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otto e novecentesco lascia, infatti, il

posto ad unimmagine sfaccettata ed


asimmetrica, diversificata in pianta, in
alzato e nel trattamento materiale, in
altre parole contemporanea.
Primo dato rilevante del progetto appa-
re larelazione con il contesto, interpre-
tato e tradotto cos daottimizzarne le
qualite ridurne i difetti. Ledificio si
pone, infatti, come cerniera di un
importante snodo distributivo (viario,
ferroviario e metropolitano) e come
cesuratralacittmeccanizzatae quella
pedonale: il traffico veicolare, prove-
niente dal boulevard, si biforcain prossi-
mit della porta e corre marginal-
mente a perimetrare lintera area,
immettendosi nei parcheggi sotterranei
ricavati al di sotto dellaplacecarre; una
passerellafunge dafiltro tralanello via-
rio e il complesso dellaMediateca.
Restituito dunque lo spazio architetto-
nico ai cittadini, il grande portale si
qualificaprimadi tutto per il suo esse-
re machine vivre, sensibile ai dati
ambientali (soleggiamento,affacci,spazi
interni compatibili con le funzioni) ed
ai rapporti con le diverse parti della
citt. Ledificio infatti isolato dal traf-
fico veicolare sul fronte sud-ovest tra-
mite unasortadi fossato alberato, dove
prospettano le uscite della ferrovia
metropolitana, sul quale aggettalapas-
serellaarcatache conduce allacentrale
galleria.
In funzione di tale stratigrafia e del
panorama urbano, Buffi organizza il
fronte delledificio in tre fasce orizzon-
tali: un basamento completamente
vetrato al di sotto dellaquotastradale,
un corpo centrale in vetro e laterizio ed
infine un attico trasparente protetto da
unatettoiaaggettante in metallo, que-
stultimo concepito come un vero e
proprio belvedere sullacitted al servi-
zio della citt. Il basamento e lattico
sono due volumi trasversali e continui,
collegati ai livelli sotterraneo ed aereo,
mentre il corpo centrale si articolanei
due pilastri dellarco (diversi in larghez-
za) prospicienti lun laltro sul nucleo,
aperto e coperto, della grande galrie,
Una porta sulla citt Nel novembre
del 1996, lamministrazione di Tolosa
bandisce un concorso per una nuova
mediatecanel quartiere Marengo. una
grande opportunit per riqualificare
unareamarginale, sebbene prossimaal
centro storico e dunque strategica,e per
ridefinire limmagine stessadi citt,con-
ferendo al nuovo complesso architetto-
nico il ruolo di sintesi tratradizione ur-
banae materiale e modernitfunzionale
e tecnologica.
Lo Studio Buffi, vincitore del concorso
assieme al gruppo locale Squences,
affrontail progetto con un forte segno
urbanistico ed unadecisapropensione
allamonumentalit. Nel riuscito tenta-
tivo di enfatizzare lasse storico di viale
Jolimont e Jaurs- promenadeche con-
giunge il quartiere Marengo con le due
polaritdi piazzaWilson e del Capitole -
Buffi sottolinea lintersezione tra tale
spinae il segno trasversale del Canal du
Midi e dei lungofiume, con un segno
perentorio:unagrande portache,attra-
versatain continuitdal viale longitudi-
nale, immette in unaplacecarre, cuore
pedonale del nuovo quartiere.
Tale elemento assurge averae propria
iconadellacitt o, per meglio dire, di
quellidea di citt definitasi in Francia
agli esordi dellOttocento, nella quale
ogni architettura collettiva risponde a
criteri di monumentalit,marcatatipiz-
zazione e vastitdi scala configuran-
dosi come un vero e proprio fronte sce-
nico posto al termine dellasse visivo
del boulevard. Laportadi Buffi si pone
dunque in ideale continuitcon larco
trionfale e con laGrand Archeparigina,
trasgredendone tuttavia il senso pi
profondo:larigorosasimmetriadel tipo
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Elisabetta Pieri
buffi associati
Mediateca nel quartiere
Marengo, Tolosa
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Schizzo di studio di Jean Pierre Buffi: i due pilastri
della porta e lesedra che conclude la piazza.
Nella pagina a fianco:
il fronte principale e la passerella.
FOTOGRAFIE J. C. Meauxsoone
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ulteriore omaggio a uno dei grandi
temi delle cittfrancesi ottocentesche.
Per quanto concerne limmagine archi-
tettonica, i fronti si qualificano per la
marcata differenziazione: la facciata
principale, rivolta a sud-ovest verso la
citt vecchia, disegnata dalla cortina
pannellata in terracotta, con le due
varianti orizzontali dei nastri vetrati,
basamentale e terminale, che corrono
ininterrotti sullintero perimetro; i due
lati brevi (ovvero, i fianchi dellarco)
presentano invece unabipartizione tra
cortinabrise-soleil e muraturain matto-
ni;il fronte sullagrande corte si qualifi-
ca, invece, per lacompattezzadel para-
mento laterizio e la rigorosa ritmica
delle aperture.Allinterno del passaggio,
la cortina propone unulteriore varia-
zione materiale, conseguitatramite lal-
ternanzatrafasce vetrate e rivestimento
ligneo, funzionale aconferire un carat-
tere di filtro tra ambiente interno ed
esterno ed unamaggiore intimitatale
spazio.
Lorganizzazione internadelle funzioni
connessaalle specificitdegli affacci e
delle relazioni con la citt dei due
nuclei e dei diversi piani: il basamento
vetrato ospita, oltre agli ingressi, lo spa-
zio giovani e le attivitcommerciali; il
pilastro sud un auditoriume laMedia-
teca; quello nord i locali dellINA e
dellatelevisione digitale cittadina;latti-
co vetrato spazi espositivi verso lacitt,
locali tecnici verso lacorte.
Per quanto concerne il carattere degli
interni,questo decisamente dominato
dalleffetto luministico, di voltain volta
diverso,prodotto dai pannelli brise-soleil.
Nel pilastro sud i diversi livelli della
Mediateca ruotano attorno ad un
nucleo centrale atuttaaltezza, domina-
to daunaescalier promenadein metallo
che funge daasse verticale e dinamico
dello spazio circostante.
Il laterizio e il sole Il mattone domina
il paesaggio urbano di Tolosa:qualificale
architetture monumentali e collettive,
definisce il tessuto abitativo minuto,
materiale prescritto dallapianificazione
municipale.
Lo Studio Buffi coniuga,sin dallinizio,il
temadel progetto (laporta-arco) con il
materiale di rivestimento e costruzione,
propendendo tuttavia chiaramente per
unanuovadialetticadeclinazione duso:
in chiave contemporanea, il rivestimen-
to verso il nucleo antico;in chiave tradi-
zionale, lamuraturaverso lacittnuova.
Il primo,sviluppato su tre fronti,si qua-
lificacome un guscio flessibile dagiu-
stapporre ad un nucleo interno total-
mente finestrato (scelta, questa, funzio-
nale alla destinazione come spazio di
lettura), laddove lastrutturain cemento
ed acciaio rivestita, e profondamente
trasformata, da moduli verticali in
doghe di terracotta.
Questi pannelli assicurano uno spessore
idoneo alla scala delledificio ed una
grande flessibilit duso: sia fissi che
mobili, rispondono al meglio allorien-
tamento delle facciate ed alle funzioni
interne grazie ad un sofisticato disposi-
tivo che permette il controllo del soleg-
giamento e dellaluce naturale, contri-
Planimetria generale.
Nella pagina a fianco:
pianta del piano terzo.
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Il fronte principale
visto dai binari della ferrovia.
Nelle pagine seguenti:
pannelli in laterizio del fronte
e interno della galleria in legno.
Dettaglio della facciata nord.
stri,per poi ricongiungersi in corrispon-
denzadel ponte galleria) e denotadauna
parte la volont di rispondere piena-
mente ai bisogni dello spazio interno,
dallaltraquelladi contrapporre allarit-
mica omogenea della tradizione la
varietdelloggi:essi propongono, infat-
ti, un ordine gigante in corrispondenza
degli spazi dellaMediateca(prime due
fasce) e moduli pi minuti in corrispon-
denzadel corpo ponte.
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sono conseguite tramite movimenta-
zioni motorizzate, gestite daunacen-
tralina metereologica, e comandi
manuali; le posizioni possibili sono 4
(rispettivamente 0,45,90 e 135 gradi) e
permettono il passaggio graduale dal
tutto aperto (il vetro) al tutto chiu-
so(il laterizio).
Ladiversaaltezzadei moduli eviden-
ziatadalle fasce marcapiano (le cui quote
sono diverse e non allineate nei due pila-
buendo amigliorare lisolamento acu-
stico. Progettati da Claude Maurette,
essi si compongono di un telaio metal-
lico mobile (con perno sullasse vertica-
le), ancorato ad un ballatoio metallico
aggettante sul filo della facciata; le
doghe in terracotta hanno larghezza
variabile secondo il tipo di persianae
formaleggermente trapezoidale cos da
garantire un buon deflusso delle acque
meteoriche. Le varie configurazioni
Lavarietdimensionale ribaditadalla
diversitdellimmagine che le persiane di
laterizio conferiscono di volta in volta
alledificio,presentandosi oraleggermen-
te inclinate,come i libri su di uno scaffa-
le, oracompletamente aperte asvelare la
parete vetrata e linterno, ora chiuse a
definire un compatto guscio laterizio.Tali
variazioni rendono suggestivae variegata
sia limmagine diurna, privilegiando le
vedute dallinterno, che quellanotturna,
offrendo il massimo risalto alla veduta
dallacittverso laMediateca. Ripartite
sulle tre facciate,le grandi persiane mobi-
li filtrano laluce del giorno, inquadrano
le viste sullacitt, preservando il bisogno
di calmae concentrazione degli utenti;
esse conferiscono alledificio lasuascalae
modulano le trasparenze, enfatizzando
lassemblaggio inedito del laterizio con il
vetro ed offrendo ai visitatori lo spetta-
colo quotidiano dellavitaurbana.
Scheda tecnica:
Progetto: Buffi Associati
(Jean Pierre e Marianne Buffi),
con C. Ramin e F. Egreteau
Associati: SquencesAssocis,Tolosa
Impresa: SAES / Eiffage
Impianti: Concepto
Committente: Comune di Tolosa
Cronologia: 1997, concorso;
2004, consegna
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Il fronte principale del complesso:
veduta notturna.
Le persiane in terracotta
del fronte est.
Sezione longitudinale dellarco.
Vista dallalto
della galleria centrale.
Veduta dei fronti est e nord.
La scala-promenade
allinterno della Mediateca.

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