuro.
E. Puro, in polvere, o in pomate, linimenti 5-10% (piaghe, ragadi,
ustioni).
SAMBUCO - (fiori). I. Diaforetico, diuretico:
cucchiaino di fiori in 1 tazza d'acqua).

Infuso

5%

(1

SANDALO, OLIO DI - Balsamico antiblenorragico, indicato alla fine


del periodo acuto.
Puo'
dare,
specialmente, se
impuri,
disturbi
digestivi,
albuminuria, orticaria, dolori lombari: e' quindi controindicato
nei gastro- e nefropazienti.
I. 0.20-0.50 p.d. in capsule gelatinose; 1.2-2.0 pro die.
SANTONINA - (dal Seme santo = fiori di Artemisia; cristallini
insolubili). Antielmintico, provoca l'espulsione degli ascaridi;
e' usato anche contro gli oxiuri.
I. Adulti 0.05-0.10! p.d. (0.30! pro die) associato calomelano,
gialappa in polvere, con olio di ricino (soluzione oleosa).
Ba. fino a 10 anni, 0.01 p.a. con calomelano lattosio, in 2 dosi,
mattina e sera.
Si dia preferibilmente a stomaco pieno.
Anche per piccole dosi si ha xantopsia; dosi elevate danno, e piu'
facilmente nei bambini: vertigini, vomito, tremore, midriasi,
nistagmo, convulsioni.
SAPONI.
1. Sapone medicinale, amigdalino. I. solo come costituente di
pillole purgative o come antidoto negli avvelenamenti per acidi.
E. Acqua saponata 250 gr. (con o senza olio di olive 10 gr.) per
clisteri evac.
2. Sapone verde, alcalino, di potassa. E. per frizioni. Lo spirito
di sapone verde (sapone p. + alcool p. e' utile per la seborrea

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Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

del capo (alcune gtt su una parte del cuoio capelluto,


con acqua calda, lavare e come stimolante.

strofinare

SCAMMONEA - (radici di CONVOLVULUS sc.) Drastico. I. (rar.) Resina


di Scammonea (Diagridio) come la Gialappa.
SCILLA - (bulbi). Contiene un glucosio (scillaina che ha sul cuore
un'azione analoga a quella della digitale; ma e' specialmente
raccomandato perche', stimolando direttamente il rene, promuove
un'intensa diuresi. Siccome aumenta l'eliminazione dell'azoto,
appartiene a i diuretici azoturici. Controindicazioni: malattie
renali.
I. Squame recenti 0.10 p.d. 0.890 pro die in polvere pillole.
Meglio come infuso 1.0:100 col.
Estratto idroalcoolico 0.02-0.10 piu' volte p. di in pill.
Ossimiele scillitico correttivo coadiuvante: 10-3 gr. pro die (Ba.
1.0 p.a. ) in mistura.
Aceto Scillitico come il precedente.
SEGALE CORNUTA
- (sclerosi di Claviceps purpurea). Stimola
elettivamente la muscolatura uterina, in particolare le fibre
circolari e sfinteriche. Da' pure vasocostrizione generale, ma
specialmente nel territorio dello splancnico, della pia madre e
del midollo spinale.
Indicazioni: inerzia ed emorragie uterina post-partum.
Non molto consigliato e' l'uso nelle emottiasi e nelle emorragie
del tubo gastro-enterico per l'azione fugace e per l'aumento della
pressione arteriosa. Venne adoperata anche in malattie del midollo
spinale (mielite), nell'incontinenza vescicale, nelle nevrosi
vasomotorie, ecc.
Nella malattia latente serve per la provocazione degli accessi.
Controindicazioni: mai darla prima dell'espulsione del feto e
della placenta.
I. (azione lenta) Polvere di Segale cornuta 0.20-0.50 p.d., 2.53.0 e piu' pro die in polvere.
ERGOTINE (= estratti di Segale):
1. Ergotina BONJEAN (estratto idroalcoolico) specialmente all'I.
0.10-0.30 p.d. ad 2.0! pro die in pillole (1 gr = 5 gr. di Segale
polvere).
2. Ergotina BOMBELON specialmente Ipod. in fiale da 0.20-0.50, 1-3
in breve spazio di tempo al momento del bisogno. Per uso protratto
(menorragie da fibromi, da metrite cronica): 1-2 fiale pro die.
3. Ergotina YVON (estratto fluido: 1 cc = 1 gr. di Segale).
4. Ergotina dializzata ERBA (1 gr. = 1 gr. di Segale) fiale da
0.10-0.20-0.25-0.30-0.50.
SENA
(Foglie
di
Cassia:
principio
attivo:
derivati
antrachinonici). Purgante, a dosi un po' elevate
drastico,
eccitando la peristasi del crasso. Non da' abitudine, non lascia
costipazione; e' da usarsi pero' solo in via transitoria. Effetto
dopo poche ore.
Indicazioni: stipsi ostinata e come derivativo (specialmente per
clisteri). - Controindicazioni: stati infiammatori dell'intestino;
periodi mestruali e gravidanza; emorroidi. Ai nefropazienti si dia
per clisteri da evacuare subito.
La Sena nelle nutricim, passa nel latte, che acquista azione
purgativa.
I. Foglie di Sena 1.0-2.0 ad 5.0 in infuso (a 150 col macerato,

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Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

polvere, elettuario. Ba. 0.10 p.a. (no nel primo anno; da 5 a 10


anni: da 0.5 a 2.0).
Le foglie di Sena senza resina (lavate all'alcool perdono le
proprieta' nauseanti e irritanti, non quelle purgative).
Infuso di Sena con manna (Pozione angelica; acqua lassativa di
Vienna) (F.U.) lassativo: 150 gr.
Elettuario lenitivo (F.U.) [Polpa di cassia e di tamarindo ana. p.
2, Sena p. 1, sciroppo p 5] a cucchiai e cucchiaini.
Sciroppo di Sena con manna (F.U.) nei Ba. 15-30 gr.
Specie lassative di St. Germain (Sena, anice, sambuco, tertrato di
potassio): 1 cucchiaino da the in una tazza d'infuso.
E. Infuso 10-15: 500 col., per clisteri Ba. 1 gr. p.a. 60-100 col.
SENAPE - (polvere, farina). Rivulsivo, derivativo.
E.
Carte senapate da inumidirsi con acqua
tiepida
prima
dell'applicazione.
Senapismi: farina di Senape, acqua tiepida ana. applicare la
poltiglia ravvolta in tela o garza.
Pediluvio senapato: 50-100 gr. di farina di Senape in acqua
tiepida q.b.

SODIO.
1. BICARBONATO DI SODIO (polvere cristallina facilmente solubile).
Alcalino. Nel tubo digerente neutralizza gli acidi e scioglie il
muco; a piccole dosi e preso prima del pasto, e' invece eccitosecretorio gastrico.
Assorbito, ristabilisce l'alcalinita' dei plasmi, ove questa sia
diminuita (acidosi) e, quando essa e' normale, eccita i processi
di ossidazione e il ricambio materiale.
Eserciterebbe
un'azione dissolvente sul muco
delle
mucose
respiratorie e urinarie.
Indicazioni: Ipercloridria (qui oggi e' pressoche' abbandonato,
peggiorando il male col provocare un aumento reattivo della
secrezione gastrica). Ipocloridria, a piccole dosi (0.25-0.50)
prima del pasto. Affezioni catarrali acute e croniche del tubo
digerente, delle vie biliari, respiratorie e urinarie; malattie
del
ricambio
(gotta, diabete, obesita'); in
questi
casi
preferibilmente come acque alcaline, bicarbonato-sodiche. Acidosi
(coma diabetico).
Controindicazioni: ectasia gastrica, grave anemia, esaurimento.
Dosi forti singole possono dare edemi specialmente agli arti
inferiori; l'uso prolungato puo' alterare le funzioni digestive,
provocare anemia, deperimento.
I. 0.25-0.50 ad 2.0 p.d., piu' volte, in polvere, soluzione.
Intravenosa (coma diabetico). Soluzione 10-30% in
soluzione
fisiologica, iniettare 1/2-1 litro pro die.
E. per clisteri: 50:500 (coma diabetico); per inalazioni 1-2%; per
lozioni, lavaggi 0.5-2%. Soluzione 0.5-2% per lavaggi dello
stomaco.
2. CARBONATO DI SODIO (Soda).
E. 1/2-1 Kg per bagno gen.
3. CITRATO DI SODIO (polvere cristallina poco solubile). alcalino,
usato come succedaneo del bicarbonato e come blando lassativo.
Rende piu' digeribile il latte (utile nei vomiti dei poppanti). E'
anticoagulante
efficace.
(Indicazioni:
flebiti,
arteriti
obliteranti; minaccia di trombosi cerebrale; polmonite lobare).
Controindicazioni: emorragie in atto o tendenza alle stesse.

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Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

I. 3.0-6.0 ad 10.0 pro die in soluzione.


Ba. soluzione 1-2%, 1 cucchiaino prima della poppata (contro i
vomiti).
Intravenosa.
Soluzione 5-20:100, con prudenza saggiando
la
tolleranza.
Per la trasfusione del sangue: 50 cc. di una soluzione 2.5% da
aggiungere a 50 cc. di sangue.
4. FOSFATO DI SODIO. (Fosfato bisodico; cristallini facilmente
solubili), I. Lassativo 25-40 gr. (Ba. 10-15 gr.). A piccole dosi
(0.5-1.0) piu' volte, sarebbe stimolante gastrico e del sistema
nervoso.
Ipod. soluzione 1-2%, 1-2 cc. pro die.
5. SOLFATO DI SODIO. (Sale di GLAUBER; cristallini facilmente
solubili). Purgante: agisce sempre impedendo il riassorbimento
d'una gran parte dei liquidi contenuti nel tubo digerente: provoca
insieme
l'aumento
della funzione
emuntoria
della
mucosa
intestinale
e l'ipersecrezione delle
ghiandole
intestinali
(depurativo, derivativo).
Indicazioni: fermentazioni abnormi da disordini dietetici catarri
cronici gastro-intestinali con stipsi; congestioni cerebrali,
epatiche; asistolia; uremia e altre intossicazioni.
Controindicazioni: appendicite, peritonite.
I. 15-30 gr. sciolti in 1-2 bicchieri d'acqua, con un po' di succo
di limone.
Ba. 2.0 p.a., dopo il secondo anno, in soluzione edulcolorata.
E. Per clisteri 15-30:300.
SOLFO - specialmente usato all'esterno in dermatologia, come
parassiticida (scabbia, tricofizia) e nelle malattie del follicolo
pilo-sebaceo
(acne, seborrea, eczemi seborrici).
il
Solfo
somministrato all'interno agisce, per lenta trasformazione in H2
S, come blando lassativo, specialmente indicato negli emorroidare
e nei bambini.
Il Solfo e i solfuri alcalini, al meglio; applicati sotto forma di
acque sulfuree, giovano poi:
1. nei catarri bronchiali cronici;
2. nel reumatismo articolare cronico;
3. nella sifilide, quali coadiuvanti delle medicazioni specifiche
(sembra specialmente favorendo l'utilizzazione e l'eliminazione
del mercurio);
4. nelle intossicazioni a piombo, mercurio, arsenico.
Controindicazioni: (della medicazione solforosa):
congestioni
polmonari, tendenza alle emottisi.
1. SOLFO SUBLIMATO E LAVATO (Solfo depurato, Fiori di Solfo;
polvere cristallina insolubile).
I. Lassativo: 4.0-8.0 (Ba. da 2 a 10 anni a.: 20 a 4.0),
generalmente con medicamenti sinergici (sena, cremore di tartaro,
rabarbaro). Espettorante: 0.5-1.0 piu' volte pro die, in polvere,
pillole, elettuario.
E. pomate, lozioni, polvere: 5.30%.
2.
SOLFO
PRECIPITATO (Magistero di
Solfo;
polvere
fine
insolubile):
finemente suddivise e quindi piu' attivo
del
precedente.
I. 0.5-2.0 come lassativo.
E. piu' usato del precedente: dosi consimili.
Ipod. nella psoriasi: [Solfo prec. 0.20 olio di sesamo cc. 80,

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Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

Eucaliptolo cc. 20; iniettare nei glutei 5 cc. ogni


(BOY);
buoni
risultati; inconvenienti:
dolori,
febbrile.

3 giorni]
elevazione

3. SOLFO COLLOIDALE (polvere grigia; coll'acqua forma un liquido


lattiginoso): sarebbe piu' attivo dei precedenti; viene usato
all'interno alle dosi di 0.20-0.40 pro die in soluzione o in
capsule per uso ipod. in soluzione 1% (fiale da 2 cc.; 1 pro die)
nelle
bronchiti croniche, nel reumatismo articolare,
nella
psoriasi.
4. SOLFIDRATO DI CALCIO (poltiglia di odore solfidrico).
E. in paste o pomate 50% preparato depilatorio.
5. SOLFURO DI POTASSIO
(Fegato di Solfuro alcalino; masse
deliquescenti, facilmente solubile) usato specialmente all'E. in
varie malattie cutanee psoriasi, seborree, micosi.) per bagni: 50200 gr. per 1 bagno generale.
6. SOLFURO DI SODIO (Monosolfuro di sodio; cristallini facilmente
solubili).
I. (rar.) nei catarri bronchiali: 0.02-0.06 pro die in pillole o
in sciroppo di catrame (1 o/oo).
E. Bagno di BAGERES [Solfuro sodico, Cloruro sodio ana. 60,
Carbonato sodio 30; per 1 bagno).
7.
TIOSOLFATO DI SODIO (Iposolfito di
sodio;
cristallini
facilmente solubili). E' stato consigliato all'interno all'interno
nella
bronchite
putrida
e
nella
gangrena
polmonare
(controindicato
se c'e' emottisi. Iniettato
sottocute,
ma
specialmente
nelle
vene,
viene
usato
come
antidoto
nell'avvelenamento da acido cianidrico; da alcuni anche come
antianafilattico (desensibilizzatore).
I. 4.0-5.0 pro die in pozione gommosa, eventualmente associato con
balsamici, benzoato di sodio.
Ipod. o Intravenoso: soluzione 5-20%; 4-15 cc. pro die.
E. Antipruriginoso, antisettico in soluzione 6% per lozioni.

SOLFONALE - (cristallini scarsamente solubili). Ipnotico energico;


per la lentezza dell'assorbimento e dell'eliminazione puo' dare
depressione, vertigini; raramente fallisce.
Indicazioni: insonnia nervosa; agitazione notturna di
malati
febbrili;
malattie
mentali.
Controindicazioni:
nefropatie,
cardiopatie, specialmente con arteriosclerosi, angina pectoris.
Dosi singole elevate, uso prolungato possono produrre sintomi
tossici
generali:
disturbi
nervosi,
lesioni
renali,
ematoporfirinuria.
I. 0.5-1.0 p.d. (DM 2.0! pro die) al meglio in polvere finissima
con abbondante bevanda calda: cosi' il sonno sopravviene dopo 1/21 1/2 ora e dura 5-8 ore. Alle donne meta' dose.
TRIONALE (metilsolfonale; cristallini solubili in 350
parti
d'acqua fredda). Azione e inconvenienti simili al precedente: ma
per la maggiore solubilita' e' piu' sicuro e piu' rapido.
Cave:
dosi alte e uso prolungato (collasso,
albuminuria).
Controindicazioni: nefro- cardiopazienti, tubercolosi.
Spesso da' sonno anche nella sera successiva a quella di cui viene
usato.
I. 0.5-1.0 (2.0)! p.d. con liquido caldo: effetto dopo 1/2 ora.

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Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

Alle donni meta' dose. Ba. 0.10-0.50 in una volta:


dopo il secondo anno.

circa

p.a.,

SPARTEINA - (alcaloide, dai fiori di Ginestra). Blando tonico e


sedativo del miocardio, ad azione pronta. Regolarizza il ritmo;
non provoc aumento della pressione arteriosa; non ha effetti
cumulativi.
Solfato di Sparteina (solubile). I. 0.05 p.d., 0.20-0.60 pro die
in polvere, pillole, soluzione.
Ipod.: soluzione 5%; 1-2 cc. e piu' pro die.
STOVAINA - (polvere facilmente solubile). Anestetico locale meno
tossico della cocaina.
E. pomate 1-5% (ragadi, emorroidi); soluzione 1-4% per collirio.
Ipod. soluzione 0.5-1% (eventualmente con soluzione adrenalina al
1 o/oo, 1%) per anestesia locale per infiltrazione: usare fino a
0.50-0.60 di Stovanina. Per rachianestesia (ottima): soluzione 5%
(in soluzione fisiologica acidificata): iniettare 0.05-0.08 di
Stovanina.
STRAMONIO - (foglie di Datura stramonium; principio attivo:
atropia e giusquiamina). Antispasmodico, usato specialmente contro
l'asma bronchiale sotto forma di sigarette o di polvere da
bruciare.
STROFANTO - (semi; principio attivo: i glucosidi astrofantina e
uabaina). I suoi preparati hanno proprieta' simili a quelle della
digitale, ma azione piu' pronta, tollerabilita' migliore da parte
del sistema digerente. Agirebbero specialmente sul tono del
miocardio, giovando talvolta la' dove la digitale fallisce.
Pare posseggano pure una certa azione sedativa sul sistema nervoso
centrale. Si eliminano facilmente: non c'e' quindi pericolo di
azione cumulativa.
Indicazioni: le stesse che per la digitale, quando questa debba
venir sospesa, o non sia tollerata , o fallisca, o si desideri
un'azione piu' rapida. Disturbi subiettivi delle forme leggiere di
insufficienza miocardica, e delle neurosi cardiache.
Controindicazioni: lesioni renali gravi.
I. Tintura (tossicita', efficacia assai variabile): V-X gtt., 3
volte pro die e piu'. DM. 2.0! pro die (1 gr. = ca. L gtt.). Ba. I
gtt. p.a.
STROFANTINA (vera, amorfa; K - strofantina, dallo S. Kombe').
Indicazioni: insufficienza cardiaca acuta e insufficienza grave
ribelle alla digitale. Da usarsi con grande prudenza! Il paziente
deve essere preparato con un adatto regime dietetico; la cura
digilatica va sospesa nei giorni precedenti.
I. in granuli da 1/10 a 1/2 mmgr o in soluzione 1 o/oo: da 1/2 a 1
mmgr pro die.
Intravenoso (meglio) 1/4-1/2-1 mmgr. come dose quotidiana, in una
volta o meglio frazionatamente. Iniettare lentamente! Tanto piu'
piccola la dose, quanto piu' grave il caso.
UABAINA (dallo S. glaber. Sarebbe indicata alla g. Strofantina):
come la precedente, ma dosi' meta' piu' piccole.
Secondo alcuni meno, secondo altri piu' tossica.
TANNINO - (= Acido tannico; polvere solubile in acqua, alcool e
glicerina). Astringente, specialmente indicato per uso locale.
I. (raramente, provocando facilmente disturbi gastro-enterici e
trasformandoli parzialmente in tannati solubili assorbiti. Usato

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Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

come antidoto degli alcaloidi e di alcuni sali


metallici,
antidiarroici ed emostatico delle vie digerenti: 0.25-0.50 piu'
volte; 2.50 e piu' pro die in polvere, soluzione.
E. In soluzione 1-5% per colluttori 0.5.2% per inalazioni;
collirio 0.5-3% (in glicerina); clisteri e irrigazioni soluzione
1-2% (nelle enterocoliti infantili piccoli clisteri da 50-250 cc.
da trattenere); soluzione 2-5% per irrigazioni vaginali; supposte
o ovuli vaginali 10-20%; iniezioni uretrali (blen.) soluzione 23%; impacchi (eczemi) soluzione 5-10%.
Pomate (geloni, decubito) 2-10%.
Glicerina tannica 20% (ragadi).
1. TANNALBINA. 2. TANNIGENO (polveri insolubili).
Antidiarroici,
da usarsi in relazione con
un'adatta
cura
evacuativo-dietetica.
I. 0.5-1.0 p.d. ad 4.0 pro die (fino a 8.0 la prima) in polvere o
a tavolette (lontano dai pasti).
Ba. poppanti: 0.25-0.50 pro die in misture mucillaginose.
DROGHE TANNICHE. Contengono, oltre al tannino, mucillagini e
gomme, utili anche nel ritardarne l'assorbimento e nel renderlo
piu' tollerato.
1. Catecu' (Terra catu'). I. 0.-1.0 ad 8.0 pro die in polvere o
pastiglie da 0.10. All'E. per polvere dentrifricie.
Tintura di Catecu' I. 10-30 gr. E. per acque per bocca, per
pennellature gengivali.
2. Legno di campeggio. I. Decotto 5-15: 150 col.
3. Bacche di Mirtillo. I. Infuso 1:100.
4. Salvia, foglie. I. utile contro i sudori dei tbc. e dei
convalescenti. Infuso 5-10%, da bersi freddo (2-3 tazze) la sera.
- E. Infuso 5% per colluttori, clisteri (anche come eccipiente).
TARTARICO, ACIDO.
I. Rinfrescante e dissetante: limonea vegetale:
sciroppo di cedro 90, acqua q.b. ad 1000].
E. Pomate (antipruriginoso) 5%.

[Ac.

T.

5,

1. TARTRATO BORICO-POTASSICO. (Cremore solubile).


Diuretico,
lassativo. Raccomandato nell'epilessia da P. Marie specialmente
ove i bromuri siano mal tollerati o inefficienti. (E' necessario
un prodotto puro!).
I. Antiepilettico 0.5-2.0, 2 a 3 volte pro die in soluzione.
Diuretico, lassativo: limonea 20:1000.
2. TARTRATO ACIDO DI POTASSIO (Bitartrato di K., Cremore di
tartaro).
I. Lassativo: 8.0-15.0 in un bicchiere
d'acqua;
diuretico, rinfrescante: 5.0-10.0 in un litro d'acqua. Giova anche
a moderare la secrezione lattea troppo abbondante.
3. TARTRATO DI SODIO E POTASSIO (Sale di Seignette).
I. come il precedente.
Polvere di Sedlitz, gasogena, lassativa: [T. sod. potassio parti
6, bicarbonato sodico parti 2. A parte: acido tartarico parti 2.
Sale da sciogliere in un bicchiere d'acqua zuccherata].
TEOBROMINA - (polvere cristallina quasi insolubile). Diuretico
diretto, declorurante (aumentando specialmente l'eliminazione del
Na Cl), senza azione apprezzabile sul centro vasomotorio.
Indicazioni: edemi cardici e anche da lesioni renali croniche.
Utile
nell'alteriosclerosi,
specialmente
nella
sclerosi.

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Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

Controindicazioni: nefriti acute.


Di rado e specialmente se usata a lungo, da' disturbi diestivi: e'
bene percio' sospenderla dopo 6 giorni per altrettanti,
e
associarla a fosfato o benzoato di sodio. Ottime, se del caso,
l'associazione con digitale o con altro cardiotonico.
I.
0.20-0.50 p.d. 2.0-4.0 pro die in polvere,
tavolette,
soluzione. Ba. 0.10 circa p.a.
SALICILATO DI SODIO E TEOBROMINA SODICA
(DIURETINA; polvere
facilmente solubile; contiene il 50% di teobromina ca.): come il
precedente, da alcuni preferita. I. come il precedente al meglio
in soluzione, pozione (cave: succhi di frutti, sali di ammonio).
ACETATO DI SODIO E TEOBROMINA SODICA (AGURINA; solubile; contiene
il 0% di teobromina circa) come il precedente, ben tollerata
secondo alcuni. I. 0.50 p.d. 2.0-3.0 pro die in polvere o acqua di
menta.
TEOFILLINA (TEOCINA = T. sintetica; polvere poco solubile).
Diuretico declorurante piu' potente della teobromina, ma con
azione non sempre costante e spesso dannosa sul tuo digerente, sul
sistema nervoso, sul rene.
I. 0.20-0.30 p.d. 3 volte pro die in polvere, preferibile con un
infuso di the, a stomaco vuoto.
La teocina sodio-acetina e' meglio tollerata. I. 0.25 p.d. 2-4
volte pro die in polvere , soluzione, dopo i pasti.
TERPINA IDRATA - (diidrato di trementina; cristalli poco solubili
in acqua, solubili in alcool). A piccole dosi (0.1) aumenterebbe
la secrezione brochiale, rendendo piu' fluido il secreto; a dosi
elevate (0,4) limiterebbe invece la secrezione. Diuretico efficace
talora ma non costante; inoltre dosi singole elevate o uso
prolungato possono danneggiare il rene.
Indicazioni; bronchiti, broncorrea. Controindicazioni: nefropatie.
I. 0.1-0.4 p.d., 3-4 volte pro die in polvere, pillole, pozioni
(sciolta con alcool).
Ba. 0.05 p.a. sospesi in pozione gommosa.
TIGLIO - (fiori). Diaforetico, sedativo.
I. Infuso 5% (i cucchiaino per tazza d'acqua).
E. Bagni: infuso, 1/2-1 kgr: 10 litri d'acqua. (Ba. 50-300 gr.:
litri acqua), da aggiungere all'acqua del bagno.

TIMOLO - (Acido timio; cristallini quasi insolubili in acqua,


solubili
in alcool, cloroformio, oli grassi).
Antisettico,
antifermentativo, analogo al fenolo, ma 10 volte meno tossico e
poco irritante localmente.
I. vermicida efficace contro l'achilostoma, usato anche contro la
tenia, gli ossuri.
Precedono la cura un purgante salino, poi, 1-2 giorni di dieta
lattea. Infine so somministra il Timolo: 0.50-1.0-2.0! p.d. da
ripetere ogni 1-2 ore fino a 5.0-8.0-10-0! pro die in polvere,
capsule, con liquido caldo (the) o in pozione alcalina. Evitare,
durante la cura, alcool, grassi. Puo' seguire un altro purgante
salino.
Contro la tenia si puo' dare 0.25 in polvere ogni mattina a
digiuno per una settimana.
Antisettico intestinale (antifermentativo): 0.05-0.2 ad 0.5 p.d. 2
volte pro die in polvere.
E. Antisettico: soluzione 1-5:1000 per colluttorio. Soluzione 1%

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Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

(con alcool) per acque dentifricie: Soluzione 1% in alcool, olio


di trementina per inalazioni. Soluzione idroalcoolica 20% per
pennellature, nel retrobocca.
Antielmintico: per clisteri 2-5:150 di veicolo oleoso.
Antipruriginoso:
lozioni.

pomata

0.5-1.0%

o in

alcoolglicerina

1%

per

TIOSINAMINA - (cristalli insolubili). Ha un'azione elettiva sui


tessuti fibrosi cicatriziali, rammollendoli.
Successi non costanti; talora fenomeni tossici (febbre, vomiti,
prostrazione, alito agliaceo): prudenza.
Indicazioni:
cheloidi
e
cicatrici
deformi,
retrazione
dell'aponeurosi palmare, artriti croniche, sclerodermia, ecc.
Controindicazioni: individui con cicatrici utili (laparotomizzati,
tubercolosi.
I. (meno bene) 0.0 p.d. 2 volte pro die ai pasti in pillole,
polvere.
Ipod. La Tiosinamina col salicilato di sodio (2:1) forma una
combinazione solubile (FIBROSILINA) e coll'antapirina (2:1) una
miscela solubile, usabili ipod.: si iniettano 0.10-0.20
di
Tiosinamina pro die, per 15-20 giorni al mese, per molti mesi.
e. Pomate, empiastri 10%.
TREMENTINA
- (Olio, essenza di Trementina).
Spesso
utile
specialmente all'E. per inalazioni, di rado all'I. nelle bronchiti
croniche e fetide come limitante e modificatore della secrezione.
Il suo uso nei catarri delle vie urinarie e' quasi abbandonato. Si
noti che non raramente e specialmente per dosi un po' elevate,
provoca
disturbi
gastro-enterici
e
lesioni
renali.
Controindicazioni: affezioni del tuo digerente e renali.
I. (raramente) 0.20-0.40 p.d. 1.0-2.0 pro die, in capsule da 0.20
o a gtt. nel latte (1 gr. = LVI gtt.).
Trementina vecchia, ozonizzata: nell'avvelenamento da fosforo:
1.0-2.0 p.d., ogni 2 ore; 6.0-8.0 pro die.
E. Localmente rubefacente, rivulsivo: pura o in linimenti, con
olio, alcool canforato 10-30%, per frizioni (mialgie, nevralgie).
Modificatore
della selezione bronchiale: per inalazioni:
1
cucchiaino nella caldaia dell'inalatore, oppure X-XX gtt. in un
recipiente d'acqua bollente: aspirare per 20 minuti e ripetere
piu' volte al giorno.
UROTROPINA - (esametilentetramina; cristalli facilmente solubili
in acqua). Disinfettante (scindendosi in parte nell'organismo,
mette in liberta' formaldeide) e diuretico; solvente, in vitro,
dell'acido urico.
Indicazioni: Cistiti e pieliti, prostatite, blenorragia. Litiasi
urica.
Fosfaturia (rende le orine limpide). Angiocoliti
e
colecistiti.
Tifo
e altre malattie
infettive
(influenza,
encefalite letargica, poliomelite..).
L'uso prolungato puo' danneggiare il rene.
I. 0.5 p.d. 3-4 volte pro die in polvere , tavolette, soluzioni,
bene con sostanze acide che ne facilitano la scissione (acido
fosforico 5 o/oo). Ba. 0.10 p.a. circa in acqua zuccherata.
Intravenoso. Soluzione 25% (sterilizzata per tendalli zaz. 5-10
cc. pro die, secondo eta', sesso, entita' della malattia (sepsi
delle vie urinarie, tifo).
ELMITOLO (Urotropina metilencitrina; CITROFORMINA, DIUROFORMINA).
Disinfettante delle vie urinarie energico, e modificatore della

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Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

reazione delle urine.


Indicazioni: cistiti acute; fermentazione ammoniacale delle orine.
I. 0.25-0.5 piu' volte, 4.0-6.0 pro die in polvere, tavolette,
soluzione acquosa Ba. 0.20 p.a.
UVA URSINA - (foglie). Debole diuretico e antisettico delle vie
urinarie, specialmente se congestivi modicam. emorragici; diarrea.
I. Decotto 5-10: 100. Somministrarlo lontano dai pasti.
Arbutina. I. 0.5 piu' volte, in polvere, pillole; ad 4.0 pro die.
VALERIANA - (rizoma e radici; principio attivo: olio essenziale di
Valeriana, contenente gli eteri del Borneolo). Sedativo dei centri
nervosi e blando tonico del sistema cardio-vascolare. Indicazioni:
isteria, neurastenia, stati di sovraeccitazione nervosa, polinuria
del diabete insipido. Relativamente innocua anche a dosi elevate e
usata a lungo.
I. Essenza (olio essenziale), II-V gtt. in zucchero, pozioni.
Polvere, 5.0-15.0: 100 col.
Tintura alcoolica, 2.0-5.0 pro die (1 gr. = LIII gtt.).
Tintura eterea, 2.0-5.0 pro die (1 gr. = LXXXII gtt.).
Estratto idroalcalino 0.5 p.d. in pillole.
E. Infuso o decotto 10% circa.
1. VELARIANATO DI CHININA. V. chinina.
2. VALERIANATO DI ZINCO. Sembra antinevralgico antispasmodico.
I. 0.05 p.d., 1-4 volte pro die in pillole, per lo piu' associato
con oppio, belladonna.
VERATRUM VIRIDE - (radice). Determina forte abbassamento della
pressione arteriosa e diminuzione del numero delle pulsazioni
cardiache. Indicazioni: accessi eclampiti delle gravide, ma solo
quando vi siano notevoli ipertensione e tachicardia (piu' di 100
pulsazioni!).
Ipod. Estratto fluido di Valeriana, 1/4-1/2 cc.; una seconda dose
sara' data solo con la massima ponderazione. Attenzione: si
sorvegli il poso, pronti a intervenire con stimolanti in caso di
caduta troppo brusca della sua frequenza.
VERONAL - (SEDIVAL = dietilmalonurea; cristalli difficilmente
solubili a freddo). Ipnotico ottimo, generalmente innocuo (di rado
lascia cefalea, sonnolenza). Indicazioni: specialmente in insonnia
nervosa; anche, a dosi piu' elevate, nelle malattie mentali
(melanconia,
frenosi
maniaco-depressiva)
Utile
talora
nell'insonnia da disturbi corporei (tosse, dolori) se associato a
narcotici (codeina) e antinevralgici (fenocetina). Gioverebbe
anche contro il mal di mare.
Controindicazioni: insufficienza renale. Prudenza nelle donne, nei
deboli. Non usarlo a lungo (puo' fare abitudine, intossicazione
cronica): eventualmente alternarlo con altri ipnotici.
I. 0.50-0.75 p.d., 1,5 pro die in polvere , tavolette, da prendere
in liquido caldo. (Azione dopo 1 1/2-2 ore).
VERONAL SODICO (sale sodico del precedente; solubile).
somministrare per iniezione.
I. 0.30-0-50 p.d., in polvere , tavolette.
E. per clisteri: stesse dosi.
Ipod. 0.10-0.20: 1 cc. di acqua distillata sterile.

si

VIBURNUM

uterino.

PRUNIFOLIUM

Sedativo,

antispasmodico

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puo'

Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

Indicazioni: minaccia d'aborto, dismenorrea.


I. Estratto fluido di Viburnum, X-XXX gtt., 3 volte pro die.
VISCHIO - (Viscum album). vantato da alcuni come ipotensivo,
diuretico. Indicazioni: ipertensione, emottisi.
I. Estratto fluido di vischio XV-XXX gtt. 2-3 volte pro die.
YOHIMBINA
- (alcaloide della corteccia di Yohimbe; cristallini
poco solubili). Eccita, iperemizzando, la sfera genitale.
Indicazioni: impotenza funzionale dei neurastenici; anche quella
da alcoolismo, diabete. Usata anche nella frigidita' sessuale di
giovani donne.
Controindicazioni: lesioni renali, prostatite.
Localmente anestetico.
Incostanza
dell'azione,
fenomeni
d'intolleranza,
talora
osservati,
sono spesso attribuibili a scarsa
purezza
del
preparato.
Cloridrato
di Yohimbina. I. in tavolette da 0.005:
1/2-1
tavoletta, 2-4 volte pro die. Ipod. In soluzione 0.1-0.2%; 1 cc.
pro die. (Saggiare la tolleranza).

ZINCO.
1.
CLORURO
DI
ZINCO
(masse
cristalline
deliquescenti,
facilmente
solubili). Caustico energico; senza pericolo
di
emorragie agisce in profondita' lasciando, caduta l'escara, una
superficie netta che cicatrizza rapidamente.
In soluzioni diluite astringente, emostatico.
E. Caustico, come pasta (di CANQUOIN), come lapis (puro o con
nitrato di potassio ana.); in soluzione 50% (nell'ulcera venerea).
Per iniezioni interstiziali sclerogene attorno a focolai tbc.:
soluzione 10%. Soluzione 0.5-1% per impacchi, lavaggi (piaghe
atoniche, fistole). Soluzione 05-3% per pennellature faringee e
laringee.
Soluzione 0.05 a 0.2% per iniezioni uretrali
e
applicazioni endouterine.
Disinfettante (di BURNETT): [Cloruro di Zinco greggio parti 1,
acqua parti 2, con o senza aggiunta di acido cloridrico 1%] per
disinfezione del suolo, di vasi.
2. OSSIDO DI ZINCO (polvere insolubile).
I. (rar.) Antisettico e astringente intestinale (diarree croniche)
0.20 p.d. m 6-10 volte pro die in capsule cheratinizzate. Forse
come tale avrebbe talora giovato nell'epilessia (0.05-0-40 pro
die).
E. Assorbente, astringente, isolante in dermatologia: come polvere
aspersoria (solo o con talco); pomate 10%; paste (p. di LASSAR);
gelatine allo zinco (utili come protettive,
antipruriginose
cheratoplastiche). Vedi formulario.
3. SOLFATO DI ZINCO (cristallino facilmente solubile).
I. (rar.) Emetico 0.3-1.0 in soluzione acquosa.
E. Astringente e blando antisettico: collirio 0.25- 0.50% per
calmare il bruciore si puo' aggiungere a 10 gr. di collirio: 0.5
di acqua di lauroceraso o V gtt di tintura tebaica (congountiviti;
controindicazioni lesioni corneali).
Soluzione da 0.2 a 1% per iniezioni uretrali (nella blenorragia
quando i gonococchi siano scomparsi).
4. SOLFOFENATO DI ZINCO.
E. come il precedente (blenoraggia, catarri vaginali).

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Soluzione

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0.05-1% per iniezioni uretrali; soluzione 0.1-1,5% per


vaginali.

iniezioni

ZUCCA - (semi). Tenifugo utile per bambini.


I. Semi decorticati 30-60 gr. (= circa 120 semi) in emulsione,
elett. da somministrare a digiuno: 1 ora dopo olio di ricino.
APPENDICE
INCOMPATIBILITA' DEI FARMACI
Sono di varia natura: 1.) Esiste incompatibilita' fisica fra due
farmaci, quando alla loro associazione si oppongano le proprieta'
fisiche: cosi' nella prescrizione dei medicamenti in veicoli, nei
quali non sono solubili, o nell'associazione di due liquidi non
miscibili (es: cloroformio e laudano); oppure nella ricettazione
di
cartine
o
pillole
di
medicamenti
igroscopici.
2.)Incompatibilita'terapeutica
si ha fra farmaci ad
azione
terapeutica opposta. 3.) Una serie di incompatibilita' e' data da
alcuni
stati
fisiologici,
specialmente
nelal
donna
(incompatibilita' fisiologica): cosi' gli ioduri possono essere
somministrati durante l'allattamento
perche' diminuiscono
o
arrestano
la
secrezione
lattea.
4.)
Vi
e'
finalmente
incompatibilita' chimica fra diverse sostanze, quando per la loro
associazione si forma, per reazione chimica, un corpo inattivo o
ad azione diversa dalla voluta o tossica. Altri farmaci poi, uniti
insieme, costituiscono miscele esplosive.
TABELLA [OMISSIS]

SIERI E VACCINI CURATIVI DI USO PIU' COMUNE


1. SIERI. - Tecniche della sieroterapia. Si usa una siringa da 1020 cc. sterilizzata con l'ebollizione. (Lasciarla raffreddare
prima dell'uso).
Le iniezioni si praticano per lo piu' nel sottocutaneo (dei
fianchi o dei ipocondri), piu' di rado nelle vene (casi gravi).
Le
iniezioni intrarachidiane sono indicate nella
meningite
cerebro-spinale e nel tetano; quelle intraarticolari vengono usate
in caso di artriti gonococchiche.
cura degli accidenti anafilattici. Preventivamente si puo': a)
somministrare
del
cloruro di calcio
(2.0-4-0
pro
die),
dell'adrenalina per os; b) adottare il metodo subentrante di
BESREDKA).
In caso di reiniezione sottocutanea, si comincia con l'iniettare,
lentamente, 1/2 - 1 cc. di siero; un'ora dopo se ne iniettano 2
cc.; un'ora dopo si inietta la dose totale. In caso di reiniezione
endovenosa si inietta dapprima una dose minima di siero (1/4 di
cc.) e dopo un quarto d'ora la dose totale; oppure si adopera una
diluizione del siero 1:10 di soluzione fisiologica sterile: di
questa si inietta, nelle vene, 1 cc.; dopo 3-5 minuti si iniettano
3 cc.; dopo 3 minuti 10 cc. A questo punto si puo' somministrare
la dose totale.
Sopravvenuti gli accidenti, si somministrera' l'adrenalina in
iniezioni sottocutanee o intravenose; si prescriveranno analettici
(iniezioni d'etere, di canfora, di caffeina) e il cloruro di
calcio.
TABELLA [OMISSIS]

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2. I VACCINI sono costituiti da prodotti microbici, la cui


introduzione nell'organismo e' capace di provocare una reazione
immunitaria attiva rispetto al germe adoperato. Si usano autovaccini, preparati con germi dello stesso paziente, ed etero o
stock-vaccini, preparati con germi di altri ammalati e, in genere,
polivalenti.
La vaccinoterapia: 1.) esige una diagnosi batteriologica sicura;
2.) non puo' bastare da sola nella cura d'una affezione; 3.) deve
essere iniziata precocemente; 4.) non si puo' usare nelle forme
infettiva gravi, acutissime. Le dosi debbono essere tanto piu'
elevate, quanto meno acuta e piu' localizzata e' l'infezione e
quanto meno grave e' lo stato del paziente. Le iniezioni,
sottocutanee, si ripetono ogni 2-3 giorni, usando dosi deboli;
ogni 5-7 giorni, se le dosi adoperate sono piu' elevate. Fenomeni
di reazione locale e generale si hanno spesso: talora
si
presentano anche reazioni a focolaio (riacutizzazione dei fenomeni
infiammatori in corrispondenza delle lesioni). sotto l'influenza
della vaccinoterapia aumenta l'indice opsonico (uguale a potere
fagocitario del siero del malato / potere fagocitario del siero
normale)
in genere sopo una passeggera
diminuzione
(fase
negativa), e sui valori di esso bisognerebbe basarsi per la
posologia dei vaccini.
A) VACCINI PROFILATTICI.
Vaccino antivaiuoloso (Linfa vaccinica). Lavata e disinfettata
(con alcool-etere) la cute, la si scalfisce col vacillostilo,
interessando
solo
il
derma
e
gli
strati
superficiali
dell'epidermide: non deve fuoriuscire sangue. Sulle scarificazioni
si pone la linfa. Pare che l'immunita' duri circa 7 anni.
Vaccino antirabbico. La cura antirabbica si pratica
Istituti.

in

speciali

Vaccino antisifilico. Si fanno 3 iniezioni, con 6-8 giorni


d'intervallo, rispettivamente di 1/2-1-1 1/2 cc. Preferibile e'
usare un vaccino polivalente (tifo e paratifi A e B).

Vaccino antipestoso. Si fanno 23 iniezioni con 8


intervallo, rispettivamente di 1 e 2 cc. l'immunita'
circa 6 mesi.
Vaccino anticolerico. Si fanno 2 iniezionie
distanza, di 1 e 2 cc. rispettivamente.

giorni di
durerebbe

giorni

di

B) VACCINI CURATIVI.
Vaccino antistafilococcico. Indicazioni: foruncolosi,
eczemi,
otite
media,
osteomielita,
stafilococcemia.
Preferibile,
l'autovaccino. Dose iniziale: 50-100 milioni di germi per le forme
locali; nella sepsi e nell'osteomielite 3-10 milioni di germi.
Le iniezioni (da 4 a 10 in tutto) si praticano ogni 3-5 giorni, a
dosi crescenti. (Fino a 500 milioni di germi).
Vaccino
gonociccico. Indicazioni: specialmente
utile
nelle
complicazioni (artrite, epididimite, prostatite, congiuntivite).
Si usano stock-vaccini polivalenti. Dose iniziale, variabile: da 5
a 25 (a 100) milioni di germi. Le iniezioni (da 6 a 12) si

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praticano ogni 2-3 giorni nei casi acuti, ogni 5-10 giorni nei
casi cronici, a dosi crescenti.
(Generalmente fino a 250 milioni di germi. Con alcuni vaccini si
giunge a iniettare fino a 10-20 miliardi di germi).
Vaccino antibacillare. Indicazioni: pielonefriti, cistiti da coli,
colibacilluria. E' preferibile sempre l'autovaccino. Secondo il
grado di reazini
il decorso della malattia, si praticano 6-12
iniezioni, una ogni 4-8 giorni, cominciando da una dose di 20
milioni di germi, aumentando progressivamente fino a 500 milioni
di germi.
Vaccino tifico.
Si usano per lo piu' stock-vaccini preparati
variamente, talora polivalenti. Si fanno 6-12 iniezioni ogni 2-6
giorni: dose iniziale 50 milioni di germi. Si prolunga la cura
fino a dopo l'apiressia completa, aumentando le dosi sono a un
massimo di 300 milioni di germi. Praticando le iniezioni nelle
vene, le dosi debbono essere ridotte. Un'emorragia intestinale
anche lieve, una megalosplenia accentuata controindicherebbero
l'uso del vaccino.
APPENDICE.
I.
- PRODOTTI BATTERICI DERIVATI DAL
BACILLO
(TUBERCOLINE) - SIERI E VACCINI ANTITUBERCOLARI.

TUBERCOLARE

1. Le tubercoline sono prodotti estratti dai corpi batterici dei


bacilli
tubercolari: usate a scopo terapeutico (oltre
che
diagnostico), agirebbero provocando la formazione di anticorpi
specifici. Indicazioni della tubercolinoterapia: forme torpide di
tbc. polmonari afebbrili, con lesioni limitate e condizioni
generali buone; affezioni tubercolari chirurgiche: osteoartriti,
adeniti, epididimite unilaterale, peritoniti secche, plastiche.
Controindicazioni: lesioni polmonari diffuse; emottisi, anche se
lievi; febbre etica, tubercolosi laringea e intestinale; gravi
malattie di natura non tbc.
I
preparati di tubercolina, si somministrano in genere
per
iniezioni
ipodermiche.
Cura igienico-dietetica
durante
il
trattamento; misurazione rettale della temperatura ogni 2 ore, da
iniziare 8 giorni prima di cominciare la cura. Si praticano
generalmente 2 iniezioni per settimana. Le dosi adoperate debbono
essere talmente piccole e l'aumento progressivo di esse cosi'
prudente, da non aversi alcuna reazione notevole. Se interviene
una piccola reazione, si attenda la scomparsa di essa e quindi si
inietta di nuovo la stessa dose o, meglio, una dose inferiore.
Preparati di tubercolina:
a) Tubercolina di Kock (Tubercolina vecchia, T.A.; la Tubercolina
originale vecchia, T. O., non e' che una modificazione; la
Tubercolina S. B. e' un preparato simile): liquido bruno, denso,
limpido. Dose iniziale: 0.00001-0.0001. Ogni nuova dose sara' il
doppio circa della precedente. Dosi massime finali, cui si puo'
arrivare (variabili da caso a caso): 0.05-0.005. La quantita' di
tubercolina da iniettare viene diluita in una soluzione di fenolo
0,5%.
b)
Tubercolina nuova (T.R.; Emulsione bacillare). Dosi
da
0.0000001 a 0.009.
2. PREPARATI MARAGLIANO: a) Batteriolisina; b) Antitossina: sono
preparati
contenenti insieme prodotti derivati dal
bacillo
tubercolare e anticorpi provenienti da altri organismi: dovrebbero

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realizzare una terapia immunizzante specifica, attiva e passiva


insieme. La prima sarebbe specialmente indicata nelle tubercolosi
chirurgiche, la seconda contro i fenomeni tubercolari tossici:
febbre, sudore, cachessia. I due preparati si trovano in fiale da
1, 5, 10 cc., che si iniettano a dosi progressive, a giorni
alterni.
3. VACCINO MARTINOTTI, contenente una proteina ricavata da culture
tubercolari, gioverebbe specialmente nelle forme
tubercolari
chirurgiche. Sospendere la cura se non si ha un vantaggio dalle
prime iniezioni. Si trova in flaconi e si inietta a dosi
progressive (cominciando da 1/10-2/10 di cc.)secondo le istruzioni
annesse.
4. SIERO-VACCINO BRUSCHETTINI: anche esso contiene anticorpi e
prodotti bacterici. Si inietta nei muscoli ogni 2-4 giorni: ogni
10 iniezioni sospendere per 6 giorni.
PROTEINO-TERAPIA ASPECIFICA.
L'introduzione parentelare di sostanze proteiche di varia natura
puo' provocare, in molte malattie generali o anche locali, una
reazione critica generale e a focolaio, seguita da una rapida
caduta della febbre e della cessazione dei sintomi morbosi. Poco
si conosce dell'intima natura di questo processo immunizzante
aspecifico.
La reazione, spessi imponente, mai letale pero' puo' essere di
vario grado, in rapporto con la qualita' e la natura della
proteina
introdotta, con la via di introduzione,
con
la
sensibilita' del soggetto. Gli effetti favorevoli si manifestano
nelle prime 24 ore dall'iniezione. La via di introduzione piu'
efficace e' quella intravenosa; in minor grado lo e' la via
intramuscolare; segue infine quella sottocutanea. Quanto piu'
precocemente si e' applicata la proteinoterapia in un dato caso,
tanto piu' favorevoli risultati se ne possono attendere.
L'iniezione va fatta lentamente: si sospende, se
compaiono
impressionanti fenomeni di shock (senso di soffocazione, affanno,
cianosi, vomito).
In caso di forte discesa della pressione arteriosa, si somministra
adrenalina.
Prodotti piu' in uso:
1.) Peptone di carne (in soluzione 10%, con cloruro di sodio
0.5%).
Indicazioni: tifo, eresipela, morbillo,
scarlattina,
reumatismo articolare acuto. Dose: 5-10 cc. per volta, da ripetere
eventualmente 2-4 volte con qualche giorno di intervallo.
2.) Latte sterilizzato (si usa latte di vacca scremato o no,
sterilizzato con l'ebollizione a bagnomaria per 15 minuti o
pastorizzato). Indicazioni: setticopiemie, tifo,
complicazioni
gonococciche, ulcera molle e adenite venerea. Dose: 1-5-10 cc. per
volta; ripetendo se occorre l'iniezione ogni 2-3 giorni.
3.) Siero normale di cavallo. Siero antidifterico. Indicazioni:
grippe, ulcera infettiva della cornea, ecc.
Per le dosi vedi le precedenti pagine.
4.) Fra queste sostanze possono trovare posto le Stomosine
CENTANNI, prodotti di derivazione bacterico-proteica, preparate
per le varie malattie infettive, che si trovano in fiale sotto
forma di polvere, da sciogliere al momento dell'uso, in soluzione
fisiologica sterile. Le iniezioni si praticano in generale a
giorni alterni, al meglio nelle vene nei casi gravi: sono seguite
da una reazione piu' o meno intensa.

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5.) I metalli colloidali si comporterebbero in un modo consimile,


provocando
una profonda e acuta modificazione dello
stato
colloidale dei liquidi organici.
Oltre l'argento colloidale ricordato nel I capitolo, si usano:
l'oro colloidale elettrico, specialmente indicato nel tifo, nelle
streptococciemie,
nella
polmonite, il
mercurio
colloidale
elettrico, adoperato contro le varie forme d'infezione leutica, il
solfo colloidale elettrico, che sarebbe utile nel reumatismo
articolare, ecc.
FERMENTI.
L'uso di questi preparati e' dovuto al fatto che le fermentazioni
acide
sono antagoniste delle putrefazioni. Si sono
quindi
adoperati dei funghi inferiori o dei batteri capaci di scindere
gli zuccheri, per combattere le anormali putrefazioni intestinali
e i disturbi che da esse si ritenevano conseguenti:
1.) Lievito di birra. - Si usa con risultati assai discutibili, in
alcune affezioni cutanee (foruncolosi, acne, orticaria), nei
catarri intestinali cronici, in alcuni casi di diabete. Il Lievito
di birra fresco (pasta grigiastra) si da' alla dose di 1-2
cucchiaini, dopo i pasti, stemperato in un po' di acqua. Il
Lievito di birra secco si somministra alle dosi di 3.0-10.0 per
die in polvere tav. (da 0.20).
2.) Fermenti lattici. - Sono specialmente indicati nei disturbi
intestinali cronici (abnormi putrefazioni, coliti) con diarrea. Si
somministrano sotto forma di preparati liquidi o solidi (a gocce,
in compresse), o come latte acido (YOGHOURT): di questo, che
contiene10 gr. di acido lattico circa per litro, se ne danno 500700 cc pro die: e' utile, oltreche' come medicamento, anche come
alimento.
OPOTERAPIA.
PREPARATI OPOTERAPICI PIU' USATI.
Generalita'. - Si chiamano ormoni quelle sostanze per lo piu' mal
note chimicamente, cui e' devoluta la correlazione umorale fra i
vari organi: essi rappresentano il prodotto specifico delle cosi'
dette ghiandole a secrezione interna.
L'uso terapeutico dei preparati di questi organi e' in oggi
al
piu' spesso rivolto contro la loro deficienza funzionale: terapia
sostitutiva; la quale, pur non essendo da ritenere
sempre
completa, da' talora degli splendidi risultati. Meno do frequente
esso mira ad un'eccitazione, o un'inibizione, della funzione di
una ghiandola o di piu' ghiandole in correlazione funzionale fra
loro (azione terapeutica indiretta). Finalmente in altri casi si
utilizzano
le proprieta' farmaco-dinamiche di un
preparato
opoterapico per combattere questo o quel sintomo: si fa cioe' una
semplice medicazione sintomatica.
1. - Preparati di tiroide.
La ghiandola tiroide eccita e regola, con i suoi ormoni, il
richiamo materiale, provocando aumento delle ossidazioni
e
dell'eliminazione azotata: essa presiede allo sviluppo generale
dell'organismo (del sistema nervoso, delle ossa e dei denti
specialmente); regola la circolazione sanguigna, la diuresi, la
funzione ureopoietica del fegato; stimola alcuni distretti del
simpatico (glandole sudorifere, muscoli, orbito-palpebrai, vaso-

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Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

dilatatori) e dell'autonomo (tubo gastro-enterico).


Poco si sa circa la composizione chimica dei principi attivi della
ghiandola tiroide. Il costituente piu' noto della
sostanza
colloide e la iodotirina del Baumann caratterizzata da un forte
contenuto di iodio (10%).
Indicazioni:
1. Mixoedema e cachessiastrumipriva degli adulti: in essi il
trattamento tiroideo ha valore di medicazione specifica e il
miglioramento che si ottiene e' notevole e abbastanza rapido.
Conviene peraltro, ad evitare recidive, continuare periodicamente
la cura, anche dopo la guarigione. Le dosi da principio debbono
essere piccole, e vanno aumentate a poco a poco, con prudenza.
2. Nel mixoedema infantile (cretinismo sporadico) si hanno dei
notevoli risultati, specialmente se la cura fu intrapresa in un
periodo
non molto avanzato. Nell'idiozia mongoloide
invece
l'opoterapia tiroidea non giova affatto o pochissimo.
3. Nel cretinismo endemico si hanno miglioramenti in circa una
meta' dei casi (specialmente nei casi lievi e in seguito a cure
protratte).
4. Mixoedema frusto dei bambini, consecutivo ad affezioni gastrointestinali o a malattie infettive.
5. Stati di ipertiroidismo.
6. Polisarcia: la somministrazione di preparati tiroidei e'
indicata specialmente nelle forme tireogene (per esempio nel morbo
di DERCUM) in cui le cure dietetiche e fisiche rimangono senza
risultati.
L'opoterapia tiroidea e' stata inoltre tentata nelle seguenti
affezioni morbose: arresto di sviluppo dei bambini, generale
(infantilismo), o anche parziale (ritardata dentizione, ecc.);
vegetazioni
adenoidi;
alcuni
eczemi
cronici;
ittiosi;
sclerodermia; prurito; calvizie precoce; edemi dei cardiaci e dei
nefritici
(per
attivare la diuresi);
acromegalia;
alcuni
reumatismi cronici; ritardo nella consolidazione delle fratture.
Segni di intolleranza, che si possono presentare in seguito al'uso
di dosi troppo forti, o in individui con speciale idiosincrasia,
sono:
cefalea,
eccitazione
psichica,
insonnia,
tremori,
tachicardia, aritmia, febbre, diarrea, debolezza generale.
Preparati e dosi:
1. Endocrinolo Tiroide (I.T.R.): in compresse (da 1 a 5 per die,
aumentando progressivamente) e in estratto glicerico (da III a XXI
gtt pro die).
2. Endotiroidina (I.S.M.): in compresse (3-4 pro die= o in flaconi
(XXX-XC gtt. per die).
3. Tiroidase
gtt.).

(Serono): estratto glicerico (1 a 2 cc. pro

4. Tireoidina (Merck): in tavolette (1 a 4 pro die).


5. Iodotirina (Bayer): 1.0-1,5 pro die.
6. Tiroidina (Zambeletti): in tavolette (4 a 8 pro die).
2. - Preparati di ipofisi.

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die

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L'ipofisi governa e stimola, cogli ormoni del suo lobo anteriore,


lo sviluppo corporeo, particolarmente quello del sistema osseo, e
l'attivita' della tiroide e dei tessuti endocrini genitali. Con
gli
ormoni della lamina epiteliale, connessa con il
lobo
posteriore, regola il ricambio (soprattutto quello dei grassi e
dei carboidrati) e il tono vasale; stimola l'eccitabilita' di
alcuni distretti dell'autonomo. Gli estratti del lobo posteriore
infatti elevano, per vasocostrizione, la pressione sanguigna nella
grande circolazione, l'abbassano nella piccola; rinforzano e
rallentano il battito cardiaco; aumentano l'eccitabilita' del
nervo pelvico, stimolando le contrazioni delle fibre muscolari
liscie della vescica, dell'intestino, dell'utero.
Indicazioni: I preparati della ghiandola intera (o del solo lobo
anteriore) sono usati: nelle anomalie dello sviluppo osseo (per
esempio nel rachitismo), nell'obesita', nella sindrome di FROHLICH
(o distrofia adiposogenitale), nel morbo di FRAJANI-BASEDOW, nelle
poliurie non d'origine renale.
L'estratto del lobo posteriore (Pituitrina) e' indicato: nel
collasso da malattie acute o da shock, nelle cardiopatie con
iposistolia e abbassamento della pressione arteriosa, nell'atonia
intestinale e vescicale, negli accessi d'asma (utile in questi
l'associazione con l'adrenalina), ma soprattutto nell'inerzia
uterina e nelle emorragie post-partum. E' controindicato nelle
affezionie aortiche con ipertensione.
Preparati e dosi:
1. Endocrinolo pituitaria totale e pituitaria anteriore
in compresse (da 1 a 5 pro die).

(I.T.R.):

2. Endocrinolo pituitaria posteriore, Pituitaria pari


in fiale (da 1/2 a 2 fialette pro die).

(I.T.R.):

3. Endoipofisina (I.S.M.): in compresse (2 a


flacone (X-XX gtt 3 volte pro die).

die);

pro

in

4. Endopituitrina (I.S.M.): in fiale da 1 cc (1 a 2 fiale pro die,


secondo il bisogno).
5. Pituitrina Parke e Davis.
6. Ipofisasi (Serono): in flaconi (da V a XX gtt. pro die).
7. Ipofisina
volta).
8. Estratto
bisogno).

(Meister Lucius): in fialette (da 1/2 a 1

Pituitario (Zambeletti): in fiale

(1-2

cc.

secondo

per

il

3. - Preparati di glandole surrenali.


Poco nota e' la funzione della parte corticale dei surreni, ricca
di lipoidi; essa consisterebbe specialmente nella distruzione di
veleni muscolari (azione antitossica). Gli ormoni della sostanza
midollare o cromaffine (il piu' importante di essi, l'adrenalina,
e' ben noto chimicamente), governano la pressione arteriosa,
mantengono la normale eccitabilita' del simpatico e il tono nei
muscoli da esso innervati, esercitano un'influenza sul contenuto
in glucosio del sangue, sulla forza muscolare, sulla produzione

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Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

dei leucociti neutrofili.


Indicazioni:
1. La terapia sostitutiva e' stata tentata nelle sindromi di
insufficienza surrenale. Nel morbo di ADDISON se anche sono utili,
i preparati di glandole surrenali non riescono ad
opporsi
all'andamento fatale della malattia. Buoni risultati si hanno per
contro
nelel
surrenaliti
da
malattie
infettive
e
da
intossicazioni, nelle forme fruste di iposurrenalismo (corea
molle, miastenia); in certe forme di neurastenia, con miastenia,
ipotensione,
instabilita'
del
simpatico,
ma senza
grave
deperimento.
I preparati surrenali sono stati usati pure nelle seguenti
affezioni, interpretate in rapporto con una ipofunzione surrenale:
diatesi essudativa, stato linfatico o adenooideo, emicrani e
cefalea simpatico-paralitiche, malattia di QUINCKE.
2. Come simpaticotonici i preparati surrenali, e specialmente
l'adrenalina,
vengono usati: nell'accesso asmatico (in
cui
l'azione
dell'adrenalina
sarebbe
superiore
a
quella
dell'atropina); negli stati acuti e cronici di indebolimento del
tono
cardio-vascolare; nella stipsi cronica da atonia
del
simpatico; nei vomiti incoercibili delle gravide; nella pertosse.
(Vedi anche Adrenalina nell'indice dei medicamenti).
controindicazioni:
stati di
ipersussenalismo,
ipertensione,
diabete.
Preparati e dosi:
1. Endocrinolo surrene: totale, corticale, midollare (I.T.R.):
compresse (da 1 a 5 pro die).

in

2. Glandola surrenale (estratto delle ghiandole in toto;


in compresse (3 a 6 pro die).

I.S.M.):

3. Opoganglina (I.T.R.): e' l'estratto glicerico


midollare; in flaconi (da X a XL-L gtt pro die).

porzione

della

4. Paraganglina (Vassale): in flaconi (da XXX a LX gtt pro die).


5. Surrenasi (Serono): e' un estratto glierico totale. In
(da V fino a L e piu' gtt pro die secondo tolleranza).

flaconi

6. Estratto di Ghiandola surrenale (Zambeletti): in tavolette (2 a


6 pro die).
4. - Preparati di testicoli.
Gli ormoni prodotti dagli elementi endocrinici del testicolo
(tessuto interstiziale, cellule del SERTOLI)
eserciterebbero
un'influenza notevole sullo sviluppo e la funzione dell'apparato
genitale
maschile, sui caratteri sessuali secondari,
sullo
sviluppo scheletrico, sul ricambio materiale.
Indicazioni: i preparati testicolare si usano come ricostituenti,
neurotonici e neurotrofici; nella nevrastenia, nell'impotenza,
nella senilita' precoce.
I giudizi sui risultati non sono concordi.
Preparati e dosi:
1. Endocrinolo
die).

testicolo (I.T.R.): in compresse (da 1

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pro

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2. Orchitasi
die).

(Serono): in flaconi (da V gtt a 1

cucchiaino

pro

3. Endospermina (I.S.M.): in compresse (fino a 6-9 pro die),


flaconi (fino a XL-XC gtt pro die), in fiale (1 pro die).
4. Estratto
die).

testicolare (Zambeletti): in tavolette

(4-a

in

pro

5. - Preparati di ovaio.
Le cellule interstiziali e quelle del corpo luteo, elementi
endocrinici dell'ovaio, regolano, coi loro ormoni, lo sviluppo e
la funzionalita' degli organi genitali (mestruazione, gravidanza)
e il manifestarsi dei caratteri sessuali secondari.
Indicazioni:
1. forma di insufficienza ovarica: ritardo dello
sviluppo,
mestruazioni scarse e dolorose; menopausa precoce o accompagnata
da vampe di calore, palpitazione, ipertensione, insonnia, astenia,
eccessivo accumulo di adipe.
2. Disturbi della gravidanza: nausee e vomiti.
3. Secrezione lattea eccessiva.
I risultati furono spesso soddisfacenti.
Preparati e dosi:
1. Endocrinolo ovario totale ed
il
secondo e' specialmente
gravidanza. In compresse (da 1
forma di estratto glicerico (da
2. Ovarasi
die).

Endocrinolo corpo luteo (I.T.R.):


usato contro i disturbi
della
a 5 pro die); il secondo anche in
X a XL gtt pro die).

(Serono): in flaconi (da V gtt, a

cucchiaino

pro

3. Endovarina (I.S.M.): in compresse (1-2 pro die); in flaconi


a XC gtt pro die).
4. Agomensina e Sistomensina (Ciba) ormoni
rispettivamente attivatori e limitatori della
compresse (da 3 a 6 pro die).

(L

del corpo luteo


mestruazione. In

5. Estratto di Ghiandola ovarica (Zambeletti): in tavolette


2 o 3 volte pro die).

(1-4,

6. - Preparati di pancreas.
L'opoterapia pancreatica ha acquistato recentemente un'importanza
straordinaria con la scoperta dell'Insulina (BANTING), preparato
proveniente dalle isole di Langerhaus, le quali mediante speciali
ormoni, regolano il ricambio dei carboidrati, nel senso di
stimolare la glicolisi o di inibire le glicogenesi.
Indicazioni: Dato l'altissimo costo e la necessita' che la cura
sia diretta da un serio competente per le necessarie indagini
(glicemia) le idee oggi prevalenti, restringono attualmente le
indicazioni dell'insulina ai seguenti casi: 1. coma; 2. diabete
complicato (ascessi, favi, ulceri perforanti, disturbi nervosi
vari, ecc.); 3. diabete infantile; 4. diabeti comuni a tendenza
grave (in questi a periodi di qualche settimana, durante i quali
il paziente migliora nelle sue condizioni generali, aumenta in

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peso, ecc.).
La cura con insulina non esclude, ne' puo' sostituire la terapia
dietetica: il 75% circa dei diabetici si gioverebbero della cura
dietetica e potrebbero fare a meno dell'insulina.
L'insulina e' un medicamento pericoloso: introdotta in dose
eccessiva produce ipoglicemia e quindi senso di fame morbosa,
debolezza, fenomeni vasomotori, sudori e infine coma. Il solo caso
in cui il medico deve usarla d'urgenza e' il coma. In questo caso
si possono iniettare senza preventivi esami, data l'indicazione
vitale, 20 unita' di Insulina LILLY ipoderm.; ripetendo a distanza
di qualche ora l'iniezione.
Frattanto si sara' prelevato il sangue per la misura della
glicemia, onde regolarsi nella continuazione della cura.
7. - Preparati e medicazione pluriglandolare.
L'azione dei singoli ormoni si esercita, oltreche' sui vari organi
e tessuti, pure sulle altre ghiandole endocrine, realizzando delle
correlazioni funzionali interghiandolari, di natura sinergica,
compensativa, integrativa o antagonistica; cosicche' la deficienza
o la disfunzione di una ghiandola finisce a poco a poco per
alterare la funzionalita' di altre. Da questo il concetto, e la
necessita', di una terapia plurighiandolare, la quale puo' essere
diretta a combattere oltreche0 una sindrome plurighiandolare,
anche una sindrome monoglandolare, con l'azione sinergica di piu'
ormoni.
Azione sinergica hanno, ad esempio, la tiroidina e l'adrenalina,
la tiroidina e l'ovarina, l'adrenalina e l'ipofisina.
Alcune associazioni piu' usate sono le seguenti:
Preparati di surreni, ipofisi, glandole genitali. Indicazioni:
insufficienza renale.
Preparati di ipofisi, tiroide, surreni. Indicazioni: varie forme
di insufficienza ipofisaria.
Preparati
di tiroide, surreni, ipofisi, glandole
genitali.
Indicazioni: certi mixoedemi ribelli ai preparati di tiroide;
infantilismo.
Preparati di ovaio, tiroide, ipofisi. Indicazioni: disturbi della
menopausa con ipertensione.
Alcuni preparati e dosi:
Pluriglandolo (I.S.M.): a base di tiroide, ipofisi, timo e
surrenale. Specialmente indicato nel mixoedema infantile ribelle
alla opoterapia tiroidea. In compresse (da 1 a 5 pro die).
Poliendocrinolo
catabico
(I.T.R.): indicato
nelal
diatesi
braditrofica, obesita' gotta, ecc. In compresse (da 1 a 5 pro
die).
Poliendocrinolo morfogenico (I.T.R.): indicato nei ritardi e
anomalie dello sviluppo, negli infantilismi. In compresse (come
il precedente).
Poliendocrinoli
virilogenico e feminilogenico (I.T.R.):
per
stimolare e regolarizzare lo sviluppo e l'attivita' nella funzione
sessuale. In compresse (come il precedente).
Viroglandolo (I.S.M.): a base di tiroide, ipofisi, testicolo,
surreni ed estratto cerebrale. Indicato nella deficiente attivita'
sessuale, senilita' precoce, neurastenia. In compresse (2 a 6 pro

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die).
DIETOTERAPIA.
GENERALITA'. - Nella prescrizione di una dieta si deve prima di
tutto tener presente che l'alimentazione dell'uomo deve essere
mista e che in essa albuminoidi grassi e carboidrati debbono
essere equamente rappresentati.
Per determinare il fabbisogno in alimenti si suole fondarsi sul
quantitativo di energia termodinamica sviluppata dall'organismo,
valutato, secondo le esperienze in 2700-3500 calorie pro die
circa.
Il valore alimentare dei cibi viene aspresso appunto in calorie,
secondo i noti dati:
1 gr. di proteine.......= calorie 4.1
1 gr. di grassi.........=
"
9.5
1 gr. di carboidrati....=
"
4.1
senza certo che cio' implichi una sostituibilita' completa delle
singole sostanze nutritive in quantita' isodinamiche. Da notare
ancora che una parte delle calorie grezze introdotte
(il 10%
circa) va perduta, inutilizzata, con le feci e con le urine.
La
reazione alimentare dell'uomo normale in condizioni
di
attivita' moderata, dovrebbe comprendere circa: albuminoidi 100
gr., grassi 100 gr. carboidrati 450 gr.
Essa rappresenta un valore totale di 3200 calorie circa.
Ma la quantita' di calorie necessarie varia secondo svariate
condizioni individuali. Il cibo deve essere proporzionale al peso
del corpo e all'estensione in superficie, che il corpo presenta.
L'epoca dello sviluppo richiede una maggiore quantita' di cibo e
cosi', per le nutrici, l'allattamento. Dieta piu' ricca richiedono
faticosi lavori muscolari e il soggiorno in climi freddi: nel
primo caso deve essere specialmente aumentata la razione di
albuminoidi, nel secondo si puo' accrescere l'apporto dei grassi.
A) COMPOSIZIONE CHIMICA DELLE SOSTANZE ALIMENTARI.
(In parte
Material).

da

ARWATER e BRIANT.

Composition

of

American

Food

[TABELLA OMISSIS]
B) ALCUNE DIETE DI USO CORRENTE.
1. DIETA LATTEA. - Indicazioni: asistolia, nefropatie
malattie di fegato e dell'apparato digerente, ecc.

acute,

Si somministra il latte, intero o scremato, bollito o meglio


fresco, a intervalli regolari di 2-3 ore, in quantita' di 100-250
gr. o piu' per pasto. Il latte va bevuto lentamente, a piccoli
sorsi, alla temperatura di circa 20 gradi. Ne agevola
la
digestione l'aggiunta di un po' di acqua di calce. Altre aggiunte
correttive possono essere: acqua di Vichy, se c'e' acidita';
caffe', the, acqua d'orzo, o il riso.
La quantita' giornaliera di latte, non deve superare i tre litri,
e la cura non puo' essere continuata per piu' di 2-4 settimane. Il
paziente va tenuto in letto e dopo ogni pasto si lavera' la bocca.
La dieta di KARELL consiste nel somministrare 4 volte al giorno
con intervalli di 4 ore, 200 gr. di latte: non va prescritta in
generale per piu' di 5 giorni.
Negli adulti conviene spesso preferire alla dieta lattea esclusiva

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la seguente dieta lattea mitigata (MARTINET): cibi permessi: latte


e latticini; minestre di tapioca, riso, ecc.; al latte; puree di
patate con latte; frutta cotte, marmellate; frutta crude (uva,
pesche, aranci..); biscotti, dolci secchi; acqua.
Quantita' quotidiana approssimativa:
Latte: 1-1 1/2 litri. Patate (crude) 100-200 gr. Alcuni cucchiaini
di minestra (tapioca o altra). Due aranci; 8-10 biscotti; 2
cucchiai di marmellata. Acqua semplice, o in infuso: 1/2 litro.
2. DIETA IPOCLORURATA. - Cibi permessi (preparati tutti senza
sale): minestra di magro o al latte; carne bollita, o anche
arrostita; pesce; uova fresche o a la cocue; patate cotte al forno
o in acqua o in puree; riso, piselli, carote, cicoria, fagiuoli,
carciofi,
sedani, frutta e marmellate; latte e
latticini;
cioccolato; the; pane, biscotti. I cibo saranno preparati con
timo, lauro, cipolle, prezzemolo, limone, farina, burro, zucchero
e gialli d'uovo.
3. DIETA NELLE MALATTIE DELL'APPARATO DIGERENTE
norme schematiche.

Ecco

alcune

a) Nelle dispepsie ipersteniche: regime misto, poco stimolante. Da


proibire sono: antipasti, salse, salumi, brodi di carne, insalate,
formaggi fermentati, bevande alcooliche, caffe'. Burro fresco,
olio , grassi in genere, si concedano in discreta quantita'.
Piccoli pasti, mangiare lentamente, riposare (senza dormire) dopo
i pasti. Nei casi gravi dieta lattea o ovo-latteo-vegetariana.
b) Nelle dispepsie iposteniche: regime stimolante con cibi ricchi
di sali e di sostanze estrattive, facilmente digeribili. Si
restringano i grassi (specialmente carni e pesci grassi, fritture,
salse grasse, burro fuso) e si diano associati con carboidrati,
non con carni o con uova.
c) Nell'ulcera gastrica: regime povero di carni (si concedano
pesci magri, cervella, pollo), poco stimolante (quindi non salse,
non estratti), da cui debbono essere proscritti i cibi voluminosi
o irritanti (pane nero, insalata, carni grasse, formaggi duri o
grassi, alcolici, frutta crude). La dieta sara' prevalentemente
composta di : latte, burro, crema, legumi in purees, farinacei,
paste alimentari, uova. Prescrivere 5 piccoli pasti nella giornata.
In caso di emorragia: finche' essa dura, soppressione di ogni cibo
o bevanda per via orale. Si potra' ricorrere alle ipodermo- e
rettoclisi, e all'alimentazione rettale. Si passera' quindi ad una
ripresa lentamente progressiva dell'alimentazione: dieta lattea
per circa 2-3 settimane; poi dieta lattea mitigata, infine regime
latteo-vegetariano.
d) Nel catarro intestinale cronico, a parte i tipi speciali di
disordini digestivi, si potra' prescrivere la seguente dieta
generica
di
riguardo
non
irritante
meccanicamente,
ne'
chimicamente (STRASBURGER).
Cibi proibiti: carni rosse, selvaggina, pesci grassi,
uova
preparate con grassi, patate fritte, insalate, cavoli, funghi,
frutta crude, noci, mandorle, formaggi duri o fermentati, pane
scuro, alcoolici, bevande gazose, caffe' forte.
Cibi
permessi:
minestre; carni
tenere,
bianche;
verdure
(specialmente purees); farinacei; frutta cotte, pane bianco.
Dei grassi solo burro e olio di prima qualita'.

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e) Nelle diarree e' necessario stabilire la causa per


la
prescrizione d'una dieta. Si puo' qui ricordare, a proposito
delel diarree in rapporto col contenuto intestinale, che, nella
cosi detta dispepsia fermentativa (feci chiare schiumose, di
odoreacido), dato il disturbo nella digestione dei carboidrati,
vanno prescritti il latte, i cibi ricchi di cellulosa (pane,
cavoli, insalata, funghi, frutta), le patate, il riso, gli
alimenti zuccherini.
f) Nella stitichezza cronica occorre distinguere le forme atoniche
da quelle spastiche. Nella costipazione atonica si prescrivera'
un'alimentazione piuttosto abbondante, composta in preponderanza
da cibi ricchi di cellulosa, di zuccheri, di sali, una dieta
vegetariane insomma. Sono proibiti: riso, farinacei, latte, uova,
cacao, cioccolato, vino rosso, the, caffe'. Le carni vanno usate
con moderazione.
Nella stitichezza spastica si eviteranno al contrario i cibi poco
digeribili e ricchi di scorie. La dieta constera' di: latte crudo
o fermentato, latticini, farinacei leggeri, carni tenere, pesce
magro, verdure delicate, pane bianco, burro, miele, frutta (mele,
prugne) in composta. Sono proibiti: carni grasse, pana scuro,
erbaggi ricchi di cellulosa (rape, cavoli, carote, insalata),
frutta crude.
4. DIETA NEL DIABETE. - Regole generali secondo JOSLIN: impedire
l'iperglicemia eccessiva, quindi ridurre la glicemia fino al punto
in cui le urine siano prive di zucchero. Percio', doo aver messo
2-3 giorni il paziente a digiuno (somministrando solo the, cognac,
caffe', bevande alcaline), si concedano una certa quantita' di
proteine e di grassi (per esempio carne gr. 200, burro gr.50) in
una quantita' ben determinata di idrati di carbonio (per esempio
50 gr. di pane bianco contenenti esattamente 25 gr. di i. di c.)
Si esaminano quindi le orine e si aumentano o diminuiscono gli
i. di c. in conseguenza. Quando, in seguito a un aumento della
razione di i. di c., le urine gia prive di zucchero, dimostrano le
prime traccie di glucosio, ci si ferma e si tramuta la quantita'
di i. di c. raggiunta col pane, in una quantita' eguale di i. di
c., contenuti negli alimenti che il malato desidera.
Esempio: a un paziente, dopo 2 giorni di digiuno vennero dati al
terzo giorno: carne gr. 200; verdura (spinaci, bieta) cotta 3
volte; quindi privata degli scarsi i. di c. che contiene, gr. 200;
uova 4; formaggio (bel paese) gr. 40; prosciutto gr. 50; burro gr.
30; pane bianco gr. 50. Le orine della giornata non contengono
ancora zucchero.
Questo
compare
solo al sesto giorno, allorche'
si
sono
somministrati 110 gr. di pane. L'individuo ha una tolleranza di
circa 60 gr. di i. di c. che si potranno somministrare sotto
quest'altra forma: latte fresco gr. 200 (cioe' gr. 10 di i. di
c.); patate in umido gr. 150 (cioe' gr. 25 di i. di c.); pane gr.
50 (cioe' gr. 25 di i. di c.).
Naturalmente questo schema e' molto semplicista e specialmente non
puo' valere per i casi gravi e complicati.
Nella prescrizione della dieta di un diabetico occorre ancora
rammentare le seguenti considerazioni:
a) La tolleranza non e' uguale per le varie specie di i. di c., e
varia anche da ammalato a ammalato. Gli i. di c. meglio assimilati
sono per lo piu' i seguenti: lattosio, levulosio o zucchero di
frutta, farina d'avena.
b)
Il metabolismo delle proteine e' anch'esso alterato, e

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specialmente nelle forme gravi, gli albuminoidi contribuiscono


alla formazione di zucchero; percio' si devono somministrare con
parsimonia (80-100 gr, di proteina pro die). V. NOORDEN restringe
di quando in quando, per periodi di 10-14 giorni, la razione di
albumina fino alla quantita' di 60-70 gr. per die. Inoltre sara'
bene largheggiare in proteine vegetali, non chetogene; le proteine
animali sono chetogene e possono peggiorare il ricambio dei
carboidrati;
c) I grassi sotto forma di burro, olio, lardo, creme, formaggi,
sono abbastanza largamente utilizzabili, limitatamente ai poteri
digestivi del paziente. Pero' essendo chetogeni, nel diabete grave
occorre usarne con prudenza, tenendo l'ammalato in osservazione;
d) L'alcool, secondo le opinioni piu' diffuse, va concesso in
quantita'
modicissima,
in
forma
di
vino
asciutto,
di
cognac...Proibiti sono: champagne, vini dolci, birra;
e) La razione globale del diabetio deve insomma essere piuttosto
scarsa, considerando pero' anche che una parte delle calorie
introdotte va perduta sotto forma di zucchero ed eventualmente di
corpi acetonici.
A. MATRINET schematicamente cosi' classifica i cibi nei
dell'alimentazione del diabetico:

riguardi

1. Cibi permessi: carni di qualunque specie e comunque preparate,


ad eccezione dei condimenti in cui entrino farine.
Pesci.
Crostacei.
Uova.
Grassi animali e vegetali (burro, creme, olio, formaggi, lardo,
ecc.)
Verdure fresche: cicoria indivia, lattuga, spinaci,
sedani,
cavoli, insalata, asparagi.
Frutta: noci, mandorle, olive.
Minestre di carne e vegetali.
Bevande: acqua, acque alcaline, carboniche, vino asciutto, the e
caffe'.
Come sostanza edulcolorante: saccarina alla dose di 0.10-0.20 per
die.
2. Cibi da concedere con riserva: Latte, latticini, formaggi
freschi. Patate, navoni, ravanelli, fagiuoletti, cavoli, carciofi,
funghi. Aranci, fragole, lamponi, ciliege. Pane di avena, di
segala.
3. Cibi assolutamente proibiti: Riso; farine; patate alimentari.
Piselli, lenticchie, fave, fagiuoli, castagne, carote, cipolle.
Pasticceria. Uva, datteri, fichi, prugne, pesche, marmellate.
Birra, champagne, vini dolci, sciroppi, cioccolato.
5. - DIETA NELL'OBESITA'. - Occorre ridurre la razione globale
(fino a 2000-2500 calorie circa), ma specialmente quella dei
grassi e dei carboidrati.
Alimenti da proscrivere: Maiale, oca, anguilla, salmone, tonno,
salumi, latte, burro, crema, formaggio.
Paste alimentari, fagiuoli, lenticchie, castagne, fave.
Frutta, specie se secca. PAsticceria, cioccolato. Liquori birra,
vini dolci. Zucchero. Salse.
Alimenti da concedere: Carni, pesci magri. Verdure (spinaci,
asparagi, cicoria, insalata, ecc.) crude o cotte; funghi freschi,
pomodori. Ciliege, aranci, fragole.
Il pane e le uova devono usarsi con molta moderazione.

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Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

Come bevanda si usino specialmente acque alcaline e poco vino


asciutto: si limiti l'introduzione di liquidi. Si prescrivano 4
pasti al giorno e una cucina semplice, non variata.
6. DIETA NELLA GOTTA, NELL'URICEMIA, NELAL LITIASI RENALE. - Sara'
un regime misto, ipoazotato, prevalentemente latteo-vegetariano,
da cui si debbano bandire gli alimenti ricchi in nucleo-albumine.
Cibi da proscrivere: cervello, animelle, fegato, rognoni, trippa,
salumi, cacciagione; brodi ed estratti di carne; pesci grassi
(anguilla, salmone); carni giovani (vitelli, piccione); carni
gelatinose. Spinaci, funghi; formaggi fermentati; salse, aceto.
Vini forti, birra, liquori. Caffe', cacao.
Cibi da somministrare con molta moderazione: legumi secchi,
farinacei, grassi, uova (uno o due al giorno), alimenti zuccherini
(pasticceria).
Bevande: latte, poco vino leggiero, acque alcaline debolmente
mineralizzate o acqua distillata.
Durante l'accesso gottoso: dieta lattea assoluta o mitigata.
C) ALIMENTAZIONE DEL BAMBINO
Allattamento. - Va iniziato 12-24 ore dopo la nascita. Intervallo
fra le poppate (durante il giorno dalle 7 alle 21): 2 1/2 ore nei
primi 3 mesi, 3 ore fino all'ottavo mese; durante la notte si
danno 1-2 poppate. Durata di ogni poppata: si puo' calcolare
secondo i dati schematici di TERRIEN nel modo seguente. Nei primi
7 giorni il bambino prende a ogni poppata tante volte 10 gr.
quanti sono i giorni che egli conta; dal secondo al quinto mese
tale quantita' viene aumentata di 10 gr. per ogni mese. Oppure si
puo' ottenere la quantita' presa per poppata moltiplicando per 2
le due prime cifre del peso del bambino.
Secondo un altro schema, che ha, come il precedente, un semplice
valore orientativo, si calcola la quantita' del latte per pasto
(dopo il primo mese), mettendo l'unita' a sinistra, e uno zero a
destra della cifra che indica il mese. (per esempio un bambino di
7 mesi dovrebbe prendere circa 170 grammi di latte ogni pasto).
I dati presedenti si trovano con maggiore precisione nella
seguente tabella (CONCETTI), nella quale e' pure indicato come e
quando si possa iniziare un'alimentazione mista.
TABELLA [OMISSIS]
Divezzamento. - Epoca: in genere verso il dodicesimo mese d'eta'
(non nei mesi caldi, non se il bambino sia ammalato). Deve essere
graduale: il seguente schema ne' dara' un esempio:
settimo mese: Si sostituisce una poppata, quella del mezzogiorno,
con una minestrina di farina di cereali (orzo, grano, avena) o
anche semplicemente di pane o biscotto, cotti in acqua o latte;
oppure ancora si daranno 150-200 gr. di latte di vacca.
ottavo mese: Si fa lo stesso con la seconda poppata, nel
pomeriggio.
decimo mese: Si cuoceranno le precedenti minestrine in brodo
leggero o in brodo di legumi, aggiungendo eventualmente un po'
d'olio di olive.
undicesimo mese: Si sostituisce la poppata del mattino con un
pasto di latte (200 gr. circa) con biscotti.
dodicesimo mese: Si completa il divezzamento dando al bambino 4-5
pasti al giorno (es. ore 7-10-13-16-19).
ALLATTAMENTO

ARTIFICIALE O INNATURALE. - Il latte piu' in

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uso

Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

quello di vacca, che va somministrato, non cosi' com'e', ma


modificato nella sua composizione, diluendolo con acqua bollita (o
preferibilmente con decozione d'orzo); aggiungendo poi
alla
miscela dello zucchero (di canna o del lattosio) per riportarne a
un giusto equilibrio la percentuale. Ecco schematicamente le
porzioni da diluire:
Eta'

Acqua lattosata 10%

1.
1.
2.
3.
4.
5.

5
4
4
3
1
-

settimana
mese
mese
mese
mese
mese

parti
parti
parti
parti
parte

Latte
5 parti
6 parti
6 parti
7 parti
10 parti
puro

Non si dovra' pero' tener conto soltanto dell'eta', ma anche


peso e delle condizioni del bambino.

del

Quantita' di latte diluito da somministrare, numero delle poppate:


come nell'allattamento naturale, ma si sara' piu' rigorosi nel
prescrivere gli intervalli fra le poppate, che potranno essere
alquanto piu' lunghi.
Modo di somministrare. - Si divide la razione giornaliera in 6-8
bottiglie da 150-200 gr., graduate possibilmente e chiuse con un
disco di gomma
con cotone, che si pongono in una pentola,
contenente tanta acqua, gia' calda, da coprirle fino ad un terzo e
il cui fondo sia ricoperto da un panno. Si fa bollire per 20-30
minuti; quindi di pongono le poltiglie, divenute tiepide, in
ghiacciaia o in acqua corrente. Ogni bottiglia serve per un pasto:
al momento della poppata si riscalda il latte a bagno maria fino a
35-37 gradi e si sostituisce il tappo con un capezzolo di gomma.
Il poppatoio, cosi' ottenuto deve essere sorretto durante la
suzione,
sorvegliando che il latte non scorra ne'
troppo
lentamente ne' troppo rapidamente. Cio' che rimane nel poppatoio
viene gettato via subito. Le bottiglie si lavano con una soluzione
di soda e con uno spazzolino e poi con acqua bollente. Il
capezzolo, subito dopo il pasto, si lava bene con acqua corrente e
quindi si lascia immerso in una soluzione di acido borico o di
bicarbonato sodico 5%.
Il latte d'asina si avvicina per la sua composizione al latte di
donna ma e' povero di grasso; puo' convenire a lattanti fino al
terzo mese o con disturbi gastro-intestinali. L'asina deve essere
nutrita preferibilmente con foraggi secchi.
Il latte di capra ha una composizione simile a quello di vacca:
non va somministrato pero' prima del quarto mese d'eta'.
Il divezzamento nell'allattamento artificiale si conduce come
nell'allattamento naturale.
SURROGATI DEL LATTE E FARINE ALIMENTARI DI USO
DELLA PRIMA INFANZIA:

NELL'ALIMENTAZIONE

1.) Latti in polvere: utili per la nutrizione dei bambini sani


ammalati, perche' di difficile digeribilita' e pressoche' privi
batteri. A seconda che siano stati ottenuti da latte intero
scremato, si distinguono in grassi e magri. Ai primi appartiene
GLAXO, ai secondi il DRYCO. Il Maltal ZAMBELETTI e il latte
polvere ANTOLINI sono invece delle polveri di latte semigrasso.

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ed
di
o
il
in

Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

Si preparano aggiungendo alla polvere dell'acqua tiepida o


in proporzioni variabili: si veggano istruzioni annesse.

calda

2.) Babeurre (latticello): e' cio' che resta del latte dopo la
fabbricazione del burro. Povero di grasso, e' ottimo come alimento
di transizione, prima di riprendere l'alimentazione lattea.
Zuppa di babeurre (VALAGUSSA): si aggiungono a 1 litro di
Babeurre, 15 gr. di farina di grano torrefatta e 30 gr. di
zucchero: si cuoce a dolce calore per circa 25 minuti, quindi si
suddivide
in boccette sterili, chiuse, da
conservarsi
in
ghiacciaia.
3.) Zuppa di malto: utile specialmente nei bambini dopo il quinto
mese, con disturbi cronici della nutrizione, specialmente se hanno
fatto uso esclusivamente di latte di vacca. Secondo VALAGUSSA si
prepara cosi': si fanno cuocere per 15-20 minuti un litro di latte
con 50 gr. di farina di grano, d'avena o d'orzo. Alla massa
intiepidita si aggiungono 5 gr. di estratto di malto secco PIAM e
la si pone in recipiente scoperto, alla temperatura di circa 40
gradi per due ore. Si setaccia e si conserva in ghiacciaia.
4.) Farine amilacee: formano la base delle comuni minestre per
bambini dopo il sesto mese di eta': a) leggere, costituite quasi
esclusivamente da amido immodificato (farine di grano, d'orzo, di
segala; tapioca, arrowroot); b) forti, piu' ricche di proteidi e
grasso, quindi di maggior valore nutritivo (farine d'avena, di
lenti, di fagiuoli, ecc.).

5.)
Farine amido-diastasate: in esse l'amido e' in
parte
trasformato e reso solubile; convengono ai bambini dopo il terzoquarto mese. (Biscotti, grissini, Alimento totale ZAMBELETTI,
Malteolina, Alimento secondo ANTOLINI, Farina alimentare PIAM).
6.) Farine diastasate: l'amido in esse contenuto solubilizzato:
possono quindi entrare nell'alimentazione anche dei primi mesi di
vita: da soli sono insufficienti. (MELLIN'S food, Alimento primo
ANTOLINI).
ALIMENTAZIONE DEL BAMBINO DOPO IL DIVEZZAMENTO:
a) dal dodicesimo al quindicesimo mese, 5 pasti: latte con caffe'
d'orzo o di ghianda, pane abbrustolito o biscotti; minestre in
brodo o al latte, di farine o di pasta. Frutta cotte o marmellate;
b) dal quindicesimo mese ai due anni, 4 pasti: si daranno anche
paste al burro, purees di legumi e 1-2 uova al giorno, a bere o
nella minestra;
c) dopo i due anni, si comincera' a somministrare la carne
(cervelli, animelle, carni bianche, pesce) e si potra' dare del
cacao.
RICETTARIO
DI
PREPARAZIONI
DIETETICHE
NELL'ALIMENTAZIONE DEL BAMBINO AMMALATO:

D'USO

CORRENTE

1.) Acqua albuminosa. - Un bianco d'uovo fresco si sbatte con 170


gr. (1 bicchiere) d'acqua fredda (o di acqua d'orzo): aggiungere
eventualmente un pizzico di sale o un cucchiaino di zucchero.

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2.) Acqua d'orzo. - Un cucchiaio di orzo perlato, lavato, si fa


bollire in un quarto di litro d'acqua per circa un'ora. Si filtra
attraverso tela, aggiungendo eventualmente un pizzico di sale.
3.) Acqua di riso. - Si prepara in modo consimile.
4.) Brodo vegetale leggero. - Un cucchiaio di riso, d'orzo, di
grano, d'avena, qualche pezzo di patata e di carota si fanno
bollire per 3-4 ore circa in un litro di acqua rifondendo quella
che evapora. Si lascia freddare, si passa per panno, si edulcora (
o si condisce con sale): deve avere la densita' del latte.
5.) Brodo vegetale misto. - 20 gr. di fagioli secchi e altrettanti
di piselli secchi cotti nella quantita' sufficiente d'acqua, si
aggiungono a 60 gr. di patate sbucciate e spezzettate, 60 gr. di
rape e carote, 5 gr. di sedano. Il tutto si fa bollire in un litro
di acqua, finche' sia ridotto a due terzi. Si passa al setaccio e
si aggiunge un cucchiaino di sale.
6.) Brodo vegetale e di carote. - 250 gr. di carote gialle
decorticate e triturate si fanno bollire per 2 ore in un litro
d'acqua. Si passa al setaccio e si aggiunge un cucchiaino di sale.
D) ALIMENTAZIONE RETTALE
Si pratica quando non e' possibile l'alimentazione per via
naturale; con essa si puo' fare assorbire una certa quantita'
d'acqua, di carboidrati, di grassi e di peptoni, insufficiente
pero' ai bisogni dell'organismo, per modo che non puo' essere
protratta a lungo e che in un ammalato denutrito sara' impossibile
ottenere un qualsiasi miglioramento. Si usano di preferenza:
peptoni, come sostanze azotate; olio d'olive, tuorlo d'uovo come
grassi; glucosio, destrina, farina cotta e amido come carboidrati.
I clisteri nutritivi vanno somministrati, giacendo il paziente sul
fianco sinistro, mediante una sonda molle, introdotta per 20-30
centimetri di profondita'; il liquido, alla temperatura di circa
38 gradi, si lascia colare lentamente da un piccolo imbuto di
vetro. Ogni clistere sara' di 200-300 cc: se ne possono fare da 2
a 4 al giorno.
Occorre vuotare almeno una volta al giorno il retto con un
clistere di glicemia o di acqua salata.
Formule:
a) latte gr. 250; tuorli d'uovo 2; vino rosso 1 cucchiaio;
1 cucchiaio; sale 1 punta di coltello (Boas);
b) Latte gr. 150; tuorli d'uovo 2; peptone
laudano gtt. V;

secco

farina

cucchiaio;

c) Latte gr. 300; tuorli d'uovo 3; amido gr. 40; pancreas gr.
cloruro di sodio gr. 3;

50;

Per bambini:
d) Sbattere 2 uova intere a lungo con una piccola quantita'
di
acqua fredda. Aggiungi latte (o acqua) gr. 250; cloruro di sodio
gr. 2; peptone secco 1 cucchiaino.V.
TERAPIA FISICA

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A) IDROTERAPIA.
I. - GENERALITA'.
L'idroterapia utilizza l'azione dell'acqua in applicazioni
esterne
(sotto
forma
diversa
riguardo
alle
modalita'
dell'applicazione, alla termalita', alla durata), in modo da
determinare speciali modificazioni a carico del sistema nervoso,
del respiro, della circolazione, della crasi sanguigna,
della
temperatura, del ricambio.
A queste perturbazioni funzionali l'organismo risponde con
delle difese e delle reazioni diverse, da cui derivano le norme
delle applicazioni idroterapiche.
Complessi sono gli effetti fisiologici e innumerevoli le
indicazioni dell'idroterapia. Basti qui l'enumerazione delle piu'
importanti azioni, che ad essa si richiedono.
1.
AZIONE
ANTITERMICA.
- Per
combattere
la
febbre,
l'idroterapia rappresenta l'arma terapeutica piu' efficace e piu'
inoffensiva insieme, purche' l'applicazione sia razionale
e
individualizzata. Ne' la sua e' azione solamente antipiretica:
essa calma i sintomi nervosi, tonifica e stimola le funzioni
dell'intero organismo.
Modalita' di applicazione: a) spugnature o abluzioni: hanno
specialmente azione sedativa; b) impacchi, generali o parziali:
nei due casi si usera' acqua fredda, fresca o tiepida a seconda
del caso e della reazione individuale; c) bagno tiepido ( a 32
gradi: la temperatura di 5 gradi - 7 gradi inferiore a quella del
paziente) lentamente raffreddato fino a 25 gradi, o a 20 gradi,
secondo
i casi; d) applicazioni locali (complesse
fredde,
rinnovate frequentemente; borsa di ghiaccio sul capo, sul cuore,
sull'addome): utili ove le altre pratiche siano controindicate o
non praticabili; e) clisteri con acqua fresca (18 gradi-23 gradi)
e bevande abbondanti: solo come complemento dei metodi precedenti.
2. AZIONE SEDATIVA. - Si usa a questo scopo acqua termalmente
indifferente (da 28 gradi a 36 gradi) o calda, in applicazioni
prolungate: da 20 minuti a un'ora e piu'. Le pratiche piu' comuni
sono: l'impacco fresco, non rinnovato; le abluzioni; il bagno
tiepido o caldo; la doccia a debole pressione; infine anche le
applicazioni locali calde o fredde (compresse calde o borsa di
ghiaccio sul cuore).
Le principali indicazioni sono: gli stati d'agitazione, di
delirio, d'insonnia, d'eretismo nervoso, la corea infantile,
alcune
nevriti, le nevrosi cardio-vascolari
(pseudo-angine,
palpitazioni, tachicardia parossistica, ecc.).
3.
AZIONE
TONICO-STIMOLANTE.
Per
questa
occorrono
applicazioni
brevi,
fredde o
indifferenti
riguardo
alla
termalita', eventualmente date con una certa forza di proiezione:
a) bagno freddo o fresco (15 gradi-28 gradi): semplice breve
immersione; b) impacco umido freddo, senza avvolgimento in coperte
di lana, della durata di pochi minuti, eventualmente accompagnato
da frizioni; c) doccie.
Indicazioni: individui depressi, ipotesi, deboli; dispepsie
iposteniche, anemia e clorosi, stati di denutrizione (non da causa
organica).
4. AZIONE DI ALLENAMENTO, DI IRROBUSTIMENTO. - Si ottiene con
pratiche
idroterapiche
progressivamente
piu'
eccitanti,

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cominciando dalle piu' anodine (abluzioni calde o tiepide), per


giungere, se e' il caso, alle piu' stimolanti (doccie fredde sotto
pressione): l'applicazione sia prudente e consideri la capacita'
di reazione individuale.
5. AZIONE ANTIFLOGISTICA LOCALE. - Due forme di
fredde o calde (borsa di ghiaccio, impacchi),
prolungate.

applicazioni:
piu' o meno

II. TERMALITA' DELL'ACQUA.


Acqua
Acqua
Acqua
Acqua
Acqua

fredda. . . . . . . . . . . . .
fresca. . . . . . . . . . . . .
tiepida (o indifferente). . . .
calda. . . . . . . . . . . . .
caldissima. . . . . . . . . . .

da
da
da
da
da

10
20
28
36
38

gradi
gradi
gradi
gradi
gradi

a
a
a
a
a

20
28
36
38
45

gradi
gradi
gradi
gradi
gradi

C.
C.
C.
C.
C.

Al di sotto dei 10 gradi e al di sopra dei 45 gradi l'acqua non


e' utilizzabile in idroterapia. Nei bambini, specialmente se al
disotto dell'anno, si evitano i bagni freddi o freschi (sotto i 28
gradi).
III. TECNICA DELLE OPERAZIONI IDROTERAPICHE.
A) BAGNI. - Quantita' approssimativa d'acqua occorrente: per un
bagno totale: 200-400 litri (adulti), 50-200 litri (bambini); per
un mezzo bagno (immersione fino alla regione epigastrica): 100-150
litri; per un semicupio: 20-30 litri; per un pediluvio ( o un
maniluvio): 30 litri ca.
Il bagno freddo. ormai soltatno usato come tonico-stimolante,
deve essere tanto piu' breve, quanto piu' bassa e' la temperatura
dell'acqua: generalmente basta un breve tuffo; mai la permanenza
in esso superi il mezzo minuto. E' controindicato in caso di
affezioni cardio-vascolari e nelle eta' estreme della vita. Al
bagno seguono energiche frizioni col lenzuolo; (questo deve
rimanere aderente alla pelle, mentre la mano vi scorre sopra
rapidamente).
Durante il bagno caldo, usato come sedativo (dolori colici,
tenesmo vescicale, ecc.), e' necessario mantenere una compressa
fredda sul capo del paziente; se la tamperatura dell'acqua supera
i 38 gradi-39 gradi, la durata non deve andare oltre i 5-10
minuti.
Il bagno tiepido (a 32 gradi-34 gradi), della durata di 5-10
minuti, e' specialmente indicato nei bambini, come antitermico
(affezioni febbrili, bronco-polmonite e polmonite specialmente) e
come sedativo (agitazione, insonnia).
Il bagno tiepido raffreddato costituisce il mezzo terapeutico
piu' importante nella cura del tifo e di altre
affezioni
ipertermizzanti (es.: reumatismo cerebrale). Lo controindicano
quelle affezioni che impongono l'assoluta immobilita' (peritonite,
emorragie).
Il paziente, allorche' la sua temperatura raggiunge e supera i
39 gradi, viene immerso nel bagno e ivi sorretto, mentre con
frazioni sul tronco e sugli arti si provvede a favorire la
circolazione cutanea. Una vescica di ghiaccio (o una compressa
fredda) gli sara' posta sul capo e gli verra' somministrato
qualche cucchiaio di bevanda alcolica o di caffe'. Dopo 15-20
minuti lo si toglie dall'acqua, lo si adagia su di un lenzuolo per
asciugarlo, e infine lo si avvolge in una coperta di lana.

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B) IMPACCO UMIDO. - Si distende sul letto, sopra due coperte di


lana,
un
lenzuolo bagnato
nell'acqua
(generalmente
alla
temperatura della camera) e poi spremuto. Vi si adagia sopra il
paziente e lo si ravvolge prima col lenzuolo, badando
di
pieghettarlo fra le gambe e nelle ascelle, poi con le coperte.
L'impacco potra' giungere fino attorno al collo oppure lascera'
libere le spalle e le braccia.
L'impacco
freddo rinnovato ogni 10-20 minuti ha
azione
antitermica; non rinnovato, diventa un'applicazione caldo-umida,
sedativa; applicato senza coperte di lana, per pochi minuti, viene
usato come stimolante. In questo caso si aggiungono energiche
frizioni, sul lenzuolo tenuto bene aderente alla pelle.
L'impacco umido parziale, toracico o addominale, si pratica in
maniera consimile e ha le medesime modalita' d'azione. Quello
toracico e' specialmente usato nelle bronco-polmoniti infantili.
C) ABLUZIONI, SPUGNATURE. - Si tratta di lasciar scorrere
l'acqua su tutto il corpo del paziente, o su parte di esso, a
mezzo d'una spugna o d'un recipiente qualsiasi. Se si e' adoperata
acqua fredda, dovranno seguire delle energiche frizioni.
D) DOCCIE. - Fisse o mobili, di varia forma: a pioggia, a
colonna, a cerchio, ecc., con acqua di varia termalita' e
sotto
varia pressione, hanno sempre un'azione essenzialmente stimolante,
variabile per l'intensita', secondo la temperatura e la pressione
dell'acqua.
La doccia scozzese e' una doccia tiepida che progressivamente
diviene prima calda e poi caldissima ed e' seguita, bruscamente,
da una doccia fredda della durata di pochi secondi.
Nella doccia alternante si alternano piu' volte acqua fredda ed
acqua calda, con passaggi bruschi, per un numero di eguale
secondi.
IV. BAGNI MEDICATI
1. BANGO ALCLAINO: sciogliere in 1 litro d'acqua 250 gr. di
carbonato di soda commerciale (60-120 gr. per bambini); versare
nell'acqua del bagno. Indicato nelle affezioni cutanee squamosi:
ha azione cheratolitica.
2. BAGNO D'AMIDO: sciogliere 500-800 gr. di amido (100-200 gr.
per bambini) in circa un litro d'acqua molto calda; versare
nell'acqua tiepida del bagno. Indicato in molte affezioni cutanee,
specie pruriginose.
3. BAGNO AROMATICO: usato come stimolante nei bambini. Si
aggiungono 200 gr. di aceto aromatico all'acqua del bagno.
Temperatura del bagno 38 gradi-39 gradi.
4. BAGNO DI CRUSCA: far bollire per 10-30 minuti 1-2
crusca (1/2 Kg. per bambini), chiusi in un sacchetto,
piccola quantita' d'acqua. Si versa questa nel bagno e si
il
sacchetto,
premendolo
ripetutamente.
L'acqua
intensamente lettiginosa.

Kg. di
in una
immerge
diventa

5. BAGNO SALATO. - Utile specialmente nei bambini rachitici,


anemici, adenoidei, scrofolosi; possono eventualmente giovarsene
alcune artropatie (reumatismo deformante, gotta). Si usa sale di
cucina, sale marino o sale di Salsomaggiore (o di Castrocaro). Si
scioglie 1/4 a 1 Kg. di sale (3 Kg. per gli adulti) in acqua

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bollente, che poi si aggiunge all'acqua del bagno.


Consigliabili nelle forme tubercolari chirurgiche sono i
salati locali, con sali di Salsomaggiore (o di Castrocaro).

bagni

6. BAGNO SENAPIZZATO. - Utile come rivulsivo, stimolante


generale. Mettete 1 Kg. di farina di senape (100 gr. per i
bambini), in un sacchetto di tela, e tuffare questo, agitandolo,
in acqua fredda per alcuni minuti. versare quest'acqua nel bagno,
la cui temperatura deve superare i 35 gradi. L'immersione deve
essere breve: 3 minuti al massimo (si ritiri il bambino, appena la
sua pelle diviene rossa).
7. BAGNO SOLFOROSO. Pestare 100 gr. (20-60 gr. per i
bambini) di solfuro di potassio (fegato di solfo) e sciogliere al
momento in 1 litro d'acqua calda, da versare subito nel bagno;
(usare bagnarola non metallica: di legno o smaltata). Indicazioni:
acne,
psoriasi,
piririasi, sifilide,
reumatismo
cronico,
intossicazioni croniche da piombo e mercurio.
Una varieta' e' il Bagno di Bareges: [Monosolfuro di sodio
cristallizzato, cloruro di sodio purificato ana. 60 gr., carbonato
di sodio secco 30 gr., per 1 bagno]: conservare in vaso ben
chiuso, sciogliere al momento in 1 litro d'acqua calda.
8. BAGNO DI TIGLIO. - Specialmente usato nei bambini, come
sedativo, nell'eccitazione e nelle insonnia nervose: si prepara un
infuso di 250-500-1000 gr. ( a seconda dell'eta') di fiori di
tiglio in 10 litri d'acqua bollente; aggiungere all'acqua del
bagno.
Simile azione ha il Bagno di camomilla: per i bambini si fanno
bollire 1-2 litri d'acqua , 2 a 4 mazzi di camomilla disseccata, e
si aggiunge al bagno l'acqua decantata.
B) CRENOTERAPIA.
ACQUE MINERALI.
INDICE
DELLE PIU' NOTEVOLI
CARATTERISTICHE, INDICAZIONI.

ACQUE

MINERALI

D'ITALIA.

LORO

GENERALITA'. - Cosi' vengono chiamate quelle acque sorgive, che


sono utilizzate, per le loro proprieta' chimiche e fisiche, nella
cura contro vari stati morbosi. Si usano: 1) per via interna
(bibita); 2) per applicazioni esterne che possono consistere in:
a) bagni, generali o parziali; b) inalazioni, vaporizzazioni; c)
applicazioni di fanghi e muffe, derivati dalle acque e quindi
ricchi dei loro principi attivi; d) puo' rientrare in esse l'uso
delle stufe, che sono ambienti naturali (grotte) o artificiali,
dentro ai quali scorre l'acqua termale onde l'ambiente acquista
calore e si fa denso di vapori.
Per quel che riguarda le dosi delle acque somministrate per
bevanda, esse variano naturalmente da fonte a fonte: si deve
evitare il sistema di bere quanto piu' si puo', a casaccio.
Anche per i bagni (durata, temperatura, grado di concentrazione
da usarsi) non vi possono essere criteri determinati: qui si
terra' specialmente conto delle condizioni dell'ammalato.
La classificazione tradizionale delle acque minerali si basa,
con criterio assai imperfetto, sulla loro composizione chimica.
Nel passare rapidamente in rassegna le piu' notevoli acque
italiane, si seguira' per l'appunto tale concetto, pur cercando di
far risaltare, la' dove sara' possibile le altre caratteristiche,

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che individualizzano le singole acque.


ACQUE SOLFUREE.
Contengono solfo sotto varia forma (idrogeno solforato, sulfuri
alcalini, solfo colloidale, ecc.). MARFORI le distingue in: 1) a.
solfureo-sodiche
semplici: non contengono H2S
libero
alla
sorgente, ma solo sulfuri alcalini; sono in generale termali ed
ipotoniche; 2) a. solfureo-calciche, con H2S libero; quasi sempre
fredde; 3) a. solfureo-clorurate, contenenti cloruro di sodio in
quantita' notevole. Le prime hanno azione tonica, sedativa; le
seconde invece e le solfureo-clorurate attivano il ricambio, ed
eccitano il sistema nervoso e quello cardivascolare. Degenerate
sono dette le acque solfuree che han subito all'aria un processo
di scomposizione: sono molto meno attive delle precedenti e quindi
ben tollerate.
Indicazioni generali: 1) Catarri cronici bronchiali e delle
prime
vie
respiratorie;
asma;
enfisema
(inalaz.
e
polverizzazioni). 2) Malattie cutanee: dermatosi parassitarie;
acne; eczemi cronici; psoriasi; ulceri torpide, ecc. (bagni). 3)
Malattie degli organi digerenti: catarri cronici, costipazioni,
emorroidi, ed epatopatie: congestione, pletora (bibita: vengono
usate le solfuree leggere, ipotoniche alla dose di 2 o piu'
bicchieri, da bersi lentamente). 4) Intossicazioni corniche da
piombo, mercurio, alcool, morfina. 5) Sifilide terziaria. 6)
Diatesi
urica (bagni e bibita: con a.
solfuree
leggere,
radioattive), 7) Affezioni ginecologiche (bagni con a. deboli,
termali).
Controindicazioni generali: Tbc. a forma evolutiva, emottoica.
Congestioni polmonari. Nei soggetti eretici, deboli si usino le a.
solfureo-sodiche semplici e le a. degenerate: si evitino le altre.
ACQUE CLORURATO-SODICHE.
Caratterizzate dalla presenza di cloruri alcalini, del cloruro di
sodio in particolare, contengono spesso anche solfati, ioduri e
bromuri.
Vengono usate per via interna, per bagni, per inalazioni,
talora anche per iniezioni. Somministrate per bibita hanno azione
purgativa se iso- o ipertoniche; le ipotoniche, sebbene riescano
anche lassative, se prese in dose elevata sono essenzialmente
diuretiche. Tutte influenzano beneficamente le varie secrezioni,
riducono i processi putrefattivi intestinali, eccitano gli scambi
nutritivi.
I bagni praticati con le a. clorurato-sodiche termali hanno
un'energica azione stimolante sulla cute e, sembra, per riflesso,
sui processi del ricambio.
Indicazioni generali: 1) Dispspsie gastro-intestinali atoniche,
ipocloridriche. 2) Malattie del fegato e delle vie biliari. 3)
pletora venosa addominale. 4) Diatesi urica; diabete; polisarcia.
5)
Infezioni e intossicazioni corniche. Controind.:
Stipsi
enterospastica.
I bagni giovano nel linfatismo, nella cosi' detta scrofola
torpida, nelle malattie del ricambio, in quelle degli organi
genitali femminili, nelle intossicazioni croniche, nelle affezioni
dell'apparato motore (artropatie, postumi traumatici),
nelle
nevriti e nelle nevralgie.
ACQUE CLORURATO-SODICHE FORTI.

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Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

(SALSO-IODO-BROMICHE).
Sono caratterizzate da un contenuto notevole in cloruro di
sodio piu' del 10% e dalla presenza, in quantita' sensibili, di
ioduri e bromuri.
Vengono usate specialmente per bagni, generali o parziali (con
acqua riscaldata a 36 gradi), e per inalazioni; talora per fanghi,
raramente per bibita.
Indicazioni: malattie degli organi genitali femminili (non
nello stadio acuto), linfatismo, adenopatie, tbc. chirurgiche in
genere, sifilide terziaria, intossicazioni corniche, reliquati di
processi infiammatori, postumi traumatici, catarri naso-faringei e
laringei.
Controindicazioni:
Tbc.
polmonare,
infiammazioni
acuta,
cardiopatie, tumori maligni.

ACQUE SOLFATO-CALCICHE.
Caratterizzate dal prevalere del solfato di calcio sugli altri
costituenti chimici, sono per lo piu' termali e usate quindi per
applicazioni esterne contro artralgie, nevralgie o altre affezioni
dei nervi periferici, contro i disturbi da rallentato ricambio,
nelle forme infiammatorie degli organi genitali femminili.
Somministrate per bibita hanno azione diuretica e, spesso,
leggermente lassativa: sono quindi indicate nell'uricemia, nella
litiasi urinaria, nei catarri delle vie urinarie e in quelli del
tubo gastro-enterico, in alcune affezioni epatiche.
ACQUE SOLFATO-SODICHE E MAGNESICHE
Hanno azione purgativa per il contenuto prevalente in solfati
di sodio e di magnesio: sono usate per bibita.
Indicazioni: stipsi, catarri gastro-intestinali, ipertensione
portale, emorroidi, congestioni viscerali, malattie del ricambio
(obesita').
ACQUE BICARBONATE.
Contengono acido carbonico libero e bicarbonati vari: si
possono distinguere in : 1) sodiche; 2) calciche; 3) miste: in
queste ultime i bicarbonati alcalini e quelli terrosi sono
rappresentati in quantita' press'a poco eguali.
Le bicarbonato-sodiche uste all'interno favoriscono i processi
digestivi e stimolano i processi di ossidazione, aumentando
l'eliminazione azotata. Hanno inoltre un'influenza benefica sul
decorso delle infezioni. Ind.: catarri gastro-enterici, dispepsie,
spec. ipercloridriche e ipersteniche, atonia gastro-intestinale,
malattie epatiche (litiasi, congestioni), catarri bronchiali e
delle vie urinarie, malattie del ricambio (gotta, diabete).
Le
acque
bicarbonato-calciche debbono
la
loro
azione
terapeutica principalmente al contenuto in ac. carbonico: sono
quindi, somministrate internamente, diuretiche e digestive. Ind.:
dispepsie iposteniche, iposecretive. Le termali vengono adoperate
per bagni ed esplicano azione sedativa. Ind.:
neurastenia,
nevralgie, reumatismi cronici.
Anche nelle acque miste l'azione terapeutica e' dovuta all'ac.
carbonico.
Acque acidule si chiamano quelle caratterizzate da un forte
contenuto in CO2 libero, e debbono ad esso appunto le loro

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proprieta' terapeutiche: stimolano la motilita' e la secrezione


gastrica, promuovono la diuresi. Usate per bagni (a 28 gradi-32
gradi per 5-10 minuti), eccitano i nervi cutanei, provocando cosi'
una vasodilatazione periferica e una caduta della pressione
arteriosa: giovano quindi nell'ipertensione, nell'arteriosclerosi,
nelle cardiopatie organiche, in alcune neurosi.
ACQUE FERRUGINOSE.
L'elemento terapeutico piu' notevole e' in esse il ferro,
generalmente sotto forma di bicarbonato: ne contengono piu' di
0.05 p. litro.
Ind.: anemie, convalescenze, dispepsie con anemia, disturbi
dello sviluppo all'epoca della puberta'.
ACQUE ARSENICALI.
Contengono 0.01-0.02 di arsenico p. litro sotto forma di
arseniato
alcalino o di ferro, e sono in generale
anche
notevolmente ferruginose.
Ind.: scrofolosi, anemie, malaria cornica, neurosi con astenia,
convalescenza, mal. cutanee (prurigo, eczemi cornici, psoriasi).
Controind.: tendenza alle congestioni, alle emorragie, malattie
di cuore e dei vasi, gotta, eccitazione nervosa.

ACQUE INDETERMINATE.
Rientrano in questo gruppo le acque con tenue mineralizzazione
totale (residuo fisso inferiore a 1 gr. p. litro) e senza un
elemento costitutivo che le catatterizzi in modo speciale. Alcune
sono termali e, usate spec. per bagni, hanno un'azione sedativa e
antireumatica. (Ind.: nevralgie, neurosi, reumatismi, gotta).
Altre, fredde, somministrate per bevande sono in generale
diuretiche, senza irritare il rene, e sono indicate
spec.
nell'uricemia, nella litiasi renale ed eaptica, in certi stati
dispeptici.

C) ELIOTERAPIA
L'azione benefica esplicata dalla luce solare sulle funzioni
organiche, e' tonica, stimolante e sedativa insieme: per essa
l'appetito
aumenta,
crescono le forze,
mentre
diminuisce
l'eccitabilita'
nervosa;
il ricambio
viene
favorevolmente
influenzato e i poteri difensivi dell'organismo sono stimolanti.
Localmente i raggi solari hanno azione analgesica e risolvente,
ma tali effetti locali sono evidenti solo quando l'esposizione al
sole viene praticata su tutta la superficie del corpo.
Indicazioni piu' importati: tubercolosi ossee e articolari,
aperte o chiuse; adeniti tubercolari; alcune forme di tubercolosi
delle sierose (peritoniti in ispecie), degli organi genito-urinari
(epididimiti, ecc.) e della cute. Moltissimi sono d'accordo nel
porvi le tubercolosi polmonari ad andamento torpido, con poca o
punta febbre. Piaghe torbide senza tendenza alla cicatrizzazione
(ulceri
varicose, ustioni, ecc.). Convalescenze;
stati
di
debolezza; linfatismo, ecc.
Controindicazioni: tubercolosi floride, ulcerose, febbrili;
emottisi; forme acute di pleurite.

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TECNICA. - L'esposizione al sole, fatta all'aria libera e sulla


pelle nuda, deve essere accuratamente dosata. Occorre evitare
sensazioni spiacevoli di caldo o di freddo, regolarsi a seconda
della
stagione e degli effetti sullo stato
generale;
ma
soprattutto bisogna abituare a poco a poco il paziente, dapprima
all'azione dell'aria libera poi a quella dei raggi solari. Questo
periodo di preparazione, con esposizioni progressivamente piu'
lunghe e applicate su una superficie del corpo sempre piu'
grande, avra' una durata di una a tre settimane.
Secondo ROLLIER si potranno, il primo giorno, scoprire i soli
piedi del paziente per 5 minuti. Al secondo giorno si scoprono gli
arti inferiori fino al ginocchio, per 5 minuti; poi per altri 5
minuti si lasciano esposti i soli piedi; e cosi' di seguito come
schematicamente e' dimostrato nella tabella (da VALAGUSSA):
[TABELLA OMISSIS]
Nelle sedute successive si esporra' fin dall'inizio tutto il
corpo e la durata sara' sempre aumentata fino a raggiungersi
un'insolazione di una a tre ore al giorno, eventualmente suddivisa
in due sedute, di cui una antimeridiana, l'altra pomeridiana.
Piu' rapidamente si potra' procedere in altri casi; ove si
tratti, ad esempio, di modificazione debole per un precoce
sviluppo, di migliorare la nutrizione di un convalescente, ecc.
Il paziente sara' coricato, durante il bagno, sopra una sedia a
sdraio, o sopra un materasso: attorno si disporra', onde ripararlo
dalle correnti d'aria e per rinforzare l'azione dei raggi solari,
come una nicchia, con lenzuola o paraventi bianchi. Il capo sara'
protetto con uno schermo o con un ampio cappello.
VI.
TECNICA TERAPEUTICA D'USO CORRENTE.

1. INIEZIONI. - Sterilizzazione accurata degli strumenti:


ebullizione. Disinfezione locale della cute con etere, alcool,
tintura di iodo.
In caso di iniezioni intramuscolari traversare con l'ago (lungo
!) tutto lo strato cellulo-adiposo: la regione di scelta e' la
natica, ma occorre evitare lo sciatico, il cui tragitto e'
indicato da una linea che va da due dita traverse all'infuori
della
spina
iliaca
superiore posteriore
fino
al
punto
d'intersezione della plica glutea con l'asse mediano della faccia
posteriore della coscia.
Schematicamente: iniettare al di sopra d'una linea orizzontale
che passa per l'estremita' del solco intergluteo.
Per le iniezioni endovenose usare aghi molto fini.
2.
IPODERMOCLISI. - Strumenti: un grosso ago comune
o
fenestrato lateralmente e un tubo di gomma, adatto a collegarlo al
recipiente contenente la soluzione da iniettare (fiala o bottiglia
con tappo di gomma e due tubi in vetro); o anche semplicemente una
grossa siringa comune. Il tutto deve essere sterilizzato con
l'ebollizione. La soluzione da iniettare sara' riscaldata a 38
gradi-42 gradi. Regioni adatte: regione trocanterica,
faccia
antero-esterna della coscia, parete addominale, regioni laterali
del tronco, regione sotto-mammaria. Scacciata l'aria dal tubo e
dall'ago, lasciando defluire il liquido, si infigge l'ago nella
localita' scelta, disinfettata con alcool e tintura di iodo. Sulla

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tumefazione, che si forma, si puo' farae un lieve massaggio.


Soluzioni da usare: Soluz. fisiologica [Cloruro sodico 7.50,
Acqua dist. 1000]. Soluzione aclorurata glucosata
isotonica
[Glucosio cristallizzato puro 45, Acqua dist. 1000]. Eventualmente
si puo' aggiungere della soluzione da adrenalina al mille, 1 cc.
nella quantita' da iniettare.
Quantita' della soluzione da iniettare: 250-500 fino a 1000 cc.
per volta.
3. FLEBOCLISI.- Strumenti: come per l'ipodermoclisi. Oppure si
usa un ago-cannula tronco: in questo caso si prepara la vena,
generalmente alla piega del gomito, e, isolata, si introduce in
essa
la cannula nella direzione della corrente
sanguigna,
attraverso una piccola incisione longitudinale. Si fissa allora
l'ago-cannula nel vaso con un filo di seta, si toglie il laccio
(benda o tubo di gomma), che si avra' avuto cura di stringere
defluire il liquido. Finita l'operazione, la piccola ferita si
chiude con seta o con agrafes e si medica sterilmente. Assicurarsi
bene che tubo e ago non contengano bolle d'aria per evitare il
pericolo dell'embolia gazosa.
Soluzioni da usare: Soluz. fisiologica. Soluz. glucosata.
Soluz. di bicarbonato di sodio [Bicarbonato di sodio 30, Cloruro
di sodio 6, Acqua dist. 1000]: questa soluzione alcalina e'
indicata in caso di acidosi (coma diabetico) e se ne iniettano da
500 a 1000 cc. nelle 24 ore.
4. PROCTOCLISI.- Il paziente giace in posizione leggermente
declive. Si pone la soluzione calda in un recipiente, posto a 50
cm. circa di altezza e avvolto in panni od ovatta: essa scorre
attraverso un tubo di gomma e un rubinetto ne regola il deflusso
in mdo da ottenere una goccia ogni secondo o ogni 2 secondi. La
sonda rettale, che segue il tubo, va introdotta per circa 30 cm. e
si puo' mantenere in posto per mezzo di una fasciatura. LAsciar
riposare il paziente ogni 2-3 ore per mezz'ora.
Soluzioni: Soluzione fisiologica o glucosata, eventualmente con
caffeina 1 per mille o adrenalina XX gtt. per mille. Se ne fanno
assorbire 1200-1500 gr. ogni 24 ore.
5. SALASSO. - Strumenti: una lancetta (o un bisturi), un
recipiente possibilmente graduato per raccogliere il sangue, una
benda di tela, del materiale di medicazione (alcool, tintura di
iodo, garza sterile). La vena di scelta e' la mediana cefalica
alla piega del gomito. Praticata una modica stasi a monte,
tenendola fissa col pollice sinistro si punge la vena, un po
obliquamente rispetto al suo asse, terminando l'incisione per
trasfissione. In caso di soggetto adiposo e di vene
poco
appariscente mettere prima in evidenza la vena con una prima
incisione.
Quantita' media di sangue da togliere per volta 250-500 cc.
Indicazioni: edema polmonare, uremia, emorragia cerebrale,
eclampsia, crisi ipertensive, intossicazioni da gas illuminate,
ossido di carbonio, ecc. (Il salasso ha azione depletiva e
disintossicatrice).
6. LAVAGGIO DELL'ORECCHIO. - Qualunque strumento si usi (grossa
siringa, bock con tubo di gomma) si ricordi che la pressione
dell'acqua deve essere sempre moderata. La cannula e' posta nel
meato non dentro il condotto auditivo e diretta verso la parete
superiore o posteriore di questo.
Liquido da usare: preferibilmente acqua bollita tiepida.

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Indicazioni: cerume, corpi estranei nel condotto, ecc.


7.
INALAZIONI.
Si praticano
versando
le
sostanze
medicamentose in acqua bollente; oppure, in caso di sostanze
volatili, che evaporano a temperatura ordinaria, si pongono vicino
al paziente gli stessi farmaci.
Nel primo caso si adopera una tazza, o una piccola casseruola,
in cui bolle l'acqua, ricoperta da uno speciale imbuto, tronco
alla sua estremita', per modo da potersi adattare al naso e alla
bocca del paziente, lasciando liberi gli occhi e la parte alta del
volto. Il paziente, seduto, respira i vapori per 4-5 minuti, e
ripete tali inalazioni 4-5 volte pro die.
Anche piu' semplicemente si pone il recipiente accanto al letto
dell'ammalato, disponendo attorno e al di sopra, per esempio con
l'aiuto di un ombrello aperto, dei lenzuoli, per modo da diminuire
la dispersione dei vapori.
Nell'acqua che bolle si versano da 1 a 2 cucchiaini di una
delle seguenti soluzioni: [Mentolo 4, alcool 100]; [Tintura di
eucaliptus. Tintura di benzoino ana. 50].
Per mantenere l'atmosfera della stanza a un alto grado di
umidita' cio' che puo' essere utile p. es. in caso di bronchite o
di difterite nei bambini si utilizza un recipiente, il cui
coperchio porti un lungo tubo con estremita' affilata, dal quale
esce un getto di vapore.
Sostanze
volatili (piridina, trementina, eucaliptolo)
si
pongono in recipienti accanto al letto dell'infermo o si fanno
inalare con speciali maschere respiratorie, provviste di un pezzo
di spugna, su cui si versano alcuen gocce del liquido. MA per
inalazioni brevi (per esempio di nitrito d'amile) e' sufficiente
un fazzoletto piegato a cono, contenente u batuffolo di cotone,
del quale di applica sul naso la parte svasata.
8. POLVERIZZAZIONI. - Per l'inalazione di liquidi polverizzati
si usano apparecchi con formazione di vapori (nebulizzatore
SIEGLE) o con soffieria (es. polverizzatore RICHARDSON).
Il nebulizzatore SIEGLE consta di una piccola caldaia nella
quale bolle dell'acqua, i cui vapori, fuoriuscendo dal becco
orizzontale, aspirano il liquido medicamentoso contenuto in una
tazzina. Un cilindro di vetro incanala le minutissime goccioline.
Il paziente, tenendosi a 10-15 cm. dall'estremita' di questo
cilindro, a bocca aperta, mantiene la lingua al di fuori con un
fazzoletto e respira in modo calmo e regolare. L'operazione sara'
fatta a digiuno e durera' 5 muniti le prime volte, 10 minuti in
seguito: si puo' ripetere 3-4 volte al giorno.
Soluzioni da usare: bicarbonato sodico 4-6%; tannino 1-2%;
benzoato sodico 2-4%; acqua di lauroceraso 5-10%.
Gli apparecchi a soffieria (es. polverizzatore di RICHARDSON)
utilizzano la pressione dell'aria per la nebulizzazione del
liquido. Ve ne sono di vario modello.
Si usano con essi soluzioni acquose: [es. soluzione fisiologica
100 gr., cocaina 1 gr.] o soluzioni oleose: mentolo, gomenolo,
canfora, eucaliptolo 1% in olio di vaselina.
9. TRACHEOTOMIA. - Strumenti: bisturi, pinze, due piccoli
divaricatori, 3-4 pinze di KOCHER, una sonda, una cannula da
tracheotomia. Anestesia locale (novocaina 1%) negli adulti; nei
bambini asfittici nessuna anestesia. Cuscino sotto le spalle del
paziente.
Negli adulti si esegue la laringotomia intercricotroidea:
riconosciuto lo spazio crico-tiroideo, si fissa il laringe col

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pollice e il medio della mano sinistra e si incidono le parti


molli, strato per strato, dal bordo inferiore della cartilagine
tiroide al bordo superiore della cricoide esattamente sula linea
mediana. Le fibre muscolari si separano per via ottusa. Al
membrana
crico-tiroidea
si punge e s'incide
d'un
colpo.
Introduzione della cannula, presentaldola perpendicolarmente al
piano mediano e poi raddrizzandola nell'affondarla.
Nei bambini si pratica invece la tracheotomia superiore:
l'indice sinistro riconosce e fissa il margine inferiore della
cartilagine cricoide, mentre pollice e medio della stessa mano
mantengono il laringe. Incisione di 3-4 cm. sulla linea mediana
accurata. L'istmo della tiroide si reclina in alto o in basso.
Messa bene in evidenza la trachea la si apre sulla linea mediana,
incidendo 2 o 3 anelli.
10. TORACENTESI. - Si usa per lo piu' l'aspiratore del POTAIN,
che consta di una bottiglia chiusa con un tappo di gomma,
attraverso al quale passano 2 tubi muniti di rubinetti: le due
aperture sono in comunicazione, mediante due tubi di gomma, con
una pompa aspirante e con un piccolo tubo,
che
s'innesta
lateralmente sulla cannula del trequarti. Questo e il tubo di
gomma, che e' in rapporto con esso, debbono essere sterilizzati
con l'ebollizione.
La puntura si pratica dove e' sicuri di trovare del liquido
(puntura esplorativa !) e nel punto piu' declive della raccolta.
Paziente
seduto con l'avambraccio sulla
testa.
Provato
l'apparecchio con l'acqua sterile, si fa il vuoto nella bottiglia,
dopo aver chiuso un rubinetto. Poscia, disinfetta la cute con
etere, alcool, tintura di iodo, e pratricata
eventualmente
l'anestesia locale, iniettando poche gocce di soluzione
di
novocainao di stovaina, si infigge il trequarti nello spazio
intercostale
prescelto, sulla linea ascellare posteriore
o
scapolare, tenendosi piuttosto vicino alla costa inferiore. Quindi
si ritira lo stiletto e si mette in comunicazione la cannula con
la bottiglia.
Si modera il deflusso del liquido a mezzo del rubinetto. In
caso di tosse assai insistente, smettere.
Non e' consigliabile sottrarre piu' di 1000-1200 gr. di liquido
per volta.
Alcuni autori praticano la toracentesi con
un
semplice
trequarti, di media grossezza, lasciando defluire il liquido
spontaneamente e non preoccupandosi dell'aria, che entra cosi' nel
cavo pelurico. I risultati sono buoni.
11. LAVAGGIO DELLO STOMACO. - Strumenti: una sonda gastrica,
molle, flessibile, lunga circa 90 cm., al meglio con estremita'
inferiore arrotondata e aperture laterali; un imbuto; un secchio.
Il malato e' seduto e protetto, davanti, con un lenzuolo; il
tubo si bagna con acqua calda o latte. Deposta l'estremita' della
sonda, che e' tenuta con la mano destra come penna da scrivere,
sulla lingua del malato, la si sospinge dolcemente, invitando il
paziente a respirare tranquillamente e a fare dei movimenti di
deglutizione. Si puo' eventualmente pennellare prima il faringe
con una soluzione di cocaina.
Introdotta la sonda nello stomaco (distanza arcata dentariacardias = 50 cm. circa) e adattato l'imbuto alla sua estremita'
superiore vi si versano, non troppo rapidamente, non piu' di 500
gr. di acqua tiepida (o di soluzione di cloruro sodico o di
bicarbonato sodico). Allorche' l'imbuto, che si era mantenuto al
di sopra della testa del malato, e' quasi vuoto, lo si abbassa

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rapidamente
sotto al livello dello stomaco
del
paziente,
rovesciandolo sul secchio. Si ripete la manovra finche' l'acqua di
lavatura fuoriesce limpida.
Nei bambini si usa una sonda NELATON (n. 15 per i lattanti),
unita, mediante un tubo di vetro a un tubo di gomma, al quale
s'innesta l'imbuto. Il bambino puo' essere mantenuto in posizione
quasi orizzontale, di lato, sulle ginocchia dell'aiuto.
Una tecnica consimile puo' servire allo svuotamento dello
stomaco (a scopo diagnostico o terapeutico).
Nei
malati
che hanno subito
interventi
sulla
bocca,
l'introduzione
della
sonda nello stomaco, allo
scopo
di
somministrare del cibi liquidi (brodo, uova, latte, cioccolato),
si fa attraverso le fosse nasali: la sonda, che deve essere
lubrificata con olio sterile, si introduce in una narice e si fa
scivolare sul pavimento delle fosse nasali.
Controindicano assolutamente tutte queste manovre: ematemesi e
sospetto di aneurisma aortico.
12. CLISTERI. - Evacuanti, medicamentosi o nutritivi, servono
per introdurre nel retto una quantita' di liquido di circa 300-500
cc. (50-250 cc. nei bambini). Strumenti: una pera di gomma (specie
nei bambini), o un recipiente per enteroclisi con tubo di gomma e
cannula in ebanite. LA beccuccio della pera si puo' innestare una
sonda molle rettale.
Paziente in decubito laterale destro (oppure anche dorsale): la
cannula, o la sonda, lubrificata con olio o vaselina, si introduce
dolcemente al si sopra degli sfinteri.
CLISTERI EVACUANTI: con glicerina (3 cucchiai in 500 gr.
d'acqua); olio di olive (200 cc.: va riscaldato); [infuso di fogli
di senna 10.0:300.0 col.; solfato di sodio 10.0-30.0].
CLISTERI MEDICAMENTOSI, per introdurre un rimedio
lacale
(decotti emolienti di riso, camomilla; soluz. di ac. tannico 1%,
nitrato d'argento 0.2-0.5 per mille, oppure un rimedio generale
(cloralio, bromuro, laudano, ecc.).
CLISTERI NUTRITIVI. V. Alimentazione rettale.
13.
ENTEROCLISMI. Con essi la quantita' di
liquido
introdotto a scopo evacuante o medicamentoso va da 1 a 4-6 litri
per adulti (400-500 gr. per un bambino di 2 anni, 1000 gr, per un
ragazzo di 14 anni). Strumenti: un recipiente da 2 litri (o anche
un imbuto da un litro) e un tubo di gomma, cui segue una sonda
rettale di gomma spessa, lunga circa 40 cm., con delle aperture
laterali all'estremita' (nei bambini una NELATON n. 15-25).
Paziente in decibito laterale destro, acna sinistra un po'
sollevata. S'introduce la sonda, lubrificata con olio,
con
cautela, delicatamente, per 30-40 cm. (10-15 cm. nei bambini) pur
lasciando defluire frattanto un po' di liquido; elevare quindi il
recipiente a 40-80 cm. sopra il piano del letto.
Liquidi sa usare: soluzione fisiologica; soluzione di borato di
sodio 3 per mille; decotto di malva; soluzione permanganato di
potassio 0.1 per mille.
14. PARACENTESI DELL'ADDOME. - Si usa un trequarti di media
grossezza.
PAziente semiseduto a cosce
leggermente
flesse
(eventualmente un po' inclinato verso il alto della puntura) , o
seduto col corpo un po' inclinato in avanti in caso di liquido non
molto abbondante.

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Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

Localita'
da pungere: sulla linea ombelico-spina
iliaca
anteriore superiore in corrispondenza del terzo quarto(cioe' sulla
porzione mediana della meta' esterna di codesta linea), oppure
sulla linea mediana a 3-4 dita trasverse sopra al pube (vuotare la
vescica prima!).
Anestesia locale con l'iniezione di poche goccie di una
soluzione di novocaina o stovaina.
S'infligge il trequarti con un colpo unico, nettamente, e,
fissata la cannula, si ritira lo stiletto.
Si puo' agevolare il deflusso del liquido con un lungo
asciugamano stretto a cravatta attorno all'addome. Se il deflusso
si arresta, modificare con prudenza la direzione, la profondita'
della cannula o la posizione del paziente.
Estratta rapidamente la cannula, cancellare il parallelismo fra
le parti molli; medicare sterilmente, occludere con collodion o
pflaster.
15. PUNTURA LOMBARE. - Strumenti: un ago, sterilizzato con
l'ebullizione, piuttosto lungo (8 cm. per gli adulti; 4-5 cm. per
i bambini), solido e flessibile nello stesso tempo; materiale di
medicazione sterile.
Punti di repere: una linea orizzontale che unisce la sommita'
delle due creste iliache, passa per l'apofisi spinosa della quarta
vertebra lombare. Paziente al meglio seduto (ma anche in decubito
laterale),
col capo fortemente flesso. Mani
dell'operatore
accuratamente
disinfettate. Mantenendo il
pollice
sinistro
sull'apofisi della quinta lombare, l'unghia in alto, s'infigge
l'ago
subito
al di sopra, nello
spazio
intervertebrale,
dirigendolo leggermente in alto.
Non lasciar fuoriuscire in una volta piu' di 10-20 cc. di
liquor.
16. MEZZI FISICI PER PROVOCARE LA DIAFORESI. - Si ricorre ad
essi, piu' che ai mezzi chimici, malfidi o incostati, specialmente
quando si voglia favorire l'eliminazione, attraverso la cute, di
sostanze tossiche, ad esempio in caso di lesioni renali; ma anche
per favorire il riassorbimento di edemi e di essudati e per
esercitare una derivazione in caso di raffreddamenti, di affezioni
reumatiche. Controindicano le pratiche diaforetiche la malattie
gravi del cuore e dei vasi.
I mezzi piu' in uso sono: 1) il bagno caldo (da 37 a 45 gradi)
protratto (per 15-30 e piu' minuti), dopo il quale il paziente,
senza essere asciugato, viene avvolto in coperte di lana; 2) anche
piu' semplicemente si puo' circondare l'infermo, ben coperto, con
bottiglie e recipienti pieni d'acqua calda e ravvolti inflanella.
La sudazione viene anche favorita con il somministare latte o
bevande calde a piccole dosi refratte. Meno semplici sono: 3) il
bagno di luce; 4) il bagno di aria calda, che si realizza
accendendo una lampada a spirito sotto un tubo metallico, il quale
s'inizia a imbutor si continua, incurvandosi, fin sotto le coltri,
sollevate da un sostegno ad arco; 5) il bagno a vapore, che si
pratica in maniera consimile, ma ponendo al di sopra della lampada
una pentola con dell'acqua.
Un bagno a vapore si puo' piu' semplicemente realizzare con una
scatola di latta contenete della sabbia o della terra, con un
mattone e con dell'alcool denaturato (mezzo litro un litro). Il
recipiente si pone vicno ai piedi del paziente, sotto le coperte,
sollevate da un sostegno; dentro vi si colloca il mattone
arroventato su una fiamma e sopra a questo si versa lentamente

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Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

l'alcool, che evapora. Dopo 15-30 minuti si tolgono la cassetta


il sostegno, e il paziente viene ravvolto con le coperte.

17. MASSAGGIO.- Consideriamo qui solo quello manuale, le cui


modalita' elementari possono ridursi a quattro;
diversaente
combinate e variate a seconda del luogo d'applicazione e gli scopi
da raggiungere.
Lo sfioramento (effleurage) agisce come depletico, favorendo il
deflusso del sangue venoso e della linfa. La mano dell'operatore
striscia
sulla pelle, leggermente ingrassata, in
direzione
centripeta,
parallelamente
al
circolo
venoso,
e
torna,
sollevandosi dalla cute, al punto di partenza. Si utilizza per
questa manovra il palmo o anche soltanto il suo margine cubitale;
ma per superfici strette convengono naturalmente le dita. Sedute
di 20-30 minuti. Indi.: edemi; versamenti intraarticolari di
natura infiammatoria dopo il periodo acuto, stravasi di sangue,
ecc.
Le frizioni hanno lo scopo di impiccolire prodotti patologici
per rendere possibile il loro riassorbimento, o anche di separare,
di mobilizzare parti del tessuto aderenti (cicatrici). Consiste in
uno strisciamento forte eseguito su una superficie circoscritta.
Si pratica, sulla cute un po' ingrassata, con i pollici (o anche
con i polpastrelli delle altre dita riunite assieme) mantenendo
ferma, su un sostegno che puo' anche essere il corpo dell'ammalato
la parte della mano non usata. Si eseguono in tal modo dei
movimenti circolari o elittici o anche rettilinei. Ind.: edemi
circoscritti, versamenti periarticolari, ecc. La frizione viene
vantaggiosamente combinata, usandola alternativamente, con lo
sfioramento.
L'impostamento
(petrissage) favorendo la circolazione
ed
eccitando la contrattilita', ha lo scopo di migliorare
la
nutrizione del muscolo: rappresenta una ginnastica passiva del
muscolo. L'operazione si pratica eseguendo sulla parte, stretta
fra il pollice e le altre dita, una serie di compressioni
ritmiche, piu' o meno energiche.
Si deve sempre seguire la direzione die vasi.
La cute deve essere secca; ma in alcune parti, difficilmente
afferrabili, occorra adoperare i pollci e allora si dovra'
modicamente ingrassare la pelle. Si eviti sempre di provocar
dolore. L'impastamento e' tanto piu' utile, quanto piu' i tessuti
si lasciano manipolare. Ind.: paralisi e atrofie muscolari,
postumi di flemmoni, di miositi.
Il pestamento puo' consideraresi una varieta' del petrissage:
si esegue col bordo ulnare delle mani, col pugno o con la punta
delle dita insieme riunite, muovendo solo l'articolazione del
polso, mentre il braccio rimane immobile.
La percussione (tapotement) eccita la circolazione del sangue,
della linfa e dei succhi influenzando parti estese, profonde e
superficiali: con movimenti rapidi di flessione di estensione del
gomito e del polso, tenendo le parti non rigide, si danno sulle
parte dei colpi secchi con la palma, con il margine cubitale della
mano o anche con la punta delle dita. Ind.: malattie dei muscoli e
dei nervi, ecc.
Controindicano il massaggio: processi infiammatori della cute e
dei tessuti in atto, trombosi delle vene e nevriti recenti.
VII.
INDICE TERAPEUTICO.

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COMPRENDENTE NOMI DI MALATTIE E DI SINTOMI CON NOTIZIE SCHEMATICHE


SULLA LORO CURA.
ABORTO. - Viburnum, laudano, antipirina in
evitabile; altrimenti cura chirurgica.

caso

di

aborto

ACNE. - E' necessario tener conto della sucettibilita' della


cute. Rimedi piu' blandi sono: lavande calde con sapone di soda,
lozioni (accompagnate da un leggero massaggio) con soluzioni
alcaline (borace, bicarbonato sodico) o di acetato d'allumina (1:8
di acqua), polverizzazioni con acqua solfurea. In caso di cute
molto sensibile semplice medicatura umida con le
soluzioni
ricordate. Se vi sono infiltrti con irritazione: pomata con ac.
salicilico (5%) e tintura di benzoino (30 gocce per cento). Un po'
meno dolci solo le applicazioni di lozioni solforose (soluz. di
Kummerfeld o di Vlemingx). Metodi energici sono: applicazioni di
sapone verde o di paste con naftolo o solfo; pennellature con
solfo e spirito di sapone verde in glicerina, ecc.
I comedoni grossi si tolgono meccanicamente; per i punti neri
dei piu' piccoli, acqua ossigenata.
Cura generale dei disturbi intestinali, dello stato anemico o
linfatico, ecc.: arsenico, ferro, china, noce vomica, ecc.
In caso di acne iodica o bromica, sospendere i medicamenti.

ACTINOMICOSI. - Ioduro di potassio a


soluzione
iodo-iodurata
per
iniezioni
chirurgica.

dosi elevate.
parechimali.

ADENOPATIA TRACHEO-BRONCHIALE. - Aria pura


collina), elioterapia, alimentazione sostanziosa.
Iodio;
arsenico;
olio
di
fegato;
Tubercolinoterapia.

Loc.:
Cura

(mare,

monte,

china,

ecc.

ANEMIA PERNICIOSA PROGRESSIVA. - V. Anemie. Arsenicali ad alte


dosi (anche arsenobenzoli), Tentare la frasfusione del sangue e
l'opoterapia con midollo osseo.
ANEMIE (in generale).- Cura causale se possibile.
Sintomaticamente:
igiene
generale: riposo o
moto,
con
moderazione, a seconda della gravita' del caso; consigliabile il
soggiorno in montagna: aria pura, sole. Dieta mista (carni,
spinaci, cicoria, tuorli d'uovo, purees di legumi, farine di
cereali, formaggi freschi sono gli alimenti piu' consigliabili;
pochi grassi).
Prearati d'arsenico: i ferruginosi giovano, specie
nella
clorosi.
Cure sintomatiche del caso.
Acque minerali ferruginose e arsenicali.
Nelle forme emolitiche con diminuita resistenza globulare:
cloruro di calcio.
ANEURISMA
AORTICO. - Riposo o relativo;
dieta
ridotta
prevalentemente latteo-vegetariana.
Cura causale (antisifilitica: ioduri, mercurio; discussi gli
arsenobenzoli).
Come coagulanti consigliate le iniezioni sottocutanee
di
gelatina (1.0 in 100.o di soluz. fisiologica, ogni settimana).
Del resto cure sintomatiche: bromuri (in misture con ioduri),
oppiacei, antinevralgici, ecc.

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ANGINA ACUTA. - Gargarismi frequenti, caldi, con soluzione di


borato sodico (5%), di salicilato sodico (5%), con decotto di
camomilla, d'orzo. Applicazioni calde attorno al collo; contro il
dolore pezzetti di ghiaccio da succhiare.
In un secondo periodo anche caute pennellature con borato
sodico in glicerina (4:30; 3 volte pro die).
Cure generali sintomatiche.
ANGINA CRONICA. - Inalazioni (e polverizzazioni) con soluzioni
o con acque solfuree, alcaline (es.: carbonato di sodio 0.5-2%).
Pennellature con glicerina iodoiodurata, (spec. nelle
forme
intensamente iperemiche), formalina, ac. tannio o ittiolo in
glicerina (rispettivamente all'1, al 2 e al 10%), soluzione di
nitrato d'argento (1-5%) o di protagolo (3 e piu' %).
All'int. acque alcaline e solfuree; preparati di arsenico.
Cure chirurgiche.
ANGINA DI VINCENT. - pennellate on bleu di metileni, con
neosalvarsan (V. Stomatite ulcerosa) localmente, Iniezioni di
arsenobenzolo.
ANGINA PECTORIS. - Al momento dell'accesso: inalazioni di
nitrito
d'amile;
anche
morfina
e
atropina
ipod.,
e,
contemporaneamente,
olio
canforato.
Stimolazioni
cutanee
(ghiaccio, sanguisugio, frizioni con revellenti delle regione
precordiale; impacco senapizzato del torace; bagni senapezzati
delle estremita').
Negli intervalli: individualizzazione del caso (cause tossiinfettive, cause provocatrici, lesioni cardio-vascolari)
per
consigliare
igiene,
diete,
terapia
adatte.
Generalmente
consigliati sono: ioduri, teobromina, nitriti, bromuri, valeriana,
belladonna, chinino, antipirina.
Se c'e'
digitale a
lunghi.

un' insufficienza relativa del ventricolo sinistro,


dosi minime, durante periodi di tempo piu' o meno

ANGIOCOLITE CATARRALE ACUTA. - Dieta leggera, povera di grassi.


Purganti colagorghi: rabarbaro, solfato di sodio, sali di
Carlsbad artificiali, fosfato di sodio, podofillina (efficace
sembra anche l'applicazione quotidiana di un enteroclisma d'acqua
fredda, a 15 gradi), e ntisettici: salicilato di sodio, benzoato
di sodio, urotropina, salolo. Azione colagoga e sedativa avrebbe
il boldo.
Consigliato e' l'uso sistematico di acque alcaline e alcalinoclorurate.
Del resto cure sintomatiche.
ANORESSIA.
- Sintomaticamente: amari eupeptici
(colombo,
condurango, genziana), tonici stimolanti (china, noce vomica,
kola), cosidetti aperitivi (aloe, rabarbaro).
Inoltre oressina, alcalini, ecc..
AREA
spirito
ecc.

CELSI. - Pennellature con tintura di iodio o lozioni con


di sapone verde; pomate al naftolo (5-10%), allo solfo,

ARTERIOSCLEROSI. - Igiene, dieta, terapia fisica e


come nell'ipertensione.

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medicamenti

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Da alcuni si consiglia una cura decalcificante, tentando di


realizzarla con una dieta ipocalcica (ricordare che
latte,
latticini e legumi sono ricchi in calce) e con la somministrazione
di acidi; es.: soluzione di ac. fosforico officinale 5% (con
fosfato di sodio 10%: tre cucchiaini p. die ai pasti); soluzione
di ac. lattico, ecc. COn lo stesso intent0o si adopera il siero di
Trunececk.
In caso di minaccia di trombosi cerebrale o contro l'arterite
obliterante e' preconizzato il citrato di sodio.
ASISTOLIA. - Riposo a letto, dieta lattea (eventualmente cura
di Karell o anche dieta idrica). Nei casi lievi riposo, dieta,
teobromina,
adonis o convallaria, sono spesso
sufficienti.
Altrimenti digitale. Nelle forme gravi, ribelli alla digitale, e
nell'insufficienza acuta: strofantina, uabaina. In seguito, e
secondo
i
casi: strofanto, canfora,
caffeina,
sparteina,
stricnina, adonis, convallaria, scilla.
Purganti
(calomelano,
gialappa, scammonea) in
caso
di
congestione epatica e di stasi addominale; diuretici (teotromina,
diuretina, agurina, acetato di potassio, scilla), se vi sono
edemi.
Cure sintomatiche (i versamenti delle sierose ostacolano la
medicazione digitalica).
ASMA BRONCHIALE. - Cura sintomatica dell'accesso: adrenalina
(1/2-1 cc. della soluz. al per mille, epod.), eventualmente
associata con un preparato ipofisario (pituitrina); atropina e
morfina. Negli accessi d'intensita' minore o prolungati: lobelia,
grindelia, belladonna, polveri antiasmatiche (con
stramonio,
belladonna, nitrati oppio); piridina; papaverina; benzoato di
benzile; cloralio. Alla fine dell'accesso: poligola, lobelia,
ioduro.
Negli intervalli liberi: individualizzazione del caso per
consigliare dieta, igiene, fisioterapia adatte. Eventuale cura
etiopatogenetica
(affezione del naso-faringe,
dei
bronchi,
anafilassi, ecc); psicoterapia, se del caso. Medicamenti: iodo;
arsenico; ricostituenti, ecc. Acque minerali: solfuree, salsoiodiche, arsenicali, ecc.
ASMA CARDICO. - Stimolazioni periferiche (senapismi sul torace,
mani e pediluvi senapati); nelle forme gravi salasso. Oppiacei
(morfina,
estratto
d'oppio).
Inalazioni
di
ossigeno.
Cardiocinetici
(olio
canforato,
sperteina;
eventualmente
digitalina o strofantina intreven.) e stimolanti. Dieta idrica.
Dopo l'accesso: riposo, digitale (solo se c'e' aritmia completa
sec. Vaquez).
BARLOW (M. DI). -

V: Scorbuto.

BLEFARITE CILIARE. - Impacchi di seme di lino per far cadere le


croste. pomate con ossido giallo di merurio e con precipitato
bianco. Sulle ulcerazioni soluz. di nitrato d'argetno (1-2%).
All'int.: sciroppo di ioduro di ferro, olio di fegato di merluzzo.
Correggere gli eventuali vizi di refrazione.
BLENORRAGIA ACUTA (nell'uomo). - Igiene: riposo, alimentazione
non eccitante. all'int.: urotropina, elmitolo, salolo, alcalini;
loc.: iniezioni con permanganato di potassio, nitrato d'argento,
protargolo, ecc.; lavaggi con permanganato di potassio (questi
debbono esser fatti dal medico). Cessati i fatti d'infiammazione

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acuta: balsamici (sandalo, kava-kava, copaive, pepe cubebe); loc.


iniezioni con protargolo, solfato e solfofenato di zinco, tannino,
solfato di rame, resorcina.
In caso si erezioni dolorose: bromuri, canfora, luppolino,
estratto d'oppio, pratiche idroterapiche sedative. Generalmente in
caso
di complicazioni, occorre sospendere la
cura
locale
dell'uretra.
BELNORRAGIA CRONICA (nell' uomo). - Se vi sono gonococchi nella
secrezione: iniezioni e lavaggi con permanganato di potassio,
protargolo, solfato e solfofenato di zinco; instillazioni con sale
d'argento;
all'int.:
balsamici,
urotropina,
elmitolo.
Se
trattasi di uretrite con gonococcica: lavaggi con permanganato di
potassio, ossicianuro di mercurio; iniezioni e instillazioni di
ossicianuro di mercurio, acqua ossigenata, resorcina, solfato di
rame 1 per mille, ittiolo in glicerina.
Nelle uretriti croniche di vecchia data con
alterazioni
profonde: dilatazione dell'uretra con i Beniques;
massaggio
dell'uretra e della prostata.
BLENORRAGIA (nella donna). - Igiene generale o locale: semicupi
con
amido. Contro la vulvite: lavacri o
irrigazioni
con
permanganato di potassio, ac. borico; pennellate con ittiolo o
tannino in glicerina; insufflazioni con argilla bianca (ripetute 2
volte p. die dopo alcuni giorni irrigazioni con infuso di
camomilla
per portar via la poltiglia
formatasi).
Contro
l'uretrite: iniezioni con soluzioni deboli di protargolo, nitrato
d'argento, ittiolo (nelle forme croniche soluzioni forti). Contro
il
catarro
vaginale:
irrigazioni
con
permanganato
di
potassio (solfato di rame 2 per mille, cloruro di zinco 5 per
mille nelle forme croniche), poi tamponi imbevuti con iodoformio o
ittiolo in glicerina. contro il catarro cervicale: medicature
astringenti antisettiche o caustiche locali (con
bastoncini
portacotoni) con protargolo, nitrato d'argento, ittiolo; anche
candelette medicate.
BRONCHIECTASIE.
- Cure
sintoamtiche.
(V.
Bronchite).
Ricostituenti (fosforo, glicerofosfati, calcio, arsenico, china,
olio di fegato di merluzzo).
BRONCHITE ACUTA. - All'inizio: letto, sudazione
(bevande
calde), impacchi caldo umidi sul torace; contro la tosse molesta:
mantenere umido l'ambiente (facendo bollire l'acqua, eventualmente
con trementina, eucaliptolo); codeina, acqua di lauro-ceraso,
aconito.
Iniziata l'espettorazione, a facilitarla si danno: ipecacuana,
poligala, benzoato di sodio, liquore anisato d'ammonio, ioduro di
potassio, alcalini.
Da ultimo si danno i limitatori e i modificatori della
secrezione: trementina, terpina, catrame, tiocolo, eucaliptolo,
creosoto, guaiacolo, solfo.
BRONCHITE CRONICA. - Combattere le cause (ambienti secchi,
polverosi, rino-faringiti corniche, tabacco, ecc.; eventualmente
anche la causa infettiva mediate l'autocaccinoterapia). Agire
sulla secrezione bronchiale con i modificatori della secrezione
stessa
(trementina,
terpina,
ecc.).
Curare
i
sintomi
(espettoranti,
bechici,
antidispnoici,
antipiretici,
ricostituenti. ecc.).

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BRONCHITE FETIDA. - Inalazione di vapori di


trementina,
eucaliptolo,
crespato.
All'int.:
tintura
di
eucaliptus,
eucaliptolo, reosoto, guaiacolo, terpina, mirtolo, iposolfito di
sodio. Eventualmente anche: iniezioni sottocutenee di eucaliptolo
e iniezioni intratracheali di olio ster. con eucaliptolo (5%: 3-5
cc. p. die).
Cure sintomatiche: ricostituenti.
BRONCOPOLMONITE. - Igiene generale (alimentazione
liquida
sostanziosa).
Pratiche idroterapiche antitermiche e
tonicostimolanti (impacco umido, bagni tiepidi, bagni senapizzati,
lozioni fredde, borsa di ghiaccio). stimolanti e cardiocinetici
(stricnina, chinina, sparteina, canfora, caffeina, digitale) e
altre cure sintomatiche (espettoranti, ossigeno, salasso, ecc.).
CARBONCHIO. - Sieroterapia precose, ad alte dosi.
Loc. impacchi caldi; eventualmente cura chirurgica. Secondo
alcuni, iniezioni parenchimali di soliz. di acido fenico 1% o di
soluz. di Lugol [iodo 1.0; ioduro potassico 2.0, acqua dist, ster.
100.0).
Cure sintomatiche: spec. stimolanti (canfora, caffeina, ecc.).
CATARRO
GASTRICO ACUTO. - Dieta idrica per 12-24
ore.
Eventualmente emetici o lavanda gastrica; intervenendo piu' tardi:
purgante.
Cure sintomatiche.
CATARRO GASTRICO CRONICO. - Cura della causa.
Cure sintomatiche: v. Dispepsie gastriche, Gastralgia.
CATARRO INTESTINALE ACUTO. - All'inizio purgante e, per 24-48
ore dieta idrica (acqua di riso, the, limonea lattica).
In seguito ripresa graduale dell'alimentazione: dapprima idrati
di carbonio (minestrina di tapioca, riso, farine), latte allungato
con un'acqua alcalina o con acqua di calce (saggiare sempre con
cautela la tolleranza per il latte.
Evitare per lungo tempo i cibi difficilmente digeribili.
Cure sintomatiche: v. anche Diarrea
CIRROSI
EPATICHE ASCITOGENE. - Dieta lattea
o
latteovegetariana. Ioduri. Purganti e lassativi (calomelano, solfato di
sodio,
rabarbaro); diuretici (teobromina, lattosio,
scilla,
adonis).
Tentata l'opoterapia epatica.
Cure
sintomatiche
(paracentesi
dell'addome)
e
delle
complicazioni.
CISTITE. - Dieta
non irritante (essenzialmente
lattea).
Bevande diuretiche. Mantener libero l'alvo.
All'int.: urotropina, elmitolo, ac. benzoico, benzoato di
sodio, salolo, una ursina, alcalini (biocarbonato di sodio).
Contro il dolore e il tenesmo: semicupi calsi, cataplasmi
laudanizzati; clisteri con antipirima (2 a 3 gr.) o con ludano
(XXV gtt.); supposte con estratto tebaico, belladonna, giusquiamo.
Dopo il periodo acuto iniziale, lavande vescicali con soluz. di
ac. borico, permanganato di potassio, ossicianuro di mercurio;
instillazioni con soluz. di nitrato d'argento (1 a 5%: 20 a 30
gocce per volta).
In caso di svuotamento incompleto: cateterismo.

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CLOROSI. - V. Anemie.
COLELITIASI. - Al momento della colica: applicazioni locali
calde (in alcuni giova il freddo), eventualmente anche morfina e
atropina ipod. Perdurando i dolori: bagni caldi prolungati,
bromuri, belladonna, papaverina, cloralio, antipirina, aspirina,
ecc., linimenti con cloroformio, olio di giusquiamo, belladonna.
Negli intervalli, dieta povera di grassi (salse, fritture,
ecc.) e di alimenti ricchi in colesterina (tuorli di uovo,
formaggi, creme, cervelli).
Medicazione colagoga: olio di olive (da 5 a 13
cucch.
progressivamente, al mattino a digiuno); glicerina; olio di
Haarlem (che e' olio di cade purissimo; 5-10 gocce 3 volte p. die
con
bicarbonato sodico); rimedio del Durante
(miscela
di
trementina-etere, 3 : 2; 5-10 gocce 2-4 volte p. die); boldo;
acque minerali clorurato-sodichee solfato-sodiche (Carlsbad).
Medicazione antisettica: salicilato di sodio,
urotropina,
benzoato di sodio
Acque
minerali:
solfato-calciche,
bicarbonato-sodiche.
Eventualmente operazione.
COLERA. - Nella prima fase: calomelano. Poi limonea lattica,
oppiacei, stimolanti (adrenalina, ecc.), ipodermo o fleboclisi
ripetute. Impacchi caldi, frizioni eccitanti, bagni caldi.
COLICA EPATICA. - V. Colelitiasi.
COLICA RENALE. - V. Nefrolitiasi.
COLICA SATURNINA. - Impacchi caldi laudanizzati sul ventre.
Belladonna (in pill.) o atropina (ipod.). Clisteri con laudano o
cloralio. In seguito purganti.
CONGIUNTIVITE CATARRALE. - Nelle forme acute: compresse fredde,
lavaggi con deboli soluz. antisettiche (ac. borico 4%); in caso di
secrezione abbondante, protargolo 5% p. instillaz.
Nelle forme croniche: instillazioni di sostanze astringenti
(solfato di zinco, ac. tannico, ecc.); rimuovere la causa.
CONGIUNTIVITE PURULENTA (Oftalmica blenorragica) Profilassi nei
neonati con l'instillaz. di nitrato d'argento (Crede').
Compresse fredde;m lavagg frequenti e abbondanti con soluz. di
ac. borico, permanganato di potassio (1:3000). Caute instillazioni
di nitrato d'argento (1-2%) e di protargolo (10%) durante lo
stadio purulento.
COLERA. - Isolamento; riposo, eventualmente letto; bagni caldi
e tiepidi.
Preparati di arsenico (liquore del Fowler, liquore del Boudin),
antipirina, salicilato di sodio.
Nelle forme gravi anche bromuri, cloralio.
CORIZZA ACUTA. - Loc.: contro l'ostruzione nasale, aspirazione
o polverizzazioni, di soluzione fisiologica, eventualmente con
cocaina
1%.
Decongestionanti e analgesici
sono:
mentolo,
eucaliptolo, canfora, balsamo del Peru' (con saselina, in pomata
da aspirarne 5-6 volte p. die una quantita' grande come un
pisello, o in olio di vaselina, p. polverizzazioni). Meno attive
le
polveri (con mentolo, salolo, antipirina,
ac.
borico,

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sottonitrato
di bismuto, ecc.). Nel periodo di stato
gli
antisettici: protargolo 2% collargolo 5%, p. instillazioni.
All'int. spec. diaforetici (salicilici) e analgesici. Contro
l'indrorrea: belladonna, atropina.
DIABETE. - Per il regime v. Dietoterapia.
Come
medicamenti: alcalini (acque
bicarbonato-sodiche
clorurato-sodiche); tentati il lievito di birra, l'antipirina.
Nel coma: idrati di carbonio; bicarbonato di sodio all'int.
intraven.; stimolanti; insulina.
Cure sintomatiche.

e
e

DIARREA. - Cura causale.


Sintomaticamente (ove non esista una cura specifica e quando il
sintomo debba essere combattuto): preparati di tannino e droghe
tanniche, sali di calcio )fosfato, carbonato, cloruro), argilla
bianca, preparati di bismuto, oppiacei, limonea lattica.
Tutto
cio' vale solo per gli adulti: nei bambini
gli
astringenti sono quasi assolutamente controindicati e la terapia
sara' essenzialmente dietetica.
DIFTERITE. - Sieroterapia precoce, ad alte dosi, spec. in caso
di difterite laringea.
Loc.: eventuali lavaggi con soluz. di ac. borico; instillazioni
nasali con olio mentolato o con soluz. di protargolo. All.:
argilla bianca (bolus alba).
Se
occorrono, stimolanti (spec. adrenalina
e
preparati
surrenali) e altre cure sintomatiche.
DISPEPSIE GASTRICHE IPERSTENICHE. (Ipercloridria).
- Riposo spec. intellettuale: vita regolata.
Idroterapia
sedativa. Dieta non stimolante (3 soli pasti al giorno).
Alcalini (bicarbonato e citrato di sodio, magnesia usta, acqua
di calce). Assorbenti (sottonitrato e carbonato di bismuto,
carbone vegetale, argilla bianca, creta preparata). Sedativi
(belladonna e atropina, acqua di lauroceraso).
V. Gastralgia, Catarro gastrico.
DISPEPSIE GASTRICHE IPOSTENICHE (o atoniche; ipocloridria). Igiene generale: moto, aria pura, pratiche idriatiche stimolanti.
Dieta mista, variata, stimolante.
Ricostituenti: ferro, arsenico, china, kola, glicerofosfati,
stricnina.
Alcalini (bicarbonato e fosfato di sodio) a piccole dosi, 1/2-1
ora prima dei pasti; eupeptici (pepsina, pancreatina, papaina, ac.
cloridrico, ac. lattico, ac. fosforico, noce vomica, ecc).
Acque minerali: bicarbonate e indifferenti acidule.
Ricercare e curare la causa (tubercolosi, anemia, nevrastenia).
DISSENTERIA.
- a) bacillare: sieroterapia;
b)
amebica:
ipercacuana; emetina (associata eventualmente, nelle forme gravi o
ostinate, con gli arsenobenzoli); chinina (p. clist.).
Cure sintomatiche: purgante e dieta idrica all'inizio; poi dieta
idrocarbonata (farinacei, zuppe mucillaginose): il latte e' spesso
mal tollerato.
All'int.: argilla bianca, polv. del Dower, bismuto, tannici.
Clisteri con tannino, nitrato d'argento, ittiolo. Supposte con
oppio e belladonna. Applicazioni idroterapiche calde.
ECLAMPSIA GRAVIDICA.- Cure svelenanti: salasso, seguito o no da

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ipodermoclisi, clisteri purgativi, drastici (acquavite alemanna).


Cure sintomatiche: cloralio idrato, bromuri, veratrum.
ECZEMA. - Nelle forme acute: se vi sono croste, allontanarle
con impacchi d'olio, di soluzioni debolmente antisettiche o
mucillaginose; sulle superfici molto umide, medicatura protettiva
umida rinnovata spesso; altrimenti: polveri inerti e paste. Nelle
forme del tutto recenti: linimento oleo-calcare, olio all'ossido
di zinco (6:4). Ulteriormente pomate allo zinco.
Nelle forme torpide: unguendo diachilon: piu' energici sono i
preparati a base di catrame, fra i quali il piu' usato e' l'olio
di cade (da usarsi puro o in olio di merluzzo, in unguento
dicachilon in varia concentrazione: per lo piu' al 10-20%).
Negli eczemi secchi pruriginosi, utili le gelatine allo zinco.
In eczimi atonici, bagni di crusca e salati.
Cura generale del caso.
EDEMA DELLA GLOTTIDE. - Purgante drastico o clistere purgativo;
applicazioni caldo-umide, emissioni sanguigne (sanguisughe) nella
regione
sotto-ioidea,
senapismi,
pediluvi
senapizzati.
Pilocarpina. Salasso, intubazione o tracheotomia se del caso.
EDEMA POLMONARE ACUTO. - Salasso generoso
eventualm. da ripetere nei giorni seguenti; anche
di sangue. Cardiotonici e stimolanti (caffeina,
etere,
stricnina,
alcool, sali d'ammonio;
estremita'). Inalazioni d'ossigeno. Poi: riposo
idrica; drastici, se del caso.

(250-600
cc.)
emissioni locali
olio canforato,
senapismi
alle
assoluto: dieta

ELMINTIASI. - Contro la tenia: estratto etereo di felce


maschio,
cloroformio,
corteccia di melograno,
tannato
di
pelletierina, kamala, kousso.
Contro gli ascaridi: santonian, calomelano.
Contro gli oxiuri: clisteri con sale da cucina 5%, aceto 30%,
glicerina e ed acqua ana., timolo, infuso di aglio; supposotori
con unguento napoletano. All'int.: santonina, calomelano, solfo.
Contro l'anchilostoma: felce maschio, cloroformio, timolo, olio
di chinopodio. Cure sintomatiche.
EMATEMESI. - Riposo assoluto del corpo (posizione orizzontale)
e dello stomaco (nutrizione rettale, ipodermo e proctoclisi).
Ghiaccio sull'epigastrio. Emostatici (cloruro di calcio,
p.
clist.; gelatina ipod. e p. clist.; siero di cavallo; soluz.
ipertoniche, ecc.). Stimolanti (olio canforato, etere, ecc.).
Ripresa dell'alimentazione quando e' scomparsa ogni traccia di
sangue dalle feci, progressiva, graduale.
EMATURIA. - Cura causale possibilmente,
Sintomaticamente:
riposo assoluto; vescica di ghiaccio all'ipogastrio o sulla
regione lombare. All'int.: cloruro di calcio, gelatina, ac.
gallico (1 a 2 gr. p. die, in poz. con sciroppo di ratania, o in
pillole con ergotina), ergotina, siero normale di cavallo.
In caso di emeturia vescicale consigliabili talvolta i lavaggi
con soluz. molto calda di antipirina; ma talvolta
bisogna
assolutamente ricorrere all'intervento chirurgico (cistotomia).
EMICRANIA.
Igiene
generale.
All'int.:
ricostituenti
(arsenico, ferro); bromuri (continuare la somministrazione a
lungo).

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Contro
l'accesso:
antipirina,
cafffeina, veronal, ecc.
Possibilmente cura causale.

piramidone,

fenacetina,

EMORRAGIA CEREBRALE. - Riposo assoluto. Vescica di ghiaccio sul


corpo.
In caso di ipertensione, volto
congesto:
salasso;
eventualmente anche puntura lombare. In caso di ipotensione,
cardiocinetici e stimolanti.
Purganti energici, preferib. p. clist.
In seguito: terapia fisica (elettroterapia, massaggio, bagni
caldi, ecc.) e cura dell'arteriosclerosi.
EMORROIDI. Pulizia (lozioni e semicupi freddi; clisteri
freddi, spec. in caso di proctite. Combattere la sititchezza.
In caso di congestione e dolore: semicupi e clisteri caldi;
pomate o supposte con cocaina, stovaina, oppiacei, ester, di
belladonna, ester, di giusquiamo, estr, di ratania adrenalina,
ecc.; all'int. idraste, hamamelis, solfo, cremore di tartaro, ecc.
Riposizione dei nodi incarcerati con dito unto d'olio.
Cura chirurgica.
EMOTTISI. - Riposo assoluto, tranquillita'; dieta liquida (cibi
freddi); borsa di ghiaccio sul torace. Oppiacei (estratto, tintura
d'oppio; orfina; codeina). Coagulanti (gelatina, cloruro
di
calcio, siero di cavallo, soluzione ipertonica 10% di Na Cl: 5 cc.
interven.). Vasocostrittori (ergotina, pituitrina). Ipotensivi
discussi (ipecacuana, nitrito d'ameli, vischio). Nell'urgenza,
acnhe 1/2-1 cucch. di sale da cucina, da prendere sciolto in un
po' d'acqua. Se dle caso, pneumotorace.
ENDOCARDITE ACUTA. - Se possibile, cura specifica (salicilato
di
sodio, siero o vaccinoterapia);
altrimenti
medicazione
antiinfettiva generale: metalli colloidali. Cure sintomatiche.
Nella
convalescenza: preparati di iodo e
di
asrenico;
ricostituenti.
ENCEFALITE
LETARGICA. - Sono stati tentati:
urotropina;
salicilato
di
sodio (intraven. nei casi
acuti);
argetno
colloidale, ecc. Del resto cure sintomatiche.
ENFISEMA
POLMONARE. - Cura della
causa.
Pneumoterapia,
ginnastica respiratoria, busto elastico attorno al torace. Ioduri,
arsenico. Eventualm. operazione. Cure sintomatiche.
ENTEROCOLITE MUCO-MEMBRANOSA. - Durante gli accessi: impacchi
caldi sul ventre, semicupi caldi, clisteri tiepidi di olio o di
soluz. fisiologica per favorire l'espulsione del muco; oppio e
belladonna in supposte. Mai purganti.
Negli intervalli: curare lo stato nevrotico e combattere la
stitichezza (dieta prevalentemente vegetariana).
ENTERORRAGIA. - Riposo assoluto del corpo e dell'intestino
(oppiacei; astensione da ogni alimento o bevanda, o solo pochi
cucchiai di latte ghiacciato); borsa di ghiaccio sull'addome.
Cloruro di calcio; gelatina; siero normale di cavallo.
ENURESI.
- Cura
causale,
se
possibile;
rieducazione,
psicoterapia. Alla sera pasto piccolo, pochi liquidi, poco sale.
Se v'e' ipereccitabilita' del detrusore: belladonna e simili.
In caso di atonia dello sfintere: noce vomica e stricnina,

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formiato di sodio, adrenalina.


EPIDIDIMITE BLENORRAGICA. - Riposo, applicazioni calde, pomate
calmanti con belladonna, ittiolo.Spec. all'inizio e in caso di
forti dolori, iniezioni di latte (V. Proteinoterapia). Sospendere
in ogni caso la terapia endouretrale.
EPILESSIA. - Vita igienica, tranquilla; dieta non stimolante,
ipoclorurata (spec. se si fa la cura bromica). Eccessi, alcool,
caffe', sono da proibire.
Bromuri. Tartrato bor-potassico.
Durante l'accesso sorveglianza dell'ammalato: impedire il morso
della lingua.
Nello stato epilettico: cloralio per clist., morfina.
Cura causale, se possibile.
ERESIPELA. Loc.: medicatura protettiva asettica
della
regione ammalata: impacchi caldo-umidi di soluz. fisiologica (o
anche di soluzioni di cloruro sodico ipertoniche, 2-5%). Ittiolo,
in collodion o in pomata. Polverizzazioni con sol. eterea 1% di
sublimato, consigliate da alcuni.
Medicazione generale anti-infettiva (siero antistreptococcico;
argento colloidale) e sintomatica (tonici stimolanti, ecc.).
ERITEMA NODOSO. - Salicilato di sodio (o asperina, salipirina,
ecc.).
Loc.:
applicazioni calde, pomate con oppio,
belladonna,
giusquiamo, ac. salicilico.
ERITEMA POLIMORFO. - Loc.: medicatura protettiva come pomate e
polveri; lozioni alcooliche. All'int.: salicilici, antinevralgici.

FARINGITE CORNICA. - V. Angina cronica.


FTIRIASI. - V. Pediculosi.
GANGRENA POLMONARE. - Come nella bronchite fetida.
Cure
sintomatiche: cardiocinetici e stimolanti. Tentate le iniezioni di
neosalvarsan. Eventualmente cura chirurgica.
GASTRALGIA. - Cura dell'affezione causale. Sintomaticamente:
camomilla (infuso), valeriana, oppiacei (laudano), belladonna,
giusquiamo, acqua di cloroformica, cocaina, stonaina, acqua di
lauroceraso, liqupre di Hoffmann, boldo, ecc.
GELONI. - All.: iodio, arsenico, icostituenti.
In
caso di G. non ulcerati: applicazioni calde:
bagni
caldissimi; bangi astringenti con decotto di foglie di noce (10%),
corteccia di quercia polv. (80%), alume (2%). Massaggio con alcool
canforato, acqua di Colonia, glicerina con tannino (20%), ittiolo
(5%), tintura di iodo (ana.). Linimenti a base di glicerolato
d'amido con estr. di hamamelis, ossido di zinco, resorcina, bella
donna. Inoltre: bagni di luce, di sole, di aria calda.
In caso di G. ulcerati: unguenti con balsamo del Peru' (3-5%),
resorcina (3%), salolo (4%), ecc.
GLOMERULO-NEFRITE ACUTA. Letto. Dieta: latte, pappe di
farina, burro, frutta dolci, biscotti, eventualmente 2 rossi
d'uovo; limitare i liquidi (non piu0 di 1000, 12oo cc. p. die) e

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di cloruro di sodio (non piu' di 2 gr. pro die). Tornare alla


carne, quando sono scomparsi gli edemi, la diuresi e' tornata
normale, la quantita' d0albumina nelle urine e' scesa all' 1 per
mille. Acque minerali solfato-calciche e indifferenti. Mantenere
l'alvo aperto (eventualm. purganti); procedure diaforetiche.
In caso di fenomeni uremici: dieta idrica, salasso, purganti
energici, eventualmente puntura lombare, cardiocinetici (olio
canforato).
Contro gli edemi: dieta strettamente aclorurata e con scarsi
liquidi; diuretici (teobromina, cloruro di calcio, scilla, acetato
di
potassio) con cautela; purganti. I cosi'
detti
sieri
artificiali aclorurati hanno azione cardiotonica e fortemente
diuretica, ma non sono inoffensivi.
Cure sintomatiche del caso.
GOTTA. - Per il regime v. Dietoterapia. Moto, ginnastica,
idroterapia, massaggio, Radiumterapia. Acque minerali: cloruratosodiche
termali,
indifferenti,
bicarbonato-calciche,
particolarmente quelle radio-attive e con debole contenuto di
calcio. Di quando in quando per otto giorni, regime alimentare
ristretto e lassativi (cura di Guelpa).
All'int.: preparati di litio, benzoato di sodio, urotropina;
ioduri.
Durante
l'accesso:
riposo,
dieta
ristretta.
Colchico,
salililici. Loc.: linimenti sedativi.
HERPES ZOSTER. - Protezione con fasciature, medicando con
soluzioni debolmente antisettiche, con pomate, con polveri inerti.
All.: salicilici, antinevralgici.
IDROTORACE. - Cura della malattia causale. In caso di dispnea
intesa, di disturbi da spostamento degli organi vicini, e quando
per le condizioni del cuore e per l'abbondanza del liquido non si
puo' sperare in un riassorbimento spontaneo, svuotamento.
IMPETIGINE
CONTAGIOSA. - Contro i fenomeni
infiammatori
iniziali, impacchi umidi (es. con soluzioni borosalicilica). In
seguito pennellature con soluzioni antisettiche astringenti (acqua
di Alibour, bleu di metilene, ecc.) e poi pomate con ac. borico,
canfora, ossido di zinco.

IMPOTENZA. - Cura della causa possibilmente. Igiene generale,


ma specialmente sessuale. Idroterapia elettroterapia.
Preparati
di fosforo (fosfuro di zinco);
noce
vomica;
yohimbina; opoterapia testicolare.
INFLUENZA. - Salicilici (aspirina, salofene, salipirina) e
antipiretici
(fenacetina) associati a
stimolanti
(chinina,
canfora, ac. benzoico, digitale, stricnina, adrenalina, alcool).
Nelle forme gravi: metalli colloidali, precocemente.
Nutrizione sostanziosa (alcool). Cure sintomatiche.
INSONNIA. - Cura casuale.
Sintomaticamente: evitare eccitenti (the, caffe) e l'eccessivo
lavoro
mentale;
bagno tiepido o impacco umido
la
sera;
eventualmente valeriana o un po' di bromuro.
Ricorrere solo in caso di necessita' agli ipnotici: veronal,
solfonal, trionale, paraldeide, cloralio, idrato di amilene, ecc.

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IPERCLORIDRIA. - V. Dispepsie gastriche ipersteniche.


IPERTENSIONE ARTERIOSA. - Igiene generale: razione alimentare
ridotta; dieta ipoazotata; restrizione del sale e dei liquidi
specialmente in
caso di insufficienza cardiaca
o
renale.
odroterapia (applicazioni sedative, bagni di ac. carbonico);
termoterapia (stufe secche: con prudenza!); massaggio, esercizi
moderati.
Purganti e lassativi, spesso ripetuti. Salasso.
Iodo
e
ioduri (spec. utili nei
pletorici).
Diuretici
(teobromina, diuretina, ecc.).
Sedativi antispes,odici e ipotensivi (bromuri,
valeriana,
clorlio, papaverina, bensoato di benzile, nitriti, vischio).
Cura antiluetica, se del caso.
Acque
minerali: alcaline, clorurato-sodiche,
indifferenti
termali e radioattive, stufe, bagni di CO2, secondo i casi.
ISTERISMO. Psicoterapia.
Cure sintomatiche (ricostituenti, sedativi
antispasmodici,
opoterapia ovarica, ecc.).
Durante
l'accesso,
lozioni di acqua fredda
sul
viso,
flagellazioni con panno bagnato e simili; bromuri, oppiacei,
valeriana.
ITTERO CATARRALE BENIGNO. - V, angiocolite catarrale acuta.
ITTIOSI. - Rammollimento e allontanamento delle croste con
bagni (bagni solforosi o anche semplici con sapone all'ac.
salicilico) o con unguenti all'ac. salicilico. Frizioni con olio
di fegato di merluzzo. Cure ricostituenti (arsenico, ferro);
eventualmente. opoterapia tiroidea.
LARINGITE ACUTA. - Riposo della voce; evitare vento, polvere,
tabacco.
Diaforetici (salicilici, infuso di the, di tiglio).
Applicazioni calde al collo. Inalazioni con bicarbonato di
sodio (5-10%), benzoato di sodio (1-2%), trementina, mentolo (12%), acqua di lauroceraso (5-10%). In caso di tosse fastidiosa:
codeina, polvere del Dower, aconito, acqua di lauroceraso, ecc.
LEISHMANIOSI. - Tartrato d'antimonio e
intravenose. Cure sintomatiche.

potassio,

p.

iniez.

LEUCEMIE E PSEUDOLEUCEMIE. - Nelle forme corniche: preparati di


arsenico ad alte dosi. Radioterapia. Benzolo. Cure sintomatiche.
LICHEN RUBER. - Preparati di arsenico a dosi piuttosto elevate.
Loc.: lozioni o pomate antipruriginose.
LUPUS VOLGARE. - Cura generale (V. Tubercolosi). Loc. i mezzi
da usarsi, generalmente combinati, sono: chirurgici (raschiamento;
asportazione delle parti ammalate; scarificazioni),
caustici
(creosoto; ac. pirogallico al 10-15 %; nitrato
d'argento);
finsenterapia (coi raggi ultravioletti, e' questo il procedimento
migliore); radioterapia; radiumterapia.
MALARIA. - Nelle forme acute: chinina (spec. il cloridrato, il
solfato e il tannato). Anche, e spec. in casi di intolleranza o di
controindicazione delle chinina: cinconina, bleu di metilene,
arsenobenzoli. nelle forme corniche, oltre alla chinina, preparati

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Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

di china, ferro e arsenico.


Cure sintomatiche: in caso di vomito: ghiaccio, bevande acidule
ghiacciate, acqua cloroformica; in caso d'algidita': bevande
calde, bagno caldo, frizioni con alcool, stimolanti; in caso di
coma: borsa di ghiaccio sul capo, senapismi,
eventualmente
salasso, seguito o no da ipodermoclisi.
MAL DI MARE. - Posizione orizzontale a testa bassa, se
possibile; cintura addominale piuttosto stretta.
Antipirina, veronal, cloralio, bromuri, belladonna e atropina,
giusquiamo, oressina, cocaina.
MENINGITE CEREBRO - SPINALE EPIDEMICA. - Sieroterapia precoce.
Cure sintomatiche (punture lombari ripetute).
METEORISMO (flatulenza). - Cure della causa (dieta adatta al
tipo
di
dispepsia; clisteri, cauto
massaggio
ginnastica,
idroterapia nelle forme atoniche, ecc.).
Sintomaticamente: sonda rettale e carminatici
(finocchio,
anice, acqua di melissa) uniti a tonici (rabarbaro, noce vomica,
boldo); sedativi (belladonna, valeriana), magnesia usta.
MIELITE.
- Cura causale, se possibile. Del resto
cure
sintomatiche.
Consigliati nelle forme acute: ergotina, belladonna; nelle
forme croniche: nitrato d'argento, preparati di iodio, di fosforo
e di arsenico, ecc.
MIOCARDITE. - Nelle forme acute, cra della infezione causale e
dei sintomi.
Nelle forme croniche, igiene generale; cura della
causa
(sifilide?) e dei sintomi (asistolia, ecc.).
MORBILLO. - Igiene generale e
Eventuali cure sintomatiche:
raffreddato o impacco freddo in
con aceto aromatico o con senape

alimentare.
spec. idroterapia (bagno tiepido
caso di ipertermia, bagno caldo
nelle forme adinamiche).

MORBO DI ADDISON. - Cure ricostituenti e antitubercolari (olio


di fegato di merluzzo; creosoto, arsenico, preparati di calcio,
ecc.).
Tentare i preparati di surreni.
MORBO DI BASEDOW. - Vita tranquilla, regolare. Idroterapia
sedativa. Elettroterapia. Diatermia. Radioterapia.
Antitiroidina.
Come coadiuvanti: antipirina, belladonna, bromuro di potassio,
valeriana, fosfato di sodio, preparati di arsenico, di fosforo e
di calcio.
Cure sintomatiche.
Eventualmente cura chirurgica.
MORBO DI PARKINSON. - Preparati arsenicali: specialmente alte
dosi di cacodilato di sodio. Bromidrato di scopolamina; solfato di
duboisina; bromuri. Preparati di fosforo. Ioduri.
Cure sintomatiche.
MUGHETTO. - Colluttorio con acido borico (o suzione di tettine
costituite di ovatta avvolta con garza e cosparsa di ac. borico).
Pennellature con soluz. di borato sodico in glicerina o con soluz.

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Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

di nitrato d'argento (1%). Cura dell'affezione generale.


NEFRITE ACUTA. - V. Nefrosi e Glonerulo nefrite acuta.
NEFRITI CRONICHE. - Studiare la funzionalita' renale onde
stabilire una dieta adatta. Igiene generale; preferibilmente
soggiorno in clima dolce e asciutto.
Cure sintomatiche del caso.
NEFROLITIASI. - Nella colica: applicazioni calde. bagno caldo,
antipirina, cloralio, eventualmente morfina e atropina ipod. In
caso di colica protratta si puo' tentare il cateterismo uretrale,
iniettando un po' di glicerina o di soluzione di atropina. In caso
d'anuria: diuretici, bevande abbondanti, sparteina, iniezioni di
siero glucosato; infine cura chirurgica.
Negli intervalli; in caso di litiasi urica, cura come nella
gotta; giova bere acqua distillata. In caso di litiasi ossalica,
limitare
gli
erbaggi verdi, somministrare urotropina,
ac.
fosforico, citrato e fosfato di sodio, preparati di calcio. In
caso di litiasi fosfatica: elmitolo, ac. fosforico; gli alcalini
in questo caso danneggiano.
Cura radicale chirurgica.
NEFROSI GRAVIDICA. - Riposo. Dieta prevalentemente latteovegetariana, ipoclorurata, con restrizione dei liquidi; (si tenga
pero' conto delle necessita' della donna gravida). Mantenere
l'alvo aperto.
In
caso di retinite albuminurica progressiva, di
edemi
imponenti,
di
gravi
disturbi
respirtori
e
circolatori:
interruzione della gravidanza.
NEFROSI LUETICA. - Riposo (letto): dieta mista sostanziosa,
ipoclorurata.
Contro gli edemi, diuretici: urea (10 a 30 gr. p. die in soluz.
acquosa, a cucch., prendendo, subito dopo, un cucch., di latte),
digitale.
Cura specifica prudente: eventualmente iniziare con ioduro di
potassio: neosalvarsan; biioduro di mercurio, ecc.
NEVRALGIE. - Possibilmente cura causale. Cura sintomatica: 1.
Agenti esterni: unzioni, frizioni, pennellature con rivulsivi e
sedativi: cloroformio, olio di trementina, salicilato di metile,
mentolo, tintura di iodo, canfora, olio di giusquiamo, laudano,
ecc. Perfrigerazioni con cloruro d'etile. Applicazioni calde
secche (aria calda, bagni di luce) e umide (docce calde locali).
Eventualmente massaggio, elettroterapia.
2. All'int. analgesici e sedativi: antipirina, piramidone,
fenacetina,
acetanilide,
esalgina,
chinina,
salicilici,
belladonna, giusquiamo, valeriano, bromuri, aconito, gelsemium,
caffeina, ecc.
3. Cura chirurgica: iniezioni modificatrici profonde con alccol
(1-2 cc.), ac. osmico (all'1 % 1-1mezzo cc.), ac. fenico,
stovaina. Iniezioni epidurali. Distensione nevrectomia, ecc.
NEVRASTENIA.
Psicoterapia;
vita
tranquilla;
dieta
corroborante. Pratiche idroterapiche, sedative o stimolanti a
seconda dei casi.
Ricostituenti: preparati di fosforo e arsenico specialmente.
Cure sintomatiche.

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Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

NEVRITI. - Cura causale.


Del
resto
cure sintomatiche:
antinevralgici
antipirina, fenacetina, ecc.). applicazioni calde.
sedativi.
In seguito: ioduri, stricnina; acque minerali:
clorurato-sodiche forti.

NEVROSI
DEL CUORE. Tachicardia parossistica.

V.

Angina

pectoris,

(aspirina,
linimenti
termali

Palpitazioni,

OBESITA'. - Dieta ristretta, povera di carboidrati e di grassi.


Massaggio, ginnastica, esercizi muscolari
Purganti salini. Alcalini, spec. in forma di acque minerali
alcaline. Acque minerali clorurato-sodiche. Ioduri
Opoterapia tiroidea (con prudenza, giacche' puo' recar danno;
e' spec. indicata nelle forme tireogene).
ORTICARIA. - Loziano con aceto, soluz. alcooliche di ac. fenico
(1%), mentolo, timolo (0.5-1%); pomate con ac. fenico, mentolo,
ac. tartarico, canfora.
Cura interna del caso.
OSTEOMALACIA. - Narcosi cloroformica (per 45-60
minuti),
eventualmente ripetuta (dopo 30-45 giorni) anche piu' d'una
volta.
Come coadiuv.: calcio; fosforo; preparati surrenali; olio di
fegato di merluzzo.
Eventualmente vaccinoterapia specifica.
OTITE MEDIA ACUTA. - Curare la causa
(rinite,
angina).
Sintomaticamente: cataplasmi caldi; instillazioni di glicerina
fenica 2%. Avvenuta la perforazione del timpano (o dopo la sua
incisione), medicature accurate con acqua ossigenata, con soluz.
borica 3%, con soluz. di ac. picrico 1%.
PALPITAZIONI (cardiopalmo, dolori precordiali). Curare lo stato
nevropatico; eventualmente l'anemia o la dispepsia in causa.
Proibire alcool, tabacco, eccessi di ogni specie.
Pratiche
idroterapiche sedative.
Valeriana e derivati, bromuri, chinina (a piccole dosi),
sparteina,
digitale (a piccole dosi e per
pochi
iorni),
belladonna, giusquiamo, cloralio, canfora monobromata.
PAROTITE EPIDEMICA. - Riposo a letto, dieta liquida, Antisepsi
buccole con soluz. di acido borico. Loc.: applicazioni calde,
pomata con ittiolo.
Cure sintomatiche.
PEDICULOSI. - Impacchi o lozioni con petrolio, cloroformio (in
olio al 10-20%), etere solforico (2:1 di petrolio), xiolo (20:10
di alcool piu' 10 di etere). Contro le lendini lozioni con aceto
caldo.
Contro i pidocchi del pube (piattole): frizioni di unguento
napoletano semplice, eventualmente diluito con vaselina in csi si
applicazioni larghe.
PEMFIGO.
- Preparati di arsenico a dosi elevate;
cure
sintoamtiche.
Loc.: protezione con pomate (spec antipruriginose), linimento

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Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

oleo-calcare. Talora consigliabili i bagni con tannino (150 gr. p.


bagno; oppure si usa un decotto preparato con 1 Kgr. di corteccia
di quercia), con permanganato di potassio.
Nel P. di neonati: bagni con permamanganato di potassio
(aggiungere soluzione concentrata fino ad avere colore rosso),
seguiti dall'aspersione con una polvere inerte.
PERICARDITE. - Cura causale se possibile (alte dosi
di
salicilato sodico di reumatismo).
Del resto riposo a letto (in posizione semiseduta), dieta
liquida corroborante e cure sintomatiche: in caso di azione
cardiaca debole e irregolare, digitale, strofanto,
canfora,
sparteina, stricnina, caffeina; contro i dolori e l'oppressione:
borsa di ghiaccio, sottrazioni sanguigne locali,
eventualm.
oppiacei.
Per
favorire
il
riassorbimento
dell'essudato,
diureticia; anche puntura del pericardio.
PERITONITE ACUTA. - Generalmente cura chirurgica. In attesa
dell'intervento: borsa di ghiaccio sull'addome. Nulla per bocca.
Cardiocinetici e stimolanti (ipodermoclisi con adrenalina) se
occorrono. Non purganti, non oppiacei.
PERITONITE CRONICA TUBERCOLARE. - Come nella
tubercolosi
polmonare; utilissima l'elioterapia. Nella forma ascitica cura:
operazione.
PERTOSSE. - Vaccinoterapia. Igiene: aria pura. Iniezioni
etere; preparati surrenali; antipirina; chinina; tintura
belladonna; bromoformio; bromuri; cloralio.
Cure sintomatiche e delle eventuali complicazioni.

di
di

PLEURITE ESSUDATIVA (SIERO - FIBRINOSA). - In caso di pleurite


reumatica: salicilato di sodio ad alte dosi.
Nelle forme primitive, all'inizio: dieta ovo-latteo-vegetariana
scarsamente
clorurata e cure sintomatiche (per la
febbre:
salicilato sodico, chinina, aspirina, salipirina, piramidone;
contro il dolore puntorio: applicazioni calde, frizioni con olio
di giusquiamo, cloroformio, eventualmente anche morfina). passato
il periodo febbrile si tentano i diuretici (teobromina), ma, se
dopo 15-20 giorni l'essudato e' sempre abbondante, si pratica la
toracentesi, le cui indicazioni sono date dalla quantita' del
versamento e dalla sua durata.
Nella convalescenza cure ricostituenti.
PLEURITE
SECCA. - Loc.: applicazioni calde e
(pennell. con tintura di iodio, guaiacolo, alcool
frizioni con olio di giusquiamo e cloroformio ana).
Ricostituenti (iodo, arsenico, calcio).

rivulsivi
canforato;

PNEUMOCONIOSI. - Cure causali e sintomatiche.


Polmonite interstiziale).

Bronchite,

(V.

PNEUMOTORACE. - Cure sintomatiche: oppio, morfina, applicazioni


calde, inalazioni d'ossigeno, etere, olio canforato, ecc. Se la
raccolta gazosa e' sotto forte pressione (pericolo d'asfissia),
evacuazione con un ago sottile. In caso di versamento: toracentesi
o operazione secondo le circostanze.
Cura causale.
POLINERVITE. - V. Nevrite.

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Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

POLIOMIELITE ANTERIORE ACUTA. - Urotropina. Venero proposte


(Melzer) le iniezioni intrarachidee di una soluzione al per mille
di adrenalina (2 cc., diluiti con 4 cc. di soluzione fisiologica,
dopo aver sottratto una congrua quantita' di liquor; le iniezioni
van ripetute ogni 4-6 ore).
Nel secondo periodo: massaggio ed esercizi, cure elettriche
(corrente galvanica), bagni salati. Radioterapia. Diatermia.
POLMONITE CRUPALE. - Igiene generale (riposo assoluto; aria
pura, dieta liquida sostanziosa, largheggiando, spec. nei beoni,
con l'alcool). Eventualmente sieroterapia; argento colloidale.
Del resto cure sintomatiche. Contro il dolore puntorio: impacco
caldo-umido, morfina, emissioni locali di sangue. In caso di
dispnea intensa, cianosi, minaccia di edema polmonare: salasso,
senapismi, ossigeno. Se vi e' delirio, convulsioni: applicazioni
idroterapiche
antitermiche
(bagni
tiepidi
nei
bambini),
eventualmente
cloralio, bromuro.
Stimolanti,
cardiocinetici
(digitale,
stricnina,
canfora, sparteina,
liquore
anisato
d'ammonio) ed espettoranti, se occorrono.
POLMONITE INTERSTIZIALE. - Iodo e ioduri; arsenico;
ricostituenti. Ginnastica respiratoria.

balsamici;

PORPORA. - Cura causale, se possibile. (Salicilato di sodio).


Cloruro di calcio. gelatina. Siero normale di cavallo. Segale
cornuta.
PRURIGO. - Bagni semplici o solfurei prolungati. Unzioni o
impacchi con olio di fegato di merluzzo. Pomate antipruriginose.
All'. ricostituenti.
PRURITO. - Cura della causa se possibile. Evitare cibi e droghe
stimolanti; proibire alcool, caffe', tabacco. Pulizia della cute.
Cure sintomatiche. Pratiche idroterapiche calde o tiepide
(docce a debole pressione, bagni semplici o con amido, crusca,
gelatina). Lozioni di acqua clada e aceto (3:1), di soluz. di
acido fenico (1%) di soluzione alcoolica di mentolo (1%); impacchi
con soluzione acquosa di ittiolo (10%); pomate con mentolo, acido
fenico (1%) acidotartarico (3-5%), acido salicilico (6%), catrame
(5-20%); glicerolato d'amido con acido tartatico (3%); gelatine
allo zinco; pennellature di cloruro di cloralio idrato e canfora
(in soluzione glicerica, ana. 2%) e, nelle forme ostinatissime, di
una soluzione di nitrato d'argento (2-10%); di polveri aspersorie
con mentolo.
All'interno: bromuri, belladonna, valeriana, antipirina, ecc.
PSORIASI. - Nelle fasi recenti, bagni emolienti alcalini (con
bicarbonato sodico) o amidati; eventualmente contro le croste:
pomate allo zinco o frizioni con olio di merluzzo (la sera, da
togliere al mattino con sapone alcalino).
In fasi piu' avanzate: diachilon e preparati di catrame (es.
olio di cade, in olio di merluzzo al 20-50%).
Nei casi diffusi e ribelli: preparati di solfo e bagni
solfurei, o crisarobina (in pomate con ac. acetico 1%: meglio in
traumaticina).
All'. preparati di arsenico; anche ioduri e opoterapia tiroidea
in alcuni casi.

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RABBIA.
Preventivamente
cura
in
MAnifestatasi la malattia, cure sintomatiche.

Istituti

adatti.

RACHITISMO. - Igiene generale, ma specialmente alimentare; aria


pura, elioterapia, bagni salati, massaggio (frizioni con spirito
canforato).
Fosforo in soluzione oleosa (olio di fegato di merluzzo, olio
d'olive). Calcio (fosforo tribasico, glicerofosfato).
Eventualmente opoterapia con preparati di ipofisi, tiroide,
surreni.
REUMATISMO ARTICOLARE ACUTO. - salicilato di sodio al alte
dosi. Eventualmente applicazioni locali di salicilato di metile o
mesotano.
Letto e dieta lattea. Nelle forme iperpiretiche: bagno freddo o
tiepido
raffreddato.
Nelle
forme
protratte:
antipirina,
salipirina.
Contro i postumi: termo-terapia (acque termali, diatermia,
ecc.), medicazione solforosa, iodo.
REUMATISMO ARTICOLARE CRONICO. - Ioduri. Arsenico. Medicazione
solforosa (solfo colloidale, acque solfuree termali). Termoterapia
(acque minerali termali, spec. le radiattive; fanghi; bagni di
sabbia, bagni di luce).
REUMATISMO GONOCOCCIO. - Siero e vaccino terapia. Proteinoterapia. Loc.: stasi alla Bier, applicazioni calde (diatermia);
eventualmente immobilizzazione o apparecchio a tiraggio. Appena
possibile, mobilizzazione.
SCABBIA. - Rimedi piu' usati: balsamo del Peru', stirace, solfo
(pomata di Helmerich), catrame (pomata di Wilkinson).
La cura si esegue, facendo precedere alle frizioni con rimedio,
un bagno con acqua calda e sapone (sapone verde, sapone allo
solfo) durante o dopo il quale si puo' eseguire sulla cute, per
esempio con un panno ruvido, un forte massaggio per rompere i
cunicoli.
Le frizioni si fanno alla sera (al mattino bagno caldo ed
eventualmente pomata calmante, antipruriginosa) e si ripetono 2 o
3 volte. Cambio della biancheria.
SCARLATTINA. - Igiene enerale; dieta lattea. Vaccinoterapia.
Argento colloidale.
Cure
sintomatiche:
idroterapia,
stimolanti
(adrenalina,
canfora, digitale), ecc.
SCORBUTO. - Alimenti freschi, specialmente succo d'arancia e di
limone, legumi, frutta, ecc.
Cure sintomatiche: colluttori o pennell. con allume mirra,
ratania contro le lesioni gengivali; cloruro di calcio, gelatina
contro le emorragie.
SCROFOLOSI. - Igiene generale: dieta corroborante
adatta
all'eta' e alla capacita' digestiva. Aria pura; elioterapia; bagni
salati (bagni di mare).
Iodo (soluz. iodo-iodurata; sciroppo di ioduro di ferro).
China. Arsenico. Olio di fegato di merluzzo).
SEBORREA.

- Curare la costituzione e i disturbi viscerali

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che

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possono essere in causa: ricostituenti, eupeptici, lassativi,


medicazione solforosa; opoterapia tiroidea, ovarica, ecc.
Nella S. del cuoio capelluto allontanare le croste con acqua
calda e sapone verde o con soluzione di carbonato di sodio (2%).
In seguito lozioni allo solfo (ottima sec. Sabouraud la soluz. di
solfo in solfuro di carbonio, 9.0: 300 cc., sebbene dolorosa e di
cattivo odore). Frizioni con soluzioni alcooliche di resorcina (13%), acido salicilico (1-3%), mentolo (1-3%), cloralio (2%)
insieme con olio di ricino o licerina, al 7.5%.
Nella S. delle parti glabre, lavaggi c.s. e medicazione
solforosa in forma di bagni, pomate, lozioni, polveri (es. polvere
di riso con solfo 1-5%).
SICOSI VOLGARE. - Tagliare la barba corta. Impacchi caldo-umidi
con
soluzione
fisiologica
o
con
soluzioni
leggermente
antisettiche. In seguito pomate o paste con ossido di zinco, poi
anche resorcina e solfo.
SIFILIDE. - Mercurio. Arsenico. Iodo. Bismuto.
Coadiuvanti: igiene generale; medicazione solforosa (spec.
forma di acque solfuree); ricostituenti vari.

in

SPASMOFILIA. - Igiene alimentare; poca carne; non vino o caffe'.


All'int.: fosforo; bromuro di sodio e di calcio; preparati di
calcio (lattata di calcio).
Nell'accesso: bagni caldi, semplici o con camomilla; bromuri;
cloralio; purgante.
STITICHEZZA ABITUALE. - Per il regime vedi Dietoterapia. Cure
di frutta (da prendere al mattino). Tentare di evacuare tutti i
giorni a ora fissa. Moto, massaggio, elettroterapia, idroterapia
Coadiuvanti piu' opportuni sono: piccoli clisteri d'olio, di
glicerina; agar-agar, olio di vaselina, olio di olive.
Solo in caso di necessita' purganti: aloe, cascara, rabarbaro,
podofillina, solfo, sena, fenolftaleina, ecc.
Nelle forme spastiche: belladonna.
Nei bambini lattanti: lattosio, estratto di malto; dopo il
primo anno: marmellate, miele, supposte di glicerina.
STOMATITE CATARRALE E AFTOSA. - Possibilmente cura della
e delle influenza nocive coadiuvanti.

causa

Lavaggi
di
soluzione
borica,
decotto
d'orzo
o
di
camomilla,acqua ossigenata.
Cure
sintomatologiche:
contro
le
sofferenze
locali:
pennellature con soluzione di novocaina o stovaina, 0.5-1%.
STOMATITE MERCURIALE . - Sottrarre il paziente all'azione del
mercurio. Colluttori con clorato di potassio, allume, formalina
(1%), decotto di china. Sulle ulcerazioni lapis
di nitrato
d'argento, neosalvarsan. contro la scialorrea: atropina.
STOMATITI ULCEROSA. - Oltre ali lavaggi come sopra, toccare le
lesioni con soluzione di nitrato d'argento (1-2%), tintura di
iodio neosalvarsan (0.50 con 10-20 gocce d'acqua e glicerina 14.0,
cloruro di calcio.
TABE. - Cura antiluetica energica del resto, cure sintomatiche:
compresa la rieducazione progressiva dei muscoli.

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TETANIA. - Vedi SPASMOFILIA.


TETANO . - Sieroterapia precoce. Come coadiuvanti: morfina;
Idrato di cloralio, bromuri. Acido fenico (ipod.); solfato di
magnesio
(ipod., intravenoso e intrarachid.).
Eventualmente
inalazioni di cloroformio.
Isolamento e assoluta tranquillita'.
TIFO. - Dieta liquida, prevalentemente lattea. Applicazioni
idroterapiche antitermiche (bagno, impacco, borsa di ghiaccio).
Vaccinoterapia.
Eventualmente: calomerano (all'inizio); urotropina, chinino;
metallicolloidali. Cure sintomatiche.
TIFO RICORRENTE. - Arseno benzoli. Cure sintomatiche.
TIGNA FAVOSA. - Impacchi caldo umidi, olio all'acido salicilico
per rammollire le croste; lavaggi con acqua calda e sapone
alcalino.
Epilazione
e
pomate
parassiticide.
Al
meglio
radioterapia.
TRICOFIZIA. - Nella Tricofizia circinnata delle parti glabre:
pennellature con tintura di iodio, pomate parassiticide (solfosalicilica con olio di cade 10-20%).
Nella
sicosi:
impacchi
caldi,
epilazione,
pomate
parassiticide; nelle forme gravi: pasta di Beau; radioterapia.
Nella tigna tonsurante: epilazione, radioterapia.
TRIPANOSOMIASI. - Arsenobenzoli. Atoxyl, cure sintomatiche.
TUBERCOLOSI POLMONARE. - Igiene generale; aria pura; soggiorno
in luoghi soleggiati, protetti dai venti, relativamente secchi;
alimentazione abbondante (specialmente in albumine), per quanto le
condizioni gastro-intestinali del paziente lo permettono (olio di
fegato, carne cruda).
Cura specifica (tubercoline, sieri).
Utili modificatori dello stato generale e delle lesioni locali
sono i seguenti: creosoto, guaiacolo , carbonato di guaiacolo,
tiocolo, arsenico (specialmente cacodilati e
metilarsinati),
fosfato
e
calcio
(olio
fosforato,
fosfato
di
calcio,
glicerofosfati, lecitine), iodo e derivati, nucleinato sodico.
Pneumotorace artificiale, se del caso.
Cura dei sintomi: Febbre: riposo assoluto, lozioni fresche,
antipiretici (antipirina, piramidone, canforato di piramidone,
acetanilide, maretina; guaiacolo per uso esterno).
Sudori: salvia, agarico, agaricina, acido canforico, canforato
di piramidone, atropina, veronal; lozione di acqua e aceto alla
sera, spolverando con una polvere all'acido salicilico.
Tosse (combatterla solo se eccessiva, tanto da turbare il sonno
o da provocare il vomito): oppiacei, belladonna, acqua di lauroceraso,
ecc.
Nella tosse emetizzante: cloruro
di
calcio
intravenoso.
Diarrea (Cave diarreee da medicamenti e da iperalimentazione):
latti
acidi e fermenti lattici, enzimi
gastro-intestinali,
bismuto, oppio, tannici; cloruro di calcio intravenoso.
ULCERA DELLA CORNEA. - Compresse calde, lavaggi con soluzioni
debolmente
antisettiche. Atropina, (ma se l'ulcera e'
alla
periferia, eserina). In stillazioni di protargolo (3%, per non
piu' di 10-.15 giorni), di bleu di metilene. Cauterizzazione della

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lesione (tintura di iodo, galvanocauterio).


ULCERA GASTRO-DUODENALE. - Riposo dello stomaco ,assoluto in
caso di gastrorragia, di vomiti ostinati, di dolori violenti, o
relativo
(dieta lattea o latteo-ovo-vegetariana) nei periodi di
calma. Protettivi gastrici (sottonitrato e carbonato di bismuto,
argilla bianca), assorbenti (carbonato di calcio,
carbone),
antiacidi.
Non tardare a proporre l'intervento in caso di insuccesso della
terapia dietetico-medicamentosa.
ULCERA-MOLLE (venerea). - Spesso e' sufficiente la pulizia
della lesione e delle vicinanze con acqua semplice o debolmente
antisettica (soluzione boro-salicilica). Soluzione di sublimato.
Eventualmente caustici (soluzione di solfato di rame, nitrato
d'argento, cloruro di zinco al 10%, soluzione alcoolica di acido
fenico
10%),
seguiti
da medicatura umida
con
soluzioni
leggermente antisettiche, o secondo altri, da aspersioni di
polveri (iodo-formio, ecc).
VAIUOLO. - Igiene generale (pulizia degli occhi, della bocca,
delle fauce; dieta liquida) secondo Finsen ambiente a luce rossa.
Loc.:
lavaggi,
bagni con soluzione
di
acido
borico;
pennellature con soluzione concentrata (1-5%) di permanganato di
potassio
(1-3 volte per die). Quando le pustole si
sono
disseccate: pomate con acido borico, ittiolo, resorcina; bagni
caldi, cure sintomatiche.
VARICELLA.
Igiene
generale.
polvere
aspersoria
antiprurigginosa (con talco, acido borico, mentolo). Eventualmente
cure sintomatiche.
VOMITI. - Cura causale, se possibile. Cure sintomatiche (da
evitare in caso di vomito utile all'organismo): soppressione in
alcuni casi di qualunque cibo o bevanda o medicamento; in altri
permettere piccole quantita' di alimenti liquidi freddi; ghiaccio
(o, in taluni, applicazioni calde) sull'epigastrio.
L'int.: pozione del Riviere, mentolo, cloroformio e acqua
cloroformica, liquore di Offman, cocaina, stovaina, oppiacei,
atropina.
Cloralio, oppio, belladonna si possono dare anche per clistere
o in supposte.
Nei casi ribelli, specialmente se esiste stasi gastrica,
lavanda dello stomaco.
APPENDICE.
SINTOMI E TERAPIA DEGLI AVVELENAMENTI ACUTI PIU' COMUNI.
Generalita'.
- Tre sono i compiti che il medico
deve
prospettarsi nella cura di un avvelenamento acuto:
1. La eliminazione il piu' possibile rapida e completa del
veleno: mediante lo svuotamento dello stomaco, se si pensa che
esso vi possa essere ancora; con purganti e clisteri se il veleno
e' passato nell'intestino; col provvedere al che paziente respiri
aria pura; coll'attivare la funzione degli emuntori; col salasso.
2.
La neutralizzazione del veleno rimasto nel
corpo,
rendendolo chimicamente inattivo.
3. La cura dei sintomi piu' gravi e piu' minacciosi: paralisi

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Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

del respiro, insufficienza cardiaca, spasmi, ecc.


Lo svuotamento dello stomaco si pratica nel miglior modo con la
sonda gastrica (molle), introdotta in caso di trisma per il naso.
All'acqua di lavatura si possono aggiungere in forte diluizione i
vari antidoti. Se la lavanda gastrica non e' possibile subito, si
provoca il vomito mediante emetici [soluzione di solfato di rame
1:50,
a cucchiaini fino ad effetto o, meglio:
apomorfina
cloridrato 0,005-0.01 :1 cc d'acqua sterilizzata; da iniettare] o
ancora titillando le fauci. Quindi, se possibile, si pratica
ancora la lavanda gastrica.
Negli avvelenamenti da caustici (alcali, acidi, sublimato)
queste manovre sono controindicate.
Lo
svuotamento
dell'intestino
si
ottiene
con
la
somministrazione di purganti (specialmente solfato di magnesio o
solfato
sodico;
l'olio
di
ricino
e'
controindicato
nell'avvelenamento da fosforo; i drastici violenti sono
da
evitare) o con enteroclismi.
Si cerca di neutralizzare l'azione del veleno con adatti
contravveleni:
nell'avvelenamento da acidi si diano
deboli
alcalini [magnesia usta sospesa in acqua, 200 : 1000; acqua di
calce; in mancanza d'altro cenere]; in quello da alcali,
deboli
acidi [aceto allungato 10%, succo di limone]; nell'avvelenamento
da alcaloidi o anche da metalli pesanti si prescrivera' il tannino
[in polvere 0.10-0.30 piu' volte, fino a 2.0 per die; o in
soluzione 1%, un cucchiaino ogni 5 minuti; oppure ancora in
soluzione 10 : 2000, per lavanda gastrica]. In luogo del tannino
si potra' dare decotto di corteccia di quercia, tintura di china,
the,
caffe': questi due ultimi non
nell'avvelenamento
da
stricnina.
Altri mezzi atti a neutralizzare l'azione dei veleni sono: il
permanganato di potassio [soluzione 0.50 : 250, da bersi in due
riprese; oppure 1 : 1000, per lavanda gastrica]; la soluzione
iodo-iodurata [iodo 0.5, ioduro di potassio 1,0, acqua 500; un
cucchiaino ogni 5 minuti], la creta preparata [fino a 200 gr., in
sospensione], l'albume d'uovo e l'acqua albuminosa [da 4 a 10
bianchi d'uovo battuti in un litro d'acqua]; il latte (non
nell'avvelenamento da fosforo), l'acqua saponata [sapone bianco
5:500 di acqua], il carbone [2 cucchiai in sospensione acquosa]
specialmente negli avvelenamenti da caustici e da alcaloidi.
A ritardare l'assorbimento del veleno e a proteggere le mucose
del
tubo
gastro-enterico
vale anche
l'uso
dei
pozioni
mucillaginose (decotto d'orzo per esempio).
Nella cura dei sintomi servono: gli stimolanti (iniezioni di
canfora, caffeinaa, stricnina, adrenalina; senapismi, alcolici,
caffe' forte, clisteri con aceto), i calmanti e sedativi (bromuri,
cloralio, oppiacei), la respirazione artificiale ecc.
S=SINTOMI
T=TERAPIA
S. - Acidi (acido cloridrico, nitrico, solforico, ecc.). Ustioni
della bocca,
esofago e stomaco. Forti dolori; vomito penoso.
Senso
di
soffocazione. Sangue nel vomito e
nelle
feci.
Albuminuria,
ematuria.
Collasso;
Eventualmente
peritonite
perforativa.
T. - Magnesia usta, acqua saponata, creta preparata, soluzione
albuminose per neutralizzare e diluire. Non lavanda gastrica.
Pezzetti
di ghiaccio, narcotico,
analettici.
Eventualmente

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Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

tracheotomia.
S. - Alcali (soda, potassa, ammoniaca). Ustioni della
esofago. Segni di gastroenterite grave: sangue nelle feci.
intensi. Collasso; Raramente peritonite.

bocca,
dolori

T. - Aceto allungato, aceto citrico 1%, succo di limone. Acqua


albuminosa, latte, emulsioni oleose. Ghiaccio, oppio, eccitanti.
Nell'avvelenamento d'ammoniaca eventualmente tracheotomia.
S. - Alcool. Prima eccitazione poi sopore fino al coma, abolizione
della coscienza e dei riflessi; polso piccolo, respiro lento,
stertoroso; vomito. Odore di alcool nell'alito.
T.
- Svuotamento dello stomaco
nei casi
gravi:
stimoli
cutanei (bagno caldo con aspersioni fredde, senepismi); ghiaccio
al capo. Eccitanti (caffe' forte con ammoniaca XV gtt.; canfora,
caffeina). Nell'ipotermina applicazioni calde. Nei
pletorici
eventualmente salasso.
S. - Alimenti nocivi (pesce, carni guaste, botulismo). Gastroenterite violenta, talvolta, coleriforme. Oppressione precordiale,
vertigini, sonnolenza o agitazione. Dispnea, debolezza cardica.
Febbre talora, talaltra ipotermia, collasso. Frequenti le eruzioni
cutanee.
T. - Svuotamento dello stomaco (al meglio con la lavanda) e
dell'intestino (purganti: preferib. olio di ricino; clisteri
purgativi). quindi dieta idrica, per 24 ore e poi dieta lattea.
Eventualmente
stimolanti, applicazioni calde,
ipodermoclisi,
precedute, occorrendo, dal salasso, e al. cure sintomatiche.
S. - Antimonio (tartaro stibiato). Sintomi di una acutissima
gastro-entrite; incoscienza, collasso. talora convulsioni.
T. - Lavanda gastrica con tannino; latte, acqua albuminosa; oppio,
bottiglie calde; stimolanti.
S. Antipiretici (antipirina, fenacetina, ecc.).
Cianosi,
raffreddamento, vertigini, collasso; eruzioni cutanee. Disturbi
gastro-intestinali e del respiro. Albumina e metemoglobinuria.
T. - Lavanda gastrica; stimolanti
applicazioni calde.

(caffe',

caffeina,

alcool);

S. - Argento (nitrato d'A.). Chiazze necrotiche biancastre delle


prime vie digerenti; segni di gastro-enterite. Nelle forme gravi:
convulsioni, coma.
T. - Lavanda gastrica con soluzione di cloruro sodico 3% o far
bere acqua salata (1 cucchiaino in 1 bicchier d'acqua), soluzione
albuminosa, latte; poi svuotare lo stomaco.
S. - Arsenico Gastro enterite coleriforme; artralgie, cianosi,
polso piccolo
aritmico, spasmi, eruzioni cutanee, formicolii,
emorragie. Nei casi gravissimi possono mancare i sintomi gastroenterici: collasso grave, convulsioni, esito rapidamente mortale.
T. - Magnasia idratata (1 cucchiaino ogni 10 minuti sospeso in un
po' d'acqua); olio di olive. Albume, latte, acqua di calce.

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Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

Lavanda gastrica e svuotamento dello stomaco e dell'intestino.


Oppiacei,
stimolanti
(caffeina,
canfora,
adrenalina),
ipodermoclisi, applicazioni calde.
S. - Atropina (belladonna, giusquiamo, stramonio). Secchezza delle
bocca e delle fauci, sete. Volto arrossato; eritema cutaneo
scarlattiniforme. Vertigine, agitazione, allucinazioni, delirio.
Infine difficolta' del respiro, debolezza cardiaca, coma.
T. - Svuotamento dello stomaco. Tannino e soluzioni tanniche anche
per lavatura gastica. Soluzione iodo-iodurata. Carbone. Iniezioni
di
morfina
(0.01-0.03, nello stadio di
eccitazione),
di
pilocarpina
(0.005-0.02).
Stimolamenti; ghiaccio
al
capo;
respirazione artificiale.

S. - Benzina. Segni prima di eccitazione (ebbrezza, convulsioni)


poi di paralisi del sistema nervoso centrale. Cianosi; midriasi.
Dolori all'epigastrio.
T. - Lavanda gastrica, se venne ingerita. Stimolanti; respirazioni
artificiale.
S. - Cantaridi. Gastro - enterite, eretismo sessuale, ematuria,
tenesmo vescicale e rettale; convulsioni cloniche poi collasso.
T. - Svuotamento dello stomaco e dell'intestino (purganti salini).
Bevande emolienti (decotto di malva, di semi di lini). Alcalini
(bicarbonato sodico). Cura sintomatica. Evitare fli oli e i grassi
che sciolgono la cantaridina!
S. - Chinina. Ronzii, vertigini, cefalea, ambliopia, tachicardia e
aritmia; agitazione, delirio poi depressione, collasso.
T. - Svuotamento dello stomaco. Tannino o soluzioni iodo-iodurata.
Cura sintomatica.
S. - Cianidrico, acido (acqua di lauroceraso, mandorle amare,
noccioli di ciliege). Odore dell'alito di mandorle amare; senso di
stringimento alle fauci; vertigini, disturbi visivi, perdita della
coscienza, convulsioni, paralisi del respiro. Per dosi piu'
elevate morte in compendio.
T. - Permanganato di potassio all'int. o per lavanda gastrica.
Iposolfito di sodio 10-20% interven. o ipod. (4-15 cc. p.die).
Acqua ossigenata diluita a cucch. Stimolanti; atropina. Salasso
seguito da fleboclisi o trasfusione.
S. - Cloralio idrato. Sonno profondo poi coma. respirazione lenta
stertorosa; collasso. (L'avv. da etere o cloroformio si distingue
per l'odore dell'alito, quello da mo9rfina per la miosi).
T. - Svuotamento gastrico, in primo tempo. Stimolanti (stricnina,
adrenalina, olio canforato, caffeina). Respirazione artificiale.
S. - Cloroformio. Odore caratteristico dell'alito. Perdita di
conoscienza,
abolizione della sensibilita' e dei
riflessi.
Dilatazione delle pupille, pallore del volto, cionosi delle
labbra; polso piccolo, aritmico. Arresto del respiro e del cuore.

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Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

T.
- Aria pura, capo in posizione
declive;
respirazione
artificiale, trazioni ritmiche della lingua. Ossigeno. Massaggio
del cuore. Forti stimoli cutanei; stimolanti (caffeina, stricnina).
Profilassi. Purita' del preparato; sufficiente diluizione dei
vapori di cloroformio coll'aria; atropina, per l'arresto riflesso
del cuore.
S.
NEll'avv.
gastroenterite.

per

os.:

iperemia

della

mucosa

buccale,

T. Svuotamento dello stomaco. Somministrare : [carbonato di


sodio 15, acqua 1000]; poi olio in grande quantita'. Stimolanti.
S. - Cocaina. Nausea, vertigini, tremori, pallore del volto,
midriasi; senso di soffocazione, agitazione, allucinazioni; infine
collasso e coma.
T. - Cura puramente sintomatica: inalazioni di
cloralio idrato; eventualmente stimolanti.

nitrito

d'amile,

S. - Digitale. Vomito, diarrea, dolori addominali. Polso dapprima


raro, poi frequente, irregolare, piccolo. Vertigini, sonnolenza,
palpitazioni, dispnea, tremori, irrequietezza, abbassamento della
temperatura.

T. - Svuotamento gastrico e intestinale. Sostanze


Stimolanti (caffe', caffeina, stricnina); eventualmente
Il paziente va tenuto caldo.
S. - Drastici (aloe, coloquintide, gialappa,
ecc.). Gastro-enterite violenta; collasso.
T. - Svuotamento gastrico, se del caso. Bevande
oppiacei. Applicazioni calde. Stimolanti.

olio

tanniche.
oppiacei.

di

ricino,

emolienti;

con

S. - Fenolo (acido fenico). Causticazioni biancastre della mucosa


buccale;
dolori
addominali,
vomito.
Vertigini,
collasso,
ipotermia. Orina verde-scura, nefrite.
T. - Lavanda gastrica con soluzione solfato di sodio 30 per mille;
meglio con saccarato di calce [2 cucchiai in 1 litro d'acqua]. In
caso di necessita' acqua di calce. Acqua albuminosa; pezzetti di
ghiaccio. Stimolanti.
S. - Fosforo (fiammiferi). Dolori di stomaco: vomito di materie
dall'odore agliaceo e fosforescenti. In secondo tempo (dopo 2-5
giorni di benessere relativo): ittero, fegato tumefatto e dolente,
emorragie della cute e delle mucose; nell'orina sangue, albumina;
quadro dell'atrofia giallo-acuta.
T. - Finche' il veleno e' nello stomaco: solfato di rame come
emetico. Lavanda gastrica con permanganato di potassio o solfato
di
rame. Poi olio di trementina vecchia, ozonizzata
(non
rettificata) XX-XXX gtt. ogni 3-4 ore in veicolo mucillaginoso. In
seguito purganti salini. Anche soluzioni alcaline, magnesia usta,
acqua di calce, farinate. Infine cura sintomatica.
Evitare assolutamente sostanze oleose (anche il latte), alcolici.
Funghi.

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Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

S. 1 - Agarico muscario (ovolaccio). Inizio precoce (dopo 1 ora).


Vomito, diarrea, dolori colici; agitazione, vertigini, deliri,
convulsioni;
miosi
spastica,
crampo
dell'accomodazione.
Stranguria; salivazione. Collasso, coma.
T. - Svuotamento - lavande dello stomaco. Soluzioni tanniche. Poi
purganti. Iniezione di atropina: 0.001 piu' volte. Stimolanti.
Eventualmente ipodermoclisi.
S. 2 - Amanita phalloides (falso prataiolo). Inizio tardivo (molte
ore). Vomiti, diarrea, dolori, prostrazione, sonnolenza, delirio;
paralisi, convulsioni. Piu' tardi (spesso dopo una remissione
intercalare) ittero emolitico, emoglobinuria, coma.
T. - Svuotamento dello stomaco; lavanda con soluzioni
Purganti, Tannino, soluzione iodo-iodurata, carbone.
S. 3 - Boleti. Vomiti violenti con dolori
sanguigna, convulsioni, collasso.

tanniche.

epigastrici,

diarrea

T. - Simile alla precedente.


Gas tossici.
S. 1 - Gas delle fogne (idrogeno solfarato). Cefalea, vertigini,
diarrea, prostrazione. Nei casi gravi dispnea, cianosi, miadriasi,
perdita della conoscienza, convulsioni, edema polmonare, morte
rapida.
T. - Aria pura, respirazione artificiale, inalazioni d'ossigeno,
Caute inalazioni di vapori di cloro (p. es. versando dell'aceto su
del cloruro di calcio).
Stimolanti; eventualmente fleboclisi dopo un salasso.
S. 2 - Gas illuminante (ossido di carbonio), Vertigini, cefalea,
ronzii,
scintille
davanti agli occhi; poi
perdita
della
conoscienza, rossore del viso, respiro stertoroso, collasso,
ipotermia; convulsioni seguite da paralisi.
T. - Aria pura, respirazione artificiale, inalazioni d'ossigeno.
Stimolanti.
Salasso
seguito
da
fleboclisi
(eventualmente
trasfusione).
S. Iodo (tintura di iodo). Colorazione bruna e infiammazione della
mucosa buccale. Gastro-enterite, collasso. Eruzioni
cutanee.
Albuminuria.
T. - Acqua con amido (20%); acqua albuminosa.
pezzetti di ghiaccio. Oppio. Stimolanti.

Magnesia

usta,

S. - Iodoformio. Cefalea, vertigini, nausee, vomiti, perdita della


memoria, insonnia, agitazione, delirio. Polso piccolo, frequente.
Nei casi gravi: convulsioni, coma.
T. - Svuotamento gastrico e intestinale. Alcalini (bicarbonato
sodico
15:200). Ipodermoclisi, diuretici;
stimolanti.
Cura
sintomatica.
Nell'avv.
da
applicazione su vaste
superfici
assorbenti,

file:///C|/Documenti/PT1925.htm (116 di 142) [21/09/2005 16.40.36]

Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

allontanamento (non con olio).


S. - Laudano. V. Morfina.
S. - Mercurio. V. Sublimato.
S. - Morfina. Nausee, vomito, spossatezza, sonnolenza poi coma
progressivo con respirazione, russante talora irregolare. polso
piccolo per lo piu' raro. Miosi accentuata. Talora, specialmente
nei bambini, con convulsioni. paralisi del respiro.
T. - In primo tempo emetici. Ripetuta lavanda gastrica (anche
nell'avv. p. via ipod.) con soluzioni tanniche o di permanganato.
Anche
somministrazione delle stesse. Iniettare 1 mmgr.
di
atropina, 3-4 volte e piu' (regolandosi sul polso e sulla miosi).
Stimolanti (caffe forte, anche p. clist., aspersioni fredde,
ammoniaca, iniezioni di caffeina, etere canforato, stricnina).
Respirazione artificiale, anche a lungo.
S. - Permanganato di potassio. Simili a quelli da avv. da lacali.
T. - Svuotamento gastrico; acqua
mucillaginose. Cura sintomatica.

albuminosa,

latte,

bevande

S. Petrolio. Come per l'avvelenamento da benzina.


S. Pilocarpina (Jaborandi). Profusa secrezione di sudore, saliva,
lacrime. Vomito, diarrea. Miosi, disturbi visivi. vertigini,
collasso, Pollichiuria.
T. - Lavanda gastrica con soluzioni tanniche o
Iniezioni di atropina, Stimolanti.

di

permanganato.

S. - Piombo (acqua vegeto-minerale, biacca). Senso di bruciore


alle fauci, all'esofago, allo stomaco. Stomatite ulcerosa. Nausee,
vomiti, dolori addominali. Diarrea (feci scure); piu' di frequente
stitichezza. Talora ittero, febbre, Polso duro, tardo solo nelle
coliche:
nell'avvelenamento
acuto,
frequente.
Collasso,
convulsioni, coma.
T. - Lavanda gastrica preferibilmente con soluzione di solfato di
sodio, o di magnesio (1 cucchi. in 1 litro d'acqua). Anche:
somministrare gli stessi (2 cucchiaini in 1 biccbhiere d'acqua),
dare albume d'uovo, latte. Cura sintomatica.
S. - Potassio (clorato). Cefalea, vertigini, cianosi, ittero,
metemoglobinuria, albuminuria, convulsioni, coma.
Tutti i sali di potassio a dosi elevate hanno azione paralizzante
sul cuore.
T. - Svuotamento dello stomaco e dell'intestino. Diuretici.
Inalazioni d'ossigeno; respirazione artificiale. Pilocarpina.
Stimolanti. Eventualmente ipodermoclisi, trasfusione.
S. - Rame (sali di rame: vetriolo, ecc.). Gastro-enterite.
Stintomi nervosi (vertigini, anestesie, deliri...). Collasso.
T. - Lavanda gastrica. Albume d'uovo; magnesia usta o carbone
cucchiaini nel latte). Limatura di ferro (da sola o con fiori
solfo, la meta' ca.) a punte di coltello nel latte.

file:///C|/Documenti/PT1925.htm (117 di 142) [21/09/2005 16.40.36]

(a
di

Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

Cura sintomatica.
S - Santonina. Xantopsia, miadriasi; agitazione, allucinazioni.
Convulsioni; sonnolenza; collasso. Orina giallo-verdastra; con
l'aggiunta d'un alcali, rosso-porpora.
T. - Lavanda gastrica;
idrato, stimolanti).

purganti.

Cura

sintomatica

(cloralio

S. - Segala cornuta (ergotina). Gastro-enterite acuta; vertigini;


dolori al petto, all'addome, agli arti; tremori, convulsioni;
collasso; coma.
T.
- Svuotamento
sintomatica.

del

tubo

gastro-enterico.

Tannino.

S. - Stricnina (noce vomica). Accessi tetaniformi


opistotono)
con integrita' della coscienza. Polso
frequentissimo.

Cura

(trisma,
piccolo,

T. All'inizio soltanto: lavanda gastrica con soluzioni tanniche o


di permanganato; eventualmente emetici. Cloralio p. od. e p.
clist. Bromuri. Inalazioni di cloroformio.
S. - Strofanato. Come nell'avvelenamento da digitale.
S. - Sublimato corrosivo, Causticazioni della bocca, dell'esofago,
dello stomaco; stomatite. Vomito ematico; diarrea dissenteriforme.
Oliguria o anuria; albuminaria. Collasso.
T. - Latte, soluzione di albume in abbondanza, svuotando poi lo
stomaco con gli emetici o con la sonda. Limatura di ferro a punte
di coltello. Anche acqua solforosa (o fiori di solfato con
limatura di ferro ana.), magnesia usta, farina e acqua bevande
emolienti.
Poi
soluzione
iodo-iodurata,
purganti.
Cura
sintomatica.
S. - Veleno dei serpenti (morsicature da vipera). Edema cianotico
ed emorragico loc., linfangioite. Oppressione, dispnea, vomito,
delirio, collasso.
T. - Laccio, se possibile, al di sopra della parte morsicata.
Sbrigliamento con incisioni a croce, facendo sanguinare la ferita
con la suzione o con coppette. Lavaggio con soluzione
di
ipoclorito di calcio 2%, di permanganato di potassio 1%; anche
causticazione della ferita con soluzione di cloruro di zinco, col
ferro rovente.
Iniezioni di permanganato di potassio 1% (5-10 cc.) nei dintorni e
a monte della piaga. Cura sintomatica (applicasioni
calde,
senapismi, stimolanti p. os. e p. iniez.). Se possibile cura
specifica col siero antivelenoso (fiale da 10 cc. p. iniez. nel
sottocutaneo).

VIII.
RICETTARIO.
1. - ANTIACIDI E CARMINATIVI.

file:///C|/Documenti/PT1925.htm (118 di 142) [21/09/2005 16.40.36]

Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

Pr. Citrato di sodio (o bicarbonato di sodio)


Magnesia usta
Carbone vegetale
Rabarbaro polvere
Eleosaccaro di finocchio
Foglie di belladonna polvere
S. 3 cucchiaini pro die, due ore dopo i pasti.
Pr. Creta preparata
Carbonato di bismunto
Magnesia usta
p. 1 c. S. 3-4 pro die, dopo i pasti.

ana. 10.0
0.30

ana. 0.30

Pr. Bicarbonato di sodio puro


8.0
Fosfato di sodio
4.0 (a 6.0)
Solfato di sodio
2.0 (a 4.0)
Acqua
1000.0
S. 1/2 a 1 bicchiere al mattino a digiuno, ed eventualmente anche
1/2 bicchiere, 2-3 ore dopo i pasti.
(Acqua alcalina artificiale).
Pr. Caolino (o argilla bianca)
Agar agar
p. 1 c. S. da far bollire per 15 minuti in 150 gr. di acqua;
il piu' caldo possibile. (Protettivo gastrico).
(MEUNIER).
Pr. Acqua distillata di anice stellato.
Acqua distillata di finocchio
Acqua di anice
S. 1/2 a 1 cucchiaio e piu', dopo i pasti.
Pr. Tintura di rabarbaro
Tintura di noce vomina
Tintura di badiana
S. 10 gocce, prima dei pasti in un po' d'acqua.
(FERRANNINI).

20.0
5.0
bere

ana. 60.0
80.0

6.0
ana. 2.0

2. - ANTIDIAFORETICI.
Pr. Agaricina
Polvere del Dower
Estratto e polvere di china q.b.
p. 1 pol. S. 1-3 la sera.
Pr. Acido salicilico
Acido borico
Acido tartarico
Ossido di zinco
Talco
(Polvere essiccatoria da applicare durante la notte).

0.005
0.10

5.0
10.0
ana. 40.0

3. - ANTIDIARROICI, ANTIDISSENTERICI E ANTISETTICI INTESTINALI.


Pr. Sottonitrato di bismunto
Creta preparata
Oppio polvere

file:///C|/Documenti/PT1925.htm (119 di 142) [21/09/2005 16.40.36]

ana. 0.50
0.01

Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

p. 1 c. S. 6 a 10 pro die.
Pr. Sottogallato di biemunto
Pozione gommosa
Sciroppo di ratania
Laudano
S. a cucch., epicraticamente.
Pr. Acido lattico
Acqua bollita
Sciroppo di limoni
Essenza di limoni q.b.
(eventualmente laudano
S. a cucch. o a mezzi bicchieri, durante la giornata.
(Limonea lattica).

2.0
125.0
25.0
gtt. XXX

10.0-15.0
900.0
100.0
1.0-2.0)

Pr. Acido lattico


1.0
Sciroppo di limone
25.0
Acqua q.b. ad
100.0
S. a cucchiaini, dopo le poppate. (Per un bambino di un anno).
Pr. Polvere di ipecacuana
Calomelano
Estratto d'oppio
Miele bianco q.b.
p. 1 pil. S. 4-6 per die per 3-4 giorni di seguito.
SEGOND: sarebbero specialmente efficaci nelle forme
dissenteria amebica).

0.05
0.02
0.01
(Pillole
croniche

di
di

Pr. Infuso di radice di ipecacuana


8.0: 200.0 col.
Decanta. S. a cucch. nel primo giorno. Il secondo
giorno
riprendere gli 8 gr. che han gia' servito e con esse preparare di
novo, con 200 gr. di acqua, l'infuso che si somministra a cucch.
Similmente si ripete il terzo giorno. (Metodo brasiliano: nella
dissenteria amebica).
Pr. Benzonaftolo
Tannino
Polvere di Dower
p. 1 c. S. 6 a 8 pro die.

0.25
ana. 0.10

Pr. Estratto d'oppio


Estratto di ratania
Burro di cacao
p. 1 supposta. S. 2 a 3 pro die.

0.02
2.0
5.0

Pr. Sottogallato di bismunto


Benzonaftolo
Oppio polvere
p. 1 c. S. 5-8 pro die.

0.30
0.20
0.01

Pr. Timolo
Megnesia calcinata
Polvere di finocchio
p. 1 c. S. 1 dopo ogni pasto

ana. 0.20
0.10

4. - ANTIDISPNOICI.
Pr. Cloridrato di morfina
Solfato d'atropina

file:///C|/Documenti/PT1925.htm (120 di 142) [21/09/2005 16.40.36]

0.01
0.0005

Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

Acqua distillata sterile


p. 1 fiala S. per uso ipod.; 1 a 3 pro die.

cc. uno

Pr. Salicilato di sodio e caffeina


Antipirina
p. 1 c. S. 1-2 carte all'inizio dell'accesso asmatico.

Pr. Tintura d'oppio


Tintura di lobelia
S. XV gtt. ogni 1-2 ore.

0.20
0.30

ana. 5.0

Pr. Idrato di cloralio


2.0
Acqua distillata
100.0
Sciroppo d'arancio
20.0
S. da dare in due volte entro 1 ora (Negli accessi asmatici).
Pr. Decotto di poligala 3%
Tintura di lobelia
Ioduro di potassio
Bromuro di potassio
Sciroppo d'arancio
S. 4 cucch. pro die.

250.0
5.0
ana. 5.0-10.0
50.0

Pr. Arseniato sodico


0.10
Acqua distillata
300.0
S. 2 cucch. pro die prima dei pasti (1 cucch. = arseniato 0.005).
Pr. Polvere d'oppio
Nitrato di potassio
Tintura di benzoino
Foglie di stramonio
Foglie di belladonna
M. polverizzare. S. un cucchiaino sopra un piatto
disponendolo a forma di cono. Accendere la sommita' e
vapori. (Polvere antiasmatica).
Pr. Foglie di stramonio
Nitrato di potassio
come per la formula precedente.

1.0
5.0
10.0
25.0
50.0
metallico,
inalare i

ana. 30.0

5. - ANTIELMINTICI.
Pr. Estratto etereo di felce maschio
D. in capsula gelatinosa. Di tali n. 10-12. S. da prendersi
spazio di un'ora.
Pr. Estratto etereo di felce maschio
Mucillagine gommosa
Sciroppo semplice
S. da prendersi in 2 volte, entro 2 ore.

0.50
nello

2.0-6.0
ana. 25.0

Pr. Santonina
0.02
Calomelano
0.05
Lattosio
0.30
p. 1 c. S. 3 c. al mattino (non a digiuno) con
un'ora
d'intervallo, per 3 giorni di seguito. (Per un bambino di 5 anni).
Pr. Unguento napoletano
Burro di cacao q.b.

file:///C|/Documenti/PT1925.htm (121 di 142) [21/09/2005 16.40.36]

0.03 a 0.08

Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

p. 1 suppositorio S. da applicare la sera al momnto di


per 5 giorni di seguito.

coricarsi,

Pr. Unguento napoletano


Glicerolato d'amido
S. da spalmare l'orifizio anale.
(FERRANNINI).

10.0
20.0

Pr. Timolo
Calomelato a vapore
p. 1 c. S. per die e piu', con un'ora di intervallo.
(FERRANNINI).

1.0
ana. 0.10

Pr. Timolo
Olio di mandorle dolci
Tuorlo d'uovo

2.0-4.0
20.0
1

Acqua
S. per clisteri

120.0

6. - ANTIEMETICI.
Pr. Bicarbonto di potassio
Acqua
Sciroppo
(Pozione alcalina)

2.0
50.0
15.0

Pr. Acido citrico (o tartarico)


Acqua
Sciroppo di limone
(Pozione acida).
S. Prendere successivamente e senza intervallo, un
pozione acida e uno della pozione alcalina.
(Pozione di RIVIERE).

2.0
50.0
15.0
cucch.

Pr. Mentolo
Alcool
Sciroppo d'arancio
S. 1 cucchiaino ogni ora.

della

1.0
10.0
30.0

Pr. Acqua cloroformica satura


200.0
Cloridrato di cocaina
0.10-0.20
Mentolo (sciolto con l'alcool
0.50
Sciroppo semplice (o di morfina)
50.0
S. 1 cucchiaino, o 1 cucchiaio, ogni 15-30 minuti fino ad effetto.
Pr. Citrato di sodio
Acqua distillata
Saccarina q.b. per dolcificare
S. 1 a 3 cucchiaini prima di ogni
poppanti).

5.0
300.0
poppata.

(Nel

vomito

dei

7. - ANTINEVRALGICI.
Pr. Fenacetina
Piramidone
Valerianato di chinina
Benzoato di sodio e caffeina
p. 1 c. S. 2-4 pro die.

file:///C|/Documenti/PT1925.htm (122 di 142) [21/09/2005 16.40.36]

0.30
ana. 0.15
0.10

Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

Pr. Antipirina
Fenacetina
Caffeina
Esalgina
p. 1 c. S. 2 pro die.

0.40
0.25
ana. 0.10

Pr. Antipirina
Caffeina
Bromuro di potassio
p. 1 c. S. 2-3 pro die. (Nell'emicrania).

0.50
0.10
0.25

Pr. Cloridrato di morfina


Antipirina
Bromuro di potassio
Acido citrico
Acido tartarico
Bicarbonato di sodio
Lattosio
p. 1 c. effervescente (Nelle nevralgie dentarie).
(MARTINET).

0.01
ana. 0.60
2.0
2.50
ana. 5.0

Pr. Bromidrato di chinina


Estratto tebaico
p. 1 pil. S. 4 pro die (Nelle nevralgie ribelli).

Pr. Fenacetina
Veronal
p. 1 c. (Nelle cefalalgie accessuali).

0.25
0.025

ana. 0.25 a 0.50

Pr. Olio canforato


Olio di trementina
S. p. unzioni.

45.0
5.0

Pr. Estratto di belladonna


Idroclorato di morfina
Unguento mercuriale
Vaselina
S. p. unzioni la sera, ricoprendo poi con flanella.

3.0
0.30
5.0
30.0

Pr. Salicilato di metile


Laudano
Cloroformio
Olio di giusquiamo
S. p. unzioni.
(FERRANNINI).

ana. 5.0
30.0

Pr. Clorofomio
Laudano
Alcool canforato
Olio di giusquiamo
S. p. unzioni.

ana. 5.0
20.0
60.0

8. - ANTIPIRETICI
(ANTIREUMATICI E ANTIMALARICI INCLUSI).
Pr. Antipirina
Bicarbonato di sodio
Cognac

file:///C|/Documenti/PT1925.htm (123 di 142) [21/09/2005 16.40.36]

2.0
1.0
10.0

Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

Acqua distillata
Sciroppo d'arancio
S. a cucch. epicraticamente.

100.0
50.0

Pr. Aspirina
Benzoato di sodio e caffeina
p. 1 c. S. 3-4 c. pro die.

0.30
0.05

Pr. Aspirina
Mucillagine gommosa
Sciroppo semplice
S. a cucchiaini. (Per un bambino di 4-6 anni).

0.10
ana. 0.40

Pr. Cloridrato di chinina


Fenacetina
Canfora rasa
p. 1 c. S. 3 c. pro die.
(BACCELLI).

ana. 0.25
0.10

Pr. Piramidone
p. 1 c. S. 3 c. pro die.

0.30

Pr. Aristochina (o Euchinina)


Giulebbe gommoso
S. a cucchiaini epicraticamente. Agitare prima dell'uso.
(Per un bambino di 3 anni).

0.50
50.0

Pr. Salicilato di sodio


Bicarbonato di sodio
Cognac
Acqua distillata
S. a cucch. epicraticamente.
(ARCANGELI).

ana. 12.0 o piu'


40.0
300.0

Pr. Salicilato di sodio


Acqua tiepida
Tintura d'oppio
S. per 1 clistere.
Pr. Salicilato di sodio
Caffeina
Benzoato di sodio
Soluzione fisiologica sterile
p. 1 fiala S. per uso intravenoso.
Pr. Salicilato di sodio
Antipirina
Bicarbonato di sodio
Rhum
Acqua distillata
Sciroppo di scorze d'arancio
S. a cucch. epicraticamente. (Nei reumatismi articolari
o prolungati).
(MARTINET).
Pr. Clorirato basico di chinina
Etiluretano
Acqua distillata sterile q.b. ad
p. 1 fiala. S. per uso ipod.

file:///C|/Documenti/PT1925.htm (124 di 142) [21/09/2005 16.40.36]

6.0-8.0
100.0
gtt. XX

1.0
ana. 0.05
cc. 10

10.0
5.0
6.0
30.0
10.0
150.0
subacuti

0.40
0.20
cc. 1

Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

(GUAGLIO).
Pr. Cloridrato basico di chinina
Antipirina
Metilarsinato di sodio
Acqua distillata sterile
p. 1 fiala S. per uso ipod. 1-2 fiale pro die.
P. Cloridrato basico di chinina
Cloruro di sodio
Acqua distillata sterile
S. per uso intravenoso.
(BACCELLI).
Pr. Cloridrato basico di chinina
Uretano
Acqua distillata sterile
S. da iniettare intravenosa lentamente (P. CARNOT).

0.50
0.25
0.05
cc. 1

1.0
0.075
cc. 10

0.80
0.30
cc. 2.0

Pr. Cloridrato di chinina


20.0
Cloruro d'ammonio
Cloruro ferrico
ana. 7.50
Liquore del Fowler
15.0
Soluzione alcoolica di essenza d'anaci
2.0
Alcool a 95 gradi
8.0
Acqua distillata q.b.
Sciogli i due cloruri in 450 gr. d'acqua, filtrando, se occorre. A
parte sciogli il chinino in 300 gr. di acqua calda. Versa agitando
la seconda nella prima soluzione. Aggiungi gli altri componenti e
acqua q.b. ad 1000 gr.
Mistura antimalarica limpida (formula degli Ospedali di Roma).
Pr. Solfato basico di chinina
10.0
Acido solforico diluito
6.0
Tartrato di ferro e potassio
20.0
Liquore del Fowler
15.0
Acqua distillata q.b.
Sciogli il chinino in 200 gr. di acqua con aggiunta dell'acido
solforico. A parte sciogli il tartrato in 300 gr. d'acqua. Unisci
le due soluzioni. Aggiungi il Liquore del Fowler e acqua q.b. a
oprtare a 1000 gr.
S. da 3 a 5 cucchiai pro die.
Mistura BACCELLI (Formula originale degli Ospedali di Roma).

Pr. Cloridrato di chinina


Bleu di metilene
Cacodilato di ferro
Citrato di ferro
Estratto di quassio, genziana, eucalyptus
p. 1 pil. S. 3-5 pillole pro die. (DE BLASI).

0.20
0.05
ana. 0.02
ana. q.b.

9. - ANTISETTICI DELLE VIE BILIARI.


Pr. Salicilato di sodio
Benzoato di sodio
Fosfato di sodio
p. 1 c. S. 3 a 6 pro die.
Pr. Bicarbonato di sodio
Solfato di sodio

file:///C|/Documenti/PT1925.htm (125 di 142) [21/09/2005 16.40.36]

ana. 0.30

8.0
4.0

Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

Salicilato di sodio
6.0
p. 1 c., da sciogliere in un litro d'acqua. S. 2 a 4 bicchieri pro
die, da prendere 1 ora prima del pasto.
10. - ANTISIFILITICI.
Pr. Sublimato corrosivo
0.10
Cloruro sodico puro
0.05
Acqua distillata sterile q.b. ab
cc. 10
D. in bottiglia a tappo smerigliato (o anche in 10 fiale sterili).
S. per uso ipod.: 1-2 cc. pro die.
Pr. Calomelato a vapore
0.05
Olio di vaselina sterile
cc. 1
p. 1 fiala. S. da iniettarne 1 ogni 5-8 giorni nelle masse glutee.
Pr. Mercurio purificato
1.0
Lanolina pura anidra sterile
Vaselina bianca sterile
ana. 4.0
Olio di vaselina sterile q.b. ad
cc 20
S. da iniettare 1 cc. ogni 5-8 giorni intramuscolo: (Olio grigio:
ogni cc. = 0.05 Hg).
(LAFAY).
Pr. Biioduro di mercurio
Ioduro di potassio
Acqua distillata sterile q.b. ad
p. 1 fiala. S. da iniettare una al giorno.

0.01
0.02
cc. 1

Pr. Biioduro di mercurio


Ioduro di potassio
Acqua distillata
Sciroppo di china
S. 2-4 cucchiai per die ( 1 cucch. contiene 0,005 di HgJ2 e
di JK). (Nella sifilide terziaria).
(Sciroppo GIBERT).
Pr. Protoioduro di mercurio
Estratto di retania
Estratto di china
Glicerina neutra q.b.
p. 1 pil. S. 2-4 pillole pro die secondo tolleranza.

0,50

0.02
ana. 0.05

11. - ANTITUBERCOLARI.
Pr. Fosfato di calcio
Tiocolo
Metilarsinato di sodio
Noce vomica polvere
p. 1 c. S. 2 a 3 pro die.
(MARTINET).

0.50
0.60
0.02
0.01

Pr. Lecitina
Guaiacolo
Eucaliptolo ana.
Mentolo
Iodoformio
Olio di olive sterile
S. p. uso ipod.; iniettare 1-3 cc. per volta,

0.50

file:///C|/Documenti/PT1925.htm (126 di 142) [21/09/2005 16.40.37]

0.10
0.40
0.10
cc.10
volte alla

Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

settimana.
(Formula di ROBLOT).

Pr. Iodo metallico


Ioduro di potassio
Acqua sterile
S. p. uso ipod.
Soluzioni di DURANTE).

I
0.01
0.02
1

II
0.02
0.04
1

III.
0.03
0.06
1

I
0.01
0.02
0.10
cc 1

II
0.02
0.04
0.10
1

III.
0.03
0.06
0.10
1

cc

Pr. Iodo metallico


Ioduro di potassio
Guaiacolo
Glicerina neutra q.b. ad
(Soluzione DURANTE-ORTOLANI).
12. - CALMANTI, IPNOTICI E ANTICONVULSIVI.
Pr. Tintura eterea di valeriana
Tintura di belladonna
Tintura di giusquiamo
S. 20 a 30 gocce, 3 volte al
colelitiasi).

10.0

giorno

ana. 3.0
gastralgie della

(Nelle

Pr. Cloridrato di cocaina


Zucchero
p. 1 c. S. 2-3 pro die.
Pr. Cloridrato di cocaina
Acqua di menta
S. a cucchiai. (Nelle gastralgie).

0.05
0.20

0.05
150.0

Pr. Stovaina
0.10
Acqua cloroformica
Acqua di menta
ana. 60.0
Sciroppo tebaica
30.0
S. 1 cucch. ogni ora. (Nelle gastralgie, nei vomiti, ecc.).
Pr. Estratto di valeriana
Oppio polvere
Arseniato di sodio
Estratto semplice q.b.
p. 1 pil. S. 2-4 pro die. (Nel diabete insipido,
ecc.).
(GOGGIA).

0.20
0.01-0.02
0.001
nell'isterismo,

Pr. Bromuro di potassio


Idrato di cloralio
ana 10.0
Estratto di giusquiamo
Estratto di cannabis indiana
ana 0.10
Sciroppo di scorze d'arancio amare
Giulebbe semplice
ana. q.b. ad cc. 200
S. 1-3 cucch. alla sera (formula simile al Bromidia; indicato
nell'insonnia, nel delirio alcoolico, nel mar di mare, ecc.).
(da MARTINET).
Pr. Idrato di cloralio
Un tuorlo d'uovo
Acqua

file:///C|/Documenti/PT1925.htm (127 di 142) [21/09/2005 16.40.37]

2.0
1.0
100.0

Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

p. 1 clistere da somministrare tiepido e da trattenere.


bambino di 2-3 anni).
Pr. Paraldeide
Mucillagine gommosa
Sciroppo di cortecce d'arancio
S. in una volta la sera.

(In

un

2.0 a 4.0
60.0
30.0

Pr. Bromuro di potassio


10.0
Bromuro di sodio
Bromuro di ammonio
ana. 5.0
Acqua distillata
300.0
S. da 4 a 10 e piu' cucch. pro die preferibilmente ai pasti, con
latte o acqua zuccherata (1 cucchiaio = 1 gr. di bromuri).
Pr. Bromuro di sodio
Bromuro di ammonio
Acqua distillata
Sciroppo di fiori d'arancio
(Nei bambini: 1 cucchiaino = 0.10 di bromuri).

ana. 1.0
ana. 50.0

Pr. Tartrato boro-potassico


Glicerina
Acqua distillata
S. 3 cucch. per die. (Nell'epilessia).
(P. MARIE).

20.0
10.0
290.0

13. - CARDIACI E MEDICAMENTI AD AZIONE SUL CUORE E SUI VASI.


Pr. Infuso di foglie di digitale polvere
Sciroppo di scorze d'arancio
S. a cucch. nelle 24 ore.

1.0:100.0 col.
30.0

Pr. Foglie di digitale polvere


Resina di scammonea
Polvere di scilla
ana. 0.05
p. 1 pill Tali f. n. 20 S. 8 pill. il primo giorno, 7 il secondo ,
5 il terzo, a intervalli regolari fra i pasti.
(MARTINET).
Pr. Infuso di foglie di digitale polvere
Acetato di potassio liquido
Ossiomele scillitico
S. 1 cucch. ogni due 0re.
Pr. Foglie di digitale polvere
Teobromina
p. 1 c. S. 3 pro die.

1.0:100.0 col.
30.0
25.0

0.10
0.50

Pr. Cloridrato di chinino


0.04
Foglie di digitale polvere
0.03
Solfato di sparteina
0.02
Estratto di noce vomica
0.01 a 0.02
p. 1 pill. S. 2-4 per die (Pillole cardiocinetiche di MARAGLIANO).
(da GOGGIA).
Pr. Solfato di sparteina
Solfato di strictina
Acqua distillata sterile
p. 1 fiala S. iniettarne 2-4 pro die.

file:///C|/Documenti/PT1925.htm (128 di 142) [21/09/2005 16.40.37]

0.025
0.001
cc. 1

Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

Pr. Solfato di sparteina


Estratto di valeriana
p. 1 pil. S. 3 pro die (contro le palpitazioni).
(MARTINET).

0.02
0.05

Pr. Rhum o cognac


Tintura di cannella
Acqua distillata

40.0
5.0
75.0

Sciroppo semplice
S. 1 cucch. ogni ora.
(Pozione di TODD).

30.0

Pr. Cloridrato di morfina


Soluzione alcoolica di trinitrina al %
Acqua di lauroceraso
Acqua distillata q.b. ad
S. 2-3 cucchiaini pro die (Negli ascessi
prolungati e a ripetizione).
(da VAQUEZ).

di

Pr. Bromuro di sodio


Ioduro di sodio
Acqua distillata
Sciroppo di cedro
S- 4-8 cucch. pro die (Nelle aortiti croniche
accessi stenocardici).
(da GOGGIA).

0.06
gtt V
20.0
cc. 100.0
angina pectoris

con

20.0
3.0
470.0
30.0
cardiopalmo,

14. - DIURETICI.
Pr. Teobromina
Fosfato di sodio
p. 1 c. S. 3 pro die.

0.50
0.25

Pr. Teotromina
Benzoato di sodio
Carbonato di litina
p. 1 c. S. 2 pro die, mattina e sera.

0.30

Pr. Foglie di digitale polvere


Nitrato di potassio
Lattosio
p. 1 c. S. 1-2 pro die in acqua.

ana. 0.15

0.20
0.50
2.0

Pr. Polvere di scilla


Resina di scammonea
Foglie di digitale polvere fresche
Calomelato
ana. 0.05
S. da 4 a 8 pro die, per 2-3 giorni. (Nelle insufficienze cardiorenali con epatomelagia).
(da MARTINET).
Pr. Formiato di sodio
Acqua distillata
Sciroppo di scorze d'arancio
S. a cucch. epicraticamente
(CASTAIGNE).

file:///C|/Documenti/PT1925.htm (129 di 142) [21/09/2005 16.40.37]

3.0
35.0
70.0

Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

15. - ESPETTORANTI MODIFICATORI DELLE


BECHICI.
Pr. Decotto
Benzoato
Sciroppo
S. a cucch.

SECREZIONI

BRONCHIALI

di altea
di sodio
del tolu'
nelle 24 ore.

150.0
2.50
50.0

Pr. Decotto di altea


Benzoato di sodio
Bicarbonato di sodio
Liquore anisato d'ammonio
Sciroppo del tolu'
S. 1 cucchiaino ogni 1-2 ore. (Per bambini).
Pr. infuso di radice di ipecacuana
Liquore anisato d'ammonio
Sciroppo semplice q.b. ad

100.0
ana. 1.0
gtt XV
50.0

0.60:180.0 col
4.0
cc. 200

S. 1 cucch. ogni 2 ore.


Pr. Benzoato di sodio
Terpina idrata
Polvere del Dower
(oppure Fosfato di codeina 0.01)
p. 1 c. S. 4-6 pro die.
Pr. di Terpina idrata
p. 1 c. S.3 pro die.
Pr. Catrame
Balsamo del tolu'
Polvere del Dower
p. 1 pil. S. 3-4 pill. pro die.
Pr. Eucaliptolo
Timolo
Mentolo
Olio di trementina
S. p. inalazioni (con siegle).
(LAURENS).
Pr. Iposolfito di sodio
Giulebbe gommoso
S. a cucch. epicraticamente. Da ripetere per 5-6 giorni.
Pr. Tintura di eucaliptus
Iposolfito sodico
Sciroppo di trementina
Giulebbe gommoso
S. a cucch. epicraticamente. (Nelle bronchiti fetide).
(MARTINET).

0.15
ana. 0.10

0.50

ana. 0.10
0.15

ana. 2.0
100.0

6.0
cc. 250

2.0
4.0
ana. 40.0

Pr. Creosoto dal faggio


Tintura di genziana
S. da V a XX e piu' gtt 3 volte pro die ai pasti.
(X gtt = creosoto 0.10).

10.0
20.0

Pr. Carbonato di guaiacolo


Terpina idrata

0.25
0.15

file:///C|/Documenti/PT1925.htm (130 di 142) [21/09/2005 16.40.37]

Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

p. 1 c. S. 5 pro die.
Pr. Tiocolo
Polvere del Dower
p. 1 c. S. 4-10 pro die.

0.50
0.05

Pr. Monosolfuro di sodio


Sciroppo di catrame
S. 2 o piu' cucch. pro die.
(MARTINET).

0.10
150.0

Pr. solfato sodico secco


1.0
Solfuro di calcio polv.
4.0
Sottocarbonato
sodico polv.
6.0
M. e dividi in piccole carte da 0.15 S. 1 c. in 1/5, 1/4 di litro
d'acqua tiepida per polverizzazioni, gargarismi,
ingestione.
(Acqua solfurea artificiale).
(MARTINET).
Pr. Ioduro di potassio
5.0-10.0
Arsenicato sodico
0.05-0.10
Acqua distillata
300.0
S. 2 cucch. pro die, all'inizio dei pasti per 20 giorni al mese.
Pr. Fosfato di codeina
Bromuro di sodio
Acqua distillata

0.10
10.0
100.0

S. 3 cucch. pro die in un bicchier d'acqua.


Pr. Codeina
Estratto
Estratto
Estratto
p. 1 pil. S
(HERZEN).

0.01
0.005
0.02

di belladonna
di giusquiamo
semplice q.b.
4-5 pro die.

16. - EUPEPTICI.
Pr. Pepsina estrattiva
Acido cloridrico puro
Acqua distillata
S. 15-30 gocce, 10 minuti dopo il pasto.
Pr. Acido lattico
Acqua di fonte
Sciroppo di limone
Alcoolato di cedro q.b. per aromatizzare
S.
da
bersi epicraticamente. (Limonea lattica:
astringente e combatte le decomposizioni putride).
Pr. Tintura di noce vomica
Tintura di rabarbaro
Tintura di genziana
Tintura di colombo
Tintura di china
S. 15 e 20 gocce in un po' d'acqua prima dei pasti.
Pr. Tintura di noce vomica
Estratto fluido di condurango

file:///C|/Documenti/PT1925.htm (131 di 142) [21/09/2005 16.40.37]

ana. 2.0
10.0

5.0
900.0
100.0
e'

anche

2.0
3.0

ana. 5.0

ana. 10.0

Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

Estratto di kola
Estratto di coca
S. 1 cucchiaino in un po' d'acqua prima dei pasti.
(FERRARINI).
Pr. Bicarbonato di sodio
Fosfato di sodio
Cloruro di sodio
Citrato (o benzoato) di sodio
p. 1 c. S. 1-2 prima dei pasti.

ana 30.0

ana. 0.15

Pr. Bicarbonato di sodio


Radice di colombo (o corteccia di condurango) polvere ana. 0.25
Noce vomica polvere
0.025
p. 1 c. S. 1 prima dei pasti.
17. - PURGANTI E LASSATIVI
Pr. Infuso di foglie di senna
Mannite
(Solfato di sodio
S. da prendere a digiuno.
Pr. Infuso di foglie di senna
Solfato di sodio (o di magnesio)
S. p. 1 clistere.

5.0:150 col.
25.0
10.0)

10.0:300 col.
30.0

Pr. Foglie di senna


un cucchiaio
S. si pongono alla sera in una tazza d'acqua; si beve al mattino,
aggiungendo un po' di zucchero o del succo di frutta.
(TAPPEINER).
Pr. Solfato di sodio
Solfato di potassio
Bicarbonato di sodio
Cloruro di sodio

44.0
2.0
36.0
18.0

Sale di Karlsbad artificiale (F. Germ.)


S. Scioglerne 6 gr. in un litro di acqua per ottenere un'acqua di
Karlsbad artificiale; o anche prenderne 1-2 cucchiaini in un
bicchiere d'acqua tiepida al mattino a digiuno.
Pr. Solfato di sodio
3.0 (6.0-8.0)
Bicarbonato di sodio
150 (3.0-4.0)
Cloruro di sodio
0.10 (0.25-0.50)
p. 1 c. S. da sciogliere in un bicchiere d'acqua tiepida. (Polveri
dello ZIEMSEN di terzo, secondo e primo grado).
Pr. Solfato di magnesio
Solfato di sodio
Cloruro di sodio
Acqua di fonte
Acqua simile alla Hunyadi Janos (da FERRANNINI).
Pr. Aloe polvere
Sapone medicinale
p. 1 pil. S 2-3 la sera.
Pr. Cascara sagrada polvere
Estratto di rabarbaro

file:///C|/Documenti/PT1925.htm (132 di 142) [21/09/2005 16.40.37]

30.0
35.0
1.0
1000.00

ana. 0.05

0.30
0.20

Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

p. 1 pil. S. 1-2 pro die


(FERRANNINI).
Pr. Estratto di cascara
Estratto di rabarbaro
Estratto di giusquiamo
Evonimina
Miele bianco q.b.
p. 1 pil. S. 2-3 pro die.

ana. 0.06
0.02
0.03

Pr. foglie di senna polvere


Polvere di liquirizia
ana. 10.0
Anice stellato polvere
Solfo sublimato
ana. 5.0
Zucchero
30.0
S. 1-2 e piu' cucchiaini per die (Polvere di liquirizia composta o
di Kurella).
Pr. Carbone vegetale
Olio di menta piperina
Solfo depurato
Radice di rabarbaro polvere
Magnesia usta
S. 3 cucchiaini per die dopo i pasti.
Pr. Solfo sublimato
Cremore di tartaro
Radice d rabarbaro polvere
Eleosaccaro di anici
S. a cucchiaini. (Specialmente in caso di emorroidi).
Pr. Magnesia usta
Cremore di tartaro
Lattosio
Essenza di menta
S. 1 cucchiaino la sera (Nei bambini).
Pr. Glicerina
Sapone medicinale
Burro di cacao
S. p. 1 suppositorio.

10.0
gtt. XX

ana. 10.0

ana. 10.0

30.0
ana. 20.0
gtt. III

2.50
ana. 1.20

18. - RICOSTITUENTI E ANTIANEMICI.


Pr. Metilarsinato bisodico
Acqua distillata
S. da V a XXX gtt. pro die.

1.0
20.0

Pr. Arseniato di sodio


Glicerofosfato di sodio
Acqua distillata
S. 2-3 cucch. pro die prima dei pasti.

0.05
4.0
300.0

Pr. Arsenicato di sodio


Citrato di ferro ammoniacale
Estratto di genziana q.b.
p. 1 pil. S. 2 per die dopo i pasti.

0.001
0.10

Pr. Arseniato di sodio

0.002

file:///C|/Documenti/PT1925.htm (133 di 142) [21/09/2005 16.40.37]

Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

Citrato di ferro ammoniacala


Acqua distillata sterile
p. 1 fiala S. per uso ipod.; 1 pro die.
Pr. Arseniato di sodio
Solfato di stricnina
Glicerofosfato di sodio
Estratto di china
Cognac
Glicerina neutra q.b. ad
S. 3 cucchiaini per die prima dei pasti in un
(Specialmente nelle astenie post-infettive).
(MARTINET).

0.1-0.2
cc. 1

po'

Pr. Protossalato di ferro


Radice di colombo polvere
p. 1 c. S. 2-3 pro die.
Pr. Soluzione del Fowler
Tintura de ferro pomato
S. da 2 a 10 gocce, 3 volte al giorno.
Pr. Citrato di ferro ammoniacale
Liquore del Fowler
Acqua distillata
S. salire fino a 40 gocce pro die e poi scendere.

di

0.10
0.05
10.0
20.0
60.0
cc. 150
liquido.

0.10
0.20

ana. 10.0

5.0
10.0
30.0

Pr. Tintura di ferro pomato


5.0
Tintura di noce vomica
1.0
Tintura di china comp.
10.0
S. 10 gocce, 3 volte al giorno prima dei pasti. (Nei bambini).
(VON PIRQUET).
Pr. Fosforo puro
Estratto di belladonna
Estratto e polvere di liquirizia q.b.
p. 1 pil. S. 1 per die al mattino.

0.001
0.01

Pr. Fosfuro di zinco


Estratto di noce vomica
Estratto semplice q.b.
p. 1 pil. S. 3 pro die.
(FERRANNINI).

0.005
0.015

Pr. Carbonato di calcio


Fosfato tracalcico
Magnesia calcinata
Cloruro di sodio
p. 1 c. S. 3 pro die, da somministrare con un'acqua
calcica.
Pr. Glicerofosfato di calcio
Fosfato tricalcico
Carbonato di calcio
Carbonato di
Protossalato
p. 1 c. S. 2-3
dose, due volte
(VALAGUSSA)

magnesia
di ferro
per die (Ai bambini di 3 anni si puo'
pro die).

file:///C|/Documenti/PT1925.htm (134 di 142) [21/09/2005 16.40.37]

0.50
0.20
ana. 0.50
bicarbonato-

0.20-0.30

ana. 020
010
dare meta'

Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

Pr. Solfato di stricnina


Arseniato di sodio
Glicerofosfato di calcio
Protossalato di ferro
Estratto di china
p. 1 pil. S 3 al giorno al momento dei pasti.
Pr. Tartrato ferrico-potassico
Estratto di china
Estratto di rabarbaro
Estratto di noce vomica
p. 1 pil. S. 3 al giorni al momento dei pasti.
Pr. Fosfato di calcio
Bicarbonato di sodio
Cloruro di sodio
Calamo aromatico polvere
Lattato di ferro
Noce vomica polvere
p.1 c. S. 3-4 pro die.
(MARAGLIANO).

0.001-0-002
0.002-0.003

ana. 0.06

ana. 0.10
0.05

ana. 0.25
0.10
0.02

19. - SIERI ARTIFICIALI.


Pr. Cloruro di sodio
Cloruro di potassio
Cloruro di calcio
Carbonato di sodio
Glucosio
Acqua distillata sterile q.b. ad
(Soluzione isotonica di RINGER-LOKE).

9.20
0.42
0.24
0.15
1.0
cc. 1000

Pr. Fosfato di sodio


0.15
Carbonato di sodio
0.21
Solfato di sodio
0.44
Solfato di potassio
0.40
Cloruro di sodio
4.92
Acqua distillata sterile q.b. ad
cc. 100
S. iniettare sotto cute da 1 a 10 cc. pro die per lungo tempo.
(Soluzione ipertonica di TRUNECEK).
Pr. Glucosio cristallizzato puro
45.0-47.0
Acqua distillata sterile q.b. ad
cc. 1000
Carbonato di sodio q.b. per alcalinizzare leggermente.
S. iniettare 300 o piu' cc. preferibilmente nelle vene.
(Soluzione aclorurata isotonica).
20. - MALATTIE DELLA PELLE.
a) Antiparassitari:
Pr. Balsamo del Peru'
Fiori di solfo
Carbonato di sodio
Vaselina
(Pomata antiscabbiosa).
Pr. Balsamo del Peru'
Balsamo storace

file:///C|/Documenti/PT1925.htm (135 di 142) [21/09/2005 16.40.37]

ana. 20.0
5.0
100.0

10.0
25.0

Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

Olio di olive
(Linimento antiscabbioso; specialmente per donne e bambini).

50.0

Pr. Solfo precipitato


Carbonato di sodio
Acqua distillata
Olio di mandorle dolci
Sugna lavata

10.0

ana. 5.0
35.0

oppure:
Pr. Solfo sublimato
Carbonato di potassio
Sugna lavata
(Pomata di HELMERICH).
Pr. Solfo sublimato
Catrame di betulla
Adipe
Sapone verde
Creta preparata
(Pomata di WILKINSON).
Pr. Solfo sublimato
Acido salicilico
Vaselina e sugna depurata
(Olio di cade
(Pomata solfo-salicilica).

20.0
10.0
120.0

ana. 7.5
ana. 15.0
5.0

10.0-20.0
5.0-10.0
100.0
25.0)

Pr. Canfora finemente polverizzata


200.0
Acido citrico
25.0
Sciogli in alcool
40.0
M. fino a consistenza pastosa, Adde
Vaselina
25.0
S. Applicarla su garza, previo lavaggio della parte, ogni 24 ore.
(Pasta di BEAU, modificata dal FERRETTI).
b) Antipruriginosi:
Pr. Mentolo
Olio canforato
Ossido di zinco
Amido
Vaselina q.b. ad

1.0
20.0
ana. 25.0
100.0

Pr. Acido tartarico


Acido salicilico
Acido fenico
Glicerolato d'amido

3.0
2.0
1.0
54.0

Pr. Iposolfito di sodio


Acido fenico
Glicerina
Acqua distillata
S. da applicare con un tampone. (Nel prurito anale).
(PENZOLDT).

3.0
0.50
2.0
50.0

c) Antisettici:

file:///C|/Documenti/PT1925.htm (136 di 142) [21/09/2005 16.40.37]

Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

Pr. Acido borico


Acido salicilico
Acqua bollita
(Soluzione boro-salicilica).
Pr. Solfato di rame
Solfato di zinco
Acquavita canforata
Tintura di zafferano
Acqua distillata
(Acqua di Alibour secondo SABOURAUD).

30.0
1.0
1000.00

1.0
4.0
5.0
0.50
1000.0

d)
Pr. Lanolina
Linimento oleo-calcare (preparato con olio di mandorle).
Ossido di zinco
ana. 30.0
M. f. crema ben omogenea. (Nelle dermatiti, negli eczemi acuto e
simili).
(CIARROCCHI).
Pr. Ossido di zinco
Carbonato di calcio
Glicerina
Acqua di calce
S. per pennelature (Pasta inerte).
(DARIER).

ana.

Pr. Ossido di zinco


Amido
ana. 10.0 (a 40.0)
Vaselina
Lanolina
ana. 40.0
(Pasta di Lassar; eventualmente con acido salicilico 0.5.1%).
Pr. Ossido di zinco
Gelatina
Glicerina
Acqua distillata

10.0

ana. 30.0

oppure:
Ossido di zinco
10.0
Gelatina
20.0
Glicerina
30.0
Acqua distillata
40.0
(Gelatine
allo zinco: piu'
spessa e piu' tenue.
Debbono
liquefarsi
a
bagnomaria a 150 gradi,
solidificarsi
alla
temperatura del corpo. Liquefatte, si applicano con un pennello
sulla cute direttamente, o alternativamente con cotone o garza;
uno strato di gelatina o uno sottile di garza. Puo' restare in
posto, anche per piu' giorni. Efficaci specialmente in forme
croniche di eczema e in affezioni pruriginose).
(PENZOLDT).
Pr. Carbonato di magnesio
Ossido di zinco
Talco veneto
(Polvere essiccante).
(CIARROCCHI).

file:///C|/Documenti/PT1925.htm (137 di 142) [21/09/2005 16.40.37]

ana.

Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

Pr. Resorcina
0.40
Essenza di eucalipto
2.0
Olio di olive
5.0
Paraffina molle
25.0
Paraffina dura q.b. ad
100.0
S. Fondere a bagnomaria e applicare con pennello. Alternativamente
si dispongono 2 strati del rimedio e 2 di ovatta.(Formula simile
all'ambrina; utile nelle ustioni).
(HULL).
e) Riduttori:
Pr. Ittiolo
Unguento di Wilson
(Negli eczemi seborroici, nella seborrea del capo irritata).

5.0
50.0

Pr. Unguento diachilon


Olio di cade
Acido salicilico
(Nel lichen ruber e in eczemi lichenificati).

50.0
5.0
1.0

Pr. Olio di cade


Olio di fegato di merluzzo
(Nell'eczema torpido, nella psioriasi).

8.0 (a 20.0)
80.0

Pr. Unguento diachilon


Sapone verde
Olio di cade
Acido salicilico
(Nella psoriasi).
Pr. Acido acetico
Crisarobina
Vaselina
(Nella psoriasi)
(CARRUCCIO).

100.0
ana. 20.0
3.0

1.0
5.0 (a 20.0)
100.0

Pr. Solfo precipitato


Canfora
Gomma
Acqua di calce
Acqua di rose
(Acqua di KUMMERFELD).
(da PENZOLDT).
Pr. Spirito canforato
Tintura di lavanda
Solfo precipitato
Acqua distillata q.b. ad
S. per pennellature alla sera. (Nella seborrea oleosa).
Pr. Bicloruro di mercurio
Cloralio idrato
Resorcina cristallizzata
Alcool etilico
Olio di ricino
Acqua di colonia
S. per frizioni sul capo mattina e sera.

file:///C|/Documenti/PT1925.htm (138 di 142) [21/09/2005 16.40.37]

12.0
1.0
2.0
ana. 96.0

ana. 10.0
100.0

0.20
6.0
3.0
170.0
3.0
30.0

Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

(CIARROCCHI).
MEDICAMENTI NUOVI E SPECIALITA'.
ATOCHINOLO (Ciba). - Fenilcinconinato di allile.
Indicazioni: gotta acuta e cronica e affezioni ad esse legate.
Come analgesico e antipiretico in caso di nevralgie, artriti
reumatiche e reumatoidi, ecc. Controindicazioni: litiasi renale.
In compresse: in unguento al 20%.
Dosi: 4-8 compresse pro die nell'accesso acuto.
Nelle forme croniche 3-5 compresse per tre giorni, ripetendo
dopo una settimana; cosi' per 2-3 mesi. Da prendere con molto
liquido alcalino dopo i pasti.
ATOPHAN (Schering). - Acido fenilchinolincarbonico.
Indicazioni: gotta acuta e cronica e stati morbosi a base gottosa
(mialgie, nevralgie, ecc.); reumatismo articolare.
In tavolette: in supposte.
Dosi: 2-4 tavolette pro die nella gotta acuta; in quella
cronica e nei stati reumatoidi a base gottosa, 4-6 tavolette, pro
die, per 4 giorni di seguito. Da prendere con molta acqua
leggermente alcalina, dopo i pasti.
Il Novatophan e' piu' blando, ma meglio tollerato dallo
stomaco.
BIOPLASTINA (Serono). - Emulsione asettica di lecitina e
Indicazioni: esaurimento, arresto si sviluppo
dei
tubercolosi, anemie.
In fiale da 1.5 cc.
Dosi: 20-30 iniezioni (1 fiala pro die o a giorni
nella regione glutea.

luteina.
bambini,

alterni)

BORNYVAL (Riedel). - Etere isovalerianico del borneolo.


Indicazioni: isteria, nevrastenia, ecc. come antispasmodico.
In capsule da 0.25.
Dosi: 3 a 6 caspule pro die dopo i pasti, con liquido.
Migliore il Neo-Bornyval.
BROMURAL
(Knoll). - Bromovalerianiurea;
ipnotico
sedativo.
Indicazioni:
insonnia della neurastenia, dell'isteria,
ecc.
Indicato anche nei cardiopatici. Gioverebbe pure nel mal di mare,
nella pertosse, ecc.
In tavolette da 0.30.
Dosi: come ipnotico 2-3 tavolette la sera, con liquido caldo.
Come sedativo: 0.30 piu' volte pro die.
CANDIOLINA (Bayer). - Esosio-difosfato di calcio.
Indicazioni:
esaurimenti
organici,
neurosi,
sviluppo, ecc.
In tavolette.
Dosi: 3 tavolette pro die, un'ora dopo i pasti.

insufficiente

CHOVEVAL (Merck). - Argento colloide con sodio bilico.


Indicazioni: cura locale della blenorragia.
In sostanza: lamelle bruno-scure facilmente solubili.
Dosi: soluzione 0.25 a 1.5% per iniezioni uretrali nell'uomo;
soluzione 2 a 5% per lavaggi e istillazioni vaginali. Tavolette
vaginali: da introdurre 1 o 2 a scopo profilattico e curativo.
COAGULENO

(Ciba).

Contiene sostanze coagulanti

file:///C|/Documenti/PT1925.htm (139 di 142) [21/09/2005 16.40.37]

estratte

dal

Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

sangue a dagli organi emopoietici.


Indicazioni: come emostatico in tutte le emorragie.
In fiale da 1,5, 5, 20 cc.; in compresse.
Dosi: 1, 2 e piu' facile, secondo il bisogno, da iniettare
sottocute, nei muscoli o nelle vene.
Le
compresse servono per preparare estemporaneamente
le
soluzioni (1 compressa in 50 cc. di acqua distillata da' una
soluzione 1%; si sterilizza bollendo per 10 minuti. Non filtrare!).
EUZYMINA (Menarini). - Soluzione di lecitina e fermenti digestivi.
Indicazioni: malattie dell'apparato digestivo dei bambini.
In flaconi contagocce.
Dosi: X-XX gtt. dopo ogni poppata, o ad ogni pasto.
FITINA
(Ciba).
Sale
calcico-magnesiaco
dell'acido
inositesafosforico.
Indicazioni:
scrofola, tubercolosi, rachitide,
insufficiente
sviluppo dello scheletro, convalescenze; nevrosi
funzionali,
insonnia nervosa, impotenza, ecc.
In capsule; in forma liquida.
Dosi - Adulti: 4 capsule, XL-LXXX gtt. pro die; bambini di 2 a
6 anni: 1-2 capsule, XX-XL gtt. per die; di 6 a 10 anni: 2-4
capsule, XL-LX gtt., pro die.
V. Fortossan.
FORGENINA (Zoja). - Formiato di tetrametilammonio.
Indicazioni: come tonico stimolante nerveo-muscolare e
come
ricostituente nei deperimenti, esaurimenti, nelle forme asteniche,
adinamiche, nelle convalescenze, nelle cardiopatie, ecc.
In fialette; a gocce; in discoidi.
Dosi: pro die, 1/2-2 fialette ipod.; X e piu' gtt. 3 volte.
FORTOSSAN (Ciba). - Fitina + lattosio (1:7).
Indicazioni: identiche a quelle della fitina: adatto per bambini
sotto i due anni e per lattanti.
In scatole.
Dosi: 1 a 4 cucchiaini pro die secondo l'eta' del bambino, col
latte.

LUMINAL (Bayer). - Fetiletilmalonilurea.


Indicazioni: epilessia, emicrania, insonnia, stati di eccitazione,
ecc. come ipnotico e sedativo.
In compresse da 0.10-0.20-0.30.
Dosi: pro die 0.10-0-30 come ipnotico e sedativo; 0.05-0.30
come antiepilettico; 0.40-0.60 nell'agitazione motoria grave.
Da prendersi con bevande calde abbondanti.
Il Luminal sodico e' solubile in acqua e serve per iniezioni
ipodermiche e per applicazioni rettali.
NOVASUROL (Bayer). - Preparato di mercurio in
combinazione
organica complessa.
Indicazioni:
come potente diuretico negli
edemi
cardiaci,
nell'ascite dei cirrotici, ecc. Come antiluetico, specialmente in
pazienti deboli e sensibili, e per una cura contemporanea con
Neosalvarsan. Controindicazioni: glomerulonefrite; enterite.
In fiale da 1.2 e da 2.2 cc.
Dosi: 1 a 2 cc. per volta. Dosi basse nei soggetti cachettici,
con vizi grave di cuore.

file:///C|/Documenti/PT1925.htm (140 di 142) [21/09/2005 16.40.37]

Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

OLIO DI MUGO O MUGOLIO (Industria Auronzana). - Olio etereo


ottenuto dalla distillazione del pinus mugus.
Indicazioni: quelle del guaiacolo e della trementina,
come
antisettico e modificatore della mucosa bronchiale.
Mugolio inalante, emulsionabile nell'acqua. Otorino-mugolio 5 e
10% per instillazioni. In capsule; in fiale per uso ipod.
PEPTOPANCREASI (Serono). - Miscela di estratti glicerici di
pancreas e di mucosa gastrica.
Indicazioni: dispepsie gastro-intestinali, anoressia,
diarrea
cronica, atonie a malattie esaurienti, ecc.
In flaconi.
Dosi: 1 cucchiaino dopo i due pasti principali con un po'
d'acqua. Bambini da 2 a 10 ani: X-XX gtt. dopo ogni pasto.
PROTOFERRINA (C. Erba). - Composto di ferro organico,
ben
tollerato e direttamente assimilabile, secondo Marfori.
Indicazioni:quelle dei ferruginosi.
In flaconi contagoccie; in fiale da 1 cc.
Dosi: XX-XXX gtt., 2 volte pro die, dopo i pasti, in acqua,
vino, latte. Ipod. 1-2 cc. pro die: si fanno 30 a 60 iniezioni.
RIODINE (Astier). - Derivato iodico organico, ben tollerato.
Indicazioni: quelle della medicazione e iodurata.
In caspule.
Dosi: 2 a 6 capsule pro die.
La Neo-Riodine e' una soluzione acquosa iniettabile del composo
precedente. In fiale da 2 a 5 cc. per iniezioni intravenose.
RIVANOL (Meister Lucius). - Derivato dell'acridina: antisettico
poco tossico.
Indicazioni: cura delle infezioni locali ed anche generalizzate.
In polvere giallo-chiara, facilmente solubile.
Dosi: all'esterno in soluzione 1:1000-2000 per lavaggi.
Ipod. ed intravenose: 30-50 cc. per die di una soluzione 1 o/oo,
con 0.5-0.6% di cloruro sodico. La somministrazione sottocutanea
va preceduta dall'iniezione di un analgesico (esempio novocaina).
RUBREN (Zodiac). - Pasta a base di rosso scarlatto, di alto potere
cicatrizzante.
Indicazioni: escoriazioni, ulcerazioni delle mucose,
ragadi;
piaghe, ecc.
In tubetti.
SPIRONAL (Boniscontro & G.). - Citrobismutato sodico.
Indicazioni: sifilide in tutte le forme.
In fiale di I e II grado.
Dosi: una iniezione ogni 3-4 giorni. Si fanno 12-16 iniezioni,
intramuscolari, o tutte di I grado, o 8-10 di I grado e 4-6 di II
grado.
TRIFENIL (I.F.I.). - Associazione di nucleide con
radicali
trifenilici.
Indicazioni: tutte le malattie infettive; sciatica reumatica, ecc.
In fiale da 2 cc.
Dosi: 1 fiala ogni 6-24 ore, a seconda del caso, per via
endomuscolare o anche intravenosa.
VALYL (Meister Lucius). - Dietilamide dell'acido valerianico.

file:///C|/Documenti/PT1925.htm (141 di 142) [21/09/2005 16.40.37]

Prontuario Terapeutico Del 1925 21/09/2005 (Livello 2)

Indicazioni: isteria, neurastenia, neurosi cardiache, mal di mare,


ecc. come sedativo antispasmodico.
In capsule da 0.125.
Dosi: 3-10 capsule pro die, eventualmente con un po' di
bicarbonato.
VITAMINA LORENZINI (I.B.I). - Estratta dal pericarpio di alcuni
vegetali.
Indicazioni:
come
stimolante
della
nutrizione
e
dell'accrescimento, nei difetti di sviluppo, nel rachitismo, ecc.
In flaconi: in fiale.
Dosi: 2-5 cucchiaini o 1 fiala pro die.

LA SPEDALIZZAZIONE
ITALIA.

DEGLI AMMALATI DI

TUBERCOLOSI

POLMONARE

IN

Abbreviazioni. O = dipendente da istituti ospitalieri. SP =


sanatorio provinciale o comunale. CRI = sanatorio della Croce
Rossa Italiana. ON = sanatorio dell'Opera Nazionale Combattenti.
IP = casa di cura privata.
Nota.
Le seguenti provincie non hanno letti ospitalieri
o
sanatoriali per tubercolosi: Aquila, Avellino, Benevento, Chieti,
Campobasso, Caserta, Foggia, Grosseto, Girgenti, Massa Carrara,
Porto Maurizio, Pavia, Pesaro, Potenza, Reggio Calabria,Salerno,
Teramo, Trapani.

file:///C|/Documenti/PT1925.htm (142 di 142) [21/09/2005 16.40.37]

GioFil Banca Dati Sanitaria Farmaceutica

SIAE SOCIETA' ITALIANA DEGLI AUTORI ED EDITORI


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00144 Roma
Motivo : Deposito Archivi GioFil
Ultima Quietanza di Pagamento : n.072858 del 07 Settembre 2005
Titolo : GioFil Banca Dati Sanitaria Farmaceutica
Autore : Antonello Viti De Angelis
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Decorrenza : 07 Settembre 2005
Scadenza : 06 Settembre 2010
Sezione : OLAF

Gazzetta Ufficiciale n.96 del 27 Aprile 2005


Decreto Legge 26 Aprile 2005 n.63
Disposizioni Urgenti per la Tutela del Diritto d'Autore

Gazzetta Ufficiale n.87 del 14 Aprile 2003


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di taluni aspetti del diritto d'autore e dei diritti
connessi nella societa' dell'informazione

Gazzetta Ufficiale n.206 del 04 settembre 2000


legge 18 agosto 2000, n. 248
nuove norme di tutela del diritto di autore

Gazzetta Ufficiale n.138 del 15 giugno 1999


decreto legislativo 06 maggio 1999 n.169
Attuazione della direttiva 96/9/ce relativa alla tutela
giuridica delle banche dati

Gazzetta Ufficiale n.305 del 30 dicembre 1993


legge 23 dicembre 1993 n.547
Modificazioni ed integrazioni alle norme del codice penale
e del codice di procedura penale in tema di criminalita'
informatica

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GioFil Banca Dati Sanitaria Farmaceutica

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