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AMENTOIDROELETTRICO con il quale le Associazioni ambientaliste, culturali e tecnicoscientifiche e i comitati di cittadini, prendendo atto
- del ritardo da parte del Governo italiano, delle Autorit di Bacino e delle Regioni nel completo rec
epimento dellaDirettiva Quadro sulle Acque, 2000/60/CE, che sostiene la necessit di ristabilire la b
uona qualit dei corsi dacqua ecomunque di non degradarne le condizioni ecologiche;
- della necessit di promuovere azioni tese al risparmio delle risorse e dei beni comuni, alla conserv
azione e alla correttagestione del paesaggio e al rispetto degli habitat naturali sulla base dei principi
di partecipazione e di precauzione;
-meno del 10% dei corsi dacqua alpini mantiene ancora condizioni di naturalit elevata e anche nei
corsi dacquaappenninici e nel resto del territorio italiano il livello di sfruttamento delle acque super
ficiali e la pressione sui corpi idricista rapidamente aumentando,
al contrario di quanto richiederebbero gli obiettivi delle direttive europee;
- che gli incentivi statali alle fonti energetiche rinnovabili hanno scatenato una rincorsa alla costruzi
one di centinaia di nuove centrali idroelettriche, in particolare di piccola taglia;
- che ancora oggi molte grandi derivazioni non prevedono rilasci di deflusso minimo vitale a valle d
elle captazioni e pi ingenerale le misure di mitigazione degli impatti della produzione idroelettrica
sono estremamente limitate;
SOTTOLINEA lurgente necessit di adottare tutti i provvedimenti necessari per garantire il conse
guimento degli obiettivi
di qualit ecologica previsti dalla Direttiva Quadro sulle Acque (2000/60/CE) e chiede, tra laltro,
alle istituzioni
limmediata sospensione del rilascio di nuove concessioni e autorizzazioni per impianti idroelettrici
su acque superficiali,comprese quelle attualmente in istruttoria e la contemporanea revisione
degli strumenti di incentivo da mantenere solo per impianti che soddisfino tutti i requisiti di tutela
dei corsi dacqua e della biodiversit.
Gianni Repetto
Ha esordito citando un passo di Passavamo sulla terra leggeri di Sergio Atzeni, scrittore sardo
che, raccontando la storia del suo popolo, magnifica soprattutto il modo con cui quegli antenati
arcaici si muovevano leggeri sulla terra rispettando la natura e i suoi ritmi. Oggi, invece, il delirio
di onnipotenza derivante da un malinteso umanistico (luomo al centro delluniverso) fa s che gli
uomini credano di poter cambiare la natura e andare contro di essa, nonostante le lezioni che
continua a darci.
Ha citato il Vajont come esempio del fatto che in Italia non vale il principio di precauzione, ma si fa
pur sapendo o facendo finta di non sapere quali saranno le conseguenze. Del resto ci che conta
solo il denaro e forse quelle conseguenze sono funzionali a farne guadagnare ancora di pi.
Ha lamentato labbandono del progetto di Corridoio Ecologico su Orba e Piota, ben differente
dallattuale Contratto di fiume spalmato sullintero bacino dellOrba. Mentre, infatti, il corridoio
ecologico prevedeva delle norme cogenti di salvaguardia del corso dacqua e delle sue sponde (fu
commissionato uno studio al professor Cannata che deline con rigore scientifico ci che poteva o
non poteva essere fatto per il bene idraulico del Piota e del tratto di Orba interessato), il contratto di
fiume sostanzialmente un accordo volontaristico tra comuni per effettuare interventi funzionali
alle pi disparate esigenze dei comuni stessi, che spesso non hanno niente a che fare con unazione
di salvaguardia. Per fortuna il reperimento dei fondi spetta agli stessi enti locali per cui si pu
ragionevolmente pensare che, se non altro, non riusciranno a fare danni
Altro punto dolente del territorio e quindi anche della gestione dei corsi dacqua da lui evidenziato
la situazione delle Aree Protette regionali (Parchi e Riserve), considerate ormai un ingombro da
chiunque vada a governare la Regione. La loro gestione, infatti, corre seri pericoli di
semplificazione e di riduzione allordinaria amministrazione, soprattutto se dovessero andare in
porto i previsti accorpamenti di pi realt lontane tra loro, sia come distanza fisica che come
problematiche dei rispettivi territori.
Ma in generale lidea di tutela dei territori che in crisi, con una netta recrudescenza di clamorose
infrazioni al diritto ambientale: mancanza di alcuni documenti autorizzativi e dellanalisi costibenefici in una grande opera come il Terzo Valico, confusione tra controllore e controllato
nellespletamento della procedura di VIA, il secondo lotto dellopera (quello che prevede la
costruzione della galleria di valico) approvato senza lo studio sulle fonti, le continue deroghe alle
norme di salvaguardia degli ecosistemi fluviali (ad esempio quella sul DMV, che nellOrba consente
che in estate la portata delle derivazioni sia doppia di quella che pu dare il fiume).
Giampiero Godio
Ha illustrato il bilancio energetico, ambientale, sociale ed economico dellidroelettrico in Piemonte.
Il 55% degli impianti hanno una bassa potenza (fino a 1 MW) ma coprono solo il 3% della potenza
efficiente lorda.
Il grosso della produzione lo forniscono le centrali da oltre 10 MW (84,5%).
La produzione da idroelettrico in Piemonte circa un settimo di quella di fotovoltaico.
In Piemonte ci sono oltre 4 milioni di mq di tetti in eternit da bonificare che potrebbero ospitare
impianti fotovoltaici.
La produzione della prevista centrale sul Piota potrebbe essere la stessa erogata da impianti
fotovoltaici su 5 capannoni da 1000-2000 mq oppure su una superficie di 80 x 80 mq.
Ogni anno la centrale produrrebbe 1 milione di KWh e preleverebbe 44 milioni di mc dacqua per
un tratto di 2 km (un terzo del volume del lago di Viverone).
Possiamo difendere contemporaneamente il clima e la naturalit dei fiumi con lenergia solare e con
il risparmio energetico.
Renzo Penna
"Ha ricordato il precedente convegno dellottobre 2004, sempre a Silvano, dove venne lanciata
lidea del Corridoio ecologico del torrente Orba, un incontro utile (come questo organizzato 10 anni
dopo) per capire certe problematiche ambientali specialmente per un neo Assessore allAmbiente in
Provincia proveniente dal Sindacato quale lui era in quel periodo. E che il tema della tutela
dellambiente aveva incontrato in vertenze di fabbrica Eternit di Casale Monferrato e Acna di
Cengio legate alla difesa della salute nei luoghi di lavoro che per finiva di coinvolgere e
interessare il territorio.
Un assessorato lasciato con un anno di anticipo a cui seguito un forte rilassamento sulle questioni
ambientali. Soprattutto perch si C3 tornati a unificare le deleghe dellambiente con quelle
dellagricoltura, a scapito delle prime. A proposito delleliminazione dellEnte Provincia si
meravigliato della poca contrariet manifestata dalla politica specie in una realt, come la nostra,
dove i comuni sono molto numerosi (190), con pochi abitanti e che avranno difficolt a far sentire la
propria voce nei confronti della Regione.
Ha accennato al dibattito riemerso nel corso del recente convegno sul ventennale dellalluvione del
Tanaro: opere dimensionate per una portata di 3500 mc al secondo ma non sufficienti a contenere
una piena analoga a quella del 1994, superiore ai 4000 mc - senza realizzare le previste casse di
espansione. E dove certi ponti probabilmente sono stati colpevolizzati ingiustamente.
Il modello fisico del nodo idraulico della citt di Alessandria era, infatti, pronto, si aspettavano le
risultanze delle prove, ma la demolizione del ponte Cittadella stata ugualmente decisa.
Oggi il Tanaro pi basso del 1994. Sono stati estratti 10 milioni di mc di inerti lungo tutto il suo
corso. Passino, il presidente dellautorit di bacino del Po, nel 2000 in una audizione alla Camera
ammise che sarebbe bastato un volume di gran lunga inferiore, ma le pressioni dei Sindaci e
dellopinione pubblica furono enormi.
Un accenno stato fatto anche alle grandi opere che sono causa di problemi e spesso collegate ad
attivit di natura criminale.
Ha concluso ricordando che il paese si trova di fronte a due gravi emergenze: la disoccupazione, in
particolare, giovanile e il dissesto idrogeologico causato da un eccesso di cementificazione e di
consumo di suolo. In entrambi i casi un impegno sociale forte e determinato indispensabile."