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GT = ST S t + Ft FT
GT = Ft S t
Il saldo a scadenza quindi perfettamente noto al momento in cui si apre la posizione (al tempo t).
L'operazione ha richiesto un investimento di St (infatti Ft noto oggi ma lo si otterr a scadenza) e il
suo rendimento tra t e T
Ft S t
. Supponendo una base annua per il calcolo del rendimento e
St
chiamando =T-t la frazione di anno corrispondente alla durata della posizione, il rendimento
=
Ft S t
St
vettori djs (j=1, 2, , n) che rappresentano i valori di liquidazione (pagamenti) del titolo j-esimo
negli s stati di natura. I vettori dj possono essere accostati ed in tal modo si ottiene una matrice
DM(sn) dove le s righe rappresentano gli stati di natura e le n colonne i titoli; il generico elemento
dij indica il pagamento nello stato i del titolo j:
d11 ... d1 j
:
D = d i1
:
...
... d1n
...
... d ij
... d in
...
...
d s1 ... d sj
... d sn
Generalmente in un mercato finanziario si suppone anche l'esistenza di un titolo, detto senza rischio, e
definito come segue:
Definizione.
Un titolo detto senza rischio se assicura alla data terminale un pagamento uguale in ogni stato di
natura. Se inoltre si suppone che il suo prezzo in t=0 sia 1, allora il suo valore a t=T sar 1+r0 dove r0
definito come il tasso periodale privo di rischio.
Il vettore dei pagamenti del titolo senza rischio2, risulta cos essere
[1 + r0
1 + r0
... 1 + r0 ]T = (1 + r0 )I s
(p,
)= pT =
j =0
j pj
e la variabile aleatoria dei possibili valori di liquidazione come il vettore ds risultante dal prodotto
n
j =0
n
d=D
=
j =0
n
j =0
2
3
d1 j j
:
d ij j
:
d sj j
n
j =0
piuttosto che
n
j =1
.
3
1.4 Titoli contingenti agli stati di natura (o titoli puri di Arrow Debreu)
Definizione.
Si dicono titoli contingenti agli stati di natura, conosciuti anche come titoli puri di Arrow - Debreu,
tutti quei titoli che assicurano il pagamento di una unit se si realizza un particolare evento e 0 in
tutti gli altri casi.
Tali titoli possono essere considerati come una funzione indicatore 1j degli eventi elementari {j}
(con j=1,2,,s), e possono essere rappresentati dai vettori della base canonica di s. Ad esempio, il
titolo contingente allo stato di natura 3 sar identificato dal vettore fondamentale e(3) di s , ovvero il
X =
i e (i )
i =1
avendo opportunamente scelto gli scalari i = x( i ) (si veda lEsempio in Appendice 1).
Linterpretazione economica del vettore consiste nel considerarlo come la composizione del
portafoglio del decisore: si suppone cio di acquistare una percentuale i = x( i ) di ogni titolo
contingente e(i) (i=1,, s).
1.5 Opportunit di arbitraggio
Si formalizzer qui la nozione di opportunit di arbitraggio della quale sono gi stati forniti alcuni
esempi; tale concetto verr collegato ai prezzi dei titoli contingenti al fine di ottenere un opportuno
strumento matematico di valutazione che rappresenta la chiave di tutti i modelli di valutazione della
moderna finanza matematica.
Definizione.
Si dice che il mercato offre opportunit di arbitraggio (OA) se possibile costruire un portafoglio a
costo nullo (o negativo) che garantisce un rendimento certo positivo (o non negativo) a scadenza; in
altre parole se, in condizioni di incertezza, possibile costruire in t=0 un portafoglio che soddisfi una
delle seguenti due condizioni:
1. sia a costo nullo e che garantisca un rendimento positivo in almeno uno stato di natura e non
negativo per tutti gli altri
2. sia a costo negativo e che garantisca un rendimento non negativo in ogni stato di natura.
Questa definizione pu essere riscritta in forma compatta, utilizzando le nozioni scritte in precedenza,
ossia
n+1
pT
>0
D
dove D la matrice dei pagamenti definita in precedenza e dove il simbolo > indica che tutte le
componenti del vettore risultante (a s componenti) sono non negative e almeno una positiva4.
4
{
}
x>0 indica linsieme {x xi 0 i e x 0}
x>>0 indica linsieme {x xi > 0 i }
Finarm 2002_03 - Prof.ssa Silvana Stefani - FINARM1
La definizione data si scinde in due parti, la cui espressione corrisponde alle due condizioni alternative
della definizione:
1. portafoglio che sia a costo nullo e che garantisca un rendimento positivo in almeno uno stato di
natura e non negativo per tutti gli altri
equivale a
1. (p, ) 0 e
d ij j 0 per ogni i e per almeno un i=i0 vale d i j j > 0
j
2. portafoglio che sia a costo negativo e che garantisca un rendimento non negativo in ogni stato
di natura
equivale a
2. (p, ) < 0 e
d ij j 0 per ogni i
j
Prima di procedere con un fondamentale risultato collegato al concetto di OA, risulta utile introdurre
un importante Teorema, noto in letteratura come Lemma di Farkas, che permetter di giudicare sulla
compatibilit di determinati prezzi con lassenza di OA, data la matrice dei pagamenti a scadenza.
Lemma di Farkas.
Sia D una matrice s(n+1). Un vettore pn+1 soddisfa la disuguaglianza pT0 per ogni n+1 tale
che D
0
0 se e solo se esiste s a componenti tutte positive tale che pT=
TD.
Utilizzando il Lemma di Farkas, nonch alcuni altri Teoremi5, si perviene al seguente fondamentale
Teorema:
Teorema 1 Condizione necessaria e sufficiente per lassenza di OA che esista un vettore s a
componenti strettamente positive tale che
pT=
TD
Il vettore definisce quindi un funzionale lineare di valutazione a coefficienti positivi sullinsieme dei
pagamenti dei vari titoli, ovvero definisce una funzione lineare :s che associa al vettore dei
pagamenti futuri (il dominio) il prezzo corrente (codominio), infatti si pu scrivere come:
(d j ) =
i d ij = p j
i =1
Inoltre si nota agevolmente il collegamento con i titoli puri e con il titolo senza rischio, osservando che
(e (i ) ) = i .
Dunque il vettore rappresenta un vettore le cui componenti sono i prezzi dei titoli contingenti agli
stati di natura, da cui segue la definizione di prezzi contingenti. Inoltre
1s =
e (i )
i =1
( 1s ) = (
e (i ) ) =
i =1
( )
e (i ) =
i =1
i =1
ovvero, dalla definizione data, il prezzo del titolo senza rischio (infatti questo paga 1 in tutti gli stati
di natura, quindi il suo vettore dei pagamenti 1s) e soddisfa la relazione
s
1
= i
1 + r0 i =1
p0 =
i =1
, s) e
qi = 1 ; questo vettore pu essere facilmente interpretato come una nuova legge di probabilit
i =1
definita nello spazio {,} ottenendo, dopo aver chiamato Q la nuova legge di probabilit, lo spazio
di probabilit {,,Q}. In questo nuovo spazio, tenendo conto delle osservazioni precedenti e del fatto
che
s
i =1
qi =
s
i =1
= 1,
i =1
pj =
s
i =1
i
s
i =1
i =1
i d ij = i
i =1
i =1
i
s
d ij =
1
1 + r0
s
i =1
qi d ij
i =1
ovvero
pj =
[ ]
1
EQ d j .
1 + r0
Inoltre, conoscendo D e p, dalle considerazioni fatte finora, si deduce che il vettore e di conseguenza
il vettore q (o la legge di probabilit Q) unico se il mercato completo.
Tecnicamente, se r(D)=s, si pu invertire la matrice D dopo avere eliminato le n-s colonne
sovrabbondanti (quelle corrispondenti ai titoli che possono essere replicati mediante gli altri s) e
ottenere dalla relazione
pTD-1=
T
Supponiamo ora di voler calcolare il valore atteso, nello spazio descritto dalla terna {,,Q}, del
rendimento aleatorio
~
rj = ~
r j1 ... ~
r ji
... ~
r js
d ij p j
~
r ji =
pj
e, in notazione compatta,
1
~
rj =
d j p j 1s
pj
[ ]
1
EQ ~
r j = EQ
d j p j 1s
pj
=
p j (1 + r0 )
pj
[ ]
1
EQ d j EQ [1 s ] =
pj
1 = r0
Il significato di questo risultato immediato: nel mondo definito dalla terna {,,Q}, il valore atteso
del rendimento aleatorio di un titolo uguale al rendimento senza rischio, di qui la denominazione di
probabilit neutra al rischio con cui ci si riferisce alla legge di probabilit Q.
Bibliografia
Ceccarossi G., Falbo P. (1998), Elementi di Finanza Matematica, Dispense del corso Matematica
Applicata allEconomia e alla Finanza Universit degli Studi di Brescia
Geronazzo L. (1999), Introduzione al calcolo stocastico ed alle sue applicazioni in Economia e
Finanza, Appunti per il corso Modelli matematici per i mercati finanziari - Universit degli Studi di
Firenze
Hull J.C. (1997), Opzioni, futures e altri derivati, Il Sole 24 Ore, Milano
Appendice 1
Ipotesi, definizioni e notazioni
L'incertezza si suppone descritta da uno spazio di probabilit identificato dalla terna {,,} dove si
ipotizza:
card{}=s, ossia costituito da un numero finito di elementi
=(), l'insieme delle parti di
, ()>0
La prima ipotesi, che significa che l'insieme delle possibili realizzazioni finito, utile per poter
esprimere le realizzazioni di una variabile aleatoria X definita in per mezzo di un vettore di s, le
cui componenti sono i valori di X per ogni stato di natura. Quindi si scrive
La seconda ipotesi implica che tutti gli {i} sono eventi elementari, cui assegnata una probabilit
[ (1 ), ( 2 ),..., ( s )]T .
La terza ipotesi significa che interessano solo gli eventi con probabilit non nulla di verificarsi.
Esempio. Si consideri un proprietario terriero la cui rendita x di un campo coltivato proporzionale al
valore del fondo stesso secondo l'equazione x'=cx dove c la costante di proporzionalit. Si supponga
inoltre che tale rendita vari a seconda del tempo durante l'anno: se il tempo bello,la produzione sar
abbondante e c alto, se il tempo brutto, la produzione sar scarsa e quindi c basso. Ci troviamo in un
caso di orizzonte temporale di un anno (dalla semina al raccolto). Si ha quindi ={1,2} {tempo
bello, tempo brutto}, ={,,1,2}. Supponiamo inoltre per semplicit che gli eventi siano
equiprobabili, ossia
= [ (1 ) ( 2 )] = [0.5 0.5] .
Associamo inoltre i valori di c agli stati di natura nel modo seguente
T
c=
0.2 se 1
0.05 se 2
x' = 0.2 x
se 1
x' = 0.05 x se 2
e
x(0) = 1000
x(0) = 1000
X= [x(1 ) x( 2 )] = 1000e
dove t=1, essendo l'orizzonte temporale limitato ad un anno.
Il valore atteso del fondo al tempo 1 sar dunque
T
E(X)=TX=
[ (1 )
( 2 )]
0.2
1000e 0.05
x(1 )
= 0.5 1000e 0.2 + 0.5 1000e 0.05 = 1136.34
x( 2 )
Il vettore che riassume le realizzazione della variabile aleatoria X (il valore del fondo a fine periodo)
pu essere espresso come combinazione lineare dei due vettori della base canonica di , e(1) ed e(2),
nel modo seguente:
X =
1000e 0.2
1000e 0.05
= 1000e 0.2
1
0
+ 1000e 0.05
0
1
9