...Maschio, circa 30 anni, quasi un metro e novanta per 94kg di peso, con diagnosi medica di Steatosi non alcolica. Dovevamo invertire l’abitudine iperlipidica, ma non causare un’immediata forte perdita di peso...
...Maschio, circa 30 anni, quasi un metro e novanta per 94kg di peso, con diagnosi medica di Steatosi non alcolica. Dovevamo invertire l’abitudine iperlipidica, ma non causare un’immediata forte perdita di peso...
...Maschio, circa 30 anni, quasi un metro e novanta per 94kg di peso, con diagnosi medica di Steatosi non alcolica. Dovevamo invertire l’abitudine iperlipidica, ma non causare un’immediata forte perdita di peso...
La steatosi non alcolica (fegato grasso) una patologia
caratterizzata da accumulo di grasso nel fegato con conseguente ingrossamento e danni a carico delle sue cellule fino alla morte. La diagnosi posta dal medico per mezzo di una serie di esami come: lanalisi delle transaminasi e lecografia epatica che consente di mostrarne lingrossamento. Le cause principali sono il sovrappeso-obesit e linsulino-resistenza e ad oggi non ci sono soluzioni farmacologiche, per cui lintervento di tipo nutrizionale e di stile di vita. Voglio parlarvi di un caso che ho affrontato recentemente: maschio, circa 30 anni, quasi 1 metro e 90 per 94 Kg di peso, con diagnosi medica di steatosi non alcolica. Lanamnesi nutrizionale da me eseguita indicava che il paziente aveva un alimentazione sbilanciata nellapporto lipidico, carente in verdura e ed un attivit fisica blanda. Lintervento nutrizionale previde lelaborazione di un primo piano di 2100 Kcal con una ripartizione in nutrienti di 56% carboidrati, 17%
di Lavinio
proteine, 27 Lipidi%; con lo scopo di invertire
labitudine iperlipidica, ma non causare un immediata forte perdita di peso, questo perch come visto il fegato nella steatosi presenta accumuli di grasso ed un eccessiva eliminazione di questo dal tessuto adiposo ne comporterebbe un ulteriore sovraccarico
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proteine, 25% Lipidi e pi fibra, il soggetto dimostr una riduzione di peso di ben 10 Kg. Dopo circa sei mesi dallinizio della terapia, furono eseguite le analisi sulle transaminasi che si mostrarono rientrate nei valori fisiologici, mentre lecografia mostr una riduzione del volume epatico che per non era ancora nella norma. Decidemmo di modificare leggermente il piano nutrizionale a circa 1950 Kcal con ripartizione 58% carboidrati, 14% proteine e 28% Lipidi per portarci nel peso reale di 78 Kg (determinato per mezzo di impedenziometria); introducemmo ulteriori alimenti a base di fibra quali: pasta, riso e pane di tipo integrale, per migliorare la sua sensibilit insulinica. Nel corso dei tre mesi successivi osservammo unulteriore riduzione di peso ed entro lanno abbiamo raggiunto lobiettivo. Da quel momento in poi ci occupammo di reintrodurre quegli alimenti che erano stati esclusi allinizio perch troppo grassi ed aumentammo ulteriormente la fibra alimentare portandola a 30 grammi (per mezzo di legumi, orzo, farro e alimenti da forno integrali). Il paziente toller benissimo il nuovo piano alimentare tanto che introducemmo un giorno completamente libero a settimana. Lultima ecografia epatica fu eseguita un anno e mezzo dallinizio della nostra terapia, e finalmente mostr una fegato con dimensioni nella norma. Da allora il paziente gestisce da solo la sua alimentazione avendo imparato quello che corretto e non necessit pi di ecografie e analisi continue.
...Maschio, circa 30 anni, quasi
un metro e novanta per 94kg di peso, con diagnosi medica di Steatosi non alcolica. Dovevamo invertire labitudine iperlipidica, ma non causare unimmediata forte perdita di peso... e la difficolt a smaltirli aggravando il processo. Tale piano comportava leliminazione provvisoria di alcuni alimenti molto grassi e non era ancora ricco in fibra alimentare, il cui contenuto sarebbe aumentato nel tempo, consentendo al paziente di abituarsi alle quantit normali; veniva consigliata anche un attivit fisica di tipo aerobico. Il paziente si dimostr subito consapevole dei rischi della situazione e degli impegni richiesti; collaborativo si presentava al controllo ad intervalli regolari di tre settimane nei primi due mesi e poi di quattro successivamente, per valutare la perdita di peso e per introdurre nel piano sempre maggiori quantit di frutta e verdura. Nei primi quattro mesi senza sostanziali riarrangiamenti nelle calorie, ma solo variazione nella ripartizione dei macronutrienti verso un 58% carboidrati, 17%
Dr. Carlo Valeriani Biologo Nutrizionista (ripr. riservata - http://elle-di.it)