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arcireport

settimanale a cura dellArci | anno XIII | n. 3 | 29 gennaio 2015 | www.arci.it | report @arci.it

La vittoria di Syriza apre una nuova


sfida in Europa: aiutiamoci a vincerla
di Luciana Castellina Presidente onoraria Arci

Sulla vittoria di Syriza stato detto gi


tutto, ed stata gi espressa la gioia di
tutti noi. Non voglio dunque aggiungere
altro, se non per tornare a riflettere su
cosa significa per noi Arci.
Innanzitutto credo ci aiuti a far tornare un
po di interesse nella politica, perch ha
dimostrato che la buona sinistra qualche
volta pu anche vincere. Non cosa da
poco di questi tempi quando tanti hanno
finito per pensare che non pi possibile
cambiare le cose. Non un caso che in
queste ultime settimane le riunioni della
pi svariata natura hanno cominciato ad
essere ben pi affollate del solito: segno di
un ritorno di interesse al fare collettivo che
a noi dellArci non pu che fare del bene.
In secondo luogo la vittoria di Syriza riapre
positivamente il discorso sullEuropa, di
cui da un po di tempo nessuno voleva pi
sentir parlare. Perch dimostra che unidea
diversa della sua politica esiste e raccoglie
consensi. Ci aiuta a contrastare il ritornello
con cui ogni malefatta dei nostri governi
sempre stata giustificata: ce lo chiede
lEuropa, quasi che a Bruxelles abitasse
dio padre onnipotente. Finalmente c
qualcuno che ha detto signor no.

LEuropa non ci chiede affatto di fare


quel che ha fatto fin qui, ce lo chiedono
soltanto i governi europei attualmente
in carica e che controllano lesecutivo di
Bruxelles. Che ben altra cosa.
Qualche riflessione utile la vittoria di
Syriza ce la offre anche dal punto di vista
del modo di essere di questo partito.
Si ripete in Italia che sono stati bravi
perch, a differenza che da noi, dove la
sinistra litigiosa, l hanno saputo trovare
lunit. Badate, i greci sono anche pi
litigiosi degli italiani. Se sono riusciti a
stare assieme perch, anzich ricercare
lunit esclusivamente sul terreno elettorale, lhanno prima sperimentata sul
campo, contribuendo a costruire una
rete di centri di supplenza rispetto a
quanto, tantissimo, stato tagliato: sanit,
salari,assistenza... Sono, insomma, partiti
dalla costruzione di case comuni sul
territorio, non in Parlamento. Non dico
che lintera sinistra italiana in tutte le sue
sfumature dovrebbe iscriversi allArci, ma
che la pratica dei nostri circoli migliori
debba costituire un insegnamento utile
per tutti, questo s.
La vittoria di Syriza ci impone anche dei

doveri. La brigata Kalimera che ha invaso


Atene nei giorni del voto stata una bella
gioiosa esperienza, ci ha rincuorato ed
bene sia stato cos. Ora per - bene esserne consapevoli - comincia per Alexis
Tsipras il tempo pi difficile: riuscire a far
accettare allUnione Europea la propria
posizione, innanzitutto la convocazione
di una generale conferenza sulla crisi e
le misure da adottare,un obiettivo per
niente facile. La sfida molto rischiosa.
Alexis ha scelto di trovare un accordo con
una formazione di destra (comunque non
fascista) - Aleni, i greci indipendenti - non
per dar vita ad una alleanza organica e
di lungo periodo ma per un obiettivo di
scopo: andare al negoziato con la troika
col massimo di fermezza. Ad alcuni
parsa una scelta impopolare, ma se avesse
cercato un accordo con i centristi che
avevano accettato il tremendo memorandum avrebbe dovuto acconsentire ad
annacquare le proprie posizioni in modo
assai pericoloso. La sfida sar durissima
e tocca anche a noi continuare ad essere
attivamente solidali, con la testa e non
solo con il cuore. Aiuta i compagni greci,
e serve anche alla nostra battaglia.

arcireport n. 3 | 29 gennaio 2015

elezioniingrecia

La Grecia cambiata.
Non lasciamola sola
di Raffaella Bolini

Adesso tocca a noi, fare la nostra parte.


In Grecia i piccoli si sono alzati in piedi
e stanno facendo la storia. Capita poche
volte di vederlo, nel tempo di una vita.
Tanti di noi abbiamo potuto viverlo l
dove accaduto. un privilegio grande.
La forza accumulata domenica sera,
quando i greci hanno intonato piangendo le canzoni della loro resistenza - i
vecchi che sono passati per la dittatura,
lesilio e la galera insieme ai ragazzi di
venti anni, un dono di cui saremo
per sempre riconoscenti ai compagni
di Syriza. Che sono rimasti identici a
quando non contavano niente e per
stavano a migliaia nelle piazze di tutta
Europa, dovunque ci fosse una lotta.

Che non hanno cambiato amici anche


quando li abbiamo lasciati soli per anni,
mentre la Troika li massacrava e il liberismo ci divideva, ognuno chiuso nei
suoi confini ad affrontare la sua crisi.
E che per oggi fanno finta di averci
sempre avuto al loro fianco. Che non
hanno arroganza, e ieri ci ripetevano:
non abbiamo vinto noi, abbiamo vinto
insieme. Anche se sanno benissimo che
non vero. Hanno vinto perch da anni
hanno il pensiero lungo abbastanza. Il
coraggio, la pazienza e lintelligenza per
trasformare lumiliazione di un popolo
nel riscatto della dignit - e si meritano solo il nostro omaggio. Dicono che
da noi italiani hanno imparato tanto.

Dimostriamo che la fiducia non era


immeritata. E c un solo modo per farlo:
fidandoci di loro. Sostenerli, e cercare
a casa nostra di essere allaltezza della
loro sfida ai potenti. Radicalmente dalla
parte dei diritti e della dignit. E uniti,
come loro. Unesperienza che non fatta
di super eroi. Che passata per grandi
difficolt e sa che molte altre ne dovr
passare. Che ogni giorno dovr essere
capace di decidere come affrontare gli
ostacoli che si trover davanti. I forti
non mi piacciono. Mi piacciono i senza
potere, quando si prendono responsabilit grandi, sapendo che faticheranno
per fare ci che giusto. un peso che
non devono portare da soli.

Ci eravamo gi emozionati al comizio


finale del gioved, quando alla fine del
discorso di Tsipras era partita la nostra
colonna sonora di tanti 25 aprile, Bella
ciao cantata da una piazza di centinaia
di migliaia persone.
Siamo stati a visitare ambulatori popolari e seggi elettorali, luniversit di
Atene e il centro elettorale di Syriza, al
Partenone dove nata la democrazia,
abbiamo fatto cortei e abbiamo parlato con tanti cittadini stremati dalle
politiche economiche della Troika e
del neoliberismo delle banche, siamo
partiti da tutta lItalia con idee diverse, e questa la nostra ricchezza, per
sostenere, per imparare e anche un po

per sognare, forseci piace pensare


che abbiamo anche un po contribuito
a questo risultato, con il nostro lavoro
qui durante la campagna per le europee
ed anche per aver continuato in tutti
questi anni dopo Genova a mantenere
relazioni e vederci ai forum sociali in
giro per il mondo.
Non ci siamo arresi al presente e adesso tocca a noi, non possiamo lasciare
i compagni greci da soli in Europa a
lottare per tutti noi; abbiamo loccasione
per cambiare lEuropa, i greci lo hanno
gi fatto, costruiamo con loro il nostro
futuroadesso. Su quello striscione che
saltava per tutta la piazza cera scritto
Brigata Kalimera 25.01.2015

di socialit e in cui si fa comunit. Ci


fermiamo davanti a uno stabile dove
collocato un piccolo ma organizzatissimo
ambulatorio medico. Due stanze per le
visite con apparecchiature per la diagnostica e una fornita farmacia. Argiris ci
presenta due operatrici volontarie che
spiegano le modalit con cui operano
e come hanno costruito un efficace
mutualismo, una impressionante rete
tra cittadini, operatori sanitari pubblici,
distributori di prodotti farmaceutici che
riforniscono questi punti sanitari autogestiti. Gli ambulatori sociali, come le
mense, rappresentano una delle poche
ancore di salvezza per chi non ha pi la
possibilit di curarsi o di procurarsi il
cibo necessario. Alla domanda su quale

sar la politica sanitaria di Syriza, una


delle operatici risponde: non compito
nostro ridisegnare la politica sanitaria
greca, noi siamo qui per dare un servizio
a chi non pu pi permetterselo.
La vittoria di Syriza tutta racchiusa in
questa frase. Non c soggetto politico di
massa senza una vasta rete di cittadini
solidali e autorganizzati. Il sociale e
il politico in Grecia hanno smesso di
essere autosufficienti.
E da noi? Anche lItalia dotata di un
terzo settore composto da cittadini autorganizzati e solidali e lArci ne una
parte importante. Azzeriamo, dunque,
anche qui lo iato tra sociale e politico e
rivoluzioniamo la democrazia, in Italia
e in Europa.

di Graziano Fortunato Arci Milano

Tutte le televisioni del mondo si collegano con Atene per seguire i risultati, i
primi arrivano verso le 19 con un boato
liberatorio, alle 23 si aspetta Alexis
Tsipras per festeggiare in piazza.
A un certo punto, sulle note di People
have the power, appare un grande striscione seguito da un serpentone rosso
che inizia a ballare per tutta la piazza,
tra gli applausi dei greci sbalorditi per il
risultato elettorale e per lentusiasmo di
pi di trecento italiani che festeggiano
con loro la vittoria di Syriza.
Questa limmagine che ci rimarr
impressa nella memoria, insieme alle
lacrime dei cittadini di Atene di commozione e di felicit.

di Filippo Sestito Arci Crotone

Sabato 24 gennaio, gli italiani della


Brigata Kalimera si ritrovano nel cuore
di Atene, in piazza Sintagma.
Argiris Panagopoulos, nostro Caronte
ateniese e ambasciatore di Syriza in
Italia, ci incita a raggiungere la fermata
del tram.
Ci dirigiamo verso un quartiere residenziale a visitare un ambulatorio sociale.
Dai finestrini del tram scorrono i resti
di una civilt che ha per prima pensato
e praticato una nuova forma di governo
della cosa pubblica e della comunit:
la democrazia. Ci inerpichiamo verso
la parte alta del quartiere. I locali, non
solo quelli del centro turistico, sono
molto frequentati, nonostante la durissima crisi economica. Sono luoghi

arcireport n. 3 | 29 gennaio 2015

diritti

Io ci sono. Il coraggio
di Lucia Annibali
di Ornella Pucci presidente Arci Marche

Vado a tutta birra ha esclamato Lucia


Annibali, stringendo il suo libro Io ci
sono, la mia storia di non amore, alla
notizia che la Corte dAppello di Ancona
aveva confermato la condanna a 20
anni al suo ex che lha fatta sfigurare
con lacido da due sicari due anni fa. Un
grido autoironico e liberatorio, dopo aver
rivissuto lincubo di nuovo in tribunale
e di nuovo forzatamente vicina al suo
aggressore per giorni.
Laggressione avvenuta a Pesaro il 16
aprile 2013 ed tristemente nota. Il suo
ex, avvocato anche lui, non accetta che
Lucia decida di troncare la relazione
dopo aver scoperto che ha una compagna
storica che addirittura aspetta un figlio.
La decisione di Lucia scatena la furia
dello scaricato che da quel momento
mette in atto una escalation del terrore:
inseguimenti, stalking, manomissione
delle valvole del gas in casa della ex
dopo averle rubato le chiavi in palestra,
fino allagguato dellacido compiuto
dentro lappartamento di lei dai due
sicari albanesi da lui assoldati.
Lucia ha dimostrato un grande coraggio,

ha subito pi di 15 interventi chirurgici


ma non ha esitato ad esporsi anche
mostrando il suo volto sfigurato, certa
di non essere lei a doversi vergognare.
Non sa se riprender a fare lavvocato,
intanto tra un intervento e laltro accetta
qualche invito per presentare il libro
che ha scritto sulla sua esperienza e
vorrebbe aiutare in futuro gli ustionati
e occuparsi delle donne schiacciate da
uomini inetti e incapaci di convivere con
le loro fragilit. Alle donne dice Voletevi bene, tanto, tantissimo. Credete
in voi stesse e sappiate che ogni atto
di violenza subita non dipende mai da
voi che amate luomo sbagliato ma da
lui che lo commette. Agli ustionati
invece tenete duro e abbiate pazienza,
molta pazienza. Credo che in questo
percorso Lucia abbia sentito la solidariet e laffetto delle altre donne. Infatti
un nutrito gruppo di donne dellUDI
pesarese le sono sempre state accanto durante le udienze e non solo. Le
istituzioni locali, ma anche nazionali,
lhanno presa a simbolo della lotta delle
donne, a cominciare da Laura Boldrini

e Giorgio Napolitano.
Stride con tutto questo latteggiamento
della famiglia dellaggressore che ha
sempre minimizzato, contro ogni evidenza, la gravit di quanto compiuto
e continua a denunciare la severit
della pena (20 anni). In particolare fa
riflettere lintervento della sorella del
condannato. Parole dure, una difesa
dufficio del fratello come se la vittima
fosse lui, non una parola invece nei
confronti delle vere vittime, prima fra
tutti Lucia, poi la compagna ignara,
e altra vittima innocente la bambina che nel frattempo nata. Possibile
che le radici di una societ patriarcale
siano cos potenti da portare le donne
di famiglia degli aguzzini a schierarsi
con loro contro altre donne, anche ai
nostri tempi?
Pare di s. C molto da lavorare, la
societ piuttosto arretrata, dobbiamo iniziare dagli asili, e dalle famiglie.
Lucia ha detto Io ci sono, ebbene
anche noi ci siamo. ora di iniziare un
intervento di educazione sentimentale
a tutto campo!

#IoStoConErri,
lArci aderisce alla campagna
LArci aderisce alla campagna #IoStoConErri, convinta che il processo che si
aperto a Torino contro Erri De Luca,
accusato addirittura di istigazione a
delinquere per le sue dichiarazioni sulla
resistenza al proseguimento dei lavori
per la linea Tav Torino Lione, dimostri
amaramente che il diritto e la libert di
espressione del proprio pensiero non
solamente una questione fra noi e certo
fondamentalismo fanatico di ispirazione
islamica, ma si pone anche allinterno dei
nostri confini. Stabilire un meccanico
rapporto tra opinioni espresse e atti
considerati illegali riporta alla memoria
i teoremi giudiziari che generarono
londata di arresti del 7 aprile del 1979.
Oltretutto contraddice una recente
sentenza che esclude che lattivismo
anti Tav possa essere considerato alla
stregua di terrorismo contro lo Stato.
Malgrado questo, il movimento NoTav
stato oggetto di pesanti condanne
proprio in questi giorni, a dimostrazione di un atteggiamento quantomeno

altalenante della Magistratura,


con una propensione per alla
repressione pura e semplice.
Ha quindi ragione Erri De
Luca a dire che pronto a
reiterare il presunto reato,
se tale verr considerato. E
noi siamo pronti a sostenerlo. Tutte le evidenze, perfino
quelle contabili, dimostrano
che il movimento della Val di
Susa che si oppone alla Tav
ha sempre avuto ragione. La
tratta di alta velocit Lione
Torino distruttiva dellambiente, costosissima e priva
di interesse economico visto
il mutamento della situazione. Qualunque governo serio
avrebbe il dovere di voltare
pagina su quel progetto. Cos
come del resto sta accadendo
in altri paesi europei.
http://iostoconerri.net

arcireport n. 3 | 29 gennaio 2015

colpareggiociperdi

Col pareggio ci perdi:


la lettera ai sindaci
Pubblichiamo il testo della lettera - firmata da Stefano Rodot, presidente del
comitato promotore della campagna Col
pareggio ci perdi - da inviare ai sindaci
affinch, come la legge prevede, adottino
misure atte a facilitare lesercizio, da
parte dei cittadini, del loro diritto a
firmare la legge di iniziativa popolare
e ad esserne informati.
Gentile Sindaco,
Le scrivo per informarla che stata depositata in Cassazione in data 22 settembre
2014 la proposta di legge costituzionale
diniziativa popolare Modifiche agli articoli 81, 97 e 119 della Costituzione, concernenti leliminazione del principio del
pareggio di bilancio e la salvaguardia
dei diritti fondamentali.
La proposta di legge stata promossa
da un comitato, composto da numerose
personalit ed associazioni che operano
in vari ambiti della societ civile e che ho
il piacere di presiedere, con lobiettivo di
sollecitare il Parlamento a riconsiderare
la scelta, fatta precipitosamente con la
Legge Costituzionale n. 1 del 2012, di
introdurre nella nostra Carta il vincolo
del pareggio di bilancio. La raccolta delle
firme cominciata il 15 ottobre scorso
e quindi, in base alle norme di legge
che regolano la materia, terminer sei
mesi dopo.

La scelta stata motivata come richiesta


dalla Ue. Ma questo non vero, tanto che
la Francia non ha immesso nella propria
Costituzione il principio di pareggio di
bilancio. In questo modo invece il nostro
paese si privato di uno strumento di
politica economica necessario, come
la storia del novecento ha dimostrato,
proprio nei periodi di crisi economica.
Daltro canto lo stesso governo Renzi ha
gi chiesto di spostarne lapplicazione
al 2017. Infine che senso ha immettere
nella Carta Costituzionale limiti e regole
che riguardano le politiche di bilancio
elevandole a principi che per di pi
confliggono con quelli contenuti nella
prima parte della Costituzione, poich
inibiscono la soddisfazione dei diritti
fondamentali dei cittadini?
Infatti il senso e la lettera della proposta
che avanziamo di modifica dellattuale
articolo 81 della Costituzione che prima
debbano venire soddisfatti i bisogni e i
diritti fondamentali delle persone, poi
vengono le questioni che attengono alla
contabilit dei conti dello Stato.
Come Lei ben sa, le politiche di austerit
imposte in questi ultimi anni stanno incidendo pesantemente anche sugli Enti
Locali costretti a rinunciare ad opere utili
e ridurre i servizi essenziali ai cittadini
fino a minare la coesione sociale e quindi
la democrazia. Sentiamo, come societ

civile organizzata, lurgenza di sollecitare


un dibattito pubblico e partecipato nel
merito delle politiche di austerit nazionali ed europee. Utilizzeremo i sei mesi
della campagna per la raccolta delle firme
Col pareggio ci perdi per promuovere in
tutto il paese iniziative di approfondimento, di sensibilizzazione, di proposta per
arginare il dominio della finanza sulle
nostre vite e mettere in discussione la
concezione che anima il fiscal compact.
Riteniamo utile coinvolgere prioritariamente i cittadini e le istituzioni locali, che
vivono maggiormente sulla loro pelle i
disagi della crisi e delle risposte sbagliate.
Le saremmo grati se ci aiutasse a coinvolgere i suoi cittadini promuovendo
nella sua citt occasioni di confronto
pubblico sui contenuti della proposta
di legge e invitasse i suoi cittadini a
firmare. Il nostro Comitato a sua disposizione (colpareggiociperdi@gmail.
com - tel. 06 8841880; Sara Nunzi la
responsabile dellorganizzazione della
campagna di raccolta delle firme). Il
testo della proposta di legge con gli approfondimenti sono scaricabili dal sito
http://colpareggiociperdi.it/
Sicuro del Suo interesse,
Le porgo cordiali saluti

Il presidente
Stefano Rodot

Dal 30 gennaio al 7 febbraio


una settimana nazionale di raccolta firme
Dal 30 gennaio al 7 febbraio in tutta Italia ci
sar una raccolta firme
straordinaria per il progetto di legge di iniziativa
popolare che si propone
di abrogare il principio
del pareggio di bilancio
contenuto nellarticolo 81
della Costituzione.
Decine di banchetti saranno organizzati ovunque. Lobiettivo infatti quello
di raccogliere entro la fine di marzo
almeno 50mila firme, da depositare
in Parlamento a met aprile.
Dal 2011 lItalia ha inserito il pareggio
di bilancio nella Costituzione: una
scelta sbagliata che consegna il nostro
paese ai vincoli del fiscal compact e
allobbedienza a una politica economica fondata sullausterit, il taglio

delle spese sociali, le privatizzazioni


del settore pubblico.
Una politica economica che oltre ad
avere portato maggiore diseguaglianza e
ingiustizia sociale si dimostrata completamente fallimentare: ha depresso
leconomia, fatto aumentare la disoccupazione e anche il debito pubblico.
LItalia non era obbligata ad inserire
il pareggio di bilancio in Costituzione,
altri paesi, come la Francia, non lhanno

fatto.
Ma Col pareggio ci perdi, ci perdono i lavoratori e i giovani, le donne, i
disoccupati, leconomia
e la societ.
Ecco perch dobbiamo
organizzare banchetti in
ogni citt e raccogliere le
firme per togliere dalla
Costituzione il pareggio di bilancio.
Non si tratta solamente di abrogare
una norma sbagliata, ma di salvaguardare i diritti sociali e civili nelle
scelte di spesa pubblica e di costruire
unalternativa valida alle politiche di
austerit che stanno portando lEuropa
e lItalia verso condizioni sociali ed
economiche ingiuste e insostenibili.
Le iniziative vanno comunicate allindirizzo colpareggiociperdi@gmail.com

arcireport n. 3 | 29 gennaio 2015

migranti&minoranze

Hub e Cas: laccoglienza che


alimenta il razzismo
di Valentina Itri Ufficio Immigrazione Arci nazionale

Non si ferma la corsa del Ministero dellInterno allimplementazione di un sistema


di prima accoglienza per i richiedenti
protezione internazionale allinterno dei
cosiddetti Hub regionali. Nonostante
lintenzione dichiarata da parte del Ministero di superare progressivamente i
grandi centri, cosa buona e giusta, gli
Hub regionali rischiano di riprodurre,
anche se in dimensioni pi piccole, gli
stessi problemi dei grandi centri. Inoltre
rischiano di diventare anchessi grandi
centri, con tutti i problemi connessi.
Un primo esempio di Hub lex Cie di
Bologna. Se le regioni predisporranno
questi centri per 100/250 posti, come
in passato, in condizioni di necessit i
posti potranno facilmente aumentare.
La presenza di tante persone in un centro
genera sempre conseguenze negative.
Ha un impatto negativo sulla comunit
dove inserito; alimenta ostilit verso i
rifugiati, supportata da campagne che
sconfinano facilmente nel razzismo. Genera di conseguenza anche conflitti locali.
I grandi centri hanno poi costi molto alti
di ristrutturazione e di manutenzione e,

per limpatto negativo di cui si detto,


comportano anche grande dispiegamento
di uomini e mezzi della pubblica sicurezza.
Peraltro, come anticipato nel documento
votato dalla Conferenza Unificata a luglio, intenzione del Ministero definire
la posizione giuridica dei richiedenti
asilo dentro gli Hub e poi trasferirli nella rete Sprar che quindi accoglierebbe
solo persone il cui status giuridico gi
definito. Siamo contrari ad escludere i
richiedenti protezione internazionale
dallo Sprar perch verrebbe modificato
profondamente lo spirito del sistema
daccoglienza. contradditorio prevedere modifiche al sistema di accoglienza
senza aver reso effettive quelle relative
ai tempi delle procedure. Il richiedente
asilo aspetta 6,7,8 mesi prima di essere
ascoltato e questo il periodo pi delicato
della procedura nonch del percorso di
integrazione che si vuole intraprendere.
necessario quindi rivolgersi a operatori
competenti e non a personale qualsiasi
(per esempio, a Siracusa la societ che
ha gestito a lungo laccoglienza al centro
Umberto I era una ditta di pulizie). Il

primo periodo di accoglienza passato in


centri collettivi e con operatori generici
e servizi non adeguati compromette non
solo la procedura di richiesta dasilo e
lavvio del processo dintegrazione, ma
rischia di aver un impatto negativo sulla
comunit locale e di generare complicazioni di tipo sociale e sanitario per i
richiedenti coinvolti. Spesso il lavoro di
costruzione del percorso dintegrazione,
dopo mesi di permanenza nei grandi
centri, deve ricominciare da capo e in
condizioni peggiori del momento di primo
arrivo. Lo stesso ragionamento vale per i
Cas (Centri di Accoglienza Straordinari),
che il Ministero continua ad aprire in
tutte le regioni, proponendo un modello di accoglienza privo di standard
e di servizi adeguati. LArci continua a
chiedere di dedicare una quota dei posti
Sprar - 15mila posti - al primo soccorso
e accoglienza, con una permanenza di
non pi di due mesi, per poi essere trasferiti in un progetto Sprar, nonch di
unificare i diversi sistemi riportandoli
subito dentro lo schema di gestione del
Servizio Centrale dello Sprar.

La proposta di legge
di iniziativa popolare
per il riconoscimento
della minoranza rom e sinta

Trenta organizzazioni
rilanciano la battaglia
per i diritti dei lavoratori
migranti nelle campagne

Marted 27 gennaio a Palazzo Montecitorio, nella ricorrenza


della Giornata della memoria, le associazioni rom e sinte
italiane hanno lanciato la campagna per la raccolta di 50mila
firme per presentare al Parlamento italiano una proposta di
legge di iniziativa popolare per il riconoscimento della minoranza rom e sinta. Obiettivo di questa campagna realizzare
gli articoli 3 e 6 della Costituzione che prevedono leguaglianza
davanti alla legge e la tutela di tutte le minoranze linguistiche
con apposite norme; contrastare discriminazione e pregiudizio che sono causa della scarsa integrazione nella societ
e della marginalizzazione sociale ed economica anche per il
mancato riconoscimento dello status di minoranza; infine
tutelare il patrimonio linguistico-culturale con istituti analoghi a quelli previsti dalla legge n. 482/1999 per tutte le altre
minoranze (diritto allo studio e allinsegnamento della lingua,
diffusione della cultura e delle tradizioni storico-letterarie).
La conferenza stampa, introdotta da Davide Casadio e Dijana
Pavlovic, presidente e portavoce del Comitato promotore, ha
visto gli interventi, tra gli altri, del senatore Luigi Manconi,
presidente della commissione diritti umani, del senatore
Francesco Palermo presentatore di un ddl per il riconoscimento
della minoranza rom e sinta, di Piero Soldini e Kurosh Danesh
della Cgil nazionale, di Angela Scalzo e Giuseppe Casucci
della Uil nazionale, di Filippo Miraglia per lArci e di rappresentanti di OSF, Associazione 21 Luglio, SOS razzismo Italia.

Dove sono i 100mila migranti sbarcati sulle nostre coste


che mancano allappello? Molti, probabilmente, nelle nostre campagne, lavorando in condizioni di grave sfruttamento. Un fenomeno, quello del lavoro agricolo sfruttato, che
non riguarda solo i migranti senza permesso di soggiorno,
ma coinvolge in misura crescente i richiedenti asilo, i lavoratori dellUnione Europea, e gli stessi cittadini italiani.
Di tutto questo si parlato a Roma nel corso dellincontro Grave
sfruttamento lavorativo degli immigrati: quali politiche in Italia
e in UE organizzato dallassociazione Parsec e da Open Society
Foundations, a cui hanno partecipato 50 rappresentanti di oltre
30 organizzazioni della societ civile, sindacati ed enti di ricerca.
Lagricoltura oggi non pi il primo gradino per linserimento
dei migranti nel mercato del lavoro italiano, ma sempre pi un
settore in cui si entra per la necessit di sopravvivere. Mentre
mancano strumenti efficaci di tutela delle vittime di sfruttamento. Contraddizioni del quadro normativo, mancanze degli
strumenti di integrazione sociale, storture del mercato del lavoro:
i molti temi emersi richiamano non solo la necessit di interventi
multi-agenzia, ma anche unazione condivisa di sensibilizzazione
rivolta alle imprese della filiera alimentare e ai consumatori.
Limpegno delle organizzazioni partecipanti allincontro sar
quello di formare una rete pi ampia possibile di soggetti che
lavorano in questo campo perch nellanno dellExpo si tengano al
centro i diritti di tutti i lavoratori e le lavoratrici delle campagne.

societ

arcireport n. 3 | 29 gennaio 2015

Quale Terzo Settore per quale


cambiamento sociale al Sud
di Francesca Coleti presidente Arci Campania

Si conclude a Salerno i prossimi 30, 31


gennaio e 1 febbraio la Formazione Quadri
del Terzo Settore del mezzogiorno, il percorso formativo che il Forum nazionale
del Terzo Settore, la Consulta del Volontariato del Forum, CSVnet e la ConVol
hanno realizzato per cinque anni grazie
alla Fondazione con il Sud per i dirigenti
del volontariato, dellassociazionismo di
promozione sociale e della cooperazione sociale del mezzogiorno. Tre giorni
per discutere e confrontarsi su Quale
Terzo Settore per quale cambiamento
sociale al Sud - limpegno del mondo
della sussidiariet per luguaglianza
ed il benessere.
Il seminario conclude il lavoro del 2014,
ma anche tutto il percorso di FQTS, affrontando il tema della redistribuzione
sussidiaria, cio dellapporto che i cittadini singoli e associati possono offrire
alla riduzione delle disuguaglianze, che
la crisi sta accentuando sempre pi. Una
redistribuzione che non alternativa alla
responsabilit delle istituzioni, ma che
espressione del dovere di solidariet che
riguarda tutti i cittadini. Ragioni, modelli

e forme della redistribuzione sussidiaria


sono stati oggetto di approfondimento
seminariale e di attivit nei laboratori
regionali, articolati negli ambiti della comunicazione sociale, della ricerca e della
partecipazione. Aprir i lavori Stefano
Rodot, presentando il suo ultimo libro
Solidariet, unutopia necessaria. La
crisi ha fatto crescere le diseguaglianze e
ha diffuso le povert. Affidarsi alle forze
del mercato unopzione debole ben al
di sotto della necessit di trovare nuovi
principi di riferimento. La solidariet
riemerge nei modi pi diversi e supera
le distanze esistenti dichiara Rodot,
cogliendo il senso del lavoro svolto da
Fqts. Su questa scia i tre workshop del
seminario organizzati dai laboratori: Una
mission per la comunicazione sociale:
promuovere la dignit sul ruolo della
comunicazione nella promozione della
dignit e delle pari opportunit. Seguir
poi il workshop della RicercaIntervento, con la partecipazione di Gaetano
Giunta e Adriano Giannola, presidente
di Svimez, sulle prospettive socioeconomiche derivanti dalla connessione tra

operatori economici privati, comunit


pubblica e mondo del non profit. Infine, il panel dedicato alla partecipazione
approfondir come le nuove esperienze
di partecipazione democratica diano
gambe ai principi fondamentali della
Costituzione. Dal principio di sovranit
popolare a quello di solidariet, fino
alleguaglianza sostanziale, attraverso
il ruolo attivo del cittadino e il compito
alto dei corpi intermedi e quindi del
terzo settore. A conclusione della tre
giorni, con Gregorio Arena si affronter
il tema di come cogliere e interpretare
linteresse generale nel cambiamento
della societ. Cos linteresse generale e
come le organizzazioni della sussidiariet
lo costruiscono? Quali nuove modalit di
governance possiamo mettere in campo?
Insomma, Fqts termina con una sfida
sulle prospettive di impegno delle organizzazioni del terzo settore, sul ruolo
della formazione futura per i dirigenti
di volontariato, associazionismo e cooperazione sociale, per avviare un nuovo
percorso che coniughi culture e visioni
per una societ libera, uguale e solidale.

Sharing Economy. Leconomia


collaborativa tra societ e mercato
di Valentina La Terza vicepresidente Arci Milano

Avevo idea che intorno alla sharing economy (e al suo rapporto con la Sinistra)
ci fosse interesse. Avevo anche idea che
fosse un argomento per secchioni.
Non ero per preparata a trentacinque
persone che, attentissime, partecipano a un
workshop, distribuiti intorno a un tavolo
rotondo, alle nove di un sabato mattina
qualunque. Non lunica piacevole sorpresa di uno dei tantissimi appuntamenti di
partecipazione ed elaborazione promossi
allinterno di Human Factor, dove ho
partecipato come relatrice, invitata dallAssessora Cristina Tajani (Comune di Milano) insieme a Tiziano Bonini (Radio24/
Radio2), Stefano Daelli (Rena) e Francesco
DAgresta (Rete Sinistra Lavoro).
Mi ha stupita, su tutto, lapproccio assolutamente non conservatore, oltrech fortemente competente, con il quale il nutrito gruppo
si confrontato per circa un paio di ore.
Rimando, per un inquadramento della
questione, allottimo articolo di Tiziano
Bonini su Doppiozero (C Sharing e
sharing - Sharing is the new welfare?).

Dedico qualche attenzione, invece, agli


spunti emersi che parlano al nostro lavoro quotidiano in Arci e soprattutto
allimpegno di elaborazione strategica, per
compiere quel traghettamento non compiuto che leggo nella nostra associazione.
La prima sollecitazione sta nel titolo Leconomia collaborativa tra societ e mercato:
concetti che richiamano le nostre radici
(il mutualismo e lautorganizzazione) e il
nostro divenire (la sfida di auto-sostenere
economicamente gran parte delle nostre
attivit sociali e culturali, grazie al contributo economico e volontario dei nostri soci).
Il secondo ambito di riflessione sta nel
ruolo dei media: le tecnologie stanno
alla base della maggior parte dei sistemi e delle piattaforme di scambio
(o acquisto/affitto) di beni e servizi.
La tecnologia modifica anche il ruolo
dellindividuo nello scambio: ci si mette in
gioco come persone, non solo in un contatto fugace o attraverso la carta di credito, ma
ci si espone a recensioni, feedback, contatti
con i nostri social network. Nello sharing

vive bene chi educato, chi sa quello che


vuole (e cosa non vuole) ed disposto
a comunicarlo chiaramente. I fenomeni di massa diventano pi chiaramente
sommatorie di scelte, preferenze, giudizi
individuali. Pare banale, ma modifica
sostanzialmente il ruolo dellindividuo.
una rivoluzione che richiama fortemente
quella del sistema politico: la richiesta di
partecipazione (vera o supposta), di diversa
cittadinanza allinterno delle organizzazioni. unistanza che parla anche a noi e non
disgiunta da un uso consapevole delle
tecnologie. Chiudo ancora con Bonini:
proprio questa condizione materiale del
vivere contemporaneo che ha permesso
la diffusione esponenziale delle pratiche
di consumo collaborativo e laffermarsi di
stili di vita non orientati alla propriet.
Vale per i beni di consumo e per i modi,
i luoghi e gli strumenti della produzione.
Mi pare un concetto straordinariamente
di sinistra, un contemporaneo (e urgente) spunto di rielaborazione della nostra
autorganizzazione.

arcireport n. 3 | 29 gennaio 2015

esteri/movimenti

Dal 24 al 28 marzo a Tunisi


il Forum Sociale Mondiale
Il prossimo Forum Sociale Mondiale si terr a Tunisi dal 24 al
28 marzo. Dopo ledizione del
2013, la prima nel Maghreb e
una delle pi grandi in assoluto
nella storia dei Forum, tanta
societ civile mondiale si incontrer nuovamente nel paese
che ha continuato a difendere e
consolidare, fra molte difficolt
e tanti pericoli, il processo di
transizione democratica dopo
la rivoluzione.
Il Forum si terr nel Campus
della Universit El Manar,
come nel 2013. La struttura
dellevento sar analoga a quelle
precedenti: il 24 marzo ci sar
la grande assemblea delle donne
e nel pomeriggio la marcia di
apertura; il 25, 26 si terranno
i seminari autorganizzati e gli eventi
culturali; il 27 e il 28 ci saranno le
assemblee di convergenza e, nel pomeriggio, la manifestazione finale. Nei
giorni precedenti e successivi ci saranno
incontri organizzati da reti settoriali.
Segnaliamo, fra questi, il 23 e il 24
mattina la riunione di coordinamento
globale per la giustizia climatica, che
preparer la mobilitazione a Parigi, fra
la fine di novembre e linizio di dicembre
2015, in occasione della Conferenza Onu
sul clima. Negli stessi giorni si terr il
forum dei media indipendenti.

Il programma del Forum ancora in preparazione - sul sito possibile visionare


le attivit per ora registrate. Sicuramente
migranti e rifugiati saranno di nuovo
al centro dellevento. LArci parte del
coordinamento che da anni lavora a
costruire la convergenza nel Forum
delle organizzazioni sociali impegnate
sulle tematiche migranti, rifugiati e
richiedenti asilo in tutto il mondo - nel
prossimo periodo informeremo pi in
dettaglio sulle attivit previste.
Come al solito, i temi in discussione saranno molti: pace e guerra, Palestina, po-

El campo y la ciudad
Dal 2 al 13 aprile 2015 Arci e Arcs realizzeranno un workshop di fotografia
sociale a Cuba: insieme al fotografo
professionista Giulio Di Meo si partir
dalla citt de La Habana, capitale di Cuba,
la pi grande citt dei Caraibi, una delle
mete turistiche preferite a livello mondiale, per poi spostarsi nella provincia
di Pinar del Rio, per conoscere i villaggi
contadini e le zone rurali, per scoprire la
vera Cuba e i veri cubani. Saranno proprio
queste due realt, la Cuba cosmopolita,
internazionale, brillante e famosa de La
Habana e la Cuba intima, genuina e solare
del campo, che cercheremo di scoprire e
mettere a confronto durante il workshop
di fotografia sociale El campo y la ciudad.
I campi di lavoro e conoscenza dellArci sono unesperienza di volontariato
a breve termine dove si vive e lavora

insieme, organizzati per promuovere


la solidariet e la cooperazione internazionale e, attraverso limplementazione di attivit concrete sul terreno,
per sviluppare valori quali il dialogo
interculturale, la collaborazione e la pace.
Le iscrizioni scadono il 23 febbraio e la
quota di partecipazione di 2.200 euro.
Per contatti e informazioni:
campidilavoro@arci.it,
info@giuliodimeo.it
Le proposte dellestate 2015 sul sito
www.arciculturaesviluppo.it a partire
da fine marzo.

litiche sociali, lavoro, ambiente,


democrazia e partecipazione,
lotta al neoliberismo, diritti
delle donne, giovani generazioni e cultura
Molte delle reti europee a cui
lArci partecipa, e molti interlocutori della sponda sud del
Mediterraneo, stanno lavorando sugli eventi che porteranno
al Forum.
Insieme alla Cgil e a molte altre
organizzazioni italiane, europee
e mediterranee (il Forum Civico
Europeo, la Rete Euromediterranea per i Diritti Umani,
la Piattaforma Euromed, Solidar, la rete delle ONG arabe,
il Forum Tunisino per i diritti
economici e sociali, Alternatives Marocco e altri) proseguir
il lavoro che ci ha visti impegnati anche a
Lampedusa, per la costruzione della rete
Alternative Mediterranee. Sono in preparazione due assemblee di convergenza
fra gli attori sociali del Mediterraneo.
Insieme alla Cgil, stiamo verificando la
possibilit che Solidar, il Forum Civico
Europeo e la Rete Euromediterranea per
i Diritti Umani promuovano un grande
dibattito sul dopo Parigi, per affrontare
con gli interlocutori della sponda sud un
dialogo finalizzato ad affrontare insieme le sfide che le ultime drammatiche
vicende pongono a tutti noi.
Con Libera e altri interlocutori internazionali, lArci gi coinvolta in un
seminario sulla legalit e la lotta alla
corruzione. Con la Carovana Antimafie
e Libera saremo impegnati nellorganizzazione di un seminario sulla tratta degli
essere umani e le nuove schiavit. La
rete europea contro il TTIP si riunir nel
Forum, cos come quella contro le grandi
opere inutili, quella dellacqua e altre.
Nel 2013 la delegazione dellArci fu
molto numerosa. Anche questa volta, chi
intende partecipare bene si organizzi
per tempo, prima che diventi difficile
trovare voli e alloggi. Da Genova si sta
organizzando un viaggio in traghetto a
prezzi economici.
Le commissioni, i comitati o i singoli
compagni e compagne interessati a partecipare possono scrivere a: bolini@arci.it
Faremo il possibile per favorire e aiutare, dal punto di vista logistico e del
programma, la nostra partecipazione.
Le informazioni generali sul Forum si
trovano sul sito www.fsm2015.org

arcireport n. 3 | 29 gennaio 2015

Tomaso ed Eli liberi

La Corte Suprema indiana ha annullato


lergastolo per i due giovani liguri
di Alberto Calandriello socio Arci e portavoce Alziamo la voce

Come tutte le cose desiderate, attese,


anche il lieto fine alla assurda vicenda di
Tomaso Bruno ed Elisabetta Boncompagni arrivato quasi a sorpresa.
La storia incredibile dei due ragazzi italiani arrestati cinque anni fa in India con
laccusa di aver ucciso il loro compagno
di viaggio Francesco Montis si conclusa
alle prime luci dellalba italiana di marted
20 gennaio, con la sentenza di assoluzione
da parte della Corte Suprema indiana,
che ha ribaltato la condanna allergastolo
che per ben due gradi di giudizio aveva
colpito i due nostri connazionali. Gioia,
commozione e grande entusiasmo sono
le reazioni che hanno attraversato lItalia
marted scorso, coinvolgendo le tante,
tantissime persone che, a dispetto del
silenzio dei media, hanno per anni provato a portare alla ribalta della cronaca
questa storia.
stata una strada lunga, faticosa e dolorosa quella che Tom ed Eli hanno
dovuto percorrere prima di uscire da
questo tunnel di perizie superficiali, prove
inconsistenti e, su tutto, lallucinante
atteggiamento della giustizia indiana, che
quasi con fare irridente ha rimbalzato la
vita di queste due persone tra feste, rinvii,
scioperi ed assenze ingiustificate. Ma ora
che la parola fine stata posta e nel modo
che tutti speravamo, limportante che
Tom ed Eli tornino dalle loro famiglie e
si riprendano la loro vita, alla quale sono
stati tolti ingiustamente cinque anni, che
nessuno potr restituirgli.
Cinque anni durante i quali ad Albenga gli
amici di infanzia di Tomaso non lo hanno
mai abbandonato, restando sempre al suo
fianco, credendo alla sua innocenza con

la sicurezza che solo unamicizia nata da


bambini pu dare.
Loro e la famiglia di Tomaso sono i veri
protagonisti di questa storia, le loro
iniziative, la loro incrollabile forza di
volont, la loro testarda ostinazione nel
non abbassare mai la guardia sono gli
interpreti principali che meritano di
festeggiare come si deve il ritorno a casa
del loro amico e figlio.
Questa storia insegna diverse cose, sullinformazione in Italia e sullimpatto che
essa ha sullopinione pubblica, ma la
cosa principale che deve restare sta forse
proprio nelle prime parole che Eli e Tom
hanno scritto appena usciti dal carcere di
Varanasi: La verit sempre vincente.
Una vittoria, quella di questa verit che si
fatta desiderare, arrivata quasi insperata
cos come, nel dicembre scorso, era arrivata la notizia che dopo pi di un anno
il caso era stato finalmente discusso in
aula. La verit che sta accompagnando
Tom ed Eli in Italia in queste ore ci riporta
non solo due ragazzi vittime di un incubo,
ma la soddisfazione di una mobilitazione
davvero spontanea e davvero civile, di una
parte della nostra societ che ha voluto
approfondire una vicenda complessa e
difficile senza che la stessa venisse in
nessun modo amplificata da giornali e tv.
La lezione di questa odissea sta proprio
nellesserci scoperti capaci di lottare
anche nellombra, in unombra artificiale
creata forse ad arte, di combattere per
ottenere un po di luce e visibilit e di
aver resistito fino a vedere la giustizia
affermarsi. La verit sempre vincente
anche quando la strada per raggiungerla
sembra impraticabile.

Il progetto Album di famiglia


Parte dallArci di Corato il progetto Album
di famiglia a cura di Glooscap, laboratorio
di ricerca e arti visive.
Il 21 e il 22 febbraio sar presentato e
avviato il progetto che intende ampliare
larchivio delle memorie fotografiche familiari in Puglia, gi avviato con il progetto
Hidden Heritage, sulla catalogazione
dellarchivio Abmc (Archivio biblioteca
museo civico) di Altamura. Il progetto
introduce la riflessione sulla fotografia
come principale strumento di riproduzione iconografica e fondamentale fonte

storico-documentaria.
I workshop Album di famiglia costituiscono la prima fase del progetto, didattica
ed esplorativa. Sono itineranti, finalizzati
sia alla raccolta che alla catalogazione
di immagini di famiglia pugliesi, la cui
datazione va dallinvenzione agli 70 del
Novecento.
Il programma didattico prevede due incontri e si svilupper su quattro argomenti
principali. I docenti saranno Michela
Frontino e Francesco Saverio Colella.
Info e iscrizioni su www.glooscap.org

daiterritori

in pi
TAvolata di quartiere
CATANIA A conclusione del pro-

getto RadioAttivo, Radiomatria e


lArci Catania, insieme al comitato
Cittadini Attivi San Berillo, propongono la seconda Tavolata di quartiere.
Appuntamento domenica 1 febbraio
dalle ore 11 in via Pistone. Nel corso
della giornata ci saranno giochi per
bambini, cucina di quartiere, diffusione musicale, jam session e tanta
socialit.
catania@arci.it

festa di tesseramento
NARNI SCALO (TR) Il 31 genna-

io festa di tesseramento al circolo Arci


Il parco: alle 18 verranno presentati
il comitato, il nuovo programma e il
progetto di quello che sar il Centro
giovanile del Parco dei Pini; alle 21
concerto acustico con i brani di Gillo
& Reggae Fistols e a seguire Danz hall.
www.arciterni.it

appuntamento
al basaglia
TORINO Al Caff Basaglia il 31 gen-

naio dalle 21.15 ci sar Ma...che cos


questa crisi? Saranno recitati famosi
brani di musica leggera italiana e
straniera, per descrivere una certa
idea di mondo, punti di vista, emozioni, utopie da ricordare in tempi di
crisi economica e di valori. Ingresso
riservato ai soci Arci.
www.caffebasaglia.org

i canti dei partigiani


VERBANIA Anpi Verbania, in

collaborazione con Arci e altre associazioni presenti sul territorio,


lancia il concorso I canti e le canzoni dei partigiani, oggi: bando di
composizione e rielaborazione per
cori, gruppi, band musicali, artisti,
singoli e scuole. Iscrizioni fino al 2
giugno, esibizione e premiazione dei
gruppi selezionati il 21 giugno presso
la Casa della Resistenza Fondotoce.
www.anpiverbania.it

cineforum aurunco
SESSA AURUNCA (CE)

Arci Matidia presenta la 41esima


edizione del Cineforum Aurunco.
Appuntamento presso lAuditorium
della scuola media F. De Sanctis
ogni gioved alle 18.30 a partire dal
5 febbraio.
fb Arci Matidia Sessa Aurunca

arcireport n. 3 | 29 gennaio 2015

daiterritori
A BOLOGNA

Un proiettore per Piacenza,


continua la raccolta fondi
a sostegno di Cinemaniaci
Continuano le iniziative a sostegno della campagna di raccolta fondi Un
proiettore per Piacenza, che aiuter lArci Cinemaniaci a mettere insieme
la cifra necessaria ad acquistare un proiettore digitale professionale con
impianto audio adeguato per il cinema allaperto di Piacenza, senza il quale
lassociazione rischia di dover sospendere le proprie attivit. Coinvolti anche
i Musei Civici di Palazzo Farnese e della Galleria Alberoni, che hanno deciso
di sostenere Un proiettore per Piacenza con lofferta di biglietti a prezzi
scontatissimi o gratuiti a coloro che effettueranno donazioni per la campagna.
La prossima iniziativa in programma sabato 31 gennaio al Teatro San
Matteo: si tratta dello spettacolo Teatrando, a cura della compagnia teatrale
LAgor di Fombio Lodi. Sei brevi atti unici ispirati al repertorio di Achille
Campanile e di altri autori umoristici, con dialoghi surreali e molta sana
ironia sulle debolezze umane e i conflitti nelle coppie. Sar richiesta a tutti i
partecipanti una sottoscrizione minima di 8 euro che andranno interamente
devoluti alla campagna di crowdfunding.
Luned 2 febbraio alle ore 21 ci sar una cine-cena a La Munt, cena di raccolta
fondi a tema cinematografico. I piatti saranno ispirati a celebri film come Il
postino o Pomodori verdi fritti.
Informazioni per donare su www.cinemaniaci.org

Cremona, una citt ferita


La manifestazione del 24 gennaio a Cremona, che avrebbe dovuto dare voce
a chi pochi giorni prima aveva subito una aggressione fascista, stata brutalmente interrotta da decine di violenti in assetto di guerra.
Il raduno antifascista indetto dal centro sociale Dordoni a seguito degli scontri
del 18 gennaio, che avevano visto il ferimento di un attivista del centro sociale
da parte di alcuni militanti fascisti di CasaPound, era iniziato pacificamente
e successivamente degenerato.
Leredit della lotta di Liberazione contro lincubo del fascismo ci ha permesso di dare al paese una prospettiva di pace e democrazia - dichiarano
dallArci di Cremona - questa la nostra scelta: contro la violenza e contro
ogni violenza. Chi usa la violenza contro di noi e contro la citt ma non ci
fa paura: il pacifismo e lantifascismo vivono attraverso la forza delle nostre
parole, la passione delle nostre musiche, lallegria dei nostri colori.
www.arcicremona.org

Mondovisioni
Anche Arci Bologna tra i partner della
rassegna dei documentari di Internazionale dal titolo Mondovisioni, che
torna in citt per il terzo anno grazie
alla collaborazione tra Kinodromo, Sfera
Cubica e Locomotiv club.
In programma sette tra i documentari
pi interessanti della scena mondiale, che
offrono istantenee sul presente e visioni
del futuro, su temi come i conflitti in Nord
Africa e Medio Oriente, immigrazione e
clandestinit, il ruolo dei social network
nella rivolta in Siria, il neocolionialismo
e i controversi rapporti tra Africa ed
Europa, le difficili e pericolose vite degli
attivisti a sostegno del libero accesso alle
informazioni. Le proiezioni si terranno
un marted ogni due settimane a partire
dalle 21.15 al Kinodromo.
www.arcibologna.it

La Resistenza
di Kobane
La Resistenza di Kobane. Il racconto
di Ivan Grozny Compasso il titolo
delliniziativa che si svolger a Grugliasco (TO) presso lArci Casseta Popular
domenica 1 febbraio dalle 19.
Dopo essere entrato a Kobane, citt siriana al confine con la Turchia
simbolo della resistenza curda contro
lavanzata dellIsis, grazie ad un trafficante di uomini e ad alcune centinaia
di dollari, il reporter freelance Ivan
Grozny Compasso racconter la sua
incredibile esperienza. Porter con s
foto e video di una citt in guerra ma
anche la testimonianza dellautogoverno curdo. Si parler quindi di Rojava,
regione autonoma del Kurdistan, stretta
tra Iraq, Iran, Siria e Turchia, dove si
sperimenta una democrazia basata sul
centralismo della donna, lautodifesa e
la ridistribuzione della ricchezza.
fb Casseta Popular

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arcireport n. 3 | 29 gennaio 2015

societ

Gandhi testimone della Campagna


Unaltra Difesa possibile
La Campagna Unaltra Difesa possibile
lancia una nuova iniziativa: in occasione
del 30 gennaio - anniversario della morte
di Gandhi - chiede a tutti i comitati locali
di attivarsi per dare un nuovo impulso
con iniziative, tavoli di raccolta firme e
diffusione comunicati stampa. Gandhi
il fondatore della nonviolenza moderna,
che ha indicato una possibile via duscita
dalla follia della guerra.
Il 30 gennaio del 1948 M.K. Gandhi
veniva assassinato da un fondamentalista ind, che voleva vendicarsi per
la politica di convivenza interreligiosa
attuata dal Mahatma per la sua apertura
nei confronti dei musulmani. Gandhi
il fondatore della nonviolenza moderna,
che ha indicato una possibile via duscita
dalla follia della guerra e del terrorismo.
Ha mostrato che possibile difendersi e
liberarsi dalla violenza utilizzando metodi
civili, non armati, nonviolenti. dunque
il testimone della Campagna Unaltra
Difesa possibile, promossa dalle sei Reti
nazionali che raggruppano oltre 200 associazioni della societ civile italiana, del
mondo del pacifismo, della nonviolenza,
del disarmo, del servizio civile, della

cultura, dellassistenza, dellambientalismo, del sindacalismo. Linvito a tutti


i comitati, in occasione del 30 gennaio,
quello di rendersi protagonisti attivi della
Campagna, dandole una spinta per farle
fare un passo avanti. Tantissime sono le
possibilit: inviare alla stampa locale il
comunicato predisposto come Campagna (presente sul sito) inserendo, dove
possibile, le iniziative locali che saranno
realizzate e comunicate alla segreteria per
la pubblicazione sul sito; portare i moduli alla segreteria del proprio Comune;
appendere una locandina nei luoghi di
lavoro; coinvolgere il Sindaco del proprio
Comune; contattare altre associazioni da
coinvolgere nella Campagna.
La Campagna Unaltra Difesa possi-

il libro
Buongiorno Palestina

bile, attiva da due mesi, si concluder a


fine maggio 2015 con la raccolta delle
50milafirme necessarie alla presentazione alla Camera dei Deputati del
progetto di Legge di iniziativa popolare
Istituzione e modalit di finanziamento
del Dipartimento della Difesa civile, non
armata e nonviolenta.
Liniziativa vuole dare piena attuazione
allarticolo 52 della Costituzione italiana
(la difesa della patria) istituendo nell
ordinamento forme di Difesa civile,
in coerenza con larticolo 11 (il ripudio
della guerra). Nel concreto, la proposta di
legge che i cittadini possono sottoscrivere
vuole listituzione e il finanziamento del
Dipartimento per la Difesa civile non
armata e nonviolenta che comprenda i
Corpi civili di pace e lIstituto di ricerche
sulla Pace e il Disarmo e che abbia forme
di interazione e collaborazione con il
Dipartimento della Protezione civile, il
Dipartimento dei Vigili del Fuoco ed il
Dipartimento della Giovent e del Servizio
Civile Nazionale.
possibile informarsi su come partecipare
e dove firmare consultando il sito
www.difesacivilenonviolenta.org

arcireport n. 3 | 29 gennaio 2015

di Fiamma Arditi - Fazi Editore

In redazione
Andreina Albano
Maria Ortensia Ferrara

Pagine 250 - prezzo 16 euro

Direttore responsabile
Emanuele Patti

Senza schierarsi a priori per una parte o per laltra, Fiamma


Arditi raccoglie in Buongiorno Palestina, le voci di ventuno
palestinesi. Il risultato il ritratto fresco e sorprendente di un
popolo che spesso conosciamo solo attraverso gli stereotipi.
Le voci dei palestinesi possono dirci molto in questo momento
di nuove tensioni in tutto il Medio Oriente e con lallontanarsi
di una possibile ripresa dei negoziati di pace sospesi dal 2010.
Ho incontrato musicisti, pittori, registi, attori, scrittori, sceneggiatori, architetti, rapper, giornalisti. Mi hanno aperto la porta dei loro studi, delle
loro case, le loro vite sono un cantiere in moto perpetuo, una fucina di idee, di progetti.
Conoscere non vuol dire schierarsi, vuol dire avvicinarsi, mettere a fuoco meglio, entrare
nella situazione e calarsi nei panni dellaltro scrive lautrice.
Nato a New York, il progetto di questo libro si sviluppato come un viaggio dalle
sponde dellAtlantico al cuore del Mediterraneo. Attraverso una fitta rete di contatti,
la giornalista e attivista Fiamma Arditi ha incontrato e conosciuto personalmente
decine di palestinesi, ha ascoltato le loro storie di vita e le ha tradotte in una serie di
racconti di valore letterario e politico. Buongiorno Palestina non intende prendere
parte allannoso conflitto, piuttosto fornire un nuovo quadro e suggerire, attraverso
una rosa di singolari biografie, possibilit di vita alternative, strategie di fuga dalla
violenza nate in una striscia di terra carica di tensioni.
Fiamma Arditi scrittrice e giornalista, collabora con la La Stampa e lUnit. Vive e
lavora a New York, ha fondato e dirige il Film Festival Senza Frontiere - Without
Borders nel 2008. Per Fazi ha gi pubblicato Laltra America.

Direttore editoriale
Francesca Chiavacci
Progetto grafico
Avenida
Impaginazione e grafica
Claudia Ranzani
Impaginazione newsletter online
Martina Castagnini
Editore
Associazione Arci
Redazione | Roma, via dei Monti
di Pietralata n.16
Registrazione | Tribunale di Roma
n. 13/2005 del 24 gennaio 2005
Chiuso in redazione alle 18
Arcireport rilasciato nei termini
della licenza Creative Commons
Attribuzione | Non commerciale |
Condividi allo stesso modo 2.5 Italia

http://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/2.5/it/

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