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NEOLIBERISMO E NEOCLERICALISMO

Matteo Bortolon
Il crescente protagonismo nella sfera pubblica italiana della religione (o meglio del clero cattolico)
suscita da qualche anno svariate reazioni. Spaziando dallentusiasmo alla pi feroce critica. Il
Family Day segna una ulteriore tappa di tale scenario in termini di influenza politica e sociale. Si
impone perci una riflessione sul quadro di tale fenomeno.
Gli ultimi anni vedono in Italia un crescente ruolo politico dellalto clero cattolico e delle forze che
ad esso si riferiscono; appena il caso di ricordare che nel Parlamento siedono un buon numero di
rappresentanti di partiti di ispirazione apertamente legata al cattolicesimo. Lorganizzazione del
Family Day1 segna probabilmente un vertice, visto il forte coinvolgimento di associazioni e
movimenti. Tale evento non nasce dal nulla, basta una sommaria elencazione degli eventi degli
ultimi anni per darne unidea:
2004: il Parlamento vota una legge assai restrittiva sulla procreazione medicalmente assistita.
2005: la morte del pontefice Giovanni Paolo II, che suscita tante attenzioni mediatiche quanta
mobilitazione popolare, seguita dallelezione di Joseph Ratzinger al soglio papale. Questi aveva
dato alle stampe un testo scritto da lui e dal presidente del senato Marcello Pera lanno precedente:
Senza radici.
Nel corso dello stesso anno il referendum abrogativo della legge sulla procreazione medicalmente
assistita fallisce; lesito viene letto come una vittoria della strategia astensionista patrocinata dal
card. Camillo Ruini.
Nel corso dellanno seguente, il 2006, si configura con sempre maggiore chiarezza la linea del
nuovo pontificato come una lotta per levangelizzazione contro il relativismo.
Nel 2007 si acutizza lopposizione da parte cattolica verso il disegno di legge sulle convivenze fino
al Family Day.
Limportanza del fenomeno impone una riflessione pi approfondita che spazi oltre i confini
nazionali per rivolgersi al quadro mondiale che esso sottende. Se in Italia lanalisi sembra tutto
sommato imprigionata negli schemi della lotta contro lingerenza pontificia/ clericale e le questioni
poste dal Concordato, scendendo sul campo dellautodeterminazione femminile e dei diritti civili in
un quadro di compiuta laicit, pare errato rinunciare alla ricerca delle radici pi profonde del
fenomeno che ne segnano la indiscutibile novit.
Lipotesi di impianto che si debba indagare la correlazione fra assetto economico-sociale e la
crescente influenza di gruppi religiosi conservatori. Fra neoliberismo e conservatorismo religioso,
insomma.
Che il neoliberismo sia un movimento unitario di dimensioni mondiali pu essere facilmente
dimostrato dallampiezza del consenso acquisito dei suoi temi di punta, condensati con particolare
forza a destra: deregolamentare, privatizzare, ridurre e semplificare i programmi di previdenza
sociale, diminuire lindennit di disoccupazione, eliminare i programmi di sostegno alle politiche
abitative e lequo canone, abolire i programmi di controllo dei prezzi e della produzione in
agricoltura, ridurre il potere dei sindacati (F. Hayek, La societ libera). Tuttavia nel momento in
1

La manifestazione avvenuta il 12.05.2007 e cos denominata ha avuto una vasta risonanza mediatica. Per il punto dei
vista dei suoi promotori si veda www.forumfamiglie.org , in particolare il manifesto programmatico redatto da cinque
figure rappresentative dellassociazionismo cattolico:
http://www.forumfamiglie.org/manifestazione/allegati/manifesto.doc .

cui si afferma politicamente in ciascun paese deve essere veicolato attraverso piattaforme capaci di
conquistare il consenso. Perci Reagan e Tatcher affiancano ai temi economici (lo Stato
accentratore troppo invadente, le tasse troppo alte) i riferimenti alla famiglia, alla nazione, e a Dio.
Il presidente statunitense, in particolare, si appoggi agli evangelici pi conservatori della
Maggioranza Morale. Quando diceva di voler riportare in politica tre lettere, G O D (Dio) sapeva
a chi rivolgersi.
Che il conservatorismo religioso sia un fenomeno unitario sul piano internazionale una tesi assai
pi difficile da sostenere. Le varie confessioni religiose si fondano su dogmi o nuclei contenutistici
molto meno modificabili di qualsiasi piattaforma politica e che ne statuiscono la specificit. Ma se
possibile cercare dei caratteri comuni del conservatorismo religioso si nota una insistita centralit
dei temi familiari e inerenti la condotta individuale (matrimonio, rapporti sessuali, omosessualit,
ecc.), il tentativo costante di proporre il proprio credo come dottrina riconosciuta universalmente
come vera (rapporti difficili con la scienza e le altre confessioni) e la ricerca di sostegno e
complicit dei poteri secolari (che aiutano a proporre tale verit: insegnamento religioso nelle
scuole, benefici fiscali e finanziari, riconoscimenti in atti ufficiali, funzioni statali devolute alle
strutture confessionali e simili); accentuazione della dimensione spirituale interiore-carismatica;
enfasi del rigore e della punizione, senso del peccato; autoritarismo interno per unire il gruppo 2. Il
tratto comune il volgersi verso gli esterni come a realt da conquistare (proselitismo) o combattere
per il loro stesso bene. Tale descrizione si adatta forse anche alla maggior parte dei gruppi islamisti
conservatori.
Sono molti i livelli di interazione fra queste due realt in costante avanzamento negli ultimi decenni.
In primo luogo pu essere utile vedere il nesso non occasionale ma di convergenza oggettiva fra il
neoliberismo nascente di Reagan e Tatcher e le espressioni religiosamente conservatrici, soprattutto
negli Stati Uniti. La vittoria dei Repubblicani nel 1980, dovuta del resto a molti fattori, allinsegna
della critica allinvadenza dello stato federale, che chiede troppe tasse, che finanzia le famiglie
povere monoparentali. Donne nere che in una situazione di irregolarit matrimoniale immorale
campano alle spalle del contribuente americano3, perpetuando la criminalit derivante da simili
situazioni. Accanto a una tale dimensione propagandistica che tendendo alla riconquista
dellelettorato popolare con pieno successo ricorre a tutte le corde della buona tradizione
americana (libert come valore direttivo nel paese del farsi da soli, contrasto fra la burocrazia
lontana e fredda di Waschington vs. la saggezza pratica delluomo comune, ecc.) si tocca spesso la
religiosit e la famiglia. E la responsabilit individuale: come un buon padre rende indipendenti i
figli per il loro bene, cos lo stato deve tagliare sul sociale per responsabilizzare le persone.
Rivincita dei doveri sui diritti, degli anni 80 sui 60. Senza il fondo di valori religiosi la
penetrazione del consenso dei ceti pi bassi sarebbe stata pi difficile. E per gli indigenti? Carit. Di
carattere religioso Da parte loro i repubblicani aderiscono in pieno alle battaglie antiabortiste e ad
analoghe campagne moralizzatrici.
Neoliberismo e neoclericalismo a questo stadio di sviluppo non si discostano dal modello della
tradizionale alleanza fra Trono e Altare come nelle monarchie dello stato patrimoniale assolutistico
(il potere religioso santifica e legittima il sovrano che in cambio lo sostiene come verit ufficiale).
Ma il contesto post-89 e il pi recente riassestamento delle relazioni internazionali dopo l11
settembre creano un nuovo contesto in cui lalleanza pare rafforzarsi ulteriormente.

Certamente molte altre caratteristiche possono essere addotte, come la pulsione millenaristica o la predilezione per
oggetti di culto particolarmente cari alla piet popolare come il culto della Vergine Maria.
3
Annessi aneddoti spesso fasulli su spese di beni voluttuari con i soldi dellassistenza pubblica, il che incita ad una
rabbiosa sensazione di ingiustizia.

Un elemento di diretta connessione con laffermazione del Neoliberismo la generazione di


povert, insicurezza, precariet e disperazione psicologica nella societ. Recedendo dal suo ruolo
sociale lo stato lascia lindividuo solo, esposto, isolato4. E per giunta unapplicazione
sufficientemente forte di tale dottrina lascia sempre pi spazio alle societ commerciali quali agenti
che plasmano la societ secondo le loro necessit (tanto da farne, soprattutto nel mondo
anglosassone, listituzione sociale dominante). Il quadro dei rapporti umani che ne deriva
individui sempre pi isolati, sempre pi inseriti nel meccanismo produttivo, costante timore
dellesclusione dietro langolo risulta favorevole a compensazioni emotive di carattere religioso
conservatore5. E chiaro come i due fenomeni procedano in simbiosi e si rafforzino
vicendevolmente. E come da tale livello la destra economica privatizzatrice produce lhumus per
la destra religioso-conservatrice si passi a alleanze cementate da interessi concreti: favorire le
imprese private a scapito dello stato va anche a favore di fondazioni e soggetti economici a carattere
religioso. Negli USA le chiese pi influenti hanno unorganizzazione imprenditoriale, con metodi di
raccolta di fondi improntate al pi moderno marketing. In Europa se i telepredicatori o simili
forme di religione-spettacolo non sono diffusi, il business dellistruzione privata a carattere
religioso di importanza davvero strategica; e dove la mano pubblica si ritrae per lasciare il posto
ad imprese private limpresa eticamente religiosa non tarda ad arrivare 6. E pare che
limpostazione commerciale-imprenditoriale vada di pari passo con posizioni socialmente e
religiosamente conservatrici.
Se lo scenario post 1989 d luogo ad un ulteriore dinamismo del capitalismo occidentale rilanciato
su scala planetaria si ricordi la creazione del WTO nel 1995, la forzosa conversione del blocco
est-europeo, linserimento della Cina nelle dinamiche finanziarie globali l11 settembre acutizza e
rilancia linee politiche precedentemente presenti ma non ancora centrali: lo scontro di civilt, a suo
tempo teorizzato da S. Huntington. Tale congiuntura di fattori costituisce il tassello finale della
alleanza fra destra religiosa e politica conservatrice.
Va premesso che se la sinistra attraversa una forte crisi politica negli ultimi anni la difficolt di
proporre alternative e di rimanere fedeli ai nuclei centrali della propria tradizione la destra si
ritrovata spesso messa allangolo, completamente egemonizzata dal liberalismo sovente nella sua
espressione pi conservatrice. Nel quadro della globalizzazione degli scambi e della comunicazione
universale, dei rapidi, affannosi passi in avanti della societ e dei costumi rafforzati se non
generati da un sistema economico capitalistico preteso autoregolandosi, il patrimonio tipico delle
destre (le tradizioni nazionali, il conservatorismo nei costumi) diventa privo di forza e di sintonia
con lo spirito del tempo. Lo scontro di civilt propagandato come supposta incompatibilit dei
costumi e della cultura occidentali rispetto alla diversit arabo/ musulmana rid vigore e visibilit a
tali temi, che si qualificano in senso marcatamente identitario: unidentit proposta se non
artificialmente costruita dalla sommatoria di istanze culturali, religiose e sociali rivolte contro gli
altri7. Religione, patria e famiglia acquisiscono valore non in s, bens come riferimenti escludenti
4

Il campo dei fenomeni cos vasto e la letteratura in merito cos copiosa che non si pu procedere che per accenni.
Fondamentale rimane comunque il ruolo della disoccupazione di massa che negli anni 80 in un quadro di crisi
economica risulta aumentata da un lato dal monetarismo adottato dalla Federal Reserve nel 1979, dallaltro dalla
consapevole scelta politica di dismettere gli strumenti dello stato per aumentare loccupazione. Dagli anni 30 alla fine
degli anni 70 tutti i governi li adoperavano; nei venti anni successivi tutti vi rinunciarono.
5
Michael Lerner (influente rappresentante dellebraismo progressista negli USA), in una conferenza tenuta a fine 2004
riport, commentando la vittoria di G. W. Bush alle elezioni presidenziali, i risultati di un sondaggio condotto dalla sua
organizzazione, Tikkun, secondo cui molti elettori repubblicani erano stati mossi dalla preoccupazione dellinflusso del
mondo degli affari sulla politica a scapito di valori morali.
6
In specie per quei settori di assistenza alla persona, cura e servizi che tradizionalmente possono essere ricondotti alla
tradizione religiosa, il che rende meno indigesta allopinione pubblica tale passaggio.
7
Quanto sia spregiudicata tale operazione, che in alcuni punti comporta una vera e propria torsione di tali temi della
tradizione di destra, impossibile da giudicare senza unapprofondita analisi. Si dovr notare solo che le politiche
identitarie nel quadro dato subiscono come vincolo sovraordinato limperativo della compatibilit con il sistema

o confliggenti verso unalterit. Listanza identitaria pi vasta proposta in tale contesto


lOccidente8, il cui profilo vistosamente correlato a un progetto politico piuttosto che ad una
obbiettiva rilevazione del suo percorso storico: un Occidente che lega i diritti umani al sostrato
cristiano (trascurando la pervicace ostilit clericale ad essi), gli USA e lUnione Europea (glissando
sui reciproci contrasti), la democrazia parlamentare e il primato del mercato, il razionalismo
filosofico e il teocentrismo. Il panorama delle posizioni spazia dalla aperta xenofobia di figure come
Oriana Fallaci a posizioni pi meditate e moderate nei toni.
Una linea di convergenza che a ridosso dell11 settembre esercit unegemonia schiacciante fu il
sostegno allamministrazione statunitense di G. W. Bush, fortemente sostenuta dalla destra cristiana
e assai pi connotata religiosamente di quanto non fossero quelle precedenti, con tinte di vero e
proprio fondamentalismo. Nei cosiddetti neocon lelemento economico (liberismo, privatizzazione,
mercato) e quello religioso (visione manichea del mondo, centralit dei valori, missione
civilizzatrice universale degli USA) si trovano sintetizzati con particolare forza; assommati ad una
forte propensione alluso della forza militare tali assunti hanno irraggiato la loro influenza sulle
destre del mondo, attirando anche il consenso di altre aree tradizionalmente pi ostili.
Nel panorama italiano il protagonismo religioso vede non le rampanti chiese evangeliche della
Destra Cristiana statunitense ma il cattolicesimo, specialmente nelle figure della Conferenza
Episcopale Italiana e il Magistero. Benedetto XVI si confermato come linterprete pi autorevole,
dotato di un alto profilo intellettuale e filosofico, di un forte discorso religioso-conservatore,
moralmente impegnativo e al tempo intellettualmente persuasivo capace di travalicare i confini
degli aderenti al cattolicesimo.
A tal proposito nulla pi indicativo, come conferma che il quadro fin qui delineato d la giusta
prospettiva, allo stravagante fenomeno dei atei devoti o teocon: figure pubbliche che, a dispetto di
una esplicita mancanza di fede personale e di buoni tratti della loro storia, sostengono le posizioni
del conservatorismo cattolico non tanto nelle questioni politiche (il freno allimmigrazione
musulmana, per esempio), quanto su temi tipici del campo religioso: aborto, cellule staminali,
famiglia naturale, fecondazione eterologa, crocifisso nelle aule scolastiche e simili9.
Oggi si parla molto di diritti umani, ma spesso si dimentica che essi hanno bisogno di un
fondamento stabile, non relativo, non opinabile. E questo non pu che essere la dignit
della persona. Il rispetto per questa dignit comincia dal riconoscimento e dalla tutela del suo
diritto a vivere e a professare liberamente la propria religione. (Benedetto XVI, auguri al
mondo in occasione del 1 gennaio 2007).

Lo stile del pontefice, lontano dagli eccessi sciovinisti delle sue controparti statunitensi,
razionalmente argomentato, si pone come un punto di riferimento. Ma il papa padroneggia anche
altri registri linguistici.
Perci, in connessione con l'unicit e l'universalit della mediazione salvifica di Ges Cristo, deve
essere fermamente creduta come verit di fede cattolica l'unicit della Chiesa da lui fondata. Cos come
c' un solo Cristo, esiste un solo suo Corpo, una sola sua Sposa: una sola Chiesa cattolica e
apostolica.
economico. Ove si oltrepassa tale limite le forze politiche in gioco si autocondannano alla marginalit residuale.
8
Intendiamo linsieme di elementi che il pensiero religioso-conservatore di destra collega a tale termine. Che
lOccidente esista come entit culturale, a parte le sue basi geografiche euro-statunitensi, non qui in questione. Quali
siano effettivamente le caratteristiche che lo circoscrivono, naturalmente, altra questione assai articolata che per
difficilmente si presta a venir semplificata per scopi strategico-politici senza forzature vistose.
9
Si pensi a Marcello Pera e Giuliano Ferrara.Veramente indicativa la puntualit da parte loro della levata di scudi
verso le critiche alle istituzioni ecclesistiche, con una tempistica cos prevedibilmente scontata da fare intravederne il
reale fondamento: non il merito delle questioni, ma la difesa dellistituzione in s. Indizio ne il tono spesso scomposto,
molto al di l dei pronunciamenti dello stesso clero tradizionalmente legato a un linguaggio pi allusivo e contorto. I
teocon collocati nel centro-sinistra si sono singolarmente autodenominati teodem.

Stiamo leggendo la Dichiarazione Dominus Iesus10, riconducibile allo stesso Ratzinger, ed emessa nel
2000. qui il linguaggio si fa pi duro, precisamente concettuale e dogmatico (in tutti i sensi). Il
linguaggio cela, al di sotto della sua astratta logicit, unaltra dinamica rispetto a quelle gi individuate:
il processo di crescente centralismo romano, verticismo dogmatico e autoritarismo che emerge nel
cattolicesimo. In specie la chiesa italiana vede un progressivo affievolirsi, dopo il Convegno di Loreto
del 1985 (dal quale parte la lunga carriera di mons. Ruini alla guida della CEI) delle istanze di
rinnovamento conciliare che avevano visto il crescente protagonismo dei laici e delle donne, lapertura
verso le altre confessioni anche non cristiane e al mondo laico, la riforma liturgica. Lentamente ma
inesorabilmente gli equilibri si spostano di nuovo dai temi della solidariet sociale a quelli della
condotta personale / familiare. I vari movimenti e gruppi (Comunione e Liberazione, Opus Dei,
Legionari di Cristo, Movimento neocatecumenale, ecc.) vengono valorizzati e promossi dalle
gerarchie; le comunit di base progressiste e socialmente pi impegnate, vengono marginalizzate e
osteggiate; le sigle meno recenti e in passato socialmente impegnate ridotte allobbedienza 11.
Lorientamento dominante diviene fortemente incline al conservatorismo sociale e allortodossia
dottrinale pi rigida.
Anche su questo piano si trova una precisa convergenza fra dinamica religiosa e economica. Nella
misura in cui la destra cristiana sostiene il conservatorismo politico ne ottiene visibilit mediatica e
sostegno finanziario, essendo le logiche privatistiche pi che compatibili con gli interessi economici
ecclesiastici12. E allargando il suo influsso sulla societ nel suo insieme, essa rafforza la sua egemonia
allinterno della Chiesa.
Guardando alla mobilitazione in difesa della laicit in Italia pare che lattenzione sia maggiormente
incentrata sul tema dei diritti civili di gay, delle coppie di fatto, sullautodeterminazione della donna.
Mobilitazioni peraltro con venature di anticlericalismo di ritorno, in risposta del neoclericalismo di
potere. Se per lipotesi di partenza valida nello stabilire una connessione fra questultimo e il
neoliberismo nella dialettica descritta (leconomia liberista distrugge il legame sociale aprendo alla
compensazione psicologica del conservatorismo religioso; la destra cristiana santifica il sistema e lo
giustifica nel suo avanzamento) la lotta su tale piano strategicamente di retroguardia, una funzione di
contenimento sostanzialmente difensiva per quanto degna e condivisibile. Tenendo conto del quadro
mondiale, il conservatorismo religioso appare come una delle componenti pi forti di legittimazione
dei processi di distruzione dello stato sociale, securitizzazione, militarismo 13 e avanzamento del
mercato come meccanismo regolatore della vita sociale.

10

Si veda http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_20000806_dominusiesus_it.html . Corsivo nel testo originale.


11
ACLI, Azione Cattolica e AGESCI adottarono posizioni progressiste nelle battaglie degli anni Sessanta su divorzio e
aborto. Nel 2005 le prime due si allinearono alla strategia di Ruini; anche lAGESCI nel 2007 ha aderito al cartello
organizzatore del Family Day (anche se in tutte e tre la linea dominante passata sopra malumori interni). Anche in
queste realt si assistito negli ultimi anni a dei processi di ritorno allordine.
12
Non mancherebbero esempi n in un senso n nellaltro. Su un versante converr citare il forte sostegno al presidente
Formigoni da parte di Comunione e Liberazione, la quale ha forti interessi nellarea lombarda tramite lassociazione
Compagnia delle Opere (si veda www.cdo.it ). Sullaltro il palinsesto molto prodigo di temi tipicamente
spiritualistici quali i segreti di Fatima, i miracoli di guarigione, vite di santi, le reliquie, la sacra sindone. Della
visibilit mediatica del defunto Giovanni Paolo II risulta superfluo fare cenno. Le critiche al clericalismo e alle teologie
dominanti, nonch le critiche al capitalismo quale fenomeno rapacemente anticristiano o al militarismo come istanza
antievangelica (http://www.we-are-church.org/it/ , http://www.paxchristi.it/ ) semplicemente scompaiono.
13
Il cristianesimo ha una tradizione assai antica di legittimazione e sostegno alla violenza dellautorit benedizione
delle armi, assistenza spirituale dei combattenti, e simili. Sebbene il Concilio Vaticano II abbia gettato unombra su
essa, i tentativi di ammantare lattivit militare di compiti umanitari trovano nella destra religiosa unutile sponda.
Eclatante in tal senso lomelia funebre del card. Ruini per i soldati morti a Nassiriya
(http://www.repubblica.it/2003/k/sezioni/cronaca/nassiriya/omelia/omelia.html ).

Potendo in questa sede solo tracciare il campo dei problemi e non le strategie di lotta, si pu solo
indicare una direzione che scaturisce dalla presente analisi.
Si dovr porre mente, per ogni linea di azione lucidamente avvertita, alla solidit del sodalizio fra i due
poteri, tuttaltro che assodata e in continua ridefinizione. Per il magistero cattolico lequilibrio del
governo della Chiesa obbedisce a molteplici dinamiche e direttrici fra le quali necessaria una costante
ponderazione: il legame col potere economico solo una di esse. N va dato per scontato che anche il
pi forte conservatorismo accetti e legittimi ogni forma di repressione.
E daltra parte sarebbe importante chiarire se per il neoliberismo la difesa dellembrione e temi simili
rappresentino il semplice prezzo dellalleanza (obbedendo a un semplice criterio utilitaristico di do ut
des) o, seguendo talune filosofie femministe nonch il discorso di Foucault, siano un fine in s capace
di garantire un surplus di controllo sociale e repressione. Testare la solidit dellalleanza altrettanto
importante della costruzione di resistenze, anchesse inevitabilmente eterogenee e soggette alla
divisione.

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