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Pag. 3 su 144 IL GIOCO DELLA PALLACANESTRO
Federazione Italiana Pallacanestro F.I.P. E una associazione con personalit giuridica senza fini di lucro. Costituita nel 1921 con scopo di promuovere , regolare e sviluppare il basket in Italia , nel rispetto dei principi costituzionali, legislativi e regolamenti della FEDERATION INTERNATIONALE DI BASKETBALL (F.I.B.A.) cui affiliata, e delle direttive del CONI e del CIO. Dal 1994 stato variato lo statuto, introducendo il regime di professionismo. La FIP ha autonomia tecnica, organizzativa e di gestione e svolge la sua attivit sotto la vigilanza del CONI. Presidente FIP Dino Meneghin (dal 15 maggio 2010)
La FIP ha come proprio rappresentante in ogni regione il COMITATO REGIONALE che quindi lorgano federale pi importante.
Presidente regionale Giorgio Mapelli Consiglieri: Federico Danna Davide Dalmasso Luciano Mitton Fedele Valente Alex Cardano Marida Pellegrini Fabio Manca Piero Piermattei
Comitato Nazionale Allenatori C.N.A. E un organismo federale di settore della FIP con obiettivo il reclutamento , formazione, coordinamento e organizzazione degli Istruttori Tecnici, degli allenatori e Preparatori Fisici.
Presidente CNA Giovanni Piccin Consiglio Direttivo Riccardo Bocci Roberto Chieppa Massimo Meneguzzo Giampiero Ticchi Gianni Zappi Responsabile Tecnico Andrea Capobianco
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Pag. 4 su 144 Il CNA ha in ogni regione il proprio organo rappresentativo. Il presidente del C.N.A. Piemontese GIUSEPPE CARBONE, mentre gli altri due componenti della CRA (commissione regionale allenatori) sono MAURO FERRERO e PIETRO CARDILE
Comitato Italiano Arbitri C.I.A.
E un organismo federale di settore della FIP con obiettivo il reclutamento , formazione, addestrare , organizzare , istruire e valutare arbitri, ufficiali di campo, miniarbitri ed i componenti delle strutture Tecniche del settore. Il CIA ha autonomia organizzativa per assolvere i compiti affidati dal consiglio federale della FIP.
Presidente CIA Tiziano Zancanella
Anche il CIA ha in ogni regione il proprio organo rappresentativo, in Piemonte il presidente DENIS QUARTA, mentre i componenti della commissione sono PIERLUIGI BRAGANOLO e GIAMPIERO MARIOTTO.
In ogni provincia vi rappresentata la FIP con il proprio delegato, il CNA con presidente e 2 membri e CIA con i propri rappresentanti.
Lattivit organizzativa vastissima e vuole raggiungere in modo capillare ogni provincia, pi territorio possibile. Ci sono diverse iniziative che partono dallalto ed a cascata raggiungono tutti perch tutti noi, e voi tra un po , fate parte di un movimento. E tendenza degli ultimi anni liberalizzare iniziative che vadano a migliorare gli aspetti di ogni regione. Si sono create commissioni tecniche composte da allenatori, la stessa formazione stata regionalizzata, sempre previa autorizzazione di chi ci dirige, ma il tutto viene fatto per andare incontro alle esigenze territoriali. Lobiettivo della FIP del CNA del CIA di aumentare i numeri di tesserati, far crescere la passione, aumentare la qualit degli Allenatori, degli arbitri e soprattutto dei giocatori. Tutti noi dobbiamo sentirci RESPONSABILI dei successi della nostra nazionale.
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Pag. 5 su 144 Le origini
A Springfield, nel dicembre 1891, James Naismith (1861-1939), canadese, insegnante di educazione fisica presso la Ymca International Training School, elabor in una notte cinque principi fondamentali, poi sviluppati in tredici regole, per un nuovo gioco da praticare al chiuso, durante i mesi invernali.. Il 15 gennaio 1892 lidea venne pubblicata. Perch inventare un nuovo gioco? Semplice: per sconfiggere la noia di cui erano preda gli studenti durante il gelido inverno del Massachusetts. Alla Ymca esisteva gi un corso di educazione fisica sotto la responsabilit del preside Luther Hasley Gulick, che sollecitava i suoi allievi a un grande impegno agonistico puntando sui giochi di squadra per consolidare sempre pi lo spirito di gruppo e la reciproca assistenza, considerati fondamentali nelleducazione dei giovani.
Linverno, per, costituiva un problema e non solo per le temperature polari: il baseball, si giocava e si gioca tuttora dalla primavera a ottobre; Il football americano sport autunnale e non si spinge oltre gennaio. Per gli studenti del college, quindi, i primi mesi del nuovo anno erano puntualmente caratterizzati da lunghi vuoti che i tradizionali e ripetitivi corsi di educazione fisica non riuscivano a colmare. Cos Gulick si rivolse a un suo giovane collaboratore, James Naismith, chiedendogli di trovare qualcosa per tenere impegnati gli allievi, che la noia stava rendendo sempre pi irrequieti. Doveva essere un gioco da praticare al coperto, con luce artificiale, che fosse divertente e facilmente assimilabile, che non presentasse occasioni di violenza e,last but not least, che non incidesse molto sulle casse della scuola. Naismith si mise al lavoro.Linventore del basket proveniva da Almonte, un piccolo villaggio contadino tra le foreste dellOntario. Figlio di immigrati scozzesi, perse i genitori in giovanissima et e fu cresciuto dallo zio. Continu a vivere tra i boschi, alternando lo studio al lavoro di taglialegna. Ricevuto ordine di inventare un nuovo passatempo atletico, James Naismith si immerse nella riflessione, come uno scrittore in cerca di ispirazione per il romanzo della vita. I primi tentativi andarono a vuoto: era arduo per lepoca soddisfare quelle particolari richieste. Poi, pian piano, unidea inizi a farsi strada nella mente dellex boscaiolo di Almonte. Gli torn in mente il duck-on-a-rock, un gioco che aveva imparato da bambino in Ontario, letteralmente anatra su una roccia. Si trattava di una gara a chi per primo riusciva a far cadere, colpendola con un sasso da una distanza prestabilita, la pietra (detta duck), collocata su un masso. Una volta fatta cadere, bisognava correre a recuperare il proprio sasso, mentre il goalkeeper, rimesso il duck al suo posto, doveva tentare di afferrare lavversario. Pi si arcuava la parabola, pi aumentavano le possibilit di successo: Era un gioco che richiedeva finezza e accuratezza a chi lo praticava. Inoltre a Naismith vennero in mente anche gli antichi giochi praticati dai Maya (po-ta-pok) e dagli Aztechi (tchlatchli), in cui una
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Pag. 6 su 144 sfera andava fatta passare dentro anelli dal significato religioso. Perch pens Naismith non sostituire un pallone al sasso e un cesto al duck, mantenendo il gesto tecnico della parabola? Dopo due settimane di riflessione, poco prima di Natale, in una leggendaria notte insonne, chino sulla scrivania al solo lume di una consumata candela, James Naismith elabor cinque principi fondamentali di un nuovo gioco, poi tradotte in tredici regole di base. Li fece battere a macchina dalla segretaria del college, la signorina Lyons, e il 15 gennaio 1892 il regolamento fu pubblicato su Triangle, il giornalino studentesco, con il titolo A new game. l problema dellattrezzatura fu rapidamente risolto: si impiegarono i palloni di cuoio usati nel soccer, mentre le ceste di vimini furono messe a disposizione dalleconomo del college, Mr. Stebbins. Furono fissate al bordo pi alto della palestra, su due lati fronteggianti. Una volta contenevano pesche. Agli inizi le ceste utilizzate non erano bucate e dopo ogni canestro si era costretti ad arrampicarsi su una scala per recuperare il pallone. Il gioco fu chiamato basketball da uno dei primi giocatori, Frank Mahan, dopo che linventore aveva respinto lidea di chiamarlo Naismith Game. Linnovazione pi grande della pallacanestro consiste nel suo non essere uno sport di contatto, sostituendo alla forza fisica e alla potenziale violenza altre qualit come lintelligenza, la destrezza, labilit. Non c alcuna forma di fuorigioco e si prevede esclusivamente luso delle mani. Le regole della pallacanestro furono pensate per produrre un gioco dattacco, estremamente veloce e tecnicamente tra i pi esigenti.
Ecco i cinque principi ideati da Naismith:
1. Il gioco viene praticato con un pallone rotondo che pu essere trattato solo con le mani. 2. Non consentito camminare con il pallone. 3. I giocatori possono prendere una posizione sul campo di gioco in qualsiasi momento e dovunque preferiscano. 4. Non permesso il contatto fisico tra i giocatori. 5. Il goal collocato orizzontalmente in alto.
Il 21 dicembre 1891 nella palestra di Armory Street a Springfield venne disputata la prima partita sperimentale. Le due squadre schieravano nove giocatori ciascuna: diciotto infatti erano gli alunni del corso di Naismith, e le sue regole non indicavano il numero di componenti di ciascuna formazione. Il match termin un punto a zero con un canestro messo a segno da William Chase. La prima gara ufficiale fu giocata il 2 o l11 marzo 1892, tra una squadra di insegnanti (tra cui lo stesso Naismith) e una composta da studenti. Davanti a duecento spettatori vinsero i primi per cinque canestri a uno. Amos Alonzo Stagg segn tutti i punti dei docenti, Ruggles lunico canestro degli studenti. Presto si appassionarono al nuovo gioco anche le ragazze. Anzi, un dizionario inglese del 1895, dava alla pallacanestro la definizione di gioco per ragazze, evidentemente con intenti
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Pag. 7 su 144 poco lusinghieri. Lascesa del basket femminile sar per lentissima, in quanto frenata da regole restrittive fino allinizio degli anni 70. A differenza di altri sport nati negli Stati Uniti, come il baseball e il football, il basket divenne gioco globale, esportato in Europa nel 1893 e approdato alle olimpiadi di Berlino nel 1936 (ma il femminile solo nel 1976) a cui presenzi lo stesso Naismith. Il basket nel vecchio continente divenne per popolare soltanto dopo la seconda guerra mondiale, grazie alla presenza delle truppe americane. Intanto nel 1950 negli Stati Uniti si giocava la prima partita della nuova lega professionistica, la NBA, tra Minneapolis e Syracuse. A differenza di altri sport nati negli Stati Uniti, come il baseball e il football, il basket divenne gioco globale, esportato in Europa nel 1893 e approdato alle olimpiadi di Berlino nel 1936 (ma il femminile solo nel 1976) a cui presenzi lo stesso Naismith. Il basket nel vecchio continente divenne per popolare soltanto dopo la seconda guerra mondiale, grazie alla presenza delle truppe americane. Intanto nel 1950 negli Stati Uniti si giocava la prima partita della nuova lega professionistica, la NBA, tra Minneapolis e Syracuse. Nel 1893 fu introdotto il pallone simile a quello attuale ma di colore marrone.. Nel 1894 fu introdotto il tabellone dietro al canestro , diventato un anello di metallo con una rete ancora per chiusa. Nel 1912 ne venne tagliato il fondo. Il numero dei giocatori (9) and progressivamente a diminuire, passando a sette per poi diventare 5 come ora. Nel 1933 vennero introdotte le regole dei 3 e 10 secondi e nel 1954 i 24 sec. In Italia il primo incontro ufficiale di basket si disput l8 giugno 1919 allArena di Milano. Fu unesibizione tra due squadre militari, gli Avieri della Malpensa in maglia azzurra e la Compagnia degli Automobilisti di Monza in maglia gialla, che doveva intrattenere il pubblico in attesa dellarrivo dellultima tappa del Giro dItalia di quellanno. Cos la prima partita di palla al cesto della storia fin 11-11, con uno storico e irripetibile pareggio. Oggi a livello internazionale la pallacanestro regolamentata dalla FIBA (Fdration International de Basketball) che conta 213 federazioni nazionali affiliate. Se ci si vuole per immergere nei momenti pi entusiasmanti di questo sport, bisogna recarsi ancora una volta nella cara vecchia Springfield, per visitare uno dei migliori musei sportivi del mondo, la Hall of Fame, che anche una vera e propria istituzione preposta a eleggere di volta in volta i pi significativi personaggi nella storia del basket.
Le 13 regole originali di J ames Naismith:
1.La palla pu essere lanciata in qualsiasi direzione con una o entrambe le mani. 2.La palla pu essere colpita in qualsiasi direzione con una o entrambe le mani, ma mai con un pugno.
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Pag. 8 su 144 3. Un giocatore non pu correre con il pallone, deve lanciarlo dal punto in cui lo ha preso. 4. La palla deve essere tenuta in una mano o tra le mani; le braccia o il corpo non possono essere usate per tenerla. 5. Non possibile colpire con le spalle, trattenere, spingere, colpire o scalciare in qualsiasi modo un avversario; la prima infrazione da parte di qualsiasi giocatore di questa regola contata come un fallo, la seconda squalifica il giocatore fino alla realizzazione del punto seguente o, se stata commessa con il chiaro intento di infortunare l'avversario, per l'intera partita; non sono ammesse sostituzioni. 6. Un fallo consiste nel colpire la palla con il pugno, nella violazione delle regole tre e quattro e nel caso descritto dalla regola 5. 7. Se una squadra commette tre falli consecutivi, conter come un punto per gli avversari; consecutivi significa senza che gli avversari ne commettano uno tra di essi. 8. Un punto viene realizzato quando la palla tirata o colpita dal campo nel canestro e rimane dentro, a meno che i difensori non tocchino o disturbino la palla; se la palla resta sul bordo e l'avversario muove il canestro, conta come un punto. 9. Quando la palla va fuori dalle linee del campo, deve essere rimessa in gioco dalla persona che per prima l'ha toccata; nei casi dubbi, l'umpire deve tirarla dentro il campo; chi rimette in campo la palla ha cinque secondi: se la tiene pi a lungo, la palla viene consegnata agli avversari; se una squadra continua a perdere tempo, l'arbitro dar loro un fallo 10. L'umpire il giudice dei giocatori e prende nota dei falli, comunicando all'arbitro quando ne sono commessi tre consecutivi; ha il potere di squalificare un giocatore secondo la regola 5. 11. L'arbitro il giudice della palla e decide quando la palla in gioco, all'interno del campo o fuori, a chi appartiene e tiene il tempo; decide quando un punto segnato e tiene il conto dei punti con tutte le altre responsabilit solitamente appartenenti ad un arbitro. 12. La durata della gara di due tempi da quindici minuti, con cinque minuti di riposo tra di essi. 13. La squadra che segna il maggior numero di punti nel tempo utile dichiarata la vincitrice dell'incontro. Nel caso di pareggio, il gioco pu continuare, se i capitani sono d'accordo, fin quando non viene segnato un altro punto
LA PALLACANESTRO IN ITALIA
E' il 1907 quando a Siena, la signorina Ida Nomi Venerosi Pesciolini, dopo aver tradotto il regolamento di Naismith ed essersi fatta un'idea sommaria del nuovo sport, ne insegna i principi di base alle giovanissime allieve della Mens Sana in Corpore Sano che, in divisa da marinarette, con blusa bianca e gonna blu, si esibiscono a Venezia
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Pag. 9 su 144 nella "palla al cerchio, gioco ginnastico per giovinette", allo stadio militare di Sant'Elena durante il Concorso Ginnastico Nazionale di quello stesso anno. L 8 giugno 1919: si disputa la prima partita ufficiale di basket che si ricordi in Italia. Si gioca all'Arena di Milano, tra la II Compagnia Automobilisti di Monza e gli Avieri della Malpensa. La gara finisce in parit, 11 a 11, di fronte a un pubblico eccezionale, oltre trentamila persone. L'enorme afflusso si spiega non tanto per la considerazione di cui godeva il basket (assai scarsa allora), ma perch quel giorno sulla pista dell'Arena, si concludeva il Giro ciclistico d'Italia e tutti attendevano che dal sottopassaggio sbucasse fuori trionfalmente la maglia rosa di Costante Girardengo . Nel 1922 s'inizia il primo campionato nazionale che sar vinto dall'ASSI di Milano. Il 1924 propone nuovamente il basket come sport dimostrativo alle Olimpiadi di Parigi. In Italia ha luogo il primo campionato femminile, vinto dalle ragazze del Club Atletico Torino 1925/1926: cambia il quadro politico, il fascismo sale al potere, la FIB si trasforma in Federazione Italiana Palla Al Cerchio e nasce anche la Nazionale che bagna il suo esordio, il 4 aprile 1926, con una vittoria a Milano sulla Francia per 23 a 17. Nel 1933 il basket entra nel programma dei Giochi Universitari , a Torino .
Ci sono state squadre che hanno segnato la storia della Pallacanestro Italiana dominando anche in Europa tra le quali vanno citate :Ignis Varese, Cant, Milano con le scarpette rosse.
LA PALLACANESTRO IN PIEMONTE
La nostra regione ha sempre presentato importanti realt, modelli da cui molte altre squadre hanno preso spunti nella programmazione, nelle idee, negli investimenti. Negli anni 70 abbiamo la Sacl Asti, societ in cui vi giocavano giocatori nazionali come Carlo Caglieris, e giocatori che hanno fatto la storia della nostra pallacanestro (Romeo Sacchetti, Alberto Merlati)
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Pag. 10 su 144 Nel 1974 a causa della indisponibilit del capo di gioco la societ astigiana si sposta a Torino, in casa Auxilium, societ presieduta da Don Gino Borgogno.La nuova societ retrocede e torner nella massima serie nella stagione 78-79 vi rimarr sino alla stagione 88-89. Nel arriv persino a giocare la finale della coppa Korac contro la Jugoplastika Spalato. Sono le stagioni in cui Torino vede nelle proprie fila giocatori come Pino Brumatti, Merlatti, Marietta, Giampiero Savio, Scott May, Riccardo Morandotti. Davide Pessina, Carlo Dlla Valle Joe Kopicki, Darryl Dawkins, Kevin Magee, oltre ai 3 campioni europei Romeo Sacchetti Carlo Caglierise Renzo Vecchiato. Ultima stella del basket torinese stato Alessandro Abbio, prima di trovar fortuna a Bologna. Nel 1993-94 la societ si retrocede dal campionato di serie A2 in B eccellenza. Nel frattempo ri-nasce in Piemonte la societ Pallacanestro Biella che si avvale della guida di un allenatore proveniente da Torino, Federico Danna. La societ arriva in serie A, serie in cui la troviamo ancora oggi. Unaltra importante realt che si sviluppata la Junior Casale del presidente Cerrruti, societ che attualmente lotta per arrivare nella serie maggiore. Molti sono gli allenatori che hanno lasciato un segno a livello nazionale passati nella nostra regione. Dal geniale Tracuzzi a Dodo Guerrieri, Fabrizio Frates, Federico Danna, Mario De sisti , Gianni Asti, e molti altri .
I RUOLI NEL BASKET
Durante i primi cinque decenni dell'evoluzione della pallacanestro, vi erano tre ruoli che un giocatore poteva ricoprire. In campo, infatti, c'erano: due guardie, due ali ed un centro.
Il playmaker (in inglese point guard) uno dei ruoli standard della pallacanestro. chiamato anche ruolo 1. Normalmente si tratta del giocatore con il miglior trattamento di palla. Essenzialmente, il playmaker ha il compito di guidare l'attacco della squadra, portando avanti il pallone e controllandolo, assicurandosi di far partire l'attacco
Le guardie tiratrici (in inglese shooting guard) sono generalmente pi basse, veloci ed agili rispetto alle ali (forwards). Si tratta solitamente, come si intuisce anche dal nome, del miglior tiratore della squadra, che sia per anche in grado di penetrare verso il canestro se serve. Molte guardie tiratrici possono generalmente giocare anche come ala piccola (small forward).
Lala piccola generalmente pi bassa rispetto all'ala forte (power forward) e al centro (center o pivot) ma generalmente pi alta e massiccia rispetto alla guardia tiratrice e al playmaker. In attacco, trova il suo equilibrio tra i movimenti tipici di una guardia come il tiro o la penetrazione e il gioco di forza di un'ala forte, specie a rimbalzo.
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Pag. 11 su 144 Tra tutti e cinque i ruoli standard, infatti quello che riesce a combinare meglio i due aspetti del gioco e non di rado alcune "ali piccole" sono in grado di ricoprire diversi ruoli a seconda delle esigenze della squadra. Per quanto riguarda la difesa, l'ala piccola d il suo apporto con le palle rubate e rimbalzi.
L'ala grande o ala forte (in inglese power forward) un ruolo molto fisico, simile a quello del centro, un ruolo nel quale pu capitare anche di dover giocare se mancano giocatori pi alti. L'ala forte spesso gioca spalle al canestro in attacco, mentre in difesa si posiziona sul fondo insieme proprio al centro. A rimbalzo deve essere aggressiva e segnare la maggior parte dei punti in post basso.
Il centro (in inglese center) o pivot ("perno" della squadra) . Solitamente deve sfruttare la sua grande massa soprattutto nei pressi del canestro. All'interno dellarea dei tre secondi deve saper segnare, difendere, 'stoppare' i tiri degli avversari, cio spazzare via con le mani il pallone mentre vola verso il canestro, tagliare fuori" il pari ruolo avversario (facendolo restare dietro la propria schiena) e catturare rimbalzi. Un centro che riesca ad unire la stazza all'atletismo pu essere un giocatore dominante ed insostituibile per una squadra. Un centro deve possedere un buon movimento spalle a canestro e un buon tiro dalla media distanza.
Oggi, come ben si vede non solo nel campionato italiano, ma soprattutto in EUROLEGA , e nella NBA in realt queste differenzazioni di ruoli, sono meno evidenti, ed in molti casi giocatori alti portano palla, giocatori lunghi giocano sul perimetro e tirano da tre punti, ed esitono pure giocatori in grado di giocare in pi ruoli.
Tornando a noi
Per noi, futuri allenatori, importante vedere il gioco della Pallacanestro con altri occhi: Gioco di iniziativa: chi ha liniziativa? Chi gestisce meglio spazio/tempo Gioco di squadra: si pu prendere un vantaggio individualmente, ma per mantenerlo bisogna essere squadra Gioco di letture: insegnare a leggere continuamente Gioco di situazione: in ogni azione e nella stessa azione le situazioni cambiano Gioco con un gran numero di movimenti difficilmente prevedibili
Elementi caratterizzanti Il regolamento Il campo da gioco Le attrezzature Fasi di gioco
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Fasi di gioco
ATTACCO contropiede campo
DIFESA uomo pressing campo zona mista
La piramide dellallenatore:
Allievo Allenatore: primo step, con questa qualifica possibile essere assistenti in tutti i campionati regionali o essere posti come 1allenatore nei campionati a libera iscrizione;
Allenatore di Base: secondo step, si tratta di un corso residenziale della durata di 7/8 giorni consecutivi, con questa qualifica possibile essere il 1allenatore in tutti i campionati regionali, fatta eccezione per leccellenza giovanile:
Allenatore: terzo step, per poter diventare allenatore bisogna essere stato almeno 2 anni allenatori di base, successivamente sar possibile frequentare un corso residenziale della durata di 15 giorni consecutivi al termine del quale verr effettuato un esame;
Istruttore giovanile: nuova figura;
Allenatore Nazionale: quarto step, corso accessibile possedendo gli step precedenti e costituito da un pre-esame, il corso vero e proprio, ed un esame finale.
Allenatore Benemerito
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Pag. 13 su 144 LA FIGURA DELLALLENATORE
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Pag. 17 su 144 Ma cosa fa un allievo allenatore???
Sicuramente studia la pallacanestro e deve essere: Competente tecnicamente; Autonomo nelle scelte.
Per poter essere competente tecnicamente ed essere autonomo nelle scelte un allenatore deve: Sapere; Saper Fare; Saper Fare in Campo; Saper Comunicare.
Lallievo allenatore ha come obiettivo principale quello di essere in grado di soddisfare almeno il punto A ed il punto B del precedente paragrafo, cio SAPERE e SAPER FARE, mentre i punti C e D fanno parte dellallenatore di base. Questo lobiettivo del corso, e del nostro Formatore, ovvero creare, istruire, formare persone durante le lezioni apprendano il Sapere ed il Saper Fare.
SAPERE Per sapere bisogna possedere; - conoscenza delle regole del gioco - una buona conoscenza della preparazione fisica; - elementi di metodologia per inter-relazionarsi con i giocatori; - elementi di base tecnica;
Totalit e parti: - autonomia - collaborazione - 1 vs 1 - 5 vs 5 - giocatore - squadra
Lequilibrio un fattore determinante nella pallacanestro, tra attacco e difesa deve esistere una continuit.
SAPERE FARE Saper fare significa: - saper dimostrare ed eseguire i movimenti tecnici e gli esercizi; (molto importante soprattutto nelle categorie giovanili)
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Pag. 18 su 144 - saper osservare, dopo aver dimostrato, saper correggere gli atleti, segnalando loro cosa non stato recepito, cosa non sono riusciti ad eseguire, fornendo la soluzione al problema correzione; - trovare le soluzioni per correggere gli errori collettivamente ed individualmente; - scrivere elaborare disegnare (in partita non esiste troppo tempo per parlare un buon disegno colpisce prima) - arbitrare (regole del gioco)
COSA SIGNIFICA ESSERE ISTRUTTORI/ALLENATORI/COACH
Essere allenatore /istruttore di basket vuol dire essere appassionati, significa mantenere un aggiornamento costante ,significa conoscere perfettamente il Regolamento. Essere istruttore/allenatore significa assumersi il ruolo di riferimento della squadra ponendosi come guida; significa essere un costante esempio fuori o in palestra. Significa , inoltre, educare responsabilmente senza, nei casi delle giovanili, sostituirsi alla famiglia, ponendo come primo obiettivo la buona educazione civica ;dare delle regole come il rispetto verso tutti i componenti della squadra, lordine, la puntualit, la pulizia della persona ecc. Nel caso di atleti senior cambia lapproccio ma non le regole, le quali possono e devono essere gestite con dinamiche diverse. Mantenere, nella gestione di una squadra giovanile, molta attenzione allaspetto scolastico, prendendo eventuali provvedimenti nel caso di gravi insufficienze. Tecnicamente occorre essere sempre preparati e aggiornati, in quanto ogni allenatore ha la responsabilit di dare le migliori possibilit ai propri allievi, giocatori. Occorre essere responsabili in situazione dinfortuni o di primo soccorso, avendo quindi conoscenze in merito. Non dobbiamo mai sottovalutare il discorso Etico, argomento di grandissima attualit nei nostri giorni; mantenere quindi un comportamento eticamente integerrimo con tutte le componenti del gioco, arbitri, atleti, genitori , dirigenti, custodi.
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Pag. 21 su 144 Strumenti base dellAllenatore
saper disegnare
Ai corsisti vengono consegnati diagrammi per esercitarsi a disegnare. Le richieste sono diverse: completare i diagrammi seguendo le relative indicazioni orale descrivere esercizi e movimenti da diagramma disegnato
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Pag. 22 su 144 Foglio allenamento
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Pag. 23 su 144 Occorre distinguere lallenamento in almeno tre fasi differenti: riscaldamento fase centrale fase finale.
Fase di riscaldamento: preparate il giocatore fisicamente e mentalmente
1- attivazione generale: creare un giusto clima psicologico e portare anima e mente dei giocatori in palestra; utilizzo dello stretching.
1- fase istruente: progressione didattica utilizzo metodologia corretta; movimento difesa guidata difesa guida libera
2- verifica: utilizzo dei parziali di gioco (1vs1; 2vs2; 3vs3; 1vs1+A; 1vs2; etc); 5vs5; gara.
Fase finale:
scarico (mentale e fisico); b. osservazioni varie (di allenamento e non); c. saluti
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Pag. 24 su 144 Lo scout
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Pag. 25 su 144 Lo scouting
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Pag. 27 su 144 REGOLAMENTO
Introduzione Nel 3 modulo tenuto dallarbitro si parlato del regolamento tecnico della pallacanestro. Questo perch per allenare correttamente occorre essere a conoscenza delle regole del basket. Inoltre, stata una lezione propedeutica per gli allievi allenatore in quanto in futuro dovranno arbitrare un certo numero di partite per soddisfare uno dei requisiti per lammissione al corso allenatori di base. La lezione ha trattato principalmente quattro argomenti: una breve introduzione sul regolamento tecnico e su quello esecutivo, una spiegazione molto dettagliata su come si compila un referto di gara, una dimostrazione sul campo di come si muove la coppia darbitri e, infine, un approfondimento sullinfrazione di passi e sul come riconoscerla.
Obiettivi Conoscere il regolamento tecnico della pallacanestro. Saper compilare un referto di gara. Sapere come si muovono degli arbitri in campo. Riconoscere uninfrazione di passi.
I regolamenti della pallacanestro
I regolamenti su cui si basa il gioco della pallacanestro sono i seguenti:
REGOLAMENTO ORGANICO
Il regolamento di organico stabilisce le norme per la gestione dei diversi organi (assemblea federale , atleti , regionale , provinciale )
Esempi: Come e quando convocare assemblee Quanti delegati possono essere eletti
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Pag. 28 su 144 Chi pu partecipare al voto Compiti delle diverse figure (presidente , vice presidente ecc..)
REGOLAMENTO CIA
Il regolamento CIA stabilisce le norme per la gestione e regolamentazione del comitato italiano arbitri. Il Comitato Italiano Arbitri un organismo federale di settore della Federazione Italiana Pallacanestro ed ha lo scopo di reclutare, formare, addestrare, organizzare, istruire e valutare gli Arbitri, gli Ufficiali di Campo, i Miniarbitri ed i componenti delle Strutture Tecniche del Settore.
Il Comitato Italiano Arbitri composto da: Presidente Vice Presidente Consiglio Direttivo Commissione Tecnica Consulta Nazionale
REGOLAMENTO CNA
Il regolamento CNA stabilisce le norme per la gestione e regolamentazione del comitato nazionale allenatori. Il Comitato Nazionale Allenatori (C.N.A.) un organismo federale di settore della Federazione Italiana Pallacanestro preposto dal Consiglio Federale al reclutamento, formazione, coordinamento ed organizzazione dei Formatori, degli Allenatori e dei Preparatori Fisici ed assolvere, nell'ambito delle proprie competenze, i compiti che gli vengono affidati dal Consiglio Federale della F.I.P.
Il C.N.A. composto da: Presidente; Consiglio Direttivo; Responsabile Tecnico
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Pag. 29 su 144 REGOLAMENTO SANITARIO
Il regolamento sanitario disciplina le esigenze specifiche del settore sanitario federale, nonch delle normative e delle disposizioni del CIO , della FIBA e del CONI al fine di tutelare lo stato di salute dei propri tesserati.
Il settore sanitario federale composto da: Commissione organizzativa sanitaria Commissione scientifica Medico federale Medici addetti alle squadre nazionali Medici fiduciari regionali Personale parasanitario
Tutti i componenti del settore sanitario federale devono essere tesserati per la federazione di appartenenza e non devono avere subito provvedimenti disciplinari a causa di doping, n essere stati espulsi o radiati dalla federazione di appartenenza.
REGOLAMENTO DEI PROCURATORI
Il regolamento dei procuratori norma e disciplina lattivit dei procuratori di atleti di pallacanestro che operano allinterno di tutti i Campionati senior organizzati dalla Federazione Italiana Pallacanestro e che si occupano dei rapporti tra atleti e societ, in vista della stipula dei contratti o degli accordi economici.
Presso la FIP sono istituiti: il Registro dei Procuratori di atleti di pallacanestro la Commissione Procuratori
Solo i Procuratori iscritti nel Registro FIP e/o FIBA possono qualificarsi come: Procuratore autorizzato FIP. Chi esercita lattivit di Procuratore di Atleti di pallacanestro pu anche rappresentare gli iscritti alla categoria degli allenatori.
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Pag. 30 su 144 REGOLAMENTO DEGLI IMPIANTI SPORTIVI
Il regolamento degli impianti sportivi contiene lindicazione dei requisiti necessari a garantire gli standard ottimali di utilizzabilit e sicurezza degli impianti e a incentivare il continuo sviluppo e miglioramento degli stessi, traendo elementi significativi dalla normativa FIBA adottata dalla FIP che riguarda tutte le specifiche necessarie alla realizzazione ed allesercizio di un impianto dedicato al gioco della pallacanestro ed al conseguente uso nellattivit agonistica. Tali criteri mirano ad assicurare che la classificazione dellimpianto venga effettuata per livello di fruizione dellevento sportivo, cio tenendo conto della possibilit di ospitare vari tipi di manifestazione.
Livello Base livello di impianto sportivo allaperto o al coperto idoneo ad ospitare manifestazioni a carattere locale.
Livello Silver livello di impianto sportivo idoneo ad ospitare le manifestazioni a carattere nazionale sia maschili che femminili.
Livello Gold livello di impianto sportivo che per caratteristiche pu ospitare manifestazioni a carattere nazionale e internazionale, sia maschili che femminili.
DISPOSIZIONI ORGANIZZATIVE ANNUALI
Le DOA (disposizioni organizzative annuali) rappresentano le disposizioni della federazione per lanno sportivo in corso. In esse sono contenute, tra le altre: termini per laffiliazioni delle societ e il tesseramento di atleti e allenatori crediti minimi previsti per il progetto di aggiornamento obbligatorio (PAO) giorni e orari di gara per le diverse categorie regole per lomologazione dei campi di gioco disposizioni sanitarie regolamento dei play-off o play-out disposizioni particolari per i campionati under 13-14
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Pag. 31 su 144 REGOLAMENTO TECNICO Spiega le regole del gioco e viene aggiornato ogni 4 anni, in corrispondenza del quadriennio olimpico, viene aggiornato annualmente con quaderni tecnici FIP.
REGOLAMENTO ESECUTIVO spiega il comportamento da seguire in caso di irregolarit (ferro alto, problemi con i documenti dei giocatori, ecc)
Interpretazioni FIBA: vengono aggiornate ogni quadriennio olimpico e trattano situazioni tecniche particolari (palla che si incastra tra ferro e tabellone su possesso alternato, giocatore che perde la lente a contatto, ecc)
IL CAMPO DI GIOCO Linea perimetrale Linea centrale, cerchio centrale e semicerchi di tiro libero Linee di tiro libero, aree dei tre secondi e spazi per il rimbalzo Area di tiro da tre punti Aree delle panchine delle squadre Linee delle rimesse
ATTREZZATURE DI GIOCO
LA POSIZIONE LEGALE DI DIFESA Assunta dal difensore che fronteggia lavversario, coi piedi entrambi a terra, allinterno del proprio cilindro. Le gambe devono essere divaricate in proporzione allaltezza del giocatore e le braccia possono essere alzate sopra la testa, ma sempre allaltezza del proprio cilindro.
IL fallo di SFONDAMENTO Il regolamento recita: lo sfondamento un contatto personale illegale, con o senza palla, causato da una spinta o da un movimento contro il tronco del giocatore avversario. Perch lo sfondamento si verifichi devono verificarsi questi fattori: assunzione della posizione legale di difesa muoversi lateralmente o allindietro arrivare per primo in una posizione e subire un contatto sul tronco
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Pag. 32 su 144 IL BODY CHECK Nel rispetto dello spazio tempo possono comunque verificarsi situazioni di body check, che vengono solitamente associate alla difesa ma possono invece essere utilizzate dagli attaccanti per avere un vantaggio. Si verifica spesso nei tagli a canestro.
LHAND CHECKING Viene tollerato il contatto delle mani sul corpo dellavversario, ma non in caso il contatto condizioni i movimenti dellattaccante, sempre comunque nellambito della posizione legale di difesa
TIPOLOGIE DI FALLI Personale: contatto illegale di un giocatore con un avversario, sia a palla viva che morta. Doppio fallo: Si verifica un doppio fallo quando due giocatori avversari commettono fallo personale, luno contro laltro, approssimativamente nello stesso tempo. Antisportivo: contatto falloso di un giocatore che, secondo il giudizio dellarbitro, non un tentativo legittimo di giocare direttamente le palla nello spirito e nellintendimento delle regole.Molto incide lo status della palla, ad esempio un fallo compiuto a palla morta, ovvero quando questa nelle mani dellarbitro, considerato antisportivo.Ma antisportivo anche un fallo da ultimo uomo ovvero da un difensore in svantaggio sullattaccante lanciato a canestro, se il contatto deliberatamente troppo duro. Fallo tecnico: il regolamento lo definisce una deliberata violazione alla collaborazione ed allo spirito di corretta condotta improntata sulla sportivit ed il fair play. Pu essere comminato ai giocatori, ma anche alla panchina ( e ricade sullallenatore), allallenatore stesso. Larbitro pu effettuare dei richiami, prima della decretazione di un fallo tecnico, al singolo giocatore o alla squadra intera, per poi comminarlo se i richiami non sono stati rispettati. Da espulsione: generalmente sono conseguenza di atti di violenza, che verbale o fisica,(il regolamento dice flagrante comportamento antisportivo) da parte di giocatori, allenatori o accompagnatori. Gli arbitri sono tenuti a segnalare questi episodi nel referto,lente responsabile del organizzazione delle gare deve esserne messo a conoscenza. Rissa: scontro fisico tra due o pi giocatori o avversari in genere. Da rimarcare il fatto che se durante una rissa entrano in campo persone a referto sedute in panchina queste sono
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Pag. 33 su 144 automaticamente espulse, discorso che non vale per lallenatore ed il suo vice che entrano in campo per aiutare gli arbitri a placare i giocatori coinvolti. Le sanzioni comminate sul campo (ad es. tiri liberi e palla a met campo), si annullano in tutti i casi in cui si compensino con quelle comminate alla squadra avversaria.
USO IRREGOLARE DELLE MANI: Si parte da un principio semplice ovvero che toccare con la mano (i) e/o con il braccio(a) lavversario non sempre necessariamente fallo in quanto larbitro che deve decidere se il giocatore che ha causato il contatto ha ottenuto un vantaggio. Se il contatto da un giocatore limita in qualche modo la libert di movimento di un avversario, tale contatto un fallo. Luso illegale della mano(i) o di un braccio(a) esteso si ha quando un difensore in posizione difensiva e la sua mano(i) e/o braccio(a) sono posti su di un avversario, con o senza palla e ne rimangono a contatto per impedire di avanzare. Toccare ripetutamente o punzecchiare un avversario con o senza palla un fallo perch pu condurre ad un aumento del gioco sporco. Viene considerato fallo di un attaccante con la palla: Lavvinghiare o agganciare con un braccio o con un gomito il difensore nel tentativo di ottenere un vantaggio indebito. Lo spingere il difensore per impedirgli di giocare o tentare di giocare la palla, o per ottenere pi spazio per se stesso. Luso dellavambraccio esteso o della mano durante il palleggio per impedire allavversario di ottenere il controllo della palla.
Viene considerato fallo di un attaccante senza palla lo spingere per ottenere di: Liberarsi per ricevere palla Impedire al difensore di giocare o tentare di giocare la palla Creare pi spazio per se stesso.
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Pag. 34 su 144 BLOCCO IRREGOLARE ( bloccaggio ) Il blocco irregolare viene anche definito bloccaggio ed un contatto personale illegale che impedisce ad un giocatore avversario di avanzare liberamente, con o senza palla. Un giocatore che sta cercando di portare un blocco commette un fallo di bloccaggio se il contatto avviene mentre in movimento e il suo avversario fermo o sta retrocedendo. Se un giocatore si disinteressa della palla, fronteggia un avversario e modifica la propria posizione contemporaneamente a quella dellavversario egli il principale responsabile per ogni contatto che ne derivi a meno che non subentrino altri fattori. Lespressione a meno che non subentrino altri fattori si riferisce a spinte, urti o trattenute volontarie da parte del giocatore che sta subendo il blocco. E legale per un giocatore allungare il braccio(a) o gomito (i) fuori dal suo cilindro nel prendere posizione sul terreno, ma gli stessi devono essere riportati allinterno del cilindro qualora un avversario tenti di superarlo. Altrimenti, se avviene un contatto, si verifica un fallo di bloccaggio o di trattenuta.
TRATTENUTA La trattenuta un contatto personale illegale con un avversario che interferisce con la sua libert di movimento. Questo contatto ( trattenuta ) pu essere provocato con qualsiasi parte del corpo.
Spinta o sfondamento senza palla e con palla
LO SFONDAMENTO un contatto personale illegale, con o senza palla, causato da una spinta o da un movimento contro il tronco del giocatore avversario.
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Pag. 35 su 144 VIOLAZIONI Definizione una violazione uninfrazione alle regole. Sanzione La palla deve essere assegnata alla squadra avversaria per una rimessa in gioco da fuori, nel punto pi vicino a quello in cui stata commessa linfrazione, tranne che direttamente dietro al tabellone, salvo diverse indicazioni delle regole .
DOPPIO PALLEGGIO Definizione Un palleggio il movimento di una palla viva causato da un giocatore in controllo di quella palla che la lanci,batta,rotoli sul terreno o deliberatamente la lanci contro il tabellone. Un palleggio inizia quando un giocatore, avendo acquisito il controllo di una palla viva sul terreno, la lancia, la batte,la rotola, la palleggia sul terreno o la lancia deliberatamente sul tabellone e la ritocca prima che essa venga toccata da un altro giocatore , e termina quando il giocatore tocca la palla con entrambe le mani o trattiene la palla con una o entrambe le mani. E quando un giocatore palleggia per una seconda volta dopo aver interrotto il suo primo palleggio, a meno che non avvenga dopo aver perso il controllo della palla sul terreno di gioco a causa di: Un tiro a canestro su azione Un tocco della palla da parte di un avversario Un passaggio o presa difettosa che abbia toccato o sia stato toccato da un altro giocatore si genera uninfrazione di doppio palleggio.
TRE SECONDI Regola Un giocatore non deve rimanere nellarea dei tre secondi avversaria per pi di tre (3) secondi consecutivi, mentre la sua squadra ha il controllo di una palla viva nella zona di attacco ed il cronometro di gara in movimento. OTTO SECONDI
VENTIQUATTRO SECONDI
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Pag. 36 su 144 Il referto di gara
Larbitro deve presentarsi almeno 30 minuti prima dellinizio della partita per espletare la parte burocratica.
Le 2 squadre devo presentare la lista R con lelenco dei giocatori convocati con la quale si deve compilare il referto se non vi nessun dirigente o genitore in grado di farlo. Sul referto bisogna innanzitutto riportare i dati relativi alla gara e al campo di gioco (indirizzo, ingresso a pagamento, etc...). Le due squadre sono indicate come squadra A e squadra B, la squadra A quella di casa, quella B la squadra ospite. Per ogni squadra si indica il nome e il colore della maglia cos come riportato in lista R, indicando eventuali sponsorizzazioni. I giocatori sono elencati per cognome che va riportato per esteso mentre del nome si mette solo liniziale. I numeri ammessi sono: dal 4 al 20, dal 21 al 25, dal 30 al 35, dal 40 al 45 e dal 50 al 55. Per i giocatori del quintetto iniziale si fa un cerchio attorno alla X dellentrata da inserire nellapposita casella alla destra del nome e del numero, il capitano si indica scrivendo K tra il nome ed il cognome del giocatore. Questa procedura importante poich vi sono campionati (esordienti, u13, u14) dove le entrate sono regolamentate: per questo utile distinguere i quarti dispari da quelli pari con due colori differenti. I falli dovrebbero essere segnati con le lettere P (personale), U (antisportivo), D (espulso), T (tecnico). Nota bene: possibile prendere cinque tecnici ma solo due antisportivi.
Allenatore: per lallenatore vi sono le caselle per il numero della tessera e per i falli tecnici. I falli tecnici sono di due tipi: i falli C (coach) sono i tecnici presi personalmente dallallenatore, mentre i falli B (bench) sono quelli legati al comportamento scorretto dello staff (che comprende anche i dirigenti accompagnatori) o di un giocatore che fuori per raggiunto limite di falli. Vale la pena di distinguere i termini espulso e allontanato: lespulsione prevede lallontanamento pi due tiri liberi per la squadra avversaria, lallontanamento non prevede sanzioni, se non quella delluscita dal campo del giocatore. Un allenatore pu essere allontanato con due C, tre B o due B e una C.
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Pag. 37 su 144 Accompagnatore: siede a fianco al cubo dei cambi e comunica con la panchina in maniera orizzontale. Non gli concesso diagitarsi e no pu avere dialogo con il direttore di gara.
Secondo dirigente: ha gli stessi compiti dellaccompagnatore e siede in panchina. La sua funzione quella di aiutare laccompagnatore (se questultimo viene espulso, il secondo dirigente deve sostituirlo vicino al tavolo). Medico: richiesto dal regolamento solo dal alcune categorie in su: se tesserato pu stare in panchina, altrimenti vicino al campo. Addetto arbitri: luomo a disposizione degli arbitri
I punti si barrano nella casella rispondente al punteggio raggiunto e in quella accanto si mette il numero della maglia del giocatore che ha segnato, se viene realizzato un tiro da 3 si cerchia il numero della maglia.
Squadra vincente: nome integrale della squadra vincente. Se per un qualsiasi motivo non suona la sirena finale (sospensione partita, non possibile iniziarla a causa di problemi burocratici ecc..) il riquadro va lasciato in bianco. A fine periodo si tira una linea e si cerchia il punteggio A fine partita si tirano 2 righe sotto il punteggio
Punteggi parziali: i punteggi non sono quelli progressivi, bisogna effettuare a sottrazione e scrivere il punteggio relativo al periodo indicato.
Inizio/fine: orari effettivi, i quali possono scostarsi da quelli ufficiali. Firme: firma prima il secondo arbitro e poi il primo, poich questultimo che a le responsabilit riguardanti la compilazione del referto
Il referto composto da 4 copie: la copia bianca per la federazione o per il responsabile del torneo, la copia verde per il 1 arbitro, la copia rosa per la squadra vincitrice e la copia gialla per la squadra perdente
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Pag. 38 su 144 Come si arbitra
Ogni met campo viene divisa idealmente in 6 settori.
Se si arbitra in singolo si segue lazione sui 3 punti delle 2 met campo controllando tutti i settori, se si arbitra in coppia ci si divide le zone di competenza. La divisione non in rapporto 1:2 varia in funzione della situazione e della posizione della palla. Generalmente un arbitro controlla 3 coppie di giocatori e laltro le restanti, ma la regola non costante. Quando la palla si trova in post ad esempio larbitro sotto canestro si occuper dell 1c1 mentre laltro controller gli altri 8 giocatori. L'arbitro sotto canestro detto "guida" mentre quello che posizionato fuori dall'area detto "coda". I due arbitri ad ogni cambio di possesso si alternano nelle posizioni di guida e coda.
1 ARBITRO 2 ARBITRI Il criterio principale per giudicare una situazione potenzialmente fallosa o meno quello della luce tra i due giocatori. Se larbitro vede luce tra i due giocatori generalmente non c fallo, nel caso in cui questa non ci sia bisogna valutare il tipo di contatto.
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Pag. 39 su 144 La regola dei passi
Definizione Passi il movimento illegale di uno o entrambi i piedi in una direzione qualsiasi trattenendo una palla viva in mano. Un giro il movimento legale che si ha quando un giocatore, in possesso di una palla viva sul terreno si muove una o pi volte in una direzione qualsiasi con lo stesso piede mentre laltro piede, chiamato piede perno viene tenuto fermo sul suo punto di contatto col terreno.
Regola Come si stabilisce un piede perno per un giocatore che prende un palla viva sul terreno:
Mentre ha entrambi i piedi sul terreno di gioco: entrambe i piedi sono perno.
Mentre in movimento: Se un piede a contatto con il terreno, quel piede diventa perno Se entrambi i piedi sono sollevati dal terreno ed il giocatore ricade sul terreno ed il giocatore ricade sul terreno con entrambi i piedi simultaneamente, nel momento in cui viene sollevato un piede, laltro diviene perno. Se entrambi i piedi sono sollevati dal terreno ed il giocatore ricade sul terreno su un piede, allora quel piede diventa perno. Se poi il giocatore salta con quel piede e ricade sul terreno di gioco simultaneamente con entrambi i piedi, allora nessuno dei due piedi pu essere considerato piede perno.
Come avanzare con la palla per un giocatore, in controllo di una palla viva sul terreno, che ha stabilito un piede perno:
Mentre ha entrambi i piedi sul terreno di gioco: - Per iniziare un palleggio, il piede perno non pu essere alzato prima che la palla abbia lasciato la mano(i). - Per passare o tirare a canestro, il giocatore pu saltare con il piede perno, ma non pu ritoccare il terreno prima che la palla abbia lasciato la mano(i).
Mentre in movimento:
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Pag. 40 su 144 - Per passare o tirare a canestro, il giocatore pu saltare con il piede perno e ricadere su uno o entrambi i piedi simultaneamente. Dopodich, uno o ambedue i piedi possono essere sollevati, ma non possono ritoccare il terreno prima che la palla abbia lasciato la sua mano(i). - Per iniziare un palleggio, il piede perno non pu essere alzato prima che la palla abbia lasciato la mano(i). Mentre compie un arresto, nel caso in cui nessuno dei due piedi il piede perno: - Per iniziare un palleggio, nessuno dei due piedi pu essere sollevato prima che la palla abbia lasciato la mano(i). - Per passare o tirare a canestro, uno o entrambi i piedi possono essere sollevati, ma non possono ritoccare il terreno prima che la palla abbia lasciato la mano(i) del giocatore.
Giocatore caduto, sdraiato o seduto sul terreno di gioco: Lazione legale quando un giocatore cade e scivola sul terreno, mentre trattiene la palla, oppure se ottiene il controllo della palla, mentre sdraiato o seduto sul terreno di gioco. Il giocatore commette violazione se, mentre trattiene la palla, rotola o tenta di alzarsi senza palleggiare.
PROBLEMI : Palleggio: NO staccare perno prima della palla a)Nel caso in cui il giocatore abbia entrambi i piedi sul terreno per iniziare un palleggio, il piede perno non pu essere alzato prima che la palla abbia lasciato la mano; b)nel caso in cui il giocatore compia un arresto, nel caso in cui nessuno dei due piedi il piede perno,per iniziare un palleggio, nessuno dei due piedi pu essere sollevato prima che la palla abbia lasciato la mano.
Liberarsi della palla: NO ritorno del perno a terra a) nel caso in cui il giocatore sia in movimento per passare o tirare a canestro, il giocatore pu saltare con il piede perno e ricadere su uno o entrambi i piedi contemporaneamente. Dopodich, uno o ambedue i piedi possono essere sollevati, ma non possono ritoccare il terreno prima che la palla abbia lasciato la sua mano; b) Per iniziare un palleggio, il piede perno non pu essere alzato prima che la palla abbia lasciato la mano.
Caduta con la palla : a)Se un giocatore cade e scivola sul terreno, mentre trattiene la palla, oppure se ottiene il controllo della palla, mentre sdraiato o seduto sul terreno di gioco linfrazione di passi non sussiste;
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Pag. 41 su 144 b)se il giocatore trattiene la palla, rotola o tenta di alzarsi senza palleggiare sussiste linfrazione.
Piede perno: A)Nel caso il giocatore abbia entrambi i piedi sul terreno di gioco e solleva un piede laltro e il piede perno; b) nel caso in cui il giocatore sia in movimento il piede che viene a contatto per primo con il terreno diventa il piede perno; c)nel caso in cui entrambi i piedi sono sollevati dal terreno ed il giocatore ricade sul terreno con entrambi i piedi contemporaneamente,se solleva un piede laltro e il piede perno; d) Se entrambi i piedi sono sollevati dal terreno ed i giocatore ricade sul terreno su un piede, allora quel piede diventa piede perno. Se poi il giocatore salta con quel piede e ricade sul terreno di gioco contemporaneamente con entrambi i piedi, allora nessuno dei due piedi pu essere considerato piede perno.
Arresto in uscita da taglio
Pivot
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Pag. 42 su 144 METODOLOGIA DELLINSEGNAMENTO SPORTIVO
Introduzione
Per essere un buon allenatore bisogna essere motivati e saper motivare sempre gli altri (al di l della vittoria o sconfitta), saper comunicare e interagire con TUTTI (soprattutto con i ragazzi meno dotati), in-segnare (lasciare cio un segno sia nel basket che nella vita), comunicare in modo idoneo ed efficace utilizzando vari canali (verbale, gestuale, con lo sguardo,). Per fare ci un allenatore deve avere organizzazione e gestione, didattica, tecnica e tattica, empatia e psicologia. Detto questo interessante leggere questa definizione di coach: Carattere (averne uno proprio, non scimmiottare quello di un altro) Organizzazione Abilit nellinformarsi, conoscere, riassumere, trasmettere Comunicazione (saper far giungere il messaggio) Help (non aver paura di farsi aiutare, coinvolgere pi persone per lavorare meglio)
Partendo dalla definizione di metodologia, che si pu definire come "l'analisi dei fondamenti dei metodi, delle regole e dei postulati utilizzati in una disciplina, individuiamo, nel nostro campo la metodologia come strumento fondamentale per mettere a punto la macchina atleta. Pi precisamente utilizzare tutto ci che serve per rendere ottimale il funzionamento di una qualsiasi attivit, valorizzando le nostre conoscenze specifiche e la nostra esperienza. Per ottenere questo risultato, bisogna conoscere bene la metodologia ed unire la buona tecnica con i buoni metodi, ovvero esperienza applicata con gli strumenti corretti. La base di partenza per l allievo allenatore da individuare allinterno dellAREA DEL SAPERE (che raccoglie tutte le conoscenze tecniche) e DEL SAPER FARE (che raccoglie tutte le capacit organizzative).
Col SAPERE si parte dalla consapevolezza dei propri mezzi e qualit (il mestiere), per passare allo studio, allaggiornamento costante e quindi al miglioramento. Il vecchio assioma io sono fatto cos o faccio sempre cos non basta pi, non funziona. Bisogna aggiungere le competenze metodologiche alla pratica comune.
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Pag. 43 su 144 Col SAPER FARE applico ed organizzo tutte le attivit, programmando gli interventi sia nel lungo, che nel medio, che nel corto periodo basandosi sui questi concetti base: lobiettivo che si vuole raggiungere, la programmazione e la coerenza degli interventi che porta ad una progressione didattica.
PROFILO E COMPETENZE DELLALLIEVO ALLENATORE Listruttore un tecnico ed un educatore, attraverso lo sport realizza cio una funzione educativa che, nel nostro caso, consiste nelleffettuazione di unATTIVITA LUDICA da eseguire nel rispetto delle REGOLE. E attraverso il gioco e le regole, listruttore deve tirare fuori le qualit dei suoi ragazzi/atleti. Attraverso lo sport, latleta apprende perch: Riesce ad esprimersi: vengono fuori solitamente la sua natura ed il suo carattere; Riesce ad acquisire autonomia fisica e decisionale nonch la coscienza delle proprie capacit e dei propri limiti; Deve impegnarsi per realizzare quegli obiettivi precedentemente concordati con lui; Ha lopportunit di ricevere gratificazioni sia di tipo fisico che mentale; ad esempio la volont di raggiungere un determinato obiettivo gli fa dimenticare la stanchezza; Si rapporta con s stesso e con gli altri allinterno di un contesto aggregativo; Rispetta le regole.
Ma perch non basta sapere? Perch linterazione tra processi psicologici e processi di apprendimento motorio non vanno improvvisati. Proprio per svolgere i punti elencati qui sopra, listruttore deve saper PROGRAMMARE il proprio intervento secondo un progetto metodologico consapevole.
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Pag. 44 su 144 Le COMPETENZE che deve possedere un allievo allenatore sono: Inquadrare la pratica degli atleti e la didattica attraverso le tre fasi che contraddistinguono ogni esercizio: spiegazione, dimostrazione e correzione; Organizzarla adeguandola alle caratteristiche dei singoli atleti, al contesto ambientale in cui ci si trova (tipo di palestra e/o di attrezzature a disposizione) ed alle finalit specifiche (uno stesso esercizio pu avere finalit diverse); Prendere decisioni rapide e pertinenti, poich i ritmi ed i tempi dellallenamento non permettono pause di riflessione; Comunicare in maniera efficace; Gestire i rapporti comunicazionali e relazionali allinterno del gruppo; METODI DIDATTICI Facilitare lapprendimento degli allievi; Sostenere adeguatamente la MOTIVAZIONE.
Gli ATTEGGIAMENTI rivestono un ruolo fondamentale nel rapporto con gli atleti. Bisogna saper incoraggiare e sostenere il ragazzo senza cadere nella tentazione di promettere un qualcosa che potrebbe rivelarsi dannoso o ingiusto nei confronti del gruppo; E necessario creare empatia, cio mettersi nei panni dellinterlocutore, per comprenderne sia lo stato danimo derivante da situazioni sia interne che esterne allo spogliatoio, sia le eventuali difficolt tecniche e fisiche di fronte ad una certa richiesta prestazionale; Bisogna sostenere un atteggiamento positivo verso il contesto organizzativo ed istituzionale in cui si opera; mai ripercuotere sui ragazzi situazioni non ottimali in ambito societario bens creare sinergie con loro atte a rendere insignificanti tali situazioni.
I METODI DIDATTICI sono legati alle competenze pedagogiche di un allenatore e sono finalizzati a fare conseguire, a chi apprende, gli obiettivi programmati. Perci prevedono lutilizzo delle seguenti strategie:
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Pag. 45 su 144 Lutilizzo di metodologie didattico operative per scegliere il tipo di allenamento, di esercizi, etc.: Essere in grado di programmare situazioni di allenamento in base ad una corretta progressione didattica Riuscire ad analizzare il comportamento motorio degli atleti Saper leggere gli atleti sia dal punto di vista tecnico che comportamentale Sapere verificare e valutare lefficacia dellinsegnamento Saper motivare gli atleti Come si creano le condizioni ottimali? Escogitando diverse soluzioni di apprendimento Suggerendo, caso per caso, diversi comportamenti motori e di condotta Pianificando gli interventi nel corso dellanno Scegliere i metodi opportuni
Partenzo da qui, bisogna scegliere il metodo pi adatto tenendo presente: Caratteristiche del giocatore Tipologia dei materiali a disposizione Livello di competenze personali dellistruttore
Si arriva quindi alla formulazione di due tipi intervento didattico, il METODO DEDUTTIVO e il METODO INDUTTIVO
METODO DEDUTTIVO Il metodo deduttivo e principalmente incentrato sulle capacita dellistruttore/allenatore, di poter descrivere e dimostrare lesercizio da compiere.
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Pag. 46 su 144 Il concetto di metodo deduttivo si pu dividere in tre direttive: Metodo prescrittivo-direttivo cio descrizione verbale precisa dellesercizio da compiere Metodo misto cio sintesi-analisi-sintesi; spiego lesercizio, lo dimostro, lo rispiego. Metodo dellassegnazione dei compiti ovvero divisione in gruppi ed esecuzione continuata dellesercizio.
METODO INDUTTIVO I metodi induttivi (da indurre = condurre fuori) sono centrati sulle risposte dellatleta che, stimolato dallallenatore, porta a termine un esercizio, un gioco. I metodi sono tre: Metodo della risoluzione dei problemi Metodo della scoperta guidata Metodo della libera esplorazione
Il metodo della risoluzione dei problemi non prevede una dimostrazione strutturata dellesercizio o del problema, ma si lascia il ragazzo o latleta a risolvere il caso in maniera autonoma con, al pi, qualche aiuto da parte dellallenatore. La soluzione del problema e la conseguente risoluzione dellerrore verranno risolte in tempo via via calanti a seconda dellesperienza che possiede latleta. Per aiutare i ragazzi bisogna proporre loro dei quesiti in modo tale che essi possano arrivare alla soluzione,quindi bisogna stimolare la scelta del giocatore. Collegandoci ai punti successivi si pu dire che la scoperta pu essere fatta in due modi diversi. La scoperta guidata dove lallenatore ha il compito di guidare gli atleti alla soluzione e la scoperta solitaria, meglio chiamata di libera esplorazione in cui latleta, in base alla propria esperienza, scopre lambiente e le regole che lo governano, scegliendo autonomamente, i mezzi e i contenuti pi adatti.
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Pag. 47 su 144 Il controllo di questi processi complesso ma possibile; ad esempio, con condizionamenti del tipo stringo il campo riproponendo lo stesso esercizio, il bambino o latleta indotto a formulare nuove soluzioni per adattarsi agli spazi nuovi.
Principi metodologici generali di riferimento Individualit - il metodo deve essere pensato per tutti i bambini, senza escluderne alcuno. Trasversalit - ogni esercizio deve essere utile anche per altro e non deve avere solamente un obiettivo, ma anche altri fini; ad esempio, far palleggiare in uno spazio ristretto tutti i giocatori insieme, per condizionare il palleggio a testa alta e come secondo fine raggiungere una buona visualizzazione del gioco. Variabilit - cambiare esercizi durante gli allenamenti, ma mantenendo sempre lo stesso obiettivo che si prefissato Contestualizzazione - bisogna sempre programmare gli esercizi in base al luogo in cui ci si trova e agli attrezzi che sono disponibili in palestra. Globalit - si deve partire da una situazione principale e, in seguito, arrivare al piccolo problema. Regia - lallenatore deve sapere, esattamente, dove porta lesercizio, quali miglioramenti si deve aspettare dai propri giocatori, anche in caso di utilizzo di metodi aperti. Riconoscimenti dei ruoli - lallenatore deve sempre avere il proprio ruolo in campo, anche se si fanno degli esercizi a circuito in cui il giocatore sa cosa bisogna fare. Listruttore deve sempre intervenire per correggere errori e stimolare soluzioni.
Prerequisiti dellapprendimento motorio
Idoneit del ragazzo - deve essere predisposto fisicamente in modo naturale, senza particolari impedimenti. Disponibilit latteggiamento del ragazzo ad apprendere: positivo, aperto, disponibile o chiuso, refrattario. Opportunit - il ragazzo non deve essere un analfabeta sportivo ci vuol dire che deve essere in grado di partecipare agli allenamenti.
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Pag. 48 su 144 In questo contesto il ruolo dellallenatore diventa quello del facilitatore dellapprendimento motorio. Deve rispettare i parametri funzionali del giocatore, usando esercizi giusti e graduati per contribuire allo sviluppo funzionale e a quello motorie dellatleta, valutandone let e la sua capacit di reazione allo sforzo. Deve proporre le attivit con caratteristiche ludico-motorie, cercando di fare giochi mai banali ma vari. Deve sollecitare aspetti affettivo- relazionali e formulare adeguatamente gli obiettivi. Fare, quindi, esercizi in modo chiari, non equivocabili, raggiungibili, ma elevati, tenendo presente la capacit di adattarli al singolo atleta bel suo contesto. Gli esercizi non devono essere lontani nel tempo e comunque sempre inseriti nel contesto dellintera vita dellatleta stesso, analizzati e calibrati nelle difficolt.
REQUISITI DELLE INFORMAZIONI
Nel momento in cui vengono date delle informazioni allatleta e questultimo le assimila per poi trasformarle in azioni, determinante capire quali debbano essere i requisiti di tali informazioni, per fare in modo che il processo di apprendimento sia immediato. Tali informazioni dovranno essere: Chiare e lineari; Separate da quelle che possono essere delle opinioni personali (per esempio la classica frase tira bene dopo un tiro sbagliato); Espresse in modo personale; Appropriate allet dellatleta ed al momento in cui vengono date; Inequivocabili, non devono dare adito a dubbi interpretativi.
LA MOTIVAZIONE
La motivazione nasce sostanzialmente dalla passione e dalla voglia di fare attivit sportiva ed ha la funzione di spingere ogni atleta a soddisfare quelli che sono i suoi bisogni e cio: Divertirsi; Imparare; Stare con gli altri.
La motivazione lagente psicologico, fisiologico e cognitivo che serve a fare in modo che un individuo superi le difficolt.
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Pag. 49 su 144 La motivazione influisce su: Ci che faccio; Quanto tempo impiego a farlo; Come lo faccio.
Il piacere nel fare una determinata attivit, per esempio, un forte agente motivante, e lallenatore non deve fare altro che applicare delle metodologie che accentuino tali agenti motivanti per il conseguimento del successo attraverso il gioco. E necessario innanzi tutto individuare degli obiettivi raggiungibili; Bisogna sempre tenere nel giusto rapporto labilit dellatleta con la difficolt del compito assegnato; Bisogna riuscire a programmare allenamenti variabili con alternanza di esercizi mai troppo prolungati; Bisogna essere in grado di dare risposte coinvolgenti ad ogni atleta, mai evasive od incomplete; Non bisogna sempre valutare il livello prestazionale dellatleta, perch non sempre sotto esame ma si trova quasi sempre nella fase di apprendimento; E necessario coinvolgere latleta attraverso limpiego di attivit stimolanti.
COME ORIENTARE GLI ATLETI?
Il concetto fondamentale quello per cui si riesce ad arrivare al successo solamente passando attraverso limpegno. Bisogna pertanto indirizzare latleta verso tutto ci che: Favorisce lattenzione Sollecita limpegno Crea degli stati emozionali positivi Migliora la comunicazione Crea autostima Crea soddisfazione personale
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Pag. 50 su 144 METODOLOGIA DELLALLENAMENTO
L'elemento fondamentale per rendere un allenamento efficiente la programmazione . Una volta scelto gli obiettivi dell'allenamento bisogna procedere con una programmazione che ci permetta di allenarli in modo efficace e che faciliti la comprensione da parte degli atleti . Preparando a priori una corretta progressione didattica ci consentir di sfruttare al massimo il tempo che abbiamo a disposizione al fine di raggiungere gli obiettivi stabiliti. La programmazione di un allenamento deve sempre essere scritta nella maniera pi dettagliata possibile usando il linguaggio della pallacanestro (simboli) e annotazioni necessarie . Per effettuare la programmazione di un allenamento corretto bisogna tenere in considerazioni alcuni elementi importanti quali:
periodo della stagione (se sono in una fase di campionato , oppure inizio stagione ecc.) programmazioni precedenti (obiettivi e progressioni didattiche degli allenamenti precedenti) esigenze del momento ( situazioni particolari es. partita importante)
Dovr in oltre tener ben presente:
chi avr davanti attrezzature che avr a disposizione l'orario e la durata dell'allenamento il numero di atleti che avr a disposizione la palestra dove si svolger lallenamento
ma soprattutto dovr fare in modo che nel verificarsi di un imprevisto la mia programmazione sia facilmente modificabile . molto importante, specialmente nelle categorie giovanili, prima di iniziare l'allenamento, effettuare una piccola fase introduttiva che consenta all'atleta di prepararsi mentalmente ad affrontare con la giusta concentrazione l'allenamento .(es palleggiare a tutto campo liberi di interagire tra compagni e successivamente breve riunione e spiegazione dell'allenamento).
L' allenamento suddiviso in tre fasi principali che sono :
ATTIVAZIONE : la fase iniziale dell'allenamento e pu essere esclusivamente fisica dove l'atleta comincia a riscaldarsi e attivare il proprio metabolismo o introduttiva agli obbiettivi dell'allenamento dove si comincia a lavorare con esercizi
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Pag. 51 su 144 facili aumentando gradatamente la difficolt . una fase importantissima perch predispone l'atleta alla fase pi importante dell'allenamento detta fase istruente.
FASE ISTRUENTE : la fase pi importante dell'allenamento dove attraverso una accurata progressione didattica si sviluppano pienamente gli obiettivi dell'allenamento con tanti esercizi progressivi fino ad arrivare a situazioni vere e proprie di gioco in coerenza con gli obbiettivi stabiliti
SCARICO : la fase finale dell'allenamento ed la fase dove si comincia a calare di intensit dal punto di vista metabolico e si a diminuiscono le richieste mentali ma senza dimenticarsi che comunque una fase di allenamento .
Gli esercizi che compongono l'allenamento possono essere definiti globali o analitici.
GLOBALE : si intende un esercizio attuo ad allenare un contesto in maniera pi generale senza focalizzare l'attenzione ai dettagli
ANALITICO : si intende un esercizio atto ad allenare un dettaglio dell'obbiettivo curando tutti i particolari di quel fondamentale o movimento .
Queste tipologie di esercizi sono caratteristici della fase istruente dove si comincia ad allenare un obbiettivo in modo generico andando successivamente a curare i particolari e ritornando successivamente alla fase globale per verificare che il tutto funzioni ( es. prova di uno schema di gioco)
APPRENDIMENTO
Per apprendimento si intende un processo dinamico dinterazione nel quale lallievo non deve solo ricevere, ma deve portare anche il suo contributo. un processo continuo e pu essere di tre tipi:
APPRENDIMENTO MOTORIO: cambiamento interno, relativamente permanente, che riflette il livello di capacit individuale di prestazione. Questo apprendimento sviluppa la personalit dellindividuo, e pu essere: Spontaneo: in seguito a interazioni casuali fra lorganismo e lambiente Orientato: quando lambiente, tramite un educatore, indirizza allorganismo stimoli specifici che provocano cambiamenti nella personalit
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Pag. 52 su 144 Ogni atleta poi, recepisce gli stimoli e le informazioni in modi differenti: Visivo: deve vedere per apprendere Auditivo: focalizza tramite le spiegazioni vocali ricevute Cinestetico: apprende solo provando
Lapprendimento motorio legato anche alla memoria motoria, che la capacit di riconoscere e rievocare sequenze motorie, posture, percezioni; ed a breve o a lungo termine.
Il processo di apprendimento motorio una successione di periodi NON reversibili (perch non posso fare cose complesse se prima non ho appreso le basi), ma flessibili (perch i tempi variano da persona a persona), e si sviluppa su tre fasi: Fase 1 Coordinazione grezza: prevede una comprensione, una prima rappresentazione e primi tentativi di esecuzione del movimento Fase 2 Coordinazione fine: miglioramento, una fase molto lunga e delicata. Ci vuole molta motivazione perch qui che gli atleti si demoralizzano se non vedono subito i risultati Fase 3 Stabilizzazione della coordinazione fine e sviluppo delle possibilit di variazione: una fase aperta che non tutti magari raggiungono
APPRENDIMENTO COGNITIVO: un apprendimento che consiste nel progettare unazione in vista di uno scopo e rievocarla nella mente, differenziarla e adattarla in base al contesto in cui ci si trova, e infine acquisire il controllo del nuovo programma. Durante lapprendimento, la fase cognitiva molto importante perch consente al giocatore di comprendere, controllare e modificare situazioni sulla base di scelte, permette di adattarsi tempestivamente ai cambiamenti dellambiente e del contesto. Bisogna per aspettare che lindividuo abbia i requisiti giusti e non deve mai avere un ruolo eccessivo rispetto alla pratica.
APPRENDIMENTO AFFETTIVO
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Pag. 53 su 144 La comunicazione
C una grossa differenza tra sapere e sapere comunicare; spesso, anche persone dalle conoscenze tecniche fuori dal comune hanno grossissime difficolt a trasmetterle ad altri proprio a causa della loro incapacit nel comunicare. Molta di queste capacit sono innate, ma altrettante posso essere sviluppate e migliorate. Si sa che molte cose si comunicano senza dirle, con latteggiamento e via dicendo. Per essere pi precisi il 10% della nostra comunicazione sono le parole ed il loro significato, il 30% la cosiddetta comunicazione para-verbale cio il tono della nostra voce (timido, insicuro, forte, deciso, ecc.) ed il restante 60% nel linguaggio del corpo, quindi tutto ci che il nostro corpo/atteggiamento comunica e che viene letto dagli occhi di chi ci parla. Ci significa che il 90% di ci che comunichiamo, non esce dalla nostra bocca.
Come comunichiamo Si comunica attraverso diversi canali, che vengono compresi in maniera diversa, in base ai diversi tipi di ricevimento. Per questo si dice che importante mettersi sulla stessa frequenza. Proprio come due ricetrasmittenti, per parlare con determinate fasce det, bisogna adeguare tutta una serie di strategie comunicazionali per farsi comprendere dai propri interlocutori. E pi un allievo giovane, maggiori dovranno esser le capacit e le competenze comunicazionali. Ricordiamoci che lallenatore sempre visto come un modello, ma perde molto di questo ruolo se non riesce a interloquire nella giusta maniera con i propri ragazzi.
I parametri della comunicazione Contesto: dove mi trovo, in che situazione mi trovo (oratorio, campetto, societ) Contenuto: cosa devo dire, il messaggio che voglio far passare, quello che devo trasmettere. Relazione: in che rapporto sono con il mio interlocutore. La gestione di queste differenze (asimmetria) uno degli aspetti pi difficili da gestire.
La metacomunicazione Tutto ci che facciamo, che diciamo o che non diciamo comunicazione. Il nostro corpo comunica continuamente e non possiamo impedirgli di farlo. Banalmente restando zitto con le braccia conserte, comunico che non voglio comunicare. Comunque mando un messaggio. Come gi detto ogni gesto, atteggiamento, postura corporea, comportamento comunica qualcosa, molto pi efficacemente delle parole.
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Pag. 54 su 144 Pertanto ci deve sempre essere sempre coerenza tra ci che diciamo ed il nostro atteggiamento, altrimenti si corre il rischi che il linguaggio del nostro corpo smentisca ci che la nostra bocca sta dicendo. Se non si crede in ci che si dice, spesso chi ci ascolta lo percepisce.
CRITERI DI COMUNICAZIONE EFFICACE Essere consapevoli di comunicare qualcosa a qualcuno Contribuire a creare auto-stima (cercare sempre di essere costruttivi) Considerare i bisogni individuali e di gruppo Motivare gli atleti Capire le relazioni tra gli atleti
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Pag. 55 su 144 PREPARAZIONE FISICA
Introduzione Nella lezione di preparazione fisica tenuta dal preparatore fisico abbiamo affrontato i temi salienti del modello prestativo della pallacanestro. Ci siamo resi conto di quanto importante e incisiva sia la parte fisica in questo sport. A questo proposito sarebbe bene assimilare i concetti di base di preparazione specifica, ovvero formare degli atleti che fisicamente assomiglino , ed abbiano le caratteristiche, che pi si avvicinano a quelle di un giocatore di pallacanestro. Per far ci bisogna far lavorare i giocatori in una determinata maniera. Abbiamo fatto la distinzione tra vecchio tipo di preparazione e nuovo tipo cosi da renderci conto come cambiato il panorama delle varie metodologie in tal senso. Ci stato utile, inoltre conoscere le varie risposte a livello organico, durante la sollecitazione dell'organismo, sotto sforzo, a riposo, nei momenti di pausa, abbiamo quindi affrontato temi come i sistemi energetici, le articolazioni , i muscoli, e quali siano effettivamente i distretti corporei pi a rischio per quanto concerne gli infortuni.
Obiettivi Perch ad un allenatore utile avere nozioni di base sulla preparazione fisica? Innanzitutto va detto che le figure di preparatore ed allenatore sono 2 figure professionali diverse, si distinguono sia per conoscenze che per competenze, ma un buon coach sa utilizzare i fondamenti dell'allenamento nella maniera pi completa possibile a seconda del contesto, soprattutto nel caso in cui, non si possa servire dell'aiuto quotidiano di una figura professionale quale il preparatore fisico. Ci utile anche in virt del fatto che trattando con delle persone che sollecitano il proprio organismo deve essere un buon conoscitore dei fisici stessi, come reagiscono, come rispondono, cosa si va a sollecitare, quando ed in che modo. A questo proposito un allenatore deve sapere che nella pallacanestro si mettono in gioco metabolismi di tipo :
AEROBICO ANAEROBICO (lattacido ed alattacido)
Questi 2 sistemi si distinguono per svariati procedimenti. Il sistema aerobico si presenta in situazioni in cui l'esercizio fisico sia di intensit medio bassa ma si protragga per un periodo di tempo relativamente lungo, esso sfrutta per lo pi gli zuccheri e i grassi.
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Pag. 56 su 144 Il sistema anaerobico si divide in lattacido ed alattacido, 2 vocabili che distinguono la presenza o meno di lattato (sostanza proveniente dalla scissione del glucosio mediante la glicolisi). E' inoltre utile conoscere sia i distretti muscolari che le articolazioni maggiormente sollecitati durante l'attivit, perci abbiamo fatto la distinzione fra le due cose
Lo scheletro una struttura rigida formata da un insieme di ossa e tessuto cartilagineo che sostiene il corpo umano. Le funzioni dello scheletro sono molteplici: Sostegno e protezione di parti molli e delicate, come nella scatola cranica e nella gabbia toracica Equilibrio, insieme a muscoli e articolazioni e sotto il controllo dei nervi Movimento, essendo strettamente connesso ai muscoli Emopoietica, ovvero la produzione di globuli rossi, bianchi e piastrine tramite il midollo osseo
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Pag. 57 su 144 Plastica, in quanto d forma al corpo Deposito di sali minerali Il preparatore fisico deve conoscere lapparato scheletrico per valutare le problematiche dei giocatori che si trover ad affrontare.
Il sistema muscolare l'insieme di tessuti che permette la locomozione del soggetto e lo scorrimento di sostanze organiche interne come sangue e cibo, ed costituito da due tipologie di muscoli: muscoli volontari (circa 400), che sono di natura striata e che permettono il movimento del soggetto. Sono legati alle ossa tramite tendini e vengono spesso indicati anche come muscoli scheletrici
muscoli involontari, che sono invece di natura liscia. Vengono detti anche muscoli viscerali perch si trovano a ricoprire gran parte delle pareti degli organi interni, come nel tratto digestivo, nella vescica, nei dotti, nelle arterie, nelle vene, ecc.
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Pag. 58 su 144 Il preparatore di occuper solamente dei muscoli volontari ma non andr ad allenare il muscolo in s ma il movimento che andr ad effettuare il gruppo di muscoli che intervengono in un determinato movimento. Oppure andr a tonificare e recuperare quelli danneggiati da un infortunio.
I muscoli che sono maggiormente sollecitati sono essenzialmente quelli degli arti superiori e degli arti inferiori. Per quanto riguarda gli arti superiori essi sono :
Bicipite/tricipite brachiale supinatori e pronatori dell'avambraccio flesso-estensori delle dita
Nell'arto inferiore invece troviamo :
Il gruppo del quadricipite (Retto del femore, vasto laterale, intermedio, obliquo) il gruppo degli ischio-crurali (o adduttori: Bicipite femorale, semitendinoso, semimembranoso) gastrocnemio e soleo (tricipite surale) peroneo lungo flesso estensori delle dita
Ci sono chiaramente momenti diversi di sollecitazione di gruppi muscolari ma quelli sopraelencati sono essenzialmente i pi utilizzati durante il carico di lavoro tramite i tipi di contrazione muscolare in esso presenti :
CONTRAZIONE ISOMETRICA (muscolo contratto senza accorciamento o allungamento)
CONTRAZIONE CONCENTRICA (contrazione mediante la quale il muscolo si accorcia)
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Pag. 59 su 144 CONTRAZIONE ECCENTRICA (contrazione che frena il peso contro gravit)
Le articolazioni sono dispositivi giunzionali tra capi ossei, interconnessi tramite i tessuti connettivi. A seconda della loro differente mobilit, cio della loro escursione, possono essere di tipo mobile (ad esempio l'articolazione della spalla), semimobile (fra le vertebre) o fisso (ossa del cranio).
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Pag. 60 su 144 Le articolazioni sono quelle che procurano il maggior numero di infortuni, quindi il lavoro del preparatore fisico aumentarne o mantenerne lefficienza e recuperare ove possibile la totale funzionalit di unarticolazione infortunata.
Dopo ci si anche parlato di tempi di sforzo e di recupero, Denis ha fatto delle considerazioni per quanto riguarda il lavoro intervallato, in cui si ha LO SFORZO PROPORZIONALE AL TEMPO DI RECUPERO es:a 20 minuti di lavoro seguono 20 minuti di riposo. Particolare attenzione l'abbiamo inoltre rivolta alle articolazione ed agli infortuni, che sono , rispettivamente numerosi e frequenti. Bisogna sapere che le articolazioni maggiormente sollecitate sono l'articolazione FEMORO-ROTULEA (gionocchio) , la TIBIO-TARSICA (caviglia) e SCAPOLO-OMERALE (spalla) e la COXO-FEMORALE (anca). Nel finale ci siamo cimentati in maniera pratica nello sperimentare osservare e correggere la posizione fondamentale, secondo precisi standard, basandoci soprattutto sulle strategie di controllo e sulle caratteristiche anatomo-fisiologiche di ognuno di noi, come ad esempio la curva della lordosi lombare, cervicale e della cifosi dorsale. Non stato facile, anche perch la formazione varia da individuo ad individuo e correggere le posture, le strategie di controllo, come la propriocezione, il feedback visivo o la compensazione con gli arti non cosa da poco. Ognuno ha gi automatizzato i propri gesti, e indubbiamente sono un qualcosa che va allenato fin da piccoli ( cat. Giovanili).
La preparazione fisica nella pallacanestro
Acquisite le nozioni precedentemente riportate possiamo definire la pallacanestro una disciplina di impegno metabolico aerobico-anaerobico alternato con alte richieste di velocit ed esplosivit' muscolare.
L'impegno alternato poich lo svolgimento del gioco caratterizzato da momenti di alta e bassa intensit, intervallati da pause. Durante una gara il 70 % delle azioni dura meno di 60 secondi e all'aumentare del tempo consecutivo di gioco aumenta anche il tempo di pausa successivo in rapporto 1:1.
L'alternarsi delle varie fasi di gioco porta di conseguenza all'alternarsi dellutilizzo dei vari metabolismi, di varie stimolazioni cardiache e di diverse tipologie di sforzo pi' o meno dinamico.
I giocatori vanno quindi allenati non in maniera generica ma a sopportare esclusivamente determinate e precise sollecitazioni a cui saranno sottoposti in partita.
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Pag. 61 su 144 La PRIMA DOMANDA da porsi a questo punto : cos richiesto ad un giocatore di pallacanestro?
LA RISPOSTA:
essere esplosivo-reattivo avere elevati livelli di forza specifica avere elevati livelli di controllo del movimento avere elevati livelli di controllo del corpo essere sano
Detto questo la SECONDA DOMANDA : come alleno un giocatore per portarlo a sviluppare queste capacit?
LA RISPOSTA: partendo dal presupposto gi espresso precedentemente ossia che la metodologia di allenamento negli sport di squadra tanto pi qualificata quanto pi si avvicina al modello prestativo e avendo focalizzato lattenzione sulle caratteristiche principali da allenare nei nostri giocatori possiamo definire le parole chiave nella preparazione fisica nella pallacanestro.
I nostri giocatori dovranno essere allenati a:
continue accelerazioni e decelerazioni alta intensit, bassa intensit e pause rapidit di piedi baricentro basso sopportare linstabilit dovuta ai contatti appoggi prevalentemente monopodalici
Queste caratteristiche vanno allenate con esercizi specifici a discapito di altre inutili alla nostra disciplina. Un esempio portato dal relatore quello della tipologia di esercizi che si possono svolgere durante la fase di riscaldamento. Molti allenatori iniziano lallenamento facendo correre i giocatori a velocit costante per un determinato periodo di tempo (fondo) in modo da riscaldare la muscolatura. Il preparatore propone in alternativa a questo esercizi di torsione del busto utilizzando degli elastici, in modo da ottenere lo stesso risultato, ossia quello di attivare la muscolatura per prepararla allallenamento, cominciando per ad allenare una caratteristica specifica del giocatore di pallacanestro (cio quella di effettuare continue torsioni del busto nei cambi di direzione e durante il gioco) piuttosto che una corsa di fondo pi adatta ad un maratoneta.
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Pag. 62 su 144 LA POSIZIONE FONDAMENTALE La posizione fondamentale del giocatore di pallacanestro una posizione attiva, non statica. I piedi devono essere dritti e divaricati quanto la larghezza delle spalle, il busto e le tibie devono essere allineati, le ginocchia non devono trovarsi oltre la punta dei piedi, le spalle devono essere pi avanti delle anche, ci deve essere una tensione tra le scapole (per guardare avanti) e una leggera curva lombare.. Detta anche posizione di prontezza, perch mi deve consentire di essere pronto ad eseguire qualcosa daltro, (prendere e mantenere uniniziativa). Come spiegatoci dal preparatore fisico nel suo intervento, la posizione fondamentale, una posizione estremamente individuale, dipende dalle caratteristiche fisiche del giocatore, dalle sue qualit strutturali, muscolari ed articolari.
Teoricamente pu essere definita: piedi paralleli aperti quanto la larghezza delle spalle peso del corpo distribuito su entrambe i piedi, con leggera prevalenza sugli avampiedi ginocchia e caviglie piegate Corso Allievo Allenatore mani protese a ricevere la palla schiena leggermente piegata in avanti occhi a canestro
Errori pi comuni: talloni sollevati, cifosi lombare, ginocchia che cadono oltre la punta dei piedi, poca o assente tensione tra le scapole, tibie e tronco non allineati mancanza di equilibrio cadendo in avanti o indietro. In questo caso la correzione da proporre quella di piegare maggiormente le ginocchia e le caviglie, per essere pronto a muovermi avanti o indietro. Non inclinare maggiormente il busto fuori equilibrio lateralmente. Per ovviare a questo errore, necessario allargare la base di appoggio.
Ecco alcuni esercizi per allenare i giocatori ad assumere una corretta posizione fondamentale: 2-3 passi camminando e arresto a un tempo, mantengo la posizione per qualche secondo e riparto (pian piano si fa aumentare la velocit dei passi per lavorare sul recupero dellequilibrio).
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Pag. 63 su 144 2-3 salti e ricado poi in posizione fondamentale, mantengo la posizione per qualche secondo e riparto (latleta tende spesso a sbilanciarsi troppo in avanti e a perdere lequilibrio). Breve corsa laterale e arresto a un tempo, mantengo la posizione per qualche secondo e riparto (in questo caso possibile che si sbilanci lateralmente). Breve corsa frontale e poi chiudo a lato con un arresto. Breve corsa laterale, arresto a un tempo, 2-3 scivolamenti in direzione opposta alla corsa e arresto di nuovo a un tempo, mantengo la posizione per qualche secondo e riparto (qui importante controllare il corpo e mantenere lequilibrio al primo arresto per poter effettuare un rapido cambio di direzione). Breve corsa allindietro e arresto a un tempo (movimento complicato per i pi giovani, richiede un buon controllo del corpo). Gli arresti monopodalici sono molto difficili e richiedono grande equlibrio e controllo del corpo, si lavora su questi quando latleta ha il controllo completo della posizione fondamentale e degli arresti bipodalici o Breve corsa frontale e arresto monopodalico, mantengo la posizione per qualche secondo e riparto (alternando sempre il piede dappoggio). o Breve corsa laterale e arresto monopodalico con il piede esterno, mantengo la posizione per qualche secondo e riparto (passo successivo pu essere larresto monopodalico con il piede interno).
CONCLUSIONI
La pallacanestro una disciplina ad impegno metabolico aerobico-anaerobico alternato con alte richieste di velocit ed esplosivit muscolare, pertanto si richiedono giocatori: sani esplosivi e reattivi con elevati livelli di controllo del movimento con elevati livelli di controllo del corpo con elevati livelli di forza specifica
Tornando alla tecnica, al SAPERE!
Strumenti base per il gioco senza palla sono alcuni movimenti individuali specifici, che sono anche propedeutici al gioco con la palla.
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Pag. 64 su 144 Equilibrio e rapidit dei piedi ne sono il presupposto fondamentale per unesecuzione efficace: posizione fondamentale cambio di velocit cambio di direzione cambio di senso giro in corsa giro Giocando con un solo pallone a disposizione per 5 giocatori in attacco, si evince che l80% del tempo di gioco in attacco viene trascorso senza palla, mentre solo il 20% del tempo di gioco si ha la palla a disposizione. Inoltre dalla lezione di preparazione fisica abbiamo appreso che per un playmaker il possesso di palla dura di pi, per esempio rispetto a un centro, in quanto il playmaker deve portare avanti palla, mentre gli altri giocatori, devono giocare senza palla. Diventa determinante la loro capacit tecnica nei movimenti individuali senza palla, non solo per agevolare l1c1 del giocatore con palla, ma bens per giocare altri 1c1 senza palla
Corsa cestistica E una corsa controllata, che mi permette di andare ad occupare spazi vantaggiosi in tempi vantaggiosi, tenendo presente la posizione della palla, degli avversari e dei compagni. Questa corsa speciale, mi permette di eseguire cambi di velocit, cambi di direzione e cambi di senso.
Cambio di velocit Permette di cambiare velocit di movimento per eludere il proprio difensore. La tecnica semplice ed intuitiva, vuol dire passare da un andatura lenta ed una pi rapida, o viceversa. Concentrarsi sullidea piano. forte
Errori pi comuni: non si efficaci nel movimento. Bisogna quindi portare le spalle in avanti e concentrasi sul cambio di ritmo piano- forte. Spingere con il piede posteriore.
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Pag. 65 su 144 Cambio di direzione Permette di cambiare direzione destra sinistra, ed sempre associato ad un cambio di velocit. Concentrarsi sullidea destra.sinistra
Cambio direzione frontale Tecnicamente pu essere suddiviso in: passo accorciato nella direzione originale di corsa abbassarsi piegando le ginocchia rotazione sullavampiede di appoggio e contemporanea torsione del busto spingere nella nuova direzione, spostando il peso del corpo passo lungo e cambio di velocit
Cambio direzione dorsaledetto anche virata o giro La tecnica analoga, ma si utilizza lappoggio come perno
Cambio di senso Tecnicamente pu essere suddiviso in: passo accorciato nella direzione originale di corsa abbassarsi piegando le ginocchia rotazione di 180 sull avampiede di appoggio e torsione del busto spingere nella nuova direzione, spostando il peso del corpo passo lungo e cambio di velocit
Errori pi comuni: non si efficaci nel movimento,perch si usano piccoli passi prima di effettuare il cambio di direzione oppure movimenti curvilinei. Per correggere lerrore si pu provare ad accorciare solo lultimo passo, concentrandosi sia sul cambio di velocit che di direzione si perde lequilibrio durante il cambio di direzione o il giro. Si pu consigliare di abbassare il baricentro in modo da rendere anche pi efficace il cambio di velocit
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Pag. 66 su 144 ESERCIZI ANALITICI
Andature per attivazione corsa in avanti lungo una linea, idem indietro corsa incrociando piede sx a dx della riga e piede dx a sx della riga, idem indietro corsa laterale incrociata, agevolata da torsione del busto e delle braccia
Rapidit dei piedi line step orizzontale, verticale, combinato, ovvero mettendo le strisce a L, in un senso o nellaltro, oppure a U, anche qui in un senso o in un altro percorso usando la campana.
Andature ad onde corsa in avanti e arresti a un tempo (assumendo la corretta posizione fondamentale), ripartendo al segnale sonoro. Possiamo utilizzare voce, fischietto, oppure ritmi sul computer, idem aggiungendo un quarto di giro e ritorno (F-D e D-F, alternare perni sx e dx) idem aggiungendo mezzo giro e ritorno idem con mezzo giro, senza ritorno, e ripartenza invertendo il senso di corsa
Cambi di senso e direzione corsa in avanti e cambio di senso e velocit al segnale corsa a zig-zag con cambio di direzione classico e poi incrociato ogni 3-4 passi, con cambio di velocit idem con virata e cambio di velocit
Nel momento in cui i giocatori iniziano a padroneggiare lutilizzo dei fondamentali individuali senza palla, proponiamo esercitazioni di 1c0 con la ricezione ed il tiro, variando le porzioni di campo in cui si svolge lazione, prima campo, poi 1/4 di campo etc
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Pag. 67 su 144 PALLEGGIO Arresti e Partenze
Il palleggio il fondamentale motorio naturale per eccellenza! Se si d una palla a un bambino, questo automaticamente la fa rimbalzare per terra. un fondamentale della pallacanestro allenabile autonomamente (senza lausilio di compagni o del canestro), legato alle capacit di ball handling e di sensibilit delle dita, che consente un maggior controllo di palla senza doverla guardare. A cosa serve? Serve per: Andare in contropiede Trasferirsi sul campo Battere lavversario Migliorare langolo di passaggio Uscire da una situazione di pericolo Dare inizio ad un gioco organizzato
Ma non bisogna perdere di vista i postulati: SPAZIO/TEMPO: muoversi nello spazio con i giusti tempi (per andare in contropiede, per penetrare, per giocare a difesa schierata) AUTONOMIA/COLLABORAZIONE: usare il palleggio per creare un vantaggio individuale o cercare una linea di passaggio EQUILIBRIO: mantenere sempre lequilibrio del corpo in qualsiasi tipo di palleggio
Il fondamentale del palleggio, spesso trascurato, rimane uno degli elementi essenziali che formano la qualit dellatleta, la sua capacit di muoversi lungo il campo di gioco (nello spazio) e in sincronia con il resto della squadra (nel tempo). Per una sua corretta esecuzione tecnica, risulta imprescindibile che esso venga realizzato in equilibrio, dal punto di vista del singolo atleta (che non deve essere sbilanciato per non perdere il controllo della palla) e dal quello pi generale della squadra (ad esempio se un giocatore palleggia troppo crea una situazione di disequilibrio dellintero gruppo). Inoltre, il palleggio un fondamentale che permette di compiere, in relazione alle differenti situazioni di gioco, scelte specifiche che mettono in gioco lautonomia dellatleta o lo stesso in collaborazione con i compagni. In base a come e quanto uso il palleggio, io detto il mio ritmo di gara, perci importante non abusare di questo fondamentale ed essere sempre mentalmente pronti per leggere le situazioni e per usarlo nel modo pi attento e responsabile.
Di seguito un esempio di esercizio in cui il palleggiatore chiamato a leggere una situazione, decidendo in autonomia come uscirne; il difensore lo fronteggia assumendo
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Pag. 68 su 144 una posizione difensiva che vuole influenzare lattaccante ponendogli la possibilit di superarlo passando a destra oppure a sinistra. Si evidenzia come il superamento del difensore deve essere effettuato il pi vicino possibile al difensore stesso, per impedirgli di poter recuperare immediatamente la sua posizione difensiva.
Come si vede sono stati qui richiamati tutti i postulati che fondano il gioco del basket. Per questo stretto legame che il fondamentale del palleggio intrattiene con essi, va sempre migliorato, mediante specifici esercizi e modalit (che vedremo in seguito), con particolare riferimento alle funzioni che esso permette, se correttamente eseguito, di espletare: esso infatti consente, in primo luogo e come gi rilevato, di gestire efficacemente lo spazio e il tempo di gioco; in secondo luogo, di battere il proprio difensore, creando un situazione di gioco vantaggiosa; inoltre esso permette di migliorare langolo di passaggio, cos da rendere pi efficace lazione offensiva. A queste principali si aggiungono altre funzioni, legate principalmente a ristabilire gli equilibri di squadra, attendendo il corretto posizionamento dei compagni di squadra, oltrech a traslare al palla dalla zona di difesa a quella dattacco. Qui di seguito una prima rappresentazione grafica che permette di intuire quale sia una delle principali funzionalit del palleggio, ossia la definizione di un corretto angolo di passaggio, tenendo in considerazione anche la gestione dei tempi e della posizione dei compagni di squadra.
Tornando al dettaglio evidenziamo come a livello grafico, il movimento del palleggio reso con una freccia ondulata, che indica, nella continuit del tratto la sua parentela con lo spostamento senza palla (freccia continua diritta), ma che ammette nel suo andamento
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Pag. 69 su 144 serpentino le affinit di movimento della palla nel gesto stesso. Graficamente, risulta quindi essere cos disegnato:
Di seguito un esercizio che evidenzia alcuni movimenti fondamentali allinterno del campo di gioco, come la corsa, il cambio di senso, il cambio di direzione, il passaggio, il palleggio e la conclusione a canestro.
A questo punto importante definire la posizione di triplice minaccia. Questa posizione si chiama cos perch, partendo da questa, si pu fare ricorso ai tre fondamentali: tiro, palleggio e passaggio. La postura del corpo ricorda in tutto e per tutto quella della posizione fondamentale vista nella lezione sui movimenti individuali senza palla. Lunica differenza sta nel fatto che il giocatore in possesso del pallone e questo tenuto in modo tale che entrambe le mani lo tengano lateralmente, con i due pollici che si guardano ma non si toccano. Come la posizione fondamentale, anche la posizione di triplice minaccia si basa sul fatto che il baricentro del corpo sia basso e quindi che ci sia un ottimo equilibrio da parte del giocatore. Riferendosi direttamente al palleggio, si evidenzia come sia un fondamentale spesso non adeguatamente allenato, soprattutto nelle categorie senior. Infatti, bisogna essere consapevoli che il palleggio va continuamente allenato, perch viene costantemente utilizzato durante tutte le fasi di gioco. Esistono due grossi ambiti di esercizi propedeutici al palleggio: quelli che allenano la sensibilit e quelli che allenano principalmente il movimento. Il concetto di ball handling pu identificarsi con il concetto di sensibilit. E bene capire che gli esercizi per il ball handling, sebbene spesso lontani dal rappresentare situazioni specifiche di partita, sono una fase allenante, e non di scarico. Vanno eseguiti con la massima attenzione. E suggeribile, quindi, che vengano inseriti subito dopo la fase di attivazione, non tanto alla fine dellallenamento. La posizione fondamentale (PF) un concetto di base da tenere sempre presente anche in queste fasi. Gli esercizi di ball
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Pag. 70 su 144 handling che richiedono una posizione tendenzialmente eretta vanno infatti eseguiti con una corretta PF. Una corretta PF deve avere: - gambe piegate, - Schiena Posizionata in modo che la proiezione della testa vada a cadere fra le gambe(equilibrio), - piedi poggiati a terra, ma peso sullavampiedi e talloni scarichi (sfiorano il terreno), - spalle non incassate in avanti, - testa che guarda in avanti.
Ball handling (trattamento di palla)
OBIETTIVI: Esercizi per rapidit mani Esercizi per sensibilit dita Esercizi propedeutici per movimenti tecnici (palleggio, passaggio, 1 vs 1)
ESECUZIONE: Da fermo in movimento Senza palleggio con palleggio Con un pallone con due palloni Individuale a coppie
MIGLIORAMENTO: Aumentare velocit Combinare pi esercizi
Tipi di palleggio
Palleggio PROTETTO : Posizione fondamentale, cos da rendere il palleggio pi basso e veloce, proteggere il pallone attraverso luso del corpo, dita che puntano verso la direzione in cui procediamo (non necessariamente le dita devono puntare a canestro in quanto non sempre il palleggio rivolto verso il canestro), testa alta senza guardare il pallone; fondamentale lutilizzo di
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Pag. 71 su 144 entrambe le mani, palleggio che deve essere eseguito con la spinta di braccio e polso (che conclude il movimento), il pallone deve essere trattato coi polpastrelli e non col palmo delle mani; il palleggio deve essere laterale e non tra le gambe. Es: palleggio mano dx, protezione del pallone con mano sx e gamba sx. Vi sono diversi esercizi utili per questo tipo di fondamentale. Es: esercizio tutti contro tutti, met campo, ognuno con un pallone, obiettivo: privare del pallone gli avversari spingendo lattrezzo fuori dal campo. Il palleggio protetto fondamentale in ogni azione di gioco offensiva, poich consente allattaccante di mantenere il possesso del pallone. Importante e fondamentale mantenere basso il palleggio (con forte intensit) cos da consentire una protezione ottimale
Palleggio in VELOCITA: Per quanto riguarda il gesto tecnico possiamo evidenziare come, a differenza del palleggio protetto, la spinta della mano sar questa volta dietro la palla e laltezza del palleggio sar allincirca quantomeno allanca. Il lavoro principale sar svolto dal braccio e dal gomito, che attueranno principalmente la spinta della palla, oltrech dal polso che conclude sempre il movimento. Questo tipo di palleggio viene usato ad esempio per spingere il contropiede, quando si ha spazio e lidea spingere la palla avanti e inseguirla correndo dietro alla stessa. Pu essere effettuato sempre con la stessa mano o, in base alla presenza o meno del difensore, con entrambe le mani alternate.
Di seguito un esempio di esercizio legato al palleggio in velocit. Evidentemente il giocatore in possesso di palla deve cercare di esprimere la maggiore velocit possibile, per fare in modo che lavversario non riesca a raggiungerlo e superarlo mettendosi in corretta posizione difensiva.
Palleggio in ARRETRAMENTO: Fondamentale eseguito soprattutto nel basket moderno, viene spesso utilizzato per uscire da un raddoppio, creare spaziatura o angolo di passaggio, viene eseguito con posizione fondamentale, palleggio protetto e movendosi con movimenti di scivolamento. In sostanza
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Pag. 72 su 144 si modifica la direzione di palleggio, rispetto al palleggio protetto, tuttavia questo comporta una pi difficile protezione del palleggio stesso.
Movimenti connessi al palleggio
Gestione spazio/tempo
CAMBIO DI VELOCITA: dopo ogni cambio di mano necessario aumentare la propria velocit per poter battere lavversario CAMBIO DI DIREZIONE: consiste nel palleggiare in un senso, puntare il piede e dirigersi nella direzione opposta (se ad esempio sto andando verso destra, punto il piede, cambio direzione e vado verso sinistra) CAMBIO DI SENSO: se sto palleggiando in avanti, punto il piede, ruoto il corpo di 180, riprendo il palleggio con laltra mano e vado indietro ARRETRAMENTO: per effettuare questo movimento la palla va spinta da davanti verso dietro (rientra nel palleggio protetto) SPOSTAMENTO LATERALE: usato soprattutto quando si vuole migliorare langolo di passaggio. I piedi scivolano e la palla va spinta lateralmente verso la direzione in cui si vuole andare
Cambi di mano
CAMBIO DI MANO FRONTALE: il primo cambio di mano che si impara per la sua facilit. La palla viene fatta rimbalzare per terra davanti al palleggiatore, spingendo la palla lateralmente con una mano e riprendendola con laltra. La traiettoria della palla deve essere leggermente indietreggiata per proteggere il pallone con la spalla. Questo cambio di mano poco protetto, ma dinamico. Tale gesto tecnico viene sostanzialmente realizzato attraverso questa sequenza di movimenti: 1) palleggio controllato allaltezza del ginocchio 2) palleggio protetto con larto superiore opposto alla mano che palleggia 3) la mano del palleggio passa da sopra a laterale 4) spinta della palla dallesterno verso linterno 5) palleggio basso sotto le ginocchia 6) mano opposta alla mano che palleggia pronta per ricevere il pallone 7) controllo della palla con laltra mano. Nel momento vero e proprio del cambio di mano si evidenzia anche una seconda opzione: ossia un movimento in arretramento della gamba opposta a l palleggio, in modo tale da creare maggiore spazio per spostare la palla e fare quindi il cambio di mano frontale in maggior
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Pag. 73 su 144 sicurezza. Il cambio di mano frontale il pi veloce tra i possibili cambi di mano, ma ha bisogno del giusto spazio tra lattaccante ed il difensore (la seconda opzione evidenziata infatti utilizzata quando la distanza dal difensore ancora pi ridotta, ma il movimento di riflesso pi lento). Di seguito un esempio di esercizio nel quale viene richiesto un cambio di mano frontale ad ogni aggiramento (cambio di direzione) degli ostacoli fissi posizionati sul campo di gioco. Applicativamente risulta interessante integrare tale esercizio con anche un secco cambio di velocit ogni volta che si effettua un cambio di direzione con cambio di mano frontale.
CAMBIO DI MANO FRA LE GAMBE: il piede opposto alla mano che palleggia viene portato avanti e si esegue un cambio di mano frontale in mezzo alle gambe (non pi davanti al palleggiatore). Questo tipo di cambio di mano statico ed il pi lento, ma anche il pi protetto (proteggo la palla con la spalla e la gamba). necessaria una buona coordinazione Tale tipologia di cambio di mano viene realizzata attraverso lesecuzione dei seguenti dettagli: 1) testa alta e guardare il campo 2) palleggio laterale e controllato allaltezza del ginocchio 3) piede lontano dalla palla leggermente pi avanti 4) mano che palleggia passa da sopra a laterale 5) mano che non palleggia pronta a ricevere il pallone 6) spinta del pallone dallesterno verso linterno sotto le gambe 7) controllo della palla con laltra mano. Il cambio di mano sotto le gambe il pi lento tra i possibili cambio di mano, ma deve essere fatto quando il difensore a contatto, e quindi non esiste la possibilit di un cambio di mano frontale, in situazioni di palleggio controllato.
CAMBIO DI MANO DIETRO LA SCHIENA: questo cambio di mano unisce la velocit di quello frontale e la protezione di quello fra le gambe (la palla viene protetta con tutto il corpo). La mano che palleggia deve essere portata dietro la schiena e dare quasi uno schiaffo sul gluteo opposto (il tutto con un unico movimento rapido) e riprendere la palla con la mano opposta a quella di partenza.
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Pag. 74 su 144 Questa seconda tipologia di cambio di mano abbastanza utilizzata, tuttavia a livello teorico non si segnalano particolari situazioni in cui veramente consigliato usarla, se non situazioni a tutto campo o situazioni di giochi a 2 (blocchi). A livello pratico il gesto si realizza: 1) testa alta guardando il campo 2) spinta della mano sulla palla verso dietro 3) spinta della palla da dietro in diagonale sul nuovo lato facendo passare la stessa dietro la schiena 4) controllo della palla con laltra mano
CAMBIO DI MANO IN VIRATA: si esegue puntando il piede opposto alla mano che palleggia, si effettua un giro dorsale trasportando la palla sempre con la stessa mano, terminata la virata si riprende la palla con laltra mano. Questo cambio di mano, oltre ad essere dinamico, anche quello con il maggior grado di protezione, lunica pecca che durante la virata il giocatore perde completamente, per un istante, la visione di gioco Si tratta di un cambio di mano un po particolare, che comunque viene realizzato frequentemente durante il gioco della pallacanestro. E da intendersi evidentemente soltanto in ottica di prosecuzione del palleggio, mentre la virata proattiva ad un tiro a canestro un gesto tecnico differente. Nel concreto si realizza: 1) testa alta guardando il campo 2) mano che palleggia leggermente avanti alla palla 3) piede opposto alla mano che palleggia leggermente avanti (perno) 4) baricentro basso 5) spostare il piede posteriore nella nuova direzione 6) tirare la palla con la stessa mano nella nuova direzione 7) cambiare mano. La virata viene usato quando il giocatore con palla viene pressato dal suo difensore e, non avendo spazio per poter cambiare mano frontalmente, usa il giro E molto rischioso perch si perde di vista il campo per qualche frazione di secondo. Con la pallacanestro moderna, e quindi con difese di squadra pi pressanti, la virata viene sempre meno usata, essendo appunto anche parecchio rischiosa
Padronanza nella tecnica di palleggio
FINTE DI CAMBIO DI MANO: un cambio di mano frontale interrotto. La palla viene spinta dallesterno, come nel cambio di mano frontale, per essere per poi ripresa subito con la stessa mano, spingendola dallinterno verso lesterno
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ESITAZIONE: consiste in un cambiamento del ritmo di palleggio sul posto (mantenendo i piedi sempre in movimento), decidendo poi improvvisamente quando e dove ripartire per rubare il tempo allavversario. Particolare movimento, in cui bisogna stare molto attenti a non interrompere il palleggio e non portare la mano sotto alla palla. Si realizza: 1) testa alta e guardare il campo 2) palleggio in velocit 3) fintare larresto 4) alzare le spalle 5) gambe piegate pronte a ripartire 6) palleggio leggermente pi lento e pi alto 7) ripartenza con cambio di velocit (con cambio di mano o con la stessa mano). Questo gesto viene usato specialmente in campo aperto, contro un difensore pronto in difesa, per rompere lequilibrio dellavversario e per poi attaccarlo leggendo lo spazio in cui pi vulnerabile, cambiando mano o continuando con la stessa.
Gli arresti e le partenze sono movimenti fondamentali del gioco della pallacanestro; possono essere legati fra di loro oppure ad altri movimenti (ad es. ricezione e arresto; partenza e palleggio; palleggio ed arresto).
Le situazioni in cui questi vari aspetti tecnici del gioco si trovano assieme possono essere: ricezione e arresto: qui il lavoro dei piedi molto importante, come anche lequilibrio; una volta ricevuto il pallone ci si arresta e le situazioni si moltiplicano ancora perch si potrebbe tirare, ci si potrebbe girare, si potrebbe partire in palleggio o passare la palla; partenza e palleggio: come prima, lequilibrio del corpo fondamentale, infatti in questo caso ci si potrebbe arrestare, ma anche tirare o passare; palleggio e arresto, dopo di che ci si pu girare su un perno, si pu tirare o passare la palla, ma non ripartire in palleggio, per non commettere violazione di doppio palleggio
Altro elemento comune agli arresti ed alle partenze lequilibrio che risulta essere determinante per lefficacia del singolo movimento.
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Pag. 76 su 144 Rispetto allesecuzione gli arresti si distinguono in:
arresto ad un tempo Gli arresti ad 1 tempo sono quegli arresti in cui il contatto di entrambi i piedi con il terreno avviene simultaneamente. Anche a livello sonoro, si pu riconoscere un arresto ad 1 tempo, dal singolo rumore dellappoggio sul terreno. La distribuzione del peso in questa tipologia di arresto suddiviso su entrambi gli avampiedi, come nella posizione fondamentale.
arresto a due tempi Negli arresti a 2 tempi il contatto dei piedi con il terreno avviene in due tempi diversi, quindi a livello sonoro si riconoscono due rumori distinti. Il contatto avviene quindi con due appoggi successivi,destro e poi il sinistro: larresto a 2 tempi classico.
arresto rovescio utilissimo nelle fasi conclusive di una azione 1c1 e nella conclusione di un contropiede. un arresto in due tempi con appoggio piede esterno - piede interno
Errori pi comuni: Nellarresto ad 1 tempo un piede tocca prima dellaltro. Lidea per correggere quella di fare eseguire un piccolo saltello, piegando comunque le spalle e le ginocchia in modo da avere una posizione pi raccolta. perdita di equilibrio nellarresto ad 1 tempo. Dovuta probabilmente al fatto di avere tutto il peso del corpo sugli avampiedi, per cui diventa importante distribuire il peso del corpo su tutta la pianta del piede. perdita di equilibrio nellarresto a 2 tempi. Controllare la distanza dei piedi e la rullata tallone-avampiede.
Rispetto alla situazione invece, gli arresti si distinguono: arresto dopo il palleggio arresto in seguito alla ricezione della palla
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Pag. 77 su 144 Le partenze Le partenze si distinguono in:
partenza incrociata il palleggio avviene con la mano opposta al piede che si muove in avanti.
Tecnicamente: lattaccante sta fronteggiando il canestro, legge la penetrazione opposta al lato della palla ( in base a posizione del difensore ) effettua un passo lungo, ad incrocio, oltre il difensore e contemporaneamente effettua un palleggio oltre la difesa con la mano esterna. Spinge con il piede perno Protegge con la mano interna e con la spalla interna Cambio di velocit in palleggio a battere lavversario
partenza omologa (stessa mano stesso piede) meno usata, perch pi difficile e meno naturale, richiede grande coordinazione nelleffettuare il primo passo ed il palleggio; .
Tecnicamente: lattaccante sta fronteggiando il canestro, legge la penetrazione sullo stesso lato della palla ( in base a posizione del difensore ) effettua un passo lungo, diretto, oltre il difensore e contemporaneamente effettua un palleggio con la mano esterna. Spinge con il piede perno Protegge con la mano interna e con la spalla interna Cambio di velocit in palleggio a battere lavversario
Errori pi comuni: Infrazione di passi. Va da s che bisogna palleggiare prima di alzare il piede perno, per cui bisogna lavorare sullequilibrio e enfatizzare lo stare bassi Palleggio sul posto, con conseguente perdita del vantaggio perch il difensore recupera. Sul palleggio bisogna muovere il piede portando oltre la difesa spingendo la palla in avanti Cattiva lettura. Bisogna innanzi tutto fronteggiare il canestro, poi percorre la strada pi breve per impedire il recupero del difensore
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uno sguardo ai postulati
aspetti tecnici: la posizione della mano sul pallone molto importante, per spingere la palla nella direzione voluta; aspetti mentali: in primo luogo la consapevolezza del perno, poi in base a questo e ad altri aspetti legati al gioco (ad esempio la reazione della difesa), la scelta di tipo e direzione di partenza; aspetti fisici: avere e mantenere una posizione fondamentale in equilibrio e avere una buona coordinazione tra gli arti inferiori e gli arti superiori.
attenzione al PIEDE PERNO
importante sottolineare che nellarrestarsi si deve fronteggiare il canestro, per tirare, poi in seguito alla lettura della difesa, si sceglier se farlo, se penetrare, oppure passare. Altro punto di lavoro lo sviluppo delle capacit tecniche dei giocatori e della qualit delle loro scelte, in base a come ci si arresta si definisce un piede perno e si stabilisce la possibilit di utilizzare diverse partenze in palleggio.
Il lavoro sul piede perno e conseguentemente sulla partenza in palleggio, un aspetto da curare, partendo dal minibasket, proseguendo nelle prime categorie giovanili , in modo da risolvere uno dei maggiori problemi nel gioco , fonte di numerosi errori ed infrazioni.
Bisogna porsi degli obiettivi primari: gestione di un corretto EQUILIBRIO rapidit e coordinazione dei movimenti di braccia e gambe padronanza dei movimenti gestione della palla
Il mantenimento, ed il recupero di un corretto equilibrio, in situazioni statiche e dinamiche, deve essere sviluppato con lutilizzo della palla, strumento che cambia il baricentro del corpo e che quindi crea difficolt di movimenti coordinati. Per cui si lavorer non solo per evitare di commettere infrazioni, ma per creare le condizioni di una partenza efficace nel primo passo, con conseguente miglioramento della capacit di esecuzione di un gesto tecnico molto importante nell 1c1.
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Pag. 79 su 144 LAVORI GENERICI SU ARRESTI E PARTENZE
Da autopassaggio autopassaggio e arresti frontali ad 1 tempo autopassaggio e arresti frontali a 2 tempi autopassaggio e arresti a 2 tempi con di giro
gli stessi esercizi vengono ripetuti facendoli seguire da una delle possibili partenze in palleggio: incrociata con perno sx incrociata con perno dx concorde con perno sx concorde con perno dx
Esercizi a coppie a coppie, passaggio battuto a dx e a sx, recupero con arresto e passaggio di ritorno idem come sopra, partendo schiena al compagno, correndo in avanti e girandosi a 180 a questo punto possiamo aggiungere la partenza in palleggio dopo la ricezione, scambiando posizione con il compagno.
Esercizi specifici finalizzati alla conclusione a canestro esercizio Caspoggio con partenza incrociata e concorde idem con difesa passiva guidata dal coach
Progressione didattica: riconoscimento e utilizzo del piede perno miglioramento pre-requisiti esecuzione in situazioni-problema generali esecuzione in situazioni agonistiche di 1c1
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Durante gli esercizi proposti dal formatore, alcuni corsisti fungono da dimostratori, mentre altri compilano la scheda palleggio.
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Pag. 81 su 144 scheda PALLEGGIO Cognome e nome
OGGETTO: POSIZIONE CORRETTA DELLA MANO
buona discreta ha difficolt grosse difficolt
OGGETTO: PALLEGGIA SENZA GUARDARE LA PALLA
bene
discretamente ha difficolt ha grosse difficolt
OGGETTO: USO OPPORTUNO DI ENTRAMBE LE MANI
buono discreto ha difficolt ha grosse difficolt
In seguito discussione
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Pag. 82 su 144 PASSAGGIO
IL PASSAGGIO: OBIETTIVI E PECULIARITA
Il passaggio un fondamentale spesso sottovalutato, erroneamente, da molti allenatori. Durante una partita, una squadra si trova mediamente a dover gestire circa 80 possessi offensivi. In ogni azioni ci sono almeno 3,4 passaggi, ognuno di essi diverso in tecnica, e situazione. Fermo restando che un giocatore dovr necessariamente collaborare con il resto della squadra per poter arrivare a canestro, risulta evidente limportanza di curare questo fondamentale. Il passaggio ha come scopo quello di mantenere una posizione di vantaggio nei confronti della difesa (es: il difensore aumenta la pressione sul portatore riducendo il vantaggio, mentre un passaggio ad un giocatore libero ripristina il vantaggio) o di aumentarla (es: passo la palla ad un giocatore che effettua un taglio portandosi libero sotto canestro, aumentando notevolmente il mio vantaggio). Il passaggio una vera forma di comunicazione allinterno della squadra, e deve essere esercitato fin da piccoli. Un esercizio semplice, usato con i bambini alle prime esperienze di minibasket, quello di passare la palla chiamando per nome il compagno. Questo aiuta a conoscersi e riconoscersi come parte di un gruppo , a comunicare in maniera verbale (ti chiamo) e non verbale (ti passo la palla). Il passaggio un fondamentale che abbraccia tutti i postulati: Spazio, Tempo, Autonomia, Collaborazione ed Equilibrio.
Il passaggio la prima collaborazione a 2 con palla, infatti il modo per allacciare una relazione tra passatore e ricevitore ovvero tra due iniziative autonome/individuali che diventano collaborazione. Questa relazione si pu realizzare solo se i soggetti coinvolti nel passaggio comunicano. Il passatore deve dimostrare la volont di passare la palla, mentre il ricevitore deve dimostrare di volerla ricevere.
Nel passaggio, come in tutti gli altri fondamentali, importantissimo lequilibrio. Un passaggio in equilibrio precario, infatti, mancher sicuramente di forza e di precisione, mentre una ricezione in disequilibrio quasi sicuramente provocher una palla persa, oppure una perdita del vantaggio acquisito o mantenuto con quel passaggio. Quando un passaggio non ha successo, spesso se ne d la colpa al passatore, ma la responsabilit v equamente distribuita tra i due giocatori.
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Pag. 83 su 144 Spazio: Posso passare palla soltanto se sono sufficientemente distante dal mio avversario e/o trovo lo spazio per effettuare il passaggio. Non solo, ma effettuo il passaggio se il compagno che deve ricevere palla sufficientemente distante dallavversario per non essere intercettato, o se la distanza tra il mio compagno e il suo avversario permette la ricezione (smarcamento auto-blocco). Inoltre, lo spazio tra il giocatore con la palla e il giocatore che dovr ricevere dovr essere libero (linea di passaggio libera).
Tempo: Il timing (scelta del tempo) per il passaggio dovr essere corretto. Se io vedo un compagno libero devo effettuare il passaggio molto rapidamente, perch meno di un secondo dopo lui potrebbe non esserlo pi. Esiste inoltre una correlazione tra tempo e spazio nel passaggio in movimento. Se io passo la palla ad un compagno in corsa, in base alla velocit del compagno (velocit = rapporto spazio/tempo), e alla mia scelta del momento di passaggio, dovr indirizzare la palla non dove vedo il mio compagno, ma dove intuisco che sar nel momento in cui ricever la palla. Questo influenza il tipo di passaggio che far, la forza e la traiettoria che dovr imprimere al passaggio, la rapidit di esecuzione ecc...
Autonomia: Decidere di passare la palla anzitutto una scelta autonoma. Il giocatore in possesso della palla dovr, in un determinato momento di gioco, decidere quale fondamentale usare; il passaggio, in quanto fondamentale, pertanto una sua scelta, che dovr compiere nel momento in cui questa si riveler essere la soluzione pi vantaggiosa per la squadra.
Collaborazione: Passare la palla forse la pi emblematica forma di collaborazione allinterno di una squadra. Nel momento in cui un giocatore passa la palla:
- Si mette al servizio del gruppo rinunciando ad una soluzione personale - Manifesta fiducia verso il proprio compagno (concetto importantissimo, molto evidente nei piccoli, che inizialmente passano la palla solo al compagno amico, poi a quello pi forte ecc)
Equilibrio: La collaborazione non per solo a carico di chi passa la vantaggiosa per ricevere il pallone, e questo determina che la squadra debba trovarsi in una situazione di equilibrio offensivo. Una squadra in equilibrio quando in grado coprire tutta le zone del campo interessate dallazione , pronta a ricevere palla, andare verso canestro o rientrare velocemente in caso di perdita di possesso della palla. Lo stesso passatore o ricevitore devono trovarsi in una posizione di equilibrio; cos facendo la tecnica del passaggio sar sicuramente migliore , cos come la ricezione.
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Pag. 84 su 144 RICEZIONE Per ogni palla passata dovr essere effettuata, necessariamente, una ricezione. Ogni ricevente deve dare un chiaro bersaglio, cio il punto in cui vuole che la palla sia passata. Questo solitamente 1 mano. La presa della palla va fatta con 2 mani. Anche nel caso in cui si riceva con 1 mano, immediatamente laltra mano deve prendere e chiudere la presa della palla.
Tipi di ricezione Le ricezioni possono essere distinte in due macro tipi: - In movimento - da fermo Le ricezioni in movimento necessitano di un successivo arresto, che verr distinto in Arresto a un tempo quando entrambi i piedi toccano terra nello stesso momento Arresto a due tempi quando i piedi toccano terra in due momenti diversi. Tecnicamente il primo piede tocca terra prima con il tacco e poi con la punta.
Richiamo al Piede perno Nellarresto a due tempi il primo piede che toccher terra ver denominato piede perno e non potr essere staccato da terra prima che la palla abbia lasciato la mano del giocatore per un palleggio, per un passaggio o per un tiro. Nellarresto a un tempo, come nella ricezione da fermo, il giocatore potr indifferentemente scegliere come perno uno dei due piedi, avendo per laccortezza, una volta effettuato il movimento di uno dei due piedi, di non staccare laltro da terra (a questo punto divenuto perno), fino a quando non avr rilasciato la palla con la mano. Una volta effettuato larresto, il giocatore dovr trovarsi in posizione fondamentale, pronto per effettuare qualsiasi scelta di fondamentale ritenga necessaria. Questa posizione viene definita posizione di triplice minaccia, perch da essa possono derivare una palleggio, un passaggio o un tiro.
Dallarresto a 1 o 2 tempi nascono due movimenti di giri: Giro frontale: questo tipo di rotazione prevede un movimento del piede in avanti rispetto al piede perno ed ha come obiettivo quello di mettere il giocatore con la palla nella condizione migliore per potere eseguire il fondamentale desiderato. Questo tipo di rotazione potr essere effettuato solo se c sufficiente spazio, per cui la pressione del difensore non eccessiva. Giro dorsale: in questo tipo di rotazione il piede in movimento viene spostato allindietro rispetto al perno. Questo tipo di rotazione viene effettuato quando la pressione molto forte ed necessario creare spazio per poter eseguire il fondamentale desiderato.
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Pag. 85 su 144 Ricezione e presa della palla La presa deve essere sicura e funzionale, e deve avvenire sempre con entrambe le mani, indipendentemente dal numero di mani con cui la palla viene chiamata
ANALISI DEL PASSAGGIO NELLE SUE COMPONENTI Perch ci possa essere un passaggio servono un passatore, un ricevitore e una relazione tra i due.
Il passatore deve curare in particolare: la posizione di partenza della palla, in relazione alla presenza di un difensore e della sua postura e distanza rispetto al pallone, da cui si sceglie il tipo di passaggio da usare; scelta della traiettoria, che pu essere diretto, lob (con tanta parabola) o battuto a terra; spinta delle braccia: dipende dalla distanza tra passatore e ricevitore, non quindi sempre massima; precisione dellunico punto di arrivo corretto, che non dipende dal punto di partenza, ma da due diverse situazioni: se il ricevitore fermo se il ricevitore in movimento , dove il punto di arrivo sar avanti rispetto alla posizione che occupa nel momento in cui vedo il ricevitore, nella direzione della sua corsa (verso canestro o verso lesterno, se il ricevitore si sta smarcando sullarco dei 3p).
Il ricevitore invece deve curare maggiormente: la capacit di chiamare la palla: si intende la capacit di dare un bersaglio al passatore mostrando una mano, se si vuole la palla lontano dal corpo, oppure mostrando due mani (o10 dita) se si vuole la palla precisamente davanti al tronco;
Quando bisogna passare la palla? Quando le cose stanno per accadere, e non quando sono gi avvenute Quando il compagno si liberato e chiama la palla
nel posto giusto dove il compagno la vuole nel modo giusto lontano dalle mani del proprio difensore e lontano dalle mani del difensore del compagno che deve ricevere con la forza giustane troppo forte, ne troppo lenta e dipende comunque dalla distanza tra chi passa e chi riceve nel momento giusto
.
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Pag. 86 su 144 TIPOLOGIA DI PASSAGGIO
I passaggi, in base alla loro modalit di esecuzione, possono essere classificati come : 1 mano; 2 mani;
Oppure come : Diretti: nel passaggio diretto la palla passa direttamente dalle mani del passatore a quelle del ricevitore senza toccare terra. Indiretti: in questo caso la palla viene fatta rimbalzare a terra dal passatore prima che questa giunga nelle mani del ricevitore.
PASSAGGIO DUE MANI AL PETTO E il pi classico dei passaggi, il primo ad essere insegnato ai ragazzi. Rifacendoci alla classificazione precedente, si tratta di un passaggio diretto e a due mani. Questo tipo di passaggio viene normalmente effettuato quando non c forte pressione da parte del difensore sul passatore.
Dettagli tecnici Passatore 1. Posizione fondamentale 2. Palla tenuta ai due lati con le mani allaltezza del petto 3. Le braccia vengono distese completamente prima del rilascio della palla 4. Contemporaneamente alla distensione delle braccia pu essere portato in avanti un piede per ridurre lo spazio tra passatore e ricevitore 5. Una volta distese completamente le braccia, nel rilasciare la palla vengono ruotati i polsi verso il basso. Questo movimento imprimer una rotazione alla palla che servir a facilitare la presa da parte del ricevitore. Ricevitore 1. Posizione fondamentale 2. Rivolgendosi in direzione della palla deve distendere una o due mani per indicare il punto dove il passatore dovr indirizzare la palla (offrire il bersaglio) e per comunicare di essere pronto a ricevere il passaggio 3. Effettua un movimento in direzione della palla per ridurre lo spazio del passaggio
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Pag. 87 su 144 PASSAGGIO A 2 MANI SCHIACCIATO A TERRA Si tratta di un passaggio indiretto a due mani effettuato normalmente quando il passatore sottoposto ad una certa pressione da parte del difensore o quando la distanza tra ricevitore e passatore limitato.
Dettagli tecnici Passatore 1. Partenza col corpo in posizione fondamentale 2. Palla tenuta ai due lati con le mani allaltezza del petto 3. Le braccia vengono distese verso terra con una angolazione di circa 45 rispetto al piano del pavimento 4. Contemporaneamente alla distensione delle braccia , laddove possibile, verr portato in avanti un piede per ridurre lo spazio tra passatore e ricevitore 5. La palla dovr rimbalzare con una angolazione di circa 45 tra le braccia distese del passatore ed il terreno. Questo angolazione consentir alla palla di cadere a circa met strada tra passatore e ricevitore e rimbalzare con la stessa angolazione verso il ricevitore raggiungendo laltezza del petto. Ricevitore 1. Partenza col corpo in posizione fondamentale 2. Rivolgendosi in direzione della palla deve distendere una o due mani per indicare il punto dove il passatore dovr indirizzare la palla (offrire il bersaglio) e per comunicare di essere pronto a ricevere il passaggio 3. E necessario che, nel momento in cui il passatore effettua il passaggio, abbia gi preso posizione per la ricezione, perch, nel caso in cui continuasse a muoversi verso la palla, falserebbe langolazione del rimbalzo rischiando di renderlo impreciso.
PASSAGGIO SOPRA LA TESTA Si tratta di un passaggio diretto a due mani effettuato normalmente in due situazioni diverse.
Passaggio lob: in questo tipo di passaggio, il giocatore passa la palla al compagno scavalcando il difensore posizionato sulla linea di passaggio. Trattandosi di un passaggio lento, perch la palla sale descrivendo una parabola terminata la quale il ricevitore dovr essere sufficientemente distante, o in allontanamento ,dal difensore, per evitare un suo eventuale recupero
Passaggio skip: si tratta di un passaggio lungo, normalmente utilizzato nei ribaltamenti al fine di spostare la palla da un settore del campo a quello opposto.
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Pag. 88 su 144 Dettagli tecnici Passatore 1. Posizione fondamentale ; 2. Palla tenuta sopra la testa, mai dietro la nuca; 3. La palla tenuta a met tra i lati ed i centro da entrambe le mani; 4. Il movimento di spinta deve essere effettuato utilizzando entrambi i polsi che effettueranno una frustata come nel movimento di tiro. Anche in questo caso, il movimento di frusta imprimer una rotazione che agevoler la ricezione. Ricevitore 1. Posizione fondamentale 2. Come precedentemente detto, nel passaggio lob il movimento del ricevitore dovr essere in allontanamento dal difensore, a causa della lentezza del passaggio, mentre nel passaggio skip dovr muoversi in direzione della palla per abbreviare lo spazio
PASSAGGI AD UNA MANO Potranno essere diretti o indiretti. Abbiamo:
PASSAGGIO LATERALE: un passaggio che viene effettuato normalmente quando sia passatore che ricevitore subiscono una certa pressione o per ribaltare velocemente il lato Dettagli tecnici: Il passaggio viene fatto dalla mano esterna del passatore verso la mano esterna del ricevitore, con una distensione del braccio e movimento di frusta del polso. La palla pu essere passata direttamente o schiacciato a terra. Lesecuzione del fondamentale pu essere accompagnato dal movimento dei piedi, il quale potr essere concorde o incrociata rispetto alla mano di passaggio
PASSAGGIO BASEBALL: il tipico passaggio usato in contropiede. Si tratta di un passaggio molto forte, capace di coprire una lunga distanza in tempo molto breve. Presuppone una certa forza da parte di chi lo effettua, per cui difficilmente praticabile dai bambini o dai ragazzi in giovane et. Dettagli tecnici Il braccio effettua una distensione completa e violenta a partire dalla spalla verso lobiettivo La palla viene rilasciata tesa in direzione del ricevitore con un colpo di frusta del polso .
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Pag. 89 su 144 ALTRI TIPI DI PASSAGGIO
PASSAGIO CONSEGNATO (HAND OFF): Si tratta di un passaggio piuttosto rischioso perch richiede un timing perfetto tra passatore e ricevitore e nellattivit giovanile viene utilizzato come movimento precursore al pick & roll. Dettagli tecnici La palla viene trattenuta dal passatore ai due poli Il ricevitore passer vicino al passatore prelevando la palla direttamente dalle sue mani. In una collaborazione pi organizzata il passatore effettuer un giro dorsale proteggendo la palla col corpo e creando cos spazio per una ricezione pi vantaggiosa.
FINTA La finta un movimento interrotto effettuato con lo scopo di indurre in errore lavversario al fine di prendere vantaggio. La finta, perch sia efficace, deve essere credibile, per il cui il movimento deve essere compiuto in modo di indurre lavversario ad una azione. Un esempio classico di finta quella di un finto scarico in corso di esecuzione del terzo tempo. Le finte servono quindi possono servire per crearsi uno spazio o ampliare quello gi esistente.
ESERCIZI
Esercizio 1 Obiettivi Migliorare il passaggio due mani al petto Composizione dei gruppi Due gruppi da cinque giocatori con 4 palloni o 6 con 5 palloni Esecuzione Giocatore senza palla in lunetta Gli altri, con palla, fuori dalla linea dei tre punti In sequenza ogni giocatore passa palla a quello in lunetta che la restituisce velocemente Vince il gruppo che arriva prima ai 10 passaggi Se la palla cade si riparte da zero
Esercizio 2 Obiettivi Migliorare il passaggio due mani al petto
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Pag. 90 su 144 Migliorare le rotazioni frontali e dorsali sul piede perno Composizione Quattro gruppo da tre cinque giocatori con un pallone a gruppo disposti a triangolo Esecuzione Giocatore A palleggia ed effettua arresto a un tempo Ruota frontale sul perno verso B ed effettua passaggio 2 mani al petto B riceve , ruota frontale verso C ed effettua il passaggio C spalle a canestro riceve ed inizia a palleggiare A e B scalano e vanno ad occupare le nuove posizioni (A al posto di B e B al posto di C) Progressione Stessa esecuzione ma con giro dorsale sul perno Definire un numero di passaggi da effettuare in un arco di tempo prestabilito per aumentare intensit
Esercizio 3 Obiettivi Migliorare il passaggio due mani al petto Esercitare la visione periferica Composizione Quattro gruppo da tre cinque giocatori con due palloni a gruppo disposti a triangolo Esecuzione Giocatore A passa a B mentre B passa a C B riceve da A ed immediatamente passa a C C riceve da B ed immediatamente passa ad A Progressione Stessa esecuzione ma con richiesta di cambi di senso da parte dellistruttore Definire un numero di passaggi da effettuare in un arco di tempo prestabilito per aumentare intensit
Esercizio 4 Obiettivi Migliorare il passaggio in movimento sulla corta e lunga distanza Esercitare la visione periferica Composizione Tre file, ognuna composta da tre giocatori Due giocatori ( A B ) , di cui uno con palla, sul lato dx del campo Un giocatore ( C ) sul lato opposto del campo Esecuzione A e B procedo rapidamente a tic tac fino a centro campo
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Pag. 91 su 144 C scatta sullaltro lato A centro campo B passa a C che penetra in terzo tempo Progressione Aggiunta di un difensore tra A e B Aggiunta di un difensore non attivo su C Aggiunta di difensore attivo su C Riduzione del numero di passaggi tra A e B o di tempo per arrivare a canestro
In campo i corsisti hanno eseguito questi esercizi esercizi di passaggi statici a coppie, partendo dai passaggi a due mani dal petto, fino a quelli a una mano laterale. Si poi aggiunto il palleggio, quindi il passaggio dal palleggio, a questo seguita laggiunta del movimento da parte del ricevitore, il che obbliga il passatore a tenere la testa alta e a non guardare la palla. Dopo questa serie di esercizi a coppie, si passati a un esercizio da effettuare a terzetti (XOX), consistente nel passaggio ostacolato da un difensore, il passatore era libero di scegliere il tipo di passaggio da utilizzare, in relazione alla situazione creata dal difensore. Questo ha rappresentato la prima eccezione ad una fase di esercizi prettamente analitici, ai quali si tornati con il box.Lesercizio prevede di passare su un lato e correre sullo stesso lato o su quello opposto. Altre variazioni prevedono linversione del senso dei passaggi e/o del senso della rotazione. Ultima variazione, propedeutica al penetra e scarica, prevede un palleggio verso il centro del quadrato, uno scarico laterale e un taglio sullangolo opposto.
Seconda parte Sono state proposte sequenze a tutto campo di tipo tic tac a due, a due con palleggio e passaggio, a tre, a tre con due palloni, a quattro con due palloni. La presenza della difesa passiva dei due coach offre ai giocatori unopportunit di scelta del tempo del passaggio e delluso del palleggio, facendo virare lesercizio, nato in forma analitica, verso una direzione pi globale, ovvero di situazione. tic-tac a tre andata, ritorno 2 contro 1 tic-tac a tre e 2 contro 1 a met campo tic-tac a cinque andata, ritorno 3 contro 2 diverse situazioni 2 c 1 e 3 c 2 in campo con diverse partenze.
Durante gli esercizi proposti dal formatore, alcuni corsisti fungono da dimostratori, mentre altri compilano la scheda passaggio.
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Pag. 92 su 144 SCHEDA PASSAGGIO Cognome e nome
OGGETTO: USO DEL PIEDE PERNO
buona discreta ha difficolt grosse difficolt
OGGETTO: PRECISIONE
buona discreta difficoltosa pessima
OGGETTO: RICEZIONE
buona discreta difficoltosa pessima
Questi esercizi e le schede compilate hanno offerto lo spunto per discussione e per tornare a parlare di postulati
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TIRO
Il TIRO e' il movimento piu' personalizzato nel gioco della pallacanestro e coinvolge tutte le parti del corpo ( dai piedi/caviglie sino a scapole / braccia / mani ....) fino anche alla parte mentale . Il vero tiratore deve possedere una notevole forza mentale che gli permetter' di essere lucido nel selezionare il momento/posizione giusti indipendentemente dalle precedenti percentuali di tiro , quindi non deve mai scoraggiarsi / demoralizzarsi .
Insieme al passaggio , il tiro e' il fondamentale in cui e' indispensabile possedere talento per raggiungere alti livelli .
Per i ragazzi , dal minibasket sino alla U14 , il tiro rappresenta il movimento piu' gratificante e divertente , crescendo capiscono se e quando si puo' e/o si deve tirare , considerando quest'azione come finalizzazione di un'azione di gioco della propria squadra
Il tiro abbraccia tutti i postulati della pallacanestro : -Spazio : da dove si tira -Tempo : quando si tira o quando devo iniziare un movimento idoneo che mi porti ad un buon tiro -Autonomia : Decidere autonomamente e terminare l'azione di tiro -Collaborazione : Azione che conclude uno schema oppure azione dettata dalla scelta della squadra di far tirare un loro compagno che ritengono in posizione pi' idonea . -Equilibrio : Fisico del giocatore stesso e della squadra in modo che possa essere ben equilibrata per poter andare a rimbalzo e chiudere l'eventuale contropiede .
Ogni giocatore avr un suo percorso di correzione della tecnica di tiro, individualizzato e specifico, nel quale lallenatore ha il compito importante di portare il proprio giocatore a centrare lobiettivo primario del gioco: tirare e fare canestro.
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Pag. 94 su 144 COME SI TIRA
Per effettuare,tecnicamente parlando,un buon tiro e' necessario partire dalla posizione fondamentale e cio'
- Essere in EQUILIBRIO :
a)TIRO DA FUORI : Il movimento parte dai piedi che non devono mai essere troppo vicini ma ad un'ampiezza che varia da giocatore a giocatore ma in media rispecchia l'ampiezza delle spalle. Dai piedi passa attraverso le gambe e termina con l'estensione delle braccia e il movimento del polso che da la direzione e la parabola.
b) TIRO IN CORSA : Viene dato dalla corsa cestistica .
E' necessario essere COORDINATI , che significa: -Nel caso del tiro da fuori : seguire la catena cinetica ( movimento fluido dai piedi sino al piegamento del polso) -Nel caso del tiro in corsa : nel eseguire in modo armonico ,1 oppure 2 passi pi la distensione finale delle braccia e piegamento del polso .
E' necessaria la FORZA, che viene data dalle gambe e dalla coordinazione dei movimenti , quindi bisogna sempre stare correttamente piegati sulle gambe considerando che la loro spinta e' pi importante( essenziale) di quella delle braccia.
Bisogna focalizzare sempre un PUNTO di MIRA che varia se il tiro e' da lontano oppure da vicino : da lontano : e' molto soggettivo , ognuno ha il suo punto che potrebbe essere il centro del canestro oppure la parte dietro del ferro ecc..... da vicino : e' indispensabile ed imperativo imparare l'uso del tabellone e del rettangolo disegnato sopra il cerchio .
Questo particolare deve essere ben allenato affinch i giovani giocatori capiscano quanto possa essere d'aiuto se il tiro viene indirizzato verso il punto giusto che permetta alla palla di toccarlo in fase di discesa e quindi mantenere la sua corretta parabola .
La PARABOLA : E' necessario dare sempre parabola al tiro.
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Pag. 95 su 144 BASI DELL'ALLENAMENTO AL TIRO
Ai ragazzi deve essere spiegato in modo chiaro che ( partendo dalla posizione fondamentale) :
1) I piedi danno l'equilibrio : Allenare molto la distanza dei piedi ( all'incirca pari all'ampiezza delle spalle , ma comunque e' soggettiva da giocatore a giocatore ) Avere tutto il corpo in equilibrio Spiegare che per ben tirare dopo un movimento e quindi un arresto e necessario che i piedi non siano MAI vicini . Insegnare ed allenare la capacit' di fermarsi ed essere in grado di tirare sempre in equilibrio ( quindi piedi mai vicini )
2)Le gambe danno la forza : Devono essere sempre piegate , altrimenti non trasmetteranno la forza sufficiente per un buon tiro
3)Le braccia danno la direzione : Allenare il rispetto della regola dei 3 angoli : BUSTO CON BRACCIO BRACCIO CON AVANBRACCIO AVAMBRACCIO CON POLSO
4) La mano e il polso danno la frustata e quindi la parabola e la roteazione della palla stessa. la palla deve essere presa in modo avvolgente con 2 mani , deve poggiare sui polpastrelli della mano forte . La frustata serve per dare la giusta parabola e il giusto SPIN che da ' dolcezza ' al movimento della palla favorendo anche un rimbalzo sul cesto migliore . La frustata viene ottenuta dal corretto movimento del polso e delle 3 dita principali della mano .
5) Quali mani allenare per il tiro ? Normalmente si usa/allena la mano forte per il tiro da fuori, la mano debole serve solo per sostenere e proteggere e deve staccarsi quando il tiro e pronto .
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Pag. 96 su 144 ALTRI TIPI DI TIRI : la posizione della mano durante un tiro pu essere :
- Sotto la palla,Sottomano : si usa nel terzo tempo , secondo tempo o tiri speciali, inventati dai giocatori( Navarro) - laterale : si usa nel Semi-gancio -Gancio tradizionale ( poco usato poich molto difficile da imparare) -Passo & tiro -Tiri rovesciati ( altra parte del ferro) - sopra la palla, utilizzato nella Schiacciata
Per i tiri in avvicinamento si usano/allenano tutte due le mani .
QUANDO E UN BUON TIRO? :
1) quando e' in equilibrio 2) quando e' libero 3) quando si esegue un tiro alla sua portata di chi lo compie. 4) quando la squadra e' in equilibrio e quindi qualcuno pu andare a rimbalzo e gli altri in difesa 5) quando si effettua il tiro in collaborazione con la squadra ( alla fine di uno schema p.e.)
TIPOLOGIE DI TIRO
-TIRO da FUORI : Si effettua normalmente solo con la mano forte. Il ritmo e' sempre lo stesso (seguire la catena cinetica) , i tiri devono essere sempre uguali come movimento .
Il tiro da fuori pu' essere :
- Piazzato ( giocatore e' gi in posizione e deve solo alzarsi e tirare o tirare con i piedi per terra ) - In Elevazione ( dopo un palleggio o un passaggio si tira saltando ) - In Sospensione ( si tira quando si e' al massimo dell'elevazione ) - - Tiro Libero : si tratta di un tiro molto speciale. E' indispensabile che il ritmo e il movimento siano sempre gli stessi .In questo tiro una componente molto importante e' quella mentale e la concentrazione . Per aiutarsi i giocatori ( senior) creano dei riti che eseguono per ogni tiro libero .
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- TIRI IN CORSA : - Sono tiri simmetrici (si possono effettuare con mano destra e sinistra), quindi sono da allenare molto e sin da subito , gi ai giovanissimi .
I tiri in corsa sono :
Il 3 tempo : 2 appoggi +il tiro. si usa quando c'e' spazio ma senza abusarne al fine di evitare lo sfondamento .
Il 2 tempo : 1 appoggio +tiro. Si usa quando vogliamo rubare il tempo all'avversario oppure quando non abbiamo spazio per poter eseguire il 3 tempo Pu essere utilizzato per allenare la capacit di cercare equilibrio.
-TIRO di FORZA : Per effettuarlo e' necessario un arresto al contrario ( SX DX sul lato destro ) e la mano debole protegge il pallone . Si utilizza quando posso sfruttare un contatto con il difensore oppure per tentare di far canestro subendo anche fallo.
- TIRI SPECIALI Gi nominati precedentemente abbiamo: 1. Passo e tiro (arresto 1 tempo pi un altro passo per evitare il difensore) 2. Semi gancio, tiro ad una mano, si compie saltando con entrambi i piedi. 3. Gancio, tiro ad una mano, si compie saltando con 1 gamba. 4. Schiacciata, si deposita direttamente la palla nel canestro. Si effettua a 1 o 2 mani.
INSEGNAMENTO ed ESERCIZI PROPEDEUTICI
Si inizia ad insegnare il tiro quando i ragazzi hanno sufficiente forza e coordinazione per poter eseguire il gesto. Probabilmente la categoria in cui i giovani giocatori incominciano ad avere queste capacit U14/15.
Nel minibasket e sino U13 non e' necessario . Il tiro pu essere insegnato in modo Globale agli U14 globale ed Analitico agli U15
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Pag. 98 su 144 Analitico agli U17 ma con situazioni pi complesse (rilevamenti anche statistici) Analitico agli U19 in tante differenti situazioni ma tenendo sempre sotto controllo tutte le percentuali
Esercizi Propedeutici al TIRO
Il tiro e' un movimento che comprende tutte le parti del corpo quindi vanno tutte allenate .
Si pu' iniziare con esercizi di BALL HANDLING , con i giocatori in :
-posizione fondamentale : tirare la palla facendo movimento completo di tiro e recuperare pallone saltando , stessa cosa ma caricando polso e dare frustata e far ruotare il pallone, ecc ecc, in tutti questi esercizi bisogna cercare di curare al massimo la telecinetica , cio la coordinazione tra piedi/gambe e braccio -sdraiati : distendere il braccio , tirare e raccogliere pallone -seduti per terra a gambe incrociate: uno di fronte all'altro , rilasciare pallone con frustata e curare la parabola
Seguir' una parte pi' attiva con movimento e tiro : Alcuni esercizi ( in progressione didattica ) potrebbero essere :
3 gruppi intorno al canestro ( un gruppo a DX , uno al centro e uno a SX )tirando in senso orario e cominciare con :
- tiro ad una sola mano (quella forte ) - tiro a due mani ( la debole per proteggere) - tirare su un solo piede - tirare ad una sola mano facendo prima un saltello con altro piede - saltello a due piedi e poi tirare in equilibrio
2 gruppi uno a DX e uno a Sx in posizione di guardia : palleggio - arresto e tiro e rimbalzo
Intorno all'area si tira da fermi e chi realizza cambia di posizione seguendo il senso orario Potranno poi seguire gare di tiro : ad esempio segnare per primo 10 canestri , poi segnare un certo numero di canestri di fila senza sbagliare , oppure , alla fine 3 tiri liberi di fila , chi riesce va velocemente a bere .
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Pag. 99 su 144 - Esercizi specifici per allenare il tiro in 3 tempo :
Essendo un tiro in avvicinamento , possiamo scomporlo nei singoli movimenti con insegnamenti analitici : - 1 passo e tiro ( senza palleggio) - 2 passi e tiro ( senza palleggio) - Spiegare in piccoli che devono imparare l'uso del tabellone e colpire morbidamente il rettangolo sopra il ferro
-Seguir poi l'insegnamento globale , facendo eseguire il movimento completo portando il ginocchio in alto cosi come il palmo della mano con il pallone appoggiato sui polpastrelli . Eseguire questo esercizio a DX e SX
-Stesso esercizio recuperando il pallone prima che cada dopo il tiro . -Passaggio ricezione e tiro a DX e SX -Durante l'esecuzione del 3 tempo fare : - 1 passo corto e 2 lungo - 1 passo lungo e 2 corto - 1 e 2 corti - 1 e 2 lunghi
Per allenare il 2 tempo : due file una a DX e una a SX : palleggiare un passo e tiro e poi invertire le parti. Idem per il TIRO DI FORZA
ALLENARE I GIOCATORI AI CONTATTI
A partire dagli U17 e' utile / necessario allenare i giocatori al tiro in avvicinamento dopo aver subito dei contatti . Alcuni esercizi propedeutici possono essere :
-Posizionare due giocatori con pallone in mano ( uno a DX e uno a SX ) lungo la direzione che segui' un terzo giocatore per fare il terzo tempo. I due giocatori con il pallone dovranno cercare di colpire chi sta entrando in 3 tempo Iniziare da lato DX e poi stessa cosa da lato SX .
-Lanciare il pallone contro il giocatore che sta entrando in 3 tempo -Usare le FIT-BALLS durante gli allenamenti
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Pag. 100 su 144 LE FINTE
Le finte sono movimenti interrotti che ti permettono , se ben fatte , di trarre benefici per liberasi dall'avversario . Sono difficili da allenare poich il giocatore non riesce a rendersi conto se la sua finta messa bene in pratica , quindi e' necessario fare dei filmati e mostrarli ai giocatori stessi . Oppure si pu' insegnar loro delle finte pi' semplici ed allenarle costantemente in modo che diventino di uso comune .
CONSIDERAZIONI GENERALI
In conclusione , possiamo dire che , per ben allenare il giocatore al movimento del tiro , e' necessario tener bene in conto i seguenti concetti :
1) Aumentare costantemente le difficolt' in un contesto di continua evoluzione degli esercizi 2) Porre la massima attenzione al movimento dei piedi affinch il giocatore possa mantenere sempre l'equilibrio necessario per effettuare un buon tiro 3) Prima di prendere/ricevere il pallone , per tirare da fuori , rallentare la velocit' e abbassarsi ancora di pi' sulle gambe per poter sfruttare al meglio la forza proveniente dalle gambe e quindi effettuare un tiro seguendo la corretta telecinetica. Nel caso di passaggio consegnato , prima del tiro , passare radente al giocatore che ha il pallone in mano 4) Allenare anche il ' tempo ' del tiro e cio far capire al giocatore di scegliere il momento giusto mantenendo sempre una posizione di equilibrio data da una corretta posizione dei piedi
TECNICA DI TIRO
In questa sezione, vediamo il posizionamento e la meccanica del tiro piazzato Ecco una tabella di allenamento veloce dei fondamenti del tipo piazzato :
1. Occhi sul punto di mira 2. Posizione ed equilibrio 3. Posizione corretta di tiro
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Pag. 101 su 144 4. Presa 5. Elevazione e ritorno 6. sequenza dopo tiro
POSIZIONE FONTAMENTALE DI TIRO
- Avvolgere la palla correttamente con entrambe le 2mani e spostandola verso la parte della mano forte . - Posizionare la palla in modo che formi una linea retta con gli occhi che stanno guardando al punto di mira - Posizionare la palla parecchi centimetri sopra la tua vita. - Afferrare la palla correttamente ed essere pronto a tirare. - Eseguire questo movimento di tiro sempre nello stesso modo .
GRIP PRESA
- Posizionare il foro d'aria tra il medio e l'indice. - Allineare la punta del dito parallelo alle cuciture lungo la palla, in modo da poter monitorare lo spin . - Lasciare spazio tra la palla e la met del palmo della mano. - Spiega le tue dita abbastanza lontane per bilanciare comodamente la palla in una mano. - La palla deve toccare solo i polpastrelli.
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- La mano debole deve stare al lato della palla. - La mano debole non deve aggiungere forza al tiro e neppure direzione . - La mano forte non dovrebbe muoversi nel momento in cui inizia lazione di tiro
- La palla deve iniziare il movimento verso l'alto direttamente dalla posizione fondamentale (senza fa indietreggiare il pallone). - Il gomito deve essere posizionato sotto la palla , in modo da creare un angolo retto tra braccio e avambraccio. - La palla deve rimanere di fronte e non andare dietro la testa.
- Sviluppare lazione di tiro in modo coordinato(catena cinetica) ,partendo dai piedi poi dando forza con le gambe sino alla corretta distensione del braccio e frustata del polso .. - Il gomito e il polso devono estendersi in linea retta verso il canestro.
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- Al momento del tiro deve essere posizionata in modo rettilineo rispetto al cerchio o al punto di mira. - La posizione della mano forte sulla palla e di estrema importanza poiche dovra fare si che la palla quando esce dalla mano abbia una giusta parabole e il necessario back spin .
- Dalla foto sotto si pu notare come la mano debole non influenzi affatto la parabola della palla .
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Pag. 104 su 144 ELEVAZIONE E RITORNO
- Lasciare il pallone durante lelevazione , poco prima di raggiungerne il punto piu alto . - Usa le tue gambe per generare elevazione. - Si deve ritornare nello stesso punto dal quale si saltato, il che dimostra di avere un buon equilibrio durante lazione di tiro
SEQUENZA DOPO TIRO - Il polso deve rimanere rilassato - Le dita devono essere direzionate verso il bersaglio (soprattutto le 3dita principali ) . - Continuare a seguire la palla sino a quando non tocchi il canestro(solo in allenamento).
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Pag. 107 su 144 Errori pi comuni:
Il tiro corto pu essere dovuto ad un ritmo lento e discontinuo, oppure al fatto di non aver utilizzato le gambe in fase di spinta Il tiro lungo probabilmente il braccio non si esteso verso lalto, con conseguente tiro piatto perch le spalle restano indietro Il tiro esce alternativamente corto o lungo dipende dalla non completa estensione del gomito e dalla chiusura Il tiro esce a destra verificare la posizione fronte a canestro, la posizione della palla sulla mano e quella del gomito rispetto al corpo Il tiro esce a sinistra verificare la posizione fronte a canestro, e la posizione della mano che tira, probabilmente non alta e la posizione della mano di appoggio sulla palla, perch potrebbe dare uno spin indesiderato. Il tiro esce alternativamente corto o lungo a destra o a sinistra curare la coordinazione della spinta delle gambe, la posizione della palla in partenza e la chiusura del tiro
ESERCIZI DI TIRO INDIVIDUALI
Esercizio da fermo Si inizia fronteggiando il canestro, tirando con una mano sola senza luso delle gambe, da una distanza che permetta di gestire la tecnica di esecuzione . Poi in seguito si possono piegare le gambe, andando sulla punta dei piedi e si rilascia la palla accompagnando il movimento. In seguito si fa un passo indietro, aumenta la distanza e si ripete la progressione.
Esercizio per tiro in sospensione Si sceglie un punto (arco di tiro), si esegue un tiro in sospensione, seguire il tiro e andare in palleggio al punto esattamente opposto ( nellaltro di campo). Tirare e seguire il tiro e andare in palleggio al punto di prima. Totale 10 tiri ( 5+5) si stabiliscono 3 punti in ogni di campo, in modo da avere 3 giocatori in ogni di campo e 12 giocatori che tirano contemporaneamente.
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Pag. 108 su 144 Esercizio per tiro da autopassaggio Si inizia da fondo campo, auto passaggio al prolungamento tiro libero, Sulla corsa mettersi con il corpo, sotto la mano, con la mano sotto la palla, e tirare. Eseguire in diverse le posizioni.
Esercizio per finta di tiro Si scelgono 5 punti su ogni di campo , si inizia da uno dei 5 punti con le ginocchia piegate e la testa alta. Si esegue una finta di tiro portando la palla allaltezza della testa, uno, max due palleggi, si fronteggia canestro e si tira. Eseguire in tutte e 5 le posizioni dx e sx
Esercizio di tiro dopo palleggio Da met campo si palleggia verso canestro, bassi per esplodere in sospensione. Si tira allinizio da una distanza che permetta di gestire tutto il movimento in massima fluidit ed equilibrio in seguito si pu aumentare la distanza. Successivamente, durante la corsa in palleggio, si possono eseguire vari cambi di mano o direzione anche con lutilizzo di ostacoli
Esercizio di tiro in sospensione sconfiggi kobe Il giocatore deve immaginare di giocare contro kobe. Si inizia con un tiro libero, se viene realizzato il giocatore ha 1 punto, se sbaglia kobe ottiene 3 punti. Gli altri tiri verranno eseguiti in sospensione ed in velocit di gioco dalle pi varie posizioni del campo. Ogni volta che il giocatore realizza ottiene un punto. Ogni volta che sbaglia, kobe ottiene due punti. VINCE chi arriva prima a undici punti.
Esercizio di tiro a coppie, tirare e seguire Si inizia con un passaggio forte e rapido e si corre dietro al tiratore. Il tiratore afferra la palla con gambe piegate, mani aperte, pronto a riceveree tirare con movimento continuo e fluido. Seguire il tiro e passare al compagno che tira a sua volta., e correre n ella posizione successiva. Vince che realizza 5 canestri consecutivi. Variante a) dopo aver passato vado ad ostacolare il tiro b) dopo aver passato si gioca agonisticamente.
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Pag. 109 su 144 SCHEDA TIRO Cognome e nome
OGGETTO: POSIZIONE INIZIALE DELLA PALLA
buona discreta ha difficolt grosse difficolt
OGGETTO: RILASCIO DELLA PALLA
buono discreto ha difficolt ha grosse difficolt
OGGETTO: COORDINAZIONE ( Gambe/Braccia)
buona discreta ha difficolt ha grosse difficolt
Durante gli esercizi proposti dal formatore, alcuni corsisti fungono da dimostratori, mentre altri compilano la scheda passaggio Questi esercizi e le schede compilate hanno offerto lo spunto per discussione e per tornare a parlare di postulati
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Pag. 110 su 144 1 VS 1 IN ATTACCO
Il basket si basa essenzialmente sul gioco dell 1 VS 1. E definito come lessenza del gioco; la sfida continua che si crea tra i vari compagni di squadra mentre si allenano, con lavversario in partita, sul campo da basket come al campetto. Se batto lavversario, mi si aprono mille strade per andare a canestro, da solo o con laiuto dei compagni.
L1 vs 1 in attacco significa acquisire un vantaggio spazio-Tempo, giocando individualmente, autonomamente, con o senza palla, e collaborando attraverso i movimenti di giocatori e palla in un contesto di 5 vs 5.
All 1 VS 1 in attacco appartengono tutti i postulati che conosciamo:
Spazio: chi attacca deve trovare lo spazio giusto per fronteggiare lavversario, per liberarsi per una collaborazione, per avvicinarsi a canestro o per impedire un movimento di marcatura.
Tempo: lattaccante deve trovare il tempo giusto per giocare e battere o anticipare lavversario, per creare una collaborazione proficua oltre al rispetto della regola dei 24 secondi per andare al tiro.
Autonomia: latleta con la palla e quelli senza devono essere in grado di giocare il proprio 1 VS 1 autonomamente, in base alle loro caratteristiche tecniche, a quelle dellavversario che stanno fronteggiando e alla capacit di leggere la situazione del momento .
Collaborazione: ogni azione che parte da un contesto di 1vs1 passa ad un contesto di 5vs5 grazie alle collaborazioni tra compagni che attaccano
Equilibrio: non solo equilibrio fisico del singolo giocatore (vedremo limportanza di questo concetto gi sottolineata nei precedenti moduli), ma anche equilibrio di squadra per permettere le collaborazioni
Giocare un 1 VS 1 con o senza palla in sintesi significa andare a canestro per attaccare, trovando uno spazio vantaggioso in un certo lasso di tempo .Significa quindi leggere le situazioni di gioco, sia dell attacco che della difesa, con palla in movimento o ferma. Si introduce quindi il concetto del mentre: mentre mi smarco, devo capire se port tirare, mentre palleggio devo capire se posso andare a canestro o se devo passare la palla. E tutte queste situazioni devono essere lette in autonomia dai giocatori.
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Pag. 111 su 144 Domanda: l 1vs1 diminuisce il concetto di squadra?
Risposta: no, creo comunque una collaborazione se batto il difensore.
Quando viene giocato l 1vs1, in base alla lettura, il giocatore deve compiere la scelta autonoma basata sul fondamentale da utilizzare per realizzare un vantaggio o una collaborazione successiva.
Giocare 1 contro 1 in attacco significa Prendere un vantaggio individualmente
Cos un VANTAGGIO Conquista di SPAZIO, anticipo di TEMPO, situazione di miglior EQUILIBRIO nei confronti dellavversario.
Come si conquista un VANTAGGIO Molto spesso in situazioni di 1c1 il vantaggio si acquisisce individualmente, AUTONOMIA. per mantenere poi il vantaggio acquisito spesso occorre una COLLABORAZIONE.
Il vantaggio si pu acquisire in due modi con palla, senza palla.
Con palla abbiamo due situazioni: 1c1 da partenza in palleggio (situazione iniziale STATICA) Questa situazione nel basket moderno viene raramente utilizzata in quanto non si adatta alle caratteristiche di gioco odierne che prevedono velocit e dinamismo 1c1 dal palleggio (situazione iniziale DINAMICA)
Senza palla abbiamo due situazioni: Con movimento dellattaccante dal canestro verso la linea da 3 punti (il vantaggio acquisito deve poi essere concretizzato in un secondo momento utilizzando collaborazioni, tiro, penetrazione). Con movimento dellattaccante dalla linea dei 3 punti verso canestro ( una situazione che crea un vantaggio per andare direttamente a canestro nel modo pi veloce).
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Pag. 112 su 144 Nellinsegnamento del 1c1 vanno affinati e curati i seguenti aspetti tecnici: palleggio (partenze incrociate o concordi, cambi mano), passaggio.
Mentre i contenuti tecnici senza palla sono: cambio di direzione, cambio di velocit back-door presa della palla
Questultimo uno degli aspetti tecnici pi importanti ma pi trascurati, prevede le seguenti tipologie: presa dal palleggio con mano forte, presa dal palleggio con mano debole, presa in corsa, presa in corsa e palleggio (con mano forte e mano debole), presa in corsa e tiro.
Un attaccante per poter trarre massimo vantaggio da tutti i fondamentali elencati sopra avr bisogno di specifiche caratteristiche fisiche: esplosivit: dovr avere una buona rapidit muscolare che si manifester nellesplosivit dei movimenti. rapidit di piedi: padroneggiare una reattivit di piedi costituisce la base per la buona riuscita di arresti e partenze e di cambi di direzione e di velocit. fisicit: il giocatore offensivo dovr aver una prestanza fisica nella parte superiore del corpo; questa caratteristica lo aiuter durante le penetrazioni a gestire situazioni di disequilibrio dinamico che potrebbero derivare dal contatto fisico. atletismo: possedere delle ottime capacit atletiche per massimizzare la resa del giocatore in ogni momento della partita, sia allinizio che negli ultimi minuti equilibrio: in qualsiasi situazione di 1c1 offensivo con palla fondamentale per il giocatore mantenere un buon equilibrio in ogni situazione per poter trarre il massimo vantaggio. aggressivit: che si esprime non solo palleggiando ma prima di tutto fronteggiando il canestro e utilizzando varie finte per prendere vantaggio sul difensore.
Inoltre un buon attaccante di 1c1 con palla dovr avere delle caratteristiche psicologiche specifiche che gli permetteranno di affrontare questa situazione offensiva. In primo luogo dovr avere la lucidit mentale e la freddezza di analizzare e leggere la situazione in ogni circostanza, soprattutto sotto pressione; dovr avere anche una buona.
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Ogni attaccante deve avere chiaro che deve voler battere il proprio avversario, con idee chiare: Attaccare lo SPAZIO VANTAGGIOSO, nel MOMENTO GIUSTO , per andare a canestro. Ricevere il pallone in POSIZIONE VANTAGGIOSA, arco di tiro Rubare lo SPAZIO alla difesa, leggendo la situazione PRIMA di ricevere, CONCETTO DEL MENTRE Ricevere con un idea chiara, prendere e mantenere un iniziativa, nei confronti della difesa. , In base alla posizione occupata sul campo, l1vs1 offensivo si gioca principalmente in 2 modi: 1. Frontale a canestro (lattaccante rivolto a canestro) 2. Spalle a canestro Entrambi i giochi possono essere svolti con o senza palla per un totale quindi di 4 situazioni di gioco.
1VS1 FRONTALE SENZA PALLA
Nell1 vs 1 senza palla, il giocatore pu o smarcarsi o tagliare a canestro.
Lattaccante fronte a canestro (lattaccante rivolto a canestro) senza palla, deve avere iniziativa e deve battere il proprio avversario in velocit: Smarcamento Taglio /backdoor Rimbalzo offensivo Utilizzo fondamentali senza palla, cambi di velocit, direzione, senso
Lo smarcamento Consiste nello spostamento rapido dellattaccante in modo tale da distanziarsi dal difensore creando uno spazio utile per una ricezione/tiro o una collaborazione. Il tipo di smarcamento dipende sia dalla posizione che in quel momento ha la palla ed il difensore; se questultimo difende in modo passivo si riceve semplicemente andando verso il compagno con la palla mentre questultimo effettua il passaggio
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Pag. 114 su 144 Smarcamento a V Lattaccante deve creare un contatto non falloso, ad esempio, appoggiando lavambraccio o una mano, ma non spingendo) contro il proprio difensore, mettendo un piede in mezzo a quelli del difensore e fare un cambio di direzione e di velocit verso il compagno con la palla, facendo in modo che si crei un angolo. I vertici di questangolo, della V, sono il punto di partenza e il punto di arrivo durante lo smarcamento. Una volta ricevuta la palla, decide come proseguire. In alternativa, il movimento a V pu essere fatto verso la parte opposta del passatore in modo da creare un passaggio profondo lontano dal difensore.
Preparatore fisico interviene, puntualizzando sulla necessit che il giocatore compia il movimento di smarcamento molto rapidamente e in equilibrio, mettendo laccento sul movimento di contatto da fare in corsa cestistica per avere il massimo della rapidit in uscita. Istruttore CIA, inoltre, aggiunge il punto di vista arbitrale e dice che sono molto influenzati dal contatto e dagli effetti che questo produce. Quindi attenzione a non spingere o spostare palesemente il difensore per non creare un fallo in attacco.
Lo smarcamento, quindi, pu portare lattaccante verso o lontano dalla palla. Dipender dalla posizione del difensore; attenzione quindi a leggere se aperta, o chiusa su un lato, o se concede qualche spazio verso canestro.
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In questo caso inutile andare a cercare un contatto con un movimento a V. Lattaccante perderebbe soltanto tempo, per cui meglio che si smarchi velocemente verso il compagno seguendo una direzione diritta
Smarcamento conautoblocco. lattaccante cerca il contatto e, senza fare spostamenti verso o lontano dal compagno, resta in posizione mettendo il proprio corpo a difesa del braccio che far vedere per ricevere la palla (bersaglio). Attenzione a non nascondersi dietro lattaccante.
Dallazione di smarcamento in poi, lattaccante sceglier autonomamente come andare al tiro. O con un arresto e tiro o con un secondo o terzo tempo. Preparatore fisico interviene infine, riassumendo i prerequisiti dello smarcamento:
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Pag. 116 su 144 Equilibrio Cambio di velocit con accento sullaccelerazione e sulla decelerazione (decelero quando provoco il contatto o sfondo accelero quando mi libero dal contatto) Baricentro basso condizione dinamica fondamentale per tutti i movimenti o i contatti perch mi aiuta ad essere immediatamente reattivo per ricevere, scattare, saltare, tirare, etc.
Intervento formatori unosservazione sulla necessit che esista una condizione di intesa tra passatore e attaccante, nonch la lettura dellattaccante che lo porter a muoversi e ricevere in maniera efficace. Inoltre, diventa importantissima anche la lettura dello spazio che concede il difensore; quando si muovono attaccante e difensore si muovono come se fossero su due rette parallele e sta allaattaccante trovare il modo di gestire gli spazi in maniera adeguata. Per arrivare a questobiettivo bisogna cos trovare il fondamentale giusto. Come allenare lo smarcamento con palla lontana? A met o tutto campo 2vs1, non azzerando il numero di palleggi durante gli esercizi, ma limitandoli a 1, massimo 2.
Tagli
Laltro strumento che lattaccante ha a disposizione per battere il difensore sono i tagli. Il taglio consiste in un movimento davanti o dietro al difensore, passando spalla a spalla , quindi il pi vicino possibile, con questo, in modo tale da impedirgli o annullargli qualunque movimento difensivo in recupero.
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Pag. 117 su 144 Anche in questo caso diventano determinanti luso dei piedi, lequilibrio e i cambi di direzione e velocit. Laspetto fondamentale per quello del spalla a spalla facendo per attenzione a non sbattere sul difensore (fallo).Il taglio, inoltre, provoca la creazione di uno spazio che successivamente potr essere occupato da un compagno per una collaborazione eventuale col passatore o col tagliante stesso.
Un particolare tipo di taglio il backdoor, in cui lattaccante, compie un cambio di senso per passare dietro il difensore, che si sbilanciato andando a chiudere in anticipo verso il passatore.
Intervento Preparatore fisico sostenendo la necessit di allenatore i propri giocatori su tutti i fronti motori, soffermandosi in questo caso sullopportunit di allenare i movimenti monopodalici (lappoggio su di un solo piede) per favorire larresto e linversione del senso di marcia. Accento anche sul movimento di taglio addosso al difensore (spalla a spalla) con limplicazioni di torsioni del busto e la tenuta dellequilibrio sullinversione, sul mettere il piede avanti al difensore per scattare.
formatori un appunto importante sulla conclusione a canestro: dopo lo smarcamento o il taglio, come pi utile concludere lazione, ricevendo in corsa (se possibile) o con un arresto a 1 o 2 tempi? Non c una risposta precisa a riguardo: dipende dalla situazione che si creata in funzione della velocit dellattaccante (se sono molto veloce sar pi difficile controllare larresto), dalla posizione del difensore (c spazio a sufficienza? a contatto?) e dalla velocit del passaggio in arrivo. In ogni caso, bisogna allenare ogni situazione! Si rammenta anche limportante aspetto dell1vs1 per andare a rimbalzo e creare un vantaggio anche in questa situazione, evitando allattacco il taglia fuori della difesa.
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Pag. 118 su 144 I tagli possono essere anche effettuati:
DAL LATO FORTE: cio dal lato dove c il pallone e non sempre vengono effettuati per ricevere il pallone; DAL LATO DEBOLE: cio dal lato senza palla; LONTANO DAL CANESTRO: fatti cio per prendere una posizione determinata o prestabilita o per ridare equilibrio di squadra.
I concetti base sono gli stessi dell1VS frontale , quindi scelta del tempo con cui muoversi e spazio da utilizzare, il quale sar per decisamente inferiore al caso precedente. La richiesta da fare allattaccante che si muova in funzione del movimento della palla creando un angolo utile per il passaggio con un conseguente angolo nuovo e in funzione della posizione del difensore.
1VS1 FRONTALE CON PALLA
Lattaccante fronte a canestro (lattaccante rivolto a canestro) con palla deve avere iniziativa e per battere il proprio avversario deve valutarne e leggerne la distanza: Difensore vicino partenza incrociata partenza concorde Difensore lontano arresto-tiro
Questa situazione pu nascere: 1. Dal palleggio 2. Da una ricezione.
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Pag. 119 su 144 In palleggio gli elementi fondamentali diventano: la possibilit di creare una collaborazione col movimento, la cura e lefficacia del palleggio, luso del corpo con eventuali finte sui movimenti e lutilizzo del spalla a spalla per togliere al difensore lo spazio per il recupero. Tutti elementi da allenare con moltissimi tipologie di esercizi, in ogni posizione e handicap per favorire o lattacco o la difesa. Laltro versante di questo tipo di gioco l1vs1 da ricezione e arresto. A questo punto diventano di fondamentale importanza le partenze con la palla.
Le partenze in palleggio sono 2 e sono:
Partenza incrociata - nella partenza incrociata si porta avanti la gamba opposta rispetto la mano che palleggia. Durante una partenza incrociata si ha una torsione del busto; gambe e spalla vanno leggermente in avanti in modo da tagliare fuori il proprio difensore.Il peso del corpo passa da entrambe le gambe quasi totalmente alla gamba perno.
Partenza concorde - la partenza chiamata comunemente stessa mano stesso piede in cui si muove la gamba corrispondente alla mano che palleggia. Viene spesso sanzionato dagli arbitri se non eseguito perfettamente. Pu essere eseguita : - Facendo il primo passo molto breve per poi fare di fatto una successiva partenza incrociata. - facendo il primo passo lungo per battere direttamente il proprio avversario
In entrambe le situazioni lattaccante dovr eseguire una partenza molto decisa lasciandosi cadere in avanti, senza compiere passi strani allindietro o laterali. Diventa decisivo il primo passo in avanti, per prendere il tempo e lo spazio al difensore che, normalmente, fa muro proprio davanti allattaccante. Anche in questo caso utile allenare lo spalla a spalla con esercizi specifici.
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Pag. 120 su 144 Il preparatore fisico e listruttore CIA pongono particolare attenzione allequilibrio. Fisicamente determinante mantenere lequilibrio in questo movimento molto intenso, condotto con le spalle che si abbassano, le gambe che si piegano per una spinta efficace, il busto che si torce e la testa che deve rimanere alta. Il tutto senza incorrere nellinfrazione di passi, spesso fischiata nella partenza concorde, dove il controllo del piede perno che deve necessariamente rimanere a contatto del terreno finch la palla non ha abbandonato la mano.
Come affrontare il problema dei passi sulla partenza concorde? Ci sono due modi: o mettendo immediatamente gi la palla e, quasi contemporaneamente, muovere la gamba concorde, oppure fare un piccolo passo con la gamba concorde, quasi fosse unesitazione, per partire col palleggio muovendo la gamba opposta (diventa una partenza incrociata).
esercizio per partenze: consiste nel far ricevere lattaccante nei pressi del gomito dellarea (dopo uno smarcamento a V). Quando riceve, deve strappare la palla con movimento delle braccia a ruotare verso il basso per poi iniziare la partenza incrociata.
Altro esempio di esercizio per la partenza. Si chiede allattaccante di compiere una ricezione in due tempi. I due passi consentono allattaccante di girarsi verso canestro (condizione sempre auspicabile, quando possibile) e di muoversi in incrocio per andare al tiro. La difficolt in caso di partenza nell1vs1 frontale sta nel riconoscere quale sia il piede perno conseguente al tipo di arresto effettuato: non ci sono problemi per larresto ad un tempo, Mentre in caso di arresto a due tempi il perno gi determinato.
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Intervento formatore, infine, propone una serie di esercizi che, con progressione didattica, vogliono sollecitare gli attaccanti in maniera sempre maggiore. Si va da partenze in incrocio libero, a partenze con o senza finte, a attacchi condizionati dalla presenza di un difensore. Questultimo ha facolt di: avanzare o arretrare rispetto allattaccante. Nel primo caso lattaccante strappa, incrocia e tira, nel secondo, fa un arresto e tiro, decidendo in funzione del gesto del difensore. In questo esercizio lattaccante compie un taglio sul difensore e poi, in incrocio va a tirare (arresto e tiro o terzo tempo). Laspetto da sottolineare la progressione dellallenamento. Il lavoro pian piano aumenta e comprende tutta una serie di valenze tecniche, di rispetto delle regole, di stimolo della correzione dellesercizio (la progressione fa aumentare naturalmente gli errori), di aumento dellintensit (discorso fisico- atletico).
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Pag. 122 su 144 Anche il preparatore fisico interviene sottolineando laspetto metabolico dellallenamento. Usare tanti esercizi, vari e che coinvolgano il maggior numero di giocatori. Allinizio dellanno magari si ha pi tempo per curare alcuni aspetti che poi, durante il campionato si trascurano. Ma questo non vuol dire che si debba stravolgere la programmazione a favore di sedute atletiche inutili ai fini del gioco della pallacanestro, o di forzare solo gli aspetti tattici durante lanno. Ci vuole sempre equilibrio anche nel saper fare dellallenatore e programmare gli interventi in maniera sempre varia e coinvolgente.
1VS 1 SPALLE A CANESTRO SENZA PALLA
Lattaccante posizionato spalle a canestro senza palla, deve battere il proprio avversario diretto, andando a conquistare una posizione vantaggiosa, per cui: Uso della posizione fondamentale, in equilibrio Uso dei piedi in spazi piccoli Arresto in avvicinamento, chiusura di uno spazio Arresto in allontanamento, apertura di uno spazio
1VS 1 SPALLE A CANESTRO CON PALLA
Lattaccante posizionato spalle a canestro con palla, per battere il proprio avversario deve attaccare lo spazio vantaggioso: Palleggio di forza Palleggio sul fondo
Giro e tiro Questo tipo di attacco ha come principale attore il giocatore che occupa le zone vicino a canestro, dentro e fuori larea. Non sempre detto che debba essere per forza il lungo della squadra o lala grande a doversi cimentare con questo tipo di soluzione; di fatto, sar un giocatore che, in autonomia, dovr decidere sul momento quali soluzioni adottare per andare al tiro e battere il difensore. La parola chiave di questo attacco : contatto. Lattaccante deve sentire il corpo del difensore; lo scopo duplice. Serve per avere un punto di riferimento di dove sia esattamente il difensore, visto che volgendo le spalle a canestro, non viene inquadrato con
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Pag. 123 su 144 gli occhi e, tanto meno, non c il tempo per girarsi. Inoltre, serve per crearsi un vantaggio con luso dei movimenti appropriati di smarcamento. Il punto di partenza per tutte le soluzioni di tiro quindi il contatto col difensore da compiersi appoggiandosi con la schiena o il fondo schiena allavversario, pronto per andare incontro alla palla e ricevere. Nel momento in cui lattaccante si appoggia, senza spingere invadendo il cilindro dellavversario, deve protendere uno o due braccia verso il compagno con la palla, offrire un bersaglio per il passaggio e poi adottare la soluzione di smarcamento e tiro migliore.
Da rimarcare laspetto didattico del contatto, soprattutto coi ragazzi molto giovani che, per natura, scappano dal contatto. Bisogna insistere con loro facendo capire il vantaggio che si ottiene da un contatto.
Smarcamento senza anticipo del difensore Lattaccante, gi spalle a canestro, cerca e trova il contatto col difensore, da un bersaglio al proprio passatore, va incontro alla palla si gira e tira. Il giro pu essere con o senza palleggio, dorsale o frontale. Di norma lattaccante usa un palleggio per andare verso il centro dellarea e battere il difensore tirando in terzo/secondo tempo. Pi difficile un arresto e tiro.
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Pag. 124 su 144 Smarcamento con anticipo del difensore Se il difensore particolarmente aggressivo e cerca lanticipo sul passaggio protendendo un braccio in avanti, oltre la figura dellattaccante, il movimento pi adatto per lattaccante quello di puntare lavversario, compiere una virata sul posto alzando il braccio interno in modo tale che, mentre si gira, scavalchi il difensore e possa occupare uno spazio utile davanti ad esso. Sempre rimando in contatto, dovr poi smarcarsi per il tiro.
intervento preparatore fisico interviene sulla presa di contatto e rileva come, dal punto di vista fisico, sia assolutamente necessario che lattaccante, qualunque movimento compia, lo faccia a gambe piegate ma non troppo larghe. Questo perch, in questa serie di movimenti in cui ci sar una presa di spazio contemporanea ad una pressione o spinta da dietro dellavversario, lattaccante deve trovare lequilibrio fisico per non venire sbilanciato o spinto via dalla propria posizione, e riesca a compiere tutti i movimenti per andare a tiro in rapidit e senza ulteriori condizionamenti della difesa.
MOVIMENTI DOPO LA RICEZIONE
Dopo aver ricevuto si possono fare diverse scelte, tra le quali: tirare senza palleggio con un giro dorsale o frontale a seconda di dove si trova il difensore fare un palleggio di forza tra le gambe, compiere un giro e tirare fare 1-2 palleggi (sempre in mezzo alle gambe)mentre si gira intorno al difensore, come se si stesse e tiro o di forza o in arresto. giro dorsale dove diventa molto utile alzare la palla sopra la testa in posizione di tiro. Questo movimento consente allattaccante di essere gi pronto per il tiro (il giro dorsale stato fatto a gambe piegate), oppure pu compiere una finta. Se il difensore salta, lattaccante po batterlo facilmente in palleggio.
Intervento istruttore CIA sottolinea infine la difficolt di giudicare i contatti in questo tipo di attacco. Lelemento discriminante ancora una volta lequilibrio dei giocatori e il vantaggio che deriva dai loro movimenti. Siccome spesso lattaccante porta fuori il difensore, si valuta proprio dove avviene la ricezione e su chi ha poi il vantaggio. La raccomandazione finale di prestare attenzione ai passi e alle braccia fuori dal cilindro.
Intervento preparatore infine evidenzia che probabile non fare passi se il baricentro basso, oltre a tutta la serie di vantaggi gi descritti in precedenza
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Pag. 125 su 144 1 VS 1 IN DIFESA
PREMESSE DI PREPARAZIONE FISICA PER UNA CORRETTA POSIZIONE FONDAMENTALE
La posizione fondamentale (PF) la base per qualsiasi movimento di gioco. Per quanto riguarda latteggiamento difensivo ancora pi determinate mantenere una corretta posizione per poter applicare al meglio le componenti tecniche.
Le caratteristiche di una buona PF sono le seguenti: - gambe non troppo divaricate; in generale la distanza fra i piedi, pur essendo un fattore abbastanza soggettivo, deve essere uguale (o di poco maggiore) alla distanza fra le spalle; - ginocchia piegate s, ma non troppo, in modo di preservare la rapidit dei movimenti; l'angolo coscia-gamba dipende molto dalla potenza che le gambe possono sviluppare; spesso, gli atleti di colore sono in grado di mantenere una PF efficace con gambe molto piegate. In generale, si pu pensare ad un angolo coscia-gamda superiore ai 90; - schiena in avanti, con un'angolazione che, vista di lato, la porta ad essere all'incirca parallela alla linea delle gambe;spalle dritte, testa che guarda in avanti;sulla parte anteriore dei piedi (sempre ovviamente in modo da essere in equilibrio); i talloni sono per scarichi quasi appoggiati,
I principali problemi che si possono riscontrare nella PF di in un atleta sono dei seguenti tipi: Base di appoggio troppo stretta o larga. Non bisogna dimenticare che la PF deve essere funzionale a movimenti rapidi ed in equilibrio. Spalle insaccate in avanti: vero che le schiena va in avanti, ma non deve curvarsi in avanti. Le scapole, usando un'immagine efficace, devono quasi "incollarsi" fra loro; Scarsa mobilit di caviglie. In tal caso, l'atleta rischia di non essere in equilibrio o perch sta troppo sulle punte con i talloni sollevati (e quindi rischia di squilibrarsi in avanti), o perch, mantenendo una postura corretta dei piedi, tende ad avere un' angolo fra gambe e terreno troppo vicino ai 90 (e quindi rischia di squilibrarsi all'indietro); Scarsa mobilit di bacino. E' un difetto molto comune, e va corretto ed allenato fin dalla pi tenera et. I rischi connessi ad una scarsa mobilit di bacino sono degli stessi due tipi di quelli visti al punto precedente: l'atleta si sbilancia in avanti o
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Pag. 126 su 144 all'indietro, a conseguenza dell'incapacit di mantenere la linea della schiena parallela a quella delle gambe, le spalle dritte e la testa alta contemporaneamente. Scarsa tenuta addominale: la posizione della schiena e delle spalle deve essere sorretta da una buona muscolatura, perch una posizione di fatica. Una scarsa tenuta addominale porta, in generale, a curvare la schiena in avanti e conseguentemente ad insaccare le spalle.
COME SI ALLENA LA PF?
Innanzitutto, un paio di concetti legati ad ogni forma di preparazione fisica: far fare all'atleta quello che fa su un campo da basket; nel preparare gli esercizi fisici, partire sempre dai movimenti del giocatore. meglio che di preparazione se ne faccia un po' ad ogni allenamento. Manuel Torbol suggerisce circa 10-15 minuti ad ogni allenamento, e di non impostare un singolo allenamento solo sulla preparazione fisica.
Per esempio, una buona norma far fare esercizi di mobilit di schiena-spalle-busto- bacino nei minuti precedenti (5-10) all'allenamento.
2 esercizi per la posizione corretta della schiena.
a coppie. Quello dietro con un pallone, quello davanti in PF. Quello dietro tiene il pallone contro la schiena di quello davanti, che si muove su e gi piegando le gambe e sentendo scorrere la palla sulla schiena.
in singolo. Da PF, "incollare le scapole" e rilassarle ripetutamente.
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Pag. 127 su 144 ESERCIZI DI CORE STABILITY, CIOE STABILIZZAZIONE DELLA PARTE CENTRALE DEL CORO
STATICI "da posizione dei piegamenti": braccia tese e corpo che forma un piano diritto, in posizione di fatica. Staccare una gamba alla volta, e distenderla parallelamente al parquet. L'esercizio pu essere reso pi difficile distendendo, contemporaneamente alla gamba, il braccio opposto ("posizione di superman"); da posizione prona a terra, sollevare gambe e busto appoggiandosi sui gomiti e punte dei piedi, mantenendo il corpo su un piano diritto diritta dalle caviglie alla testa ("posizione dei piegamenti, appoggiandosi sui gomiti"); da posizione schiena a terra, gambe flesse e piedi a terra, sollevare il bacino ed una delle gambe in modo che la gamba sollevata ed il busto mantengano una linea diritta. Appoggiati a terra sul lato, tenersi in appoggio su gomiti e punte mantenendo una linea diritta busto-gambe-testa.
DINAMICI giocatori disposti sulla linea di fondo. Si parte in contemporanea, ognuno fa due passi e arresto in PF, a velocit sempre crescente, fino alla linea di fondo opposta, incollando le spalle ad ogni arresto; (progressione didattica) uguale a prima, ma facendo scivolamento invece dei due passi in avanti; (progressione didattica) uguale a prima, ma con corsa (cestistica) all'indietro. (progressione didattica) uguale a prima, ma arresti fatti su un piede solo mantenendo l'equilibrio; (progressione didattica) uguale a prima, ma procedendo a zigzag; (progressione didattica) uguale a prima, ma ogni giocatore ha uno dietro che su ogni arresto in PF cerca di squilibrarlo con una leggera spinta, da dietro o laterale;
La difesa il fondamentale della pallacanestro che pi degli altri richiede, per il suo carattere faticoso e apparentemente poco gratificante, non solo uno sviluppo dinamico - tecnico del giocatore, ma anche e soprattutto un forte incentivo motivazionale. Lobiettivo dellinsegnamento e allenamento della difesa 1 vs 1 togliere spazio e/o tempo vantaggioso prima che venga sfruttato dall attaccante.
Come si evince dal principio sopra enunciato fondamentale che latteggiamento dellatleta sia attivo nel togliere lo spazio e il tempo utile allattaccante. Di particolare interesse sar quindi il concetto di attaccare lattacco.
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Pag. 128 su 144 La base di qualsiasi idea difensiva la difesa uomo contro uomo che (componente caratteriale a parte) un fondamentale allenabile. Come stimolo allaggressivit deve essere presentata la possibilit di un conseguente gioco in velocit e numerosi canestri ad alta percentuale. Nella formazione di giocatori pensanti, la capacit di lettura dellattacco necessita allo stesso tempo dello sviluppo di autonomia e collaborazione del difensore. In questottica pu essere allenata labilit di reazione in base alle caratteristiche offensive dellavversario, sempre secondo il principio di attaccare lattaccante. Resta valido il principio di un equilibrio di difesa a met campo dalla transizione difensiva, restringendo gli spazi in collaborazione con i compagni e anticipando lattacco.
1 VS IN DIFESA
1 vs 1 difensivo, lessenza del gioco di squadra nella fase difensiva. In essa sono implicati tutti i fondamentali difensivi. Dal punto di vista dei postulati del basket la difesa deve occupare un dato spazio entro un determinato tempo. Pi precisamente, il difensore deve togliere quello spazio che procura un vantaggio allattacco, prima che esso venga occupato dallattaccante stesso. Affinch ci avvenga necessario che il difensore sia in equilibrio, in modo tale da poter individuare ed effettuare la scelta autonoma del fondamentale in relazione allo spazio di cui dispone entro un dato tempo, sottraendolo allattaccante. Laspetto individuale sempre da considerarsi anche in relazione con quello collaborativo.
La difesa data da una somma di fattori: mentali, tecnici, fisici (questi ultimi gi trattati precedentemente nella sezione dedicata alla preparazione fisica). Il fattore mentale su cui occorre insistere quello della responsabilit: fin dal mini-basket, ognuno tenuto a marcare un avversario, insistendo sul concetto che la difesa compito specifico del giocatore (Questo mio). In seguito, una volta interiorizzato il concetto nella forma basilare, si introduce la responsabilit di aiuto, per cui ogni giocatore tenuto ad aiutare il compagno qualora questo si trovi in difficolt (Io devo anche aiutare), secondo il postulato base della collaborazione. Naturalmente, il medesimo concetto ammette anche la lettura speculare: Io devo ricevere aiuto, nel momento in cui ho fatto il possibile nella mia azione difensiva. Come si vede l1 vs 1 difensivo prevede scelte autonome individuali e collaborative: il suo fondamentale tecnico di primo piano lo scivolamento.
Dal punto di vista tecnico la posizione fondamentale in questo caso lievemente modificata: lapertura dei piedi infatti leggermente pi ampia, rispettando comunque il fattore equilibrio soggettivo gi evidenziato in altri momenti. In fase difensiva le parti del
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Pag. 129 su 144 corpo maggiormente coinvolte sono: i piedi, le mani e le braccia, la testa. Al difensore si richiede una grande reattivit di piedi, in modo da riuscire a eseguire con la necessaria rapidit scivolamenti, corsa, cambio di senso e di direzione (che si presentano spesso combinati tra loro). Le braccia e le mani, sempre staccate dal corpo, devono cercare di impedire il cambio di mano dellavversario, il passaggio e occupare lo spazio. La testa, in riferimento soprattutto agli occhi, e in particolare nel caso in cui la difesa sia effettuata su un giocatore senza palla, non mai ferma, poich compito del difensore controllare tanto il proprio avversario, quanto lo svolgimento del gioco in generale (compresi gli altri avversari). Emerge qui limportanza del concetto di responsabilit nella sua duplice articolazione.
Pi nel dettaglio laspetto mentale coinvolge i seguenti concetti: Mai farsi battere: bisogna insegnare a difendere con massimo impegno e responsabilit (concetto della difesa a muro, vedi oltre) Attaccare lattaccante: occorre cercare di condizionare le scelte dellattaccante mantenendo liniziativa, anche nel caso in cui il mio avversario non ha il pallone. Non far ricevere lavversario, adottando la posizione di anticipo. Costringere lavversario a una cattiva ricezione: rompere il timing allavversario Costringere a far fare il peggior tiro possibile.
Allenare il coraggio: importante insistere sul concetto per cui la difesa non deve essere un atteggiamento passivo (sia nella difesa su un giocatore senza palla che con palla) ma attivo; stimolare fin da subito il giocatore a provare ad agire, ad avere il coraggio di compiere scelte autonome, fino alle scelte pi coraggiose, quale ad esempio quella di ricevere uno sfondamento. Per analizzare la fase difensiva si ricorre ad una terminologia codificata in funzione della palla: per linea della palla si intende quella linea tracciata parallelamente alla linea di met campo intersecante il pallone (difficilmente un difensore sar dietro tale linea); per linea di penetrazione, si intende quella linea idealmente tracciata tra la palla e il canestro; per linee di passaggio, quelle linee che partono dalla palla e si diramano verso tutti i giocatori in attacco, ossia i possibili ricevitori di un passaggio. Unaltra terminologia riguarda la suddivisione del quarto di campo difensivo: viene detto lato forte quello interessato dalla presenza della palla; viceversa, e specularmente, chiamato lato debole, quello pi lontano dalla palla. Al lato forte associata la posizione di anticipo, consistente nel mettersi sulla linea di passaggio con la mano rivolta alla palla cos da intercettare leventuale passaggio. Questa posizione non statica ma dinamica, richiede sempre la posizione fondamentale. A quello debole associata la posizione di aiuto, dove necessario avere sotto controllo simultaneamente il proprio avversario e la palla; per fare ci occorre staccarsi dallattaccante, cos da creare ladeguato angolo visivo. Man mano che lattaccante si avvicina alla palla (ad esempio con un taglio) la posizione di aiuto si trasforma in quella di anticipo.
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Pag. 130 su 144 1VS1 DIFENSIVO FRONTALE SENZA PALLA
Una regola fondamentale prevede il tipo di difesa in base al numero di passaggi che intercorrono fra lattaccante senza palla e quello con la palla: se il difensore a un passaggio si tende a richiedere sempre lanticipo; se a due o pi passaggi, si sempre in posizione di aiuto (staccati dallattaccante). In questo caso (difesa senza palla lontano da canestro) si danno due possibilit: o si intercetta la palla, o bisogna cercare di fronteggiare lavversario non appena questi riceve la palla: occorre dunque muoversi mentre la palla in volo. Ad essa associata, vi anche la capacit di mutare la posizione se il giocatore senza palla si sposta da due passaggi a un passaggio. Per allenare queste abilit inizialmente utile avvantaggiare la difesa creando handicap allattaccante (ad es. si impedisce al passatore, con difesa, di palleggiare). Di seguito un esercizio in cui lattaccante deve operare uno smarcamento senza palla, mentre il difensore deve cercare lanticipo sulla linea di passaggio. In questa prima situazione si vuole avvantaggiare la difesa dando come handicap allattacco il fatto che la palla pu riceverla soltanto in guardia/ala e non con movimenti di allontanamento o back- door.
Unevoluzione in progressione didattica dellesercizio precedente pu essere quello in cui viene invece data libert allattaccante di smarcarsi sia in uscita, sia attraverso lallontanamento o il back-door (situazione 2 nel diagramma). Il difensore quindi chiamato a difendere su pi opzioni (come succede in situazioni reali di gioco) e deve quindi mantenere una posizione fondamentale sempre pi corretta in modo tale da essere reattivo ad ogni evenienza.
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Pag. 131 su 144 1VS1 DIFENSIVO VICINO A CANESTRO SENZA PALLA
Difesa senza palla vicino al canestro: esistono varie modalit di possibile posizione di difesa, che devono essere utilizzate a seconda della situazione; esse sono riassumibili sostanzialmente in anticipo, a tre quarti, tutto davanti allattaccante, o dietro. In questultimo caso ad esempio lattaccante cerca di prendere contatto per avere un vantaggio: la scelta e labilit del difensore tante volte consiste nel dare e togliere lappoggio (togliere la sedia) in modo tale da andare a togliere proprio quello che lattaccante per sua scelta reputava un vantaggio.
Abbiamo in generale visto quelli che sono gli atteggiamenti difensivi, e le loro tecniche esecutive, da tenere quando si difende su un giocatore non in possesso di palla; ora andiamo ad analizzare nel dettaglio le altre due situazioni, ossia l1vs1 difensivo frontale con palla e l1vs1 spalle a canestro con palla.
1VS1 DIFENSIVO FRONTALE CON PALLA
Iniziamo con il dire che tendenzialmente lo spazio che c tra il difensore e lattaccante proporzionale a quello che c tra lattaccante e il canestro, in quanto questo un fattore di pericolosit, che quando si riduce (la distanza) induce il difensore a diminuire anche la sua rispetto allavversario. Quando ci si trova vicino alla propria area difensiva si dice che la distanza tra il difensore e lattaccante deve essere di un braccio. Il movimento principale difensivo lo scivolamento: tecnicamente precisiamo come il primo piede che si muove in uno scivolamento quello della direzione di scivolamento. Il buon difensore deve saper operare scivolamenti in tutti le direzioni e saperli rapidamente e correttamente alternare in corsa (scivolamento/corsa/scivolamento/corsa/eccetera). La distanza tra i piedi deve comunque rimanere sempre in linea con la posizione fondamentale, quindi non si devono fare scivolamenti con apertura di gambe troppo ampia, altrimenti si perde tutta la reattivit per il successivo scivolamento (a maggior ragione se il successivo scivolamento dovesse essere fatto con un cambio di direzione: da scivolamento a destra a scivolamento a sinistra, e viceversa). Lobiettivo di un corretto scivolamento quello di fare sempre muro di fronte allattaccante con palla, ossia essere sempre ad esso frontali frapponendosi tra lui e il canestro, cio essendo sempre sulla sua linea di penetrazione.
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Pag. 132 su 144 Un primo esercizio che pu allenare questa situazione quello di seguito rappresentato, in cui il palleggiatore vaga per il campo a suo piacimento e il difensore deve sempre fare muro muovendosi di conseguenza.
Esercizio molto semplice per allenare la difesa sul palleggiatore quello esemplificato di seguito, dove il difensore gioca il suo 1vs1 difensivo frontale al palleggiatore. Latteggiamento richiesto al difensore quello attivo, non semplicemente una posizione di reazione nei confronti delle scelte fatte dallattaccante.
In progressione didattica si passa poi a fare lo stesso esercizio con il difensore che passa il pallone allattaccante, il quale immediatamente lo attacca. In questo momento si genera un leggero handicap per il difensore che deve muoversi verso lattaccante quando quest ultimo gi in movimento dattacco, quindi si genera un leggero controtempo che avvantaggia lattacco.
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Pag. 133 su 144 Infine, concludendo la progressione didattica, si pu pensare di aumentare lhandicap del difensore, quindi al via dellallenatore il difensore deve andare a toccare la linea del tiro libero e poi recuperare fronteggiando lattaccante. In questo modo il controtempo ancora pi accentuato e il vantaggio dellattaccante pi nitido.
A livello generale risulta utile precisare come la difesa comunque si concluda sempre con un recupero della palla: le situazioni possono essere molteplici, ma particolare rilevanza viene assunta dal rimbalzo difensivo, in quanto si dice appunto che si levoluzione consequenziale di tutte le tipologie di difesa evidenziate.
Due aspetti tecnici relativi a questo momento del gioco sono: tagliafuori vicino a canestro (contatto diretto con lattaccante , frapponendosi tra lui e il canestro) tagliafuori lontano da canestro (solitamente nasce da un contatto minimo con lattaccante, ma poi importante andare incontro alla palla occupando gli spazi che si creano lontano da canestro)
1VS1 DIFENSIVO SPALLE A CANESTRO CON PALLA
Il braccio pu essere utilizzato dal difensore per contenere il contatto, non per spingere deliberatamente lattaccante al fine di metterlo fuori equilibrio. Tecnicamente la difesa deve realizzarsi attraverso piccoli e rapidi scivolamenti, al fine di ripristinare sempre e comunque il pi velocemente possibile la posizione di muro. Nel momento che precede il tiro si dice sempre di alzare le braccia, in quanto il movimento regolare (si sta nel proprio cilindro) che pu essere di opposizione al tiro; altri movimenti delle braccia sono tendenzialmente sanzionabili con il fallo, fatto salvo che si riesca a colpire unicamente ed indiscutibilmente soltanto la palla e mai lavversario. Come evidenziato anche nei movimenti senza palla evidente che anche qui lattaccante cerchi di ottenere un determinato tipo di contatto/appoggio, assumendolo come un vantaggio per se stesso: il difensore di riflesso deve valutare questa cosa e mirare a togliere il vantaggio allattaccante, ad esempio dando/togliendo lappoggio o negandolo completamente.
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Pag. 134 su 144 Questi sono i quattro tipi di difesa 1c1 analizzati:
difesa su giocatore con palla fronte a canestro (esterno) difesa su giocatore con palla spalle a canestro (interno) difesa su giocatore senza palla fronte a canestro (esterno) difesa su giocatore senza palla spalle a canestro (interno)
Difesa su giocatore con palla fronte a canestro (esterno) Latteggiamento del difensore pu essere fortemente aggressivo o di contenimento a seconda delle qualit dellavversario. Strumento tecnico fondamentale della difesa 1 vs 1 lo scivolamento rapido, per il quale necessario allenare la velocit di piedi. Associabile a questo la corsa, alternata allo scivolamento, qualora il difensore si trovi a dover recuperare uno svantaggio sullattaccante.
Difesa su giocatore senza palla, spalle a canestro (interno) Lo scopo sempre quello di non fare conquistare allattaccante spazi e tempi vantaggiosi. A partire da questo, le posizioni difensive possono essere diverse tenendo in considerazione le caratteristiche dellavversario (mano forte, tiro dal perimetro,). Resta valido il postulato dellequilibrio che dipende dalla posizione e dalla rapidit dei piedi e permette di non farsi tagliare davanti.
Difesa su giocatore senza palla, fronte a canestro (esterno) Lo scopo sempre quello di togliere spazio e tempo allattaccante; in base a questo postulato si sceglie se difendere a guardia chiusa o aperta. Se lattaccante a un passaggio diretto dalla palla il difensore in anticipo sulla linea di passaggio.
Difesa su giocatore con palla, spalle a canestro (interno) Mentre lattaccante riceve palla il difensore si sposta dietro; le difese sono quindi molteplici (contenimento con avambraccio, togliere appoggio,) per le quali importanti rimangono laggressivit e la lettura.
Tagliafuori Situazione allenabile di 1 vs 1 su giocatore senza palla il tagliafuori.
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Pag. 135 su 144 A questo proposito importante sviluppare la giusta mentalit e il giusto coraggio nel prendere un contatto fisico con lavversario.
scheda difesa Cognome e nome
OGGETTO: EQUILIBRIO
buono discreto ha difficolt grosse difficolt
OGGETTO: USO DEI PIEDI
buono discreto ha difficolt ha grosse difficolt
OGGETTO: POSIZONE E USO DELLE BRACCIA
buono discreto ha difficolt ha grosse difficolt
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Pag. 136 su 144 CONTROPIEDE
Se l 1vs1 lessenza del gioco in attacco, il contropiede lessenza dello stare in campo. Sono coinvolti tutti i fondamentali ma la difficolt aumenta considerevolmente a causa del loro utilizzo alla massima velocit possibile per ogni giocatore coinvolto. In base ai postulati si pu affermare che il contropiede la conquista di spazi vantaggiosi nel minor tempo possibile, utilizzando al meglio tutte le parti del campo. Raggiungere questobiettivo difficile, specialmente coi i ragazzi giovani; chiedere loro di attaccare facendo scelte autonome, collaborando tra loro, occupando gli spazi e rimanere in equilibrio molto complicato. Soprattutto lequilibrio porta dei problemi; bisogna quindi convincerli che o tutta la squadra in equilibrio o tentare un contropiede e condurlo male, il miglior modo per subire un canestro.
A riguardo pu diventare utile disegnare ai ragazzi questa esemplificazione di movimenti lungo il campo, in modo tale da cominciare a ragionare sul fatto che io giocatore, posso muovermi in tutte le direzioni (ed altre ancora) segnate dalle frecce e non solo verso quei punti che sono abituato ad occupare o raggiungere. La vera difficolt, quindi, dove mi muovo, ma anche in quanto tempo lo faccio.
Conquistare gli spazi vantaggiosi in tempi brevi
Il contropiede la massima espressione dei postulati:
autonomia e collaborazione,
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Pag. 137 su 144 spazio (allargare il campo, ossia occupare gli spazi pi vantaggiosi) e tempo (velocit nellesecuzione dellazione), equilibrio.
inoltre unottima soluzione offensiva perch permette di arrivare a tiri ad alta percentuale con conseguente gratifica dei giocatori che la eseguono.
Ma il contropiede solo una questione di soprannumero? La risposta no, posso condurre un contropiede anche in situazione di pari numero o, paradossalmente, anche di sotto numero!
La differenza non la fa il numero di giocatori coinvolti, ma il rispetto dei postulati che dicono: spazi vantaggiosi in tempi brevi. Ad esempio, se un giocatore lanciato in attacco, legge bene la posizione dei due difensori, uno largo che non pu difendere e uno lento in marcatura, e li batte, ha realizzato un contropiede, pur essendo da solo ad attaccare.
Il contropiede pu essere: Primario: da rimbalzo, palla rubata o anche rimessa, generalmente in soprannumero o pari numero , con un numero di giocatori coinvolto molto basso.E una situazione che si concluder molto velocemente . Generalmente di possono individuare le situazioni di 1VS0, 1VS1, sino ad arrivare ad un 2VS2 Secondario: nasce sempre dalle situazioni precedenti, in cui la differenza il coinvolgimento di un numero maggiore di giocatori. Vengono cos interessati i rimorchi, ovvero i giocatori che arrivano in attacco dopo la palla. Le situazioni interessate arrivano sino al 4c4. Organizzato (transizione): contropiede organizzato con regole precise su ruoli, assegnazione di posizioni e azioni da compiere.
Fino alla categoria U17 raccomandabile insegnare e condurre contropiedi di tipo primario e secondario. DallU19 si pu introdurre la transizione. E proprio il passaggio da un contropiede libero ad uno organizzato il punto di difficolt maggiore, per cui si ha bisogno di giocatori molto esperti, mentalmente e fisicamente pronti ,motivati.
Il contropiede nasce da molti aspetti di gioco che possono essere: Palla recuperata da un 1vs1 difensivo con un muro efficace, con un anticipo, da un errore dellattacco Rimbalzo da un taglia fuori o da un rimbalzo senza attaccante in pressione Rimessa dal fondo da un canestro subito
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Pag. 138 su 144 Rimessa laterale pi difficile da attuare perch la palla ce lha un mano larbitro che la consegna allattacco Tutti questi tipi di contropiede hanno un comune denominatore: laspetto mentale. La squadra, giovane o senior che sia, deve avere voglia di fare tutto rapidamente e deve anche capire in anticipo cosa fare per occupare gli spazi utili nel minor tempo possibile in funzione dei propri movimenti e di quelli della difesa.
Nel contropiede ci sono : 1. giocatori con palla; 2. giocatori senza palla.
Giocatore con la palla
I fondamentali e le caratteristiche che deve avere un giocatore con la palla in mano per spingere o completare un contropiede sono: Palleggio, non tanto protetto, quanto veloce con capacit alta di eseguire cambi di mano repentini. Visione periferica, per inquadrare tutti compagni ed individuare le linee di passaggio pi utili. Passaggio, a una o due mani, preciso, rapido e anche in profondit (baseball). Tiro. Inoltre, chi ha palla, deve avere la capacit di concludere lazione a canestro: un ottimo contropiede viene vanificato se lultimo giocatore con palla in mano indeciso su come finire lazione o tecnicamente poco adatto. Infine, richiesto lequilibrio sia individuale, che di squadra. Di seguito un paio di esercizi per stimolare il contropiede. Un 1vs0 in met campo alla max velocit, e un 2vs1 sempre a met campo con possibilit di introdurre handicap per lattacco (es. non possibile passare la palla sopra la testa del difensore)
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Pag. 139 su 144 Giocatore senza la palla
In un contropiede organizzato o meno, ci sono alcune figure di giocatore senza palla che si possono individuare, indipendentemente dai loro ruoli reali in campo. Queste figure sono: il rimbalzista, lapertura, il/i giocatore/i che scappano e il rimorchio. Il rimbalzista colui che cattura la palla dopo un tiro della squadra avversaria. Il rimbalzo potr essere vicino o lontano da canestro, con avversario a contatto su taglia fuori o smarcato; in qualunque caso le caratteristiche che deve possedere un rimbalzista sono: Capacit di tagliare fuori lattaccante Saper passare la palla Saper palleggiare se non trova subito modo di passare la palla, pu portarla in avanti autonomamente se ha campo libero o per creare un angolo di passaggio migliore Saper leggere cosa fare, in funzione della posizione dei compagni e della difesa che sta arretrando
Lo sviluppo del contropiede
Il contropiede composto da 3 fasi : apertura, conduzione, conclusione.
Apertura L apertura (1 o 2 giocatori) colui che riceve il primo passaggio dal rimbalzista nella propria met campo. Non esiste una posizione precisa in cui deve trovarsi unapertura. Generalmente si indica come possibile zona in cui ricevere, la parte di campo sul prolungamento della linea del tiro libero, tra larea e la linea perimetrale del campo. Ma, in funzione delleventuale marcatura, potr anche essere spostato pi avanti o verso il centro del campo. Per lapertura necessario: Smarcarsi avere una linea di passaggio aperta e dare il bersaglio Saper passare la palla saper palleggiare saper leggere cosa fare
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Pag. 140 su 144 Attenzione ai tempi tra rimbalzo e apertura. Il contropiede nasce proprio da questi due momenti e una lieve indecisione in questa fase, vanifica il contropiede stesso. Attenzione anche alla ricezione dellapertura; allenare la ricezione da fermo, in movimento verso il pallone, in corsa veloce in avanti, in taglio verso il centro del campo. Il contropiede fondamentalmente collaborazione; il primo giocatore che legge una situazione, obbliga gli altri, di fatto, a fare altre cose che andranno sfruttate o meno a seconda del livello di autonomia e decisione di chi in possesso della palla. Ad esempio, se, palla in mano il giocatore vede i compagni che allargano i difensori, potr andare ad una conclusione diretta senza ulteriori passaggi. Il giocatore che scappa sar colui che, inizialmente, far un movimento molto intenso di corsa nella met campo di attacco alla ricerca di uno spazio utile, in attesa dellarrivo o della palla o di un compagno con la palla. Non dovr per solamente correre/scappare in linea retta (dovrebbe valere il principio, faccio meno strada - impiego meno tempo), ma muoversi anche tagliando il campo in diagonale o perpendicolarmente alle linee laterali, sempre in funzione della lettura del contropiede che si sta sviluppando. Sar colui che principalmente, dovr avere la capacit di concludere a canestro lazione, malgrado i contatti che potr subire. Non facile possedere questa caratteristica, specialmente nei ragazzi molto giovani che, notoriamente, scappano dai contatti. Per cui un aspetto importante su cui soffermarsi in allenamento.
Conduzione la fase in cui si conquistano gli spazi in tempi brevi muovendo i giocatori (per es. col passaggio) e/o la palla (per es. in palleggio). Il criterio da utilizzare che se c un compagno libero davanti al portatore di palla, che pu vedere il campo, gli si passa il pallone. Se non ci sono possibilit di passaggio, la palla viene portata avanti in palleggio direttamente verso il canestro, con palleggio libero se non marcati o con la mano lontana dal difensore, se marcati. La palla pu arrivare nella met campo offensiva centralmente o anche lateralmente.
Conclusione Si possono avere generalmente due situazioni di vantaggio nella conclusione del contropiede:
in soprannumero pari o addirittura in sottonumero ma con la difesa non organizzata
Il vantaggio ottenuto deve essere mantenuto tramite collaborazioni.
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Pag. 141 su 144 Se la palla viene portata centralmente, ci sono due possibilit di passaggio (sugli scarichi laterali) Se portata lateralmente, bisogna lavorare per creare lo stesso vantaggio (ad es. taglio delluomo sul lato debole e collaborazione degli altri attaccanti)
Infine il rimorchio sar chiunque, rimbalzista o apertura, che ha seguito velocemente il contropiede e che arriva da dietro la linea della palla a dare un contributo allazione,facendosi trovare libero per uno scarico, un arresto e tiro, per una penetrazione su difesa sbilanciata , rovesciando il gioco o andando a sua volta a rimbalzo.
Di seguito, una serie di esercizi e di spunti per il contropiede pari numero.
1vs1 Il giocatore da rimbalzo, cerca di battere il difensore in palleggio. Un handicap, a favore dellattacco, consiste nel far correre il difensore fino nella propria met campo con entrambi i piedi e di ritornare verso lattaccante.
2vs2 3vs3 2-3 giocatori in attacco e 2-3 giocatori in difesa corrono intorno al cerchio dellarea. Al comando, lattacco raccoglie la palla e inizia il contropiede con unapertura. Si termina il contropiede col tiro a canestro. Varianti possibili: apertura senza palleggio,condizionare la difesa a un handicap, etc.
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Pag. 142 su 144 3vs3 a invertire La squadra che difende apre subito il gioco per il terzetto che aspetta a fondo campo, impegnandosi in un contropiede veloce. Per favorire lattacco, si pu far partire il terzetto in attesa dalle linee laterali, in posizione praticamente di apertura, sollecitando, quindi il ritorno rapido della difesa.
Le situazioni di soprannumero vanno allenate facendo attenzione al fatto che un 2vs1 sar molto diverso da un 3vs2 in funzione degli spazi molto diversi tra giocatore e giocatore. Se un 2vs1 prevede spazi molto grandi tra i giocatori in attacco da ridurre possibilmente per non perdere posizioni e tempo di passaggio, un 3vs2 pi complicato in quanto la gestione di spazi minori in tempi minori pi difficile da leggere.
3vs2 Tipica situazione da contropiede in cui un rimbalzista deve leggere lapertura possibile in funzione della posizione della difesa. Posso aprire subito? Posso avanzare con la palla? La difesa subito pronta o aspetta nella propria met campo?
3vs2 Si parte da una situazione di apparente 3vs3 e si condiziona il difensore che fronteggia il rimbalzista a correre a fondo campo (handicap). Parte quindi un contropiede 3vs2 da condurre o subito con unapertura o in palleggio verso la met campo, inizialmente libera da difensori
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Pag. 143 su 144 2vs1 2 attaccanti e due difensori appoggiano al tabellone e prendono il rimbalzo a rotazione. Al segnale, un difensore esce dallo schema e va a fondo campo (da un 5 al coach) e cerca di recuperare sul 2vs1 che partito nel frattempo. Handicap che si pu variare, cambiando la posizione del coach
3vs2 Si dividono i giocatori in due squadre e lingresso in campo dovr avvenire lateralmente mediante unapertura verso i compagni, fuori dalla linea laterale che sono in attesa dellattacco. Gioco in successione con continui contropiedi grazie alla posizione di vantaggio dellattacco in fase di apertura.
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Pag. 144 su 144 CONSIDERAZIONI FINALI
UTILE allenare il contropiede fin dalle categorie giovanili. Abitua alluso degli spazi ed alle scelte in tempi brevi. Bisogna domandare sempre ai giocatori equilibrio singolo e di squadra. Insegneremo il controllo del ritmo di gioco che non da confondersi con la velocit. Velocit muoversi rapidamente, mentre ritmo la capacit di fare rapidamente la scelta giusta del fondamentale, leggere gli spazi giusti, muoversi (anche non al massimo della velocit) ma in maniera efficace per sostenere la velocit della palla. Per arrivare a buoni risultati, bisogna fare allenamenti intensi, stressando il fondamentale giusto; da evitare i ritmi blandi di allenamento! Domanda: meglio muoversi in contropiede in funzione della palla o privilegiare posizioni prestabilite? Risposta: comanda la palla Domanda: cosa privilegiare in allenamento, velocit o precisione? Risposta: insegno il fondamentale, quindi la precisione. Poi viene la velocit. Quando cresceranno, naturalmente diventeranno pi veloci ma la richiesta dovr diventare maggiore in questo senso; unire velocit alla precisione.