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INDICE
pag.
1. SLU DI TAGLIO ................................................................................................................................................ 4
1.1
Introduzione....................................................................................................................................................... 4
1.2
1.3
1.4
1.5
1.6
1.7
1.8
1.9
1.9.1
Generalit ................................................................................................................................................. 22
2.2
Prescrizioni EC 2 ............................................................................................................................................. 37
2.3
2.3.1
2.3.2
2.4
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3.2
Esempio di calcolo........................................................................................................................................... 54
Aderenza.......................................................................................................................................................... 57
4.1.1
4.1.2
4.1.3
4.2
Ancoraggio ...................................................................................................................................................... 60
4.2.1
Generalit ................................................................................................................................................. 60
4.2.2
Metodi di ancoraggio................................................................................................................................ 60
4.2.3
4.2.4
4.2.5
4.2.6
4.2.7
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1. SLU DI TAGLIO
1.1
Introduzione
Pagina 5/71
1.2
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M1 = Vx = Tjd + Vdjdcot
T = Trazione nelle armature
jd = Braccio della coppia interna
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dM d
dT
d ( jd )
= (T jd ) = jd
+T
dx dx
dx
dx
Il termine jd(dT/dx) rappresenta il comportamento di un elemento prismatico nel quale la risultante delle trazioni T che
agisce per un braccio della coppia interna costante jd varia da punto a punto per equilibrare esattamente il momento
flettente applicato. La quantit (dT/dx)=q rappresenta la risultante degli sforzi di aderenza che agiscono lungo
larmatura per unit di lunghezza di trave;
V=
Se il braccio della coppia interna rimane costante si ottiene lequazione (comportamento a trave);
dT
= q jd
dx
dove q la forza di scorrimento unitaria in quanto (Teoria Classica):
V = jd
q = dx = dT
Tale meccanismo resistente possibile solo se laderenza tra larmatura ed il calcestruzzo garantita;
Se manca laderenza tra armatura e calcestruzzo, lo sforzo nellarmatura non pu variare (dT/dx=0). In questo caso la
resistenza taglio pu essere offerta solo dalla componente verticale della compressione nel puntone inclinato. Questo
meccanismo viene definito comportamento ad arco e la sua resistenza a taglio data da:
V =T
d ( jd )
d ( jd )
=C
dx
dx
I due meccanismi interagiscono tra di loro. Lentit del contributo di un meccanismo rispetto allaltro dipende dalla
congruenza tra le deformazioni associate ai meccanismi durante la storia di carico.
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Effetto spinotto
Effetto arco
Effetto pettine
1.3
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Comportamento a Trave
Vd1 e Vd2 = azione spinotto (esiste solo se c spostamento relativo lungo la fessura)
La resistenza alla variazione di sforzo nellarmatura (T) offerta dallingranamento degli aggregati, dallazione
spinotto e dal momento di incastro nella mensola;
La resistenza allincastro dipende molto dallestensione della sezione resistente (sc), che decresce al crescere della
fessurazione. La resistenza del comportamento a mensola pu raggiungere al massimo il 20% di T;
Lefficacia dellingranamento dipende dallapertura della fessura a taglio. La resistenza dovuta allingranamento
degli aggregati pu raggiungere al massimo il 50-70% di T.
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Lazione spinotto (dowell action) dipende dalla resistenza a trazione del calcestruzzo. Se si formano fessure di
splitting, leffetto spinotto tende a sparire, e T diminuisce drasticamente. La resistenza dellazione spinotto pu
raggiungere al massimo il 25% di T;
La capacit massima dei tre meccanismi a trave non necessariamente additiva in prossimit del collasso;
La progressione delle fessure inclinate verso la zona compressa riduce sensibilmente le dimensioni dellincastro, con
conseguenti grandi rotazioni, in particolare allestremit libera della mensola, che possono comportare lesaurirsi della
resistenza per effetto spinotto;
Una riduzione improvvisa della forza legata allingranamento degli aggregati induce uno squilibrio che deve essere
bilanciato dallincastro della mensola. Poich tale forza induce ulteriore fessurazione, che in travi snelle non
controllabile, si ha quella che viene denominato collasso per trazione diagonale (estremamente fragile);
Prove sperimentali hanno mostrato che, al collasso, la resistenza a taglio dovuta al calcestruzzo integro nella zona
compressa (sopra le fessure inclinate) pu raggiungere il 25-40% del taglio totale. In seguito al collasso dellazione
spinotto e dallingranamento degli aggregati, la zona compressa non generalmente in grado di sostenere il taglio.
1.4
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Comportamento ad Arco
dM d
dT
d ( jd )
= (T jd ) = jd
+T
mostra che la resistenza a taglio pu
dx dx
dx
dx
essere offerta dalla componente verticale della compressione nel puntone inclinato.
Il meccanismo ad arco richiede una considerevole resistenza dellancoraggio allappoggio, il cui collasso la causa
principale delleventuale mancato funzionamento delleffetto arco;
Il meccanismo ad arco si pu instaurare solamente a spese dello scorrimento dellancoraggio allappoggio;
Gli spostamenti necessari al completo sviluppo dellazione ad arco aumentano verso il punto di carico ed hanno un
valore circa uguale allallungamento totale dellarmatura nella zona in cui si instaura larco;
In prossimit del punto di carico, la linea di azione delle compressioni si alza ben oltre quanto prevedibile secondo la
teoria flessionale classica.
Nelle travi con armature ad aderenza migliorata, gli spostamenti necessari allinstaurarsi delleffetto arco sono
principalmente legati a deformazioni flessionali oppure al collasso delle mensole in c.a.
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Escludendo il collasso per perdita di ancoraggio, il collasso del meccanismo ad arco pu essere classificato in tre
categorie;
1. Dopo il collasso del meccanismo a trave si ha la propagazione di una fessura inclinata con una eccessiva riduzione
della zona compressa che potrebbe comportare lo schiacciamento del calcestruzzo in prossimit del punto di carico.
Questo meccanismo noto come collasso per compressione a taglio (vedi Travi 4, 5, 6 alla pagina seguente);
2. La linea di azione delle compressioni pu risultare talmente eccentrica da generare flessione nella zona sopra le
fessure inclinate, con conseguente collasso a trazione per flessione (Trave 7/1);
3. Nelle travi alte si pu avere una considerevole resistenza a taglio legata esclusivamente alleffetto arco. Il collasso
pu in questo caso essere dovuto allo schiacciamento del puntone compresso o alla formazione della fessura di
splitting (Trave 1). Spesso la resistenza a flessione viene raggiunta poich il meccanismo ad arco
sufficientemente resistente da sostenere il taglio corrispondente al carico di collasso per flessione.
E importante notare che leffetto arco si pu instaurare solamente in travi caricate dallalto (nella zona compressa)
perch lappensione del carico richiederebbe la presenza di armatura trasversale.
1.5
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TIPO I Collasso del meccanismo a trave in corrispondenza o appena dopo il carico per cui si ha fessurazione
inclinata (3<a/d<7, Travi 5-9). Il meccanismo ad arco conseguente non in grado di resistere al carico;
TIPO II Collasso a compressione o a trazione per flessione della zona superiore alle fessure inclinate, generalmente
legato al collasso del meccanismo ad arco (2<a/d<3, Travi 3-5);
TIPO III Collasso per schiacciamento oppure per splitting del calcestruzzo (collasso dellazione ad arco), quando
a/d<2.5 (Travi 1-2).
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1.6
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La presenza di staffe risulta benefica nei confronti dei meccanismi visti in assenza di staffe. Inoltre, in aggiunta alla
forza T resistita dai meccanismi visti, si ha una ulteriore forza T, resistita da quello che viene generalmente
chiamato comportamento a traliccio;
La presenza di staffe migliora il contributo dei meccanismi resistenti osservati in travi non armate al taglio poich:
1. migliora il contributo delleffetto spinotto, dato che una staffa pu efficacemente sorreggere una armatura
longitudinale;
2. riduce o sopprime la trazione allincastro della mensola grazie allinsorgere della compressione Cd, conseguente al
comportamento a traliccio, nella zona compresa tra due fessure;
3. limita lapertura delle fessure diagonali, migliorando leffetto dellingranamento;
4. fornisce confinamento al calcestruzzo compresso, qualora le staffe siano sufficientemente vicine, migliorando la
resistenza a compressione delle zone interessate dalleffetto arco;
5. controlla il collasso delladerenza in corrispondenza delle zone di ancoraggio.
La presenza di staffe correttamente dimensionate mantiene lintegrit e la resistenza dei meccanismi resistenti prima
visti, fornendo un ulteriore contributo resistente, legato al meccanismo a traliccio.
1.7
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Vs = Cdsin = Tssin
m=
Vs = m Ts sin
Sovrapponendo m tralicci isostatici si ottiene:
jd (cot + cot )
s
Ts AW f sd
Vs
=
=
s
s
jd sin (cot + cot )
Vs = m Cd sin f cd =
Cd
Vs
=
bw s sin bw jd sin 2 (cot + cot )
La resistenza massima del traliccio si ottiene per 38. Linstaurarsi di puntoni molto inclinati riduce notevolmente il
contributo degli altri meccanismi resistenti. Quindi se si adotta traliccio ad inclinazione variabile bene trascurare gli
altri contributi.
1.8
Risposta sperimentale di tre travi caratterizzate da staffe molto distanti. (Collins & Vecchio).
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Diffusione degli sforzi in prossimit dellappoggio di una trave (Collins & Vecchio).
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Risposta di travi correttamente armate al taglio o armate in maniera non sufficiente (Collins & Vecchio).
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1.9
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Eurocodice 2 (1993)
1.9.1 Generalit
P(1) Questa sezione si applica a travi e piastre calcolate a flessione in accordo con 4.3.1. Si applica anche a elementi
precompressi e a pilastri soggetti a forze di taglio significative calcolati in accordo con 4.3.1 e 4.3.5.
P(2) In generale deve essere prevista una quantit minima di armatura a taglio, anche quando il calcolo indica che
larmatura a taglio non necessaria. Questa armatura minima pu essere omessa in elementi quali piastre (piene, nervate,
cave) dotate di adeguata capacit di ripartizione trasversale dei carichi, nel caso in cui esse non siano soggette a forze di
trazione significative. Larmatura minima a taglio pu anche essere omessa in elementi di minore importanza che non
contribuiscano in modo significativo alla resistenza e alla stabilit complessiva della struttura.
(3) Regole per larmatura minima a taglio sono date in 5.4. Un esempio di elemento di minore importanza potrebbe essere
unarchitrave di luce minore di 2 m.
P(4) In strutture di altezza variabile, le forze di taglio d calcolo devono essere modificato dal contributo corrispondente
alle componenti delle risultanti di trazione e compressione perpendicolari allasse dellelemento.
P(5) Nel calcolo di Vsd in strutture precompresse si deve tenere conto delleffetto dellinclinazione delle armature di
precompressione.
P(6) Nel determinare larea di armatura longitudinale necessaria in zone soggette a taglio, si deve tenere conto di un
possibile incremento della forza di trazione oltre il valore corrispondente al momento flettente.
(7) Questo incremento viene coperto dalle regole di traslazione date in 5.4.2.l.
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2. SLU DI TORSIONE
2.1
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2.2
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Prescrizioni EC 2
Qualora l'equilibrio statico di una struttura dipenda dalla resistenza torsionale degli elementi che la compongono sar
necessario un calcolo completo della torsione nei riguardi sia degli stati limite ultimi che di esercizio.
Qualora, in strutture iperstatiche, la torsione insorga solo per esigenze di compatibilit e la stabilit della struttura non
dipenda dalla resistenza torsionale, non sar generalmente necessario considerare la torsione allo stato limite ultimo.
1. Nei casi in cui la torsione non essenziale per la stabilit, la torsione derivante da disposizioni geometriche degli
elementi strutturali pu richiedere adeguati accorgimenti per limitare un'eccessiva fessurazione allo stato limite
d'esercizio. Nei casi in cui la torsione non debba essere considerata allo stato limite ultimo, per evitare una
fessurazione eccessiva deve, di regola, essere disposta un'armatura minima sotto forma di staffe e barre
longitudinali. Le indicazioni previste in 4.4.2 ,5.4.2.2 e 5.4.2.3 sono normalmente sufficienti a tal fine.
Staffe chiuse con ganci a 135 (oppure chiuse con sovrapposizione dei bracci) + Staffe minime da Taglio +
Armature Longitudinali per Controllo Fessurazione coprono quindi anche la Torsione di Congruenza nei confronti
degli SLE
2.3
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t = t
dt
T
=
dz GC
x ed y = dimensioni della sezione, con x < y
C = t x3y momento di Inerzia torsionale;
t e t = fattori di torsione per lo sforzo e la rigidezza (vd. Fig.)
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Sezioni Cave
Quando lo spessore h della parete piccolo rispetto alle rimanenti dimensioni della sezione, si pu supporre che si instauri
un flusso uniforme q di tensioni tangenziali (q = th = v0 = vth), come mostrato in Fig. 4.
q=
T
T
t =
2 A0
2 A0h
4 A02
4 A02
GC o
T = k =
;
C0 =
(a)
=
(b)
l
ds
h
l
h
/
/
i
i
(a) sez. generica; (b) sez. poligonale; (c) sez. con spessore h costante.
4 A02 h
=
(c )
p
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In seguito alla fessurazione si forma un meccanismo resistente a traliccio spaziale, che consiste di staffe ed armature
longitudinali tese e puntoni in calcestruzzo compressi (traliccio di Raush).
Ogni lato della sezione cava equivalente si comporta come una trave a sezione cava (di spessore t) soggetta a taglio con
uno sforzo tangenziale pari a:
T
=
2 Ak t
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Il ruolo dellarmatura danima in elementi soggetti a torsione simile a quello delle staffe nelle travi armate al taglio.
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dove y0 laltezza efficace della staffa, s il passo e c linclinazione dei puntoni compressi. In maniera similare, una
fessura sulla faccia superiore attraversata da n2 staffe:
n2 = x0 /( s tan c )
dove x0 la larghezza efficace della staffa, s il passo e c linclinazione della fessura. La massima forza che si pu
quindi trasmettere allo SLU attraverso le fessure quindi:
N1 = n1 Ast f sy ;
N 2 = n2 Ast f sy
Dallequilibrio, si ottiene che la massima forza nei puntoni di calcestruzzo quindi pari a:
N d 1 = N1 / sin c ;
N d 2 = N 2 / sin c
La forza orizzontale totale, ricavata come somma delle componenti orizzontali nelle forze nei puntoni risulta:
Nh = 2
N d1 + N d 2
N + N2
x +y
=2 1
= 2 Ast f sy 0 2 0
sec c
tan c
tan c
Questa forza deve essere bilanciata da armature poste longitudinalmente lungo la sezione:
f sty x0 + y0
(1), dove fsty e fsly sono le tensioni di snervamento delle staffe e delle armature longitudinali,
f sly s tan 2 c
rispettivamente.
Al = 2 Ast
La torsione resistente dovuta alle staffe pu essere calcolata mediante equilibrio alla rotazione come:
Trs = x0 N1 + y0 N 2 = 2
Ast f sy
s tan c
x0 y0 (2)
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Questa espressione, sviluppata da Lampert, fornisce il contributo di una sezione tubolare, nel quale la sezione media del
profilo passa nel baricentro delle armature longitudinali.
Qualora le armature siano note, langolo c pu esser determinato dalla (1) come:
Ast f sty
tan =
sc
Al
/
2 ( x0 + y 0 ) sly
2.4
Ast f sty
Al f sly
sc
2( x0 + y0 )
La resistenza torsionale delle sezioni calcolata sulla base di una sezione chiusa a pareti sottili;
Per sezioni cave lo spessore della parete equivalente non deve di regola superare lo spessore effettivo;
Il momento torcente sopportato dai singoli elementi secondo la teoria elastica pu essere valutato sulla base della
rigidezza torsionale alla St. Venant;
La rigidezza torsionale alla St. Venant di una sezione non rettangolare pu essere ottenuta dividendo la sezione in
una serie di rettangoli e sommando le rigidezze torsionali di tali rettangoli;
La resistenza torsionale totale calcolata come somma dei contributi dei singoli elementi. Il momento resistente
torsionale sopportato da ogni singola sottosezione non deve di regola differire troppo da quello calcolato sulla base
di un calcolo elastico con sezione non fessurata;
La suddivisione della sezione va di regola eseguita in modo da rendere massima la rigidezza cos calcolata.
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Esempio di Calcolo
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Pagina 50/71
p
L
L
pL2/8
pL2/10
pL2/8
M(L/2) = pL2/16
3/8pL
pL2/8
M(L/2) = pL2/13.3
3/5pL
5/8pL
2/5pL
u
y
Legame Momento-Curvatura
q=
As f sy + A p f py
bw df ck
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Calcolo Plastico
Mp1
Mp2
Mp1
L2
M p1 + M p 2 = wu (1 )
2
In linea di principio, si dovrebbe controllare che le
sezioni critiche siano sufficientemente duttili da
consentire di giungere a collasso. Questa verifica
consiste nel controllare che la rotazione calcolata ad
incipiente collasso, sia inferiore alla rotazione plastica
ammissibile.
p=p1+p2
p1
p2
w = wu w1 = w 8M p 2 / L2
L3
p = 2 w
24 EI
p pu
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Consente di determinare leffettivo carico di collasso della struttura, e quindi di determinare leffettiva sicurezza nei
confronti del collasso;
Il carico ultimo non influenzato da distorsioni termiche o cedimenti vincolari.
SVANTAGGI DEL CALCOLO PLASTICO
Richiede la verifica di duttilit delle sezioni critiche, salvo per le travi debolmente armate, per cui la verifica
generalmente implicitamente soddisfatta.
3.1
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Analisi Plastica
3.2
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Esempio di calcolo
wsd = p = gGk + qQk = 1.440 + 1.514.4 = 77.6 kN/m
L=5m
30
L=5m
pL2/8
Sezione
100
pL2/10
Appoggio:
As
242.5 x106
=
= 2772mm 2 (9 20 = 1.09%)
0.9 260 430 / 1.15
pL /8
Mmax = pL2/14.2
3/8pL
Mmax = pL2/12.5
Campata:
3/5pL
5/8pL
2/5pL
As
Calcolo elastico
M sD
pL2 / 14.2
=
=
=
0.9d f syd 0.9d f syk / s
=
M sD
pL2 / 12.5
=
=
=
0.9d f syd 0.9d f syk / s
155.2 x106
=
= 1774mm 2 (6 20 = 0.72%)
0.9 260 430 / 1.15
Campata:
As
M sD
pL2 / 8
=
=
=
0.9d f syd 0.9d f syk / s
136.6 x10
= 1561mm 2 (816 = 0.62%)
0.9 260 430 / 1.15
Appoggio:
As
M sD
pL2 / 10
=
=
=
0.9d f syd 0.9d f syk / s
194 x106
=
= 2217 mm 2 (7 20 = 0.84%)
0.9 260 430 / 1.15
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0.0014 6.131
)
= 0.735
0.0035 26
OK
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L3
=
p = 2 w
24 EI
Calcolo plastico
wU > wsD
L
Mp1
Mp2
M p1 + M p 2
wu =
2 19.4
Mp1
0.4L
L2
= wu
(1 )
2
p=p1+p2
w = wu w1
p1
p2
= w 8M p 2 / L2 =
= 80.3
8 190.5
= 19.4kNm
25
53
6
24 25 x10 1 0.3 / 12
Acciaio tipo B
p = 12.1 < pu 12
L
3d
= 0.0121rad = 12.1mrad
=12
0.4 5
= 19.2mrad
3 .26
= 23
0.4 5
= 36.8mrad
3 .26
Acciaio tipo C
p = 12.1 < pu 12
L
3d
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4. SLU DI ANCORAGGIO
4.1
Aderenza
Pagina 58/71
45
50
0,9
1,0
1,1
1,2
1,3
1,4
1,5
1,6
1,7
(I: 0,8) (I: 0,9) (I: 1,0) (I: 1,1) (I: 1,2) (I: 1,3) (I: 1,4) (I: 1,5) (I: 1,6)
1,6
2,0
2,3
2,7
3,0
3,4
3,7
4,0
4,3
(I: 1,5) (I: 1,8) (I: 2,1) (I: 2,5) (I: 2,8) (I: 3,1) (I: 3,5) (I: 3,8) (I: 4,0)
Questi valori sono definiti come segue (assumendo c=1,5 (I:| 1,6 |) ):
barre lisce f bd = (0,36 f ck ) / c )
[3.1]
[3.2]
barre ad aderenza migliorata f bd = (2,25 f ctk 0,05 ) / c
dove: fct e fctk 0,05 sono definiti in 3.1.
(3) Nel caso di pressione trasversale p (in N/mm2) (trasversale al possibile piano di fenditura) i valori del prospetto
3.3 devono di regola essere moltiplicati per | 1/(1-0,04 p) 1.4 | dove p il valore medio della pressione
trasversale.
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4.2
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Ancoraggio
4.2.1 Generalit
P(1) Le barre di armatura, i fili o le reti elettrosaldate devono essere ancorati in modo tale da consentire la completa
trasmissione al calcestruzzo delle forze interne a cui sono soggette ed evitare la fessurazione longitudinale e il
distacco del calcestruzzo. Se necessario, devono essere utilizzate armature trasversali.
P(2) Dove si utilizzino dispositivi meccanici di ancoraggio, la loro efficienza deve essere provata e la loro capacit
di trasmettere forze concentrate allancoraggio deve essere verificata con particolare cura.
4.2.2 Metodi di ancoraggio
(1) I metodi usuali di ancoraggio sono riportati nella fig. 3.2.
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P(1) Lidoneit dei dispositivi meccanici di ancoraggio deve essere dimostrata da certificati di conformit.
(2) Per la trasmissione al calcestruzzo delle forze di ancoraggio concentrate vedere 5.4.8.l (Forze Concentrate).
4.2.4.5 Giunzioni
P(1) I dettagli costruttivi delle giunzioni tra barre devono essere tali da:
assicurare la trasmissione delle forze da una barra allaltra;
evitare il distacco del calcestruzzo nelle vicinanze delle giunzioni;
garantire che la larghezza delle fessure alle estremit delle giunzioni non sia maggiore dei valori dati in
4.4.2.1 (fessurazione).
4.2.5 Giunzioni per sovrapposizione di barre o fili
4.2.5.1 Disposizione delle giunzioni per sovrapposizione
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(1) Se il diametro delle barre sovrapposte minore di | 16 | mm, o se in una sezione generica le barre
sovrapposte sono meno del 20%, allora le armature trasversali minime disposte per qualsiasi altra ragione
(armature a taglio, barre di distribuzione) sono da considerarsi sufficienti.
(2) Se | 16 | mm le armature trasversali devono di regola:
avere area totale (somma di tutti i bracci paralleli allo strato delle barre giuntate, vedere fig. 3.5) non
minore dellarea As di una barra giuntata (Ast 1,0 As);
avere forma di staffa se a | 10 | (vedere fig. 3.6) ed essere diritte negli altri casi;
le armature trasversali devono di regola essere poste tra le armature longitudinali e la superficie esterna del
calcestruzzo.
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(3) Per la distribuzione delle armature trasversali si applicano (3) e (4) di cui in 3.2.3.
4.2.5.3 Lunghezza di sovrapposizione
[3.8]
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1 = 1,4
per lunghezze di sovrapposizione di barre tese quando sia verificata una delle due sottoelencate
condizioni, ma non entrambe:
i) il 30% o pi delle barre nella sezione sono sovrapposte;
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(1) Le seguenti regole si applicano unicamente ai casi in cui le giunzioni sono realizzate per sovrapposizione degli
strati di rete. Regole per giunzioni effettuate con aggiunte ai pannelli di rete sono fornite in altra sede.
(2) Le sovrapposizioni devono di regola essere poste in zone dove gli effetti delle azioni, nelle combinazioni di
carico rare, non sono maggiori dell|80|% della resistenza di calcolo della sezione.
(3) Quando la condizione in (2) non soddisfatta, laltezza utile dellacciaio considerata nei calcoli, in accordo
con 4.3.1 (SLU a Flessione), di regola quella dello strato pi lontano dal lembo teso.
(4) La percentuale ammissibile di armature principali che possono essere giuntate per sovrapposizione in una
sezione generica, riferita alla sezione totale di acciaio, pari a:
100% se larea specifica della sezione della rete, indicata con As/s, tale per cui As/s 1200 mm2/m;
60%
se As/s > 1200 mm2/m e se si tratta di una rete interna.
Le giunzioni di strati multipli devono, di regola, essere sfalsate di 1,3 ls ove ls calcolata con lequazione [3.9].
(5) La lunghezza di sovrapposizione definita dallequazione:
As , req
ls = 2 lb
ls , min [3.9]
As , prov
A /s
2 = 0,4 + s
1,0 2 2,0
800
dove:lb la lunghezza calcolata con lequazione [3.3] usando il valore di fbd delle barre ad aderenza migliorata;
sono le aree definite in 3.2.4.1 (l);
As,req, As,prov
espresso in mm2/m; l s ,min = 0,3 2 lb 200 mm st
As /s
essendo st il passo dei fili trasversali della rete.
(6) Non sono necessarie armature trasversali aggiuntive nella zona di sovrapposizione.
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(1) Tutte le armature trasversali possono essere giuntate per sovrapposizione nella stessa posizione.
I valori minimi della lunghezza di sovrapposizione ls sono dati nel prospetto 3.4; almeno due barre trasversali
(una maglia) devono, di regola, essere comprese nella lunghezza di sovrapposizione.
Prospetto 3.4 - Lunghezze di sovrapposizione raccomandate in direzione trasversale
Diametro delle barre (mm)
6
Fili ad aderenza
migliorata
sl
sl
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