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CAPITOLO 1: SPAZIO E STRATEGIE DELLA CRESCITA DEMOGRAFICA

Strategie r e K
Tasso di accrescimento
i tassi di natalit e mortalit ovviamente non sono indipendenti.
Possono assumere valori estremi tra 10-15(oggi) e 40-50 (societ preindustriali). Per molto tempo n e
m sono stati in equilibrio, fino allindustrializzazione.
Capacit di crescita della popolazione 1) Frequenza delle nascite [2-3 anni] e 2) periodo fertile utilizzato
per la riproduzione [15-25 anni] storicamente 4,3-16,7, ma storicamente 5-8.
Funzione di sopravvivenza lx sopravvivenza fino alla fine dellet riproduttiva (speranza di vita e0 = 20
1,8 figli/generazione, con e0=50 4,2 f/g e raddoppio nel corso di una generazione. Storicamente nelle
popolazioni premoderne il tasso di incremento stato tra lo 0 e l1%.
Costrizioni ambientali: precipitazioni per raccoglitori e cacciatori (capacit naturali di produzione animale e
vegetale), inoltre un basso numero di individui non pu sostenere un gruppo stabile. Neolitico passaggio
allallevamento, tecniche di agricoltura. Il fattore limitante rimane comunque la disponibilit di terra.
rivoluzione industriale con creazione di macchine che trasformano materia inanimata in energia. Secondo lo
schema di Malthus la crescita di una specie in un ambiente funzione decrescente della densit
considerando le risorse fisse, che invece vengono modificate dalluomo.
CAPITOLO 2: SVILUPPO DEMOGRAFICO TRA SCELTA E COSTRIZIONE
Rivoluzione demografica del neolitico: aumento della crescita di diversi ordini di grandezza.
Cause: 1) sistema agricolo porta un miglior livello di nutrimento diminuzione mortalit. 2) agricoltura
peggioramento dellalimentazione + sedentariet maggior livello di infettivit e mortalit ma diminuisce
il costo di un figlio forte aumento della fecondit.
La grande peste e il declino demografico dellEuropa: nel XIV la peste provoca un netto declino del
popolamento. 1347: Sicilia, nellarco di 4-5 anni tutto il continente devastato. Le crisi sono cicliche e
vanno diradandosi ma anche i due secoli successivi sono tormentati dalla peste, anche se soprattutto nel
500 altre malattie epidemiche fanno concorrenza a questa terribile malattia. Probabilmente tra il 1348 e la
met del secolo successivo (nadir del popolamento) si ha una perdita del 30-40% della popolazione
europea. Al termine di unepidemia si ha una ripresa transitoria della natalit, dovuta ad un abbassamento
della mortalit (le classi infantili, pi soggette alla morte, sono gi state falcidiate), gli individui sono stati
piuttosto selezionati, aumentano i matrimoni dei vedovi e vengono recuperati i matrimoni rinviati durante
lepidemia. Inoltre lo spopolamento provoca una disponibilit maggiore di terre.
La catastrofe degli indios dAmerica: Tano, praticamente scomparsi prima delle epidemie, a causa
dellencomienda, della morbosa ricerca delloro, della distruzione del loro sistema sociale. In generale, le
epidemie che decimarono la popolazione pi volte, si avvalsero delleffetto virgin soul. Le epidemie furono
una delle cause, non lunica: es. Paraguay, dove i Guaran protetti dalle missioni gesuitiche crebbero.
Africa e America: la tratta degli schiavi: tra il 1500 e il 1850 i deportati superstiti furono 9,5 milioni, ma
nello stesso periodo la stessa popolazione in America sub un declino: stock/flusso=0,8. NellAmerica
Ispanica e soprattutto negli USA in realt la popolazione nera aument (anche se bisogna considerare che i
mulatti vengono contati come neri), mentre le condizioni erano molto peggiori in Brasile e soprattutto nei
Caraibi. Cera interesse ad avere un ritorno economico nel minor tempo possibile.
I francesi del Canada, artefici di un successo demografico: 1608 fondazione di Qubec 1680 ci sono circa
10000 persone che in 100 anni si moltiplicheranno per pi di dieci volte. Le cause sono 1) alta nuzialit, 2)
alta fecondit naturale e 3) mortalit relativamente bassa. Rispetto alla madrepatria i canadesi si sposavano
prima e nel caso di vedovanza era pi facile che si risposassero, la pi bassa densit di popolazione riduceva
il rischio e la forza delle epidemie. Meccanismi di selezione allinizio, una forte coesione sociale, fattori
ambientali favorevoli sono alla base del successo demografico dellimmigrazione francese in Canada. Nel
mentre, la madrepatria francese ristagnava e la popolazione indigena regrediva.
Irlanda e Giappone: due isole, due storie: Irlanda, paese povero ma in cui c una forte crescita (pi
dellInghilterra) tra la met del 700 e la Grande Fame del 1846-7. Questo perch ad una naturale
disposizione a sposarsi presto, dalla met del 700 vennero convertite alla coltivazione della patata ampie
zone che determinarono una maggiore disponibilit di terre per nuovi nuclei familiari. Alta nuzialit + alta

fecondit forte aumento della popolazione. Questo forte aumento termina con la Grande Fame, causata
da un fungo che distrugge due raccolti consecutivi tra il 1845 e il 46, portando quindi fame e malattie. Dai
grandi proprietari viene instaurato un nuovo regime fondiario, il matrimonio viene posticipato, comincia
una forte emigrazione: la popolazione quasi si dimezza tra il 1841 e il 1901. Nel Giappone dei Tokugawa (dal
1603), un regime chiuso allesterno e pacifico allinterno, abbiamo una forte crescita demografica in
parallelo (1) con il passaggio da una coltivazione estensiva ad una intensiva e (2) con la trasformazione
dellassetto sociale (emancipazione dei grandi gruppi familiari con servit annessa in nuclei pi piccoli, pi
normalizzazione della classe dei Genin). In questepoca cambiamenti motivati economicamente modificano
le abitudini della popolazione. La forte crescita viene poi rallentata dal 1720, soprattutto tramite laborto e
linfanticidio ampiamente praticati deliberato controllo della popolazione infantile. Questo
rallentamento ha una concausa anche nella sempre maggiore intensificazione delle tecniche agricole, che
aumentano la produttivit a prezzo di un carico di lavoro sempre maggiore.
Alle soglie del mondo contemporaneo: la Cina e lEuropa: In Cina nel 700 ci fu una forte espansione
demografica, accompagnata da miglioramento delle condizioni economiche e minor pressione tributaria.
Alcuni considerano la societ cinese come un sistema plastico, in grado di plasmarsi attorno alle
circostanze, e di plasmare la crescita demografica tramite alcuni strumenti come linfanticidio. Il mercato
matrimoniale era anche particolare, dato che a subire gli infanticidi erano prevalentemente le femmine:
cerano quindi poche donne, che si sposavano prestissimo, e diversi uomini senza mogli, ma anche ricchi
con pi mogli. Alta frequenza donne sposate ma pi bassa fecondit. Il rallentamento dellespansione
demografica dell800 pu per essere attribuito anche alle crisi di sussistenza che vi furono, diminuendo
quindi limportanza dei meccanismi autoregolatori della societ cinese.
Europa 1750-1850 accelerazione della popolazione anche se non mancano i guai, emigrazione in
America. Inghilterra: aumento fecondit (rivoluzione industriale), leggera diminuzione della mortalit
grazie alle minori crisi epidemiche. Laumento fu pi lento (ma ci fu) in Germania, Italia, Spagna. Cause
biologiche, economiche e sociali. Maggiore igiene, migliori trasporti. Tesi alimentare di McKeown, secondo
cui lunico motivo quello del miglioramento dellalimentazione della popolazione. Tesi molto discutibile
per il rapporto tra alimentazione e resistenza, per la qualit pi bassa della patata rispetto ai cereali, per la
diminuzione dei salari reali nel periodo considerato, per labbassamento della statura e per il fatto che la
mortalit diminu soprattutto tra gli infanti, allattati dalle madri.
CAPITOLO 3: TERRA, LAVORO E POPOLAZIONE
Rendimenti decrescenti e crescita demografica: Rapporto tra sviluppo demografico e sviluppo economico
(1) Inversamente proporzionale per la riduzione delle risorse pro-capite oppure (2) la crescita
demografica stimola linventiva umana che annulla i limiti delle risorse fisse? Malthus e Ricardo. La
produttivit del lavoro non costante, ma i benefici delle innovazioni hanno carattere limitato. Malthus
crescita aritmetica delle risorse e geometrica della popolazione, freni repressivi necessari. La conoscenza
di questi freni pu indurre a frenare la riproduzione (freni preventivi), in modo da accumulare ricchezza e
consentire un miglioramento stabile delle condizioni di vita della popolazione. Lo schema maltusiano
applicabile fino allet industriale.
Le conferme della storia: per Malthus questi freni preventivi erano applicati in misura maggiore nellEuropa
a lui contemporanea rispetto allantichit (progresso): ma questi freni sono applicabili solo in civilt evolute
e operano lentamente. Inoltre, anche in epoca moderna, crisi di sussistenza (rialzo dei beni alimentari)
seguite da forti rialzi di mortalit erano molto diffuse. Un indicatore di una forte relazione tra demografia
ed economia quello del rapporto tra popolazione e prezzi (e salari). Guardando la situazione
dellInghilterra tra il 1550 e il 1851 (grafici pag.118) si nota che la mortalit assume valori pi o meno
indipendenti dai salari, mentre la fecondit (stimolata dalla nuzialit) segue (con ritardo) gli impulsi del
livello di vita. V. anche esempio Linguadoca.
Pressione demografica e crescita economica: gli economisti dei secoli XVII-XVIII ritenevano che laumento
della popolazione fosse la molla dello sviluppo. evidente che questo vero quando le risorse sono
abbondanti, e lincremento di popolazione genera la molla per ladozione di tecniche non praticabili con
scarsa manodopera evoluzione sistemi di coltivazione, che permettono di sfamare pi persone a costo di
pi lavoro e meno produttivit. Diverse popolazioni non utilizzano sistemi di coltivazione intensivi perch

non conviene. Teoria di Boserup: crescita demografica come fattore di propulsione delle innovazioni
tecniche (c una richiesta maggiore di alimenti per laumento di popolazione e le innovazioni tecniche
richiedono una maggiore manodopera). Questa teoria applicabile alle lente trasformazioni delle societ
del passato sotto la spinta demografica.
Pressione demografica e sviluppo: esempi dallet della pietra e dallepoca contemporanea: agricoltura non
praticata nelle prime comunit perch non ce nera il bisogno (necessit di pi lavoro, impoverimento
qualitativo della dieta), nato con laumento della popolazione che ha avuto il ruolo di stimolo allo sviluppo.
Es. boscimani del Kalahari e altre popolazioni primitive che lavorano 2-5 ore al giorno. Anche nel Medioevo
ci fu un ritorno dal sistema della rotazione triennale a sistemi con un riposo dei campi pi lungo. Anche in
epoca contemporanea stato notato nei paesi di sviluppo che lapplicazione di tecniche pi intensive
diminuiva la produttivit/ora, dato che occorreva pi tempo per le stesse attivit (es. preparazione del
terreno) e ne venivano introdotte di nuove (es. concimazione, irrigazione).
Spazio, terra e sviluppo: Europa: facile accessibilit, convenienti condizioni climatiche, grande variet di
condizioni ambientali. Relazioni tra spazio e mutamento demografico hanno regola lato la storia del
continente secondo tre grandi linee: (1) occupazione spazi vuoi o semivuoti, (2) trasformazione dello spazio
esistente e (3) espansione allesterno (emigrazione o colonizzazione).
1. Tra il 1000 e il 1300 c vengono rase al suolo le grandi foreste europee nelle zone pianeggianti,
fornendo terreni di facile coltivazione.
2. Bonifiche e costruzioni di argini e dighe. Le prime sostengono il popolamento medievale e
riappaiono dopo la peste (XV sec), mentre tra le seconde le pi famose sono quelle olandesi tra la
fine del XV e la met del XVII sec, che sottraggono 125.000 ettari di terreno al mare, sotto lo
stimolo dellaumento della popolazione.
3. Colonizzazione tedesca a est dellElba (XI-XIV sec), emigrazione in America (XVI-XVIII sec), drang
nach osten corsa verso est della frontiera russa, 200.000 persone nel XII secolo, rallenta ma non
si estingue con la peste, si rinnova grazie a Caterina di Russia nel XVIII secolo. la base dei 30
milioni che si potevano contare nel XIX secolo.
Numero e benessere: Ricerca delloptimum. Divisione del lavoro e constatazione che la complessit di
unorganizzazione sociale dipende anche dalle dimensioni demografiche. Divisione del lavoro funzione
anche delle dimensioni del mercato per avere buoni vantaggi. Uninfrastruttura utile avr costi pro-capite
minori se la popolazione numerosa. Es. sistemi di irrigazione in Mesopotamia, comunicazioni stradali.
Nascita delle citt e loro crescita: necessario un surplus di produzione agricola della popolazione rurale, che
stimola anche il ceto urbano. Teoria di Kuznet: conoscenza sperimentata (numero di ingegni creativi
funzione della dimensione della popolazione).
Rendimenti crescenti o decrescenti? Arriver per forza il momento dei rendimenti decrescenti? O i limiti
delle risorse fisse sono pi che compensati dalle innovazioni tecniche? La morsa dei rendimenti decrescenti
pu causare gravi danni nel medio periodo. Es. rivoluzione verde in India.
CAPITOLO 4: LA DEMOGRAFIA CONTEMPORANEA VERSO LORDINE E LEFFICIENZA
Dalla dispersione alleconomia: transizione demografica (dalla rivoluzione industriale) passaggio dal
disordine allordine e dalla dispersione allefficienza demografica. Avvenuta senza esplosioni ma con
graduale abbassamento di mortalit e fecondit, occupando aree di isocrescita tra 0 e 1,5% (v. grafico pag.
147), aumentando la speranza di vita: nel grafico le societ passano dallalto a sinistra al basso a destra.
Alla fine del XIX sec. c stato il massimo distacco tra natalit e mortalit, mentre tra il 1930 e il 1930 molte
ellissi mostravano societ anche al di sotto del livello di rimpiazzo. La transizione infatti non stata
omogenea. Ovviamente ogni paese ha una propria transizione: il rapporto tra popolazione finale e pop.
iniziale viene definito moltiplicatore di transizione (Francia = 1,6, Scozia = 3,8). Nei paesi di sviluppo la
transizione cominciata dopo, ma il moltiplicatore pi alto (es. Messico dopo 80 anni = 7). Cause:
diminuzione mortalit per fine carestie ed epidemie, abbassamento fecondit per maggior costo dei
figli. Oggi comunque siamo (in Europa) al di sotto del livello di rimpiazzo.
Dal disordine allordine: lallungamento della vita: Seconda met XIX sec diminuzione della mortalit:
diminuzione intensit e frequenza crisi di mortalit, progressi economico-sociali, controllo malattie infettive
(es. vaccino per il vaiolo del 1798 di Jenner). Questo progresso avanza anche nel XX sec nonostante le molte

guerre. La prima causa della diminuzione della mortalit il controllo delle malattie infettive nelle classi
infantili (circa i 2/3). Relazione tra aumento speranza di vita e benessere materiale: elevato inizialmente,
poi i vantaggi decrescono oltre un certo limite, diventando quasi insignificanti.
Dallalta alla bassa fecondit: contributo decisivo dato dal controllo volontario delle nascite, fenomeno
molto graduale. Prima del controllo delle nascite, cera una diretta relazione tra let media al matrimonio e
donne sposate prima della fine del periodo riproduttivo. Comincia nel 700 nella Francia (stranamente)
rurale, e si diffonde a macchia dolio in Europa nella seconda met del XIX secolo. Nel 1870 la differenza di
fecondit delle varie popolazioni dipende dalla nuzialit, mentre successivamente influisce la diffusione
della contraccezione. Come data della sua diffusione, si prende quella in cui viene raggiunto un -10%
rispetto a valori stabili precedenti e non ci sono pi riprese Francia 1827 Dan, Ger, GB, Ola, Svi 188090, Sve, Nor 00-10, Ita, Gre, Port, Spa 10-20. un processo che (in genere) partendo dalla Francia si
estende poi allEuropa pi sviluppata e raggiunge infine le zone pi periferiche. Il TFT passa da 5 a 2 (18501950). Rapporto TFT-PIL come per e0: forte prima, raggiunto un certo valore diventa insignificante. Ci sono
importanti eccezione (es. inizio nella Francia rurale, spesso sono importanti abitudini culturali locali).
Generalmente, comunque, nessuna popolazione ha resistito a lungo con alta fecondit al diffondersi del
benessere.
Lemigrazione europea: un fenomeno irripetibile: molle sia demografiche che economiche. 1800-1850 8
milioni, 1846-1932: 18 GB, 11,1 Ita, 6,5 Spa+Por, soprattutto verso USA. 1861-1961 al netto dei rientri in Ita
-8 milioni. Conseguenze benefiche dellemigrazione che rendeva possibile un pi alto miglioramento
economico delle zone di partenza e utilizzava la manodopera dove serviva di pi. Relazione tra andamento
demografico ed emigrazione: coincidenza dopo 25 anni. Cause: (1)crescita pop rurale, disponibilit terra e
sua produttivit(anche se il rapporto tra impiegati nelle campagne e nellindustria tra 1750-1850
diminuisce, il numero assoluto aumenta, creando uneccedenza, mentre i prezzi delle derrate agricole
europee diminuiscono per la concorrenza dei prodotti extraeuropei, dove aumenta molto la terra coltivata,
anche se sempre a bassa produttivit), (2) dinamica naturale pop campagne (no contraccezione), (3)
sviluppo attivit non agricole (dove cerano sbocchi nellindustria lemigrazione rallentava, quando in una
zona gli occupati nellindustria superano quelli agricoli lemigrazione diminuisce). Differenza con le
migrazioni di oggi: politiche migratorie, relativo benessere creato dalla globalizzazione (ma anche aumento
delle disuguaglianze).
I risultati della transizione: riduzione a 1/3 di mortalit e natalit, diminuzione fecondit e spazio
riproduttivo utilizzato (genitori giovani allet adulta del figlio). Invecchiamento demografico. Nuovi
elementi di vulnerabilit per le famiglie, che sono pi fragili.
Le relazioni tra crescita demografica e crescita economica: considerazioni teoriche: la scarsit di terra non si
fatta sentire non solo per lapertura dei mercati esteri, quanto per laumento della produttivit agricola.
Per il futuro, secondo lautore, le risorse naturali aumenteranno la loro produttivit come hanno fatto
finora (cazzata). Laumento demografico stato un freno allo sviluppo? Probabilmente no: (1) fattori
puramente demografici (transizione demografica, minor natalit = minor dispendio di energie per la prole),
(2) fattori di scala e dimensionali in genere (aumento mercato, spinta per gli imprenditori), (3) Stock delle
conoscenze e progresso tecnico (teoria di Kuznets, conoscenza applicata vero motore dello sviluppo).
Le relazioni tra crescita demografica e crescita economica: osservazioni empiriche: aumento pop e
occupazione, diminuzione dellimpegno lavorativo, aumento produttivit. Non risultano relazioni evidenti
tra risultati economici e crescita della popolazione. Kuznets: rapporto cicli demografici/economici degli
USA. Alta crescita urbana prima della guerra, rallentamento successivo. Migrazioni: transoceaniche prima,
compartimentalizzazione del continente tra le due guerre, mentre dopo la guerra termina lemigrazione
extraeuropea. I paese che hanno avuto pi sviluppo hanno acquisito posizioni di preminenza (USA,
semicazzata).
CAPITOLO 5: LE POPOLAZIONI DEI PAESI POVERI
Una fase straordinaria: paesi poveri accelerazione demografica elevatissima nella prima met del XX sec,
per labbassamento della mortalit (medicina) ma non un parallelo abbassamento della fecondit (pi
lento). Ovviamente ci sono grandi differenze tra i vari paesi. Dal 1950 iniziata la transizione demografica,
partita da un livello di mortalit simile a quello europeo del XIX sec ma con una natalit pi alta (in Europa

furono applicati vigorosamente freni alla natalit). Nellarco di 50 anni i tassi di crescita sono passati da pi
del 2% a 1-2%, instaurando anche una relazione prima inesistente tra TFT e e0.
Le condizioni di sopravvivenza: guadagni di vita diversificati nella varie aree. Importante la diminuzione
della mortalit nelle classi infantili (Africa 15,9%, Am. Lat. 3,5%, paesi svil. 1%), dovuta soprattutto a
malattie neonatali, diarrea (22%), polmoniti, AIDS, molte delle quali facilmente curabili e collegate con la
mancanza di assistenza professionale al parto e al difficile accesso allacqua potabile. Aumentando
leggermente il PIL procapite si aumenta parecchio e0, ma arrivare a un ulteriore miglioramento diventa
spesso difficile. Non importante costruire strutture sofisticate quanto diffondere coscienza di
comportamenti da tenere efficaci contro le malattie. Tra paesi con lo stesso PIL procapite ce ne sono alcuni
con e0 maggiore o minore di quello che ci si aspetterebbe, a dimostrazione che la ricchezza da sola non
garantisce miglioramenti quanto una diffusione di questi comportamenti consapevoli e scelte politiche
indirizzate verso il convogliamento di risorse al settore sanitario (Cuba, Sri Lanka, Costa Rica). Oltre alla
mortalit bisogna considerare anche gli anni persi per infermit da malattie gravi DALY.
Breve geografia della fecondit: se il TFT medio dei paesi in via di sviluppo si abbassato lo si deve
soprattutto alla Cina che ha portato la fecondit sotto i livelli di rimpiazzo. Poco stato fatto in Africa
(anche se ultimamente si sta diffondendo anche l il controllo delle nascite), di pi in Sud America e in Asia
Sud Orientale. Il freno decisivo la diffusione della contraccezione: dove questa impiegata nel 70% dei
casi si ha una fecondit simile a quella dei paesi sviluppati.
Le condizioni e le prospettive del declino della fecondit. Le politiche demografiche: perch non calata la
fecondit? (1) basso costo di allevamento dei figli che sono quindi un investimento, (2) oltre che una
garanzia di aiuto economico e materiale per la vecchiaia. (3) In alcuni contesti un alto numero di figli
mezzo di affermazione sociale e (4) i metodi contraccettivi sono sconosciuti o troppo costosi. Occorre un
mix di interventi che influisca su questi punti (ad es. la pianificazione familiare). Dal 1974 al 94 si sono
modificate le opinioni dei paesi che erano contrari al controllo delle nascite. I risultati delle politiche di
pianificazione familiare dimostrano che il solo sviluppo inefficace se non vengono proposte politiche ad
hoc. Punto di vista della domanda, che considera come le dimensioni della famiglia dipendano
soprattutto dalla volont dei genitori devono essere modificate le aspirazioni. Riassunto pag. 231.
India e Cina: dagli anni 50 si riduce la fertilit in entrambi i paesi, con pi successo in Cina. In India i piani
quinquennali fino agli anni 80 diedero pochi risultati, a causa del loro carattere coercitivo che svilupp
reazioni negative nella popolazione. Gli obiettivi erano irrealistici, inoltre il governo indiano non riusc a
fornire servizi con adeguata supervisione e controllo. Ci si affid inizialmente alla periodica continenza
sessuale, poi alla spirale (ma senza la supervisione necessaria), e lunico strumento che port i risultati fu
laumento massiccio della sterilizzazione (8 milioni in due anni). Con gli anni 80 avrebbe dovuto essere
prestata attenzione anche agli aspetti economico-sociali legati alla fecondit, ma nonostante laumento
delle risorse impiegate i risultati non furono buoni: le politiche non furono abbastanza duttili. Queste sono
state invece seguite negli ultimi anni, riuscendo ad abbassare il tasso di fecondit (TFT = 2,9 nel 1998-99) e
aumentando luso di contraccettivi, anche se lo strumento pi utilizzato ancora quello della
sterilizzazione. Dal 2000 nel sud del paese il TFT sotto controllo e vengono dati incentivi economici a chi
decide di avere non pi di due figli.
In Cina per la prima volta nel 56 si parla di controllo delle nascite, ma con il Grande Balzo in avanti viene
praticamente sospeso, mentre la seconda campagna cominciata nel 61 viene interrotta dalla Rivoluzione
Culturale. Nel 1971 con il ritorno alla normalit si riprende la pianificazione familiare: matrimonio ritardato,
lunghi intervalli tra le nascite e minor numero di figli sono gli obiettivi per cui vengono create delle
specifiche leggi (quote programmate di nascite degli anni 70). Anche dopo la morte di Mao prosegue la
pianificazione familiare, dal 1979 con la limitazione delle nascite ad un solo figlio per coppia (anche se con
articolate eccezioni), pi incentivi e disincentivi che quasi costringevano al figlio unico. La severit con cui
stata applicata questa legge variata nel tempo (cmq abb severamente tranne che tra il 1983-86), anche se
le proteste della popolazione spingono verso un allentamento della coercizione. La liberalizzazione
economica degli anni 90 ha attenuato il controllo pubblico sul privato, ma nel 1992 il TFT era cmq di 1,9,
quindi un successo. Anche oggi la politica del figlio unico strettamente in vigore nelle aree urbane, ma
anche la popolazione stessa ormai si orienta verso un numero di figli ridotto. Un problema sar il rapido
invecchiamento della popolazione tra il 2020 e il 2040. Le differenze di risultati tra Cina e India sono dovuti
a diversi fattori: la discesa della mortalit che stata pi rapida in Cina, il sistema politico cinese, una rete

di distribuzione e assistenza molto fitta con una pluralit di mezzi di controllo delle nascite, e
probabilmente anche al fatto che la societ cinese di per s pi propensa ad adottare direttive sulla
pianificazione familiare. Di questo passo comunque tra il 2025 e il 2035 la popolazione indiana superer
quella cinese.
Fertilia e Sterilia: discorsi teorici sul fatto che aumentare rapidamente la propria popolazione causa
svantaggi (rendite decrescenti). Ma se guardiamo il rapporto tra variazione del PIL e della popolazione nei
paesi poveri, troviamo che in realt laumento della popolazione sembra non interferire
Ragioni di un paradosso: Il capitale fisico procapite dovrebbe diminuire, come le risorse naturali, come gli
investimenti per persona, le famiglie sarebbero meno tese al risparmio, effetto negativo sulle spese
pubbliche che devono spendere di pi per spese primarie. Ma in realt i paesi, specie quelli pi poveri,
hanno aumentato la percentuale agli investimenti, le risorse naturali sono state sfruttate pi intensamente
grazie alle nuove tecnologie (rivoluzione verde), e studi recenti sembrano dimostrare che anche le spese
sociali dei paesi con il tassi di crescita pi alti sono rimaste ai livelli dei paesi con tasso di crescita pi basso.
Se una popolazione cresce rapidamente, inoltre, ci sono pi giovani che lavorano e meno anziani da
mantenere. C anche un aumento dellintensit lavorativa e una pi alta disponibilit. Le infrastrutture dei
trasporti probabilmente risentono anche delle economie di scala.
CAPITOLO 6: IL FUTURO

Popolazione e autoregolazione: la popolazione mondiale aumenta, sta caricando una molla pronta a far
scattare il suo potenziale distruttivo? Incompatibilit tra crescita demografica e deterioramento
ambientale. Altri sono fiduciosi nel progresso tecnico, dato che lo stato del benessere della popolazione
tendenzialmente in aumento. Bisogna prob porre il problema in altri termini: la storia della popolazione
sempre stata un continuo compromesso tra le forze della scelta e quelle della costrizione inseguimento
di equilibrio non come autoregolazione naturale, ma processo di faticoso adattamento che ha premiato
le popolazioni pi malleabili. Spesso scelte sbagliate hanno causato nel tempo danni gravissimi.

I numeri del futuro: lo sviluppo della popolazione presumibile da quanti nei prossimi anni entreranno
nellet riproduttiva (e questo lo sappiamo) e quanti invece saranno i nuovi nati (incognita). Il grado di
inerzia dato supponendo che a partire da oggi la popolazione assuma una fecondit di rimpiazzo e che la
mortalit rimanga fissa. Se la struttura di et giovane la popolazione continuer a crescere per un po.
LONU prevede che entro il 2050 la popolazione arriver a quota 9,1 miliardi. Si suppone che la fecondit
dei paesi in via di sviluppo continui a scendere e che aumenti la speranza di vita. Il tasso di incremento
scender, ma riguarder una popolazione sempre pi numerosa. Tutto laumento dipender dai paesi in via
di sviluppo. Al 2050 ci saranno forti cambiamenti geodemografici, con i paesi europei che spariranno dalla
top ten dei pi popolosi, mentre vi entreranno paesi africani come Nigeria, Congo, Etiopia. LIndia
superer la Cina, il Pakistan diventer la quarta potenza demografica, e nei primi dieci rimarranno solo gli
USA. Bongaarts e Bulatao hanno fatto delle previsioni per il 2100, calcolando che dopo il 2050 la fecondit
rimarr a livello di rimpiazzo mentre continuer ad aumentare la speranza di vita. Le cause dellaumento
saranno il grado inerziale, la fecondit, la riduzione della mortalit moltiplicatore totale (1,64 rispetto a
oggi). In Europa ci sar un calo, in Asia Orientale sar dovuto allinerzia, nellAfrica Subsahariana allalt
fecondit.
Il divario Nord-Sud e le grandi migrazioni: la prima globalizzazione della prima met del XX secolo fu non
solo economica, ma anche demografica, con decine di milioni di europei che migrarono in America. Nella
seconda met del secolo, lintegrazione economica ha proceduto ad una velocit molto elevata (scambi
del PIL mondiale). Lo stock migratorio raddoppiato tra il 1960 e il 2000, ma in percentuale rimasto
uguale (2,5-2,6%). Il fenomeno migratorio molto complesso e sfugge alle generalizzazioni. alimentato
comunque da alcuni fattori: disuguaglianze demografiche, disuguaglianze economiche, politiche migratorie.
Sistemi migratori: dal Sud al Nord America, dalle rive Nord ed Est del Mediterraneo in Europa, verso le
economie petrolifere dal resto del Medio Oriente, e si sta formando un nuovo sistema verso le regioni in
veloce sviluppo del Sud-est asiatico. Molte altre regioni rimangono fuori. Le crescenti disuguaglianze
demografiche ed economiche aumentano le pressioni migratorie che le politiche cercano di controllare,
avendo tra laltro i paesi ricchi in deficit demografico bisogno di lavoratori.
La sostenibilit della lunga sopravvivenza: minacciata da tre categorie di fattori: sostenibilit biologica,
politica ed economica. La prima riguarda ladattabilit e la trasformazione degli agenti patogeni, facendo
tornare malattie che si pensavano sconfitte. LAIDS, oggi, sostenibile per i ricchi ma non per i poveri. La
sostenibilit politica richiede che non crollino i pilastri della societ in cui viviamo oggi. Pu sembrare
impossibile, ma esempi come quelli dellex-URSS o della Nigeria possono far riflettere. La sostenibilit
economica, invece, dipende dal fatto che soprattutto lallungamento della vita agli anziani (es. USA)
comporta spese sanitarie gravose per lo stato, che potrebbe decidere di avere altre priorit, specie nei
prossimi anni quando il numero dei molto anziani diventer sempre pi alto. Inoltre, certe volte viene
posposta la morte ma gli anziani convivono con patologie gravi o inferme.
Limiti mobili: Qual la capacit di popolamento della
terra? Nei grafici a sinistra ci sono diverse possibilit
su come raggiungerlo (tratti da The limits to growth?):
le prime due sono ottimistiche, la terza prevede un
superamento del limite e delle oscillazioni che vi
tenderanno, mentre la quarta un superamento con
successivo collasso. Sono state elaborate tante stime
sul numero massimo di persone che potrebbero
vivere sulla terra: De Witt in base allenergia della
fotosintesi 73-146, Clark 47-157. Queste per
teorizzano una coltivazione completa a livelli intensivi
di ogni punto della Terra. Con ipotesi pi realistiche,
le stime arrivano a 7,5 miliardi (Gilland), FAO-IIASA
4-32,8, Smil 10 miliardi. I limiti al popolamento non
riguardano lalimentazione, ma altre risorse non
rinnovabili, ma anche per questo il rapporto tra
riserve e produzione aumentato (cazzata?), e la
tecnologia dovrebbe garantirne la sostituzione.

Limiti emergenti: materie prime e cibo: Identit di Erlich: I = P x A x T relazione tra popolazione e
sviluppo in quattro punti: (1) inevitabile crescita consumi di risorse non rinnovabili: la popolazione ricca
demograficamente pi o meno stabile, e la produttivit di ogni dollaro addizionale di produzione aumenta,
quindi dovrebbe esserci un declino dei consumi nei paesi ricchi. Ma le popolazioni povere aumentano
vertiginosamente e anche il PIL procapite si moltiplicher per un fattore 2 o 3 nella prossima generazione:
tali consumi non saranno sopportabili per sempre. (2) Incidenza della crescita demografica sulla domanda
di cibo e sullambiente: occorrer amministrare attentamente lo stock di acqua e altre riserve naturali. Nei
paesi poveri tra il 1961-1990 la produzione di cereali procapite aumentata sensibilmente, per il 92%
grazie allintensificazione. Questo preserva dai limiti maltusiani dello spazio, ma pone altri problemi
(inquinamento da concimi chimici, danni sulla salute). Una possibile soluzione sono le biotecnologie(ah
s?).
Limiti emergenti: lambiente: (3) Mutamenti nellallocazione dello spazio: i mutamenti nellutilizzo dei suoli
possono mettere in pericolo aree gi in fragile equilibrio (alterazioni habitat, deforestazione diretta
conseguenza dellaumento demografico). In genere c una relazione diretta tra rapida crescita della
popolazione e aumento di povert e degrado ambientale. Crescita aree costruite (urbanizzazione).
Concentrazione crescita demografica nelle aree costiere, pi vulnerabili ecologicamente (tifoni e
inondazioni). (4) Contributo crescita demografica allinquinamento atmosferico e al riscaldamento
globale: inquinamento atmosferico, effetto serra.
Calcoli e valori: percezione dei problemi legati allaumento demografico oggi pi complessa perch si
manifestano in ritardo (effetto serra). Prezzi, per sono influenzati da scelte politiche. Meccanismi di scelta
e regolazione: controllo della riproduzione, che per forse porter ad un ritmo troppo basso di crescita
(diminuzione). Per la mobilit, invece, oggi lemigrazione molto pi complicata per le politiche nazionali, e
non ci sono pi territori vuoti da colonizzare. Attuale crescita demografica come un veicolo che corre in una
strada verso un precipizio: c chi cerca di costruire un ponte, laltra di migliorare il veicolo. Buttiamosi di
sotto, meglio.

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