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La parola ai lettori
RISPONDE IL DIRETTORE
Lettera
al
direttore
Mi permetto di esprimere la
mia opinione di elettore di
centrodestra. Prima al voto,
poi, una volta riportata la
meritata vittoria, Veltroni
ed il suo Partito democratico si pu unire a tutto il centrodestra per un accordo
sui famosi quindici punti
per riformare il Paese. Tra
gente perbene sarebbe una
buona cosa. Ma non accadr perch il loro scopo solo il potere, a loro non interessa per niente mettere a
posto il Paese risolvendone
i problemi.
Antonino Rodolico e-mail
***
La
vignetta
di
Krancic
lo riportiamo. Cos cerchiamo di fare, al meglio, il nostro lavoro, che non quello di comunicare tesi precotte o ordini di scuderia,
che poco si addicono al
mondo delle libert: il nostro lavoro cercare di dare stimoli, suggerimenti,
idee, a volte anche sorprendenti o un po spiazzanti,
ma che aprano la mente anzich chiuderla, che diano
modo di pensare, ognuno
con la propria testa.
A questo punto, allora, viene naturale chiedersi: quella dellaccordo Berlusconi&
Veltroni davvero una strada praticabile? Probabilmente no. Infatti nellarticolo di ieri la chiamavamo
unutopia, esattamente
come lha definita poi Berlusconi. Ma a volte le utopie si realizzano. E comunque delle utopie non si pu
aver paura, anche perch i
problemi dellItalia oggi sono tali che nessuno pu
pensare di risolverli percorrendo solo le anguste vie
dellordinario.
DA PAGINA 41
le con il voto di due terzi del
Parlamento, e a lasciare
uneredit paragonabile a
quella di un De Gaulle, di un
padre della Patria fondatore nella Terza repubblica.
Alessandro Cignoni e-mail
***
4 febbraio
2008
Mario Pini
Con il rimpianto e lamore di
sempre Bianca Pini, unitamente ai dipendenti dellAutonoleggio Pini, lo ricordano
agli amici, ai collaboratori ed
a tutti coloro che lhanno conosciuto e amato.
Una messa in suffragio sar
celebrata il giorno 5 febbraio
alle ore 16 nella Chiesa del
SS. Redentore in via Palestrina a Milano.
Ponte di Legno, 4 febbraio
2008
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PUNTI DI FUGA
Bipolarismo ideologico
Giorgio Vittadini*
ue anni fa, prima
delle elezioni politiche, autorevoli
esponenti pubblici facevano il tifo per un bipolarismo basato su due schieramenti del tutto eterogenei al loro interno ed entrambi caratterizzati dalla censura delle proprie
radici storico-culturali.
Dopo due anni, tale disegno ha mostrato tutto il
suo carattere ideologico e
astratto: la mancanza di
coesione culturale ha acuito allinfinito la litigiosit, non solo tra schieramenti, ma allinterno degli schieramenti, dimostrandosi del tutto incapace di risolvere i problemi
di un Paese in grave crisi
di identit. Inoltre lo sradicamento dei partiti dalle
realt popolari e dagli ideali che ne sono alla radice
ha di fatto affievolito nei
singoli una vera educazione a servire il bene comune e, nel complesso, il nesso tra la politica e i problemi reali.
Di fronte a questa situazione, gli stessi che avevano favorito il bipolarismo
delle coalizioni arlecchino hanno proposto via via
soluzioni peggiori dei mali cavalcando lantipolitica, alcune inchieste giudiziarie spregiudicate,
lasservimento della politica a una finanziarizzazione selvaggia delleconomia come toccasana per
ogni male. In questi due
anni si anche assistito al
triste spettacolo di unantipolitica qualunquista, irresponsabile e sfasciacarrozze di personaggi a met tra Masaniello e Robespierre; capitato che inchieste giudiziarie abbiano richiesto lintervento
di organi di autogoverno
della magistratura a ripristino della legalit; si dimostrato come la finanziarizzazione senza regole
delleconomia sia uno dei