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Bisogna innanzitutto precisare che la filosofia non un qualcosa di gi dato e scritto, non possiede un sapere universale che deve

e essere trasmesso agli uomini in


modo passivo. Lo stesso Kant scriveva che Non si pu insegnare la filosofia, si pu imparare a filosofare e dunque questaffermazione ci porta alla
conclusione che la filosofia attivit, uno scambio, una trasmissione del sapere che deve avvenire in maniera dialogica.
La filosofia teoretica ci viene incontro in questo intento: essa procede per problemi. Si pone lobiettivo di ragionare criticamente, avviene dunque una vera e
propria discussione attorno ad un problema, che tuttavia non conduce mai ad una conclusione universalmente valida. Dunque, il ragionamento teoretico non
propone una soluzione al problema ma conduce ad una riformulazione del problema, domanda e ad una comprensione degli errori commessi nel precedente
ragionamento teoretico, in modo che lattivit del filosofare sia sempre attiva e proficua e non cada nel frequente errore di possedere la verit a priori.
Il ragionamento necessit inoltre dellutilizzo della ragione, di una critica della ragione, cio di unanalisi oggettiva e spassionata, cos come ci ricorda
letimologia della parola CRITICA ( dal greco krino (giudico) e crisis (scelta/ decisione). Dunque, la critica della ragione richiede una decisione.
LA NASCITA DELLA FILOSOFIA
La filosofia , considerando il pregiudizio eurocentrico, secondo il quale tutto nasce in Europa ( gli europei hanno sorta di innata superiorit rispetto alle altre
culture), nasce nel IV secolo in Grecia e nellItalia Meridionale. Inizialmente il sapere era trasmesso attraverso il mito, un racconto breve che dietro la sua
gradevolezza nascondeva un insegnamento. Questultimo era spesso utilizzato anche in politica per legittimare il potere.
Ad un certo punto per, in Grecia, ci si interrog sulla possibilit di fondare una nuova forma di sapere reale ed indipendente: la MATEMATICA. Essa presenta un
modo puro di farci comprendere perch si avvale della ragione e si esprime attraverso le leggi. Questultime, rappresentano il mezzo per passare dallo specifico/
concreto al generale/astratto. Una legge infatti razionale e specifica ma si rivolge e vale per tutti divenendo quindi astratta. Ragionando matematicamente e
basandoci su leggi si giunge alla LOGICA, il vero motore della filosofia,la quale si presenta assoluta, astratta e basata su concetti. Logica deriva dalla parola logos
( parola).
Tra il periodo che comprende la nascita della filosofia e il 1919, vi la MODERNIT. Questo periodo storico, convenzionalmente comincia con la scoperta
dellAmerica nel 1492 il 12 ottobre e combacia con la diffusione dellUmanesimo. Difatti Poggio Braggiolini a met del 1400 scrisse E arrivato il momento di
alzarci in piedi e di darci da fare. Dunque con il diffondersi dellUmanesimo, il sapere precedente appare come un sonno in cui lumanit si era adagiata. I
tempi erano cambiati, non occorreva pi produrre nuove cose, ma svegliarsi per darsi da fare e trasformare il pensiero e le cose. Dunque la modernit una
nuova coscienza che sancisce che le cose passate non servono pi, consiste nella cancellazione radicale del passato. Il termine moderno etimologicamente
deriva da odiernus per cui quello che oggi va bene , domani non sar pi adeguato. Perci la modernit un processo lungo, una rivoluzione permanente
continua.
Dunque in tale dato periodo vi il trionfo di quelle verit confutabili, non assolute, per cui gli uomini che ragionano si costruiscono una propria cultura. Vi la
vittoria della ragione dialogica, in cui nessuno pu imporre nulla a nessuno. Uno dei frutti propri della modernit, nonch dellumanesimo la riforma
protestante, in cui gli uomini direttamente entrano in contatto con Dio, interpretando liberamente la Bibbia.
Nel 1600 vi la rivoluzione scientifica, che nasce in seguito della rivoluzione copernicana. Dunque la rivoluzione scientifica etimologicamente ha carattere
astronomico e indica il movimento di rotazione della terra attorno al sole. Anche Galilei non crede pi alla verit fondata sulla tradizione, ma piuttosto si basa
sulle sensate esperienze e certe dimostrazioni. Dunque la verit bisogna sperimentarla. Nasce una nuova forma di sapere con Galilei, essa prevede certe
dimostrazioni nonch misurazioni: infatti questultimo per stabilire la veridicit di un dato fatto, si basava sulla misurazione, mediante la matematica,
attraverso lipotesi e la dimostrazione.
Anche nel periodo di Husserl e Weber si viene a formare una forma di sapere assoluto, che prese due nomi lo storicismo e positivismo. Lo storicismo una
concezione secondo la quale tutto storia, un fenomeno deve essere analizzato a partire dalla sua storia e questultima procede secondo un rapporto
concatenato di causa effetto. Giovan Battista Vico, il primo storicista nella sua opera Scienza Nuova ( 1730) sosteneva che la storia fosse lunica scienza
esatta alla quale ogni altra scienza doveva rifarsi, altrimenti si tratta di sola consolazione degli animi. A tal proposito possiamo fare un esempio:Se partiamo dal
presupposto che la natura lha creata Dio, arriviamo alla conclusione che luomo non lavendo lui stesso creata, non la pu conoscere, se non mediante la
lettura della Bibbia. Pertanto, la storia dellumanit sconosciuta a Dio, in quanto questultima fatta esclusivamente dagli uomini. Pertanto gli uomini la
possono conoscere soltanto nella misura in cui essi partecipano alla storia.
La filosofia di Hegel pu essere definita uno storicismo assoluto, ossia secondo lui non vi nessuna possibilit di fare filosofia se non storicamente. Il suo
pensiero era essenzialmente fondato sulla logica della storia. Nel 800 nasce il neostorcismo, abbandona i caratteri di assolutezza della logica della storia e
respinge il positivismo, il quale considera le scienze naturali come le uniche logiche. In questo periodo, la scienza era divisa in scienza della natura e scienze
dello spirito, due discipline completamente incompatibili perch procedono con metodi e linguaggi differenti e giungono rispettivamente alla conoscenza ed alla
comprensione.
Husserl e Weber, sostennero la nascita di una scienza n storicista n positivista e che abbia come protagonista luomo, ed una filosofia basata sul mondo,
sottoposto continuamente ad un esame critico della ragione. Lesercizio alla filosofia alla quale ci chiama Husserl serve a modificare la vita, a darle senso, ma
non spiega il senso e a far coesistere vita e ragione.

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