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LA CHITARRA
La chitarra composta, da : una cassa armonica a forma di otto, dove al centro, vi un foro di risonanza ( buca), un
manico munito generalmente di 19 tasti ( tastiera ), la cui suddivisione avviene mediante barrette di metallo e da 6
corde, esse sono tese fra la cordiera (preceduta da un ponticello) e le viti accordanti (piroli).

LE CORDE
Sono sei e di diverso spessore
1 corda:MI (la pi sottile: cantino)-2 corda: SI 3 corda: SOL 4 corda :RE- 5 corda LA - 6 corda MI (la pi
grossa)
Le corde sono di nylon , ma le tre pi basse (4, 5, 6) sono rivestite di acciaio (nelle chitarre folck o elettriche ,
le corde ,sono tutte in acciaio).
Le sei corde della chitarra suonate a vuoto (senza utilizzo della tastiera ) , producono come abbiamo visto , sei
note ( partendo dalla pi sottile cantino:MI SI SOL RE LA MI) che realizzate sul pentagramma vengono scritte
come segue :

L ACCORDATURA
Ogni corda fissata al ponticello mediante un nodo , mentre laltra estremit si attorciglia attorno al segmento
forato contenuto nella paletta .
Dopo avere fissato le corde , bis ogna parlare della loro accordatura.
La chitarra ha una giusta accordatura ( intonazione ) se a corde libere emette i suoni : mi ,la, re, sol, si, mi, questo
avviene avvitando i piroli ( in senso orario ) che mettono in tensione le corde. Occorre procurarsi uno strumento
il corista o il diapason, che forniscono la nota LA con la quale si accorder la 5corda.
Premendo il 5 tasto di tale corda (5 spazio racchiuso dalle due strisce di metallo) si ottiene il RE con il quale si
accorder la 4 corda (RE), premendo il 5 tasto del RE si ottiene il SOL, con il quale si accorder la 3 corda (SOL)
premendo il 4 capotasto del SOL si ottiene il SI, con il quale si accorder la 2 corda (SI), premendo il 5 tasto del SI
si ottiene il MI con il quale si accorder la 1 corda (MI),con la 1 corda infine si accorder la 6 corda (MI basso).

POSIZIONE DELLA CHITARRA E FUNZIONI DELLA MANO SINISTRA E DESTRA


La chitarra si suona in preferibilmente in posizione seduta, il piede sinistro poggia su uno sgabello (o poggiapiedi),
in mancanza di esso si incrocia la gamba sinistra sulla destra (questultima posizione viene pi frequentemente
utilizzata per chi suona la chitarra come accompagnamento di melodie e canti), quindi lo strumento si appoggi sulla
gamba sinistra(fra il ginocchio e il linguine),mentre la cassa armonica viene fatta aderire al petto.
Le dita della mano destra pizzicano le corde (se si suona con il plettro, esso sar tenuto fra pollice ed indice), mentre
la sinistra, agisce sulla tastiera premendo con i polpastrelli sulle corde.
Le dite usate dalla destra sono pollice, indice, medi, anulare simboleggiate dalle lettere p.i.m.a. mentre quelle
utilizzate dalla sinistra sono: indice, medio, anulare, mignolo i qui simboli sono espressi dai numeri 1, 2, 3, 4
il pollice svolge solo un compito di sostegno. Queste simbologie, servono come vedremo per lidentificazione di
ogni singolo dito, in modo da facilitare lesecuzione di esercizi e accordi.
BREVE PREFAZIONE ALLA TEORIA
Per imparare la chitarra sia a livello dilettantistico sia per uno studio pi approfondito dello strumento, bisogna
conoscere alcune nozioni di teoria musicale, essenziali per eseguire i primi esercizi sulla chitarra, questo oltre ad
aiutarci a muovere i primi passi nel campo della musica ci aiuter una visione pi ampia di essa e trovare maggiore
soddisfazione nello studio dello strumento.
NOZIONI ELEMENTARI DI TEORIA MUSICALE
La prima parte di teoria, trattata in modo molto schematico, questo per comprendere le parti essenziali della teoria
che sono quelle che ci aiuteranno alla realizzazione dei primi esercizi sullo strumento.
LE NOTE
La musica larte dei suoni i quali vengono rappresentati da dei segni grafici, chiamati note.
Le note sono sette: DO - RE - MI - FA - SOL - LA - SI e formano la SCALA MUSICALE questa successione di
note termina con la ripetizione della nota iniziale ( DO ) in posizione pi acuta, se la scala ascendente ( procede
cio dal grave all'acuto: .DO RE MI FA SOL LA SI DO ), in posizione pi grave, se la scala discendente ( procede
cio dall acuto al grave : DO SI LA SOL FA MI RE DO ).
IL RIGO
Le note vengono scritte sul RIGO o PENTAGRAMMA formato da 5 linee parallele, le quali racchiudono 4 spazi, le
linee e gli spazi si contano dal basso allalto.

Al pentagramma si possono aggiungere, sopra e sotto brevi linee chiamate TAGLI ADDIZIONALI, essi servono
per scrivere le note pi acute o pi gravi, per le quali il pentagramma non basta.

LA CHIAVE DI SOL O DI VIOLINO


Allinizio del rigo, si mette un segno chiamato CHIAVE, esso serve a determinare il nome delle note a seconda della
loro posizione sul rigo. Le chiavi musicali sono tre, ma noi per ora conosceremo solo la chiave di SOL detta anche
CHIAVE DI VIOLINO, essa fissa la posizione della nota SOL posta sulla seconda linea del pentagramma e di
conseguenza quindi ,in successione ascendente e discendente, troveremo tutte le note in ordine di altezza.

Per riconoscere con maggiore facilit ,le note sul pentagramma in chiave di sol bene sapere a memoria la
successione delle note della scala musicale, in senso ascendente e discendente , anche utile memorizzare le note
scritte sulle righe ( MI SOL SI RE FA ) e quelle negli spazzi (FA LA DO MI ).

VALORI E PAUSE MUSICALI


In qualsiasi forma musicale, abbiamo un alternanza di suoni, che possono essere di lunga, o di breve durata, talvolta
interrotti da silenzi pi o meno prolungati, per indicare la durata di questi suoni e di questi silenzi ci si serve di
simboli grafici chiamati : FIGURE MUSICALI (O VALORI) e FIGURE DI SILENZIO ( PAUSE).

Fra i valori e le pause musicali, vi uno stretto rapporto numerico, infatti ogni figura e ogni pausa vale la met della
figura o pausa precedente es. 2 Met, formano un Intero , 2 Quarti formano una Met, 2 Ottavi formano un Quarto,
ecc..., lo stesso avviene per le pause musicali.
SEGNI DI PROLUNGAZIONE DEL SUONO
Per aumentare la durata delle figure musicali , ci si serve della legatura di valore e del punto di valore
La legatura.: una linea curva che unisce due o pi note di suono eguale e ne fa un unico valore, in altre parole il
suono si prolunga ,oltre il valore della prima nota , anche per il valore delle note legate.

Il punto di valore: posto dopo una nota o pausa ne aumenta la durata della met del suo valore.
Le note o pause possono essere seguite da due, raramente, tre punti ; ogni punto in questo caso aumenta il valore
della nota o della pausa di met del valore del punto precedente.

La corona: una linea curva in mezzo alla quale vi un punto; messa sopra una nota o pausa ne aumenta la durata
a volont dellesecutore.

MISURE E TEMPI MUSICALI


la misura: lo spazio esistente fra due stanghette verticali attraversanti il pentagramma ,la stanghetta costituita
da una linea semplice quando usata per suddividere le misure, viene usata doppia al termine di una parte
importante, formata da una linea semplice e da un grassetto, per la chiusura di una composizione (stanghetta
doppia finale).

Il tempo. Ogni brano musicale, viene suddiviso in tante misure (o battute ),ogni misura contiene un determinato
numero di valori ( note o pause), la somma dei quali indicata dal tempo segnato allinizio del pentagramma e
rappresentato da un numero frazionato, il numeratore indica quanti tempi possono essere contenuti nella misura , il
denominatore indica la loro durata. In un tempo di quattro quarti, ad esempio, ogni misura potr contenere figure o
pause musicali , la cui durata complessiva sia pari a quattro note da un quarto.

In musica il tempo si batte con movimenti regolari della mano destra che sono: movimento in battere (dallalto in
basso) e movimento in levare (dal basso in alto).
Esempio: nel tempo 2/4 ogni misura comprender due movimenti uno in battere (A) e uno in levare (B).

Abbiamo inoltre tempi semplici 2/4,3/4,4/4, in cui ogni movimento divisibile in due parti e tempi composti 6/8,9/8
dove ogni movimento a suddivisione ternaria.
Nei tempi semplici il numeratore indica la quantit dei tempi contenuti nella misura, il denominatore il valore di ogni
tempo. Nelle misure composte il numeratore indica il numero delle suddivisioni (6 o 9) il denominatore il valore di
ogni suddivisione.Una precisazione come vediamo nellesempio che segue vi un indicazione di temp o scritta in
modo differente , composta da un numero e da una nota , la nota sta ad indicare la durata (= valore di questi tempi).

QUADRO RIASSUNTIVO DELLE MISURE SEMPLICI E COMPOSTE E RELATIVI MOVIMENTI DI BATTUTA


MISURE SEMPLICI
TEMPO BINARIO
Il tempo 2/2,2/4,2/8 si divide in due movimenti uno in battere e uno in levare e quindi due accenti: il primo forte e il
secondo debole, quindi per effetto sentiremo pi marcato la nota che si trova sul primo movimento.

TEMPO TERNARIO
Il tempo 3/2,3/4,3/8 si divide in tre movimenti uno in battere e due in levare, perci tre accenti ,il primo forte il
secondo e terzo deboli.

TEMPO QUATERNARIO
Il tempo 4/4,4/4,4/8 si divide in quattro movimenti due in battere e due in levare oppure, uno in battere e tre in levare
perci quattro accenti : il primo forte, il secondo debole ,il terzo mezzo forte ,il quarto debole.

MISURE COMPOSTE
TEMPO BINARIO
Il tempo 6/4,6/8,6/16 si divide in due movimenti uno in battere e uno in levare , quindi due accenti :il primo forte e il
secondo debole.
TEMPO TERNARIO
Il tempo 9/4,9/8,9/16 si divide in tre movimenti ,uno in battere e due in levare, perci tre accenti :il primo forte il
secondo e terzo deboli.
TEMPO QUATERNARIO
Il tempo12/4,12/8,12/16 si divide in quattro movimenti:due in battere e due in levare oppure uno in battere e tre in
levare, gli accenti saranno :il primo forte, il secondo debole, il terzo mezzo forte, il quarto debole
Riassumendo, diremo che la misura semplice e la misura composta si assomigliano, infatti hanno gli stessi accenti
ritmici e lo stesso numero di movimenti, es. 2/4,6/8 hanno due movimenti,3/4, ,9/8, hanno tre movimenti si
differenziano solo per la suddivisione ritmica, infatti nei tempi semplici ogni movimento a suddivisione binaria, in
quelli composti ternaria.
SINCOPE
Come abbiamo visto, ogni tempo (2/4,3/4,4/4..) ha degli accenti (forti, deboli, mezzoforti) che cadono su ogni
movimento, la Sincope, lo spostamento dellaccento dalla sua cadenza naturale, si ha quando il suono, invece di
iniziare sul tempo forte, comincia sul tempo debole della battuta e si prolunga sul tempo forte successivo.

IL CONTRATTEMPO
Nel Contrattempo si ha lo spostamento dellaccento come nella Sincope, solo che il suono invece che prolungarsi
sul tempo forte , viene troncato da una pausa.

SCALA MUSICALE INTERVALLO DI TONO e SEMITONO.


La scala musicale formata dalla successione di sette note, chiamate anche gradi, comprese fra il suono iniziale e
lottavo suono, il quale non che la ripetizione del primo ( per in posizione pi acuta o pi grave), la distanza
(intervallo) che c fra una nota ( grado) e laltra pu essere di un tono o di un semitono
Il tono : l intervallo pi grande fra due gradi congiunti (cio fra due note vicine, es. do re),ed formato da due
semitoni, il semitono lintervallo pi piccolo, fra due gradi congiunti

.
La scala musicale quindi non altro che la successione di toni e semitoni che, come abbiamo visto , sono quelle
brevi distanze che ci permettono di distinguere le note , in pi acute o pi gravi. La scala musicale, formata da 5
toni e 2 semitoni, i semitoni si trovano fra il 3 e 4 grado ( MI-FA) e fra il 7 e l8 ( SI-DO), i toni fra gli altri gradi:
1-2(DO-RE), 2-3(RE-MI), 4-5(FA-SOL), 5-6(SOL-LA),6-7(LA -SI).

GLI INTERVALLI
Abbiamo parlato sinora della distanza fra due suoni successivi , vi sono per anche le distanze fra suoni lontani ,
come abbiamo gi detto lintervallo, la distanza che c fra due suoni e pu essere congiunto, quando composto
da due note che procedono nellordine della scala (es.do-re, re-mi, mi-fa),disgiunto, quando composto da note che
procedono in ordine saltuario (es.do-mi, mi-sol).Lintervallo viene classificato asseconda del numero di suoni che
abbraccia, contando anche il suono di partenza(do-re un intervallo di 2, do-mi di 3ecc..), per la sua
classificazione in : maggiore, minore ,giusto, eccedente, diminuito, bisogna calcolare i toni e i semitoni che abbraccia
lintervallo stesso. La denominazione di intervallo di: 2, 3 ecc..,viene intesa sia in senso ascendente (do-re=
intervallo di2) che in senso discendente(re-do= intervallo di 2).
PROSPETTO DEGLI INTERVALLI
Intervallo di seconda maggiore: es. DO RE ( interv. Ascendente) RE-DO ( interv. Discendente)
(1 TONO)
Intervallo di terza maggiore: es. DO-SOL (ascendente) SOL-DO (discendente)
(2 TONI)
Intervallo di quarta giusto es. DO-FA (ascendente) FA-DO (discendente).
(2TONI 1SEMITONO)
Intervallo di quinta giusto: es. DO-SOL (ascendente) SOL-DO (discendente)
(3 TONI 1 SEMITONO)
Intervallo di sesta maggiore: es. DO-LA (ascendente) LA -DO (discendente)
(4TONI 1SEMITONO)

Intervallo di settima: es. DO-SI (ascendente) SI-DO (discendente)


(5TONI 1SEMITONO)
Intervallo di ottava: es.DO (grave) DO (acuto) DO (acuto) DO (grave)
(5 TONI 2SEMITONI)
LE ALTERAZIONI
Ogni nota pu essere alterata (modificata nella sua intonazione) verso lacuto o verso il grave mediante segni
grafici, che vengono posti davanti a una nota, questi segni vengono chiamati ALTERAZIONI e sono:
DIESIS (#) altera la nota, innalzandola di un semitoni
BEMOLLE(b) altera la nota abbassandola di un semitono
DOPPIO DIESIS (# #) altera la nota innalzandola di due semitoni.
DOPPIO BEMOLLE (b b) altera la nota abbassandola di due semitoni
BEQUADRO ( ) annulla ogni alterazione riportando il suono alterato allo stato naturale.
Come abbiamo visto precedentemente la scala formata dalla successine di toni e semitoni, es. fra DO e RE c' un
tono ma se noi davanti al DO mettiamo il simbolo #, innalziamo la nota di un semitono, trovando un suono
intermedio (che sta fra DO e RE), che nella tastiera del pianoforte corrisponde al tastino nero posto sopra il tasto
DO.

Anche fra i suoni:RE-MI, FA-SOL,SOL-LA,LA -SI, vi sono suoni intermedi che sono :RE#, FA#,SOL#,LA#, che
potremo chiamare anche Mib,SOLb,Lab,Sib, perch si identificano in un unico suono anche se il nome delle note
diverso.
Per capire meglio quindi diremo che il RE# e il Mib sulla tastiera del pianoforte corrispondono ad un unico tasto ,
come pure FA# e SOLb infatti la distanza che c fra RE e RE# uguale a quella che c fra RE eMIb (cio un
semitono) quindi RE# e Mib sono due suoni uguali cio Omofoni.

Le alterazioni possono essere: permanenti, quando sono scritte allinizio di un brano, subito dopo la chiave e
hanno durata per i suoni corrispondenti, per lintero svolgimento del brano, per annullare unalterazione costante, ci
si serve del bequadro, il quale annulla lalterazione per la sola battuta dove posto, mentre nella battuta successiva
lalterazione riacquista la sua funzione, momentanee quando sono poste davanti a una nota saltuariamente, nel
corso di una composizione e in questo caso, hanno durata solo nella battuta dove sono poste, di precauzione
quando servono a rammentare allesecutore che la nota alterata momentaneamente nella battuta precedente deve
ritornare allo stato naturale, spesso le alterazioni di precauzione vengono scritte fra parentesi .Le alterazioni costanti
poste allinizio del rigo subito dopo la chiave seguono un ordine fisso, in quanto ad ogni alterazione in pi posta in
chiave( diesis o bemolle) corrisponde una nuova tonalit( questo argomento lo tratteremo pi avanti), lordine
progressivo delle alterazioni : per i diesis:FA# DO# -SOL#-RE#-LA#-MI#-SI# per i bemolli:Sib-Mib-Lab-RebSOLb-Dob-Fab.
SUONI OMOFONI
I suoni Omofoni (dal greco oms= simile e fon = voce ), sono suoni che risultano da note di nome diverso ma di
uguale intonazione, come vediamo dalla riproduzione della tastiera del pianoforte qui sotto , i singoli tasti ( note)
possono avere anche tre nomi differenti pur producendo sempre lo stesso suono.

LA SCALA CROMATICA
Dividendo in due semitoni (attraverso le alterazioni) gli intervalli di tono di una scala diatonica(scala composta dalla
successione di toni e semitoni), avremo la nascita di una nuova scala, procedente per semitoni, LA SCALA
CROMATICA che utilizza tutti e dodici i semitoni contenuti nellottava utilizzando i diesis per alterare i suoni in
senso scendente(do do#,re re#,mi , fa fa#, sol sol#, la la#, si , do,) e i bemolli per alterare i suoni in senso
discendente(do, si sib, la lab, sol solb, fa , mi mib, re reb, do ). La scala cromatica quindi, non altro che la
successione ascendente e discendente di dodici semitoni: 7 diatonici e 5 cromatici il semitono diatonico se si
trova fra due note di nome diverso(es.DO#-RE), cromatico se formato da due note dello stesso nome, una delle
quali alterata ( es.SI-Sib).La scala cromatica non appartiene a nessuna tonalit e pu iniziare da qualsiasi nota
naturale o alterata.

SCALE E TONALITA
La scala formata dalla successione di sette note chiamate anche gradi, questi gradi hanno un loro nome particolare
che ne stabilisce la funzione, in rapporto alla scala stessa. I gradi della scala sono denominati: TONICA(1 grado la
nota iniziale che da d il nome alla scala) SOPRATONICA (2 grado) MEDIANTE o CARATTERISTICA (3 grado
determina il modo maggiore o minore) SOTTODOMINANTE (4 grado) DOMINANTE (5grado)
SOPRADOMINANTE (6 grado) SENSIBILE (7 grado) TONICA (identica al primo grado ma otto note sopra ,cio
allottava superiore ).
La scala pu essere di Modo Maggiore o di Modo Minore il modo dato dalla diversa disposizione di toni e
semitoni che, nella scala Minore risulta diverso rispetto al Modo Maggiore. La scala di DO Maggiore (scala
modello da cui derivano tutte le altre scale) si compone di 5 toni e 2 semitoni, i semitoni si trovano fra il 3e 4 grado
(MI FA )e fra il 7e l8 grado(SI DO), qualsiasi scala Maggiore avr questa successione di toni e semitoni, questo
grazie alle alterazioni permanenti poste in chiave. A ogni scala Maggiore corrisponde una relativa Minore che si
ottiene scendendo di un intervallo di terza minore dalla Tonica es. nella scala di DO Maggiore scendendo di un
tono e mezzo si trova la sua relativa minore cio la scala di LA minore (scala modello da cui derivano tutte le scale
minori, purch mantengano inalterata la stessa successione di toni e semitoni.) La scala di LA minore formata
dalla successione di 5 toni e2 semitoni, i due semitoni si trovano fra il 2e3 grado (SI-DI) e fra il 5e il 6 grado(MIFA), i toni fra gli altri gradi.
La principale caratteristica ,che differenzia la scala Maggiore dalla scala Minore lintervallo che c fra il 1 grado
(Tonica) e il 3 grado ( nota caratteristica), in quanto nel Modo maggiore di una terza maggiore(2 Toni) nel Modo
Minore di una terza minore ( 1Tono e mezzo).

Riassumendo diremo che ogni nota pu essere linizio di una nuova scala ,Maggiore o Minore,purch mantenga
inalterata la successione di toni e semitoni delle scale modello di DO Maggiore e LA Minore.e che a ogni scala
Maggiore corrisponde una relativa Minore che si ottiene scendendo di una terza minore dalla Tonica es nella scala
di DO Maggiore la sua relativa minore sar La Minore, nella scala di SI Maggiore sar SOL# minore, nella scala di
SOL Maggiore sar MI minore e cos via.
Per trovare il nome di tutte le scale maggiori e il corrispondente nome delle tonalit, si parte dalla nota DO e si sale di
quinta giusta in quinta giusta, avremo cos la tonalit di DOSOLRE-LA-MI-SI-FA#-DO#per trovare le alterazioni
di queste tonalit Maggiori e relative Minori, per riprodurre esattamente la successione di toni e semitoni come
nelle scale modello, ci si serve delle alterazioni permanenti, quindi per queste tonalit che utilizzano i diesis in chiave
si parte dalla nota FA# e si sale di quinta giusta in quinta giusta:FA#-DO#-SOL#-RE#-LA#-MI#-SI#.
Facciamo un esempio la tonalit di SOL Maggiore ha come alterazione permanente in chiave il FA#, la tonalit di RE
Maggiore ha due alterazioni in chiave ilFA#eilDO#, la tonalit di LA Maggiore ne ha treFA#DO#SOL# ,quindi la
successiva che la tonalit di MI Maggiore ne avr quattro FA#DO#SOL#RE# e cos via , fino ad arrivare alla
tonalit di DO#Maggiore che ha in chiave tutte le alterazioni dettate precedentemente
Per trovare il nome delle scale maggiori e il corrispondente nome delle tonalit che hanno in chiave come alterazioni
permanenti i bemolli, si parte dalla nota DO e si scende di quinta giusta in quinta giusta, avremo cos le tonalit
di:DO-FA-Sib-Mib-Lab-Reb-SOLb-Dob-Fab,, per riprodurre la successione di toni e semitoni come nelle scale
modello,ci si serve anche qui delle alterazioni permanenti che troveremo partendo dalla nota Sib scendendo di
quinta giusta in quinta giusta:Sib-Mib-Lab-Reb-SOLb-Dob-Fab Quindi ad esempio la tonalit di FAMaggiore( che
la prima tonalit che incontriamo scendendo di un intervallo di quinta giusto.dal DO) avr come alterazione
permanente in chiave il Sib, la tonalit di Sib ne avr due il Sib eilMIb, la tonalit di Mib ne avr tr ecc..
Le tonalit Minori mantengono in chiave le alterazioni permanenti delle relative tonalit maggiori, quindi ad es le
tonalit di SOLMaggiore e la sua relativa tonalit, MIMinore hanno in chiave entrambe il FA#.

SCALE MINORI: Naturale, Armonica, Melodica.

La scala Minore Naturale (LA-SI- DO-RE-MI-FA-Sol-LA) formata dalla successione di 5 toni e 2 semitoni, come
abbiamo visto precedentemente, i due semitoni si trovano fra il 2 e3 grado (SI-DO) fra il 5 e il 6 grado(MI-FA), i
toni fra gli altri gradi 1-2(LA -SI) 3-4 (DO-RE), 4-5 (RE-MI), 6-7 (FA-SOL), 7-8 (SOL-LA).
LA scala Minore Armonica, si differenzia da quella Naturale perch ha fra il 7e l8 grado un intervallo di semitono
a differenza di quella Naturale che presenta un intervallo di tono, la scala Minore Armonica sia ascendendo che
discendendo ha infatti il 7 grado alterato di un semitono (SOL#)), questa alterazione ha dato vita ad un intervallo
(di seconda eccedente= 1tono e un semitono) di difficile intonazione che si trova fra il 6-e 7 grado (FA-SOL#)
ascendendo , e fra il 7 e il 6 grado (SOL#-FA) discendendo. La scala Minore Armonica composta da 3 toni e 3
semitoni, i semitoni si trovano fra il 2-3 grado (SI-DO), fra il 5-6((MI-FA), fra il 7-8(SOL#-LA), i toni fra gli altri
gradi.

La scala Minore Melodica si differenzia da quella Naturale e Armonica, per la disposizione dei toni e dei semitoni
che nel moto ascendente diversa da quella discendente, infatti nel moto ascendente, la scala Melodica presenta il
6e il 7 grado alterati di un semitono (FA#-SOL#), mentre discendendo ritornano entrambi allo stato naturale
(SOL_FA) LA scala Minore Melodica composta ascendendo di: 5 toni 2 semitoni, i semitoni si trovano fra il 2-3
grado(SI-DO) e fra il 7-8 grado (SOL#LA), discendendo presenta sempre 5 toni e 2 semitoni ma i semitoni si
trovano fra il 6-5 grado (FA-MI) e fra il 3-2 grado(DO-SI).

LACCORDO MAGGIORE e MINORE e LACCORDO DI 7 DI DOMINANTE


Nel medioevo si diffuse labitudine di eseguire i canti sacri raddoppiando la melodia, mediante una seconda melodia
costruita a distanza di una 4 o di una 5 ( questa tecnica veniva chiamata Organum ), dopo alcuni secoli si scopr
che un altro suono si combinava bene al suono di base, la sua terza, nacque cos verso il xv secolo LACCORDO
,esecuzione contemporanea di tre o pi suoni .Laccordo era ed rimasto il mezzo essenziale con il quale si
costruiscono gli accompagnamenti musicali, nella forma pi semplice basti pensare allaccompagnamento di un
canto con la chitarra ( che esegue una successione di accordi), fino ad arrivare a forme pi complesse (esecuzioni
orchestrali) dove gli accordi hanno soltanto una funzione di sostegno.
STUTTURA DELLACCORDO
L accordo tonale (esecuzione simultanea di tre o pi suoni ) formato dalla sovrapposizione di tre gradi principali
della scala
1grado =TONICA, 3grado =MEDIANTE, 5grado DOMINANTE.
Prendiamo come es. laccordo tonale di DO maggiore: alla base dellaccordo vi la tonica (1 grado ) cio DO, alla
tonica sovrapponiamo un intervallo di 3 maggiore e troviamo la nota MI (3 grado =NOTA MODALE), e a questa
seconda nota sovrapponiamo un intervallo di 3 minore cio SOL (5 grado = DOMINANTE), come si pu vedere
laccordo tonale una sovrapposizione di due terze, per questo viene chiamato anche accordo di terza e quinta
(abbreviato 3/5), perch fra DO e MI vi un intervallo di terza e fra DO e SOL vi un intervallo di 5 giusta.

MAGGIORE E MINORE
Non tutti gli accordi hanno la stessa struttura, vi sono infatti accordi maggiori e accordi minori , la diversit fra
questi due accordi data dall intervallo esistente fra la Tonica (1grado ) e la Mediante (3grado);nell accordo
maggiore lintervallo fra questi due gradi di due toni (= intervallo di 3 maggiore ), mentre nel modo minore di un
tono e mezzo (= intervallo di 3 minore)
Prendiamo come es. laccordo tonale di DO, nel modo maggiore lintervallo fra DO (tonica) e MI (mediante) = due
toni, nel modo minore lintervallo fra DO (tonica) e Mib (mediante) =un tono e mezzo.

.
ACCORDO DI 7 DI DOMINANTE NELLA TONALITA DI DO MAGGIORE.
Ogni melodia costruita a partire da una scala (o tonalit), nella scala vi sono due gradi importanti: la TONICA
(1grado) e la DOMINANTE ,(5grado),laccordo costruito sulla tonica generalmente laccordo di inizio e chiusura
di un brano, quello costruito sulla dominante, laccordo del movimento,la formazione di questultimo accordo la
seguente, prendendo come es. la tonalit di DO maggiore, si cerca il 5grado ti tale scala, cio SOL su questa nota si
realizza un accordo di tre suoni (accordo di 3/5), SOL-SI RE formato da una terza maggiore e da una quinta giusta,
quindi su questa triade si aggiunge un intervallo di terza minore(corrispondente in questa caso alla nota FA) e si
cos ottiene laccordo di 7 di dominante, accordo costruito sul 5 grado , realizzato dalla sovrapposizione di tre
intervalli di terza. Si chiama di 7 perch il quarto suono dellaccordo (FA) dista un intervallo di settima dalla nota
fondamentale(SOL), detto di dominante perch costruito sul (5grado) della scala.

GLI ABBELLIMENTI
Gli abbellimenti, lo dice la parola stessa, servono ad abbellire, ornare una parte di una melodia, vocale o
strumentale, tramite note estranee alla normale divisione della battuta.
Gli abbellimenti principali sono: LAppoggiatura, LAcciaccatura, Il Mordente,IL Gruppetto,Il Trillo.
LAPPOGGIATURA: una nota che viene prima del suono reale, posta sul tempo forte della misura e risolve sul
tempo debole, sottrae al suono reale, il valore che essa rappresenta. Pu essere superiore o inferiore, quella
superiore posta generalmente ad un intervallo di seconda (maggiore o minore) dalla nota reale( RE-DO opp.RebDO), quella inferiore semp re a distanza di un semitono (SI-DO).
Quando lAppoggiatura si trova davanti a una nota puntata che pu rappresentare lunit di misura , le toglie due
terzi del suo valore.

LACCIACCATURA. La sua esecuzione molto rapida, rispetto all andamento della composizione e sottrae alla
nota reale, una piccolissima parte del valore di questultima, lAcciaccatura rappresentata da una notina sbarrata
che viene prima del suono reale e in genere di valore breve (1/8,1/16).
IL MORDENTE unesecuzione molto rapida della nota reale con la sua nota ausiliaria: superiore e in questo caso
si chiama Mordente superiore semplice (es.DO-RE DO) inferiore si chiama invece Mordente inferiore
semplice(es.DO-SI DO)
IL GRUPPETTO un abbellimento composto dall alternarsi della nota reale con la nota ausiliaria superiore e
inferiore, si chiama DIRETTO quando formato da 4 note e inizia con la nota ausiliaria superiore(es. se la nota reale
DO, la sua esecuzione sar: RE-DO-SI-DO), si chiama RIVOLTATO, quando inizia con la nota ausiliaria inferiore (la
sua esecuzione sar:SI-DO-RE-DO). Il Gruppetto pu iniziare anche con la nota reale e in questo caso formato da 5
note, la sua esecuzione sar, quando Diretto: DO-RE-DO-SI-DO), quando Rivoltato:DO-SI-DO-RE-DO)
IL TRILLO il rapido alternarsi della nota reale con la sua ausiliaria superiore (mai inferiore) e termina sempre con
la nota reale. Il Trillo pu essere: DIRETTO quando inizia con la nota reale ( do-re-do-re-do-re-do), ROVESCIATO
quando inizia con la nota ausiliaria (superiore o inferiore), indicata da una notina che viene scritta sul pentagramma
e posta prima della nota reale ( es. ausiliaria sup.re-do-re-do-re-do-re-do ausiliaria inferiore si-do-re-do-re-do-re-do),
CON PREPARAZIONE E CHIUSURA quando un trillo Diretto che viene per anticipato e seguito da notine, che
servono a preparare e chiudere il trillo.

SRUMENTI DI ACCORDATURA
Allinizio della teoria abbiamo parlato di come si accorda la chitarra, ora parliamo di quegli strumenti che ci servono
per accordare. Facciamo una breve premessa dicendo che tutti gli strumenti a corda, sia quelli ad arco (violino,
viola, violoncello contrabbasso),che quelli a corda pizzicata (arpa, mandolino, clavicembalo, chitarra) hanno
bisogno di accordatura,di far si cio che ogni nota abbia la giusta intonazione, in questo ci aiutiamo con strumenti
di accordatura , come:il Diapason e il Corista.
IL DIAPASON :strumento metallico , a forma di forcella , il quale percosso si mette in vibrazione e appoggiato ad un
corpo vibrante (cassa armonica) emette la nota LA, posta sul secondo spazio in chiave di Sol.
CORISTA: un piccolo cilindro di acciaio che ha nel suo interno una lamina in ottone, soffiando dentro a questo
cilindro la lamina vibra e produce la nota LA (corrispondente a 440 vibrazioni al minuto secondo ).
Il Corista viene usato spesso sia nella musica vocale che strumentale, perch avendo fissato con precisione
laltezza
di un suono (LA), permette ai vari strumenti musicali luguaglianza nella accordatura.
IL METRONOMO
Il Metronomo, ( inventato da Johan Malzel nel 1816 ) unapparecchio ad orologeria che produce dei battiti e serve
nello studio della musica per imparare ad andare a tempo , ovvero ad eseguire una certa scansione ritmica, per
variare la velocit dei suoi battiti, occorre spostare lungo lasticella oscillante sulla quale sono incisi dei numeri ( 6080-90che corrispondono al numero dei battiti prodotti al minuto secondo ) un piccolo peso, spostandolo in su il
numero dei battiti diventa pi lento, spostandolo in gi diventa pi veloce. Per stabilire la velocit di esecuzione di
un brano lautore pone al suo inizio unindicazione, composta da un numero ( es. 96) accanto ad una nota ( es. che
ha valore di ), questo significa che ogni nota o gruppi di note che insieme formano il valore indicato, verr eseguita
a una velocit che corrisponde a ogni singolo battito del Metronomo che in questo caso di 96 battiti al minuto
primo.

SEGNI DI MOVIMENTO E DI ESPRESSIONE:


Segni di Movimento

In alcune composizioni viene precisato allinizio unindicazione di movimento (es. Andante, Allegro..), alla quale
corrisponde una velocit di Metronomo, le principali indicazioni di movimento sono:
per i movimenti lenti: LARGO velocit 40-52 battiti al minuto primo, LENTO velocit 52-60 ,ADAGIO velocit 60-69
movimenti moderati: ANDANTE velocit 69-84 battiti al minuto primo, MODERATO velocit 84-100, ALLEGRETTO
velocit 100-120
movimenti veloci: ALLEGRO velocit 120-144 battiti al minuto primo, VIVACE velocit 144-160, PRESTO velocit160184, PRESTISSIMO velocit184-240
Segni di oscillazione del tempo.
La velocit di un brano per particolari esigenze espressive, non sempre uguale ma varia, in certi punti pi rapida,
in altri pi lenta. Queste oscillazioni nellandamento del tempo, vengono indicate con varie espressioni:
acc.= accelerando, aff.= affrettando , rall.= rallentando, allarg.= allargando, rit.= ritenuto.
Segni di dinamica.
La dinamica la forza, cio lintensit con cui percepiamo un suono, nella musica che ascoltiamo questa intensit
varia, questo per far si che sia pi espressiva, sia cio come un discorso che in certe parti usa toni accesi, in altre
toni pi pacati . I termini pi usati per definire questi effetti espressivi sono:
pp. = pianissimo, p. = piano, mp.= mezzo piano, mf. = mezzo forte, rfz. =rinforzato, f. = forte, ff. =fortissimo , cresc.
=crescendo, dim. = diminuendo.
Nella musica ,per dare maggiore possibilit di interpretazione, troviamo anche indicazioni come: staccato, mezzo
staccato, appoggiato. Per indicare il crescendo e il diminuendo si usano anche le cos dette forcelle:
Lo staccato , viene indicato da un puntino posto sopra una nota , essa verr eseguita in modo staccato quasi
stoppato , perdendo parte del suo valore (come se ci fosse una pausa).
Mezzo staccato, viene indicato da un puntino posto sopra una nota (come nello staccato), sormontato per da una
legatura, la nota verr eseguita poco stoppata, trattenendo quasi tutto il suo valore.
Lappoggiato, viene indicato da una lineetta posta sopra una nota, la sua realizzazione richiede un certo appoggio
della nota, con il risultato di un suono pi corposo, accentuato.

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