Professional Documents
Culture Documents
FASE DI ESERCIZIO
La struttura viene analizzata assumendo schemi di calcolo a trave continua.
In particolare, in questo lavoro, si limita lanalisi al caso di trave continua su due
campate di uguale luce. Si inoltre deciso di utilizzare nellanalisi, in via preferenziale, il
metodo semiprobabilistico agli stati limite, certamente pi moderno e pi consono a
descrivere il comportamento della struttura in campo elasto - plastico.
I carichi prevedibili, distribuiti e/o concentrati lungo lo sviluppo della travata, sono definiti, in
base al metodo semiprobabilistico riportato dalle norme vigenti, tramite i loro valori
caratteristici ed opportunamente combinati introducendo idonei coefficienti parziali di
sicurezza, a seconda che la verifica venga effettuata nei confronti degli stati limite di servizio
(s.l.s.) o dello stato limite ultimo (s.l.u.).
Nel presente lavoro sono stati analizzati, tanto per le travi di tipo BE che per quelle di
tipo BI, 30 diversi casi di carico, combinando opportunamente la luce del solaio che su di esse
si appoggia (3.0 6.0m con scansione di 0.6m) alla luce della trave stessa (3.6 6.0m con
scansione di 0.6m).
Ci si limitati, inoltre, al progetto e verifica delle sole travi principali che, come pi
volte ricordato, costituiscono lelemento innovativo del sistema costruttivo proposto ; per il
dimensionamento del solaio ci si riferiti alle tabelle di portata fornite dalle varie ditte
produttrici (in particolare sono state utilizzate lastre tralicciate PITTINI), verificando
comunque in altra sede, per ciascun caso di carico, ladeguatezza allimpiego della soluzione
utilizzata.
Non stato invece affrontato il progetto e verifica delle colonne, il quale, come ovvio,
dipende dal particolare e specifico impianto strutturale ed architettonico delledificio (numero
di piani, interpiano, ecc.).
Si riportano di seguito i riferimenti normativi riguardanti la definizione dei carichi di
esercizio e quelli che attengono alla definizione delle resistenze di calcolo ed alle modalit di
verifica :
a1) D.M.LL.PP. 16-1-96 (G.U. 5-2-96, n 29 Suppl. Ord. n 19) : Norme tecniche
relative ai Criteri generali per la verifica della sicurezza delle costruzioni e dei carichi
e sovraccarichi ;
Norme tecniche relative ai criteri generali per la verifica di sicurezza delle costruzioni
e dei carichi e sovraccarichi di cui al D.M. 16 Gennaio 1996
a3) UNI ENV1991 Eurocodice 1 : Basi della progettazione e azioni sulle strutture.
b1) D.M.LL.PP. 9-1-96 (G.U. 5-2-96, n 29 Suppl. Ord. n 19) : Norme tecniche
per il calcolo, lesecuzione ed il collaudo delle strutture in c.a. normale, precompresso
e per le strutture metalliche ;
b2) C.M.LL.PP. n 252AA.GG./S.T.C. 15-10-96 :
10022/84 :
costruzioni ;
b5) CNR
10016/98 :
(Allegato H) :
composte acciaio - calcestruzzo. Ponti composti con impalcati con travi in acciaio
rivestite da calcestruzzo.
Si riporta, inoltre, lanalisi dei carichi agenti sulla struttura, oltre al perso proprio
ricavabile dalle tabelle II-1 II-6, presi coi loro valori caratteristici, e le diverse combinazioni
di carico, coi relativi coefficienti di fattorizzazione dei carichi, da adottare tanto per le
verifiche agli s.l.u. che per quelle agli s.l.s.
1) Peso proprio solaio piano tipo (lastre PITTINI con traliccio tipo 2 e larghezza 120cm) :
solaio altezza totale 4 + 16 + 4 = 24cm =
300daN/mq ;
340daN/mq ;
375daN/mq ;
30daN/mq ;
55daN/mq ;
65daN/mq ;
100daN/mq ;
250daN/mq ;
3) Sovraccarichi di esercizio :
piano tipo civile abitazione =
200daN/mq ;
Sottolineiamo, infine, che in fase di esercizio non sono state applicate alla trave i
carichi concentrati derivanti dalle reazioni dei puntelli che necessario disporre in fase di
costruzione ; a vantaggio di sicurezza sono stati applicati tutti i carichi distribuiti possibili,
sebbene, in fase di costruzione, una aliquota non trascurabile di essi sia assorbita dalle
colonne.
1.
cL = 0.6 fck ;
aL = 0.7 fyk ;
alti, e quindi pi pesanti, con tutti gli svantaggi che ci comporta sia dal punto di vista
economico che statico (pesi sismici maggiori).
Valutate, quindi, le sollecitazioni di calcolo, si passati alla valutazione delle tensioni
massime di compressione nel calcestruzzo e di trazione nei profili e nelle armature, in base
alle caratteristiche geometriche e statiche riportate nelle tabelle II-1 II-6 del prontuario, e si
scelta la 1a sezione le cui tensioni in grado di estremo rientravano nei limiti indicati.
Fissata la sezione trasversale della trave per ciascun caso di carico previsto, si deve
verificare che essa sia in grado di soddisfare a tutte le verifiche previste per le strutture
inflesse in cemento armato : verifica di resistenza, verifica di deformabilit, verifica di
fessurazione.
2.
3.
3.1.
Il processo di carico
E fondamentale, per la corretta applicazione del procedimento incrementale, lesatta
definizione del processo di carico. A partire dai valori caratteristici delle azioni, Gk per i
carichi permanenti e Qk per quelli di esercizio, si definiscono le combinazioni dei carichi,
attraverso lintroduzione dei coefficienti di simultaneit i (i=0, 1, 2) e dei coefficienti parziali
6
di sicurezza G e Q, in base allo stato limite che si intende analizzare. Per ciascuna delle
combinazioni di carico analizzate poi possibile assumere, in maniera semplicistica, una
legge di crescita proporzionale di tutti i carichi, permanenti e di esercizio, tramite un unico
fattore di carico variabile da zero al valore uno, nel caso di verifiche agli s.l.s., od al
valore 1 (moltiplicatore di collasso) nel caso di verifiche allo s.l.u.
In maniera pi realistica, nel caso di verifica allo s.l.u., possibile definire un
processo di carico costituito da due fasi successive :
nella prima fase si fanno crescere i soli carichi permanenti tramite un fattore G variabile
da zero al valore uno ;
nella seconda fase, mantenendo costanti i carichi permanenti, si incrementano i carichi di
esercizio tramite un fattore Q variabile da zero al valore 2 del moltiplicatore di
collasso.
Il moltiplicatore di collasso assume valori differenti a seconda del processo di carico
adottato, come si nota dalla figura 5.1.
3.2.
Il procedimento incrementale
Definiti i carichi di base P e detto il loro fattore comune sempre crescente
d
> 0
dt
a partire da zero, la struttura inizialmente ha un comportamento elastico lineare (fase 1), per
cui possibile esprimere il momento flettente nel generico nodo strutturale, conseguente alla
discretizzazione effettuata, nel seguente modo :
M 1s = M 1s 1
M 1s
rappresenta la sollecitazione di influenza, cio il valore del momento flettente per effetto dei
carichi di riferimento.
Sulla scorta della conoscenza dei legami M - dei singoli conci e delle loro rigidezze
iniziali, si effettua preliminarmente unanalisi di saggio della struttura definita
dallassemblaggio degli n conci componenti sotto i carichi base, assumendo inizialmente
come rigidezza del concio la media delle rigidezze iniziali (EJ)o e (EJ)o allo scopo di stabilire
il segno del momento flettente che sollecita ciascun concio. Ci consente di avviare il
procedimento con lattribuzione a ciascun concio dellesatta rigidezza.
Definito il comportamento della struttura nella fase 1 elastica, necessario stabilire
per quale valore del fattore dei carichi ha termine tale comportamento e quali provvedimenti
adottare per lanalisi della fase successiva.
A tale scopo, a causa della variabilit della sollecitazione flettente lungo lo sviluppo di
ciascun concio, innanzi tutto opportuno definire per ciascuno di essi una sezione
rappresentativa, per esempio quella di mezzeria se la lunghezza del concio contenuta,
attribuendo ad essa il valore del momento che si ottiene mediando i valori dei momenti di
estremit forniti dalla relazione suddetta.
Introdotti i coefficienti :
1c ,
fattori dei carichi per i quali in ciascun concio c si attinge il momento limite di
fessurazione, la prima fase terminer in corrispondenza del fattore dei carichi :
1L = min ( 1c ) = 1r
con lindividuazione del concio r che si fessura per primo.
A questo punto occorre ridurre la rigidezza del tronco r dal valore iniziale al nuovo
valore, quindi apportare alla matrice globale di rigidezza le modifiche relative alla suddetta
variazione.
Con riferimento ora alla generica fase i-esima del procedimento, per un fattore dei
carichi i > i-1L, lanalisi della struttura prosegue effettuando la scomposizione :
i = iL1 + i ,
esprimendo i momenti flettenti con la formula incrementale :
M is = M iLs1 + M is i
dove :
M iLs1
M is
c
campo di validit delle leggi suddette, si introducono i coefficienti 1 , fattori incrementali
dei carichi base in corrispondenza dei quali i conci integri si fessurano, i conci fessurati
raggiungono la situazione limite di snervamento dei profili tesi, oppure i conci gi snervati
raggiungono la crisi per schiacciamento del calcestruzzo compresso.
La fase i termina in corrispondenza del fattore incrementale limite :
1L = min( 1c ) = 1t
che consente di esprimere il moltiplicatore limite totale come :
L
L
i = i 1 + iL .
Il procedimento prosegue quindi con lanalisi della fase successiva, previa modifica
della matrice di rigidezza della struttura ausiliaria conseguente alla variazione di rigidezza
subita dal concio t rispetto allo stato precedente. Il raggiungimento della situazione di crisi
di un concio viene assunto come stato limite ultimo della struttura, ed in corrispondenza di
questo si determina il valore del moltiplicatore di collasso .
3.3.
di carico analizzati per il valore unitario del moltiplicatore dei carichi, cio
i carichi applicati coincidono con quelli base. Si nota in particolare
effetto della non linearit del comportamento della sezione
quando
come, per
rappresentativa del
collasso plastico se, valutati elasticamente i momenti di calcolo MSd positivo e negativo, essi
risultano inferiori ai rispettivi Mu forniti nelle tabelle IV-1 IV-6 del prontuario ;
analogamente le verifiche nei confronti del taglio devono ritenersi soddisfatte se il calcolo
elastico lineare fornisce valori che rientrano nei limiti indicati nelle stesse tabelle.
Qualora, invece, i risultati del calcolo elastico lineare dovessero essere tali da non
rientrare nei limiti indicati, possibile, con lanalisi non lineare, stabilire se i benefici effetti
della plasticit consentono limpiego delle sezioni scelte o se, viceversa, necessario variarle.
Le tabelle VII-6 e VIII-6 del prontuario riportano i rapporti tra i momenti massimi
positivi e negativi valutati con analisi non lineare e con analisi elastica lineare per tutti i casi
di carico analizzati e per le due diverse condizioni di carico previste, tanto per le travi BE che
per quelle BI.
Le tabelle VII-7 e VIII-7 riportano invece i valori dei carichi ultimi valutati con analisi
elastica lineare e non lineare, nonch lincremento percentuale che si ha utilizzando lanalisi
non lineare, per tutti i casi di carico previsti, tanto per le travi BE che per quelle BI.
4.
10
5.
considerando la struttura come una trave in cemento armato, secondo le prescrizioni del punto
4.3.3. del D.M. 9-1-96 e del pi dettagliato punto 4.4.3. dellEC2, nonch dellappendice 4
dello stesso EC2.
I valori limiti delle frecce fissati sono stati :
11
Senza entrare nel dettaglio del calcolo, per il quale si rimanda allappendice 4
dellEC2, diciamo solo che il calcolo di f0(1) stato condotto sotto la combinazione dei carichi
rara, mentre quello di f0(2) e di ft(2) sotto la combinazione dei carichi quasi permanente.
Per ci che riguarda tutti gli altri parametri che intervengono nella valutazione delle
frecce di calcolo fa ed fb si sono adottati i seguenti valori :
1 = 1 ;
2 = 1 per valutare f0(1)ed f0(2) ;
2 = 0.5 per valutare ft(2) ;
Mcr= valori di M(+)cr nelle tabelle IV-1 IV-6 ;
M = valori di M(+)max nelle tabelle VII-3, VII-5, VIII-3, VIII-5 per le diverse condizioni di
carico (1 o 2) ;
=0;
Ec,eff = Ec per le diverse qualit di calcestruzzo ;
q = valori nelle tabelle VII-3, VII-5, VIII-3, VIII-5 per le diverse condizioni di carico ;
I1 = valori nelle tabelle II-1 II-6 ;
I2 = valori nelle tabelle II-1 II-6 ;
= 5/384 - MB/(16qL2) ;
MB = valori di M(-)max nelle tabelle VII-3, VII-5, VIII-3, VIII-5 per le diverse condizioni di
carico (1 o 2) ;
Il calcolo delle sollecitazione, per le diverse combinazioni di carico, stato condotto
elasticamente.
6.
cemento armato, secondo le prescrizioni dei punti 4.3.1. del D.M. 9-1-96 e 4.4.2. dellEC2.
La possibilit offerta dallEC2 di effettuare la verifica senza calcolo diretto
dellampiezza delle fessure, controllando che le dimensioni delle barre longitudinali di
armatura e la distanza tra di esse non superino valori fissati in funzione della massima
tensione di lavoro nellarmatura sotto la combinazione dei carichi quasi permanente, riportati
12
nel prospetto 4.12, non stata tenuta in conto in quanto non si in grado di stabilire a priori
linfluenza che la presenza dei profili metallici ha sullampiezza delle fessure.
Il calcolo stato condotto sotto la combinazione dei carichi quasi permanente,
ritenendo la struttura appartenente alla classe di esposizione a) indicata nel prospetto 7-I del
D.M. 9-1-96 ; da qui il valore limite dellampiezza delle fessure fissato in :
w2 = 0.2mm.
Lampiezza di calcolo wk delle fessure stata valutata tramite la relazione :
wk = srm sm con :
sm
2
M cr
=
= deformazione media armatura tesa;
1 1 2
E s
M
r =
As ,tesa
Ac ,eff
13
14
FASE DI COSTRUZIONE
Effettuate tutte le dovute verifiche in fase di esercizio, si passa a verificare la struttura
in fase di costruzione, dove, come ricordato nel capitolo 4, la generica sezione trasversale si
comporta come una sezione mista acciaio - calcestruzzo.
E quindi ovvio fare riferimento alle norme di calcolo ed esecuzione delle strutture
miste acciaio - calcestruzzo, ossia alla CNR 10016/98, mentre le norme che attengono alla
definizione dei carichi di esercizio e delle resistenze di calcolo restano le stesse.
Il sistema costruttivo adottato per la posa in opera della struttura quello a trave
puntellata : resta da stabilire (ed questo loggetto delle verifiche) il numero e la posizione
dei puntelli da utilizzare.
Lanalisi viene condotta ipotizzando la presenza di un unico puntello posto nella
sezione di mezzeria di ciascuna campata, o di due puntelli posti ai terzi medi delle stesse :
ovviamente, se dovesse essere necessario, possibile limpiego di un numero maggiore di
puntelli.
Si ammette poi, a vantaggio di sicurezza, che le due campate che definiscono la trave
in esercizio siano, in questa fase, isolate, di modo che, in fase di costruzione, si configura uno
schema di calcolo a trave continua, su tre o quattro appoggi, in cui ciascuna luce libera pari
alla met o ad un terzo di quella della campata di appartenenza. Ci comporta
lottimizzazione nello sfruttamento della sezione resistente, coincidendo le sezioni di
momento massimo con quelle sullasse dei puntelli ove il momento negativo e quindi il
calcestruzzo di confezionamento risulta compresso e reagente, e la parte superiore dei profili
metallici tesa e quindi esente dal pericolo di imbozzamento.
Infine stata considerata, in fase di costruzione, una sola condizione di carico per la
struttura, che coincide con la presenza dei carichi di esercizio su tutte le luci (2 o 3).
Di seguito si riporta lanalisi dei carichi agenti sulla struttura, oltre al peso proprio ricavabile
dalle tabelle II-1 II-6, in fase di costruzione, presi coi loro valori caratteristici, nonch le
diverse combinazioni di carico con i relativi coefficienti di fattorizzazione dei carichi da
adottare tanto per le verifiche agli s.l.u. che per quelle agli s.l.s.
15
1) Peso proprio solaio piano tipo (lastre PITTINI con traliccio tipo 2 e larghezza 120cm) :
300daN/mq ;
340daN/mq ;
375daN/mq ;
2) Sovraccarichi di esercizio :
carichi di cantiere =
75daN/mq ;
16
7.
prevista agli s.l.u., tanto con lo schema statico di trave continua su tre appoggi che per quello
di trave continua su quattro appoggi.
Ovviamente la verifica deve ritenersi soddisfatta se le sollecitazioni di calcolo
risultano inferiori a quelle resistenti.
Le tabelle IX-1 e X-1 del prontuario riportano i risultati del calcolo per tutti i casi di
carico previsti, sia per le travi BE che per quelle BI.
8.
rara, per ambo gli schemi statici previsti. Vengono quindi valutate le tensioni in grado di
estremo nel calcestruzzo, nei profili e nelle armature, in base alle caratteristiche geometriche
e statiche riportate nelle tabelle I-1 I-6 del prontuario.
La verifica da ritenersi soddisfatta se le suddette tensioni massime risultano inferiori
a quelle limiti richiamate precedentemente.
I risultati del calcolo, per tutti i casi di carico analizzati, sono riportati nelle tabelle
IX-2 e X2 del prontuario.
9.
profili metallici, prescindendo quindi, a vantaggio di sicurezza, dal contributo irrigidente della
soletta prefabbricata in cemento armato.
I valori limiti delle inflessioni fissati sono :
(L/2)/500 per lo schema statico 1 ;
(L/3)/500 per lo schema statico 2 ;
La freccia di calcolo stata valutata utilizzando lespressione :
17
5 qL14
ML12
f s1 =
384 E a I a 16 E a I a
6
10 cm, per lo schema statico 1;
5 qL42
ML22
f s2 =
384 E a I a 16 E a I a
6
10 cm, per lo schema statico 2;
ove :
q = valori nelle tabelle IX-2 e X-2 ;
L1 = L/2 in metri ;
L2 = L/3 in metri ;
Ea = modulo di Young dellacciaio = 2100000 daN/cmq ;
Ia = valori nelle tabelle I-1 I-6 ;
M = valori di M(-)max nelle tabelle IX-2 e X-2 per i diversi schemi statici.
Osserviamo che, data la proporzionalit esistente tra la freccia di calcolo e la quarta
potenza della luce libera di calcolo, era ovvio attendersi, come i risultati hanno confermato,
una notevole riduzione dei valori delle frecce rispetto alla fase di esercizio, pur diminuendo
notevolmente la rigidezza flessionale della struttura.
Le tabelle IX-5 e X-5 del prontuario riportano i risultati del calcolo per tutti i casi di
carico analizzati, sia per le travi BE che per quelle BI.
18
Impiego tabelle
19
Impiego tabelle
medi di tale ridistribuzione. Esse sono state ottenute a partire dalle tabelle VII-1 e VII-2,
VIII-1 e VIII-2.
Le tabelle VII-7 e VIII-7 indicano i valori dei carichi ultimi valutati con analisi
elastica lineare e non, nonch lincremento percentuale del carico ultimo che si ha utilizzando
lanalisi non lineare invece che quella lineare ; ci per tutti i casi di carico analizzati.
Le tabelle VII-8 e VIII-8 riportano i risultati della valutazione delle frecce di calcolo
in esercizio, i valori delle frecce limiti di confronto ed i rapporti di snellezza effettivi delle
nostre travi, per tutti i casi di carico analizzati.
Le tabelle VII-9 e VIII-9 riportano i risultati del calcolo dellampiezza delle fessure
per i casi analizzati.
Le tabelle VII-10 e VIII-10 riportano la valutazione dellincidenza ponderale
dellacciaio strutturale utilizzato per le strutture di impalcato.
Le tabelle IX-1 e X-1 servono, insieme alle III-1 III-6, per la verifica, condotta con
analisi elastica lineare, allo s.l.u. di rottura in fase di costruzione.
Le tabelle IX-2 e X-2 servono, insieme alle I-1 I-6, per le verifiche agli s.l.s. di
deformabilit e limitazione delle tensioni di esercizio.
20