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Alessandria, 22 / 01 / 2008
Celsius: Oggi di circa 15 gradi Celsius. [Il lettore faccia attenzione che stiamo parlando
di temperatura media della Terra, che non ha niente a che vedere con la temperatura di
una mattina destate al Cairo o di una sera dinverno a Milano]
A seconda delle variazioni --- molto piccole e molto lente --- della composizione gassosa
dellatmosfera certe zone delle terre emerse sono state coperte di foreste o di deserti,
sono state attraversate da fiumi irruenti o sono state coperte di paludi.
Il fatto che, negli ultimi duecento anni, il progresso tecnico e merceologico ha estratto
minerali e fossili e li ha trasformati in innumerevoli oggetti e ciascuna operazione ha
generato gas che sono stati immessi nellatmosfera modificandone rapidamente la
composizione chimica.
Agli inizi del Novecento, quando sono migliorate le conoscenze sulla chimica planetaria,
alcuni studiosi hanno detto che la composizione chimica dellatmosfera regolava la
quantit di energia solare che raggiunge la superficie del pianeta e la quantit di calore
che la Terra la irraggia verso i freddissimi spazi interplanetari. Solo se la quantit di
energia in entrata sulla Terra rigorosamente uguale a quella in uscita, la temperatura
media della Terra resta abbastanza costante. Se cambia la composizione dei gas
dellatmosfera, la quantit di radiazione (visibile) solare che arriva sulla superficie della
Terra risulta leggermente maggiore di quella (infrarossa) che la Terra rigetta nello spazio.
Latmosfera si comporta insomma come la copertura di vetro delle serre che lascia
passare la radiazione solare visibile, ma impedisce luscita della radiazione infrarossa e
del calore che resta intrappolato nella serra e ne scalda laria e il terreno.
Lo svedese Arrhenius, nei primi anni del secolo scorso, ha previsto che un mutamento
della temperatura media terrestre avrebbe potuto verificarsi se fosse aumentata la
concentrazione del gas anidride carbonica. Che proprio il gas che si forma ogni volta che
si bruciano carbone, prodotti petroliferi, gas naturale, o il legno delle foreste; che si forma
cio ogni volta che vengono prodotte e usate macchine e prodotti commerciali.
Mezzo secolo dopo gli scritti di Arrhenius la popolazione terrestre era raddoppiata e il
consumo di energia ricavata da carbone, petrolio e gas naturale era triplicato. Varie
persone hanno cominciato a chiedersi se e come il progresso faceva aumentare la
concentrazione dellanidride carbonica nellatmosfera.
Oggi, agli inizi del XXI secolo, varie cose sono note e certe: la concentrazione atmosferica
dellanidride carbonica e di altri gas con simile effetto --- detti gas serra --- aumentata;
le emissioni di gas serra dipendono dalle attivit produttive e merceologiche umane; la
temperatura media della Terra tende ad aumentare, sia pure, per ora, di una frazione di
grado Celsius al decennio.
Da trentanni a questa parte le bizzarrie climatiche planetarie sono aumentate; sono esse
dovute allaumento di temperatura provocato dallaumento della concentrazione di gas
serra nellatmosfera ?
Se la risposta si, e se i mutamenti climatici sono considerati causa di danni economici e
di perdita di vite umane, allora bisogna frenare le emissioni di gas serra e bisogna
rallentare o frenare quelle attivit produttive ed economiche che generano gas serra.
Se la risposta si, i rimedi sono sgradevolissimi. Noi viviamo in una societ di circa 6.300
milioni di persone, alcune molto ricche (nel senso di disponibilit di merci e beni materiali)
le quali vogliono solo aumentare la loro ricchezza materiale; altre povere o poverissime
che vogliono solo aumentare, almeno un poco, la loro disponibilit di beni materiali; tutti i
desideri dei ricchi, dei poveri e dei poverissimi comportano un aumento della produzione e
delluso di merci e tale aumento inevitabilmente comporta un aumento delle emissioni di
gas serra e un peggioramento del clima futuro. Se si dovessero rallentare le emissioni di
gas-serra sarebbe necessario chiedere ai ricchi, ai poveri e ai poverissimi di frenare i loro
desideri.
Poich il soddisfacimento di tali desideri la fonte prima della ricchezza del mondo degli
affari e del capitale, evidente che per questi potenti interessi tutte le storie dei mutamenti
Perfino la Russia si affianca agli altri paesi accettando le regole del protocollo di Kyoto;
mancherebbe lapprovazione dellimpero americano, che inquina latmosfera, in
proporzione, pi di tutti gli altri, ma ecco che il presidente Bush dice di non pensarci
neanche perch il rispetto degli accordi per la salvaguardia del clima danneggerebbe
leconomia americana, la renderebbe meno competitiva rispetto alle altre. Vadano a quel
paese i deserti, i fiumi, le coste del mare, i milioni di persone che perderebbero i propri
beni e la stessa vita per colpa dei gas serra.
Chi ha seguito i dibattiti fra i grandi otto delleconomia mondiale avr visto che non c
nessun accordo su un effettivo contenimento dei consumi merceologici, al fine di
allontanare i pericoli ambientali che compromettono ogni anno e comprometteranno in
futuro la vita di milioni di persone.
In questo dibattito cercano di inserirsi i venditori di centrali nucleari, a fissione o anche
quelle ipotetiche future a fusione, che si presentano come lunico sistema per continuare a
consumare energia e merci utilizzando una fonte energetica che non genera gas serra. Se
vero che le centrali nucleari producono elettricit senza generare gas serra, gli
inconvenienti della diffusione delle centrali nucleari sono cos grandi, sul piano ambientale
e umano --- se ne parlava in questa rivista in un numero precedente --- che non certo dal
nucleo atomico che pu venire la salvezza.
La salvezza dalle --- o almeno la dilazione pi avanti nel futuro delle --- catastrofi
climatiche possibile solo se si riesce a demolire la tesi secondo cui i mutamenti tecnici e
merceologici diretti a limitare linquinamento chimico dellatmosfera non danneggiano
leconomia, n quella dei paesi industriali, n quella dei paesi emergenti, n quella dei
paesi poveri, ma anzi innescano una serie di innovazioni simili a quelle che hanno
caratterizzato le precedenti rivoluzioni industriali, la prima, quella del carbone, fra il 1750 e
il 1900, e poi quella del petrolio fra il 1900 e il 1950, quella della microelettronica, fra il
1950 e oggi.
La auspicabile quarta rivoluzione industriale pu liberare i paesi poveri dalle morse della
miseria, pu aiutare il progresso anche economico dei paesi avanzati, attraverso profondi
mutamenti nella qualit dei processi produttivi e delle merci e dei servizi. La transizione
richiede ricerca scientifica ed economica. Si tratta innanzitutto di identificare, per ciascun
processo e ciascun prodotto, il costo energetico, cio la quantit di energia, nelle sue varie
forme di calore ed elettricit, richiesta per produrre un chilo di patate o di acciaio o per
consentire ad una persona di percorrere un chilometro.
Molti dati sono gi disponibili: interessanti ricerche furono condotte ai tempi della prima
crisi energetica, negli anni settanta del Novecento, anche in Italia, anche nellUniversit di
Bari. Si tratta di utilizzare le informazioni sui costi energetici delle merci e dei servizi come
strumenti per le scelte economiche e legislative, premiando le attivit economiche che
riescono ad assicurare gli stessi servizi, la stessa utilit, con minori consumi di energia.
Che poi la maniera di ragionare che sta alla base delleconomia: ottenere la massima
utilit con minori quantit di denaro.
Strettamente legato al costo energetico il costo in gas serra associato alla produzione
e alluso di ciascuna merce e servizio, un costo che deve essere diminuito con la stessa
diligenza con cui viene diminuito il costo monetario da parte delle imprese e delle singole
persone.
Il secondo passo consiste nellidentificare come possibile modificare le attuali strutture
umane in modo da ottenere gli stessi servizi con minori consumi di energia e minori
alterazioni climatiche; lanalisi coinvolge non solo i processi produttivi e i consumi
merceologici, ma anche le strutture urbane, i mezzi di trasporto delle persone e delle
merci, la diffusione delle conoscenze, i commerci internazionali.
Un ruolo fondamentale ha il riutilizzo dei materiali presenti nelle merci usate; un passo
avanti rispetto alla raccolta differenziata perch presuppone la riprogettazione delle
merci in vista del loro migliore utilizzo e del recupero dei materiali dopo luso. Politica a
parole inserita nelle leggi anche europee e italiane, ma di fatto ignorata e trascurata
perch i governi non hanno il coraggio di intervenire nella progettazione e produzione delle
imprese.
Un terzo passo consiste nella graduale transizione dalluso delle fonti di energia e delle
merci, oggi ricavate da fonti non rinnovabili --- carbone, petrolio, gas naturale --- verso
fonti energetiche e prodotti legati ai grandi cicli naturali, sostanzialmente al Sole,
rinnovabili e meno inquinanti.
Infine c bisogno di lavoro comune di ingegneri, economisti e sociologi per identificare
delle scale di valori dei vari bisogni; solo a titolo di esempio si ricordi che la struttura
militare-industriale assorbe, nel mondo, il dieci per cento della materia, dellenergia e
genera il dieci per cento delle alterazioni ambientali. In che modo tale ingente massa di
energia e di materia potrebbe alleviare la miseria e lineguaglianza diffusa nel mondo,
sradicando le vere radici della violenza e del terrorismo, e rendendo quindi superfluo lo
stesso complesso militare-industriale ? Qualcuno non ha forse scritto che opus iustitiae
pax ?
Utopie ? Tentazioni di pianificazione comunista ? Limitazioni delle libert di impresa e di
consumo ? Tentazioni pauperistiche e ruraliste ? Chi, accogliendo il pensiero dei
negazionisti prima ricordati, fosse portato a ritenere che la difesa dellambiente e della vita
fa arretrare le societ e leconomia umane, rilegga la storia. Ogni grande rivoluzione
industriale e sociale e umana stata dapprima accolta come negativa, ha avuto i suoi
diligenti negazionisti, perch ledeva qualche interesse settoriale o corporativo, per poi
scoprire che le rivoluzioni rendevano pi libere le persone e meno violente le comunit
umane.
Lo stesso avverr con la quarta rivoluzione industriale, basata su merci e risorse
rinnovabili, con vantaggio non solo per il clima futuro, ma per la stessa economia futura
che non detto debba essere basata sulle stesse regole di quella attuale, sullo
sfruttamento delle risorse della natura e di altri umani. Modestamente mi permetto di
suggerire ai futuri legislatori e governanti della Terra di leggere qualche buon libro di
ecologia, nel quale raccontato come le comunit possano vivere e soddisfare i propri
bisogni mediante collaborazione, solidariet, scambio di beni materiali. E mi permetto di
suggerire a questa rivista di diventare sede di precise indicazioni per la inevitabile
transizione che ci aspetta. GN
Congresso Pro Natura del 12 gennaio 2008. Torino.
GLI OBIETTIVI
A
seguito dellex articolo 36 della legge n. 385/92 il Comune di Alessandria nel 1996 si
dotato di un nuovo Piano Generale del Traffico Urbano. Nel 2001 c stato un tentativo di
aggiornamento che arrivato in Consiglio Comunale ma stato poi ritirato. (sarebbe
interessante conoscere le motivazioni del ritiro).
La (passata) Amministrazione Comunale (Scagni), come da programma di governo, ha
provveduto a colmare la lacuna della mancata attuazione della legge (e di questo siamo
sinceramente grati), creando le condizioni per presentare un nuovo Piano Generale del
Traffico Urbano. Tenendo conto che oggetto specifico dei piani del traffico la
razionalizzazione dellesistente, la risoluzione delle criticit e la promozione di nuove
abitudini di spostamento, esso caratterizzato da un preciso filo conduttore che mira ad
un effettivo miglioramento della qualit della vita nella citt di Alessandria in base alle linee
programmatiche della Giunta. (ci pare riduttivo, per non dire peggio, il binomio
razionalizzazione esistente messo in prima fila; meglio lultima parte con
lattenzione ad un vero miglioramento della qualit della vita).
Proprio per raggiungere questo preciso obiettivo lintero Piano Generale del Traffico
Urbano ruota intorno ad alcuni punti cardine tra loro complementari e che si possono cos
riassumere:
1 miglioramento della circolazione generale del traffico urbano
2 miglioramento della circolazione pedonale
3 miglioramento della sicurezza stradale
- razionalizzazione del sistema parcheggi
3 riduzione degli inquinanti atmosferici e acustici
- risparmio energetico.
(Significativo lultimo punto messo doverosamente ? in fondo; solo
miglioramento niente diminuzioneperch?; al proposito proponiamo di
accedere ai finanziamenti appositamente stanziati dalla CE, finalizzati alla
diminuzione del numero di auto effettive in transito in citt, ovviamente con un
incentivo del mezzo pubblico e degli stazionamenti sicuri e, possibilmente
gratuiti o in convenzione con il biglietto bus)
Il PGTU 2004 ritiene che lobiettivo essenziale da perseguire sia quello di mirare alla
riduzione della pressione veicolare sul centro storico di Alessandria. Infatti se i trends di
crescita della mobilit veicolare registrati nel recente passato con impressionante
costanza proseguiranno anche nel prossimo biennio (e non vi ragione per dubitarne) le
correnti veicolari che impegneranno la rete stradale urbana aumenteranno di quasi 1.000
unit nellora di punta antimeridiana. (spaventoso!! Secondo noi qui si trova la miglior
risposta alla riflessione precedente!)
La strategia prescelta quella di indirizzare la domanda attraverso una serie.di misure
articolate ed integrate.
Dotare la citt di spazi attrezzati per la sosta costituisce la prima misura, che si
concretizzer con la realizzazione di una diffusa rete di parcheggi di scambio, di
attestamento, di destinazione) (cos nel PGTU ufficiale del 2004) che favoriscano la
riduzione dei carichi autoveicolari privati.
Contemporaneamente si intende realizzare efficaci connessioni fra le strutture
attrezzate di sosta e le aree centrali della citt, potenziando i sistemi di navetta ed
attrezzando percorsi pedonali protetti, come vedremo pi avanti. (Su questo punto
avremmo voluto vedere pi convinzione da parte dellAmministrazione Scagni).
Riprendendo alcune delle indicazioni gi contenute nel PGTU 1995 (ricordiamo,
incidentalmente, che gi quel Piano di Systematica conteneva pi di un aspetto
interessante) e tenendo conto delle realizzazioni in corso e della disponibilit effettiva di
spazi, aree e manufatti utilizzabili a parcheggio. Si considerano come strategici i seguenti
punti di attesta mento o destinazione:
. via Parma (destinazione)
. piazza Garibaldi (attestamento);
. ospedale (attestamento);
. piazza Gobetti (attestamento);
. piazza Madre Teresa di Calcutta (particolarmente importante come punto a servizio della
stazione ferroviaria); (a questi, elencati nel PGTU, chiederemmo di aggiungerne due
di pari capienza sempre a corona del centro storico).
Il principio di fondo costituito dal ruolo che dovranno svolgere i parcheggi di
attestamento o destinazione: non aumento tout court del numero di stalli, ma sostituzione
della sosta su strada. Questa scelta pienamente coerente con lo spirito delle Direttive
Ministeriali per la redazione dei Piani Urbani del Traffico e con la visione di una citt meno
aggredita dalle correnti veicolari e pi generosa nei confronti dei propri abitanti.
GLI STRUMENTI
In questottica il Piano Generale del Traffico Urbano individua una serie di interventi
strategici cos riassumibili:
1) Ampliamento dellarea pedonale del centro citt (i due sottoscritti commentatori
sono perfettamente daccordo). Lintervento volto a favorire il flusso dei pedoni nella
parte della citt pi ricca di elementi storico-artistici e di esercizi commerciali. Si ritiene
infatti decisivo, per la ripresa del commercio alessandrino, creare, nelle zone centrali della
citt, aree libere dal quotidiano traffico automobilistico (anche su questo siamo in
sintonia con lovvio confronto cstruttivo con il mondo del lavoro e del commercio
in particolare). Laddove peraltro questi interventi sono gi stati prodotti, (come ad
esempio la chiusura pomeridiana al traffico di via Dante), i risultati positivi sono subito
emersi con un riscontro favorevole da parte degli esercizi commerciali della zona (sono
decenni che lo diciamo.finalmente si ottiene qualcosa, nota dei commentatori).
Trasformare inoltre larea centrale in Zona 30 a traffico moderato mediante interventi
infrastrutturali idonei in grado di far convivere fra loro modi di trasporto apparentemente
Si ritiene che questo parcheggio sia in grado di armonizzare tre esigenze diverse. Esse
consistono:
- nella realizzazione di un parcheggio con destinazione duso mista (privato e pubblico
a rotazione);
- nel recupero delle aree limitrofe a prevalente fruizione pedonale, con restituzione
dello spazio urbano ad usi civici consoni alla sua centralit (punto fondamentale che
vorremmo vedere pienamente realizzato!!); nella limitazione dei flussi veicolari a
quelli in entrata ed uscita dal parcheggio.
La destinazione del parcheggio di via Parma stata verificata attraverso unampia
valutazione della fruibilit veicolare e pedonale delle adiacenti porzioni di area centrale.
Allo scopo di garantire efficaci accessi al parcheggio di via Parma ed a quello, eventuale di
piazza della Libert, una delle misure conseguenti, necessarie ed irrinunciabili, costituita
dallintroduzione del divieto di sosta lungo via Parma e via Pontida (Su questo punto ci
permettiamo di obiettare e di fare presente che Piazza della Libert deve rimanere
libera dal traffico veicolare sia a terra che sottoterra. Si proceder poi con i modi
ritenuti opportuni, ad un abbellimento della superficie della Piazza stessa).
Un provvedimento idoneo andr, inoltre, a favorire lafflusso ed il deflusso fra i parcheggi e
Corso Lamarmora.
Con lintroduzione del nuovo parcheggio di via Parma, il progetto di riorganizzazione di
piazza della Libert non il solo a coinvolgere il tema del riuso degli spazi pregiati urbani;
piazza Garibaldi in primo luogo e piazza Gobetti a seguire meritano considerazioni
analoghe. (Passo da specificare meglio in quanto non chiaro nei suoi assunti di
base, spero non nellipotizzare costosi e complessi interventi sottorranei)
Spazi urbani di pregio, originariamente utilizzati come spazi di sosta a raso, sono stati
recuperati alluso civico in molte citt europee e in alcune citt italiane.
Le tre piazze alessandrine sopra citate presentano tutte analoghi caratteri (piazza
Garibaldi in particolare) e meritano uno sforzo progettuale ed economico adeguati. Per
quanto riguarda Piazza della Libert sintende pervenire alla chiusura del parcheggio a
raso non appena saranno ultimati i lavori del parcheggio di via Parma. Si dovr valutare in
base al procedere degli scavi archeologici destinati al recupero dei resti del vecchio
Duomo e in base alle logiche costi-benefici se sia sostenibile la creazione di un
parcheggio sotterraneo ad uso servizi. (Punto su cui siamo totalmente in disaccordo e
su cui si richiede una profonda riflessione).
Lo spostamento del mercato in sede pi idonea prelude alla creazione di uno stabile
parcheggio a raso in Piazza Garibaldi che possa intercettare e soddisfare le necessit di
parcheggio in quella determinata area della citt.
Considerato che piazza Garibaldi presenta caratteri di eccezionale valenza per quanto
riguarda il profilo urbanistico, architettonico e ambientale, si ritiene strategico, in un
secondo momento, procedere ad una struttura ipogea che consenta la restituzione degli
spazi superficiali alla citt (di qui lattuale proposta di intervento sotterraneo)
Altre soluzioni migliorative sono state individuate in un pi razionale utilizzo del parcheggio
Tiziano, che ha consentito di garantire il 30% in pi di posti auto, e nella tariffazione del
parcheggio di piazza Madre Teresa di Calcutta che ha consentito una maggiore rotazione
dei parcheggi. E inoltre in fase avanzata di contrattazione la possibilit di utilizzo del
parcheggio interno della Caserma Valfr che offrir una disponibilit di circa 1000 posti
auto. (Buona idea.ma a che punto ??. Ci risulta soprattutto arenata limportante
fase delle acquisizioni e dei diritti di propriet e di destinazione duso. Oltretutto
renderebbe inutile la proposta sotterranea di Piazza Garibaldi).
3) Dotazione di parcheggi di interscambio. Alcuni parcheggi di interscambio gi esistenti
sono stati resi funzionanti da questa Amministrazione (Kennedy, Michel, Matteotti, Perosi
Gobetti) e dotati di servizio navette che li collegano al centro citt. Altri sono stati inseriti
nel Piano Regionale Triennale degli investimenti per il TPL (Bozzoli Atletica zona
rotonda Tiziano, via Giordano Bruno). Anche il parcheggio-autobus Movicentro oltre a
liberare Viale della Repubblica dagli autobus in sosta contribuir allo snellimento del
traffico veicolare, eliminando gli attuali problemi di rallentamento che causano gravi disagi
ad automobilisti e cittadini. (Speriamo che queste buone intenzioni vadano presto a
compimento..ora purtroppo le cose stanno diversamente)
4) La leva tariffaria. Per ottenere i massimi risultati dalla realizzazione del sistema di
parcheggi, teso a sostituire la sosta su strada e a ridurre la pressione veicolare sul centro
urbano, si ribadisce la necessit di utilizzare la leva tariffaria, rendendo onerosa la sosta
secondo criteri di progressivit, applicando regimi pi elevati nelle aree pi attrattive e
riducendoli nella massima misura possibile nei parcheggi di attestamento. (Ottimo
principio in linea con quanto di meglio maturato in Italia e in Europa).
Si ritiene essenziale, quindi, confermare gli interventi di tariffazione della sosta, il cui avvio
sperimentale ha permesso di cogliere interessanti frutti, sia sotto il profilo della disponibilit
di stalli, che sotto il profilo puramente monetario. Si sottolinea come tutti i proventi
derivanti dalla tariffazione della sosta verranno destinati ai miglioramenti del sistema viario
e dei sistemi di mobilit collettiva. (quale cifra??? Chi decide??? In base a quali
criteri???. Qui si dovrebbe aprire una doverosa considerazione sulla
PROLIFERAZIONE di Aziende Municipalizzate e simili che, secondo gli scriventi
devono essere riassunte in due sole: una per i servizi culturali , laltra per i servizi
civili (trasporti, energia, acqua, ecc,). Posizione, questa, non demagogica, ma in
linea con quanto sperimentato e ben realizzato in altre realt italiane e
soprattutto europee.
L'obiettivo di tale intervento di ridurre i perditempo causati oggi dagli impianti semaforici
e di fluidificare le correnti veicolari, mantenendo le velocit su valori pi bassi, ma
diminuendo complessivamente i tempi di percorrenza, in particolare al di fuori delle ore di
punta (ci pare che i risultati si comincino a vedere ma, purtroppo, il concentrico
degli spalti a volte, comunque intasato; quindi questo strumento pur corretto
deve essere coordinato con operazioni di dissuasione e disincentivo alluso del
mezzo privato). L'introduzione delle rotatorie, inoltre, garantisce maggior sicurezza alle
diverse componenti di traffico che impegnano le intersezioni, costituendo una interruzione
fisica a lunghi rettilinei che inducono, con luce semaforica verde, elevatissime velocit di
percorrenza.
Nelle situazioni in cui non sar possibile intervenire con opere infrastrutturali sar
opportuno provvedere ad un coordinamento del sistema semaforico collocato lungo gli
itinerari di scorrimento, cos da garantire un indiretto controllo sulle velocit di punta ed
una complessiva fluidificazione del sistema di circolazione. (da rilanciare e mettere in
pratica invece lidea di unapplicazione su vasta scala delle percorrenze a 30
orari al massimo, gi in uso nei centri svizzeri, austriaci e in buona parte della
Germania)
del traffico, attuando una reale politica della mobilit urbana necessario porre particolare
attenzione alle strutture di segnalazione ed informazione a favore degli utenti.
Gli strumenti di informazione in tempo reale sullo stato dei parcheggi possono essere
essenzialmente i seguenti:
. Sulla viabilit principale esterna: segnaletica fissa per individuare le aree di parcheggio in
funzione delle zone della citt.
. In prossimit della citt: segnaletica a messaggistica variabile per offrire indicazioni sulla
localizzazione e sullo stato del parcheggio (libero o completo) ed indicazione dei
parcheggi alternativi.
. Intero percorso cittadino: segnaletica fissa di accompagnamento all'area di parcheggio
scelta.
>(altra segnaletica di disincentivo alluso dellauto con pi carterlloni indicanti in
tempo reale i dati di concentrazione degli elementi pericolosi non solo i
particolati relativi PMx per ambiente e salute )
CUSTOMER SATISFACTION:
. AI fine di ottenere una valorizzazione del servizio occorre realizzare un progetto di
customer satisfaction che preveda periodiche rilevazioni che consentano di recepire ed
analizzare:
1. Bisogni ed esigenze dei frequentatori abituali e saltuari della sosta
tariffata;
SITO INTERNET:
. Realizzare le necessario modifiche al sito web del Comune al fine di creare un portale
dinamico per migliorare il rapporto con i cittadini, costruendo una grande vetrina che offra
ai cittadini l'accesso al patrimonio di informazioni possedute fornendone cos una chiara
immagine della propria identit e dei servizi offerti. (gli scriventi hanno cercato pi
volte traccia del presente serviozio sul portale www.comune.alessandria.it senza
successo)
Particolari criticit , infine, non vengono rilevate a seguito dell'inserimento della nuova
pista ciclabile nel tratto compreso tra via Tiziano, Spalto Borgoglio e Corso Borsalino fino
all'incrocio con viale XX Settembre.
Ci consentir altres un uso pi sicuro della bicicletta come mezzo di trasporto alternativo
e incentiver la circolazione pedonale in centro citt con una evidente riduzione degli
agenti inquinanti atmosferici e acustici. (su questo punto esprimiamo pi di una
preoccupazione in quanto in molti punti snodi non vi sono quelle caratteristiche di
sicurezza per i ciclisti che invece qui vengono quasi date per acquisite; si tratta di
un problema estremamente serio che evidentemente connesso con la possibilit
di un uso pi capillare e normale della bicicletta)
6 Priorit degli interventi (sempre nel PGTU attualmente in vigore del 2004)
Si elencano di seguito gli interventi proposti dal presente PUP 2003 in ordine di priorit:
PRIORITA' Realizzare, dove possibile, strutture interrate sostitutive dei parcheggi in
superficie per permettere di riqualificare e restituire spazi alla collettivit migliorandone la
qualit d'uso. Dalle analisi effettuate, si ritiene di poter suggerire la seguente gerarchia di
priorit:
1. parcheggio in piazza della Libert o in via Parma. Ai due parcheggi viene
assegnato lo stesso livello di priorit, in quanto entrambi soddisfano la
stessa quota di utenza potenziale. (su questo punto gi ci siamo espressi,
invitando gli amministratori a vedere distinti i due spazi e a valorizzare
SENZA AUTO la centrale Piazza della Libert)
2. parcheggio in piazza Garibaldi (senza ulteriori specificazioni, ci viene
difficile esprimere un giudizio; siamo comunque per un alleggerimento
delloccupazione a raso di tutta o di settori di Piazza Garibaldi, da
parte di auto private)
3. parcheggio in piazza Matteotti (vedi riflessione precedente; con una
raccomandazione: evitare di utilizzare Piazza Matteotti per un
parcheggio sotterraneo; motivazioni di carattere ambientale, sanitario e
viabilistico ne sconsigliano limpianto) (Il reperimento di edifici
dismessi sicuramente preferibile. Specie in una fase, come lattuale,
in cui si discute sulla possibilit di utilizzare le strutture del Carcere
Don Soria o delledificio della Cavallerizza in C.so Lamarmora)
PRIORITA.2
Per garantire il necessario ritorno economico ai soggetti, pubblici o privati, che
investiranno consistenti capitali nella realizzazione delle infrastrutture di parcheggio, sar
indispensabile agire sulla leva tariffaria della sosta, cos come evidenziato nel precedente
capitolo. (Attenzioni ai soggetti costruttori gestori ecc. ; il controllo del pubblico,
mai come in questo settore importante e decisivo deve avere ben chiare le finalit di
ciascuna area di sosta, mantenendo il pi possibile basse le tariffe e collegandole
ad altre parti del sistema)
PRIORITA' 3
Per massimizzare l' utilit delle nuove infrastrutture di parcheggio, si ritiene opportuno
prevedere l"introduzione di un sistema di navette in grado di garantirne la connessione
con le aree a maggiore capacit attrattiva. Queste, gi previste da ATM, dovrebbero
garantire tempi di attesa (e quindi conseguenti cadenze) assai limitati, al massimo 5 minuti
primi. (e qui possibile facilmente intervenire per giungere ad una frequenza e
attrattivit maggiore; il problema solo di volonta, dato che in questo particolare
settore non dovrebbero mancare le possibilit di inanziamento)
Posted: 10 gennaio 2008
A cura di:
prof. P.Luigi Cavalchini, ing. Aldo Sibille
Ringraziando per l'attenzione, rivolgiamo a tutti i nostri migliori auguri di Buon Lavoro.
il responsabile della sezione provinciale di Pro Natura di Alessandria
.
per comunicazioni Pier Luigi Cavalchini 335 1020361