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http://www.galileonet.it/2014/12/lincontro-da-scintille-tra-uovo-e-sperm...
Tramite tecniche fisiche e di imaging appositamente studiate, il team di scienziati riuscito a determinare la quantit e la posizione delle
molecole di zinco nellovulo, sia durante che nelle due ore successive la fecondazione, e di visualizzare in tre dimensioni le scintille
prodotte dal loro rilascio.
In particolare, grazie a un nuovo sensore fluorescente per il monitoraggio in tempo reale stato possibile individuare quasi 8000
compartimenti nella cellula uovo, ognuno dei quali contenente circa un milione di atomi di zinco, liberati simultaneamente con un processo
simile al rilascio dei neurotrasmettitori nel cervello. Al segnale, nel momento della fecondazione, possiamo vedere luovo che rilascia
migliaia di pacchetti, ognuno di quali libera un milione di atomi di zinco. Poi diventa tutto tranquillo, spiega Thomas OHalloran, tra gli
autori della ricerca. Ogni ovulo ha quattro o cinque di queste scintille periodiche. un meccanismo bello a vedersi, orchestrato come una
sinfonia. Sapevamo che lo zinco rilasciato dallovulo in grandi quantit, ma non avevamo idea di come lo facesse.
Lo zinco contribuisce infatti alla regolazione dei processi biochimici che assicurano la maturazione e la crescita dellembrione. In studi
precedenti, gli scienziati della Northwestern University avevano stabilito che agli ovuli di topo occorre unenorme quantit di zinco: ne
vengono persi durante la fecondazione 10 miliardi di atomi (su 60 totali) in cinque o sei ondate successive. Lovulo prima deve
accumulare zinco e poi deve rilasciarne una parte per guidare con successo la maturazione, la fecondazione e linizio dellembriogenesi,
continua OHalloran. Prima dora tuttavia non era stato possibile stabilire la quantit e la posizione delle molecole di zinco e il preciso
funzionamento di questo meccanismo.
I ricercatori sono ora impegnati a capire se esista una correlazione tra le scintille di zinco e la qualit delluovo, informazioni che
potrebbero essere di importanza chiave per la fecondazione in vitro. La quantit di zinco rilasciata potrebbe essere un ottimo marker
per identificare ovuli fecondati di alta qualit, qualcosa che non possiamo ancora fare, conclude Teresa Woodruff, che ha partecipato
allo studio. Se possiamo identificare gli ovuli migliori, si potrebbero trasferire meno embrioni durante i trattamenti per la fertilit. La nostra
scoperta potrebbe aiutarci a raggiungere questo obiettivo.
Riferimenti: Nature Chemistry doi:10.1038/nchem.2133
Credits immagine: Northwestern University
27/12/2014 16.19