Padre Giuseppe, quasi richiamato a viva voce (questo il senso
del disegno in copertina) dalla sua gente africana, voluto ripartire per il suo ospedale di Kalongo. Lo pensi gi al lavoro e gli rinnovi a nome di tutta la Comunit Parrocchiale un cordiale augurio perch possa continuane nel mi- gliore dei modi la sua missione. Mi ha fatto sempre pensare la partenza di un missionario; una no- stalgia per una vita che anchio avrei potuto fare, ammirazione per una Fede e un Amore che non conoscono ostacoli, e che si dona- no senza riserve l dove c un fratello che soffre nel corpo e nello spirito. Ma, davanti alla parola "tentazione", riscopro che per me e per tutti noi la cosa pi importante amare, amare sempre, in ogni circo- stanza, nelle varie situazioni che viviamo ogni giorno, quando lavo- riamo, studiamo, quando siamo a Ronago o quando siamo al mare o ai monti. carit amare la vita come ce la offre il tempo, con le lacrime e i sorrisi di ogni ora in larga partecipazione universale. carit accogliere la letizia e il dolore del mondo::i bambini gridano la loro gioia? Non bisogna stizzirli. I giovani si amano e sognano? Rispettiamo il segreto del sogno e non deludiamoli. Le madri ci mo- strano i loro piccoli? Diciamo che sono belli. A chi ci prepara il cibo diciamo che buono, a chi presenta il dono diciamo che molto gradito. Ascoltiamo chi ci fa confidenze di gioia e di dolore. Ai malati che si lagnano, offriamo aiuto e tempo. A quelli che sono stati sventurati portiamo fiori e calore nella loro piccola vita rinchiusa, apriamo loro le finestre al paesaggio al di l del mondo terreno, diciamo e insegniamo loro a guardarlo a lungo con pazienza. A chi ha la vita difficile, diamo ore di svago e di evasione: a chi oppresso dal dolore mandato da Dio, diamo la nostra preghiera perch il suo dolore non sia cos inesorabile; a chi tormentato per aver commesso peccato e non pu ripararlo, portiamo la parola della misericordia di Dio. E il nostro sorriso a chi gode, il nostro compianto a chi soffre nasca spontaneo dal fondo delle radici nutrite dalla Carit di Cristo. 2 grazie, Padre Giuseppe Padre Giuseppe ripartito per il suo ospedale di Kalongo, dopo quasi nove mesi di perma- nenza tra di noi. Domenica 26 giugno la nostra comunit si riunita nella santa messa per dargli un saluto e per dirgli il nostro grazie. Alla sera precedente ci eravamo trovati nel salone del centro parrocchiale per un fraterno incontro. P. Giuseppe anche attraverso la documenta- zione di due film ci ha illustrato la sua vita di medico e missionario tra quelle popolazioni molto povere, che da qualche anno lo sono di- ventate ancora di pi, per la situazione politica creatasi in questi ultimi tempi. Abbiano visto ancora una volta lestrema po- vert della trib dei Karimogion, costretti an- cora oggi a cibarsi del sangue e del latte delle mucche. Nella sua mentalit religiosa questa trib. convinta, ha spiegato P. Giuseppe, che tutte le mucche della terra Dio le abbia date a loro, per cui la gente si d alle razzie provocando morti e feriti, tanto pi che ora ha in mano fu- cili moderni. Il lavoro di promozione umana e spirituale tra questi nostri fratelli urgente e anche noi dob- biamo sentirci tutti impegnati (proprio perch siamo cristiani) non solo con laiuto materiale, ma con il nostro sacrificio offerto unito a quello di Ges e con la nostra preghiera. Durante la S. Messa, resa pi viva e sentita dalla nostra corale, alloffertorio abbiano dona- to un altarino da campo con lofferta di 3.500.000, ricavata dalla lotteria e dalla rac- colta della carta. In questi mesi di forzata presenza in mezzo a noi, abbiamo avuto modo di apprezzare anco- ra una volta le virt, soprattutto lumilt di P. Giuseppe. Per questo esempio di dedizione e coerenza alla sua vocazione di missionario, per il dono che stato per noi, gli diciamo un grazie: gra- zie di tutto e auguri di tanta salute. Alla fine di giugno si concluso lanno scolastico della nostra Scuola materna. Don Antonio ha cele- brato per noi una S. Messa alla quale hanno parte- cipato i genitori dei bambini che con noi hanno vo- luto ringraziare il Signore per questanno che ab- biamo passato insieme. Le attivit svolte sono state molte e varie, i bambini hanno risposto con entusiasmo e buona volont a ci che veniva loro proposto. Tutto stato preso con seriet e impegno, dal di- segno spontaneo alle schede di pre-lettura e pre- scrittura. Ogni attivit era finalizzata ad educare il bambino e se le schede hanno aiutato i grandi a prepararsi alla scuola elementare, il gioco, i canti hanno favo- rito la socializzazione, lamicizia e il rispetto. Cos come loriginale addobbo dellambiente ha fa- vorito nel bambino il senso del "bello", dando una nota festosa alla struttura dellambiente .in. cui il bambino trascorre parte della sua giornata. Prima di lasciarci abbiamo pensato di invitare Padre Giu- seppe per salutarlo e auguragli un felice ritorno nella sua missione, attraverso una. celebrazione eucaristica molto sentita e partecipata dai bambini i quali hanno dialogato e pregato con lui e per lui. Poich siamo in tema di saluti cogliamo loccasio- ne per salutare i 17 bambini che ci lasciano per af- frontare lavventura nella scuola elementare. Auguriamo a loro di essere sempre impegnati e se- reni, come si sono dimostrati alla scuola materna. Ringraziamo cos le loro famiglie e quelle dei bam- bini che rimangono con noi per linaspettato dono che ci hanno offerto, come segno della loro stima e del loro affetto. Un grazie di cuore dalle suore e dalle educatrici. Buone vacanze a tutti! 3 notizie GAM iscrizione GAM, 1983-1984 Vogliamo continuare ad essere vicino ai nostri missionari: Padre Giuseppe e Suor Amelia, anche per lanno 1983 84. Oramai pensiamo che tutti sappiano il nostro programma: la preghiera limpegno di vita cristiana lofferta mensile e annuale Questanno, per facilitare le adesioni e per evitare le dimenticanze, i ritardi abbiamo pensato di RITENERE AUTOMATICAMENTE RIISCRITTI al GAM tutti i gamiti che non DlSDICONO ENTRO LA FINE DEL MESE DI LUGLIO la loro adesione. Per le NUOVE ISCRIZIONI metteremo invece a disposizione il modulo, che si pu consegnare attraverso lapposita bussola, al pi presto. Io sottoscritto ............................................... desidero aderire al GAM per lanno 1983 - 84, a partire dal mese di luglio 1983. NOME ......................................... COGNOME ................................. INDIRIZZO .................................. OFFRO L. ................................... mensili O annuali O FIRMA .............................................. GAM in cifre, 1982-1983 doveroso rendere conto di come si spendono i soldi che gli iscritti al GAM e la popolazione donano ai nostri missionari. Al di l delle cifre, vorremmo che si leggesse limpegno e la generosit di tutti i gamiti e soprattutto la loro volont di essere vicini a Padre Giuseppe e a Suor Amelia, anche in questo modo. ENTRATE 1982 - 83 adesioni al GAM 2.237.000 banco vendita 1.214.590 lotteria per P. Giuseppe 1.300.000 raccolta carta 3.300.000 totale 8.051.500 USCITE a P. Giuseppe ( 13-12-82) 1.000.000 per P. Giuseppe (19- 3-83) 500.000 per la partenza (26- 6-83) 3.500.000 a Suor Amelia (13-12-82) 1.900.000 per spediz. Pacchi 150.000 per S. Amelia (da spedire ) 1.500.000 totale 8.050.000 4 5 un fatto di cronaca Tutti i giorni, due volte al giorno, passo da quella strada. E ad un certo punto, la vedo quella stradina dove in una notte di maggio, una ragazza di 21, anni stata uccisa. Ornella. Era una di noi, una come noi, con una decina danni in meno, forse, per alcune, per altre poteva essere figlia o sorella. Comunque una ragazza come tutte le altre. Ed morta, uccisa. Le hanno sparato alla gola per quattro soldi, che forse dovevano servire per lennesima dose di droga del giorno dopo. Un fatto di rilevanza penale gravissimo, che co- ster lergastolo a chi lha compiuto e che segna un triste momento storico dalle nostre parti, una zona che s credeva immune da scelleratezze del genera. Si, un omicidio volontario, uno dei reati pi gravi contemplati dal codice penale. E su questo, lenorme impressione suscitata ha gi fatto spendere tante, legittime, doverose paro- le di esecrazione per lassassinio, di piet per una giovane vita straziata, di solidariet per un pap e una mamma che piangono. Queste cose, tutte quante le sottoscrivo anchio: terribile. un fatto sconvolgente quello che ca- pitato quel gioved sera di maggio nei boschi di Gironico. Ma c anche un fatto morale sul quale dobbiamo costringerci a fare una riflessione serena dando per scontato che il solo citarlo, questo fatto mora- le, ci espone ad accuse di bigottismo, di arretra- tezza culturale, di censori dei costumi. Per bisogna dirlo: Ornella, quella sera, era con un uomo, che i giornali hanno lamore segreto. A 21 anni un amore segreto che le costato la vita. Chi allora responsabile, oltre a colui che ha spa- rato, della morte di Ornella?Certo non un altro es- sere umano, dal punto di vista penale. Ma dal punto di vista morale, sono centinaia i responsabi- li della morte di Ornella. Sono coloro che in questi ultimi anni, hanno distrutto tutto ci che di buono e di pulito c nella vita. Sono coloro che sono an- dati in giro a predicare che tutto lecito, che tutto devessere alla portata di capriccio, che linnocen- za va sbarazzata al pi presto, quasi "svenduta" al miglior offerente, che si deve avere tutto e subi- to. Sono quei predicatori che hanno parlato di libert e invece hanno svilito lamore, togliendogli lansia e la dolcezza dellattesa, limpegno della fedelt la seriet della promessa. Cos non ci sono pi valori ai quali aggrapparsi, lamore qualche cosa di cos facile che non vale neanche pi, senza sapere in fin dei conti, che ci che costa molto vale di pi. E lamore vale nella misura in cui costa. Ornella, la sua morte cos tragica, deve diventare motivo non di scandalismo, ma di riflessione. Per tutte noi che siamo donne, che abbiamo figlie o nipoti e che potremmo essere, in un modo o nellaltro, tentate di inseguire quelle vaghe storiel- le di felicit che ci vengono quotidianamente ser- vite dai filosofi del "tutto lecito". Questo non significa che le donne devono tornare a stare a casa, cos non succede niente. Significa invece atteggiarsi in maniera diversa di fronte alla vita. Significa innanzitutto, recuperare il senso del "non si pu", non perch sia peccato e quindi disobbe- dienza alle leggi di Dio e della chiesa, ma perch il valore di una donna cos alto, cos importan- te un legame damore, per la vita intera, con un uomo, che non ci si deve svendere per nessuno. Nessuno pu permettersi di fare della donna un oggetto da indorare e poi da usare e poi da buttar via. Perch questo il vero peccato, contro il cielo e contro lumanit: usare una donna, una ragazza soprattutto illudere la sua giovinezza, darle proba- bili speranze di felicit, che si traducono invece, in lacrime amare, in angoscia, in tormento. Sono convinta che neppure il femminismo voleva questo, una donna in versione "usa e getta". Nes- suno, invero, quando cominci a parlare di libera- zione, voleva questo. "Sono cose sempre successe, gli amori segreti" si dir. Gi, ma soltanto una volta erano disapprova- ti, oggi non pi. Ma in un caso o nellaltro chi paga sempre lei, una ragazza che nella notte cercava un briciolo di felicit. 6 il problema della scuola secondo i maestri Alla fine di ogni anno doveroso tracciare consunti- vi se non altro per riflettere con serenit su unespe- rienza cos lunga e piena di sfaccettature e per cer- care di evidenziare e errori e manchevolezze che si sono rilevate. Da molte parti si levano ricorrenti e (in alcuni casi giustificate grida dallarme sullo stato di sfascio della scuola italiana. Qualcuno (un po qualunquistica- mente) attirato dalla moda dei revivals, ricorda con nostalgia quando gli allievi subivano un processo di quotidiana passivizzazione nel processo educativo: il maestro autoritariamente seduto in cattedra e de- legato della societ a trasmettere verit di incontro- vertibili e gi acquistate; i genitori esclusi dalla sfera educativa quasi che il loro contributo alla crescita del bambino non dovesse essere di completamento e di presecuzione a quella del maestro. Oggi, qualcuno di contro, lamenta il disagio di tro- varsi davanti educatori diventati pi aperti, pi di- sponibili alla critica e quindi incapaci di assumere una connotazione autoritaria. Il rischio che si corre quello di confrontare vecchio e nuovo in una contrapposizione che sa di artefatto e di mistificante. Il confronto (meglio dire lo scontro) non cos sem- plicistico; dietro atteggiamenti, scelte, modi di edu- care, si intravvede chiaramente come la scuola ita- liana (e quella elementare in particolare) stia viven- do una delicata fase di transizione, stretta fra pro- grammi che pensavano la figura docente in modo paternalistico e moraleggiante e unansia di rinnova- mento segnata dallattesa di nuovi programmi che sembrano avere come una delle promesse fonda- mentali, la scomparsa dellinsegnante di classe uni- co e la sua sostituzione con lequipe di docenti ed esperti. Sembra finalmente che ci si stia avviando a pensare una nuova figura di operatore scolastico non pi chiamato semplicemente a trasmettere" cultura ma ad "elaborarla". (Basta pensare a quanti agenti for- mativi circondano noi e quindi anche i bambini: TV, cinema, radio, giornali, e quindi contribuiscono a for- mare la sua personalit, anche al di fuori della scuo- la). La figura del maestro sta quindi attraversando una difficile crisi di "identit". Superarla non sar impos- sibile con il contributo di tutti (genitori, insegnanti, alunni, forze sociali, culturali, politiche) a patto che si cominci tutti a capire che linsegnante ha s una vocazione di partenza, ma anche un professioni- sta serio, che cerca di lavorare con coscienza e im- pegno quotidiano. secondo i genitori Ultimo giorno di scuola.. Di comune accordo ci tro- viamo noi mamme per salutare e ringraziare linse- gnante che ha seguito, educato e insegnato ai nostri ragazzi. Siamo l con i nostri figli e non troviamo le parole adatte per il grosso "grazie" che le vogliamo dire... Siamo tutte commosse, in noi ci sono sentimenti di profonda gratitudine, di riconoscenza, perch abbia- mo trovato in lei, non solo linsegnante professional- mente preparata, che ha lavorato senza risparmiar- si, per dare delle basi solide alla cultura dei nostri ragazzi, ma anche una persona attenta a sviluppare e a potenziare in loro quelle doti, quei valori morali che sono fondamentali per la loro formazione. Ecco: in lei abbiamo trovato quella collaborazione che viene tanto auspicata tra scuola e famiglia. Un pensiero mi viene spontaneo, che ne sar di questi nostri ragazzi allingresso della scuola media? Potranno trovare continuit tra quello che hanno recepito e il nuovo metodo educativo-cultura- le? Senza dubbio la realt che affronteranno sar diver- sa .Vari insegnanti materie nuove maggiori difficolt. Penso per che la speranza di ciascun genitore sia quella di trovare una scuola attenta a formare i ra- gazzi culturalmente e moralmente, che rispetti i veri valori umani, che educhi al senso critico, cos da portare il ragazzo a fare complete scelte personali. Una scuola inoltre, che abbia relazione anche con il mondo del lavoro, che insegni cio alle varie nozio- ni, lesperienza concreta di chi gi vive nel mondo del lavoro. Si parla tanto del rapporto scuola-famiglia, che si sarebbe dovuto instaurare con i decreti delegati, ma c ancora tanta strada da percorrere in questo sen- so... Forse sia i docenti che i genitori, assumendo ciascuno le proprie responsabilit dovrebbero sfor- zarsi di creare momenti di dialogo, di confronto nel rispetto reciproco. Penso che se i nostri ragazzi, educati in famiglia allonest, alla sincerit, pronti a dare il meglio di se stessi, trovano poi potenziati nella scuola questi va- lori allora potremo davvero sperare in un domani mi- gliore. 7 c sempre qualcosa da dire di ... Se il prete una volta parla dieci minuti pi a lungo un parolaio Se durante una predica parla forte allora urla Se non predica forte non si capisce niente Se possiede unauto personale un capitalista e mondano Se non ha unauto personale non capace di adattarsi ai tempi Se visita i suoi fedeli fuori parrocchia allora gironzola dappertutto Se frequenta le famiglie non mai in casa Se rimane in casa non visita mai le famiglie Se parla di offerte e chiede qualcosa non pensa ad altro che far soldi Se non organizza feste, gite, incontri nella parrocchia non c vita Se in confessionale si concede tempo interminabile Se fa in fretta non capace di ascoltare Se comincia la messa puntuale il suo orologio avanti Se ha un piccolo ritardo fa perdere tempo a tanta gente Se abbellisce la chiesa getta via i soldi inutilmente Se non lo fa lascia andare tutto alla malora Se parla da solo con una donna c sotto qualcosa Se parla da solo con un uomo eh! Se prega in chiesa non un uomo dazione Se si vede poco in chiesa non uomo di Dio Se si interessa agli altri un impiccione Se non si interessa un egoista Se giovane non ha esperienza Se vecchio non si adatta ai tempi SE MUORE NON C NESSUNO CHE LO SOSTITUISCE Mi hanno fatto leggere un giorno questo pezzo di giornale che parla dei preti e mi venato da ridere al pen- sare come si potesse interpretare in tanti modi quello che un sacerdote fa in mezzo alla sua comunit. Poi, rileggendolo attentamente, mi sono ritrovato a riflettere ancora una volta sulla grandezza del Sacerdo- zio, sulla necessit di pregare e di far pregare per tutti i sacerdoti, perch non "venga mai meno la loro Fede e la loro Fedelt alla Chiamata del Signore". Ho concluso che, se invece di atteggiarci spesso a giudici, imparassimo un pochino di pi a comprendere le nostre responsabilit di Chiesa, sentiremmo la "necessit sacrosanta di pregare per i Sacerdoti, di pregare di pi se gi lo facciamo... di pregare e di soffrire con loro e per loro. 8 Guardatevi e tenetevi lontano da ogni cupidigia, perch anche se uno o nellabbondanza, la sua vita non dipende dai suoi beni (Le 12, 15). Un uomo aveva fatto un buon raccolto e non sapeva dove riporlo. Pens allo- ra di demolire i suoi granai e di costruirne di pi grandi, e di dire a se stesso che ormai poteva riposarsi e divertirsi: i tanti beni lo facevano sentir sicuro per molti anni. Ma Dio gli disse: Stolto, questa notte stessa ti sar richiesta la tua vita, E quello che hai preparato di chi sar? questa la parabola che Ges fa seguire alle parole: Guardatevi e tenetevi lontano da ogni cupidigia, perch anche se uno o nellabbondanza, la sua vita non dipende dai suoi beni (Le 12, 15). La Cupidigia il desiderio smodato di possedere, di possedere sempre di pi. Dicendo le parole che approfondiamo questo mese, Ges ha sottocchio anzi- tutto i ricchi. Ma egli non li condanna perch sono ricchi. Li avverte piuttosto che la ricchezza pu far loro perdere il senso della realt. i ricchi, infatti, sono sempre esposti alla tentazione di appoggiare la propria fi- ducia sui tesori accumulati, fino a far loro pensare che, accrescendo i beni ma- teriali, possono star tranquilli per la loro esistenza. Chi ricco finisce allora col non dare pi peso ai veri beni di questa terra e alla vita eterna, ma si fida di ci che pu venirgli meno da un momento allaltro. Guardatevi e tenetevi lontano da ogni cupidigia, perch anche se uno o nellabbondanza, la sua vita non dipende dai suoi beni (Le 12, 15). Ges con queste parole ha di mira anche chi, pur non essendo ricco, tende ad assicurare la propria esistenza mediante il possesso e laccaparramento. Ges lo ammonisce perch, cos facendo, si mette in un atteggiamento oppo- sto a quello insegnato da lui nel Vangelo. Egli vuole che gli uomini conducano una vita simile a quella di Dio. E Dio Colui che ed il suo essere Amore. Ges vuole che il vivere degli uomini sia pur esso amore. Luomo trova vera- mente se stesso nellamore, nellamare, nel donare. Non, dunque, nellacca- parrare, ma proprio nellopposto: nellelargire, nel dare. La logica del Vangelo appunto questa: chi vuoi salvare la propria vita la deve perdere per Dio, per il Vangelo. Chi da, riceve. Dice Ges: Date e vi sar dato (Le 6, 38). Anzi: chi da tutto, per seguire Ges, riceve cento volte tanto. Guardatevi e tenetevi lontano da ogni cupidigia, perch anche se uno o nellabbondanza, la sua vita non dipende dai suoi beni (Le 12, 15). Come vivere allora questa Parola? Che cosa possedere? necessario innanzitutto mettere a fuoco la nostra scelta fondamentale: pri- ma degli affetti anche pi cari, prima dei pochi o molti beni che possediamo, pri- ma d noi stessi e di tutto quanto ci riguarda, prima dei nostri personali interessi, deve prender posto nel nostro cuore Dio. Dio deve essere lideale della nostra vita. Dio la prima ricchezza della nostra esistenza. E come fare perch ci sia? Amarlo, facendo la sua volont che sintetizzata cos: amare i nostri fratelli. Dio si ama amando quanto egli ci comanda. Ed egli ci comanda che amiamo gli altri. Se imposteremo decisamente la nostra vita in questo senso, vedremo, come per incanto, sparire ogni desiderio disordinato dal nostro cuore, ogni cupidigia. Inoltre, se ameremo cosi, concorreremo a stabilire ti suo regno, che regno damore, sulla terra e, come Ges ha promesso, a chi cerca il suo regno tutto il resto sar dato in aggiunta (cf. Le 12, 31). In questa vita tutti noi cristiani abbiamo sempre qualche piccolo idolo che vuol prendere nel nostro cuore il posto riservato a Dio. Questa parola ci aiuta a libe- rarcene. Mettiamoci con fiducia nella via del Vangelo. Sperimenteremo la paternit di Dio, la sua straordinaria provvidenza. CHIARA LUBICH 9 parola di vita guardatevi un po di tutto la pace Il tema della "Pace" stato studiato e approfon- dito dai bambini della terza, quarta, quinta ele- mentare, aderendo a una interessante iniziativa che aveva lo scopo di sensibilizzare tutta la po- polazione a questo tema. Il lavoro guidato dalle maestre, stato poi presentato sabato 30 apri- le, presso il Centro parrocchiale, con cartelloni disegni e scritte che presentavano i vari aspetti aspetti del problema. Diventare uomini e donne di pace deve essere un impegno di tutti, piccoli e grandi, stata la conclusione a cui sono arrivati i nostri ragazzi, che stato anche un invito a tutti a costruire un mondo migliore. futuri collaboratori Non si pu non ricordare il successo del nu- mero unico dei giornalini di classe che i bambini della scuola materna e delle elementari hanno stampato prima della fine dellanno scolastico. Li abbiamo letti con attenzione e con simpatia e li abbiamo trovati interessanti a tal punto che stiamo contrattando alami mini-scrittori per col- laborare in futuro a RONAGO 83. banco vendita Oltre che mini-scrittori, Ronago questanno ha scoperto di avere anche. dei mini-artisti e dei mini-giardinieri. Chi non ci crede domandi a tutti quelli che hanno voluto fare acquisti al MERCATINO delta scuola, sabato 11 giugno, e si sentir rispondere quanti bei lavoretti sono andati a finire nelle loro case con tanta soddisfazione dei vari genitori e con grande gioia delle casse scolastiche. solidariet I bambini delle elementari per hanno voluto pen- sare anche agli abitanti della Valtellina colpiti dal mal tempo. Cos del ricavato del loro mercatino hanno donato L. 50.000. Un piccolo gesto che unito a quello della nostra comunit parrocchiale (abbiamo offerto 1.100.000 lire) e a quello di tante persone generose servir a ridare fiducia a persone tante provate dal dolo- re. gita alla Madonna dei Soccorso Sabato 18 giugno, abbiamo voluto concludere larmo catechistico andando con i nostri ragazzi al Santuario della Madonna del Soccorso, sopra Os- succio. II tempo non prometteva molto bene a Ronago, ma quando siamo arrivati ai piedi della salita che porta al Santuario, il vento e lacqua erano cessa- te e ogni tanto si intravvedeva qualche spiraglio di sole. I ragazzi erano tanti e, come sempre, molto rumo- rosi: per hanno saputo pregare e cantare vera- mente bene sia durante la messa sia durante la visita alla statua della Madonnina di sasso. Abbiamo voluto dire un grazie al Signore con la Madonna e pregare per tutta la nostra comunit, soprattutto per gli ammalati e per chi troppo spes- so si dimentica di Dio. 10 C.R.I. UGGIATE 10 ANNI E UNA NUOVA SEDE Nel mese di giugno, c stata anche la festa della Croce Rossa con linaugurazione della nuova Sede costruita ad Uggiate, intitolata alla memoria di Elena Ambrosoli. Uniniziativa che ha visto impegnati parecchi paesi e tanta gente della nostra zona nel raccogliere offerte, nel prestare ore di lavoro per unopera veramente grande. La cerimonia dellinaugurazione poi stata qualcosa di eccezionale, che difficilmente sar dimenticata: soprattutto alcuni momenti hanno commosso e hanno strappato lapplauso dei numerosissimi; presenti. Casa alloggio Domenica 10 luglio, alle ore 11, verranno benedetti i nuovi alloggi ricavati dal fabbricato di via Milano, dove andranno ad abitare cinque famiglie. Liniziativa molto interessante perch aiuta a dare una abitazione pi confortevole, ma non dovrebbe fermarsi l II problema "casa" uno dei pi grossi anche a Ronago come in tutta Italia e ognuno potrebbe fave qualcosa di pi per la sua soluzione. 11 Vogliano ricordare tutti gli studenti che in que- ste settimane hanno iniziato o stanno soste- nendo gli esami di maturit o di abilitazione: Corrado, Marco, Emanuela, Sonia, Nadia, Do- natella, Antonello, Paola. Il cronista di "Ronago 83", davanti a tanto stu- dio e a tanta scienza di questi amici e di tutti quelli che sono impegnati con vari esami, si li- mita a un semplice, ma cordiale augurio "in bocca al lupo!" pellegrinaggio Roma Per il pellegrinaggio a Roma, in occasione dellAnno Santo straordinario, ormai tutto a posto. La comitiva formata in maggior parte da persone di Ronago a cui si aggiungeranno alcuni pellegrini di Como. Il programma dettagliato del viaggio e della per- manenza a Roma quello che pi volte stato pubblicato. Ci auguriamo che tutto vada per il meglio e chiediamo una preghiera per tutta la nostra co- munit perch si sappia rinnovare alla luce dellAmore e della Misericordia di Dio. Ronago, estate 83 A Ronago lestate 83 si sta animando in una maniera sorprendente e chi non va al mare o in montagna trova il modo di passare le serate in modo nuovo. stato organizzato il TORNEO DI TENNIS, che ha visto un numero pi alto di partecipanti rispetto allanno scorso, sia tra i ragazzi che tra gli adulti. Soprattutto si visto un buon pro- gresso nel gioco che fa ben sperare per i pros- simo tornei. I vincitori sono stati ROTTIGNI ANDREA, per la categoria Ragazzi, STEFANO GAVIOLI, per la categoria singolo, la coppia BERTONATI-BAL- ZARETTI, per la categoria del doppio. Ma la manifestazione che attira ancora pi inte- resse il torneo di calcio, organizzato dalla Sportiva, tra dieci squadre tutte ronaghesi o quasi. Nel momento in cui scriviamo si stanno dispu- tando i turni di qualificazione: non c acqua o nebbia che tenga, al campo c tutte le sere un pienone di gente che si appassiona, giudica, da consigli, impreca, ma si diverte anche. Auguri per tutte le squadre e vinca la migliore! auguri 12 28 agosto : festa della Madonna sempre bello ritrovarsi insieme, dopo il perio- do delle ferie e prima di riprendere il lavoro e le scuole, per rinnovare la nostra fede o la nostra devozione alla Madonna: la festa della Ma- donna di Ronago, della "nostra Madonna". Ci raccogliamo alla sera per alcuni giorni di pre- parazione, a partire da domenica 21 Agosto, per poi concludere con solennit domenica 28 con la celebrazione solenne della Messa, con la processione con la statua della Madonna per le vie di Ronago. Faremo anche i canestri e la pesca che servi- ranno a raccogliere i fondi per realizzare i lavori di sistemazione del piazzale delloratorio e, fin dove potremo, nei ritocchi della chiesa. Come sempre ci affidiamo alla generosit dei ronaghesi. Chi volesse portare doni per la pesca, li pu consegnare in casa parrocchiale o in sacrestia durante la Messa. Grazie e Arrivederci. in vacanza a Pellio... Sabato 16 luglio riapriamo la casa di Pellio. Per necessit di cose, questanno abbiano do- vuto fare un solo turno per i ragazzi e per le ra- gazze, che terminer il 30 luglio. La casa sar poi a disposizione di chi vorr tra- scorrere un periodo di vacanza. Gli interessati possono rivolgersi direttamente a Don Antonio. In queste settimane abbiano cercato di riordina- re la casa. Grazie allaiuto e alla collaborazione volontaria di un gruppo di persone che si sono date da fare nei dipingere, nel pulire, nel siste- mare la casa, ora lambiente si presenta pi ac- cogliente. Ci auguriamo che Pellio 83 sia un momento di amicizia e di riposo per tutti, piccoli e grandi. la nostra comunit sempre unita nel nome di Dio Una cartolina, un saluto, una cordialit dai monti, dal mare o dal lago, sono cose che an- che oggi hanno un valore e servono a far co- munit e a restare uniti nel segno della fede e dellamicizia anche se il periodo delle vacanze ci porta lontani. Ne aspettiamo tante di cartoline, perch voglia- mo sentire tutti i Ronaghesi vicini. 13 na tradizin : la psca Gh sci la festa da la Madona, ul festun dal paes, e in mez ai funziun, al valur religius, a la prucesiun, ai arzir, ai custin, sa tira insema anca la psca. Chis cum l partida! Senzoltru da n qui vugn che leva visin a la parochia e l sa ren- deva cnt di necesit anca materiai, che gheva. E chis se l stada unidea uriginala o se, propri par vign incuntra ai bisogn, gh sta rub lidea da n quei paes visin. Cert che la psca l vona di "tradizin" da Runach, da che me ma regordi, sum sempru n cul m p a pesc. E che divertiment quand sevi un cerich, n in gir pal paes cul caretin dal Tubia e d scatu- loni a "tir s i rop da la pesca. E quanta cra par fa s n dal giurnal i rop da vedru o da purcelana o comunque, qui rop delic che pudevan spacas. E a fa a sgarata par na n di c n due savevum pudeva vign via n quei cos: n da la Maria da la Priva cui so turt, o n da la pora Paulina pustin cui s caramel e I bucee daranciata. E via da c in c, tant che a la fin sevum qui che saveva pus ben da tut n due stava la gent; e che fadiga a spieg a qui che. gheva pena riv cus leva la psca e la festa dal paes. E, se ma regordi mia malament, na volta gheva anca la pesca da Pasqua, na roba ps in pinin ma che la cuntribuiva anca l a fa qua- dr ul bilanci a la fin da lan. E quanta generusit n da la gent; quanta roba, tant che a la fn, anca se in principiu ga saveva pagra da mia fagala, sa rivava sempru al numar da biglit fis. Cert che a pensac, quantu laur gh dr: e i denunc a la finanza, e i tas, e la racolta di doni, e cuntrulai, e cntai, tac s l nu- mar, rutul i biglit, piaz I baracot...... . e la dumeniga matena sveglia ai cinq e meza par ves prunt par la meseta; e, p la gent che rza, che ta ciama, tut che. voraresan ves servi in presa. Tra n p na psca l propri un gran laureri. Sum cunvint che per l un segn da cum la nosta gent la sent anca m i necesit da la cumnit . e alura ben vegna ul laur. Si avvicina la festa della Madonna, festa grande del paese, e tra funzioni, valore religioso, processione, fuochi artificiali, costine, c anche la pesca di beneficenza. Chiss com iniziata! Senzaltro da qualcuno vicino alla parrocchia e che si rendeva conto delle necessit, anche materiali, che cerano. E chiss se stata unidea originale o se, pro- prio per venire incontro ai bisogni, stata co- piata lidea da qualche paese vicino. Certo che la pesca una delle "tradizioni" ro- naghesi, da che mi ricordo sono sempre andato a pescare con mio pap. E che divertimento quando ere chierichetto, anda- re in giro per il paese col carrettino del Tobia e due scatoloni a "raccogliere i doni della pesca. E quanta cura nellavvolgere nel giornale le co- se di vetro o di porcellana o comunque quelle cose delicate che si potevano rompere. E a fare a gara per recarsi nelle case dove sape- vamo ci avrebbero offerto qualcosa: dalla Maria della Priva con le sue torte o dalla Paolina pustin con le sue caramelle e il bicchiere da- ranciata. E via di casa in casa, tanto che alla fine eravamo quelli che sapevano meglio di tutti dove abitasse la gente; e che fatica spiegare ai nuovi arrivati cosera la pesca e la festa del paese. E, se non ricordo male, una volta cera anche la pesca di Pasqua, una cosa pi modesta ma che contribuiva anchessa a far quadrare il bilan- cio a fine anno. E quanta generosit nella gente; quanti doni, tanto che alla fine, nonostante la paura inizia- le di non farcela, si raggiungeva sempre il nu- mero di biglietti prefissati. Certo che a pensarci, quanto lavoro c dietro: le denunce alla finanza, le tasse, la raccolta dei doni, e controllarli, e contarli, attaccare i numeri, arrotolare i biglietti, piazzare il "baraccotto" .. e la domenica mattina sveglia alle 5 e mezzo per essere pronti per la prima messa; e poi la gente che spinge, che ti chiama, tutti che vorrebbero essere serviti in fretta. Mettere in piedi una pesca proprio un gran la- voro. Sono convinto per che un segno di come la nostra gente senta ancora le necessit della comunit ..... e allora ben venga il lavoro. 14 pu capitare che Estate. Tempo di vacanze, svaghi, abbronzatu- ra... Anzi, abbronzatura, vacanze svaghi. E si, perch una delle manie che perseguita noi donne doggi, anche se ritengo che un buon nu- mero di uomini non ne sia immune, sia pure in maniera meno evidente, quella di volersi ab- bronzare ad ogni costo. Quella tinta che va dal marroncino chiaro al te- sta di moro, che avrebbe fatto rabbrividire le no- stre antenate neanche tanto remote, oggi ci fa sentire tanto "charmantes". Questa, naturalmente, una sensazione nostra perch il motivo principale per cui ci esponiamo a questa volontaria rosolatura puramente te- rapeutico: brufoletti sul viso che con i preziosi raggi ultravioletti scompaiono, dolorini vari per i quali non esiste miglior cura del sole, e cos via ragioni valide se ne trovano a centinaia! Per chi poi prevede di andare al mare, il motivo di que- sto precoce tentativo di abbronzatura ancora pi serio. Avete mai provato ad arrivare in spiaggia il pri- mo giorno di vacanza e avere il posto assegna- to in mezzo a una fila di ombrelloni i cui occu- panti sono al mare da pi di una settimana! Io, personalsaante, devo sostenere una lotta con me stessa per riuscire a sfilarmi, il prendisole, non prima di aver speso mezzora pi del ne- cessario per sistemare la posizione della sdra- io, pulito e ripulito gli occhiali da sole, frugato nella borsa da spiaggia alla ricerca di non so cosa..... Enumerate mentalmente tutte queste cose, de- cido che una volta tanto, in un simile pomerig- gio di sole, posso tralasciare il mio lavoro do- mestico. Oh, ma quale parte della casa posso adibire a spiaggia? Non il balcone, perch mi sentirei come in vetrina; il cortile di cemento troppo caldo. Finalmente ho trovato:dietro il pollaio. Il panorama non granch, non c proprio pro- fumo di salsedine, ma perlomeno le galline non fanno commenti.... Che bello! Ho davanti a me quasi due ore di solleone, chiss che tintarella! Mi sdraio e dopo quella che mi sembra una eternit guardo loro- logio: sono trascorsi solo quindici minuti! Mi sento tutta sudata, le formiche mi tormentano. Come faranno quelle magnifiche donne color ambra dei cartelloni pubblicitari, sdraiate al sole nelle posizioni pi scomode, ad avere unaria cos rilassata? Sar per via del prodotto solare che hanno addosso? Ma anche il mio olio sola- re lho acquistato seguendo il loro consiglio. Ri- chiudo gli occhi e con un tremendo sforzo men- tale, cerco di immaginare dessere su unisola nei Caraibi. Niente da fare. Gli insetti che mi di- vorano e il "co-co" delle galline mi richiamano alla realt. Finalmente, le due ore di supplizio che mi sono imposta, sono passate e posso rientrare in casa paonazza, ma felice, convinta che ne sia valsa la pena. Convinta e sorridente vado ad aprire la porta la sera a mio marito, pronta a qualche esclamazione di ammirata sorpresa, sentendo- mi rivestita di un certo fascino esotico, sensa- zioni che scompaiono allistante quando mi sen- to dire: "che occhi rossi! Hai pianto?" Due ore di solleone. Non ho nemmeno il coraggio di far- glielo notare. Penso che domani, in quelle due ore, star amorevolmente cucendo la gonnelli- na di mia figlia. Dopo tutto, non avevo nemme- no pensato che il sole invecchia la pelle. a. f. mercoled 10 agosto a Drezzo Organizzato dallAzione Cattolica di Zona, si tie- ne una giornata di spiritualit per adulti, a DREZZO, presso il Santuario della Madonna, dalle ore 10 alle ore 17. unoccasione per ritrovarsi a pregare e a me- ditare che viene offerta agli iscritti e a tutti colo- ro che vogliono passare una giornata pi vicino al Signore. 15 il Centro Narconon Da un anno e mezzo, precisamente dal dicembre 1981, stato aperto il Centro "NARCONON" per il recupero dei tossicodipendenti nella villa che un tempo apparteneva alla famiglia Raschi. Il fatto ha suscitato in paese, in un primo tempo, una vivace reazione tanto che, in un affollato in- contro presso la sala comunale, sono stati presentati ai responsabili del Centro tanti dubbi e per- plessit. Le loro risposte erano improntate a fiducia e a ottimismo, che davano una certa sicurezza, anche perch non s potevano portare delle controprove. Successivamente largomento "Narconon" non ha fatto pi tanto notizia. Si parlava del centro in termini abbastanza generici, soprattutto quando si vedevano passare giovani che vestivano in una maniera un po strana. Solo le famiglie che abitano vicino avevano modo di sentire o di vedere qualcosa e di fare delle lamentele. Allinizio del 1983, il problema "Narconon" ritornato alla ribalta con una certa urgenza, perch al- cuni responsabili del centro si sono rivolti alla popolazione per chiedere un aiuto per poter conti- nuare la loro attivit. Avevano bisogno di un po di tutto. Un gruppo di persone si dato da fare, intervenuta anche la Croce Rossa, qualcosa stato fat- to. Ma il problema rimasto. stato interpellato anche il nostro Consiglio pastorale parrocchiale, perch valutasse la possibilit di intervenire. Attraverso due incontri, si cercato di conoscere pi a fondo la situazione del Cen- tro. A essere sinceri ci siamo trovati di fronte ad unattivit che ha una finalit molto impegnativa e deli- cata, ma che ancora agli inizi. E proprio perch agli inizi e opera in un campo difficilissimo, pre- senta ancora delle situazioni che non sono sempre comprensibili e a volte accettabili soprattutto da parte di chi le osserva e le vive dallesterno. Per questo abbiamo voluto chiedere ai responsabili del Centro una presentazione del loro lavoro e della loro attivit con la speranza di conoscere meglio questa realt nuova per il nostro paese e con laugurio che quello che fanno per i tossicodipendenti ottenga validi risultati e che la loro pre- senza in mezzo a noi sia sempre "migliore" sotto ogni punto di vista. A questo proposito, il nostro giornale disponibile alla pubblicazione di interventi, osservazioni, ri- sultati raggiunti e di tutto quanto pu servire a rendere sempre pi comprensibile e attuabile lattivi- t del Centro Narconon. don Antonio II primo contatto con il Narconon avviene gene- ralmente tramite linteressamento da parte dei genitori, degli amici o dei conoscenti del ragaz- zo interessato. In seguito viene fissato un colloquio, durante il. quale si spiega al ragazzo il programma Naroo- non con le sue tre fasi; astinenza, purificazione tramite saune, studio e vengono e vengono ac- certate le reali intenzioni del ragazzo stesso sullo smettere di usare droghe. Qualora linteressato si mostri convinto e non forzato da altri nel prendere questa decisione, viene messo nella lista dattesa, che unificata per tutte e sette i Narconon dItalia. Durante il colloquio viene anche reso noto che, la suddetta lista dattesa tenuta in consegna dalla "Lega Nazionale Civilt libera della droga". Questa unassociazione 16 ancora non riconosciuta, senza scopo di lucro, che interviene nellopera di prevenzione (orga- nizzando manifestazioni, conferenze, semina- ri...) e di recupero (promuovendo, assistendo e finanziando tutte le iniziative valide per il recu- pero dei tossicodipendenti e per il loro reinseri- mento nel tessuto sociale). Alla sua entrata al Narconon, il ragazzo, firma il regolamento e si impegna a non interrompere il programma che, come si detto comprende tre fasi. Durante la prima fase (astinenza da tutte le dro- ghe) si cerca di far superare la crisi seguendo una terapia esclusivamente vitaminica. Sotto controllo medico e con tale somministrazione, la crisi dastinenza viene normalmente superata in tre o pi giorni. A questo punto il tossicodi- pendente viene sottoposto a visita medica e ad esami completi, per verificare se in grado di affrontare il periodo della sauna, di passare cos alla seconda fase (la purificazione) . Lo scopo di questa purificazione (costituita da esercizio fisico, saune, vitamine e sali minerali) quello di ottenere un miglioramento mentale e spirituale attraverso un corpo sano e liberato dai residui di droghe. Per compensare la perdita di sali minerali, gras- si impuri e vitamine, che questo programma comporta, il soggetto mantiene, per tutto il pe- riodo (25-30 giorni) una dieta vitaminica e di oli essenziali, quotidianamente prescritta e control- lata dal medico. Un fisico sano il risultato fina- le di questa fase. Si passa infine alla terza fase, la pi importante di tutto il programma Narconon: lo studio. Que- sta porta lindividuo, sommerso dai problemi e in uno stato confusionale, a vedere le difficolt della sua vita e a saperle definire con pi chia- rezza. qui che la persona pu avere di nuovo le idee chiare, dopo anni di "nebbia" e pu deci- dere: se rinnovarsi per sempre oppure se guar- dare davanti a s e organizzare la vita secondo le sue possibilit. come se si sottoponesse il ragazzo a una ginnastica mentale sul recupero delle sue abilit, nel saper prendere responsa- bilit verso se stesso e verso gli altri. Per ottenere questo risultato, bisogna per prima cosa portare gradualmente il ragazzo da unina- bilit a comunicare a saper usare e rispettare ogni ciclo di comunicazione, poich il tossicodi- pendente una volta che cessa di usare droghe, sfugge la comunicazione con gli altri. Durante tutta la durata del programma, gli studenti ven- gono seguiti da personale qualificato; poich i tempi di apprendimento sono individuali, il pe- riodo per questultima parte del programma Narconon varia dai sei ai nove-dieci mesi. dalla relazione sul programma Narconon Taiz : una proposta per i giovani Le divisioni tra gli uomini sono motivo di vio- lenze, angosce, paure.. Lesigenza della riconciliazione ha indotto, nel 1940, un giovane frate a ritirarsi nel sud della Francia, precisamente a TAIZ e a fondare quella comunit ecumenica oggi composta da fratelli cattolici e protestanti di una ventina di nazionalit. A partire dagli anni sessanta, giovani di tutta Europa e anche degli altri continenti sono venu- ti a Taiz per cercare risposte ai loro interrogati- vi. Taiz ha sempre rifiutato di creare un proprio "movimento"; il suo intento infatti condurre i giovani a impegnarsi l dove vivono. Ogni settimana, nel corso degli incontri che la comunit anima durante lanno, soprattutto du- rante lestate, i giovani approfondiscono la loro fede. nata da qui lidea di fare, insieme ai giovani di Ronago, unesperienza a Taiz. Credendo nella validit di questa proposta, invi- to i giovani interessati a mettersi al pi presto in contatto con me, per poter programmare e or- ganizzare il viaggio. Don Antonio 17